Anno XII - N° 3 2022 € 5,00
Periodico di informazione bimestrale maggio-giugno 2022
Marcelo Burlon
“L’ARGENTINO PER ECCELLENZA”
Ermanno Scervino
“LA MODA FIORENTINA”
Sinisa Mihajlovic
“SAPER AFFRONTARE LA VITA”
Samira Asghari
“LA FORZA DELLA RESILIENZA”
18 / 20 . SEPTEMBER 2022 SS 2023 COLLECTIONS FIERAMILANO-RHO, MILAN
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SPIRANO ANCORA VENTI DI GUERRA
Speravamo in questo numero di Beesness di poter scrivere la parola fine, ma dobbiamo costatare con profondo dispiacere che invece siamo oltre il novantesimo giorno di guerra e che i venti che arrivano dall’Est sembrano non placarsi. Perseguendo obiettivi che rimandano all’imperialismo, Vladimir Putin sta mettendo in ginocchio il suo Paese, ma anche le altre economie europee. Se le sanzioni internazionali frenano il potere d’acquisto dei russi, è anche vero però che per i paesi alleati risulta sempre più difficile ed oneroso reperire le materie prime da destinare alla produzione, come i metalli per realizzare i semi conduttori. Sono ferme anche le esportazioni di beni, che per molte aziende italiane di alcuni settori, come quello delle calzature, valgono l’80% del fatturato. Nonostante ciò, gli imprenditori italiani e internazionali continuano a dare prova del loro talento. Vi consigliamo di leggere la bella intervista a Marcelo Burlon. Stilista argentino di grido, con il progetto County of Milan, vuole dare vita a una serie di collaborazioni, come per esempio con Lamborghini o Kartell. Inoltre, attraverso la sua fondazione, persegue l’obiettivo di promuovere i diritti umani.
/ Editoriale
maggio\ giugno 2022
Rimanendo sempre nel campo del fashion, risultano essere molto interessanti l’intervista allo stilista Ermanno Scervino, che opera a Firenze e il racconto dell’apertura del nuovo store Armani Exchange a Milano. Nella sezione dedicata al food, vi proponiamo gli eventi estivi di Opera|02, il format americano Johnny Rockets, per finire con la settimana delle Anteprime Toscana e del Consorzio Chianti Classico. Nella parte inerente all’ospitalità, vi invitiamo alla lettura di tutte le possibilità di una vacanza all’aria aperta nel Cantone di Vaud in Svizzera e nelle Igloo Suites, tre strutture costruite sul ghiacciaio Presena a 2750 metri di altitudine. Qui è possibile dormire in una camera completamente d ghiaccio ad una temperatura di 4 gradi e con tutti i comfort possibili. Concludiamo con le sezioni dedicate al retail, ai profili dei franchisor e alla recensione di libri. Vi auguriamo di superare al meglio questo periodo difficile e vi diamo appuntamento al prossimo numero.
Giovanni Bonani Direttore Responsabile
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REGALATI O REGALA
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Anno XII - N° 3 2022 € 5,00
Registrazione Tribunale di Milano n°551 del 18.11.2011 Grafica Periodico di informazione bimestrale maggio-giugno 2022
Marcelo Burlon
Roses & Pepper | www.rosesandpepper.it
“L’ARGENTINO PER ECCELLENZA”
Ermanno Scervino
“LA MODA FIORENTINA”
Sinisa Mihajlovic
Stampa
“SAPER AFFRONTARE LA VITA”
Samira Asghari
“LA FORZA DELLA RESILIENZA”
New Press Edizioni S.R.L - Via Della Traversa, 22 - 22074 - Lomazzo (CO) Servizio abbonamenti abbonamenti@beesness.it Direttore Responsabile Giovanni Bonani Direttore Editoriale
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Laura Lamarra Redazione Giovanni Bonani, Marcella Ciappi, Laura Lamarra, Christian Gaston Illan, Laura Bonani, Giuseppe Bonani, Carla Cavicchini,
Beesness di Giovanni Bonani, via Soperga 13, 20127 Milano
a 6 numeri di Beesness a € 30,00
Patrizia Saolini, Alessia Portelli Contributors: Elena Pravato, Fabrizio Valente, Furio Reggente, Marco Chingheri, Giorgio Nadali, Manuela Reggente, Clarissa Vatti
a 12 numeri di Beesness a soli € 50,00
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I DATI DELL’ABBONATO
Shutterstock Foto copertina Marcelo Burlon: Emilio Tini
Cognome _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Nome _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Ragione Sociale ______________________________________ Brand ________________________________________________
Giorgio Nadali
Alessia Portelli
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Codice Fiscale ___________________________________________ P. IVA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Indirizzo _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Città __________________ CAP __________ Prov. __________ Telefono ______________ Email ______________________ _ Modalità di pagamento: Bonifico Bancario: CODICE IBAN n. IT26U0200801661000105229053 intestato a Beesness di Giovanni Bonani Inviare una copia via e-mail a abbonamenti@beesness.it D ata _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ FI R M A _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Garanzia di riservatezza. Ai fini della legge 675/96 e successive modifiche, l’editore garantisce la massima riser vatezza dei dati forniti, utilizzati esclusivamente per l’ordinaria gestione commerciale, e l’invio di materiale informativo inerente la propria attività editoriale. L’editore si impegna a non cederli a terzi e a provvedere alla cancellazione o alla rettifica, qualora l’interessato ne faccia esplicita richiesta scrivendo a Beesness di Giovanni Bonani, via Soperga 13, 20127 Milano. Con la firma del coupon si autorizza l’utilizzo dei dati. *Abbonamenti attivi solo per l’Italia.
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Laura Lamarra
Patrizia Saolini
Marcella Ciappi
Christian Gaston Illan
Informativa ai sensi dell’Art. 13 D.lgs. 196/2003 L’editore non si assume alcuna responsabilità per le opinioni espresse dagli autori degli articoli, dei testi redazionali e pubblicitari pubblicati. L’editore inoltre non è nelle condizioni di verificare preventivamente alla pubblicazione i dati forniti dalle imprese e dai soggetti intervistati e non è quindi responsabile dei dati pubblicati relativi a prospettive di guadagni ed in particolare ai volumi di ricavi, di costi e conseguentemente di redditività delle iniziative imprenditoriali presentate la cui responsabilità resta a carico esclusivamente delle imprese dichiaranti o degli intervistati. L’editore declina ogni responsabilità derivante da eventuali refusi tipografici o da materiale utilizzato nelle pubblicità degli inserzionisti. La ristampa o la pubblicazione dei contenuti devono essere autorizzati dall’editore. La riproduzione della stessa, anche mediante supporti elettronici, deve essere autorizzata. A garanzia di riservatezza, l’editore Beesness di Giovanni Bonani, nel rispetto del Codice Privacy Dlgs 196/03, garantisce la massima cura dei dati forniti o in suo possesso, che non verranno comunicati a terzi, né verranno utilizzati per comunicazioni commerciali e fatto diritto, in ogni caso, per l’interessato, di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7. Beesness è un marchio registrato.
/ INDICE
maggio\ giugno 2022
Freddy e Federginnastica Insieme verso Parigi 2024 ........................................................... 28
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Dopo due anni di successi e riconoscimenti, prosegue il progetto di espansione retail. Obiettivo: 200 flagship store in Italia e all’estero ........................ 30
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PF47 Italian Cosmetic
La startup beauty made in Trentino porta la spa in casa ........... 32
A Milano lo store più grande d’Europa ...................................... 14
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Marcelo Burlon County of Milan .......................................................................... 16
Eleonora Lastrucci La mia moda sostenibile ............................................................. 18
Piquadro per Corno alle Scale Una nuova linea ad alta performance ......................................... 20
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Tutto il diving a portata di app ................................................... 34
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Ermanno Scervino Una gonna per amico .................................................................. 24
Primark Nuovo flagship store con headquarter nel cuore milanese ........... 26 5
Lo sport: una scuola di vita Intervista a Sinisa Mihajlovic ..................................................... 36
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La nuova frontiera del prestigio dell’azienda .............................. 64
Opera|02
Resilienza per il successo
Tra picnic e apericena per una serata speciale .............................. 38
Lo “spirito Zelensky” ................................................................... 66
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Vacanze chic in alta quota ........................................................... 68
68 Dal profondo west: la cavalcata di Johnny Rockets L’American diner che conquista l’Italia ...................................... 40
Il bilancio del vino made in tuscany Il trend del settore vinicolo regionale ........................................... 44
I ristoranti di Ferruccio e figli: carne di qualità e locali trend Dalla tradizione all’innovazione ................................................ 46
Chianti Classico 2022
Cantone Vaud Per una minivacanza nella natura ............................................. 70
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“Sangiovese”: l’uva principe del territorio ................................... 50
Intelligenza emotiva e comunicazione carismatica ..................... 72
Erbert: la prima catena italiana del mangiar sano
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Apre il nuovo experience store ...................................................... 52
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Anche i ricchi (insieme ai poveri) piangono ................................ 54
Doppio Malto, Lowengrube, Cigierre, Mail Boxes ..................... 74
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Il successo a stelle e strisce nel cuore di Milano ............................. 76
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La forza della resistenza ............................................................. 56
La dolcezza in un pugno di ferro Intervista a Margherita Cassano ................................................ 58
La vie en rose. Ma non senza spine.
Miranda Martino si racconta durante la presentazione del suo libro: “Caduta in un gorgo di torbide passioni.” .......................... 62 6
La pandemia non ferma la corsa del franchising ........................ 78
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/News
ITALIA KEEPS ON COOKING FOR UCRAINA, CAMPAGNA SOLIDALE IN FAVORE DELLE VITTIME DELLA GUERRA Tra il 12 e il 26 marzo 2022, si è svolta on-line l’iniziativa Italia Keeps on cooking for Ucraina, che ha visto coinvolti chef da tutta Europa, che hanno dedicato un’ora del loro tempo per condividere con il pubblico una ricetta facilmente ripetibile a casa. I grembiuli personalizzati con i colori della bandiera ucraina sono stati il simbolo del progetto benefico, voluto dall’agenzia di pubbliche relazioni e di comunicazione Alessia Rizzetto e a favore della fondazione Soleterre Onlus, per fornire cure e assistenza ai bambini ucraini malati di cancro e le loro famiglie. La campagna social, ideata nel 2020 dal team di Alessia Rizzetto, specializzata in ambito food & beverage, è nata inizialmente con l’intento di sostenere il comparto della ristorazione, in seguito alle chiusure forzate imposte dalla pandemia e successivamente ha generato un movimento d’opinione virale, declinato al servizio di istanze charity, dove Italia Keeps On Cooking for Ucraina rappresenta l’ultima evoluzione. Soleterre, che da oltre 15 anni lavora per la tutela e il riconoscimento del diritto alla salute in Italia e nel mondo, in collaborazione con il partner locale, lavora in Ucraina dal 2003, per garantire supporto psicologico, sostegno economico e accesso a cure di qualità ai bambini malati di cancro. A Kiev è nata la prima Casa di Accoglienza “La Dacha del Sorriso”, per ospitare gratuitamente i bambini malati di tumore e le loro famiglie, durante tutto il periodo delle cure.
AL MERCATO STEAKS & BURGERS LANCIA A MILANO IL NUOVO FORMAT AL MERCATO STREET Recentemente, Al Mercato Steaks & Burgers, storica insegna milanese della carne, ha triplicato la sua presenza in città, con un nuovo locale a Porta Nuova e ampliando l’offerta gastronomica con il format Al Mercato Street, dove la cucina di strada si presenta in versione gourmet. L’indirizzo di viale della Liberazione 15 si aggiunge alle location di via Sant’Eufemia 16 e corso Venezia 18. Lo chef Eugenio Roncoroni ha deciso di affiancare al concept di successo di Al Mercato Steaks & Burgers, caratterizzato da una cucina di contaminazione francese e ispirata alle celebri steakhouse americane, uno spazio dove poter gustare una serie di proposte street food di matrice asiatica, nord e sud americana e vegana. Con questa nuova iniziativa commerciale, si rafforzano i valori del marchio, ossia la replicabilità e la qualità. Il format di Al Mercato Street, inserito nel contesto di Al Mercato Steaks & Burgers, rappresenta un ritorno alle origini. Il terzo ristorante di Al Mercato Steaks & Burgers si presenta rinnovato negli spazi e nel menu, dove la carne è accompagnata da una ricca selezione di proposte vegetariane, mentre Al Mercato Street offre piatti “street” e di qualità. Le due anime di Al Mercato fine dining e street - coesistono nel nuovo locale. Al Mercato Steaks & Burgers è caratterizzato da ampi spazi con una decisa connotazione internazionale, mentre Al Mercato Street si contraddistingue per il design innovativo.
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maggio\ giugno 2022
ETHOS PROFUMERIE CHIUDE IL 2021 IN CRESCITA A Verona, il 21 mar zo 2022, si è conclusa l’assemblea annuale dei soci di Ethos Profumerie, una due giorni in presenza e arricchiti dalla partecipazione dell’azienda partner Sensai. La società consortile per azioni indipendente - che conta a oggi 301 punti vendita in tutta Italia, 119 ragioni sociali e oltre 650 addetti alle vendite - ha chiuso il 2021 con un sell in a +15% rispetto al 2020 e un sell out like for like a +28,40% (+16% rispetto al 2019). Segno positivo anche per le categorie, rispetto al 2020: profumi a +33,4%, cura a +29% e trucco a +25,5%. Inoltre, interessanti i risultati ottenuti rispetto al 2019 con alcolico a + 24,3% e soin a +20,4%. Durante l’assemblea è poi stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione. Ampio spazio è stato dedicato agli investimenti per il lancio dell’E-commerce, la nuova piattaforma basata su digitalizzazione e servizi mirati, punto di riferimento per i clienti, che potranno sempre contare sulla competenza e l’esperienza che connotano gli storici negozi. Plus di Ethos Profumerie è il consolidamento di una metodologia di lavoro etica, da cui il nome, basata su correttezza e trasparenza. I punti vendita devono il proprio successo all'esperienza, alla credibilità e alla competenza del personale. Tutti gli associati Ethos Profumerie sono molto ben radicati sul territorio, distribuiscono marchi prestigiosi e possono offrire al cliente una solida professionalità, fondata sull’expertise dell’imprenditore maturo e competente.
IL MARCHIO FLOID THE GENUINE INVESTE IN PUBBLICITÀ IN ITALIA E IN SPAGNA Floid The Genuine, marchio storico spagnolo noto per la sua lozione dopobarba, ha deciso di investire in una nuova campagna pubblicitaria sui principali quotidiani naziona li sp agnoli e ita lia ni , com e L a Rep u b blica , I l M e s s a ge ro, L a Sta m p a , i l C o r r i e re d e l l a S e ra e la Gazzetta. Dopo il rest yling, la campagna mira a riaffermare la notorietà e il fascino del marchio, che dal 1932 cura la pelle degli uomini dopo la rasatura. Floid The Genuine nasce da un’invenzione del proprietario di una barberia a Barcellona, che comprende l’assenza di un prodotto specifico per concludere la rasatura dei suoi clienti. La formula esclusiva realizzata è ricca di ingredienti benefici per la pelle e contraddistinta da un profumo particolare. Il brand è prodotto e distribuito dalla Ludovico Martelli SpA, azienda storica fiorentina che è un riferimento nel settore della cosmetica, grazie ai marchi Proraso, Mar vis , Kaloderma e molti altri ancora.
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/News
LAURA VISENTIN PRESENTA LA SUA NUOVA COLLEZIONE DI GIOIELLI MY CITY A HOMI FASHION & JEWELS Laura Visentin ha presentato la sua nuova collezione di gioielli My City a Homi Fashion & Jewels, presso l’area espositiva Doralia, svoltosi a Milano nel mese di marzo 2022. Le creazioni sono pezzi unici e a tiratura limitata, realizzate in argento 925, quarzi, acciaio, acciaio brunito e molle di bronzo, elemento che caratterizza molte sue produzioni. L’ispirazione deriva dai principali capolavori custoditi nelle raccolte dei Musei Civici di Bassano del Grappa, che sono esposti nella pinacoteca o conservati nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Gli orecchini Dürer traggono ispirazione dalla xilografia originale di Albrecht Dürer, eseguita nel 1515. Gli orecchini Goccia e Emma, invece, rivisitano quelli indossati da Susanna nell’opera pittorica "Susanna e i Vecchioni" di Artemisia Gentileschi della prima metà del XVII secolo. Il bracciale Quadrifoglio e gli orecchini Gingko si rifanno all’Erbario Parolini acquisito nel corso dell’Ottocento, che raduna più di 13mila campioni botanici. Gli orecchini Canova ripropongono elementi del collier di camei creato da Antonio Canova, unico gioiello realizzato dallo scultore alle fine del Settecento. I gioielli firmati Laura Visentin sono ornamenti raffinati, di piccole dimensioni, dall’eleganza senza tempo e dalle forme morbide, stondate e irregolari. Tutte le creazioni sono disegnate e fatte a mano da Visentin e dai suoi collaboratori in Italia. L’autrice orafa vicentina è anche stata selezionata con il suo bracciale Ginkgo per la mostra “Befree: la libertà nel gioiello e nell’accessorio moda”, curata dal Poli.Design e ospitata all’interno della manifestazione Homi & Jewels. Crediti fotografici: Sofia Fernandez Stenstrom
PERCASSI RETAIL HA CURATO LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO STORE NIKE A MILANO A fine 2021, è stato inaugurato a Milano il nuovo negozio Nike con Percassi, nel rinnovato complesso commerciale e residenziale Corso Buenos Aires 59. Nello store, di circa 780 mq, i prodotti, i servizi e il design sono stati pensati per soddisfare le esigenze quotidiane dei clienti. Come gli altri negozi Nike, anche questo pone al centro il consumatore, offrendo un’esperienza d’acquisto sempre più coinvolgente, sfruttando il potenziale del digitale dell’applicazione Nike. Per tanto, all’interno del negozio è possibile scansionare i prodotti e visualizzarne le caratteristiche, oltre a consultare l’inventario digitale, per verificare la disponibilità di modelli, di colori e di taglie. È attivo anche il servizio per acquistare on-line e successivamente ritirare in negozio, oppure farsi recapitare gli articoli direttamente a casa. Percassi Retail, società che tra le varie attività svolte sviluppa e gestisce reti commerciali in franchising, è partner di Nike da 21 anni.
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maggio\ giugno 2022
NEL 2021 BROOKS RUNNING OTTIENE UN MILIARDO DI DOLLARI DI FATTURATO GLOBALE Brooks Running chiude il 2021 con un fatturato globale superiore a 1,11 miliardi di dollari e una crescita totale del 31%, rispetto all’anno precedente. Nel territorio EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), la crescita del fatturato è del 25%. Il dato EMEA fotografa la crescita di Brooks in tutta l'Europa, con oltre il 20% in DACH (Germania, Austria e Svizzera), Francia, Italia, Benelux (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo) e Spagna. In particolare, il risultato complessivo del marchio è stato influenzato dalla crescita nei mercati dell'Europa meridionale: la Francia è cresciuta del 43% - anche grazie alla maggiore attenzione al segmento del trail running - mentre l'Italia e la Spagna del 28%. Una delle ragioni del successo di Brooks dipende dall’attenzione sulla corsa e sui runner. Infatti, Brooks ha registrato una crescita in tutti i canali di distribuzione negozi specializzati e di articoli sportivi in generale e store digitale. Tra i diversi modelli presentati nel 2021, la Ghost ha confermato l’apprezzamento da parte dei runner con un +21%. Un risultato dovuto anche all’impegno del marchio a raggiungere zero emissioni nette entro il 2040. Infatti, Ghost 14, con la sua combinazione di materiali riciclati e di compensazioni di carbonio, è il primo modello ecosostenibile di Brooks. Altre calzature particolarmente apprezzate dal pubblico sono state le Adrenaline, Glycerin e Cascadia. Significativa anche la crescita dell’apparel (+35%), anche grazie al successo della nuova collezione Run Visible, che permette ai corridori di rimanere visibili anche nelle ore notturne.
UYN PRESENTA LA NUOVA CALZATURA DEDICATA AGLI APPASSIONATI DEL VOLO L’innovativa calzatura è nata dalla collaborazione di UYN – Unleash Your Nature – con l’azienda Tutto Sport Mazzucchi di Sondrio, specializzata in tute da volo all’avanguardia e di qualità apprezzate in tutto il mondo. UYN Nature Team Mazzu è una scarpa Made in Italy, amica della natura, in pura lana merino, ideale per il pilotaggio di ogni tipo di velivolo. Il Team Mazzu è il gruppo di piloti e di sportivi nel settore aeronautico che indossano l’abbigliamento Mazzucchi e che hanno messo a disposizione la loro preziosa esperienza, per sviluppare una scarpa speciale. UYN Nature Team Mazzu è realizzata a partire dalla calza, senza alcuna cucitura, dove lo strato interno in lana merino ha un effetto termoregolante, contribuendo a mantenere il micro clima perfetto del piede. L’assenza di lacci e di parti accessorie mira a garantire una maggiore sicurezza e praticità nell’abitacolo del velivolo. La suola, con battistrada in gomma, è stata studiata per garantire trazione e controllo su ogni superficie. Ultraleggera e molto traspirante, la scarpa è rifinita sul lato con l’immagine stilizzata dell’elicottero Agusta Westland 109, modello prodotto dalla Leonardo e tra più rinomati a livello mondiale. 11
/News
BIGI CRAVATTE INAUGURA IL PROPRIO ATELIER DIGITALE Bigi Cravatte-Milano, una delle aziende italiane più rappresentative di cravatte di alta qualità realizzate interamente a mano con oltre ottant’anni di storia, ha recentemente inaugurato il proprio E-commerce, che si presenta come un atelier sartoriale, dove i clienti possono creare la propria cravatta, personalizzandola in ogni dettaglio. L’esperienza d’acquisto on-line offerta da Bigi Cravatte è unica nel suo genere e segue le regole di “una volta”, mettendo sempre al centro il cliente. Il marchio, scelto dai gentlemen di tutto il mondo, propone un E-commerce sia in lingua italiana sia inglese. Grazie alla sezione “Su misura”, i clienti possono essere guidati alla creazione della cravatta che meglio risponde alle proprie esigenze e al proprio stile. Il percorso si snoda fra una vasta gamma di proposte che spazia dal modello fino alla personalizzazione con le iniziali, passando per la scelta del tessuto, della fodera, della larghezza, della lunghezza, dell’interno, del passante e infine del colore. Gli innumerevoli tessuti tra cui è possibile scegliere sono tutti di altissima qualità e provenienti dai migliori fornitori italiani e inglesi. Inoltre, l’atelier on-line di Bigi Cravatte offre anche ascot, sciarpe, fazzoletti e papillon.
ALTAGAMMA PRESENTA LA SECONDA EDIZIONE DEL LIBRO I TALENTI DEL FARE E IL PROGETTO ADOTTA UNA SCUOLA, IN COLLABORAZIONE CON IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE A marzo 2022 a Milano Altagamma ha presentato la seconda edizione del libro I talenti del fare e il nuovo progetto Adotta una scuola, due iniziative con cui vuole proporre una ricognizione della formazione professionale manifatturiera e della sua rilevanza per la crescita delle industrie culturali e creative in Italia. I progetti sono stati illustrati alla presenza del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Lo studio di UnionCamere-Altagamma “I talenti del fare” offre un’analisi delle previsioni del fabbisogno di profili tecnico-professionali da parte delle imprese del comparto, corredata da un aggiornamento e da una descrizione delle 41 Altagamma corporate academy e delle sfide formative che questo scenario implica. La ricerca rileva che sono 346mila le figure richieste nei prossimi 5 anni, nei settori moda, design e arredamento, alimentare, motori e ospitalità. Il progetto Adotta una scuola è volto a creare un dialogo costante e una collaborazione attiva tra 17 imprese Altagamma di 5 settori differenti e 17 istituti tecnici e professionali dislocati in tutta Italia. L’iniziativa mira a un maggiore coinvolgimento dei giovani nelle professioni manifatturiere di nuova generazione, che costituiscono un elemento imprescindibile per l’eccellenza del Made in Italy. L’incontro ha visto l’intervento introduttivo del Presidente di Altagamma, Matteo Lunelli, che ha tracciato il quadro generale della formazione tecnico professionale e l’impegno pluriennale della Fondazione su questi temi particolarmente sentiti dalle imprese Altagamma.
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/Fashion
A|X ARMANI EXCHANGE E IL SUO PRIMO NEGOZIO IN ITALIA A Milano lo store più grande d’Europa A cura di Marcella Ciappi Foto © Armani
Il Gruppo Armani ha annunciato l’apertura dello store A|X Armani Exchange a Milano. Il marchio, lanciato nel 1991 a New York, dopo più di trent’anni approda in Italia con il suo primo negozio, oltre che il più grande e più rappresentativo d’Europa.
“Ogni progetto che riguarda Milano, per me, ha un significato speciale ha dichiarato Giorgio Armani - Il mio mondo non ha confini, ma il suo centro è qui. Questa apertura rappresenta un passo importante nella storia del Gruppo Armani e nella evoluzione di A|X Armani Exchange, la linea nata nel 1991 e da sempre in sintonia con il mondo dei giovani, il più dinamico dei marchi del nostro portfolio. Corso Vittorio Emanuele II mi è sembrato il luogo perfetto per l’apertura del primo negozio in Italia: un’arteria il cui potere di richiamo per generazioni diverse di consumatori perdura nel tempo, il cui fascino attira un pubblico eterogeneo per età, provenienza, inclinazioni. L’atemporalità, per me, è importante, così come l’inclusione, che qui si realizza appieno. Sono orgoglioso di questo nuovo spazio, non solo perché è il più grande tra quelli aperti in Europa, ma perché testimonia il dialogo costante con la gente, al quale tengo oggi più che mai”.
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Lo spirito inclusivo e democratico del brand è evidenziato dalla scelta della location: Corso Vittorio Emanuele II, a pochi passi da piazza San Babila, luogo di shopping e di aggregazione multi-generazionale. Anche lo staff del negozio è stato selezionato da una ricerca pubblica e aperta a tutta la città, attraverso un’attività di affissioni e una campagna social, con lo slogan “I need you”. Parte di un edificio ideato da Giò Ponti, nel quale si inserisce in modo armonico, lo store, progettato da Giorgio Armani con il suo team di architetti, è essenziale ma ad alto impatto visivo. La facciata, caratterizzata da un movimento ad angolo, colpisce con le tre grandi vetrine allestite sulle quali campeggiano le iniziali luminose A e X. Lo spazio si estende su due livelli per una superficie complessiva di circa 480 metri quadri ed è caratterizzato da una scelta essenziale di colori e materiali.
I listelli di rovere, elemento distintivo del linguaggio minimalista di Armani, definiscono l’ambiente rivestendo le pareti a tutta altezza e filtrano la luce mentre offrono sostegno ai piani di appoggio dei prodotti. Il pavimento è a effetto pietra, il soffitto ha un aspetto tecnico con impianti a vista mentre del vetro trasparente è stato scelto per l’ascensore e le scale che collegano i due piani. Un nastro nero, infine, corre sulla parte alta delle pareti per tutto il perimetro dello store, proiettando informazioni grafiche e logo. L’intero progetto è stato concepito in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale, dalla scelta dei materiali, alle finiture e ai rivestimenti fino all’ illuminazione. I materiali, dal metallo al vetro, sono facilmente recuperabili, riutilizzabili e riciclabili. Le ceramiche sono prodotte con una percentuale di materia riciclata
maggio\ giugno 2022 tra il 20 e il 40%. Il legno e i rivestimenti provengono da foreste certificate FSC (Forest Stewardship Council). Il sistema di illuminazione, con tecnologia LED di ultima generazione, è stato studiato per contenere gli sprechi. Sistemi e tecnologie all’ avanguardia rendono unica l’esperienza di shopping: grandi videowall, “Smart Check Out” e “POS in mobility” per dinamizzare i pagamenti. La connessione con la musica è vissuta in un’area destinata alla presentazione di progetti speciali.
L’IMPEGNO DI A|X PER L’AMBIENTE Ridurre il consumo di acqua, diminuire gli sprechi e produrre meno emissioni sono i tre propositi su cui A|X intende basarsi per cambiare il futuro della moda orientandolo verso un utilizzo più responsabile delle risorse e verso processi più sostenibili. Armani Exchange si impegna a fondo su questi tre aspetti: • ATTENZIONE ALL’UTILIZZO DI ACQUA - La scelta consapevole di materiali di recupero o di origine organica comporta anche una netta diminuzione del consumo e dell'utilizzo di acqua. • ATTENZIONE ALLE MATERIE PRIME - L’utilizzo parziale di fibre riciclate o derivate da plastica recuperata e di fibre di origine organica permette di diminuire la produzione di scarti e sprechi. • AT TENZIONE AL PIANETA Grazie a materiali di recupero e all’uso di fibre di origine organica si riduce l’impatto sulla salute dell’ambiente perché diminuiscono l’utilizzo di prodotti chimici e il consumo di risorse energetiche. Per info: www.armaniexchange.com www.armani.com
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MARCELO BURLON County of Milan
Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Maria Giulia Linfante Fotografie di Emilio Tini Makeup Annamaria Negri Hair Style Maurizio Caruso Morreale Wearing@countyofmilan
L'Argentina di Marcelo e la scalata verso Milano. Quanto le tue origini hanno influenzato il tuo stile? Il mio stile è un mix di tutti i posti dove sono stato, le esperienze fatte, le cose viste. Certamente le mie origini della Patagonia Argentina sono per me un tema ricorrente, dalla simbologia degli indigeni Mapuche alle comunità hippie di El Bolsón. Tutto il clima di club e rave culture del centro Italia degli anni '90, che da un certo punto di vista allora era il centro del mondo, nel quale ho passato l'adolescenza e che mi ha infine portato a Milano, è un altro cardine del mio immaginario. La spiritualità e l'esoterismo, insieme a tutti quei movimenti che possiamo definire "street" e ai quali sono tutt'ora legato, sono infine lo scalpello con cui scolpisco il mio stile. A quali influenze si ispira lo stile di County of Milan? County of Milan, per certi versi sono io
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e io, per altri, sono County of Milan. È una conversazione aperta su di me e sui miei interessi, con un filtro "commerciale" perché oltre la poetica, i brand sono anche fatti di prodotti. Qual è il tuo pubblico? Il mio pubblico è un gruppo allargatissimo di amici ed amici di amici, ma anche di "sconosciuti" che vogliono diventare amici. County of Milan come "contea" è un aggregatore culturale di identità, personaggi, talenti, artisti, sportivi,
maggio\ giugno 2022 musicisti, in continua crescita, inclusivo e aperto. In che cosa si differenzia County of Milan? County of Milan, a differenza di molti brand, non nasce da una trovata commerciale e da un business plan, ma in maniera organica, da una community che si era creata intorno a me nel periodo in cui organizzavo eventi e spesso ero in viaggio come dj. C'è una cultura alle spalle del marchio, vedendo cosa succede intorno a County of Milan si sente. Quali collaborazioni sono nate con il tempo? Le collaborazioni sono la vera forza di County of Milan e sono un'ottima occasione per avviare nuove conversazioni, avvicinarsi a nuovi pubblici, ibridarsi. Con il tempo ne sono nate tantissime e di vario genere: automobili con Lamborghini, bomber con Alpha Industries, champagne con Moët & Chandon, abbigliamento con NBA, MLB, Muhammad Ali, sneakers con Reebok, boots con Timberland, sedie con Kartell, candele con Seletti, coperte con Pendleton, tappeti con Illulian, occhiali con Linda Farrow e Retro Super Future... solo per citarne alcune.
mondo della moda sia cambiato molto. Dopo aver provato un approccio digitale, nel momento in cui era impossibile il contatto, si sono tutti un po' adattati, ma appena è stato possibile, sono tutti subito tornati a organizzare sfilate, feste, cene, cocktail party. La vera differenza l'abbiamo vista nelle abitudini di acquisto delle persone. Fondazione Marcelo Burlon: di cosa si tratta? Fondazione Marcelo Burlon è una fondazione che si occupa del sostegno dei diritti umani, delle minoranze culturali e di genere, della sensibilizzazione sulla ricchezza delle diverse culture autoctone, in occasione del MiArt. Progetti per il futuro? Ne ho sicuramente molti, sto lavorando su e tramite la Fondazione per individuare progetti e per aiutare a diffondere e creare cultura. Ho certamente anche obiettivi per County of Milan e progetti in divenire, ma in linea di massima preferisco parlare del presente. L'ultima domanda di rito: gli ultimi 3 brani ascoltati della tua lista di Spotify? - Rock fe la Selva Madre, Pescado Rabioso - Como un pajaro libre, Mercedes Sosa - Epuyen, Lautaro Dávila
Come si è evoluto il mondo della moda post pandemia? Nonostante la pandemia non penso il
della promozione e divulgazione delle arti figurative, performative e digitali. L'ho inaugurata lo scorso giugno con un festival insieme a Club To Club, tenutosi a Ibiza su un palco circolare circondato da Ulivi centenari nel mio giardino, con performance curate da Arca. La documentazione dell'evento, affidata agli ospiti e rielaborata da Weirdcore è poi uscita in streaming a fine settembre a sostegno di Casa Marcella, una casa rifugio per persone trans. Con la fondazione abbiamo di recente supportato Watot, un progetto umanitario legato al nuoto per i bambini della Tanzania; ed OutPut, un ciclo di performance di Riccardo Benassi e Michele Rizzo, curate da Davide Giannella,
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/Fashion Ester Pantano
È stata una Pasqua coloratissima e gioiosa quella della stilista pratese Eleonora Lastrucci, grazie all’idea di rivestire uova e colombe con l’eccedenza dei suoi tessuti. Via pertanto a splendide pashmine ed avvolgenti foulard, uscite direttamente dalle mani di esperte lavoranti, realizzate con grande maestria in veste multicolore. “Sono stata sempre molto vicina al mondo del volontariato e del sociale – afferma – e quindi quale idea più bella nell’affiancarmi alla Fondazione dell’ANT, dal momento che la conosco da molti anni, sviluppando progetti comuni insieme. Accolta con piacere l’iniziativa, ho rivestito le uova di cioccolato con sofisticate pashmine e le colombe con grandi foulard variopinti, da vendere poi per beneficenza. Ci è sembrato opportuno avvalerci di due testimonial d’altissimo livello, quali la giornalista–scrittrice Federica Cappelletti, donna d’innata dolcezza moglie di Pablito, il compianto campione del mondo Paolo Rossi, e l’attrice Ester Pantano, splendida bellezza mediterranea da poco apparsa nella fiction ‘Makari’, nonché nelle sale cinematografiche per la seconda serie di ‘Diabolik’.” Parliamo di lavorazioni squisitamente pratesi. “Assolutamente, Prato oltre ad essere il più grande centro tessile d’Europa è la cittadina dei più importanti distretti
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ELEONORA LASTRUCCI La mia moda sostenibile
A cura di Carla Cavicchini
maggio\ giugno 2022 industriali d’Italia, che si avvale di un depuratore di nuova generazione, a vantaggio e sostegno dell’ambiente.” Lei è nota in Italia, Europa e non solo, per la creazione e particolarità dei suoi abiti. “Abiti esclusivi da cerimonia e sposa, creati e pensati per ogni donna, che regolarmente sfilano sui ‘Red-Carpe’ più prestigiosi dei vari Festival del Cinema, quali Roma, Venezia, Cannes ed altri ancora.” Suscitando regolarmente sensualità, glamour, romanticismo, in estrema raffinatezza. “Lo spero, orizzontandomi tut tavia verso la consapevolezza dell’ambiente favorendo un buon impatto ecologico e sostenibile.” Un sogno squisitamente ‘green’? “Beh, sappiamo tut ti che il nostro pianeta è a rischio, vedi le stagioni impazzite in dipendenza dei cambiamenti climatici in atto. Il futuro volge verso
Federica Cappelletti
le energie rinnovabili di conseguenza è necessario ridurre in maniera netta le emissioni nocive, è basilare. Cerchiamo pertanto di sprecare il meno possibile, già l’industria della moda annualmente genera tonnellate di rifiuti, operando pur troppo in maniera massiccia sul surriscaldamento degli spazi in cui viviamo.” Vediamo soluzioni in merito? “Non si attuano decisamente dall’oggi al domani, fortunatamente la coscienza ecologica anche da parte di noi stilisti è maggiormente avvertita, verso modelli di recupero, del riciclo e del riuso, a discapito dell’usa e getta di prima.”
Ester Pantano
Tradotto in economia circolare. “Esatto, un modo per l’azienda stessa d’incrementare il ‘ VA’, il così det to valore aggiunto, trasformando i rifiuti in materiali ecocompatibili. Ma va bene anche “eco-friendly”, è così di moda...
LA FONDAZIONE DEL’ANT ASSISTENZA, PREVENZIONE, FORMAZIONE, RICERCA. Composta da medici ed infermieri, vanta un’esperienza quarantennale gratuita nell’ambito del soccorso medico a domicilio nei confronti dei malati di tumore operando anche nella prevenzione oncologica. Stavolta la vendita delle uova di pasqua e delle colombe, si è prestata al soccorso e sostegno di migliaia di persone colpite dalla malattia nella regione della Toscana e territorio bresciano. Per info: www.ant.it
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/Fashion
PIQUADRO PER CORNO ALLE SCALE Una nuova linea ad alta performance
A cura di Marcella Ciappi Foto © Piquadro
Una nuova linea di zaini e borsoni ispirati alle sue montagne concretizza gli sforzi e la mission di Piquadro, ovvero la ricerca continua per lo sviluppo di materiali e soluzioni ad alta performance. Equipaggiata con accessori funzionali a diverse discipline, realizzata in materiali ultra-performanti e con un’attenzione particolare all’’ambiente, la linea Corno alle Scale si rivolge in primis agli appassionati di sci alpinismo, sci alpino e snowboard. In secondo luogo punta anche sugli amanti del trekking e del trail e propone un‘’ampia gamma di prodotti i cui elevati standard tecnici sono attestati dagli atleti e dagli allenatori della Federazione Italiana Sport Invernali di cui Piquadro è sponsor da quasi dieci anni. Il materiale principale di cui la nuova linea Piquadro Corno alle Scale è realizzata è la Cordura 305 DEN, un tessuto altamente performante in termini di durata, leggerezza e resistenza all’abrasione, allo sfregamento e agli strappi. Il trattamento Water Resistance doppio strato ne garantisce inoltre l’impermeabilità. Come tutti i tessuti Piquadro, anche questa Cordura è un
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materiale eco-friendly in quanto riciclata al 40% (utilizzando bottiglie di PET). Si inserisce quindi a pieno titolo nella strategia green dell’azienda bolognese basata sulle guideline del suo bilancio di sostenibilità che impone l’utilizzo di materiali riciclati e il controllo della filiera oltre che l’efficienza energetica, la riduzione di emissioni e dell’uso di risorse naturali, nonché azioni a favore del territorio. Ed è proprio da un progetto più ampio a favore del territorio che nasce la linea Corno alle Scale. Dal settembre 2020 Piquadro è infatti in prima linea per supportare la comunità delle sue montagne attraverso il rilancio della stazione sciistica dell’Appennino bolognese sulle cui piste si allenava da ragazzino Alberto Tomba. Per la sua rinascita, Marco Palmieri, fondatore e presidente di Piquadro, ha deciso di impegnarsi in prima persona con l’intento di sviluppare un turismo consapevole e sostenibile che permetta di trovare un equilibrio tra la sostenibilità economica e quella ambientale. La Corno alle Scale, una linea estremamente tecnica progettata e testata sulle nevi del Corno alle Scale, è la sintesi perfetta di sostenibilità e performance e rappresenta proprio questo desiderio di fruizione della natura senza deturparla.
maggio\ giugno 2022 CA5769CAS Zaino da trail realizzato in Cordura riciclata al 40% altamente performante, impermeabile e ultra-resistente ad abrasione, strappo e strofinio. Il sistema di ganci di cui è dotato permette di fissare i bastoncini mentre la rete estraibile è perfetta per il caschetto. Lo zaino è anche dotato di sistema per l’idratazione e di una tasca frontale zippata e nastrata.
CA5891CAS2 Zaino porta-scarponi da sci realizzato in Cordura riciclata al 40% riciclata altamente performante, impermeabile e ultra-resistente ad abrasione, strappo e strofinio. È dotato di sistema di ventilazione e di ganci per il carco e la luce a led.
BV5506CAS2 Trolley realizzato in Cordura riciclata al 40% altamente performante, impermeabile e ultra-resistente ad abrasione, strappo e strofinio. È dotato di un sistema di ganci che consentono la modularità agganciandovi lo zaino abbinato.
CA5890CAS2 Sacca per il trasporto degli sci realizzata in Cordura riciclata al 40% altamente performante, impermeabile e ultra-resistente ad abrasione, strappo e strofinio. È pensata per il trasporto di due paia di sci e bastoncini e ha una pratica tasca esterna zippata impermeabile.
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IL CORNO ALLE SCALE Il Corno alle Scale è una montagna dell’Appennino toscoemiliano situata nel comune di Lizzano in Belvedere, con il versante settentrionale e la vetta a 1.945 mslm inclusi nell’area della città metropolitana di Bologna e parte del versante meridionale inclusa invece nella provincia di Pistoia. Il nome deriva dalla singolare forma della parete settentrionale, costituita da una serie di balze rocciose a gradinate. Il Corno alle Scale è sede di un’importante stazione sciistica e si trova all’interno del Parco regionale del Corno alle Scale, istituito nel 1988. Si estende in una sorta di anfiteatro naturale che dalla cima giunge fino al lago Scaffaiolo. Le piste per lo sci alpino, si estendono su 13 Km ai quali si aggiungono due anelli per lo sci di fondo. Gli amanti dello lo snowboard possono usufruire anche di uno snowpark che viene allestito in località Le Malghe. La montagna offre diversi percorsi escursionistici
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per tutti i livelli, dai più amatoriali ai più tecnici. Sul fronte dell’alpinismo, durante la stagione invernale, i canali che scendono lungo i fianchi rappresentano una meta ambita per gli alpinisti della zona e per i corsi CAI. Lungo la parete nord si aprono infatti quattro canali di difficoltà crescente, mentre vicino ai Balzi dell’Ora è presente il Canalone dei Bolognesi, il più impegnativo, valutato tra AD+ e D a seconda delle condizioni. Per quanto riguarda l’arrampicata, i massi di arenaria che si scoprono dalla neve in primavera sono un’attrattiva per la pratica del bouldering. La Croce di Punta Sofia è il simbolo del comprensorio e offre uno spettacolo straordinario. È infatti l’unico crinale in Italia da cui è possibile vedere in lontananza le Alpi verso nord e, nelle giornate particolarmente serene, il mar Tirreno e le isole della Sardegna, della Corsica e dell’Elba verso ovest oltre al Mar Adriatico a est.
maggio\ giugno 2022 CORNO ALLE SCALE E IL GRUPPO PIQUBO La società Corno alle Scale Srl, che lo scorso luglio si è aggiudicata la gara di appalto per la gestione della stazione sciistica, è una partecipata del gruppo Piqubo, controllante di Piquadro, e vede fra i propri azionisti anche altre attività locali quali maestri di sci e associazioni per la promozione del territorio. La finalità del gruppo Piqubo è di sostenere la comunità delle sue montagne promuovendo lo sviluppo economico e sociale tramite un turismo sostenibile e aperto alle diversità e al rispetto dell’ambiente.
PIQUADRO Piquadro è un marchio italiano di prodotti tech-design per il lavoro, il viaggio e il tempo libero. Nato nel 1998, ha raggiunto in pochi anni un posizionamento ben definito ispirato ai valori di design e performance e in grado di venire incontro alle esigenze e aspirazioni di un pubblico che viaggia molto, persone che si spostano di frequente per lavoro e per piacere, uomini e donne che scelgono il linguaggio del design piuttosto che quello della moda ed esigono elevate performance oltre che stile. I p e l l a m i , e s c l u s i v a m e n t e i t a l i a n i , p r ove n g o n o prevalentemente dal distretto conciario toscano, il più noto e prestigioso a livello mondiale. Abbinati a tessuti tecnologici di ultima generazione, danno origine a prodotti dall’estetica riconoscibile ed essenziale in colori classici e tinte inedite. Le origini di Piquadro risalgono al 1987 quando Marco Palmieri, oggi Presidente e Amministratore Delegato, fondò la sua azienda che inizialmente produceva in conto terzi sull’Appennino Tosco-emiliano, a metà strada tra Bologna e Firenze, dove tuttora si trova il quar tier generale nell’av veniristico stabilimento in vetro e cemento progettato dall’architetto Karim Azzabi. Il marchio Piquadro è di proprietà del Gruppo omonimo quotato dal 2007 alla Borsa Italiana e operante nel settore della pelletteria anche attraverso i marchi The Bridge e Lancel. Capisaldi per i tre brand sono la cura per i dettagli e la qualità della lavorazione e dei pellami ma, mentre il prodotto Piquadro si distingue per un design innovativo e un contenuto tecnologico, quello The Bridge esalta il sapore vintage della lavorazione ar tigianale tosc ana e inf ine le colle zioni L ancel incarnano l’allure parigina di una maison fondata nel 1876. La rete distributiva si estende su oltre 50 paesi nel mondo e conta su 180 punti vendita che includono 83 boutique a insegna Piquadro (55 in Italia e 28 all’estero di cui 48 DOS-directly operated stores e 35 in franchising), 12 boutique a insegna The Bridge (12 in Italia e di cui 10 DOS-directly operated stores e 2 in franchising) e 85 boutique a insegna Lancel (64 in Francia e 21 all’estero di cui 78 DOS-directly operated stores e 7 in franchising). Il fatturato consolidato del Gruppo, relativo all’esercizio 2020/2021 chiuso al 31 marzo 2021, è pari a 113,5 milioni di Euro. Per info: www.piquadro.com www.cornoallescale.net
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A cura di Carla Cavicchini
Una gonna per amico
ERMANNO SCERVINO
/Fashion
Ermanno Scervino
È in una bella ed assolata giornata che quasi ‘catturo’ Scervino, proprio lo stilista Ermanno Scervino. Mentre esce da una delle sue boutique poste nel cuore di Firenze. Mi viene quasi da dire... “quadrilatero della moda”, facendogli tuttavia osservare che tale definizione è maggiormente ‘posta’ nel contesto milanese e lui, con gran nonchalance... “siamo in via Strozzi e direi d’andare oltre visto che di quadrilateri ne abbiamo tanti!” Inevitabile dunque proprio nella città
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dantesca menzionare Giorgini con la sua prima sfilata a Pitti. “Esatto, nella Sala Bianca, primi anni ’5 0 ci rc a . Pe cc ato c h e si r iu s cì a portare avanti il progetto della sfilata. Conseguentemente, negli anni ’70, divenne Milano la capitale della moda”. Nonostante tutto a distanza di decenni i cambiamenti sono avvenuti. “Evidente, la moda è sempre di moda! Vero e proprio settore trainante di tutti cambiamenti, capace d’abbracciare i vari ambiti artistici, culturali, di costume.
maggio\ giugno 2022 “ B e h ...q u e s t a è u na b at t a glia ch e porta avanti da 30 anni. È una donna che è stata sempre molto attenta ai cambiamenti in generale, godendo di conseguenza di grande stima da parte mia. Qui, a Firenze, è stata e viene molto spesso, ha un suo ufficio e molti dei suoi capi sono prodotti in questa culla dantesca, in Toscana.” Capisco la fretta e quindi più veloce della luce gli chiedo: e lei, come si adopera in merito? “Per essere di moda ci vuole uno sguardo attento al sociale, al clima eternamente in trasformazione...a tutto! Buongiorno!”
Non a caso quando nacque qui, era quasi ‘couture’...sì, ‘couture’ e adesso Milano è diventata ‘pret a porter’, una concorrenza diret ta con la Francia, Parigi...Ecco io sono molto felice che la capitale lombarda sia diventata così importante. Cosa ne pensa dei sensazionalismi di grande eccentricità tipo la provocazione degli uomini che sfilano con la gonna? Un modo per attirare l’attenzione, oppure gioco-forza di far parte di tale contesto? “ Fa n n o p a r t e d e l c o n t e s t o v o l t o all’emancipazione e sono molto contento di vedere le gonne indossate dal sesso maschile quale omaggio alla femminilità. Con questo non è che siano meno maschili: parlo di una cosa piacevole qual forma d’evoluzione.”
Lei come le veste le ‘sue’ donne? “Mi piace che le donne che ves to si sentano belle, femminile e contemporanee. La bellezza esiste ad ogni età.” Proseguiamo parlando della stilista inglese Vivienne Westwood invitata a Firenze in occasione della “Biennale d ’A r te”, sot to lin e a n d o il clim a d a proteggere da troppa deturpazione, nonché gli altri vari aspetti sociali che lei prende seriamente in considerazione.
E h . . . b e l l a l e zi o n e , s o p r a t t u t t o d i sostanza capendo che la moda non sempre è vanit à! Con tut ti i suoi ‘buongiorno’ la libero chiedendole qual è stato il sarto più importante a livello mondiale. “Non uomo bensì donna: Coco Chanel segnalando un vero e proprio fatto di costume. Con lei è nata la moda.” I l ‘ b u o n g i o r n o’ s u c c e s s i v o a r r i v a simultaneamente da entrambi in co n s i d e r a z i o n e c h e m o d a e m o d i possono benissimo convivere. Poiché... questa è la moda!”
Ma non va a discapito della professionalità degli stilisti? “No, non credo. È il pubblico che sceglie e sposa le scelte stilistiche del designer. Ripeto, è una volontà maschile quella d’indossare tale capo.” Per lei, Ermanno Scervino, il buon gusto cos’è, da cosa è dato? “Beh, a prescindere da tutto il buon gusto è riconoscibile. Personalmente amo chi osa con capi inusuali.
Ermanno Scervino, Via degli Strozzi 32R - Firenze
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/Fashion La nuova apertura rappresenta il 9° punto vendita del retailer di moda internazionale in Italia, e il 1° in assoluto in pieno centro città, man mano che prosegue con la sua costante strategia di espansione nel Paese.
Primark, il rivenditore di moda internazionale, ha inaugurato il nuovo flagship store e headquarter per l’Italia in Via Torino a Milano creando oltre 250 nuove opportunità di lavoro. Questa apertura rappresenta un importante traguardo per Primark nella sua costante espansione in Europa e negli Stati Uniti, in quanto consiste nel 9° punto vendita in Italia e nel 3° nella città di Milano, oltre ad essere il 1° in assoluto in pieno centro città. Da quando Primark ha inaugurato il suo primo negozio italiano ad Arese nel 2016, la sua offerta impareggiabile in termini di convenienza e accessibilità per ciascuna categoria di moda, articoli per la casa e beauty, ha riscosso e continua a riscuotere grande apprezzamento tra i clienti italiani, senza mostrare alcun segno di rallentamento. Questa inaugurazione fa seguito ai nuovi punti vendita inaugurati lo scorso anno a Roma e Catania, che saranno presto seguiti
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PRIMARK Nuovo flagship store con headquarter nel cuore milanese
A cura della Redazione
maggio\ giugno 2022 anche dalle città di Torino, Bologna, Caserta, Venezia e Chieti. La superficie commerciale totale di Primark in Italia arriverà così a oltre 55.000 metri quadrati, creando 1.000 nuove opportunità di lavoro come parte della sua più ampia strategia di espansione nel mercato italiano. Il nuovo flagship store si svilupperà su cinque piani, dove i clienti potranno acquistare le ultime tendenze moda e gli articoli must have per tutti i giorni, così come le famose collezioni in licenza – tra cui NBA e Disney – che hanno riscosso un enorme successo tra i clienti italiani, oltre a un’area dedicata agli ultimi trend in fatto di denim. Lo store di Via Torino offrirà anche un'ampia gamma di prodotti di abbigliamento e articoli del brand ‘Primark Cares’, a testimonianza dell’impegno del retailer nel rendere la moda più sostenibile alla portata di tutti. Insieme agli uffici nazionali di Primark Italia, sopra il negozio l'edificio ospiterà anche il nuovo showroom dedicato alla stampa. Questo nuovo store impiegherà oltre 400 dipendenti di 24 nazionalità diverse, creando così 250 nuove opportunità di lavoro che spaziano da figure di assistenza alla vendita, visual merchandiser e addetti alle risorse umane. Molti dei dipendenti del negozio, che hanno iniziato a lavorare con noi nel 2016 quando abbiamo inaugurato il nostro primo punto vendita ad Arese, assumeranno ora ruoli manageriali nel nuovo store di Via Torino, portando il numero totale dei dipendenti nell'area di Milano a più di 800.
PRIMARK Primark è un rivenditore di abbigliamento internazionale che impiega oltre 65.000 dipendenti in 14 Paesi in Europa e negli Stati Uniti. Fondata in Irlanda nel 1969 con il nome di Penneys, Primark offre prodotti convenienti e accessibili per tutti, dagli articoli basic per uso quotidiano alle ultime tendenze moda donna, uomo e bambino, bellezza, beauty, articoli per la casa e accessori. Con l'obiettivo di offrire un’esperienza di acquisto indimenticabile all’interno dei propri negozi, Primark continua ad espandersi in attuali e nuovi mercati con l'obiettivo di raggiungere la quota di 530 punti vendita entro la fine del 2026, inclusi le prossime aperture in Romania e Slovacchia. Primark si impegna per rendere la moda sostenibile alla portata di tutti. Ciò si concretizza quotidianamente in Primark Cares, con l’obiettivo di realizzare prodotti più sostenibili alla portata di tutti, ridurre il proprio impatto sul pianeta e migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Per far ciò, Primark ha annunciato una serie di impegni sui cui progressi renderà conto su base annuale. Tra questi la volontà di realizzare tutti i suoi vestiti da materiali riciclati o provenienti da fonti più sostenibili, garantire che tutti gli indumenti siano progettati sin dall’inizio per essere riciclabili, dimezzare le emissioni di carbonio lungo la catena del valore e perseguire un salario dignitoso per i lavoratori della catena di approvvigionamento.
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/Fashion
FREDDY E FEDERGINNASTICA Insieme verso Parigi 2024
A cura di Marcella Ciappi Foto © Freddy
Alla luce dei successi ottenuti da Vanessa Ferrari, argento al corpo libero, e dalle Far falle della Squadra Nazionale di Ritmica, bronzo d’Insieme, durante l’ultimo appuntamento olimpico, nonché degli altrettanto esaltanti risultati ai Mondiali di Kitakyūshū, in Giappone, Freddy, azienda leader nel settore dei capi di abbigliamento sportivo e calzature, si è
impegnata ad accompagnare i ginnasti italiani verso le prossime Olimpiadi di Parigi 2024. La collaborazione durerà fino al 2025, lungo un quadriennio denso di appuntamenti nazionali e internazionali. A Freddy è stata infatti rinnovata da parte della FGI, Federazione Ginnastica d’Italia, la concessione della qualifica di “Sponsor Tecnico Ufficiale”. “Il binomio Freddy-FGI è ormai un marchio di fabbrica - ha dichiarato Gherardo Tecchi, Presidente Federginnastica - Il nostro è davvero un affiatamento che resiste da anni, un inedito assoluto nel settore, e come nei rapporti di coppia, questo è possibile solo se c’è una grande sintonia. Con Carlo Freddi sono legato da un vincolo di amicizia che va oltre i nostri rispettivi ruoli e mi auguro di ripagare la sua fiducia continuando la striscia di vittorie che ha caratterizzato le nostre ultime straordinarie stagioni”.
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L’Azienda non solo vestirà tutte le Nazionali di Ginnastica fino al 2025, ma sarà Partner Ufficiale di tutti i maggiori eventi di Ginnastica in Italia in una partnership a 360 gradi, che consolida un legame solido e vincente. La partnership tra la nota azienda di abbigliamento sportivo e la decana delle federazioni sportive riconosciute dal Coni, che va avanti senza soluzione di continuità dal 2001 - compresa la parentesi del 2008 quando Freddy sponsorizzò l’intera squadra italiana ai Giochi di Pechino – arriverà alla soglia delle nozze d’argento, con ben sei cicli olimpici vissuti sui body e sulle tute della ginnastica azzurra. Tut ti i grandi interpreti della FGI, dall’Artistica, maschile e femminile, alla Ritmica, dal Trampolino Elastico all’’Aerobica, l’Acrobatica, il TeamGym e il Parkour indosseranno i capi d’abbigliamento Freddy, con i quali hanno fatto la storia dell’inizio del millennio, collezionando primati storici e podi ad ogni latitudine e in qualsiasi
maggio\ giugno 2022 competizione. “La sponsorship tra Freddy e la Federazione di Ginnastica d’Italia sancisce una scelta ben chiara e reciproca: una vera e propria partnership che vede entrambi supportarsi per progetti comuni nei quali lo sport e il benessere sono il comun denominatore ha commentato Carlo Freddi, Fondatore e Presidente di Freddy - Nel corso degli anni, con il Cav. Tecchi è nato un profondo rapporto di stima che ci ha portati a condividere questo solido progetto per il quale sono molto felice di poter mettere a disposizione la nostra professionalità e profonda conoscenza del mondo dell’abbigliamento sportivo continuando ad offrire ai nostri atleti italiani una gamma di prodotti molto vasta e completa, atta a soddisfare le richieste del mondo della Ginnastica”. Tra le novità della nuova linea di abbigliamento e accessori creata da Freddy per gli atleti della Federazione Ginnastica d’Italia, emerge il design ma anche una novità assoluta: l’impiego per i prodotti non tecnici del tessuto jersey stretch organico che, oltre a rendere i capi molto morbidi e confortevoli, segna una direzione chiara verso la realizzazione di una fornitura sempre più eco-sostenibile. Freddy ha rielaborato anche le stampe presenti sui modelli della nuova collezione: oltre al logo lineare bianco e nero del brand e a quello istituzionale della FGI, l’azienda ha progettato un restyling della bandiera italiana che viene proposta con una banda stampata lungo le gambe laterali dei pantaloni, i fianchi dei body e sulle braccia di t-shirt felpe e giacche. La bandiera, su alcune t-shirt e polo, è combinata alla nuova scritta “Italia” color oro. I colori che dominano la collezione sono il blu, il bianco e l’immancabile azzurro Italia per i body, pantaloncini e leggings con ghette. A completare la collezione: scarpe, zaino, cappellino e un borsone da viaggio che accompagnerà gli atleti nelle loro trasferte in tutto il mondo. Una fornitura tecnica volta a supportare tutti gli atleti delle squadre nazionali FGI in ogni momento istituzionale, di allenamento e agonistico.
Alessia Maurelli Nata a Rivoli il 22 agosto 1996, ginnasta italiana, capitana della Nazionale italiana di ginnastica ritmica. Insignita Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana è aviere capo del Centro Sportivo Aeronautica Militare.
Carlo Freddi, Fondatore e Presidente di Freddy, e Cav. Gherardo Tecchi, Presidente Federginnastica
Per info: www.freddy.com
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CRESCITA RETAIL: DAN JOHN PRIMO IN CLASSIFICA Dopo due anni di successi e riconoscimenti, prosegue il progetto di espansione retail. Obiettivo: 200 flagship store in Italia e all’estero A cura di Marcella Ciappi Foto © Dan John
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PALERMO E BELGRADO Risale a dicembre l’annuncio dell’apertura di due nuovi store a Palermo e Belgrado. Il brand ha così rafforzato la propria presenza in Sicilia con l’apertura del nuovo store nello splendido centro del capoluogo siciliano e ha ripreso il processo di espansione all’estero con l’apertura di un nuovo punto vendita a Belgrado, in Serbia. Il negozio di Palermo si sviluppa su una superficie di 130 metri quadrati in Via Ruggero Settimo 36, una delle principali vie dello shopping, definita “Il Salotto di Palermo” grazie alla presenza di numerose boutique. “Felice e orgoglioso della prossima apertura del nostro terzo punto vendita Dan John a Palermo - ha affermato Daniele Raccah, CEO di Dan John - Saremo ora anche nello storico “salotto di Palermo”. Grazie Sicilia, come sempre ci accoglie con calore ed entusiasmo. Vi aspettiamo dal 24 dicembre in Via Ruggero Settimo 36”.
maggio\ giugno 2022 Il nuovo store di Belgrado si sviluppa invece su una superficie di 94 metri quadrati in Via Knez Mihailova, 40, la principale via dello shopping e meta turistica e commerciale della città. L’azienda rafforza così la propria presenza sul territorio, dopo l’apertura di altri punti vendita a Belgrado e Niš. “Con orgoglio italiano - ha dichiarato Daniele Raccah - sono lieto di annunciare il Dan John numero 110, che apre nella splendida Belgrado, in Knez Mihailova 40. Dopo tre aperture di successo nella stessa città nei mesi scorsi, apriamo anche il quarto punto vendita. L’espansione e il successo Dan John nel mondo continua e dopo la Spagna, il Belgio, la Macedonia del Nord, Malta, Montenegro e Serbia, nei prossimi mesi del 2022 sbarcheremo in Francia, Korea e Dubai, con l’obiettivo di aprire 200 punti vendita entro i prossimi 3 anni”. Gli store sono pensati per riflettere il DNA del brand, attraverso la cura del prodotto e dell’immagine riconoscibile, caratterizzata da dettagli in marmo e legno, che attrae il consumatore. I nuovi spazi sono stati progettati pensando al cliente, per lasciargli un ricordo indelebile di un’esperienza d’acquisto unica, mettendo in risalto l’eccellenza del prodotto Dan John. GENOVA È a Genova l’apertura del primo store Dan John dell’anno. Lo store si sviluppa su una superficie di 74 metri quadrati in Via XX Settembre 260/262, via principale dello shopping nel centro della città. Una location elegante e curata, con un affaccio diretto su strada con due vetrine che mostrano l’inconfondibile stile del brand. “L’apertura tanto attesa dai nostri clienti in Liguria è ora una realtà! A Genova, nella splendida Via XX Settembre, è arrivato Dan John. La nostra espansione in Italia continua, portando eleganza e stile per l’uomo contemporaneo in tutte le principali città del Bel Paese. Iniziamo questa nuova avventura forti nella dedizione e passione che abbiamo per il nostro progetto. La nuova apertura premia gli sforzi fatti nell’ultimo anno. Con Genova il 2022 parte alla grande” è stato il commento di Daniele Raccah. SARONNO L’inaugurazione di un punto vendita del multistore romano in Lombardia ha seguito a stretto giro quella di Genova. Il nuovo negozio Dan John si trova a Saronno in provincia di Varese, e si sviluppa su una superficie di 150 metri quadrati in Corso Italia 23, via principale dello shopping nel centro della città. Un luogo elegante e curato, con tre vetrine che riflettono l’inconfondibile stile del brand. “Il gruppo Dan John è orgoglioso di annunciare l’apertura di un nuovo punto vendita in Lombardia - ha dichiarato Daniele Raccah, CEO di Dan John - Inauguriamo a Saronno, in Corso Italia 23, in pieno centro città. Il punto vendita si sviluppa su una superficie di ben 150 metri quadrati arredati nel tipico stile Dan John - accogliente e moderno. Uno spazio elegante e curato nei minimi dettagli, servito dai nostri addetti vendita professionali e cortesi. Il 2022 continua alla grande!”. Anche questo store, come gli altri, è pensato per riflettere il DNA del brand, attraverso la presentazione del prodotto e l’immagine chiaramente riconoscibile.
DAN JOHN La Dan John è un’azienda di moda italiana, fondata da Daniele Raccah e Giovanni Della Rocca, che opera nel settore dell’abbigliamento total look uomo, con l’ambizione di offrire al mondo maschile una perfetta fusione tra eleganza classica e comfort che lo accompagni nel lavoro e nel tempo libero, con un rapporto qualità/prezzo altamente concorrenziale. Il marchio Dan John propone due collezioni l’anno con integrazione di flash stagionali. Il gruppo Rinah SpA-Dan John si è classificato al primo posto per crescita più rapida in Italia nel 2021 del settore retail nella classifica “la Repubblica Affari & Finanza Campione della Crescita”. Rinah SpA-Dan John è stata nominata inoltre l’azienda numero uno per la crescita piú rapida in Europa dal Financial Times. Dan John ha raggiunto anche il primo posto retail nella classifica “Leader della crescita 2020” redatta dal Sole 24 Ore, principale quotidiano di Finanza in Italia. Il prestigioso premio è stato assegnato, dopo uno studio di oltre 7000 aziende in tutta Italia, grazie ai numeri straordinari raggiunti da Dan John negli ultimi 3 anni. La pandemia e la conseguente crisi economica non hanno quindi arrestato il processo di espansione di Dan John che guarda al futuro in maniera proattiva. Per info: www.danjohn.com
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/Beauty Portare la spa in casa, renderla democratica, accessibile. Questo l’obiettivo di PF47 - Italian Cosmetic, startup beauty made in Trentino nata dall’intuito di Federica Dalla Costa, 23 anni, e della mamma Michela Mancabelli, spa manager entrambe. Una gamma di cosmetici intensivi self treatment per il viso e per il corpo, realizzati con acqua pura della Val di Fiemme, massima concentrazione possibile di principi attivi e avanzate biotecnologie di veicolazione. Il progetto risponde alle recenti evoluzioni del mondo wellness, non più priorità esclusiva di centri benessere e spa, ma parte della vita quotidiana delle persone e dell’intimità della casa. PF47 mette al centro l’utente: direttamente coinvolto nella propria remise en forme, diventa attore protagonista del proprio benessere, affiancato con cura nell’apprendimento di tecniche e modalità d’uso. In PF47 il concetto di home spa si concretizza anche in un servizio di assistenza qualificata, prima, durante e dopo l’esperienza. Ogni prodotto è accompagnato da dettagliate schede d’uso; on line sono disponibili video tutorial che guidano l’utente nella corretta applicazione del trattamento e, soprattutto, il servizio assistenza è disponibile quotidianamente come consulenza telefonica e WhatsApp gestita dalle stesse Federica e Michela. Proprio come essere in spa, ma tra le mura domestiche.
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La gamma è frutto di un anno e quattro mesi di progettazione, ed è composta da due linee, corpo e viso, ognuna completa di quattro trattamenti. Per il corpo: riducente, anticellulite, rassodante antismagliature e seno. Per il viso: rimpolpante all’acido ialuronico, anti-age stimolante del collagene, multivitaminico e, ultimo arrivato, botosimile. I cosmetici sono disponibili in singole confezioni o in kit studiati per trattamenti coordinati e completi. Le formule vengono ideate da Michela Mancabelli, Product Manager, e sviluppate con la consulenza tecnico-scientifica del laboratorio LaCoDa di Ziano di Fiemme. Tutti i prodotti sono realizzati in Val di Fiemme con acqua di fonte a km0 proveniente dal Rio Sadole di Castello di Fiemme e utilizzano dove possibili erbe officinali del territorio. I principi dell’aromaterapia e della cromoterapia, alla base dell’esperienza in spa, si ritrovano in ogni cosmetico e ne amplificano gli effetti. Le texture sono studiate per ottenere il massimo della piacevolezza dall’auto-applicazione e per essere anche visivamente invitanti. La gamma PF47 è disponibile on line nell’ecommerce del brand www.pf47.it/negozio/ e in alcune parafarmacie del Trentino. È in fase di sviluppo la creazione di un circuito distributivo di parafarmacie selezionate in tutta Italia. I piani di crescita della startup prevedono il break even point già dal prossimo
PF47 ITALIAN COSMETIC La startup beauty made in Trentino porta la spa in casa A cura della Redazione
maggio\ giugno 2022
FEDERICA DALLA COSTA E MICHELA MANCABELLI, CEO e Product Manager PF47
anno, entro i 24 mesi dalla fondazione. Tra gli obiettivi del 2023, quello di affiancare aziende specializzate nella realizzazione di home spa per fornire un servizio completo di benessere a domicilio. PF47 è un progetto di benessere e di “rinascita” (anche personale) che scaturisce dall’intuito di Federica Dalla Costa nel momento drammatico del lockdown 2020. Racconta la giovane imprenditrice: «A fine marzo ero chiusa in casa con la terza settimana di didattica a distanza del mio corso di alta formazione in spa pronta a partire. Sentivo il bisogno di creare qualcosa di nuovo che mi facesse sentire bene, motivata». Da qui l’idea. Federica scende in garage dove la mamma Michela conserva studi, ricerche e formule della linea cosmetica che più di venti anni prima aveva progettato per la prima Day Spa di Bolzano, da lei aperta e gestita per anni. Si mette al lavoro e unisce pezzi di storia e competenze di famiglia agli studi recenti e all’esperienza maturata in spa. Per andare avanti e lasciarsi finalmente alle spalle non solo mesi, ma per lei anni molto complessi dovuti anche all’insorgere di un disturbo alimentare. Inizia così un progetto di “rinascita” che vede madre e figlia unite nella creazione della startup. L’8 luglio del 2021, viene lanciato ufficialmente il brand PF47.
A 23 anni Federica Dalla Costa è Ceo e Founder del marchio PF47 - Italian Cosmetic. Nasce a Bolzano nel 1999 e cresce immersa e coccolata dal mondo del wellness. Da piccolissima è spesso nella nursery di Pesoforma Club di Piazza delle Erbe, la prima Day Spa di Bolzano aperta e gestita dal 1991 dalla mamma Michela Mancabelli. Una strada, quella del benessere, che Federica sceglie di proseguire in totale autonomia e dopo un periodo difficile e delicato: nel 2015 le viene diagnosticato un disturbo alimentare che la porta a trascorre anche lunghi periodi in ospedale. Nel 2018 la salute migliora e si iscrive al Corso di Alta Formazione Professionale Tecnico superiore per la gestione del centro benessere di Rovereto. Alle lezioni in aula si affiancano numerose esperienze sul campo: Federica collabora con numerose spa di tutto il Nord Italia. La scuola, il diploma ottenuto nel giugno del 2021 e, soprattutto, la creazione del progetto PF47, segnano la sua nascita professionale e la sua rinascita personale. Veterana del settore benessere, con oltre 30 anni di esperienza alle spalle, Michela Mancabelli oggi affianca la figlia Federica nello sviluppo dei prodotti PF47. Inizia il suo percorso a 19 anni, lavorando per un noto marchio svizzero che la mette a capo dello sviluppo di una rete di oltre 30 centri benessere in Italia. Il successo del progetto le dà la consapevolezza delle proprie capacità imprenditoriali. Torna a Bolzano e nel 1991 apre la prima day spa della città nella centralissima Piazza delle Erbe. L’approccio è innovativo, Michela guarda a un concetto di benessere olistico distante dal wellness in voga negli anni Novanta. Inventa un suo metodo di cura che unisce trattamenti, macchinari e alimentazione, progettando lei stessa la formulazione di cosmetici. Dopo la nascita di Federica e degli altri due figli Anna e Tommaso, nel 2007 Michela si trasferisce in luogo naturalmente benefico come la Val di Fiemme. Inizia un periodo di formazione continua. Diventa practitioner di Watzu, disciplina che unisce le qualità dello Shiatsu alle virtù dell’acqua calda, insegnate di fitness, poi nuoto, si specializza nel lavoro con bambini, disabili e anziani, insegna yoga in acqua e Ai Chi. Viaggia e conosce direttamente numerose spa in tutta Italia, finché nel 2020 viene chiamata da La Roccia Wellness Hotel, 4 stelle di Cavalese, in qualità di spa manager. Nel 2021, è coautrice del libro Strutture ricettive di successo a cura di Vittorio Molinari e Aseel Roberto Barison pubblicato da Franco Angeli. Nel 2022 è stata nominata ambasciatrice del World Wellness Weekend in Val di Fiemme in programma dal 17 al 19 settembre.
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/Sport
SCUBADVISOR Tutto il diving a portata di app A cura della Redazione
Si chiamano Marco Prandi e Alessandro d’Antonio, sono due imprenditori italiani e hanno pensato, progettato e realizzato Scubadvisor, la prima app al mondo dedicata al diving. È nato tutto un giorno in cui cercavano di organizzare un’immersione e si sono resi conto di quante poche informazioni ci fossero in rete e soprattutto quanto fosse complicato trovarle e prenotare in un diving center. Dopo tre anni di lavoro, di ricerca e di studio hanno lanciato la loro start up con l’obiettivo di portare la rivoluzione digitale anche nel mondo sottomarino. Scubadvisor infatti permette di conoscere e localizzare le migliori location per esplorare i fondali marini in tutto il mondo, di prenotare la propria immersione nel centro diving preferito, o di scoprirne di nuovi, di leggerne
Alessandro d’Antonio
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descrizioni, prezzi e posizione sulla mappa per programmare le proprie uscite da soli o con gli amici. I due imprenditori italiani però sono andati anche oltre, pensando a tutto quello che poteva non solo servire a chi fa immersioni ma anche rendere l’esperienza ancora più social. Scubadvisor infatti dà la possibilità di geolocalizzarsi prima o dopo l’immersione, per segnalare a familiari e amici la propria posizione, e di postare le foto delle proprie esplorazioni subacquee (con tanto di filtro esclusivo per renderle davvero chiare e uniche), condividerle con le migliaia di appassionati e contribuire a mappare i fondali marini. Prandi e d’Antonio sono partiti dal fatto che nonostante ci siano centinaia di migliaia
Marco Prandi
di appassionati, quello della subacquea è un mondo ancora poco strutturato ed evoluto dal punto di vista tecnologico, e da qui l’idea di elaborare una piattaforma digitale che consentisse a chiunque di avere a disposizione un unico sistema per informarsi, prenotare e condividere le proprie esperienze. Il tutto in maniera semplice, pratica e sicura. Del resto, i numeri parlano chiaro: si calcola che solo nel nostro Paese siano oltre 250mila (fonte Assosub) gli italiani che praticano immersioni con autorespiratore, mentre altri 300mila sono i praticanti di apnea e pesca sportiva in apnea. Numeri senza dubbio importanti, che danno al settore una dimensione significativa e di grande rilievo. Un mercato che, sempre secondo Assosub, vale oggi circa 300 milioni di euro. Scubadvisor è completamente gratuita e disponibile sia per iOS che per Android, e punta non solo a diventare uno strumento indispensabile per chi fa immersione, ma anche per chi ha un business in questo settore, dai diver ai diving center ai negozi di abbigliamento e attrezzature sportive. Scubadvisor infatti mette a disposizione gratuitamente un’unica piattaforma internet
maggio\ giugno 2022 e mobile per la gestione di tutte le attività, e ricevere i pagamenti direttamente sul conto, tenendo traccia dei clienti e permettendo di avere sottomano tutte le prenotazioni. Oltre a ciò, è possibile inserire la propria posizione sulla mappa, unitamente a foto, video e descrizione dei servizi offerti, così da essere trovati facilmente attraverso ogni genere di ricerca. Per entrare nel network di Scubadvisor i centri e i negozi non devono sostenere nessuna quota o fee d’ingresso. Dal canto suo l’utente, accedendo a Scubadvisor, può informarsi sui diving center visualizzandoli sulla mappa e confrontando descrizioni, servizi, foto e prezzi. Una volta scelto quello che preferisce verifica la disponibilità, invia la richiesta, paga un acconto. In più Scubadvisor mette a disposizione degli utenti un servizio di assistenza con numero di emergenza e localizzazione tramite coordinate, e permette, al tempo stesso, di condividere i dettagli delle proprie immersioni più belle. Lanciata da pochissimo sul mercato, l’app consente già di prenotare la propria immersione in TUTTO IL MONDO PER ORA PRINCIPALMENTE IN ITALIA, GRECIA, CROAZIA, SPAGNA, PORTOGALLO. L’obiettivo, secondo i fondatori, è di ampliare notevolmente il numero degli iscritti italiani e stranieri entro il prossimo anno. Il sistema di prenotazione consente di gestire le prenotazioni in undici valute diverse.
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A cura di Carla Cavicchini
Intervista a Sinisa Mihajlovic
LO SPORT: UNA SCUOLA DI VITA
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Intervistare Sinisa Mihajlovic durante la scorsa edizione del “Premio fair Play Menarini” nella bella piazza di Castiglion Fiorentino, fu tutto meno che facile, “grazie” alla vera e propria ressa creatasi nell’aver difronte l’allenatore del Bologna capace di conquistarsi tale premio per la categoria “Sport e Salute.” Facendoci posto tra l’invadenza di telecamere varie, nella miriade di altri giornalisti, avanzammo verso l’intervista corale nel mentre gli domandavano del “Fair Play” e, soprattutto, cosa rappresenta per lui. “Beh…direi proprio che è una cosa molto bella ed importante nel calcio nonché
nella vita visto che non bisogna puntare solamente all’aspetto economico. Questo perché lo sport già da piccolo ti porta una formazione nell’aver rispetto verso compagni ed av versari, insegnando disciplina, godere della vittoria, ma anche saper perdere. Pertanto, indipendentemente da chi opera in maniera professionale come me, ti fa crescere diventando una persona per bene osservando regole importanti che ritrovi poi da adulto. Personalmente ho avuto l’esempio di un amico con un figlio quattordicenne, viziatissimo, che dopo aver giocato a calcio oggi, a diciassette anni, è diventato uomo responsabile.”
maggio\ giugno 2022 Inevitabile domandargli all’unisono della malattia - leucemia mieloide acuta - da lui sconfitta. In maniera pacata e serena, abbozza il sorriso ricordando il periodo trascorso. “Sono stato salvato dai medici, trovando tra l’altro infermieri molto, molto gentili nei miei confronti nonostante talvolta, fossi veramente insopportabile. Ho visto, sentito la passione che mettevano nel loro operato offrendola tra l’altro, tutt’ora, in questa era segnata dal “Covid.” Tutto questo, decisamente, senza risparmiarsi, pertanto li ringrazierò sempre di cuore.” Tra spinte ed avanzamenti, una voce si alza per domandargli chi erano le persone a lui vicine... in quei momenti non certamente facili. “Quando ti capitano simili cose cerchi di trarre forza da chi ti vuol bene, dagli amici e soprattutto dalla famiglia, moglie e figli compresi. Ho ricevuto tantissimo affetto anche da persone che non conoscevo… sì, anche molti bambini. Una bellissima dimostrazione che mi ha spronato a non arrendermi, combattendo e vincendo.” Una domanda al volo non me la risparmio domandando a Sinisa Mihajlovic cosa ne pensa delle donne calciatrici. “Direi proprio che sono brave, molto brave, dovrebbero diventare professioniste in tale settore. Qualche mese fa, a Torino, ho avuto modo d’osservare le ragazze della Juve e…che grinta!” Tr a o c c h i a t e i n f u o c a t e g e n e r a l i , “o s o” c h i e d e n d o s e p o s s o n o f a r e concorrenza ai signori maschietti. Sinisa ci pensa, ridacchia e…con aria bonaria: “Francamente…debbono aspettare ancora un po’ di tempo, tuttavia sono sulla buona strada.” Mihajlovic dopo saluti vari, incalzato ancora da chi non demorde – è prassi da parte della stampa - si avvicina alla piazza aggiustandosi il berretto ‘cammello’ in tinta col completo che indossa. Non gli danno pace mentre lui cortesemente firma autografi, sottoponendosi alle consuete foto di rito. Un bambino gli chiede qualcosa ricevendo un ottimo consiglio assieme ad una buona carezza. “Usa anche la testa, ricorda, il calcio non è fatto di sole gambe!”
SINISA MIHAJLOVIC Ex-calciatore serbo con passaporto italiano ha svolto il ruolo di centrocampista e difensore e attualmente è l’allenatore del Bologna. Nel 2020, la cittadina gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Un anno prima Sinisa annunciò di avere contratto una forma di leucemia mieloide acuta, che lo ha costretto a quasi due anni di cure specifiche e ad un trapianto, consentendogli tuttavia, oggi a 52 anni, di poter dire di aver superato la malattia. È ricordato per il suo potente sinistro, che tanta fama gli portò durante la sua militanza nelle file della Stella Rossa. Il suo calcio piazzato, di cui è ritenuto uno dei maggiori specialisti della sua generazione, diventò oggetto di studio e venne calcolato che il ‘tiro’ raggiungeva la velocità massima di oltre 160 km orari. In Serie’ A’, Mihajlovic ha realizzato 28 reti su punizione e, a ragione, si può considerare uno dei più rappresentativi gioc atori jugoslavi, nonché uno dei migliori difensori nel panorama calcistico mondiale. Noto ai più come ‘il sergente’ poiché si distingue per la severità con cui sprona
i propri giocatori a dare il meglio di sé, ma anche della fiducia che egli riserva ai più giovani. Con la Nazionale jugoslava ha preso parte al Mondiale del 1998 e agli Europei 20 0 0, collezionando 63 presenze e 9 reti. Nel 2012 ha svolto il ruolo di nuovo commissario tecnico della Serbia, che poi ha lasciato l'anno successivo dopo 19 incontri ufficiali, per tornare in Italia ad allenare la Sampdoria. Dal febbraio del 1995 egli è legato ad Arianna Rapaccioni - romana ed ex soubrette televisiva - con la quale ha avuto cinque figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dushan e Nicholas. Il 16 giugno 2015 diventa il nuovo allenatore del Milan, sostituendo Filippo Inzaghi. Il 25 maggio 2016 viene ufficializzato come nuovo allenatore del Torino, per poi far ritorno nel luglio 2019 al Bologna, e proprio durante la conferenza stampa che annuncia il rinnovo contrattuale, comunica della propria malattia. Eppure, solamente dopo 44 giorni di ricovero, Mihajlovic, a sorpresa, torna a sedersi in panchina nella gara di esordio di campionato contro l’Hellas Verona.
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/Food Opera|02 apre le porte e le sue vigne a serate enogastronomiche all’insegna di natura e cucina, in un contesto unico dove respirare i profumi della natura e vivere una serata romantica in coppia, o in compagnia di familiari e amici. Sono due le opzioni proposte per questa stagione estiva che si sviluppa dal 1° giugno a fine settembre: picnic tra i vigneti, immersi nei filari modenesi, e una serie di apericena a bordo della piscina a sfioro, dove è possibile ammirare la vastità delle colline e i meravigliosi tramonti. “Dopo 3 anni consecutivi di successi e richieste crescenti per questi mini eventi, prosegue il nostro impegno su questo fronte. Siamo orgogliosi e lieti di poter dare inizio anche agli appuntamenti 2022, che speriamo possano essere per i nostri ospiti un momento di leggerezza e riscoperta nello stare insieme, condividendo il piacere della buona cucina in un luogo in cui storia, tradizione e territorio si fondono, regalando atmosfere speciali. Inoltre, siamo onorati di deliziare i nostri ospiti non solo con i prodotti della nostra azienda agricola, ma anche con materie prime frutto della stretta collaborazione con partner locali che abbiamo voluto coinvolgere per questa stagione in quanto in linea con la nostra filosofia di prediligere la qualità alla quantità e che fanno della cura e dell’esaltazione delle materie prime il loro fiore all’occhiello.” - commenta Mattia Montanari, ceo Opera|02. Chi sceglierà le serate dedicate ai picnic, potrà iniziare la propria esperienza con una visita gratuita (facoltativa) alla cantina, per poi dare il via intorno alle 20 al momento enogastronomico.
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OPERA|02 Tra picnic e apericena per una serata speciale
A cura della Redazione
maggio\ giugno 2022 Come benvenuto, ogni ospite all’arrivo riceverà un calice di Opera Rosa, Spumante Rosé Biologico, prodotto dalla cantina, e un elegante box personalizzato Opera|02, con all’interno il menù e le tutte le stuzzicherie previste. A rotazione infatti, a seconda del calendario eventi, verranno proposte tigelle con salumi, mini panini gourmet, gnocco fritto con prosciutto crudo, bocconcini e spiedini di carne grigliata, oppure piccoli sushi variegati… una serie di gustosi assaggi abbinati al calice Opera Brut, Lambrusco Grasparossa Brut Bio, sempre prodotto dall’azienda. Per le serate dedicate all’apericena in piscina, invece, il menù varierà tra carne, pesce, assaggi vegetariani, prodotti misti locali per far conoscere agli amanti della cucina emiliana, e non solo, le prelibatezze di un territorio in grado di accogliere e soddisfare ogni gusto. Anche per questi attimi di piacere, è previsto l’abbinamento gastronomico con i vini prodotti e accuratamente selezionati da Opera|02. Che la scelta sia picnic oppure apericena, di certo tutto è stato pensato e studiato per far vivere agli ospiti un momento unico in mezzo alla natura, appagando i cinque sensi.
Per informazioni e prenotazioni, è possibile visitare il sito internet www.opera02.it (sezione “esperienze”) oppure contattare la struttura al numero 059 741019 o via email tours@opera02.it
Opera|02 ha ricevuto in primavera il Premio Miglior Menu Sostenibile di Guida Touring Club, con premiazione che si è tenuta nel cuore di Milano. Negli ultimi anni si è affermata una nuova idea di cucina e di turismo, colta alla ricerca sia di proposte enogastronomiche sostenibili, sia di strutture a basso impatto energetico e attente alla salvaguardia del territorio. L’attenzione per le materie, il rispetto per l’ambiente a 360° e l’amore per la terra rappresentano gli ingredienti cardine di cui si nutre Opera|02. La passione e il forte attaccamento per l’ambiente circostante ha portato la famiglia Montanari a scegliere di coltivare prodotti biologici e a km 0. Questo fa sì che il menù sia prettamente stagionale, e che vari in funzione di quello che il suolo offre.
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/Food
DAL PROFONDO WEST: LA CAVALCATA DI JOHNNY ROCKETS L’American diner che conquista l’Italia
A cura della Redazione
È il 6 giugno 1986 e sull'iconica Melrose Ave, nel cuore di Los Angeles, nasce il primo Johnny Rockets: un diner che con il suo inconfondibile stile americano conquista il palato – e il cuore – di milioni di avventori. Il segreto? La qualità delle preparazioni, lo stile autentico, una scrupolosa selezione dei fornitori e la professionalità della squadra. È così che nei primi 10 anni aprono ben 100 Johnny Rockets solo negli States e nei successivi 10 si riscaldano i motori per la diffusione internazionale che avverrà a partire da fine 2008. È una scommessa, sì, ma che trova immediato riscontro sul mercato visto che Johnny Rockets sa farsi amare in tutto il mondo arrivando a contare, oggi, circa 350 ristoranti attivi: dal Messico agli Emirati Arabi, dalle Filippine all’isola di Cipro, passando per Australia, Korea, Kuwait, Brasile, Canada, Norvegia, Polonia, Spagna e, ovviamente, Italia. Numeri da capogiro:
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17 milioni di hamburger di prima scelta, 8 milioni di shakes montati a mano e 4.000 tonnellate di patatine fritte vengono serviti ogni anno da una parte all’altra del globo. E in Italia? Sono i componenti della famiglia Groppetti, di Brescia (in particolare l’imprenditore Giangiacomo Groppetti con lo zio Bruno Saiani), a innamorarsi dei prodotti Johnny Rockets durante i numerosi viaggi di lavoro negli States.
Restano talmente affascinati dai sapori, dall’identità iconica e dal modello di business del brand che decidono di fare di tutto per importarlo in Italia, intuendone le potenzialità. Così, dopo intense trattative, ne acquisiscono in esclusiva nazionale il brand. Nell’ottobre del 2016 Johnny Rockets apre il primo ristorante in Italia e in Europa, in provincia di Brescia, presso il centro commerciale Ikea – Elnós Shopping a Roncadelle. È un bagno di folla: la loro
maggio\ giugno 2022 intuizione aveva colto nel segno. L’Italia ama Johnny Rockets regalandogli un successo non solo immediato, ma destinato a rafforzarsi nel tempo, tanto che vengono inaugurati 6 nuovi ristoranti in poco meno di 3 anni: a Roncadelle (BS), Lonato (BS), Arese (MI), Curno (BG) e a Roma (CC Euroma 2 e CC Maximo), ponendo così solide basi per una storia che promette di avere ancora tante pagine da scrivere.
bohémienne e i bar di quartiere all’Italia del miracolo economico. Qui, tutto assume un sapore di familiarità e spensieratezza. È un attimo ed è come se dal jukebox spuntassero Elvis e Chuck Berry, pronti a fare da colonna sonora alle avventure dei giovani ribelli di una società in fermento, figli dell’American dream di ieri ma anche, e soprattutto, di oggi. Sì, perché la contemporaneità è una delle armi vincenti di Johnny Rockets che resta iconico, eppure sempre al passo con i tempi. Ne è la prova il nuovo look “2.0 - post industrial vintage” presentato in Italia in contemporanea con gli States: un mood moderno che ha preso il posto dello stile anni ’50 e accompagna uno spazio giovane e dinamico, pensato per i tempi ristretti di un pranzo di lavoro o per una pausa in relax durante una giornata di shopping. Il bancone in legno, i giochi di colore tra il bianco, il rosso e il blu: sono tutti dettagli che ricreano il luogo perfetto in cui assaporare i piatti della tradizione americana, vivendo un’emozione a stelle e strisce, proprio come se fossimo dall’altra parte dell’Oceano. LA QUALITÀ Johnny Rockets vuol dire cucina americana senza tempo: dai grandi classici come Burgers, Chicken tenders, Onion rings, shakes and Floats, e molto altro. Tutti gli ingredienti, selezionati per freschezza e
qualità, danno vita a ricette dal gusto unico. Si inizia dal pane: un classico brioche bun preparato quotidianamente da fornerie artigianali italiane partendo da una ricetta 100% USA. Il bun risulta particolarmente s of f i ce , co n u n a a l ve o l at u r a b e n proporzionata e un avvolgente retrogusto di burro che si sposa perfettamente con ogni preparazione. Si prosegue con la carne, rigorosamente selezionata da allevamenti del nord Europa e lavorata in Italia. Johnny Rockets sceglie solo i migliori tagli anteriori per ottenere un macinato di prima qualità, perfettamente bilanciato nella percentuale di grassi, così
I DINER Entrare in un diner significa tuffarsi nella cultura americana più autentica. E poco importa se la localizzazione dello smartphone è fissata sui confini italiani, ci sentiremo immediatamente a decine di migliaia di chilometri di distanza ordinando, seduti al bancone o sui classici divanetti, un hamburger di manzo e un gustoso shake. Già, perché i diner stanno alla cultura americana come i bistrot alla Parigi
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Groppetti, Johnny Rockets in Italia conta già 6 locali con l’obiettivo di aprirne altri nelle città più turistiche come Milano, Bologna, Verona, Firenze, Napoli, Torino. Non solo, a questi si aggiungeranno molti altri ristoranti in stazioni, outlet, aeroporti e centri commerciali. Johnny Rockets intende, infatti, diventare leader nella categoria dei ristoranti occasionali, facendo da apripista per una ripresa post Covid-19 che, soprattutto nel settore food, è caratterizzata da una grande voglia di tornare alla normalità, con un pizzico di innovazione in più.
da coniugare consistenza e succosità. Sempre fresca e mai surgelata, la carne viene porzionata a mano ogni giorno, nel pieno rispetto della filosofia Johnny Rockets “Fresh never Frozen”. Assaporare un hamburger Johnny Rockets vuol dire, infatti, vivere un’esperienza di gusto indimenticabile almeno sotto tre punti di vista: 1. Made to order: oltre a utilizzare eccellenti materie prime certificate, tutti i burger sono cotti e preparati al momento dell’ordine combinando ingredienti freschi, salse speciali e autentici sapori americani. Una modalità che non teme confronti. 2. Hand Breaded: una panatura leggera e fragrante avvolge i chicken tenders e gli onion rings donando a questi piatti una consistenza unica. Gli onion rings e i chicken tenders, infatti, vengono panati al momento dell’ordine e tuffati in friggitrice per ottenere il massimo della freschezza e dell’artigianalità. 3. Crea il tuo burger: essendo preparati sul momento, i burger possono essere personalizzati attingendo dalla lista completa degli ingredienti, magari sostituendo al manzo il petto di pollo grigliato oppure scegliendo l’opzione vegetariana. Così ognuno potrà gustare il proprio burger preferito. Completano e arricchiscono la scelta del menu le abbondanti insalate, perfette per restare leggeri senza rinunciare al gusto: disponibili in varie versioni, possono
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essere composte a piacere, con base pollo grigliato oppure crispy. Infine, gli shakes montati a mano, altro fiore all’occhiello di Johnny Rockets, nati da un cremoso gelato alla vaniglia arricchito con topping di alta qualità e frutta fresca. Il top seller? Lo shake al gusto cioccolato e crumble di biscotti Oreo. Provare, per credere. UNA CRESCITA CONTINUA Grazie alla visione della famiglia
La pandemia, infatti, per quanto abbia colpito duramente la ristorazione, ha al tempo stesso aperto molte nuove opportunità. Un caso, su tutti, è quello del food delivery e dell’asporto, due ser vizi che hanno vis to un deciso incremento proprio a seguito della crisi da Coronavirus. Un aspetto su cui anche Johnny Rockets ha investito, i nt r o d u ce n d o l a co n s e g n a a c a s a attivando il ser vizio sulle principali piattaforme come Deliveroo, Just eat e Foodracers. Già prima della crisi, infatti, il food delivery aveva conquistato più
maggio\ giugno 2022 del 30% degli italiani, tanto da rientrare nel paniere Istat 2020, certificando così l’evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie. E le potenzialità sono, ora più che mai, in crescita: nel 2021, secondo i dati condivisi da Just Eat, tra le principali piattaforme di food delivery anche in Italia, si è assistito a un aumento del +59% rispetto all’anno precedente. Non solo. A guidare la crescita del marchio in Italia è la capacità di coniugare il cibo di qualità con l’attenzione per la filiera, aspetti sempre più importanti per i consumatori. Il 62% degli italiani ha ormai cambiato il modo di intendere la spesa e l’alimentazione, orientandosi sempre più verso cibi salutari e vegetali; il 43,8% degli italiani, inoltre, ha dimostrato la disponibilità a sperimentare sapori nuovi e a preferire nel complesso prodotti di provenienza locale. E il Coronavirus non ha fatto altro che rafforzare la ricerca di uno stile di vita più consapevole, responsabile e orientato alla qualità, anche in campo alimentare, soprattutto nei più giovani. Inoltre, Johnny Rocket s ricrea un’esperienza americana Doc, nel gusto così come nell’atmosfera. Un mood “Original American”, per viag giare oltreoceano anche solo attraverso i piatti. Un modello che viene trasmesso coerentemente a tutti i franchisee, con un team che segue i nuovi affiliati passo per passo, sostenendoli: • nella selezione della location e nel design del ristorante (due le tipologie di ris tor anti t r a cui scegliere: il tradizionale, di circa 150 – 250 mq e l’express, di circa 60 – 150 mq) • negli acquisti delle materie prime e delle attrezzature • nella gestione delle operazioni • nella formazione del personale • nelle at tività di marketing e promozionale • nelle comunicazioni con la casa madre E nei prossimi mesi Johnny Rockets continuerà ad espandersi, ricercando tanti nuovi sub franchisee interessati ad avviare nuovi locali.
“AMERICAN ICONS” E CUORE ITALIANO Johnny Rockets è sinonimo di un concept iconico, efficace e caratterizzante. Uno stile che si riflette anche nella comunicazione e nei layout dei pv (curati rispettivamente da All Creative Agency e Cabras Architetti). Non è un caso, infatti, che Johnny Rockets abbia sancito il suo arrivo in Italia con una campagna stile Pop Art creando un ponte tra il food e la cultura, tanto che il pubblico ha creduto che fosse in arrivo una mostra d’arte, anziché un ristorante. Un’arte, però, popolare, proprio come il modello Johnny Rockets: di alta qualità ma accessibile a tutti. L’headline della campagna («American Icons»), i visual e il copywriting («I grandi capolavori della cottura pop americana», con un finto errore di battitura tra “cultura” e “cottura”) hanno portato Johnny Rockets a creare interesse e curiosità, attirando un pubblico molto vasto per età ed esperienze. Pubblico che è stato raggiunto anche con un’azione di unconventional marketing con la quale dei talentuosi writers, la YellowFat Crew, hanno creato un murales lungo circa 50 metri in cui sono stati rappresentati i principali valori del brand. Un mix di elementi che ha contribuito a far vincere a Johnny Rockets il primo premio internazionale per il Design ed il Marketing creativo, distinguendosi per la diner experience, per gli sforzi nel marketing e per il design innovativo. Un format che lo stesso James Walker, Presidente del reparto Operazioni e Sviluppo per Johnny Rockets, ha riconosciuto come uno dei migliori dell’intero Gruppo: «Elegante e marcato, il concept italiano fa sembrare il luogo più un’opera d’arte di un museo che un ristorante». Non solo, anche la comunicazione quotidiana è ricca di spunti creativi e di iniziative di marketing che lasciano il segno. È il caso della #burgerevolution: la rivoluzione della qualità che inizia per strada e si conclude a tavola. Con tanto di video che immortala la “ricerca
della bontà” da parte di uno scatenato gruppo di avventori, intento a seguire il richiamo delle accattivanti combo di burger e contorni sventolando le bandiere di Johnny Rockets. E la stessa passione continua sui social network, tra quiz a tema e repost di foto scattate dai “Johnny Rockets lovers” davanti ai loro burger preferiti. Inoltre, per comunicare l’attenzione riposta nella preparazione dei menu, Johnny Rockets ha lanciato il vlog con Mocho, tra i più seguiti food blogger amanti di fast food, portando i clienti direttamente nel “dietro le quinte” dei suoi locali, tra piastre fumanti e friggitrici bollenti. Un modo immediato per mostrare tutta la cura e la sicurezza con cui vengono creati i suoi mitici hamburger. Il tutto, senza dimenticare che il marchio è “di casa” anche per gli sportivi: sono tantissimi, infatti, gli eventi organizzati con la squadra del Basket Brescia di cui la Groppetti Holding srl è sponsor. Per un incontro invincibile tra sport, buona alimentazione e divertimento.
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A cura di Carla Cavicchini
Il trend del settore vinicolo regionale
IL BILANCIO DEL VINO MADE IN TUSCANY
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Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana
L a Tosc ana r appresent a una par te impor tante della produzione di vini D OP. Cre sce l'ex p or t , aument a il valore, nonos t ante c alino i volumi prodot ti. Secondo i dati raccolti da ARTEA nella vendemmia 2021 la nostra regione ha prodotto oltre 2 milioni di ettolitri di vino, il 7% in meno rispetto all'anno precedente. Nonostante ciò il bilancio del 2021 per il vino made in Tuscany è in netto positivo. Tutto questo è stato certificato nella giornata inaugurale della set timana delle Anteprime di Toscana, promossa da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze, Promo Firenze e Fondazione Sistema Toscana. Sul mercato estero la performance è particolarmente positiva: tra i maggiori importatori gli Stati Uniti, Germania e Canada, poi Svizzera e Gran Bretagna, seguono a poca distanza Francia, Paesi Bassi, Giappone e la new entry Corea del Sud. Quando si parla di Chianti non si può non parlare di Sangiovese, il principe dei vitigni per i nostri viticoltori. Il 96% della super ficie vitata e infatti
consacrat a a t ale vitigno, seguono poi vitigni internazionali quali Merlot, Cabernet Sauvignon, in buona compagnia con quelli autoctoni quali il Trebbiano il Canaiolo e la Vernaccia di San Gimignano. L' e v e n t o h a c o n f e r m a t o p o i l'affermazione del fenomeno biologico. È emerso infatti che un terzo dell'intera superficie a vigneto regionale risulta coltivato secondo il metodo dell'agricoltura biologic a. Un balzo enorme se si pensa che solamente nel 2007 la Toscana annoverava poco più di 500 aziende biologiche, il censimento attuale ne conta oltre 5000. Come det to a fronte di una seppur ridot ta produzione il bilancio è più che positivo, tutto ciò dipende molto dalla elevata qualità raggiunta che poi si traduce anche nella tenuta dei prezzi, che anzi crescono del 3% in assoluto in termini di prezzi di mercato. La settimana delle anteprime in Toscana è stata l'occasione per i Consorzi di tutela nel presentare le nuove annate alla stampa specializzata del settore celebrando anche la presenza della
maggio\ giugno 2022 rocker – viticultrice senese Gianna Nannini non mancando quest’ultima, al Cinema “La Compagnia” di Firenze, di ricordare il periodo dai 9 ai 18 anni, quando c ant ava assieme a tut te le persone accanto, in campagna nella tenuta dei genitori. Parliamo di un bell’incontro svoltosi alla presenza di Eugenio Giani, Governatore della Toscana, capace più tardi di esprimersi sui vari vini vanto della nostra territorialità. Piacevole ascoltarlo durante l’intervista corale, mentre racconta che il vino è continuo investimento, innovazione, non a caso si vedono spesso e volentieri vigne d’eccezione. “L’Ornellaia ed il Sassicaia sono vini che dal punto di vista economico vanno per la maggiore, tuttavia, in realtà, non appartengono alle nostre tradizioni, ai vitigni autoctoni dei tempi degli etruschi o di Cosimo III. Il “Consorzio Bolgheri”
è stato costituito 25 anni fa o poco più, poiché si è scoperto che in quelle colline baciate dal vento che viene dal mare evidentemente si verificano delle situazioni così particolari che portano alla creazione di vitigni meravigliosi. Oppor tuno per tanto insistere su tale campo, vera e propria immagine toscana, volgendo lo sguardo gius tamente al passato, ma al contempo con occhio proiettato verso il futuro.” Più tardi il Presidente della Regione Toscana si prestava anche alle nostre domande sulla guerra in Ucraina, con i suoi conseguenti risvolti legati al mondo vinicolo. Il blocco del mercato russo compor ter à senz’altro gr avi danni alle aziende vinicole? Si prevedono conseguentemente aiuti economici ai produttori? “Ritengo che sia ancora imprevedibile
questo poiché non sappiamo ancora cosa possa accadere e, comunque sia, vi sono dei momenti in cui i valori della libertà, della democrazia, della a u to d ete r minazio n e di un p o p o l o, come oggi vale per l’Ucraina, siano assolutamente valori non negoziabili, non considerabili sul piano del mercato. Quindi, se per difendere tali valori e difendere il popolo ucraino che viene in questo momento ignobilmente schiacciato dall’aggressione di Putin vi sono sacrifici da fare li faremo tutti”. A s u o av viso il co nge l a m e nto d e l mercato russo favorirà un maggior sviluppo verso il mercato cinese? “Non credo, penso che nella vecchia Europa ci sia tutto... conseguentemente dovremmo recuper are un senso di maggior valorizzazione di quello che produciamo nella nostra terra, con la nostra mente e la nostra tecnologia”.
Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana
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I RISTORANTI DI FERRUCCIO E FIGLI: CARNE DI QUALITÀ E LOCALI TREND Dalla tradizione all’innovazione
A cura di Marco Chingari
Otto locali: Kilo, Kilo burger, Zero, Macello e le Carnezzerie di Kilo. Ferruccio, proprietario insieme ai figli Alessio e Marco, hanno l’obiettivo di nobilitare con la cucina, la carne di qualità Come vedremo più avanti la diversificazione dei ristoranti, avviata e pensata dalla parte giovane dell’impresa familiare, accoglie e coccola qualsiasi tipologia di clienti, persino, incredibile a dirsi, anche i vegetariani e vegani. Ma andiamo con ordine. Incontro Ferruccio, nella Carnezzeria in Via Ponzio Cominio 43 all’angolo di via dei Consoli nel quartiere Tuscolano. Il locale è piccolo ma accoglientissimo e, magicamente, sembra di entrare in un ristorante trend a New York. Arredamento tipo loft moderno, luci pendenti a faretto, metallo in vista, bottiglieria, salse e condimenti alle pareti e cartelli raffiguranti mucche e tagli stilizzati alle pareti. Trionfa, nella sua bellezza di variopinte scelte carnee, un bancone tipo macelleria e degustazione pieno di ogni ben di Dio con
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dietro la cucina voluta in parte a vista, per dar modo al cliente di seguire in diretta il prodotto scelto. L’ i m p r e s s i o n e c h e s e n e h a è d i un’incredibile modernità, eccellenza qualitativa della carne e dei piatti da cuocere esposti insieme ad un’efficienza assoluta del personale che si aggira
velocissimo tra posti a sedere normali (pochi in verità) e sedie e tavoli a trespolo di pappagallo davvero belli e trend. Insomma sembra una macelleria che la fatina buona di Cenerentola abbia trasformato in un graziosissimo localino perfetto per mangiare carne ed affini, una Carnezzeria appunto.
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Ferruccio buongiorno. Innanzitutto complimenti per il locale davvero carino e moderno. “Grazie mille e benvenuto. Devo dire che questo locale è stato in gran parte frutto della fantasia geniale dei miei figli che, stante l’età, sono più sensibili ai cambiamenti di stile e di gusto della clientela, specie quella giovane.”
prendendo il primo treno per Roma.” Beh come inizio mica tanto bene… “A chi lo dici! Ma io non ero e non sono tipo che si arrende facilmente. Giunsi a Roma con il primo treno e, lasciando il
bagaglio alla stazione, andai in giro a cercar lavoro, così alla ventura. Io avevo avuto, tempo prima, già una esperienza lavorativa variegata in molti lavori quali il barista, il cameriere ed anche in un night ma a Roma che lavoro ti trovo? Il macellaio.
Si certo comprendo perfettamente. Però tutto questo ha avuto un inizio tanto tempo fa da un giovane Ferruccio che, se ho capito bene, fa ha fatto una gavetta enorme nell’ ambito del commercio all’ ingrosso della carne. “Ah sicuro. Io ho superato già la settantina e ricordo perfettamente che, dopo aver fatto il militare, dato che non ero tipo da aspettare la fortuna con le mani in mano, me ne andai a Milano per trovare lavoro non come macellaio ma, tristemente, in un deposito pelli dove trattavano queste ultime con il sale. Un lavoro davvero duro che mi convinsi a lasciare quasi subito
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prima. Poi gliela facevo assaggiare e, di prassi, avevo sempre ragione io”
Il padrone della macelleria allora mi fa: “Hai mai fatto il macellaio?” Ed io di rimando:” Si certo”. In verità non l’avevo mai fatto. Quello però ci crede, mi assume ed io, dopo appena 11 mesi ero già passato di grado come direttore ed avevo 5 macellai bancaroli ai miei comandi.” Complimenti! E poi? “Il resto è storia: apro un mio banco di macelleria Roma mettendomi in proprio, poi ne apro uno ai Castelli e successivamente apro anche altre tre macellerie a Roma. La cosa interessante è che io riuscivo a prendere esercizi in crisi, li rimettevo in sesto e continuavo ad aprirne di nuovi sempre con successo. Alla fine ho comprato anche questa macelleria in via dei Consoli e l’ho tenuta fino al 2016 data nella quale ho cambiato destinazione al mio esercizio commerciale da macelleria a ristorante dato che erano nel frattempo arrivati sulla piazza i centri commerciali e la grande distribuzione che, sciaguratamente, avevano creato una crisi profonda nel settore.”
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Incredibile davvero. Poi cosa successe? “Intanto però i figli erano cresciuti e dimostrarono fin da subito che buon sangue non mente. In buona sostanza avevano preso, modestamente, dal papà come piglio e cipiglio imprenditoriale e mio figlio Marco pensò di aprire un ristorante chiamandolo addirittura Mad Cow, mucca pazza in inglese appunto. E, ti devo dire, che, in barba a qualsiasi pessimistica previsione stante i tempi, andò anche molto bene.” Ma tu comunque avevi ancora la macelleria qui dove ora è situata la Carnezzeria di Via dei Consoli no? “Si certo. Ed ero un macellaio davvero strambo, amante fino al parossismo del mio lavoro. Per esempio capitava che qualche cliente si lamentava della qualità della carne che in cottura era venuta dura? Ebbene io tiravo fuori bruciatore a gas e padellino e gli cucinavo quella stessa carne convinto che la magagna fosse nell’inesperienza del cliente a cucinare in maniera ottimale e non nella materia
Beh quindi da questo all’aprire un ristorante il passo fu breve. “Certo che sì. Compresi, unitamente ai miei figli, che le macellerie avrebbero avuto grossi problemi stante la concorrenza gigantesca dei centri commerciali e misi la mia esperienza pluridecennale al servizio della scelta e delle offerte ai clienti. I miei figli misero, come già detto , la loro futuristica visione e nacquero nel tempo , i vari locali con caratteristiche simili: le Carnezzerie specializzate in carne ed hamburger (buonissimi), a seguire Il Macello Spaderia a Ponte Milvio specializzato in spiedini attraversati da vere e proprie spade di metallo di varia foggia e gusto ( io stesso ne ho assaggiato uno con guanciale toscano e manzo marchigiano, buonissimo N.d.R), Kilo che serve bistecche di qualità , tartare di carne ed Hamburger , mentre lo Zero a Viale Liegi è il più sofisticato, più vicino al concetto di cucina fusion e piatti alternativi quali il Couscous e wok di pollo , polpo alla Catalana e la tagliata di pollo oltre ad un piatto semplice e geniale quale il pomodoro verde riempito di panzanella ( cubetti di pane raffermo ammollati leggermente con acqua e conditi con olio , sale e pepe e pomodoro), piatti buonissimi ma anche belli da vedere, tappa fissa nel quartiere Parioli per amanti di questo tipo di cucina.” Accidenti! Ma quindi adesso come siete organizzati e quali sono i progetti per il futuro? “Allora noi siamo chiaramente un’impresa assolutamente familiare con compiti diversificati ma, allo stesso tempo, saldissimi nella nostra unione sia umana che professionale. Alessio si occupa della gestione economica e burocratica dei locali e delle assunzioni, Marco della gestione in loco dei ristoranti ed io gli do una ben ferma mano. Poi, tutti insieme in una sinergia assolutamente unita e propositiva, decidiamo la politica futura sia in materia gestionale e di offerta ai clienti che la possibile trasformazione
maggio\ giugno 2022 dei locali a seconda del cambio dei mood, specie per quanto riguarda il gusto dei giovani. Qui i miei figli, come già detto, chiaramente svolgono un ruolo fondamentale per l’ottimizzazione dei ristoranti in questo senso.”
invidiare al concorrente nipponico. Poi anche carni italiane quali razze marchigiane e la razza Simmental, una carne buonissima di antichissima origine. Insomma, dopo circa 52 anni di lavoro, ho maturato un’esperienza sul campo davvero invidiabile…”
Ma quindi il tuo ruolo? “Beh di supervisore e, soprattutto, di esperto nella scelta della materia prima”
Ne siamo sicuri! Ultima domanda: avete mai pensato, dato che l’azienda credo che sia, a dispetto dei tempi, in sicura crescita, a creare una forma di Franchising, magari per le Carnezzerie? “È un progetto che si aggira nei nostri sogni. Ma stante l’età, credo che sarà più affidato ai miei figli che a me.” E qui Ferruccio mi guarda leggermente commosso, in una sorta di autocompiacimento e soddisfazione facendo un brindisi con il sottoscritto co n u n c a l i ce d i b i r r a a r t ig ia n a l e buonissima. Artigianale come la sua passione per il lavoro e la sua perfetta, meravigliosa, discendenza…
Parliamone un attimo… “Chiaramente mi sono fatto una cerchia di fornitori fidati che mi approvvigionano di materia prima eccellente. Poi si va alla ricerca, anche all’estero, di tagli e di qualità particolare quale per esempio le carni polacche, danesi, lituane, ed addirittura americane e australiane, per quanto riguarda quest’ultima, il Wagyu una carne di qualità simile al famosissimo e carissimo manzo giapponese denominato Kobe, tenerissimo e saporitissimo. Ma il Wagyu, ti assicuro, non ha nulla da
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CHIANTI CLASSICO 2022 “Sangiovese”: l’uva principe del territorio
A cura di Carla Cavicchini
Lo stato di salute del Chianti Classico è ottimo con vendite in grande crescita registrando un 21% di vendite in volume nel 2021 rispetto al 2020, sottolineando inoltre un più dell’11% rispetto al 2019. Così si esprimeva Giovanni Manetti “Presidente del Consorzio Chianti Classico” durante la ventinovesima edizione del “Chianti Classico Collection 2022” alla Stazione Leopolda di Firenze, osservando statistiche alla mano, non certamente un rimbalzo tecnico, bensì una crescita vera e propria. “Crescita che si sta confermando anche nei primi mesi dell’anno in corso, il 2022 per l’appunto, annotando la registrazione di un più 7%. Di conseguenza numeri che fanno ben sperare per il futuro confermando che il Chianti Classico, ancora una volta, è un vino molto apprezzato dai consumatori di tutto il mondo, siamo presenti in oltre 130 paesi. La cosa ancor più interessante è notare come questo aumento della domanda sia stato registrato su tutti i mercati indistintamente: dal mercato americano ove vendiamo il 33% della nostra produzione – 1 bottiglia su 3 –, seguito poi dal mercato interno, percentuale del 20% che si è mantenuto con numeri sempre in crescita. Conseguentemente questa è la riprova che il Chianti Classico viene sempre più apprezzato per la sua qualità, visto che parliamo di una denominazione molto dinamica, che non sta mai ferma e che, soprattutto, ha intrapreso fortemente la strada della qualità nel termine più interessante: quello della territorialità. Quindi non solamente un vino che appaga il palato, bensì la creazione di qualcosa di unico, non replicabile, originale, strettamente legato
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al territorio. Ed è proprio su vino e territorio che noi puntiamo molto, è l’obbiettivo che ci siamo posti quando appunto abbiamo lavorato sul progetto delle “Unità Geografiche Aggiuntive”. Sul Chianti Classico alla fine dell’80 ricordo ancora quel viaggio in automobile verso Vienna, in occasione d’una degustazione del Consorzio. 10 ore di andata e 10 ore di ritorno assieme ad un amico, grandissimo produttore di vini, con il quale, tutto il tempo, parlammo della suddivisione del territorio in aree geografiche più ristrette. Fare qualcosa di conseguenza che già facevano in Borgogna, Piemonte, Barolo, e giù di lì. Insomma, all’epoca era già uno dei nostri obbiettivi, pertanto, finalmente! Siamo riusciti a portare a termine questo percorso che, sicuramente, aggiungerà una ulteriore valorizzazione della denominazione, della produzione dei nostri agricoltori. Un Progetto di Unità Geografica Aggiuntiva – proseguiva Manetti – vuol dire suddividere il territorio in aree più ristrette eppur dotate di maggior omogeneità. Sono stati presi quindi in esame non solamente i fattori naturali, assolutamente importanti, ma non è solo un’azione tecnico scientifica, è qualcosa di diverso. Si suddivide il territorio in microaree prendendo in riferimento il concetto di ‘terroir’, quello che prende in considerazione la combinazione di fattori naturali ed umani, visto che proprio quest’ultimi valgono quanto quelli naturali. Questo è il concetto che sta alla base della denominazione di origine visto che quando viene analizzata ed esaminata dal Ministero, si pongono in risalto anche le tradizioni locali, la cultura del luogo, le interazioni tra produttori, il senso di appartenenza ad una comunità. Elementare capire che sono tutti fattori estremamente importanti
maggio\ giugno 2022 per creare e rafforzare l’identità enologica di un luogo. Quindi, basilare avere caratteri identitari, che i vini di quel luogo specifico riescono ad esprimere. Non a caso il mercato osserva che sempre più consumatori giovani... parlo ovviamente di quelli più attenti, più appassionati che frequentano le degustazioni, che divorano la stampa specializzata, che ancora! Vanno nelle aziende a visitare i vigneti, sono sempre più tesi nel loro intimo al rapporto che lega il vino al suo territorio specifico, al luogo che ha dato origine a quel vino. Ed è proprio questo che noi cerchiamo di soddisfare! Altra riforma importantissima è quella che abbiamo approvato la scorsa estate in assemblea, la variazione della base ampelografica e quindi del bland, della tipologia ‘Gran Selezione’. Gran Selezione’ è una tipologia nata nel 2014. Amo citare Sergio Zingarelli che mi ha preceduto alla guida del Consorzio, è stato lui l’artefice che l’ha fatta approvare, pertanto il nostro lavoro attuale è di andare
in continuità creando lo step successivo. Andremo pertanto a modificare la base ampelografica aumentando la percentuale minima del ‘Sangiovese’ che ‘passa’ dal 80 al 90%, con sparizione dei vitigni internazionali a tutto vantaggio di una maggior purezza, maggior territorialità, facendo rimanere un piccolo spazio per chi vuole accompagnare il ‘Sangiovese’ con dei vitigni autoctoni a ‘bacca rossa’, tipici chiantigiani. Questa è sicuramente un’altra riforma estremamente importante. Un altro tema fondamentale è quello della sostenibilità che ci vede decisamente primeggiare nell’ambito nazionale; ogni viticoltore chiantigiano è estremamente impegnato, quotidianamente, nel ricercare qualità nonché rispettare il più possibile l’ambiente e la natura. L a sup er f ice dei vigneti condot ti nell’agricoltura biologica sta crescendo ogni anno e, credetemi, è un impegno ragguardevole. Abbiamo raggiunto il 52,5% di superfice biologica, e da un questionario che abbiamo appena realizzato, all’interno della nostra
compagine sociale, emerge che 3 aziende su 4, pertanto tre quarti di tutta la base produttiva sta già coltivando i vigneti in maniera biologica. Quindi un primato del “Chianti Classico” ed è probabilmente la denominazione italiana, sto parlando di quelle grandi, che ha le percentuali di ‘bio’ più alte di tutte le altre. Innegabile affermare che tutto questo sia motivo di orgoglio. Quanto al ‘Sangiovese’ da ribadire che è la nostra uva principe, una varietà meravigliosa che gode d’un potenziale qualitativo fantastico capace di trovare nel Chianti Classico, uno dei suoi luoghi d’elezione. “Di conseguenza – terminava il Presidente del Consorzio Chianti Classico – puntiamo sempre più su tale varietà. E con questo concludo ricordando uno dei grandi interpreti del Sangiovese a 10 anni dalla sua scomparsa: il grande maestro assaggiatore Giulio Gambelli, persona esemplare, grande esperto del settore che molte, moltissime persone, soprattutto in questo momento, lo ricordano con affetto.”
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A cura della Redazione
Apre il nuovo experience store
ERBERT: LA PRIMA CATENA ITALIANA DEL MANGIAR SANO
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Quasi 1.000mq, 21 vetrine, oltre 2.500 referenze, 5 promesse guida e un team di 30 professionisti sono solo alcuni dei punti forti del terzo store milanese del brand, inaugurato in Piazza Quasimodo 2.
Erbert, la start up del cibo sano che non rinuncia al gusto, prosegue il suo cammino per rendere accessibile a tutti l’alimentazione del futuro e apre il suo terzo store a Milano diventando a tutti gli effetti la prima catena italiana del mangiare equilibrato, facile e accessibile a tutti. Il Food Market con cucina di Piazza Quasimodo, presente all’interno del Vetra Building, con i suoi quasi 1.000mq, le 21 vetrine, le oltre 2.500 referenze, le numerose novità e 30 professionisti, sarà l’espressione massima della mission di erbert. Sulle pareti dello store, infatti, sono riportati – ben visibili a tutti – le 5
promesse che sanciscono l’impegno della start-up verso i suoi consumatori: meno del 2% di sale aggiunto e meno del 5% di grassi saturi nei piatti pronti, solo farine non raffinate e solo tecniche di cotture salutari e meno del 15% di zuccheri aggiunti nella preparazione dei dolci. Erbert vuole che i suoi cibi siano il più possibile naturali e non utilizza aromi artificiali e conservanti, ma usa sapientemente erbe aromatiche e spezie per esaltare il gusto ai suoi piatti pronti. L’o f f e r t a d e i p r o d o t t i s i a m p l i a notevolmente: punto fermo rimangono la frutta e verdura che sono sempre al centro della proposta e i ready to eat freschi e freschissimi che riportano i bollini “Mangia Bene” e “Calorie”. Grazie ad essi, il consumatore sarà facilitato nel combinare i diversi nutrienti e nel comporre così piatti adatti al proprio stile di vita e a tutte le occasioni: dalla colazione alla cena, passando per la pausa pranzo e gli spuntini. Sarà inoltre possibile gustare le
maggio\ giugno 2022 di marchi come Frost e Valle degli Orti i cui prodotti, in linea con i valori di erbert, non contengono additivi conservanti e i cui packaging possono essere riciclati nella carta. Novità anche al bar dove è in funzione lo ‘Spremi-salute’ che, grazie alla sola forza della pressione, è in grado di spremere tutti i tipi di frutta maturi e di stagione estraendone il succo senza tuttavia stressarne la polpa. Da non dimenticare i gelati del brand Amati che in linea con la filosofia erbert, sono prodotti con materie prime crude e con sostituti dello zucchero come l’agave e i fiori del cocco. Si ampliano anche agli assortimenti di drogheria e bevande con circa 200 referenze, a partire dal miele neozelandese Manuka dai notevoli benefici nutrizionali; e da una selezione di vini di produttori a livello nazionale a rappresentanza di tutto il panorama enologico italiano, sino a selezioni di nicchia come la cantina di San Colombano al Lambro che produce con metodo classico (lo stesso dello
champagne) il vino spumante di Milano. Ci sarà spazio anche per la cantina dell’olio grazie alle bottiglie dei piccoli produttori del sud Italia (c’è nè uno che utilizza scarti della produzione delle mandorle per realizzare le sue etichette), la macrobiotica con thè orientali e salse acidulate giapponesi, e i prodotti proteici assai apprezzati dai clienti erbert. Il design dello store segue il file rouge dei precedenti locali (il flagship esperienziale di Via Moscati e il ready-to-eat- di Via Mazzini) arredati in stile industrial, superfici in legno chiaro e colori vivaci che richiamano la natura, in linea con il principi che contraddistinguono il brand. Buono significa anche sostenibile, è per questo che i pack dei prodotti preparati e/o realizzati da erbert sono costituiti al 100% da materiali compostabili, persino le etichette, e certificati secondo la norma UNI EN 13432:2002 o di carta certificata FSC, interamente biodegradabili e dunque adatti alla raccolta differenziata dell’umido, proprio come vuole la filosofia della start up.
pietanze direttamente all’interno dei locali dello store e, nella bella stagione, sfruttare il dehor nel cortile interno del building. Tra le principali novità ‘i salumi di mare’ ottenuti con la pesciugatura cioè la frollatura del pesce che, dopo aver passato dai 7 ai 10 giorni dentro un apposito macchinario viene venduto affettato o a tranci. Si tratta di un pesce dalla marinatura naturale, dall’ampia concentrazione di sapore e dal gusto netto e marcato, che può essere assaporato a crudo o appena saltato in padella. Speciali etichette grafiche ne illustreranno la tipologia, i corretti metodi di consumazione e come abbinarlo al meglio. Altra novità la linea ‘ready-to-cook’, circa 70 referenze tra verdure, carne e pesce pronte da cucinare con diversi ingredienti, e che recheranno le nuove etichette grafiche con le indicazioni dei tempi di cottura, le modalità consigliate, e le calorie. A complemento dell’offerta anche il ‘mondo surgelati’ con 60 nuove referenze
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GUERRA RUSSIA - UCRAINA Anche i ricchi (insieme ai poveri) piangono A cura di Marco Chingari
Fino a pochi giorni fa abbiamo avuto l’attenzione dei media tutta concentrata sulla pandemia e sul covid 19 nonché sulle sue varianti genetiche. Ma quanta noia e rabbia avevamo provato per tutti gli esperti virologi e non solo che, normalmente, annunciavano sciagure che nemmeno Nostradamus? Ebbene da qualche settimana stiamo, tristemente, rimpiangendo quei brutti tempi perché adesso, all’orizzonte, si stanno profilando scenari ben peggiori. La guerra, la temutissima e assurda guerra, lontana da noi dal 45 almeno, si sta ripresentando in tutto il suo tremendo e distruttivo fulgore praticamente alle porte di casa nostra, e cioè in Ucraina. I virologi sono stati quindi sostituiti dai Generali di Corpo d’Armata ed esperti militari in tv e sui giornali. Preferivamo mille volte i virologi (che al confronto dei generali sembravano avere l’ottimismo di Heidi tanto sono catastrofici) agli esperti militari che tre per due parlano di conflitto mondiale e di guerra atomica. In effetti la situazione è grave, anzi gravissima. Non solo per chi, in primis, è sotto le bombe in Ucraina, ma anche per l’Europa tutta e, specialmente, per noi italiani. Abbiamo raggiunto quindi, per dare un po’ la quadra della situazione non specificatamente sui grandissimi numeri ma sulla situazione sia sociale che economicoimprenditoriale (presi peraltro direttamente dal popolo minuto), due attori sulla scena italiana, e non solo, di questo conflitto:
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la prima Tatiana Russinova, una signora ucraina residente in Italia da più di vent’anni denominata Nonna Coraggio (vedremo poi il perché) e l’altro Marco, un imprenditore italiano che vuole rimanere anonimo , che invece di lavoro fa il distributore nonché gestore di punti vendita di moda ed affini in Russia e non solo. Cominciamo dunque con Tatiana. Tatiana buondì, come andiamo? Buondì. Non andiamo, chiaramente, bene. Anzi andiamo piuttosto male. Beh non stento a crederlo. Tatiana bando agli indugi: raccontaci la tua storia. La mia storia è molto simile a tanti miei concittadini. Sono giunta più di vent’anni fa nel vostro meraviglioso ed accoglientissimo paese e mi sono data subito da fare, lavorando tanto, anzi tantissimo, per vivere in maniera decorosa insieme alla mia famiglia. Mio marito è un militare ucraino che ha partecipato anche a missioni in Afghanistan ed io, come tutte le mogli dei soldati lo vedevo col contagocce tanto che una volta, tornando dopo tanto tempo, uno dei miei figli mi chiese: “Mamma ma chi è quel signore?”. Alla faccia! Quindi la guerra, seppur lontana fino ad adesso, la conoscevi bene stante il tuo consorte… In verità, e purtroppo, anche la guerra del Donbass aveva colpito in maniera drammatica la mia famiglia: il mio nipotino,
che abitava appunto nel Donbass, da bambino era stato ferito alla testa ed al braccio da una bomba, ne era uscito vivo ma cerebralmente menomato e col braccino offeso per sempre. Mi dispiace davvero tanto. Non sarà per questo che ti chiamano Nonna Coraggio? N o, s f o r t u n at a m e nte n o. Q u e s t a stramaledetta guerra ha colpito in pieno la mia famiglia, in particolare le famiglie dei miei due figli maschi e parliamo di sei nipoti e due coppie. Allo scoppio della guerra io ho subito ordinato ai miei figli, bada bene ordinato e non invitato, di raggiungermi in Italia e di venire a stare con me in Italia. Ah però! Quindi adesso siete in, fammi fare due conti, in 11 a casa? Si ma arriveremo ad essere 12 quando giungerà anche mio marito. E bada bene che io non abito in una villa ma in un appartamentino di appena 85 metri quadri! Incredibile!! E come vi organizzate? Dovunque! Pensa che io per adesso sto dormendo su una poltrona ma quando arriverà mio marito non so dove potrò andare, sul lampadario forse… Se poi si calcola che io mi sveglio alle 04.15 del mattino e torno alle 22.00 per cinque giorni alla settimana e che lavoriamo, per adesso, solo in due in casa, ti lascio dire. Ah per inciso aiuto pure, nel fine settimana, anche la vecchia madre di una mia amica peraltro gratis perché lei non si può permettere una badante. Hai capito perché mi chiamano Nonna Coraggio? Ho capito si, accidenti! Ma infatti sei già famosa in Italia, tanti giornali e tv hanno seguito il tuo caso. Una domanda sorge spontanea: ma come fate per mantenervi in 12 se lavorate solo in due? Beh, a parte che i miei figli e le mie nuore stanno già dandosi da fare per trovare un impiego, devo assolutamente dire grazie ed abbracciare tutti gli abitanti ed il Comune di Civita Castellana che ci stanno davvero aiutando tantissimo e non ci stanno facendo mancare nulla.
maggio\ giugno 2022 Tatiana, in ultima battuta, cosa vorresti dire al tuo presidente ed a Putin? A loro in particolare nulla. Non mi piace questa politica che arriva alla guerra e che fa tante vittime specialmente tra i vecchi e i bambini. O meglio una cosa la voglio dire: che le bombe non distinguono nazionalità, colore politico o di pelle od altro. Le bombe uccidono tutti, e lo fanno in maniera stupida e brutale. Pensateci. E pensate anche che siamo nelle mani di Dio… Da Tatiana dunque, facendole tanti auguri, passiamo a Marco altra vittima, in maniera diversa, di questo assurdo conflitto. Marco buondì. Non ti chiedo come andiamo perché immagino la risposta. Eh infatti non andiamo male ma malissimo! Spiegaci la situazione ti prego. È presto detta. Io opero in seno al CIS (Organizzazione internazionale di cooperazione economica, politica e militare, costituita nel 1991, in concomitanza con lo scioglimento dell'URSS, da Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Tagikistan, Turkmenistan (ritiratosi nel 2005), Russia, Ucraina (ritiratasi nel 2018), Uzbekistan N.d.R.) e, da qualche anno, avevamo già avuto problemi per via delle sanzioni poste in essere dagli Stati Uniti e dall’Europa contro la Russia. Ora però con il conflitto tra la stessa Russia e l’Ucraina la situazione è davvero precipitata in un baratro.
pagamenti dalla Russia ed Ucraina, a seguito delle sanzioni. Risultato: neanche un euro o rublo d’anticipo o a saldo pagato per la merce, blocco pagamenti swift, fornitori da pagare, salari degli operai artigiani da rispettare e produzione estate inverno che può saltare. In altre parole indubbiamente al sistema Russia queste sanzioni costeranno salate ma anche a noi italiani le sanzioni torneranno indietro come un boomerang ma dalla parte più affilata e tagliente… Ma sembra uno scenario da incubo! È sicuramente un incubo che può peggiorare ulteriormente. Se continua il conflitto rischiamo di far saltare non tanto la grande azienda o il grande nome ma, e soprattutto, le piccole e medie imprese per non parlare dei posti di lavoro che si perderanno: una vera e propria ecatombe occupazionale. Ma la merce già prodotta non potrebbe essere veicolata su altri mercati? Si certo ma con almeno il 70-80% dello sconto sul prezzo. La qual cosa risulterebbe comunque fallimentare perché non coprirebbe neanche i costi vivi… Quindi anche per te Marco si profila un futuro roseo… Roseo? Nero pece! Io come lavoro praticamente faccio il distributore delle merci con esclusiva su marchi e prodotti, avvio negozi in Russia ed Ucraina e guadagno con il plusvalore costo merce
– vendita, insomma il mero commercio organizzato su vasta scala. Siamo bravini e guadagniamo anche abbastanza bene. O meglio guadagnavamo bene. A tutt’oggi abbiamo perso circa il 90% del fatturato e veleggiamo tristemente verso il 100%. Leggetevi peraltro l’articolo su Scavolini del resto del Carlino di pochi giorni fa: si profila all’orizzonte una perdita di svariati milioni di euro e non è ancora finita, è solo l’inizio. A questo si aggiunga anche la svalutazione enorme di questi ultimi giorni del rublo: ebbene, se anche fosse possibile percepire l’acconto in rubli sarebbe più conveniente perderlo che riceverlo stante la perdita di potere d’acquisto della valuta sovietica. Non si vedono, quindi, al momento attuale, vie d’uscita… Così la testimonianza di Marco che salutiamo caramente augurandogli ed augurandoci giorni migliori. Non ci sono vie d’uscita ci diceva Marco: ma siamo poi così sicuri che non ce ne siano? Basterebbe che i potenti della terra, vittime dei loro ego ipersviluppati, alzassero le mani dalla stanza dei comandi e le usassero per aprire un libro di storia… E chissà forse allora, e solo allora, la memoria del passato e dei danni conseguenti la guerra li convincerebbero a far cessare questo orrendo conflitto, non solo tra gli uomini, ma anche contro la civiltà, l’empatia e l’intelligenza. Ma, e soprattutto, contro tutti quei bambini morti uccisi da bombe stupide ed assurde, povere creaturine morte senza neppure sapere il perché…
In che senso precisamente? Nel senso che questa guerra, seppur in Ucraina la situazione non fosse, almeno per una parte del paese, esattamente tranquilla, è esplosa all’improvviso senza darci neanche il tempo di organizzare una qualsivoglia risposta commerciale di contenimento dei danni. Spieghiamo meglio ai nostri lettori… Assolutamente: allo scoppio del conflitto la produzione industriale nel campo della moda e calzature era già avviata e con una mole di merci pronta ad essere spedita. Immediatamente sono stati bloccati quindi i
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SAMIRA ASGHARI La forza della resistenza A cura di Carla Cavicchini
È ancora impressa nei nostri occhi la ferocia e la violenza degli integralisti talebani alla conquista di Kabul nei mesi scorsi, ricordandoci ancora l’enorme calca di afghani all’interno dei cargo americani per sfuggire a costrizioni e persecuzioni. Persino le mamme, nella città assediata, in pieno conflitto, alzavano i loro piccolini ai portelloni degli aerei americani sperando per i loro bambini una vita migliore pur di fuggire da quella follia collettiva. Sono succeduti periodi altalenanti da vero e proprio Medio Evo, quando il regime più intransigente della ‘Sharia’ – legge islamica – avanzò prepotentemente al potere. Il paese divenne luogo sicuro per organizzazioni terroristiche, ricordiamo la strage nell’attentato delle “Twin Towers” del 2001, quando i terroristi di “Al Qaida” fecero schiantare gli aerei Boeing 767 dirottati nel complesso delle Torri Gemelle. È cronaca dello scorso agosto ricordare g l i a t t a c c h i k a m i k a ze r i ve n d i c a t i dall’organizzazione terroristica Isis, imponendo la loro forza in uno stato che purtroppo non esiste più. Ma è doveroso ricordare anche i trascorsi anni della “Resistenza Afghana femminile”, a quel coraggio espresso nel chiedere la partecipazione al lavoro, alla politica, all’istruzione, ricordando ancora quando le donne curde combattevano accanto ai loro uomini sul fronte dell’Isis’. E il ricordo va poi al 1972, anni non lontanissimi, quando anche nell’Afghanistan, allora meta di
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guide turistiche, le ragazze si spostavano con gonne sopra il ginocchio, indossando scarpe con i tacchi, L’afghana Samira Asghari, gentilissima, velata, appena dopo aver ricevuto il “Premio Semplicemente Donna” categoria “Diritti Umani” lo scorso novembre a Castiglion Fiorentino, col suo bel sguardo forte, deciso e fiero, rispose alle nostre domande. L’atteggiamento dei talebani nei confronti
dello sport femminile è visto quale forma di allontanamento dalla fede islamica? “Osserverei proprio che si tratta di una interpretazione sbagliata della religione. Nell’Islam non viene mai detto che bisogna trattare le donne nel modo in cui le trattano loro. Se io mi trovo qui a sostenere lo sport femminile è perché le donne hanno bisogno di essere in salute, e se si vuole essere in salute bisogna fare sport, che ti aiuta non poco a stare meglio anche in previsione del futuro. Questo
maggio\ giugno 2022 unicamente quale necessità umana di base, non in contrasto con l’Islam o con la religione; se loro la pensano così è sbagliato. La maggior parte dei musulmani sono a conoscenza che i talebani siano solamente un gruppo di persone, di conseguenza non possono rappresentare l’Islam.” È difficile far uscire le donne da Kabul in questo contesto decisamente terribile? Lei prima sul palco osservava la forte solidarietà che regna tra le donne. “Sì, è difficile poiché al momento non esistono risorse. Ribadisco, è difficile, tuttavia stiamo facendo del nostro meglio tramite la solidarietà del Comitato Olimpico Nazionale che ci può aiutare. Già in passato si erano create tali condizioni, tuttavia continueremo!” Siamo a conoscenza della mancanza di dialogo in un luogo ove regna una dittatura ferocissima. Come pensa al riguardo? “Penso che i talebani non abbiano scelta, devono affrontare la realtà, che il mondo oggi è più piccolo, non più come prima, soprattutto in virtù delle nuove generazioni che avanzano. Generazioni di persone istruite che capiscono l’esigenza di supportarci l’un l’altro come una comunità umana. Ma i talebani non credono nell’umanità e nei diritti umani: dovrebbero scendere a compromessi visto che siamo nel 21° secolo nonostante rimanga difficile, estremamente difficile far capire loro tutto questo.”
SAMIRA ASGHARI Nata nel 1994 ed è il primo membro dell’Afganistan in assoluto del Comitato Olimpico Internazionale dal 2018. Gioca per la squadra nazionale di basket femminile afghana ed è l’ex capitano della squadra. È attivista civile per i diritti umani, sostenitrice dell’emancipazione delle donne e dei giovani tramite lo sport. Nei suoi vari ruoli è stata fondatrice dell’Afghanistan Peace and Sport Council’ ed è la vincitrice del Premio tra le prime 10 donne dell’Afghanistan delle Nazioni Unite vantando una più che eccellente esperienza professionale in organizzazioni sportive nazionali ed internazionali senza scopo di lucro. L’ applicazione verso “Relazioni Internazionali”, l’ha portata a studiare Scienze Politiche e, attualmente studia master in amministrazione e tecnologia dello sport presso L’AISTS di Losanna in Svizzera, nelle vesti di stagista presso il dipartimento di sviluppo della “Federazione Equestre Internazionale.” È inoltre membro delle “Commissioni all’interno del Comitato Olimpico Internazionale: IOC Athletes Entourage, assieme ad altri coordinamenti di grande rilevanza. Da segnalare “Futura Commissione” ospitante i Giochi Olimpici Invernali nel 2020. Nel 2019 la Federazione dei giornalisti sportivi afghani ha conferito a Samira Asghari il Premio “Sports Personality of the year.”
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/Cultura
LA DOLCEZZA IN UN PUGNO DI FERRO Intervista a Margherita Cassano A cura di Carla Cavicchini
Pacatezza unita ad estrema determinazione. È ben leggibile nella figura di Margherita Cassano, Presidente aggiunto alla Corte di Cassazione, arrivando – prima volta per una donna – alla Suprema Corte, nonostante candidamente af fermi che l’essere femminile una volta ‘arrivata’ non dovrebbe fare notizia. E questo senza dimenticare di segnalare l’attuale percentuale di donne (55-60%) che entrano in magistratura. Alla precedente edizione del “Premio Semplicemente Donna – Premio Impegno sociale e civile” del giugno 2021, in quel di Castiglion Fiorentino, la giudice Cassano, di fronte al nutrito ed attento pubblico, sostenne l’importanza d’entrare in relazione con gli altri visto che rendere fiducia al cittadino è fondamentale. “Non amo il successo fine a sé stesso – osservò – bensì chi lavora duramente affermandosi nel proprio ambito. Il mio
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maggio\ giugno 2022 lavoro è stato ed è tutt’ora un percorso impegnativo, ma anche entusiasmante nei confronti delle varie realtà vissute, senza fermarci nemmeno di fronte alla pandemia del Covid – obbligo menzionare tutto il pool – in virtù di quella forma di rispetto per noi stessi e gli altri. Sensibilità, specificità e cultura, debbono andare di pari passo anche con punti di vista diversi dagli altri, combattendo la cultura maschilista ma, soprattutto, credere tenacemente in ciò che facciamo!” Parole di piombo quelle ascoltate, mentre i vari ‘rumors’ attorno ne sottolineavano l’altissimo senso dello Stato diretto alla tutela dei diritti, soprattutto nei confronti dei più deboli. Proseguiva poi affermando che nei confronti della violenza fisica e morale è basilare una maggior coscienza sociale nel denunciare agli organi competenti. “Questo in virtù di una buona capillarità dal momento che i centri antiviolenza ci sono e più di prima; osserverei proprio che è un valore auspicabile in quanto valore, dignità e specificità sono veri e propri capisaldi. In parole povere: “Ognuno è prezioso”. Quanto alla Parità di genere”… “Non ci vuole stupore nel raggiungerla – affermò decisa e diretta – pensandola conseguentemente come diritto e vittoria. Finalmente si è sbloccata quella situazione storica delle donne entrate in magistratura nel 1963, non certamente per scelta del Parlamento! Bensì per una norma dichiarata incostituzionale, che impediva alle donne la partecipazione al concorso per la carriera prefettizia. Ci volle appunto il ricorso di due giovani neolaureate in giurisprudenza che volevano sostenere il concorso come funzionarie di prefettura. I motivi di tale ‘freddezza’ erano imputabili a due scuole di pensiero: la prima è che la donna era considerata un essere talmente sublime e delicato, da dover essere tutelato con cura e protezione dai drammi della vita, dall’altro si argomentava invece che la donna è priva delle necessarie capacità di sillogismo – affermazione molto grave! – e razionalità, indispensabili nel giudicare poiché, si riteneva, che sempre la donna a differenza dell’uomo fosse facile preda delle emozioni. specie in alcuni giorni del mese!” Inevitabile l’intervista vista l’alta profondità di pensiero e saggezza ascoltata, accogliendo le sue osservazioni sui vari temi caldi del momento quali l’omofobia, ed ancora sul mondo islamico così presente nel nostro territorio, sulla sicurezza nelle nostre abitazioni, sul suo ruolo in Magistratura. “Beh…alla domanda se il “Decreto Zan”, legato al discorso della omofobia, diventando legge può essere una cosa giusta, rispondo che un magistrato deve applicare la legge, il processo di elaborazione legislativa spetta al Parlamento le cui decisioni vanno rispettate. Penso sia fondamentale ai fini del varo di una buona legge tener presenti i valori fondamentali su cui poggia la nostra Carta Costituzionale, ai quali si devono uniformare tutte le leggi ordinarie. Parlo del principio di pari dignità di tutte le
persone, il divieto di discriminazione sotto ogni profilo, che sono sanciti dalla nostra Costituzione, nonché la dimensione sociale del vivere. Non basta tollerare l’altro…l’altro va rispettato. Ognuno di noi ha il dovere di entrare nelle giuste relazioni con gli altri, anche quelle del rispetto, poiché solo unendo tutte le nostre diversità possiamo fondare una società che si arricchisce dell’apporto che ogni individuo, unico ed irripetibile, può fornire alla vita sociale.” Dottoressa Cassano, questa oppressione islamica dilagante legata principalmente a principi religiosi presentando troppo spesso risvolti altamente drammatici tipo matrimoni forzati, documenti attestanti la verginità delle ragazze, ed altro ancora, non viene vista in egual misura in tutti i paesi. Il Presidente Macron, in Francia, ha legiferato in maniera più decisa che in Italia. “Ogni ordinamento ha la sua specificità, la sua storia, ognuno dà le risposte che ritiene. Tuttavia tali generalizzazioni non giovano alla comprensione del problema. Come la risposta unitaria forte delle comunità di religione musulmana fanno capire che tutti questi riti, tradizioni di forte compressione dei diritti fondamentali della donna, nulla hanno a che fare con la professione religiosa. Purtroppo sono l’espressione, di cui è costellata tutta la nostra storia, del tentativo da parte dell’individuo di possedere e controllare l’altro in funzione di affermare il proprio potere. È questo che va compreso fino in fondo e che deve essere rifiutato culturalmente. Non dimentichiamoci tuttavia che sono molteplici le manifestazioni di sopraffazione dell’individuo sull’altro, ed è proprio questo che complessivamente deve essere rifiutato dal nostro ordinamento.” Sulla sicurezza nelle nostre abitazioni, a fronte di casi drammatici avvenuti, lei come si esprime? “Bisogna essere capaci con raziocinio di distinguere quelli che sono i problemi reali di sicurezza e quelli che sono i problemi di sicurezza percepiti a seguito dell’amplificazione dei mass-media. Le nostre statistiche, e non solamente nazionali ma comparate con la dimensione europea, evidenziano che l’Italia è uno dei paesi più sicuri al mondo. Assistiamo purtroppo ad un’informazione che tende ad amplificare tutti questi avvenimenti ‘propri’ di ogni società e che purtroppo caratterizzano la storia dell’uomo. Ma questo non significa che nel suo complesso un ordinamento non sia sicuro o che un ordinamento non appresti tutela adeguata. Noi abbiamo ottime leggi su tutto, regole da applicare, quindi si tratta di restituire la propria …il giusto peso ad accadimenti che purtroppo sono assolutamente drammatici nella vita della singola persona che li subisce. Però quel singolo accadimento non è espressione di un sistema che non funziona: le forze dell’ordine, la magistratura - sono di parte... – danno una risposta adeguata in merito.” Nel suo ruolo di Presidente Aggiunto della Corte di Cassazione si sente più osservata da figure maschili o femminili? In parole povere ciò incute ammirazione oppure invidia? Guardi, è un aspetto a cui non penso assolutamente, non ho
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mai soffermato la mia attenzione su tali tematiche, che non mi appartengono. Ritengo che il significato della vita professionale di ognuno di noi sia connotato dall’esigenza d’attitudine interiore, ad avere umiltà, senso del limite, capacità di ascoltare l’altro, di rimettere in discussione le proprie opinioni, poiché solamente così ci mettiamo nella condizione giusta d’entrare in relazione con gli altri. Questo, soprattutto, adottando decisioni che siano più ponderate possibili, rendendo di conseguenza un servizio ‘frutto’ di uno sforzo corale. Non ho mai creduto alla teoria della donna o uomo sola al comando: penso che la nostra società viva dello sforzo corale di tante persone volenterose che vogliono dare un senso più profondo ai valori che sono consacrati nella nostra Costituzione.” Gentile, misurata, determinata, preparata, ferratissima nella propria professione. Questa è l’immagine uscita dalle parole d’una vera e propria lady. La corona è un optional.
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MARGHERITA CASSANO Margherita Cassano Presidente della Corte d’Appello dal 2015, è toscana ma lucana d’origine. Il padre a sua volta magistrato, nel capoluogo della Toscana si è occupato di terrorismo rosso e nero. In magistratura dal 1980 è allieva di Pier Luigi Vigna procuratore nazionale Antimafia fino al 2015, con la nomina a Presidente Aggiunto torna in Cassazione. Nel passato, aveva operato nel ‘Palazzaccio’ ricoprendo vari ruoli, ricordando quello di Presidenza Prima Sezione Penale che si occupa di omicidi e violenze gravi. Nel suo curriculum leggi anche una consiliatura al CSM passando in tal modo alla direzione distrettuale Antimafia a palazzo dei Marescialli. Oggi è in Cassazione, seconda solo al primo Presidente.
A cura di Carla Cavicchini
Miranda Martino si racconta durante la presentazione del suo libro: “Caduta in un gorgo di torbide passioni.”
LA VIE EN ROSE. MA NON SENZA SPINE.
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Da sinistra: la criminologa Susanna Petrassi, l’attrice Benedetta Giuntini, la coordinatrice dell’incontro Albertina Gasparoni, l’attrice Miranda Martino, la giornalista Carla Cavicchini.
Ad accogliere l’artista Miranda Martino stavolta è stata “La Casa di Lungofiume”. Piacevole spazio culturale in quel di Cascina (Pisa), arricchito nella sua essenzialità dal design di sedie di buon arredo minimalista. Ancora diva ed ancora ‘panterona’ la Martino? Beh… francamente l’osserviamo con passo veloce e sicuro, a discapito dei suoi ottanta e passa anni, col suo bel trucco, leggero, illuminato tuttavia da labbra ben dipinte. Al diavolo boa e pellicce, lei ha ancora tante cose da fare, da realizzare, magari un bel film sull’intensa vita vissuta, costellata da gioie nonché dolori, che non risparmiano proprio nessuno. Incalzata da Albertina Gasparoni, nel consueto piglio deciso nonché estremamente carezzevole, la signora dello spettacolo si racconta ‘a ruota libera’, iniziando da quel padre-padrone - estremamente autoritario - e dalla difficile convivenza, contrassegnata dalle enormi carenze affettive, causa anche una madre troppo remissiva. “Ed è per questo che ho voluto scrivere il libro “Caduta in un gorgo di torbide passioni” - racconta la gentile signora di fronte al folto pubblico, estremamente attento, rievocando malinconicamente ciò che gli veniva detto in famiglia. “Un titolo decisamente esplicativo, seppur nel mio desiderio, innato e mai ricevuto, di ricevere invece baci e carezze.” Logico a quel punto fare incontri sentimentali
sbagliati, deludenti, come con quel famoso musicista che tanto si approfittò della ingenuità della bella Miranda. “Famoso e perverso, una figura sadica e losca, che mi fece pagare un altissimo prezzo che si rifletté sulla mia carriera, con tante porte sbattute in faccia, nonché commenti malevoli nei miei confronti. Proprio a me! Inconsapevole di essere stata ben raggirata. Risalire la china fu dura, durissima, con seguito di disturbi alimentari, attacchi d’ansia ed altro ancora, mitigati a poco a poco, nel corso del tempo, dal bene di chi mi conosceva profondamente, assieme ai miei numerosissimi fans, sempre entusiasti nel sentirmi cantare”. Piacevole più tardi il momento delle letture tratte da “Caduta in un gorgo di torbide passioni” per tramite della flautata voce dell’attrice Benedetta Giuntini nel rievocare i vari passaggi del libro. Iniziando da Miranda piccolina, del suo desiderio di farsi suora, scoprendo via via l’enorme talento di quella bimba venuta dalla provincia, arrivando a calcare i più prestigiosi palcoscenici del mondo. Estremamente toccanti le pagine che rievocano quel tragico Sanremo legato alla morte di Tenco. “Luigi era un essere tormentato, bello e bravissimo, eppur spesso incompreso dal grande pubblico. Ovviamente soffriva molto per la sua carriera altalenante. Quanto
maggio\ giugno 2022 a Dalida sappiamo tutti del loro legame. Parlo d’una creatura di grande presenza scenica, estremamente affascinante coi suoi lunghi capelli, che dette durante quel tragico festival il meglio di sé stessa, al contrario di lui. Il resto è storia. La vita è anche questa, alti e bassi si inseguono e non sempre riusciamo ad afferrare il treno giusto. Personalmente, a causa d’impegni professionali presi in precedenza e chissà, forse incapace di approfondire l’importanza di veri e propri capolavori, persi occasioni brillantissime. Sbagliai di brutto nel non incidere ‘Malaga’, ‘Il cielo in una stanza’, ‘Il nostro concerto’, ‘Tu si na cosa grande’, ed altri brani ancora. Raccolsi tuttavia le mie belle soddisfazioni, come lavorare dal 1957 al 1967 con il grande, ineguagliabile, Ennio Morricone. Una persona d’una modestia esemplare, eppur semplicemente unica nel curare gli arrangiamenti”. Il ghiaccio è rotto. Alla regina dello spettacolo brillano ancora gli occhi nel rievocare tutto questo. Ella aggiunge poi l’interessante aneddoto di quando con l’amico musicista Ennio al volante, finirono con l’auto quasi contro un palo, a seguito della distrazione del guidatore nell’ammirare le belle gambe della Martino. La curiosità è tanta, piovono ancora domande dal palco visto che non è roba da tutti i giorni misurarsi con ‘un pezzo da novanta’ in carne ed ossa. “Ho avuto anche il mio bell’impegno politico accanto a Pannella coi Radicali, inoltre ricordo con piacere i concerti di fronte ai carcerati, così attenti e composti nell’ascoltarmi. Che dire ancora… i risvolti della nostra esistenza, destino, sono molteplici. Come molte persone pure io ho subito violenze morali, fisiche e psicologiche che bruciano ancora, vere e proprie crudeltà che non si dimenticano! Si accantonano ma non si dimenticano. Preciso tuttavia che non sono vendicativa. Combattere il male col male accumula solamente violenza!” È arrivato il momento di cedere la parola alla criminologa Susanna Petrassi – da oltre trent’anni si occupa di casi di maltrattamenti femminili –, che sottolinea come la violenza spesso ‘goda’ di molte facce. “Quella psicologica si manifesta in maniera subdola, incapace di lasciar lividi, eppur sottile e profonda, sufficiente a distruggere
la persona. In particolare il ‘gaslighting’ costituisce una vera e propria serie di comportamenti capaci di minare l’autostima, facendo sorgere dubbi sul proprio equilibrio mentale, destabilizzando emotivamente, arrivando addirittura nei casi più gravi al suicidio. Facile, decisamente facile – terminava Petrassi – in simili frangenti, data la vulnerabilità della persona, giungere a dipendere dal partner abusante. Quanto al ‘raptus’, credete, questo non avviene mai e poi mai in una persona psichicamente sana; si tratta semplicemente della ‘slatentizzazione’ di un disturbo psicologico già preesistente.” Sorride adesso la Martino, mentre ammette che a Cascina, alla “Casa di Lungofiume”, si è trovata magnificamente grazie soprattutto alla generosa accoglienza degli organizzatori. Inevitabile quindi continuare l’amichevole interrogatorio… sui grandi nomi da lei incontrati: “Milva amava avvolgersi nella sua ‘allure’ di donna estremamente distaccata, inavvicinabile, inoltre, a parer mio, esagerata nei vocalizzi. Al contrario di Mina, simpaticona e di gran compagnia, tanto da trascorrere dei bei momenti assieme. Quanto alla Vanoni…Ornella talvolta era troppo ‘Lady sofisticat’. Dalida la rivedo silenziosa e composta nella sua eterea magrezza eppure indiscutibilmente di gran talento. Tornando nuovamente sui miei passi, non mi sono fatta mancare nemmeno la rivista, come no! Ricordo Macario capace di scherzi mancini, come quella volta che quasi mi mise in mutande strappandomi di netto il grembiule! Ritrovandomi per esigenze sceniche, con tanti salumi e prosciutti avvolti ben bene alla vita! Quella non gliela perdonai e, dietro le quinte lo minacciai di smetterla con le sue improvvisazioni di cattivo gusto o... di trovarsi un’altra soubrette! Una vera e propria faccia da schiaffi. Apprezzai invece la signorilità e generosità del mitico Totò… che uomo! Josephine Baker era doppiamente brava in quanto estremamente attenta nello svolgere attività di beneficenza, quanto ad Harry Belafonte, mamma mia che razza d’esemplare, d’una bellezza abbagliante! Carmelo Bene era un genio assoluto… se posso dirlo, nella sua esemplare pazzia! Ed ancora Frank Sinatra, al fine d’un mio spettacolo – ci alternavamo nello
stesso teatro - si complimentò della mia voce. Ricordo eravamo accanto, seduti al ristorante in compagnia dei suoi body-guard e, madonna santa, che armadi d’uomini! Fabiolo, personaggio decisamente eclettico, mi ripagò quasi il doppio a seguito d’un prestito a lui fatto, aggiungendo, ciliegina sulla torta, un bellissimo regalo. Quanto allo Scià di Persia e consorte Farah Diba, rimasi allibita quando a Teheran constatai il netto divario tra la loro opulenza, sfacciatamente esibita, in contrasto con l’estrema povertà che si vedeva nelle strade. Grande, anzi grandissimo onore, fu poi cantare con l’insuperabile attore e ballerino americano Danny Kaye, tanto da fami piangere per l’emozione. E, se la cosa suscita curiosità, non manco d’aggiungere quella volta che, pronti per partire per un bello spettacolo di piazza, l’automobile si guastò facendoci arrivare a notte fonda. Incapaci di demordere, col megafono invitammo le persone a raggiungerci e… non potete immaginare, fu come un film alla Pasolini! Tanti, molti già pigiama, con le sedie appresso, scesero in piazza desiderosi d’ascoltarmi. Quanto ai camerini improvvisati… dovete sapere che non amando arrivare nei luoghi colma di lustrini e lamè, chiedevo sempre una cameruccia per i cambi d’abito presso abitazioni, sempre pronte ad accogliermi con grande gioia; …ma, signora Martino gradisce qualcosa? Ed io, sempre stata un pò deboluccia di stomaco... “beh uno spaghettino con tanto di pomodorino…” La serata volge al termine. Inevitabile chiedere il motivo d’aver scritto “Caduta in un gorgo di torbide passioni” visto che sempre torbido non è stato. “Scrivere questo libro, contrassegnato anche da vissuti piacevoli, è stato un atto liberatorio, una pulizia morale equivalente ad una sorta di catarsi, di rinnovamento, lanciando il messaggio di proseguire nei propri obbiettivi tenendo ben alta la bandiera dell’autostima e conseguente rispetto!” Il finale, da “Rose rosse per te”, come la canzone di Ranieri, arriva graditissimo spandendo nell’aria il delizioso profumo di fasci di rose. Proprio l’elegante rosa simboleggiante fascino, amore, passione, ed ancora innocenza. Valori che rispecchiano appieno Miranda Martino.
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/Formazione
BRAND MAGAZINE ONLINE La nuova frontiera del prestigio dell’azienda
A cura di Giorgio Nadali
Vuoi fare decisamente la differenza. Il mercato è competitivo. Hai già perso tempo, denaro e clienti. Esatto? Il Brand Magazine è la soluzione ideale. Efficiente, Economico, Innovativo! PERCHÉ? Perché anche la comunicazione si evolve e se non ti evolvi resti indietro. L’evoluzione si chiama BRAND MAGAZINE. Perché il tuo nuovo strepitoso magazine aziendale – “Brand Magazine” – è il fiore all’occhiello della strategia innovativa di comunicazione aziendale. Brand molto noti e aziende meno conosciute ottengono un impatto più prestigioso con una rivista dedicata. Interviste, prodotti, strategie, nuove acquisizioni, eventi, consigli ai Clienti, tutto ha un’immagine più diretta, come ad esempio un filo diretto con il Top Management, che può dialogare attraverso il brand magazine. Kevin Lane Keller definisce il Brand come una “aggregazione, intorno a specifici segni di riconoscimento, di un definito complesso di valori imprenditoriali, di associazioni cognitive, di aspettative e di emozioni”. Le
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parole fanno la differenza! Leggi qui cosa succede a usare parole giuste e sbagliate nel business, nel mio articolo per Forbes. Sì, emozioni. Dale Carnegie scrive: “Quando trattiamo con la gente, ricordiamo che non stiamo trattando con creature dotate di logica stiamo trattando con creature dotate di emozioni”. Un Brand magazine aziendale genera profonde emozioni persuasive e attraenti per il Brand e colloca l’azienda al top della conoscenza e fidelizzazione da parte dei Clienti dando più prestigio alla immagine dell’azienda, avvicinandola al pubblico diretto e duraturo. Perché il Brand Magazine ha due importanti obiettivi: Il primo è raggiungere e attenzionare importanti Testate giornalistiche. Il secondo è quello di suscitare interesse per la tematica dell’Azienda. Avere un magazine aziendale (come Testata giornalistica dedicata e registrata) è porsi a un livello di prestigio nettamente superiore ed esclusivo che poche aziende hanno (per ora…)
Perché il Brand Magazine è una vera e propria Testata giornalistica online dedicata esclusivamente all’Azienda con: • Servizi giornalistici, articoli, interviste a esperti del settore che possano anche evidenziare la qualità del Brand • Quiz sulla tematica dell’Azienda • Presentazione di prodotti • News e novità dell’Azienda • Video e foto di fiere e convegni • Risultati economici e partnership • Inchieste sulla tematica dell’Azienda • Sondaggi di opinione • Telegiornale dell’Azienda a frequenza settimanale • Interviste al Management • Confronto di prodotti e degli altri players • Giochi online per il pubblico e potenziali clienti • Registrazione degli utenti che lo vorranno, per ottenere eventuali sconti o altri benefici esclusivi. • Raggiungimento di mercati esteri (con parti tradotte) • Articoli di esperti del settore che evidenzieranno e stimoleranno di
maggio\ giugno 2022 Se l’Azienda è di piccole/medie dimensioni l’effetto sarà di un incremento della visibilità e di una percezione aumentata di importanza sul mercato competitivo. L’investimento per il Brand Magazine (online per PMI o cartaceo per grandi Aziende) rende superfluo il tuo vecchio Ufficio Stampa che non è composto né da specialisti della comunicazione, né da giornalisti, e ti dà una resa decisamente superiore come immagine e risultati. Inoltre ti costa molto meno di quanto pensi. L’impatto emozionale di una rivista dedicata esclusivamente all’Azienda è enorme e si avvicina a quello di influencer molto noti, ai quali le Aziende si stanno affidando sempre di più per la comunicazione aziendale al passo con i tempi. Avere una propria rivista è immagine e oggi l’immagine è essenziale per il successo, per chi ce l’ha, per chi vuole incrementarlo e mantenerlo. Chi non è al passo con i tempi è destinato a scomparire dal mercato, come Blockbuster. La comunicazione oggi viaggia molto più veloce della tradizione. Non fare il dinosauro. Cambia! Parliamone. Come disse il Maestro Yoda di Guerre Stellari… “Fare o non fare. Non c’è provare”. L’imprenditore, uomo di azione, fa. Per informazioni: info@giorgionadali.com - www.giorgionadali.com
acquistare i prodotti/servizi. Aggiornamento costante e veloce 24/7 Nessuna attesa di pubblicazioni Serbatoio costante online di news per la Stampa Vantaggio sostanziale sui competitors che usano ancora una comunicazione tradizionale e superata • Personalizzazione totale • Enorme diffusione online • Testi in ottica SEO e comunicazione persuasiva • Creativo, Innovativo, Efficiente Il tutto per generare attenzione e interesse verso l’Azienda da parte della Stampa e del grande pubblico. NON è un blog (il blog non ha la dignità di Testata giornalistica e presenta solo articoletti. Chiunque può aprire un blog) NON è sito aziendale (un sito aziendale è solo una vetrina che si limita a presentare prodotti/servizi dell’Azienda). Il sito aziendale è visitato da chi è GIÀ interessato all’Azienda, spesso da chi GIÀ la conosce o è interessato alla tematica dell’Azienda… NON è pubblicità, la quale per essere efficace ha costi astronomici e non è continuativa. Il Brand Magazine ha il prestigio di una vera testata giornalistica registrata di proprietà dell’Azienda, con un Direttore responsabile iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Se l’Azienda è di grandi dimensioni e molto nota, l’effetto sarà di un incremento del suo prestigio. Infatti un Brand Magazine è la nota distintiva di un grande successo raggiunto e consolidato, ma che desidera dialogare in modo più diretto e “caldo” con i Clienti e potenziali nuovi investitori. • • • •
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/Formazione
RESILIENZA PER IL SUCCESSO Lo “spirito Zelensky”
A cura di di Giorgio Nadali
Chi conosce un po’ la Bibbia ricorderà l’atteggiamento del giovane (non ancora re) Davide contro il gigante Golia. Sicur amente il Presidente ucr aino Volodymyr Zelensky – nato e cresciuto in una famiglia di origine ebraica – conosce l’episodio in cui Davide dice al gigante avversario: «chi è mai questo Filisteo incirconciso, che osa insultare le schiere del Dio vivente?». Non lo chiama né gigante, né nemico, né problema. Non lo sottovaluta, ma lo sminuisce, forte della fede che lo sostiene. In questa frase raccontata nel primo libro di Samuele c’è tutto il fiero spirito della resilienza. La stessa che fa dire al presidente ucraino che
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il suo popolo invaso dal malvagio gigante russo è «una superpotenza dello spirito». Non si sente affatto inferiore. Anche il suo popolo è una superpotenza con una forza interiore, la “potuzhnistʹ” che l’invasore ha sicuramente sottovalutata. La resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici. Il quadro psicologico positivo più noto per la resilienza è il “modello 3P” di Martin Seligman, il fondatore della psicologia positiva. La prima “P” è la Personalizzazione. Pensare che il problema sia te stesso,
invece di considerare altre cose esterne che lo hanno causato. Rendersi conto che fattori esterni hanno causato una brutta situazione ci consente di ridurre la colpa e le critiche che poniamo a noi stessi. La seconda “P” è la Permanenza. Pensare che una brutta situazione durerà per sempre. Coloro che pensano che le battute d'arresto siano temporanee hanno una migliore capacità di accettare e adattarsi al futuro. La terza “P” è la Pervasività. Pensare che una brutta situazione si applichi a tutte le aree della tua vita, invece di accadere
maggio\ giugno 2022 prospererà e avrò successo”. Quando dai voce alla tua fede, benedici il tuo futuro. Non è sufficiente pensare alla fede e alla speranza. Non basta solo crederci. Diamo vita alla nostra fede quando pronunciamo ad alta voce i nostri sogni. Le parole sono come semi. Piantali con attenzione per nutrire la tua fede, per innalzare la tua vita sempre più in alto. La Scrittura dice che dobbiamo chiamare le cose che ancora non sono, come se già lo fossero. Puoi non sentirti bene, ma non devi insistere sui sentimenti negativi con le tue parole: “Mi fa male la schiena da anni. Sto diventando vecchio. Non penso che starò mai meglio”. Queste parole parlano di sconfit ta nel tuo futuro. Girale a tuo favore. Riferisci di una vittoria: “Posso non sentirmi in forma, ma so che è solo un fatto temporaneo. Dio sta recuperando la mia salute. Sto diventando più forte, più giovane. I miei giorni migliori sono davanti a me”. Con queste parole di vittoria riceverai ciò che hai chiamato. Più parliamo del negativo, più negativi diventiamo. Se ti svegli la mattina sentendoti letargico, invece di lamentarti dovresti dichiarare: “Sono forte, sono pieno di energia. Dio sta rinnovando la mia forza. Posso fare ciò che devo oggi!” Non parlare di come ti senti quando sei giù. Parla di come vuoi essere.
solo in un’area. Le persone che pensano che le situazioni negative siano pervasive sentono che tutte le aree della loro vita ne sono influenzate. Questo può rendere difficile andare avanti. La resilienza è insita nella fierezza di un popolo e di una persona. Quello che diciamo agli altri e quello che diciamo a noi stessi conta molto. Perché le parole sono profezie. Una profezia che si autoadempie in psicologia si ha quando una persona è convinta che fallirà e perderà. Quindi orienta il suo comportamento in un modo tale da finire per causare tali eventi. La persona di successo non permette mai che escano dalla sua bocca parole negative
e questo non fa altro che rafforzare la sua resilienza. Le nostre parole possono benedire il nostro futuro oppure possono maledirlo. Talvolta ti sentirai giù. Ti senti oppresso dai problemi. Ma non insistere sul negativo. Invia le tue parole nella direzione che tu desideri che prendano! Non usare le tue parole per crogiolarti in una situazione negativa. Usale per cambiare la situazione. Lascia che le tue parole ti sollevino. Abbi il coraggio di fare delle dichiarazioni di fede che ti facciano progredire. “Sai? Questo sarà un grande giorno. Ho il favore di Dio. Lui dirige i miei passi. Qualsiasi cosa tocco
Secondo Patricia Sullivan – scienziata politica presso l'Università della Georgia – in un articolo pubblicato nel Journal of Conflict Resolution sostiene che anche gli stati più potenti perdono l'appetito per la guerra se il costo è molto maggiore del previsto e se le armi da sole non garantiscono il successo. 122 sono le guerre e interventi militari dalla seconda guerra mondiale in cui Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina, Gran Bretagna o Francia hanno combattuto un avversario militarmente più debole. Non hanno tenuto conto della resilienza e fierezza di un popolo. Secondo la ricerca, i “Golia” hanno perso il 39% delle volte È quello che tutti ci auguriamo anche questa volta. Slava Ukraini!
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/Turismo A 2.750 metri di altitudine, sul ghiacciaio tra trentino e lombardia, l’artista Ivan Mariotti ha realizzato tre stanze-igloo dotate di ogni comfort. Una proposta originale per trascorrere una vacanza in quota insolita e suggestiva.
SUL PRESENA LE IGLOO-SUITES D’ARTISTA Vacanze chic in alta quota
A cura di Marcella Ciappi Foto © Mauro Mariotti 68
maggio\ giugno 2022 Salire ad alta quota, godersi una meravigliosa giornata di sci sulla neve sfruttando i 100 chilometri di piste di uno dei comprensori più belli delle Alpi e poi la sera, invece di scendere a valle, trasformare la notte in un’esperienza da ricordare. Tutto questo è possibile a 2.750 metri di altitudine, sul Ghiacciaio Presena, dove sono state realizzate tre lussuose camere-igloo e una originale “cantina di ghiaccio”, nella quale poter degustare i migliori prodotti della distilleria trentina Marzadro. L’idea, quando era stata proposta nell’inverno pre-pandemia, aveva rapidamente fatto registrare il tutto esaurito e anche quest’anno, le prenotazioni sono già moltissime. Segno che le idee innovative che permettono di vivere da vicino il rapporto con la neve e la montagna, rispondono a un’esigenza sempre più diffusa tra gli amanti degli sport invernali. Le tre camere e la cantina sorgono accanto al Rifugio Capanna Presena e sono state ideate e realizzate dallo scultore Ivan Mariotti insieme a un team di altre 5 persone: Pierluigi Bernardi, Michela Ciappini, Marco Martello, Ruggero Vanelli, Gianluigi Zeni. Sono state definite delle vere e proprie opere d’arte “temporanea” perché saranno fruibili solo fino a primavera quando inevitabilmente si scioglieranno. Una caratteristica che le rende ancora più esclusive. “Per costruirle - ha spiegato Ivan Mariotti - abbiamo gonfiato tre grandi palloni sui quali è stata gettata acqua e neve. Poi, quando la neve ha raggiunto un metro di altezza, abbiamo iniziato a formare l'igloo con una fresa e, dopo che la struttura di ghiaccio si è consolidata, abbiamo sgonfiato il pallone”. Una volta completata la parte architettonica, ecco la parte artistica. Ciascuna camera è infatti ispirata a un tema particolare. Nella "Forst Room”, dedicata alla famosa birra locale, è rappresentata una donna che serve grandi boccali oltre a due sciatori che si godono la pausa tra una sciata e l’altra. Nella “Water Room”, dedicata all’acqua Surgiva (una delle più famose fonti oligominerali trentine), appaiono onde stilizzate, gocce di acqua giganti e una donna sdraiata che si specchia in un laghetto. La “Forest Room” è infine un inno alla natura che si riappropria del territorio, simboleggiata da una mamma lupa che accudisce i propri cuccioli sotto alla luna. La temperatura interna nelle stanze rimane sempre attorno ai 4 gradi. Pochi ma di gran lunga più alti rispetto alle temperature glaciali che si registrano sul Presena di notte (si arriva anche a -30°C). Rigorosamente di ghiaccio è anche il letto: sulla sua base vengono posizionati un materasso in pvc, una coperta isolante e poi un materasso normale. Su di esso viene collocato un piumino inserito dentro a calde coperte di flanella. Il risultato è straordinario e dormire all’interno dell’igloo, anche grazie alla suggestiva illuminazione data da eleganti lampade a led, si rivela un’esperienza unica e confortevole. Tanto più che gli ospiti hanno a disposizione i servizi di alto livello garantiti dalla adiacente Capanna Presena, un rifugio totalmente ristrutturato nel 2016, e dalla sua suggestiva SPA.
“Le tre suite di ghiaccio che sorgono vicino alla Capanna Presena sono una scommessa vinta e siamo felici di essere riusciti a riproporle anche quest’anno. Per chi ci alloggerà, l’esperienza di trascorrere la notte totalmente avvolti dalla neve in alta quota sarà estremamente piacevole - ha commentato Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno -Tonale - L’iniziativa conferma la volontà di venire incontro alle esigenze del pubblico, per il quale poter vivere pienamente a contatto con la natura più vera e gli elementi che la compongono è un fattore in più che orienta la sua scelta di vacanza”. Per info: www.rifugipassotonale.it
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/Turismo
CANTONE VAUD Per una minivacanza nella natura
A cura di Clarissa Vatti
Una mini vacanza primaverile, diversa e molto interessante, all’insegna della natura e del totale relax. Ecco le proposte del cantone svizzero di Vaud che proprio in primavera rende omaggio ai fiori e alle bellezze della natura. Tante belle proposte turistico/culturali: escursioni, mini crociere, passeggiate in alta quota; l’imbarazzo sta solo nella scelta. Cominciamo dai fiori: fino a maggio, Morges ospita il Festival dei Tulipani con i suoi 145.000 tulipani, da aprile a ottobre i Giardini del Château de Vullierens nel cuore di un sito storico familiare offrono
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un'esperienza unica tra spettacoli floreali, sculture e una tenuta vinicola, e le alture della Riviera dell’elegante cittadina di Montreux sono adornate da un manto bianco di narcisi. Spettacolo unico, e fino a maggio il grande festival dei tulipani, a Morges. L'associazione "Morges Fleur du Léman" accoglie ogni anno il ritorno della primavera con la Festa dei Tulipani nel Parco dell'Indipendenza. Questo evento molto atteso delizia i visitatori con più di 145.000 tulipani di circa 275 varietà. La diversità delle aiuole di tulipani, decorate
con narcisi, muscari e altri bulbi primaverili, ricorda ai numerosi amatori la loro grande varietà di forme e colori. Intrattenimento musicale e laboratori creativi per bambini e adulti sono organizzati durante ogni fine settimana. L'ingresso al Festival dei Tulipani è gratuito e accessibile alle persone con mobilità ridotta. Durante tutta la primavera uno spettacolo di suoni e luci è proiettato sulle pareti del Castello di Morges. Racconta la storia del tulipano attraverso il tempo, dalle sue origini al suo arrivo a Morges. E la Festa dei Tulipani, membro della World Tulip Society, un'associazione il cui scopo è quello di riunire tutti coloro che si occupano del tulipano nei parchi e nei festival di tutto il mondo, così come i distributori e gli artisti che hanno preso il fiore come modello. Il Festival dei Tulipani di Morges, uno dei più antichi al mondo, è stato premiato come "2019 World Tulip Destination Worth Travelling For" per festeggiare la sua 50° edizione. Morges si trova sulle rive del lago di Ginevra, a 10 minuti in treno o in auto da Losanna. L'ingresso al Festival è gratuito e
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libero in ogni momento. Passeggiate nei più bei giardini della Svizzera al Château de Vuillerens, a 20 minuti da Losanna, vicino a Morges, sono davvero unici e particolari nel contesto della Confederazione. Il castello, con la sua suggestiva vista sul lago di Ginevra e le Alpi, è il guardiano di un’area vegetale e floreale di oltre 3 ettari inizialmente consacrata ai soli iris (oltre 400 le varietà che qui fioriscono e che possono essere acquistati) ma che negli ultimi anni è diventata un <must> degli amanti di giardinaggio e del mondo floreale. I giardini del Château de Vullierens sono considerati tra i più importanti e scenografici della Svizzera. Nel parco si possono effettuare passeggiate tra i tulipani tardivi, gli iris, le rose, i giglihemerocallis, i rododendri e gli alberi centenari. E i visitatori possono scoprire le varietà presenti in ben 9 diversi giardini tematici. Infine, i Jardins di Vullierens ogni anno incantano i visitatori ospitando una collezione di oltre 85 sculture contemporanee, una sorta di land art in versione green. Le passeggiate tematiche
invitano a fare un giro della proprietà secondo i desideri, curiosità o preferenze. La “foresta incantata” è particolarmente dedicata ai più giovani. Il Domaine du Château de Vullierens possiede vigneti storici che coprono più di 6 ettari. Da molti anni, una grande viticoltura rispettosa dell'ambiente è stata praticata in
tutta la tenuta. I vini del Château de Vullierens possono essere degustati e acquistati al negozio durante l'apertura dei giardini. Inoltre un bellissimo itinerario alla scoperta della neve primaverile, fino a giugno. I narcisi fioriscono in natura, trasformano i prati sui rilievi attorno a Montreux e Vevey in paesaggi profumati e immacolati. Dai manti nevosi sbucano improvvisamente i narcisi che utilizzano l’energia accumulate nei bulbi per fiorire precocemente, fenomeno questo comunemente definito “neve di maggio”. Sono numerosi gli itinerari per escursionisti che permettono di andare ad ammirare i campi rivestiti di narcisi e affacciati sul lago di Ginevra. In particolare, l’associazione “Narcisses Riviera” che si batte per la protezione di questo fiore sempre più raro, propone suggestive visite guidate. E poi mini crociere sul pulitissimo e fantastico lago di Ginevra, degustazione degli eccellenti prodotti enogastronomici delle colline circostanti, musei e castelli. Semplice e facile organizzare un viaggio di questo tipo, originale e adatto a tutti. Collegamenti in treno fino a Montreaux e Losanna, col solo cambio a Milano. Oppure in aereo per Ginevra, partenze da maggiori aeroporti italiani (dettagli su www.svizzeraunica.it).
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/Recensione
IL BRAND JOURNALISM DEL SUCCESSO
Intelligenza emotiva e comunicazione carismatica
A cura della Redazione
Siamo tutti dei brand. Ci proponiamo al mondo. Il brand è l’identità del nostro successo. «Un marchio per una società è come la reputazione di una persona. Puoi guadagnare reputazione, cercando di fare bene le cose difficili». (Jeff Bezos) Il Brand Journalism nasce nel 2003 dall’intuizione di Larr y Light, Chief Marketing Officer di McDonald’s. Pochi concetti di comunicazione hanno avuto un'ascesa strepitosa e rapida come il brand journalism, giornalismo di impresa. Le attività giornalistiche dei
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brand erano relegate nella categoria del marketing dei contenuti e talvolta sono anche state descritte come giornalismo aziendale. Sebbene quest’ultimo sia una vecchia pratica, il suo sviluppo negli ambienti digitali lo ha elevato a una nuova
costellazione integrata nella galassia del giornalismo. Questo quindicesimo libro di Giorgio Nadali nasce dalla passione del racconto e studio dei valori del successo in generale e in particolare di quello imprenditoriale
maggio\ giugno 2022 e manageriale. Da sempre il giornalismo racconta storie, fatti che ritiene importanti e significativi per i lettori. Raccontare il successo, la determinazione, l’impegno nel mondo del lavoro è rendere omaggio a chi sostiene l’economia del nostro Paese e gli fa onore all’estero. È anche un servizio al lettore, il quale può prendere spunto e lavorare su delle intuizioni per realizzare il sogno di qualcosa di utile a moltissime persone. Questo deve essere fatto con intelligenza emotiva perché – come diceva Dale Carnegie – «Quando trattiamo con la gente, ricordiamo che non stiamo trattando con persone dotate di logica. Noi stiamo trattando con creature dotate di emozioni, creature agitate da pregiudizi e motivate dalla superbia e dalla vanità». Queste ultime, insieme all’invidia allontanano dalla mentalità vincente di chi è sempre pronto ad imparare, crescere e migliorare.
GIORGIO NADALI Giorgio Nadali (Milano, 1962), giornalista dei corsi di “Comunicazione e Successo” e “Religioni e Società” all’Università UniTreEdu. Formatore e coach. Ha già pubblicato altri 14 libri. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti, ha nel suo portfolio 23 anni di esperienza con 52 testate giornalistiche e 34 anni di docenza. Alcuni dei suoi libri sono presenti nelle università statunitensi di Harvard, Yale, Stanford e Princeton.
Il libro presenta parecchi esempi di interviste dell’autore a imprenditori italiani anche miliardari, che non si sono alzati la mattina con l’intento di arricchirsi, ma che con la loro determinazione, passione, sacrificio e rischio hanno arricchito molti con la genialità dei loro prodotti e servizi. È chiaro che il brand journalism non è solo questo, ma lo è per l’autore. Ecco perché Nadali lo chiama “Brand Journalism del successo”, centrato sui protagonisti del successo imprenditoriale e manageriale. Dopotutto, se il brand journalism non è rivolto al successo, che senso ha? Il libro presenta come un vero e proprio corso i contributi dell’intelligenza emotiva e della Programmazione Neuro Linguistica (PNL) al giornalismo, con contenuti teorici, quiz e esercitazioni: Il Brand Journalism, Giornalismo d’Impresa Intelligenza emotiva e giornalismo PNL per il giornalismo Le parole magiche Il “Milton Model” per il giornalismo La scrittura persuasiva Il potere delle parole Differenze tra scrittura e parola Parole e successo “Attacchi” per farsi leggere Il Brand Journalism del successo Seguono le interviste di Giorgio Nadali per Forbes, Fortune e Beesness a grandi imprenditori e top managers nei settori, Economico finanziario, Lusso, Dolciario, Food & Beverage, Wellness & Sport, Farmaceutico, Artistico, Sviluppo sostenibile, Turismo. Il lettore è invitato a esercitarsi con articoli di brand journalism e a riflettere sulla struttura delle interviste stesse. Nell’appendice al volume: Un’“intervista impossibile” (non ve la sveliamo); l’intervista a Robert B. Dilts sul successo (il coach di Steve Jobs al tempo della Apple) e infine le “famose frasi anti successo e prosperità” che l’autore analizza e contesta.
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/News Franchising
IMPRESE, DOPPIO MALTO CONTINUA A FAR INNAMORARE I FRANCESI E SBARCA A PARIGI: UN NUOVO LOCALE DEBUTTA NELLA MODERNA LA DÉFENSE “Il était une fois”, direbbero i francesi: “C’era una volta”. Nel lontano 2004 prese il via la favola di Doppio Malto con un birrificio ed un locale ad Erba (CO). Nel corso degli anni, la storia di passione e professionalità tutta italiana che conquista non solo il Belpaese, ma anche la Francia ed il Regno Unito, ha aggiunto molti nuovi capitoli al proprio racconto: oggi, infatti, tocca a La Défense, nel cuore più moderno e trendy di Parigi. L’amore tra Doppio Malto ed i francesi s’arricchisce: il noto brand italiano raddoppia e, dopo l’apertura a Saint-Étienne, inaugura un nuovo locale all’interno del centro commerciale Westfield Les4Temps, tra i più grandi centri commerciali d’Europa con oltre 42 milioni di visitatori all’anno. Il nuovo locale sorge nella parte occidentale della capitale transalpina, appena al di fuori del Boulevard Périphérique, tra altissimi ed imponenti grattacieli in vetro e acciaio ed opere di urbanistica, architettura ed arte moderna firmate da Johan Otto Von Spreckelsen, César Baldaccini, Joan Miró, Alexander Calder, Yaacov Agam e Shelomo Selinger. Complessivamente, il locale parigino è il 31esimo dell’intera catena, mentre sono 4 quelli aperti all’estero.
LÖWENGRUBE: UN ACCORDO CON BNP PARIBAS LEASING SOLUTIONS PER SOSTENERE IL PIANO DI SVILUPPO CON NUOVI FRANCHISEE È stato siglato l’accordo tra Löwengrube, azienda italiana proprietaria dell’omonimo brand di ristorazione che propone il format del ristorante-birreria in stile autentico bavarese, e BNP Paribas Leasing Solutions, tra le maggiori società di leasing in Italia e leader europeo nelle soluzioni di leasing, noleggio e finanziamenti su misura per investimenti in attrezzature professionali. L’accordo si configura come un nuovo e prezioso tassello alla strategia di crescita dell’azienda italiana, nata nel 2005 per iniziativa dei due imprenditori italiani Pietro Nicastro e Monica Fantoni, e trasformatasi dal 2014 in una rete distribuita su tutto il territorio nazionale con 30 punti vendita, di cui uno a Tirana. Insieme, BNP Paribas Leasing Solutions e Löwengrube garantiscono una via preferenziale e più agevole ai potenziali franchisee, istituendo una pratica non così scontata: nel mondo del franchising, sono ancora una minoranza le aziende che si premurano di creare un seguito all’affiliazione, suggerendo soluzioni e senza lasciare che l’iniziativa gravi totalmente sul nuovo franchisee. Solo così diventa possibile concepire e progettare piani di sviluppo ambiziosi come quelli di Löwengrube. L’accordo è anche un’ulteriore dimostrazione dell’approccio di Löwengrube alla formula del franchising: sempre sul campo, a fianco dei franchisee, per crescere insieme.
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A MILANO LA PRIMA CLOUD KITCHEN TARGATA CIGIERRE Cigierre - Compagnia Generale Ristorazione SpA, azienda di riferimento nello sviluppo e nella gestione di ristoranti tematici e del casual dining, diversifica la sua offerta e avvia a Milano il primo progetto di Cloud Kitchen, caratterizzato dalla delivery, dalla sperimentazione e da un’offerta variegata. Il concept, che prevede l’assunzione di circa dieci persone, vuole garantire un’esperienza totalmente digitale, dai pagamenti alla consegna. I prodotti, l’offerta e il packaging sono studiati per l’asporto e per garantire la migliore qualità, la persistenza dei sapori e la composizione dei piatti. Il progetto vede coinvolti due dei marchi di Cigierre - Old Wild West Express e Il Padellino - dei quali i clienti possono ordinare i prodotti attraverso i principali partner di delivery presenti a Milano. Cooklane - azienda specializzata nella progettazione, commercializzazione e gestione di cucine professionali dedicate al delivery – fornirà gli spazi di cucina e una parte del servizio di logistica. Con questa nuova iniziativa commerciale, Cigierre potrà rispondere alla crescente richiesta del mercato di asporto e di delivery, un canale che dal 6% delle vendite prima della pandemia è cresciuto al 17% del giugno 2021. La Cloud Kitchen di Cigierre sarà, inoltre, un luogo dove sperimentare e provare nuovi prodotti e concept, in un mercato dove i modelli e le influenze fra le ristorazioni servita e delivery sono sempre più importanti. Grazie alla partnership con gli operatori e con l’analisi delle richieste dei clienti, infatti, sarà possibile studiare i gusti del consumatore, capire i suoi bisogni e far evolvere l’offerta di conseguenza, permettendo al modello di ristorazione di modificarsi in tempo reale. In futuro, Cigierre mira a proporre al cliente la possibilità di ricevere in un unico ordine e con un’unica consegna diverse tipologie di prodotti e di cucina, un servizio già attivo a Modena con Take me home.
IL SUCCESSO DEL FRANCHISING MAIL BOXES ETC NEL MONDO FEMMINILE L’8 marzo 2022, nel giorno dedicato alla festa della donna, ha aper to il sesto centro Mail Boxes Etc . dell’imprenditrice Beatrice Corradini, a San Pietro in Cariano, in Valpolicella, che affianca quelli di Mantova, di Verona, di Peschiera del Garda di Suzzara e di San Giovanni Lupatoto. Beatrice Corradini è una delle principali multi affiliate della rete MBE in Italia e tra le cento donne donne più influenti del settore, sulla base della classifica 2020, stilata dalla rivista americana What Franchise. L’obiettivo dell’operazione è quello di realizzare un centro di riferimento per le spedizioni di vino della Valpolicella. Inoltre, si vorrebbero riprodurre nel centro le competenze di Stampa e Marketig, maturate nel negozio di Mantova rilevato nel 2003, anno di apertura. Il successo del franchising nel mondo femminile è confermato dalle statistiche del report annuale del franchising 2021 a cura di Assofranchising. I dati della ricerca mostrano che l’imprenditoria femminile di rete è cresciuta del 38,1% rispetto al 2019, su quello delle donne titolari di imprese diverse (21,9%). Worldwide SpA (MBE) conta a oggi oltre 2.800 centri servizi in 53 paesi e ha generato nel 2020 un fatturato aggregato pari a Euro 879 milioni.
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/Franchising
KENTUCKY FRIED CHICKEN Il successo a stelle e strisce nel cuore di Milano
A cura della Redazione
Dal cuore degli Stati Uniti all’ombra della Madonnina. Il mitico pollo fritto di Kentucky Fried Chicken conquista la Stazione Centrale di Milano, uno degli edifici simbolo della città. Apre i battenti KFC Milano Stazione Centrale, l’ottavo ristorante meneghino del marchio presente in Italia dal 2014. Un’apertura in grande stile con una location d’eccezione – la seconda stazione d’Italia, tra le più grandi d’Europa – e un partner internazionale come Autogrill SpA, da oltre 40 anni il primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione per chi viaggia. Il nuovo ristorante conferma il legame sempre più stretto tra KFC Italia e il capoluogo lombardo. La sua apertura aggiunge anche un tassello importante alla trasformazione che la stazione sta
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vivendo negli ultimi anni: da luogo di arrivi e partenze a centro di aggregazione e polo del gusto, sulla scia delle recenti aperture dedicate al mondo del food. E se i milanesi si stanno abituando a vivere la stazione come parte integrante della città, perché non aggiungere un’altra buona abitudine e fermarsi a gustare e condividere uno dei celebri bucket del Colonnello Sanders? La Stazione Centrale di Milano, che con la sua architettura imponente domina la centralissima piazza Duca d’Aosta, è una vera e propria “cattedrale del movimento” che accoglie 320 mila passeggeri ogni giorno e quasi 120 milioni ogni anno. E tutti transitano dalla grande galleria commerciale rinnovata nel 2010, che da oggi ospita anche KFC Milano Stazione Centrale.
Il nuovo KFC Milano Stazione Centrale crea 40 nuovi posti di lavoro e la sua apertura sigla l’avvio di una partnership importante con un player internazionale d’eccezione, Autogrill SpA, che gestirà in franchising il nuovo locale KFC. KFC Milano Stazione Centrale è l’ottavo ristorante del brand nella città di Milano dopo Corso Vittorio Emanuele II, via Panfilo Castaldi, via Orefici, via Paolo Sarpi, piazzale Loreto, Bicocca Village e Porta Genova. In tutto sono 61 i ristoranti del marchio aperti in tutta Italia dal 2014 a oggi. UN’ESPERIENZ A SPECIALE NEI RISTORANTI KFC Il ristorante KFC Milano Stazione Centrale ha 112 posti a sedere ed è aperto tutti i
maggio\ giugno 2022 E poi il Colonel’s Burger, un panino che porta la firma del fondatore di KFC, lo Zinger con panatura Hot & Spicy e il nuovissimo Chicken Boom a base di filetto di pollo fritto preparato con la Original Recipe, bacon, cheddar, crispy onion, salsa barbecue e morbido pan brioche. Senza dimenticare i contorni che si trovano solo da KFC come il soffice purè, da gustare insieme alla salsa Gravy, e le pannocchie. Ma anche le patatine, le insalate, i dolci e i gelati. A completare il tutto, bibite a volontà, grazie alla formula free refill di KFC: con il servizio alla spina il bicchiere si può riempire tutte le volte che si vuole, scegliendo fra le diverse bibite disponibili per accontentare i gusti di tutti.
giorni dalle 10 alle 21. Relax, piacevolezza, inclusività, dimensione familiare in un ambiente caldo e accogliente, dal respiro internazionale, moderno e sicuro: questa è l’atmosfera dei ristoranti KFC, luoghi dove tutti possono sentirsi accolti, gustare il pollo fritto del Colonnello in modo rilassante e piacevole e vivere un’esperienza speciale. I clienti possono ordinare con modalità diverse, in una dimensione omnichannel: ai classici ordini in cassa si affiancano quelli tramite i chioschi presenti nelle sale o attraverso la app di KFC Italia, che offre anche il servizio Clicca & Ritira, oltre al servizio di delivery. I prodotti ordinati vengono sempre preparati al momento, e consegnati attraverso l’apposita postazione, per il consumo in sala o l’asporto.
L’IRRESISTIBILE POLLO FRITTO DEL COLONNELLO CONQUISTA MILANO Perché il pollo di KFC è così buono? Perché viene preparato ogni giorno a mano dai cuochi KFC nelle cucine dei ristoranti, con cura e attenzione per offrire un prodotto fragrante e di qualità. Ma anche per la famosa Original Recipe, mix segreto di undici erbe e spezie mescolato alla panatura del pollo con l’osso che in KFC chiamano COB, Chicken On the Bone - e di altri prodotti KFC. Il risultato? Un pollo fritto dal gusto travolgente, da condividere in 2, 3 o 4 persone grazie al famoso Bucket, l’iconico contenitore di KFC. Ma non solo Original Recipe. Da KFC ce n’é per tutti i gusti: dalle famose Hot Wings, alette di pollo fritto piccanti, i Tender, filetti di pollo fritto anche in versione Crispy.
K FC , so cietà d e l g r u p p o Yu m! B ra n d s I nc , è l ’azien da lea der mondiale nel settore dei ristoranti c h e s e r vo n o p o l l o f r i t to e d è un’impresa che vanta una storia ricca di successi ed innovazione. Tutto ha avuto inizio grazie al Colonnello Harland Sanders, fondatore del brand. È stato lui ad inventare l’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile m i x s e g r e to d i e r b e e s p e zi e , preparata ancora oggi e tipica del brand. Ogni giorno negli oltre 26 .000 ristoranti in più di 145 paesi i cuochi KFC preparano il pollo al momento, lavorandolo a mano e seguendo con cura tutti i passaggi, dalla panatura fino alla cottura, per ottenere un prodotto fragrante e irresistibile. Yum! Brands Inc. comprende anche i marchi Pizza Hut, Taco Bell e The Habit Burger Grill. Con più di 53.000 ristoranti in oltre 155 Paesi, Yum! Brands è una delle più grandi aziende della ristorazione al mondo. In Italia KFC arriva nel 2014 e con quello di Milano Stazione Centrale conta 61 ristoranti in 14 regioni. www.kfc.it
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A cura della Redazione
La pandemia non ferma la corsa del franchising
THE GREAT REFRANCHISING
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All’interno di uno scenario dominato dalla Great Resignation, il franchising emerge in quanto opportunità di carriera stimolante secondo gli esperti del settore. “L’affiliazione commerciale spinge gli imprenditori a mettersi in gioco, avvantaggiandosi dell’esperienza di grandi aziende”, dichiara Nadia Olivero, direttore del Master per il Management delle Reti in Franchising. Australia, Canada, Israele e Regno Unito: ecco i Paesi in cui è prevista la crescita maggiore per un’industria che coinvolge diversi settori, tra cui lo sport. “L’influenza del franchising sull’universo sportivo sarà sempre più predominante”, afferma Marco Maillaro, uno dei soci fondatori di Z Padel Club.
Parola d’ordine crescita: questo è il termine che maggiormente identifica l’industria del franchising, la quale, dopo il boom registrato nel 2021 con oltre 26mila nuove sedi e una crescita occupazionale dell’8,3% negli USA secondo l’Economic Outlook Report diramato dall’International Franchise Association, continua nel suo percorso di sviluppo, coinvolgendo sempre più imprenditori a caccia di nuovi stimoli professionali. Le prime conferme in merito giungono da Franchise Business Review: stando a quanto indicato dal portale specializzato il franchising risulta un’opzione di carriera vantaggiosa per coloro che ricercano una svolta di carriera. Diventare un affiliato, infatti, soddisfa le esigenze del singolo imprenditore di possedere una piccola impresa senza essere gravato dal dover avviare un’attività da zero. Questa tendenza viene confermata
maggio\ giugno 2022 da un ulteriore serie di dati riportati dall’International Franchise Association: nel corso del 2022 sono previsti sul suolo statunitense oltre 792mila nuovi esercizi commerciali (+2,2% rispetto al 2021) per un totale di 8,4 milioni di lavoratori impiegati (+4%). Ora una domanda sorge spontanea: quali sono le motivazioni che spingono a buttarsi nel franchising? Le risposte vengono fornite da un report “The Value of Franchising” stilato da Oxford Economics: emergono in questo senso la volontà dei singoli professionisti di essere i datori di lavoro di loro stessi (29%), ma anche l’insoddisfazione nei confronti della carriera aziendale (19%) e il desiderio di inseguire le proprie passioni (16%). E ancora, negli USA il 32% dei partecipanti ad un sondaggio è convinto del fatto che non avrebbe dato il via ad una propria attività senza la possibilità del franchising. Ulteriori spunti relativi a questo scenario vengono forniti da Franchising.com che realizza una speciale graduatoria in base al livello di sviluppo di ogni singolo Paese: Australia, Canada, Israele e il Regno Unito sono le località in cui è previsto l’incremento maggiore. E l’Italia? Appartiene alla seconda fascia,
quella più moderata, insieme a Germania e Spagna. Sempre a proposito del Bel Paese, è importante ricordare gli ultimi dati di Assofranchising, secondo cui crescono il giro d’affari (+3,5% rispetto al periodo prepandemia), l’occupazione (+4,8%) e i punti vendita affiliati (+1,3%). Questo è ciò che emerge da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali da Espresso Communication per Z Padel Club, startup innovativa che vuole rafforzare la propria brand identity con l’apertura di nuovi club nel corso dell’anno corrente. Lo scenario generale viene analizzato anche da esperti del set tore come Bernardino Quattrociocchi, professore di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”: “Il trend del franchising, dopo il boom del 2021, si confermerà anche nel 2022 grazie anche alla ripresa globale dell'economia. Probabilmente alcuni settori cresceranno di più come quelli vicini ai servizi e prodotti per la casa, alla distribuzione, al benessere della persona o quelli sportivi, considerando anche la voglia generalizzata di tornare all'attività fisica. Da sempre il franchising è una forma di autoimpiego o di sviluppo
di nuova imprenditorialità, anche nei casi di fuoriuscita dal mondo lavorativo come dipendente. I vantaggi? Innumerevoli, a partire dal successo sociale collegato allo sviluppo di un’attività in proprio e proseguendo con la creazione di una nuova fonte di reddito. Tra i segmenti mag giormente in crescit a ci sono certamente quelli collegati alle tendenze attuali ed ai fenomeni di costume come, ad esempio il padel o altri sport che consentono di socializzare dopo il lungo periodo di pandemia. I margini di crescita sono significativi e molto spesso il servizio al consumatore amplia la differenza tra i competitor”. Restando sulla stessa tematica, Business News Daily conferma quanto affermato in precedenza e, allo stesso tempo, realizza anche un elenco all’interno del quale è possibile scoprire quali sono le principali industrie in cui il business del franchising si sta sviluppando in maniera più marcata: dai servizi termali ai parrucchieri, dal food alla gestione dei marchi di proprietà fino al fitness. Ma non è tut to, inf at ti, anche la prof.ssa Nadia Olivero, esper t a di Consumer Marketing e direttore scientifico del Master Executive per il Management
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del Retail e delle Reti in Franchising dell'Università di Milano Bicocca, è scesa in campo, promuovendo la propria opinione. “Il franchising è un modello di business destinato a crescere per diverse ragioni fra cui l'opportunità di autoimpiego per persone motivate ma prive del know how necessario ad intraprendere efficacemente questa strada – afferma Olivero - La crisi economica mette in difficoltà il piccolo dettagliante che non può competere con la capacità organizzativa, strategica e di prodotto dei grandi marchi. Ciò può essere affrontato attraverso l'affiliazione a franchisors che possono garantire un posizionamento ottimale. L'affiliazione commerciale è una grande occasione per mettersi alla prova come imprenditori in modo più sicuro, avvantaggiandosi di competenze, servizi e risorse che solo grandi aziende di successo possono vantare. Tra i segmenti maggiormente in crescita emerge il franchising sportivo, un settore dal grande potenziale ancora sotto sfruttato. Non sorprende che anche questo settore, oggi, si stia avvicinando all'opportunità di organizzare distribuzione di prodotti e servizi in modo sistematico e competitivo. Se i franchising in ambito sportivo sapranno soddisfare i bisogni dei consumatori in termini di partecipazione at tiva, come at traverso l'e-gaming, avranno potenziali di sviluppo interessanti. In questo settore è particolarmente importante lo studio dei trend futuri e lo sviluppo di servizi al consumatore che possono fare la differenza sul piano competitivo”. Franchising e sport, sport e franchising: due binari destinati ad incrociarsi sempre più spesso. In merito all’argomento scende in campo anche un altro esperto del settore, ovvero Marco Maillaro, uno dei soci fondatori di Z Padel Club, startup made in Italy innovativa che strizza l’occhio alla sostenibilità. “L’industria globale del franchising è destinata a crescere ad un ritmo anche superiore rispetto all’anno scorso – afferma Maillaro. Le opportunità sono innumerevoli e, in quanto imprenditore, posso confermare in prima linea questa tendenza che
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coinvolge numerosi lavoratori, i quali, non contenti della propria carriera, sentono la necessità di una svolta professionale. Il franchising, in questo senso, risulta un’opzione stimolante perché offre la possibilità di scendere in campo insieme ad altri professionisti con l’obiettivo di sviluppare di comune accordo progetti innovativi e futuristici. Proprio per questo la nostra startup ha scelto Telematica Italia come partner strategico al fine di garantire anche a futuri franchisee analisi gratuite delle opportunità di finanziamento a fondo perduto per l’avvio di nuove attività imprenditoriali o per l’adeguamento di business già in corso d’opera. Uno dei settori coinvolti da questo trend è sicuramente quello sportivo: noi di Z Padel Club, in quanto realtà del settore, abbiamo deciso di puntare proprio sul franchising per sviluppare ulteriormente il nostro network e dare continuità al progetto Z”. Restando sulla stessa lunghezza d’onda, che vede lo sport protagonista anche in ottica franchising, ecco un approfondimento realizzato dal website dell’NBA: i protagonisti in questo sono caso sono i Golden State Warriors che, insieme ad un partner, hanno avviato il progetto “Franchise Fund”. Si tratta di un programma di supporto che offre l’opportunità alle piccole e medie imprese del territorio di crescere sia in termini economici sia dal punto di vista del capitale umano, garantendo così opportunità d’impiego nei confronti della comunità circostante. E ancora, secondo il magazine specializzato 1851 Franchise, l’NFL è un importante occasione di sviluppo per una serie di franchising, in particolar modo, nell’ambito della ristorazione grazie al numero sempre considerevole di tifosi che seguono i propri beniamini negli stadi. E gli E-Sport? Di certo non restano fermi a guardare. Stando a quanto indicato da Digital Journal, infatti, la crescita esponenziale del mercato, che toccherà quota 6 miliardi di ricavi entro il 2030, deriva anche dal franchising grazie alle aziende che investono nell’asset con lo scopo di ottenere maggiore visibilità d u r a nte i di ve r si a p p u nt a m e nt i e competizioni internazionali.
Dal birrificio Doppio Malto di Erba (CO), Foodbrand Spa ha dato vita ad una delle principali esperienze italiane legate al mondo della birra artigianale. Doppio Malto è infatti una realtà che oggi conta 20 locali in Italia e uno all’estero e punta a far crescere la cultura della birra artigianale nello Stivale con un piano che prevede dieci nuove aperture nel 2021. Entro la fine dell’anno entrerà pienamente in funzione il secondo birrificio Doppio Malto a Iglesias, in Sardegna. Lo sbarco all’estero è arrivato nel settembre 2020, con l’apertura di un Doppio Malto nel nuovo centro commerciale Steel di Saint-Étienne (Francia), mentre per il 2021 è previsto un ambizioso piano di sviluppo in Italia e all'estero (Francia e Scozia).
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CREATORI OSTINATI DI SERENITÀ Siamo un’agenzia di marketing e comunicazione a servizio completo con 70 collaboratori, oltre 20 anni d’esperienza e ancora tanto entusiasmo per il progetto più importante: il prossimo. Siamo organizzati in 5 Unit specializzate per coprire ogni richiesta del mercato. Siamo attenti alle persone e alle loro esigenze. E siamo pronti a lavorare al vostro fianco, per costruire valore e serenità.
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EXPERIENCE
maggio\ giugno 2022
PROFILO FRANCHISOR:
Mercatino Franchising leader nell' intermediazione dell’usato, nasce a Verona nel 1995 e ad oggi ha sviluppato una rete in franchising di oltre 180 negozi. La formula del conto terzi consente a due soggetti diversi un’azione di guadagno (chi vende espone gratis il proprio usato) e una di risparmio (chi compra lo fa a prezzi inferiori a quelli di mercato). Con il suo sistema virtuoso, Mercatino diffonde la “buona pratica” del riuso come sistema etico - sociale nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio. I fattori di successo del Franchising Mercatino sono: Assistenza & Formazione, Innovazione tecnologica e Visibilità Nazionale.
Ragione sociale: Mercatino Indirizzo sede legale: Via Angelo Messedaglia 8C, Verona Sito Internet: www.mercatinousato.com Attività: Intermediazione di oggetti usati Anno di fondazione dell’Azienda: 1995 Anno di lancio del franchising in Italia: 1995 PV in franchising Italia: 182 aperti e 10 in apertura PV in franchising all’estero: 1 Regioni italiane di interesse per lo sviluppo: tutte Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: non abbiamo preferenze Franchisee singoli: 137 Multi-Unit Franchisee: 15
PROFILO FRANCHISEE Bacino d’utenza: 50.000 abitanti Ubicazione ottimale PV: zone commerciali/residenziali Superficie media PV: a partire da 400 mq Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: a partire da 3 Esperienza pregressa nel settore: non richiesta Formazione iniziale: 5 giorni Arredo e investimento medio iniziale: € 50.000 Fatturato medio annuo (stima): € 469.000 Merce in conto vendita: SI Sistemi informativi offerti: SI Diritto d'ingresso: € 5.000 Canoni periodici (royalties): 3% sul venduto mensile Canoni periodici fissi: NO, solo servizi accessori al franchising Pubblicità a livello locale: NO Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: SI Assistenza in loco in fase di apertura: SI Assistenza per la durata del contratto: SI Zona di esclusiva: SI Durata contratto: 5 anni
CONTATTI FRANCHISOR Franchisor: Mercatino Referente franchising: Veronica Spadafora Telefono: 0458203355 E-mail franchising: sviluppo@mercatinousato.com Sito Internet: www.mercatinousato.com N.B. I dati sono puramente indicativi e concordati con l’Azienda
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