Betania's Gazette numero 24

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n°24 – 07 febbraio o 2017


2001-2016 15 anni al Vostro servizio

EDITORIALE tailor e hand made N. 24

E se il futuro fosse il crowfunding della co-felicità? #lacooperazionecorreinalto Amici carissimi, vi confesso che i recenti “cambiamenti” a livello mondiale destano, in me, non poche preoccupazioni. Non sono preoccupato dall’esercizio della democrazia, che continuo a considerare la miglior forma di governo possibile – sempreché sia esercitata in modo onesto – ma resto perplesso, per usare un eufemismo, dalla ondata di “populismo autoreferenziale” che pare abbia preso di mira il nostro povero mondo. Fa una certa impressione sentire leader mondiali che si prodigano a mettere protezioni, chiudere confini, alzare barriere, dividere persone e culture, fare dell’isolazionismo un valore, direi quasi assoluto. Non sono io ad avere la capacità di smontare, storicamente, queste azioni e dimostrare come, divisi, non si vada da nessuna parte o, meglio, non si vada lontano. Basterebbe usare un po’ di buon senso, il senso comune che appartiene alle persone della strada per capire che il problema non sta li ma nella politica odierna sempre più governata da persone dallo sguardo miope e senza alcuna visione prospettica, senza vision direbbero gli inglesi. I politici passano, le loro idee passano e non sono “troppo” preoccupato di questo; la mia preoccupazione è verso una società globale sempre più ripiegata su se stessa, incapace di generare futuro e incapace di essere felice. Sì, io vedo questa società poco capace di essere felice e di procurarsi felicità. Io vivo una realtà lavorativa un po’ fuori dal comune, dove la solidarietà e l’empatia sono le cifre su cui si misura tutto l’agire: è la Cooperazione con la C maiuscola. Una Cooperazione fatta di lettura dei bisogni e di progettazione di soluzioni di lungo raggio. Vivo una realtà che, per me, è normale e fatico, alle volte, a capire perché si dovrebbero scegliere vie diverse che, tra l’altro, non rendono felici. Diciamocelo, parlare di felicità, può essere pericoloso. Chi non sarebbe pronto a dimostrare che quello che sta facendo è per la “felicità propria e degli altri”, per “la felicità di una nazione o di un popolo”??? Difficile smontare simili affermazioni senza correre il rischio di usare luoghi comuni o frasi fatte, davvero difficile. Non ho io la pretesa di farlo ma alcune domande vorrei lasciarle, per la riflessione di tutti. Se iniziassimo a parlare di co-felicità? Io la declinerei secondo due direzioni: Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

Sede operativa via Manzoni 56 20900 Monza – MB tel. – fax 039 83 27 16 www.nonsolospesa.org clienti@nonsolospesa.org


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1. Co-felicità: essere felici assieme 2. Co-felicità: essere felici per gli altri Mi stimola pensare che non si possa essere felici a discapito di altri, facendo infelici altri e che si debba essere capaci di essere felici per gli altri, per i loro successi, per la loro felicità. Penso a una sorta di crowfunding della felicità…dove tutti concorrono, per la loro parte, alla felicità collettiva. Penso a una “rivoluzione culturale” che ci porti a pensare alla co-felicità come via per una esistenza armoniosa, rispettosa delle persone, dell’ambiente, delle culture. A scanso di equivoci, non penso a una sorta di “figli dei fiori 2.0”….non è il tempo, non è la soluzione. Non sottovaluto i problemi, i rischi che un mondo globale e interconnesso porta con sé, rischi dai quali dobbiamo tutelarci, ma non possiamo non pensare che le nostre scelte, anche le più piccole, hanno un riflesso che va oltre le azioni stesse e segnano una linea, indicano una strada. Vorrei lasciare una ultima, provocatoria, riflessione. Mi preoccupano molto di più le idee e gli atteggiamenti dell’uomo comune che del grande politico. Se assistiamo a derive “nazionaliste e populiste” è perché noi, uomini della strada, abbiamo smesso di pensare in grande, di pensare oltre noi, abbiamo smesso di essere co-felici. Le nostre Nazioni sono frutto delle nostre azioni e se non capiamo che siamo noi, con il nostro quotidiano, a poter cambiare il mondo, faremo poca strada. Pensiamo a come essere, di nuovo, co-felici; io credo che ne potremmo ricavarne solo del bene. Buona riflessione a Tutti!

Fabrizio

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ECUADOR - CULTURALE E COMUNITARIO

Questo viaggio ha vinto il 1° premio turismo responsabile WTE. Pensato e organizzato per promuovere la cultura della sostenibilità, la commercializzazione equa e il turismo responsabile, vi saprà coinvolgere dall’inizio alla fine. Avrete modo di visitare tutti e tre i primi progetti di turismo comunitario iniziati dalla fondazione situati rispettivamente sulle Ande, nella foresta Amazzonica e sulla verdeggiante costa oceanica. Visiterete Salinas di Bolivar, un’esempio di comunità dedita ai principi della sostenibilità e della responsabilità, con le sue microimprese di carattere locale dove vi renderete conte che nulla è impossibile da realizzare se davvero lo si desidera. Si avrà modo di conoscere con calma Quito, la capitale dell’Ecuador, patrimonio dell’umanità dell’Unesco e Guayaquil, città di porto, di mare, confusa e affascinante. ITINERARIO GIORNO 01 - Volo e arrivo a Quito GIORNO 02 - Visita alla Fundiacion MCCH - City Tour GIORNO 03 - Teleferica, Otavalo, Cuicocha, Runa Tupari GIORNO 04 - Free Time e Quilotoa GIORNO 05 - Salinas de Bolivar GIORNO 06 - Visita ai progetti di Micro Impresa Comunitaria GIORNO 07 - Guayaquil GIORNO 08 - Centro Comunitario Poza Honda GIORNO 09 - Poza Honda, laguna e piroghe GIORNO 10 - Visita alla produzione di cacao GIORNO 11 - Altopiani di Papallacta Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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GIORNO 12 - Centro comunitario nel cuore dell'Amazzonia GIORNO 13 - Cascata Tyrak Yaku (Amazzonia) GIORNO 14 - Centro comunitario nel cuore dell'Amazzonia GIORNO 15 - Tena e Grotte Jumandi GIORNO 16 – Volo

FOCUS DEL VIAGGIO Natura Incontri Sistemazioni QUOTA INDICATIVA 2 partecipanti 4 partecipanti

2.650 euro 2.050 euro

Per il programma dettagliato, le specifiche di viaggio e quello che è compreso o non compreso nella cifra indicativa, chiedeteci un preventivo! Betania Viaggi tel 039/832716 oppure scrivete a betania@betaniatravel.it

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San Valentino: affrettati!!!

Non perdere l’occasione di vivere un San Valentino diverso con chi Ami…. E non perdere l’occasione di essere sostenibile anche nel giorno più romantico dell’anno…. Gli ideatori (e i fornitori dei servizi utilizzati nel pacchetto) aderiscono da anni al circuito del turismo responsabile e solidale e rispondono alla Carta dei valori del Turismo Responsabile. I percorsi di Equotube mostrano un’Italia differente: quella delle cose buone, dei prodotti tipici e biologici, delle strutture ricettive attente all’ambiente, della gente cordiale, degli usi e costumi veri. Le proposte sono concretamente racchiuse in un tubo realizzato nel pieno rispetto dell’uomo e dell’ambiente: un’idea regalo nuova, utile e divertente. Ogni pacchetto contiene differenti proposte per soddisfare i gusti e le esigenze di tutti i nostri clienti. Acquistarli è facile, consulta l’elenco sul nostro sito www.betaniatravel.it, scegli quello che ti piace e contattaci! Ti attiveremo in un click e potrai ricevere il tuo GiftTube comodamente a casa o ritirandolo presso la nostra sede. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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L’Onu dichiara il 2017 anno internazionale del Turismo Sostenibile Il 2017 è stato individuato dall’ONU come anno internazionale del turismo sostenibile. Questa scelta è stata maturata il 4 dicembre 2015, quando è stata adottata la risoluzione che riconosceva l’“importanza del turismo internazionale, e in particolare la designazione di un Anno internazionale

del turismo sostenibile per lo sviluppo, nel promuovere il tema fra il maggior numero di persone possibile, nel diffondere consapevolezza della grande patrimonio delle varie civiltà e nel portare al riguardo un miglior apprezzamento di valori intrinsechi delle diverse culture, contribuendo così al rafforzamento della pace nel mondo”. Questo riconoscimento è il giusto prosieguo (anche se con netto ritardo) di quanto stabilito alla Conferenza sullo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Rio+20) e, prima ancora, nel Summit di Rio del 1992, che sottolineava come il “turismo ben progettato e ben gestito” possa contribuire alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (triple bottom line), alla creazione di posti di lavoro e al commercio. In netto ritardo, in quanto di turismo e delle sue importanti ricadute sul sistema economico di un territorio sono state scritte un fiume di parole, senza mai però definire effettivamente un piano organico e armonioso. Analizzando la letteratura in materia (tra cui Urry) è possibile verificare come il turismo possa diventare un fattore che incide negativamente sull’ambiente se gestito in modo errato con aumento dei rifiuti, con erosione delle coste, con inquinamento atmosferico, etc. In questo caso di positivo ha ben poco. Certo è che la presenza di flussi turistici permette di creare una economia sia endogena che esogena. È importante ricordare, infatti, che l’assenza di turismo, soprattutto nelle zone in cui rappresenta una insostituibile ancora di salvezza, può avere ricadute negative e deleterie, comportando quella che i sociologi definiscono desertificazione sociale, con l’abbandono dei piccoli borghi.

L’abbandono dei borghi e delle aree definite depresse o interne, in cui prevale la qualità della vita in termini di sostenibilità (paesaggio, aree incontaminate, tradizioni, etc.) può portare alla perdita in termini di “diversità” (scomparsa di culture, colture, tradizioni) e, infine, degrado sociale, con il risultato di un appiattimento e un’omologazione. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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La scomparsa di certe forme di produzione, oltre a ridurre la diversità, ha un impatto negativo anche sul territorio, poiché è sottoposto a degrado per assenza di manutenzione (la cosiddetta scomparsa della cultura materiale dei luoghi). Anche per la futura programmazione il turismo riveste un ruolo principale. Esso è incluso, infatti, come target di tre degli OSS (gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) della nuova Agenda 2030. Ecco cosa c’è scritto: • • •

OSS 8: Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti; OSS 12: Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili; OSS 14: Salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile. Il messaggio che si legge tra le righe è chiaro: tutti sono chiamati a dare il proprio contributo per raggiungere questi comuni obiettivi, per far sì che nessuno resti indietro nel lungo e faticoso cammino che dovrebbe portare il mondo sulla strada della sostenibilità. Il condizionale è tuttavia d’obbligo, visto che spesso e volentieri Paesi e individui pensano più al proprio tornaconto personale che al benessere diffuso. In marcia verso un nuovo modello di sviluppo L’Agenda 2030 rappresenta comunque un passo in avanti o, meglio, un punto di partenza sul quale cominciare a confrontarsi e ragionare sulla necessità di investire seriamente sullo sviluppo sostenibile. In gioco non c’è solo un modello economico, ma il futuro dell’umanità. Il turismo, in tale contesto, rappresenta solo una delle tante sfaccettature di un discorso più ampio, è vero. Ma in ogni caso si rivela come un’importante cartina tornasole per verificare la direzione verso cui ci si è incamminati: applicare i concetti basilari del turismo sostenibile in più contesti territoriali significa sicuramente aver fatto un passo in avanti verso un mondo migliore. Dove il rispetto dell’ambiente, della cultura locale e quindi delle persone non sono soltanto parole di circostanza, ma fatti concreti. In tal senso nei nuovi viaggiatori comincia a maturare una nuova consapevolezza. L’interesse verso un turismo più responsabile è in netta crescita. C’è tuttavia ancora tanta strada da fare. Il cambio di mentalità deve necessariamente coinvolgere tutti, nessuno escluso. Le misure e i fondi stanziati dall’Unione europea (Europa 2020) vanno in questa direzione e possono senz’altro aiutare a spianare questa strada.

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SAN VALENTINO TRA STROIA E LEGGENDE Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati. Come nasce la ricorrenza? La sua origine coincide con il tentativo della Chiesa cattolica di «cristianizzare» il rito pagano per la fertilità. Per gli antichi romani febbraio era il periodo in cui ci si preparava alla stagione della rinascita. A metà mese, fin dal quarto secolo a.C., iniziavano le celebrazioni dei Lupercali, per tenere i lupi lontano dai campi coltivati. I sacerdoti di questo ordine entravano nella grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo, e qui compivano sacrifici propiziatori. Contemporaneamente lungo le strade della città veniva sparso il sangue di alcuni animali. I nomi di uomini e donne che adoravano questo Dio venivano inseriti in un’urna e poi mischiati; quindi un bambino estraeva i nomi di alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso.

E come si arriva da questi riti a San Valentino? I padri precursori della Chiesa, decisi a mettere fine a questa pratica licenziosa, vollero trovare un santo degli innamorati per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496 d.C. Papa Gelasio annullò la festa pagana decretando che venisse seguito il culto di San Valentino. Ma chi era questo santo? San Valentino, nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni, nel 176 d.C. e morto a Roma il 14 febbraio 273, era un vescovo romano che era stato martirizzato. Valentino dedicò la vita alla comunità cristiana e alla città di Terni dove infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. Fu consacrato vescovo della città nel 197 dal Papa San Feliciano, poi divenne il protettore dell’amore in tutto il mondo. Perché fu scelto come patrono degli innamorati? È considerato il patrono degli innamorati poiché la leggenda narra che egli fu il primo religioso che celebrò l’unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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C’è qualche racconto particolare che lo riguarda? Si dice che un giorno San Valentino sentì passare, vicino al suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Allora gli andò incontro con in mano una rosa che regalò loro, pregandoli di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della stessa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. Qualche tempo dopo la coppia gli chiese la benedizione del loro matrimonio. Quando la storia si diffuse, molti decisero di andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese, il giorno dedicato alle benedizioni. Poi la data è stata ristretta solo a febbraio, perché in quel giorno del 273 San Valentino morì. E per quanto riguarda la storia più recente? L’associazione con l’amore romantico è posteriore, anche se la questione sulla sua origine è controversa. Secondo una tra le tesi più accreditate, San Valentino sarebbe stata introdotta come festa degli innamorati grazie al circolo di Geoffrey Chaucer (1343 – 1400), che nel suo poema «Parlamento degli uccelli» associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia. In ogni caso in Francia e Inghilterra, nel Medioevo, si riteneva che a metà febbraio iniziasse l’accoppiamento degli uccelli: evento che si prestava a far consacrare il 14 febbraio come la festa degli innamorati. A quando si fa risalire la sua connotazione più commerciale? Nei Paesi anglosassoni il tratto più caratteristico è lo scambio (risalente al XIX secolo) di «Valentine», bigliettini d’amore con le sagome dei simboli dell’amor romantico (cuori, colomba, Cupido). La più antica «Valentine» di cui si abbia traccia risale al XV secolo, e fu scritta da Carlo d’Orléans, allora detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt (1415). Carlo si rivolge alla moglie con le parole: «Je suis déjà d’amour tanné, ma très douce Valentinée». A metà Ottocento negli Stati Uniti tal Esther Howland iniziò a produrre biglietti di San Valentino su scala industriale. Con il passare del tempo la tradizione dei biglietti amorosi divenne secondaria rispetto allo scambio di scatole di cioccolatini, mazzi di fiori o gioielli.

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Come si festeggia in altri Paesi? In Germania gli innamorati scrivono bigliettini e acquistano regali, in genere non troppo costosi, e fiori per il proprio partner. In Olanda e in Inghilterra c’è chi spedisce biglietti non rivelando la propria identità. In Giappone la tradizione prevede che siano le ragazze a regalare una scatola di cioccolatini ai ragazzi, anche se non sono necessariamente i loro fidanzati: vanno bene pure amici e colleghi di lavoro. E gli uomini che ricevono cioccolato a San Valentino devono ricambiare il dono ricevuto regalando cioccolato bianco un mese dopo San Valentino, cioè il 14 marzo. In Spagna invece in quel giorno vanno a ruba le rose rosse. Negli Stati Uniti, San Valentino viene festeggiato da tutti: anche i bambini si scambiano biglietti raffiguranti gli eroi dei cartoni animati.

http://www.lastampa.it/2013/02/14/cultura/domande-e-risposte/san-valentino-tra-storiae-leggenda-PvAY8wQW3jd86v2UPhyhKL/pagina.html

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…LAVORO… UN AIUTO PER LA TUA FAMIGLIA Assistente familiare, colf e babysitter: Idea Agenzia per il Lavoro è diventata oggi punto di riferimento per molte famiglie che sono alla ricerca di figure qualificate, professionali, serie e di fiducia. Il Consorzio da oltre 10 anni opera in questo settore e l’esperienza maturata nel tempo è garanzia di professionalità nella selezione delle figure richieste. Idea Agenzia per il Lavoro e Betania accompagneranno le famiglie nella ricerca della persona più adatta alle necessità ed esigenze espresse e nel suo inserimento in casa. Su richiesta è possibile chiedere servizi amministrativi: cedolino, MAV e contratto di lavoro. Il personale verrà selezionato e presentato previo colloquio conoscitivo e verifica delle competenze. Per richiedere informazioni e preventivi gratuiti scrivete a: pozzoli@ideaagenziaperillavoro.it PER SAPERNE DI PIÙ Volontariato e lavoro, nasce il Corpo europeo di solidarietà Fare della solidarietà non solo una missione, ma anche un lavoro. E farlo andando oltre i confini del proprio Paese. Questo l’orientamento della stragrande maggioranza dei giovani italiani, come dimostrano i dati del Rapporto Giovani 2016, secondo cui oltre il 60 per cento di loro manifesta un vivo interesse a impegnarsi sul fronte sociale e politico. Il Servizio civile europeo adesso è realtà, una realtà concreta per i cittadini tra i 18 e 30 anni d’età in cerca di un’occupazione o che vogliano offrire il proprio contributo per il bene della comunità. Accoglienza dei migranti, assistenza nei centri per richiedenti asilo, gestione delle crisi, assistenza sociale, prevenzione delle catastrofi naturali o ricostruzione a seguito di una calamità, istruzione e tutela ambientale: sono queste le attività di cui si occuperanno i partecipanti dalla prossima primavera. Si punta a coinvolgere 100 mila giovani entro il 2020. Per prendere parte all’iniziativa dovranno aderire al Corpo europeo di solidarietà, il nuovo organismo istituito dalla Commissione UE che darà loro l’opportunità di fare del volontariato o svolgere un tirocinio per un periodo compreso tra i due e i 12 mesi. Il Corpo europeo di solidarietà riunisce, inoltre, sotto la sua egida anche altri programmi già avviati, come ERASMUS + e lo SVE. Come aderire al Corpo europeo di solidarietà? L’adesione passa attraverso una procedura di registrazione tramite l’apposito portale, al termine della quale si verrà contattati con la possibilità di essere inseriti in diversi progetti. È possibile entrare a far parte del Corpo a partire dai 17 anni di età, ma solo dal diciottesimo anno si potrà iniziare operativamente un progetto. Due le figure previste: volontari e dipendenti (tirocinanti, apprendisti, impiegati). Ai primi verrà garantita la copertura delle spese di viaggio, vitto, alloggio e assicurazione, mentre ai secondi sarà offerto un contratto di lavoro secondo le regole dello Stato membro in cui si svolgerà l'attività. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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