Azzurro Sport 2-202

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Azzurro Sport BIMESTRALE DI CULTURA SPORTIVA AERONAUTICA

ANNO 8 – NUMERO 2

GINNASTICA RITMICA

LE FARFALLE VINCONO L’ARGENTO NELLA WORLD CUP NUOTO

FEDERICA PELLEGRINI CENTRA LA SUA QUINTA OLIMPIADE



EDITORIALE

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iamo al secondo numero del 2021; le temperature primaverili hanno già fatto dimenticare le giornate fredde dell’inverno. La primavera come si sa è la stagione della rinascita, del nuovo corso. Una fase dell’anno che abbiamo vissuto più e più volte ma in un periodo come questo assume un significato nuovo, totalmente diverso. La pandemia sembra aver allentato la sua morsa, grazie anche alla campagna vaccinale che sta portando i suoi primi, concreti, risultati. Speriamo, come tutti, che presto, molto presto, si possa ripartire di nuovo senza dover tornare tra qualche tempo a chiusure e nuovi sacrifici. Abbiamo voluto fare questa premessa perché il numero che avrete modo di leggere è stato, in un certo senso, costruito proprio su questa sensazione, o meglio, voglia di rinascita. In questi mesi lo Sport italiano ha dimostrato grazie ai suoi protagonisti di essere vivo e in salute. Non siamo noi a dirlo, ma i risultati che arrivano dai campi ita-

liani e da quelli internazionali. Non potevamo, quindi, non parlare di Federica Pellegrini che ha centrato la qualificazione alla sua quinta Olimpiade e di Vanessa Ferrari che si è “portata a casa” un Bronzo pesante agli Europei. Il mix tra atleti più esperti e giovani promesse sta portando all’intero movimento azzurro molte soddisfazioni. Ne è un esempio il tennis che grazie a Berrettini, Sonego e il “Golden boy” Sinner sta scalando il ranking mondiale. Siamo “tornati” ancora in acqua per raccontarvi i successi di “Greg” Paltrineiri che in Ungheria è salito per tre volte sul gradino più alto del podio. Risultati che certificano la bontà del lavoro svolto dall’intero movimento sportivo italiano e che rappresentano una solida base per il futuro. Un futuro che potrà contare ancora sull’appoggio di Giovanni Malagò che è stato rieletto alla carica di Presidente del CONI. Gli ingredienti per un’ottima riuscita ci sono davvero tutti! Non resta, quindi, che augurarvi, come di consueto, una buona lettura! IL DIRETTORE

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8 Andrew Howe prosegue il suo cammino verso Tokyo

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SOMMARIO 2 Azzurro Sport 2/2021


Azzurro Sport Periodico bimestrale di cultura sportiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma Anno 8 – numero 2

12FARFALLE AZZURRE D’ARGENTO

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DIREZIONE TOKYO

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LE FRECCE TRICOLORI PROTAGONISTE AL GRAN PREMIO D’ITALIA

Editore AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini 434 00125 Roma Direttore Responsabile Alessio Piano Redazione via Gianfilippo Usellini, 434 – 00125 Roma Fax. 06.89280466 - azzurrosport@yahoo.it Consiglio Tecnico Presidente: Alessandro Loiudice Membri: Marzia Caravelli, Giuseppe Carella, Andrea Colotti, Andrew Howe, Fabrizio Leoni, Dario Magagnini, Valentina Marchei, Elisa Santoni

14 VOLLEY

18 NUOTO

Francesca Piccinini lascia definitivamente la pallavolo

Federica Pellegrini centra la sua quinta Olimpiade

© Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte.

22 ATLETICA

24 IL PERSONAGGIO

Vanessa Ferrari vince il Bronzo agli Europei

Giovanni Malagò è stato rieletto alla Presidenza del CONI

Stampa Arti Grafiche Srl

26 TENNIS

30 PADEL

Sinner, Berrettini e Sonego: azzurri da 10 e lode

Alla scoperta del servizio all’australiana

34 ATLETICA

36 NUOTO

Jacobs firma il nuovo primato italiano sui 100 metri

Paltrinieri porta a casa tre Ori agli Europei in Ungheria

Finito di stampare nel mese di Maggio 2021 foto di copertina: Gazzetta dello Sport

40 PSICOLOGIA I doni dello sport: benessere, allegria e buon umore

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Pillole di SPORT CENTRO SPORTIVO A.M. ANCORA OTTIMI RISULTATI PER GLI ATLETI DELL’AERONAUTICA MILITARE L’approssimarsi delle Olimpiadi galvanizza gli atleti dell’Aeronautica Militare

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ella finale maschile dei Campionati Mondiali di staffetta a Chorzow (Polonia), l’Italia vince la Medaglia d’Argento con 39"21 nella 4x100. Il quartetto azzurro, con il Primo Aviere Scelto Manenti Davide, concede l’Oro al Sud Africa e distacca il Giappone, che si deve accontentare del Bronzo. Nella 4x100 femminile, l’Aviere Scelto Johanelis Herrera Abreu centra l’accesso alla finale con la squadra, che poi vince senza di lei (sostituita per scelte tecniche). A Molfetta (Bari), l’Aviere Capo Martina Merlo conquista il successo tra le donne ai Campionati Italiani dei 10.000 metri. La torinese allunga nell’ultimo giro, chiuso in 1’25" per aggiudicarsi la vittoria e il terzo titolo assoluto della carriera. Un trionfo di medaglie a “Le Siepi” di Cervia nell’equitazione, dove il Primo Aviere Scelto Luca Marziani e il Primo Aviere Capo Giulia Martinengo ottengono, rispettivamente, la Medaglia d’Oro e quella d’Argento ai Campionati italiani assoluti, mentre il team dell’Aeronautica Militare, capitanato dal Primo Maresciallo Stefano Nogara, ottiene la seconda posizione nel Campionato Italiano Interforze a squadre. Nella giornata di domenica 25 aprile ancora un successo per il Primo Aviere Capo Giulia Martinengo nel Campionato Italiano Amazzoni secondo grado. Infine, a Gaeta (Latina), l’equipaggio di vela d’altura formato dal Primo Maresciallo Simeoli, dal Sergente Maggiore Diomaiuta, dal Sergente Maggiore Balbi, dal Primo Aviere Capo Scelto Bannetta, dal Primo Aviere Scelto Bertola, conclude il 25° Trofeo Punta Stendardo al 4° posto su 25 barche in gara (tratto da www.aeronautica.difesa.it).

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ATLETICA Palmisano splende: è d’Oro nella 20 km

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ntonella Palmisano non tradisce. L’azzurra conquista una splendida Medaglia d’Oro agli Europei a squadre (ex Coppa Europa) di Podebrady nella 20 km di marcia, sulle strade che adora e che anche stavolta le portano fortuna. «È andata bene anche oggi qui a Podebrady, una città magica per me! È sempre bello tornarci e vincere - le prime parole della 29enne dopo il successo - avevo in mente questo tipo di gara ma forse con un risultato diverso, un tempo peggiore. Non me l’aspettavo così. È un buon passaggio per Tokyo e questa vittoria la voglio dedicare ad Alessandro Talotti che ci ha lasciato, mi unisco al cordoglio della famiglia». La marciatrice azzurra si impone nel tradizionale appuntamento di primavera con il tempo di 1h27:42 a poco più di due mesi dalle Olimpiadi di Tokyo, staccando le rivali spagnole negli ultimi due chilometri, con un’azione tutta testa e cuore, sulla campionessa d’Europa Maria Perez (1h28:03). Nella 20 km al maschile, dominata dal favoritissimo svedese Perseus Karlstrom, Bronzo mondiale e campione in carica, ottime impressioni da Francesco Fortunato (Fiamme Gialle): il pugliese scende sotto l’ora e venti minuti e con 1h19:43 è quinto a Podebrady, timbra lo standard per Tokyo (tempo limite 1h21:00). Quattro azzurri nei primi dodici classificati: Massimo Stano (Fiamme Oro) è ottavo in 1h20:30, undicesimo il nostro Aviere Federico Tontodonati (Aeronautica) in 1h21:13, dodicesimo Matteo Giupponi (Carabinieri) in 1h21:52. È Argento a squadre per gli azzurri, dietro all’imprendibile Spagna che piazza tre uomini nei primi quattro.

TIRO CON L’ARCO Oro per il 1° Aviere Morello ai Campionati Italiani

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er l’atleta del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare è il primo tricolore assoluto di specialità. Il percorso di gara si è concluso superando in finale il ternano Matteo Santi, in forza agli Arcieri Montalcino, con un netto 6-0. Il Primo Aviere Marco Morello ottiene la vittoria con i parziali di 30-29, 29-28 e nell’ultima serie di frecce con un 29-28, segnato dall’intervento del giudice di gara che gli assegna due punti di riga che lo incoronano così Campione Italiano Assoluto. «Sono contento perché al Centro Federale stiamo lavorando bene, ma ci stiamo allenando sulla distanza olimpica di 70 metri e quindi non ho avuto molto tempo per preparare questi campionati indoor». Queste le parole del 1° Aviere Morello al termine della gara. «Non mi aspettavo questa vittoria, ma quando si va in campo bisogna dare sempre il massimo e alla fine sono stato premiato». L’atleta torinese aveva raggiunto la finalissima dopo aver battuto agli ottavi Yuri Belli 7-1, ai quarti Federico Gargari dopo lo spareggio 6-5 (10*-10) e in semifinale Massimiliano Mandia 7-3.

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beach volley

CARAMBULA-ROSSI, OLIMPIADE IN PUGNO Con i due quarti posti e il quinto posto in Messico i due azzurri sono entrati nel ranking dei qualificati. di Emiliano Sole

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oi di Azzurro Sport poniamo grandi speranze nell’Aviere Adrian Carambula e per questo gli abbiamo dedicato la copertina di questo numero, sicuri di vederlo protagonista in questo anno importante. Si chiude con un quinto e due quarti posti che valgono tantissimo l’avventura nei tre tornei messicani di Adrian Carambula ed Enrico Rossi che tornano dall’altra parte dell’oceano Atlantico con una seria ipoteca sulla qualificazione all’Olimpiade di Tokyo. È mancato solo il podio alla coppia italiana nella tripla cavalcata messicana che ha visto gli azzurri in grande forma anche dopo il cambio di allenatore arrivato, inaspettato, nelle scorse settimane con la separazione da Marco Solustri con cui avevano iniziato l’inseguimento all’Olimpiade e l’inizio di un nuovo percorso con Andrea Raffaelli. Nella finale per il terzo posto del terzo torneo di Cancun, Rossi-Carambula perdono 2-0 (21-19, 2115) contro gli americani Lucena-Dalhausser al termine di una partita dai due volti: molto equilibrata e giocata punto a punto nel primo set, sfuggita di mano nel secondo. Il terzo torneo di Cancun di Carambula-Rossi era cominciato con il doppio successo per 2-0 nel girone contro i francesi Aye-Gautier Rat e i messicani Gaxiola-Rubio. Agli ottavi, la coppia azzurra ha battuto 2-1 i tedeschi Ehlers-Fluggen e agli ottavi, con lo stesso risultato, i polacchi Kantor-Losiak. In semifinale, invece, è arrivata la sconfitta ancora al tie break contro i vicecampioni europei in carica, i russi Semenov-Leshukov. I 560 punti conquistati in questo terzo evento messicano consentono a Rossi-Carambula di escludere dal conteggio per il ranking olimpico i 300 punti del nono posto al 3 stelle di Kuala Lumpur 2019 e superare quota 6mila punti , precisamente 6120 che potrebbero anche essere sufficienti per ottenere uno dei 15 pass olimpici in palio attraverso il ranking. Il regolamento d’ammissione al torneo a cinque cerchi, infatti, prevede che si qualifichino le prime 15 coppie del ranking olimpico (con un massimo di due per nazione) che si calcola sommando i migliori 12 risultati ottenuti dalla coppia nei tornei giocati tra il 1º settembre 2018 e il 13 giugno 2021. Gli altri nove posti a disposizione sono assegnati uno al paese ospitante, uno al vincitore del Mondiale 2019, due ai vincitori del torneo preolimpico in Cina di settembre 2019 (uno dei quali è andato a Nicolai-Lupo) e cinque (uno per continente) attraverso la Continental Cup che si disputerà all’Aia, in Olanda, dal 23 al 26 giugno. Gli ultimi punti per il ranking olimpico, invece, saranno in palio nei due tornei in programma l’ultima settimana di maggio a Sochi, in Russia, e la prima di giugno a Ostrava, in Repubblica Ceca, entrambi eventi a 4 stelle. n

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atletica

L’ENNESIMO RITORNO DI

ANDREW HOWE di Arturo Violetta

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Alla prima uscita stagionale Andrew Howe stupisce nel salto in lungo volando a 8.03 metri (ventoso, +4,4). Un risultato all’aperto che mancava dal 2010 per quella che potrebbe essere una rinascita per un ragazzo che ha smarrito la strada del successo. Un gradito ritorno, quello di Howe, soprattutto in vista delle prossime Olimpiadi di Tokyo.

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35 anni è riuscito a saltare oltre gli 8 metri, grazie alla sua caparbietà e alla sua determinazione, due qualità che non hanno mai abbandonato il ragazzo di Rieti. È caduto tante volte Andrew, ma ha avuto sempre la forza di rialzarsi e di credere in sé stesso, allenandosi con umiltà e spirito di sacrificio. In questi 11 anni durante i quali sembrava aver smarrito la stoffa del Campione, portando tanti a definirlo

come un talento sprecato, un ragazzo prodigio che si era perso per strada, non è stato facile per lui non mollare la presa e cercare di rientrare tra i grandi dell’Atletica Leggera. «Ho capito finalmente – ha detto Howe – che dovevo guarire e tornare ad avere una pace interiore per gareggiare e divertirmi. Mi ha aiutato uno psicologo sportivo, perché ho sempre avuto grossi problemi di ansia da pre-gara,

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addirittura arrivavo a non dormire la notte prima di una performance. Adesso piano piano sto tornando ad essere il vero Andrew». Il momento più difficile per l’atleta dell’Aeronautica Militare è stato sicuramente quello in cui, nel luglio 2011, un mese dopo i Campionati Italiani durante i quali saltò un modesto 7.68, si fece male al tendine d’Achille sinistro, lo stesso al quale si era operato 24 mesi prima. È lì che la sua carriera ha vacillato. Solo grazie all’amore che Howe nutre da sempre per questa disciplina ha ottenuto la forza per andare avanti e, con enormi sforzi, tornare ad essere lo sportivo di un tempo. Una rinascita difficile, complicata, che passa attraverso la scelta di gareggiare solo nel Salto in Alto, sì perché lui non è, come ha più volte dichiarato, un velocista, bensì un saltatore. Lui ama i salti. Il lunghista del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, insomma, ha voglia di riscatto e crede fermamente nelle sue convinzioni, una su tutte quella di arrivare a disputare la finale di Tokyo 2021. Si sente bene e ciò gli dà la giusta energia per affrontare questo nuovo percorso e tirar fuori il meglio di sé. A noi non resta che fare un grosso in bocca al lupo ad Andrew per il raggiungimento dei suoi obiettivi, augurandogli il meglio. n

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ginnastica ritmica

FARFALLE AZZURRE D'ARGENTO IN AZERBAIJAN di Sarah Trivelloni

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Nella World Cup le ragazze allenate da Emanuela Maccarani hanno bissato il secondo posto ottenuto nel concorso generale, piazzandosi alle spalle della Bulgaria e precedendo le padrone di casa.

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opo un lungo stop dovuto alla pandemia, le Farfalle Azzurre sono tornate finalmente a gareggiare e lo hanno fatto subito da protagoniste nella tappa di World Cup di Baku, in Azerbaijan. Dopo l’Argento conquistato il giorno prima nel concorso generale, infatti, la squadra italiana femminile di ginnastica ritmica, composta da Alessia Mairelli, Martina Centofanti, Martina Santandrea, Agnese Duranti, Daniela Moguream e Laura Paris, è salita ancora sul secondo gradino del podio, questa volta nell’esercizio alle cinque palle. Era dai Campionati Mondiali del 2019 che le ragazze allenate da Emanuela Maccarani e dallo staff dell’Accademia internazionale di Desio non prendevano parte ad

una competizione “reale”, dovendosi accontentare soltanto di qualche evento virtuale e di qualche esibizione senza la presenza di una giuria. Tornando alla tappa Mondiale di Baku, le Farfalle Azzurre hanno ottenuto il punteggio di 44.550, piazzandosi alle spalle della Bulgaria (45.600) e davanti alle padrone di casa dell’Azerbaijan (44.000). Nel concorso generale individuale, invece, la ginnasta dell’Aeronautica Militare Alexandra Agiurgiuculese, ha conquistato l’Oro alla palla. Alla sua prima competizione internazionale dalla fine del 2019, l’azzurra sfodera una prestazione di alto livello ottenendo il primo posto con ben 26.350 punti, piazzandosi davanti alla russa Daria Trubnikova e alla bielorussa Boryana Kaleyn. n

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il personaggio

GRAZIE FRANCESCA di Arturo Violetta

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IL PALMARES

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n Oro Mondiale, un Oro, due Argenti e un Bronzo europeo, un Oro in Coppa del Mondo e in Grand Champions Cup, cinque volte sul podio nel Grand Prix, quattro volte all’Olimpiade. Esordio in Nazionale nel 1995, a soli 16 anni. 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe, 7 Champions League, 1 Challenge Cup, 1 Coppa Cev, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa europea. Da Bergamo a Novara, da Modena a Casalmaggiore, passando per una stagione in Brasile. Francesca fu la prima giocatrice italiana nella Superliga.

La campionessa toscana ha deciso di ritirarsi definitivamente dal Volley. Una lunga storia fatta di vittorie e successi internazionali.

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metto, sono sicura al 100%», questa volta sembra proprio che sia la volta buona. Francesca Piccinini aveva già annunciato il suo ritiro dal Volley, ma la nostalgia per il campo di gioco, la «corte spietata di Busto Artistizio» come lei stessa conferma, l’avevano riportata sui suoi passi e nel gennaio del 2020 aveva deciso di scendere di nuovo in campo. «Sarei dovuta uscire di scena con la settima Champions, a Novara, vinta a 40 anni – confessa la schiacciatrice Toscana in una intervista al Corriere della Sera – ma

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poi è stata più forte di me. La verità – continua – è che mi sento sempre quella ragazzina che guardava i cartoni di Mila e Shiro alla tv e anche adesso che esco dalla bolla ovattata dello sport per entrare nella vita vera non voglio perderla, quella ragazzina: continuerò a coltivarla». Che sia stata una decisione sofferta lo si capisce immediatamente. «Non ci ho dormito la notte – dice Francesca – ci ho pensato e ripensato. È difficile staccarsi dalla vita che ho fatto per quasi 30 anni e che sognavo da quando ne avevo otto. Mi fa fatica anche dirlo. Ora cercherò di capire. Sono serena: a Tokyo tiferò Italia con tutte le mie forze». Sono state proprio le Olimpiadi in Giappone programmate per il 2020 a convincerla a scendere di nuovo in campo ed accettare l’offerta del Busto Arstizio. Ma poi la pandemia ha costretto gli organiz-

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zatori a posticipare le Olipmiadi spingendo la Piccinini a tornare sui suoi passi. Nella lunga intervista la campionessa azzurra ha parlato anche delle atlete italiane di oggi e ha “approfittato” per passare il testimonial. «Mi rivedo nella determinazione e nella semplicità di Paola Egonu; ha 22 anni ed è piena di talento. La naturalezza con cui ha fatto coming out è la sua vera forza». Francesca, anche se ancora scossa da questa difficile decisione sta già pensando al suo futuro, visto che la sua ultima squadra, la Busto Arsizio, le ha chiesto di restare per ricoprore un ruolo all’interno dello staff. Una prima proposta a cui la campionessa toscana avrà tempo di rispondere nelle prossime settimane. Un nuovo inizio per una “ragazza” che ha regalato alla nazionale azzurra e al monod del Volley tantissime gioie. n



nuoto

FEDERICA PELLEGRINI CENTRA LA CINQUINA A TOKYO 18 Azzurro Sport 2/2021


La nuotatrice azzurra più medagliata di sempre parteciperà per la quinta volta ai giochi olimpici.

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di Stefano Colotti

inque cerchi come cinque olimpiadi. Sono pochi gli atleti che nel mondo dello sport hanno partecipato a ben cinque edizioni della manifestazione più sacra del mondo. E ad entrare in questo speciale club la prossima estate sarà Federica Pellegrini. La 31enne di Mirano agli assoluti italiani svolti a Riccione ai primi di Aprile vince i 200 m stile libero e si guadagna di diritto il pass per l’olimpiade di Tokyo. Sarà la sua quinta volta a distanza di 17 anni dalla prima partecipazione ad Atene 2004 quando, appena 16enne, si

fece conoscere dal mondo con una sorprendente Medaglia d’Argento, diventando la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico. L’apice arrivò quattro anni più tardi, a Pechino 2008, quando nella sua specialità preferita conquistò l’Oro regalando all’Italia il primo successo olimpico nella storia del nuoto. Poi fu la volta della sfortunata edizione di Londra 2010, nella quale la Pellegrini tradì le aspettative non riuscendo a difendere il titolo nei 200m stile libero arrivando soltanto quinta. Quella fu probabilmente la più grande delusione nella sua carriera,

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considerando anche che solo un anno prima ai mondiali di Shangai aveva ottenuto il suo punto più alto trionfando sia nei 200 che nei 400 metri stile libero. Nella sua quarta olimpiade, a Rio De Janeiro 2016, la Pellegrini ebbe l’onore di essere la porta bandiera azzurra. Ritrovò l’accesso alla finale dei 4x100m stile libero stabilendo il nuovo record italiano, ma ovviamente tutte le sue energie si riversarono sulla specialità dei 200 m stile libero. Nelle eliminatorie registrò il terzo miglior tempo che purtroppo non riuscì a ripetere nella finale, sfiorando il podio di un soffio. Ma il riscatto avviene subito l’anno dopo con i Mondiali di Budapest del 2017, nei quali l’azzurra sconfigge la favoritissima americana Katie Ledecky, registrando il suo miglior crono di sempre in una finale mondiale. Dopo questa grande vittoria Federica decide di prendersi un

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anno sabatico per staccarsi completamente dalla vasca. In molti sono preoccupati sulle possibilità di un suo ritorno ad alti livelli e c’è paura che in realtà la sua carriera possa finire proprio lì. Ma ancora una volta, come un’araba fenice, la Pellegrini sorprende tutti riuscendo a difendere l’Oro nei Mondiali cinesi di Gwangju, completando un’esaltante rimonta su Ariarne Timtus, registrando così l’ennesimo record: prima e unica nuotatrice della storia in grado di vincere 8 medaglie consecutive in altrettante edizioni dei Campionati Mondiali (4 Ori, 3 Argenti e 1 Bronzo nei 200 m). A Tokyo difficile dire che Federica sia la favorita per un posto sul podio, ma cinque partecipazioni olimpiche, forse, valgono come una Medaglia ad honorem. E che sappia ancora una volta emozionarci con le sue epiche rimonte in vasca? Noi ci vogliamo credere! n



ginnastica ritmica

VANESSA FERRARI

BRONZO AGLI EUROPEI di Sarah Trivelloni

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La splendida ginnasta italiana sale sul podio dimostrando grande carattere. Ad accompagnarla le note di “Bella Ciao”, non una scelta politica quanto il simbolo della sua storia di resistenza.

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anessa Ferrari è tornata più forte e determinata di prima. Il lockdown, infatti, ha rappresentato sì un periodo duro, ma dal quale la ginnasta azzurra ha saputo trarre il massimo, allenandosi in garage e fortificando il suo modo di vedere la vita e la ginnastica. È tornata all’agonismo da protagonista, scegliendo di gareggiare su tutti e quattro gli attrezzi, lei che si era ormai specializzata solo al corpo libero: una scelta resasi necessaria per aumentare le proprie chance di qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo, una possibilità ancora del tutto aperta. Vanessa ha anche voluto scegliere “Bella Ciao” come colonna sonora della sua esibizione nell’esercizio al corpo libero. «Serviva una musica nuova – ha dichiarato la ginnasta trentenne – ho pensato che Bella Ciao poteva

venir bene, poi le gare internazionali sono state cancellate e finalmente l’ho potuta eseguire». Il 25 aprile scorso, dunque, nel giorno della Festa della Liberazione, ha conquistato la Medaglia di Bronzo nella finale di corpo libero ai Campionati Europei. Un risultato che non è piaciuto tantissimo all’atleta azzurra, soprattutto perché, come lei stessa ha dichiarato dopo la gara, ha commesso tante imprecisioni nell’esercizio. Certo, Vanessa è un po’ severa con sé stessa, visto che il percorso che l’ha portata ai Campionati Europei non è stato affatto facile per via della sua positività al Covid, che non le ha consentito di allenarsi come avrebbe voluto. Tuttavia, è una Medaglia di Bronzo che lascia ben sperare per l’immediato futuro. Del resto, bisogna considerare che le avversarie hanno poco più della metà dei suoi

anni, che l’ultimo suo podio agli Europei risale a sette anni fa e che in questo periodo la ragazza è stata martoriata da numerosi infortuni. Ed è proprio questo per lei il significato della scelta di “Bella Ciao” per la sua esibizione. Nessuna connotazione politica, bensì un simbolo della sua personale resistenza a tutto questo, alla sua storia, fatta di successi e cadute, di infortuni e sfortune. «Dedico questa medaglia all’Italia intera in una data così importante. Speriamo di poterci liberare presto anche della pandemia, per poter tornare a riempire i palazzetti, riaprire le palestre. Spero davvero che l’Italia si possa rialzare, come ho fatto io, dopo questo brutto periodo. Ora voglio ricominciare a correre». Queste le sue parole. Forza Vanessa, ora l’obiettivo si chiama Tokyo 2021, la tua quarta Olimpiade! n

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il personaggio

GIOVANNI MALAGÒ PRESIDENTE DEL CONI “Sarà il mio terzo mandato, e l’ultimo” di Emiliano Sole

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Lo scorso 13 maggio Malagò è stato rieletto per la terza volta consecutiva presidente del CONI

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o sport italiano opta per la continuità. Giovanni Malagò, presidente uscente, è stato rieletto numero uno del CONI durante il Consiglio Nazionale Elettivo svoltosi al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa. Malagò, al terzo mandato, si è aggiudicato la prova elettiva prevalendo nel confronto con l’ex presidente della Federciclismo Renato Di Rocco e l’ex atleta Antonella Bellutti (bicampionessa olimpica di ciclismo). Il riconfermato presidente ha ricevuto 55 voti, con 13 voti a Di Rocco e 1 a Bellutti, una scheda bianca e una scheda nulla. Al raggiungimento del quorum di 38 voti, la platea ha reso omaggio al vincitore con un sentito applauso. A presiedere il Consiglio c’era Franco Carraro, ex n. 1 dello sport italiano dal 1978 al 1987. «Sarà il mio terzo mandato – ha detto il presidente Malagò al termine del consiglio – sarà anche l’ultimo. Non mi risparmierò nel mio ruolo. A chi ha votato per Di Rocco e Bellutti dico che cercherò di fare il possibile per raccontargli che insieme si può scrivere una nuova pagina di storia dello sport italiano e del CONI e arrivare a un traguardo, quello di essere più prestigiosi, forti e credibili in questi momenti di tempesta. Ringrazio tutti, anche i due miei avversari, solo elettorali, che mi hanno dato lo stimolo per essere credibile verso tutti voi. In questi anni – ha continuato – ho ricevuto tante proposte per fare cose belle e importanti, non le ho mai prese in considerazione per due motivi: il primo perché ho preso l’impegno verso quelle persone che, anche nei momenti più complicati di questo quadriennio, avevano fiducia in me. Per questo penso sia necessario andare avanti. In secondo perché per me non esiste un ruolo, non mestiere, più bello di presidente del CONI: siete la mia famiglia, mi troverete sempre dalla vostra parte. Viva l’Italia». Queste le parole in conclusione del neo eletto presidente del Comitato Olimpico, che diventa il 3° Presidente più longevo nella storia del CONI, dopo Giulio Onesti e Gianni Petrucci. Conclusa l’elezione del presidente, si è tenuto il voto per la composizione della Giunta. Particolarmente atteso lo spoglio dei dirigenti, che ha visto l’elezione di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. Le più votate sono state però Silvia Salis e Norma Gimondi, rispettivamente con 46 e 38 voti, elette davanti a Giovanni Copioli (FMI), Luciano Rossi (FITAV) - per entrambi 37 voti - Luciano Buonfiglio (FICK, 36 preferenze) e Marco Di Paola (FISE, 33 voti). Come rappresentanti degli atleti entrano Antonella Del Core e Paolo Pizzo (unici candidati), mentre Emanuela Maccarani, “guru” delle Farfalle della ginnastica, entra come tecnico. Tutta la redazione di Azzurro Sport fa un grosso “in bocca al lupo” al Presidente Malagò, sperando porti lo sport italiano sul gradino più alto del podio! n

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tennis

AZZURRI DA 10 E LODE! di Stefano Colotti

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Dalla finale di Sinner al Master 1000 di Miami, alle vittorie di Berrettini e Sonego negli ATP 250 di Belgrado e Cagliari. L’Italia nel maschile vanta ora 4 giocatori nei top 30 e ben 10 nei top 100, record assoluto di sempre! 2/2021 Azzurro Sport

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n aprile decisamente positivo quandto da ricordare per l’Ital Tennis maschile, ormai in crescita esponenziale da anni. Il primo acuto arriva da Yannick Sinner che sul cemento di Miami raggiunge la sua prima finale in un torneo Master 1.000, a soli 20 anni di età. L’altoatesino sconfigge in rimonta al terzo set in semifinale il numero 12 al mondo Roberto Bautista Agut, spagnolo dalla grande regolarità. In finale trova il polacco Hubert Hurkacz, suo migliore amico nel circuito, pagando probabilmente un pizzico di emozione di inesperienza, perdendo qualche punto decisivo nel tie-break del primo set e cedendo per 6-4 nel secondo parziale. Ma questo ragazzo sotto la sapiente guida del coach Riccardo Piatti saprà fare tesoro della lezione appresa e intanto occupa saldamente la 18esima posi-

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zione mondiale. Senza avere le luci dei riflettori puntata, a non fermarsi è anche la scalata di Lorenzo Sonego che in terra amica si impone nell’ATP 250 di Cagliari, torneo che non vedeva un azzurro alzare il trofeo dal 2006 con Filippo Volandri. Il tennista di Torino sconfigge in finale il serbo Laslo Djere per 2-6, 7-6, 6-4 in una lotta di più di tre ore; un risultato che lo proietta alla 28esima posizione in classifica. Torna a sollevare un trofeo anche il numero uno italiano Matteo Berrettini. Il romano sfrutta al meglio lo scivolone di Novak Djokovic con lo sfavorito Asian Karatsev in semifinale e sconfigge il russo in tre set all’atto conclusivo, non concedendogli nemmeno un punto nel tie-break del terzo set. A distanza di quasi due anni, Berrettini mette in bacheca il suo quarto titolo ATP e rientra nella top ten mondiale, confermandosi come tennista

di punta del nostro Paese. Con Fabio Fognini che occupa, nonostante gli alti e bassi, la 26esima posizione in classifica, per la prima volta da tantissimo tempo i nostri colori possono vantare 4 giocatori tra i primi 30 al mondo. E non solo, con Stefano Travaglia alla numero 67, Salvatore Caruso alla 81, la giovane promessa Lorenzo Musetti appena 19enne alla 83, Gianluca Mager alla 91, il ritrovato Marco Cecchinato alla 94 e, per finire con la “vecchia guardia” rappresentata da Andreas Seppi alla 96, il tennis maschile conta ben 10 giocatori nella top 100. Un risultato che premia tutto il movimento tennistico nazionale e il lavoro della Federazione degli ultimi anni. E con la stagione sulla terra rossa alle porte, nostra superficie preferita, le soddisfazioni sembrano appena cominciate. n



padel

IL SERVIZIO ALL’AUSTRALIANA Con questo numero cominciamo una nuova rubrica sullo sport del momento, al quale sono tutti appassionati, al quale tutti possono giocare. Lo sport che ha conquistato migliaia di persone creando una vera e propria Padel Mania. In questo numero vi parleremo di un aspetto tattico è cioè il Servizio all’Australiana. Conosciamo insieme i vantaggi e i limiti di questa tecnica di battuta. 30 Azzurro Sport 2/2021


di Emiliano Sole

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uando si è al servizio, vi sono due posizioni che si possono assumere: quella definita classica, in cui si cambia lato a ogni scambio, e la cosiddetta australiana. In questo caso, ognuno dei due giocatori resta sempre a coprire lo stesso lato di campo, indipendentemente dal lato di battuta. Nel padel possiamo affermare che coprire sempre la stessa metà campo è la scelta decisamente più utilizzata. Anche a livello professionistico vi sono state poche eccezioni, come quelle di Cristian Gutierrez e Matias Díaz nel 2013 e 2014, oltre a Fernando Belasteguin e Agustin Tapia in qualche occasione nella sta-

gione appena conclusa. E difatti, nonostante il successo nel Master Final, i due argentini hanno deciso di separarsi perché entrambi desiderano giocare con costanza a sinistra. Nel padel si parla, infatti, di giocatore di sinistra e di destra perché l’abitudine è quella di usare la formazione all’australiana, specializzandosi in un preciso lato e mantenendolo fisso. Ma la domanda che sorge spontanea, soprattutto ai non esperti, è: Quali sono i vantaggi? Chiaramente il fatto che il lato di gioco influisce sulle tipologie di colpi che si possono eseguire e sulla loro efficacia. Per esempio, chi dispone di un ottimo smash troverà beneficio nel giocare a sinistra, per-

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ché meccanicamente è più facile trovare angoli stretti verso la griglia o per un por tres. E, anche in fase difensiva, difendersi da un lato o dall’altro cambia tanto perché quando si ha l’abitudine a girarsi da una parte, non è semplice farlo dal lato opposto. Questo perché il padel è sport con pareti e griglie, dunque rimbalzi e traiettorie sono elementi che bisogna saper decifrare in frazioni di secondo. In più, è uno sport di coppia e l’affiatamento con il proprio compagno è fondamentale: saper giocare con i corretti automatismi, ognuno nella propria porzione di campo, rende gli schemi più efficaci. Pertanto, l’Australiana si fa preferire. Indubbiamente ci sono anche dei limiti a questo tipo di Tattica. Il primo, e anche il più evidente, è che il giocatore che serve e deve coprire il

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lato opposto (per esempio, il giocatore di sinistra che serve da destra), dovrà compiere un tragitto maggiore per raggiungere una buona posizione sotto rete. Se atleticamente non si è ben preparati, il rischio è di arrivarci sempre tardi, faticando a coprire l’eventuale risposta lungolinea, non per nulla la più utilizzata in questi casi, soprattutto se il ribattitore si accorge che siete lenti nel coprire quella zona di campo. Strettamente legata a questa situazione è la necessità di servire a una velocità ridotta per avere più tempo per conquistare la rete. Però, così facendo, diventa difficile conquistare punti diretti col servizio o anche solo mettere in difficoltà il ribattitore. Un altro rischio è quello di subire la cosiddetta nevera, la tattica del frigo-

rifero, quando gli avversari decidono di giocare sostanzialmente sul giocatore più debole della coppia: restando sempre nelle stesse posizioni, diventa più facile e meccanico rispondere sempre dallo stesso lato. Come spesso accade, ci sono vantaggi e limiti in una determinata scelta anche se ci sentiamo di preferire di gran lunga la formazione all’australiana rispetto a quella classica. Pur dovendo essere più veloci nel raggiungere una buona posizione a rete, il tragitto è solo leggermente più lungo (non serve essere Speedy) e comunque la risposta lungolinea è anche la più rischiosa e che il ribattitore potrebbe sbagliare con maggior frequenza. In compenso, poter giocare sempre nel lato preferito, consente di restare nella propria zona di comfort e performare al meglio. n


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atletica

JACOBS NELLA STORIA: CORRE I 100 METRI IN 9''95, NUOVO RECORD ITALIANO di Sarah Trivelloni

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Prestazione superlativa dell'atleta azzurro al meeting di Savona, che supera di 4 centesimi la prestazione di Filippo Tortu

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arcell Jacobs riscrive la storia dell’Atletica italiana. Il velocista azzurro ha, infatti, ritoccato il record nazionale dei 100 metri piani, correndo in 9''95 (+1,5 m/s di vento a favore) nelle batterie del meeting di Savona. Cancellato il precedente primato appartenente a Fillipo Tortu (9''99 nel 2018), che aveva a sua volta scalzato Pietro Mennea (10''01) dopo quasi 30 anni. «Ero un po’ teso ai blocchi – ha sottolineato Marcell – perché ero il primo ad avere grandi aspettative. Sono sicuro che potrò correre in modo più sciolto, e con lo stimolo di un avversario a fianco credo di poter ripetermi o migliorare ancora. Soprattutto nella prima parte di gara, se ho qualcuno accanto, riesco a incrementare la velocità». Jacobs che corre

per le Fiamme Oro era già detentore della terza prestazione assoluta (10''3) e a inizio marzo aveva conquistato l’Oro nei 60 metri piani agli Europei Indoor di Torun, centrando anche in quel caso il record italiano (6''47), nonché la miglior prestazione mondiale in stagione. È lui ora l’uomo più veloce d’Italia. Con Tortu daranno filo da torcere anche agli statunitensi e ai jamaicani. «Complimenti a Marcel per l'importante risultato di oggi. Come abbiamo sempre detto, ci stimoliamo a vicenda, anche a distanza. Questo nuovo record mi stimolerà ancora di più. Bravo Marcell! Ci vediamo in pista!». Così il velocista azzurro Filippo Tortu si è complimentato con il collega Marcell Jacobs, amico e rivale, ma anche compagno di una staffetta che potrebbe farci sognare. n

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nuoto

SUPER GREG Tre Ori su tre in acque libere per il nuotatore italiano agli europei di Budapest di Emiliano Sole

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«È

incredibile!», ha esultato alla fine il neo campione Gregorio Paltrinieri. Non è la piscina in cui ha vinto un titolo olimpico, ma l’orizzonte della sua nuova sfida. Greg, infatti, ha vinto tre Medaglia d’Oro nella 5 km, nella 10 km e nella staffetta degli Europei 2021 di nuoto di fondo. Il fuoriclasse carpigiano è stato impeccabile al Lupa Lake di Budapest e lo ha fatto, come ha più volte detto, divertendosi un mndo. Il 26enne, Campione Olimpico sui 1.500 metri, si è reso protagonista di un micidiale rush finale: negli ultimi 300 metri ha

alzato il ritmo della sua azione, ha sfoderato tutta la sua proverbiale potenza e ha “sverniciato” gli avversari con una disinvoltura davvero sbalorditiva. «La 5 km – dice Paltrinieri a fine gara – l’ho nuotata solo due volte in carriera, ma per due volte ho vinto e pensavo a questo mentre nuotavo. Mi dicevo dai magari la vinco e chiudo da imbattuto. Nel rettilineo finale ho dato qualche spallata, mi sono buttato dall’altra parte e sono andato via. Mi diverto, sono tornato sul gradino più alto d’Europa che mi mancava da un po’ e tutto questo è bellissimo». Poi è arrivato l’Oro nei 10 km e anche lì l’azzurro

ha dimostrato di essere in eccellente forma e di potersi presentare alle Olimpiadi di Tokyo per giganteggiare sia in vasca (800 e 1.500 metri) che nel fondo. Non contento, però, Greg si è regalato un’altra soddisfazione, e che soddisfazione: vincere la staffetta con i suoi compagni azzurri Rachele Bruni, Giulia Gabbrielleschi e Domenico Acerenza. «Vincere di squadra è la cosa più bella — commenta Paltrinieri — vivi le stesse paure con i compagni, noi siamo andati oltre. È bellissimo andare via da questo lago così». E allora grandi speranze dal Nuoto italiano per le Olimpiadi di Tokyo! n

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motori

FRECCE TRICOLORI E CAVALLINO RAMPANTE

UN LEGAME LUNGO 60 ANNI di Lucio Fratta

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«S

tendere il Tricolore sul Gran Premio del Made in Italy per noi è motivo di forte orgoglio», queste le parole del Ten.Col. Gaetano Farina, Comandante delle Frecce Tricolori. «Da sessant’anni – prosegue – siamo fieri di essere un simbolo dell’Italia intera rappresentando le capacità, la tecnologia e i valori dell’Aeronautica Militare e di tutto il Sistema Paese». Lo scorso 18 aprile, infatti, le Frecce Tricolori hanno fatto tappa in Emilia Romagna sorvolando la griglia di partenza dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola in occasione del Formula 1 Pirelli Gran Pre-

mio del Made in Italy e dell’EmiliaRomagna 2021, prima tappa europea del campionato mondiale di Formula 1. I velivoli MB.339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale hanno steso il verde, il bianco e il rosso della Bandiera italiana sul circuito automobilistico emiliano-romagnolo. Per le Frecce Tricolori si è trattato di un ritorno sui cieli del circuito: il 14 settembre del 1980, infatti, i G.91 della PAN si esibirono sul cielo di Imola in occasione del primo, e unico, Gran Premio d’Italia valido per il campionato mondiale a non disputarsi a Monza. Nonostante le condizioni meteorologiche non fossero proprio ottimali le Frecce hanno comunque steso il Tricolore più lungo

del mondo. Durante il primo passaggio i Pony del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico sono arrivati alle spalle dei piloti già schierati sulla griglia di partenza mentre nel secondo la Pattuglia ha infilato un lungo looping che si è chiuso con una virata stretta che ha riportato la PAN nella direttrice per la base dell’Aeronautica Militare di Cervia che li aveva ospitati nei giorni precedenti il Gran Premio. Quello tra Aeronautica Militare e il mondo dei motori della Formula 1 è un connubio vecchio quanto la storia del volo umano. Tecnologia, innovazione ed un’innata proiezione verso il futuro sono le caratteristiche che questi due mondi condiidono da sempre. n

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psicologia

I DONI DELLO SPORT:

benessere, buon umore, allegria, buona compagnia di Matteo Simone

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osa spinge persone a fare sport, sudare, faticare? Certo non solo la performance ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale; una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare, per non mollare, per occuparsi di sé stessi e degli altri, per far parte di un gruppo o di una squadra con progetti di gare, per condividere momenti, viaggi e incontri, per superarsi, per ricordare attimi passati insieme; questo è lo sport che vogliamo, che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e spirito di squadra e di appartenenza. A volte lo sport diventa una droga, una dipendenza, ma ben venga se fa stare in piedi; se cura spirito, corpo e mente; ben venga se fa stare con la gente, se fa vedere sempre tante strade aperte davanti da poter scegliere, da poter sperimentare. Lo sport davvero avvi-

cina culture, mondi e rende felici e resilienti, sintonizzandosi sull’obiettivo da portare avanti seguendo mete e direzioni sempre pronti a rimodulare tutto cavalcando l’onda del cambiamento e utilizzando risorse residue, che diventano a volte sorprendenti e rinnovabili. Questo è il vantaggio dello sport. È importante sentirsi sereni e praticare sport in pura libertà apprezzando quello che viene in termini di risultati e i benefici di natura fisica, psicologica, relazionale, emotiva che se ne ricavano. Aspetti che incidono sul benessere e sulla performance nello sport; non sono solamente l’allenamento fisico e la nutrizione (energia) ma anche l’allenamento mentale volto a gestire sia le sedute dure e faticose e le gare che comportano ansia e stress ma anche per invogliare le persone a stili di vita più adeguati, consoni, salutari, che possono prevenire eventuali problemi. Sollecitato da un amico triatleta ho

pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. Occupandomi di psicologia dello sport, è importante, oltre allo studio e alla formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o le difficoltà che essi sperimentano praticando sport, eventuali rischi. È fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance dell’atleta e della squadra. n

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ALIS: SOSTENIBILITA’ ECONOMICA, SOCIALE ED AMBIENTALE SEMPRE PIU’ PROTAGONISTA PER LA RIPARTENZA

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a sostenibilità economica, sociale ed ambientale è elemento sostanziale dell’azione di ALIS, che da sempre distinto il programma associativo, ed oggi finalmente trova specifiche convergenze con i temi delle agende governative nazionali, comunitarie ed internazionali. Se in ambito comunitario è il Green Deal a definire la strategia europea per la sostenibilità ambientale e le energie rinnovabili al fine di aiutare l’UE a raggiungere gli obiettivi programmatici fissati al 2030, tendenti alla neutralità climatica entro il 2050, a livello nazionale - in linea con il piano di aiuti ed investimenti europei Next Generation EU - il Governo è stato impegnato proprio nelle ultime settimane nella presentazione alla Commissione UE del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

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(PNRR), con il quale l'Italia - attraverso interventi volti a rafforzare la competitività dell’economia - diventa protagonista non solo di una scelta etica verso una nuova sensibilità green ma di una vera e concreta transizione ecologica, energetica e digitale dei sistemi produttivi. In materia di sostenibilità ambientale del trasporto merci ALIS si distingue per il suo continuo impegno nella riduzione di CO2 ed emissioni inquinanti, con azioni concrete ed incisive sia sul piano dell'efficienza e della sicurezza sia su quello degli investimenti in ricerca, innovazione tecnologica e alta formazione. I Soci ALIS operanti nel settore del trasporto marittimo, oltre a promuovere il Marebonus quale misura strutturale, sono da sempre molto attenti agli obiettivi di sostenibilità previsti dalle normative internazionali e, già oggi, hanno raggiunto e

superato quelli individuati tanto dalla regolamentazione IMO 2020 “Sulphur Cap”, entrata in vigore a gennaio 2020, quanto dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, tesi a ridurre del 50% le emissioni delle navi entro il 2050. Nello specifico, i Soci ALIS stanno implementando le proprie flotte nel Mediterraneo con 12 nuove navi ibride di ultimissima generazione - di cui quattro sono già state consegnate ed inaugurate in questi mesi - capaci di trasportare più di 500 camion, il doppio della capacità attuale, e di garantire un altissimo standard di risparmio energetico. Infatti le nuove navi, oltre ad essere dotate di motori di ultima generazione controllati elettronicamente e di scrubbers per la depurazione dei gas di scarico al fine di combattere le emissioni di zolfo fino allo 0,5% e ridurre le polveri sottili dell'80%, sono in grado di soddisfare il fabbisogno energe-


tico per le attività di bordo e di raggiungere “Zero emission in port” durante la sosta in banchina grazie all'energia elettrica immagazzinata nelle mega batterie al litio dalla potenza totale di 5MWh, che si ricaricano durante la navigazione per mezzo di shaft generator e pannelli solari. Anche nel settore del trasporto stradale ALIS annovera testimonianze concrete in chiave green. Le imprese associate condividono tutte la priorità di impiegare mezzi di nuova generazione ed investono costantemente nel ricambio e nell'ammodernamento nel parco circolante, costituito in larga parte da motorizzazioni Euro 6. Inoltre, nonostante oggi circa il 90% dei veicoli degli associati ALIS operanti nell'autotrasporto sia alimentato a gasolio, lo sviluppo dei carburanti alternativi sta portando molte flotte verso l’implementazione di alimentazioni a LNG. Su tale fronte, l'Asso-

ciazione è in prima linea per incentivare le installazioni di stazioni di rifornimento nei nodi logistici più strategici d’Italia, anche se c’è ancora molta strada da fare soprattutto nel Centro-Sud, dove tali stazioni sono poche o mancano del tutto. Una grande attenzione da parte delle aziende di autotrasporto è inoltre attualmente rivolta all’idrogeno, come elemento fondamentale del processo di transizione energetica e tecnologica e di una visione sul futuro del settore improntata sempre più alla eco-sostenibilità. Quanto al trasporto ferroviario, il principale impegno di ALIS va nella direzione di giungere all'obiettivo di adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria alla rete TEN-T, almeno sui 4 corridoi “Core” di interesse nazionale anche attraverso il completamento dei collegamenti bypass o di emergenza tra i diversi corridoi. Ciò consentirà infatti all'Italia di creare continuità e sinergia tra le diverse modalità all'interno di un più moderno ed equilibrato sistema di trasporto intermodale sostenibile. Le aziende associate operanti nel trasporto su ferro, sempre attente agli investimenti tecnologici e sostenibili, promuovono in particolare la necessità di ulteriori interventi e misure economiche incentivanti a sostegno dell'intermodalità ferroviaria - come ad esempio il Ferrobonus - e dell'utilizzo di materiale rotabile a basso impatto fonico, così come di migliorare la sicurezza e la tracciabilità del trasporto rifiuti in ambito ferroviario.

Veicoli di ultima generazione, navi moderne e tecnologiche, mezzi ferroviari efficienti costituiscono infatti strumenti fondamentali grazie al cui impiego combinato e sostenibile sarà possibile vincere definitivamente la sfida dell’intermodalità e dello shift modale delle merci, riducendo in modo significativo le emissioni inquinanti a beneficio non solo dell'ambiente, ma dell'intera collettività. ALIS è pronta per questa sfida e continuerà ad impegnarsi proprio nella direzione di quella transizione sia ecologica sia digitale che è oggi il pilastro del programma governativo nonché dei progetti presentati nel PNRR. Proprio in tale direzione, e al fine di evidenziare e far conoscere a cittadini ed Istituzioni il ruolo fondamentale svolto da tutti gli operatori del trasporto e della logistica, ALIS ha dato vita a luglio 2020 ad ALIS CHANNEL, un innovativo progetto televisivo che ad oggi, dopo nemmeno un anno dalla sua nascita, ha già raggiunto oltre 3 milioni di visualizzazioni. ALIS CHANNEL, online sulla App e sui canali social di ALIS, è la prima TV associativa interamente dedicata alle imprese e all’economia del trasporto e della logistica, che diffonde - attraverso i notiziari ALIS Tg News e ALIS Tg FLash, i reportage speciali realizzati presso le aziende associate e le Autorità di Sistema Portuale, le interviste e i talk di approfondimento - le principali news provenienti dal mondo istituzionale, imprenditoriale, accademico e associativo. n

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