n°41 – 03 ottobre 2017
2001-2016 15 anni al Vostro servizio
EDITORIALE tailor e hand made N. 41
È tempo di esser contenti: L’Italia e il Turismo #lacooperazionecorreinalto Amici carissimi, ogni anno si parla, in tutti i campi, di stime, dati, si fanno confronti con gli anni precedenti e si fanno previsioni per i successivi. Credo possiamo a buon diritto dire che in Italia, il Turismo (e uso volutamente la T maiuscola!), è in crescita, sta andando sempre più verso mete meno note, rispetto ai grandi attrattori conosciuti in tutto il mondo, si sta evolvendo fino a raggiungere segmenti di turismo che solo anni fa erano a noi sconosciuti – cammini, cicloturismo, ferrovie storiche, etc… . Ho letto un bell’articolo su Adnkronos che vi voglio in gran parte riportare per farvi vedere come non siano più sensazioni ma dati reali che, certo, non ci mettono al riparo per il futuro ma fanno ben sperare se sapremo guidare l’industria turistica con sapienza, verso criteri di sostenibilità e responsabilità. “L’Italia è il quinto Paese più visitato al mondo e una delle mete più desiderate nell’immaginario collettivo di tanti stranieri. I dati 2016 del World Travel and Tourism Council certificano che la nostra industria turistica vale 70,2 miliardi di euro (4,2% del Pil) che salgono a 172,8 miliardi di euro (10,3% del Pil), se si aggiunge anche l’indotto. Dal punto di vista occupazionale sono circa 2,7 milioni i lavoratori nel settore. A segnalare i dati è il Rapporto sul Turismo 2017 realizzato da UniCredit in collaborazione con il Touring Club Italiano, che dimostra come il Paese abbia ancora del lavoro da fare per fare del turismo il suo principale driver economico. Soprattutto al Sud, dove la ricchezza portata dagli stranieri è ancora troppo marginale rispetto a quella di singole regioni del Nord. La ripresa del turismo domestico è un segnale: gli arrivi italiani aumentano del 6,2% e le presenze del 4,8%. Per quanto riguarda la spesa turistica degli stranieri, nel 2016 per il quinto anno consecutivo registra un altro record raggiungendo quota 36,4 miliardi di euro. Se la Germania si conferma il nostro primo mercato di riferimento (53,3 milioni), la vera novità è il forte incremento della Cina che, per la prima volta, entra nella top 10, con 5,4 milioni di presenze. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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I luoghi più frequentati sono le città d’arte del Centro-Nord, in cui Roma ha ancora un ruolo dominante rispetto alle altre destinazioni urbane. Seguono Milano - che con Expo ha ricevuto una spinta importante - la costa adriatica, veneta e romagnola. Entra per la prima volta nella top 10 la città di Torino. Un focus sulle regioni del Rapporto evidenzia "la doppia velocità con la quale procedono le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud: una realtà paradossale visto che gli attrattori più conosciuti all’estero – aspetti climatici, paesaggio, patrimonio storico-artistico ed enogastronomico – sono un quadro efficace del Meridione". E' il Veneto, con oltre 63 milioni di presenze, la regione più turistica d’Italia, con dati tre volte superiori a quelli della Campania (19 milioni) e ben quattro volte a quelli della Sicilia (15). Per quanto riguarda la spesa incoming al primo posto si conferma il Lazio (6,4 miliardi di euro lasciati dagli stranieri sui quasi 36 miliardi complessivi in Italia nel 2015), seconda la Lombardia e più a distanza, Veneto (5,2) e Toscana (4,1). La prima regione del Sud – quinta – è la Campania con 1,8 miliardi di euro. Il Meridione, tutto insieme, attrae appena 5 miliardi, sostanzialmente quanto fa da solo il Veneto. Altro tema, che interessa molte aree del Sud è quello della stagionalità: a livello medio italiano, la metà delle presenze totali si registra nel trimestre estivo (giugno-agosto). Un elemento unisce infine la maggior parte delle regioni: la dipendenza dal mondo di lingua tedesca. In 14 casi la Germania è il primo mercato incoming, in altri cinque costituisce il secondo o il terzo mentre solo nel Lazio e in Valle d’Aosta non è presente tra i primi tre. Nella classifica per soddisfazione degli ospiti in termini di sentiment positivo sulle strutture ricettive abbiamo nelle prime tre posizioni la Valle d’Aosta (85,8%), la Basilicata (85,5%) e il Trentino-Alto Adige (84,4%). Tra le Regioni con l’offerta ricettiva più amata dagli ospiti stranieri, spunta in terza posizione l’Umbria oltre alla Valle d’Aosta e alla Basilicata, già presenti nella classifica generale, rispettivamente alla prima e alla seconda posizione.” Un bel quadro anche se manca ancora per fare del nostro Paese un attrattore globale e per fare del Turismo una industria a tutto tondo, capace di generare economia per l’intero Paese. Buona meditazione,
Fabrizio
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UZBEKISTAN Sulle tracce di Tamerlano
Il viaggio proposto ripercorre la leggendaria via della seta, il fascio di strade che univa Pechino al Mar Mediterraneo, il più importante canale di transito delle idee e dei commerci tra la Cina e il mondo occidentale, da Bukhara a Samarcanda, aprendo una finestra sulla condizione di questo stato che è il più ricco di storia fra tutte le repubbliche dell'Asia centrale, situato nell´antica culla formata dai fiumi AmuDarya e SyrDarya. Un viaggio che si snoda dall’antico Khanato di Khiva, attraverso i castelli del deserto del Khizil Khum, su fino a Nukus per poi ritornare verso sud, verso le famose fortezze nel deserto. Dopo aver passato la notte nel deserto, all’interno delle yurte tipiche, si procede verso Bukhara, splendida città che induce alla meditazione. Da qui ci si inoltra nella affascinante steppa uzbeka fino al remoto lago Aydarkul, un immenso lago salato immerso in un paesaggio incontaminato. Si raggiunge Samarcanda, la città capitale del regno di Tamerlano, un’incredibile miscela tra oriente ed occidente: in certi punti sembra una città russa dell'800, con viali alberati, parchi, palazzi e teatri; in altri gli imponenti edifici islamici e le sue stradine fiancheggiate da tombe monumentali raggiungono livelli di raffinatezza elevatissimi, fondendo la tradizione artistica persiana con modelli di chiara provenienza mongola-cinese. Dopo una tappa a Shakhrisabz, città natale di Tamerlano, il viaggio termina con la visita della capitale Tashkent.
PROGRAMMA DI VIAGGIO: 13 ottobre: Partenza dall’Italia con volo di linea. Arrivo a Urgench in serata. L’accompagnatrice vi attenderà all’aeroporto. Trasferimento a Khiva in pullmino (30 km). 14 ottobre: Khiva Visita di una parte dei monumenti della cittadella: Ota Darvaza, Kalta Minor, Muhammad Amin Khan Madrassa, Palavan Mahmud Mausoleum, Islam Khoja Minaret e Madrassa, Juma Mosque, Tash Hovli (harem). Visita ai laboratori artigiani degli intagliatori di porte, finestre e altri manufatti di legno che sono la specialità di questa zona: se trovate qualcosa che vi piace compratelo! Non lo Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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troverete infatti nelle altre città… Visita alla parte non monumentale della città, percorso delle strade perimetrali interne delle mura, delle viuzze interne della parte meridionale della cittadella, del cimitero all’angolo S/O. Le antiche case di fango sono spesso disabitate ma giardini, orti e cortili sono ben tenuti. Si osserveranno i forni tradizionali (tandoori) e si percorrerà, dove possibile, il camminamento sopraelevato delle mura, magari al tramonto. Pernottamento in hotel a Khiva. 15 ottobre: Nukus – Ayaz Khala Al mattino presto trasferimento in auto a Nukus, capitale dimenticata del Karakalpakstan, posto sconosciuto e desolato al confine tra il deserto nero, il deserto rosso (Kara Kum) e il deserto bianco (Kizil Kum). Lungo il tragitto visita della fortezza di Chilpak Khala. A Nukus Igor Savitsky, pittore e archeologo russo, fece costruire un piccolo museo che ancora oggi conserva oltre 80.000 opere di artisti dissidenti (molti dei quali morti nei gulag) salvate dalle fiamme della censura e da una sicura dispersione. Il museo ospita opere ancora oggi sconosciute al mondo intero che raccontano la storia dell'arte del '900. Visita dell’accademia di scienze ambientali dove verrà spiegata la problematica ambientale legata al Lago d’Aral, accompagnati da persone che operano in tutela del lago e contro la desertificazione nelle zone del nord Uzbekistan. Nel pomeriggio si riparte in pullmino verso Ayaz Khala. Lungo il percorso si attraverserà il leggendario fiume Amudarya che fornisce acqua ad una fitta rete di canalizzazioni realizzate in epoca sovietica, facenti parte del sistema idrico che ha portato all’impoverimento del fiume e conseguente prosciugamento di parte del Lago d’Aral. Cena e pernottamento nell’accampamento di yurte di origine kazaka (tipiche tende di feltro) in vista della fortezza. L’accampamento è di proprietà di una cooperativa locale. 16 ottobre: Ayaz Khala - Bukhara La mattina visita di Ayaz Khala, Toprak Khala e Koy Kryglan Khala: le fortezze nel deserto, spettacolo straordinario in un’area delimitata dalla catena del Sultan Uvays. La più grande delle quattro è Ayaz Khala, dalla quale si gode una vista mozzafiato della vicina più piccola. Non sono stati effettuati restauri ma solo prelievi di materiale archeologico, cocci di manufatti in terracotta sono sparsi un po’ dappertutto. Nel pomeriggio partenza per Bukhara. Si attraversa per più di 200 km il deserto uzbeko, completamente disabitato, lungo la strada percorsa da pochissime auto. Effetto di grande suggestione, quando basta un piccolo elemento del paesaggio per attirare l’attenzione sul contesto ambientale altrimenti piatto. Pranzo al sacco, a meno che non si pranzi in uno degli spartani ristoranti lungo la strada. Arrivo a Bukhara, sistemazione in B&B. 17 ottobre: Bukhara visita ad alcuni dei monumenti della città: Kalyan Minaret, Pol Kalyan Mosque, Miri Arab Madrassah, Toki Zargon Dome, Ulugbeck and Abdullazizkhan Madrassah, Toki Telpak Furushon, Magoki Attori Dome, Lyabi Hauz complex. Pernottamento a Bukhara. 18 ottobre: sobborghi di Bukhara Giornata dedicata ad alcune escursioni fuori città: Sitorai Marki Khosa, Museo del costume nazionale, Museo dei ricami, Bakhauddin Nashbandi Ensemble, Necropoli di Chor Bark. Rientro a Bukhara. Visita al bazar, dove per i viaggiatori si fa sempre più piacevole il contatto con la gente del posto. Normalmente i gruppi organizzati si limitano a visitare i monumenti delle città, trascurando i contatti con la gente. Per questo i bazar sono una piacevole scoperta di prodotti locali, prezzi non gonfiati e chiacchierate con la gente uzbeka, curiosissima di parlare con gli stranieri. I cibi del bazar, dolci inclusi, sono squisiti e igienicamente sicuri, come dappertutto nelle città del Paese. I quattro grandi mercati di souvenir, tappeti d’antiquariato, gioielleria e altro sono gli ultimi del genere che si incontrano fino a Tashkent. Il mercatino del ferro e dell’ottone battuto di fronte ai bagni turchi per uomini è interessantissimo. Le viuzze parallele alle arterie principali della città vecchia sono quanto di meglio esista Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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per osservare la vita quotidiana delle aree non turistiche, sopravvissute anche alla modernizzazione sovietica. Visita al mercato dell’oro, gestito solo da donne, accanto alla Khalon Mosque. Mercato semplice ma piacevole, le miniere d’oro sono un’importante risorsa per l’economia del Paese. Pomeriggio visita ad altri monumenti extraurbani: Ark fortress, Bolo House mosque, Ismail Samoni Mausoleum, Chasma Ayub mausoleum. Salita sul Kalon Minaret, per un panorama indimenticabile della città, specialmente al tramonto. Cene in ristorantino o, se possibile, presso famiglie dove si gusta cibo tradizionale. Pernottamento a Bukhara. Possibilità di fare un hammam tradizionale. 19 ottobre: Bukhara - Samarcanda Trasferimento verso Samarcanda. La strada verso Samarcanda, via Qoshrabat e fino a Mitan percorre longitudinalmente una valle larga e fertile tra le catene montuose del Nurata Tizmasi e del Aqtav Tizmasi. Ovunque frutteti, campagne ben tenute e villaggi. A Samarcanda la serata non può non concludersi con un giro nella Piazza del Registan. 20 ottobre: Samarcanda Visita ai grandi monumenti dell’epoca timuride, Registan Square, Gur Emir Mausoleum, Shaki Zinda Necropolis, Bibi Khanum Mosque, Ulug Bek Mausoleum, ecc. Samarcanda è una grande città, molto “russificata” anche nell’impianto urbanistico, gran parte dei monumenti sono ricostruiti, i siti d’interesse sono dislocati a una certa distanza l’uno dall’altro. 21 ottobre: Shakrishabz - Tersak Partenza in mattinata per Shakrishabz. Giornata dedicata alla visita della città natale di Tamerlano, diventato dopo l’indipendenza l’eroe nazionale il cui monumento nella piazza centrale della città è meta di foto ricordo, specialmente dei giovani sposi. Shakrishabz è una ricca cittadina a Sud di Samarcanda, possiede numerosi monumenti e moschee ben conservate ma non ricostruite, vista panoramica dalla sommità di uno di essi. Visita al mercato ricchissimo di frutta secca e fresca e alle botteghe artigiane dove si costruiscono le culle tradizionali e i bauli per dote. Tutto il percorso è panoramico, punteggiato di villaggi e greggi. Nel pomeriggio trasferimento a Tersak, piccola cittadina a 60 km da Samarcanda, immersa tra montagne e parchi naturali. 22 ottobre: Samarcanda Da Tersak si parte per una visita al villaggio di Amonkutan, in mezzo alle montagne ed in zona fuori dalle rotte turistiche è caratterizzato dalla presenza di altissimi alberi e di una antica grotta. Questa escursione richiede un po’ di sana voglia di camminare e scarpe adatte! Nel pomeriggio si riparte in direzione per Samarcanda. Ultime visite dedicate al grande mercato accanto alla Moschea di Bibi Khanum e alla via dei negozi eleganti che da qui conduce alla Piazza del Registan. Cena e pernottamento a Samarcanda. 23 ottobre: Samarcanda - Tashkent Partenza per Tashkent. La capitale è una città moderna di 2,5 milioni di abitanti, dai larghissimi viali alberati e con una zona centrale dove i grandi palazzi governativi si alternano ad immensi alberghi di lusso. Si farà un’escursione panoramica della città, con visite al più grande mercato del Paese, costruito in stile che imita le cupole dei monumenti antichi. Fuori dei cancelli una lunga via di botteghe artigianali sotto i portici offre vestiti, strumenti musicali, oggetti per la casa, stampi per il pane… 24 ottobre: Tashkent Visita ad almeno alcune delle principali stazioni del metro, particolarmente belle e decorate a tema con profusione di marmi e grandi lampadari. Visita dei monumenti della città, del Museo Statale delle Belle Arti dell’Uzbekistan, del Museo delle Arti Applicate, della piazza Amir Timur, del Madrassah Barakh Khan e del più antico Corano del Mondo. La città possiede una ventina di musei per tutti i gusti, la libreria più grande dell’Uzbekistan e molti caffè e gelaterie all’aperto nei parchi e giardini. Il Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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teatro dell’opera e balletto è molto frequentato in abbigliamento informale. Visita del mercato artigianale e di Chors. Tempo disponibile per gli ultimi acquisti nei molti mercati. 25 ottobre: Tashkent - Italia Trasferimento all’aeroporto per il volo di rientro in Italia. Il programma di viaggio può subire variazioni per adeguarsi agli orari di voli, treni e autobus. Può anche cambiare per cause indipendenti dall’organizzazione: avverse condizioni metereologiche, inagibilità della reta stradale, misure di pubblica sicurezza, ritardi o annullamenti dei voli in programma. Le decisioni finali sulle variazioni di programma sono prese durante il viaggio dal nostro staff di terra.
MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DEL VIAGGIO L’itinerario prevede la presenza costante di un accompagnatore locale che parla italiano. Trasporti interni con auto/pulmino con autista, alloggi in B&B, piccoli alberghi e yurta( tipiche tende in feltro). PREZZO DEL VIAGGIO a persona, in camera doppia. La partenza è garantita anche per un minimo di 2 sole persone ed i prezzi diminuiranno via via all’aumentare del numero di viaggiatori. Calcolato su 2 viaggiatori: 1770 € + volo aereo Calcolato su 4 viaggiatori: 1560 € + volo aereo Calcolato su 6 viaggiatori: 1340 € + volo aereo Calcolato su 8 viaggiatori: 1260 € + volo aereo Costo volo aereo a partire da € 550 (tasse incluse). I prezzi qui esposti sono stabiliti sulla base del cambio valutario: 1 EUR= 1,11 usd. Una variazione significativa del cambio comporterà un necessario adeguamento come previsto dalle normative in materia. La quota di partecipazione comprende: - accompagnatore parlante italiano per tutta la durata del viaggio - pernottamenti e prime colazioni - trasporti interni in mini van, con autista - entrate ai siti - assicurazione medico bagaglio - assicurazione contro annullamento viaggio - organizzazione tecnica La quota non comprende: - voli aerei - pranzi e cene (spesa stimata € 130,00 a persona per l’intera durata del viaggio) - visto d’ingresso in Uzbekistan - eventuale supplemento singola € 110 (su richiesta) - tasse per le fotografie - consumazioni fuori dai pasti - spese personali - mance - escursioni facoltative - tutte le voci non comprese nel programma NOTA BENE: La cifra stabilita prevede un certo tipo di vitto e alloggio e nel caso si desiderino delle sistemazioni diverse il maggior valore sarà a carico del cliente. Per maggiori informazioni contattateci alla mail betania@betaniatravel.it oppure al numero 039/832716 Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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CRIPTA DI SAN SEPOLCRO RIAPRE DOPO CINQUANT’ANNI LA CRIPTA DI SAN SEPOLCRO. EMOZIONE PER CUORE E MENTE.
Dopo cinquant’anni, riapre finalmente al pubblico la cripta della Chiesa del Santo Sepolcro di Milano. Poco conosciuta dagli stessi milanesi e scarsamente considerata negli itinerari turistici classici, la cripta è in realtà quello che San Carlo Borromeo, che la scelse come luogo personale di preghiera (qui si ritirava ogni mercoledì e venerdì pomeriggio, tanto che dopo la sua canonizzazione venne posta una statua in terracotta che lo raffigura inginocchiato in raccoglimento), definiva l’ombelico della città. Lo stesso Leonardo Da Vinci, nella mappa ‘a volo d’uccello’ contenuta nel Codice Atlantico, prese come centro di Milano. Situata tra piazza Pio XI, piazza San Sepolcro e via della Zecca, quindi di fianco al complesso della Biblioteca Ambrosiana e a due passi da Piazza Duomo, la Chiesa del San Sepolcro ha una storia millenaria che, come il nome suggerisce, si sovrappone a quella delle Crociate. Fu eretta a partire dal 1030 nel luogo dove dove un tempo c’era il foro romano, cioè il fulcro della vita sociale della vecchia Mediolanum, del quale conserva ancora il pavimento originale del IV secolo: all’inizio era stata consacrata alla Santissima Trinità ma, dopo la riconquista di Gerusalemme, l’arcivescovo di Milano Anselmo IV da Bovisio cambiò la dedicazione in chiesa del Santo Sepolcro. Ulteriore motivo a supporto del cambiamento era la presenza, fin dalla fondazione, di una copia del sepolcro di Cristo nella parte sotterranea della Chiesa, cioè la cripta: al suo interno, narra la tradizione, venne posta la terra prelevata dai Crociati a Gerusalemme insieme ad altre reliquie riportate dalla terra Santa. In una delle nicchie è tuttora custodita una grande palma in rame, simbolo della sapienza, fatta realizzare dal cardinale Federico Borromeo nel 1616 a Gian Andrea Biffi e Gerolamo Olivieri. San Sepolcro è un luogo di devozione anche a santa Maria Maddalena, colei che per prima scoprì, la mattina di Pasqua, il sepolcro vuoto: nel transetto di sinistra della chiesa è ancora custodito, anche se ormai in stato evanescente, un affresco del 1300 che la raffigura. LA VISITA SARA' COMPLETATA CON IL TOUR AL PALAZZO IMPERIALE ROMANO (resti) TORRE DEI GORANI, PASSANDO PER PIAZZA AFFARI VISITE GUIDATE PER GRUPPI PRECOSTITUITI partecipanti previsti : gruppi da 25/30 persone Durata visita: 3h circa Possibilità di visita anche per individuali Costi: A partire da 11,50 € Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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ECO NATURA, SALONE DEL TURISMO RURALE DAL 6 ALL’8 OTTOBRE 2017 A UMBRIAFIERE (PG) LA SECONDA EDIZIONE CELEBRA L’ANNO DEL TURISMO SOSTENIBILE
Tra le novità la Borsa del Turismo Agroalimentare, per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche di Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo e Lazio: itinerari legati ai prodotti tipici, cooking show, approfondimenti ed esposizione delle tipicità locali Eco Natura prevede, oltre al salone espositivo per il pubblico, incontri b2b per gli operatori, seminari tecnici e convegni divulgativi www.turismorurale.info Torna dal 6 all’8 ottobre 2017 a UmbriaFiere il Salone del Turismo Rurale Eco Natura, organizzato da MC Marketing Consulting, con il patrocinio dell’Unesco, dell’Enit, della Regione dell’Umbria e delle principali associazioni di settore. Il salone si aprirà con il consueto Workshop b2b, dedicato agli operatori, che avranno un’importante occasione di incontro diretto proprio il 6 ottobre. Il programma della manifestazione prevede anche la mostra aperta al pubblico, con espositori provenienti da tutta Italia, momenti di approfondimento e di informazione, sia per gli operatori che per i visitatori, laboratori per i più piccoli. Tra le novità 2017 la BTA, Borsa del Turismo Agroalimentare, organizzata dal Consorzio Umbria & Tastes, nell’ambito del Salone, che mette in mostra le eccellenze enogastronomiche di Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo e Lazio, con esposizioni di tipicità locali dal produttore al consumatore, valorizzazione di itinerari a tema enogastronomico e momenti di approfondimento e di animazione per il pubblico di appassionati. Il Salone sarà, ancora una volta dedicato al viaggio sostenibile e responsabile, alla vacanza rurale, a stretto contatto con la natura, con le tradizioni e l’autenticità dei territori. L’attività in programma per questa nuova edizione sarà incentrata sul Turismo Sostenibile, visto che l’Onu ha proclamato proprio il 2017 anno del Turismo Sostenibile, con il claim “Viaggiare, divertirsi, rispettare”. Senza dimenticare, poi, che nel Piano del Turismo 2017/2020 del MIBACT, il Turismo rurale è strategico per il settore nell’intero Paese perché, con tutto il suo bagaglio di cultura, tradizioni, storia, natura, sostenibilità, gusto, ben sintetizza il concetto che dell’Italia hanno i turisti, soprattutto all’estero. Non a caso, sempre il 6 ottobre si terrà l’incontro Il PST 2017/2020, il Turismo Sostenibile e i suoi protagonisti nell’Anno dei Borghi, a cui parteciperanno il Direttore del Mibact Francesco Palumbo e l’esperta di Turismo sostenibile Ottavia Ricci, Stefano Landi, in rappresentanza della Rete Turistica Rurale, l’Assessore Regionale al Turismo dell’Umbria
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Fabio Paparelli, Mauro Agostini, Direttore Generale Sviluppumbria, Fiorello Primi, Presidente de I Borgi più belli d’Italia ed Helga Bauer di Eden Association (ore 15,00). Al mattino, si terrà anche la presentazione, a cura di Roberto Mazzà, del Primo rapporto Nazionale dell’Osservatorio Turismo Rurale, che metterà in chiaro offerta, domanda, tendenze e valori del Turismo rurale oggi in Italia. Per tutti e tre i giorni del Salone, inoltre, saranno numerosi i momenti di approfondimento con gli esperti e di conoscenza, anche attraverso lo scambio di esperienze e di buone pratiche tra operatori, nei diversi ambiti: dal turismo ciclabile ai cammini, dalle cd Mappe emozionali al wedding tourism, al turismo sportivo e delle stelle. Sabato 7 ottobre, a partire dalle ore 15,00, si parlerà di turismo del gusto nell’ambito della BTA con Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico, Mauro Rosati, consigliere del Ministro Martina, Fernanda Cecchini, Assessore alle Politiche Agricole della Regione dell’Umbria e Simone Fittuccia, Presidente di Umbria & Tastes. Del resto, il turismo rurale nel suo complesso è un settore in crescita, come dimostrano i dati Istat che parlano, per il 2015 nell’intera penisola, di un numero di agriturismi in aumento del 2,3% rispetto all’anno precedente e di presenze pari a oltre 11 milioni, con un +4,9%, di cui quasi 6 milioni nella sola estate. Segno che, sempre più, la gente sceglie una vacanza a contatto con la natura e con l’autenticità del territorio. Senza contare che, nello stesso periodo, più di 4 italiani su 10 hanno visitato e fatto acquisti in frantoi, cantine, malghe e mercatini “dal produttore al consumatore”. Il turismo rurale è, peraltro, strettamente legato alle attività agricole a cui si devono, in buona parte, la creazione, lo sviluppo e il mantenimento di quei beni collettivi che sono il paesaggio culturale, il prestigio dei prodotti tipici, la biodiversità ambientale, fattori che hanno contribuito a dare un’identità ad intere zone del Paese. In tal senso, il Salone Eco Natura intende rappresentare un’opportunità non solo di promozione della vacanza responsabile e rurale, ma anche di confronto e di scambio di buone pratiche tra operatori, associazioni, istituzioni, affinché lavorino insieme per “vendere” al meglio l’identità e l’unicità che caratterizza l’Italia e per salvaguardare e valorizzare l’Anima Verde del nostro paese.
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PRODOTTO
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA BIO LATTA DA 5 LT L'olio Extravergine di oliva Biologico è ottenuto solo con olive provenienti da agricoltura biologica. Dal sapore fruttato e dal colore verde oro inconfondibile, esalta insalate, verdure e zuppe, grigliate di pesce e carne. Gusto: fruttato medio
RICETTA
PELMENI, I RAVIOLI SIBERIANI
INGREDIENTI PER 6 PERSONE • • • • • • • • •
Farina tipo 00 500 g Uova 3 Acqua 100 ml Macinato misto 400 g Cipolle piccole 1/2 Panna acida Quanto basta Olio extravergine di oliva Quanto basta Sale Quanto basta Pepe Quanto basta
I pelmeni sono dei ravioli ripieni di carne molto simili a quelli che siamo abituati a mangiare durante i pranzi domenicali. L’unica differenza è che non sono di origine italiana, ma sono stati inventati nella lontana Siberia. La loro diffusione in Russia è tale che i pelmeni sono diventati una vera istituzione della cucina dei paesi dell’Est: cugini lontani dei tipici Vareniki ucraini, questi ravioli vengono consumati non solo in occasioni speciali, ma anche come pasto semplice. Si presentano in mille versioni, differenziandosi per forma, grandezza e tipologia di ripieno anche se nella ricetta originale sono tondi (circa 2 centimetri) e ripieni di un misto di carni. A seconda del territorio, inoltre, potrete trovarli conditi in modo diverso: in Siberia per esempio si mangiano con aceto e senape piccante, mentre nella Russia occidentale si
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accompagnano con burro fuso o panna acida. Ma non finisce qui, perché non è raro trovare i pelmeni cotti nel brodo o saltati in padella per renderli più croccanti. PREPARAZIONE PELMENI 1. Sulla spianatoia, disponete la farina a fontana, aggiungete le uova al centro e iniziate a impastare con la forchetta. Unite un pizzico di sale e l’acqua poco alla volta in modo da far assorbire all’impasto il giusto quantitativo. Lavorate la pasta con le mani fino ad ottenere una sfera liscia ed omogenea e lasciatela riposare in frigo coperta da un panno per circa 30 minuti. 2 2. Preparate il ripieno: fate soffriggere la cipolla con poco olio extravergine di oliva, aggiungete il macinato e lasciate cuocere per circa 15 minuti. Se necessario aggiungete un po' di acqua in modo che la carne non si bruci. Regolate di sale e di pepe. 3 3. Con l’aiuto di un mattarello stendete la pasta dello spessore di circa 2 mm. Ritagliate dei piccoli cerchi del diametro di 2 cm. Posizionate al centro di ognuno una noce di ripieno. Inumidite i bordi dei dischetti, piegate il cerchio a metà sovrapponendo le due estremità e sigillate bene i bordi. Lessate i pelmeni in acqua bollente salata per circa 2 minuti, scolateli e condite con la panna acida. 4. Servite caldi. VARIANTE PELMENI Potete preparare uno sformato di pelmeni aggiungendo come condimento funghi trifolati e panna. Spolverizzate con formaggio grattugiato e infornate in forno già caldo.
Tratto da: http://www.agrodolce.it/ricette/pelmeni/
Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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CULTI, TRADIZIONI E CURIOSITA' DEL MESE DI OTTOBRE Il decimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano prende il nome dal numero otto, in quanto nell’antica Roma prima che Giulio Cesare promulgasse il calendario giuliano spostando l'inizio dell'anno al 1° Gennaio questo era l'ottavo mese dell'anno. Ottobre, mese pienamente autunnale, segna la fine del ciclo vegetativo delle piante e cambiamenti importanti nella vita degli animali. Le foglie di gran parte degli alberi sia in città che in campagna cambiano lentamente colore, segno che il loro lavoro di sintesi è terminato. Interi boschi si colorano di giallo, arancio, rosso, marrone, uno spettacolo che è alla portata di tutti , tanti sono ancora i boschi che circondano la Capitale. Ad Ottobre - esattamente il 13 - i romani offrivano ghirlande di fiori, vino e olio al dio Fontus, dio delle fonti e dei pozzi. Figlio di Giano e della ninfa Giuturna aveva un altare consacrato ai piedi del Gianicolo. Ottobre è inoltre legato al ciclo annuale della vite, in particolare per la lavorazione delle uve e la fermentazione del mosto. In campagna inoltre finita la lavorazione dei terreni e raccolti gli ultimi tagli delle foraggifere ci si prepara alla semina del grano. Molti sono i frutti che questo mese ci regala, oltre alla già citata uva, troviamo castagne, noci, nocciole, mele e pere, giuggiole e le ultime pesche e susine. Nell'orto insalate, cicorie, spinaci, cavolfiori e broccoli, carote, fagioli già preannuncio di piatti più invernali sono il dono di Ottobre. Per gli appassionati questo mese è tempo anche di funghi, da raccogliere con sapienza e rispetto per il bosco e i suoi abitanti. È la festa dell’equilibrio ed è tempo di bilanci: possiamo veramente passare in rassegna i frutti che abbiamo raccolto dal nostro lavoro. È il periodo dell’aratura, attività da sempre accompagnata da numerosi e diversi riti locali per ringraziare il raccolto e propiziarsi gli dei e pregarli affinché donassero un inverno mite o non troppo aspro. È anche il tempo della vendemmia, che veniva anch’essa accompagnata da numerosi rituali grazie alla sua profonda valenza simbolica – la trasformazione dell’uva era vista come simbolo della trasformazione spirituale degli uomini che, come il vino viene chiuso nel buio delle botti e delle cantine, venivano iniziati ai riti misterici nel buio di santuari e templi sotterranei. Mabon è quindi una festa iniziatica, finalizzata alla ricerca di un nuovo livello di consapevolezza. È tempo di iniziare ad interiorizzarci, a viaggiare entro noi stessi accompagnati dal buio che avanza e che concilia alla riflessione sui misteri della trasformazione attraverso la morte, sempre portando in noi stessi il seme della rinascita.
Tratto da: http://www.ecocastelli.it/a/culti-tradizioni-e-curiosita-del-mese-di-ottobre/
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…LAVORO…
REGOLARIZZAZIONE DEL LAVORO DOMESTICO Sono lavoratori domestici coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro come ad esempio colf, assistenti familiari o baby sitter, governanti, camerieri, cuochi ecc.. Il lavoro domestico è soggetto a regole di regolarizzazione che sono davvero semplici ma fondamentali: il lavoro in nero presso il domicilio è sanzionato in modo molto severo e i contenziosi tra famiglie e collaboratori domestici relative alla mancata regolarizzazione vedono sempre la famiglia perdente. Credere che “costi meno” mantenere il collaboratore in nero non è assolutamente vero. La cifra che la legge impone a titolo di contributi è davvero piccola (spesso parliamo di meno di € 1,00 per ora lavorata) ma tutela la famiglia da eventuali contenziosi o da problemi anche più gravi legati, ad esempio, agli infortuni sul lavoro. Sappiamo tutti che gli infortuni in ambito domestico sono molto frequenti. Volete saperne di più e capire come regolarizzare il vostro collaboratore? Non esitate a contattarci: studieremo insieme la vostra situazione e troveremo la soluzione migliore per voi! Per informazioni: pozzoli@ideaagenziaperillavoro.it
PER SAPERNE DI PIÙ
Un ecosistema per l'imprenditoria sociale: ecco le strategie vincenti
L’economia sociale è la risposta al bisogno di creare una società più coesa, inclusiva ed integrata. Un recente studio della Commissione europea e dell'Organizza-zione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) dimostra ancora una volta la capacità di resilienza dell’economia sociale nell’adattarsi ai cambiamenti e alle sfide attuali e nell’individuare soluzioni innovative. Il compendio, pubblicato ad agosto 2017, racchiude un'analisi approfondita di 20 iniziative avviate nei Paesi membri UE ed esplora i diversi approcci politici che possono essere applica-ti nell'ottica di attivare un ecosistema adeguato allo sviluppo di imprese sociali. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB
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Curiosità divertenti e interessanti sull'Italia! L'Italia è un paese noto per i suoi stereotipi, ma c'è molto che probabilmente non sai su di loro, sulle tradizioni italiane ed altro. Qui sotto troverai alcune curiosità interessanti e alcune anche divertenti sull'Italia e sugli Italiani! 1. Gli italiani mangiano sempre la pasta? Beh, un sacco di gente pensa che gli Italiani mangino la pasta ad ogni pasto e ogni giorno solo perché la pasta è italiana e l'Italia è il suo primo esportatore, ma non è del tutto vero ... Non ogni Italiano mangia sempre la pasta, anzi, in Italia c'è un sacco di varietà di cibo e ci sono anche molti ristoranti di diversi paesi. 2. Perché gli Italiani parlano gesticolando molto? Gli Italiani parlano molto gesticolando e lo fanno per attirare l'attenzione di chi ascolta e per esprimersi meglio ed essere più "emotivi". Comunque è per lo più una tradizione. Ricorda: "il miglior modo per far diventare un Italiano silenzioso è legargli le mani". 3. Gli Italiani sono molto religiosi Gli Italiani prendono molto seriamente la religione, o almeno chi crede. Potrebbe sembrare strano ma una parte di loro si affida ad un'esorcista. Si contano circa 500000 visite a esorcisti ogni anno! Comunque il numero di persone religiose sta calando negli anni e ci sono sempre più atei. 4. Gli Italiani parlano "male" dell'Italia ma non vogliono che altri lo facciano Generalmente gli Italiani non hanno problemi a parlare dei difetti del loro paese e della loro gente, ma quando sono altri a criticare l'Italia molte volte se ne lamentano. Questo atteggiamento si può notare soprattutto nei social networks o su internet in generale.
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5. Le forchette sono arrivate prima in Italia di altre città europee a causa della pasta La forchetta è stata probabilmente inventata dall'Impero Romano Bizantino e iniziata a essere usata dai Romani e Greci come oggetto di lusso, ma con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente è scomparsa quasi del tutto. Grazie agli Italiani però, le forchette ricominciarono ad essere usate per mangiare meglio la pasta e si sono poi diffuse negli altri paesi europei. 6. La tradizione dell'aperitivo Gli Italiani sono molto tradizionalisti quando si parla dei pasti. Una delle abitudini che hanno è quella di prendere un aperitivo prima di cena. Praticamente è un'opportunità per incontrarsi e conversare mentre si mangia e si beve qualcosa. Di solito questo aperitivo viene preso nei bar e nei ristoranti e inizia all'incirca alle sei e può durare fino alle dieci di sera o anche di più. A volte è così saziante che può anche rimpiazzare la cena! 7. Il romanzo di Pinocchio è italiano Si, "Pinocchio", uno dei personaggi più conosciuti nella letteratura per bambini, è stato scritto da un'Italiano, Carlo Collodi. La stessa parola "Pinocchio" è una variante della parola Italiana "pinolo".
8. Gli Italiani non usano il telefonino durante i pasti Un'altra tradizione italiana durante i pasti è che solitamente gli Italiani non usano il celluare quando fanno pranzo/cena, soprattutto quando sono con parenti e amici. In realtà più che una tradizione è un gesto di buona educazione. In effetti, può sembrare maleducato stare al telefono piuttosto che parlare con le altre persone al tavolo. Tratto da: http://www.playbuzz.com/epicwander10/curiosit-divertenti-e-interessanti-sullitalia
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