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Amore in un trullo
Compagnia dei corpi celesti (Federico, Matteo P., Najla)
Giulietta
Età 19 Altezza 1,65 Capelli Marroni, lunghi e mossi Occhi Azzurri, a mandorla Segni particolari Una voglia a forma di stella Desiderio più grande Diventare una scrittrice Ricordo più bello Quando ha incontrato Romeo Passatempo preferito Andare al teatro elisabettiano Cosa vuole fare da grande La scienziata per curare le persone
Romeo
Età 23 Altezza 1,86 Capelli Neri, corti Occhi Verde smeraldo Segni particolari Neo sul naso e lentiggini
Desiderio più grande Ricordo più bello
Passatempo preferito Cosa vuole fare da grande Scappare dalla peste e diventare un pittore
La prima volta che ha incontrato Giulietta
Cavalcare con i suoi amici
L’inventore di giochi da tavolo e il pittore
Amore in un trullo
Romeo arriva a Verona e si dirige al cimitero dove incontra Paride.
Paride chiede a Romeo: “Non eri in esilio? Topaccio!” Romeo risponde: “Non sono affari tuoi. Combatti!”
Dopo 30 minuti di combattimento, arriva Frate Lorenzo che interviene ed esclama: “Fermi! Romeo, vieni con me, Giulietta è viva! È venuta da me per chiedermi una pozione per farla dormire per 42 ore”.
Romeo insulta Paride: “Scappa, codardo! Prima che ti uccida!”
Paride: “Ok, ma ci rincontreremo!”
Paride va via e gli cade il portafogli. Nel frattempo, Giulietta si risveglia.
Romeo: “Giulietta, mi hai fatto venire uno spavento! Per fortuna, Frate Lorenzo me lo ha detto”. Giulietta: “Oh, guarda, ho trovato un portafogli”.
Romeo dice: “Scappiamo in Puglia, lì non ci raggiungeranno mai!”
Dopo dei giorni di viaggio, arrivano in Puglia.
Romeo: “Guarda, c’è un villaggio!” Giulietta: “Compriamo un trullo?” Romeo: “Ok, faremo una stanza per gli esperimenti scientifici e per la costruzione di giochi da tavolo e un’altra stanza per la pittura”. Giulietta: “Va bene, compriamolo”.
Il trullo è molto spazioso, ma la cosa che lo rende diverso e unico è che ha un balcone con rifiniture di pietra. All’interno, davanti alla porta, c’è un bellissimo caminetto decorato da fiori. Sulla destra c’è una libreria con degli schizzi di modelli di giochi di società. Sulla sinistra ci sono dei quadri. Vicino al caminetto c’è una porticina che conduce allo scantinato in cui Romeo e Giulietta costruiscono giochi da tavolo e fanno nuovi esperimenti. Giulietta, come passatempo, si rifugia sul balcone dove fa gli schizzi dei suoi quadri.
Giulietta: “Romeo, mi potresti raggiungere in terrazzo?”
Romeo: “Un attimo, finisco di incidere il titolo sulla scatola del gioco”.
Dopo quindici minuti, Romeo arriva sul terrazzo.
Giulietta: “Ti piace questo quadro? Mi sono ispirata alle nostre due famiglie”.
Romeo: “È bellissimo! Anche io con il mio gioco da tavolo mi sono ispirato a loro”.
Giulietta: “Che ne dici se inviamo una lettera alle nostre famiglie, così possiamo mandare a Verona il tuo gioco e il mio quadro?”
Il quadro e il gioco arrivano alle famiglie.
Signor Capuleti: “Bello questo quadro, soprattutto perché vuol dire che mia figlia è viva!”
Signor Montecchi: “Bello questo gioco, soprattutto perché vuol dire che mio figlio è vivo!”
Le due famiglie sono felici per la scoperta e il Signor Montecchi propone: “Signor Capuleti, noi abbiamo sempre fatto la guerra, ci siamo odiati, ma dobbiamo festeggiare perché i nostri figli sono vivi! Venite stasera a casa nostra a giocare a Scontro tra famiglie, il gioco inventato da mio figlio, e, anziché farci la guerra, divertiamoci a giocare e a stare insieme”.
Signor Capuleti: “È un’ottima idea. Riponiamo le armi e proclamiamo la PACE per tutti i popoli!”