Periodico di informazione bimestrale gennaio-febbraio 2024
Anno XIV - N° 1 2024 € 5,00
Marcelo Ordas
“I GIOIELLI DEL CALCIO”
Lamberto Frescobaldi
“L’ESSENZA DEL VINO”
ANNO NUOVO, NUOVE SFIDE IMPRENDITORIALI
Accantonato il periodo festivo, è ora il tempo propizio per dedicarsi a nuovi progetti. Qualcuno di voi dovrà portare avanti le sfide già iniziate, altri intraprenderanno strade alternative, ma il denominatore comune è il saper fare bene, per poter realizzare i propri sogni e concretizzare i propri obiettivi di business. Iniziamo il nuovo anno con un colpo di scena: siamo riusciti a intervistare Marcelo Ordas, il collezionista argentino di cimeli inerenti al calcio e che ha inaugurato il Museo Legends a Madrid. Qui è possibile ammirare tutti i cimeli di questo sport, appartenenti sia al passato sia al presente, come la maglia origianale di Diego Armando Maradona del 1986, oppure l’ultima FIFA World Cup, innalzata da Lionel Messi all’ultimo mondiale in Qatar. Se doveste averne l’occasione, vi consigliamo di andare a visitare questo museo e siamo certi che ne rimarrete stupiti, per l’accuratezza e la profondità della collezione e non da ultimo per le attrazioni immersive presenti. Sempre nell’ambito del calcio, scriviamo di Manuela Nicolosi, primo arbitro italiano a essere stato selezionato nel ruolo di assitente nella terna arbitrale durante la finale della Supercoppa Europea tra il Liverpool e il Chelsea del 2019. Nonostante le difficoltà e i pregiudizi incontrati per il solo
/ Editoriale
gennaio\febbraio 2024
fatto di essere donna, è riuscita a imporsi con il suo talento in un mondo dominato da una cultura prettamente maschilista. Trasferendoci in un settore differente, quello della moda, abbiamo realizzato uno speciale dedicato alla Fashion Week del mese di gennaio. Siamo andati a trovare i marchi Tod’s, Fay, Boglioli, La Martina, Santoni e tanti altri. Nella sezione dell’ospitalità e del turismo, vi presentiamo due strutture. La prima è l’Hotel Villa Porta a Colmegna, situato su una sponda del Lago Maggiore. Un vero e proprio paradiso terrestre, che si affaccia sul ridente lago, per trascorrere giornate in totale relax. L’altra è Villa Spalletti Trivelli, un boutique hotel in pieno centro a Roma. Da iniziale residenza nobiliare, nel 2004 è stata trasformata in un lussuoso albergo, preservando tutto il fascino e lo splendore di un tempo. Concludiamo questo primo numero dell’anno di Beesness dando spazio alle consuete rubriche dedicate al retail, al franchising e alle recensioni di libri. Vi rinnoviamo gli auguri per un buon inizio d’anno e per un’interessante e prospera ripresa di tutte le vostre attività imprenditoriali.
Giovanni Bonani Direttore Responsabile
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UN ABBONAMENTO A BEESNESS AD UN PREZZO IRRIPETIBILE Editore Beesness di Giovanni Bonani - Via Soperga 13 - 20127 Milano Anno XIV - N° 1 2024 € 5,00
P. IVA 10312920969 - C.F. BNNGNN73H19F205Y Registrazione Tribunale di Milano n°551 del 18.11.2011
Periodico di informazione bimestrale gennaio-febbraio 2024
Art Direction & Graphic Design Roses & Pepper | www.rosesandpepper.it Elena Dentoni (Owner) | elena@rosesandpepper.it Stampa New Press Edizioni S.R.L - Via Della Traversa, 22 - 22074 - Lomazzo (CO) Direttore Responsabile Marcelo Ordas
Giovanni Bonani
“I GIOIELLI DEL CALCIO”
Lamberto Frescobaldi
“L’ESSENZA DEL VINO”
Direttore Editoriale
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Laura Lamarra Redazione Giuseppe Bonani, Marco Seco, Marcella Ciappi, Luca Sardi, Carla Cavicchini, Christian Gaston Illan, Laura Bonani Contributors
Beesness di Giovanni Bonani, via Soperga 13, 20127 Milano
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Furio Reggente, Marco Chingheri, Elena Pravato, Fabrizio Valente, Clarissa Vatti Advertising Christian Gaston Illan | christian@beesness.it Abbonamenti
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Shutterstock, Freepik Foto copertina Legends: The Home of Football Giovanni Bonani
Laura Lamarra
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Informativa ai sensi dell’Art. 13 D.lgs. 196/2003 L’editore non si assume alcuna responsabilità per le opinioni espresse dagli autori degli articoli, dei testi redazionali e pubblicitari pubblicati. L’editore inoltre non è nelle condizioni di verificare preventivamente alla pubblicazione i dati forniti dalle imprese e dai soggetti intervistati e non è quindi responsabile dei dati pubblicati relativi a prospettive di guadagni ed in particolare ai volumi di ricavi, di costi e conseguentemente di redditività delle iniziative imprenditoriali presentate la cui responsabilità resta a carico esclusivamente delle imprese dichiaranti o degli intervistati. L’editore declina ogni responsabilità derivante da eventuali refusi tipografici o da materiale utilizzato nelle pubblicità degli inserzionisti. La ristampa o la pubblicazione dei contenuti devono essere autorizzati dall’editore. La riproduzione della stessa, anche mediante supporti elettronici, deve essere autorizzata. A garanzia di riservatezza, l’editore Beesness di Giovanni Bonani, nel rispetto del Codice Privacy Dlgs 196/03, garantisce la massima cura dei dati forniti o in suo possesso, che non verranno comunicati a terzi, né verranno utilizzati per comunicazioni commerciali e fatto diritto, in ogni caso, per l’interessato, di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7. Beesness è un marchio registrato.
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Indice NPS: come il Brand può creare valore .............................. 30
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Premio Giovani Imprese Altagamma
I vincitori 2023 ........................................................................... 32
Fashion Art and More International Luxury Event
Un evento originale e innovativo portato in scena il 25 febbraio 2024 presso l'hotel Principe di Savoia a Milano da Sabrina Spinelli ..................................................................... 36
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Museo Legends, l’esperienza del calcio mondiale
Marcelo Ordas colleziona “I gioielli del calcio” ............................ 14
Prima donna italiana in due finali internazionali (maschile e femminile)
Pioniera “in campo” per una nuova cultura sportiva ................... 18
È Made in Italy la nanotecnologia Taopatch
Ai Golden Globes, ai polsi di Robert Downey Junior .................. 20
Juan Cruz Blanco e la passione per il rugby
La Mundialeta in Argentina racconta la Rugby World Cup 2023 ............................................ 22
La Martina: evento esclusivo per la FW24
La nuova collezione ripercorre le origini del marchio ................. 40
Set up perfetto di ATOMIC
Soluzioni ideali per tutti, dall’alto contenuto tecnologico ........... 26
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FAY celebra il Double Coat
Da 25 anni il cappotto per eccellenza .......................................... 44
Santoni Man FW24: leggende dai Monti Sibillini
Una collezione piena di magia .................................................... 46
Boglioli e Steinway & Sons: quando arte e musica si fondono
Boglioli e la sua nuova collezione Fall-Winter 24/25 ................. 48
Tod’s tra tradizione artigianale e ricerca innovativa
Nuovi materiali per la collezione uomo A-I 2024/25 ................. 50 5
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Intervista a Lamberto Frescobaldi al Castello di Nipozzano ...... 52
Giacomo Maiolini: instancabile amore per la musica
Quando la passione prende forma e si trasforma in lavoro .......... 70
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Focus internazionale sulla rigenerazione urbana ....................... 60
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Mazzei Architects firma l’inedito Ric Chicken House
A Merlata Bloom il nuovo food store del gruppo Roadhouse ....... 62
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Evento di grande successo nello storico Museo del Risorgimento .......................................... 64
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Colore e ironia: il giusto mix per l’ispirazione ............................ 66
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Premiati i migliori progetti per innovazione e sostenibilità ........ 72
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Una dimora storica e nobiliare nel cuore di Roma ...................... 76
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Riconoscere e utilizzare ormoni, neurotrasmettitori e mix biochimici per relazioni sempre efficaci nel business e nella vita ................................................................ 78
Good Power
Promuovere il cambiamento positivo nelle nostre vite, nel lavoro e nel mondo ................................................................. 80
Una lettera d'amore ritrovata
La Vigilia di Natale .................................................................... 81
Non sono belli, se non son ribelli
Sogni di un tappeto in rivolta ...................................................... 82
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/News
BORSALINO PER SAINT LAURENT L’Antica Casa di Alessandria e la leggendaria Maison francese presentano un esclusivo cappello dedicato all’Autunno-Inverno 2023/24. La maestria artigianale di Borsalino e i codici stilistici di Saint Laurent si incontrano per un’esclusiva collaborazione che racconta l’eccellenza delle due Maison. La capsule Borsalino x Saint Laurent si compone di un iconico cappello in feltro di lana, proposto in due varianti colore e personalizzato con gli elementi distintivi dei due brand. La collaborazione fa parte del progetto creativo multidisciplinare Saint Laurent Rive Droite, ideato dal direttore artistico della Maison francese Anthony Vaccarello. Protagonista della collab Borsalino x Saint Laurent è l’iconico modello Federico, proposto in soffice feltro di lana nelle eleganti tonalità Nero e Mirtillo. Sul nastro in grosgrain del cappello si stagliano i codici stilistici delle due Maison: il monogram YSL e il logo calligrafico Borsalino 1907. All’interno del copricapo è incisa la firma della collaborazione Borsalino x Saint Laurent. La collab Borsalino x Saint Laurent è disponibile esclusivamente nei concept store Saint Laurent Rive Droite di Parigi e Los Angeles, oltre che sulla piattaforma e-commerce del brand del gruppo Kering.
REPLAY PRESENTA UN’ESCLUSIVA CAPSULE COLLECTION DI STIVALI IMPREZIOSITI CON CRISTALLI SWAROVSKI REPLAY, brand leader a livello globale nel segmento del denim, con il supporto di Swarovski, azienda che disegna, produce e vende la miglior qualità di cristallo al mondo, ha dato vita ad una capsul esclusiva di stivali texani in pelle, denim e cristalli. Celebrazione dell’estetica anni '90, questo splendido cowboy boot con gambale in denim è ricoperto di pietre Swarovski che gli conferiscono uno stile sofisticato ma grintoso. Il primo modello, che sarà disponibile online ed in store già da dicembre, è proposto in due varianti colore che affiancano alla pelle il denim in un lavaggio light blue o black creando un effetto molto contemporaneo di uno straight jeans sovrapposto allo stivale. I cristalli Swarovski utilizzati compongono disegni personalizzati realizzati in esclusiva per REPLAY e sono di varie dimensioni. Sono stati impiegati all’interno di un unico embellishment cristalli da 2, 3, 4 e 5 mm. Oltre al gioco creato dai cristalli in diverse dimensioni, il decoro nella versione in black denim è stato arricchito creando una sfumatura raffinata grazie all’abbinamento di diversi toni colore come: Black Diamond, Silver Night e Nero. La versione in denim light blue è invece monocolore in all Crystal. Per impreziosire ogni paio di stivali sono stati impiegati 1438 cristalli. REPLAY prevede di sviluppare una più ampia gamma di prodotti impreziositi con cristalli Swarovski che verranno presentati nei primi mesi del 2024.
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SIMONE ANDREOLI PRESENTA LA PROPRIA LINEA DI BEST SELLER IN UN FORMATO TUTTO NUOVO: NASCONO LE MINI TAGLIE DELLE SEI FRAGRANZE PIÙ AMATE, PER UN’ESPERIENZA SENSORIALE. TUTTA DA ASSAGGIARE. Simone Andreoli lancia una selezione delle proprie fragranze più apprezzate in un nuovo formato da 7,5 ml, che entra nella gamma di vendita della collezione. Sei esperienze sensoriali da vivere in ogni momento, in un un caleidoscopio di emozioni lasciandosi andare a passioni uniche. Il nuovo formato darà la possibilità di provare i 6 best seller firmati Simone Andreoli, dal più raffinato come “Ocean of a Midnight Moon”, fino al più seducente come “Vicebomb” passando per “Malibù Party in the Bay” dalle note frizzanti e rigeneranti. E per chi desidera una fragranza fruttata, “Leisure in Paradise” regala sentori di vaniglia e cocco con note di papaya. Senza dimenticare il lato più passionale di fragranze come “Rose of Dangerous Flamenco”, ispirata alle atmosfere andaluse dal fascino seducente, o la sfacciata trasgressività di “Don’t Ask Me Permission” e delle notti senza fine di Rio. Lasciarsi conquistare da questo gioco di seduzioni non è mai stato così facile, grazie all’esperienza e al fascino irresistibile alla base delle migliori fragranze firmate Simone Andreoli.
PREPARATI A BRILLARE CON LA SHINY COLLECTION DI ICONA MILANO MAKE UP Icona Milano, progetto di make-up professionale nato a Milano, città simbolo del Made in Italy, presenta la nuovissima Shiny Collection, quattro prodotti limited edition pensati per un beauty look brillante e unico che non passerà inosservato. Gli immancabili PEARLY GLOSS, disponibili in due varianti colore super shiny saranno i protagonisti di tutti i glam look per le feste. Due strepitosi lucidalabbra dal finish extra brillante e assolutamente irresistibili, formulati per coniugare l’elevata aderenza alla piacevole texture morbida e avvolgente per labbra altamente seducenti grazie alla presenza di ingredienti emollienti utilizzati per garantire un effetto ultra-sensoriale. Pearly Gloss dona un'incredibile sensazione di morbidezza e comfort, lasciando le labbra lucide, perfettamente uniformi e luminose per un look extra glow. Per accendere lo sguardo non può mancare PEARLY EYE, due Liquid Eyeshadow che donano allo sguardo luce e intensità. La consistenza impalpabile offre un'applicazione dal finish setoso, una volta asciutto si fissa sulle palpebre per un effetto sparkly. La miscela di pigmenti perlati selezionati per la loro elevata brillantezza e straordinaria trasparenza permettono di applicarlo da solo o come top coat luminoso su altri ombretti. La Shiny Collection sottolinea l’importanza di piacere a sé stessi senza tenere conto del giudizio altrui. La collezione è il risultato di un lungo processo di ricerca ed è caratterizzata da prodotti che mirano a valorizzare la bellezza e la luce di ogni donna. La linea di make-up ICONA Milano si rivolge a donne che vogliono essere e mostrare il proprio messaggio di bellezza. Le formule sono studiate e realizzate esclusivamente in Italia, ricche di principi attivi di ultima generazione che arricchiscono e personalizzano ogni prodotto, dermatologicamente ed oftalmologicamente testate, non contengono parabeni, non sono testate su animali e garantiscono un’altissima sicurezza.
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IL FAI - FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO PRESENTA IL TRIONFO DA TAVOLA DI GIO PONTI. DAL MUSEO GINORI A VILLA NECCHI. Il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e la Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia sono lieti di presentare l’esposizione del Centrotavola per il Ministero degli Esteri di Gio Ponti, eccezionalmente allestito a Villa Necchi Campiglio, a Milano, dal 6 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024. Il centro tavola, ideato da Gio Ponti con la collaborazione di Tomaso Buzzi e modellato da Italo Griselli per la Richard Ginori, nella storica Manifattura di Doccia, tra il 1927 e il 1929, è una vera e propria creazione scultorea incentrata sulla figura allegorica dell’Italia adagiata su una conchiglia e contornata da animali araldici e altri piccoli elementi in porcellana in una composizione di ben 41 elementi originali che reinterpreta un oggetto neoclassico - i sontuosi centrotavola che imitavano la spina di un circo romano - in gusto Art Déco. Il grande Trionfo da tavola, commissionato all’azienda toscana dal Ministero degli Esteri e pensato per ornare le tavole delle sedi diplomatiche in occasioni di grande rappresentanza, è esposto per la prima volta in una casa museo, in uno spazio che richiama la sua funzione originaria di decoro scenografico da tavola, ovvero nella della Sala da pranzo di Villa Necchi Campiglio. Restituire l’originario contesto agli oggetti d’arte, ma anche d’uso, è parte, del resto, della politica culturale e delle pratiche di valorizzazione del FAI nei suoi Beni, che non sono musei, ma case, come Villa Necchi, e che come case sono mantenute, allestite e raccontate, nei capolavori d’arte, appunto, così come negli arredi e negli oggetti. Proprio in questo contesto, peraltro, l’opera dialoga a perfezione con gli stucchi a basso rilievo sul soffitto a firma di Piero Portaluppi: motivi naturalistici, quali alberi, fiori, serpenti, aironi e motivi astrologici creano un contesto uniforme dove l’ambiente e il centrotavola trovano un accostamento ideale. Il centrotavola è inoltre una rara testimonianza della collaborazione tra Gio Ponti e Tomaso Buzzi, la cui mano è presente a Villa Necchi e in particolare nella sala da pranzo per la quale realizza due grandi consoles e che decora con grandi arazzi di Bruxelles del XVI secolo.
IL GRUPPO BIOESSERÌ HA APERTO CASA BI La nuova insegna del gusto nel cuore di CityLife, a Milano, che si aggiunge a quelle di Bioesserì Brera e Porta Nuova. Una casa del gusto e dell’accoglienza, un’evoluzione del format Bioesserì, ma anche una sfida nella continuità che sottolinea il costante impegno dei fratelli Vittorio e Saverio Borgia per la creazione di luoghi in cui il buono, la qualità e l'attenzione alle materie prime sono al centro di tutto. Vittorio e Saverio hanno combinato il loro talento dopo aver completato gli studi, in Economia alla Bocconi il primo e Ingegneria Meccanica al Politecnico il secondo, per dar vita a ristoranti che offrono una cucina golosa, sana, che esalta il sapore autentico dei piatti. Sotto la guida di Federico della Vecchia, Executive Chef del Gruppo, la cucina presenta un menu che celebra i piatti simbolo, quelli più amati dai clienti e che hanno fatto il successo dei locali. Un menù che evoca il calore e i piatti della tradizione familiare in un mosaico di sapori mediterranei che regalano un'esperienza ricca e appagante, grazie alla combinazione equilibrata di ingredienti freschi e interpretazioni innovative. Non può mancare la pizza, frutto di un'attenta preparazione con farine macinate a pietra e una lievitazione naturale di 72 ore. Per i dolci il locale continuerà a deliziare gli ospiti con le prelibatezze provenienti da Baunilla, costola dolce del Gruppo. Da Casa Bi sarà poi possibile gustare degli ottimi cocktail, nel segno di una miscelazione contemporanea e intrigante orientata su proposte semplici nella struttura, fresche, colorate, che appagano l’occhio e il gusto. Casa Bi è un progetto curato dallo Studio Schiavo Architetti di Palermo. Uno spazio unico che si sviluppa in altezza e diviso in tre aree distinte, ciascuna con una personalità e uno stile ben definiti. Per il progetto il Gruppo Bioesserì ha investito 1 milione di euro.
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RISTORANTE DA BERTI A Milano, a pochi passi dai grattacieli del vivace quartiere di Porta Nuova, c’è un cuore che batte al ritmo del tempo ritrovato. È il cuore di chi crede nel piacere della convivialità e di una cucina sincera e genuina, fedele alla più autentica tradizione meneghina. È il cuore del Ristorante da Berti. Nata come stazione di posta con annessa locanda intorno alla metà dell’Ottocento, l’antica trattoria da Berti è un locale storico che, da oltre centosessant’anni, attira importanti esponenti della vita politica, artistica e culturale della città. All’inizio del 2022 viene rilevata dai fratelli Dante e Giuseppe di Paolo, conosciutissimi nel panorama della ristorazione milanese con il brand A’ Riccione, tra i più rinomati ristoranti di pesce della città. Dopo un anno di ristrutturazione, oggi è una nuova location dall’eleganza senza tempo, completamente rinnovata nello stile e negli spazi che convive in perfetta armonia con le avveniristiche architetture alle sue spalle. Quattro sale interne, tra il calore accogliente della Sala Camino e la volta dipinta della Sala Affreschi, oltre a un’ampia veranda con dehors e pergolato affacciato sul giardino: un meraviglioso angolo verde in città. Resident Chef del Ristorante da Berti, Fabio Carotenuto, milanese doc, che propone l’autentica cucina meneghina, rivisitata con quel tocco di modernità che si addice alla Milano contemporanea: dal classico Risotto alla milanese o al salto, ai piatti della tradizione come l’Ossobuco, la Cassoeula o la Costoletta. Protagonista del “nuovo corso” del Ristorante da Berti la carne, proveniente da allevamenti attentamente selezionati, proposta soprattutto alla brace e alla griglia: dalla Marchigiana alla Fassona piemontese, dall’Angus argentino al pregiatissimo Wagyu. E poi un’accurata selezione di formaggi e salumi nostrani, accompagnati sempre da verdure di stagione con diverse cotture e consistenze. Una proposta quindi che celebra la cucina mediterranea con grande attenzione alle materie prime e ai migliori ingredienti. Infine, la cantina: un luogo magico, costruito fra le possenti mura sotterranee dell’antica trattoria, con oltre ottocento etichette provenienti da tutta Italia e dal mondo.
ON AIR LA CAMPAGNA WINTER DI VALTELLINA TASTE OF EMOTION PR & Go Up Communication Partners firma la creatività e pianifica su Radio, TV, Digital e DOOH. La Valtellina promuove la stagione invernale con una campagna multicanale, con il supporto dell’agenzia milanese PR & Go Up Communication Partners, che si è occupata del concept, della produzione e della strategia (media plan), del media buying, oltre che del copy per lo script radio. La campagna torna al concept «Taste of Emotion» che comunica un’idea di Valtellina esperienziale, da assaporare in ogni suo aspetto: naturalistico, enogastronomico e legato alla tradizione. I contenuti veicolati sono caratterizzati da 3 brevi spot da 15 secondi ciascuno, che mettono al centro il marchio Valtellina e il relativo payoff, sviluppando i concetti trasversali: dall’atmosfera del Natale, a quello della natura, e in particolare degli sport invernali, fino a quello classico della tradizione, con un'esaltazione dell’enogastronomia e della cultura valtellinese. Con una campagna multicanale viene rafforzata la riconoscibilità del marchio aiutandolo ad essere più memorabile nella mente degli spettatori e far conoscere la bellezza del territorio e le opportunità che esso offre ad appassionati di sport, neve e montagna. Scenari innevati immersi nell’atmosfera natalizia, sport invernali ed eccellenze culturali e gastronomiche della valle sono i tre soggetti che raccontano, facendo leva proprio sulle emozioni, le diverse anime della destinazione in inverno.
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INPOST – PARTNER UFFICIALE DEL TOUR DE FRANCE InPost Group, Leader Europeo delle consegne Out Of Home che opera con due brand InPost e Mondial Relay, ha il piacere di annunciare che sarà dal 2024 Partner Ufficiale del Tour de France, la celebre competizione ciclistica nota in tutto il mondo. Con circa 16 mila Pudo e oltre 5,5 mila locker tra Italia e Francia, e con la gara in partenza da Firenze, la partnership è una perfetta opportunità per InPost di ingaggiare e interagire con gli appassionati in centinaia di comuni italiani e francesi. Nel 2023, 10 milioni di spettatori hanno seguito la corsa lungo il percorso e oltre 150 milioni di persone solo in Europa hanno guardato l’evento in televisione per oltre 790 milioni di ore, confermando che il Tour de France è il più popolare evento sportivo annuale in Europa. La partnership celebra anche i valori condivisi dal Tour de France e InPost – oltre alla passione per la competizione e la velocità, anche l’innovazione e l’impegno nella cura delle comunità locali e dell’ambiente. L’impegno per la sostenibilità è anche parte integrante della business strategy del Gruppo InPost che promuove da anni opzioni eco friendly come ad esempio l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ad emissioni zero. Come Partner Ufficiale, InPost avrà l’onore di tenere la bandiera ufficiale di gara e passarla a Christian Prudhomme, General Director del Tour de France, come anche ai rappresentati delle città tappa, prima di ogni partenza. Il Gruppo InPost è presente in Francia e Benelux come Mondial Relay, leader delle consegne Out of Home in questi mercati. InPost ha acquisito il brand nel luglio 2021 per 513 milioni di euro, il più grande investimento privato polacco all’estero. Il Gruppo InPost oggi dispone di 12.000 pudo e circa 4.000 locker in Francia. Nel 2022, Mondial Realy ha gestito più di 213 milioni di pacchi (+21% rispetto al 2021) e ha generato revenue per oltre 569 milioni.
CAMPIGLIO PLAZA A Madonna di Campiglio nascerà Campiglio Plaza, un nuovo complesso residenziale in un luogo esclusivo, dove le architetture in materiali naturali dialogano con lo scenario alpino circostante. Il progetto, è voluto da Roseto, società specializzata nella locazione immobiliare di lusso, che arricchisce la prestigiosa selezione Experience, annunciando l’arrivo, di questa esclusiva residenza di montagna situata nel cuore incantevole di Madonna di Campiglio. L’interesse a sviluppare questo nuovo progetto nasce dalla volontà di Roseto Experience di proporre ai propri clienti, italiani e stranieri, una struttura di alto livello, composta da unità abitative caratterizzate da ambienti dove design e architettura dialogano in armonia con il contesto circostante, arrivando a rappresentare loro stesse la destinazione di un’esperienza immersiva nei paesaggi mozzafiato delle Dolomiti. L’intento è soddisfare l’esigenza di una clientela alla ricerca di immobili unici nel loro genere, caratterizzati da ampie metrature ed un numero importante di camere da letto dove poter trascorrere, con la propria famiglia ed amici, le vacanze invernali ed estive. In continuità con le soluzioni Nardis e Alimonta, realizzate all’interno della Residenza CAMPIGLIO WOOD, Roseto Experience amplia la propria offerta a Madonna di Campiglio con un nuovo intervento edilizio nella centralissima Piazza Righi. Progettata per far vivere emozioni, CAMPIGLIO PLAZA abbina l’intimità ed il relax del soggiorno al dinamismo di Piazza Righi e di tutto quello che Madonna di Campiglio offre in termini di attività e servizi. Le ampie vetrate delle Residenze garantiscono una prospettiva privilegiata ed immersiva sull’intero paese e sulle cime delle Dolomiti. Sarà possibile vivere CAMPIGLIO PLAZA a partire dai primi mesi del 2025.
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Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation
/Sport
MUSEO LEGENDS, L’ESPERIENZA DEL CALCIO MONDIALE Marcelo Ordas colleziona “I gioielli del calcio”
A cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi
Origine dell'idea e visione a lungo termine: come è nato il Museo Legends a Madrid e come te lo sei immaginato? “Dopo aver visitato molte città del mondo, Madrid è quella che ha offerto le condizioni ideali per un'esperienza così emozionante come Legends. Madrid è una capitale europea e mondiale del calcio molto accogliente e recettiva per tutti. Da qui, il nostro orizzonte aspirazionale di costruire un Legends su ogni continente. Abbiamo già un secondo Legends in Medio Oriente (Riyadh, Arabia Saudita) e siamo a buon punto per aprire negli Stati Uniti, in Sud America e in Asia per portare questa esperienza in ogni angolo del pianeta.” Esperienze interattive emozionanti: quali sono le migliori offerte dal Museo Legends ai visitatori, in particolare agli appassionati di calcio? “Legends, per diventare l'esperienza più emozionante del calcio mondiale, ha due grandi traguardi: prima di tutto, esporre la collezione più importante del mondo; secondo, accompagnare questo patrimonio storico con tecnologia d'avanguardia per far vivere al visitatore ogni sfaccettartura del calcio. In questi sette piani di esperienza, si è immersi in un'emozione
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indescrivibile. Vorrei sottolineare il cinema 4D, un'esperienza unica al mondo che attraverso questa tecnologia ci fa vivere e vedere le 22 Coppe del Mondo. Menzionerei anche la montagna russa del calcio, il caleidoscopio con contenuti in diretta della LIGA e la sala di calcio ART, un'esperienza di proiezioni dove il calcio si intreccia con l'arte.” Bilanciare storia e innovazione: come l'aspetto storico del calcio si rapporta con le nuove tendenze e innovazioni nel design e nell'esperienza museale? “Siamo costantemente all'avanguardia, rispettando e mettendo in evidenza ogni evento della sua storia. Legends, tra le altre cose, è un'esperienza ricca di dettagli. Diciamo sempre che è ideale per il padre, il figlio e il nonno, poiché copre questi segmenti tenendo molto in considerazione l'equilibrio tra storia e attualità, senza trascurare ciò che avverrà in futuro.” Qual è il ruolo del Museo Legends nel preservare e celebrare la ricca storia del calcio spagnolo e internazionale? “Indubbiamente, a Legends Madrid abbiamo uno spazio predominante per la storia del calcio spagnolo, ma in questa
gennaio\febbraio 2024 c a p it a l e m o n dia l e d e l c a l cio così cosmopolita coinvolgiamo ogni nazione e club del pianeta generando un equilibrio che definisce un'esperienza decisamente emozionante. Dico sempre che il destino ha voluto che fossimo i custodi di questa parte così speciale del calcio, che non è altro che la sua storia, il suo senso di appartenenza. Abbiamo saputo custodire attraverso questi testimonianze utilizzate in campionati e partite ufficiali, e questa è una bellissima responsabilità che assumiamo con molta passione e impegno.” Gestione delle collaborazioni con ex giocatori, allenatori e figure chiave: come fate? “Sono le leggende stesse a chiederci di essere qui. Abbiamo avuto casi eccezionali, meravigliosi, come quello di Mijatovic che ci ha donato la maglia con cui ha segnato il gol del trionfo nella finale di Champions del 1998 per il Real Madrid, la maglia del capitano Javier Zanetti con cui ha sollevato la Champions nel 2010 con l'Inter di Milano e Rodrygo Goes che ci ha consegnato la maglia della sua migliore partita della sua vita, le semifinali contro il City dove ha segnato un doppio gol. Tutti ci raccontano le esperienze delle loro maglie e con esse le loro imprese sul campo da calcio.” Impegno del Museo Legends nell'ispirare le nuove generazioni? “La parola ispirazione è stata quotidiana fin dal momento in cui abbiamo aperto. Al Mondiale di Italia 1990 ho ottenuto il primo oggetto di questa collezione, e li ho capito in quel momento che il patrimonio della più grande passione umana, che è il calcio, non era preservato, dovevamo recuperarlo. Ho impiegato 28 anni per costruire questo museo rendendo la collezione completa e visitabile da tutti per lasciarla alle future generazioni. Reazione più significativa di un visitatore a una mostra o esperienza nel Museo? “Quando Iker Casillas ha visitato la sezione riservata alla Spagna Campione del Mondo 2010 e abbiamo visto la commozione sul suo volto, ho capito che il Museo era stato progettato e pensato molto bene. Posso
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anche menzionare il caso di un colombiano appassionato di calcio che ha trascorso dieci ore dentro il Museo per vederlo nei minimi particolari, quando di solito l’esperienza è progettata per essere percorsa in 90 minuti, ma ci sono amanti di questo sport che assaporano e godono del Legends in modo molto speciale quasi fosse un’esperienza di culto.” Contributo del Museo Legends alla promozione della cultura del calcio: come conservare, custodire e condividere il calcio come strumento di fratellanza tra i popoli? “Il calcio fa parte della cultura di ciascuna delle nazioni del pianeta in modo molto speciale. A Legends comprendiamo che il calcio è una delle cose più importanti nella vita ed è per questo che sotto questo concetto abbracciamo nella nostra esperienza tutte le diverse culture che compongono il nostro mondo.”
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PRIMA DONNA ITALIANA IN DUE FINALI INTERNAZIONALI (MASCHILE E FEMMINILE) Pioniera “in campo” per una nuova cultura sportiva A cura di Christian Gaston Illan
Come è iniziata la tua carriera di arbitro e quale è stata la tua motivazione principale per intraprendere questo percorso? “La mia carriera di arbitro è iniziata grazie alla mia passione per il calcio fin da bambina. Inizialmente, il mio sogno era diventare una calciatrice, ma mio papà non era d'accordo, considerando il calcio uno sport per maschi. La passione è però rimasta ed all’età di 16 anni ho avuto l'opportunità di scoprire l'arbitraggio grazie ad un cugino arbitro che mi ha segnalato che finalmente la possibilità di diventare arbitro di calcio era stata aperta anche alle donne. Ho iniziato arbitrando nelle categorie inferiori del Lazio e sono diventata la prima donna a dirigere un match nel campionato di Eccellenza della mia regione. La passione per il calcio e la volontà di superare gli stereotipi di genere sono state le motivazioni principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso.” Quali sono le sfide più significative che hai affrontato come arbitro internazionale di calcio e come le hai affrontate? “Le sfide più significative che ho affrontato come arbitra di calcio maschile sono state legate principalmente agli stereotipi di genere. In particolare, all'inizio della mia carriera, ho dovuto affrontare insulti e provocazioni da parte del pubblico composto per lo più
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da genitori, dallo stupore e pregiudizio dei dirigenti ed anche dei giocatori che vedevano per la prima volta una ragazza arrivare al campo presentandosi come l’arbitro della partita! Per superare queste sfide, ho sviluppato una mentalità resiliente e focalizzata. Ho investito tempo nella mia preparazione fisica e mentale, concentrandomi sulla mia crescita professionale. La mia collega Stephanie Frappart è stata una grande fonte di ispirazione e supporto, motivandomi costantemente a migliorare. Ho imparato a gestire le critiche e gli stereotipi, concentrandomi sul mio obiettivo e mantenendo la concentrazione durante le partite. L'approccio mentale è stato fondamentale, evitando di lasciare che le situazioni esterne influenzino il mio giudizio. Inoltre, ho dovuto imparare sul campo (nel vero senso della parola!) a resettare immediatamente dopo eventuali errori durante la partita, concentrandomi sulla situazione presente anziché rimuginare su ciò che è passato perché altrimenti il mio focus non era più sulla situazione presente e commettevo ancora più errori. Affrontare queste sfide mi ha resa più forte sia come arbitro che come persona, nella mia vita professionale e personale.” Puoi condividere un momento particolarmente memorabile o emozionante della tua carriera arbitrale internazionale?
gennaio\febbraio 2024 “Un momento particolarmente memorabile della mia carriera arbitrale internazionale è stata la mia partecipazione come assistente alla finale di Supercoppa Europea maschile del 2019 tra Liverpool e Chelsea. Essere selezionata per far parte di quella terna arbitrale è stato un momento emozionante e significativo. Siamo state le prime tre donne, ed io la prima ed unica italiana ad oggi, nella storia del calcio ad aver arbitrato una finale internazionale maschile. Sapevamo che la nostra performance in quella partita avrebbe avuto un impatto sul futuro del mondo arbitrale femminile, e quindi la pressione sulla nostra performance era davvero tantissima. Tutto andò bene, e quella finale segnò un punto di svolta, aprendo le porte a più opportunità per le arbitre donne. È stato un momento di grande orgoglio e soddisfazione aver contribuito personalmente a promuovere l'inclusione delle donne nel mondo arbitrale del calcio.” Come affronti la pressione e lo stress durante partite di alto livello, come ad esempio in competizioni internazionali? “Affrontare la pressione e lo stress durante le partite di alto livello, specialmente in competizioni internazionali, richiede una preparazione mentale e fisica uguale a quella degli atleti olimpici. Proprio per questo prima di tutto, investo molto tempo nella mia preparazione atletica, poiché la resistenza fisica è fondamentale per gestire il ritmo intenso delle partite. Dal punto di vista mentale, mi concentro sulla visualizzazione dei miei obiettivi e sulla riduzione al minimo degli errori. Prima dei match, lavoro sull'aspetto psicologico, ripetendomi la parola "focus" nella mente per mantenere l'attenzione sulla partita ed evitare distrazioni esterne, soprattutto in stadi con in media 40.000 spettatori! Durante le partite, cerco di concentrarmi sul momento presente e evitare di ripensare a decisioni passate. Se commetto un errore, cerco di resettare immediatamente e focalizzarmi sulla situazione attuale. Mantenere la mente concentrata è essenziale per evitare che la pressione e lo stress influenzino negativamente le mie decisioni. Inoltre, avere una comunicazione efficace ed efficiente con i miei colleghi è cruciale.
Ci supportiamo a vicenda e ci motiviamo, creando un ambiente di lavoro positivo che aiuta a gestire la pressione durante le partite di alto livello.” Qual è il tuo approccio alla gestione dei giocatori e degli allenatori durante una partita, specialmente in situazioni di conflitto? Il mio approccio alla gestione dei giocatori e degli allenatori durante una partita è basato sulla comunicazione, sulla fermezza e sulla comprensione delle dinamiche del gioco. In situazioni di potenziale conflitto, cerco di mantenere la calma e la professionalità. Prima della partita, stabilisco un dialogo aperto con i capitani delle squadre e gli allenatori, comunicando chiaramente le aspettative e sottolineando la necessità del rispetto reciproco. Durante la partita, cerco di essere presente sul campo, ascoltando attentamente le eventuali lamentele o preoccupazioni dei giocatori e degli allenatori. Nel caso di situazioni di conflitto, la mia priorità è risolverle in modo pacifico e rapido. Utilizzo la comunicazione chiara e diretta per spiegare le mie decisioni e cercare di calmare gli animi. La fermezza è importante per mantenere il controllo della situazione, ma cerco sempre di farlo con rispetto e comprensione. La chiave è mantenere un equilibrio tra autorità e empatia, cercando di prevenire conflitti prima che si intensifichino. La gestione efficace delle interazioni con giocatori e allenatori contribuisce a mantenere un ambiente di gioco positivo e rispettoso.”
leadership nel calcio. Inoltre, condivido la mia esperienza e le mie sfide con altre arbitre, motivandole a perseguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà iniziali. Partecipo attivamente a programmi di mentoring e iniziative volte a sostenere la loro crescita. Desidero continuare a essere un modello positivo ispirando a credere nei propri sogni ed a superare gli stereotipi di genere. La mia speranza è che la presenza di più arbitre donne possa contribuire ad una maggiore diversità e inclusione nel mondo del calcio, creando opportunità e cambiamenti positivi per le generazioni future.” Riguardo ai tuoi progetti futuri, quali obiettivi professionali o personali hai per la tua carriera? “In parallelo con la mia attività in campo, mi sto impegnando molto in iniziative nelle scuole e nelle Università per parlare di focus e di come realizzare i propri sogni. Inoltre, sto collaborando con sempre più aziende per parlare di come riuscire a prendere decisioni rapide e comunicare in maniera efficace. Mi sto anche impegnando in iniziative a favore dell'uguaglianza di genere e progetti sociali che possano influenzare positivamente la comunità calcistica e oltre. In sintesi, ambisco a una carriera di successo che vada oltre il campo di gioco, contribuendo al cambiamento positivo nel mondo del calcio e nella società.”
In che modo hai contribuito o desideri contribuire alla crescita e allo sviluppo degli arbitri, specialmente delle donne, nel mondo del calcio internazionale? Ho contribuito alla crescita e allo sviluppo degli arbitri, in particolare delle donne, nel mondo del calcio internazionale, attraverso il mio esempio di perseveranza e la mia partecipazione a competizioni prestigiose come arbitro. Essere la prima donna a dirigere una finale maschile europea e la prima italiana ad aver arbitrato la finale della Coppa del Mondo femminile, sono stati modi concreti per dimostrare che le donne possono avere successo in ruoli di
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È MADE IN ITALY LA NANOTECNOLOGIA TAOPATCH Ai Golden Globes, ai polsi di Robert Downey Junior A cura di Christian Gaston Illan
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Un dispositivo che, ideato e prodotto da un'azienda veneta, è stato immortalato nelle foto ufficiali della cerimonia di premiazione svolta a Los Angeles. Un laser indossabile che ha rimesso in sesto Novak Djokovic. A Hollywood, i Golden Globes sono quasi importanti quanto gli Oscars. La cerimonia annuale di premiazione dei miglior film e attori è infatti considerata come un’anticipazione di chi si aggiudicherà l’ambitissimo Oscar. Questo perché molto spesso succede che i vincitori del “globo” conquistino anche la statuetta d’oro. L’ambiente più informale dei Globes non deve trarre in inganno, però. Nonostante registi, produttori e attori siano seduti attorno ad un tavolo cenando e bevendo allegramente, non significa che siano meno agitati o emozionati. Anzi. Nel suo discorso di ringraziamento per la vincita di Miglior Attore Non Protagonista per il ruolo di Lewis Strauss nel film Oppenheimer, Robert Downey Junior
gennaio\febbraio 2024 scherzosamente ha detto di aver “preso un beta bloccante, quindi parlare sarà un gioco da ragazzi”, implicando che aveva il controllo sulle sue emozioni e che quindi avrebbe potuto fare uno speech coerente. Non è difficile credergli, i Globes sono un evento che mette alla prova anche gli attori con più esperienza, ma lui ha proseguito i suoi ringraziamenti in maniera disinvolta con la simpatia che lo contraddistingue da sempre. E qualche minuto dopo, la sorpresa: il leggendario interprete di Iron Man ha alzato le braccia in segno di vittoria e così si è potuto vedere in prossimità dei polsi dei curiosi dispositivi grandi come una monetina. Non si tratta però di ornamenti o di eccentricità ispirate dal personaggio che gli ha portato tanta fortuna, Tony Stark. Tutt'altro. Sono il frutto della ricerca italiana sulle nanotecnologie e in particolare sui punti quantici che hanno reso possibile la creazione di questo mini laser indossabile 24 ore al giorno per combattere qualsiasi tipo di dolore. A produrlo un'azienda veneta, Tao Technologies il suo nome. "Stavo tornando dalle vacanze natalizie - ricorda il CEO Fabio Fontana - quando mi ha chiamato un amico giornalista per dirmi che aveva seguito la diretta dell'evento e che aveva visto Downey Junior indossare il mio prodotto. Pensavo scherzasse, poi però mi sono arrivate decine e decine di segnalazioni e, dopo essermi stropicciato gli occhi, ho capito che era tutto vero. Mi sono quindi documentato e ho scoperto che Iron Man è un appassionato di nanotecnologie e che ha dato vita a una Fondazione per approfondire soluzioni tecnologiche avanzate al fine di salvare il mondo”. La fondazione a cui si riferisce Fontana è la Footprint Coalition che Downey Junior ha lanciato al fine di utilizzare i media, la scienza e gli investimenti strategici per accelerare l'adozione di tecnologie che contribuiscano a costruire un futuro più ecologico e sostenibile. In occasione della presentazione di Footprint Coalition nel 2020 aveva dichiarato, in linea con il supereroe cha ha interpretato in una decina di film: "Tra robotica e nanotecnologia, potremmo ripulire il pianeta in modo significativo, se non totalmente, in 10 anni”. A rinforzare la sua passione con la tecnologia è l'intelligenza artificiale a cui si è interessato prima che molti sapessero cosa fosse, producendo e conducendo una serie di video a riguardo per YouTube. Inutile dire, quindi, che Robert Downey Junior è sempre stato avanti come Tony Stark! Ma perché aveva applicato il dispositivo proprio in prossimità dei polsi? "È un punto molto importante - spiega Fontana - soprattutto in agopuntura. Si tratta infatti del punto PC6 (pericardio 6) definito anche Maestro del Cuore, ha diversi usi noti alla scienza, ad esempio nella prevenzione del mal d'auto nei bambini, per la regolazione del battito cardiaco nel ciclismo e negli sport di endurance, ma il suo uso principale è proprio indicato nei momenti di forte emozione, proprio adatto ad una premiazione così significativa per la carriera di un attore”. È possibile che Downey Junior si riferisse alla nanotecnologia che indossava quando ha parlato del beta bloccante? Non lo sapremo mai, ma i punti di applicazione dei dispositivi, come ha
spiegato Fontana, sembrerebbero portare benefici simili appunto al beta bloccante. In ogni caso, alla cerimonia di Los Angeles era presente il Made in Italy in campo tecnologico e questo è sempre un grande onore per il nostro Paese. In realtà, questa nanotecnologia ha già avuto altri importanti testimonial. L’estate scorsa al Roland Garros, il numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic aveva mostrato sul suo petto i dispositivi, dichiarando in conferenza stampa di voler diventare Iron Man grazie a questa nanotecnologia. Questo dispositivo che lui stesso ha definito “il più grande segreto della sua carriera” si è visto poi anche a Wimbledon. Ma Novak non è il solo atleta a farne uso: "Abbiamo dato ossigeno - afferma Fontana - al ciclista Andrea Pasqualon, al campione di marcia Michele Antonelli, al pluricampione di boxe Luca Rigoldi e abbiamo permesso alla sciatrice Asja Zenere di non abbandonare le gare. Aveva avuto in brutto incidente che le aveva procurato la rottura del ginocchio. Faticava a riprendersi con la sola fisioterapia. Ma, una volta applicato il nostro dispositivo, è tornata a veleggiare fra i paletti dello slalom gigante come se nulla fosse accaduto. Senza dimenticare che un'importante squadra di serie A, di cui non posso rivelare il nome, ha deciso di inserirlo negli scarpini in via preventiva contro ogni forma di disturbo". “Al centro della tecnologia le nanotecnologie e i punti quantici i cui scopritori sono stati di recente premiati con il premio Nobel per la Chimica. Questo dispositivo è talmente utile a livello posturale e neurologico che può essere usato anche in disturbi più gravi. La rivista The European Journal of Translational Myology e la prestigiosa banca dati del settore medico, Pubmed, hanno reso noto - dice Fontana - una ricerca realizzata, per conto dell'Università di Palermo, dal team guidato dal professor Giuseppe Messina, con la quale si è accertato che il laser indossabile è di aiuto per chi deve combattere contro patologie terribili come la sclerosi multipla. Lo studio ha dimostrato che il dispositivo favorisce l'aumento dei livelli di vitamina D, garantisce miglioramenti, statisticamente significativi, delle misure baropodometriche e determina una forza maggiore nella presa sia con la mano destra che con la mano sinistra. Risultati importanti che ci rendono ovviamente orgogliosi - conclude Fontana - e che dimostrano come il mondo delle nanotecnologie possa essere d'aiuto anche nel campo medico”.
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JUAN CRUZ BLANCO E LA PASSIONE PER IL RUGBY La Mundialeta in Argentina racconta la Rugby World Cup 2023 A cura di Christian Gaston Illan
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Qual è il tuo ruolo come Digital Content Producer in La Mundialeta e come incide nella promozione del rugby? “Nella ricerca intensa e continua di generare nuove opportunità di contenuto digitale nel mondo del rugby attraverso World Rugby (la massima entità dello sport a livello globale), è emersa l'idea, per la prima volta nella storia di una Coppa del Mondo di rugby, di produrre un programma in spagnolo che riflettesse la passione, l'amore e il fanatismo delle squadre sudamericane partecipanti alla Rugby World Cup 2023, la massima competizione internazionale di rugby in cui erano coinvolti Uruguay, Cile e Argentina. Da qui è nata La Mundialeta, il rischio di fare qualcosa mai tentato prima trasformato in uno show in spagnolo sul luogo dove si è svolta la Coppa del Mondo, condotto insieme a Juan Manuel Leguizamón, storico giocatore dei Pumas (la squadra nazionale argentina di rugby) con 4 Coppe del Mondo disputate e una carriera eccezionale. Insieme, abbiamo coperto gli episodi
gennaio\febbraio 2024 settimanali da un punto di vista unico, rilassato e ricco di ricordi e storie di un mondo che pochi riescono a conoscere e giocare; abbiamo voluto avvicinare il rugby e suscitare un interesse particolare al di là dei risultati e della cronologia sportiva. Nel mio ruolo di produttore, sceneggiatore, conduttore e responsabile della strategia sui social media, ho svolto numerose attività contemporaneamente, poiché per realizzare un programma tutte le fasi devono essere approvate (pre-produzione, produzione e post-produzione) prima della pubblicazione sui social media. Senza contare che la mia esperienza in questo campo è sempre stata dietro la macchina da presa; raramente ho condotto spettacoli di questa portata. La produzione dei contenuti digitali richiede capacità di analisi, apprendimento e adattamento costanti per ottenere risultati crescenti e creare empatia con il nostro pubblico. Il nostro principale obiettivo era connettersi in modo naturale e autentico con le diverse aree dello sport, sia amatoriale che professionale, e portare un linguaggio moderno e rilassato a ciò che si vive dall'interno di una Coppa del Mondo. Oltre al valore inestimabile conferito dalla presenza di Legui, abbiamo avuto altri ospiti d'eccezione nel programma, come Juan Imhoff, giocatore che faceva parte della squadra dei Pumas durante la Coppa del Mondo, Leo Senatore e Manuel Contepomi, ex giocatori dei Pumas con una carriera ineguagliabile che hanno contribuito con diverse prospettive e opinioni su vari argomenti. Abbiamo anche avuto un team in Argentina che ha collaborato perfettamente allo sviluppo dei contenuti sulle pagine ufficiali di RugbyPass e Rugby World Cup in spagnolo. In sintesi, ci siamo lanciati in questo progetto unico e senza precedenti con Juan Manuel Leguizamon, con molte incertezze e paure, ma con un unico obiettivo: essere genuini, felici e trasformare ciò che era conosciuto fino ad allora come un programma di rugby. Da oggi, La Mundialeta ha la sua propria essenza e linguaggio per continuare a comunicare e amplificare questo bellissimo gioco. La Mundialeta è stata trasmessa sulla nuova piattaforma
di streaming RUGBYPASSTV, sul canale YouTube di World Rugby e sui social media di Rugbyworldcup_es e Rugbypass_es.” Come parte di World Rugby e SVNSSeries, come contribuisci allo sviluppo e alla diffusione del rugby a livello mondiale? “Il mio ruolo in World Rugby e SVNSSeries non riguarda solo la copertura delle competizioni internazionali, ma anche raccontare storie e amplificare le diverse personalità coinvolte nel nostro sport. Essendo un appassionato e fan del rugby, cerco di riflettere questo dal lato professionale della divulgazione e dello sviluppo. Voglio generare crescita e costruire legami tra i diversi partecipanti al gioco: giocatori, tifosi, famiglie e coloro che non conoscono lo sport, per integrarli e farlo conoscere a un pubblico più ampio in tutto il mondo. Stiamo trasformando la narrativa del rugby, non solo affinché venga vista, ma per essere vissuta e condivisa da un pubblico globale che abbracci l'innovazione e il rischio del nuovo.” Quali sono le sfide più emozionanti e
gratificanti nel lavorare alla produzione di contenuti digitali per eventi come la Rugby World Cup? “Il mio percorso in questo universo è migliorato costantemente grazie agli errori e agli insegnamenti tratti dall'esperienza. L'esperienza conferisce un potere nella cattura di storie e momenti che raramente ho ottenuto in altre circostanze. Poter sentire e connettersi con il pubblico e vedere come godono nel conoscere i giocatori, percepire che le stelle di questo gioco sono sempre più vicine grazie ai miei contenuti digitali, è ciò che mi spinge a cercare e creare sempre più e migliori contenuti.” Come utilizzi le piattaforme digitali per coinvolgere il pubblico e stimolare l'interesse nel rugby? “Le piattaforme non sono altro che un riflesso dell'amore e della passione con cui si lavora. Come consumatore di contenuti, si ha un filtro naturale e inconscio che impone ai produttori di contenuti di sforzarsi sempre di più per essere genuini e attirare l'attenzione in modi diversi. Ritengo
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che le piattaforme stiano costantemente sviluppando nuovi strumenti e formati, ma l'essenza rimane la stessa: ovunque trasmetti, devi essere genuino e sincero. Invito i seguaci a non limitarsi a guardare, ma a essere partecipi attivi in questo mondo digitale in cui il rugby ha bisogno di un pubblico più protagonista.” Data la tua esperienza, come vedi l'evoluzione dei contenuti digitali nel mondo del rugby e quali sono le tendenze più rilevanti in questo ambito? “L'evoluzione dei contenuti digitali nel rugby è sempre notevolmente indietro rispetto ad altre competizioni sportive come la NBA, la NFL o persino il calcio. Dobbiamo continuare a investire budget, tempo ed energie per generare contenuti digitali veramente efficaci e duraturi, in modo che non solo gli appassionati di rugby, ma anche coloro che amano le storie dei giocatori e degli eventi sportivi diventino consumatori dei nostri contenuti. Ci troviamo in un'epoca in cui abbiamo bisogno di leader al di fuori
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del campo che possano portare lo sport e l'area digitale a un livello più accattivante, moderno e interessante. Credo che dobbiamo continuare a produrre documentari, serie e contenuti che riflettano le personalità e le realtà all'interno dello sport. Dobbiamo avere la capacità di creare e comunicare in modo efficace in modo che chiunque lo desideri possa consumare questi contenuti. Più programmi, più Mundialeta e soprattutto mostrare che i giocatori sono anche tifosi e persone con una vita al di fuori del campo.” Come continua questo percorso? “Principalmente, il mio obiettivo quest'anno è continuare a proporre contenuti innovativi e formati mai visti prima, sbagliare il più possibile per imparare e continuare a crescere in un anno in cui il Rugby Sevens sarà una disciplina olimpica. Intendo anche sviluppare nuovi prodotti digitali, creare una comunità di rugby dove possano vivere il massimo dei momenti del SVNS Series e condividere quella passione e amore
con tutti loro. Infine, non voglio smettere di essere felice e godere di ogni sfida. Le poche ore di sonno e il tempo lontano da casa, lontano dal club, dalla famiglia e dagli amici, devono essere validi per trovare un equilibrio e poter apprezzare ciò che amo fare insieme al lavoro di creazione di contenuti digitali nel rugby.” Cosa lasceresti a coloro che leggono Beesness Magazine? “Che si mettano in gioco e agiscano; sbagliare serve molto e bisogna costruire basandosi sull'apprendimento e non sulla paura di non farlo. Spero che possano trovare e formare team leali, appassionati e desiderosi di progredire. Osate produrre, creare e innovare, perché il lavoro di squadra è fondamentale. Io, almeno, cerco sempre di avere come priorità l'amore e la passione per ciò che faccio. Il mondo non finisce quando si commette un errore, al contrario, sta appena iniziando. Grazie per lo spazio e l'opportunità; questo contribuisce e aiuta anche lo sport.”
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SET UP PERFETTO DI ATOMIC Soluzioni ideali per tutti, dall’alto contenuto tecnologico
A cura della Redazione
Il brand austriaco, primo produttore a livello mondiale di sci e scarponi, ha nel suo DNA l'amore più autentico per questo sport e, per questo, i suoi prodotti sono progettati e sviluppati da persone appassionate dello sci e della sua innovazione. ATOMIC nel proporre da diversi anni set-up completi, quindi pacchetti composti da sci, scarponi, attacchi, protezioni, caschi, maschere e accessori vari, proprio verso i prodotti cosiddetti "di protezione" ha investito e sta investendo significative risorse. ATOMIC propone per l'inverno 2023-24 una collezione caschi e maschere che ritiene siano lo stato dell'arte per l'alto contenuto tecnologico con cui sono realizzati. Parliamo di soluzioni ideali per tutte le categorie di sciatori, dai pro fino agli amanti dello skialp. Ecco alcuni focus prodotto...
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gennaio\febbraio 2024 CASCHI 2023-24: TECNOLOGIA E FIT La capacità innovativa di ATOMIC, fatta di grandi risorse tecniche e di severi test svolti sul campo, emerge a pieno nella progettazione e produzione dei suoi caschi, risultato anche di una collaborazione fattiva con i migliori atleti di Coppa del mondo, professionisti della neve e ambassador a livello globale. Si tratta di un'esclusiva sinergia con sciatori sportivi autentici senza dubbio fondamentale per perseguire un'innovazione continua in linea con esigenze specifiche di chi intende vivere al meglio l'esperienza su neve. ATOMIC, in particolare, si concentra sull'offrire una vestibilità immediata e una protezione superiore in tutte le categorie, in modo che chiunque possa sciare con il migliore comfort e sicurezza. 360° Fit System
Holo Core
Amid
ATOMIC REDSTER (racing) Pesa soli 700gr ed è apprezzato dagli sciatori professionisti per l'altissimo livello di protezione e la vestibilità ad hoc per tutti. La scocca Racecase con ABS stampata a iniezione è completamente conforme a FIS RH 2013, mentre il sistema in schiuma a doppia densità Atomic AMID, leader nel settore, offre una protezione dagli impatti superiore del 30% rispetto agli standard FIS. Anche il sistema RS Fit a 360° intorno alla testa è personalizzabile: consente di posizionare i cuscinetti Live Fit in modo preciso per adattarsi alla forma del capo.
ATOMIC SAVOR VISOR PHOTO (pista) Per tutti coloro che desiderano passare intere giornate sulla neve ATOMIC presenta Savor Visor Photo. Qui troviamo due "parti" essenziali, il casco e la maschera, e ATOMIC li propone all'unisono con integrazione perfetta. Il casco, con un peso di soli 650gr, è costruito attorno a un Holo Core che offre la massima protezione, rimanendo molto leggero e ventilato. La visiera regolabile invece consente di indossare gli occhiali se lo si desidera. La tecnologia delle lenti fotocromatiche by ATOMIC di alta qualità è in grado di regolare rapidamente la tonalità della maschera in risposta a cambiamenti di luce, molto utile per proteggere dall’abbagliamento improvviso del sole. Mentre l'interno Live Fit si adatta istantaneamente alla testa, il tutto abbinato a un sistema 360° Fit regolabile in altezza che offre una vestibilità confortevole tutto il giorno.
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ATOMIC REVENT+ (allmpuntain) Con il peso di soli 380gr, offre in termini di protezione il 30% in più rispetto agli standard di sicurezza del settore. Con la sua calotta in-mold e l’Holo Core, questo casco all-mountain risulta molto leggero ed è fornito con il sistema ATOMIC di regolazione in altezza 360° Fit System. La fodera Full Cap è rimovibile e lavabile, presenta poi padiglioni auricolari sagomati 3D.
ATOMIC BACKLAND (scialpinismo, arrampicata, bike) Con i suoi 350gr, è il perfetto punto di incontro tra sicurezza, comfort e prestazioni. È dotato di una fodera Full Cap Ski e di una Skimo traspirante, per accompagnare sia in inverno sia d’estate, infatti, è certificato MNC per sci, arrampicata e ciclismo. I sistemi Holo Core e AMID (Atomic Multi-directional Impact Deflector) offrono una protezione contro gli impatti fino al 40% superiore rispetto agli standard di sicurezza del settore, mentre la struttura Hybrid EPP In-Mold della calotta è resistente, leggera ed estremamente sicura grazie ai microgranuli in policarbonato che consentono di rinforzare la struttura senza aumentare l’ingombro. Ci sono poi piccoli dettagli che fanno la differenza: fissaggio torcia alla testa, la cinghia rimovibile e i catarifrangenti. Questo casco è realizzato al 43% con materiale riciclato.
MASCHERE ATOMIC 2023-24: VEDERE MEGLIO. SCIARE MEGLIO. La scienza conferma che con oltre due milioni di parti funzionanti l'occhio umano è l'organo sensoriale più complesso in assoluto e, quindi, per garantire una visione chiara anche nelle condizioni estreme su neve ser ve l'avanzata tecnologia delle lenti ATOMIC. Applicando il suo rigoroso approccio tecnico ATOMIC ha progettato, testato e perfezionato inedite maschere per aiutare a vedere decisamente meglio, aumentando quindi la sicurezza e la possibilità di progredire, in particolare grazie alla tecnologia delle lenti HD, straordinaria per definire i colori e il contrasto in tutte le condizioni. Professionisti italiani dello sci del calibro
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di Michele Brivio, Nicolò Colombi, Jacopo Bonacorsi, Normann Tagliabue, Mario Zanotta, Omar Longhi, Edoardo Longo, Matteo Taller stanno ad esempio apprezzando in pista la nuova maschera ATOMIC Redster HD. ATOMIC REDSTER HD Con il DNA della Coppa del Mondo e la lente doppia sferica una visibilità eccezionale per darti un’elevata sicurezza a qualsiasi velocità. La tecnologia delle nostre lenti HD assicura colori, contrasto e chiarezza incredibili, mentre la montatura Live Fit si adatta ai contorni del viso per una vestibilità aderente e inamovibile. E grazie alle scanalature OTG Lite, sono perfettamente comode anche sugli occhiali da vista. La lente aggiuntiva (inclusa)
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offre la possibilità di adattarti alle mutazioni delle condizioni meteorologiche e della luce mentre il sistema di lenti sigillate blocca il vento e l’acqua senza umidità, senza appannamento e con grande visibilità, mantenendo al contempo facili i cambi di lenti. Lente con rivestimento idrofobico. Un rivestimento durevole contro umidità, grasso e sporco: visibilità chiara in ogni condizione. Lente interna antiappannamento (AC). Le proprietà antiappannamento aiutano a vedere meglio e a sciare meglio in tutte le condizioni. OTG LITE (Over The Glasses, sopra gli occhiali). Scanalature extra sulla montatura per occhiali da vista, ma con un design perfetto per tutti. Mousse tri-couche adaptable LF. Memory Face Foam+schiuma e standard+tessuto asciugatura rapida. Si modella istantaneamente al viso. Elastico con inserto silicone. Il silicone all’interno fa in modo che la cinghia non si muova e non salga sul retro del casco. Insomma... sciare come i nostri Professionisti dello sci italiano è un valore aggiunto, alla portata di tutti.
Fondata nel 1955 nel cuore delle Alpi austriache, ATOMIC è il più grande produttore di sci al mondo. Prodotti testati su misura per sciatori in pista e freeskier, scialpinisti e fondisti, principianti e campioni del mondo, sono in continua fase di sperimentazione nell'azienda di Altenmarkt. ATOMIC con 750 dipendenti, vanta oltre 60 anni di esperienza nel settore dello sci e distribuisce i suoi prodotti in 49 Paesi. Attraverso la sua passione per lo sci, il marchio si impegna a creare un'esperienza sciistica sempre migliore con innovazioni tecniche all'avanguardia e di qualità. ATOMIC è un marchio Amer Sports.
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A cura della Redazione
Indice NPS: come il Brand può creare valore
ABBIGLIAMENTO E CALZATURE, NUMERI IN CRESCITA
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Sita Ricerca, società di consulenza e ricerche di mercato sul consumatore specializzata nei settori lifestyle e retail, appartenente al Gruppo Pambianco ha presentato i primi dati di confronto anno su anno legati all’indice di gradimento (o Net Promoter Score) dei brand di settori Abbigliamento, Calzature e Accessori che nel 2023 ha raggiunto un valore medio di 70 punti su 100, 5 in più rispetto al 2022. La ricerca, che si è avvalsa di un nuovo strumento messo a punto da Sita Ricerca, Sita NPS, per verificare e misurare la capacità di una marca di creare attraverso le proprie vendite un buon passaparola e futuri ambasciatori per il brand stesso, ha posto ininterrottamente dal suo lancio all’inizio del 2022, la seguente domanda: Consiglieresti la marca che hai appena comprato ai tuoi amici e ai tuoi conoscenti? Il campione di 4000 famiglie e oltre 11000 individui rappresentativi della popolazione residente, dopo ogni singolo acquisto ha risposto assegnando un punteggio da 0 a 10 ad ogni prodotto acquistato. I voti sono stati quindi suddivisi per marchio e
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classificati in 3 gruppi: • 0-6 = Detrattori: consumatori non soddisfatti dall’acquisto e potenzialmente pericolosi per la marca che potrebbero danneg giare con un passaparola negativo; • 7-8 = Neutrali: consumatori soddisfatti dall’acquisto ma indifferenti a generare un passaparola positivo; • 9-10 = P r o m ot o r i: c o n s u m a t o r i s o d d i s f a t t i d a l l ’a c q u i s t o c h e probabilmente riacquisteranno la marca in futuro e disponibili a consigliarla ad altre persone. Il Net Promoter Score si calcola infine come un valore percentuale ottenuto sottraendo il numero dei detrattori al numero dei promotori e moltiplicando tale risultato per 100. È inoltre cer t amente interess ante sottolineare che solo poco più di 100 dei circa 5000 brand rientrati nello studio, hanno ottenuto un punteggio significativamente superiore alla media e che fra questi alcuni hanno anche superato i 90 punti.
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PREMIO GIOVANI IMPRESE ALTAGAMMA I vincitori 2023 A cura della Redazione
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È giunta all’ottava edizione il PREMIO GIOVANI IMPRESE ALTAGAMMA “Believing in the Future” nato nel 2015 per identificare le aziende emergenti del lusso italiano e in particolare per valorizzare lo slancio imprenditoriale di chi ha costruito una giovane impresa e ha le caratteristiche per divenire in futuro un marchio eccellente del Made in Italy.
I VINCITORI 2023 PER CATEGORIA MODA: BLAZÉ Milano DESIGN: OLEV GIOIELLERIA: Ilaria Icardi ALIMENTARE: ENGINE VELOCITÀ: Invictus Yacht HOTELLERIE: Forestis INNOVATION: Ricehouse
gennaio\febbraio 2024 Dalle lampade intelligenti per il benessere psico-fisico al luxury hotel nel cuore delle Alpi a 1.800 m; dall’eccellenza degli yacht calabresi ai materiali per bioedilizia ricavati dagli scarti di lavorazione del riso fino ai nuovi talenti nella moda, nella gioielleria e nell’alimentare. Le 7 categorie del Premio Giovani Imprese riflettono la trasversalità dell’alto di gamma italiano e i premiati rappresentano i potenziali futuri champion della Fondazione. Le imprese vincitrici entrano a far parte per un anno di Altagamma e contestualmente avranno la possibilità di partecipare a momenti esclusivi di formazione, networking, business strategy e consulenza grazie ad Altagamma e ai Partner del Premio – Borsa Italiana, ELITE - Gruppo Euronext e SDA Bocconi School of Management – per supportarle nella crescita. Altagamma inoltre intende creare ove possibile un rapporto Mentor-Protégé fra brand Soci e Giovani Imprese all’insegna di un dialogo che beneficia entrambi. LA GIURIA DEL PREMIO GIOVANI IMPRESE ALTAGAMMA Sono state selezionate oltre 110 aziende fra autocandidature esterne e segnalazioni dell’Advisory Board e dei Soci Altagamma. L’Advisory Board, composto da 10 esperti e giornalisti, ha scelto i finalisti di quest’anno che sono stati vagliati dalla Presidenza di Altagamma, decretandone poi i vincitori 2023. Giurati: Silvia Baruffaldi, Auto&Design; Gilda Bojardi, Interni; Alba Cappellieri, Politecnico di Milano; Maddalena Fossati, Condé Nast Traveller Italia e La Cucina Italiana; Barbara Lunghi, Borsa Italiana; Livia Peraldo Matton, Elle Decor Italia; Nicoletta Polla-Mattiot, HTSI – Il Sole 24 Ore; Fernanda Roggero, Il Sole 24 Ore; Sara Sozzani Maino, Fondazione Sozzani e Luca Tremolada, Il Sole 24 Ore. La membership annuale della Fondazione permette alle Giovani Imprese di partecipare a tutti gli eventi riservati e agli incontri interni, e confrontarsi one-to-one con le Imprese Socie Altagamma per approfondire tematiche specifiche. Borsa Italiana e il Gruppo Euronext metteranno a disposizione un assessement individuale e l’eventuale partecipazione al percorso formativo per la preparazione alla quotazione. ELITE permetterà ai vincitori di accedere a una selezione di workshop esclusivi del programma di training. Infine, grazie a SDA Bocconi, i vincitori potranno seguire corsi di formazione executive online on demand. CONSIGLIO DI PRESIDENZA ALTAGAMMA Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma; Claudio Luti, Kartell; Sabina Belli, Pomellato; Claudio Domenicali, Ducati Motor Holding; Carlo Capasa, Camera Nazionale della Moda Italiana; Bob Kunze-Concewitz, Campari Group; Dario Rinero, Lifestyle Design; Aldo Melpignano, Egnazia Ospitalità Italiana e Giovanna Vitelli, Azimut|Benetti Group.
BREVI SCHEDE SUI VINCITORI 2023 Moda: BLAZÉ MILANO Fondato nel 2013 BLAZÉ Milano nasce con l’obiettivo di reinterpretare in chiave contemporanea l’eleganza, la tradizione sartoriale e la qualità del Made in Italy attraverso uno degli elementi chiave del guardaroba femminile: il blazer. Tra le caratteristiche distintive di BLAZÉ, la Smiley pocket – elemento iconico che caratterizza da sempre la forma della tasca nelle creazioni del brand – e il servizio made-to-order negli Atelier di Milano e Roma. Le collezioni BLAZÉ sono disponibili sul sito, presso una rete esclusiva di oltre 100 boutique multibrand ed e-commerce a livello internazionale. Mercati di riferimento: USA, Cina, Italia ed Europa. www.blaze-milano.com Delfina Pinardi, Corrada Rodriguez d’Acri e Maria Sole Torlonia, Co-Fondatrici di Blazé Milano Design: OLEV OLEV è un'azienda veneta produttrice di lampade di design. Ogni lampada viene trattata come un pezzo unico d’arte, assemblata a mano nello stabilimento in provincia di Vicenza. OLEV non crea semplici corpi illuminanti, ma corpi intelligenti in grado di incrementare il benessere psico-fisico dell’uomo. Alcune lampade sono in grado di assorbire i rumori, imitare i cambiamenti della luce solare durante il giorno e purificare l’aria da germi, batteri e virus. Le lampade OLEV sono state scelte per illuminare gli headquarter Mercedes-Benz a Berlino, i ristoranti Langosteria di Milano e Parigi, il Ministero delle Finanze di Abu Dhabi. www.olevlight.com Andrea Lanaro, Fondatore e CEO di OLEV Gioielleria: Ilaria Icardi Lanciato nel 2020 il brand Ilaria Icardi si basa sui 25 anni di esperienza dell’omonima fondatrice, designer nel settore della moda di lusso in aziende come Bottega Veneta, Etro, Saint Laurent, Tom Ford e Céline. L’azienda produce collezioni di gioielli finemente realizzati con metalli e pietre preziosi provenienti da fonti responsabili. La fondatrice Ilaria Icardi lavora con suo fratello Lorenzo, esperto gemmologo, onorando la tradizione artigianale di Valenza e valorizzando l’archivio di loro padre Umberto, storico orafo del distretto piemontese della gioielleria. ilariaicardi.com Ilaria Icardi, Fondatrice di Ilaria Icardi Alimentare: ENGINE ENGINE è il gin 100% italiano e biologico che unisce metodi tradizionali artigianali a un’immagine che trae ispirazione dal mondo dei motori degli anni ’80. ENGINE è un distilled gin creato in modo artigianale dai maestri distillatori in piccoli lotti e imbottigliato a mano in un piccolo laboratorio dell’Alta Langa. La sua formula, legata alla cultura piemontese, rende omaggio alla tradizione dei rosoli e dei cordiali, famosi sia come rimedi digestivi sia come pozioni per il buon umore. ENGINE è prodotto con ingredienti bio da filiera controllata
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e certificata: ginepro toscano, salvia delle Langhe, limoni di Sicilia, liquirizia di Calabria, rosa di Damasco, alcol biologico di frumento e acqua dal Monviso. www.engine.land Paolo Dalla Mora, Fondatore e CEO di ENGINE Velocità (Nautica e Motori): INVICTUS YACHT Le imbarcazioni Invictus Yacht sono concepite e costruite dai Cantieri Aschenez, in provincia di Catanzaro, applicando le qualità che hanno reso la nautica da diporto italiana una tra le più apprezzate nel mondo: cura estetica, materiali, assemblaggio allo stato dell’arte, affidabilità, flessibilità e durata nel tempo. Grazie alla collaborazione con il designer internazionale Christian Grande, Invictus ha trasferito nei propri yacht una forte componente tecnologica e un’altissima cura nel design. Il tutto armonizzato attraverso l’utilizzo di forme uniche e distintive, come la prua semirovescia, oggi segno iconico del brand. www.invictusyacht.com Rosario Alcaro, General Manager dei Cantieri Aschenez Hotellerie & Wellness: FORESTIS FORESTIS è l’hotel cinque stelle lusso sulle Dolomiti a Bressanone nel cuore delle Alpi altoatesine, di fronte al massiccio della Plose, fondato dalla famiglia Hinteregger e gestito oggi dalla seconda generazione: Stefan Hinteregger e la moglie Teresa Unterthiner. A 1.800 metri di altitudine, immerso nel bosco e aperto tutto l’anno, FORESTIS permette una fuga nel silenzio per il recupero psico-fisico. FORESTIS è un luogo di pace e armonia immerso nel profumo della foresta, dove respirare nella natura, un rifugio esclusivo e silenzioso, unico al mondo. Il clima mite di Plancios favorisce la rigenerazione della mente, del corpo e dell’anima. www.forestis.it Stefan Hinteregger e Teresa Unterthiner, Proprietari di Forestis
Innovation: RICEHOUSE Ricehouse è una PMI Innovativa e Società Benefit in provincia di Biella che trasforma gli scarti derivanti dalla lavorazione del riso, altrimenti destinati a essere bruciati, in materiali 100% Made in Italy e naturali per la bioedilizia. Indicati sia per ristrutturazioni, sia per nuove costruzioni, i prodotti Ricehouse – da massetti a intonaci, da isolanti a finiture, da pannelli a mattonI fino alle ecopitture – sono sani per l’uomo e sani per l’ambiente, capaci di assorbire CO2 dall’atmosfera e quindi di garantire un futuro sostenibile. I materiali Ricehouse sono leggeri, altamente termici, traspiranti, sani, formaldeide free, biocompostabili e biodegradabili. www.ricehouse.it Alessio Colombo e Tiziana Monterisi, Co-Fondatori di Ricehouse
FONDAZIONE ALTAGAMMA Altagamma riunisce dal 1992 le migliori imprese dell’Alta Industria Culturale e Creativa che promuovono nel mondo l’eccellenza, l’unicità e lo stile di vita italiani. Unica per la sua trasversalità, Altagamma accoglie 115 brand dei 7 settori della moda, del design, della gioielleria, dell’alimentare, dell’ospitalità, dei motori e della nautica, che insieme accumulano più di 11.000 anni di storia e 25 partner. La Mission di Altagamma è contribuire alla crescita e alla competitività delle imprese dell’industria culturale e creativa italiana, offrendo così anche un contributo allo sviluppo economico del Paese. L’alto di gamma italiano rappresenta un’industria di €144 miliardi, in Italia, e fornisce un contributo al PIL del 7,4%. Coinvolge 1.922.000 occupati, tra diretti e indiretti. www.altagamma.it
Vincitori 2023 con Matteo Lunelli e Stefania Lazzaroni - Presidente e Direttrice Generale Altagamma
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Braun Buffel by Spacemen Studio| photo David Yeow
IN PRINT • ONLINE• SOCIAL
RETAIL DESIGN
VISUAL
LIGHTING
www.arredanegozi.it
EXPERIENCE
A cura di Marco L. Tosi
Un evento originale e innovativo portato in scena il 25 febbraio 2024 presso l'hotel Principe di Savoia a Milano da Sabrina Spinelli
FASHION ART AND MORE INTERNATIONAL LUXURY EVENT
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Sabrina Spinelli - Brand Raimonda Casale e Zenobia
Come nasce l’idea di “Fashion Art and More International Luxury Event”? Ci racconti la filosofia, l’ispirazione del progetto. “L'idea di "Fashion Art and More International Luxury Event" è nata dalla mia passione per la moda e il lusso, unita al desiderio di creare un evento che unisse creatività, arte e eleganza. La volontà di offrire un'esperienza esclusiva e unica nel suo genere ha guidato la concezione dell'evento.”
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Cosa significa per lei la moda? “La selezione degli stilisti e dei designer di accessori che partecipano alle passerelle è un processo attento e meticoloso. Cerco talenti emergenti e affermati che siano in grado di portare originalità e innovazione al mondo della moda. Valuto le loro creazioni, lo stile distintivo e la capacità di raccontare una storia attraverso la moda.”
gennaio\febbraio 2024 Il suo evento è considerato esclusivo e le sue passerelle sono uniche: come seleziona gli stilisti e gli artisti che vi partecipano? “Ogni stilista e designer di accessori che partecipa all'evento porta con sé una prospettiva unica, e ho avuto il privilegio di collaborare con talenti provenienti da diverse parti del mondo. Tutti hanno contribuito in modo significativo, ma è difficile sottolineare uno in particolare poiché ognuno ha portato qualcosa di speciale alle passerelle.” Nel suo evento ha avuto stilisti dalla Germania, dalla Serbia, dal Brasile, dalla Romania, dall’Albania, dal Canada, dall’Argentina, dalla Slovacchia e, ovviamente, dall’Italia. Qualcuno in particolare è riuscito a colpirla? “Organizzare le due edizioni di "Fashion Art and More International Luxury Event" ogni anno presenta alcune sfide. La ricerca continua di nuovi talenti, la gestione logistica e la necessità di garantire un ambiente di alta qualità sono aspetti che richiedono attenzione costante. Inoltre, coordinarsi con designer e artisti provenienti da diverse nazioni comporta sfide logistiche e organizzative, che affrontiamo con dedizione per assicurare il successo dell'evento.” Quali difficoltà incontra ogni anno nell’organizzazione delle due edizioni di “Fashion Art and More International Luxury Event”? “L'organizzazione delle due edizioni annuali di "Fashion Art and More International Luxury Event" è un processo complesso e stimolante. Le principali difficoltà risiedono nella ricerca costante di nuovi talenti, nella gestione logistica delle sfilate e nell'assicurare un'esperienza di alta qualità. La collaborazione con designer provenienti da diverse parti del mondo aggiunge una dimensione logistica e organizzativa che richiede una pianificazione attenta e risorse dedicate.” Come si è evoluto il progetto nel corso degli anni? “Nel corso degli anni, il progetto ha subito un'evoluzione significativa. Abbiamo assistito a una crescente consapevolezza sulla sostenibilità e all'approfondimento della collaborazione con stilisti provenienti da
regioni culturalmente diverse. L'evento si è trasformato in una piattaforma sempre più globale, riflettendo le tendenze emergenti nel mondo della moda e abbracciando la diversità come elemento chiave. Inoltre, con la scelta strategica di una location extra lusso come l’Hotel Principe di Savoia, pubblico, buyers, boutique hanno un target ancora più alto.” Quali sono oggi, dopo la 17ª edizione, gli obiettivi che si è posta? “Dopo la 17ª edizione, gli obiettivi principali sono concentrati sulla consolidazione dell'evento come un punto di riferimento internazionale nel panorama della moda. Cerchiamo di ampliare la portata dell'evento, attirando l'attenzione di stilisti di fama mondiale e di influenzare positivamente l'industria attraverso l'innovazione e la sostenibilità.” Qual è il particolare che non può mancare in “Fashion Art and More International Luxury Event”? “Un elemento irrinunciabile in "Fashion Art and More International Luxury Event" è l'atmosfera di eleganza e creatività che permea l'intero spettacolo. Cerchiamo di creare un'esperienza unica, arricchita da dettagli curati e una presentazione spettacolare delle collezioni, contribuendo a differenziare il nostro evento nell'ambito delle Fashion Week.” Negli anni sono stati diversi gli stilisti e
i marchi emergenti che sono saliti sulla passerella di “Fashion Art and More International Luxury Event”. È riuscita a far emergere e conoscere qualcuno di questi? “Sì, nel corso degli anni abbiamo avuto il privilegio di far emergere e far conoscere diversi stilisti emergenti attraverso le passerelle di "Fashion Art and More International Luxury Event". La nostra missione è sempre stata quella di offrire una piattaforma di visibilità e supporto a talenti promettenti, contribuendo così a plasmare il futuro della moda.” Dove risiede il fascino dei brand emergenti dal suo punto di vista? “Il fascino dei brand emergenti risiede nella loro capacità di portare freschezza e innovazione al mondo della moda. Questi brand spesso incarnano un'estetica unica e audace, sfidando le convenzioni e introducendo nuove prospettive. La loro autenticità e il desiderio di differenziarsi contribuiscono a creare un'attrattiva irresistibile.” I designer incontrati sono stati molti e internazionali: cosa ha imparato da loro? Che segno le hanno lasciato? Cosa le è rimasto di questi incontri e delle loro collezioni? “Ogni incontro con designer internazionali è un'opportunità di apprendimento. Ho imparato a cogliere influenze culturali e artistiche diverse, ampliando la mia visione sulla moda. Ogni stilista ha lasciato un segno
Sabrina Spinelli
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Brand Ivana Picallo
unico, ispirandomi con la sua creatività e contribuendo a plasmare l'identità di "Fashion Art and More International Luxury Event".” “Fashion Art and More International Luxury Event “racconta delle storie: quanto è importante la narrazione, in termini estetici e ideali, nell’organizzazione dell’evento? “La narrazione gioca un ruolo cruciale nell'organizzazione di "Fashion Art and More International Luxury Event". Oltre all'aspetto estetico delle collezioni, la capacità di raccontare storie attraverso la moda aggiunge un elemento di profondità e connessione emotiva. Ogni sfilata è un capitolo nella storia complessiva dell'evento, contribuendo a coinvolgere il pubblico in un'esperienza memorabile.” Lei ha collaborato con diversi brand e case di moda, a suo avviso cosa vince oggi nella moda? “Nel panorama attuale della moda, vincono l'autenticità e la sostenibilità. I consumatori cercano sempre più brand che abbraccino valori etici, siano trasparenti nelle loro pratiche e offrano prodotti di alta qualità. La moda contemporanea deve equilibrare creatività e responsabilità sociale per
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rispondere alle esigenze consapevoli del consumatore.” Sensibilità sociale, sostenibilità, lusso, sartorialità, femminilità e bellezza. Questi sono alcuni temi che “Fashion Art and More International Luxury Event “negli anni ha ben evidenziato e valorizzato. Come vede la moda del futuro? Cosa manca alla moda di oggi? “La moda del futuro, a mio avviso, sarà guidata dalla sostenibilità, inclusività e innovazione. Ciò che manca oggi potrebbe essere una maggiore uniformità nell'adozione di pratiche sostenibili e una maggiore rappresentanza della diversità in termini di corporatura, etnia e genere. La moda del futuro dovrebbe abbracciare una visione più inclusiva e responsabile.” Molti stilisti europei negli anni hanno portato nelle loro collezioni riferimenti vari a regioni, continenti, nazioni come il Medio Oriente e l’Africa o l’Oriente. Lei invece porta stilisti emergenti provenienti anche dalla Siria, dall’Iran, dalla Turchia, dagli Emirati Arabi, dalla Repubblica Democratica del Congo, ecc… “La scelta di portare stilisti emergenti da
regioni come la Siria, l'Iran, la Turchia, gli Emirati Arabi, la Repubblica Democratica del Congo, ecc., è mirata a celebrare la diversità globale. La moda non conosce confini, e integrare voci da culture varie è un modo per arricchire la scena della moda, offrendo al pubblico una prospettiva autentica e variegata.” Ha notato qualche cambiamento nelle 17 edizioni del suo evento? Esistono nuovi temi che emergono? “Nel corso delle 17 edizioni di "Fashion Art and More International Luxury Event" ho notato una continua evoluzione e adattamento alle tendenze emergenti. Nuovi temi stanno emergendo, con un crescente focus sulla sostenibilità, l'innovazione tecnologica nella moda e la promozione della diversità. Questi sviluppi riflettono la dinamica natura del settore e la mia costante ricerca di stimoli creativi per rendere ogni edizione unica.” Vuole anticiparci qualche novità e tema degli stilisti e creativi legati alla 18° edizione? “Senza svelare troppo, posso anticipare che la 18ª edizione di "Fashion Art and More International Luxury Event" sarà
gennaio\febbraio 2024 caratterizzata da una fusione intrigante di tradizione e modernità. Gli stilisti e creativi presenti si concentreranno su temi quali l'eclettismo, la sostenibilità e la rappresentazione autentica della bellezza in tutte le sue forme. Saranno inclusi anche elementi innovativi che renderanno l'evento ancora più coinvolgente. Con un mix di stili Arabo, Indonesiano e Italiano.” Perché sempre e solo Milano? “Milano è stata scelta come sede principale per "Fashion Art and More International Luxury Event" per diverse ragioni. La città è riconosciuta a livello globale come un centro di eccellenza nella moda e nel lusso, con una lunga tradizione sartoriale. Inoltre, la Milano Fashion Week è uno dei momenti chiave nel calendario della moda internazionale, offrendo una piattaforma ideale per presentare le collezioni al pubblico globale e agli addetti ai lavori.”
istituzioni del settore, incluso il sostegno della Camera della Moda, al fine di favorire una crescita condivisa e una promozione armoniosa del settore moda a livello internazionale.” Se fosse un’opera d’arte, quale vorrebbe essere? “Se il mio evento fosse un'opera d'arte, vorrei che fosse un'affascinante reinterpretazione cubista, ispirata dalla maestria di Picasso. Come l'arte di Picasso sfida le convenzioni, così il mio evento cerca di rompere gli schemi convenzionali della moda, abbracciando la diversità e l'innovazione.” Il suo mantra? “Il segreto del mio successo? Determinazione,
perseveranza e passione! Questo mantra guida il mio impegno costante nel mondo della moda, sottolineando l'importanza di rimanere determinati, perseverare nelle sfide e coltivare la passione per la creatività e l'innovazione.” I suoi stilisti preferiti? “Tra gli stilisti che amo, metterei al primo posto lo stile indiscutibile di Giorgio Armani. La sua eleganza senza tempo e la capacità di coniugare la tradizione con la modernità sono ciò che più impersonifica il mio essere. Inoltre, nutro una profonda ammirazione per lo stile unico degli stilisti libanesi. Con la loro audacia e raffinatezza, hanno lasciato un'impronta indelebile nella scena della moda internazionale.”
IA, come ben sa, è una delle nuove realtà sempre più presenti nell’industria, quasi in ogni ambito, compreso quello della moda. Cosa ne pensa? “L'Intelligenza Artificiale ha rivoluzionato molti aspetti dell'industria della moda, dalla progettazione alla produzione, fino all'esperienza di acquisto. Penso che l'IA possa essere una risorsa preziosa per ottimizzare processi, migliorare la personalizzazione delle esperienze di shopping e contribuire a soluzioni sostenibili. Tuttavia, è importante bilanciare l'innovazione tecnologica con la creatività umana e la preservazione delle tradizioni artigianali.” Il suo è tra i principali eventi internazionali che si svolgono durante la MFW. Come è visto dalla Camera della Moda il suo progetto? “Attualmente, non dispongo di informazioni specifiche sul riconoscimento o il punto di vista della Camera della Moda nei confronti del mio evento. Tuttavia, posso confermare che "Fashion Art and More International Luxury Event" si impegna a contribuire positivamente all'ecosistema della moda, promuovendo la diversità, la sostenibilità e l'innovazione. In quanto progetto indipendente, miriamo a collaborare con le
Brand La Griffe
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LA MARTINA: EVENTO ESCLUSIVO PER LA FW24 La nuova collezione ripercorre le origini del marchio A cura della Redazione
Alessandro Milia CMO + Look FW24
In occasione della MFW uomo, La Martina ha presentato la collezione FW 24 all’interno del proprio flagship store di Corso Garibaldi progettato da novembre studio e inaugurato lo scorso Marzo. Notevoli personalità di spicco, fra cui giornalisti italiani ed internazionali, VIP, ambassadors e amici del brand, hanno partecipato all’evento esclusivo. La collezione FW24 trae ispirazione dalle origini argentine del marchio. Ripercorre il viaggio del brand dall’Argentina all’Inghilterra, con le capsule Logos, Argentina e British, che racchiude le capsule Guards, U.K. e University, e con le versioni invernali delle linee Snow Polo. L’intera collezione FW24 si struttura in capsule d’ispirazione toccando vari stili e mood, dallo sportivo e casual ad un taglio più elegante dai toni neutri, mantenendo come fil rouge il mix di colori e di materiali per donare alle collezioni un tocco di unicità e modernità. La Martina con la collezione FW24 si concentra su 4 macro mondi, Logos, Argentina, British e Winter Polo, che si ispirano alle origini del brand e identificano i temi chiave ai quali si aggiungono le capsule dallo spirito moderno e quelle legate alla tradizione del polo, ovvero le versioni invernali delle linee Jet Set e Ciudades. Come punto di partenza vi è la linea LOGOS che propone un look
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sporty chic con tessuti tecnici. Oltre alla funzionalità, le silhouette esclusive rendono i capi un’autentica dichiarazione di stile. La palette di colori sfuma dal grigio fumo e ardesia al bordeaux, alla nuance uva fino all’arancio e sottolinea ulteriormente il legame armonioso tra città e sport. Si passa poi al tema ARGENTINA, un’unione armoniosa tra spirito naturale, legato alla vera e propria tradizione locale, e spirito adventure, con richiami al mondo del trekking. I protagonisti sono i capi outdoor autentici e funzionali. Ogni pezzo è realizzato con attenzione ai dettagli, incorporando grafiche e patch che cattura l’essenza della scoperta. La palette cromatica evoca la terra e la natura: le nuances calde del marrone, beige e kaki, arricchite da accenti di giallo che riflettono il calore e la vivacità della terra Argentina. I tessuti sono caratterizzati da fantasie che riprendono i poncho tradizionali contrapposti a flanelle checked, denim, velluti 1000 righe e stampati. Per la maglieria, anch’essa protagonista della linea, è proposto il tricot, le lavorazioni jacquard con punti speciali e multicolore. Sono presenti capi ibridi mixati a tessuti teddy e utilizzo di mix di materiali sovrapposti. Completano il tema una serie di overshirt in velluto e flanella, che rappresentano la fusione perfetta tra funzionalità e stile: capi pensati per l’uomo moderno che apprezza
gennaio\febbraio 2024
Cristina De Pin e Riccardo Montolivo
Alessandro Santamaria, Vice President
la qualità e il comfort, ma non vuole rinunciare ad un’estetica curata e distintiva. La Martina propone, poi, il tema BRITISH che racchiude le linee GUARDS, UK e UNIVERSITY. L’iconica capsule GUARDS mantiene la sua unicità, con forti richiami alla casa reale inglese, ma con un focus orientato alle generazioni future. La contrapposizione tra tradizione e modernità è visibile negli abbinamenti cromatici in cui il verde scuro sottotono e polveroso, il salvia e lo smeraldo opaco, sono accostati al carta da zucchero, agli azzurri grigiati o mélange fino al blu scuro classico, impreziositi da passamanerie dorate, stemmi e, per la donna, dettagli di luce. La linea UK è caratterizzata da contrasti d’altri tempi contestualizzati in un ambiente casalingo e caldo: il cottage britannico. La silhouette è classica, pulita ed attuale. I tessuti tradizionali inglesi sono la peculiarità della linea, proposta sia per l’uomo che per la donna, con motivi Principe di Galles e una palette calda che riprende le tonalità del bosco, quindi cammello, salvia, kakhi e bruciato, in contrasto con i mezzi toni colorati della maglieria. Tra i protagonisti i blazer e i pantaloni in velluto 1000 righe, presentati in bruciato, ricchi di riferimenti autentici al country side britannico. Come ultima proposta del mondo British, La Martina presenta la capsule UNIVERSITY con un look
Giulia Piscina
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collegiale base navy e verdone dove le grafiche rivisitate lavorano in tono su tono o usando l’off White. I capi che contraddistinguono questa linea sono il bomber jacket bicolor in panno drap decorato dai patch con i loghi universitari e l’abbigliamento knitwear come pullover, cardigan e felpe in tinta unita o a righe. Non possono mancare le iconiche polo La Martina, emblema della casa argentina, con i loghi di Oxford, Cambridge e Harvard. Dal mondo del polo, ed in particolare dallo Snow Polo, viene proposta la capsule WINTER POLO, ispirata all’abbigliamento da neve degli anni '80. I capispalla realizzati in tessuti tecnici, leggeri ma super imbottiti, sono presentati nelle tonalità del bianco, avorio, beige e verde militare con dettagli di colore nero e arancione e sono abbinati a maglioni unconventional, realizzati con filati grossi e caldi. Riconfermata per la collezione FW24 anche la linea JET SET, dal carattere sportivo in versione chic, con uno stile cosmopolita di alto livello. Il nero è sempre il protagonista indiscusso e, in questa collezione invernale, è designato tono su tono con giochi di lucidoopaco. A chiusura Ciudades, la mini capsule total look ispirata alle più rinomate località montane della Francia, Italia, Spagna, Argentina e Germania. La Martina con la FW24 si concentra in particolare sul numero delle proposte calde, specialmente outdoor e maglieria tricot, ampliando la ricerca di nuovi materiali e approfondendo lo studio di fantasie tradizionali, per un risultato moderno che abbraccia un vasto pubblico di consumatori dagli stili e tendenze disparate.
Laura Barth
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La Martina è stata fondata nel 1985 a Buenos Aires da Lando Simonetti, italiano cresciuto in argentina, e Gachi Ferrari. Partendo dall’Argentina, sinonimo del polo, il brand si è espanso nel mondo: la sua presenza è radicata in Europa e in America Latina, in Medio Oriente e Nord Africa. Con 100 monomarca (tra i quali i flagship store di Milano, Londra, Parigi, Dubai, Johannesburg, Buenos Aires, New Dehli, Riyad e Il Cairo) e 600 multibrand, la filosofia del fair play ha conquistato i principali mercati internazionali, sviluppando partnership e collaborazioni con le più rinomate università dell’Ivy League (Harvard e Yale) e scuole del Regno Unito (Eton, Cambridge e Oxford). Le sedi principali sono a Buenos Aires (Argentina) e Chiasso (Svizzera) con uffici operativi a Londra e Miami. Parallelamente alle collezioni ready-to-wear, grazie ai 35 anni di competenza maturati nel settore dell’equipaggiamento tecnico - con la produzione di selle, caschi e stivali da polo - La Martina è diventato player di prestigio anche in ambito sportivo tanto da fondare nel 2000 la Polo Management Group. Guidata da Adrian Simonetti, l’agenzia si occupa di numerosi eventi legati al mondo del polo, dall’organizzazione al supporto tecnico per cavalli e giocatori, fino alla gestione delle sponsorizzazioni e al più recente lancio di una piattaforma social del Polo.
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A cura della Redazione
Da 25 anni il cappotto per eccellenza
FAY CELEBRA IL DOUBLE COAT
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Per celebrare i 25 anni di vita del Double Coat e le sue evoluzioni, FAY presenta, in un allestimento quasi museale, un percorso dove vengono esposti alcuni fra i modelli che hanno segnato le tappe più importanti della sua storia. Tu t to nas ce g r azie a ll o spir ito di osservazione di Andrea Della Valle: alla fine degli anni ‘80 si trasferisce dalla California a New York. Ed è qui che nota un fenomeno emergente: le persone prediligono un look formale ma rilassato, grazie a pezzi pratici e funzionali, che permette di vivere la città in maniera più easy, passando con scioltezza da un appuntamento di lavoro ad un cocktail serale.
È proprio ispirandosi a questa filosofia che nasce tempo dopo il Double Coat, un cappotto dotato al suo interno di un gilet imbottito staccabile: fuori il capo più formale, dentro quello più sportivo. Una fusione perfetta tra efficienza e forma, in un binomio che permette di affrontare il clima più pungente o una corsa in scooter. Negli anni, i tessuti hanno conosciuto fibre differenti a seconda delle tendenze: dalla resca di lana anti-goccia al principe di Galles, passando per il panno, il velluto millerighe alla lana cotta, fino al più performante nylon opaco: mille combinazioni che hanno consentito di costruire ogni volta una storia differente
gennaio\febbraio 2024 e che hanno fatto di questo capo uno degli oggetti più imitati negli anni più recenti. Dif ficile definire la chiave del suo successo: forse, già venticinque anni fa e senza saperlo, Fay si è fatto precursore di quel “quiet luxury” di cui oggi tanto si parla. Dalla prima campagna pubblicitaria, scattata da Peter Lindbergh nel ’99, sono molti i protagonisti dello showbiz che si sono fatti conquistare dal suo fascino: oltre a Keanu Reeves, Ben Affleck, Kevin Costner, e Pierce Brosnan sono migliaia le persone che, da 25 anni a questa parte, considerano il Double Coat un fedele compagno di vita. Indossandolo nelle strade di Milano, Roma, Londra e Parigi ne hanno determinato l’ineguagliato successo.
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SANTONI MAN FW24: LEGGENDE DAI MONTI SIBILLINI Una collezione piena di magia A cura della Redazione
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È la magia in ogni suo aspet to ad attraversare la nuova collezione maschile Autunno-Inverno 2024 di Santoni, ispirata ad una leggenda del patrimonio marchigiano, che completa con nuovi simboli e significati il percorso straordinario della Maison. Nasce nel cuore dei Monti Sibillini la storia di Sibilla, regina delle fate, protettrice dei Monti e custode di un regno abitato da animali speciali e creature fantastiche. Dotata di poteri divinatori, Sibilla tutela con amore il suo regno incantato, mantenendo l’armonia tra il mondo umano e quello magico, circondata da animali speciali, come il picchio, simbolo della regione, il cervo e la lepre. Ed è la sua bellezza fatata a ispirare le nuove creazioni morbide e leggere di Santoni: i ricercati intrecci e i materiali preziosi sono la base creativa di ogni modello, immerso in una narrazione magica che mescola leggenda e realtà. La collezione è dedicata alle forme
gennaio\febbraio 2024 decostruite, avvolgenti e dalla mano ultra-morbida, una fusione di leggerezza e meraviglia. La profonda connessione con il territorio crea un legame intenso con l’ambiente naturale; il rispetto delle tradizioni e della storia delle Marche separa i confini tra reale e immaginario, lasciando che il mondo Santoni sia un luogo magico di incontro tra artigianalità e sorpresa. La palette colori è profondamente legata alla terra e al manto degli animali, con i suoi marroni caldi e le variazioni in nuance naturali, mentre la pelle sfumata a mano, con il suo fascino incantevole, prosegue il suo percorso nelle collezioni aggiungendo armonia e bellezza. Le mani sapienti dei Maestri Artigiani Santoni, abili nell’intrecciare storie di incanto, compongono una collezione dominata da un heritage tangibile e, tra i modelli questa stagione si distingue lo stivaletto stringato in suede, sfumato a mano nei toni del marrone e rifinito dalla suola flessibile bicolore con costruzione Goodyear, un vero e proprio invito a muoversi in un mondo di meraviglia. La Oxford Limited Edition nei toni del bordeaux compone un vero e proprio poema visivo lasciandosi rifinire da perforazioni e wingtip, tracce di antichi incantesimi che, insieme alla suola in cuoio, trasformano i passi in rituali di eleganza. Il mocassino Andrea con le sue nappine danzanti e i dettagli doubling in metallo riprende i colori delle Lame Rosse, le stratificazioni rocciose dei Monti Sibillini, mentre la suola in cuoio accompagna i movimenti con delicatezza e grazia. Il regno fatato di Sibilla, tra colore e materia, fa da sfondo incantato anche all’ampia collezione di accessori e pelletteria. Tra gli highlight della stagione, la 48-hours bag in pelle scamosciata marrone chiaro è un invito alla praticità più raffinata: il manico con doppia fibbia in pelle sfumata a mano si circonda di dettagli preziosi per custodire segreti e gesti delicati. Lo zaino morbido, nel nuovo tessuto camouflage, che riprende la topografia marchigiana, è attraversato da dettagli in pelle sapientemente colorati a mano. Un compagno di viaggio e di emozioni, un nuovo capitolo di una fiaba moderna dove la sorpresa si fonde con la
magia dell’artigianato. La leggenda dei Monti Sibillini è stata raccontata all’interno dello show-room Santoni di Montenapoleone, in occasione della settimana della Moda Uomo. Qui, tra meraviglia e stupore, le creature dei Monti Sibillini hanno incontrato i prodotti Santoni magicamente avvolti da illustrazioni artistiche, realizzate dalla mano fatata di un artista che, riprendendo gli elementi fantastici della favola, hanno invitato gli ospiti a vivere un’esperienza fisica, digitalmente immersiva ed emotivamente coinvolgente.
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A cura della Redazione
Boglioli e la sua nuova collezione Fall-Winter 24/25
BOGLIOLI E STEINWAY & SONS: QUANDO ARTE E MUSICA SI FONDONO
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Dal 1973 Boglioli è la storia italiana che celebra lusso e raffinatezza attraverso una sartoria sofisticata, distintiva e non convenzionale, in cui i classici vengono reinterpretati in modo creativo. Da sempre il brand Made in Italy tende a risaltare un legame con le dimensioni artistiche, per questo decide di proseguire il suo viaggio accompagnato da queste ultime: dopo il Palazzo Reale e La Scala, Boglioli sceglie Steinway & Sons per presentare la sua nuova collezione autunnoinverno 2024/25. Il primo spazio italiano di Steinway & Sons è un luogo unico, dove i sogni prendono forma melodica, l'essenza della vera bellezza. Ogni pianoforte, testimonianza di maestria artigianale, incarna le tecniche secolari sperimentate da Henry E. Steinway quasi due secoli fa. Oggi, l'impegno per un continuo miglioramento spinge questi strumenti senza tempo verso il futuro, vantando come segno distinguibile il loro suono inimitabile ed un tocco senza eguali, arrivando ad essere considerati i migliori pianoforti al mondo dai più grandi concertisti. In questa splendida unione di moda e melodia, Boglioli e Steinway trovano un terreno comune in un'eredità condivisa di storia, innovazione e artigianalità. Fondendo propri i mondi della sartoria contemporanea e della musica, Boglioli presenta in questo luogo speciale la sua ultima collezione Autunno-Inverno 2024/25.
Cashmere, shetland, flanella, questi sono solo alcuni dei tessuti pregiati che caratterizzano i nuovi capi. La sofisticatezza del cashmere, tratto vincente del brand e protagonista della nuova collezione, è stata sviluppata in tutte le categorie: dai cappotti alla maglieria, dalle giacche alle camicieria, non solo nella tinta unita ma anche nelle raffinate fantasie come la resca o il principe di galles, capaci di trasmettere la qualità unica del materiale. C appot ti pensati per accogliere la si l h o u e t te , av vo l ge r e e d e s a l t a r e l’attitudine individuale di chi la indossa, optando per le più nobili fibre di cashmere, lana pied-de-poule, Shetland principe di Galles, flanella e windowpane. Un nuovo twist per i blazer icona del brand che risultano più attuali grazie a originali esplorazioni di stile. Pura innovazione è ad esempio la Windsor Jacket in shetland, che viene realizzata con impunture lineari e tasca a toppa assumendo un’allure inglese in grado di ricordare la tanto amata giacca da campagna. La sfera evening ancora una volta stupisce l’uomo Boglioli, arricchendo la linea soft tailoring con una serie di tuxedo dinner in pregiato velluto, in grado di valorizzare il concetto di morbidezza e soft touch tanto caro al brand. Le proposte abiti, che continuano costantemente a crescere grazie allo sviluppo di tagli sartoriali costruiti e foderati che permettono la realizzazione
gennaio\febbraio 2024 di modelli diversificati e l’espressione di varie attitude: dall’abito formale e classico a quello più casual e sportivo, offrendo una scelta per ogni occasione. E infine l’overshirt viene rivoluzionata in un concetto di abito 2.0 in cui il completo è composto da un pantalone e un overshirt, piuttosto che da un classico blazer. Questo non stupisce solo per la contemporaneità e la versatilità con cui l’indossatore ha la possibilità di spezzare i look e mostrarsi originale, ma ribadisce nuovamente le peculiarità uniche e riconoscibili del tessuto Boglioli. L’azienda sartoriale decide di mettere in luce l’eccezionalità dei propri capi anche con un’accurata gamma di colori. L’immagine della collezione è resa fresca, coesa e inaspettata, ma al contempo con un equilibrio gradevole, grazie ad un perfetto bilanciamento cromatico fra tonalità a volte più neutre ed altre più vivaci. Beige, grigio e rosa antico, la cui naturalezza emana luce e fa risaltare brillantemente le ombre, sono alternati a colori più scuri come bordeaux, verde militare e blu notte, ma anche ad inaspettati toni più accesi di colori pop per donare freschezza. Ancora una volta, Boglioli si impegna a raggiungere la massima espressione del lusso sartoriale moderno: creatività, artigianalità e avanguardia si fondano per creare una nobile manifestazione del Made in Italy, unico nel suo genere.
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A cura della Redazione
Nuovi materiali per la collezione uomo A-I 2024/25
TOD’S TRA TRADIZIONE ARTIGIANALE E RICERCA INNOVATIVA
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Con la collezione Uomo Autunno-Inverno 2024/25, Tod’s presenta Pashmy, un lavoro di ricerca dei materiali più esclusivi e pregiati che, attraverso le lavorazioni simbolo della qualità italiana, incarna l’espressione più alta della tradizione artigianale Tod’s. Il Pashmy bomber dalle linee essenziali e lineari diventa un oggetto iconico del guardaroba maschile, caratterizzando una collezione presentata nei caldi marroni ed écru e nelle fredde declinazioni del ghiaccio e dell’ottanio. Gli accessori e le calzature
aggiungono carattere al viaggio di stile che definisce l’uomo Tod’s. L’iconico stivaletto Tod’s W.G. è presentato in montone, prendendo ispirazione dal mondo aviator e dallo sci. Il Bubble Gommino riprende le texture preziose del ready-to-wear e le nuove urban sneakers riprendono i codici della selleria, unendo il design sportivo alle pelli più pregiate. Completa la collezione l’iconica borsa Di Bag che si veste di varianti preziose e cromie raffinate, dalla pelle martellata al montone, nei toni della vacchetta e del nero.
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A cura di Carla Cavicchini
Intervista a Lamberto Frescobaldi al Castello di Nipozzano
LE DONNE? SCHIETTE COME IL VINO CON L’ORO IN BOCCA
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Lamberto Frescobaldi - Presidente Marchesi Frescobaldi
Parleremo stavolta d’una antica famiglia Fiorentina di viticoltori ma non solo. I marchesi Frescobaldi hanno sempre saputo guardare oltre, anche se il loro nome indubbiamente è legato alla sapiente cura dei vigneti, famosi da oltre 700 anni; fornitori dei grandi artisti del Rinascimento e presenti sulle tavole della Cor te d'Inghilterra e finanche quella papale. È risaputo che la grandezza di un’azienda si misura soprattutto con la capacità di sapersi rinnovare, adattandosi al cambiamento del vivere, a alle nuove esigenze legate al mutare dei tempi. Tutti noi abbiamo sentito parlare dell'isola della Gorgona, quella proprio dirimpetto a Pisa e Livorno, scoglio inaccessibile poiché destinata a ospitare una colonia penale e per tale motivo condannata a non poter essere avvicinata né, financo a poco tempo fa, neanche visitata. Oggi essa fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e può esser considerata l'ultima isola-penitenziario italiana, dove i detenuti trascorrono l'ultimo periodo della loro detenzione lavorando e vivendo a contatto con la natura, cercando un'opportunità per il reinserimento nella società. Ed è proprio qui che nasce l'idea di Frescobaldi, che, in collaborazione con la Direzione della colonia penale, ha dato vita ad un progetto che permette ai detenuti di fare un'esperienza concreta e attiva
nella viticoltura, procurandosi preziose qualifiche utili per un lavoro a venire. Sono così risorti antichi vigneti, e poi il clima strepitoso dell'isola ha fatto il resto. I marchesi Frescobaldi da tempo hanno allargato le gamma delle loro produzioni, e accanto al vino annoverano anche l'olio extravergine di oliva - Laudemio nonché una particolare pasta - Tirrena - ottenuta con i grani antichi, anch’essi coltivati nelle loro aziende toscane, della qualità Cappelli, khorasan e Evoldur, che si giovano di una lavorazione artigianale della semola semintegrale, valorizzata da un’essiccazione naturale. Frescobaldi sta per dare il via alla costruzione di un Polo Agroalimentare a Pontassieve, nella frazione delle Sieci, che si propone di essere innovativo anche dal punto di vista architettonico, con uno Skyline dei fabbricati mimetizzato da piante e dal verde, in uno stretto dialogo tra architettura e natura. Da non dimenticare poi le ampie produzioni di olio di oliva, trasformato nei frantoi aziendali che accolgono le olive delle varie aziende del gruppo: Poggio a Remole, Nipozzano, Pomino, Castiglioni, Collazzi, Castelgiocondo. Interessante conoscere che il gruppo stima un fatturato nel 2021 di oltre 131 milioni di euro, con un margine operativo lordo del 37%.
gennaio\febbraio 2024 “Agro-Network – L’oro in bocca. Il vino italiano protagonista dell’agroalimentare nel mondo”. Questo è stato l’interessante convegno settembrino sotto l’egida di Confagricoltura Toscana tenutosi da ‘Marchesi Frescobaldi’ presso lo splendido Castello di Nipozzano la cui veduta paradisiaca incanta per la lussureggiante campagna patrimonio del nostro territorio. Nella nutrita platea i vari relatori si alternano osservando che i ‘rossi’ si caratterizzano per i prezzi più alti toccando pure l’andamento/rallentamento del ‘Pil’, indice sensibile a fronte di questa inflazione galoppante. Non sono mancate poi tematiche sociali sull’uso improprio del bere, specie da parte dei più giovani. È quindi…” Basilare un uso di vino buono e meritato; negare è controproducente, è invece fondamentale sensibilizzare senza imporre divieti”. E noi adulti e per giunta ‘goderecci’ in questo splendido ‘Castello Nipozzano’ ci facciamo raccontare che il “Chianti Rufina” è uno storico territorio vitivinicolo alle pendici dell’Appennino e che gode d’un microclima unico. Inoltre il Castello custodisce ancora oggi la “Collezione di Famiglia” con annate a partire dal 1864. Uno ‘stappo’ per degustare il “Nipozzano
Riserva” il cui uvaggio rimanda al “Chianti Rufina Riserva DOCG - Sangiovese e varietà Complementari” fa da apri pista al ‘Montesodi’ con “Toscana Igt – Sangiovese”. Finale infine con ‘Mormoreto’ splendida bottiglia scura dall’elegante rivestimento rosso – bordeaux che copre tutto il ‘collo’, nel cui vetro “Toscana Igt”, apprezzatissimo il ‘Cabernet Sauvignon’, ‘Cabernet Franc, Sangiovese, Petit Verdot. È arrivato il momento d’intervistare Lamberto Frescobaldi, noto imprenditore vitivinicolo Presidente della ‘Marchese Frescobaldi’ e giunta Confagricoltura. Gentilissimo e disponibile risponde alla domanda sul ‘NUTRI-SCORE’ quale sistema di etichettatura nutrizionale supplementare proposto dalla sede europea. “ D icia m o ch e n o n ci r a p p re s e nt a assolutamente in quanto voluto principalmente dall’industria. Sappiamo molto bene che la qualità nasce nei territori e anche da parte della nostra cultura nel mangiare in maniera moderata. Non a caso durante il precedente convegno si metteva in discussione l’uso di alimenti quali anche la salvia che, se mangiata decisamente in eccesso, sicuramente fa male, mentre
mangiandone qualche foglia, magari ben fritta e croccante, è gradevole e salutare”. A suo avviso un piccolo produttore può entrare in un buon consorzio di tutela? “Certo che deve! Il nome stesso tutela il piccolo, medio e grande produttore e la denominazione. Sempre al consorzio talvolta viene chiesto di fare comunicazione e qui mi trova più reticente”. Non entro in merito. Domando adesso sotto quali luci si presenta la prossima vendemmia. “Bene, abbiamo avuto un fine agosto e settembre con clima straordinario, con qualche pioggia che ha dato umidità al terreno, naturalmente gli effetti della peronospera degli scorsi mesi di maggio e giugno hanno avuto un peso sulla quantità ma non sulla qualità. Quindi sono ottimista: poco ma buono!” Nel Sud-America ci sono buoni vini spesso prodotti e gestiti da italiani; si può parlare di concorrenza? “La concorrenza è salutare in quanto incentiva maggiormente nel fare meglio il nostro lavoro e quindi non chiudiamo, non mettiamo barriere. Le barriere debbono
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essere messe quando le persone non sono rispettate e quindi è fondamentale farlo per la loro tutela. Devono di conseguenza essere pagate bene, applicando le dovute sicurezze nel lavoro. Questa è la vera concorrenza! Guardi… le dico questo: quando vengono da me decantando il mio vino… “che buono, lo bevo sempre!” Ecco, in quei momenti io invito a conoscere altri vini! Questo poiché la cosa bella nel nostro settore è fare un viaggio intorno al mondo tutte le volte che si apre una bottiglia di vino. Quindi, non fissarsi su quella tipologia bensì guardarsi intorno per poi magari ritornare da quello preferito. Ripeto, la concorrenza è salutare e tra l’altro qui in Italia oggi si beve molto meglio rispetto a qualche anno fa”. Donne e vino: binomio buono o vincente? “Eh… la donna sicuramente è un soggetto vincente: esprimendomi personalmente, mia moglie è il mio confessore, colei che mi stimola, che mi spinge, che osserva attentamente le cose belle e quelle meno belle. Le donne molte volte sono più schiette rispetto agli uomini, hanno meno paura nell’esprimersi e quindi ben vengano anche in considerazione che il mondo vinicolo e non solo ha bisogno d’entrambi I sessi”. Durante il convegno è stato osservato che I francesi, con tutte le loro terre di champagne, prediligono il prosecco” “Si, consumano molto prosecco nel mix. Esiste appunto un prodotto che si chiama ‘aperol-spritz’ che nella ricetta è di usare il prosecco. Questo è molto apprezzato in Francia e non solo, inoltre sta portando un grande consumo interessante di quel vino. Il prosecco gode di quel suo timbro qualitativo, è molto gradevole;
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ha tanti palati e quindi ci riempie di orgoglio. Lei pensi solamente che ricchezza ha portato il prosecco al Veneto e conseguentemente all’Italia, poiché non c’è solamente produttore, bensì dietro c’è una grande macchina di persone che lavora dando ricchezza. Personalmente non produco prosecco ma sono molto orgoglioso di tutti i miei amici che lo producono”. Nel frattempo il grande placido ed epicureo Bacco coi suoi bei lineamenti ‘carnali’ cinto da bella corona di vite in testa, invita a raccogliere succosi grappoli d’uva. Mai vendemmia è stata così facile!
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Incontriamo Antonio Riso nella sua casa in un piovoso pomeriggio varesino. La sua gentilissima accoglienza e la sua dimora già parlano per lui: calde e cordiali entrambe e piene di passione e storia personale. Ciao Antonio, grazie dell’accoglienza. Abbiamo sentito molto parlare di te e vorremo conoscerti meglio. “Grazie a voi! Sono veramente felice ed onorato di concedere questa intervista.”
A cura di Marco Chingari
Un uomo di altri tempi che ha costruito il suo percorso con competenze e onestà
ANTONIO RISO: GRANDE IMPRENDITORE IMMOBILIARE
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Antonio Riso
Bene. Procediamo dunque senza indugi. Parlaci di te, dei tuoi inizi e come ti è venuta la passione per il mondo immobiliare. “Beh guarda io provengo da una famiglia normalissima, mamma casalinga e papà Sottoufficiale della Guardia di Finanza che, come nelle famiglie di antico stampo, ha cresciuto i suoi figli con le sue sole forze. E proprio nel suo girovagare papà incontra la mia mamma a Gela, in Sicilia, in quanto, allora si usava, i Finanzieri controllavano il buon andare del casello ferroviario dove
viveva ed operava il suo futuro suocero. Papà allora comandava la Brigata di San Cataldo e, come succede da sempre nel mondo, si innamora della mamma e la sposa, per poi trasferirsi prima a Luino e poi a Clivio per contrastare l’opera dei cosiddetti “spalloni” e cioè i contrabbandieri che operavano nelle zone di frontiera sul Lago Maggiore.” Alla faccia del trasferimento! Quindi tu, seppur con sangue meridionale mi nasci al Nord... “Si esattamente a Clivio perché mio padre aveva il diritto di alloggio.” Quindi si può affermare che sei un prodotto nato nella culla della Guardia di Finanza... “Certo che sì! Poi però papà viene trasferito alla tributaria di Varese e lì fu concepito mio fratello Davide.” Una famiglia di Finanzieri davvero! Strano però che tu non abbia seguito, come
gennaio\febbraio 2024 succede spesso, le orme paterne... “Veramente questa era, all’inizio, la volontà di mio padre, un genitore che mi ha dato molto, in particolare un’educazione severissima dove l’onestà e la rettitudine la facevano da padrone. Per questo quindi fui indirizzato agli studi superiori di Ragioneria perché allora, se qualcuno voleva entrare nell’Accademia della Guardia di Finanza, il diploma da ragioniere era molto tenuto in considerazione. All’improvviso però mio padre cambiò idea: c’era stato in quegli anni lo scandalo dei petroli che coinvolse parecchi vertici della Guardia di Finanza. Il mio onestissimo ed intransigente genitore fu semplicemente disgustato da questa notizia e mi consigliò vivamente di prendere un altro indirizzo.” Però! Davvero un uomo di altri tempi... “Possiamo dirlo forte. Io intanto ero partito per il servizio militare ma, sorprendentemente, dopo appena 40 giorni tornai a casa per esubero di numero della mia classe militare. Mi fu subito chiaro però che dovevo cominciare a darmi da fare per trovare un lavoro perché mai avrei accettato di dipendere dai miei genitori. Un mio caro amico mi disse allora che c’era un’agenzia immobiliare che cercava agenti. Io subito mi precipito perché anelavo davvero di lavorare ed anche perché, ti devo confessare, che tempo prima, alla verdissima età di 15 anni avevo lavorato, come si dice, a “cottimo” per una certa Signora Loretta che aveva un’immobiliare storica vicino Varese. In poche parole lei ci portava nei vari paesi varesotti e valdumentini in macchina, si fermava sulla piazza e ci assegnava, a me e ad altri ragazzotti, ad ognuno una via: noi dovevamo suonare i campanelli di tutti i numeri civici e chiedere se vendevano la casa. Per ogni acquisizione la Loretta ci dava 5000 lire, che per un ragazzino di allora erano bei soldini.”
Ma andiamo avanti. A 19 anni mi assume questa agenzia immobiliare nella zona ma dopo circa una ventina di giorni accade un fatto che mi fa letteralmente fuggire via da quel posto. Una mattina entra un signore siciliano assolut amente furioso che chiede veemente del proprietario, per sua fortuna assente in quell’ora in ufficio, per poi dare di matto e minacciarmi di morte a me ed al mio principale se non fosse rientrato dei 5 milioni di lire, a suo dire, sottratti dal mio capo…” Alla faccia! Cominciavi bene! “Assolutamente! Quella mattina però, una volta andato via quel pazzo, uscii dall’agenzia e non ci misi più piede. Fu dunque mio padre a dirottarmi verso un altro posto di lavoro, l’Euro Case di Gallarate dove cominciai ad apprendere i primi veri rudimenti del lavoro. E pensa che fui così veloce e svelto nell’apprendimento che dopo appena dieci giorni vendei la casa nientepopodimeno che di Michael James Hucknall il solista dei Simple Red venendolo peraltro a sapere solo all’atto del rogito!” Fantastico! E poi? “Poi mi iscrivo a Giurisprudenza perché il mio saggio babbo mi aveva sempre detto che sul bigliettino da visita di un
imprenditore è sempre meglio essere annunciati dalla scritta Dott. o Ing. Prima del nome e cognome invece che niente. Ti dico subito però che Giurisprudenza la lasciai che mi mancavano due esami ma mi laureai qualche tempo dopo in Svizzera in Ingegneria Industriale con grandissimo successo tanto che uscì dalla sala dei professori il Presidente della Commissione a farmi i complimenti personalmente. In più si rivolse a Maruska mia moglie dicendole che mai avevano incontrato uno studente di questa sicumera tanto che sembrava avere un’esperienza sul campo lavorativo da anni.” E tu, chiaramente, ce l’avevi no? “Si certo! Ma non divaghiamo ed andiamo con ordine. Un mio collega e amico, vedendomi agguerrito nelle vendite, mi propone allora di aprire insieme a lui un’agenzia tutta nostra. Si trattava dunque di dare le dimissioni. Chiedo un appuntamento col Sig. Pisani, il titolare dell’immobiliare e mi presento puntuale ma nervosissimo. Eravamo in tre quel giorno a dare le dimissioni. I primi due entrano e se la sbrigano in cinque minuti. Al che io mi rilasso e mi dico” anche io esco tra dieci minuti”. Invece ci resto due ore dentro a discutere!”
Ma allora era proprio destino che tu facessi l’immobiliarista! “Beh a vederla come è andata poi devo dire proprio di sì.
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In che senso? “Non mi voleva far andare via! Pensa che da seicentomila lire che io prendevo al mese di fisso, tra tira e molla, arrivò ad offrirmi le mie seicentomila più tre milioni! Io peraltro già mi ero portato avanti ed avevo aperto la mia agenzia ma mi chiesi:” Ma se questo professionista mi ha offerto così tanto ma io quanto lo facevo guadagnare?” Quindi nel 1991 fondai la Byblos immobiliare insieme al mio socio a soli 21 anni.” Ah però! Complimenti! “Ma c’è di più. In quei giorni vado ad acquistare due auto di rappresentanza dal concessionario di Proprietà della famiglia Malvestiti. Entro e mi capita di incontrare il Dottor Malvestiti di persona. Parlando viene fuori che mi conosceva già di fama e mi fa la proposta di trattarmi benissimo per l’acquisto delle auto ma io dovevo promettergli di andare a lavorare per lui come direttore commerciale di uno dei suoi concessionari con un salario di ben 5 milioni di lire al mese!” Ma…incredibile! “C hia r a m e nte f u una gr a n dissima soddisfazione per me ma, evidentemente, non potevo accettare in quanto mi ero già impegnato con l’agenzia e con il mio socio e poi, a dirla tutta, non mi andava molto di stare sotto padrone.
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Comunque ti devo confessare che uscii dal concessionario senza aver accettato il lavoro ma con l’impegno di seguire il patrimonio immobiliare del Sig. Malvestiti!” Beh davvero encomiabile! Il tutto all’età di…? “Eh! Ventuno anni! Ma c’è un altro incredibile aneddoto. Da subito l’Agenzia Byblos comincia ad andare alla grande. io lavoravo come un matto e non facevo altro che assimilare e vendere proprietà, anche e soprattutto di lusso, tanto da meritare per tre anni di seguito l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano. Capita un giorno che una signora molto benestante alla quale avevo venduto da poco una villa mi fa una propone di acquistare la mia agenzia. Mi avrebbe dato 300 milioni di lire e mi chiede se ero interessato. Io gli rispondo che, essendo fondamentalmente un commerciante, se ne poteva assolutamente parlare. La cifra era importante e la cosa mi allettava cosi come al mio socio. Arriviamo al giorno prima del rogito e la signora tira fuori dal mazzo una postilla: la condizione sine qua non per l’acquisto dell’agenzia era che io mi impegnassi a rimanere nell’immobiliare come direttore commerciale e con un lauto stipendio per di più!”
Anche lei! Eh no? Anche lei. Chiaramente, seppur a malincuore, l’affare non si fece più. Passa qualche anno e nel 2000 il mio socio mi informa che avrebbe voluto vendere qualche quota dell’agenzia, che pure andava benissimo, ad altri soci. Io fui contrario fin da subito e controbattei al suo progetto con un’altra proposta e cioè quella di vendermi la sua parte di agenzia in modo da rimanere solo al comando dell’immobiliare. Il mio socio accettò ed io mi trovai ad essere unico proprietario dell’attività. Subito allora chiamai mio fratello Davide, mia moglie Maruska ed anche mia madre per aiutarmi e formare un team davvero formidabile. Conseguentemente capii anche che se volevo diventare uno tra i migliori nel mio campo mi dissi che, oltre ad essermi laureato in Ingegneria Industriale, dovevo assolutamente approfondire la mia conoscenza per quanto riguardava la costruzione vera e propria edile: fondai cosi, sempre nel 2000, l’impresa di Costruzioni Sciller dalla quale ebbi anche molte soddisfazioni...” Caspita! Anche costruttore? “Assolutamente sì anche perché in quegli anni andava molto di moda comprare la casa a progetto per far risparmiare il cliente in primis ed anche per strutturarla come meglio voleva lo stesso acquirente e noi, come si dice, cavalcammo l’onda. Costruimmo dunque negli anni poco più di mille appartamenti con duplice guadagno: la costruzione vera e propria e la vendita che, chiaramente, ponevamo in essere con la Byblos Immobiliare. Inoltre f u un’esperienza umana e commerciale pazzesca perché ci permise innanzitutto di formarci un Know -How più unico che raro, e poi di avvicinare una clientela numerosissima e variegata, di tutti gli strati sociali, esperienza che oltre a farci guadagnare dei bei introiti ci arricchì davvero in tutti sensi.” Insomma le cose andavano benissimo allora no? “Assolutamente sì. Fino a quattro anni fa.
gennaio\febbraio 2024 Un tristissimo giorno mio fratello Davide, il mio amato fratello, rimane vittima di un’incidente stradale. Non ti dico il dolore devastante. Ne porto ancora adesso le conseguenze nella mia anima e son ferite che credo mai si rimargineranno.” Ti capisco Antonio... la morte improvvisa di un fratello è sempre devastante... “Ma bisognava andare avanti anche perché io avevo una famiglia con ben quattro figli da mantenere. Ma ecco che accade una cosa incredibile. Mio fratello muore a luglio ed io, a circa fine agosto, dico a Maruska che volevo evadere un po' per non pensare a nulla ed andiamo per tre giorni in Toscana in un resort che affittava appartamenti con uso comune di giardino e griglia. Io avevo comprato delle incredibili bistecche fiorentine e le stavo cuocendo alla griglia quando ad un tratto mi si avvicina un signore che mi chiede se poteva anche lui usufruire della griglia. Io gli dico chiaramente di sì e quello, tornando con le sue bistecche, chiosa dicendo se lo aiutavo a cuocerle dato che ero così bravo a grigliare. Insomma la faccio breve. Parla tu che parlo anch’io vengo a sapere che quel signore altri non era che un dirigente reparto espansione della Remax Italia (il gruppo immobiliare più grande al mondo N.d.R.) e che era assai interessato a farmi entrare in quella grande famiglia. Io gli risposi che erano anni che la Remax mi faceva il filo ma, allo stesso tempo, dato che il mio povero fratello non c’era più, mi solleticava l’idea di cambiare qualcosa nella società. Quindi, dopo qualche trattativa, nella quale chiedevo delle condizioni ben precise ed in parte a mio favore, accettai di entrare in Remax e nacque così l’Alliance Remax Spa. Avevo cosi costituito davvero un gran bel segmento immobiliare che da allora è in continua crescita. Non ti nascondo che credo che tanto lo debbo al mio povero fratello Davide che da lassù veglia su di noi.” Quindi immobiliare, costruzioni edilizie e... c’è dell’altro? “Certo che sì! nel tempo, dopo la famiglia Malvestiti che ci fece una gran bella pubblicità col passaparola, noi potemmo acquisire la gestione di altri prestigiosissimi patrimoni immobiliari di altrettante grandi famiglie quali, solo per citarne alcune, Bottini, Monti, Pasqualini e dulcis in fundo anche Mutti.” Ma è incredibile!!! Ma come fai? “Guarda è molto semplice. Non per essere ripetitivo devo tutto a mio padre ed alla sua incredibile onesta e serietà professionale che mi ha trasfuso fin da giovane. Per farti capire ti racconto un altro piccolo aneddoto. Tu sai che per gestione immobiliare s’intende il seguire in maniera totale e circolare tutte le problematiche riguardanti il patrimonio appunto immobiliare di un grande imprenditore sollevandolo dalle innumerevoli problematiche che, fatalmente, scaturiscono dalle stesse proprietà, cioè dalla gestione degli affitti, alla manutenzione degli immobili, alle emergenze insomma davvero tutto.
Noi chiaramente cerchiamo di fare il nostro lavoro ai massimi livelli portando al cliente la nostra assoluta e circolare competenza. Avevamo quindi da poco preso in carico una palazzina di un’importantissima famiglia di Varese, i Signori Sannini. Dopo un certo periodo gli spediamo la prima fattura di un certo importo. Arriva immediato un bonifico il giorno dopo con il doppio della somma dovuta. Io dico subito a mia moglie Maruska di avvertire i nostri clienti tramite una comunicazione ufficiale all’amministratore della famiglia che si erano sicuramente sbagliati e che avremmo restituito la metà della somma. Con nostra somma sorpresa lo stesso amministratore ci comunicò che non c’era stato nessun errore in quanto non solo le informazioni assolutamente positive sul nostro operato erano state esaudite ma che, data la nostra elevata prestazione professionale, la famiglia Sannini stessa aveva deciso di darci un cadeau pagandoci il doppio della somma!” Insomma Antonio una vita davvero incredibile. Questo il tuo glorioso passato felice seppur velato da una grossa perdita. Come vedi il tuo futuro? “Guarda il mio futuro è la mia famiglia in primis ed in secundis i miei clienti. Mi spiego meglio. Io potrei, come fanno tanti altri imprenditori (e non c’è nulla di male bada bene), avere la macchina di lusso, la barca, una casa da milionario, anzi magari più di una. Invece ho un’auto da poche migliaia di euro, una casa carina e grande sì ma niente di eccezionale e vivo lavorando continuamente per e con la mia famiglia che reputo la prima cosa. La seconda è ottenere il plauso dai miei clienti. Non c’è nulla di più bello e soddisfacente, più dei soldi credimi, di avere la considerazione tramite le famose cinque stelle di gradimento di quel o tal altro cliente e la stima delle grandi famiglie alle quali prestiamo cura e dedizione assoluta con quella onestà cristallina che mio padre tanto ci ha tenuto ad infondermi. Guarda il mercato dell’immobiliare sta avendo dei travolgimenti incredibili ed è attualmente una massa disarticolata ed imprevedibile da gestire. Ti posso affermare che l’unico modo per rimanere davvero a galla è lavorare tanto ed essere onesti sia come professionisti che come cittadini.” Ecco questo è Antonio Riso, imprenditore italiano di quell’Italia che nessuno pubblicizza, che resta silente ai media perché è un’Italia sana che non fa notizia, non dà scandalo né riempie le prime pagine ma che ancora ci rende orgogliosi di essere italiani...
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/Centri commerciali
MAPIC 2023: ANTEPRIMA NEXT GENERATION CITTÀ E RETAIL Focus internazionale sulla rigenerazione urbana A cura di Laura Lamarra
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I leader mondiali del settore immobiliare retail, del tempo libero, dell'F&B e altro ancora, si sono incontrati a Cannes, per il Mapic, “the place to be” per gli operatori del settore. Quest’anno riflettori puntati sui progetti di rigenerazione urbana e sulle destinazioni retail al centro del futuro delle città. Protagonisti dunque i più recenti progetti di riqualificazione urbana che stanno trasformando le città di tutto il mondo, Londra, Lisbona, Parigi, Berlino, Madrid, Milano e altre ancora. Alla forte presenza europea, si sono af f ianc ati i proget ti internazionali provenienti da Arabia Saudita, Kuwait, India, Iraq e Kirghizistan con presenze chiave. Grande attenzione sulla sostenibilità Il focus di quest'anno per un futuro più sostenibile è stato evidente con l'edizione inaugurale del Sustainability Lab, un'area
gennaio\febbraio 2024 espositiva dedicata che comprende soluzioni tecnologiche sostenibili applicate al settore immobiliare retail, con speech sulla sostenibilità, come tema comune. Tra i partecipanti i maggiori operatori immobiliari del settore: Unibail Rodamco Westfield, Klépierre, Apsys, con espositori quali Cenomi, Carmila, Nhood, Ingka, Eurocommercial, Mabanee, ECE e molti altri. Oltre 1.500 brand del tempo libero e della vendita al dettaglio e 4.500 partecipanti coinvolti nella tre giorni di networking di alto livello, incontri professionali e conferenze per una crescita più sostenibile per il futuro. Il MAPIC si conferma palcoscenico di impor t anti annunci nel set tore immobiliare retail. Durante il Retail in the City Summit, Nhood ha presentato in anteprima il suo nuovo progetto Entrecampos a Lisbona. Tomorrowland Leisure, una filiale del Tomorrowland Music Festival, sempre in anteprima, ha illustrato il suo nuovissimo
concept di parco acquatico, interamente alimentato da soluzioni all'avanguardia di energia solare. All'inizio della settimana è stata annunciata anche l'acquisizione da parte di Savills di Nash Bond, consulente leader nel settore del retail e del tempo libero, per ampliare ulteriormente la propria offerta globale. Unibail-RodamcoWestfield e Digeiz hanno annunciato una partnership per implementare le soluzioni AI di Digeiz in 24 centri immobiliari europei. Al Mapic 2023 si è parlato anche di crescita e responsabilità L a s e t t i m a n a si è a p e r t a co n u n dibattito su come garantire un futuro di crescita responsabile che ha visto sul palco alcuni dei principali dirigenti del settore immobiliare. Cindy Andersen, amministratore delegato di Ingka Centres, ha illustrato la filosofia dell'azienda di "trasformare i centri in luoghi di incontro", guidati da una "magica combinazione di scopo e profitto". Anche Alison RehillErguven, CEO di Cenomi Centers,
ha condiviso una visione sul futuro delle possibilità dall'Arabia Saudita, sottolineando che "l'Arabia Saudita è in modalità di crescita" e condividendo in esclusiva che Cenomi firmerà un contratto con fornitori di energia sostenibile al COP28 la prossima settimana. Joanna Fisher, CEO di ECE Marketplaces, ha sottolineato l'importanza di "ripensare i luoghi" e ha ribadito che i partenariati sono una priorità per l'anno a venire, dove "la collaborazione e la flessibilità saranno fondamentali per continuare ad avere successo". Raymond Cloosterman, CEO di Rituals, ha condiviso le sue intuizioni sulla "creazione di un marchio di bellezza con una prospettiva unica sulla bellezza". Dal 2002, Rituals ha continuato la sua crescita e Cloosterman ha illustrato le "sfide organizzative e di sostenibilità" che l'azienda sta affrontando per diventare una delle prime aziende cosmetiche a ottenere lo status di B- Corp. Raymond Cloosterman è stato anche premiato come “Personalità dell'anno” ai MAPIC Awards per il suo contributo al settore.
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/Centri commerciali
MAZZEI ARCHITECTS FIRMA L’INEDITO RIC CHICKEN HOUSE A Merlata Bloom il nuovo food store del gruppo Roadhouse A cura della Redazione
A Merlata Bloom Milano, il lifestyle center dal cuore verde, inaugurato un importante e innovativo food store del Gruppo Roadhouse, la prima catena di steakhouse in Italia: RIC Chicken House, inedito format accogliente e colorato dove gustare il meglio del pollo alla griglia con ricette tutte nuove e originali. A Mazzei Architects, società di architettura e ingegneria specializzata nella progettazione integrata con sede a Milano, Parma e Torino affidati il concept e il progetto architettonico del food store. L’inedito RIC Chicken House è un format accogliente e colorato, che si sviluppa in 65 mq all’interno della food court, con oltre 40 insegne presenti, creato appositamente per Merlata Bloom con un bacino di utenza non solo italiano ma anche europeo. Il suo stile è pop, ribelle, fiero, e moderno, ma al tempo stesso radicato nella tradizione e nella qualità. Il target di riferimento sono i clienti tra i 25-50 anni e la base della cucina, come si evince dal nome è composta dal 95% da pollo alla griglia. La scelta della tipologia di cibo da offrire non è stata lasciata al caso, c’è un forte richiamo all’integrazione culturale con l’obiettivo di proporre una cucina adatta ad ogni palato, che faccia sentire tutti benvenuti da RIC Cicken House proprio grazie alla trasversalità e adattabilità della
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materia prima il cui senso di inclusività si rispecchia anche nel layout stesso del locale. RIC non è solo un ristorante, ma anche un luogo di incontro e di divertimento, dove si respira un’atmosfera vivace e accogliente. Il design del locale è curato nei minimi dettagli, e riflette la personalità e i valori del brand. I colori principali sono l’arancio e il blu scuro, che creano un contrasto forte e attrattivo, e che vestono le superfici verticali del locale. L’elemento distintivo è l’Oriented Strand Board (OSB), un materiale derivato dal legno, che riveste le pareti perimetrali e il retro bancone, e che richiama l’ambiente rustico. L’arredo è composto da sedie e tavoli di design, dalle forme geometriche e dai colori accesi, che conferiscono al locale un’immagine pop e contemporanea. L’obiettivo del design per questa location è stato quello di risaltare rispetto a tutti gli altri, e di attirare l’attenzione dei clienti con una proposta molto visibile e “eye catchy”. Per questo motivo, è stata data molta importanza allo slogan “chicken house”, che appare in grandi lettere luminose sulla fascia porta logo, realizzata in lamiera stirata di colore arancio. La lamiera ondulata, di colore blu scuro, serve invece a ospitare le grafiche luminose secondarie,
gennaio\febbraio 2024 che comunicano il menu e le offerte del ristorante. Altro brand del Gruppo Roadhouse è certamente Billy Tacos, il king della tortillas e fast food della cucina messicana. Mazzei Architects firma restyling di questo innovativo format, distribuito in 50 mq, dallo stile fresco, contemporaneo, destinato a un pubblico giovanile, con un’attenzione particolare al mondo digitale. Billy Tacos è una catena di ristorazione che offre una proposta culinaria originale e gustosa, basata sul taco, il tipico piatto messicano. Il food store ha una brand identity forte e riconoscibile, attraverso la riproposizione di alcuni elementi cardine, che richiamano il mondo del taco e del noto Paese dell’America Centrale. Tra questi elementi, spiccano i pixel, che sono presenti sia nelle grafiche che nelle piastrelle bicolor, che creano dei disegni dei paesaggi naturali del Messico. I pixel sono un simbolo della cultura digitale, ma anche un omaggio al famoso videogioco Minecraft, che ha come elementi base di costruzione, dei blocchi che ricordano lo stile ripreso sulle pareti del retrobanco. Soddisfare le aspettative e le esigenze della committenza e del cliente finale ma soprattutto progettare, riorganizzare il layout degli spazi, allestire gli arredi con l’obiettivo di comunicare e raccontare i valori del brand, all’insegna di esperienze di condivisione e socialità: sono queste le grandi sfide che attendono i progettisti nel prossimo futuro.
Mazzei Architects è una società di architettura e ingegneria votata alla progettazione integrata con sede a Milano, Parma e Torino. Fondata nel 2019 dall’Architetto Valerio Mazzei, la società è in forte espansione a livello nazionale, e si afferma come partner affidabile per la fornitura di molteplici servizi di architettura e ingegneria e: progettazione e costruzione edilizia, retail planning, consulenza tecnica per gare d’appalto e appalti integrati, gestione BIM di grandi progetti. Il team di Mazzei Architects, in continua crescita, è formato da 50 professionisti giovani ed esperti dalle competenze più trasversali e diversificate, il cui obiettivo, tramite un costante lavoro di scambio e sinergia, è offrire al cliente un servizio completo di gestione coordinata e integrata in ogni fase del progetto, dal concepimento iniziale fino alla consegna del lavoro.
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/Cultura
SUSTAINABLE ART A MILANO Evento di grande successo nello storico Museo del Risorgimento A cura della Redazione
Si sono svolte con successo le due conferenze sulla sostenibilità dell’arte e le esposizioni delle opere d’arte di Tiziano Calcari e di Caterina Romano presso il Museo del Risorgimento di Milano, con la curatela artistica e scientifica di Marco Eugenio Di Giandomenico. La manifestazione, organizzata da Ethicando Association di Milano con il supporto mediatico di Betting On Italy (BOI) e Estro Digitale, è stata patrocinata dalla Camera di Commercio Indiana per l’Italia, dalla Fondazione Antonietta Viganone ETS e dal California Surf Museum di Oceanside (CA - USA). Hanno contribuito alla diffusione dell’iniziativa Silvana Editoriale, Rivista di Arte e Diritto (Giuffrè Francis Lefebvre), Beesness Magazine.
della Camera di Commercio Indiana per l’Italia – ICCI), Federico Boni (professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università Statale di Milano), Roberto Rosso (professore ordinario di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano), Laura Castelli (professore associato di Diritto Privato dell’Università Statale di Milano; direttore della Rivista Arte e Diritto), Maria Letizia Giorgetti (professore associato di Economia Applicata dell’Università Statale di Milano), Mariolina Graziosi (psicoanalista), Paolo Calcari (curatore d’arte contemporanea), Christian Gaston Illan (Beesness Magazine), Martina Corgnati (professore ordinario di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano), Isabella Catapano Botero (direttore generale della Fondazione L’Albero della Vita), Barbara Caiulo (ostetrica).
Le conferenze, svoltesi entrambe nella Sala Conferenze del Museo del Risorgimento, hanno costituito un momento di interessante confronto sulla tematica della sostenibilità dell’arte, e in particolare dell’arte contemporanea, con la partecipazione di personalità del mondo delle istituzioni, del terzo settore, delle professioni, della cultura e dell’arte, tra cui: Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura del Comune di Milano), Filippo Barberis (Consigliere del Comune di Milano), Mauro Bertelli (Sindaco del Comune di Irma – BS), Severino Ricci (delegato California Surf Museum, Oceanside CA-USA), Francesco Fabbiani (Presidente Fondazione Antonietta Viganone), Alessandro Coscia (responsabile eventi e mostre Pinacoteca di Brera), Cecilia Giannini (responsabile progetti internazionali
“La tematica della sostenibilità dell’arte – ha affermato il curatore Marco Eugenio Di Giandomenico – è al centro del dibattito dell’arte contemporanea, soprattutto in conseguenza dell’incessante sviluppo delle nuove tecnologie che rimodula di continuo i linguaggi creativi delle nuove generazioni di artisti. Il tema è di grande attualità e coinvolge molteplici comparti disciplinari tra cui la sociologia, la psicologia, l’antropologia, la filosofia, la teologia, l’ermeneutica artistica, così come le varie discipline scientifiche di riferimento che impattano in maniera dilagante sulla tecnica (Τέχνη) di artisti sempre più addentrati nel mondo del digitale”. Durante i dibattiti Marco Eugenio Di Giandomenico ha illustrato i contenuti del suo libro dal titolo “L’esperienza artistica di Tiziano calcari. Creatività e lutto nell’arte sostenibile”, edito da
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gennaio\febbraio 2024 Silvana Editoriale (2023), promuovendo riflessioni scientifiche e di confronto dialettico presso i relatori coinvolti sul tema dell’arte sostenibile. Presso la Sala Vetri del Museo del R is o r g i m e nto s o n o s t ate a l l e s t i te d u e inte re ss a nt i m os t re di a r t is t i contemporanei, quali Tiziano Calcari e Caterina Romano, i cui linguaggi creativi, differenti circa le modalità espressive e i leitmotiv compositivi, declinano in produzioni artistiche contemporanee s o s te n ib ili , int r is e d i m e s s a g g i d i edificazione sociale e personale per il fruitore estetico. L a m a n ife s t a zio n e d e l M u s e o d e l Risorgimento rappresenta una delle tappe di un percorso di ricerca artistica ed estetica portata avanti da più di vent’anni dal critico d’arte Marco Eugenio Di Giandomenico sulla sostenibilità dell’arte contemporanea, che ha già visto altri momenti di approfondimento presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, l’Università degli Studi La Statale di Milano, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Camera dei Deputati di Roma, e che nel 2024 troverà un altro momento importante in un grande evento presso l’Università Cattolica Comillas di Madrid.
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A cura di Luca Sardi
Colore e ironia: il giusto mix per l’ispirazione
PIETRO TERZINI “SCRIVE” LE SUE OPERE D’ARTE
/Design
Quando e come nasce la tua passione per l'arte? “Nasce tutto da quando ero bambino, i miei genitori mi hanno sempre portato nei musei e io ho sempre disegnato. Il mio primo lavoro artistico vero e proprio, se così si può dire, è del 2011, l’ho disegnato sul cartone di una torta.” Quando e come hai capito che questo tuo stile e modo di espressione poteva diventare un vero e proprio lavoro? “Quando tramite Instagram da Hong Kong un privato mi ha commissionato 3 opere giganti.”
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Qual’è il messaggio che vuoi lanciare con le tue opere? “Anche se sono delle vere e proprie scritte non voglio lanciare un messaggio specifico, quello che mi interessa è che non lascino indifferente chi le guarda. La narrazione è aperta, ogni singolo spettatore può trovare il messaggio a lui più vicino.” Da chi hai preso ispirazione e come nasce una tua opera o una tua rivisitazione? “Non ho un vero punto di riferimento, però mi piacciono i colori e così anche gli artisti che li usano. Ammiro Takashi
gennaio\febbraio 2024 Murakami, Kaws e Damien Hirst e amo le loro opere. In generale i miei lavori nascono da un mix di colore e ironia.” Tre aggettivi per definire te e il tuo stile “Pop, immediato, sincero.” Parlaci del tuo libro 100 Dms e come è nata questa idea “100 DM nasce dalla voglia di stampare su carta, un medium tradizionale, 100 DM di Instagram nati in maniera del tutto digitale. L’idea del libro è quella di creare un oggetto che possa racchiude una declinazione dei sentimenti e dei valori nell’era dei social media.” Qual’è il tuo rapporto con i social ed in che modo hanno influito ed influiscono costantemente con il tuo lavoro? “Il mio rapporto con i social è imprescindibile, di fatto il mio profilo è la mia prima galleria d’arte.” C’è un’opera o una tua rivisitazione alla quale sei particolarmente legato rispetto alle altre? “Quella a cui sono più legato è una scritta digitale che ho realizzato sul cantiere dello store di Hermes in via Montenapoleone qualche hanno fa che recita Love didn’t meet her at her best, it met her in her mess.”
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Su questo numero di Beesness intervistiamo anche il tuo amico Giacomo Maiolini. Come nasce la vostra amicizia? Parlaci della vostra collaborazione con il brand Drhrope “La mia amicizia con Giacomo nasce in maniera folgorante, era una serata d’inverno in un ristorante di Milano. Ci siamo riconosciuti subito a pelle. Voglio un mondo di bene a Giacomo, è una persona unica e speciale. Proprio quella sera abbiamo parlato di Drhope. Lui qualche settimana prima aveva avuto un’idea per una scritta, io l’ho disegnata e da lì lui ha creato una vera e propria linea. Per me è stato un piacere e un onore essere stato coinvolto da lui in questo progetto.” Progetti per il futuro? “Vivo veramente alla giornata, mi lascerò sorprendere dalla vita.” Ultima domanda di rito: 5 ultimi brani della tua playlist Spotify “Moneylove, 15 piani, Gotta Believe, Alpaca, Numb/Encore.”
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/Musica
GIACOMO MAIOLINI: INSTANCABILE AMORE PER LA MUSICA Quando la passione prende forma e si trasforma in lavoro
A cura di Luca Sardi Giacomo Maiolini - Foto @ Anna Camerlingo
Come nasce la tua passione per la musica? “La mia passione per la musica nasce all’età di 17 anni, in quel periodo, con un amico, Paolo Tignonsini, frequentavo le prime feste che si organizzavano per i teenagers, con lui condividevo la stessa passione per la musica. Dal giovedì alla domenica sera andavo in discoteca non per le ragazze, come era abitudine, ma per ascoltare la musica che mettevano i deejay e chiedevo loro i nomi dei dischi che mi piacevano e li annotavo su un block notes. La settimana successiva andavo ad acquistare i vinili nei negozi di Brescia.” Quando hai capito che questa passione poteva diventare un vero e proprio lavoro per te? “Sinceramente non l’ho ancora capito.” Come nasce la “Time Records” e come mai la scelta di questo nome? “Time muove i primi passi nell’estate del 1984 anche se ufficialmente nasce nell’ottobre dello stesso anno, la scelta del nome invece deriva dalla volontà di fare uscire i dischi da me prodotti sotto un logo tutto mio. Quindi, un giorno, guardando un orologio appeso
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alla parete ho avuto l’ispirazione: TIME, quattro lettere, facile e comprensibile a tutti.” Tre aggettivi per definirti “Caparbio, instancabile, istintivo.” Quando hai creato Time Records c’erano i vinili, poi le cassette. Poi c’è stato l’avvento del digitale invece ora siamo nell’era dello streaming. Qual è il segreto del successo per rimanere al top nonostante questi cambiamenti sostanziali a livello tecnologico? “Forse il segreto è quello, avere sempre uno sguardo al futuro ed essere in grado di reinventarsi giorno dopo giorno, instancabilmente.” Hai lanciato centinaia di successi. Ma c’è un brano al quale sei più legato ancora oggi? “Mmmhhh, forse il prossimo.” Sei stato e sei tutt’ora a contatto con numerosi artisti. Raccontaci un aneddoto o un episodio particolare durante verificatosi durante qualche tour o progetto musicale. “Ogni successo internazionale porta con sé un aneddoto, a volte
gennaio\febbraio 2024 più d’uno, ma la più grande soddisfazione è credere in un disco o in un artista che nessuno voleva e che poi diventa un successo mondiale, per esempio ricordo THE OUTHERE BROTHERS, BLACK LEGEND e l’incredibile avventura di DENNIS LLOYD.” Musica ma non solo... tra le tue grandi passioni come non menzionare l’arte e la moda. Raccontaci queste tue grandi passioni. “Credo che il comune denominatore sia la bellezza. In entrambi i casi sono passioni che riempiono parte del mio tempo, quello ludico, ma sempre con la stessa determinazione che applico in ogni altro ambito della vita.” A proposito di arte e moda… su questo numero di Beesness intervistiamo anche il tuo amico artista Pietro Terzini. Come nasce la vostra amicizia? Parlaci di come nasce la vostra collaborazione per Drhope. “La nostra amicizia ha origini recenti, come si dice “è stato subito amore!”, siamo stati presentati da un’amica comune e poi abbiamo camminato da soli a grandi passi, è una persona speciale. Quando avevo quasi ultimato la mia capsule per DRHOPE mi mancava la t-shirt di lancio, con lui abbiamo pensato e poi creato WAIT FOR THE DROP.” Progetti per il futuro e qualche nuovo artista che state lanciando “I progetti per il futuro sono all’ordine del giorno ma il più stimolante è il compleanno di TIME: 40 anni. Compleanno che inizia nel migliore dei modi con l’uscita della compilation Deejay Time Celebration in occasione del concerto del Deejay Time al Forum di Assago il prossimo 03/02, inoltre avremo due artisti internazionali ospiti al prossimo Festival di Sanremo: Bob Sinclar e Gigi D’Agostino. Abbiamo in agenda importanti collaborazioni e nuovi progetti che ci vedranno protagonisti nel corso del 2024.”
Giacomo Maiolini - Foto @ Awards Dennis Lloyd - Nevermind
5 ultimi brani della tua playlist Spotify “La mia playlist è composta dai brani ancora inediti che ascolto prima dell’uscita e non sono disponibili su Spotify.”
Giacomo Maiolini - Foto @ Riccardo Ambrosio
Giacomo Maiolini - Foto @ Riccardo Ambrosio
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/Tecnologia
GRAND PRIX INNOVATION Premiati i migliori progetti per innovazione e sostenibilità
A cura della Redazione
Sono PipeIn, Novac e BiomimX Srl le startup vincitrici del contest. Durante la serata di premiazione organizzata dalla CCI France Italie - Camera di Commercio svoltasi a Palazzo Mezzanotte, il pubblico ha decretato Circularity quarta startup vincitrice. Oltre 50 0 i partecipanti all’evento, tra cui anche l’Ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens e il Sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Nella splendida cornice di Palazzo Mezzanotte, storica sede della Borsa Italiana, si è tenuta la serata di premiazione del “Grand Prix Innovation”, organizzata dalla CCI France Italie e da Bpifrance per valorizzare le startup più innovative e sostenibili dell’ecosistema franco-italiano. Al primo posto si è posizionata PipeIn, realtà che sviluppa soluzioni innovative per la manutenzione predittiva delle condotte, nominata da Edison. Ad aggiudicarsi rispettivamente la seconda e terza posizione sono state Novac - azienda che progetta super condensatori modellabili e sicuri per alte performance, nominata da Roveda - e BiomimX Srl - spin-off del Politecnico
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di Milano che sviluppa “organi-su-chip”, piattaforme avanzate concepite come strumenti di screening dei farmaci, e nominata da Mazars. Inoltre, durante la serata il pubblico ha potuto votare in diretta, assegnando il quarto posto a Circularity, startup innovativa e società benefit dedicata all'economia circolare, nominata da Capgemini. All’evento hanno partecipato oltre 40 professionisti appartenenti al mondo dell’innovazione tra top manager, imprenditori di scaleup, venture capital, incubatori e hub tech. Anche la partecipazione istituzionale è stata significativa: nella plenaria - moderata dal giornalista Giampaolo Colletti - sono intervenuti l’Ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha anche concesso il patrocinio del Comune, e Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro. La sessione plenaria è stata preceduta da una serie di incontri di networking tra investitori, aziende, startup e professionisti nel campo dell’innovazione, per i quali era stato allestito uno spazio dedicato, novità dell’edizione 2023. Oltre alla presentazione dei progetti finalisti, la serata ha incluso anche tavole rotonde, atelier e testimonianze di collaborazioni franco-italiane a cura
gennaio\febbraio 2024 di Bpifrance, oltre ad un cocktail di networking seguito da animazione musicale. La giuria che ha analizzato e valutato le candidature è stata composta da alcune delle aziende del Club CSR della Chambre e da Nico Valenti Gatto, Operating Director di B4i - Bocconi for Innovation, e presieduta da Cécile Bourland, AD della CCI France Italie. Molto apprezzate dalla giuria anche le altre startup finaliste: Mine Crime, nominata da Groupama Assicurazioni; TerraViva, nominata da Northstar Insurance Agency. Le altre startup iscritte al concorso erano: Alba - Robot s.r.l., nominata da Fondazione Michelin Sviluppo; Anemotech e Beam Digital, nominate da Siram Veolia; Atelier Riforma, nominata da Mazars; Dataprodigy e Vammon, nominate da TotalEnergies; Fleetmatica, nominata da Findomestic Banca; Gility – La formazione per il futuro, società benefit, nominata da BPER Banca; Mob-ion, nominata da Bpifrance; Nakaba, nominata da LL-LegnaniLegal; Nantoo, nominata da EY S.p.A.; Tuidi, nominata da Gruppo Lactalis in Italia; Bbuono, e Welfin, nominate dalla CCI France Italie. L’iniziativa è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Milano, di Innovup e di Italian Tech Alliance, e in partnership con B4i - Bocconi for Innovation, French Tech Italy e PoliHub. Fondamentale è stato il contributo degli sponsor: BPER Banca, Doctolib, Edison, EY S.p.A., Findomestic Banca, Fondazione Michelin Sviluppo, Gility – La formazione per il futuro, società benefit, Groupama Assicurazioni, Gruppo Lactalis in Italia, Kering, LL-LegnaniLegal, Mazars, Northstar Insurance Agency, Roveda, Siram Veolia, TotalEnergies, oltre a STMicroelectronics, in qualità di Main Sponsor. START UP VINCITRICI BiomimX Srl www.biomimx.com Setore: Healthtech BiomimX è una startup innovativa all'avanguardia nel rivoluzionare il campo della ricerca biomedica. Nata come spinoff del Politecnico di Milano, BiomimiX si occupa dello sviluppo e della commercializzazione di tecnologie Organs-on-Chip (OoC), nuovi modelli di tessuto umano in vitro che forniscono un’alternativa ai modelli animali, che, sebbene rimangano il “gold standard” per la valutazione preclinica dei farmaci, non sempre permetono di ottenere dati rilevanti per l’uomo - come dimostrato dal fato che circa il 90% dei farmaci di nuova concezione non supera gli studi clinici nonostante la convalida preclinica con modelli animali, in parte a causa delle differenze di specie. Atraverso la piataforma tecnologica proprietaria uBeat®, BiomimX introduce organi su chip (OoC) pensati per far progredire più velocemente la scoperta di nuove terapie per malattie complesse, come l’osteoartrite, la fibrosi e diverse patologie legate al sistema cardiovascolare. BiomimX è stata proposta da Mazars.
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PipeIn www.pipein.it Setore: Energia, Greentech & Cleantech PipeIn sviluppa soluzioni hardware e software altamente innovative per il trasporto di fluidi - come l'acqua, i l p e t r o l i o , i l g a s o l ' i d r o g e n o -, introducendo un nuovo concetto di manutenzione nelle condotte, gallerie e altre infrastrut ture complesse nei settori dell'energia e dei ser vizi pubblici, e consentendo un passaggio dall'attuale approccio preventivo a una manutenzione predittiva più efficace. Per aiutare i gestori a tenere traccia dello stato di salute delle conduture, PipeIn ha introdoto una soluzione comprendente un robot automatizzato che consente un'analisi approfondita e la rielaborazione dei dati raccolti da par te di uno specifico sof t ware predit tivo basato su intelligenza a r t if icia l e; i r isult at i ve n go n o p oi consegnati in un rappor to finale ai clienti, contenente indicazioni utili su dove e quando effettuare gli interventi di manutenzione. Ciò consente di ridurre i costi non pianificati fino al 70% e di aumentare la durata delle condotte del 20%. Un approccio predittivo alla manutenzione di centrali idroeletriche, reti di distribuzione di petrolio e gas,
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acquedotti e fognature è essenziale per proteggere le comunità locali e avanzare verso un futuro più pulito, senza spreco di risorse naturali e privo di disastri ambientali. PipeIn è stata proposta da Edison. Novac www.novacsupercap.com Setore: Energia, Greentech & Cleantech Novac una startup attiva nell'energy storage che sviluppa supercondensatori, dispositivi di accumulo caratterizzati da un'elevata potenza specifica rispetto alle batterie tradizionali, progettati per operare in condizioni estreme e in grado di essere adattati in termini di volume e super ficie in base alle esigenze del cliente. La tecnologia di Novac promette di migliorare l'efficienza e la durata dei sistemi di accumulo di energia – l'accoppiamento di batterie e supercondensatori può contribuire a prolungare la vita utile della batteria – rendendoli più adatti a una vasta gamma di applicazioni. Novac vuole entrare nel mercato della mobilità elet trica (sia terrestre che spaziale), migliorandone l'efficienza e la qualità mediante i supercondensatori, e imponendo così un nuovo standard qualitativo per i veicoli elettrici. Novac è stata proposta da Roveda.
A PROPOSITO DELLA CCI FRANCE ITALIE - CAMERA DI COMMERCIO FRANCESE IN ITALIA L a CCI France Italie - C amera di Commercio è un’istituzione privata di diritto italiano che fa parte della rete delle Camere di Commercio e d’Industria Francesi a l l ’ E s t e r o. N a t a p e r f avo r i r e e co nt r ib uire a ll o s v il u p p o e consolidamento delle relazioni economiche e commerciali tra Fr a n c i a e I t a l i a , s vo l g e o g n i at tività utile e necessaria a p er seguire t ali f inalit à , come ad esempio collabor are con i Ministri francesi e italiani, con Rappresentanti diplomatici, con altre C amere di Commercio e A ssociazioni di categoria, con le Autorità pubbliche e private francesi e italiane, per favorire lo sviluppo degli scambi tra i due Paesi, e che annovera oggi oltre 380 imprese francesi e italiane associate.
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/Turismo
VILLA SPALLETTI TRIVELLI: PIÙ DI UN BOUTIQUE HOTEL ESCLUSIVO Una dimora storica e nobiliare nel cuore di Roma A cura di Elisa Scheffler
Roma è una città magica e una meta imperdibile per eccellenza, che nasconde interessanti sorprese oltre ai monumenti e agli itinerari più conosciuti. Tra le tante cose belle da visitare e le esperienze da vivere nel centro della capitale, c’è un indirizzo imperdibile: Villa Spalletti Trivelli. All'ingresso solo una targa dorata, un elegante portone in legno e il pavimento realizzato con tessere dei mosaici delle Terme di Costantino e marmi romani recuperati durante gli scavi delle fondamenta. Per entrare bisogna citofonare e, già questo, rende tutto più esclusivo. Oggi questa antica dimora è un boutique hotel di lusso, proprietà dei nobili da cui prende il nome, situato nel cuore istituzionale della capitale a due passi dal Quirinale e dalla Fontana di Trevi. Poco più in là il Colosseo, le terme di Diocleziano, il foro di Augusto e tanti altri meravigliosi luoghi dove basta respirare per apprezzare la grandezza di Roma e di quello che è stato l'impero romano. Monti è un quartiere eclettico che si sviluppa tra i siti archeologici come i mercati di Traiano e la Domus Aurea di Nerone. È bello passeggiare tra le vie principali come via Nazionale e Via Cavour, o quelle secondarie come via Madonna dei Monti, via degli Zingari, via Urbana, costellate di enoteche, trattorie tipiche e boutique
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vintage, lasciandosi rapire dai suoi elementi classici e bohémien. La storia dei conti Spalletti Trivelli parte dal Ticino, in Svizzera, ed è tanto importante, quanto affascinante. Il loro stemma è diviso in due e rappresenta l’elefante di Annibale e tre velli. Con il trattato di Aquisgrana, approfittarono della pace europea dopo secoli di guerre, per commerciare nell'industrializzazione agricola investendo in terreni nella zona di Reggio Emilia. Successivamente quando tutta la corte dopo il 1870 si spostó, arrivarono a Roma. Una figura importante e rappresentativa della casata è senz'altro Gabriella Rasponi, nipote di Carolina Bonaparte (sorella di Napoleone), che era sposata con Venceslao Spalletti Trivelli. Fu lei ad acquistare il terreno dove costruire la villa a fine ‘800, dove un tempo sorgeva la casa di Tito Pomponio Attico, editore amico di Cicerone, affidando l’incarico all’architetto Domenico Avenali, che la ultimò nel 1901. La contessa era Presidentessa del consiglio nazionale delle donne italiane e si impegnò a lungo per migliorare la condizione delle donne (senza avere particolari interessi personali a riguardo). Va da sé, che la dimora divenne presto un cenacolo culturale e politico prestigioso.
gennaio\febbraio 2024 Cesare Spalletti Trivelli ereditò la residenza storica e ci visse con la contessa Guendalina della Somaglia. I coniugi lasciarono poi la villa al figlio Piero Spalletti Trivelli, poeta e scrittore. Nel 2004, il figlio GianGiacomo Spalletti Trivelli con la moglie Susanna D'Inzeo (figlia del campione di equitazione Raimondo D'Inzeo), decisero di trasformare quella che fino ad allora era la loro casa in un hotel. Attualmente Andrea e la sorella Raimonda Spalletti Trivelli gestiscono la residenza con dedizione, amore e professionalità, dividendosi i compiti e offrendo un'ospitalità di alto livello. Nonostante vantino nel loro albero genealogico dei personaggi che sono delle vere e proprie eccellenze in vari ambiti, si rivelano dei perfetti padroni di casa molto disponibili. All’interno dell’hotel viene proposta una cucina gustosa, ma al tempo stesso semplice e casalinga, a cui abbinare la degustazione di vini deliziosi, tra i quali anche quelli dall'azienda umbra di famiglia Pomario. Il ristorante è aperto al pubblico esterno solo su prenotazione, in modo da non disturbare gli ospiti, selezionare la clientela e mantenere la privacy. La struttura, che si sviluppa su circa 500mq per piano, vanta anche una bellissima palestra e una spa con sauna, bagno turco e zona relax al piano inferiore, ad uso esclusivo su prenotazione e compresa nel prezzo. È possibile richiedere anche il personal trainer o dei trattamenti estetici. I viaggiatori alloggiano nel lusso tra gli antichi arredi e le foto dei nobili avi, senza rinunciare ai comfort più moderni, con un servizio discreto e attento che si può richiedere in qualsiasi momento da un semplice campanello posizionato in ogni stanza. La villa patrizia si affaccia su un giardino all'italiana e le camere in totale sono 17, tra le 12 suite nella villa e i 5 appartamenti nel palazzo di fronte. La biblioteca raccoglie oltre 5000 volumi ed è protetta dalle Belle Arti. Soggiornare a Villa Spalletti Trivelli è un'experience suggestiva, non solo per la sua eleganza, ma anche per la sua accoglienza familiare. La sensazione è quella di sentirsi a casa, con la possibilità di prepararsi da soli un drink nel salotto quando si vuole e senza pagare extra, da sorseggiare tra arazzi del 1500 e un quadro di Rubens. All'ultimo piano, la terrazza è da vivere giorno e sera, al bar del rooftop o nelle tre jacuzzi a disposizione (una delle quali una può essere utilizzata ad uso privato su richiesta). Varcare la soglia di questa dimora significa vivere qualcosa di speciale e raro, fermando il tempo... magari per dedicarsi alla lettura di un buon libro antico. Questa proprietà ha un’anima profonda, che racconta secoli di passione per il bello e la cultura. A Villa Spalletti Trivelli vi attendono raffinatezza, cura dei dettagli, storia e charme.
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/Recensione
LA CHIMICA SEGRETA DELLE INTERAZIONI UMANE Riconoscere e utilizzare ormoni, neurotrasmettitori e mix biochimici per relazioni sempre efficaci nel business e nella vita
A cura della Redazione
E se vi dicessero che esiste una formula per cambiare lo stato d’animo di una persona e indurre negli altri le reazioni che desideriamo? Sembra troppo bello per essere vero, ma è proprio così. E non è magia, è scienza. È quanto insegna il nuovo libro di Paolo Borzacchiello, La chimica segreta delle interazioni umane, che spiega come influenzare e sfruttare i mix biochimici del nostro cervello, fornendo istruzioni chiare e dettagliate alla portata di tutti. Una vera e propria guida al comportamento umano: un percorso completo (e sempre chiaro) su come identificare, grazie a segnali linguistici e non verbali, il tipo di mix chimico presente nel nostro interlocutore e come trasformarlo in modo che sia più utile alla nostra interazione. «Perché», spiega l’autore, «gli esseri umani non comunicano: gli esseri umani interagiscono.» E l’autore, il cui ultimo libro sul tema è stato il bestseller Il codice segreto del linguaggio, torna proprio per raccontare e spiegare le più recenti ricerche scientifiche secondo cui non bas t a più l’approccio comunemente condiviso che basa il proprio funzionamento su come usare
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consapevolmente le parole, la voce, i gesti. Tutto adesso entra in gioco: i colori, i materiali, l’abbigliamento, la chimica delle interazioni, gli spazi. Ogni cosa, ogni dettaglio di noi e di quello che ci circonda influisce nell’efficacia dell’interazione con i nostri interlocutori, che si tratti di clienti, collaboratori, studenti, colleghi. A chi non è mai capitato di trovarsi in una situazione di difficoltà e di disagio, non sapendo come comportarsi? Quando un cliente sembra disinteressato, un collaboratore si rivela arrogante, o quando si sta per affrontare un colloquio, uno speech o una riunione con il proprio team: se vogliamo ottenere la loro attenzione, ci basta creare il giusto mix chimico. Dall’adrenalina al cortisolo, dalla serotonina alle endorfine, e poi l’ossitocina, la dopamina, il testosterone, il gaba, la melatonina, sono molte le sostanze prodotte dal nostro corpo e molte le azioni semplici e concrete che si possono fare per aumentare o inibire la loro produzione. È tutta una questione di chimica. E di saperla governare. In
gennaio\febbraio 2024 ogni momento della nostra vita, la nostra realtà è costruita sulla base di stimoli consci e inconsci a cui siamo sottoposti. E quella dei nostri interlocutori, e quindi dei nostri collaboratori e clienti, funziona allo stesso modo. Il colore delle pareti della stanza, il tipo di tavolo nella sala riunioni (di cristallo o di legno massiccio?) influenzano il nostro stato d’animo: l’autore spiega come saperli riconoscere, decifrare, disinnescare o volgere a nostro vantaggio a seconda della situazione. Ogni mix è corredato da un’ampia descrizione, utile per capirne il funzionamento, dagli strumenti pratici, da vari metodi, indizi e suggerimenti p e r r ico n os ce re og ni mi x d u r a nte un’interazione reale. Inoltre, per ogni mix, sono indicate le principali casistiche in cui risulta utile e quelle in cui, al contrario, è poco funzionale.
L’AUTORE Paolo Borzacchiello è autore di numerosi libri di grande successo, fra cui Il codice segreto del linguaggio, Forse sei già felice e non lo sai, Basta dirlo e i romanzi La parola magica, Il super senso e La quinta essenza. Negli anni si è concentrato soprattutto sullo studio e sull'utilizzo del linguaggio come strumento per ottenere risultati. Insieme a Luca Mazzilli è co-creatore di HCE, Human Connections Engineering, la disciplina che studia e decodifica il codice delle interazioni umane, e ne divulga le scoperte in tutto il mondo. Collabora e offre consulenze ad alcune tra le più importanti figure imprenditoriali e da oltre vent'anni si occupa di divulgazione e formazione in materia di comunicazione strategica e intelligenza linguistica applicata.
Dulcis in fundo, l’ultimo c apitolo è dedicato alle applicazioni pratiche: dieci casi specifici presi in esame per spiegare, in modo schematico, come agire in situazioni professionali e personali che possono metterci in difficoltà. E, dopo questa lettura, affrontare un colloquio importante, gestire l’obiezione di un cliente, motivare un team o aiutare un collaboratore in crisi non sarà mai stato così facile.
Paolo Borzacchiello
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/Recensione
GOOD POWER Promuovere il cambiamento positivo nelle nostre vite, nel lavoro e nel mondo
A cura della Redazione
Ginni Rometty in Good Power condivide le esperienze chiave della sua vita e del suo lavoro come leader, presidente e amministratrice delegata in IBM, ridefinendo il potere come un modo per promuovere cambiamenti significativi in modo positivo, attraverso il concetto che lei chiama good power. Good power è un saggio che parla del potere, fuori dagli schemi stereotipati negativi e gerarchici dell’autorità, raccontato attraverso una triplice lente (dell’io, del noi e del mondo) e gli elementi chiave in grado di favorire cambiamenti positivi: rispetto, inclusione, tensione, progressi e condivisione. Un cambio di prospettiva necessario che unisce le persone intorno a uno scopo e le motiva a essere la versione migliore di sè stesse perché, come afferma l’autrice, «tutti noi possiamo scegliere, dal momento che il good power non è riservato a chi vanta titoli importanti, è ricco o ha la voce più autorevole». Un memoir che combina la narrazione autobiografica con lezioni di leadership e assolve a una funzione ben precisa: promuovere il potere usato a fin di bene come leva per innescare cambiamenti significativi in noi stessi, negli altri e nel mondo. «Le persone e gli eventi della nostra vita influenzano il modo in cui lavoriamo e il nostro stile di leadership. Ecco perché
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ho scelto di parlare della mia infanzia e dell’inizio della mia carriera. Si tratta dei volti e dei luoghi che vedo quando chiudo gli occhi. Il negozio di lampade di mia nonna, un primo appuntamento in riva al lago, essere l’unica donna in molte stanze. Dalla famiglia, agli amici, fino ai primi capi, le persone che ho incontrato hanno ricoperto ruoli fondamentali definendo il mio carattere, i miei valori e le mie abitudini. Come il passato ha plasmato il modo in cui lavoriamo? Quali valori abbiamo fatto nostri? Chi vediamo quando chiudiamo gli occhi?». Partendo dalla sua storia personale, caratterizzata da un’infanzia difficile segnata dall’abbandono del padre e dalla lotta della madre per superare numerose difficoltà, Ginni Rometty ripercorre le pietre miliari della sua carriera, incoraggiando l’utilizzo dei principi del good power: dal potere dell’io, per cambiare la propria vita, passando al potere del noi per cambiare il proprio lavoro e approdando infine al potere di tutti per cambiare il mondo. «Non importa quanto una situazione sia disperata: ognuno di noi ha dentro di sé il potere di creare opportunità sia per sé stesso che per gli altri»: nella prima parte del libro, dedicata all’io, affronta il cambiamento nella propria vita: il racconto di luoghi e persone che hanno influenzato la visione
UNA LETTERA D'AMORE RITROVATA
/Recensione
del mondo, lo studio all’Università e gli inizi della carriera in IBM con il conseguente cambio di prospettiva. Ed è qui che impara a gestire nuovi ruoli, attraversare le difficoltà e sceglie di esercitare il potere positivo per superare le situazioni di disagio, acquisendo nuova consapevolezza e fiducia nei propri talenti, sogni e volontà. Nella seconda parte, l’autrice approfondisce il potere del noi e del cambiamento positivo nel lavoro grazie all’applicazione equilibrata dei cinque principi del good power: essere al servizio di (l’anima), generare fiducia (il cuore), sapere cosa deve cambiare e cosa deve restare (il cervello), promuovere la buona tecnologia (i muscoli) ed essere resilienti (lo spirito). Questi principi, se correttamente sfruttati, aiutano significativamente a costruire rapporti migliori basati sul rispetto reciproco, colmare le differenze e favorire il progresso, accettando le tensioni e affrontando i problemi. Nell’ultima parte del libro la prospettiva si allarga e si sposta sul mondo: Ginni Rometty racconta il percorso verso il cambiamento sociale, sistemico, in cui non basta il desiderio ma è necessario arrivare a un movimento che, per lei, ha un nome: SkillsFirst. E lo spiega con queste parole: «SkillsFirst è la mia missione, ma ognuno di noi ha la propria. Spero che il mio impegno volto a determinare un cambiamento positivo a livello mondiale possa ispirarti, perché non è possibile compiere progressi reali senza “il potere di tutti”». Un approccio per riformulare sistemi che non funzionano più, applicando i principi del good power su larga scala, unendo le forze e individuando nuove strade percorribili per aumentare l’accesso a buoni posti di lavoro per un maggior numero di persone. SkillsFirst è un movimento che basa la sua forza sulle competenze dei singoli e che trasforma i processi di assunzione (non più dettati esclusivamente dai titoli di studio), istruzione e formazione ponendosi come un importante cambiamento di mentalità da parte delle aziende ma che riguarda tutti: persone, educatori, governi.
La Vigilia di Natale A cura della Redazione
L’AUTRICE Ginni Rometty è stata presidente e amministratrice delegata di IBM. Sotto la sua guida, l’azienda ha rinnovato il 50 per cento del suo portafoglio, ha costruito un’attività̀ di cloud ibrido da 25 miliardi di dollari e ha stabilito una leadership nell’IA e nel quantum computing. Rometty ha anche promosso e ottenuto risultati record in materia di diversità̀ e inclusione e ha sostenuto la crescita esplosiva di un programma innovativo di scuole superiori per preparare la forza lavoro del futuro in più̀ di ventotto Paesi. È stata nominata per tre anni consecutivi la donna più̀ potente al mondo da Fortune, è membro della National Academy of Engineering ed è stata insignita della nomina di Officier de la Légion d’Honneur francese. Oggi Rometty fa parte di diversi consigli di amministrazione e co-presiede OneTen, una coalizione che si impegna a formare, assumere e promuovere un milione di neri americani in posti di lavoro e ruoli in grado di sostenere le famiglie entro il 2030.
Un conduttore radiofonico rilegge il suo amore per la sua donna, una cantante di successo, partita per un tour di concerti. Il ricordo che viene aggiornato anni dopo da Stefano, che riscrive una storia d'amore di altri tempi. Sta scrivendo... la frase che vediamo sulla nostra chat, diventa una lettera. Tra viaggi, canzoni e la vita semplice di ogni giorno. Ascoltatori, incontri inaspettati e tante emozioni. Un anziano signore incontrato per caso si confida con il conduttore radiofonico, eterno ragazzo con i capelli grigi. Inizia un viaggio imperdibile da interrompere. La prefazione è un'impedibile lettera d'amore scritta da Isotta, la rivelazione musicale dell'anno. Per Stefano Piccirillo, inoltre, il 2024 sarà un periodo particolarmente importante, in quanto festeggerà quarant'anni di carriera radiofonica.
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/Recensione
NON SONO BELLI, SE NON SON RIBELLI Sogni di un tappeto in rivolta
A cura della Redazione
Il libro racconta la storia di un tappeto, figlio di due madri. Sisinnia ed Elena Senes, due sorelle sarde, permeate da quella insularità densa tipica del Goceano di fine Ottocento, le loro scelte sono guidate da attitudini e caratteri opposti, ma unite dal legame viscerale con la famiglia, dalla padronanza manuale e spirituale dell’arte della tessitura e l’amore per la loro terra, la Sardegna. Tutto ruota intorno ad un elemento fondamentale, il vaso di Pandora che unisce, ma divide le sorelle e diventa elemento prova dei loro dissapori: il tappeto di Nule, realmente esistente e figlio di una relazione difficile. Tessuto da mani in conflitto, riunisce in sé le forze che lo hanno generato e ne porta i segni. Solo anni dopo, davanti a un giovane uomo originario del Mali, il tappeto manifesterà il suo canto. I due scrittori traggono ispirazione da una storia vera, densa di richiami e assonanze con il mondo moderno, un’attenta analisi della società di oggi sia negli aspetti positivi, che in quelli negativi che pone però un forte accento sull’inclusione, sull’integrazione e sull’accoglienza come sostanziale e non performativa. Attraverso l’artigianato si riescono ad appianare le differenze sociali e, pur
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mantenendo ognuno le proprie peculiarità, si riesce a convivere all’interno della stessa tela. L’arte diventa collante per rimarginare ferite sociali poiché l’artigianato tessile si fa alfabeto comune. Un racconto intenso, sentito, ricco di iconografie simboliche e intrecci. Una testimonianza personale, quella dei due autori che hanno dato vita e voce ad una storia che ritrae la società moderna. Il tappeto diventa simbolo del diritto all’umana “biodiversità”, ideali che non sono minacce per la collettività, ma risorsa di bellezza. Anomalo, asimmetrico, irriverente rispetto ai canoni, ma rispettoso della legge universale di non sprecare le risorse e i doni dell’universo, risulta bello nella sua peculiarità. Un modo per conoscere la Sardegna con occhi di chi vuole entrare nello spirito di anime mediterranee che tessono le trame di società e comunità senza tempo. Sono donne e uomini che hanno solcato il mare che unisce genti, hanno sempre navigato per incontrarsi e scambiare le proprie merci, per cercare nuove terre più fortunate, per vivere in mondi nuovi nei quali cambiare tutto senza dimenticare le antiche trame, colori e intrecci che sanno di casa ma con un sapore di nuovo.
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GLI AUTORI Jacopo Panizza è autore e regista. Ha conseguito un master in regia teatrale presso la prestigiosa Mountview Academy of Theatre Arts di Londra, sotto la guida di Peter James CBE. Tra le assistenze alla regia più significative annovera gli spettacoli The Glass Will Shatter, diretto da Lilac Yosiphon (Omnibus Theatre, Londra, 2020) e Gravel Heart, diretto da Richard Vincent (Bunker Theatre, Londra, 2019). Tuttavia, l’esperienza più formativa è stata l’assistenza alla regia del riallestimento e tournée nazionale di Medea diretta da Luca Ronconi (Piccolo Teatro, Milano, 2018). La sua drammaturgia Balena 52-hertz ha vinto il Premio PubblicAzioni indetto da Teatro ed è stata registrata come radiodramma con la regia di Renzo Martinelli e la voce di Federica Fracassi. Successivamente, ha vinto il Premio Letterario Internazionale Lago Gerundo ed è stata pubblicata da Puntoacapo Editrice in quattro lingue (italiano, inglese, francese e arabo). Nel 2022 è stato finalista alla Biennale di Venezia diretta da Stefano Ricci e Giovanni Forte (ricci/forte), per il bando Drammaturghi under 40, sotto la guida di Davide Carnevali. Nel 2023 è semifinalista al Premio Scenario con lo spettacolo Formula Speranza. Insegna regia teatrale al corso di Set Design in inglese, presso la NABA di Milano. Sabrina Corsini è insegnante e scrittrice. Partecipa giovanissima a residenze artistiche con Eugenio Barba a Holstebro e si laurea in lettere con tesi sperimentale sul ruolo sociale e politico del teatro. Fin dal 2001 conduce laboratori di scrittura in collaborazione con enti culturali e associazioni umanitarie. La sua ricerca mira a riscoprire le potenzialità del linguaggio come uno degli utensili fondamentali per la creazione di legami umani e l’attivazione di processi empatici. Particolarmente attenta alle tematiche d’impegno civile e alla libertà d’espressione ha collaborato con diverse realtà di editoria creativa, fra cui la casa editrice milanese “Libera e senza impegni”, ideata e coordinata da Federico Zenoni. Nella scuola in cui lavora promuove dal 2016 iniziative di auto-editoria grazie a cui gli studenti sono protagonisti di tutto il processo creativo ed organizzativo della comunicazione. Ha scritto diverse drammaturgie per studenti della scuola superiore, fra le più recenti Fili d’erba (2020), La zattera di Archimede (2022) e, in collaborazione con l’associazione Weare ODV, RI_TRATTI (2022) un dialogo contemporaneo con le testimonianze di Diciannove donne di Samar Yazbek (Sellerio Editore). + Paco Jasa è un progetto di scrittura a quattro mani nella sfida di cercare, fin dal nascere dell’atto creativo, la relazione con l’altro. Paco Jasa è un organismo multiplo: ventenne quarantenne ottuagenario, femmina maschio, pianta rettile, giorno, notte o alba. Ha colori che tradiscono origini in paesi caldi pervasi di luce. Di certo conta antenati rioplatensi nella sua contorta foresta genealogica. Portato all’ironia e alla risata smargiassa, arrossisce negli imprevisti della vita. Capisce molte lingue, ne parla alcune, ne biascica altre. Parla anche con gli occhi, i piedi, i segni e la danza del ventre. Vorrebbe essere infinito, ma seppur composito, è finito. Accumulatore seriale di grazie e disgrazie, ha la pellaccia dura, forse squamata, e gli occhi sporgenti dell’iguana. Paco Jasa è tante cose che ancora non sa di essere. E che forse nemmeno sarà.
Sabrina Corsini e Jacopo Panizza
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/News Franchising
DOPPIO MALTO ARRIVA A TRENTO Apre il primo “posto felice” di Doppio Malto in Trentino: birra artigianale, cucina gustosa e creativa insieme a tanto divertimento. Doppio Malto apre il suo nuovo locale a Trento. Il capoluogo tentino potrà sperimentare non solo un’offerta inconsueta di eccellenti birre artigianali di produzione propria, in 14 diverse tipologie (anche gluten free), e un menu gustoso e creativo che combina birra e cibo in maniera innovativa, ma anche un approccio originale all’idea di ristorazione. Doppio Malto, infatti, punta non solo all’alta qualità delle materie prime, del servizio e del design, ma anche e soprattutto a un’idea diversa dello spazio/tempo, dove ogni dettaglio è dedicato alla felicità del cliente. Quello di Trento è il 44° ristorante in tutta Europa - tantissime le aperture in Italia e a Glasgow in Scozia, Newcastle in Inghilterra, Parigi La Dèfense, Chambray-lès-Tours e Bordeaux-Lac in Francia. Ognuno di loro custodisce la medesima “formula” ma con la consapevolezza che ogni luogo, ogni città, ogni quartiere, hanno un proprio carattere e sarà dunque la fusione di quel carattere con la personalità di Doppio Malto a creare l’unicità del “posto felice”. Il locale, che apre in via del Brennero n.148, è disposto su due piani per un totale di 700 mq e dispone di un dehors di 70 mq per un totale di oltre 300 coperti. Protagonista la birra artigianale, che è la storia e la tradizione del marchio, insieme alla cucina dove gli ingredienti del territorio sono la base per proposte gastronomiche solide e spesso ripensate e rinnovate: grigliate con varietà di tagli e cotture, insalate gustose e tutt’altro che noiose, gli hamburger sfiziosi realizzati con ricette originali e dolci golosi per tutti i palati. Per i bambini fino a 10 anni è previsto uno speciale menu a 8 euro, con un piatto a scelta tra cotoletta, burger, tagliata di pollo e pasta al pomodoro, bibita e dolce incluso. E se cibo e birra puntano decisamente alla soddisfazione del palato, i giochi, l’atmosfera, la tranquillità l’allegria, il tempo perso al biliardo o al calcio balilla mirano a costruire un’esperienza felice. La presenza di Doppio Malto in Trentino non si limiterà solo al capoluogo. Tra poco infatti, è prevista l’apertura a Madonna di Campiglio, una location più che mai suggestiva per iniziare l’inverno all’insegna della felicità.
GIORGIA FAVARO È LA NUOVA AMMINISTRATRICE DELEGATA DI MCDONALD’S ITALIA, A DARIO BARONI LA GUIDA DI 11 PAESI EUROPEI Cambio al vertice per McDonald’s Italia. A partire da gennaio Giorgia Favaro è la nuova Amministratrice Delegata della sede italiana dell’azienda, che conta sul territorio nazionale 680 ristoranti e 32.000 dipendenti. Giorgia Favaro fa parte di McDonald’s dal 2017, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, diventando Direttrice Marketing per l’Italia, per poi prendere il coordinamento delle attività di marketing di 12 Paesi Europei. Dallo scorso anno è rientrata in Italia con il ruolo di Direttrice Field dell’area Sud, ampliando la propria esperienza nel mondo Operations. Laureata in Economia e Commercio all’Università Ca ‘Foscari di Venezia, Giorgia Favaro è sposata e madre di due figli. Ha iniziato la sua esperienza professionale in Procter & Gamble, lavorando nei Dipartimenti di Innovazione e Marketing in Belgio ed in Italia. Ha proseguito la sua carriera in Reckitt Benckiser e successivamente nel gruppo Danone, occupandosi di Marketing e Vendite fino ad assumere la direzione Marketing del mercato ucraino. In seguito, ha lavorato in Vodafone consolidando la sua esperienza nella customer e digital experience. Giorgia Favaro subentra a Dario Baroni che ha guidato l’azienda dal 2021. Dario Baroni prosegue la sua carriera in McDonald’s con la promozione al ruolo globale di Senior Vice President IOMBU Markets, con la responsabilità di 11 Paesi europei, tra cui anche l’Italia.
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gennaio\febbraio 2024
SIGNORVINO HA APERTO A PARIGI: LA GRANDE CANTINA ITALIANA È IN PLACE SAINT MICHEL Una nuova apertura all’insegna dell’eccellenza enogastronomica italiana e l’ultima tappa, simbolica, di un “Viaggio nel Gusto” cominciato ad aprile in occasione del Vinitaly. Signorvino, che ha superato le previsioni e annunciato un fatturato che supera i 60 milioni, ha aperto in questi mesi i suoi primi punti vendita all’estero: da novembre è infatti a Praga (presso il centro commerciale Westfield Chodov) e dal 1 dicembre è a Parigi, con tre piani più dehors e 160 coperti, a pochi passi dalla Cattedrale di Notre-Dame. Con Signorvino, arrivano a Parigi le eccellenze dell’enogastronomia italiana: anche all’estero, l’insegna italiana manterrà la sua apprezzata formula che unisce una cantina che può contare su oltre 2.000 referenze e su una proposta gastronomica che parte dalle eccellenze territoriali, per dar vita ad un menù che omaggia la qualità e i sapori della tradizione italiana. Anche nei locali di Praga e Parigi sono previsti eventi a tema, degustazioni, incontri con i produttori nell’ambito del progetto “Viaggio nel Gusto”. Un viaggio indimenticabile comincia prima ancora di partire, immaginando percorsi, pianificando soste, sognando mete, ascoltando racconti di esperienze dirette, gustando già il piacere della scoperta che verrà. È questo, forse, il momento più emozionante di un viaggio: è un invito a esplorare con la fantasia la bellezza a cui si andrà incontro. Signorvino, la ‘Grande cantina italiana’ nata nel 2012 da un’idea di Sandro Veronesi, da sempre invita gli appassionati a viaggiare tra i sapori e i profumi della cucina e della tradizione vitivinicola italiana ed europea, un’esperienza sempre nuova e ogni volta diversa, da immaginare, scegliere e iniziare alla ricerca di nuovi confini olfattivi.
CVC SIGLA UN ACCORDO CON PERMIRA PER L’ACQUISIZIONE DE LA PIADINERIA CVC Capital Partners Fund VIII ("CVC") annuncia di aver raggiunto oggi un accordo vincolante per acquisire il 100% de La Piadineria (“la Società”), la più grande catena italiana del fast casual food, dai fondi Permira, società di private equity attiva a livello globale. La Piadineria è leader di mercato nel fast casual food, settore in forte crescita in Italia, con oltre 400 ristoranti distribuiti tra città, centri commerciali, outlet e retail parks. La formula proposta nei punti vendita a marchio La Piadineria si basa sull’offerta di oltre 30 tipologie di piadina, preparate con un impasto interamente prodotto nello stabilimento di Montirone (BS). Le piadine sono cotte e farcite al momento secondo la richiesta del cliente, con ingredienti sempre freschi acquistati da fornitori italiani per garantire la massima qualità del prodotto, mantenendo comunque un ottimo rapporto qualità-prezzo. La Piadineria, fin dalla sua fondazione, è cresciuta ad un ritmo straordinario che le ha permesso di diventare la seconda catena di ristorazione in Italia, investendo costantemente sul miglioramento dei processi organizzativi, sulla tecnologia, nonché sulla crescita e lo sviluppo delle proprie persone. Oggi, La Piadineria può contare su una squadra di oltre 2.500 collaboratori che servono circa 70.000 clienti ogni giorno. I fondi Permira hanno acquisito La Piadineria all’inizio del 2018 e hanno supportato il percorso di crescita e di trasformazione della Società, triplicando negli ultimi 6 anni sia fatturato che EBITDA; ad oggi il Gruppo conta oltre 400 punti vendita a gestione diretta e una squadra di circa 2.500 collaboratori, in crescita rispettivamente dai 160 e 1.000 di inizio 2018. Il perfezionamento dell’operazione, soggetto alle consuete autorizzazioni regolamentari, è previsto nella prima metà del 2024. CVC è stata assistita da Bain & Co., OC&C, Alvarez & Marsal, New Deal Advisors, Facchini Rossi Michelutti, PedersoliGattai, Lazard and Jefferies. Permira è stata assistita da Rothschild, Mediobanca, Legance, BCG, E&Y, SimonKucher, Maisto & Associati.
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/News Franchising
MAISON SIGNORE LANCIA IL PROGETTO DEI CORNER FRANCHISING PARTENDO DALLA SARDEGNA CON AMBROSIO SPOSI DI OLBIA Maison Signore rafforza la sua strategia commerciale in Italia e lancia il progetto dei Corner Franchising, un format creato in via sperimentale durante i trunk show e che sta funzionando con successo da tempo a New York da Kleinfeld: il tempio del bridal mondiale. La prima apertura in Sardegna ad Olbia da Ambrosio Sposi, ne seguiranno altre 4, una per regione, nel 2024. L’azienda è leader nella produzione artigianale di abiti da sposa e vanta numeri da record, con i suoi oltre quarant'anni di attività nel mondo del bridal, più di duemila metri quadrati di showroom tra i vari atelier. Le sue collezioni nascono dalla produzione di più di duecento modelli diversi di abiti realizzati ogni anno e distribuiti in Italia e nel mondo con tre flagship store in Campania, più di cinquanta rivenditori in Italia e altrettanti nel mondo. "Abbiamo scelto di partire dalla Sardegna e dalla Costa Smeralda - dichiara l’amministratore di Maison Signore Gino Signore - perché è un mercato attento all'alta qualità artigianale. Negli anni, oltre alle spose del territorio, abbiamo vestito clienti che da tutto il mondo scelgono di sposarsi in Sardegna grazie alla bellezza del territorio e alla presenza di strutture di altissima qualità. La scelta di un partner come Ambrosio Sposi di Olbia va nella direzione di supportare sempre di più le clienti sia nella scelta che nella fase delle prove finali. La Costa Smeralda è una location importante del Destination Wedding di alto profilo, dove sempre più super paperoni decidono di scegliere le location esclusive e fornitori di eccellenza per il loro evento”. Maison Signore punta anche sull'apertura in Sardegna di una sede della Maison Signore Academy per fare scouting di nuovi talenti del settore bridal come modelliste, sarte e ricamatrici nell'ambito del progetto “Made in Italy 2026”, iniziativa nata con l’obiettivo di crescere grazie all'inserimento di trenta nuove figure nel giro di pochi anni. Il percorso di affiliazione prevede una prima fase di analisi in cui Maison Signore valuta degli aspetti tecnici su cui intervenire. Dopo la fase di check, vengono proposte le soluzioni congeniali su cui creare il percorso di affiliazione che porta all'installazione di un corner fisico all’interno della boutique. Successivamente Maison Signore affianca il partner con costanti attività di formazione della forza vendita e del management.
LA LIBRERIA MONDADORI DUOMO DI MILANO SI CONFERMA UN POLO CULTURALE PER GLI AMANTI DEI LIBRI In meno di nove mesi dalla sua apertura nel cuore di Milano, la libreria Mondadori Duomo registra 1,5 milioni di ingressi e un fatturato crescente rispetto a quello del megastore situato nella stessa piazza Duomo in precedenza. L’entusiasmo con cui è stata accolta la nuova apertura testimonia la capacità di aver saputo rispondere alle esigenze di un ampio pubblico, diventando un punto di incontro unico nel suo genere, nato per promuovere la lettura, l’intrattenimento e la cultura. La libreria ha saputo coniugare innovazione tecnologica e tradizione culturale con un concept e un design altamente distintivi, mantenendo sempre al centro della proposta il libro, con un’offerta di oltre 100.000 volumi. Inoltre, con i suoi 1.300 metri quadrati, le aree tematiche e gli spazi immersivi, esperienziali e sensoriali, Mondadori Duomo ha registrato una crescita continua del numero degli ingressi, del numero di scontrini emessi e, di conseguenza, del fatturato. La libreria dal 23 marzo 2023, giorno di apertura, è diventata la destinazione principale anche delle nuove generazioni, grazie all’area Just Comics, il format ideato da Mondadori Retail dedicato agli appassionati di fumetti, che ha saputo intercettare i gusti di lettura dei più giovani, e all’offerta di prodotti di musica con le principali novità, una vasta selezione di Kpop e un esteso assortimento di vinili. Inoltre, grazie all’integrazione di alcune delle migliori tecnologie nel contesto di un punto vendita tradizionale, è stata garantita una customer experience a 360° gradi: semplice, immediata e ancora più coinvolgente. Infine, l'Arena di Mondadori Duomo è diventata il punto di riferimento per gli autori e gli artisti del panorama nazionale e internazionale, grazie al ricco calendario di eventi, presentazioni, incontri e firmacopie: ad oggi, ha ospitato oltre 200 eventi con ospiti internazionali del calibro del grande regista americano Quentin Tarantino, del fumettista statunitense Frank Miller, oltre a molti altri personaggi del panorama letterario, musicale e dello spettacolo. La libreria ha inoltre accolto, lo scorso ottobre, il Flagship Store esclusivo di Emma Marrone per il lancio di Souvenir.
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