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Johnny Thrillerox, Il campeggio degli orrori
Johnny Thrillerox presenta…
Il campeggio degli orrori
Due amici e compagni di classe decisero di andare a fare un campeggio nel bosco. George era stato quello a cui era venuta l’idea e Greg volle seguirlo. Era estate e di giorno faceva molto caldo, infatti decisero di andarci di notte, o meglio, era stato George a deciderlo, Greg infatti aveva un po’ di paura. Appena montata la tenda un ululato spaventoso fece venire i brividi a Greg che si infilò subito nella tenda, George chiese: “Ma cosa fai? Non vuoi mangiare il panino che ti ho preparato?”
“M-m-mi è p-p-passato l’ap-p-petito, g-g-grazie”. George finì entrambi i panini senza alcun problema, dopodiché si infilò anche lui nella tenda e si misero entrambi a dormire. Greg ebbe gli incubi per tutta la notte, George, invece, dormì benissimo, a parte qualche urlo di Greg che ogni tanto lo svegliava.
La mattina seguente tutto il cibo che avevano era… SCOMPARSO!!!
Come avrebbero fatto George e Greg a sopravvivere nel bosco senza cibo? Non lo sapevano, però dovevano scoprire cosa fosse successo.
Qualche ora dopo trovarono delle impronte, le seguirono per 15 minuti ed arrivarono in una casa, anzi, in una minuscola tendina; dentro ci trovarono solo un sacco a pelo, ma nei dintorni della tenda non c’era niente oltre ad alberi giganteschi, che però non potevano nascondere niente, avendo il gigante tronco senza rami in bella vista, e solo ai 20/30metri d’altezza si vedevano le foglie. Per fortuna, però, sotto al cuscino trovarono un sacchettino contenente due panini con mortadella e gorgonzola e se li mangiarono.
Il giorno dopo continuarono a cercare indizi, ma non trovarono niente, dopodiché tornarono nella tenda a dormire.
La mattina seguente ebbero di nuovo fame, appena
usciti dalla tenda per godersi la luce del sole trovarono un sacchetto (uguale a quello dove avevano trovato i panini) su cui c’era scritto “per George Sullivan e Greg Taylor’’. Aprirono il pacchetto senza neanche pensarci e ci trovarono quattro panini uguali a quelli di prima, stavolta quindi ne mangiarono due a testa, finiti i panini cominciarono a ispezionare la zona circostante, smontarono la tenda, di cui trovarono nel bidone le istruzioni per rimontarla, poi cominciarono ad andare nella direzione in cui erano puntate le tracce dell’altra volta. Sul cammino, appoggiato ad un albero, trovarono un vecchietto che sembrava ubriaco, però anche abbastanza forte e snello da darti uno di quei pugni terrorizzanti, quindi preferivano tenerlo d’occhio da lontano, solo che lui stava lì, appoggiato a quell’albero. Finalmente, passata ormai quasi un’ora, cominciò a camminare canticchiando: “Morte e dolore per sempre regneranno su questo mondo!” Dopo un po’ che lo seguivano (a dovuta distanza) lo videro entrare in una casa, che questa volta era veramente una casa e non una tenda. Greg si avvicinò verso la finestra per sbirciare, mentre George rimase nascosto nel cespuglio. Greg diede una sbirciatina e vide pistole ovunque, il vecchietto stava mangiando, infatti si riusciva a intravedere una dispensa piena di cibo; ora sapevano chi era stato…il vecchietto! Di colpo però una persona armata uscì dalla stanza da letto e sparò colpendo il vecchio al cuore. Greg si affrettò a tornare nel cespuglio, ma camminando pestò un legnetto che fece ’CRACK’. L’uomo armato sentì il rumore, visto che la porta era rimasta aperta, e ora sapeva che qualcuno sapeva che aveva ucciso il vecchietto. Adesso doveva capire chi fosse quel qualcuno. Anche Greg e George, ancora immobili nel cespuglio, dovevano capire chi fosse quella persona, anche perché l’uomo aveva una maschera che gli copriva il viso. Dopo mezz’ora uscirono dal cespuglio perché ormai l’assassino se ne era andato, ma prima di allontanarsi sbirciarono di nuovo dentro casa e videro un orologio su cui c’era scritto: “22:18 del 27 Gennaio 1988”. Poi si allontanarono, ovviamente nella direzione
opposta a quella che aveva preso l’assassino, e quando furono abbastanza lontani rimontarono la tenda e si misero a dormire. Il giorno dopo al risveglio non erano più nella tenda, ma nel bel mezzo di una città, incontrarono un tipo con i capelli bianchi e gli occhi azzurri che gli disse di averli trovati in mezzo al bosco senza cibo e di averli portati lì. Appena uscirono dalla città (e cioè 3 giorni dopo l’arrivo) videro che la città era in mezzo al deserto.
“Quasi quasi preferivo stare nel bosco con un assassino piuttosto che in mezzo al deserto senza nulla a parte caldo, sete, fame e sudore” disse Greg. George, invece, era come al solito tranquillo e rilassato (mi sono infatti dimenticato di dirvi che gli abitanti della città litigarono con loro e li buttarono fuori), erano più o meno nella stessa situazione di una settimana prima, camminarono per due ore e, da dietro una montagna di sabbia, spuntarono quattro tizi mascherati che lasciavano vedere solo due occhi neri come la morte. A Greg e George i tizi sembravano dei banditi, e appena li videro tirare fuori un fucile ne furono certi e corsero dietro a una montagna ma PUM!, qualcuno aveva colpito George in testa. George cadde a terra e morì. I banditi raggiunsero Greg, che ora era circondato da banditi con il suo migliore amico morto di fianco a lui, si tolsero la maschera e uno di loro era… lo sceriffo di Tewkesbury, la città di origine di George e Greg. Lo sceriffo disse: “Lo so che ti sembra strano, ma ora ti spiego tutto: non sono stato io ad uccidere il vecchio; è stato George, aiutato da suo padre, perché dopo aver sparato il colpo di pistola, vi ha cercati, dopodiché George ha chiamato suo padre durante la notte, mentre tu dormivi, per farvi portare nella città; poi l’ultimo tentativo di George è stato quello di portarti in mezzo al deserto per ucciderti e i banditi con cui aveva stretto un patto avrebbero dovuto portargli un cavallo per tornare a casa, solo che noi abbiamo ucciso i banditi in tempo”.
Greg era felice e infelice allo stesso tempo, poi si fece una domanda tra sé e sé: “Ma perché voleva uccidermi?”