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Ferro, Assassinio a teatro

Assassinio a teatro

di Ferro

Una domenica pomeriggio, l’investigatore Wassim uscì per recarsi a teatro a vedere uno spettacolo.

Il teatro si trovava in centro, vicino a diversi locali, e dato il clima freddo nella Londra del mese di dicembre, Wassim, visto che era in anticipo, decise di fermarsi a bere una cioccolata calda.

Entrò in un bar, si sedette, ordinando e pensando a quanto fosse stato gentile il suo vicino di casa, Omar, a regalargli per Natale, il biglietto per quello spettacolo così famoso.

Entrando a teatro, Wassim si rese conto che era quasi pieno, infatti alcune persone discutevano su quale fosse il loro posto.

Poco dopo, quando tutti si erano seduti, le luci si spensero, si aprì il sipario e iniziò lo spettacolo, che andò avanti fino a quando uno degli attori, al momento del suo ingresso in scena, non si presentò. Si creò un momento di scompiglio e stupore sul palco. Gli attori non seppero come proseguire e in sala il pubblico cominciò a mormorare.

Qualche attimo dopo si sentì un urlo che proveniva da dietro il palcoscenico, allora Wassim si alzò e andò dietro le quinte, a vedere che cosa stesse succedendo e vide l’attore James, steso a terra, morto con un pugnale conficcato nel petto.

Mentre alcuni componenti della compagnia teatrale si avvicinavano al corpo spaventati, inorriditi e in lacrime, la proprietaria del teatro, la Signora Taylor, si fermò di fianco a Wassim, che cominciò ad interrogarla come prima possibile sospettata.

La Signora Taylor, disse che stava sistemando i costumi di scena nel momento in cui si sentì l’urlo e che quando si girò vide il corpo di James in quello stato.

Tra gli altri sospettati, Wassim, interrogò gli attori,

che erano tutti molto dispiaciuti, perché James era un buon amico di tutti loro, oltre che uno dei migliori attori della compagnia.

Solo uno di loro fu però d’aiuto a Wassim per lavorare su qualche indizio, perché raccontò all’investigatore di aver sentito James discutere con un uomo. Era successo il pomeriggio precedente, durante le prove generali. Li aveva sentiti mentre parlavano di una grossa somma di denaro e di un incontro che doveva avvenire verso le 15.00 del pomeriggio successivo, ma, da ciò che James diceva, non sembrava intenzionato a presentarsi all’incontro.

L’attore interrogato, disse anche di aver riconosciuto nella voce della persona che litigava con James, quella del lanciatore di coltelli che si era esibito in quel teatro la sera prima.

Alla fine della serata, Wassim, tornando verso casa, mentre si stringeva nel cappotto per il freddo davvero pungente, rifletteva sull’accaduto e pensò a trarre alcune ipotesi.

La prima era che un attore aveva ucciso James per invidia del suo talento e per poterlo così sostituire come protagonista nello spettacolo.

La seconda era che colui che parlava con James quel pomeriggio, l’aveva ucciso a causa di un ricatto, motivo per cui James non voleva presentarsi all’appuntamento. Probabilmente quell’uomo voleva estorcergli del denaro a seguito di una minaccia.

Wassim decise di tornare sul luogo del delitto e trovò ancora lì la polizia, che aveva sequestrato l’arma.

Verificando il coltello, James notò che sull’impugnatura vi era un simbolo particolare, un serpente con occhi color rosso fuoco.

Indagando nei camerini, Wassim trovò i restanti coltelli del lanciatore, tutti con lo stesso simbolo sull’impugnatura.

L’investigatore capì quindi che il colpevole era il lanciatore di coltelli.

Andò a raccontare ciò che aveva scoperto al Capo della Polizia, che emise subito un mandato di arresto per quel criminale.

Il caso del teatro fu risolto e in quella fredda e buia notte Wassim rientrò finalmente a casa.

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