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Gian 56, La signora Franca

La signora Franca

di Gian 56

Nella trentaseiesima strada di New York, angolo con la lussuosa Quinta Avenue, viveva Franca, una famosa star del cinema.

Faceva l’attrice e stava girando un film. Tuttavia la mattina del 26 novembre 2014 non arrivò allo studio cinematografico dove la stavano aspettando.

Jack, il regista, pensava che Franca fosse partita per una vacanza, anche se gli sembrava strano che non avesse avvertito.

Dopo due settimane di silenzio, dove Franca non si vedeva in TV, si avviano le ricerche per trovarla.

Per prima cosa occorreva sapere dove abitava ma nessuno lo sapeva, perciò si decise di chiamare la polizia di New York.

La polizia si attivò subito nella ricerca sui database della città, ma di Franca neppure l’ombra. Si diceva in giro che abitasse vicino a Central Park, ma ufficialmente non era mai stata registrata la sua residenza in comune…

Si cominciò quindi la ricerca fra le persone che conoscevano Franca e qualcuno indicò un possibile indirizzo… Effettivamente a quel civico si trovava il cognome di Franca su un campanello. La polizia suonò e una signora anziana aprì la porta tutta spaventata. Il poliziotto esclamò: “Ma lei non è Franca la famosa star del cinema?” e la signora rispose di no e disse che neppure conosceva questa Franca.

La notte della vigilia di Natale la vicina di pianerottolo di Franca sentì emanare un cattivo odore e decise di contattare la figlia che confermò di non avere sue notizie da alcune settimane forse perché era molto impegnata a girare il film.

Il giorno dopo la figlia arrivò con le chiavi di casa e, aperto l’appartamento, si videro impronte di sangue

susseguirsi fino al salotto.

Franca era accasciata sul divano con una ferita da taglio nella gola di almeno 20 centimetri. Senza vita.

Sconvolta, la figlia chiamò la polizia. Dopo pochi minuti iniziarono le ricerche dentro casa sperando di trovare qualche indizio. Ad un certo punto la polizia apreìun cassetto nel salotto di fianco al cadavere e trovò un machete insanguinato.

Finite le ricerche in casa, usvirono intorno al palazzo e seguirono delle tracce di sangue fino ad un condominio di fronte. La polizia entrò nel condominio e suonò ad un appartamento che si sospettava essere dell’assassino.

Aprì un ragazzino con in mano garza e disinfettante che si sta curando un ginocchio sbucciato! Che abbaglio! La polizia si scusò e tornò alla centrale per studiare nuove piste.

La polizia fece una tappa al kebab di fiducia per un pranzo veloce quando fuori dalla vetrina del negozio compare un ragazzo incappucciato con tracce di sangue sui vestiti.

Il ragazzo, appena intravista la polizia, iniziò a scappare verso Central Park. Si buttò in un laghetto sperando di far perdere le sue tracce. La polizia sembrò non vederlo perciò chiese alla centrale di mandare un drone per cercarlo dall’alto. I droni arrivarono in aiuto ai poliziotti e identificano delle strane onde nell’acqua di uno dei laghetti. Pensarono che fosse un pesce però, dopo un quarto d’ora, una signora vide un ragazzo galleggiare nell’acqua e, pensando ad un cadavere, chiamò la polizia.

Il ragazzo venne quindi catturato e interrogato in merito all’omicidio di Franca. Dopo un lungo interrogatorio, il giovane Giovanni crollò e confessò di avere ammazzato Franca. Purtroppo Franca era rientrata a casa durante un tentativo di furto nel suo appartamento, lo aveva visto in viso perciò Giovanni era stato costretto ad ucciderla.

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