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DALLA LIGURIA A INGEGNERE ROBOTICO DELLA NASA

Presentati ai nostri lettori

“Sono Dalia Raafat, ho 26 anni, sono nata a Ravenna, vivo a La Spezia da quando ho 2 anni e sono di origine palestinese. Ho una laurea triennale in ingegneria meccanica e ho appena ottenuto la laurea magistrale in ingegneria meccatronica.”

Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa strada?

“Il modo in cui ho intrapreso questa strada non è affatto convenzionale. Inizialmente volevo studiare medicina e non sono entrata in graduatoria per uno 0.1 di punteggio. A quel punto ho seguito il consiglio di mia madre e mi sono iscritta a ingegneria, pensando che avrei ritentato il test di medicina l’anno seguente. Odiavo ingegneria, non ero portata, ma quando ho iniziato a studiare seriamente e a capire meglio le materie, me ne sono innamorata e ho capito che in realtà è quello che ho sempre voluto fare fin da piccola, quando smontavo orologi, elettrodomestici e qualsiasi cosa mi capitasse tra le mani per capire come funzionasse.”

Che significa per te lavorare per la NASA, un sogno realizzato?

“Ho sempre voluto lavorare in un ambito che mi permettesse di dare un contributo al mondo in cui vivo e di poter fare del bene; poterlo realizzare facendo ciò che più mi appassiona e mi diverte, ovvero l’ingegneria robotica, è un sogno diventato realtà. La NASA è qualcosa che ha ecceduto le mie aspettative e i miei sogni più ambiziosi, in particolare il Jet Propulsion Laboratory dove ora lavoro, che è il centro robotico della NASA. Non solo mi trovo circondata di persone magnifiche, molto intelligenti e appassionate alla scienza, ma lavoro per un ente che ha come obiettivo finale il progresso scientifico e il miglioramento delle prospettive umane e non mira alla crescita finanziaria come primo obiettivo.”

Descriviti con 3 aggettivi

“Mi descrivo come curiosa, determinata e sensibile.”

C’è un leader o più leader da quali hai preso ispirazione in qualche aspetto professionale e comunicativo?

“Dal punto di vista professionale la mia più grande ispirazione è stata l’ingegner Michelle Easter. Ho incontrato la sua storia per caso su un articolo online e mi ha ispirato molto il fatto che per il primo periodo della sua vita si sia dedicata ad altre attività, come quella di super modella e poi con i propri sforzi e contro la previsione di molti si sia laureata in ingegneria meccatronica e ora è leader del gruppo di meccatronica alla NASA. Se 4 anni fa mi avessero detto avrei avuto l’opportunità di parlarle non ci avrei mai creduto, quindi essere una sua collega ora eccede anche le mie stesse aspettative. Ci sono poi numerose personalità storiche che mi hanno sempre ispirato e fatto emozionare, come Nikola Tesla, Isaac Newton, Albert Einstein, Leonardo da Vinci e molti altri.”

Raccontaci la tua esperienza con il progetto Allenarsiperilfuturo?

“Ricordo molto bene la mia esperienza con Allenarsiperilfuturo, mi aveva toccato profondamente. Frequentavo il primo anno della laurea triennale in ingegneria meccanica presso il campus di La Spezia e incontrare le personalità presentate, tra cui Christian Gaston Illan mi aveva ispirato molto. Il discorso che aveva fatto era profondamente toccante e di grande ispirazione, a tal punto che alla fine dell’evento l’ho fermato per chiedergli consigli dal punto di vista professionale e riguardanti le soft skills e mi ero brevemente presentata. Siamo rimasti in contatto negli anni e lo considero un grande esempio di successo.”

Il bracciale iLoby cosa ti ha trasmesso?

“Proprio alla fine dell’incontro Christian mi aveva regalato il braccialetto di iLoby. Sopra ha una scritta che dice “insieme siamo più forti”, che rispecchia esattamente il mio pensiero e la mia filosofia di vita. Ho indossato il braccialetto tutti i giorni per 5 anni finché purtroppo non si è rotto, perché per me è stato fonte di ispirazione e motivazione personale e mi ha sempre ricordato che il lavoro di squadra è il fondamento di ogni successo lavorativo e non, soprattutto alla NASA.”

Come ti immagini fra 20 anni?

“Tra 20 anni mi immagino felice, con uno o più business e organizzazioni non-profit a mio nome, mi immagino ancora alla NASA per passione, con un po’ più di spazio e tempo per viaggiare. Mi immagino ancora curiosa e desiderosa di imparare e spero di poter aiutare quante più persone possibile, voglio fare la differenza e lasciare un’impronta positiva nel mondo.”

Progetti futuri ai quali stai lavorando e che puoi svelarci

“Inizierò a lavorare come ingegnere robotico alla NASA a partire da luglio e probabilmente continuerò a lavorare alla missione Mars Sample Return, che si prefigge l’obiettivo di portare sulla Terra campioni rocciosi da Marte per la prima volta nella storia dell’umanità. Per il momento mi godo un po’ di vacanza che non faccio da tanto e mi dedico alle mie amate letture! In futuro intendo dedicare i fine settimana in cui non lavoro allo sviluppo di idee e progetti volti a creare un mio piccolo business o un software; ho già qualche idea in mente.”

Domanda di rito: 5 brani della tua playlist di Spotify

Ecco 5 tra i miei brani preferiti in assoluto che ho salvato su Spotify:

• Where is my mind? – The Pixies

• Experience – Ludovico Einaudi

• Saturn – Sleeping at last

• Un malato di cuore – Fabrizio de André

• You only live once – The Stroke

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