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DINO RUTA: SPORT BUSINESS MANAGEMENT
Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi Tra formazione e sport
Che cosa le piace del suo lavoro “Avere un impatto positivo nella vita degli altri e aiutare la realizzazione dei talenti di ognuno di noi.”
Chi partecipa ai suoi corsi che cosa cerca, cosa vuole imparare “Svolgo ricerca e formazione sul tema della leadership in particolare nelle industri dello sport e degli eventi. Chi viene ai miei corsi vuole migliorarsi, vuole avere la possibilità di comprendere come può crescere e aumentare il proprio impatto.”
Tra i progetti che ha seguito attraverso SDA Bocconi, c’è stato quello sulla formazione di 600 persone inerenti al tema del mangamente sportivo e organizzazione eventi che hanno vissuto o vivono tutt’ora in Qatar. Finito il mondiale cosa è rimasto?
“Il Paese ha la consapevolezza di poter realizzare grandi eventi e stanno lavorando in questa direzione. La qualità delle infrastrutture e degli impianti è molto alta, e questo genera un interesse internazionale per idee ed eventi. Il Qatar oggi è sulla mappa di molti, la FIFA Wordl Cup 2022 è stata una vetrina unica.”
I diritti dell’uomo non vengono sempre rispettati in questo paese. Cosa si potrebbe fare per migliorare le condizioni di vita delle persone che ci vivono.
“Il Qatar non conferma questa posizione. Anzi si ritiene promotore della riforma del lavoro nei Paesi del Golfo avvenuta di recente, garantendo migliori condizioni di lavoro. Personalmente credo che il tema migranti deve essere una priorità per tutti i Paesi del mondo, lo dimostrano i diversi casi nel mediterraneo e in generale dei flussi migratori dal sud al nord del mondo.”
Se si dovesse trasferire in Qatar per lavoro, ci andrebbe senza riserve o dovrebbe ponderare la decisione?
“Doha in particolare è una città accogliente, elegante, affascinante perché combina la parte antica (Souq Waqif) con la parte più moderna (Lusail). Ha costruito quartieri autentici come Katara e Mshereib, dando anche un’idea di centro storico moderno presente in poche città arabe. Ma soprattutto è una città ordinata e sicura. Quando non fa troppo caldo è una città di mare divertente come tutte le città di mare.”
La risposta della FIFA in Qatar alle critiche del mondo occidentale sul tema dei diritti fin qui è stata adeguata?
“La FIFA ha organizzato un campionato mondiale di calcio e il suo focus è lo sport. Non si può chiedere alla FIFA di risolvere questioni sociali e economiche che vanno oltre il calcio. In modo indiretto ha creato pressioni e visibilità, elementi utili ma che non può gestire direttamente la FIFA.”
Ha scritto “Qatar the Land of Sports and Events” libro edito da Egea dove si parla di temi legati al mangement dello sport e dei grandi eventi. Possiamo imparare qualcosa dai mondiali ospitati in Qatar?
In questi anni di lavoro ho imparato ad avere una prospettiva più ampia, non solo europea oppure americana, frutto della mia formazione. Il Medio Oriente caratterizzata dalla cultura araba presenta delle diversità, delle abitudini di vita molto diverse dalle nostre, alcune delle quali stanno cambiando in virtù dei tempi e in generale merita rispetto nella logica della diversità. Non si può considerare diverso solo ciò che appartiene alla diversità occidentale, occorre abbracciare una visione più ampia di religione e società. E poi ho imparato le contraddizioni esistono ovunque, si tratta solo di essere resiliente e puntare a migliorarsi verso principi sani, senza pregiudizi o estremismi. Non esiste un luogo o un Paese perfetto.”
In passato ha intervistato parecchi personaggi sportivi; ne ricorda qualcuno più degli altri?
“Ho nel cuore l’intervista ad Agassi e a Zanetti. Due numeri 1 per perseveranza, educazione e visione. Hanno ispirato diverse generazioni sul campo e fuori. Entrambi mi hanno insegnato il valore della mentalità vincente.”
Prossimo libro che scriverà? Ci può dare qualche anticipazione?
“Vorrei parlare del mondo del Calcio. Ci sono molti giornalisti che parlano dell’evoluzione del mondo del calcio, meno libri di management in grado di dare delle interpretazioni economiche e scientifiche dello sport più popolare al mondo.”
Lavorando in questo settore quale sport segue maggiormente e quello che pratica “Seguo il calcio perché fa parte del costume italiano ed europeo. Gioco a golf e vorrei diventare più bravo perché è uno sport che sintetizza aspetti mentali, fisici e naturalisti.”