Betania's Gazette numero 05 by Betania

n°5 – 13 maggio 2016

2001-2016 15 anni al Vostro servizio

EDITORIALE tailor e hand made N. 5

Nonsolospesa.org Quando la cooperazione fa crowfunding Acquistare non è mai stato così bello! Sono tanti i modi in cui si possono compiere azioni “socialmente rilevanti”: Betania ne ha scelta una originale, Nonsolospesa.org. Apparentemente un sito di e-commerce di prodotti per lo più alimentari ma, a guardarlo bene, si scopre che è tutt’altro, è un moderno sistema di crowfunding che usa la spesa per fare promozione e aiuto sociale. Ci si registra, si acquistano i prodotti, si pagano e si ricevono direttamente a casa…fin qui tutto normale… L’innovazione arriva poco dopo aver fatto gli acquisti, quando si deve scegliere un progetto sociale da sostenere grazie alla propria spesa. Due sono i caratteri innovativi del portale: •

Crea reti tra le persone. All’atto della registrazione di un nuovo utente viene evidenziato se nel suo territorio esiste già un gruppo di persone che fanno acquisti tramite il portale e viene caldeggiata la sua adesione

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Alimenta nuove progettualità grazie alla creazione di un fondo di solidarietà (crowfunding). Il 2% dell’imponibile dei prodotti venduti confluisce in un fondo per interventi di solidarietà; l’atto dell’acquisto, assume ulteriore valore perché permette alle persone di riappropriarsi di parte del loro potere economico destinandolo a interventi sociali utili.

L’utente all’atto della registrazione sceglie il progetto cui destinare la propria quota di accantonamento: gli utenti che iscritti in forma singola scelgono uno dei progetti proposti; gli iscritti come componenti di un gruppo di acquisto registrato, aderiscono al progetto scelto dal gruppo.

Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

Sede operativa via Manzoni 56 20900 Monza – MB tel. – fax 039 83 27 16 www.nonsolospesa.org clienti@nonsolospesa.org

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Notevoli sono le ricadute di Nonsolospesa: •

Creazione di nuove opportunità occupazionali per soggetti deboli - dalla messa on-line del portale, abbiamo già inserito una giovane disabile a supporto della gestione amministrativa;

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Interventi di carattere sociale, finanziando progetti di solidarietà;

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I clienti del portale diventano attori dello sviluppo della comunità/territorio in cui vivono entrando a far parte di una rete attiva e dinamica, fattori sempre più importanti per una buona qualità della vita.

Acquistare tramite Nonsolospesa non è solo un atto di aiuto e sostegno, ma anche un vero atto di acquisto di prodotti che quotidianamente consumiamo; ecco perché sono importanti i criteri in base ai quali scegliamo produttori e prodotti:

qualità del prodotto. Cerchiamo prodotti salutari provenienti preferibilmente da agricoltura biologica o biodinamica prodotti con metodi naturali serietà dell’azienda. Ci rivolgiamo a fornitori che garantiscano metodi di lavoro rispettosi dell’ambiente (sistemi di produzione a basso impatto, attenzione all’imballaggio, al recupero delle acque) e dei lavoratori progetto oltre il prodotto. Scegliamo preferibilmente produttori che promuovono progetti di inclusione sociale/lavorativa (cooperative sociali in cui operano disabili o carcerati, aziende socialmente impegnate) Innovazione e attenzione sociale sono al cuore dell’attività di Betania: fare la spesa assume un valore etico ed è una efficace risposta al reperimento di fondi per realizzare progetti sociali. Il progetto che attualmente sosteniamo è il Progetto Estate dell’Associazione Opera San Francesco per i Poveri (http://www.operasanfrancesco.it/OSF/), che prevede la distribuzione ai bisognosi di un kit base composto da jeans, polo di sandali, per un valore di € 30,00. Acquistare non è mai stato così bello!!!!!

Fabrizio

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MONZA – RESEGONE, LA STORIA E LA CRONACA

“Colla partecipazione di dodici squadre si è svolta, la notte tra sabato e domenica, sul percorso Monza – Erba – Capanna Alpinisti Monzesi, la prima Marcia Turistica Autunnale promossa dalla Società Alpinisti Monzesi”, così era possibile leggere su Il Cittadino di Monza nell’autunno del 1924. La prima edizione della Monza – Resegone, infatti, andò in scena il 9 novembre 1924, collegando idealmente la sede sociale della Società Alpinisti Monzesi, ubicata in centro a Monza, con la Capanna degli stessi alpinisti monzesi, costruita ai 1173 metri di quota del Resegone ed ultimata nell’ottobre del 1910. Già all’epoca la manifestazione aveva le caratteristiche di “gara”, identificata come una manifestazione sportiva in cui si lotta con tutte le proprie forze per vincere o superare un avversario; l’evento era però anche “turistico”, in quanto manifestazione ricreativa e a scopo di svago. Fin da subito si pensò a una prova a squadre, con la particolarità, però, che a quel tempo le compagini erano composte da quattro elementi che non correvano ma dovevano rigorosamente procedere a ritmo di marcia. Già all’epoca la manifestazione era notturna, con partenza della prima squadra alle ore 22 in punto dall’Arengario e arrivo alla Capanna entro le sei ore dalla partenza, su un percorso che già allora passava per i paesi di Calolziocorte ed Erve, ricalcando abbastanza quello attuale. Condizione indispensabile per essere inseriti in classifica era che almeno tre dei quattro componenti la squadra arrivassero fino alla Capanna. L’abbigliamento degli atleti era in sintonia con gli usi e i costumi dell’epoca: scarponi da montagna chiodati, fasce avvolte attorno alla gamba dalla scarpa fin sopra il ginocchio, pantalone alla zuava, maglione e, buon ultimo, uno zaino in spalla che doveva contenere generi di prima necessità. Le strade percorse erano assiepate di spettatori che, nonostante l’ora tarda, dimostravano grande interesse e coinvolgimento alla gara applaudendo e incitando tutti i concorrenti, i quali – solo sul far del mattino – arrivavano al Rifugio Alpinisti Monzesi. Alla prima edizione del 1924 seguirono altre due manifestazioni, nel 1925 e nel 1926. Poi, a seguito della fusione della Società Alpinisti Monzesi con il C.A.I. per motivi politici, la manifestazione fu sospesa.

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Nel 1947, al termine della seconda guerra mondiale, ci fu la rifondazione della Società Alpinisti Monzesi e, con essa, la ripresa della gara sociale per antonomasia, la Monza – Resegone, che continuò ininterrottamente fino al 1955. La nuova sospensione, questa volta determinata da eventi di natura diversa (probabilmente il nuovo benessere sopraggiunto nel Paese e il conseguente abbandono progressivo della marcia verso forme di divertimento fisicamente meno faticose e impegnative), si protrasse per quasi vent’anni. La Monza – Resegone risorse dalle sue ceneri, come l’araba fenice, solo nel 1973, con la 13^ edizione, la prima dell’era moderna. La gara degli anni Settanta riprendeva la storica tradizione di collegare la sede della S.A.M. con la Capanna Monza ma si presentava sotto forme del tutto rinnovate: non si corre più in autunno ma in occasione della Sagra di San Giovanni, patrono di Monza. Per la precisione, la manifestazione sportiva va in scena il primo sabato precedente il 24 giugno, giorno dedicato alla festività di San Giovanni Battista. Non si marcia più ma si corre. E ora i concorrenti sono solo tre per ciascuna squadra; devono però arrivare al traguardo tutti assieme, pena la squalifica. Fino al 1998 (quasi incredibile a dirsi) la competizione era esclusivamente maschile; solo da quella data hanno potuto partecipare squadre miste ed è stato creato un trofeo ‘ad hoc’ per le squadre esclusivamente femminili. L’interesse per la corsa è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, complice anche il boom del running nel nostro Paese. Se nel 2010, alla cinquantesima edizione della corsa, si stabilì per la prima volta di accogliere 200 squadre, stabilendo il primato di partecipazione, già nella scorsa edizione – solo cinque anni dopo – i team accolti sono stati 300 e dieci in più saranno quest’anno, stabilendo ancora una volta un nuovo record di partecipazione, con quasi mille atleti che correranno sulle strade della Brianza, da Monza al Resegone. Possono iscriversi e partecipare atleti di tutte le età, purché maggiorenni. Il più giovane corridore del Resegone aveva un’età di 18 anni e tre mesi, il più anziano che abbia raggiunto la Capanna aveva superato le 71 primavere.

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B E TA N I A V I AG G I TURISMO SOCIALE 3.0 Walking in the Sky – Luce divisa e cieli stellati

Rientro a Tortona e termine del tour e dei servizi offerti.

1° GIORNO Al chiaror dell’arte Tortona, Val Staffora e cielo notturno Ritrovo a Tortona davanti al museo del Divisionismo. Inizio dell’avventura con i capolavori pittorici firmati Pellizza da Volpedo. Degustazione in pinacoteca di prodotti tipici. Prosecuzione in pullman privato verso il borgo di Volpedo e pranzo libero. A seguire visita guidata della pieve romanica e del borgo da dove si può ammirare l’atelier del Pellizza. Visita ai suggestivi borghi di Cà del Monte e di San Sebastiano Curone.Trasferimento e cena in hotel. Trasferimento all’Osservatorio per una singolare esperienza di astronomia e osservazione della volta celeste. Rientro in Hotel.

Scheda Tecnica di Viaggio DATE

Da marzo a settembre

DURATA

2 gg - modulabile

LOCATION

Tortona, Val Staffora, Cà del Monte, Salice Terme

OSPITI

Individuali e Piccoli Gruppi

ACCESSIBILITÀ ASSISTENZA SOCIO SANITARIA

Per tutti Si – su richiesta

PILLOLE DI BENESSERE

Cibo d’eccellenza, vacanza verde, relax

EXTRA

Personalizzabile in base alle esigenze individuali Transfer in Pullman

2° GIORNO

LA QUOTA COMPRENDE

Esperienze di cielo e di terra

Salice Terme e Osservatorio Mattinata dedicata alle coccole termali presso Salice Terme. Pranzo presso un locale tipico. Trasferimento presso l’Osservatorio Astronomico “Giacomotti” per l’esperienza osservativa del sole.

COSTI

Pernottamento in hotel Degustazione di prodotti tipici Accesso alle terme 2 esperienze in Osservatorio Indicativamente € 250,00

Info e Prenotazioni Betania Viaggi di Betania s.c.s. o.n.l.u.s. - Aut. n. 16143 Prov. MB – Ass. RC 8827666 betania@betaniatravel.it - www.betaniatravel.it follow us on PROGRAMMAZIONE 2016 - 2017

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Passeggiata Gastronomica All'eremo Di S. Alberto E Castello Perduto Di Pizzocorno

Escursione Storico-naturalistica Alla Scoperta Delle Specialità Oltrepadane Di Origine Monastica

Domenica 22 Maggio 2016 - dalle ore 10:00 alle ore 17:00 Via Italo Pietra - Moglie - Ponte Nizza (PV)

Questa escursione tra rigogliosi boschi di quercia e castagno porterà alla scoperta dell’affascinante ambiente che circonda l’abbazia medievale di S. Alberto di Butrio situata a 500 m. di altezza, in posizione panoramica sopra il rio Begna, un affluente del torrente Nizza. L’eremo è famoso per il suo ciclo di affreschi quattrocenteschi splendidamente conservati, ma anche per il mistero che circonda il suo ruolo all’interno del potente marchesato dei Malaspina.

Certo è che il luogo era così strategico da essere protetto da ben due castelli. Delle due rocche oggi solo quella di Pizzocorno conserva ancora strutture identificabili lungo la cosiddetta Strada Romana o del Barbarossa a ricordo del passaggio dell’imperatore fuggiasco per questi luoghi. L’opera del monastero è stata fondamentale anche per il patrimonio gastronomico dell’Oltrepò Pavese conservando e sviluppando produzioni che vanno dai formaggi vaccini e caprini alle conserve di frutta, dal miele alle castagne fino alle erbe selvatiche per uso farmaceutico e culinario. L’atmosfera incantata del luogo è tangibile anche nel percorso che scende a valle lungo il rio Begna, dove fenomeni erosivi hanno dato origine ad una specie di piccolo canyon con grotte ed anfratti che avevano ospitato S. Alberto ed i suoi confratelli prima della fondazione del convento.

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PROGRAMMA: Il ritrovo dei partecipanti è previsto per le ore 10:00 a Ponte Nizza (PV) in Via Italo Pietra davanti alla stazione dell’ex Ferrovia Voghera-Varzi per poi spostarsi in macchina in gruppo sotto la guida degli accompagnatori fino al punto di inizio della passeggiata. Quest’ultima percorrerà la mulattiera del Barbarossa e tratti del canyon del Begna restando in prevalenza tra i boschi. All’eremo di S. Alberto si effettuerà la visita guidata degli interni e si pranzerà con prodotti e specialità locali a tema. La passeggiata si concluderà verso le ore 17:30 al punto di partenza. Grado di difficoltà: medio-facile. Lunghezza totale 8 km. circa. Sono richieste scarpe da trekking e scorta d’acqua da utilizzare durante il percorso

PRENOTAZIONI: E’ RICHIESTA LA PRENOTAZIONE POSSIBILMENTE ENTRO LA SERATA DI VENERDI’ 20 MAGGIO 2016

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IL PREMIO Italia Travel Awards – è il premio nato per celebrare l’impegno e la competenza nel settore turistico italiano. E’ il riconoscimento più prestigioso, completo e ricercato nel settore dei viaggi e turismo, l’appuntamento annuale per eccellenza, una vera e propria notte degli Oscar, tutta dedicata all’industria turistica italiana. L'obiettivo di Italia Travel Awards è quello di incoraggiare e stimolare la professionalità nel settore dei viaggi e del turismo nazionale ed internazionale creando un evento annuale, unico e mai realizzato fino ad oggi in Italia. Protagonisti assoluti agenti di viaggio e viaggiatori che attraverso un sistema di voto libero e trasparente esprimeranno le loro preferenze per ognuna delle categorie in esame per decretare le eccellenze del mondo del turismo in Italia. Votazione Agenti di Viaggio Tutti gli agenti di viaggio esprimendo le loro preferenze per decretare i vincitori assoluti di ogni singola categoria legata al mondo dei viaggi, avranno la possibilità di vincere vacanze esclusive gentilmente offerte dai nostri sponsor. La votazione che si svolgerà online dopo aver effettuato la registrazione, sarà divisa in due fasi.Durante la prima fase dall’8 ottobre al 6 dicembre, si potrà esprimere liberamente il proprio voto all’interno di ciascuna delle categorie presenti. Al termine della prima fase di votazione, le aziende di ogni categoria, che avranno ricevuto il maggior numero di voti, saranno pubblicate e ricandidate per la seconda fase della votazione che sarà online dall 11 gennaio all’11 marzo 2016.

Votazione Viaggiatori Tutti i viaggiatori, esprimendo le loro preferenze per decretare i vincitori assoluti di ogni singola categoria legata al mondo dei viaggi, avranno la possibilità di vincere vacanze esclusive gentilmente offerte dai nostri sponsor. La votazione si svolgerà online dopo aver effettuato la registrazione, dall' 8 ottobre all’11 marzo 2016. Tutte le fasi di votazione si svolgeranno alla presenza di un notaio.

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COME FUNZIONA Votazione Agenti di Viaggio Tutti gli agenti di viaggio esprimendo le loro preferenze per decretare i vincitori assoluti di ogni singola categoria legata al mondo dei viaggi, avranno la possibilità di vincere vacanze esclusive gentilmente offerte dai nostri sponsor. La votazione che si svolgerà online dopo aver effettuato la registrazione, sarà divisa in due fasi. Durante la prima fase dall’8 ottobre al 6 dicembre, si potrà esprimere liberamente il proprio voto all’interno di ciascuna delle categorie presenti. Al termine della prima fase di votazione, le aziende di ogni categoria, che avranno ricevuto il maggior numero di voti, saranno pubblicate e ricandidate per la seconda fase della votazione che sarà online dall 11 gennaio all’11 marzo 2016. Votazione Viaggiatori Tutti i viaggiatori, esprimendo le loro preferenze per decretare i vincitori assoluti di ogni singola categoria legata al mondo dei viaggi, avranno la possibilità di vincere vacanze esclusive gentilmente offerte dai nostri sponsor. La votazione si svolgerà online dopo aver effettuato la registrazione, dall' 8 ottobre all’11 marzo 2016. Tutte le fasi di votazione si svolgeranno alla presenza di un notaio. CATEGORIE IN CONCORSO 15 Categorie e 43 premi per i migliori professionisti dell'industria turistica italiana. Categorie agenti di viaggio Categoria Tour Operator

- Miglior catalogo TO - Miglior sito Internet - Miglior booking - Miglior TO generalista - Miglior TO specialista - Miglior TO villaggi - Miglior TO ricettività

Categoria Destinazioni

- Migliore regione Italiana - Miglior ufficio del turismo - Migliore destinazione in assoluto - Migliore destinazione per natura, avventura e sport - Migliore destinazione culturale - Migliore destinazione mare - Migliore destinazione per attrazioni turistiche - Migliore destinazione LGBT

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Categoria Crociere e Traghetti

- Miglior compagnia crocieristica - Innovazione e varietà di prodotto - Miglior compagnia di traghetti

Categoria Assicurazioni

- Miglior compagnia assicurativa

Categoria Vettori

- Miglior vettore voli nazionali - Miglior vettore voli internazionali - Miglior vettore low cost - Miglior servizio di bordo

Categoria Trasporti

- Miglior compagnia ferroviaria - Miglior compagnia di autonoleggio

Categoria Ospitalità

- Miglior catena alberghiera - Miglior resort

Categoria GDS

- Miglior gds

Categoria Parchi a tema

- Miglior parco a tema

Categoria Social media

- Miglior pagina social aziendale

Categoria Associazioni

- Miglior associazione di categoria

Categoria Software turismo

- Miglior Software per il turismo

Categoria OLTA

- Miglior OLTA

Categoria Network

- Miglior network

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Farina di grano tenero tipo 0 biologica 1 kg - Lesca Simone

Grazie ad un metodo di coltivazione basato su rotazioni e concimazioni organiche, questo prodotto cerca di mantenere il più possibile inalterate quelle caratteristiche naturali come vitamine, proteine e fibre grezze, che dovrebbero essere proprie di tutti gli alimenti. Prodotto macinato con mulino a pietra.

LE RICETTE DI BETANIA: AGNOLOTTI PAVESI – BATA LAVAR

Gli agnolotti pavesi sono un tipo di pasta ripiena tipica della Lombardia meridionale. La ricetta di questa pasta ripiena ha subito l’influenza della cucina piemontese e di quella piacentina, caratteristiche di aree che sono confinanti con l’Oltrepò Pavese, dove questa pasta ripiena è molto diffusa. L’origine del nome è incerta: la tradizione popolare identifica l’ideatore della ricetta in un cuoco monferrino di nome Angiolino, detto Angelot. Gli agnolotti pavesi vengono serviti in diverse versioni: asciutti, con un condimento preparato insieme allo stufato, oppure in brodo d’oca. È un piatto tipico della tradizione natalizia. Il Bata Lavar è il nome caratteristico dell’agnolotto di Canneto Pavese. Si distingue per peso e le dimensioni notevoli, che impediscono di metterlo in bocca tutto intero. Nel passato, era usanza servire quattro Bata Lavar agli uomini, mentre alle donne e ai bambini ne spettavano solamente due.

Ingredienti Per la pasta: • • • •

500gr farina 3 uova intere 3 tuorli sale

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Per lo stufato: • • • • • • • • • • • • • •

1kg carne di manzo 1 bottiglia di buon vino rosso 50gr burro qualche cucchiaio olio evo cipolla aglio 2 carote piccole 1 costa sedano qualche grano di ginepro 1 pezzetto di cannella chiodi di garofano alloro sale pepe

Per il ripieno: • • •

150gr parmigiano 3 uova intere sale

Per la cottura: •

brodo di carni miste o vegetale

PROCEDIMENTO

La cottura dello stufato si esegue qualche giorno prima della preparazione degli agnolotti. Tagliare la carne a pezzetti regolari, metterla in un recipiente coperto a marinare nel vino con le verdure tagliate a pezzettini e con tutti gli aromi per almeno una notte. Sgocciolare le verdure, tritarle e metterle in un tegame con olio e burro. Scolare la carne, asciugarla ed infarinarla delicatamente. Rosolarla in tutte le sue parti. Il vino della marinata filtrato bollirlo in un tegamino a parte, aggiungerlo in modo da non far perdere il bollore della carne che deve cuocere per almeno 2 ore e 30 minuti a fuoco moderato. A carne ben cotta toglierla dal sugo di cottura, sgocciolarla e tritarla. Mettere da parte 3 cucchiai di carne tritata e aggiungerla al fondo di cottura, servirà per condire gli agnolotti.

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Per il ripieno Aggiungere alla carne tritata 3 uova intere, il formaggio grattugiato e aggiustare di sale. Amalgamare il tutto con cura e riporre in luogo fresco. Per la pasta Impastare la farina e le uova con un pizzico di sale e un goccio d’acqua tiepida. Lavorare a lungo in modo da ottenere una pasta liscia, quasi setosa. Oppure mettere gli ingredienti nella impastatrice a velocità 4(media) con gancio e farla funzionare per 10 minuti. Con l’aiuto di una macchina per la pasta preparare una sfoglia sottile larga circa 10cm e lunga 40 o 50cm. Confezionare gli agnolotti ponendo dei mucchietti di ripieno della stessa grandezza in fila sopra la pasta distanziandoli di circa 1cm ed in modo da poter ripiegare la sfoglia su se stessa per il lungo. La pasta deve aderire bene attorno al ripieno senza lasciare bolle d’aria, quindi rifilare la pasta lungo la saldatura e tagliare gli agnolotti con l’apposita rotella. La forma deve essere più o meno quadrata, evitare di lasciare troppo pasta attorno al ripieno. Spolverizzare gli agnolotti di farina e porli in un luogo fresco almeno per una notte. Nelle famiglie dei primi del novecento, quando la preparazione di questo piatto era riservato alle grandi occasioni, era concesso ai bambini l’onore di sistemare gli agnolotti ben in ordine su una tovaglia pulitissima. Dovevano essere sistemati in modo che fosse facili contarli: per dozzine o per decine. Al conto finale non ne doveva mancare neppure uno. Al momento del pranzo o della cena portare all’ebollizione il brodo di carne e buttare gli agnolotti, cuocere al dente. Toglierli dalla pentola delicatamente con la schiumarola e deporli in una zuppiera a strati coprendoli con il sugo di stufato o funghi in umido e manciate di parmigiano. Gli agnolotti devono essere serviti ben caldi per sprigionare tutta la pienezza del loro sapore. Nota La ricetta di questa pasta ripiena ha subito l’influenza della cucina piemontese e di quella piacentina, caratteristiche di aree che sono confinanti con l’Oltrepò Pavese, dove questa pasta ripiena è molto diffusa. L’origine del nome è incerta: la tradizione popolare identifica l’ideatore della ricetta in un cuoco monferrino di nome Angiolino, detto Angelot. Gli agnolotti pavesi si servono in diverse versioni: asciutti, con un condimento preparato con lo stufato, oppure in brodo d’oca. È un piatto tipico della tradizione natalizia. Il Bata Lavar è il nome caratteristico dell’agnolotto di Canneto Pavese. Si distingue per peso e le dimensioni notevoli, che impediscono di metterlo in bocca tutto intero. Nel passato, era usanza servire 4 Bata Lavar agli uomini, mentre alle donne e ai bambini ne spettavano solamente 2. La ricetta appartiene alla tradizione di famiglie pavesi da generazioni. La preparazione della pasta e del ripieno nonché il momento finale della “costruzione” dell’agnolotto richiede il rispetto di precise fasi di lavorazione nonché una manualità che si acquisisce con la pratica, ma non perdetevi d’animo: alla fine i vostri agnolotti strapperanno gli applausi dei commensali.

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I MULINI DELL’ALTA VALLE STAFFORA Da tempo immemorabile gli abitanti della Valle Staffora si sono avvalsi dell’aiuto dei mulini per polverizzare il loro frumento al fine di ridurlo in farina e, quindi, in pane. Anticamente erano molto diversi da quelli che sono stati visti a funzionare fino al secolo scorso. Dopo il mortaio i nostri antenati adottarono l’uso di frantumare le loro sementi o frutti essiccati fra due pietre delle quali una restava ferma e l’altra la facevano ruotare sopra la prima avendo cura di fare arrivare fra le due i semi da frantumare. Abbiamo detto semi e non grano perché a quei tempi il grano non ne producevano molto in quanto dava poca resa, producevano in maggior quantità il farro, la spelta, il miglio, la segale e altre sementi di minor pregio. Queste venivano miscelate e dopo averle frantumate producevano il cosiddetto “pane di mistura”. Con lo stesso sistema macinavano, dopo averle opportunamente essiccate, le castagne, le fave ed i ceci. Queste macine venivano azionate con la forza umana o con l’ausilio di asini o muli i quali dopo essere stati legati ad una stanga di legno facevano muovere la macina con un andamento circolare intorno al proprio asse. Il più antico mulino della Valle Staffora del quale abbiamo avuto conoscenza, attraverso una testimonianza scritta, è stato quello di Cagnano, alla periferia di Varzi; ci informa l’abate Wala, rettore del Monastero di San Colombano di Bobbio, nell’elencare i beni del monastero nell’ 862 e citando lo xenodochio di Caniano che: “…Nello stesso luogo vi è un mulino dal quale escono 20 moggia, da cui si devono trarre 12 pasti per i poveri ogni primo giorno del mese…” Nei secoli successivi ne sono nati molti altri sparsi per tutta la valle, diventando sempre più moderni, utilizzando l’acqua come forza motrice in sostituzione di quella animale. I feudatari locali ne costruirono almeno uno per ogni feudo, ma passando il tempo divennero sempre più numerosi, fino ad esservene quasi uno per ogni frazione. L’autorizzazione alla costruzione dei mulini la concedeva il feudatario, anzi, ne rimaneva proprietario e lo dava in gestione ad altri; i sudditi avevano l’obbligo di servirsi del mulino che gli era stato assegnato, diventando così una fonte di reddito per il feudatario stesso. In Varzi nel basso medioevo sono stati costruiti tre mulini, ciò è stato possibile perché i Malaspina in seguito alla famosa divisione del 1275 (dalla quale si formò il marchesato di Varzi e quello di Godiasco) misero come clausola nella divisione stessa, la costruzione di un canale derivato dallo Staffora molto più a monte del borgo, che giungesse fino alle mura di difesa del castello per poi rientrare nello stesso Staffora. Tangente a questo canale, sfruttando il dislivello dell’acqua, venne costruito un mulino vicino al castello (nei pressi delle scuole elementari di Varzi) chiamato “mulino del borgo”.

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Un secondo mulino fu costruito a sud della torre dell’orologio; questo, potendo sfruttare un notevole dislivello dell’acqua, fu costruito con due ruote, una più in alto e l’altra più in basso. L’acqua quando finiva la sua funzione di spinta sulla prima ruota a pale, cadeva sulla seconda con la forza sufficiente per far girare anche la seconda. Ogni ruota di questo mulino faceva girare due macine, una di queste non era usata per i grani, ma per folare i tessuti logori al fine di poterli ritessere. Ancora adesso la via che dalla chiesa dei Rossi porta agli antichi mulini è chiamata “vicolo del Follo”. Il terzo mulino di Varzi era il mulino della Pieve, chiamato così perché era posto in fianco all’antica Pieve – ora chiesa dei Cappuccini -. Anche questo era alimentato dal canale artificiale costruito dopo il 1275, sappiamo che nel XV secolo era già in funzione, si ha notizia che nel 1514 fu dato in gestione ai fratelli Guidobono dall’arciprete Miserengo “purché si impegnino a versare quattro staia di frumento all’anno.” Anche questa terza struttura aveva due ruote a pale, in questo caso la seconda non era collegata a macine, bensì alle macchine dell’officina per la lavorazione del ferro. Una terra ricca di storia che ha conservato numerose testimonianze di essa….visitala con noi!!!

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…LAVORO… UN AIUTO PER LA TUA FAMIGLIA Assistente familiare, colf e babysitter: Idea Agenzia per il Lavoro è diventata oggi punto di riferimento per molte famiglie che sono alla ricerca di figure qualificate, professionali, serie e di fiducia. Il Consorzio da oltre 10 anni opera in questo settore e l’esperienza maturata nel tempo è garanzia di professionalità nella selezione delle figure richieste. Idea Agenzia per il Lavoro e Betania accompagneranno le famiglie nella ricerca della persona più adatta alle necessità ed esigenze espresse e nel suo inserimento in casa. Su richiesta è possibile chiedere servizi amministrativi: cedolino, MAV e contratto di lavoro. Il personale verrà selezionato e presentato previo colloquio conoscitivo e verifica delle competenze. Per informazioni: monza@ideaagenziaperillavoro.it

Link: http://www.ial-lombardia.org/famiglia/

PER SAPERNE DI PIÙ LAVORO SOSTENIBILE E INVECCHIAMENTO IN BUONA SALUTE La Commissione europea e l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), hanno lanciato la campagna paneuropea di durata biennale dal titolo "Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età". La campagna è rivolta alle imprese europee e persegue quattro obiettivi: • lavoro sostenibile e invecchiamento in buona salute dall'inizio della vita lavorativa; •

prevenzione dei rischi lungo tutto l'arco della vita lavorativa;

•

aiuto ai datori di lavoro e ai lavoratori per gestire la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;

•

scambio di informazioni e buone pratiche.

Link: https://www.healthy-workplaces.eu/it

Sede operativa via Manzoni 56 20900 Monza – MB tel. – fax 039 83 27 16 www.nonsolospesa.org clienti@nonsolospesa.org