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Campagnolo oscuro, Delitto alle Due Torri

Delitto alle Due Torri di Campagnolo oscuro

Era una mattina splendida e l’ispettore Jack stava passeggiando nel prato di casa sua, quando ad un certo punto ricevette una chiamata dal suo ufficio.

“Pronto chi parla? Sono l’ispettore Jack”.

“Sì, pronto abbiamo ricevuto una telefonata importante dalla centrale di Bologna, c’è stato un omicidio nei pressi delle Due Torri”. Dopo essersi recato sulla scena del crimine, esaminò la carta d’identità della vittima: nome Billy, cognome Jefferson, data di nascita 27 maggio 1968; osservando la ferita Jack aveva dedotto che il killer avesse sparato con un’arma silenziata da sopra le Due Torri.

L’ispettore decise di andare dall’unico venditore d’armi in zona, il signor Orlando. Arrivato da Orlando, gli chiese di consegnargli il registro delle vendite, in cui erano riportati gli acquisti e controllando, l’ispettore si soffermò su un tipo di nome Sasha che aveva comprato un fucile silenziato il giorno prima. Poco dopo ricevette una telefonata dai suoi colleghi di polizia che gli dicevano di tornare sulla scena del crimine.

I poliziotti gli dissero di aver trovato il proiettile e facendo accurate ricerche, si scoprì che il killer aveva usato un “Accuracy International AWM”, il fucile più preciso al mondo. Jack riferì agli agenti ciò che aveva scoperto: nello scontrino emesso dall’armeria c’era scritto che Sasha aveva acquistato quello stesso fucile. Allora l’ispettore fece ulteriori ricerche e scoprì che Sasha viveva in via Benedetto Marcello ed era proprietario della pizzeria Tre Rose.

L’ispettore, con una squadra di agenti, si fece preparare un mandato di perquisizione ed entrò in casa del killer, ma il killer non c’era. Cominciò ad esaminare la casa; uno dei poliziotti trovò una bomba che sarebbe saltata in aria nei successivi 5 minuti... ma un ispettore

che si rispetti deve saper disinnescare una bomba, quindi Jack cominciò a tagliare fili su fili e alla fine riuscì a disinnescare la bomba.

Dall’analisi della bomba, Jack aveva capito che Sasha doveva essere un ex agente della polizia e lo dedusse perché solo i poliziotti potevano accedere a informazioni private per la fabbricazione di quegli ordigni. Prese una lista di tutti gli ex sbirri che vivevano in zona a Bologna ed ecco il suo nome, Sasha.

Andarono nella pizzeria gestita da Sasha, ma lui non c’era. Quindi interrogarono il pizzaiolo che alla fine confessò che Sasha quel giorno aveva scritto di non poter andare in pizzeria, come normalmente faceva. Tuttavia, mentre si stava dirigendo in pizzeria, lo aveva visto incamminarsi in un vicolo lì vicino.

Jack senza farselo ripetere corse in quella direzione e trovò un enorme portone di ferro arrugginito. Aprì la porta e notò una stanza buia. C’era Sasha che stava confezionando sacchettini di droga illegali.

Fortunatamente Jack riuscì a coglierlo di sorpresa alle spalle, costringendolo ad arrendersi.

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