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Lady Gigi, Il terrore nella piazza
Il terrore nella piazza
di Lady Gigi
Nella piazza Tomaghelli c’era una grande fontana d’acqua trasparente.
Ogni giorno molti turisti lanciavano dentro monetine e si scattavano foto ricordo. A guardarli c’era il signor Paul Fontanelli.
Era un uomo che aveva circa 60 anni, era sempre vestito di nero e stava sempre seduto sul bordo a vegliare la fontana anche di notte. Un giorno, il 16 marzo 2022, proprio nella fontana si trovò un uomo morto e tutta la fontana era ricoperta di sangue. Arrivò la polizia e si scoprì che l’uomo morto era il cassiere della banca di fronte alla fontana.
La commissaria della polizia cominciò ad interrogare le persone lì vicino e un cameriere del bar di fronte alla fontana disse che forse il signor Fontanelli, che passava tutto il suo tempo seduto sul bordo, poteva aver visto qualcosa. La polizia cercò l’uomo e scoprì che viveva in una stradina dietro la fontana. Fontanelli quella mattina stava per finire di riordinare la sua piccola stanza quando sentì suonare il campanello, andò ad aprire la porta di casa e vide la polizia.
Fontanelli cominciò ad essere nervoso e con molta difficoltà rispose alle domande della polizia e poi raccontò di quella sera: “L’altra notte io ero nella piazza, seduto come sempre sul bordo della fontana e all’improvviso ho sentito delle urla; mi sono avvicinato e ho visto un ragazzo giovane e il cassiere della banca che litigavano e si urlavano contro, così decisi di andare alla polizia”. Gli agenti chiesero al signor Fontanelli se poteva descrivere quel ragazzo. Paul disse che era alto e robusto, ma non riusciva a dare altre informazioni perché era notte e non si vedeva bene, però aveva sentito che voleva dei soldi.
I poliziotti, dopo aver fatto tante domande, capirono
che il ragazzo che chi aveva ucciso il banchiere poteva essere uno dei suoi conoscenti. 4 poliziotti cominciarono ad indagare sulla sua vita privata e scoprirono che il bancario aveva un figlio con il quale non parlava da due anni. Avevano litigato per questioni di eredità. Così i poliziotti decisero di andare a interrogare il figlio.
La polizia andò a casa del figlio, il quale, non appena vide dallo spioncino la polizia, saltò fuori dalla finestra e si mise a correre. La polizia allora sfondò la porta e capirono che era scappato. Subito dopo chiamarono la centrale per avere rinforzi.
Furono messi dei posti di controllo e tutto il quartiere era pieno di poliziotti che cercavano il sospettato numero 1.
Una mattina, delle persone ferme ad una fermata dell’autobus riconobbero il figlio del bancario, la sua foto girava da un po’ di tempo per le vie della città e nei notiziari locali. Cercando di non farsi notare dal ricercato, chiamarono la polizia che arrivò molto in fretta.
Quando il ragazzo vide la polizia arrivare, si mise a correre, ma inciampò su una valigia di una signora, cadde per terra e, mentre cercava di alzarsi, la polizia lo bloccò e gli mise le manette.
La polizia lo portò in prigione e dopo arrivò Paul Fontanelli per il riconoscimento dell’uomo che aveva visto quella sera.
Era proprio lui l’assassino del bancario. Il figlio si mise a piangere a dirotto, era disperato, suo padre in fondo era l’unica persona che si prendeva cura di lui, ma non sopportava l’idea che parte dell’eredità andasse nelle mani della nuova moglie di cui il padre si era follemente innamorato, dopo la morte della madre. Così accecato dalla rabbia, prese la pistola e sparò. La polizia allora lo portò via e chiuse il caso. Un solo dubbio rimase nella commissaria che aveva portato avanti le indagini: perché il signor Fontanelli passava tutti i suoi giorni se-
duto alla fontana? Paul allora raccontò che la piazza era il luogo dove aveva conosciuto sua moglie e proprio lì le aveva chiesto di sposarlo. Purtroppo da un paio d’anni la donna era morta e lui, per mantenere vivo il suo ricordo, si recava ogni giorno in quel posto per ricordare i momenti felici passati.