Betania's Gazette numero 11

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n°11 – 5 agosto 2016


2001-2016 15 anni al Vostro servizio

EDITORIALE tailor e hand made N. 11

Opera San Francesco per i Poveri e Nonsolospesa.org: Missione Compiuta…la prima…adesso avanti!!!! #lacooperazionecorreinalto

Amici carissimi, saprete tutti certamente che da questa estate abbiamo deciso di sostenere il Progetto Estate di Opera San Francesco per i Poveri, che prevede di donare un kit di abbigliamento (t-shirt, pantaloni, sandali) del valore di € 30,00 alle persone assistite da Opera. Grazie al Fondo di Solidarietà di Nonsolospesa.org abbiamo donato € 120,00 a Opera per l’acquisto di 4 kit. Grazie ai Vostri acquisti questo è stato possibile! Nonsolospesa.org, il portale di e-commerce e crowfunding di Betania, ha dimostrato di essere una realtà, di essere capace di generare welfare, di sostenere progetti di solidarietà. L’acquisto dei prodotti dal portale ha alimentato il fondo che ha reso possibile a Betania di effettuare la prima donazione. Sono, siamo tutti molti contenti che il progetto nato un anno fa, tra mille fatiche, ha raggiunto il primo importante traguardo. Il contributo dato a Opera San Francesco per i Poveri è, se si vuole, poca cosa ma io credo assai significativa: è il primo passo, il primo obiettivo raggiunto e, lasciatemelo dire, aver effettuato la prima donazione a Opera San Francesco per i Poveri, cui Betania è molto legata, ci riempie di soddisfazione. Tre sono i desideri che vivono in me, in questo momento: 1. Far in modo che il portale Nonsolospesa.org diventi sempre più utilizzato e generi sempre più sostegno alle iniziative di solidarietà, grazie a maggiori acquirenti e acquisti; 2. Continuare a sostenere Opera San Francesco per i Poveri con i prossimi acquisti; 3. Far in modo che, anche attraverso il nostro piccolo aiuto, Opera San Francesco per i Poveri sia sempre più conosciuta, apprezzata, sostenuta. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

Sede operativa via Manzoni 56 20900 Monza – MB tel. – fax 039 83 27 16 www.nonsolospesa.org clienti@nonsolospesa.org


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Opera San Francesco per i Poveri è stata fondata dai Frati Cappuccini di Viale Piave (Milano) nel 1959. La finalità è assicurare servizi di prima accoglienza ai poveri e agli emarginati della città; la mission è ridare dignità e speranza attraverso la condivisione e la solidarietà. A chi è in condizione di bisogno, Opera San Francesco per i Poveri offre gratuitamente il proprio aiuto e assicura: vitto, vestiti, docce, cure mediche, oltre a servizi di ascolto e orientamento relativi a problemi di integrazione sociale. Nel corso del 2015, grazie alla generosità di chi la sostiene, Opera San Francesco per i Poveri ha offerto gratuitamente 794.000 pasti, 66.500 docce, 12.770 cambi d’abito, 33.400 visite mediche e accolto 25.247 persone. Per avere maggiori informazioni: www.operasanfrancesco.it Grazie, a Tutti, per aver reso possibile la nascita, la crescita, l’azione di Nonsolospesa.org. Continuate a sostenere e a far conoscere il progetto: aiuterete Betania nella sua mission di inserimento lavorativo di persone svantaggiate e contribuirete a sostenere progetti di solidarietà. Ai prossimi aggiornamenti, con stima,

Fabrizio

Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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BRAND TELLER LA PORTA D’INGRESSO PER DIVENTARE NARRATORE DEL GUSTO

A CHI SERVE •

AZIENDE o Per migliorare l’accoglienza dei visitatori. o Per dare un nuovo tono alle fiere. o Per migliorare l’azione dei venditori. o Per creare una comunicazione innovativa e nuove relazioni con i clienti. ENTI DEL TURISMO, CONSORZI E AUTONOMIE LOCALI o Per generare figure professionali innovative. o Per coinvolgere le guide turistiche nella promozione dei prodotti tipici. o Per valorizzare prodotti e territori. SOMMELIER E GUIDE TURISTICHE o Per evolvere nella professione attraverso nuove tecniche di comunicazione. o Per generare nuovo business nella propria attività. o Per prepararsi ai livelli superiori di brand ambassador e guida sensoriale.

CONTENUTI Brand teller costituisce la dimostrazione di come la comunicazione dei prodotti e dei loro territori, eseguita mediante la relazione diretta con i clienti, possa essere innovata diventando più efficace, perché coinvolgente e divertente. Il programma è basato sui segmenti formativi realizzati dal Centro Studi Assaggiatori per i Narratori del gusto, partendo dalla base di rigore della psicologia sensoriale. Ecco una struttura tipo: • • • • • • •

la caccia dei segnali deboli di un prodotto la psicologia del gioco hai naso? Sensory Box la comunicazione dei Narratori del Gusto il profilo descrittivo semantico le mappe sensoriale e la loro costruzione la memoria sensoriale

IL CERTIFICATO Ai partecipanti che superano le prove viene rilasciata l’abilitazione di Brand Teller DOVE E QUANDO Data: 16 settembre 2016 – dalle 9 alle 18 Sede: Confcooperative Lombardia – Via Fabio Filzi 17, Milano (a pochi passi dalla Stazione Centrale e dalla fermata della metro) Numero massimo partecipanti: 25 Costo: € 250,00 oltre IVA (€ 305,00) comprensivo di supporti didattici Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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B E TA N I A V I AG G I TURISMO SOCIALE 3.0 #Franciacorta, #Montisola…la terra dei sapori dimenticati!

MATTINA

PRANZO

Il nostro viaggio inizia presso Iseo…cittadina incastonata fra le verdi colline e le onde turchesi…il traghetto ci porterà a Peschiera Maraglio dove ci attenderà la navetta che ci accompagnerà sulle pendici dell’Olimpo della Franciacorta…Il Santuario della Madonna della Ceriola accoglie i visitatori con una vista mozzafiato…avvolti dal silenzio e rapiti dal paesaggio ci rilassiamo… Dopo una breve passeggiata, da Cure veniamo accompagnati a Sensole…piccolo borgo di pescatori dove pranzeremo con le specialità del lago…all’ombra del piccolo isolotto di San Paolo riscopriremo una cucina basata su tradizioni antichissime, che ancora oggi riesce a sopravvivere…silenzio…relax…cibo d’eccellenza! Dopo pranzo una breve passeggiata ci condurrà a Peschiera… ci imbarchiamo…. è il tempo di scoprire “l’oro liquido” della Franciacorta…

POMERIGGIO

A poca distanza dal lago sorge una delle più antiche aziende che ha trasformato il vino da una bevanda ad un’esperienza indimenticabile…lasciandoci incuriosire dalla storia centenaria della cantina visiteremo il Museo del Vino della Franciacorta, per poi degustare il tanto desiderato “oro liquido” …#relax.. #gusto…#eccellenza… Provate a dimenticare…non sarà facile!

Scheda Tecnica di Viaggio DURATA: 1 gg – modulabile.

LA QUOTA COMPRENDE:

LOCATION: Milano

Transfer con traghetto – A/R; Transfer in minibus A/R Montisola; Pranzo tipico in Ristorante a Sensole; Ingresso al Museo del Vino e visita guidata dell’azienda; Esperienza di degustazione in Cantina Storica; Assicurazione medico bagaglio.

OSPITI: Individuali e piccoli gruppi. ACCESSIBILITÀ: Per tutti. ASSISTENZA SOCIO SANITARIA: Si – su richiesta. PILLOLE DI BENESSERE: relax, curiosità, glamour, location esclusive, degustazione, lago… EXTRA: Mini crociera sul lago, cena a Bordo, Pernottamento in Dimora Storica…e molto altro ancora!

COSTI: Indicativamente €69,90 a persona (minimo 2 partecipanti)

INFO E PRENOTAZIONI Betania Viaggi di Betania s.c.s. o.n.l.u.s. - Aut. n. 16143 Prov. MB – Ass. RC 8827666 betania@betaniatravel.it - www.betaniatravel.it follow us on PROGRAMMAZIONE 2016 - 2017


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CONCERTO IN OCCASIONE DELL’APERTURA DEL FESTIVAL “NOTE DI STELLE” - 10 agosto 2016

Quando: mercoledì 10 agosto Tipologia: evento di osservazione astronomica in occasione della tradizionale “Notte delle stelle cadenti di San Lorenzo” Costo di partecipazione: 12€/persona (la quota è relativa alla sola serata di osservazione astronomica) Scaletta attività: • ore 21.00 - Apertura della biglietteria • ore 21.30 - Inizio concerto “Anton Mobin + Riipus” (luogo - Anfiteatro) Anton Mobin - Musicista improvvisatore con un approccio sperimentale. Utilizza apparati strumentali autoprodotti, che chiama “camere preparate” nei quali sono combinati microfoni e oggetti. Col tempo l’oggetto fabbricato è divenuto lo strumento col quale Anton ha sviluppato una tecnica personale, un approccio intuitivo ed energico. Musica di percussioni improvvisata, musica concreta, improvvisazione libera, rumore minimalista, picco di intensità e frammenti di suono autonomi estrapolati dal loro contesto, sono gli elementi che caratterizzano le sue performance. • ore 22.30 - all'esterno della struttura saranno raccontate le principali costellazioni tipiche del cielo estivo, con particolare riferimento ai miti e alle peculiarità degli oggetti racchiusi in quelle costellazioni. • ore 23.15 - Osservazione guidata dei principali oggetti celesti visibili al telescopio: pianeti (Marte e Saturno), stelle, stelle doppie, nebulose, ammassi stellari e galassie. • ore 00.30 - Termine delle attività

Il programma delle attività potrà subire variazioni dovute a necessità organizzative LA PRENOTAZIONE è OBBLIGATORIA

Per informazioni e prenotazioni: Segreteria - Planetario e Osservatorio Astronomico (Loc. Cà del Monte, Cecima, PV) Dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30 (In caso di mancata risposta da parte della nostra Segreteria, sarete richiamati non appena possibile) telefono: 327.7672984 – 327.2507821 - e-mail: osservatorio@osservatoriocadelmonte.it

Le prenotazioni via mail saranno ritenute valide solo se inviate entro 24 ore dall’inizio delle attività e se confermate dalla Segreteria. Per comunicazioni urgenti fare riferimento ai recapiti telefonici. In caso di maltempo o cielo nuvoloso, l'attività dell'Osservatorio astronomico avrà comunque luogo. Le osservazioni verranno sostituite con la proiezione di filmati astronomici, immagini di oggetti del profondo cielo e simulazioni della volta celeste sotto la grande cupola centrale del Planetario.

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GLI EFFETTI DI CHRISTO UN MESE DOPO…

88 milioni di euro: questo è l’ammontare complessivo degli incassi sul Lago d’Iseo in quei 16 giorni in cui è stata allestita l’opera d’arte ambientale “The Floating Piers”. Guadagni alle stelle, e ora? Un’analisi a quasi un mese di distanza dallo smantellamento dell’opera di Christo e Jeanne-Claude. Basterebbe quel numero, 88 milioni di euro, a far girare la testa. A tanto ammonta, a conti fatti dalla società Jfc Tourism & Management, il fatturato totale creato dalla presenza dell’installazione The Floating Piers, sul Lago d’Iseo. Christo come Re Mida, dicono in molti, e così titolano le edizioni locali: il suo pontile giallo ha letteralmente trasformato in oro le sponde che ha toccato. In due settimane circa, il guadagno giornaliero medio totale realizzato dalle attività ricettive – dalla ristorazione agli esercizi commerciali – è stato di 4,2 milioni di euro, il 76,5% in più del fatturato abituale nello stesso periodo dell’anno. Ne hanno beneficiato un po’ tutti, persino le 109 cantine del consorzio Franciacorta, visitate da 124.700 persone, quasi il 38% in più dell’anno scorso, con un incasso totale di 10,5 milioni di euro. Si tratta di un successo oltre le aspettative, che già erano alte. Basti pensare che a marzo 2016 la stessa Jfc, incaricata di “stimare” il valore dell’evento di Christo e il suo impatto sul territorio, aveva immaginato un indotto di 49 milioni di euro complessivi, generati da poco meno di 700mila presenze previste. Alla fine, sulle passerelle sul Lago d’Iseo hanno camminato 1,2 milioni di persone. “Christo è stato una benedizione”, dicono negozianti, ristoratori, albergatori e chiunque abbia beneficiato del gran flusso di persone. Molte voci del settore turistico sostengono che Floating Piers sia stato più utile di Expo e che parecchi di quelli che sono venuti a vedere l’installazione ambientale torneranno. Ed è questa la parte più complessa da analizzare dell’intera faccenda: perché tanto è evidente l’impatto positivo avuto sul territorio dall’installazione di Christo, quanto è difficile prevederne gli effetti e la ricaduta spalmati in una prospettiva temporale. C’è un dato incoraggiante, che proviene ancora dal primo studio effettuato da Jfc, quello precedente all’evento: qui si calcolava un aumento del “brand value” del Lago d’Iseo, stimandolo “dopo Christo” (ci si perdoni il facile gioco di parole) a 5 miliardi di euro. Ora, il valore di un marchio territoriale è un valore “virtuale”, ma compitato incrociando dati reali e proiezioni realistiche: considerando il successo planetario avuto dall’intervento dell’artista bulgaro, s’intuisce quanto la posta sul tavolo possa essere alta e quanto tutto quello che verrà dopo, a livello di strategie di comunicazione e marketing, ma anche di progettualità vera e propria, debba essere valutato e messo in atto con estrema attenzione.

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Le presenze nelle strutture ricettive – alberghi e b&b – durante quei 16 giorni sono quasi raddoppiate e nella quasi totalità dei casi (circa l’87%) si trattava di nuovi clienti, ovviamente venuti apposta per partecipare a un evento che sempre di più si è configurato come una immensa performance collettiva. L’opinione degli operatori è che i visitatori torneranno: il che è auspicabile e possibile, ma è evidente che vadano create le giuste condizioni. Se la cultura si è dimostrata essere un ottimo catalizzatore, perché non continuare su quella strada? Ancora un dato, in questo senso, offre uno spaccato interessante: la presenza media nelle strutture ricettive è stata di 1,6 giorni, ovvero il tempo necessario per raggiungere il lago (e sulla logistica sono state evidenziate le maggiori criticità), percorrere la passerella galleggiante, pernottare e tornare indietro. Un turismo culturale mordi-e-fuggi, che porta risultato nell’immediato e in virtù del legame con un attrattore di notevole importanza, ma che evidenzia una “debolezza” intrinseca al territorio e alla sua offerta, ancora – tutto sommato – poco convincente per il visitatore. In sostanza, The Floating Piers – al di là dell’essere stato un colpo di fortuna inaspettato – è un case history che certamente appassionerà ancora per molto chi si occupa di economia della cultura e di sviluppo del territorio, dovrebbe far partire una riflessione dal territorio stesso: da luogo d’indubbia bellezza paesaggistica a collettore di progetti artistici d’ampio respiro. (tratto da Artribune.com) Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA AL PEPERONCINO

Condimento a base di Olio Extra Vergine di Oliva aromatizzato al Peperoncino - 250ml Prodotto da Biolevante – Andria (BA) Un tocco di stile e di originalità per i piatti per sorprendere i tuoi ospiti a tavola. Perfetto per condire piatti a base di legumi, pasta come puttanesca, boscaiola e la tradizionale con “aglio, olio e peperoncino”.

LE RICETTE DI BETANIA Montisola e i suoi segreti…pieni di gusto!

La sardina essiccata del lago di Iseo è un Presidio Slow Food molto particolare. In realtà non è una vera sardina (che vive nel mare), ma un Agone, un pesce pelagico stanziale presente in tutti i grandi laghi alpini; con il più noto pesce di mare, ha in comune la forma. La pesca avviene di notte, con la calate delle reti (sardenere) al tramonto, ad almeno 200 metri dalla riva, ancorandole a delle boe e issandole all’alba successiva. Come già accennato, il pescato è subito eviscerato, lavato in acqua corrente e lasciato sotto sale per almeno 48 ore, trascorse le quali il pesce viene esposto al sole per trenta/quaranta giorni. Storicamente gli agoni erano essiccati su rami di frassino o carpino piegati ad arco (archèc) e legati alle estremità perché mantenessero la forma; su questi fili si infilavano le sardine. In alcuni casi gli archèc erano posizionati direttamente sulle barche dei pescatori. Oggi si utilizzano strutture più grandi e moderne, costituite da assi di legno e ganci metallici cui sono appesi i pesci, poste su appositi terrazzi ombreggiati.

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Una volta essiccati, i pesci si disponevano in contenitori di legno e venivano pressati con pesi in modo da espellere il grasso. Gli agoni venivano poi ricoperti con olio di oliva e si lasciavano maturare fino a quando non diventavano dorati; a quel punto erano pronti per essere consumati. Oggi si utilizzano contenitori d’acciaio, ma il procedimento è rimasto invariato. In questo modo le sardine si conservano anche per qualche mese, superando anche l’anno se si ha l’accortezza di cambiare l’olio ogni nove/dieci mesi circa.

La ricetta…”Aole seche de Montisola”! Ingredienti: • • • •

200 g. di aole essiccate di Montisola, 1 Kg. di cipolle, ¼ di aceto, 1 bicchiere di olio extravergine di oliva del Sebino,

Procedimento: Risciacquare le alborelle in più acque. Scaldare in padella 8 cucchiaia di olio , fare saltare il pesce a fuoco vivace per 10 minuti girandolo dopo 5, mondare e affettare a velo le cipolle e cuocerle nel restante olio extravergine di oliva per 1 ora bagnando se bisogno con acqua calda. Quando sono cotte, regolare di sale unire le alborelle e bagnare con l’aceto, mescolare con cura per amalgamare i sapori. Per questa ricetta, ci vogliono aole essiccate con metodi tradizionali dai pescatori lacustri. Buon appetito!

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Curiosità – Olio d’Oliva…nella Storia! L’ olivo coltivato o domestico deriva dall’olivo selvatico o oleastro che cresce nei luoghi rupestri, isolato o in forma boschiva, e dai cui minuscoli frutti si trae un olio amaro il cui uso è, però, sempre stato limitato. I Greci conoscevano diverse varietà di olivi selvatici cui davano nomi diversi, agrielaìa, kòtinos, phulìa; i Romani invece, le riunivano tutte sotto la denominazione oleaster, che è poi quella passata nel vocabolario botanico moderno. La patria di origine dell’olivo va con ogni probabilità ricercata in Asia Minore: infatti, mentre in sanscrito non esiste la parola olivo e gli Assiri ed i Babilonesi, che evidentemente ignoravano questa pianta e i suoi frutti, usavano solo olio di sesamo, l’olivo era viceversa conosciuto da popoli semitici come gli Armeni e gli Egiziani. Non solo, anche nei libri dell’Antico Testamento l’olivo e l’olio di oliva sono spesso nominati : basti pensare che la colomba dell’arca porta a Noè un ramo d’olivo colto sul monte Ararat, montagna dell’Armenia. La trasformazione dell’oleaster in olivo domestico pare sia stata opera di popolazioni della Siria. Molto presto l’uso di coltivare l’olivo passò dall’Asia minore alle isole dell’arcipelago, e quindi in Grecia: lo Schlieman riferisce di aver raccolto noccioli d’oliva sia negli scavi del palazzo di Tirino sia in quelli delle case e delle tombe di Micene e, nell’Odissea, troviamo scritto che Ulisse aveva intagliato il suo letto nuziale in un enorme tronco di olivo. Le zone della Magna Grecia dove più florida era la coltura dell’olivo erano quelle di Sibari e di Taranto; nell’Italia centrale, si segnalavano in primo luogo il territorio di Venafro, quindi la Sabina e il Piceno, mentre nell’Italia del nord erano famose le coste della Liguria.

Le olive venivano raccolte, a seconda dell’uso cui erano destinate, in periodi diversi: ancora acerbe (olive albae o acerbae), non del tutto mature (olive variae o fuscae), mature (olive nigrae). Si raccomandava di staccarle dal ramo con le mani ad una ad una; quelle che non si potevano cogliere salendo sugli alberi, venivano fatte cadere servendosi di lunghi bastoni flessibili (in greco ractriai), sempre ponendo la massima attenzione a non danneggiarle. Alcuni aiutanti raccattavano e riunivano le olive battute che, solitamente venivano macinate il più presto possibile. In Grecia l’olio era generalmente prodotto dai proprietari stessi degli oliveti che spesso procedevano anche alla sua vendita; il mercante di olio si chiamava elaiopòles o elaiokàpelos.

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La vendita al dettaglio non si praticava solo in campagna o nelle botteghe; era ugualmente attiva nell’agorà, dove venivano trattate le merci più diverse. I mercanti erano installati in baracche, sotto umili tende o, più comunemente, all’aperto, ma questa situazione migliorò ben presto quando furono edificati i primi portici. Per quanto riguarda l’Italia, è importante sottolineare che la presenza di noccioli di oliva in contesti archeologici e documentata fino al Mesolitico. Tali attestazioni non significano necessariamente che già in epoca preistorica l’olivo venisse coltivato, anche perché all’esame dei noccioli non è possibile stabilire se si trattasse di olivastri oppure di olivi domestici. Il vero problema, dunque, non è stabilire a quando risalga la presenza dei primi olivi in Italia, dato che certamente si trattava di piante che esistevano da molto tempo, almeno in forme selvatiche, quanto piuttosto definire il periodo in cui è cominciata la loro coltivazione in età storica, momento importante che segna l’inizio dello sfruttamento razionale delle campagne, tipico della civiltà urbana. Per quanto riguarda l’ambito alimentare l’olio è sempre stato uno dei prodotti principali dell’antichità classica. Nel mondo romano non si usava altro condimento per cucinare, e per condire le insalate si utilizzava l’olio migliore: particolarmente rinomati erano l’olio verde di Venafro, come attestano Marrone, Plinio, Orazio e Stradone, e quello della Liburnia in Istria; pessimo era considerato l’olio africano che veniva usato esclusivamente per l’illuminazione. Non mancavano allora, come oggi, le contraffazioni, se dobbiamo credere ad una ricetta di Apicio che insegnava a contraffare l’olio della Liburnia utilizzando un prodotto spagnolo. In epoca imperiale le olive si servivano in tutte le cene, anche in quelle più importanti: come diceva Marziale, esse costituivano sia l’inizio che la fine del pasto, venivano cioè, sia portate come antipasti, sia offerte quando, finito di mangiare, ci si intratteneva a bere. Solitamente erano conservate in salamoia, ben coperte dal liquido, fino al momento di usarle, poi si scolavano e si snocciolavano tritandole con vari aromi e miele. Le olive bianche venivano anche marinate in aceto e, condite in questo modo, erano pronte all’uso. La prima fase della preparazione dell’olio d’oliva consisteva nello schiacciamento dei frutti. La mola olearia assomigliava a quella granaria, essendo anch’essa costituita da due pietre cilindriche, una Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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fissa, il bacino o sottomola, l’altra mobile, la mola verticale: l’operazione di schiacciamento era seguita in modo assai semplice, facendo rotolare una pietra cilindrica avanti e indietro sopra le olive poste in un contenitore. Il “frantoio” romano, puntualmente descritto da Columella (I sec. d.C.) era di un tipo assai simile a quelli usati anche in età moderna. Sulla base dei dati disponibili è possibile proporne una ricostruzione più che plausibile. In dettaglio, gli elementi componenti la macchina dovevano essere i seguenti: 1. Base in muratura, superiormente concava, per meglio alloggiare la sottomola. 2. Sottomola – sostegno verticale in legno dove è infilata la stanga. L’inserzione di questa nel sostegno doveva prevedere la possibilità di regolare l’altezza della mola per non schiacciare i noccioli delle olive 3. Disco della mola, costituito da una pietra cilindrica che l’uso deforma leggermente in senso troncoconico. Il disco è inserito nella stanga in modo da poter girare sia intorno al sostegno centrale, sia attorno al proprio asse. Il disco della mola era mantenuto nella posizione corretta per mezzo di cunei in legno (clavi) 4. Stanga, la cui estremità è collegata ai finimenti che imbrigliano l’asino sottoposto alla mola. 5. Quando il perno centrale veniva fatto ruotare, i rulli giravano rapidamente a una distanza regolabile sopra il recipiente che conteneva le olive era così possibile separare la polpa senza schiacciare i noccioli. 6. Dopo la frangitura, le olive venivano pressate. Per questo secondo passaggio in antico venivano usate presse a trave, simili a quelle usate per il vino. Sembra che la pressa a trave abbia avuto origine e si sia sviluppata nella civiltà egea, dove la coltivazione delle olive era già diffusa agli inizi dell’età del bronzo, ma non si sa con certezza a quale epoca risalga.

Per sottolineare l’importanza dell’olio ricordiamo che sotto il regno di Costantino (IV secolo d.C.) nella capitale dell’Impero esistevano 250 forni per il pane e ben 2300 distributori di olio che fornivano ai cittadini l’olio per cucinare, per la cosmesi, per i massaggi e la cura del corpo alle terme, per la palestra, per accendere le lucerne, ecc. Durante il Medio Evo l’olio d’oliva divenne assai raro e prezioso, tanto da essere considerato in alcuni casi come denaro contante. A partire infatti dal V° secolo, i controlli statali sull’olio iniziano a diminuire fino a scomparire quasi del tutto. Sono gli ordini religiosi a possedere la maggior parte degli olivi ancora coltivati e l’olio si trova solo alla mensa dei ricchi, ma soprattutto degli ecclesiastici. A partire dalla fine del Medio Evo il panorama dei paesi affacciati sul Mediterraneo tornò a coprirsi di oliveti e il commercio oleario raggiunse nuovamente l’importanza dei traffici antichi. Navi cariche di barili d’olio e carovane di animali da carico che trasportavano olio contenuto in otri di pelle partivano dalle regioni olearie per raggiungere il Nord Europa.I nomi degli oli e dei centri produttori più famosi erano conosciuti e ricercati in tutto il continente. E’ questo il periodo d’oro dell’olio d’oliva della Riviera Ligure di Ponente. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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Questi traffici coinvolsero precocemente anche il Nuovo Mondo, dove all’esportazione dell’olio seguì la trasmissione delle tecniche di coltura dell’olivo e di produzione olearia, secondo il meccanismo che aveva già permesso la diffusione dell’olivo in tutto il bacino del Mediterraneo. Assieme con l’olivo si è diffusa nel mondo una civiltà alimentare, frutto della saggezza e dell’esperienza di 6000 anni, riscoperta dalla scienza contemporanea e battezzata Dieta Mediterranea. Oggi per evitare disturbi cardiocircolatori, per rallentare i processi di invecchiamento e per vivere meglio e con miglior salute le ricerche mediche suggeriscono di mangiare le verdure, la frutta, le carni bianche e, soprattutto, di condire ogni alimento con olio d’oliva. •

Struccante per gli occhi

Anche il trucco più pesante non potrà resistere alla potenza idratante dell’olio d’oliva. Tamponate dolcemente con un batuffolo di cotone o con un dischetto struccante e vedrete che ombretto, mascara e eyeliner avranno vita breve. •

Idratante per la pelle

Si potrebbe pensare che usare l’olio d’oliva per idratare la pelle possa lasciarla unta e grassa. Nulla di più falso: se applicato in piccole dosi penetrerà in profondità, idratando la pelle senza ostruire i pori. •

Tonico per i capelli

Oggi il mercato offre un’infinità di oli per capelli: c’è solo l’imbarazzo della scelta ma come alternativa possiamo utilizzare qualche cucchiaio di olio d’oliva caldo sui capelli ancora umidi, massaggiando delicatamente il cuoio capelluto e strofinando sui capelli fino all’estremità. Lasciamo agire per una mezz’ora e i nostri capelli saranno lucenti e ben nutriti. •

Olio da bagno

Aggiungete qualche goccia del vostro olio essenziale preferito a 4-5 cucchiai di olio d’oliva e avrete ottenuto una soluzione da bagno personalizzata dalle sorprendenti capacità idratanti. •

Per la rasatura

Viscoso e idratante l’olio d’oliva aiuta il rasoio a scivolare meglio sulla pelle consentendo una rasatura più delicata e meno irritante.

Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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Psoriasi e altre irritazioni

L’olio di oliva lenisce prurito, bruciore e più in generale l’irritazione della pelle e rappresenta un valido aiuto nella cura delle eruzioni cutanee. Può essere anche usato nelle dermatiti da pannolino dei neonati per un rapido sollievo. Un uso regolare e frequente di olio d’oliva può anche essere utile nel trattamento di forme lievi di psoriasi. •

Lenitivo per la gola

Se vi attende un lungo congresso in cui sarete il relatore principale o vi accingete a partecipare una serata canora, inghiottire un cucchiaino di olio d’oliva prima della performance lubrificherà la gola. Questa soluzione è ottima anche per lenire il prurito dato dall’arrossamento e per lubrificare bocca e tonsille. •

Labbra secche e screpolate

Se volete dire addio a labbra secche e screpolate potete mescolare insieme olio d’oliva e cera d’api fusa, in un rapporto di 1:1, aggiungendo una goccia del vostro olio essenziale preferito. Otterrete così il vostro burro di cacao personalizzato. •

Contro il mal d’orecchio

Questo è forse il rimedio della nonna più famoso al mondo. Qualche goccia di olio d’oliva caldo è un rimedio efficace e veloce per lenire un forte mal d’orecchio. Per curare le infezioni invece può essere utile un infuso di olio d’oliva e aglio schiacciato da filtrare e applicare nell’orecchio malato. •

Trattamento dei pidocchi

In passato l’olio d’oliva era il trattamento naturale più utilizzato per combattere le infestazioni dei temutissimi pidocchi poiché in grado di sciogliere l’esoscheletro dei parassiti e di soffocare quelli più resistenti. Passate accuratamente il pettinino per pidocchi, poi frizionate dell’olio sui capelli ancora umidi e lasciate agire per almeno 6/8 ore coprendo con una cuffia da doccia. Applicate poi una lozione a base di aceto di mele e lasciate agire per tutta la notte. Al mattino lavate accuratamente i capelli e passate nuovamente il pettinino per rimuovere le uova rimaste. •

Trattamento per le unghie

Utilizzatelo per idratare le fastidiose cuticole delle unghie oppure aggiungete un paio di cucchiai di olio d’oliva in una ciotola con acqua tiepida ed immergetevi le mani alcuni minuti prima della manicure. •

Boli di pelo

L’aggiunta di ¼ di cucchiaio d’olio di oliva al pasto di Micio lo aiuterà ad espellere più facilmente i fastidiosi boli di pelo. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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Lucido per mobili

Grazie all’olio d’oliva potrete eliminare la polvere dai vostri mobili e nello stesso tempo conferire loro nuova lucentezza. Aggiungetene un cucchiaio a ¼ di tazza di limone ed otterrete un ottimo prodotto per la pulizia delle superfici in legno. •

Lucido da scarpe

Se siete amanti delle scarpe in pelle e vi piace che siano sempre lucide e morbide allora l’olio d’oliva fa al caso vostro. Dimenticatevi di prodotti maleodoranti e di dubbia qualità: prendete un panno morbido, qualche goccia d’olio e il gioco è fatto. •

Nutriente per cuoio

Oltre a lucidare perfettamente le nostre scarpe, l’olio di oliva può essere utilizzato per ridare vita agli articoli in pelle usati, che hanno perso elasticità e morbidezza. E’ ottimo per ricondizionare vecchi guanti, selle e sedili. Impiegherà più tempo a penetrare nel cuoio rispetto ai prodotti convenzionali, ma il risultato sarà altrettanto efficace. •

Lucido per acciaio inox

L’olio d’oliva è ottimo per lucidare le superfici in acciaio inox o in rame. Per prima cosa pulite accuratamente la superficie da lucidare lasciando che si asciughi bene, poi prendete un panno morbido e pulito, versateci sopra un filo d’olio e frizionate energicamente con movimenti circolari la superficie da lucidare. Il risultato sarà garantito. •

Lubrificante per cerniere

Se la porta della cucina cigola fastidiosamente e non avete in casa nessun lubrificante spray, niente di meglio dell’olio d’oliva. E’ naturale, di facile utilizzo e altrettanto efficace. Pulite accuratamente le cerniere con un batuffolo di cotone ben intriso di olio e il noioso cigolio sparirà in un baleno. •

Carburante per lampade

Se vi trovate in montagna e siete rimasti al buoi senza torce e senza candele, potrete usare l’olio d’oliva per alimentare una lampada. Esistono in commercio innumerevoli modelli di lampade ad olio ma se volete divertirvi e sentirvi anche solo per un quarto d’ora proprio come MacGyver potete costruirvene una da soli. Procuratevi una piccola bottiglietta in vetro, tipo quella dei succhi di frutta, e riempitela d’olio. Praticate sul tappo un forellino, dove inserirete lo stoppino che dovrà essere ben fermo. Lasciate che lo stoppino sia completamente imbevuto d’olio e la vostra lampada sarà pronta all’uso.

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Togliere la vernice

Se avete appena terminato di riverniciare il cancelletto in giardino e le vostre mani ricordano la tavolozza di un pittore, non preoccupatevi: strofinate le mani con una soluzione di olio d’oliva con l’aggiunta di un po’ di sale o zucchero e vedrete che la vernice andrà via rapidamente lasciandovi le mani morbide ed ben idratate. •

Per rimuovere etichette o adesivi

Tamponate dell’olio d’oliva su un adesivo o un’etichetta, lasciate agire qualche minuto e voilà il gioco è fatto. Verrà via senza lasciare alcun residuo sulla superficie. •

Per rimuovere le gomme da masticare

Se vostro figlio al ritorno da scuola, vi mostra una massa informe colorata appiccicata tra i capelli, non preoccupatevi: non servono rimedi drastici come le forbici. Basterà applicare dell’olio d’oliva sulla gomma da masticare e lasciare agire per 5-10 minuti e poi potrete toglierla senza problemi. •

Pulire misurini e cucchiai

L’olio d’oliva è ottimo per rimuovere da posate o misurini residui di sostanze appiccicose quali miele, marmellata, zucchero o sciroppi. Dunque, la prossima volta che gusterete dell’ottimo olio d’oliva ricordate che non è solo buono da mangiare ma che è anche un impareggiabile alleato nella vita di tutti i giorni…

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Speciale convenzioni

Lavori in un’azienda che ha a cuore il benessere dei suoi lavoratori e che sviluppa politiche di Responsabilità Sociale di Impresa e di Welfare Aziendale? Il Consorzio Idea Agenzia per il Lavoro e Cooperativa Betania propongono alle aziende convenzioni gratuite per erogare ai dipendenti servizi a un prezzo convenzionato. Un esempio? Le nostre convenzioni per l’erogazione dei servizi alle famiglie, con prezzi scontati. Idea Agenzia per il Lavoro è diventata oggi punto di riferimento per molte famiglie che sono alla ricerca di figure qualificate, professionali, serie e di fiducia. Idea Agenzia per il Lavoro e Betania accompagnano le famiglie nella ricerca della persona. Su richiesta è possibile chiedere servizi amministrativi: cedolino, MAV e contratto di lavoro. Il personale verrà selezionato e presentato previo colloquio conoscitivo e verifica delle competenze. Per informazioni: pozzoli@ideaagenziaperillavoro.it

Visita il sito Idea Agenzia per il Lavoro

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Per saperne di più

LAVORO STAGIONALE E VOUCHER Il periodo estivo, soprattutto nei settori legati alla stagionalità, può comportare l’esigenza per i datori di lavoro di ricorrere a prestazioni di lavoro accessorio, per far fronte ad eventuali “picchi di lavoro” stagionali. Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono le attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7.000 Euro nel corso di un anno civile (3.000 Euro in caso di precettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno del reddito), annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati. Sempre nel limite complessivo di 7.000 Euro, le prestazioni di lavoro accessorio possono essere eseguite nei confronti di ciascun singolo committente, imprenditore o professionista, per compensi non superiori a 2.000 Euro, rivalutati annualmente sulla base dell’indice ISTAT (la limitazione di 2.000 Euro per ciascun committente, non trova applicazione per il settore agricolo). Il Decreto legislativo n. 81/2015 ha abrogato i limiti oggettivi e soggettivi per l’espletamento di prestazioni di lavoro accessorio, previsti dalla precedente normativa. Attualmente il lavoro accessorio può dunque essere svolto da qualsiasi soggetto (disoccupato, inoccupato, lavoratore autonomo o subordinato, pensionato, studente, percettore di prestazioni a sostegno del reddito) nel rispetto dei limiti economici sopraindicati. La sola eccezione riguarda il settore agricolo in cui il lavoro accessorio è ammesso: •

per lo svolgimento di attività agricole di carattere stagionale, nelle aziende con volume d’affari superiore a 7.000 Euro esclusivamente se il prestatore è un pensionato o un giovane con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritto ad un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritto ad un ciclo di studi universitario; nelle aziende con volume d’affari inferiore a 7.000 Euro che possono utilizzare qualsiasi soggetto in qualunque tipologia di lavoro agricolo, anche se non stagionale purché non sia stato iscritto l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

Le modalità di remunerazione per le prestazioni di lavoro accessorio sono del tutto peculiari in quanto il pagamento avviene mediante i c.d. voucher lavoro. Il valore nominale di un voucher lavoro è pari a 10 Euro ed è comprensivo della contribuzione (pari al 13%) a favore della gestione separata INPS, di quella in favore dell’INAIL per l’assicurazione anti-infortuni (7%) e di un compenso al concessionario (INPS), per la gestione del servizio, pari al 5%. Betania – Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S Iscritta all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente al n° A122164 Iscritta all’Albo delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia al n° 530 Associata a Confcooperative C.F.- P.IVA: 03140200969 – CCIA MB

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Il valore netto in favore del prestatore è pari a 7,50 Euro e corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione, salvo che per il settore agricolo, dove, in ragione della sua specificità, si considera il contratto di riferimento. Il committente può acquistare i buoni lavoro esclusivamente tramite i canali abilitati: procedura telematica INPS, tabaccai aderenti alla convenzione INPS-Fit, servizi internet banking abilitati ed uffici postali. Il lavoratore, dopo aver ricevuto il buono lavoro o voucher può incassarlo presso gli uffici postali, entro 24 mesi dal giorno dell’emissione; online tramite l’INPSCard; tramite bonifico su un conto registrato presso un ufficio postale; dal tabaccaio autorizzato o in banca, dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro accessorio e entro 1 anno dall’emissione. Al fine di contrastare gli abusi registratisi nella prassi, il Consiglio dei Ministri del 10 giugno scorso, è intervenuto prevedendo la tracciabilità dei voucher. Nello specifico, i committenti imprenditori non agricoli o professionisti, che intendono ricorrere a prestazioni di lavoro accessorio, sono tenuti a comunicare preventivamente alla sede territoriale dell’INPS competente e mediante sms o posta elettronica i seguenti dati: • • •

i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore; il luogo; la durata della prestazione.

Tale comunicazione deve essere effettuata almeno 60 minuti prima che abbia inizio la prestazione di lavoro accessorio (il termine è elevato a 7 giorni prima dell’inizio della prestazione lavorativa, per i committenti operanti nel settore agricolo). Per quanto concerne le sanzioni derivanti dalla violazione degli obblighi di comunicazione, il Decreto, prevede che venga applicata una sanzione amministrativa di un importo variabile da Euro 400 a Euro 2400, per ciascun lavoratore per cui sia stata omessa la comunicazione. Nonostante il lavoro accessorio possa rappresentare la modalità più flessibile ed efficiente per far fronte ad eventuali “picchi di lavoro” stagionali, è possibile, per tali esigenze, ricorrere anche al contratto a tempo determinato (ai sensi dell’art. 21 comma 2 del D.lgs. 81/2015, se stipulati per lo svolgimento di attività stagionali sono esenti dai limiti quantitativi previsti dalla disciplina generale) e al contratto di lavoro intermittente (se risultano soddisfatti i requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dall’art. 13 del D.lgs. 81/2015).

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