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Joker, Gli assassini di Londra

Gli assassini di Londra

di Joker

16 gennaio 2020

Mi chiamo Jims Arlok. Faccio il poliziotto a Londra ma vivo a Liverpool con mio figlio Giovanni e mia moglie Maria.

Un giorno (precisamente il 17 Gennaio) mi chiamano a Londra per dei colpi nel caveau delle banche, perché da poco ho sventato un colpo alla Banca Centrale d’Inghilterrra. Dico a Maria “devo andare a Londra per un mese circa, per dei crimini, ma stai tranquilla tornerò presto”. Prendo il treno delle 20: 00 e mi addormento.

Al mattino sento il cameriere che urla, vado a vedere e trovo un passeggero morto.

È per terra, con gli abiti insanguinati e anche dalla bocca esce sangue un po’ gelatinoso.

Tutti ci fissiamo e ci chiediamo chi è stato.

Arrivato a Londra vado subito al quartier generale per dire cosa era accaduto nel treno, mi dicono di osservare e cercare dei sospettati. Il cadavere appartiene a uno dei guardiani del caveau della banca principale di Londra che era stato svaligiato pochi giorni prima. Interrogo sua moglie e mi dice che negli ultimi giorni suo marito era molto nervoso ed era in contatto con due persone. Non ha fatto in tempo a dirmi di più, perché dalla finestra del soggiorno è arrivata una frecetta avvelenata con del cianuro che gli si è piantata nel collo ed è morta all’istante. Mi sono girato verso la finestra e ho visto che era stata sparata da un drone che è scappato via.

Allora mi sono messo subito al lavoro, nel frattempo mi dicono che sulla scena del crimine nel treno la scientifica ha trovato tracce di colla per dentiera. Un giorno, sono seduto in un bar, leggo il giornale e vedo in prima pagina che un ricco è stato derubato di tutto il suo oro. Vado alla villa, è una grande casa bianca con un immen-

so giardino, piscina e campo da golf. Il proprietario èil proprietario e inventore delle macchine Tesla. Guardo nella cassaforte svuotata, grande come una stanza da letto e trovo delle tracce di due bastoni da passeggio. Nel giardino trovo impronte di gomme; le faccio analizzare e risultano di un maggiolino degli anni 60.

Guardo i video delle telecamere di sorveglianza e vedo solo due ombre che nascondono qualcosa in una buca del campo da golf.

Al mattino seguente vado nel campo e provo ad aprire tutte le buche. Una si apre e spunta una scala, entro e vedo due poltrone e una piantina di Londra: vi è segnata una banca importante.

Corro alla banca con una decina di unità e dico al banchiere di fermare tutte le coppie di vecchietti che passano. Proprio quando la banca sta per chiudere ne arrivano due, un uomo e una donna. Gli metto le manette e li porto alla centrale. Nessuno capisce perché li ho arrestati. Eppure io so che sono stati loro. Durante l’interrogatorio gli chiedo di farmi vedere le chiavi della loro macchina: un maggiolino degli anni ’60, come le tracce trovate nel giardino. Poi perquisisco la borsa della donna e trovo della colla per dentiere, come quella trovata sul treno e i bastoni ripiegati che gli servono per camminare corrispondono alle impronte trovate nella cassaforte del ricco signore. Un altro caso risolto per Jeims Arlok.

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