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MARCO GALLIAN
Sui pedali dal tramonto al l'alba Il solstizio d'estate rappresenta la giornata di sole più lunga dell'anno e ovviamente, per contro, anche la notte più corta. Riccardo Bessone ha deciso di passarla tutta, dal tramonto all'alba, sui pedali, ripetendo lo stesso breve percorso ad anello nel centro della sua Vigone. Come una specie di rito di passaggio. Ed io ero lì, per raccontarvi con le immagini questa singolare impresa. I motivi che lo hanno spinto a realizzarla, li lascio spiegare a Riccardo, nelle pagine che seguono.
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lll IL RACCONTO Dopo ogni notte l'alba arriva puntuale come sempre Il solstizio rappresenta anche l'arrivo dell'estate, dopo un altro lungo inverno vissuto sotto il costante peso del Covid-19. In questo anno di pandemia, tra limitazione degli spostamenti, distanziamento sociale e coprifuoco, spesso la sensazione è stata quella di vivere confinati, agli arresti domiciliari. Nelle ultime settimane i contagi sono drasticamente diminuiti, pian piano si sta tornando alla normalità nella speranza che questa sia la volta buona. Sentivo la necessità di festeggiare, di esorcizzare il virus. Per tornare liberi. Il primo fine settimana dalla fine del coprifuoco, ho deciso di prendere la mia bicicletta e pedalare, per tutta la notte, dal tramonto all'alba. A due passi da casa, ripetere un percorso di poco più di 1,6 km finché il sole andato via non sarà tornato. Farlo da solo, distante da tutti come spesso siamo stati negli ultimi tempi. Partenza alle 21,19. Mi sarei fermato poco meno di otto ore e mezza dopo, a parte qualche brevissima pausa per mangiare e bere. All'inizio il paese è molto frequentato, è una caldissima serata d'estate, la prima occasione di stare fuori liberamente. Dopo un po' di giri iniziano a notarmi e dai tavolini dei dehors arrivano i primi urli di incitamento. Mi fa piacere questo tifo, chissà però cosa staranno pensando di questo pazzo che ogni 3 minuti ripassa sempre nello stesso posto. Per la cronaca alla fine saranno 125 giri. Poco dopo mezzanotte chiudono i ristoranti e la gente inizia a diminuire. Poco prima delle due chiudono anche la birreria e gli ultimi bar. Ora le strade iniziano ad essere veramente deserte. Gli unici a farmi compagnia sono i gatti in giro a caccia. Le ultime tre ore sono quelle più strane, la stanchezza ed il sonno iniziano a farsi sentire ma continuo a ripetermi che l'alba delle 5,44 è dietro l'angolo. Ancora un po' di giri e sarà finita. Non li conto, ma finiranno. E come dopo ogni notte, l'alba arriva, puntuale come sempre. Questa nottata è finita, io mi convinco che lo sarà anche la pandemia. Il paese è ancora quasi deserto. Torno a casa per cercare di dormire un paio d'ore, poi di corsa a Pinerolo, che prima di pranzo mi aspetta la mia prima dose del vaccino. RICCARDO BESSONE