Betania's Gazette numero 06

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n°6 – 27 maggio 2016


2001-2016 15 anni al Vostro servizio

EDITORIALE tailor e hand made N. 6

Basta parlare di Italia minore…rispetto a cosa, poi? L’esempio di Abbiategrasso Sono anni, molti, troppi anni che sento di parlare di “Italia minore”. Mi sono sempre chiesto, minore rispetto a cosa? A un’Italia maggiore, viene da rispondere. Maggiore con che parametri? Maggiore in base a cosa? E l’elenco delle domande potrebbe non finire... . Smettiamola, una buona volta, di parlare di un’Italia in contrapposizione a un’altra, quasi si dovesse fare una gara in cui, comunque, tutti ne uscirebbero perdenti. Stiamo assistendo, in questi anni, a una sempre più marcata “virata” verso un concetto di territorio, di destinazione omogenea; in altre parole prende sempre più piede la considerazione che ci sono fattori, diversi, che devono concorrere, assieme, a fare di un luogo una destinazione alla quale guardare sotto più punti di vista e che può proporsi sotto molteplici aspetti e, quindi, essere appetibile a più turisti. Cito un caso che sto imparando a conoscere bene, Abbiategrasso. Probabilmente la maggior parte di Voi non sa nemmeno dove si trova, Abbiategrasso e non ha la più pallida idea di cosa possa mai proporre, non essendo mai salito alla cronaca degli altari. Abbiategrasso è una cittadina di 32.585 abitanti (dato del sito del Comune) alle porte di Milano. Balza all’occhio che ha le caratteristiche per essere un territorio, un’Italia minore (alle porte di una grande città, che fagocita attenzione e turisti, come è ovvio), in altre parole un territorio di cui non prendersi troppo cura. Chiedo a Voi, che leggete questo editoriale, di prendervi la briga di fare una piccola ricerca su Abbiategrasso, di prendervi il tempo di scoprire che possiede un castello visconteo ancora ben conservato, che se ne parla già al tempo di Annibale, che è uno dei pochi comuni rurali a possedere uno stemma già nel 1400, che presenta un complesso monastico, il Convento dell’Annunciata, datato 1400, voluto da Galeazzo Maria Sforza a seguito di un voto formulato nel 1466 per essere miracolosamente scampato a un agguato militare. Se, poi, avete ancora un po’ di tempo, magari arriverete a sapere che esiste una pasticceria, Besuschio, datata 1845, che ottiene le tre torte della Guida Gambero Rosso, con 93 punti, piazzandosi seconda in Italia, che Carlo Cracco ha aperto presso i locali del Convento l’Ambasciata del Gusto, una vera eccellenza che vede per ogni evento un overbooking, che c’è una cooperativa sociale, Kairos, che produce un ottimo pane con una farina preparata in un antico mulino a pietra, e potrei continuare.

Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

Sede operativa via Manzoni 56 20900 Monza – MB tel. – fax 039 83 27 16 www.nonsolospesa.org clienti@nonsolospesa.org


2001-2016 15 anni al Vostro servizio

E se ci spingiamo poco fuori dai suoi confini, scopriamo che sempre una cooperativa gestisce la navigazione fluviale sul Naviglio o che a poca distanza c’è un borgo quale Morimondo, un autentico gioiello e, se andiamo poco oltre, troviamo Vigevano, con una delle piazze più belle d’Italia. Mi fermo, non vorrei annoiare o mandarvi in depressione raccontandovi un’Italia minore, quindi non parlerò del Parco del Ticino, dell’unico albergo che è un bike hotel e degli innumerevoli percorsi immersi nella natura, etc… Abbiategrasso rappresenta il classico territorio che non solo non è minore ma rischia di avere sovrabbondanza di proposte per più tipologie di turisti. Posso ben capire che Milano possa fare da catalizzatore ma al turista attento e desideroso di autenticità non potrà certo sfuggire che a pochissimi km da Milano (una decina) esiste un territorio che unisce natura, fiumi, enogastronomia, storia, cultura (perché non vi ho parlato del Festival del Teatro o di AbbiateGusto!!!). Questo è il classico esempio di un territorio forse poco consapevole, ma comunque ricco di segreti da scoprire (non vi ho parlato del cercatore d’oro quasi 90enne e della sfoglia d’oro del risotto di Gualtiero Marchesi). Potrei continuare ancora e ancora ma spero sia chiaro che definire un territorio “minore” è fare un torto a tutta la Nazione, a tutta l’Italia; smettiamola e iniziamo a parlare di destinazioni diverse, con caratteristiche diverse e per turisti diversi ma pensiamo all’Italia come un unico, immenso, serbatoio di emozioni e di esperienze, di comunità e persone con una storia da raccontare. Betania Viaggi cerca di fare questo, raccontare con i suoi tour l’Italia per quello che è, ricercando le pietre vive di un territorio e facendole conoscere. Viaggiare con Betania Viaggi è lasciarsi trasportare in un turbine di emozioni, muoversi a passo lento per entrare in armonia con persone e luoghi. Viaggiare con Betania Viaggi è sapere che, a prescindere da come si è partiti, si tornerà a casa più ricchi di prima… Vi aspettiamo,

Fabrizio

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MONZA – RESEGONE, IL PERCORSO Come ormai tradizione, la corsa parte alle 21.00 in punto dall’Arengario di Monza, allorché il giudice di gara dà il via alla prima squadra. Le partenze si susseguono ogni 20 secondi, prima tutte le compagini femminili, poi le miste, infine quelle maschili. Al di là di questa tripartizione, l’ordine di partenza è assolutamente casuale, estratto a sorte pochi giorni prima della competizione. Se si è fortunati, si può partire relativamente presto, ma se la dea bendata volta le spalle, c’è il rischio concreto di passare un paio d’ore in piazza prima che arrivi il vostro turno… Il percorso è sicuramente impegnativo, anche per i corridori più esperti. È lungo quasi quanto una maratona (circa 42 km), ma è molto più duro: oltre ai numerosi saliscendi, a una lunga discesa verso l’Adda, alla salita che da Calolzio porta a Erve e al sentiero di montagna che da Erve si inerpica fino all’arrivo, è da correre al buio, in un’ora del giorno (o meglio, della notte) del tutto inusuale per l’attività sportiva e con una temperatura che varia molto durante le ore di gara. Per non parlare delle condizioni meteo, che possono passare dal caldo umido di certe estati molto calde agli scrosci di temporale di altre molto piovose. Da Monza al Rifugio Alpinisti Monzesi è comunque un viaggio, che ciascuno interpreta a suo modo. I più esperti lo suddividono in quattro parti. Dal km 0 (Monza – Arengario) al km 20 (ristoro numero 4) Si parte in discesa, verso il Ponte dei Leoni, proseguendo poi in direzione nord costeggiando il Parco di Monza e attraversando il centro di Villasanta, di Arcore e di Usmate. Il fondo è asfaltato e senza variazioni altimetriche di rilievo. Sono poche le zone buie. Passata Usmate, si procede in direzione Carnate e poi Ronco Briantino. Cominciano le prime salitelle ma l’illuminazione resta discreta; si procede però sulla strada provinciale, ricca di traffico e di tutte le macchine e moto dei tifosi al seguito: è consigliabile procedere in fila indiana, se non si vuole finire investiti e chiudere già qui la propria corsa. I volontari dell’organizzazione presidiano tutti gli incroci e tutte le rotonde, si corre in assoluta sicurezza. Da Cernusco Lombardone, la strada sale decisamente verso Merate. E non smette per circa tre km. La salita è dolce e corribile ma non molla mai. L’avvicinarsi allo scollinamento è scandito dal tifo dei tanti appassionati riuniti in questo punto, complice il fatto che il ristoro 4 è posto in prossimità di un bar/birreria che resta aperto per tutta la durata della corsa. Gli atleti si fermano per un bicchiere d’acqua, i supporters ne approfittano per una birretta. Dal km 20 (discesa verso Calco) al km 32,2 (sottopasso di via dei Sassi a Calolziocorte) Dopo Merate la strada scende decisamente, passa alcune rotonde fino all’ampia curva a destra di Calco. Qui il passo è ancora sciolto e in discesa si procede spediti, ma l’illuminazione è scarsa, talvolta assente, e l’aria umida e fredda che sale dalla valle dell’Adda si fa sentire. Dopo la grande rotonda di Brivio, tra il 22° e il 23° km, la strada torna piana, aumentano le zone buie e il pubblico diminuisce decisamente. Siamo a metà gara e la fatica comincia a dare i primi segnali ai corridori. A Calolzio mancano ancora circa 8 km. In questo tratto l’umidità e l’aria fredda iniziano ad essere fastidiosi ma i corridori sono concentrati, il pensiero è rivolto al ponte sul fiume che collega Olginate a Calolziocorte: quel ponte è infido, essendo aperto verso il lago e quindi soggetto a raffiche di vento freddo. Superato quello, comincia tutta un’altra gara: qui spesso i supporters consegnano agli atleti un cambio, in modo che si possa affrontare l’aria umida della montagna con la maglietta asciutta e non imperlata di sudore: i rischi di crampi e di mal di stomaco sono dietro l’angolo per tutti. Soprattutto, da qui in poi conviene correre con la pila frontale: i tratti bui saranno più numerosi di quelli illuminati e, se la squadra è sola, senza altri concorrenti da avere come riferimento davanti, dovrà rischiararsi il cammino solo con mezzi propri.

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Dal km 32,3 (sottopasso di via dei Sassi a Calolzio) al 37,3 km (Piazza del Municipio a Erve) Questo è il primo tratto davvero impegnativo: in poco più di 4 km si passa dai 237 m. di altitudine di Calolzio ai 580 m. sul livello del mare di Erve. Quasi 350 metri di dislivello. Si corre su tornanti, rampe di pavé, scalinate buie e ciottolato. Con 33 km di gara già nelle gambe, proseguire a passo di corsa è davvero difficile. La fatica si fa sentire e tanti alternano corsa e camminata, molti di più sono quelli che camminano solamente! Anche la temperatura cambia, raffreddandosi ulteriormente. C’è però uno dei passaggi più spettacolari dell’intera corsa: il transito di fronte al Castello dell’Innominato, che – da solo – vale la strada fatta a piedi da Monza. Non c’è il tempo per ricordare le parole del Manzoni, la strada prosegue verso Erve con una serie di curve e controcurve scavate direttamente nella roccia: fosse giorno, si vedrebbe tutta la valle che scende a strapiombo alla nostra sinistra. E’ notte, e forse è meglio così, ci si concentra sulle luci di Erve che appaiono sempre più vicine. Un’ultima curva verso destra segna l’ingresso in paese, si attraversa il ponte sul torrente e si passa il cancello orario del Municipio, che deve essere raggiunto entro 4 ore e 15 dalla propria partenza. Chi non ce la fa, prende l’auto e torna a Monza, chi supera il cancello ha di fronte a sé la parte più impegnativa della gara. Dal 37,4 km (Piazza del Municipio a Erve) al traguardo (Capanna Alpinisti Monzesi) La Monza – Resegone è tutta in questi 4 km che separano il paesino di Erve dall’arrivo alla Capanna Monza. 4 km di sentiero di montagna. 4 km che vogliono dire quasi 600 metri di dislivello positivo e un tempo di ‘scalata’ di almeno 45 minuti, anche per i più bravi.

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Alla rotonda dove parcheggiano le ambulanze finisce l’asfalto e inizia il sentiero. Dopo 1 km scarso fatto di due salite molto ripide, la seconda delle quali ha una parte a gradini, si attraversa il ruscello che scende direttamente dalla cima del Resegone. E’ il punto che segna il tratto assolutamente più duro di tutta la gara: il famigerato ‘Pra di Ratt’, un km di scalata in cui la salita si fa ripidissima, spesso ci si deve aiutare con le mani, aggrappandosi alle rocce e alle radici degli alberi. La fatica è ripagata dallo spettacolo incredibile: giù, nell’oscurità della stretta valle di Erve, il nero delle montagne che viene va via intervallato dalle luci dei comuni affacciati sul lago di Lecco e, laggiù lontano, il cielo stellato all’orizzonte. Ancora una volta, non si ci si può fermare più di tanto a contemplare il paesaggio: spesso sono i rintocchi del campanile di Erve a riportare i corridori alla realtà, siamo tra le due e le tre di notte! Il lungo serpente degli atleti è ben visibile sulla costa della montagna, illuminato dalle torce frontali che salgono lente, lungo serpente di fatica, tenacia, dolore e forza. Lontano il silenzio, vicino le voci pacate e amichevoli degli altri corridori: un ‘ciao’ tra due corti respiri, un ‘forza’ smorzato dal fiato corto è quel che si riesce a dire. Ma ormai ci siamo: superato il forcellino, c’è l’ultimo ristoro e il sentiero spiana, alternando saliscendi per circa due km. Ancora qualche piccolo strappo da superare, poi il bivio dove un cartello indica che quella è la strada giusta per la Capanna. Siamo alle ultime centinaia di metri, che vengono percorsi da tutti tenendosi per mano. Il Rifugio degli Alpinisti Monzesi si intravede tra gli alberi, ancora due piccoli tornanti su ciottolato e ci siamo: ecco il traguardo, si salgono i tre gradini e finalmente ci si può riposare. La Capanna Monza è conquistata!

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B E TA N I A V I AG G I TURISMO SOCIALE 3.0 Le Strade del Teatro XXI Festival Internazionale di Teatro Urbano 1° GIORNO ABBIATEGRASSO

Incontriamo il tour leader nei pressi del Castello Visconteo…brindisi di benvenuto e degustazione di prodotti locali. Sistemate le nostre cose in albergo, alle ore 21.00, in prima fila per la dimostrazione teatrale “Fra…intendimenti d’amore” (1.5 h) La notte è ancora giovane...quindi ci rechiamo in una piccola locanda locale per la cena a tema medievale…magari accompagnati dai protagonisti della pièce teatrale… Rientro in struttura, pernottamento.

2° GIORNO

In mattinata… visita degustativa alla Pasticceria Besuschio (3 torte – “Gambero Rosso”). Andrea ci racconterà una storia lunga 170 anni, piena di gusto e di passione… (1.5h)

ABBIATEGRASSO

Pranzo libero alla ricerca del miglior street fooder fra i numerosi presenti… Alle 15.00 ripartiamo assieme…lasciandoci guidare da coloro che Abbiategrasso lo vivono tutti i giorni…e da tanti giorni… (1.5h) Alle 19.00 appuntamento per l’aperitivo… Serata a disposizione per poter seguire i numerosi eventi in programma. Pernottamento.

3° GIORNO MORIMONDO

Dopo la ricca colazione…tutti in sella… Alle ore 10.30 l’abate Antonio ci farà rivivere la storia millenaria di Morimondo…struttura cistercense unica al mondo…(1.5h) Per il pranzo ci affideremo ad una locanda tipica che, all’ombra dell’abbazia, ci stupirà con le eccellenze culinarie locali. Pedalando…rientriamo per salutarci, non prima di ricevere il dono offertoci dalla città di Abbiategrasso…

Scheda Tecnica di Viaggio DATE: 17/18/19 Giugno 2016 DURATA: 3 gg – modulabile. LOCATION: Abbiategrasso, Morimondo. OSPITI: Individuali e grandi gruppi. ACCESSIBILITÀ: Per tutti. ASSISTENZA SOCIO SANITARIA: Si – su richiesta. PILLOLE DI BENESSERE: Drammaturgia, Cibo d’eccellenza, vacanza verde, relax.

EXTRA: Personalizzabile in base alle esigenze individuali. LA QUOTA COMPRENDE: Transfer in Pullman; Pranzi e cene a base di tipicità locali d’eccellenza come de programma; 2 visite guidate e relativi ingressi; Aperitivo con degustazione di prodotti tipici; Brindisi di Benvenuto e Welcome kit; 2 pernottamenti in Dimora Storica. COSTI: Indicativamente €275,00 a persona.

INFO E PRENOTAZIONI Betania Viaggi di Betania s.c.s. o.n.l.u.s. - Aut. n. 16143 Prov. MB – Ass. RC 8827666 betania@betaniatravel.it - www.betaniatravel.it follow us on PROGRAMMAZIONE 2016 - 2017


MORIMONDO: LABORATORIO MEDIEVALE DI ARTE, CIBO E SCRITTURA

Ecco una splendida meta di un pomeriggio di primavera senza allontanarsi troppo da Milano. L'abbazia di Morimondo, dista infatti solo 30 chilometri dal centro città. Poco distante da Abbiategrasso, nel parco del Ticino, sorge l'abbazia di Morimondo, fondata nel 1136 da cistercensi provenienti da Morimond (a nord di Digione) e fin dai suoi primi decenni divenuta centro promotore della colonizzazione agricola a sud di Milano, un po' come le abbazie di Viboldone e Chiaravalle. La suggestiva piazzetta è dominata dal fianco della chiesa abbaziale di S. Maria. Meta turistica di rilievo per gli appassionati di storia dell'arte lombarda, oggi la struttura ha un ricco calendario di eventi e di manifestazioni allo scopo di contribuire al sostegno economico dell'Abbazia. La Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo sovraintende il mantenimento e la fruizione del prezioso sito. Tra gli scopi della Fondazione vi sono l'istituzione di un centro di documentazione sull'architettura e sull'agricoltura cistercense, l'allestimento di una biblioteca specializzata sulla cultura cistercense, la raccolta e la catalogazione delle fonti archivistiche dell'Abbazia, la creazione del centro di studi sullo Scriptorium morimondese, la programmazione di mostre, corsi e viaggi per approfondire la conoscenza della cultura nata nei monasteri, la realizzazione del Museo dell'abbazia, la tutela e valorizzazione degli arredi sacri della chiesa abbaziale. Il sabato e la domenica pomeriggio vengono effettuate visite all'intero complesso monastico senza la necessità di prenotazione. Sono oggi visitabili con gli operatori didattici della Fondazione il chiostro, la sala capitolare, le sale di lavoro dei monaci, la sala dei fondatori, il loggiato, il refettorio, il dormitorio; l'introduzione e la conclusione della visita avviene in chiesa, dove si punterà l'attenzione sul coro ligneo. Tra le varie iniziative organizzate in abbazia, nel corso del 2016, si terranno gli eventi Cibo del pellegrino (pomeriggi con i dolci e pranzi con i pasti dei pellegrini, tutti arricchiti con vivande tratte dal testo anonimo di provenienza veneta che in “La Cucina Medievale. Lessico, storia, preparazioni” di Enrico Carnavale Schianca è citato come codice Morimondo) e i pranzi medievali. La degustazione di semplici cibi medievali, in prevalenza dolci, avviene in piazza dell'abbazia e non necessita di prenotazione. Riguardo ai pranzi medievali con menu stagionale, composto in genere da tre portate, avvengono di solito nella sala capitolare e sono accompagnati da spiegazioni e commenti. Numerosissime sono le iniziative proposte. La straordinaria acustica della Chiesa la rende un ambiente ideale per concerti di musica classica e sacra oltre alle rassegne di canti corali proposti ogni anno secondo calendario. Mentre il Museo dell’Abbazia, grazie ai suoi operatori didattici, offre originali laboratori adatti ad adulti e ragazzi quali quelli di affresco, miniatura, erboristeria e scrittura medievale. Info: Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, piazza Municipio 6, 20081 Morimondo (Mi); tel e fax 02.94961919; www.abbaziamorimondo.it.


LE STRADE DEL TEATRO “XXI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI TEATRO URBANO”

La città è la somma dei tanti individui che la popolano, con le loro emozioni e le loro storie. Recuperare spazi urbani attraverso la cultura vuol dire anche recuperare spazi di condivisione tra quelle individualità che non sempre hanno la possibilità di entrare in contatto e parteci-pare a momenti di libero scambio e crescita. Guardiamo la città come un grande pianoforte, i cui tasti bianchi e neri si srotolano sulla strade, nelle piazze e negli anfratti. Quando uno dei suoi abitanti vi cammina, attraverso i suoi passi si possono percepire le storie che appartengono a quella via e a quella città. Non è sempre facile riuscire ad ascoltare tutto il suo vissuto, ci vuole un’antica magia che sappia dare vita a edifici inanimati e che possa restituire voce ai suoi “tasti”. Quell’antico rito magico oggi ancora ha un solo nome: Teatro. Il teatro urbano è una forma di spettacolo multidisciplinare che si svolge prevalentemente all’aperto; le vie, le piazze, i parchi, i cortili, i corsi d’acqua, gli edifici e i monumenti di pregio si trasformano in scenografie naturali capaci di far vivere ogni volta in maniera unica uno spettacolo sempre nuovo. Attraverso questa forma d’arte variegata la gente è invitata a riappropriarsi e a vivere gli spazi cittadini, che si trasformano da luoghi di passaggio a luoghi di incontro e di conoscenza. Gli spazi della vita lavorativa quotidiana assumono un aspetto completamente nuovo quando vengono utilizzati nel tempo della rappresentazione, che è il tempo sospeso della festa e dell’immaginazione condivisa. Colori, suoni, immagini, luci, personaggi, invadono luoghi conosciuti o nascosti, sviluppano atmosfere in cui quegli stessi spazi si rinnovano, sia che si tratti di edifici storici, sia di cantieri in evoluzione. Il Festival Internazionale di Teatro Urbano “Le Strade Teatro” giunge nel 2016 alla sua XXI edizione e coinvolge i comuni del Circuito Teatro dei Navigli: Abbiategrasso, Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Corbetta, Cusago, Boffalora sopra Ticino, Magenta, Mesero, Ozzero, Vermezzo, Zelo Surrigone. Anche quest’anno il Festival presenta spettacoli di diverso genere, che spaziano dal Nuovo Circo alla Danza Verticale, dalla Performing Art alla Commedia Visuale, dal Mimo allo Street Theater, dalla Commedia dell’Arte alla Prosa. “Le Strade del Teatro” è un festival senza frontiere che trova le sue origini in tutti i generi di rappresentazione sviluppatisi al di fuori degli edifici teatrali, in forme sia colte sia popolari, e ha continuato ad evolversi fino ai nostri giorni, inglobando i moderni apparati tecnologici e le estetiche contemporanee. Un Festival che si pone come innovativo, se pure legato alla tradizione. Il Festival “Le Strade del Teatro” promuove il teatro come strumento di integrazione tra cittadini di culture diverse, che si trovano riuniti e partecipi di uno stesso evento facilmente condivisibile. La dimensione della festa si allarga per unire le diverse fasce sociali che difficilmente si ritroverebbero in un teatro. Il teatro urbano invece porta arte e cultura nelle vie delle nostre città, in luoghi inusuali, per sfiorare il cuore di ogni spettatore di ogni età e di ogni cultura, regalando emozioni.


PROGRAMMA •

DOMENICA 29 MAGGIO – ORE 10.30 VERMEZZO – Piazza Comunale Tobia Circus “Equilibrium tremens” Uno spettacolo di equilibrismi e clownerie dal clima surreale. Parole d’ordine? Colpi di scena e trovate inaspettate! In scena Philip Sutil, un agile gentiluomo che ci sorprenderà con mirabili acrobazie utiliz-zando delle semplici scope.. Sfidando la forza di gravità, il nostro protagonista travolgerà il pubblico nel mondo dell’equilibrio e della leggerezza. Spettacolo per bambini e famiglie

VENERDì 3 GIUGNO – ORE 21.00 ABBIATEGRASSO – Teatro al Corso, Corso San Pietro 62 Centro Teatro dei Navigli “Sogno di una notte di mezza estate” Lo spettacolo – risultato finale del lavoro degli allievi diretti da L. Cairati ed E. Lomazzi – porta in scena un’irresistibile rivisitazione del Sogno di una notte di mezza estate. Facendo tesoro delle peculiarità dei ragazzi, la regia ha creato una commedia singolare, ricca di dia-loghi esilaranti e trovate inaspettate. Prosa Ingresso: 5€

VENERDì 10 GIUGNO – ORE 21.30 CASTELLAZZO fraz. di CORBETTA – Parco di Via Zara Five Quartet Trio “Bus Stop” Un frenetico impiegato, un assonnato operaio e uno spensierato personaggio sono i tre irresistibili protagonisti alla fermata di un autobus, che… diventa magicamente l’arena di un circo! Il pubblico sarà coinvolto in un mondo affascinante alla scoperta della più importante avventura della vita: scoprire il tesoro nascosto nelle diversità delle altre persone. Circo Teatro

SABATO 11 GIUGNO – ORE 17.00 CISLIANO – Masseria, Via Cusago 2 Tobia Circus “Equilibrium tremens” Uno spettacolo di equilibrismi e clownerie dal clima surreale. Parole d’ordine? Colpi di scena e trovate inaspettate! In scena Philip Sutil, un agile gentiluomo che ci sorprenderà con mirabili acrobazie utiliz-zando delle semplici scope.. Sfidando la forza di gravità, il nostro protagonista travolgerà il pubblico nel mondo dell’equilibrio e della leggerezza! Spettacolo per bambini e famiglie

DOMENICA 12 GIUGNO - ORE 21.30 ZELO SURRIGONE – Piazza Roma Five Quartet Trio “Bus Stop” Un frenetico impiegato, un assonnato operaio e uno spensierato personaggio sono i tre irresistibili protagonisti alla fermata di un autobus, che… diventa magicamente l’arena di un circo! Il pubblico sarà coinvolto in un mondo affascinante alla scoperta della più importante avventura della vita: scoprire il tesoro nascosto nelle diversità delle altre persone. Circo Teatro

GIOVEDì 16 GIUGNO - ORE 21.30 MAGENTA – Sagrato della Basilica di San Martino Cie Cirquon Flex “De l’autre côté” Una delizia che prende vita da questa straordinaria compagnia della Reunion: con suggestiva musica dal vivo un uomo e una donna spe-rimentano straordinari volteggi, acrobazie mozzafiato, fra trapezi, cerchi, pali,


ruote e mano a mano. Un vero percorso introspettivo, una lotta alla ricerca del proprio essere da cui si genera una sfida di due corpi, pronti ad esplorare qualsiasi limite. Nuovo circo

VENERDì 17 GIUGNO - ORE 21.30 ABBIATEGRASSO - Cortile Castello Visconteo Edoardo Siravo, Vanessa Gravina “Fra...Intendimenti d’Amore” In scena le mille sfaccettature dell’amore, raccontate attraverso poesie, pensieri, lettere e testi teatrali selezionati, tradotti e scritti da Alma Daddario e Vanessa Gravina, da un’idea di Edoardo Siravo. Un viaggio affascinante, tragicomico, tra il serio e l’ironico nel varie-gato e meraviglioso mondo di questo sentimento eterno. Prosa ingresso: 5€ - in caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso il Teatro al Corso di Abbiategrasso

SABATO E DOMENICA 18-19 GIUGNO ABBIATEGRASSO “La Città Ideale del Teatro Urbano” Nuovo circo, danza, teatro di strada e performance caleidoscopiche avvolgeranno le piazze, i parchi e i cortili della città, trasformandola in un palcoscenico a cielo aperto per un intero weekend!

MERCOLEDì 22 GIUGNO – ORE 21.00 ABBIATEGRASSO – Teatro al Corso, Corso San Pietro 62 Centro Teatro dei Navigli “Don Giovanni e le sue Donne” Un mito studiato e sviscerato dai più grandi artisti di tutti i tempi: Tirso de Molina, Molière, Mozart, Puskin. Lo spettacolo, risultato finale del lavoro degli allievi diretti da Alberto Oliva, porta in scena un originalissimo e divertentissimo Don Giovanni, da non perdere! Prosa - ingresso 5€

VENERDì 24 GIUGNO - ORE 21.30 VERMEZZO – uuartiere Tavolera, Piazza Giovanni Paolo II Jolies fantastiques “Les jolies fantastiques” Uno spettacolo al limite tra circo e teatro, dinamico, comico e acrobatico tutto al femminile. La storia di tre principesse che, in-ciampando nella realtà, condividono con il loro pubblico l’ironia sul mondo femminile. Lasciatevi catturare da comicità, sorprendenti acrobazie, danza aerea, lancio dei coltelli, verticalismo e giocoleria.. per un risultato irresistibile! Circo Teatro


CAFFÈ GRAO MACINATO - PACCO DA 250 GR - CAFFÈ MILANI Robusto al gusto, corposo al palato: un caffè che riempie i sensi. Il caffè apprezzato per la sua personalità intensa e decisa. Macinato ad hoc per moka, adatto anche a macchina espresso casalinga.

VUOI PROVARE LE NOSTRE RICETTE? Per un perfetto “Besuschino” (da realizzare utilizzando gli ingredienti che troverai nella rubrica “Oggi cucino io”) ti consigliamo un caffè anch’esso frutto dell’imprenditorialità e dell’eccellenza lombarde…normale o decaffeinato il risultato è scontato!!!

PURO BRASILE SANTOS CEREJA MADURA CAFFÈ MONORIGINE 100% ARABICA - LATTINA DA 12 CAPSULE (NESPRESSO COMPATIBILI)- CAFFÈ MILANI Milani ha selezionato le origini di caffè arabica più preziose, le ha torrefatte in piccoli lotti, seguendo una filosofia genuinamente artigiana, e ha evitato di miscelarle tra loro per rispettare e valorizzare le peculiarità di questi caffè straordinari: è nata, così la linea “Puro”, una selezione di caffè monorigine 100% arabica, dalle caratteristiche uniche e distintive, che permettono di viaggiare nella varietà sensoriale del caffè. Da oggi la linea “Puro“ è disponibile, come piccoli tesori racchiusi in scrigni preziosi, nelle capsule Milani. La monorigine BRASILE SANTOS CEREJA MADURA si caratterizza per un aroma delicato di pane tostato, un gusto omogeneo, dolce ed armonioso, particolarmente pulito. E' stata premiata con la medaglia d'oro all'International Coffee Tasting 2006. Capsule compatibili con macchine Nespresso® (il marchio Nespresso non è di proprietà di Milani s.p.a., ne di aziende ad essa collegate).

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TRADIZIONE GOLOSA: UN “BESUSCHINO” ACCOMPAGNATO DA MACARONS Sotto i portici di Abbiategrasso, si trova l'antica pasticceria e cioccolateria Besuschio, attiva dal 1845 e adesso orchestrata da Andrea Besuschio. Famosa per il "besuschino" (il caffè con crema di latte, panna e cioccolato puro, servito con cucchiaino di cioccolato fondente al 66%) si inserisce tra le caffetterie/pasticcerie più creative e prelibate d’Italia. La sapiente tradizione della famiglia Besuschio ci restituisce un parterre di prodotti artigianali eccellenti, in continua evoluzione e specchio delle stagioni. Fra i lievitati, ecco il Panettone classico con cedro, arancia e uva sultanina; il Fiori di Gianduia; il Pancannella, con con mandorle, nocciole e cannella; il panettone al Moscato farcito; l’incredibile Crackelè o ancora il cake di banane con all'interno il frutto caramellato. Ogni anno presentano ai loro clienti nuove collezioni, che affiancano quelle storiche. Stagionalmente, vengono messe a punto 25 ricette a base di pralinati al gusto di: nocciola, pistacchio, arachide, pecan, macadamia; Caramelle geleé artigianali al gusto di: frutto della passione, lampone petali di rose, passione rosmarino, caramello, vaniglia Tahiti, fave di Tonka; ganache al gusto delle varietà dei cioccolati da loro selezionati tra i migliori produttori del mondo; gelati con gusti raffinati e inconsueti: caffè bianco e cardamomo, arancia carota e basilico…Vi è venuto un certo languorino? Le ricette, naturalmente, sono assolutamente top secret ed appannaggio di artisti del gusto…ma proviamo a cimentarci in una delle specialità offerte da Besuschio che ben si accompagnerebbero al delizioso caffè simbolo della pasticceria…I Macarons…

Questi tipici dolcetti francesi dall'origine lontana, ormai sono famosi in tutto il Mondo. Sarà perché hanno ispirato Marc Jacobs per le borse Louis Vuitton o forse solo perché questi dischetti di meringa alle mandorle ripieni di crema al burro sono davvero deliziosi. Si possono farcire e colorare in qualsiasi modo, creando vere e proprie opere d'arte culinarie. INGREDIENTI - 200 gr. Farina di Mandorle - 200 gr. Zucchero a velo - 200 gr. Zucchero - 50 ml. Acqua - 5 Albumi - 1 punta Colorante alimentare Per la crema - 200 gr. Burro a temperatura ambiente - 140 gr. Zucchero a velo - 50 ml. Latte - 1 stecca Vaniglia


COME PREPARARE I MACARONS

1.

Setaccia la farina di mandorle con lo zucchero a velo in una ciotola.

2.

Versa lo zucchero e l'acqua in un pentolino e porta a bollore.

3.

Spegni il fuoco appena inizia a bollire.

4.

Monta metĂ degli albumi a neve ben ferma.

5.

Aggiungi delicatamente lo sciroppo agli albumi.

6.

Aggiungi il colorante alimentare e continua a montare.

7.

Aggiungi gli altri albumi al composto di farina di mandorle e mescola bene.

8.

Aggiungi delicatamente gli albumi montati, mescolando dal basso verso l'alto e amalgama bene.

9.

Metti il composto in una sac a poche e forma dei dischetti su una teglia rivestita di carta da forno.

10.

Lascia riposare per 20 minuti e inforna a 160° per 10 minuti in forno ventilato.

11.

A fine cottura lascia le meringhe altri 2 minuti con il forno semiaperto.

12.

Prepara la crema.

13.

Amalgama il burro con lo zucchero.

14.

Porta a bollore il latte con la stecca di vaniglia.

15.

Lascia raffreddare il latte e togli la stecca di vaniglia.

16.

Aggiungi il latte al composto di burro e zucchero e amalgama bene.

17.

Lascia riposare in frigorifero per 30 minuti.

18.

Quando i dischetti si saranno raffreddati farciscili con la crema.

19.

Accoppia i dischetti e lasciali riposare in frigorifero


BESUSCHIO’S STORY: PIU’ DI 170 ANNI DI DOLCEZZE DA GAMBERO ROSSO

In principio c’era Ambrogio, poi è stata la volta di Emilio, Giulio, Attilio ed ora Andrea: pasticceri dal 1845 intrecciano la loro arte con la tradizione abbiatense da ormai più di 170 anni. Cinque generazioni di pasticcieri che hanno saputo, nel tempo, diventare punto di riferimento per la pasticceria italiana, tanto da meritarsi per più anni consecutivi, niente meno che, le Tre Torte assegnate dal Gambero Rosso (massimo punteggio per la categoria). Besuschio vale, da solo, una gita ad Abbiategrasso. Che è una bella cittadina circondata da una ubertosa campagna, con monumenti rinascimentali, vicoli medioevali, monasteri e porticati, un piccolo delizioso centro storico ancora protetto dal fossato e dal castello viscontei. Ma Besuschio costituisce, di per sé, una vera e propria attrazione di livello internazionale. Non vi colpiranno solo l’eleganza degli ambienti, che si aprono sotto i portici quattrocenteschi della casa di famiglia, permettendovi di gustarne i prodotti in un ambiente caldo, accogliente e silenzioso ma saranno la qualità assoluta e la bellezza dei suoi prodotti a colpirvi. Fin dalle bellissime vetrine degli anni ’30, arredate sempre con grande stile, sono le creazioni di Andrea Besuschio ad attirare lo sguardo. I suoi dolci possiedono la semplice bellezza e la raffinata eleganza compositiva del miglior design italiano. E quando li assaggiate, la promessa implicita nella loro qualità estetica si dispiega nella composizione di gusti, aromi, fragranze e consistenze. Caramelle, pastiglie, drops, goccioline, gommose e medaglie di ogni forma e colore sono esposte in contenitori ad altezza di bambino. Non si limitano a curare l’altissima qualità di tutti i loro prodotti ma anche l’aspetto e il modo di presentarli nelle vetrine, dove le gelatine di vera frutta si affiancano alla frutta candita, i dragées alle praline, le violette e i garofani decorano, quand’è stagione, i vassoi di marrons glacés. Perché Andrea Besuschio è, innanzitutto, un grande artista, erede di una dinastia di pasticcieri che aprì la sua prima bottega nel 1845 e che ha tramandato segreti e una disciplina morale che ne fanno il miglior pasticciere d’Italia e uno dei migliori d’Europa. Andrea Besuschio è arrivato, da alcuni anni, in vetta alla classifica del Gambero Rosso grazie alla passione, alla professionalità e alla creatività di un pasticciere che è anche un grande maître chocolatier che conosce tutti i segreti del cacao e utilizza le migliori materie prime, lavorate secondo le migliori tecniche, per dare vita a ‘dolcezze’ uniche, nate dalla selezione di materie prime raccolte nei suoi viaggi e utilizzate durante l’anno per produrre dolci, praline, cioccolatini, gelati e un numero infinito di dolci che variano di stagione in stagione, di anno in anno, proponendo combinazioni inedite e affascinanti, accanto a ricette tradizionali come il panettone, l’antico “Pan de Mein” e i tradizionali lievitati, tutti rigorosamente con pasta madre. Così, ogni anno presentano ai loro clienti nuove collezioni, che affiancano quelle storiche. Stagionalmente, vengono messe a punto 25 ricette a base di pralinati, caramelle al gusto di frutto della passione, petali di rose, rosmarino, vaniglia Tahiti, fave di Tonka; ganache prodotte con le selezioni di cioccolati tra i migliori al mondo; gelati con gusti raffinati e inconsueti.


…LAVORO…

WELFARE AZIENDALE E NON SOLO

Per diversi motivi il Welfare Aziendale sta emergendo come una delle principali innovazioni del nostro sistema di sicurezza sociale. Motivi strutturali permanenti, che hanno a che fare con la peculiarità del Paese e motivi più recenti, determinati dalla lunga crisi iniziata nel 2008 e dal suo profondo impatto sulla vita di tutti. La crisi ha funzionato da acceleratore del cambiamento: ha accentuato la frammentazione della società mettendo in difficoltà le sue fondamentali reti di protezione (famiglia e lavoro); ha aggravato gli squilibri che frenano lo sviluppo del nostro sistema; ha fatto emergere nuovi bisogni di sicurezza sociale che non trovano risposta nei grandi istituti tradizionali del welfare pubblico I servizi al lavoro di Betania e del Consorzio Idea Agenzia per il Lavoro, nascono dall’ascolto della nuova domanda di protezione e di supporto generata da queste trasformazioni, domanda che induce le aziende ad assumere maggiori responsabilità verso i lavoratori e le loro famiglie e verso le comunità locali. CASE HISTORY: per una grossa S.p.A. con sede in Milano abbiamo gestito percorsi individuali di inserimento lavorativo, progettati ad hoc (caso per caso), per dare risposta alla richiesta di aiuto di alcuni dipendenti con problematiche di inserimento lavorativo dei figli, non solo disabili. Per informazioni: monza@ideaagenziaperillavoro.it

Link: http://www.ial-lombardia.org


PER SAPERNE DI PIÙ BenEssere ORGANIZZATIVO BenEssere Organizzativo è un progetto editoriale della storica casa editrice ESTE, che pubblica riviste professionali manageriali dal 1955. La piattaforma, online da aprile 2013, è uno spazio dedicato ai diversi aspetti che caratterizzano il cambiamento organizzativo e ai positivi effetti che genera sul benessere delle persone all’interno delle organizzazioni. Lo sviluppo del tema prevede l’approfondimento dei seguenti macroargomenti: •

l’ambiente di lavoro;

la cura delle persone;

i servizi alle persone;

le politiche retributive;

le politiche del lavoro;

il cambiamento organizzativo;

la CSR e la sostenibilità;

la valorizzazione delle differenze.

Il sito rappresenta uno strumento utile per chi in azienda decide le strategie di crescita e sviluppo, passando per l’organizzazione del lavoro delle risorse umane: imprenditori, direttori generali, responsabili organizzazione, direttori del personale. I contenuti delle diverse sezioni provengono da studi elaborati in sinergia con gli autori delle più prestigiose istituzioni accademiche italiane, da approfondimenti dal mondo economico e consulenziale, dai partner del progetto e dal mondo delle imprese. L’attività editoriale e convegnistica della casa editrice arricchisce la piattaforma di contenuti legati all’attualità di progetti, eventi, casi di studio. Anche il pubblico del sito, previa registrazione, può contribuire con commenti ai contenuti già pubblicati o proporre articoli a propria firma. Link: http://www.benessereorg.it/index.php Foto:


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