Azzurro Sport 3-2021

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Azzurro Sport BIMESTRALE DI CULTURA SPORTIVA AERONAUTICA

ANNO 8 – NUMERO 3

ATLETICA

LEONARDO FABBRI IL GIGANTE BUONO BASKET

L’ITALBASKET TORNA ALLE OLIMPIADI



EDITORIALE

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ccoci alla terza uscita di quest’anno. Nei giorni che precedevano la chiusura del numero siamo stati “costretti’ a rivedere la scelta degli argomenti da trattare. Il successo della nazionale di Calcio guidata da Mancini è stato un evento troppo grande e importante per essere ignorato. È stato, come era prevedibile, un evento di portata globale. Una gioia che, a parziale compensazione dei momenti bui e tristi che abbiamo vissuto e che in parte ancora condizionano le nostre vite, ha riempito gli animi e le piazze di tutta Italia. Nel nostro articolo abbiamo voluto andare oltre all’impresa sportiva cercando di approfondire un aspetto che da sempre riteniamo al centro di ogni esperienza che riguarda lo Sport: il gioco di squadra, il sacrificio e la forza del gruppo. Tre aspetti che consideriamo centrali in qualsiasi disciplina e che, siamo convinti, siano stati gli elementi chiave di questo successo. Una bella storia consegnata agli annali dello sport azzurro. Una storia che speriamo

si arricchisca di nuove, entusiasmanti pagine. Proprio per questo abbiamo fatto un punto di situazione sulla team che difenderà i nostri colori alle Olimpiadi di Tokyo. 384 atleti che con sacrifico hanno conquistato l’opportunità di salire sul podio più ambito. Ancora prima di scendere in “pista’abbiamo ottenuto già di un ottimo risultato visto che il movimento sportivo italiano non aveva mai qualificato così tanti atleti in una Olimpiade. Siamo certi che non sarà l’unica buona notizia perché a Tokyo sentiremo spesso le note dell’inno di Mameli. Fortunatamente non manca molto e noi siamo già pronti per raccontarvi tutto. Senza scomodare il futuro troverete nelle pagine di questo numero il presente dello sport italiano: un nome su tutti quello di Matteo Berrettini, che ancora in quella magica Londra ha regalato all’Italia la prima finale al torneo di Wimbledon. Ma non vogliamo svelarvi altro. Non resta, quindi, che augurarvi, come di consueto, una buona lettura!

IL DIRETTORE

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Gli azzurri salgono sul tetto d’Europa Azzurro Sport 3/2021

SOMMARIO 2 Azzurro Sport 3/2021


Azzurro Sport Periodico bimestrale di cultura sportiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma Anno 8 – numero 3 Editore AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini 434 00125 Roma

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384 AZZURRI A TOKYO!

IL PESO D’ORO

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Direttore Responsabile Alessio Piano Redazione via Gianfilippo Usellini, 434 – 00125 Roma Fax. 06.89280466 azzurrosport@yahoo.it Consiglio Tecnico Presidente: Alessandro Loiudice Membri: Marzia Caravelli, Giuseppe Carella, Andrea Colotti, Andrew Howe, Fabrizio Leoni, Dario Magagnini

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CARAMBULA-ROSSI CONQUISTANO IL PASS PER TOKYO

22 TENNIS

26 ATLETICA

Uno storico Matteo Berrettini, sfiora l’impresa a Wimbledon

L’Under 23 italiana per la prima volta è 1a nel medagliere finale

28 BASKET

32 PADEL

L’Italbasket supera la Serbia e ritorna alle Olimpiadi

Splendido doppio podio per l’Italia del Padel

© Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte. Stampa Arti Grafiche Srl

Finito di stampare nel mese di luglio 2021 foto di copertina: FIDAL

38 LEZIONI DI PADEL Anticipare o asepttare? Alcuni consigli su come rispondere al servizio

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Pillole di SPORT CENTRO SPORTIVO A.M. GIURANO I NUOVI ATLETI DELL’AERONAUTICA MILITARE

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o scorso 16 giugno presso l’hangar “Badoni” del Museo Storico di Vigna di Valle si è tenuto il giuramento dei 12 atleti che entrano a far parte del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare. Una cerimonia sobria svoltasi nel rispetto delle norme anti-Covid alla presenza dei familiari, del Comandante del Centro Sportivo, Tenente Colonnello Marco Brigotti e del Comandante dell’Aeroporto, il Colonnello Rosario D’Auria: «Da oggi entrate a far parte di una grande squadra, siate onorati di portare in alto il nome dell’Aeronautica Militare sulle vostre divise da gara e rendeteci orgogliosi di voi, nella società, in Italia e nel mondo», queste le parole del Comandante. Hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana i seguenti atleti: per la Ginnastica Ritmica Daniela Mogurean e Laura Paris, due giovani ginnaste che di recente hanno vinto l’Argento ai Campionati Europei di Varna (Bulgaria) nella squadra delle Farfalle Azzurre e che parteciperanno alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020; per l’Atletica leggera Alessio Mannucci, atleta discobolo campione italiano 2020 under 23, Ludovica Cavalli, campionessa Italiana under 23 e vice campionessa italiana assoluta nei 1500m e 5000m; per la Scherma Gaia Caforio e Carola Maccagno nella Spada, le quali hanno vinto rispettivamente l’Argento individuale al Campionato Mondiale under 17 e l’Oro a squadre ai Mondiali under 17, Alessia Di Carlo nella Sciabola, Bronzo individuale ai Campionati Europei under 20 e Oro ai Campionati Italiani under 23; Tiro con l’arco Karen Hervat, campionessa italiana junior indoor 2020; Curling Simone Gonin, Bronzo ai Campionati Europei 2018; Tiro al volo, fossa olimpica Sofia Littamè, Argento individuale ai Campionati Europei 2019; Vela Leonardo Chistè, campione italiano in carica di vela classe olimpica 49er; Beach Volley Enrico Rossi che, in coppia con l’Aviere Capo Adrian Carambula, sarà alla sua prima partecipazione olimpica a Tokyo.

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ATLETICA Palmisano splende: è d’Oro nella 20 km

CURLING Italia qualificata alle Olimpiadi invernali

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ntonella Palmisano non tradisce. L’azzurra conquista una splendida Medaglia d’Oro agli Europei a squadre (ex Coppa Europa) di Podebrady nella 20 km di marcia, sulle strade che adora e che anche stavolta le portano fortuna. «È andata bene anche qui a Podebrady, una città magica per me! È sempre bello tornarci e vincere - le prime parole della 29enne dopo il successo avevo in mente questo tipo di gara ma forse con un risultato diverso, un tempo peggiore. Non me l’aspettavo così. È un buon passaggio per Tokyo e questa vittoria la voglio dedicare ad Alessandro Talotti che ci ha lasciato, mi unisco al cordoglio della famiglia». La marciatrice azzurra si impone nel tradizionale appuntamento di primavera con il tempo di 1h27:42 a poco più di due mesi dalle Olimpiadi di Tokyo, staccando le rivali spagnole negli ultimi due chilometri, con un’azione tutta testa e cuore, sulla campionessa d’Europa Maria Perez (1h28:03). Nella 20 km al maschile, dominata dal favoritissimo svedese Perseus Karlstrom, Bronzo mondiale e campione in carica, ottime impressioni da Francesco Fortunato (Fiamme Gialle): il pugliese scende sotto l’ora e venti minuti e con 1h19:43 è quinto a Podebrady, timbra lo standard per Tokyo (tempo limite 1h21:00). Quattro azzurri nei primi dodici classificati: Massimo Stano (Fiamme Oro) è ottavo in 1h20:30, undicesimo il nostro Aviere Federico Tontodonati (Aeronautica) in 1h21:13, dodicesimo Matteo Giupponi (Carabinieri) in 1h21:52. È Argento a squadre per gli azzurri, dietro all’imprendibile Spagna che piazza tre uomini nei primi quattro

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a coppia azzurra formata dall’Aviere Capo Amos Mosaner e Stefania Constantini (CC Dolomiti ) è riuscita a qualificare l’Italia per le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Per la prima volta, infatti, durante i Campionati Mondiali svoltisi ad Aberdeen (Scozia), l’Italia si è guadagnata il pass per i Giochi del prossimo anno. «È stata un’emozione fortissima ottenere questo risultato», esordisce il ventiseienne di Trento Aviere Capo Amos Mosaner, che prosegue: «Abbiamo gareggiato per la prima volta insieme con Stefania dopo lunghi e faticosi allenamenti. Ho solo un po’ di rammarico per aver perso i playoff ed esser giunti al 5° posto. Ora ci si ferma fino a metà luglio perché il Campionato Mondiale ha concluso la stagione invernale, si prosegue a secco in palestra e si riprende sul ghiaccio per preparare le Olimpiadi che si svolgeranno a febbraio 2022 a Pechino». La nazionale italiana parteciperà per la prima volta ai Giochi Olimpici nel doppio misto di Curling. Un’impresa storica tutta da giocare.

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calcio

IL SEGRETO DI UN SUCCESSO di Arturo Violetta

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L’ITALIA DEL CALCIO SUL TETTO D’EUROPA

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Italia è Campione d’Europa. Sono trascorsi 15 anni dal successo al Mondiale di Berlino e, udite udite, ben 53 dalla conquista del primo, e fino allo scorso 11 luglio, ultimo Europeo, disputato proprio nel nostro Paese. Tanto tempo, dunque, ma ciò che rende questa vittoria ancora più straordinaria è certamente il modo in cui è maturata. Dopo, probabilmente, il periodo più buio e triste toccato dalla Nazionale del CT Ventura, che ha portato alla mancata qualificazione agli ultimi Campionati Mondiali, gli Azzurri hanno piano piano ripreso la giusta via, per tornare nelle posizioni che da sempre si addicono ad una squadra come la nostra. Merito principale di questa rinascita è certamente del nuovo Commissario Tecnico

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Roberto Mancini, che ha saputo ricompattare l’ambiente e plasmare un nuovo gruppo, affiancando all’esperienza di alcuni “veterani” la freschezza e l’entusiasmo di giovani promesse del nostro calcio. Il risultato, da tre anni a questa parte, è sotto gli occhi di tutti: un Gruppo fortemente motivato, coeso, disposto al sacrificio e pronto ad assumersi le proprie responsabilità. Certo, c’è voluto del tempo per scacciare l’immensa delusione del 2018, trovare la propria identità, rafforzare un’autostima praticamente nulla, e iniziare a credere nei propri mezzi. In questo il lavoro del tecnico Mancini è stato superlativo; ha creduto fin da subito di poter riuscire nell’impresa e, a testa bassa, ha trasmesso ai suoi ragazzi la sua stessa convinzione, la sua filosofia calcistica e la sua leggerezza, consentiteci il ter-

mine, nell’affrontare ogni situazione. E i suoi ragazzi non sono stati da meno, seguendolo in tutto e per tutto, senza troppi “fronzoli”, senza porsi troppe domande: una risposta intelligente in quel momento, che ha portato ai frutti sperati. Mancini ha ridato alla Nazionale italiana quella credibilità che le appartiene dai tempi di Bearzot, quando squadre ben più blasonate della nostra, come Brasile, Argentina e Germania, si inchinarono di fronte a noi, ai Campioni del Mondo. E lo ha fatto ancora prima di conquistare il titolo Europeo, dando un’anima a questo gruppo dentro e fuori dal campo. Ha ridato a tutti noi tifosi il piacere di vedere un bel calcio, frutto di una mentalità propositiva, votata ad offendere, ad imporre il proprio gioco ed avere in ogni momento il controllo della gara. Ed è questa, sul piano tecnico-tat-


tico la vera rivoluzione portata dal “Mancho”, alla quale molti di noi non erano più abituati da tempo, o forse da sempre. E poi c’è il gruppo, la vera forza di questa Nazionale. A partire dai più stretti collaboratori del tecnico, con i quali esiste da sempre un sincero rapporto di fiducia e di stima. Da Gianluca Vialli a Chicco Evani, da Attilio Lombardo a Fausto Salsano a Daniele De Rossi. E molti altri ancora. Ma il vero segreto di questo team è lo straordinario rapporto che esiste tra tutti i calciatori. Un gruppo di veri amici, tutti uniti per lo stesso obiettivo: divertirsi, far divertire e, perché no, se ci scappa, anche vincere. Ed è quello che la Nazionale ha iniziato a fare… speriamo prosegua su questa strada e ci porti altre soddisfazioni: una su tutte i prossimi Mondiali in Qatar. Complimenti ragazzi! n

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Tokio 2020

È RECORD!

384 ATLETI ITALIANI PRONTI PER TOKYO

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di Emiliano Sole


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e Olimpiadi di Tokyo sono arrivate. Finalmente, dopo il rinvio dell’edizione del 2020 causa Covid e le persistenti indecisioni legate alla situazione pandemica, le nazionali olimpiche sono pronte a gareggiare dal 23 luglio fino all’8 agosto. L’Italia a queste Olimpiadi sarà presente con 384 atleti. Un primato assoluto per la spedizione azzurra. Gli ultimi dodici atleti che si sono aggiunti al contingente dell’Italia Team già da record sono stati i giganti della pallacanestro che proprio in extremis hanno guadagnato la qualificazione avendo la meglio per 102 a 95 sulla Serbia nella finale che assegnava l’ultimo pass per i Giochi. Saranno Jessica Rossi ed Elia Viviani, portabandiera azzurri, gli atleti che guideranno la spedizione italiana a Tokyo. Una squadra formata da 198 uo-

mini e 186 donne in 36 discipline differenti. Per lo Sport italiano si tratta di un primato assoluto sia per quanto concerne il numero degli atleti qualificati che delle quote rosa, mai così numerose. Nella capitale giapponese le squadre nazionali di casa nostra saranno ben cinque: Pallavolo maschile e femminile, Pallanuoto maschile, Softball e ora anche Basket maschile. Il 23 luglio prossimo allo stadio Olimpico di Tokyo dietro al tricolore fatto sventolare da Jessica ed Elia, la prima volta di un doppio alfiere, non ci sarà tutto il team ma soltanto una parte consistente, un po’ per impegni agonistici, ma anche e soprattutto per le restrizioni dovute all’emergenza pandemica. Battuto, quindi, il primato di 367 Atleti partecipanti che risaliva all’edizione di Atene 2004. Almeno un atleta azzurro sarà presente in 35 disci-

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pline, un primato anche questo, e in tutti i nuovi sport olimpici, Arrampicata, Karate, Skateboard e Surf con Leonardo Fioravanti entrato grazie alla riallocazione delle quote. Una massiccia presenza che che dimostra quanto in Italia, nonostante le grandi difficoltà legate alla pandemia e agli impianti non sempre adeguati, la pratica dello Sport sia diffusa e sentita. L’Atletica Leggera italiana andrà con il più alto contingente della storia, ben 76 atleti, il Nuoto con 36 e molte speranze di medaglie. La Scherma sarà presente in tutte le armi, Fioretto, Spada e Sciabola sia a livello individuale che a squadre. Nel Canottaggio le carte olimpiche sono ben 26. Nel Pugilato la clamorosa novità: la presenza azzurra sui ring di Tokyo sarà solo femminile e ciò significa che per la prima volta non c’è un pugile. Sei saranno i tennisti, quattro i golfisti, altri due sport particolarmente praticati dal Brennero a Lampedusa. Le miniere sono i «soliti» Nuoto e

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Scherma, poi ci sono i tiri della portabandiera Jessica Rossi, le possibili sorprese il Karate e l’Arrampicata. E il presidente del CONI Malagò sogna l’Oro di Chamizo nella Lotta. Ma dopo la pandemia i pronostici sono ancora più difficili anche se le nostre speranze sono alte e si cercherà di battere la quota medaglie di Rio de Janeiro che nel 2016 ci portò ben 28 podi. L’ultima proiezione Nielsen Gracenote (aprile) assegna all’Italia 33 podi, così suddivisi: 8 Ori, 10 Argenti e 15 Bronzi. E per noi sarebbe un risultato eccezionale. Santa Scherma e santo Nuoto, secondo le previsioni, con la variabile impazzita delle new entry Karate (Luigi Busà) e Arrampicata (Ludovico Fossali), nonché Judo (Manuel Lombardo) e Taekwondo (Vito Dell’Aquila che a 17 anni era già sul podio iridato). Ma le carte da giocare non ci mancano neanche nel Nuoto: dalla guerriera Pellegrini a Paltrinieri in vasca e acque libere, da Detti a Martinenghi, dalla giovanissima Pilato a Miressi. Anche dalla disciplina regina dei

Giochi, l’Atletica, si può sperare qualcosa ma vedremo come reagiranno i nostri atleti a competizioni senza pubblico. E la mente va subito a Giammarco Tamberi che fa del tifo la sua arma in più. E allora tutti con gli occhi puntati alla TV e la bandiera italiana stretta in mano per tifare i nostri Atleti! La partecipazione dell’Aeronautica Militare Il Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare per la prima volta da quando partecipa ai Giochi Olimpici (Atene 2004) aggrega ben 30 atleti alla spedizione azzurra. Un record che ci fa ben sperare visto che la maggior partecipazione era stata quella di Londra 2012 (29 atleti) e nella quale l’Aeronautica Militare aveva portato a casa il numero più alto di medagliati tra i gruppi sportivi militari, ben 14. Una spedizione ben assortita e con molte speranze quella dell’AM. L’Atletica Leggera è la disciplina con il maggior numero di partecipanti del Centro Sportivo di Vigna di Valle, con otto atleti, e una


GLI ATLETI DELL’AERONAUTICA MILITARE GRADO AC AC 1AV AC AC 1AS 1AS AS 1AC 1AS 1AS AC 1AS AC AS 1AV 1AC 1AV AC AC AC 1AV 1AV AS 1AV 1AV AC AC 1AS AC

COGNOME PEDROSO FABBRI ZOGHLAMI TONTODONATI CAPORASO DERKACH MANENTI HERRERA ABREU NESPOLI LUPO NICOLAI ORSI TOTH MENEGATTI CARAMBULA ROSSI RIZZA PANIZZON LODADIO EDALLI MAURELLI CENTOFANTI DURANTI SANTANDREA MOGUREAN AGIURGIUCULESE BALDASSARRI BATTISTON ISOLA FOCONI BERTA

NOME Yadisleidy Leonardo Osama Federico Teodorica Dariya Davide Johanelis Mauro Daniele Paolo Viktoria Marta Adrian Enrico Manfredi Vittoria Marco Ludovico Alessia Martina Agnese Martina Daniela Alexandra Milena Michela Federica Alessio Elena

DISCIPLINA ATLETICA LEGGERA ATLETICA LEGGERA ATLETICA LEGGERA ATLETICA LEGGERA ATLETICA LEGGERA ATLETICA LEGGERA ATLETICA LEGGERA ATLETICA LEGGERA TIRO CON L’ARCO BEACH VOLLEY BEACH VOLLEY BEACH VOLLEY BEACH VOLLEY BEACH VOLLEY BEACH VOLLEY CANOA VELOCITA’ EQUITAZIONE GINNASTICA ARTISTICA GINNASTICA ARTISTICA GINNASTICA RITMICA GINNASTICA RITMICA GINNASTICA RITMICA GINNASTICA RITMICA GINNASTICA RITMICA GINNASTICA RITMICA GINNASTICA RITMICA SCHERMA SCHERMA SCHERMA VELA

piccolissima speranza di medaglia nel Lancio del Peso con l’Aviere Leonardo Fabbri. Sarebbe veramente un’impresa epica ma Fabbri ci ha abituato bene e quindi noi non possiamo che credere nell’impossibile. La Ginnastica Ritmica rimane il nostro fiore all’occhiello e anche se la concorrenza è spietata siamo sicuri che le nostre ragazze saranno pronte a battersi per una bramata medaglia olimpica. Il Tiro con l’Arco che tanto ci ha fatto sognare nelle precedenti edizioni vedrà la presenza dell’Aviere Mauro Nespoli che ce la metterà tutta per essere competitivo in un circuito sempre più agguerrito e concorrenziale. E poi il Beach Volley che tante

SPECIALITA’ (CATEGORIA) 400 HS GETTO DEL PESO 3000 SIEPI MARCIA MARCIA TRIPLO 4X100 M 4X100 F OLIMPICO

COMPLETO ANELLI ALL AROUND D’INSIEME D’INSIEME D’INSIEME D’INSIEME D’INSIEME INDIVIDUALE INDIVIDUALE SCIABOLA SQUADRE SPADA FIORETTO 470 F

soddisfazioni ci ha regalato a Rio 2016 consegnandoci alla storia con la prima medaglia azzurra in questa disciplina grazie ai nostri Avieri Daniele Lupo e Paolo Nicolai. Un Argento che ancora oggi ha dell’incredibile. Daniele e Paolo saranno ancora lì sulla sabbia di Tokyo a cercare di conquistare un buon risultato ma ci saranno anche nel maschile gli avieri Carambula e Rossi e nel femminile gli avieri Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth a combattere con il coltello tra i denti per renderci orgogliosi. Insomma, una spedizione quella dell’Aeronautica a Tokyo con tanti atleti di livello e che speriamo ci farà gioire. n

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lancio del peso

LEONARDO FABBRI SOGNA IN GRANDE PER TOKYO di Emiliano Sole

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grande e grosso e anche molto determinato il Fabbri che sta preparando l’avventura olimpica. L’atleta dell’Aeronautica Militare ci auguriamo possa essere uno dei protagonisti nel Getto del Peso a Tokyo. Malgrado l’incredibile concorrenza l’aviere proverà a regalarsi il sogno di una medaglia a 5 cerchi. «Sto bene, mi sento meglio ogni giorno. Non si direbbe perché le ultime gare le ho fatte molto male. Il peso va sempre più lontano e conto di arrivare a Tokyo nelle condizioni migliori, le gare mi servono per prendere fiducia». Queste le parole di Leonardo, sicuro di stare sulla strada giusta per arrivare preparato al grande appuntamento. «Negli allenamenti – continua l’atleta dell’Aeronautica Militare – ho avuto buone sensazioni in vista di Tokyo, dove spero di arrivare con le gambe pronte al 100% per sfruttare al meglio la mia nuova tecnica di lancio». Eh sì perché con questa tecnica le

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gambe potrebbero permettergli di arrivare a risultati sensazionali magari puntando al record italiano, e a quel punto si potrebbe sognare l’insognabile... Ma come si sta preparando Fabbri a questo importante appuntamento? «Lavoro con una mental coach, ci dice Leonardo, per dare tutto quello che ho: bisogna allenare tutto, dal corpo alla mente, per esprimere tutto in quel momento lì. Sul campo poi si lavora molto: due volte al giorno per 5-6 ore di lavoro». «L’obiettivo è la finale – ci confida ancora Leonardo – nel peso al momento il livello è molto alto, ambire a qualcosa di più non è ancora alla mia altezza. Un pesista raggiunge la maturità a 28-30 anni, quindi lavoriamo in ottica Parigi 2024. Sono giovane e vado a Tokyo per fare esperienza, ma non vado certo per fare tre lanci e venir via. Quando sarò lì darò tutto». Al momento il 24enne fiorentino può

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vantare un ottimo 21,99 ma avrà bisogno di spingersi oltre i propri limiti per avvicinare, e magari superare, il record italiano di Alessandro Andrei che resiste dal 12 agosto del 1987, ma viste le sue straordinarie doti fisiche e tecniche potrebbe essere in grado di farlo. L’azzurro ha ben in mente tutti i passaggi e gli obiettivi in vista della sua prima Olimpiade: «Il primo obiettivo, conclude Fabbri, è quello di lanciare a più di 21 metri in qualifica. La gara si disputerà la sera e questo è un vantaggio. Poi in finale, cercare di rimanere attaccato ai primi otto. Sarà difficile, il livello è altissimo». La gara del peso alle Olimpiadi si svolgerà il 3 agosto: in Giappone sarà sera, in Italia mattina. L’eventuale finale ci sarà nella mattina del 5 agosto di Tokyo, quando in Italia saranno ancora le 2 di notte. E noi saremo tutti a tifare il nostro Gigante Buono. In bocca al lupo Leo! n



beach volley

CARAMBULA-ROSSI A TOKYO Con il pass staccato dall’Aviere Capo Adrian Carambula e l’Aviere Rossi sale il numero degli atleti del Beach Volley dell’Aeronautica Militare che rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo. di Sarah Trivelloni

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on la qualificazione durante l’ultimo World Tour 4* a Ostrava in Repubblica Ceca, la coppia formata dall’Aviere Capo Adrian Ignacio Carambula Raurich e l’Aviere Enrico Rossi hanno staccato il pass per Tokyo prendendo parte ad una delle più sofferte e incerte edizioni delle Olimpiadi. Con la qualificazione raggiunta Carambula e Rossi si uniscono agli altri atleti del Beach Volley del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, l’Aviere Capo Viktoria Orsi Toth assieme al Primo Aviere Scelto Marta Menegatti ed alla coppia maschile, Primi Avieri Scelti Daniele Lupo e Paolo Nicolai. «Quando raggiungo qualcosa di importante penso al percorso, tutto quello che è successo e tutti quelli che ci sono stati vicini – le parole di Carambula dopo la qualificazione – sono felice, orgoglioso, emozionato e anche triste… triste perché non è stato per nulla

facile, anzi, gli ostacoli sono diventati la nostra normalità… ma li abbiamo superati uno alla volta e questo rende tutto più speciale. Mi gira ancora un po’ la testa, ma so che abbiamo fatto la storia e ancora non è finita!». L’Aviere Capo Viktoria Orsi Toth e il Primo Aviere Scelto Marta Menegatti avevano ottenuto la qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo al World Tour 4* di Sochi (Russia), un risultato per niente scontato come racconta la stessa Viktoria. «Dopo la squalifica non sarei più voluta entrare in campo. Ero troppo ferita e non volevo esserlo nuovamente. Non solo sul piano emotivo era dura, non avevo punti perché non potevo giocare; non giocavo e non mi allenavo da più di un anno. Avevo trovato una stabilità lontana dal campo. Con Marta eravamo amiche ed abbiamo rischiato tutto, quando pochi avrebbero scommesso su di noi con queste basi. Nel periodo delle

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competizioni ho avuto una pesante anemia, mi sono fratturata lo sterno, ho avuto una brutta infiammazione all’articolazione sterno-clavicolare. È stata una qualificazione dura, sofferta, per niente scontata». A fare da eco alla soddisfazione per il risultato così faticosamente raggiunto la sua collega e amica Marta: «Pochissima gente – aggiunge – ha creduto in noi e nel nostro valore nel lontano 2018, ma in questi tre anni io e Vicky siamo state affiancate e supportate da una squadra di professionisti che non ha mai smesso di credere nel nostro progetto. A Tokyo ce la giochiamo al meglio mettendo in campo tutto l’orgoglio e la gioia di rappresentare l’Aeronautica Militare e la nostra Italia». A compleatre la squadra la consolidata

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coppia Lupo–Nicolai che proprio cinque anni fa sulla sabbia di Copacabana aveva conquistato una fantastica Medaglia d’Agento. Anche per loro la marcia per Tokyo non è stata semplice, colpa della sosta forzata e di uno stato di forma non proprio al massimo. Uno stimolo in più per la coppia Bronzo nell’ultimo europeo di scardinare i pronostici e centrare un bis nella competizione a cinque cerchi. Non sarà facile per nessuna delle tre coppie azzurre arrivare in fondo al tabellone giapponese, lo dicono i pronostici e le coppie più “titolate” presenti, ma gli atleti azzurri ci hanno abituato a fantastici colpi di scena. Non ci resta che aspettare di essere colti di sorpresa e vedere i nostri atleti festeggiare sul podio. n



tennis

STORICO BERRETTINI A WIMBLEDON!

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Per la prima volta nella storia un tennista italiano raggiunge la finale sull’erba londinese. Il sogno viene interrotto solo dal formidabile numero uno al Mondo Novak Djokovic, al 20° titolo Slam in carriera. di Stefano Colotti

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uesto luglio 2021 verrà ricordato per aver scritto un importante pezzo di storia del Tennis italiano. Matteo Berrettini da Roma, classe 1996, rompe un digiuno di finali Slam che durava dal 1976, anno in cui Adriano Panatta vinse sulla terra rossa di Parigi. Il tennista romano è, però, il primo in assoluto ad andare così avanti all’Old England Club, dove storicamente il nostro Tennis ha sempre fatto più fatica rispetto agli altri grandi appuntamenti. Era da sempre che il movimento italiano cercava un degno “giardiniere” e sembra proprio che l’abbia trovato. L’azzurro ha portato a casa una settimana prima anche il torneo ATP 250 al Queens, competizione che di tradizione precede Wimbledon, diventando il primo giocatore del nostro Paese a vincerlo. Il torneo di Matteo è stato quasi perfetto. Dopo aver concesso un set al primo turno all’argentino Guido Pella, il tennista romano compie un percorso netto sbarazzandosi in ordine dell’olandese Van de Zandshulp, dello sloveno Bedene e del bulgaro Ivanskha. Si arriva ai quarti di finale dove Berrettini trova il talentuoso ventenne e amico Felix Auger Aliassime, canadese numero 16 al mondo. Il tennis frizzante dell’avversario

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lo mette in difficoltà nel secondo set, ma l’azzurro nei momenti decisivi fa valere l’esperienza maggiore nel circuito, riuscendo a portare a casa l’incontro. A questo punto in semifinale tutti si aspettano la rivincita contro Roger Federer, dopo che due anni fa lo svizzero inflisse una severa lezione al quasi esordiente Berrettini, il quale a fine partita ebbe il grande spirito di chiedergli quanti soldi volesse per la lezione di tennis. Una scena che fece molta simpatia a tutti. Ma l’otto volte campione di Wimbledon si fa sorprendere per tre set a zero dal polacco Hubert Hurzack, giocatore in grande forma e già vincitore del Master 1000 di Miami in questa stagione. La semifinale sembra un match pericoloso ma Matteo mette subito il

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turbo e grazie a una prima di servizio poderosa si porta avanti 6-3 6-0. Il polacco si riprende dal trauma iniziale riuscendo a ridurre le distanze e conquistando a fatica il terzo parziale, ma l’azzurro scongiura subito la rimonta dell’avversario riprendendo il controllo del match. Riesce a strappare il servizio a Hurzack nei primi game e a suon di servizi e dritti di chiusura entra nella storia italiana di questo sport. In finale ecco che arriva lo scontro più duro, un Novak Djokovic già vincitore agli Australian Open e al Roland Garros che vede assolutamente realizzabile l’impresa di conquistare il grande Slam. Il serbo è in una forma straripante, pur non avendo giocato nessun torneo preparatorio sull’erba, a Londra esprime un tennis perfetto lasciando per strada solamente un


set. A inizio match Berettini sembra pagare subito l’emozione dell’appuntamento importante, pecca di precisione nei pressi della rete e il campione serbo gli strappa il servizio. Ma quando il parziale sembra già compromesso, l’azzurro si scioglie e con dei colpi coraggiosi recupera il break di svantaggio arrivando colpo a colpo fino al tie-break. Qui Matteo si affida alla sua prima di servizio e al dritto di chiusura, riuscendo a vincere inaspettatamente il primo set. Djokjovic però non si scompone, copre il campo perfettamente con il suo straordinario atletismo e porta a casa quasi tutti gli scambi lunghi. In più il campione serbo effettua spesso il serve and volley, proprio il marchio di fabbrica del suo nuovo allenatore Goran Ivanisevic, rendendo il suo gioco ancora più completo.

Matteo ha qualche palla break nei restanti set per cambiare la rotta dell’incontro ma il numero uno al mondo nei momenti importanti alza sempre il livello del suo gioco, chiudendo l’incontro con il punteggio finale di 6-7(4) 6-4 6-4 6-3. Per il serbo è il sesto titolo sull’erba londinese ed eguaglia Roger Federer e Rafael Nadal a quota 20 tornei dello Slam, preparandosi a diventare molto presto il tennista più vincente della storia di questo sport. Nole ha messo nel mirino anche il prossimo US Open, se arriverà sarà Grande Slam, un impresa che nel maschile è riuscita solo a Rod Laver nel 1969. Lo stesso Djokovic a fine partita ha poi speso parole bellissime per il nostro Berrettini, per lui quest’anno può essere ricchissimo di trofei e altri importanti traguardi. n

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padel

ATLETICA EUROPEI U23 L’ITALIA VINCE IL MEDAGLIERE! di Emiliano Sole

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n’Italia così non si è proprio mai vista. La quarta e ultima giornata degli Europei Under 23 di Tallinn, Estonia, regala alla squadra azzurra di Tonino Andreozzi il successo nel medagliere. Il bilancio complessivo dice sei Ori, cinque Argenti e tre Bronzi, per un totale di tredici podi. Il miglior piazzamento nelle dodici precedenti edizioni della rassegna era stato il quarto posto in quella inaugurale, a Turku 1997, quando arrivarono quattro Ori, due Argenti e due Bronzi, per otto podi complessivi, come a Bydgoszcz 2017. Indicativa anche la terza piazza nella classifica a punti: l’Italia è terza con 147.5 dietro Francia (191.5) e Spagna (151). Mai era stata meglio di quinta e mai aveva raccolto più di 111 punti (quattro anni fa). Si deve rimanere con i piedi per terra e non farsi illusioni, perché il livello di alcune gare è stato quello che è stato, il vertice mondiale resta lontano e tante punte assolute non ci sono, come facilmente confermerà l’Olimpiade di Tokyo. Ma la crescita complessiva del movi-

mento – nelle ultime ore corroborata dall’1.96 in alto di Elena Vallortigara al meeting francese di Sotteville – è evidente e il futuro appare via via più roseo. La domenica estone è bestiale. Dopo quelli di sabato di Alessandro Sibilio nei 400 hs e di Dalia Kaddari nei 200 con pregevoli 48”42 e 22”64 (-0.4), seconda e terza prestazione italiana all-time, piovono in serie i successi di Andrea Dallavalle nel triplo (17.05/-0.5), di Gaia Sabbatini nei 1500 (4’13”98), con una splendida doppietta fimata insieme a Marta Zenoni (4’14”50), di Simone Barontini negli 800 (1’46”20) e di Nadia Battocletti nei 5000 (15’37”4). A completare il bottino, l’Argento a sorpresa del 21enne vicentino Manuel Lando nell’alto con 2.17, personale incrementato di un centimetro e quello della 4x400 di Alessandro Moscardi, Edoardo Scotti, Riccardo Meli e dello stesso Sibilio (3’06”07), propiziato anche dalla (giusta) squalifica per scorrettezza dell’Olanda vincitrice in pista. Nelle prime giornate erano arrivati gli Ar-

genti di Eloisa Coiro negli 800 (2’02”07) e di Anna Arnaudo nei 10.000 (32’40”43), entrambe al personale e i Bronzi proprio di Scotti nei 400 (45”68) e di Andrea Cosi nella 20 km di marcia (1h26’05”). C’è persino un po’ da recriminare: la 4x100 di Aurora Berton, Giorgia Bellinazzi, Chiara Melon e Zaynab Dosso, pur priva di Vittoria Fontana, che nel riscaldamento mattutino accusa un risentimento muscolare, in batteria, con 43”65, sigla il primato italiano di categoria, poi in finale è terza, ma viene squalificata per invasione di corsia della prima frazionista. Arriva pure un altro record nazionale under 23: quello di Dario Dester, quarto nel decathlon con 7.936 punti, a 31 dal podio. Tre Ori dei quattro della giornata conclusiva, di atleti che a breve saranno olimpici, erano in qualche modo attesi. Fuori pronostico il solo Barontini. Un movimento in piena ascesa quello dell’Atletica Leggera italiana che speriamo ci dia soddisfazioni in un futuro neanche troppo lontano. n

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basket

AZZURRI FENOMENALI di Stefano Colotti

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SI TORNA ALLE OLIMPIADI!

Con un perentorio 102-95 i ragazzi di coach Romeo Sacchetti sconfiggono la fortissima Serbia nella finale del torneo preolimpico e si guadagnano il pass per Tokyo.

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17 anni di distanza l’Italia del Basket maschile torna a sognare. Era infatti da Atene 2004 che il nostro movimento mancava da quello che è l’appuntamento più importante del mondo sportivo. Dopo aver battuto con un po’ di sofferenza PortoRico e Repubblica Dominicana nel primo girone eliminatorio, gli azzurri si giocano tutto con la Serbia, una delle corazzate d’Europa e vera bestia nera per noi. I favori non sono dalla nostra parte, per di più si gioca in trasferta, a Belgrado, e i pa-

droni di casa hanno tra le loro fila Milos Teodosic, MVP del campionato italiano con la Virtus Bologna, Vasilije Milic, MVP dell’ultima Eurolega, senza dimenticare il gigante di 2,25 m Boban Marjanovic, giocatore NBA dei Dallas Mavericks. La Serbia fa proprio paura e tra l’altro nelle file azzurre c’erano state illustri defezioni di giocatori di spicco come Marco Belinelli e Gigi Datome. Ma è proprio nei momenti decisivi e di maggiore difficoltà che esce fuori la forza di un gruppo e Romeo Sacchetti

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in tal senso ha fatto un lavoro straordinario. L’Italia infatti sin dai primi minuti appare più coesa: nei possessi si cerca sempre il compagno smarcato al tiro e in difesa arriva sempre puntuale l’aiuto in raddoppio. Al contrario la squadra dell’Est Europa pecca di qualche giocata individuale di troppo e a tradire le aspettative è proprio Teodosic, che chiude l’incontro con solo 5 punti in tabellino. Complice in questo caso la marcatura di Alessandro Pajola, suo compagno alla Virtus Bologna che conosce bene le sue caratteristiche. Alla regia azzurra, invece, Nico Mannion fa un egregio lavoro e dimostra quanto sia migliorato in questa stagione in NBA ai Golden State Warriors, facendo pochi minuti in campo ma potendo imparare molto da Steph Curry, uno dei giocatori più forti al mondo nel suo ruolo. “Red Mamba” chiude con 24 punti a tabellino, mettendo a segno molte penetrazioni uno contro uno nei momenti decisivi. Determinanti sono state anche le conclusioni dalla distanza di Achille Pollonora, che registra un incredibile 6/8 tiri da tre punti.

Infine, i canestri del giovane Simone Fontecchio, 21 punti dal campo tra cui delle vere e proprie magie con difesa avversaria schierata. A concludere il puzzle perfetto la solida prestazione a rimbalzo di Stefano Tonut. L’Italia chiude il secondo quarto avanti 57-45 e amministra molto bene il vantaggio per tutta la partita. Il palazzetto di Belgrado diventa una bolgia nei minuti finali dell’ultimo quarto ma gli azzurri resistono chiudendo con il parziale finale di 102-95. Ottime prestazioni individuali ma la vera forza di questa squadra è il gruppo. Lecito, quindi, sognare in grande, magari ripetendo quello storico Argento ottenuto ad Atene nel 2004. Per di più alla compagine azzurra si unirà Danilo Gallinari, assente giustificato perché impegnato nelle finali NBA di Eastern Conference con i suoi Atlanta Hawks. Dopo una grandissima stagione, Danilo con la sua esperienza può essere proprio la stella che può far fare il decisivo salto di qualità ad un gruppo che è già fortissimo di suo. A Tokyo sperare non è utopia. n

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padel

EUROPEI DI PADEL

DOPPIO PODIO PER L’ITALIA di Stefano Colotti

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Nel maschile ci arrendiamo solo in finale agli iberici, mentre nel femminile le azzurre si piegano in semifinale alle diavole rosse.

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ra una missione proibitiva vincere la 12a Edizione dei Campionati Europei di Padel in programma a Marbella; l’Italia doveva difendere il titolo conquistato due anni prima ma questa volta la Spagna si è rilevata troppo forte, vincendo sia nel maschile che nel femminile. Subito dietro, però, la seconda piazza è saldamente occupata dagli azzurri, considerando anche che, a differenza dell’edizione passata

della competizione, questa volta a partecipare sono stati tutti i principali Paesi europei. I padroni di casa si impongono 2-0: contesa aperta dal successo per 6-3 6-1 di Coki Nieto ed Alex Ruiz su Michele Bruno e Denny Cattaneo. Il secondo e decisivo punto è arrivato grazie a Paquito Navarro e Juan Martin Diaz, che non hanno dato scampo a Lorenzo Di Giovanni e Riccardo Sinicropi, sconfitti 6-1 6-2. Tanto di cappello ai grandi favoriti della

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manifestazione, che pur si presentavano ai nastri di partenza senza i numeri uno Galan e Lebron, e tanti complimenti all’Italia, costretta ad arrendersi soltanto davanti ad un ostacolo, ad oggi, insormontabile. Restano le tante, buone cose messe in mostra a Marbella: girone A dominato, chiuso a punteggio pieno grazie ai successi per 3-0 su Svizzera, Principato di Monaco e Polonia, la vittoria ancora per 3-0 nei quarti sulla Gran Bretagna, e il 2-1 in semifinale contro la Svezia. Le azzurre si sono piazzate al terzo posto, ma rimane il rammarico di non aver avuto fortuna nei sorteggi pescando in semifinale la Spagna. Il girone per le italiane è stato vinto senza problemi con un duplice 3-0 contro Polonia e Germania, mentre ai quarti hanno battuto la Danimarca sempre per 3-0, prima della sconfitta con le spagnole (0-3). Nella finale per il terzo posto le azzurre hanno avuto la meglio sulla Svezia per 2-0, conquistando il gradino più basso del podio. Gli spagnoli sono ancora troppo forti, ma la seconda piazza europea è saldamente nelle mani dell’Italia. n

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ALIS: DA SORRENTO TANTI INTERVENTI ISTITUZIONALI E PROPOSTE CONCRETE PER PROMUOVERE GREEN E BLUE ECONOMY COME MOTORI DELLA RIPARTENZA DEL PAESE Negli ultimi due mesi l’attività associativa di ALIS è stata caratterizzata da una straordinaria crescita attraverso l’aggregazione di ulteriori importanti realtà – aziende del settore del trasporto e della logistica, Università, ITS e centri di ricerca – e, soprattutto, dal nostro roadshow “TRASPORTI LOGISTICA SOSTENIBILITA’. GREEN E BLUE ECONOMY PER LA RIPARTENZA” che, dopo l’appuntamento del 25 magio a Roma con l’inaugurazione degli studi di ALIS Channel e il grande evento istituzionale svoltosi a Sorrento dall’1 al 3 luglio, vedrà ora l’Associazione protagonista del consueto appuntamento annuale, giunto ormai alla quarta edizione, nel cuore delle campagne pugliesi, nella Masseria Li Reni di Manduria il 27 luglio. Siamo arrivati ad un momento storico molto delicato per il nostro Paese, che cerca di uscire sia dall'emergenza sanitaria da Covid-19 ancora in atto sia dalla crisi socio-economica che ha inevitabilmente colpito le nostre aziende, i nostri settori produttivi, il nostro comparto del trasporto e della logistica e, di conseguenza, le nostre abitudini quotidiane, le nostre case, le nostre famiglie. Lo abbiamo detto più di una volta, anche nel corso dell'evento di Sorrento che ci ha visti protagonisti a inizio mese: il popolo del trasporto e

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della logistica non si è mai fermato, nonostante continuasse a lavorare in perdita e affrontasse ogni giorno difficoltà e rischi sanitari elevati, e ha contestualmente permesso all'intero Paese di non fermarsi, garantendo la continuità socio-economica, la stabilità dei cicli produttivi, la consegna di merci e beni di prima necessità. Lavoratori instancabili, silenziosi, coraggiosi, che hanno svolto un ruolo essenziale e strategico per l'intera economia nazionale. Questo è anche il messaggio principale che abbiamo lanciato dal palco di Sorrento e che ALIS intende veicolare: il trasporto e la logistica, attraverso lo sviluppo della green e della blue economy, rappresentano i motori della ripartenza del nostro Paese e di tutta Europa. Siamo infatti profondamente convinti che il nostro settore possa e debba puntare a raggiungere traguardi sempre più importanti in termini di sviluppo sostenibile, sicurezza, efficienza e competitività nel mercato globale. Noi di ALIS siamo pronti per fare la nostra parte, come abbiamo sempre dimostrato fin dalla nostra costituzione e come abbiamo ribadito con chiarezza proprio a Sorrento, momento nel quale abbiamo peraltro annunciato i nuovi numeri che testimoniano la straordinaria crescita della nostra Associazione, ma anche


gli importanti dati emersi dallo studio che ALIS ha condotto insieme a Svimez e a SR-M di Intesa Sanpaolo relativamente all'impatto del Covid nell'intero 2020 sulle aziende del nostro cluster. Per quanto riguarda i nostri numeri, con orgoglio ALIS aggrega oggi infatti oltre 1.600 realtà ed aziende per un totale di oltre 32 miliardi di euro di fatturato aggregato e, soprattutto, rappresenta oltre 196.000 lavoratori, uomini e donne che sono la vera forza ed essenza della nostra Associazione. E’ proprio da questi imprenditori e lavoratori che ALIS ha deciso di ripartire, organizzando appunto un evento nazionale come quello appena vissuto a Sorrento, per continuare a promuovere gli obiettivi associativi e per continuare a presentare istanze e proposte alle Istituzioni al fine di supportare sempre più le imprese del comparto nonché di contribuire ad un vero rilancio economico dell’intero sistema produttivo nazionale. A Sorrento la risposta istituzionale, ma anche imprenditoriale, accademica ed associativa, è stata veramente notevole. Non era semplice, specialmente in una fase così delicata per l’intero Paese, ancora caratterizzata da misure restrittive, dal rischio sanitario e da serie difficoltà economico-finanziarie ed occupazionali. Ma l'ottimismo, la fiducia e la speranza hanno caratterizzato lo spirito di ALIS e la ferma volontà di ripartire, grazie e attraverso concrete politiche per sviluppare la green e blue economy. Tutto ciò ha permesso appunto di realizzare la Tre Giorni di ALIS alla presenza di numerosi ed importanti ospiti rappresentanti del Governo e delle Istituzioni italiane e comunitarie, leader politici, delegati del mondo accademico, delle professioni e della ricerca, moderati da giornalisti e conduttori televisivi di fama nazionale: BRUNO VESPA, NICOLA PORRO, GENNARO SANGIULIANO, NUNZIA DE GIROLAMO, MASSIMO GILETTI, FEDERICO MONGA, SERGIO LUCIANO, ALFONSO RUFFO e ANGELO SCORZA. Tra i tanti ospiti presenti, sono intervenuti come autorevoli membri del Governo: ENRICO GIOVANNINI, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ELENA BONETTI, Ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, MARA CARFAGNA, Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, ROBERTO CINGOLANI, Ministro per la Transizione Ecologica, ALESSANDRO MORELLI, Viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, TERESA BELLANOVA, Viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, LAURA CASTELLI, Viceministro dell’Economia e delle Finanze, VANNIA GAVA, Sottosegretario di Stato alla Transizione Ecologica, GIORGIO MULE’, Sottosegretario di Stato alla Difesa, ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato alla Salute, PIERPAOLO SILERI, Sottosegretario di Stato alla Salute, VINCENZO AMENDOLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Affari Europei). Hanno inoltre partecipato i leader politici di maggioranza MATTEO SALVINI, Segretario della Lega e ANTONIO TAJANI, Coordinatore nazionale di Forza Italia. E, solo per citare alcuni die numerosissimi ospiti istituzionali, sono poi intervenuti il Gen. ENZO VECCIARELLI, Capo di Stato Maggiore della Difesa, l'on. ETTORE ROSATO, Vicepresidente della Camera dei Deputati, il Presidente della Regione Campania VINCENZO DE LUCA 'on. DAVID SASSOLI, Presidente del Parlamento Europeo che ha inviato un bellissimo video-messaggio ricco di spunti e contenuti sul Green Deal e sullo sviluppo sostenibile, temi che ALIS ha posto al centro della propria agenda associativa fin dalla costituzione e che, come abbiamo visto anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è al centro dell’agenda governativa, non solo italiana, ma anche europea e mondiale. Vi sono inoltre state le importanti testimonianze degli imprenditori, di stake-

holder del settore e dell'economia nazionale, dei Presidenti delle Autorità di Sistema Portuale, di rappresentanti della Pubblica Amministrazione, ma anche del Prof. CARLO COTTARELLI con la sua relazione economica iniziale nonché le interessantissime presentazioni sia del rapporto ALIS e RSE per la sostenibilità sia dello studio realizzato da ALIS, SVIMEZ e SRM sull'impatto del Covid. Proprio da questo sono emersi dati che evidenziano il grande impegno degli associati ALIS, soprattutto in materia di intermodalità e sostenibilità. Nonostante infatti il calo di fatturato nel 2020 pari a circa 2,1 miliardi di euro, lo studio ha riportato come il cluster ALIS abbia consentito di: sottrarre dalla strada italiane ed europee oltre 5 mln di camion che partono dall’Italia e proseguono attraverso direttrici intermodali in tutta Europa, spostare 125 mln di tonnellate di merci, favorire un abbattimento di emissioni di CO2 pari a oltre 4,4 mln di

tonnellate, generare attraverso l’utilizzo dell’intermodalità, su un tragitto medio di 800 km, un risparmio del costo del trasporto in Italia pari a 1,7 mld di euro, il che vuol dire che non solo permettiamo alle aziende italiane di trasportare il nostro Made in Italy in tutto il mondo a costi più competitivi ma anche che permettiamo ai cittadini italiani di poter acquistare beni a prezzi inferiori. Ora è ancora di più il momento di far valere la nostra forza associativa, fatta di valori profondi e di proposte concrete, volte ad esempio all'aumento delle dotazioni per Marebonus e Ferrobonus a 100 milioni di euro all’anno per ciascuna misura rendendole strutturali, a incentivi anche a fondo perduto fino ad un massimo del 30% per il rinnovo delle flotte, ad interventi specifici per risolvere l'annoso problema della carenza di autisti ed operatori di trasporto, ad azioni del Governo per contribuire a creare "campioni nazionali", ma anche per valorizzarli e salvaguardarli. L’evento di Sorrento ha rappresentato un appuntamento importante, e altrettanto lo sarà l’iniziativa di ALIS a Manduria, che intende puntare i riflettori soprattutto sullo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno.

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ANTICIPARE O ASPETTARE? Eccoci arrivati al secondo numero nel quale parliamo di un po’ di tecnica sullo sport del momento, il Padel. Dopo aver parlato nel numero precedente del servizio all’Australiana andiamo a vedere come rispondere. Scopriamo insieme se in risposta è meglio anticipare il colpo o aspettare la palla, o quando utilizzare l’una o l’altra tecnica. 38 Azzurro Sport 3/2021


di Emiliano Sole

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embra un colpo facile, quasi elementare, ma la risposta al servizio non è affatto un colpo banale, soprattutto se il servizio arriva abbastanza veloce, basso e ben indirizzato sulla parete laterale. La cosa più importante è “leggere” per tempo la traiettoria. E fare la scelta migliore. Soprattutto per chi non ha ancora una viva dimestichezza con il gioco, le traiettorie e il rimbalzo sulle pareti sono uno degli scogli più complicati e che fanno la differenza tra un dilettante e un buon giocatore. Tuttavia, mentre si è in fase di apprendimento, rispondere a un buon servizio non è così semplice, ma è un’arma da utilizzare con consapevolezza visto che quella prima risposta può cambiare le sorti del punto, perché da una buona risposta puoi crearti già un vantaggio nei colpi successivi di quello

scambio. Partiamo, dunque, dal presupposto che l’avversario ha eseguito un servizio verso la parete laterale, a una velocità medio-alta e con un buon back spin che manterrà la traiettoria della palla abbastanza bassa. Il ribattitore avrà un tempo molto limitato per decidere se anticipare la risposta e colpire la palla prima che rimbalzi sulla parete laterale o viceversa. Una scelta che sostanzialmente sarà determinante nella qualità della risposta stessa. L’analisi deve essere rapida e occorre tener presente un fattore fondamentale: se basta un passo in avanti per colpire la palla, allora è preferibile anticipare la risposta colpendo prima del rimbalzo sulla parete laterale. In questo modo, il colpo risulterà più facile e diretto, con la palla che tornerà prima nel campo avversario dovendo compiere un tragitto inferiore e togliendo un po’ di tempo al battitore

che sta seguendo a rete il servizio. Se invece il servizio è indirizzato verso la prima parte della parete laterale, attaccata alla griglia e non è sufficiente un passo per raggiungerla, meglio allontanarsi compendo un passo indietro e aspettare il rimbalzo della palla sulla parete laterale prima di colpirla. L’avversario avrà più tempo per conquistare una buona posizione sotto rete ma anche la velocità del suo servizio sarà inferiore al momento dell’impatto della risposta, facilitando il gesto. Per questa seconda opzione serve un po’ di abitudine per decifrare in fretta la traiettoria dopo l’impatto con la parete ma basta un po’ di pratica per abituarsi. L’aspetto più importante è proprio decifrare la traiettoria in fretta e optare per la scelta migliore. E quindi forza con gli allenamenti, e buon Padel a tutti! n

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