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Martedì 21 Gennaio 2020 Corriere del Veneto
TV
Treviso
NUMERI UTILI Comune Provincia
treviso@corriereveneto.it
04226581 04226565
Prefettura Questura PoliziaStradale PoliziaMunicipale
0422592411 0422248111 0422299611 0422658340
GuardiaMedica 0422405100 04223221 OspedaleCa’Foncello 04224281 OspedaleSanCamillo Provveditorato 042242971
Emergenzainfanzia
114
FARMACIE AlPonteSanMartino Luzzatti
0422546321 0422260759
«I nuovi medici nasceranno nella Marca»
Il Bo raddoppia la Scuola di Treviso. Zaia: «Svolta per la sanità». Nel piano un campus per studenti e docenti
TREVISO Cinquanta matricole per partire, ma con la prospettiva di avere in sei anni un campus da almeno cinquecento ragazzi: la Scuola di Medicina di Padova a Treviso raddoppia, portando l’intero corso universitario al Ca’ Foncello e già da novembre potrebbe partire il primo anno accademico. «Incrocio le dita - dice il governatore Luca Zaia -. Se chiuderemo questa partita, voluta dalla Regione, potremo formare nuovi medici direttamente a Treviso e investire nei nostri professionisti, valorizzando la rete policentrica della sanità in Veneto. È una delle più grandi operazioni di questi anni, credo più importante anche dell’arrivo di Giurisprudenza». Oggi il Ca’ Foncello già mette a disposizione le corsie e i propri medici per il quarto, quinto e sesto anno di Medicina ma il progetto è più ampio: «C’è già aria accademica a Treviso, ma per creare un vero cenacolo universitario vorremmo portare anche un campus per dare un’ospitalità completa ai ragazzi e ai docenti - annuncia Zaia -. E spero che arrivi anche la scuola di specialità». L’investimento sarà inizialmente di 3 milioni, ma poi la Regione acquisterà tecnologia, attrezzature e materiali «perché gli studenti possano fare ricerca creando un centro di cultura e innovazione». Oggi tocca al senato accademico del Bo dare l’approvazione definitiva sul piano Treviso. Volendo cominciare subito, nei primi due anni (finché non saranno pronte le aule e gli spazi della Cittadella della Salute) studenti e docenti saranno accolti nella sede dell’Ordine dei medici, che si trova a poche decine di metri di distanza, negli spazi della banca dei tessuti e della Chiesa Votiva. Poi si potrà partire a pieno ritmo nella sede appropriata: «Nella nuova Cittadella abbiamo previsto 4 aule da 100 posti e 5 da 60 posti per l’università - spiega il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi - e tre laboratori nell’area che avevamo inizialmente destinato al distretto rimasto in Borgo Cavalli. Ringrazio la Regione e l’Università di Padova, è un risultato grandissimo e speriamo che questi medici rimangano con
noi anche dopo la laurea». Il risiko universitario per la città però è solo iniziato. C’è infatti il futuro del distretto di San Paolo ancora sul piatto e Fondazione Cassamarca sta studiando un piano efficiente finanziariamente, rispondente alle richieste delle facoltà di Padova e Venezia e del Comune: «Ho avuto rassicurazioni dal presidente Garofalo sul ruolo che la formazione avrà
500 3
Polo strategico Il capoluogo si specializzerà anche nelle professioni mediche
Le matricole che, a regime, la struttura trevigiana potrà formare per i sei anni di corso di laurea
I milioni di investimento iniziale, ma è previsto anche l’acquisto di dotazioni di alta tecnologia
Grazie a un dispositivo da 80 mila euro
E la Radiologia arriva a casa: pronti 2.500 esami a domicilio per pazienti disabili e anziani
(s.ma.) I pazienti più anziani e più fragili non dovranno più recarsi in ospedale per gli esami radiologici: il servizio dal primo gennaio diventa a domicilio, inizialmente con una fase sperimentale grazie alla collaborazione delle case di riposo di Treviso e Villorba e poi, fra sei mesi, anche nelle abitazioni se il medico di base ne farà richiesta con la possibilità di intervenire entro 12 ore. «Telemedicina, professionalità logistica e tecnologia» sono le parole chiave, usate dal governatore Luca Zaia, per definire il progetto inaugurato ieri all’Usl 2, il primo del Veneto e l’unico in Italia nella sanità pubblica (oggi se ne occupano privati o strutture convenzionate). L’apparecchio in dotazione al Ca’ Foncello, di ultima generazione, è progettato per spostarsi e ovunque si trovi può inviare le immagini del torace e delle fratture di minore entità direttamente al reparto di Radiologia, con una TREVISO
La presentazione Zaia, Benazzi e i sanitari attorno al nuovo apparecchio
linea protetta per l’invio dei dati personali. Il tecnico esce dopo che il medico radiologo ha verificato l’appropriatezza della prescrizione; l’esame ar-
riverà digitalmente allo specialista e il referto sarà disponibile in giornata utilizzando il codice identificativo. La strumentazione ha un costo
Entro 12 ore Tanto servirà fra la richiesta ed esecuzione della visita domiciliare
Gli obiettivi Benazzi: «Velocizzerà i tempi e umanizzerà di più i servizi sanitari»
al distretto - chiude il sindaco Mario Conte -. Per me l’università è la vocazione migliore, ma attendiamo di capire come Fondazione vorrà agire. L’importante è che l’università non venga danneggiata o depotenziata». Mentre si aspetta di là, raddoppia il corso in Medicina: «Ringrazio chi crede nel rilancio e nello sviluppo di Treviso come sede universitaria chiude Conte -, sarà un salto di qualità dal punto di vista economico, della formazione e della residenzialità. La città deve crescere nei servizi agli studenti, abbiamo già avviato un percorso per adibire immobili a studentato e il prossimo passo saranno gli investimenti». Silvia Madiotto © RIPRODUZIONE RISERVATA
di 80 mila euro, a cui si aggiungono i 20 mila per il veicolo idoneo al trasporto del macchinario e del personale. «Si tratta di un investimento importante - ha spiegato il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi -, velocizza il processo, agevola il soggetto disabile o anziano che non devono più venire in ospedale, azzerando i disagi per pazienti e familiari, e rafforza l’umanizzazione dei servizi». Nella Marca, su 99 mila residenti over 75 sono quasi 6 mila gli ospiti delle case di riposo: nel capoluogo l’Usl 2 prevede che la radiologia territoriale possa rispondere a circa 2.500 prestazioni in un anno. «Questo progetto dimostra l’organizzazione e la professionalità dei nostri operatori - ha commentato il presidente della Regione nel presentare il nuovo macchinario della sanità trevigiana -. Ci abbiamo lavorato molto ed erogare questo servizio dà ulteriori risposte, e le dà in tempo reale grazie alla telemedicina. Per noi è fondamentale che i cittadini abbiano fiducia nella nostra sanità veneta». Ma c’è anche un altro passo avanti per la Marca, annuncia Benazzi, sempre a braccetto con l’evoluzione tecnologica e la telemedicina: un progetto sviluppato assieme a H-Farm per l’assistenza ai pazienti cronici. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo smog dà tregua, fermi solo i veicoli più vecchi
Stop all’allerta rossa. Viabilità, la Cna: «Concessioni ad Autostrade, ora liberalizzate la A27»
TREVISO Si interrompe dopo 19 giorni di sforamenti continui la striscia nera (record negativo) di smog a Treviso: l’allerta dell’ordinanza passa quindi dal rosso al verde, senza transitare per l’intermedio arancio. Mentre sabato la pioggia non ha abbassato le Pm10, il livello di domenica è rimasto sotto la soglia di tolleranza dei 50 microgrammi di polveri sottili, a quota 27 di media giornaliera. Questo significa principalmente aria più pulita, ma anche che i blocchi al traffico possono tornare più blandi, liberando la circolazione dei veicoli diesel Euro 4 che nell’ultima settimana era-
Via libera Le restrizioni sono calate
no invece stati fermati. L’annuncio è arrivato dal Comune di Treviso dopo il bollettino Arpav: con l’allerta verde l’ordinanza è in vigore dal lunedì al venerdì (e non più nel weekend) dalle 8.30 alle 18.30, con divieto di circolazione per i benzina Euro 0 e 1, i diesel fino all’Euro 3 privati e commerciali e i ciclomotori e motoveicoli a due tempi Euro 0. Anche ieri i valori di Pm10 sono rimasti ben al di sotto della soglia di preoccupazione. L’inverno però è ancora lungo e il rischio di altri sforamenti, considerata la condizione ambientale della Pianura Padana, non è remoto.
E riguarda marginalmente anche l’inquinamento la richiesta che arriva dagli artigiani di Cna: la liberalizzazione della A27 nel tratto trevigiano, prevedendo il pagamento solo sulle lunghe tratte e non per chi la usa per attraversare la Marca da nord a sud. È un tema di cui si parla da anni, chiesto a gran voce da Comuni e associazioni di categoria e che adesso, mentre si infiamma il dibattito sulle concessioni autostradali, c’è chi torna alla carica: «A imprese e cittadini non interessa se l’A27 sarà gestita da Autostrade per l’Italia o dalla Cav come vorrebbe il presidente
Zaia - spiega il direttore Giuliano Rosolen -, interessa che venga finalmente realizzato quel progetto di autostrada aperta al territorio, con nuovi accessi gratuiti e riscossione del pedaggio solo per le lunghe percorrenze. Alleggerendo la viabilità ordinaria, in particolare quella della Pontebbana, libererebbe dal traffico i centri urbani dando ai nostri paesi e città una migliore qualità di vita. La politica pensi anche a questo quando ventila di togliere le concessioni ai privati o si candida per prendere in gestione il patrimonio autostradale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Le altre notizie
Segre cittadina onoraria: inviato il riconoscimento Liliana Segre non potrà essere a Treviso per ritirare la cittadinanza onoraria che le è stata conferita. Così ieri mattina il sindaco Mario Conte ha inviato alla senatrice a vita, deportata quand’era bambina e vittima di ripetuti insulti antisemiti, il conferimento. Liliana Segre è quindi da ieri una cittadina onoraria trevigiana: un omaggio «per l’opera profusa per il
mantenimento della memoria della tragedia della Shoah e per il suo impegno per i diritti dell’uomo, per non dimenticare le tragedie e gli orrori del passato e seminare semi di pace e fratellanza». (s.ma.)
La banca si fonde, premio in denaro ai dipendenti Un premio di fusione pari al 75% della retribuzione sarà versato, una tantum, a tutti i dipendenti di Bcc Prealpi SanBiagio come effetto di un’intesa sindacale sottoscritta tra le parti dopo l’integrazione fra la banca di Tarzo e quella di Fossalta di Portogruaro. I 16 addetti che, in seguito alla precedente fusione giungevano tutti i giorni da Este (Padova) potranno inoltre ottenere un avvicinamento. Questo, dicono i vertici, grazie a «un fruttuoso dialogo con i sindacati» (g.f.)
Botte, estorsione: a giudizio l’ex rugbista 25enne Si è aperto ieri il processo per Alisson Gobbo, il 25enne ex rugbista accusato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione nei confronti della mamma. Il giovane, adottato, con la famiglia ha sempre avuto un difficile rapporto. Nel settembre del 2017 era stato accoltellato dal padre Daniele quando, ubriaco, aveva aggredito la madre. Per questo il 60enne è stato condannato a 4 mesi per lesioni. I genitori hanno deciso di non costituirsi parte civile nel processo a carico del figlio. (m.cit.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martedì 21 Gennaio 2020 Corriere del Veneto
VE
Venezia&Mestre venezia@corriereveneto.it
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Burano MuraroS.Erasmo CavallinoTreporti Ca’Savio
0412385659 0412385661 0412385678
MestreeMarghera FavaroVeneto MarconQuarto d’Altino
0412385631 0412385639 0412385642
FARMACIE CittàGiardino S.Margherita
0415261130 0415223872
Cala lo smog, liberi (quasi) tutti
Rientra l’emergenza, dopo venti giorni torna il livello verde. L’Arpav: condizioni meteo favorevoli. Il sindaco: il problema sono le caldaie, servono contributi per i cittadini VENEZIA Dopo venti giorni di limitazioni, di auto ferme in garage e di multe (poche) ai trasgressori, oggi scatta «il liberi tutti». O quasi. Ieri, nel primo giorno di controllo settimanale, Arpav ha dichiarato il ritorno al livello di allerta verde, il primo dei tre previsti nell’accordo di bacino padano per il contenimento degli inquinanti. Resta inibita solo la circolazione per gli Euro 0 e 1 a benzina e i diesel Euro 0, 1, 2 e 3, dalle 8.30 alle 18.30, ma solo dal lunedì al venerdì. Merito dei rilevamenti di domenica, quando le centraline hanno finalmente restituito una media sotto la soglia limite di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria (28 microgrammi, con un picco a 56 alle 22 e un minimo a 9, alle 16). Secondo il protocollo regionale, però, questo non sarebbe sufficiente, come dimostrato la scorsa setti-
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Microgrammi Il valore di polveri sottili registrato domenica dalla centralina di parco Bissuola
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Sformanenti registrati dall’inizio dell’anno. Nel 2019 ci furono novanta giorni sopra i limiti
mana: già domenica 12 i valori erano scesi entro i livelli di guardia, interrompendo la lunga striscia negativa che proseguiva dal 31 dicembre, ma in assenza di condizioni meteo che favorissero la dispersione delle polveri sottili — pioggia o vento — sono necessarie almeno due giornate sotto soglia per abbandonare le limitazioni al traffico più stringenti. Se lunedì scorso queste condizioni non si sono presentate, ieri Arpav si è detta più ottimista: «Le previsioni meteo non ci parlano di piogge in arrivo, né di forti venti — ammette il responsabile dell’osservatorio aria dell’agenzia, Salvatore Patti — Ma grazie ad alcune intense correnti in quota il nostro modello previsionale anticipa una situazione migliore. Finalmente si potranno aprire di nuovo le finestre». La cartina interattiva di Arpav lo con-
fermava, ieri dominava il colore verde, dalle Dolomiti alla laguna, e in effetti il grafico orario dei rilevamenti teneva fede alla previsione: da mezzanotte alle 18 non si è mai saliti sopra i 50 microgrammi, raggiungendo al contrario concentrazioni minime di otto. Peccato che la situazione sia destinata a cambiare già da quest’oggi: la stessa mappa ipotizza livelli di particolato compresi tra 30 e 50, che domani aumenteranno ulteriormente fino a 70, specialmente nel cuore di Venezia, Padova e Treviso. Un sollievo temporaneo che comunque impedisce il ritorno del livello di allerta arancione almeno fino al prossimo lunedì: per oltrepassare il verde, infatti, servono quattro giorni consecutivi di superamento, immediatamente prima del giorno di controllo (il prossimo è giovedì); per arrivare al terzo livel-
lo, il rosso, ne occorrono addirittura dieci. «Continueremo ad applicare quanto deciso con la Regione Veneto, ma è chiaro che le misure devono essere applicate su vasta scala altrimenti non servono a niente — commenta il sindaco Luigi Brugnaro — Sono d’accordo con il sindaco di Treviso, il problema sono le caldaie. Io sono pronto ad intervenire ma prima servono contributi per aiutare i cittadini a cambiarle». Il risultato è che nel 2020 a Venezia sono già stati registrati diciotto giorni sopra la soglia. Di questo passo non ci vorrà troppo per superare ancora una volta il tetto massimo delle 35 giornate di sforamento. L’anno scorso se ne sono contate novanta, a fronte di un gennaio difficile, ma non così drammatico. Giacomo Costa
I limiti ● Il livello verde, è sempre in vigore e inibisce la circolazione dei veicoli a benzina fino a Euro 1 e diesel fino a Euro 3, almeno da lunedì a venerdì, tra le 8.30 e le 18.30. ● Arancione: ai veicoli privati fermi si aggiungono i motori diesel Euro 4, è vietato l’uso di caldaie a biomassa
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Acqua alta
Sott’acqua La basilica di San Marco sott’acqua nei giorni dell’acqua granda. Sono evidenti nel nartece i danni alle colonne e ai mosaici
di Elisa Lorenzini
VENEZIA L’iter di approvazione è
partito: se tutto fila liscio già per il prossimo inverno la balaustra che protegge la Basilica di San Marco sarà rimpiazzata da una protezione in vetro che avrà il duplice scopo di difendere la cattedrale dall’invadenza di qualche turista ma soprattutto di proteggerla dalle acque alte. Saranno lastre di vetro trasparente così da non oscurare la vista della basilica, intervallate da colonnine, mentre in corrispondenza delle porte ci saranno delle paratie che in ca-
Basilica, mura di vetro per difenderla E Venezia prepara il Centro sul clima
Il progetto presentato alla Sovrintendenza. Cambiamenti meteo, summit in città so di acqua alta verranno chiuse rendendo stagna tutta l’area. Il costo è stimato in 3,5 milioni di euro. «Abbiamo pensato a lungo a questo progetto, abbiamo fatto studi e presentato pareri dettagliati, siamo anche disposti a contribuire – spiega Pierpaolo Campostrini in veste di Procuratore di San Marco ma anche direttore del Corila – l’idea è un’opera reversibile ma capace di evitare qualsiasi acqua alta, da utilizzare fintantoché non saranno realizzate altre opere o non sarà in funzione il Mose». Le lastre saranno alte 120 centimetri, cosa che permetterà di proteggere la basilica fino a maree di 2 metri. L’opera si integrerà con il sistema di impermeabilizzazione fatto di pompe e valvole che mantiene all’asciutto il nartece fino a 80 centimetri. Le lastre non andranno troppo in profondità. «Abbiamo già discusso con gli archeologi e la Soprintendenza – prosegue Cam-
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Campostrini Con questa opera e quella del nartece la chiesa può resistere fino ai 2 metri
postrini – il nuovo parapetto sarà distanziato opportunamente dai muri perimetrali per evitare danni alla pavimentazione». Per l’autunno si conta di poter ultimare anche le operazioni di impermeabilizzazione della parte retrostante della basilica, rendendo stagne le aperture che danno sul rio della Canonica e soprattutto di proteggere con valvole e pompe simili a quelle installate sotto al nartece il cortile del Sant’Uffizio per proteggere la delicata cripta dagli allagamenti. Del resto Venezia è già da qualche anno un simbolo globale del rischio climatico e lo è ancora di più dopo le acque alte dello scorso novembre. Si tratta ora di coniugare al tema del rischio climatico il tema del patrimonio culturale. Ed è in quest’ottica che in questi giorni esperti internazionali si sono raccolti nella Scuola di San Marco nel convegno Eurolag 9, organizzato da Corila, Cnr-
Ismar e Ca’ Foscari. La necessità è di coniugare visioni e competenze per affrontare i cambiamenti climatici degli ambienti lagunari costieri. Il lavoro proseguirà anche nei prossimi giorni quando si intensificheranno gli incontri per dare forma al Centro Internazionale per i cambiamenti climatici, chiesto dal sindaco, promosso dal deputato Pd Nicola Pellicani e appoggiato da Roma. Già si profila la partecipazione delle università locali, Ca’ Foscari, Iuav e Università di Padova oltre a enti come Corila e Ismar-Cnr, ma si punta al riconoscimento dell’istituzione sul piano internazionale, da
Ente internazionale Il Centro punta a un riconoscimento da parte dell’Unione europea e dell’Onu
parte dell’Unione Europea e dell’Onu. In questi giorni verrà studiata la sua strutturazione. «Si andrà verso l’istituzione di un comitato promotore per studiare la connessione con la realtà scientifica internazionale – dice Campostrini – Venezia di fronte al mondo ha la capacità di mostrare concretamente cosa accade in seguito ai cambiamenti climatici». I temi sul piatto sono la mitigazione, cioè le azioni per rallentare i processi sul piano macro, e l’adattamento a livello locale, ovvero azioni e strutture per difendere le città. «Venezia lancia un messaggio al mondo – spiega Campostrini all’apertura dei lavori, con alle spalle le immagini dell’alluvione del 12 novembre – il Centro è un’occasione per parlare di politiche di adattamento e patrimonio culturale, serve accelerare su queste politiche e per farlo serve supporto scientifico». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La vicenda ● Il progetto per difendere la basilica di San Marco consiste nell’installare delle lastre di vetro, all’altezza dell’attuale balaustra di protezione, che impediscono all’acqua di entrare in chiesa. Un’opera reversibile ● Il costo per rendere stagna tutta l’area è stimato in tre milioni e mezzo di euro.
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Proteste e progetti Moto ondoso
Appello al governo: «Tutelare città e laguna»
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top al moto ondoso, i tassisti accolgono l’invito delle remiere e da oggi ci sarà un nuovo mezzo con il motore elettrico. Sono state oltre 200 le barche a remi che domenica hanno sfilato in Bacino San Marco per ribadire la necessità di rallentare. La manifestazione è stata promossa da alcune associazioni di voga, canottaggio e vela veneziane: Associazione Canottieri Giudecca, Diporto Velico Veneziano, Gruppo Sportivo Voga Veneta Mestre, Reale Società Canottieri Bucintoro, Reale Società Canottieri Francesco Querini. Una protesta che ha visto 187 imbarcazioni dei cantieri sportivi, oltre a quelle private. «Le forze politiche devono chiedere l’emanazione di una legge nazionale ad hoc per la
Motori ibridi Da oggi il primo taxi ecologico con motore elettrico: due ore di autonomia nei canali gestione del traffico acqueo, con la quale tutelare la specificità della città e della sua laguna — dicono — E’ comunque inconcepibile che sia stato vietato il Canal Grande». «Sarebbe stato un precedente pericoloso — risponde il sindaco Luigi Brugnaro — la città rischiava di rimanere bloccata, a norma c’era già. Per quanto riguarda il moto ondoso questa è l’unica amministrazione che ha fatto veramente qualcosa, ricordo solo onda zero in bacino. La manifestazione in questo momento è politica». Oggi intanto arriverà un taxi ibrido/ elettrico, con doppio sistema di propulsione Bhs realizzato dell’azienda Volvo Penta. A richiederlo è stato Sandro D’Este della cooperativa Lepanto, che dovendo sostituire il vecchio motore ha optato per la scelta ecologica. Pare che gran parte della categoria sia orientata a questa soluzione a basse emissioni, supportata da finanziamenti ad hoc. Il «nuovo» taxi avrà targa provvisoria e per domattina è prevista l’inaugurazione con il sindaco. Lo stesso motore era stato presentato al Salone Nautico all’Arsenale, ma solo su un’imbarcazione da diporto. L’imbarcazione per il momento viaggerà in modalità endotermica, in attesa di avere il via libera normativo per avviare con un clic la propulsione elettrica. Il Blue Hybrid System è un sistema che consente di navigare in maniera silenziosa. Il motore consente di navigare fino a 8 nodi in elettrico (massima velocità 15 chilometri orari), con un’autonomia di circa un’ora e mezza di navigazione, che diventano oltre due nei canali di Venezia (dove si viaggia a 3-5 nodi). Giorgia Pradolin © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 21 GENNAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
Il leader grillino attacca la Regione: «Così il Veneto ha abdicato alla governance delle infrastrutture in favore di Roma»
Berti (M5S): la cessione delle strade all’Anas certifica il fallimento dell’autonomia di Zaia L’INTERVISTA
Filippo Tosatto
«L
a cessione della potestà sulle strade del Veneto all’Anas certifica il fallimento dell’autonomia sbandierata da Zaia: mille chiacchiere, nessun passo avanti e infine il disinvolto ritorno al centralismo. Il governatore? È uno straordinario influencer e mi ricorda quei ragazzini che ogni giorno minacciano di scappare di casa salvo chiedere alla mamma cosa c’è per cena». Parole acuminate quelle di Jacopo Berti, consigliere regionale e leader del Movimento 5 Stelle. Che raccoglie così il documentato j’accuse all’«allegra ritirata dell’autonomismo» formulato dal direttore del nostro giornale, Paolo Possamai. Consigliere Berti, la Regione giustifica la restituzione di 725 km di strade alla gestione Anas con i risparmi derivanti: oltre 100 milioni di costi, tra manutenzione
e investimenti programmati, a carico dell’azienda pubblica nel quadriennio. «E con ciò? I quattrini non sono tutto, tantomeno per un’istituzione che, giustamente, aspira ai maggiori poteri previsti dalla Costituzione. Altro che decentramento, così lo Stato paga e diventa padrone. Cosa dire? Al tavolo della trattativa autonomista Zaia aveva richiesto competenza diretta sulla mobilità stradale e ferroviaria, ora invece allarga le mani e cede la governance a Roma. Della serie: provateci voi, noi non ce la facciamo». C’è chi solleva dubbi circa l’effettiva capacità e volontà di Anas di rispettare gli impegni. Sul versante veneto, la lista delle opere promesse e rimaste sulla carta è piuttosto lunga... «Appunto. Non stiamo certo parlando di un modello di efficienza, puntualità e spesa virtuosa. Eppure la Regione a trazione leghista abdica alle proprie prerogative in suo favore, convinta, evidentemente, di esprimere standard gestionali ancora più modesti. Dov’è la rotta? Qual
Jacopo Berti leader veneto del Movimento 5 Stelle e un’immagine della nuova superstrada Pedemontana
è il disegno? Siamo davanti a un’ammissione d’impotenza che lascia di stucco». In tema di strategia Luca Zaia persegue il progetto di holding autostradale del Nordest. Non più tardi di ieri ha confermato «l’interesse strategico a candidare Cav», la concessionaria regionale pubblica «a gestire
a san marco protezioni entro l’anno
le tratte di autostrada in Veneto», previa acquisto delle concessioni di Pedemontana e successiva scalata alla Brescia-Padova. Una prospettiva ambiziosa. «Su questo terreno, com’è noto, il nostro dissenso è radicale. Viviamo nella regione più cementificata e inquinata d’Italia e l’unica ricetta ripropo-
sta è la quarta corsia dell’A4, ennesima replica delle opere faraoniche e impattanti ereditate dal Novecento. Pedemontana, lo ribadiremo fino alla sfinimento, è un’inutile mangiatoia che deturpa il territorio di Treviso e Vicenza, arricchisce esclusivamente il privato e a causa di un contratto folle graverà di 12 mi-
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liardi di debito i contribuenti». Aldilà dei furori ideologici, il traguardo della mobilità veloce, Tav inclusa, è un’esigenza diffusa in un territorio vocato all’impresa e ai mercati internazionali. «Le rispondo che c’è il modello Benetton, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti, e c’è quello che legge il Veneto come un’entità policentrica ma unitaria, una grande città diffusa che richiede una combinazione di trasporti integrati, a cominciare dalla metropolitana di superficie...». Che sembra sparita dal radar, sepolta com’è da un mare di annunci a vuoto. «Il sistema ferroviario metropolitano costa sei miliardi, indisponibili perché bruciati sull’asfalto di Pedemontana. Ma non c’è soltanto Sfmr: il futuro, già cominciato, richiede di abbinare treni “puliti” e tangenziali nelle città, mobilità elettrica e guida autonoma. Miraggi? Tutt’altro. Padova, ad esempio, è molto avanti in questa sperimentazione, tanto che potrebbe diventare un polo europeo di riferimento nel trasporto integrato compatibile». Cosa resta dopo l’acquisizione del 51% di Veneto Strade da parte di Anas? «Ben poco. Suggerisco a Zaia di guardare almeno al vicino Friuli che pianifica tratte ferroviarie veloci alternative ai percorsi autostradali da realizzarsi negli stessi siti per evitare consumo di suolo. Ma il Veneto è ancora padrone del proprio destino? ». —
assemblea dei delegati a mogliano
«Acqua alta, Basilica al sicuro Sviluppo, sanità, occupazione grazie a barriere di vetro» le priorità elettorali della Cisl VENEZIA. Dal prossimo inverno la Basilica di San Marco potrebbe essere definitivamente protetta dalle acque alte: anche eccezionali come quella del 12 novembre, che con il suo metro e 87 centimetri ne ha danneggiato seriamente mosaici e parti lapidee. L’ha confermato il procuratore di San Marco Pier Paolo Campostrini, uno degli autori del progetto di difesa, a margine di un convegno internazionale a Venezia sui cambiamenti climatici e i loro effetti su lagune e fasce costiere, «Il progetto di difesa, in fase definitiva», ha spiegato Campostrini «ha già iniziato il suo iter per l’approvazione presso le autorità competenti, a cominciare dalla Soprintendenza veneziana. Si tratta di un intervento completamente reversibile e di impatto anche visivo limitato, ma che avrebbe il vantaggio, al di là dell’evoluzione del Mose, di metterci subito al sicuro dalle acque alte sostenute e eccezionali, perfezionando l’isolamento parziale già ottenuto nel nartece. Sul fronte della Basilica, al posto delle attuali balaustre di protezione, non certo belle dal punto di vista estetico, verrebbero installate delle lastre di vetro trasparenti – per permettere la visione della Basilica – alte circa un metro e 20 centimetri e che andrebbero parzialmente in profondità nel sotto-
Il segretario Refosco: «I candidati affrontino la crisi della natalità e la fuga dei giovani laureati» Il segretario Furlan: Plastic Tax non penalizzi industria e lavoro MOGLIANO. All’alba del seme-
L’acqua alta eccezionale ha provocato 4 milioni di danni a San Marco
suolo. Visto che l’acqua alta in Piazza San Marco si manifesta da un livello di circa 80 centimetri, dovremmo essere al sicuro anche per accque alte eccezionali almeno fino a 2 metri». « Le lastre non andrebbero continue, ma interrotte da colonnine di collegamento tra l’una e l’altra», ha aggiunto «con gli archeologi della Soprintendenza stiamo valutando la quota di profondità per non andare a interagire con possibili reperti nel sottosuolo. Il costo totale dell’intervento sarebbe di circa 3 milioni e mezzo di euro, una cifra soste-
nibile e data anche la relativa complessità dell’installazione, vorremmo , se ci sarà dato il via libera, mettere in sicurezza la Basilica entro l’inizio del prossimo inverno, per non rischiare nuovamente seri danni per l’acqua alta al patrimonio monumentale». La stima della Procuratoria di San Marco dopo l’acqua alta a un metro e 87 dei danni subìti è di circa 4 milioni. Oltre 3 per i marmi, i pavimenti, i mosaici. A cui vanno aggiunti gli 841 per i danni provocati dal vento, che ha parzialmente divelto le coperture in piombo delle cupole. —
stre elettorale i delegati della Cisl, riuniti a Mogliano, si rivolgono alla politica regionale segnalando le priorità in materia di sviluppo economico, sanità, lavoro. Numerosi, avverte il sindacato, i nodi politici e sociali che il futuro governo veneto è chiamato a sciogliere. «Non è tutto oro quello che luccica», esordisce il segretario Gianfranco Refosco nella relazione d’apertura. E snocciola la mancata riforma delle Ipab, l’assetto delle multiutility e del sistema fieristico «orfane di una governance regionale», fino all’alto tasso di fuga dei neolaureati (saldo netto negativo del 5%). Altro che primi della classe: «Nonostante la stabilità politica della regione che dovrebbe consentireprogrammi a medio e lungo termine, alcune sfide le abbiamo già perse». La carenza di medici e infermieri negli ospedali, per Refosco, è una di queste occasioni mancate. Le ricette della Cisl, che intende coinvolgere in questa azione di stimolo ai candidati anche Cgil e Uil assieme alle associazioni d’impresa, non mancano: «Bisogna partire dall’evoluzione demografica
L’assemblea Cisl a Mogliano: Annamaria Furlan e Gianfranco Refosco
del nostro territorio», afferma il segretario «c’è un forte calo delle nascite, uno scompenso tra morti e nuovi nati, un forte invecchiamento. Le strade che proponiamo sono tre: costruire un territorio che sia attrattivo per i giovani, perché il nostro mercato del lavoro avrà bisogno di competenze nuove. C’è il tema degli anziani: il sistema socio-sanitario va portenziato perché sarà sempre più sotto pressione. E servono e politiche che rilancino la natalità, permettendo alle donne di avere figli e lavorare». Ospite dei lavori il segretario generale della Cisl Anna-
maria Furlan, che successivamente ha fatto visita alla San Benedetto di Scorzè, incontrando anche Matteo Zoppas. Si è parlato di Plastic Tax: «Chiediamo al governo di aprire un tavolo per pianificare il futuro della plastica, affinché la transizione green della nostra economia sia virtuosa e non lasci indietro nessuno. La tutela dell’ambiente e quella della salute», conclude Furlan «vanno conciliate con lo sviluppo industriale e con l’occupazione, scongiurando ricadute occupazionali o delocalizzazioni». — Matteo Marcon
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BELLUNO
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alta formazione
Firmato l’accordo fra Comune e Luiss per le aule al Bembo A marzo via ai corsi La giunta di Palazzo Rosso ha approvato ieri il protocollo Massaro: «Una grande opportunità per la nostra città» Alessia Forzin BELLUNO. L’ultimo atto ammi-
nistrativo è stato firmato ieri: la Luiss Business School è pronta a decollare. Ieri la giunta comunale ha approvato il protocollo d’intesa con la “Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli” per lo svolgimento a Palazzo Bembo di corsi di alta formazione e progetti di consulenza e ricerca applicata nell’area business e management. Il documento disciplina i rapporti fra il Comune e la Luiss e in particolare prevede la concessione dei locali di Palazzo Bembo che la Business School utilizzerà per i prossimi cinque anni. Complessivamente si tratta di 413,83 mq, cinque aule più due uffici tutti siti al piano terra dell’edificio restaurato che un tempo ospitava l’ospedale civile della città. In questi giorni è in corso l’allestimento delle aule, che saranno dotate di tutte le tecnologie più moderne. Se ne sta occupando la Luiss, il Comune garantisce l’adeguamento impiantistico e funzionale. Il pagamento delle utenze, poi, sarà ripartito fra Comune e Confindustria. SODDISFAZIONE
«Si è concretizzato un proget-
terrà un evento promozionale. Altri territori si stanno interessando a questa esperienza, penso che ci siano tutte le carte affinché funzioni molto bene». INDOTTO PER LA CITTÀ
E di sicuro la presenza della Luiss è un’opportunità per la città di Belluno, per l’indotto che si genererà. «Riporto le lancette indietro al 2012, quando abbiamo iniziato a ragionare su quale città sognavamo», afferma il sindaco, Jacopo Massaro. «Una città orientata ai giovani, con servizi grazie ai quali sviluppare la propria carriera e il proprio percorso di vita. Volevamo farlo con il turismo ma anche puntando sulla qualità della vita. La Luiss interpreta quel sogno che abbiamo coltivato e che adesso vediamo concretizzarsi». Anche Massaro ritiene che il lavoro di squadra sia stato fondamentale per raggiungere l’obiettivo: «Con l’arrivo della Luiss Business School usciamo da una visione “pro-
Martedì l’inaugurazione dell’Hub Veneto È in corso l’allestimento delle aule di studio vinciale” e ci riappropriamo degli spazi che meritiamo, ma che è difficile prenderci a causa delle nostre dimensioni», aggiunge il sindaco. OCCASIONE
Palazzo Bembo
to che sembrava impossibile avviare», commenta con soddisfazione il direttore di Confindustria Belluno Dolomiti, Andrea Ferrazzi. «Sicuramente ha avuto un ruolo importante la compattezza che hanno dimostrato tutti gli enti che hanno creduto in questa opportunità fin dall’inizio, ma anche il buon numero di aziende che hanno dato la loro disponibilità ad impe-
gnarsi per il progetto, acquistando la formazione garantita dalla Luiss». CORSI A MARZO
I primi corsi partiranno già nel mese di marzo: «Dal 28 gennaio, dopo la presentazione ufficiale (alle 12.30 a Palazzo Bembo, OES) inizieremo la campagna di marketing», continua Ferrazzi, «e nei primi giorni di febbraio si
La piccola Belluno rialza la testa. Lo farà con master e corsi di alta formazione postuniversitari e progetti di ricerca e consulenza rivolti alle imprese, per colmare il vuoto formativo esistente in una realtà che ha visto la nascita e la crescita di distretti industriali e di rilevanti imprese nazionali ed internazionali. L’Hub Veneto delle Dolomiti permetterà di dare nuovo stimolo all’imprenditorialità sul territorio e restituirà vita al tessuto economico-sociale, favorendo anche l’inserimento dei giovani nelle imprese locali. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’assemblea di confindustria
Occhi puntati sul 2026 e sulle opportunità date dalle Olimpiadi
La presidente di Confindustria Belluno Lorraine Berton BELLUNO. Palco delle grandi
occasioni per l’assemblea generale di Confindustria Belluno Dolomiti. Alla tavola rotonda in programma martedì al teatro comunale parteciperanno infatti Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria, Luigi Abete (presidente Luiss Business School), Alessandro Benetton (presidente Fondazione Cortina 2021), Giovanni Malagò (presidente del Coni), Antonio Rossi (sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia), Luca Zaia, governatore del Veneto e il ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. L’assemblea inizierà alle 15 e il titolo è “Giochi di squadra – imprese, crescita e territorio”. La presidente dell’associazione Lorraine Berton farà una sintesi del suo primo anno di mandato guardando ai tanti obiettivi futuri, su tutti le Olimpiadi del 2026. «Evento che non dovrà essere un fine ma uno strumento utile a programmare il futuro del nostro intero territorio, di ogni sua singola vallata, dal Cadore-Comelico al Feltrino, passando per Agordino, Valbelluna, Alpago», afferma Berton, che è anche coordinatrice del Tavolo na-
zionale Sport e grandi eventi interno a Confindustria. «Più in generale, parleremo delle nostre priorità e chiederemo impegni precisi alla politica. Sarà un’assemblea concreta con messaggi forti e chiari perché l’impresa di montagna deve poter vivere e creare benessere, non sopravvivere. Il mondo industriale bellunese c’è e – come sempre – è pronto a fare la sua parte», anticipa la presidente. Dopo la relazione introduttiva della Berton seguirà l’intervento di Luigi Abete, presidente Luiss Business School, che parlerà dell’hub di Belluno e della sfida per il Nordest. “2026: in che mondo vivremo?”, sarà invece il tema della relazione di Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab, e che fungerà da premessa alla Tavola rotonda sullo sport e i grandi eventi e sul loro impatto economico sui territori, cui prenderanno parte Alessandro Benetton, Gianpietro Ghedina, sindaco di Cortina, Giovanni Malagò, Antonio Rossi e Luca Zaia. A concludere i lavori sarà il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia. — A.F.
Belluno Martedì 21, Gennaio 2020
IL TEATRO FA IL PIENO DI INGRESSI: 13MILA E UNA PRESTIGIOSA MOSTRA È IN ARRIVO
Sant’Agnese. Memoria di sant’Agnese, vergine e martire, che, ancora fanciulla, diede a Roma la suprema testimonianza di fede e consacrò con il martirio la fama della sua castità.
-3°C 5°C Il Sole Sorge 7.45 Tramonta 16.57 La Luna Sorge 4.46 Cala 13.54
Il convegno
A Los Angeles Il fonico cadorino fa suo l’oscar al Golden Reel Award
Il gioiello Il teatro de La Sena Scarton a pagina V
Troppi incidenti sulle piste: chiesto aiuto ai maestri di sci Il tema sicurezza al centro di un convegno della onlus Il sorriso di Matilde, le Olimpiadi potrebbero essere l’occasione propizia
A pagina XIV
Dibona a pagina X
Muore schiacciato dal trattore Gioacchino Mazzorana, 73 anni di Navasa di Limana, ieri pomeriggio era alle prese con il taglio delle piante `
È morto facendo quello che amava di più: lavorare. Gioacchino Mazzorana, operaio della Provincia in pensione da anni, è deceduto ieri mentre stava lavorando un appezzamento di terreno di sua proprietà, in via Case Sparse. L’uomo è rimasto schiacciato dal proprio trattore. Aveva 73 anni e abitava in via Navasa a Limana. Erano le 16.20 quando è scattato l’allarme dal podere di Mazzorana. lungo la strada per Valmorel, dove con altre persone stava tagliando delle piante. Sul posto, oltre all’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, i vigili del fuoco e i carabinieri, ma per il pensionato non c’era più nulla da fare. Bonetti a pagina VII
L’uomo stava lavorando su un appezzamento di proprietà: la tragedia mentre trainava un tronco con un verricello `
Il commissariamento
Quero Vas
Wanbao, passivo di oltre 25 milioni: e intanto Castro riceve i sindacati
Giù la vecchia palestra: sarà ricostruita
Un passivo da almeno 25milioni di euro. A tanto dovrà ammontare il debito del colosso cinese che la scorsa settimana, in una nota ufficiale, ha confermato di proseguire verso l’amministrazione straordinaria. Per accedere alla Prodi bis il requisito è che il debito sia almeno due terzi dell’attivo. A pagina II
I SOCCORSI Vigili del fuoco e Suem sul luogo della tragedia
Gara contestata: Italgas fa ricorso
PRONTO Maurizio Castro
Alleghe Il caso dell’allenamento sul lago ghiacciato vietato
La società contro la decisione dei sindaci di togliere a Belluno la stazione appaltante Belluno
La riunione slitta: il Nevegal attende la nuova società Intoppi burocratici nella costituzione della “new.co.” con conseguente necessità di ulteriori analisi, hanno costretto la commissione Nevegal a rinviare la riunione che era in calendario domani. Fant a pagina IV
Così negli anni ‘50 si giocava a hockey LA PISTA NATURALE Una partita sul lago ghiacciato di Alleghe.
«Trampolino ristrutturato»: è solo una tesi di laurea Un futuro per il trampolino di Zuel. Il manufatto simbolo dell’Olimpiade del 1956 può tornare a essere un simbolo, anche in quella del 2026. Ipotizzarne un uso per gli agonisti non è però pensabile. Ad esserne convinto Mattia Menardi: in tasca una laurea allo Iuav, proprio sul riuso del Trampolino Italia. Un progetto che ha sviluppato assieme a Gabriele Bee e al relatore, il professor Paolo Faccio. Un’idea che continua a ricevere consensi e i cui costi potrebbero non essere insostenibili. «Abbiamo avviato una serie di ragionamenti, che vanno oltre il manufatto ma riguardano anche l’arena e l’area adibita a parcheggio». A pagina XI
Tra una settimana
Confindustria, assemblea “olimpica”: con Boccia, Benetton e Malagò e Zaia «Giochi di squadra, imprese crescita e territorio» è il titolo dell’assemblea generale di Confindustria Belluno Dolomiti in programma martedì prossimo al Teatro Comunale. Appuntamento in chiave olimpica: oltre al presidente nazionale Boccia, ci saranno Malagò, Zaia e Alessandro Benetton. STORICO Il trampolino di Zuel costruito per le Olimpiadi ‘56
Longarone
Bosco a fuoco sopra Pians: oltre 3mila mq
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Doveva finire a carte bollate e, come previsto, finirà a carte bollate e in tribunale. Italgas ha presentato ricorso al Tar del Veneto contro la decisione dell’assemblea dei sindaci di revocare al Comune di Belluno il ruolo di stazione appaltante nella gara per il servizio di distribuzione del gas. Un atto formale, quello dei primi cittadini, che di fatto ha interrotto o solo rallentato (questo lo scopriremo dopo la decisione del giudice) l’assegnazione della rete a Italgas. Nel ricorso sono finite anche due lettere del Comune di Belluno. Zambenedetti a pagina IV
È iniziata ieri a Quero Vas la demolizione della vecchia palestra della scuol “Don Luigi Orione”. Al suo posto ne è prevista una nuova integralmente ricostruita secondo le normative vigenti, sia per quanto riguarda l’efficientamento energetico. Capretta a pagina VI
A pagina III
LA PRESIDENTE Lorraine Berton
Redazione Belluno: 32100 - Belluno, via Segato 5 - Tel. 0437.940260 - fax 041.665177 belluno@gazzettino.it
28383fb9-f8bb-4392-ac78-2176e1d0d23f
G. Santin a pagina IX
In fumo circa tremila metri quadri di bosco sopra la frazione di Pians, tra Longarone e Podenzoi. L’origine potrebbe essere dolosa. L’allarme è scattato ieri intorno alle 13, quando alcuni abitanti hanno chiamato i vigili del fuoco. Per sedare il rogo sono stati necessari una sessantina di lanci dell’elicottero dei servizi forestali della Regione Veneto. E l’area, temendo la presenza di focolai, è stata sorvegliata a vista per tutta la notte dalle vedette della protezione civile. Stamane nuovi sopralluoghi e la bonifica dei vigili del fuoco. Ingente il dispiego di vigili del fuoco dal comando di Belluno e dal distaccamento di Pieve. A pagina VIII
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Cittadella
IL MISTERO Qualcuno è riuscito a entrare nell’abitazione del primo cittadino usando un passepartout: non è stato preso nè toccato nulla
Camposampiero
Martedì 21 Gennaio 2020 www.gazzettino.it
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Incursione a casa del sindaco «È stata un’intimidazione» Pierobon: «Hanno voluto dimostrare che `«Non sono mai stato minacciato, ma avrebbero potuto fare ciò che volevano» la mia posizione può non essere gradita» `
CITTADELLA Una “visita” strana quella avvenuta nella serata di venerdì scorso nell’abitazione del sindaco di Cittadella Luca Pierobon. «Qualcuno è entrato in casa mia senza nessuna effrazione. E non ha portato via nulla, un fatto molto singolare», le parole del primo cittadino. Pierobon è certo che non si sia trattato di una sua disattenzione nel lasciare aperta la porta e altrettanto certo che coloro che sono in possesso delle chiavi non siano entrati, come ha subito verificato. «Non era mai avvenuto nulla del genere, non ho mai ricevuto minacce e se qualcuno ha pensato di intimidirmi per chissà quale motivo non ha certo raggiunto il suo scopo», premette il sindaco che abita a poche centinaia di metri dal centro storico, nel quartiere residenziale di Borgo Vicenza. L’edificio in cui vive è formato da due unità abitative. Una è al piano terra e quella del sindaco al primo superiore. Vicine ci sono tante altre case, con molte famiglie che risiedono da decine di anni nella zona, quindi in tanti si conoscono e sono anche pronti ed attenti se si dovesse verificare qualche cosa di anomalo rispetto alla quotidianità. Nessuno invece è stato attirato da qualche cosa di strano. Un venerdì sera come altri.
IL RACCONTO Così afferma il sindaco: «Sono uscito di casa a piedi per andare a cena da amici alle 20,30 – ripercorre l’accaduto –. Poco dopo è uscita la mia compagna assieme agli amici che abitano al piano terra. Sono andati via in auto. Sono ritornato verso le 23,15. Ho trovato il cancello automatico semi aperto. Cosa questa un po’ strana, ma non ci ho dato peso. La porta d’ingresso era invece socchiusa anziché chiusa. Ho pensato fosse rientrato a casa qualcuno, sono sali-
Consorzio Brenta, due impianti da venti milioni `La
richiesta presentata al ministero per colture agricole di pregio CITTADELLA
PRIMO CITTADINO Qualcuno è entrato misteriosamente nella sua abitazione ma non ha preso nulla
to e la seconda porta era anche quella appoggiata e non chiusa. Sono entrato pensando di trovare qualcuno, ma non c’era nessuno. In quel momento ho cominciato ad insospettirmi – continua il sindaco –. Ho controllato le varie stanze, tutto era a posto, in ordine». A quel punto Pierobon ha cominciato a fare una serie di telefonate. Per prima alla compagna che gli ha assicurato di aver chiuso con almeno due mandate la porta d’ingresso. Poi al figlio che gli ha detto di non avere con lui le chiavi che erano in casa nel consueto punto dove le lascia. Ancor meno era entrato in casa un parente che possiede un’altra copia delle chiavi. Assieme ad un amico, ha controllato tutti gli infissi e l’ingresso del garage. Assolutamente nessun segno di effrazione. Chi è entrato in casa lo ha fatto con una copia delle chiavi
oppure con un passepartout. Cosa può essere successo? Quattro le ipotesi che fa il sindaco. «Qualcuno che voleva rubare qualche cosa, non ha avuto il tempo di aprire nemmeno un cassetto perché è stato disturbato dal rientro. Oppure qualcuno che voleva mettere qualche apparecchio per intercettazioni ambientali o mettermi in casa qualche cosa di compromettente. Anche queste, azioni che potrebbero essere saltate perché sono rientrato anzitempo».
L’EPISODIO SEGNALATO AI CARABINIERI «NON HO NULLA DA NASCONDERE, NÉ CHISSÀ CHE RICCHEZZE DA PORTARE VIA»
Quarta ed ultima ipotesi, sempre del sindaco, e più accreditata: «Qualcuno – dice – che ha voluto farmi paura, intimidirmi, farmi vedere che è facile entrare in casa mia, che gli è stato possibile, che avrebbe potuto fare quello che voleva». L’accaduto è stato segnalato poco dopo la mezzanotte alla vicina sede della compagnia dei carabinieri ed a breve verrà formalizzato. Ribadisce il sindaco: «Non si è trattato di una svista mia o dei miei familiari, non sono mai stato minacciato, ma certo la mia posizione e l’attività amministrativa può non essere gradita da qualcuno. Non ho nulla da nascondere, né chissà che ricchezze da rubare. Avrebbero potuto prendere la tv, il tablet, il pc, un portafoglio con poche decine di euro. Non ci sono oggetti di valore, se non affettivo». Michelangelo Cecchetto
Piena operatività del Consorzio di bonifica Brenta con sede a Cittadella, ad un mese dal rinnovo delle cariche consiliari. Si è votato a metà dicembre 2019 ed è stato riconfermato alla presidenza Enzo Sonza. Nei primi giorni di gennaio, il presidente e il direttore del Consorzio ingegnere Umberto Niceforo sono stati convocati a Roma, dal Ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova. Presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan. «Abbiamo presentato per il finanziamento – spiega Sonza - due nuovi impianti pluvirrigui, uno in sinistra Brenta per un comprensorio di 635 ettari ed uno in destra Brenta, per un’area di 930 ettari, rispettivamente per un importo di 8 e 12 milioni di euro. Due opere molto importanti per la valorizzazione delle colture agricole di pregio del territorio, e per il notevole risparmio idrico consentito da questi moderni impianti. Ci sono – conclude il presidente – ottime possibilità di finanziamento». Da pochi giorni il Consorzio ha concluso i lavori di consolidamento dell’argine sinistro di 100 metri della roggia Munara, in via Vecchia di Bassano a Cittadella, a Piazzola sul Brenta è stato sistemato un tratto del bocchetto di scarico Rezzonico in via Presina, ed a Piazzola sul Brenta c’è stata l’arginatura dello scolo Rio Fosco lungo via Villaranza a Villafranca Padovana. A San Pietro in Gu in via Postumia, arginatura della roggia Usellin Risorgive. E’ invece in corso un lavoro all’interno del parco della Villa Imperiale a Galliera Ve-
neta relativo alla sistemazione delle sponde delle varie rogge che attraversano l’area del parco. Inoltre il Consorzio Brenta, all’inizio dello scorso dicembre, ha ottenuto sei finanziamenti, per cinque interventi ed un progetto esecutivo, per un importo totale di 2 milioni 160 mila euro. Di essi, tre riguardano la periferia di Padova. Si tratta della progettazione esecutiva della cassa di espansione tra Mestrino e Veggiano sui fiumi Ceresone e Tesinella, per 184 mila euro, per un’opera di 12,5 milioni di euro. Poi c’è il canale Brentella a Padova, dove è previsto il miglioramento del funzionamento degli organi di regolazione della chiavica emissaria dello scolo Storta e la messa in sicurezza dell’ex chiavica Sanità non più funzionante, con diaframmatura e tombatura lato canale Brentella e il restauro delle murature storiche, per 350 mila euro, ed infine, 616 mila sono gli euro per il cantiere nel canale di arrivo all’idrovora di Brentelle a Padova, dove è previsto un espurgo del bacino immissario dell’importante impianto di pompaggio. M.C.
PRESIDENTE Enzo Sonza. Richiesta di finanziamento
Ambiente, la città foresta e il bosco verticale: All’Auser lezioni di italiano per stranieri al patronato Pio X incontro con Boeri Comitato Ca’ Brenta, corso per genitori CITTADELLA Riprendono gli appuntamenti della rassegna Cittadellascolta. Domani, alle 20,45, nella sala Emmaus del patronato Pio X in Borgo Treviso, il secondo incontro. Tema guida di quest’anno è “Città…della…”. L’evento ha come titolo “L’etica nei confronti della natura, il bosco verticale e la città foresta”, relatore sarà l’architetto Stefano Boeri, professore ordinario di urbanistica al Politecnico di Milano, già assessore alla Cultura del Comune di Milano e presidente della Fondazione “La Triennale” di
Milano. L’architetto Boeri, partendo dalla sua esperienza di realizzazione del bosco verticale di
ARCHITETTO Stefano Boeri
Milano analizzerà il tema della responsabilità nei confronti della natura e le prospettive di una città che si ponga realmente in rapporto con essa. Modererà l’incontro Luca Bortoli, giornalista. Cittadellascolta è promosso dalla Diocesi di Padova e dal Vicariato delle dieci Chiese di Cittadella. La partecipazione all’incontro è ad ingresso libero ed è aperta a tutti, proprio per realizzare al meglio la finalità primaria dell’iniziativa, ossia, il confronto e il dialogo tra i cittadini, ascoltando importanti donne ed uomini del nostro tempo. M.C.
CAMPO SAN MARTINO Due iniziative a Campo San Martino. La prima è il corso gratuito di lingua italiana per adulti stranieri. Si svolgerà a partire dal 31 gennaio, ogni martedì e venerdì, dalle 9,30 alle 11, nella sede del circolo Auser di Campo San Martino-Curtarolo in piazza Marconi 1. Le iscrizioni si raccolgono fino al 27 gennaio inviando un messaggio al numero 347.3318157, indicando il proprio nome e cognome e nazionalità. L’iniziativa è inserita nel progetto Costruiamo reti solidali, curato da Jonathan Cooperativa Sociale e realizzato con il patrocinio del Comune di
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Campo San Martino e la collaborazione di Auser Campo San Martino e Curtarolo, e la Caritas Padova, vicariato di Limena, grazie ai fondi dell’8X1000 della Chiesa Valdese. Seconda iniziativa quella dedicata ai genitori con la proiezione di un film ed un incontro, per dialogare di infanzia ed adolescenza con particolare attenzione alle relazioni tra adulti e bambini o ragazzi. E’ organizzata dal Comitato Ca’ Brenta. Sabato prossimo, alle 21, nel patronato della frazione di Busiago, la proiezione del film “Essere e avere”. La settimana successiva, sabato 1 febbraio, alle 21, nel patronato di Campo San Martino, incontro con Luciano Franceschi, peda-
gogista e responsabile educativo della cooperativa contatto Cemea Veneto. Attraverso brevi filmati e un dialogo interattivo verranno trattati alcuni temi che quotidianamente intervengono nelle relazioni con i figli di diverse età. I due appuntamenti sono ad ingresso libero e gratuito. Scade invece il 31 gennaio il termine per presentare domanda in municipio per essere inseriti, se maggiorenni, nel percorso formativo per diventare babysitter o tutor dei compiti, venendo inseriti nell’apposito albo intercomunale così da essere contattati direttamente dalle famiglie. Per informazioni: 348.0730019. M.C.
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del NordEst
ANNO 134- N° 17
TREVISO
Martedì 21 Gennaio 2020
www.gazzettino.it
Treviso Torna con la figlia dall’ospedale: muore nello schianto in A28
La storia «Io, re del musetto e i miei maiali allevati a suon di musica»
Musica Fuga da Sanremo Un festival di polemiche per il brano sessista La Bellucci si sfila
Comisso a pagina IX
G.Pavan a pagina 17
Ravarino a pagina 17
Salvini, via libera al processo. Con i voti della Lega `Gregoretti, assente
la maggioranza «Pronto alla prigione» Il primo round sul caso Gregoretti si è chiuso in modo rocambolesco: i leghisti hanno votato per far processare il loro leader Matteo Salvini mentre i loro alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato per salvarlo. E la maggioranza rosso-gialla? Non ha votato. Questa la decisione della Giunta delle immunità del Senato. Ora la palla passa all’aula che dovrebbe votare
entro metà febbraio con voto palese e dunque, se la maggioranza voterà assieme alla Lega, il processo a Salvini sembra scontato. Il presidente del Carroccio risponde annunciando che digiunerà per un giorno, in vista del voto finale. In mattinata, a Comacchio, aveva sollecitato il verdetto citando Guareschi: «Lui diceva che ci sono momenti in cui per arrivare alla libertà, bisogna passare dalla prigione. Sono pronto». Di Maio: «Salvini è passato dal sovranismo al vittimismo, ma è solo tattica». Gentili e Pirone alle pagine 4 e 5
LEADER Matteo Salvini
Gruppo Benetton
Regione Veneto
Caso Autostrade, Italia Viva voterà contro la revoca
FdI a quota cinque entrano Casali e Bassi, ex tosiani
È scontro tra i rosso-gialli. Italia Viva ha presentato un emendamento soppressivo della norma che in caso di revoca delle concessioni autostradali affida all’Anas la gestione e riduce le penali a carico dello Stato.
Giorgia Meloni in Veneto si allarga: il gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale oggi crescerà da uno a tre componenti. Con l’attuale capogruppo Berlato passeranno infatti i veronesi ex tosiani Bassi e Casali.
Gentili e Mancini a pagina 12
Vanzan a pagina 10
Le tolgono la figlia, si dà fuoco `
Mestre, con un cartello accusa il padre davanti al tribunale dei minori. Poi si cosparge di benzina. È grave
Il racconto
L’amarezza dell’ex: «Dovevano curarla» Il padre, che oggi ha 69 anni, sostiene di amare quella bambina. Ma dice di aver sempre avuto paura della madre. «Deve essere curata - ripete costantemente - Lo dicevo da tempo e adesso guardate cos’è successo». Tra loro, travolti da una passione passeggera, i rapporti si sono incrinati da subito. Colpa probabilmente del disturbo di personalità di cui soffre la 49enne, come certificato dagli inquirenti. «È stato un errore stare con lei, ma è accaduto», ricorda oggi l’uomo. G.Pavan a pagina 3
È arrivata davanti alla procura dei Minori, a Mestre, con una tanica di benzina in una mano e un cartello con la foto della figlia e dell’ex compagno nell’altra. Poche frasi sopra, scritte in un italiano stentato, per accusare il padre della bambina. Poi lei, 49enne marocchina, si è cosparsa di benzina e si è data fuoco. Ora è in gravi condizioni. Il caso è stato seguito da tempo dai servizi sociali e dalla giustizia minorile. La donna è madre di una bambina di 8 anni. Il padre non l’aveva riconosciuta (almeno inizialmente) ed erano scattate le diatribe, principalmente per i soldi. L’uomo, ex dirigente in pensione del Trevigiano, aveva anche denunciato la donna per stalking. L’autorità giudiziaria aveva alla fine deciso per l’adozione. Ieri il drammatico epilogo della lotta giudiziaria per riavere l’affidamento della figlia. Tamiello a pagina 2
Venezia. Braccio di ferro tra “Marco Polo” e la famiglia Todesca
Dona 4mila libri al liceo. Che li rifiuta LASCITO Una parte dei libri donati: sono stati danneggiati dall’acqua alta.
Borzomì a pagina 9
L’analisi
Il bicchiere di Berlino mezzo vuoto sulla Libia Romano Prodi commenti sui risultati della Conferenza di Berlino tendono a convergere sul fatto che il bicchiere sia mezzo pieno e mezzo vuoto. La definizione è giusta, ma penso anche che occorra prima precisare quale sia il vuoto e quale il pieno, per poi riflettere sulle conseguenze future delle decisioni prese. Il primo aspetto positivo è che alla riunione hanno preso parte i leader politici dei paesi interessati al livello più elevato. Non solo i massimi esponenti di Germania, Francia, Italia e Turchia, ma i responsabili della politica estera russa e americana, ai quali si sono aggiunti i vertici della Commissione europea, della Commissione africana e della Lega araba. In secondo luogo è certamente positivo che essi abbiano firmato un documento volto a confermare la permanenza della tregua e l’embargo della fornitura delle armi, negli ultimi mesi copiosamente arrivate in Libia. Un ulteriore passo positivo è la proposta di formare un comitato militare di dieci persone che dovranno controllare sul terreno il comportamento delle parti in conflitto. A questo punto dobbiamo ammettere però che il bicchiere è più vuoto che pieno perché non sono stati apprestati gli strumenti tecnici e non sono state decise le sanzioni concrete per fare rispettare la tregua e, soprattutto, l’embargo delle armi. Inoltre i protagonisti della guerra, cioè il Primo Ministro Serraj ed il generale Haftar sono rimasti chiusi nelle loro stanze e non si sono (...) Continua a pagina 23
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Pfas, la Regione porta a processo il colosso Mitsubishi Al processo Pfas sono chiamati non solo i tredici ex manager e responsabili dell’azienda di Trissino, che è ritenuta l’epicentro del maxi-inquinamento, ma anche le società che si sono succedute nella sua proprietà. Quindi la giapponese Mitsubishi Corporation e la lussemburghese International Chemical Investors Group, in aggiunta al Fallimento Miteni: ieri il giudice dell’udienza preliminare Roberto Venditti ha infatti accolto la richiesta di citazione dei responsabili civili, formulata lo scorso 25 novembre dalla Regione e sostenuta anche da altri 25 fra enti pubblici e soggetti privati. Pederiva a pagina 11
Il caso / Il social diffuso tra i ragazzi
Gli 007 italiani indagano su Tik Tok «La Cina spieghi come usa quei dati»
INCHIESTA Una protesta davanti alla sede della Miteni
«Verificare l’uso che il governo cinese fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti su Tik Tok». La richiesta è stata inoltrata due settimane fa dai membri della maggioranza che fanno parte del Copasir al presidente Raffaele Volpi. E l’esponente leghista ha dato via libera al procedimento. Ora l’Agenzia per le informazioni e la
sicurezza esterna (Aise) e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) indagheranno attraverso un’istruttoria - sul social network che spopola tra gli adolescenti (e non solo). Si tratta di un’applicazione - a portata di smartphone - a metà tra Youtube e Instagram. Canettieri a pagina 8
REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆ “Ritratti Veneziani vol. 3” + € 7,90 ∆ “Il libro dei Pensieri - Agenda 2020” + € 5,90 ∆ “Il Calendario Barbanera 2020” + € 2,90
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Tarzo PievediSoligo Valdobbiadene
Martedì 21 Gennaio 2020 www.gazzettino.it
Ponte sul Soligo c’è il senso unico a fasce orarie `È entrato in vigore
in attesa dei lavori di ristrutturazione PIEVE DI SOLIGO
INNOVAZIONE La sede di Banca Prealpi SanBiagio (foto d’archivio): ai dipendenti è andato un premio per la fusione tra gli istituti
Banca Prealpi, dipendenti premiati per la fusione Dopo sei mesi di trattativa raggiunta ` Il dg Da Dalto: «È un unicum bancario l’intesa con le rappresentanze sindacali riconoscimento del lavoro fatto nell’iter» `
TARZO Un premio a tutti i dipendenti come riconoscimento del lavoro fatto nel percorso che ha portato alla fusione di Banca Pralpi con Banca San Biagio: è uno dei punti dell’accordo raggiunto - dopo sei mesi di trattativa - tra Banca Prealpi SanBiagio ( per l’Istituto e per l’intero Gruppo Cassa Centrale), la delegazione sindacale del gruppo e le rappresentanze sindacali aziendali Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi), Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario (First – Cisl), Federazione Italiana Sindacale Lavoratori Assicurazione e Credito (Fisac – Cgil) e la Uil, Credito, Esattorie e Assicurazioni (Uilca).
L’ACCORDO Tra i punti ci sono l’impegnodell’azienda a un rapporto costruttivo e trasparente con il personale e con le rappresentanze sindacali, attraverso il rafforzamento del confronto in sede aziendale; la predisposizione di iniziative di valorizzazione delle professionalità esistenti, compresa la formazione; un confronto periodico su orario di lavoro, flessibilità e conciliazione; l’introduzione di una in-
L’ACCORDO PREVEDE ANCHE UN’INDENNITÀ DI MOBILITÀ PER I TRASFERIMENTI IN SEGUITO ALL’UNIONE CON BANCA SANBIAGIO
dennità di mobilità commisurata per i trasferimenti in seguito alla fusione e la ricollocazione nell’area atestina, entro 12 mesi, del personale che quotidianamente da Este raggiunge la sede di Tarzo. A questi si aggiunge il premio di fusione: una erogazione una tantum pari al 75% della retribuzione mensile di ciascun lavoratore.
L’ISTITUTO «L’intesa firmata va a premiare l’impegno prestato fino ad oggi dai dipendenti e rappresenta un ulteriore step nel percorso di sviluppo di Banca Prealpi SanBiagio fa sapere l’istituto - . Tra i punti presenti nell’accordo, di particolare rilievo l’erogazione di un significativo premio di fusione una tantum destinato a ciascun dipendente, ad esclusione della Direzione Ge-
nerale. «Il premio, che rappresenta un unicum in ambito bancario, vuole essere un importante riconoscimento al lavoro che le donne e gli uomini di Banca Prealpi SanBiagio conducono quotidianamente con passione, energia e grande integrità nei confronti di clienti e colleghi» ha commentato Girolamo Da Dalto, Direttore Generale dell’Istituto. «Siamo certi che l’accordo siglato favorirà ulteriormente lo sviluppo di un clima aziendale positivo e collaborativo e ci auguriamo – afferma Carlo Antiga, Presidente di Banca Prealpi SanBiagio – che tutti i dipendenti della Banca possano sentirsi oggi ancora più parte integrante dell’organizzazione, e in essa realizzare le proprie aspirazioni professionali e personali». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Criticità di tenuta, in caso di incidenti stradali che coinvolgono mezzi pesanti, per guardrail e solette laterali della struttura e così scatta il senso unico alternato lungo il ponte di via Piave. Questo provvedimento era stato annunciato dal Comune di Pieve di Soligo nel settembre 2018, dopo che una perizia aveva evidenziato non tanto problemi di carico per il ponte, quando di tenuta delle barriere laterali in caso di impatto violento da parte di mezzi pesanti. A distanza di oltre un anno, e in attesa che il ponte venga ristrutturato, il senso unico entra in vigore. Un semaforo, installato nei giorni scorsi, obbliga il transito alternato di auto, corriere e ogni altro mezzo durante quattro fasce orarie dal lunedì al sabato: dalle 6.30 alle 8.15, dalle 11.45 alle 12.15, dalle 13 alle 14.30 e dalle 17 alle 18.30. Le corriere, inoltre, dovranno transitare ad una velocità massima di 30 chilometri orari ed utilizzare la parte centrale della carreggiata. «Una prima perizia eseguita nel 2012 fece emergere che il ponte non era compatibile con certi pesi e per questo venne preso un primo provvedimento, cioè vennero introdotte delle limitazioni – ripercorre l’assessore Giuseppe Negri con riferimento al divieto di transito per mezzi di massa complessiva superiore alle 15 tonnellate e di massa per asse superiore alle 10 tonnellate, di-
vieto che tutt’ora vige per questo ponte -. Una successiva perizia del 2018, fatta per verificare se ci fossero state nel frattempo delle evoluzioni, ha fatto emergere che i due allargamenti fatti al ponte e i guardrail in caso di incidente potrebbero probabilmente non reggere l’urto di un mezzo pesante. E subito, all’epoca, si era pensato ad un senso unico alternato, così che i veicoli transitassero al centro del ponte, oltre all’introduzione del limite dei 30 chilometri orari». Ora, dopo più di un anno, tale provvedimento è stato attuato anche su sollecitazione di Mom, le cui corriere del trasporto pubblico percorrono quotidianamente questo ponte che collega Barbisano a Falzè di Piave. E il senso unico alternato regolato dal semaforo nelle quattro fasce orarie si protrarrà fino all’avvio dei lavori di ristrutturazione del ponte. «Il cantiere – annuncia l’assessore Negri – dovrebbe aprirsi in primavera e concludersi nell’arco di cento giorni. La parte più impegnativa sarà spostare tutti i sotto-servizi come acqua, gas e corrente che passano su questo ponte storico. Durante i lavori il ponte rimarrà completamente chiuso». L’intervento da 210mila euro è in parte coperto da un contributo regionale. Claudia Borsoi
IL PROVVEDIMENTO ADOTTATO DOPO LE INSISTENZE DI MOM. L’INTERVENTO DI SISTEMAZIONE PARTIRÀ IN PRIMAVERA
PERICOLO Il ponte sul Soligo in via Piave
(NuoveTecniche/DA RE)
Il rappresentante dell’Italia all’Unesco alla nascita della nuova associazione VALDOBBIADENE «Le colline sono posizionate nel target delle Piramidi e delle Cascate del Niagara e del Gran Canyon. A riprova del valore strategico di questo nuovo sito Unesco domani, alla firma dell’atto costitutivo dell’associazione di gestione del patrimonio, sarà presente anche Massimo Riccardo, rappresentante permanente dell’Italia all’Unesco». Così Luca Zaia commenta la cerimonia di domani al Cerletti in cui di fatto nasce il progetto di gestione del sito. Con lui, come soci fondatori Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto, Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Stefano Marcon e Stefano Sol-
dan, i sindaci di Castelfranco e di Pieve di Soligo, che rappresentano rispettivamente la Provincia di Treviso e l’Intesa Programmatica “Terre Alte della Marca Trevigiana”. Sarà un momento istituzionale ma di fatto apre la strada al progetto concreto che dovrà dimostrare di saper capitalizzare il concetto di “patrimonio dell’umanità”. «Con la firma diamo vita all’ente di gestione dell’ottavo sito Unesco del Veneto, e 55. sito italiano iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità, e si potrà dunque entrare nel vivo della fase operativa - dichiara Zaia L’associazione per il Patrimonio delle Colline sarà aperta a tutti gli stakeholders del territorio, dalle comunità locali passando per le associazioni di categoria e le parti sociali e dato-
riali della zona, con l’obiettivo comune di progettare un’immagine coordinata di questo nostro paesaggio culturale a marchio Unesco e realizzare un sistema turistico sostenibile che viva 365 giorni l’anno». Il grande nodo da affrontare sarà l’urbanistica: la priorità è adeguare gli strumenti di pianificazione attuali ai valori Unesco e procedere alla catalogazione di tutte le emergenze architettoniche, agricole e religiose, oltreché al recupero delle strutture esistenti. In termini turistici dovranno essere mappati tutti gli itinerari del paesaggio per valorizzare cultura, arte, tracce della Grande Guerra, luoghi letterari e della fede di cui è ricco questo territorio e definiti i punti di informazione e accoglienza. La lettura e la firma si terranno nell’aula magna
L’EVENTO Domani con la firma all’istituto Cerletti prenderà vita l’associazione che si occuperà delle Colline patrimonio Unesco
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dell’Istituto Cerletti, il luogo che meglio può esprimere e raccontare la storia della rinascita economica di questi paesaggi. «Abbiamo una grande occasione: rilanciare in termini turistici le Colline di Conegliano e Valdobbiadene e far entrare a pieno titolo le terre del Prosecco nell’immaginario collettivo delle bellezze mondiali - continua Zaia - Dobbiamo quindi puntare su turismo sostenibile ed esperienziale, leve capaci di attrarre in queste terre visitatori da tutto il mondo, che potranno così riconoscere il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, nato da una straordinaria e sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante». Elena Filini
Treviso Martedì 21, Gennaio 2020
BASKET SERIE A LA DE’ LONGHI PRENDE ALMEIDA PER USCIRE DALLA CRISI
Sant’Agnese. Memoria di sant’Agnese, vergine e martire, che, ancora fanciulla, diede a Roma la suprema testimonianza di fede e consacrò con il martirio la fama della sua castità.
-1°C 7°C Il Sole Sorge 7.44 Tramonta 16.58 La Luna Sorge 4.44 Cala 13.55
Giornata della Memoria
Il premio «Ho salvato quel bambino: poteva essere mio figlio»
Due spettacoli per Bartali Cittadinanza a Liliana Segre Montebelluna e Ponte di Piave ricordano il campione che salvò gli ebrei dal nazifascismo. Maratona tra parole e musica a Castelfranco.
Calia a pagina VI
Zanardo a pagina XIX
Marchetto, Loschi e Russo a pagina XXI
Medicina, 4 sedi per 50 matricole ` La Regione ha già messo sul piatto tre milioni di euro La facoltà pronta a partire a novembre: spazi per le aule all’Istituto Emiliani, al cinema Aurora e all’Ordine dei medici Zaia: «Formeremo dottori da assorbire negli ospedali» `
Istituto Emiliani, cinema Aurora, Ordine dei Medici e Ospedale Ca’ Foncello: ecco la mappa della nuova facoltà diffusa di medicina e chirurgia di Treviso. Pronta ad accogliere le prime 50 matricole già dal novembre 2020. La Regione ha già messo sul piatto 3 milioni all’interno di una partita che costerà alla fine quasi 7 milioni di euro di investimenti. «L’obiettivo è laureare i medici che poi assorbiremo nella struttura ospedaliera» spiega il presidente della Regione Luca Zaia. E intanto partono le radiografie a domicilio. Filini alle pagine II e III
La storia Il carabiniere, la sparatoria e il bandito assolto
Lo smog
Pm10 in calo l’allerta torna verde Alla fine la meglio ce l’hanno avuta gli ottimisti: la pioggia di sabato, poche gocce in giornata, qualcosina di più in serata, ha pulito l’aria, “lavando a terra” gli inquinanti che da settimane opprimevano la città. E da oggi la temuta allerta antismog rossa, in vigore da martedì scorso, torna a un più ragionevole livello verde. I dati della centralina di via Lancieri da Novara sono confortanti. Paronetto a pagina IV
Schianto in A28 anziano muore grave la figlia
Il furto
L’uomo, 86enne di Casier, era stato appena dimesso dall’ospedale di Aviano
Prendono la pizza: casa sottosopra
Nicolino Barbolan, 86 anni, residente a Casier è morto ieri mattina in un incidente stradale. La tragedia è avvenuta lungo l’autostrada A28, tra gli svincoli di Fontanafredda e Sacile Est, in direzione Conegliano. L’auto nella quale l’uomo sta viaggiando guidata dalla figlia Beatrice, 54 anni, dopo essere stata tamponata sulla corsia di sorpasso da una Kia Optima sbanda verso destra, finendo contro la ruota di un camion. L’anziano è morto sul colpo, grave in ospedale la figlia. Comisso a pagina IX
Domenica sera si sono assentati da casa per un quarto d’ora, giusto il tempo di andare a prendere una pizza d’asporto. Ma una volta rientrati per gustare la cena in tranquillità, hanno scorto, attraverso la finestra, un ladro nel loro appartamento, in via Piave. «Mio marito si è messo subito a correre e a gridare verso casa ma non è riuscito a prendere il ladro - ha spiegato la proprietaria - ci siamo assentati appena un quarto d’ora, forse ci stavano osservando già da prima». a pag. VI
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Oderzo
Ritrovato morto il farmacista scomparso È stato ritrovato senza vita nel Monticano il corpo di Marco Dal Ben, il farmacista 38enne scomparso da casa la sera di domenica 5 gennaio. È stato un passante a dare l’allarme. Fregonese a pagina XVIII
«Mio papà, un eroe senza giustizia» MONTEBELLUNA A Santa Maria in Colle 27 anni fa il carabiniere Mauro Trapani fu ferito a colpi di mitra da un bandito poi assolto. La sua vita non fu più la stessa. Il figlio Omar, poliziotto, racconta retroscena e sofferenze: «É un eroe senza giustizia». Bon a pagina XIII
Stefanel in vendita: «A rischio i 200 lavoratori» «Non siamo per nulla tranquilli, anzi la preoccupazione è tanta». Sono almeno 200 i lavoratori della Stefanel che tengono, spiega il sindacato, il fiato sospeso inattesa che cosa ne sarà del piano di rilancio presentato dalla proprietà giovedì scorso al ministero dello sviluppo economico. Nelle carte preparate dal commissario straordinario Raffaele Cappiello l’ipotesi di trovare entro la prossima estate investitori. Sullo sfondo un profondo rosso che vale oltre 90 milioni di euro. «La nostra posizione è chiara: il compratore dovrà farsi carico della forza lavoro, non siamo disponibili ad una operazione di mera speculazione». Barea a pagina VII
Tarzo
La banca premia tutti i dipendenti «Un riconoscimento per la fusione»
IN BILICO A Ponte di Piave lavoratori col fiato sospeso
Un premio a tutti i dipendenti come riconoscimento del lavoro fatto nel percorso che ha portato alla fusione di Banca Prealpi con Banca San Biagio: è uno dei punti dell’accordo raggiunto - dopo sei mesi di trattativa - tra Banca Prealpi SanBiagio , la delegazione sindacale del gruppo e le rappresentanze sindacali aziendali. A pagina XVI
LA SEDE Bcc Prealpi di Tarzo
Redazione Treviso: 31100 - Treviso, via Toniolo 17 - Tel. 0422.410270 - fax 041.665179 treviso@gazzettino.it
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Primo Piano
Martedì 21 Gennaio 2020 www.gazzettino.it
Politica e giustizia
La prescrizione del reato ll tempo necessario a rendere non punibile un reato varia in base alla pena stabilita
Un esempio
Prescrizione, pronto il ddl sul nuovo processo penale Italia viva: noi tenuti fuori Vertice oggi a palazzo Chigi, Bonafede `Emendamenti di Iv al Milleproroghe per illustrerà la bozza che va giovedì in Cdm rinviare la riforma al gennaio del 2021
Rapina semplice (senza aggravanti)
Durata prescrizione
10 anni (dal giorno della rapina)
Se il processo di primo grado si conclude dopo 8 anni, restano solo due anni per arrivare alla sentenza definitiva
Rinvio a giudizio
Indagini
Sentenza esecutiva
I° grado Processo
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LA POLEMICA ROMA Una decina di pentastellati, una trentina e più nel Pd e poi ci sono i voti dei renziani: il centrodestra sta cercando la strada per piazzare delle trappole durante la discussione sulla proposta di legge Costa che comincerà il suo iter alla Camera il 27 gennaio, e fa il conto di quanti “garantisti” potrebbero affossare la riforma Bonafede sulla prescrizione. Ma serviranno dei voti segreti e inserirsi nelle maglie della maggioranza non sarà facile. L’allarme però tra i rosso-gialli è scattato. Conte è consapevole dei rischi, dopo lo strappo che si è consumato la scorsa settimana in Commissione Giustizia alla Camera sull’emendamento soppressivo della norma presentata dall’esponente azzurro, con Italia Viva che ha votato insieme all’opposizione. Ecco perché ha convocato per oggi un nuovo vertice: «Una riunione che considero, confido sia risolutiva sui vari interventi, in quest’ambito ci sarà una norma sulla prescrizione che va valutata nel contesto generale», ha an-
nunciato. Tuttavia fino a ieri sera i renziani di Italia Viva non avevano ancora ricevuto l’invito a partecipare. Invito arrivato al Pd diversi giorni fa. Intanto nella chat interna il differente trattamento non è passato inosservato. «Abbiamo chiamato la segreteria della Bellanova, che è capo delegazione», replicano però a palazzo Chigi, «nessun giallo». Sta di fatto che Iv ha presentato, secondo quanto si apprende, due emendamenti al dl Milleproroghe per rinviare gli effetti delle norme sulla prescrizione previste dalla riforma Bonafede al primo gennaio 2021. Conte nei giorni scorsi si era appellato al senso di responsabilità dei renziani, affinché non causino in Aula una nuova frattura. In ogni caso Renzi anche ieri è stato tranchant e ha di fatto chiuso anche all’ipotesi dell’astensione: «Sono altri – ha
spiegato - che hanno cambiato idea e stanno andando a rimorchio di M5S. Mi dispiace molto perché il Pd una volta era un partito riformista e garantista». Pronta la reazione dei dem: «Da quando i sondaggi sono deludenti, attacca sempre e solo il partito sbagliato: il Pd e non la Lega di Salvini», ha affermato il vicecapogruppo alla Camera, Bordo.
LA TRATTATIVA E’ un muro contro muro destinato a durare, anche se il partito democratico si aspetta oggi segnali concreti dal Guardasigilli Bonafede. «Se c’è un’intesa con il ministro della Giustizia – spiegano fonti del Pd – allora tanto vale inserire le nuove norme subito in un provvedimento ad hoc». Il riferimento è legato al compromesso trovato con il ‘lodo Conte’ che prevede la di-
stinzione tra sentenze di condanna e assoluzione, con lo stop dopo una sentenza di condanna e una prescrizione lunga in caso di assoluzione. Alle 17 il responsabile di via Arenula porterà a palazzo Chigi la bozza finale della riforma del processo penale che a meno di incidenti di percorso dovrebbe andare nel Cdm di giovedì. Le modifiche chieste dal Pd dovrebbero essere inserite in questo testo. Ma i dem chiederanno una corsia preferenziale per le misure correttive alla riforma della prescrizione. Proporranno un emendamento del governo al Milleproroghe, ma M5S non è d’accordo. Anche perché Iv e FI, con degli emendamenti simili al Milleproroghe (probabilmente entrambi saranno dichiarati inammissibili), mirano ancora a stoppare la riforma Bonafede. In ogni caso l’obiettivo è quel-
III° grado Cassazione
II° grado Appello
LA NORMA BONAFEDE Prescrizione sospesa dalla data della sentenza di I° grado (sia di condanna che di assoluzione) fino alla data di esecutività della sentenza introdotta dalla legge n. 3 del 3 gennaio 2019 (”Spazzacorrotti”)
in vigore dall’ 1 gennaio 2020
Se il processo per rapina si conclude in primo grado dopo 8 anni, si ha tutto il tempo che si vuole per arrivare alla sentenza definitiva
lo di inserire nero su bianco le soluzioni prospettate prima del voto in Emilia. Ed evitare lo strumento della legge delega che ha tempi troppo lunghi. «Auspichiamo che Conte medi ancora una volta», dicono dal Pd. Del resto due giorni fa Zingaretti era stato cauto: «Senza compromesso che ci soddisfi –
I pentastellati morosi
NEL TESTO IL LODO CONTE CHE PREVEDE LO STOP SOLO IN CASO DI CONDANNA CON L’OK DEI DEM
aveva osservato - andremo avanti con la nostra legge sulla prescrizione».
I CONTROLLI I dem attendono di capire soprattutto come si tradurrà la parte dell’intesa legata ai controlli sulla durata ragionevole dei processi. Conte aveva ipotizzato che in caso di sforamento dei tempi scattasse una sorta di codice rosso, ovvero la possibilità di aprire una procedura disciplinare a carico dei magistrati. Nella riforma del processo penale – ma i renziani potrebbero non dare l’ok - si prevede l’eventualità di ricorrere maggiormente ai riti alternativi e che per l’appello ci sia un giudice monocratico e non un collegio, si inseriscono controlli più stringenti sui tempi delle indagini preliminari. Sul tavolo pure l’ipotesi di far lavorare i magistrati fino a 72 anni e l’eventualità di depenalizzare alcuni reati. Emilio Pucci © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RETROSCENA ROMA «Siamo entrati in pieno pre-congresso». La suggestione rimanda alle liturgie dei vecchi partiti, ma ormai è entrata anche nei gangli del nuovismo M5S, sospeso in attesa del voto in Emilia Romagna. Il responso uscito ieri da Rousseau restituisce infatti le due facce dei grillini. In Puglia, Toscana e Liguria si andrà al ballottaggio per trovare il candidato governatore. E dunque ecco Antonella Laricchia contro Mario Conca, Irene Galletti e il capogruppo al Consiglio regionale Giacomo Giannarelli e infine Silvia Malivindi alle prese con Alice Salvatore. In queste tre regioni la “vecchia guardia” spinge per presentarsi in beata solitudine, come d’altronde è stato già deciso per le Marche. Un modo per perpetrare la famosa teoria di “noi, ago della bilancia”, tanto cara a Luigi Di Maio. Discorso diverso per i nuovi candidati, appunto. Che invece vogliono «tenere la porta aperta ai dem»: è il caso di Conca con Emiliano, ma anche di Malivindi in Liguria o Galletti in Toscana. Dalla loro hanno anche il riposizionamento degli altri ministri M5S. Stefano Patuanelli è stato netto: «Dobbiamo schierarci con i riformisti». E an-
Michele Giarrusso senatore
Lello Ciampolillo senatore
Flora Frate deputato
Dalila Nesci deputato
Regionali, M5S si spacca sull’intesa col Pd Confermata la linea dura sulle espulsioni che ieri da Cattolica il titolare del Mise ha suggerito al Movimento di fare «un momento di analisi del perimetro politico in cui agisce». Aggiungendo che «da questo punto di vista, io darò il mio contributo». Su questo fronte, o meglio trincea, c’è anche Federico D’Incà, titolare dei Rapporti con il Parlamento,
PATUANELLI E D’INCÀ SONO PER L’ACCORDO MA C’È IL NO DI DI MAIO I VERTICI SUI MOROSI: «VOTERANNO COMUNQUE CON LA MAGGIORANZA»
pronto a spingere per «un patto» con i dem e liste civiche nel suo Veneto in chiave anti-Lega. I primi malumori interni, d’altronde, si sono già consumati con la scelta del candidato per le suppletive del Senato a Napoli. Il giornalista Sandro Ruotolo sarà in campo per il centrosinistra, ma piace anche ai grillini, e assai. Grillini che si troveranno sulla scheda Luigi Napolitano, pentastellato doc («È stato compagno di studi di Di Maio», accusano gli uomini vicini a Roberto Fico).
LA MOSSA Dichiarazioni tagliate, mosse sotterranee, squadra di governo che si spacca sul futuro. Un clima da pre-congresso, appunto. In vista
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Luigi Di Maio con Davide Casaleggio (foto ANSA)
dell’appuntamento di marzo con gli Stati generali. Prima però ci sono l’Emilia Romagna e la Calabria: in entrambe le competizioni domenica il M5S è destinato a recitare la parte della comparsa. Ma nel primo caso potrebbe essere, nell’accezione dimaiana, l’ago della bilancia. Soprattutto per un’eventuale sconfitta di Stefano Bonaccini dalle ricadute non calcolabili ancora per la maggioranza. Il capo politico, che per entrambe le competizioni era per non presentarsi, dovrà comunque rispondere di un eventuale flop. Il muro del 5% fa paura ai vertici. Che al contrario sembrano andare più spediti che mai sulla vicenda restituzioni. Parola d’ordine: linea dura. Il responso dei probiviri è atteso tra domani e mercoledì: al Senato sono almeno in due (Lello Ciampolillo che non paga «per protesta» e Mario Giarrusso) a rischiare l’espulsione o comunque la sospensione che li consegnerebbe al Misto. «Ma tanto non vogliono andare a casa e continueranno a votare per il governo», è il sentimento che traspare da chi sta intorno al capo politico. Discorso diverso (ma non troppo) alla Camera dove le espulsioni dei morosi andranno a riempire il serbatoio di Lorenzo Fioramonti e della sua creatura Eco. Sempre in ottica-governista. Simone Canettieri © RIPRODUZIONERISERVATA
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Nordest
IL CONSIGLIO REGIONALE SI DÀ ALL’ARTE “Antonio Amodio. Verso sera a Venezia” è il titolo della mostra che sarà inaugurata oggi alle 12 a Palazzo Ferro Fini con la presentazione di Philippe Daverio
Martedì 21 Gennaio 2020 www.gazzettino.it
Veneto, i Fratelli di Meloni a quota 5 Gli ex tosiani Bassi e Casali aderiscono al gruppo di Berlato `Tensioni a Verona e Vicenza per i candidati regionali FdI, con Giorgetti e Donazzan, diventa la quarta forza politica L’ipotesi di un asse con Gardini per lo scranno a Bruxelles `
PALAZZO FERRO FINI VENEZIA Giorgia Meloni in Veneto si allarga: il gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale oggi crescerà da uno a tre componenti. Con l’attuale capogruppo Sergio Berlato passeranno infatti i veronesi ex tosiani Andrea Bassi e Stefano Casali, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo di Centro destra Veneto - Autonomia e Libertà. A differenza di Massimo Giorgetti e Elena Donazzan, che dopo aver lasciato Forza Italia sono confluiti nei Fratelli della Meloni mantenendo i rispettivi gruppi consiliari, Bassi e Casali nelle prossime ore passeranno formalmente nel gruppo di FdI, un passaggio che tra l’altro dovrebbe loro consentire, in quanto “uscenti”, la ricandidatura certa alle prossime elezioni regionali. Casali al riguardo si limita a dire che ci sarà una disponibilità a dare un contributo al partito, ma in terra scaligera sono pronti a rinfacciare - a lui, alla sua civica locale “Verona Domani” e pure a Bassi - l’appoggio alle ultime Europee al candidato leghista Paolo Borchia. Resta il fatto che con Bassi e Casali, più Berlato, Donazzan e Giorgetti, Fratelli d’Italia conta 5 consiglieri (ne aveva solo uno, Berlato, alle elezioni del 2015) e diventa la quarta forza politica al Ferro Fini dopo la Lega (12 consiglieri), il gruppo Zaia Presidente (10) e il Pd (8), battendo peraltro il M5s (4). Dal punto di vista tecnico, una volta formalizzato il passaggio di Bassi e Casali nel gruppo di Berlato, il Centro Destra Veneto - Autonomia e Libertà resterà con un unico consigliere, il leghista Fabiano Barbisan che per strategie
IL COORDINATORE LASCERÀ IL POSTO AL SINDACO JOE FORMAGGIO MA I TEMPI SONO INCERTI
privarsi dell’assessore Simone Venturini (foto) per mandarlo in Regione, magari nell’ottica di un accordo di coalizione che riguardi entrambi i palazzi della politica. Ammesso che l’intesa venga raggiunta, è da capire, però, in quale lista: forse in quella degli amministratori di Zaia? «Io so che sarò candidato in Comune», taglia corto Venturini. In casa Fratelli d’Italia, invece, sta scaldando i motori Raffaele Speranzon: dopo tante candidature di servizio, stavolta potrebbe giocarsela. (al.va.)
peo era stato congelato in attesa della Brexit e adesso che l’uscita del Regno Unito dall’Ue è effettiva, il Fratello vicentino dovrebbe traslocare in Europa. Il condizionale però è d’obbligo perché la “Berlexit”, l’uscita di Berlato dal Veneto, potrebbe non essere immediata. I dati certi sono due: Berlato è stato eletto parlamentare europeo e il suo posto al Ferro Fini sarà preso da Joe Formaggio. Il quando, però, è un capitolo aperto: potrebbe essere già il prossimo mese (e allora Formaggio dovrebbe decidere se dimettersi da sindaco di Albettone, essendo le due cariche incompatibili) oppure un po’ più in là (e più tardi si va, sarebbe un vantaggio per Formaggio). L’altra variabile riguarda le elezioni. Berlato in una riunione del direttivo regionale avrebbe detto di voler andare non più a Bruxelles, ma a Roma e quindi di essere pronto a candidarsi alle prossime Politiche, sperando ovviamente che siano il prima possibile. Se Berlato approdasse al Parlamento libererebbe il posto in Europa a Elisabetta Gardini, prima dei non eletti l’anno scorso con 14.700 preferenze dopo Berlato. E questo, raccontano i Fratelli, spiegherebbe l’asse Berlato–Gardini. Asse che nei disegni del capogruppo/coordinatore del partito vedrebbe anche il suo genero Vincenzo Forte, che è coordinatore a Vicenza, come nuovo consigliere regionale eletto in terra berica. Solo che la battaglia in quel di Vicenza rischia di essere feroce se non altro perché si ricandiderà Elena Donazzan (magari in ticket con Silvio Giovine) e perché della partita potrebbe essere pure l’esuberante Joe Formaggio. Dopodiché non è escluso che tutti i maggiorenti si candidino a Palazzo Ferro Fini, compresi la Gardini e lo stesso Berlato, con Massimo Giorgetti a Verona (che se la giocherebbe per la sesta volta) e la Donazzan a Vicenza. Big schierati con l’obiettivo di raggiungere i 10% e fare almeno 5 eletti. Si vedrà. Intanto in agenda c’è la “Berlexit”. Alda Vanzan
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Le new entry
VERONESE Andrea Bassi, eletto con la Lista Tosi, aderirà oggi a FdI
VERONESE Stefano Casali, ex tosiano, entrerà nel gruppo di Sergio Berlato OBIETTIVO 10% Il capogruppo e coordinatore veneto Sergio Berlato tra Giorgia Meloni e Elisabetta Gardini
VICENTINA Elena Donazzan, eletta in FI, ha aderito lo scorso giugno a FdI
VERONESE Massimo Giorgetti, eletto in FI, è passato un anno fa con la Meloni
interne al Ferro Fini dettate da logiche zaiane è passato in un gruppo formalmente di opposizione solo per ottenere la vicepresidenza della commissione Sanità. Tant’è, l’operazione Bassi-Casali è stata condotta sotto la regia di Berlato e le prossime mosse spazieranno da Venezia a Roma fino a Bruxelles.
BREXIT & BERLEXIT Mentre in Regione i leghisti scalpitano perché il loro doge Luca Zaia ancora non dice se si ricandiderà a Palazzo Balbi in attesa che si apra o non si apra una finestra per Palazzo Chigi, i Fratelli d’Italia hanno di fronte una molteplicità di scenari. Tutti con Berlato più o meno protagonista. L’attuale capogruppo di FdI nonché coordinatore regionale del partito e di nuovo presidente dei cacciatori dell’Acv, a breve dovrebbe andare a Bruxelles. Il suo scranno di parlamentare euro-
Il capoluogo senza consiglieri né assessori
Venezia vuole una rappresentanza VENEZIA Dieci anni dopo Renato Chisso, Venezia punta a tornare a far parte della giunta regionale. O, quantomeno, di avere una voce rappresentativa della città d’acqua e di terraferma. Nella tornata legislativa che si sta per chiudere, infatti, tra i 51 consiglieri regionali nessuno è di Venezia né di Mestre. E l’unico assessore “veneziano” nella giunta Zaia è Gianluca Forcolin che è di Musile, Veneto orientale. Pare che il Pd anche la prossima volta passi la mano. Fatto sta che a Ca’ Farsetti starebbe maturando l’ipotesi di
Disabili e park, la Lega a Zaia: procedure diverse in ogni Ulss LA RICHIESTA VENEZIA I toni sono pacati, come si addice a un componente della maggioranza. Ma la richiesta è netta: la Regione Veneto deve fare di più per i disabili alle prese con il bollino da attaccare sul parabrezza per i parcheggi. È quanto chiede Franco Gidoni, consigliere regionale della Lega, che ha presentato al riguardo una mozione. «Permettere alle persone con disabilità fisica di parcheggiare ovunque, grazie al contrassegno per auto a loro dedicato, è un segnale di civiltà - dice Gidoni - Purtroppo, però, le procedure per ottenere questo prezioso bol-
lino non sono così immediate. Oggi ogni Ulss ha modalità di rilascio diverse le une dalle altre. In particolare, a differenziarsi sono le procedure per l’accertamento dei requisiti necessari per richiedere il contrassegno: uno stato dei fatti che complica notevolmente la vita tanto a chi deve ri-
MOZIONE DI GIDONI PER UNIFORMARE LE MODALITÀ DI RILASCIO DEL PREZIOSO BOLLINO
chiedere la documentazione, quanto a chi deve rilasciarla. Ecco perché sarebbe bene che la Regione del Veneto si attivasse per creare delle linee guida che garantiscano la stessa procedura per l’accertamento sanitario».
Amministrative Sono 38 i Comuni chiamati al voto
Veneto che, quindi, dovrebbe stabilire modalità omogenee per il rilascio, da parte degli uffici medico-legali delle Ulss, per l’accertamento sanitario di chi richiede un contrassegno così prezioso come il Cude, facendo un ulteriore passo in avanti nel rendere più semplice la vita alle persone con disabilità».
VENEZIA Saranno 38 i Comuni chiamati al voto in Veneto nel 2020. L’elenco, aggiornato a ieri, è stato pubblicato sulla home page del sito web dell’Osservatorio elettorale (oe.consiglioveneto.it). Solo 4 i Comuni con più di 15mila abitanti dove è previsto l’eventuale ballottaggio: Venezia, Portogruaro, Castelfranco Veneto, Lonigo. Sarà un test che riguarderà i territori di 508.852 abitanti, pari al 10,5% della popolazione regionale, e che porterà a eleggere 496 consiglieri comunali. Le elezioni si svolgeranno contestualmente a quelle della Regione del Veneto.
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LA RICHIESTA Il Veneto dovrebbe imitare la Liguria e uniformare le procedure
IL CONFRONTO «Il registro pubblico Cude (Contrassegno Unificato Disabili Europeo) è una banca dati nazionale online che contiene tutte le informazioni relative ai contrassegni e permette una migliore condivisione dei dati per poter gestire i controlli dei Comuni e delle Polizie locali su tutto il territorio italiano - dice Gidoni - Nonostante sia già stato fatto un passo in
avanti verso un’uniformità del settore, l’accertamento dei requisiti sanitari è ancora diverso di Ulss in Ulss. Altre Regioni, come la Liguria, hanno già istituito delle linee di indirizzo valide su tutto il territorio regionale per definire i criteri medico-legali per la valutazione della capacità di deambulazione. Una strada che potrebbe intraprendere anche la Regione
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IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 21 Gennaio 2020
VENETO
Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it
ILDECRETOGOVERNATIVO. IlpremierConte ha attuatoun pattogiàconcordato due annifa
Eccole27stradevenete che ritornano sotto Anas
sche (comprese le diverse varianti); la “Mediana” nel Veronese; la Cadore-mare da Conegliano a Oderzo; la Treviso-mare nel collegamento al casello di Treviso sud. ILAVORIFUTURI?LASR10. Do-
LaRegione:«Èilfruttodiunapianificazioneperaverelerisorsegiuste» Edà2prioritàaisoldiinarrivo:VillafrancaVeroneseedEste-Legnago Piero Erle
Sono in tutto 27 tratte di grandi strade di comunicazione, quelli che la Regione ha restituito allo Stato perché se ne occupi Anas, per un totale di 725 chilometri che il decreto firmato a novembre dal premier Giuseppe Conte e dalla ministra Paola De Micheli (riguardava anche Emilia Romagna, Lombardia e Toscana) ha appunto “riclassificato” andando ad aggiungere queste 27 tratte a quelle che già erano rimaste ad Anas. Il patto risale a due anni fa ma la notizia che il decreto era stato firmato prima di
Polemiche sull’operazione ma l’assessoreribatte «LoStatodarà21 milionil’annoper lemanutenzioni»
fine anno, come noto, era stata data dal capogruppo del Pd in Regione, Stefano Fracasso: «Si tratta di una firma importante, perché permette di sbloccare l’intesa tra Regione Veneto e Anas che prevede il passaggio di 700 km di strade regionali alla gestione statale, l’entrata di Anas in Veneto Strade con una disponibilità di 100 milioni di euro nel prossimo triennio per manutenzioni ordinarie e investimenti. È un segnale di grande attenzione da parte del Governo e conferma che la cooperazione tra Stato e Regione porta più risultati della contrapposizione». LAREGIONE. Quel patto firma-
to il 23 febbraio 2018 (l’Anas era guidata dall’ad Gianni Vittorio Armani, poi mandato via da Toninelli) è figlio del lavoro dell’assessore regionale Elisa De Berti, che si è tolta qualche sassolino alla notizia data dal Pd: «Oggi scopriamo che i detrattori di quell’intesa tra Regione del
Veneto e Anas, finalizzata allo sviluppo della rete stradale prioritaria regionale, sono i primi a intonare gli osanna per la firma da parte del premier Conte di un decreto che non fa altro che concretizzare quell’accordo da loro tanto bistrattato». De Berti “traduce” così il patto: «Per il Veneto la riclassificazione della rete si traduce nel trasferimento a carico del Contratto di programma Anas-ministero Mit dei costi di gestione e manutenzione dei 700 chilometri riclassificati per una cifra annua di circa 21 milioni, oltre a investimenti di manutenzione programmata per 10 milioni di euro l’anno, con la previsione di uno specifico stanziamento complessivo per l’esercizio 2018-2022 pari a oltre 100 milioni. Questi ultimi non vengono oggi magnanimamente dispensati al Veneto grazie a chissà quali intercessioni politiche nei confronti del governo di Roma, come i suddetti ‘saltatori sul carro’ vorrebbero far ap-
parire, ma sono il frutto di una pianificazione attenta e previdente, di una equilibrata ricerca di collaborazione con enti nazionali come l’Anas, attuate dalla giunta Zaia in questi anni». IL MECCANISMO. Qui viene la
parte più sottile: le strade vengono “statizzate” ma «la gestione dei 700 chilometri riclassificati - precisa De Berti - continuerà a essere svolta da “Veneto Strade”». La società che la Regione ha preso in mano (le Province via via se ne sfilano) diventerà infatti controllata al 51% da Anas «con buona pace di quanti a suo tempo si indignarono - rimarca De Berti - perché, a loro dire, rinunciavamo alla nostra autonomia operativa. La verità è che non abbiamo rinunciato ad alcuna nostra prerogativa e anzi abbiamo guadagnato per i veneti le risorse necessarie per creare una viabilità migliore e più sicura, risorse che diversamente sarebbero state assegnate
“Venetostrade” saràcontrollataal 51%dall’Anas (loStato)
ad altre Regioni». Insomma, secondo la giunta Zaia la Regione (socia pesante di “Veneto strade”) continuerà a dare le direttive pur in presenza di un controllo statale tramite Anas. Ma su questo passaggio, come noto, si sprecano le polemiche sul “ritiro” della Regione che rinuncia a una gestione diretta che aveva già pur nel momento in cui si batte per l’autonomia. LESTRADE. Ecco le strade che
“tornano” ad Anas tramite “Veneto strade”: la “Padana inferiore”, dalla Lombardia a Legnago (più la variante) e poi a Monselice; la “Padana superiore” da Peschiera a Malcontenta (Marghera), compresa la variante di Casteluovo (Vr); la statale della Venezia Giulia a S. Giuliano
(Mestre); la statale delle Dolomiti dal confine altoatesino fino al Comelico e poi a Misurina; la statale del Grappa da Arten verso Lamon e il confine trentino; la statale Postumia da Cittadella a Treviso sud e poi verso Oderzo; la statale della Cisa dal confine emiliano fino a Verona, compresa la variante della Grezzanella; la statale Agordina da Sedico a Cernadoi comprese le varianti; la strada della val di Zoldo e val Cellina; la strada del Passo S. Pellegrino da Cencenighe; la strada del Passo Cereda e passo Duran; la strada Feltrina tutta fino a Feltre (compresa la variante di Anzù); la strada della “Sinistra Piave” in vari tratti da Ponte nelle Alpi alla variante “Col Cavalier” di Belluno fino a Lentiai e a Bu-
ve vanno i 100 milioni in arrivo? L’assessore De Berti ha inviato una nuova lettera ad Anas, fa sapere una nota, «con la quale aggiorna l’elenco dei progetti da finanziare con i 100 milioni dell’accordo». La lettera indica per quest’anno il 2° stralcio della “Grezzanella” a Villafranca di Verona (24 milioni), la galleria di Lamon (8 milioni); l’incrocio tra strade principali ad Auronzo (3,5 milioni). Totale: 35,5 milioni per quest’anno, anche se sono stati richiesti come “extra” altri 145 milioni per la variante da Buttapietra Sud alla Tangenziale di Verona. Per l’anno prossimo, la priorità l’assessore De Berti l’ha già indicata in un incontro pubblico sabato a Montagnana: 50 milioni per la nuova strada regionale 10 da Este (Pd) e Legnago (Vr),dove mancano all’appello 18 chilometri padovani e 5 veronesi. Si aggiungono 595 mila euro e 1,1 milioni per due rotatorie vicentine ad Altavilla, quella di via Cordellina e quella di Tavernelle. Poi 10 milioni alla messa in sicurezza della strada tra Conegliano e Fontanelle e un milione per una rotatoria all’ospedale di Dolo. E siamo ai 100 milioni. • © RIPRODUZIONERISERVATA
DOSSIER. L’associazione respinge l’accusa di “ambientalismo del no” e rilancia priorità tra cui anche il treno fino a Cortina e gli interventi anti-Pfas
Legambiente:«Al Venetoservono 11 opere» Dall’idrovia Padova-Venezia alsistema metropolitano ferroviario,dallabonifica diMargheraalle ciclopiste Sono 11 le opere pubbliche prioritarie individuate per il Veneto dal dossier nazionale di Legambiente “Green New Deal italiano - 170 opere prioritarie per il Paese” e pubblicato nei giorni scorsi. Tutte opere che secondo Legambiente «farebbero aprire cantieri e rilanciare investimenti e occupazione, alla faccia delle polemiche sull’ambientali-
smo “del no”». La prima opera è l’idrovia da Padova a Venezia, «la grande incompiuta» di cui parla da 57 anni «per la sistemazione dell’idrovia che avrebbe consentito una penetrazione alle merci trasportate via mare fino all’area industriale di Padova. Ma a metà anni Novanta il progetto fu accantonato nonostante fosse stato effettuato circa il 70% dei lavori». Se ne parla, ma è ancora fermo. Secondo, Legambiente ricorda che l’accordo di una decina di anni fa tra Regione e Ministero dell’ambiente su
“Interventi urgenti contro il dissesto” «sono ancora da cantierare circa un quarto degli interventi per l’importo di circa 10 milioni». Terzo, occorre «Ripristinare il Sfmr-Servizio metropolitano di superficie regionale e i collegamenti con gli aeroporti veneti» che dopo ingenti finanziamenti «è stato drammaticamente abbandonato. Rimane però indispensabile dare il via a una metropolitana ferroviaria per la grande area urbana Padova-Venezia-Treviso sempre più soffocata da traffico e
smog». Serve poi «l’elettrificazione e potenziamento della linea Verona-Rovigo», perché «manca il completamento dell’infrastruttura elettrica nelle tratte Isola della Scala-Cerea (19 km) e Legnago-Rovigo (47 km) che è il tratto più lungo e più trascurato». Legambiente preme poi per il treno Calalzo-Cortina, “il treno delle Dolomiti” lanciato quattro anni fa dalla Regione Veneto con la Provincia di Bolzano e il Governo che è fermo tra due ipotesi progettuali (val del Boite, per San Vito,
IDATIARPAV. SulleDolomitiquattro gradipiùdellamedia,malanevec’è
Iniziogennaio:pioggia zero Esui monti “caldo”record VENEZIA
Pioggia zero, e una temperatura che in montagna è stata perfino di 4 gradi sopra la media del periodo. È questo il risultato dei primi 15 giorni di gennaio secondo il bollettino diffuso da Arpav: «Nel corso dei primi quindici giorni di gennaio non sono state registrate sul Veneto precipitazioni e gli apporti misurati da alcuni pluviometri, posti prevalentemente in zone di pianura, derivano dalla condensa-
zione di umidità atmosferica al suolo (rugiada e brina)». Più che di un dato si tratta ovviamente di una curiosità, alla quale però si aggiunge anche quella per le temperature, dovute al famoso fenomeno dell’inversione termica per cui in pianura il termometro è rimasto giù ma non è avvenuto altrettanto in montagna. «In quota nelle Dolomiti - scrive Arpav - la prima quindicina di gennaio è stata mite, con +3,9 gradi rispetto alla norma. I giorni 1, 2 e 9 gennaio hanno registrato
La“desolante” mappadel Veneto:in15 giorni nopiogge
e val d’Ansei, per Auronzo). Per la pista ciclabile Treviso-Ostiglia, «la più lunga ferrovia italiana dismessa», dal 2005 a oggi sono stati realizzati circa 70 dei 118 chilometri del percorso. E così va realizzata tutta la ciclovia lungo il fiume Po da Torino a Venezia: «Occorrono circa 130 milioni tra opere, progetti, oneri e cantieri». L’area di Porto Marghera «aspetta d’essere bonificata», e mancano 3,5 chilometri su 40 dell’opera di contenimento con arginatura: «Resta da realizzare il 6% del
Margheraattendela bonifica
marginamento di Fusina che rappresenta il 30% del costo totale dell’opera». Lo Stato deve mandare soldi. È inquinato anche, come noto, il bacino scolante del fiume Fratta-Gorzone, legato agli scarichi del “tubone” che raccoglie le acque dei depuratori del Vicentino ovest. Mancano ancora come noto le opere di bonifica dell’inquinamento da Pfas nell’area ex Miteni (vedi anche pag. 31), con la barriera idraulica da sistemare. Infine «a distanza di quasi 6 anni dalla scoperta del grave inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche» si è in attesa dei nuovi tubi che portino acqua “non trattata” e priva di Pfas. • © RIPRODUZIONERISERVATA
MESTRE. IlsindacoBrugnaro:«Ècomemiafiglia» temperature oltre il 90° percentile, “evento raro” dal punto di vista statistico. Dal 1986 la prima metà del mese è stata leggermente più mite solo nel 1988 e 2006. Nessuna precipitazione nevosa nel periodo». Ma di neve ce n’è eccome: «Nelle Dolomiti gli spessori del manto nevoso, pur riducendosi lentamente, sono ancora ben oltre la medi», con « l’indice di spessore di neve al suolo pari a 115 centimetri (73 centimetri è la norma)»: è un altro dato raro. «Il 15 gennaio la copertura nevosa sul territorio regionale supera il 50% sopra i 1450 metri» (80% sopra i 1650). Le riserve idriche custodite dalla neve che si scioglierà in acqua sono a «un valore assai ragguardevole». •
Ragazzacineseinsultata sultreno:cacciaa2bulli VENEZIA
Si punta sulle immagini delle telecamere di sicurezza delle stazioni ferroviarie di Mestre e di Padova per dare un volto e un nome ai due bulli - probabilmente italiani, e minorenni - autori di un atto di razzismo su un treno regionale ai danni di una studentessa 19enne di origini cinesi che studia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. La giovane li aveva incrociati alla stazione di Mestre: il treno regionale sul quale stava viaggiando,
per tornare a casa a Badia Polesine (Ro), non era dotato di telecamere. Gli agenti passeranno al setaccio allo stesso modo quelle della stazione di Padova, dove i due sono scesi, dopo aver riempito la studentessa di insulti, anche sessisti, e di sputi. Una ragazza «molto scossa e in lacrime», rimasta «molto turbata» da quel che le era successo: così il capotreno racconta la vicenda di Valentina. Oltre alla Polfer anche Trenitalia - che ha espresso solidarietà alla giovane - ha avviato controlli per giungere all’individuazio-
ne della coppia di teppisti. È stata la ragazza, dopo l’iniziale choc, a denunciare tutto in un post sul suo profilo Fb. «A quella ragazza dico: sei come mia figlia. Non c’entra nulla la nazionalità, non c’entra niente il colore della pelle, le amicizie che hai. Se sei una persona per bene sei e sarai una cittadina di Venezia per sempre, anche se non abiti qui». Lo ha detto ieri il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, durante la cerimonia per la festa della Polizia locale: «Voglio dare un grande saluto a questa ragazza italiana di origine cinese che è stata offesa dalla stazione di Mestre a quella di Padova. So che le competenti autorità stanno indagando, e che troveremo questi 4 ragazzi». •
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MARTEDÌ 21 GENNAIO 2020 LA NUOVA
VENEZIA
l’attuale gestione lascia i conti in ordine
Biennale, martedì l’ultimo Consiglio di Baratta e Cda per il sì al bilancio Corsa contro il tempo di Franceschini per il successore Si cerca l’accordo su un nome di prestigio con i Cinquestelle Si dovrebbe tenere martedì prossimo, il 28 gennaio, l’ultima riunione del Consiglio di amministrazione della Biennale, decaduto con il suo presidente Paolo Baratta, lunedì 13, ma in regime di “prorogatio”, fino a un massimo di 45 giorni, in attesa che il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini provveda a nominare il successore. All’ordine del giorno ci sarà sicuramente l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 della Fondazione, che chiuderà in pareggio, con un avanzo che potrà essere utilizzato a vantaggio delle manifestazioni in programma quest’anno, a cominciare dalla Mostra Internazionale di Architettura. Non è escluso che in questa occasione possa esserci un comunicato conclusivo sull’attività svolta dall’attuale Cda sotto la guida di Baratta. Incontestabile perciò che l’attuale gestione lasci la Biennale in piena salute anche sotto il profilo del prestigio internazionale e con i conti a posto. Quello che invece è in questo momento controverso e in alto mare e quale Biennale si prepari, perché non è stato ancora individuato dal ministro Franceschini, anche se le
prime candidature sono già emerse, un nome in grado di mettere d’accordo tutta la maggioranza e in particolare il Movimento Cinque Stelle che si è più volte dichiarato contrario a una nuova modifica dello statuto per consentire a Baratta di essere ancora riconfermato. Una riconferma che lo stesso ministro dei Beni Culturali auspicherebbe ma che non può passare in assenza di un accordo politico con i Cinquestelle perché mancherebbero i voti in Parlamento per
I tempi sono stretti La scelta entro marzo o il rischio è il commissariamento l’approvazione. Resta la Lega che, auspice il presidente della Regione Luca Zaia, grande estimatore di Baratta, ha presentato un emendamento al decreto Milleproroghe a firma della deputata trevigiana Angela Colmellere, segretaria della Commissione Cultura della Camera, che prevede appunto la modifica dello statuto per allungare di un mandato quello del presidente e consentire così la riconferma dell’attuale.
Un tentativo di arrivare alla conta in Parlamento che non troverà però “sponde” nel Pd, per non spaccare la maggioranza di Governo sul nome di Baratta. Il tempo però stringe, l’attuale Cda non potrà restare in proroga oltre i primi giorni di marzo e il rischio sarebbe in questo caso quello di un paraddossale commissariamento della Biennale, nonostante i conti in perfetto ordine. Per questo in Via del Collegio Romano, sede del Ministero dei Beni Culturali, si punta a chiudere la partita Biennale nel più breve tempo possibile, puntando su una personalità del mondo della cultura di indubbio prestigio, con competenze trasversali e anche con capacità gestionali, escludendo qualsiasi candidatura politica, anche di ex ministri dei Beni Culturali. La ricerca di Franceschini continua, al di là dei nomi circolati, tra i quali quello dell’architetto Stefano Boeri presidente della Triennale e del produttore Roberto Cicutto, veneziano, presidente e ad di Istituto Luce Cinecittà, il via libera dei Cinquestelle non c’è ancora e nel frattempo la Biennale resta in mezzo al guado. — Enrico Tantucci © RIPRODUZIONE RISERVATA
Paolo Baratta: corsa contro il tempo del ministro Franceschini per trovare il successore
Ritorna Tourgether la città vista da chi la vive Torna, per il secondo anno consecutivo, Tourgether, il progetto di inclusione sociale promosso dalle Guide turistiche italiane in collaborazione con il Centro per l’istruzione degli adulti. Una tre
giorni, mercoledì, giovedì e venerdì, per guardare il capoluogo lagunare con occhi diversi. I percorsi sono infatti pensati per chi Venezia la “vive”, ma non la conosce. Come per chi a Venezia arriva,
quindi stranieri. E per chi, anche, ha sperimentato Tourgether nel 2019. Per questo, come anticipa la referente regionale Gti, Silvia Graziani, sono stati ideati due differenti itinerari, con partenza in entrambi i casi alle 10 e alle 15,30. Il primo: area dei mercati, Ponte Rialto, Fondaco Tedeschi, Mercerie, Piazza San Marco. Il secondo, Scuola Dalmata, Chiesa San Giorgio dei Greci.
il dossier di nomisma sul settore alberghiero
RIALZIAMOCI INSIEME CONFARTIGIANATO VENEZIA CONTINUA IL SOSTEGNO ALLE AZIENDE E AI CITTADINI 3 Completamento istruttoria richiesta contributi statali
(nuova proroga al 30 aprile p.v.) 3 Rimborsi EBAV ed EDILCASSA per titolari e dipendenti 3 Iscrizione gratuita Sanità Integrativa SANI IN AZIENDA VENEZIA, LIDO, MURANO, BURANO, CAVALLINO TREPORTI, PELLESTRINA Tel 041 5299270 • info@artigianivenezia.it WWW.ARTIGIANIVENEZIA.IT
PER LA PUBBLICITÀ SU
Via Poerio, 34 30171 Mestre Tel. 041 396981 Fax 041 985186
Venezia è in testa in Italia per il prezzo per notte in hotel Venezia ha il prezzo medio più alto in Italia per una camera d’albergo rispetto al tasso di occupazione: 165 euro a notte, contro una media italiana di 108 euro. Ed è al terzo posto nel nostro Paese dopo Roma e Milano per investimenti nel settore. Sono dati riferiti al primo semestre 2019 contenuti nel rapporto «Una finestra sull’Italia, scenari e prospettive per gli investimenti alberghieri», elaborato da Nomisma, il centro di ricerche e statistiche specializzato nel settore immobiliare che sarà presentato giovedì a Milano, nel corso della decima edizione del Re Italy Winter Forum 2020, la convention italiana del real estate organizzata nella se-
de di Borsa Italiana da Monitorimmobiliare e Monitorisparmio. Nel primo semestre del 2019 in Italia sono stati investiti circa 2 miliardi di euro nel settore alberghiero. Un mercato in crescita se si pensa che il nostro Paese, con 33 mila alberghi e 1,1 milioni di camere possiede il più grande ’portafoglio ricettivò in Europa, seguita da Germania e Spagna, collocandosi in terza posizione assoluta a livello mondiale. In particolare, oltre la metà degli investimenti alberghieri in Italia proviene dall’estero (di questi un quarto è di origine extraeuropea). Circa la metà è concentrata su Roma, seguita appunto a distanza da Milano, Venezia e
Firenzenerazione urbana. Tornando al dossier, rispetto al tasso di occupazione delle camere (Toc) e alla redditività media, spetta a Napoli il primato per il Toc (con il 77 per cento ) mentre è Venezia a “spuntare” il prezzo medio più alto per camera. Una situazione che però non fotografa quello che è avvenuto in laguna nella seconda parte dell’anno e in particolare con l’acqua alta eccezionale del 12 novembre, che ha provocato un crollo delle prenotazioni alberghiere che si è in parte ridotto con il last-minute in occasione di Capodanno ma non ancora arrestato. Il prossimo test sarà il Carnevale in arrivo all’inizio di febbraio. —
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Martedì 21 ....Gennaio 2020
La Voce
VENETO
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MILANO-CORTINA 2026 La tavola rotonda si svolgerà martedì prossimo
Olimpiadi, Boccia e Malagò a Belluno BELLUNO - Vincenzo Boccia, presidente Confindustria, Luigi Abete, presidente Luiss Business School, Alessandro Benetton, presidente Fondazione Cortina 2021, Giovanni Malagò, Presidente Coni, Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidente di Regione Lombardia, Luca Zaia, governatore del Veneto. Sono solo alcuni dei nomi più attesi per martedì prossimo, 28 gennaio 2020, alle 15 in Teatro comunale di Belluno per l’Assemblea generale di Confindustria Belluno Dolomiti dal titolo “Giochi di squadra- Imprese, crescita e territorio”, nel corso della quale la presidente dell’Associazione Lorraine Berton farà una sintesi del suo pri-
Presidente del Coni Giovanni Malagò
mo anno di mandato guardando ai tanti obiettivi futuri, su tutti le Olimpiadi del 2026. “Evento che non dovrà essere un fine ma uno strumento utile a programmare il futuro del nostro intero territorio, di ogni sua singola vallata, dal Cadore-Comelico al Feltrino, passando per Agordino, Valbelluna, Alpago”, afferma Berton, che è anche coordinatrice del Tavolo nazionale Sport e Grandi eventi interno a Confindustria. “Più in generale, parleremo delle nostre priorità e chiederemo impegni precisi alla politica. Sarà un’assemblea concreta con messaggi forti e chiari perché l’impresa di montagna
deve poter vivere e creare benessere, non sopravvivere. Il mondo industriale bellunese c'è e - come sempre - è pronto a fare la sua parte”, anticipa la presidente Berton. Dopo l’apertura degli accrediti alle 14, i lavori - moderati dal giornalista Sebastiano Barisoni - inizieranno alle 15 con la relazione introduttiva della presidente Lorraine Berton, cui seguirà l’intervento di Luigi Abete, presidente Luiss Business School che parlerà dell’hub di Belluno e della sfida per il Nordest (hub che sarà inaugurato nella stessa mattinata del 28 gennaio, nella sede di palazzo Bembo, alle 12.30). © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENEZIA Arpav: rientrata la soglia dell’inquinamento in atmosfera. Via il blocco anche a Rovigo
Pm10 in calo, torna il livello verde Restano lo stop a diesel euro 0, 1, 2, 3 e la soglia massima di 19 gradi per il riscaldamento VENEZIA - Buone notizie sul fronte inquinamento per Venezia e dintorni. Nella giornata di ieri l’osservatorio regionale della qualità dell’aria Arpav ha comunicato che, dopo le giornate di maltempo dei giorni scorsi, è rientrata la soglia di Pm10 presente in atmosfera. Pertanto nel Comune di Venezia da oggi si tira un sospiro si sollievo e si torna al livello 0, anche detto “Verde”. Nello specifico questa categoria vieta la circolazione dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30 di: ciclomotori e motocicli Euro 0 a due tempi; autovetture ad uso proprio alimentate a benzina Euro 0 e 1 e diesel Euro 0, 1, 2, 3; veicoli commerciali diesel euro 0, 1, 2, 3. Da oggi via le restrizioni al traffico anche a Rovigo, dove lo smog è sceso sotto ilivelli di guardia. Per quanto riguarda l’utilizzo degli impianti termici, il riscaldamento potrà raggiungere un massimo di 17 gradi (più due gradi di tolleranza) negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e di 19 gradi (più due di tolleranza) in tutti gli altri edifici. Prescritta, inoltre, una riduzione di due ore del periodo massimo consentito, da attuarsi dalle 16 alle 18 di ogni giorno, per l’esercizio degli impianti termici alimentati a combustibili liquidi o solidi. Per quanto riguarda il riscaldamento domestico a biomassa legnosa è vietato l’utilizzo degli impianti di classe 1 e 2. Inoltre, è vietato l’abbruciamento all’aperto, con deroga, in caso di necessità, di combustione per la tutela sanitaria di particolari specie vegetali.
In breve Tribunale dei Minori di Mestre
Donna si dà fuoco n VENEZIA - Una giovane donna si è cosparsa di liquido infiammabile e si è data fuoco stamane davanti al Tribunale dei minori di Mestre. Sarebbe in gravi condizioni. Il suo drammatico gesto sarebbe da ricondurre ad un procedimento giudiziario che la vede coinvolta.
Zaia sulla libertà religiosa Meno smog nell’aria Dopo giorni difficili torna sotto i limiti il livello di Pm10 nelle città venete
CALCIO Offese dopo il match del 3 novembre
Daspo per il tifoso dell’Hellas Verona che insultò Mario Balotelli alla radio VERONA - Si sono concluse le indagini svolte dagli agenti della Digos della Questura scaligera, a seguito della partita Hellas Verona-Brescia disputata lo scorso 3 novembre allo stadio Bentegodi di Verona. Il giorno seguente l’incontro, un noto esponente ella Curva Sud, un veronese 45enne, intervenendo ai microfoni dell’emittente radiofonica Ra-
dio Cafè, per commentare la vicenda dei cori razzisti contro il giocatore del Brescia ha rilasciato, nel corso dell’intervista, alcune dichiarazioni rivolte al giocatore Mario Balotelli. Le parole hanno condotto il Questore della Provincia di Verona, Ivana Petricca, a disporre nei confronti del tifoso il Daspo per 5 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
“Fedeli perseguitati” n VENEZIA - “Mai come oggi nella storia i cristiani sono stati torturati, incarcerati, trucidati. Nel 2019 quasi 3.000 fedeli sono stati uccisi e 260 milioni sono i perseguitati. Non possiamo chiudere gli occhi facendo finta di nulla!”. Così, su Facebook, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.
Treviso, cittadinanza onoraria
L’omaggio a Segre n Ieri è stata spedita la missiva contenente la pergamena di solenne conferimento della Cittadinanza Onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre, dopo la mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale nella seduta dello scorso 18 dicembre.
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PADOVA Sgominata la banda che gestiva traffici in tutta Europa
La gang del riciclaggio di auto PADOVA - Nella giornata di ieri la Polizia di Stato ha eseguito una serie di arresti e perquisizioni volte a smantellare una associazione dedita al riciclaggio di autovetture. Le attività di esecuzione di ordini di custodia cautelare in carcere e di perquisizioni disposte dall’autorità giudiziaria di Padova, dopo una lunga attività di indagine svolta dalla Polizia Stradale del Veneto con la cooperazione delle polizie di Spagna e Finlandia, hanno interessato regioni del Veneto, della Lombardia, della Liguria e della Calabria. Si tratta in particolare di un traffico di auto che riguarda sia mezzi di parti-
colare valore (Porsche, Maserati) ma anche veicoli di fascia media (smart, fiat 500, Renault). I criminali compravano a prezzi stracciati macchine acquisite in leasing da aziende in difficoltà economiche, poi le facevano giungere all’estero, soprattutto in Spagna e Finlandia, e le rivendevano sui mercati esteri a prezzi concorrenziali, pubblicizzandole anche su Internet. Le aziende continuavano a pagare le rate mensili per qualche tempo, poi producevano false denunce di furto o di appropriazione indebita e interrompevano i pagamenti. Polizia Arresti e perquisizioni
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DANNI Ecco i fondi del Cdm
Maltempo, M5S assicura “40 milioni per il Veneto” VENEZIA - “Dei 208 milioni stanziati dal Consiglio dei ministri per fronteggiare i danni del maltempo, al territorio del Veneto andranno oltre 40 milioni di euro”. Così in una nota i deputati veneti del Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo, Alvise Maniero, Arianna Spessotto e la senatrice Orietta Vanin. “Un importante segnale di attenzione dall’esecutivo e del Movimento 5 Stelle - sottolineano - verso una regione che ha subito conseguenze pesantissime a partire dal suo capoluogo: Venezia. Alla città lagunare, devastata dall’acqua alta record, già la manovra economica ha destinato 60 milioni di euro per l’anno 2020, in modo da proseguire con gli interventi per la salvaguardia del suo patrimonio”. © RIPRODUZIONE RISERVATA