Enasarco, il nuovo presidente alla sfida della credibilità
La salita di Mei alla Fondazione: un’ottima notizia per i cf Ma ora bisogna riformare tutta la politica dell’ente in nome dell’accountability
di Andrea GiacobinoLa nomina di Alfonsino Mei a presidente della Fondazione Enasarco dello scorso 25 gennaio è motivo di doppia soddisfazione. Da un lato finiscono le inutili e interminabili diatribe all’interno dell’ente e dall’altro un rappresentante dei consulenti finanziari e di Anasf, espressione della composita lista FarePresto! arriva per la prima volta al vertice. Il lavoro di profonda riforma che attende Mei può far “tremare le vene e i polsi”, ma conoscendolo ho la certezza che il nuovo presidente si metterà “pancia a terra” per ridare anzitutto credibilità a Enasarco, scossa in un passato recente da vicende poco edificanti sul tema della “accountability”. La nomina di Mei è arrivata dopo un percorso molto travagliato. Il 28 dicembre del 2020 la Commissione Elettorale della Fondazione Enasarco deliberava infatti sul consiglio di amministrazione dell’ente. Nulla di rilevante, se non per il fatto che le nomine non rappresentavano le volontà espresse dal voto delle case mandanti e delle imprese preponenti violando così gli articoli 12 e 17 dello statuto Enasarco. Non un dettaglio, insomma. Anzi, è difficile spiegarsi come sia stata disattesa, fino a pochi giorni fa, l’ordinanza del Tribunale civile di Roma che, il 22 aprile scorso, aveva sospeso l’efficacia della delibera assunta il 28 dicembre 2021 dalla Commissione Elettorale della Fondazione Enasarco, sulla base della quale era stato appunto eletto il consiglio.
La beffa porta la data del 4 agosto scorso, giorno nel quale i sei membri indicati dalle liste espresse da Confindustria e Confcommercio della Commissione Elettorale di Enasarco avevano confermato a maggioranza le nomine dei tre seggi vacanti tra i rappresentanti dei preponenti del consiglio. Sulla vicenda si è poi espresso il giudice unico Maurizio Manzi, il quale aveva ordinato “l’immediata sospensione della esecuzione della decisione assunta dalla Commissione elettorale del 4 agosto 2021”. La parola “fine” sulla vicenda è arrivata formalmente il 16 dicembre scorso, giorno in cui Manzi ha concesso tempo alla Commissione Elettorale di Enasarco dal 22 dicembre allo scorso 17 gennaio per dare attuazione alla sua ordinanza. L’intenzionalità dell’inosservanza dei pronunciamenti è oggi ancora più evidente dopo quanto accaduto, come ultimo capitolo di questa triste storia, il 29 dicembre scorso: a fronte della richiesta di dare attuazione all’ordinanza, avanzata da uno dei tre membri della Commissione Elettorale, la maggioranza dell’organo ha preferito infatti negare il contenuto della proposta per attendere lo scorso 17 gennaio, ultimo termine per l’attuazione e capolinea della passività con cui la governance di Enasarco ha continuato ad operare. Da oggi con Mei si cambia, e non potrà essere che per il meglio.
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anno XII - numero 2 - febbraio mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 3 del 4 gennaio 2011
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Il consigliere è anche azionista
Vale quasi 2,5 milioni di euro il “piano di accumulo” che Vittorio PignattiMorano (nella foto), co-fondatore e presidente del private equity Trilantic Europe, ha fatto nelle ultime settimane del 2021 su 250mila titoli di Mediobanca, di cui è consigliere d’amministrazione e membro del comitato rischi.
Veicolo lussemburghese
I 5 acquisti sono avvenuti tramite la italiana Rp3 Holding, di cui Pignatti Morano è azionista di controllo con la lussemburghese Kensington Square Holding, tra il 26 novembre e il 10 dicembre 2021. Nel dettaglio PignattiMorano ha rilevato prima 100mila azioni a 9,6 euro, poi allo stesso prezzo
altre 18mila 825 e 16mila 175 per 7,9 euro, seguite da 65mila e altre 50mila a 10,1 euro circa. Lo scorso 18 novembre, peraltro, la lussemburghese aveva venduto 350mila titoli dell’istituto di Piazzetta Cuccia a 10,3 euro cadauno.
Socio in conceria
Pignatti-Morano in Italia tramite Kensington Square Holding è anche socio della milanese Schooner (in liquidazione) e, attraverso l’altra sua lussemburghese Kts Square Trust, è azionista di Samia, azienda vicentina di conceria oltre alla già citata Rp3 Holding. Prima di costituire Trilantic, Pignatti-Morano, sposato con Angelica Frescobaldi, ha trascorso 21 anni in Lehman Brothers.
Il finanziere Zaleski investe nella Tv bresciana
Romain Zaleski (nella foto), l’ottantanovenne finanziere franco-polacco già protagonista negli anni passati con la Carlo Tassara di numerosi importanti investimenti che portarono però il sistema bancario a salvare la holding, mette un piede nella televisione. Recentemente proprio la Carlo Tassara ha rilevato il 10% di RB1 Teleboario televisione molto seguita nel bresciano dove oggi è il centro dei business di Zaleksi. L’ingresso nel capitale, che ha portato la Carlo Tassara a essere il terzo socio, è avvenuto attraverso una ricapitalizzazione di 154mila euro che ha visto diluirsi gli azionisti precedenti, a partire dalla Tv Service di Rolando Pellegrinelli, presidente anche dell’emittente, scesa al 43,3%. Assieme a Zaleski nel libro soci sono entrati anche la At Group di Andrea Tonella (azienda di coperture edili), Fabio Scalvinoni, titolare di una catena di ristoranti nel bresciano, Andrea Fedriga (patron della Fedabo, specializzata in consulenza energetica), Riccardo Venchiarutti (sindaco di Iseo) e la Associazione Voce Camuna. I nuovi soci preparano Teleboario al riordino delle frequenze, con un contratto appena firmato con la Rai per la trasmissione del proprio segnale, cosa che permetterà una diffusione non solo in tutta la Lombardia, ma anche nel Piemonte Orientale, nella parte settentrionale dell’Emilia e il Veneto Occidentale. A. G.
A. G.
Vittorio Pignatti-Morano, membro del cda di Mediobanca, acquista i titoli di Piazzetta CucciaQuei soci molto Vip
Chalon e Moratti Jr. nella newco che investe in Revolut
di Alessandro RossiSoci vip per nel club deal lanciato da Alberto Chalon (nella foto) di Giano Capital per investire in Revolut, la banca digitale lituana che ha appena ottenuto la licenza bancaria italiana e che a luglio scorso ha portato a termine un maxi round di finanziamento da 800 milioni di dollari, che l’ha valutata 33 miliardi di dollari e l’ha resa la seconda startup fintech europea dietro a Klarna.
Incontro a Milano
Recentemente si è definito il primo assetto della newco Londinium Seconda Holding, costituita qualche settimana prima a Milano da Chalon, che vede ora come primo azionista col 32,79% la Seven di Angelomario “Mao” Moratti, seguita col 20% da Chalon, dalla Simatrade di Gabriele Conti e dalla Leben della famiglia di Giuseppe Vita (ex presidente UniCredit) col 16,39%
mentre la quota restante è detenuta da una fiduciaria. Revolut, società Fintech britannica che intende creare una super app finanziaria e di cui Joe Heneghan è chief executive officer, oggi offre servizi come una carta di debito prepagata, cambio valuta, acquisto di criptovalute e pagamenti peer-to-peer. Revolut, che ha ottenuto la licenza bancaria europea nel 2018, è autorizzata dalla Bce ed è regolamentata dalla Banca di Lituania.
A. G.Bic, il club deal che ha fatto il pieno
Buono Investment Club (Bic), il club deal lanciato pochi mesi da quattro ex top manager del fondo Permira, fa il pieno di soci importanti. Qualche settimana fa, infatti, la società fondata da Francesco De Mojana Carlos Mallo Nicola Volpi (nella foto) e Antonio Zaccheo ha chiuso un aumento di capitale che ha portato all’ingresso con quote di minoranza, tra gli altri, della Lomafin di Enrico Manca (patron di Sicuritalia), di Alberto Biffignandi (dell’omonima azienda di abrasivi), della Gran Immobiliare di Leonardo Bongiorno (figlio del defunto presentatore “Mike”) attivo nel private equity, della Geminis di Horacio Pagani (proprietario di Pagani Automobili), della Blh di Benedetto Lavino (proprietario di Bottega Verde), della Gama di Gaetano Marzotto e di Emilio Petrone, amministratore delegato di Mooney. A. G.
OVER 50
La vita comincia a 50 anni.
Tutte quisquilie per far finta di rimanere giovani. Però a 50 anni si può raggiungere il successo; un successo maturo ma non tardivo.
Magari il percorso è stato brillante ma per arrivare a toccare il cielo è stato necessario spegnere le 50 candeline. È quello che Forbes ha rilevato nella vita di 50 signore che hanno fondato e gestiscono aziende su larga scala, guidano movimenti e ispirano nuove correnti creative. Imprenditrici, leader e scienziate che, dopo i cinquant’anni, hanno trovato la strada del successo in tutta Europa, Medio Oriente e Africa. Nella 50 over 50 Emea, tra le altre, ci sono anche Özlem Türeci, co-founder e chief medical officer di BioNTech, l’attrice Dame Judi Dench, vincitrice di un Oscar all’età di 64 anni per il film Shakespeare In Love, Kristalina Georgieva, economista e politica bulgara dal 2019 direttrice operativa del Fondo monetario internazionale, e Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea. Le italiane presenti sono
quattro: Maria Grazia Chiuri, 57 anni, direttrice artistica di Dior, ha maturato un’esperienza di oltre 25 anni nella moda.
Prima come designer di borse in Fendi, dove ha partecipato alla creazione della celebre Baguette bag, poi insieme allo stilista Pierpaolo Piccioli per Valentino. Barbara Jatta, 59 anni, direttrice dei Musei Vaticani: storica dell’arte italiana, sovrintende circa 70mila opere d’arte. Stefania Triva, 57 anni, presidente e ceo di Copan, azienda italiana che produce dispositivi di raccolta e trasporto per test diagnostici, genomica e forense. E infine la celebre stilista Donatella Versace, 66 anni, che nel 2018 ha venduto il marchio a Michael Kors per 2,1 miliardi di dollari.
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Enasarco, l’odissea è finita
di Matteo ChiamentiIncredibile ma vero, l’interminabile diatriba istituzionale in casa Enasarco può dirsi conclusa. Una vicenda che dal 2020 ha segnato uno dei momenti più incerti e complicati nella storia della governance dell’ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio. Un percorso mediatico che ha coinvolto la Fondazione a partire
dalle elezioni svoltesi in modalità online dal 24 settembre al 7 ottobre 2020 e conclusosi lo scorso 25 gennaio 2022 con la nomina di Alfonsino Mei (nella foto) come presidente dell’ente. Un susseguirsi di accuse e risposte tra le due fazioni che si sono confrontate lungo in questi mesi: da una parte la maggioranza di Anasf, Federagenti, Confesercenti-Fiarc, ConfartigianatoAssopam e dall’altra quella di
Confcommercio-Fnaarc, Confindustria, Confcooperative, Confapi, Cgil, Cisl, Uil e Usarci. Ma come spesso accade per le migliori (si fa per dire) serie tv che giungono all’episodio finale, è tempo di fare il punto su quelle che sono le state le puntate chiave di questo arzigogolato racconto. Augurandoci che il futuro di Enasarco, ci sentiamo di dirlo, riservi più sostanza e meno politica, ecco le tappe salienti di tutta la vicenda.
Dopo una dura battaglia legale, Alfonsino Mei (Anasf) conquista la presidenza dell’ente8OTTOBRE 2020
I risultati
Viene comunicato l’esito delle votazioni per il rinnovo dell’assemblea dei delegati. I risultati evidenziano due dati di fatto.
Da un lato la chiara affermazione della lista appoggiata dall’Anasf, Fare Presto! E fare Bene con 14.019 voti e 18 seggi tra gli agenti, a cui si aggiungono 5.919 voti e 7 seggi tra le mandanti. Dall’altro lato, però, questi numeri non permettono alla lista vincitrice di ottenere la maggioranza assoluta in assemblea. Sono infatti 25 i delegati eletti nelle fila di Fare Presto!, su un totale di 60 nomi (40 indicati dagli agenti e 20 dalle mandati) che andranno a nominare i 15 consiglieri d’amministrazione (1 ogni 4 delegati), i quali a loro volta eleggeranno il presidente.
14
DICEMBRE 2020
Le liste dei candidati definitive Sono ufficializzate tre liste per i rappresentanti degli agenti e quattro per quelli delle imprese, per un totale di 32 candidati. Le liste Alleanza per Enasarco e Enasarco del futuro sono riconducibili al raggruppamento “politico” (Confcommercio-Fnaarc, Confindustria, Confcooperative, Confapi, Cgil, Cisl, Uil e Usarci), mentre la lista “Fare Presto Agenti” è riconducibile al primo (Anasf, Federagenti, Confesercenti-Fiarc, Confartigianato-Assopam). Sul fronte delle imprese proponenti invece ci sono Artènasarco, composta da 2 candidati, Fare presto Confesercenti, composta
da 4 candidati, Progetto Enasarco, composta da 4 candidati e Uniti per Enasarco, composta da 3 candidati. Le liste Fare presto Confesercenti e Artènasarco sono riconducibili al primo raggruppamento, mentre le liste Progetto Enasarco e Uniti per Enasarco sono riconducibili al secondo.
22
DICEMBRE 2020
L’alleanza
Alla vigilia dell’assemblea per l’elezione dei consiglieri, i rappresentanti delle liste Fare Presto e Fare Bene! - Confesercenti e Artenasarco - Confartigianato siglano un accordo di coalizione. Il raggruppamento rappresenta la maggioranza numerica dei voti espressi dalle ditte preponenti nella competizione elettorale. Lato Imprese Confesercenti ha infatti ottenuto il 33,74% dei voti e Confartigianato il 17,22%; mentre lato Agenti e Consulenti, la sola Fare Presto! è la più votata.
23
DICEMBRE 2020
L’assemblea
È il giorno dell’assemblea dei delegati per l’elezione dei 15 membri del consiglio (10 lato agenti, 5 lato imprese). Lato agenti finisce 5 per Farepresto e 5 per le altre liste del raggruppamento antagonista. Lato imprese invece è 1 per la coalizione FarePresto! e Artenasarco a 1 per una lista dello schieramento avversario. In bilico 3 consiglieri perché ci sarebbero 4 ex equo (1 di FarePresto! e Artenasarco, gli altri 3 appartenenti
La coalizione appoggiata dall’Anasf è riuscita a prevalere in tribunale, facendo validare un voto annullato in precedenza e determinante per gli equilibri nella nomina dei ver tici della Fondazione
È l’ente di assistenza e previdenza degli agenti di commercio italiani; raccoglie le iscrizioni anche dei consulenti finanziari con mandato
a liste dell’altro schieramento). Ma un voto che ha determinato questo esito lato imprese, quello del delegato di FarPresto! Romualdo Nesta, è avvenuto successivamente alla chiusura della votazione da remoto dichiarata dal presidente, in seguito a un problema tecnico di connessione.
28
DICEMBRE 2020
La decisione
La commissione elettorale non considera valido il voto di Nesta perché “reso successivamente alla chiusura della votazione dichiarata dal presidente, dopo un lasso di tempo significativo e ripetute chiamate telefoniche rivolte a sollecitare il voto di un delegato”.
La coalizione Fare Presto e Arténasarco finisce in minoranza ma fa ricorso.
4
GENNAIO 2021
Marzolla presidente
L’Anasf, la maggiore associazione di categoria dei consulenti finanziari, ha aderito alla lista Fare Presto!
E fare bene, assieme ad altre sigle
Il consiglio di amministrazione di Enasarco si riunisce ancora una volta ed elegge a maggioranza il segretario generale di Usarci Antonello Marzolla quale presidente di Enasarco. Al suo fianco i dirigenti di Confapi e Confindustria, Leonardo Catarci ed Emanuele Orsini, come vice presidenti. Tirando le somme, il raggruppamento di Confcommercio-Fnaarc, Confindustria, Confcooperative, Confapi, Cgil, Cisl, Uil e Usarci, idealmente legato alla governance uscente di Enasarco, ottiene così la maggioranza dei consiglieri (8 contro 7) e tutte le cariche istituzionali più rappresentative della Fondazione.
12
FEBBRAIO 2021
La battaglia legale Con una lettera aperta agli associati, il presidente di Anasf Luigi Conte, associazione facente parte della lista FarePresto!, annuncia la volontà di proseguire nell’azione di tutela dei consulenti finanziari attraverso il ricorso presso il Tribunale Civile di Roma contro la Fondazione, al fine di ottenere la sospensione cautelare e la declaratoria di invalidità degli effetti della delibera del 23 dicembre.
22
APRILE 2021
L’ordinanza di sospensione Il Tribunale Civile di Roma, accogliendo l’istanza cautelare presentata dalla coalizione Fare Presto!, della quale Anasf fa parte, sospende l’efficacia della delibera assunta dalla Commissione Elettorale della Fondazione Enasarco del 28 dicembre 2020, sulla base della quale è stato eletto il Consiglio di amministrazione dell’Ente.
29
APRILE 2021
Approvato il bilancio consuntivo L’assemblea dei delegati approva il bilancio consuntivo. Il presidente della Fondazione Enasarco, Antonello Marzolla, introduce i lavori ricordando che “il Consiglio di Amministrazione risulta allo stato validamente nominato”.
21
GIUGNO 2021
Nuova ordinanza
Il tribunale di Roma emette una nuova ordinanza in cui ribadisce quanto già espresso il 22 aprile 2021. Tale decisione pone di fatto in uno stato di quiescenza la delibera approvata il 23 dicembre scorso dalla commissione elettorale. Questo nuovo pronunciamento del Tribunale ribadisce che l’ordinanza del 22 aprile 2021 produce istantaneamente i suoi effetti”.
6LUGLIO 2021
Lo stallo
Sulla scia delle ordinanze del Tribunale di Roma, la Commissione Elettorale di Enasarco comunica i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione. Con l’elezione di soli due nomi lato imprese, anziché i cinque previsti da statuto, si crea una situazione di “parità” oggettiva tra gli schieramenti. Tre posti, decisivi per definire la governance dell’ente, rimangono quindi sospesi.
4AGOSTO 2021
Tutto come prima La Commissione Elettorale di Enasarco definisce i componenti rimanenti del Consiglio di Amministrazione. Tuttavia l’assegnazione delle poltrone ricalca di fatto il peso politico precedente alle iniziative legali sopracitate, con un solo elemento riferibile alla “corrente” capitanata da FarePresto!, mentre gli altri due posti vengono dati alla fazione opposta. Il peso politico dell’Ente risulta quindi invariato, con la coalizione di FarePresto! che rimane in minoranza con un totale di soli 7 elementi su 15. Vengono annunciate nuove azioni legali.
14
OTTOBRE 2021
Ancora una sospensione Il tribunale civile di Roma accoglie il ricorso d’urgenza presentato da FarePresto! sospendendo l’efficacia della decisione della commissione elettorale.
16
DICEMBRE 2021
La deadline
Il giudice Maurizio Manzi del tribunale impone alla Commissione Elettorale di Enasarco la deadline del 17 gennaio 2022 per dare attuazione alla sua ordinanza, riservandosi di nominare, in caso di ulteriore passività, un commissario ad acta per la designazione dei consiglieri o, addirittura, di nominarli direttamente.
18
GENNAIO 2022
La svolta si avvicina
La sedicesima sezione del Tribunale Civile di Roma procede all’attuazione forzata dell’ordinanza cautelare, emessa in data 14/10/2021, ordinando entro sette giorni l’assegnazione dei tre seggi ancora vacanti all’interno del consiglio di amministrazione di Enasarco e la convocazione del consiglio di amministrazione ai fini della nomina del presidente e dei vice-presidenti dell’organo amministrativo della Fondazione Enasarco.
25
GENNAIO 2022
Mei è il nuovo presidente
Il cda di Enasarco elegge Mei presidente. Nominati anche il vicepresidente vicario Giuseppe Capanna e il vicepresidente Domenico Siclari. Il 2 febbraio viene rimosso il direttore generale Carlo Bravi
Al suo posto, ad interim, viene nominata Carla Farina
Luigi Conte / presidente di Anasf Ha appoggiato la lista Fare Presto! E fare beneIl mondo è all‘apice di una rivoluzione in tema di sostenibilità. L’impatto ambientale è uno dei megatrend che stanno cambiando il modo in cui viviamo e lavoriamo. Noi siamo convinti che debba cambiare anche il modo in cui investiamo.
Dati al 31 maggio 2021. Data di lancio del fondo: 14/02/2020. Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri, che possono variare. Ad uso esclusivo di investitori professionali. Nell’Unione Europea, il presente materiale è stato approvato da Goldman Sachs Asset Management Funds Services Limited, che è regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Gli obiettivi non garantiscono in alcun modo i risultati futuri. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima dell‘adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione e il prospetto disponibile sul sito Internet https://assetmanagement.gs.com/content/gsam/ita/it/advisors/homepage. html e presso gli intermediari collocatori. Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio è comparto della SICAV di diritto lussemburghese Goldman Sachs Funds. Il presente documento non rappresenta un‘offerta di acquisto o sottoscrizione di quote. Prima di ogni investimento consigliamo di contattare il vostro consulente finanziario.
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La rivoluzione Green&Blue
di Andrea TelaraBlu come i mari e gli oceani, verde come i prati o i boschi. Ci sono due colori che, oltre a evocare l’immagine di una natura incontaminata, ben rappresentano i temi d’investimento su cui punta oggi una grande casa di gestione internazionale come Dws, uno dei principali asset manager a livello globale con 880 miliardi di euro di patrimonio in gestione (dati aggiornati al 30 settembre 2021). È la rivoluzione Green&Blue che, anche nella comunità finanziaria, sta portando al centro dell’attenzione la sostenibilità ambientale, ma anche la responsabilità sociale e la trasparenza della governance, identificate dagli addetti ai lavori della business community internazionale con la sigla Esg (Enviromental social and governance). Si tratta di tematiche che non riguardano soltanto la salvaguardia dell’ecosistema ma che interessano anche altri ambiti come la transizione energetica e l’economia delle zone marine e costiere, oggi sempre più bisognose di un modello di sviluppo sostenibile. Di questa necessità è ben consapevole Alexia Giugni, che dal dicembre del 2020, dopo molti anni di esperienza nel settore finanziario, ricopre la carica di country head per l’Italia di Dws. In questa intervista rilasciata a BLUERATING, Giugni spiega come questa rivoluzione Green&Blue sia destinata a lasciare il segno sui mercati e offra anche notevoli opportunità agli investitori.
Dottoressa Giugni, oggi nel settore del risparmio gestito tutti parlano di megatrend e di sostenibilità. Ma come bisogna avvicinarsi a questi temi?
Premesso che si tratta di temi ormai imprescindibili legati alle grandi sfide ambientali e sociali che abbiamo di fronte, credo che gli investitori e i loro consulenti debbano seguire un approccio diverso rispetto al passato: accanto a un’allocazione core del portafoglio, piuttosto che aggiungere una esposizione settoriale è preferibile investire su certe tematiche che sono trasversali a diversi settori. È un approccio di cui abbiamo tenuto conto anche nel modulare la nostra offerta di fondi e di strategie.
Può fare qualche esempio?
Uno dei temi d’investimento è per esempio quello delle infrastrutture.
La riconversione dell’economia verso un modello più sostenibile e attraverso una transizione energetica non può prescindere dall’esistenza di infrastrutture moderne ed efficienti.
Le aziende che operano in questo settore forniscono anche una naturale protezione dall’inflazione, poiché operano in genere in regimi di tariffe amministrate che si adeguano all’aumento dei prezzi. Il nostro DWS Invest Global Infrastructure sta riscuotendo molto interesse e ha recentemente superato i 2 miliardi di euro di masse in gestione. Investe
Giugni (Dws): “Così puntiamo sui temi d’investimento legati alla sostenibilità”
Alexia Giugni country head per l’Italia di Dws
Le strategie Esg sono sempre più impor tanti, gli investitori e i consulenti che li assistono devono seguire un approccio diverso rispetto al passato
sia nelle infrastrutture cosiddette tradizionali, legate a trasporti, alle utility e all’energia, sia in quelle di nuova generazione, come le reti in fibra ottica, i data center o le torri di telecomunicazione. Sulle infrastrutture di nuova generazione abbiamo creato anche un fondo dedicato: il DWS Invest ESG Next Generation Infrastructure. Stesso approccio “trasversale” lo troviamo anche nel fondo che lanciamo proprio questo mese, DWS Invest ESG Women for Women, gestito da un team di 12 donne, che valorizza quelle aziende attente ai temi sociali della sigla Esg.
I fattori sociali oggi sono sempre più importanti per il successo delle aziende e possono fare la differenza. Anche per il pubblico crescente di risparmiatrici a cui ci rivolgiamo con questo fondo.
Oggi nella comunità finanziaria si parla molto anche di cambiamenti climatici. Come investire su questo tema?
Una premessa: per mitigare i cambiamenti climatici e per adattarsi all’innalzamento delle temperature
del Pianeta sono necessari enormi investimenti in tecnologia. Per questo abbiamo creato il fondo DWS Invest ESG Climate Tech che, grazie al suo track-record, ha conseguito il rating 5 Stelle Morningstar. È un prodotto azionario globale che investe in aziende leader nello sviluppo di tecnologie che consentono appunto di attenuare gli effetti del Climate Change. Tuttavia, vorrei sottolineare un aspetto importante: quando si fa riferimento alla sostenibilità, si parla spesso di green ma in futuro si dovrà sempre più parlare anche di Blue Economy.
Di cosa si tratta?
È quell’insieme di attività che ruotano attorno alle zone costiere, ai mari e agli oceani, che sono fondamentali, sia dal punto di vista ambientale che economico. Non possiamo prescindere dal fatto che il nostro Pianeta sia ricoperto d’acqua per oltre il 70% e che le attività legate ai mari, se messe tutte assieme, rappresentino di fatto l’ottava economia del mondo. Dws è stato tra i primi asset manager a occuparsi di
questo tema, grazie al lancio di un fondo specializzato: il DWS Concept ESG Blue Economy.
Quale scenario dobbiamo aspettarci sui mercati nei prossimi mesi? Sicuramente un tema che guiderà i mercati nei prossimi mesi è la ripresa dell’inflazione, che è più evidente in America che in Europa. Proprio per questa ragione, oggi il Vecchio Continente sembra poter tollerare un livello di tassi bassi più a lungo, mentre negli Stati Uniti la Federal Reserve ha assunto una posizione un po’ più restrittiva. Fatte queste premesse, anche se riteniamo che la fiammata inflazionistica si attenuerà nella seconda parte dell’anno, abbiamo una view più favorevole ai mercati azionari europei che potrebbero colmare il gap di valutazione accumulato lo scorso anno nei confronti delle piazze d’Oltreoceano.
Qual è invece la vostra view sull’obbligazionario? Mentre nel segmento dei titoli governativi ci sono rendimenti reali negativi, crediamo ci sia ancora valore in alcune aree del reddito fisso. In particolare il mercato dei corporate bond high yield, che dovrebbero beneficiare di un tasso di default molto basso grazie a un andamento favorevole dell’economia. Anche su questo fronte, come nell’azionario, la nostra view predilige i mercati europei, anche se i titoli high yield Usa, molto legati al settore energetico, non avranno comunque problemi di default. Nell’obbligazionario siamo positivi anche sul credito dei mercati emergenti, i cui fondamentali sono positivi.
@andreatelara Gli uffici di Dws a MilanoNEI PERIODI
DI INDECISIONE BISOGNA SAPER DECIDERE.
I big data, i megatrend, l’intelligenza artificiale possono dirci molto sul futuro degli investimenti. Ma quando accade l’imprevedibile – come negli ultimi 18 mesi – l’elemento umano fa ancora la differenza. Grazie a un team di gestione dedicato e a una strategia basata sulla velocità di pensiero, nell’ultimo anno ANIMA ALTO POTENZIALE EUROPA
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Avvertenze: Prima di adottare qualsiasi decisione di investimento, è necessario leggere il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (il “KIID”), e il modulo di sottoscrizione, così come il Regolamento di gestione. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione (www.animasgr.it) e presso i Soggetti incaricati della distribuzione. È inoltre possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del Fondo su richiesta. I KIID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del
inferiore rispetto a
Il dream team di mister Corcos
di Edoardo BlosiConferme, nuove nomine, spostamenti di funzioni e allargamento delle competenze. È ampio il mosaico che compone il nuovo organigramma di Fideuram ISPB, la maggiore banca-rete italiana e polo del wealth management dell’intero gruppo Intesa Sanpaolo. Agli inizi di febbraio l’amministratore delegato di Ca’ De Sass, Carlo Messina, ha presentato il piano d’impresa che scandisce le strategie industriali dell’intero gruppo nei prossimi tre anni. Con il varo del Piano, ha preso il via anche la ridefinizione delle competenze e degli incarichi all’interno di Fideuram ISPB, che riveste sempre più importanza nel gruppo, data la funzione che il business del wealth management svolge oggi nel sostenere la redditività delle banche italiane. L’obiettivo del nuovo organigramma è dunque anche quello di consolidare il primato di Fideuram ISPB sul mercato italiano, dove ha già masse in gestione per oltre 330 miliardi, con più di 6.400 consulenti e private banker.
Il marketing a La Calce Tra le principali novità dell’organigramma, va segnalato il trasferimento della funzione di coordinamento della rete dei consulenti finanziari che è passata sotto il controllo di Stefano Gallizioli, reduce dall’esperienza come responsabile sviluppo rete e recruiting. Gallizioli, che è entrato in Fideuram nel 2011 come responsabile dei servizi bancari
Il coordinamento della rete dei consulenti finanziari è passato sotto la guida di Stefano Gallizioli
dopo un’esperienza in Banca Sara, ha sostituito Giuseppe Baiamonte, passato alla funzione di area manager di Roma, dopo un’esperienza come coordinatore della rete di ben 15 anni, dal dicembre 2006 in poi. Da segnalare anche un allargamento delle responsabilità per Gianluca La Calce, responsabile di tutta l’area marketing e sviluppo offerta con i quattro riporti di Anna Bagella (sviluppo offerta), Roberto Ciasca (partnership e sviluppo reti), Marco Papagni (marketing) e Flavio Addolorato (coordinamento comunicazione ed eventi). La Calce è un veterano di Fideuram dove ha iniziato la carriera nel 1992, ricoprendo poi diversi incarichi di primo piano.
Tra conferme e nuove nomine ecco l’organigramma ufficiale di Fideuram ISPB per i prossimi anniPRESIDENTE PAOLO MOLESINI
AMMINISTRATORE DELEGATO e DIRETTORE GENERALE TOMMASO CORCOS
CHIEF RISK OFFICER GIORGIO SPRIANO
AFFARI SOCIETARI FILIPPO MAMMOLA
CREDITI NICOLAGIOVANNI DI VICO
SUPPORTO STRATEGICO e COORDINAMENTO INTERNAZIONALE RICCARDO BARBARINI
RISORSE, ORGANIZZAZIONE e CHANGE MANAGEMENT G. ZANICHELLI
MODELLO DI BUSINESS R. LEVI
AREA DI COORDINAMENTO OPERATIVO e FINANZIARIO L. MAINOLFI (condirettore generale)
MARKETING e SVILUPPO OFFERTA G. LA CALCE
INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING A. GHIDONI (direttore generale)
AREA DI COORDINAMENTO AFFARI FIDEURAM F. CUBELLI (condirettore generale, dg SPI)
Sanpaolo Invest
BANCA DIRETTA L. BORTOLAN
REYL F. REYL (chief executive officer)
SIREF FIDUCIARIA G. DE VECCHI (amministratore delegato)
FIDEURAM ASSET MANAGEMENT G. SERAFINI (amministratore delegato e direttore generale)
FAMI Fideuram Vita*
distribuzione e partecipazione al 19,99%
MARKETING E SVILUPPO OFFERTA GIANLUCA LA CALCE
PARTNERSHIP e SUPPORTO RETI ROBERTO CIASCA
SVILUPPO OFFERTA ANNA BAGELLA
PARTNERSHIP e ACCORDI COMMERCIALI R. CIASCA a.i.
SUPPORTO RETI R. CIASCA a.i.
MARKETING MARCO PAPAGNI
MARKETING STRATEGICO e OPERATIVO M. GALLI
CRM e ADVANCED ANALYTICS G. MANTOVANI
BENCHMARKING e ANALISI DEI MERCATI F. SARNARI
PRODOTTI e SERVIZI BANCARI e FIDUCIARI R. GALLONE
PRODOTTI e SERVIZI D’INVESTIMENTO S. SERRAO
PRODOTTI DI AMMINISTRATO
R. MARRAS
ANALISI e MONITORAGGIO PRODOTTI e SERVIZI R. MODAFFERI
COORDINAMENTO SVILUPPO OFFERTA HNWI R. SANDRONE
COORDINAMENTO COMUNICAZIONE ed EVENTI FLAVIO ADDOLORATO
COORDINAMENTO COMUNICAZIONE e IMMAGINE L. LUCCI / A. FUSCO
COORDINAMENTO EVENTI CLIENTI F. ADDOLORATO a.i.
WEALTH SOLUTIONS COMPETENCE CENTER VINCENZO SANTORO
PRIVATE WEALTH MANAGEMENT MARIO BOMBACIGNO
PRIVATE ADVISORY UNIT LUCIA SILVESTRINI
COORDINAMENTO PWM E RAPPORTI RETE TOLMINO BELLUCCI
MONITORAGGIO e SVILUPPO SERVIZIO CLAUDIA SEMPIONE
Uno dei più importanti è stato quello di amministratore delegato e direttore generale di Fideuram Investimenti Sgr e dal 2015 di responsabile dell’Investment Center di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking. Dal 2005 al 2013 La Calce è stato invece vice direttore generale di Fideuram Investimenti Sgr, dal 2014 fino a maggio 2016 ha ricoperto anche la carica di amministratore delegato di Fideuram Asset Management (Ireland) e dal 2007 al 2013 è stato consigliere e general manager di Fideuram AM Ireland e consigliere di Sanpaolo Invest Ireland.
Ghidoni confermato
Per quanto riguarda le attività di gestione dei grandi portafogli, Andrea Ghidoni viene confermato direttore generale di Intesa Private Banking e Mario Bombacigno come responsabile del private wealth management. Ghidoni è uno degli acquisti di Fideuram ISPB proveniente dal gruppo Ubi, entrato in squadra dopo l’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo. Prima di occupare l’attuale incarico, dove ha portato la sua lunga esperienza nel risparmio gestito, il manager è stato infatti per quasi 6 anni amministratore delegato e direttore
generale di Pramerica, la sgr che Ubi ha creato inizialmente in joint venture con gli americani di Prudential Financial (per poi inglobarla successivamente all’interno del gruppo). Bombacigno, responsabile del private wealth management, è invece un manager che ha spiccato il volo nella diretta concorrente di Intesa Sanpaolo, cioè nel gruppo UniCredit (quando ancora si chiamava Credito Italiano e iniziava a fondersi con molte altre banche nazionali).
GESTIONE CONTRATTO AGENZIA VINCENZO VUONO
Responsabile del private e del wealth management
Dopo un’esperienza internazionale in Germania, nel 2015 è passato a Credit Suisse per svolgere il ruolo di responsabile della clientela per l’Italia. Appena un anno dopo, però, Bombacigno è andato al gruppo Intesa Sanpaolo, inizialmente come responsabile dei clienti Hnwi poi, da gennaio 2019, come responsabile del Private Wealth Management di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking. A Bombacigno rispondono diversi professionisti.
Il private
Il primo è Tolmino Alessandro Bellucci, responsabile coordinamento private wealth management e rapporti rete (ruolo che ricopre dall’inizio del 2021). Prima è stato direttore della filiale di Firenze e responsabile per l’area della Toscana, delle Marche e dell’Umbria. Un’altra professionista della squadra è
Lucia Silvestrini, a capo della private advisory unit (dal 2016), che ha alle spalle diverse esperienze nel settore bancario, prima in Deutsche Bank, poi in Credit Suisse, Morgan Stanley e Societé Generale prima di entrare in Fideuram nel 2016 come head of Private Advisory Unit. Fanno parte del team di Bombacigno pure Valentina Santoro, a capo del wealth solutions competence center (dal 2017), che è entrata in Fideuram nel 2006 dopo una esperienza in Allianz e una parentesi in Fineco; Claudia Maria Sempione, responsabile sviluppo, servizio e monitoraggio (dal 2017), che ha alle spalle una carriera nella consulenza aziendale (in Excellence, Auxilia e Tefen). Una delle figure chiave nell’area dei consulenti finanziari sarà Bruno Calza, che sovrintende alla funzione di sviluppo
SVILUPPO RETE E RECRUITING BRUNO CALZA
INIZIATIVE, SUPPORTI CLIENTI e COMUNICAZIONE RETE ALBERTO FUMAGALLI
SVILUPPO COMMERCIALE BRUNO CALZA a.i.
SVILUPPO PROFESSIONALE PAOLO LECCO
SVILUPPO RECLUTAMENTO MATTEO BERGAMASCHI
SVILUPPO VENDITE FABRIZIO PELLEGATTA
SUPPORTI COMMERCIALI e FUNZIONAMENTO RETE VINCENZO POSTIGLIONE
rete e recruiting. Anche Lui è un veterano della professione, iscritto all’Albo dei promotori finanziari fin dal 1992. Nel 1993 ha iniziato il percorso manageriale ricoprendo diversi ruoli in varie regioni d’Italia, con un’esperienza di circa tre anni all’estero. Dal 2004, in Sanpaolo Invest, ha assunto l’incarico di regional manager. Nell’area di Calza opera anche Matteo Bergamaschi, responsabile dello sviluppo delle attività di reclutamento.
La sua carriera è iniziata nel 2002, nell’area Partecipazioni e Corporate management del Banco Popolare, poi è continuata Sara Assicurazioni e Banca Sara dove si è occupato di pianificazione commerciale. Infine, il suo approdo a Fideuram ISPB risale a 10 anni fa, sempre nell’area dello sviluppo commerciale.
In squadra con Calza c’è anche Paolo Lecco, che si occupa di sviluppo professionale.
FORMAZIONE RETE MAURIZIO MEGHA
SUPPORTI ALLO SVILUPPO PROFESSIONALE SILVIA GASTARDELLI
I miliardi di
Il numero complessivo dei consulenti finanziari e dei private banker che lavorano all’interno della rete del gruppo Fideuram ISPB
Formazione e vendite
Nella sua area opera Maurizio Megha, responsabile della formazione. Lo sviluppo delle vendite spetta a Fabrizio Pellegatta, che si occupa di questa funzione già dal 2017. I supporti commerciali e il funzionamento della rete sono invece l’ambito di attività di Vincenzo Postiglione, un altro professionista di lungo corso, che lavora in Fideuram da oltre 20 anni.
I miliardi di euro raccolti nel corso del 2021 dai consulenti e dai private banker della rete di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking
A caccia di innovatori
di Nicola Ronchetti
Il modello delle reti dei consulenti finanziari sta inanellando da anni un record dietro l’altro in un percorso
che le ha portate, nell’immaginario collettivo, da cenerentola a principessa del settore bancario e degli investimenti in senso lato. A oltre cinquant’anni dal loro avvento in Italia e di fronte a un
La consulenza è un settore maturo. Per questo occorrono idee dirompenti
processo di digitalizzazione che negli ultimi due anni ha dato un’accelerata impressionante al loro sviluppo, ci si interroga su quali potrebbero essere i prossimi traguardi. Il settore della
consulenza finanziaria è giunto a una maturità che è testimoniata dalla concentrazione in atto: le prime dieci reti fanno il 90% del mercato e le barriere all’ingresso di nuovi player sembrano
innalzarsi parallelamente alla progressiva erosione dei margini. I portafogli medi dei consulenti sono cresciuti con continua a pag. 32 >
percentuali a due cifre, meno il numero dei clienti serviti che cresce, ma a ritmi più contenuti, soprattutto per il focus sui clienti più patrimonializzati presso cui aumenta la quota di portafoglio. Manca all’appello una parte significativa di risparmiatori che preferisce tenere il denaro sul conto corrente per mancanza di fiducia ma anche una minoranza che preferisce fare da sé, facilitata dalla maggiore accessibilità possibile con la multicanalità digitale. Ai leader di mercato non manca certo lo spirito imprenditoriale, pensiamo al lancio di piattaforme digitali e app all’avanguardia, all’allargamento degli investimenti in real asset, all’ampliamento del focus anche sul tema della protezione e del credito.
Nuovi modelli
Anche il rapporto con le sgr terze è mutato, passando da un’architettura indiscriminatamente aperta a un’architettura prima guidata e ora certamente più chiusa rispetto a un recente passato. L’affermarsi di un modello di consulenza evoluta basata su un meccanismo fee-offset, ovverossia sullo storno delle commissioni di intermediazione dei prodotti a fronte
di una fee di consulenza legata agli obiettivi, è forse l’ultima delle vere novità. La segmentazione dei clienti per entità e origine del patrimonio, per coorti generazionali, per professione, orizzonte temporale e profilazione del rischio e la successiva messa a punto di modelli di servizio scalabili e modulari potrebbe certamente rappresentare un’evoluzione. Si tratta in ogni caso di iniziative e strategie che sono già diffuse nelle realtà più dinamiche e di successo.
Tracciare la strada Quindi, per essere schietti, nulla di così stravolgente. Quella che si riduce drasticamente nei settori maturi, ancorché di successo e dinamici come quello della consulenza finanziaria, è la percentuale di innovatori che sono solitamente mossi da una fame atavica e da una certa follia visionaria. Tracciare una nuova strada è certamente più complesso che percorrerne una già battuta, ma senza gli innovatori audaci della prima ora il mondo della consulenza finanziaria oggi non sarebbe quello che è. Cercasi quindi disperatamente innovatrici e innovatori in grado di continuare a farci sognare per i prossimi cinquanta anni.
Nicola Ronchetti founder & ceo di Finer Finance ExplorerSenza le persone con idee disruptive l’adivsory oggi non sarebbe quella che è
La sintonia con i clienti è una qualità fondamentale per il consulente Questione di emozione
tratto da im.natixis.com/it/home
Secondo il famoso psicologo e autore Daniel Goleman, l’intelligenza emotiva, o quoziente emotivo (QE), è caratterizzata da 5 attributi fondamentali: consapevolezza di sé, autoregolazione, motivazione, empatia e abilità sociali. L’autoconsapevolezza, forse
uno dei tratti chiave del QE, corrisponde a qualcuno che conosce i propri punti di forza e di debolezza e dimostra un senso di autenticità a chi lo circonda. Per i consulenti finanziari, il QE può migliorare le interazioni e infondere fiducia nel pubblico. Il World Economic Forum, noto per la sua dedizione all’integrità morale e intellettuale, ha classificato il QE come
una delle 15 competenze più importanti sul posto di lavoro per il successo nel 2025 nel suo “Future of Jobs Report”. Nei leader di successo, i tratti forti del QE si manifestano in vari modi, e in particolare come persone abili nel regolare le proprie emozioni e a mantenere la calma, anche in situazioni difficili. Questi leader sono altamente motivati e appassionati in ciò che fanno, fissano obiettivi ambiziosi e lavorano diligentemente per raggiungerli. Si può notare che quelli con un alto QE sono empatici, ascoltatori attivi con eccellenti abilità sociali.
Sono astuti osservatori del linguaggio del corpo, sono sensibili a ciò che tali osservazioni significano per le loro interazioni con gli altri e regolano la loro comunicazione di conseguenza.
La forza del leader
Tutte queste caratteristiche fanno di questi leader dei comunicatori efficaci e dei risolutori di conflitti. Molti leader famosi nel mondo degli affari, dello sport e della politica ottengono un punteggio molto alto nell’intelligenza emotiva, compresi i business leader Jeff Bezos, Richard Branson ed Elon Musk. Sono in grado di leggere chi li circonda, adattare la messaggistica al loro pubblico in modo appropriato, e portare avanti con passione le iniziative. In una ormai famosa e-mail al personale di Tesla, Musk, in risposta ai problemi di sicurezza dei lavoratori, ha scritto: “Nessuna parola può esprimere quanto io tenga alla vostra sicurezza e al vostro benessere. Mi incontro con il team di sicurezza ogni settimana e vorrei incontrare ogni persona ferita non appena sta bene, in modo da poter capire da loro esattamente cosa dobbiamo fare per migliorare la situazione. In Tesla guidiamo dalla prima linea, non da una sicura e comoda torre d’avorio. I manager devono sempre mettere la sicurezza della loro squadra al di sopra della propria”. Nel discutere l’importanza dell’ascolto, a volte indicato come l’arma segreta dell’intelligenza emotiva, Branson ha detto: “Guidare ascoltando, per essere un buon leader devi essere un grande ascoltatore”.
Musk e Branson pensano e agiscono chiaramente in modo emotivamente intelligente, il che li fa apprezzare dai loro collaboratori, e si può supporre anche dai loro partner commerciali e, infine, dai loro clienti. Sebbene sia un concetto relativamente recente, i leader efficaci sono stati consapevoli dell’importanza dell’intelligenza emotiva per qualche tempo, come articolato dal presidente Theodore Roosevelt: “A nessuno importa quanto sai, finché non sanno quanto ti importa”. Robert Kuftinec, consulente finanziario e stratega di Auour Investments, apprezza l’importanza dell’intelligenza emotiva, in particolare durante le interazioni con il cliente, affermando: “Concentro gran parte della mia attenzione sulla sensazione dell’incontro, su ciò che un cliente sta pensando, su come sta interpretando ciò che sto dicendo, tutto questo è altrettanto importante di ciò che sto dicendo sugli investimenti o sul piano finanziario”.
Importanti elementi I consulenti finanziari che si concentrano su questi importanti elementi dell’intelligenza emotiva possono guadagnare più affari e mantenerli più a lungo. Questi professionisti sono anche in grado di connettersi in modo più autentico con i loro clienti, con conseguente maggiore soddisfazione e realizzazione della carriera.
Chi è in grado di leggere le persone che lo circondano di solito riesce ad avere successo nella carriera
ORA DI CAMBIARE
Capitale a
Messaggio
Tris di testa Fideuram ISPB, FinecoBank e Mediolanum, Banca Generali si afferma nel pro capite
Oops!... they did it again. Possiamo dirlo, i consulenti ce l’hanno di nuovo fatta. Dopo i sorprendenti risultati del 2020, quando nell’anno dell’esplosione della pandemia le banche-reti italiane erano riuscite a portare a casa oltre 43,4 miliardi di euro di raccolta netta di cui oltre 24,2 miliardi di risparmio gestito, i dati del 2021 risultano altrettanto positivi e di consistenza addirittura superiore. Il 2021 si conclude infatti con nuovi record negli afflussi per le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede; nel dettaglio il bilancio è positivo per 57,3 miliardi di euro (+32,2% rispetto al 2020) grazie a investimenti netti per 42,9 miliardi (+77,3% vs 2020) realizzati, nell’insieme, sui fondi comuni d’investimento, sulle gestioni patrimoniali e sui prodotti assicurativi e previdenziali. Le risorse nette posizionate nell’anno sulla componente amministrata del portafoglio risultano, invece, in flessione (-24,8% vs 2020) e si
attestano a 14,4 miliardi di euro, ma questo può essere interpretato come un segnale di crescita ulteriore della qualità degli apporti. Approfondendo i dati dei flussi netti relativi al gestito, il montante annuale sugli organismi d’investimento collettivo del risparmio è pressoché raddoppiato rispetto al 2020 (+92,4%), risultando pari a 16,5 miliardi di euro; di questi, 15,5 miliardi sono destinati alle gestioni collettive aperte di diritto estero, mentre 1,5 miliardi ai fondi di investimento alternativi chiusi a sostegno dell’economia reale. Le risorse nette annuali indirizzate sul comparto assicurativo e previdenziale segnano un risultato netto pari a 18,3 miliardi di euro (+64,1% vs 2020), per il 91,9% riconducibile alle unit linked (10,1 miliardi) e alle polizze multiramo (6,8 miliardi). Infine il saldo delle movimentazioni complessive effettuate sulle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 8,1 miliardi (+81,3% vs 2020).
Dopo avere dato uno sguardo al sistema nel suo complesso è il momento di entrare nel dettaglio di quanto fatto dalle singole reti. Come vuole la tradizione, la nostra analisi passerà attraverso la raccolta netta complessiva, quella procapite e infine la variazione degli organici.
GLI AFFLUSSI
La classifica degli afflussi netti del 2021 ha un dominatore assoluto della scena: stiamo parlando di Fideuram ISPB. Il gruppo guidato dall’amministratore delegato Tommaso Corcos bissa la propria affermazione del 2020 e ottiene nuovamente il primato nella classifica annuale sia sul fronte del
montante complessivo, oltre 16 miliardi di euro, sia in riferimento al totale del gestito, oltre 11,1 miliardi di euro. Ben distanziata in seconda posizione, sia per totale che per gestito, troviamo FinecoBank
La rete dell’amministratore delegato e direttore generale Alessandro
Foti porta a casa rispettivamente oltre 9,8 e 7 miliardi di euro. Terzo gradino del podio occupato da Banca Mediolanum; i ragazzi dell’amministratore delegato Massimo Doris ottengono oltre 7,8 miliardi di euro di raccolta complessiva e oltre 5,9 miliardi di euro di apporti nel gestito. Se andiamo a elaborare ulteriormente la nostra analisi dal punto di vista qualitativo, oltre che quantitativo, possiamo osservare che la crescita percentuale maggiore degli afflussi anno su anno (2021-2020) risulta essere quella di Consultinvest (+258,97%), primatista anche del gestito (+303%). Soffermandoci sulle prime cinque reti per ampiezza di organico (il gruppo Fideuram ISPB, Banca Mediolanum, FinecoBank, Banca Generali e Allianz Bank FA) a fare meglio di tutti è stata Allianz Bank FA, con un incremento percentuale del 37,94%, mentre nella classifica del gestito a crescere più di chiunque altra è stata la raccolta del gruppo Fideuram, con una variazione positiva dell’87,97%.
PRO CAPITE È Banca Generali la rete più efficiente in termini di afflussi nel 2021 e a dircelo sono i dati complessivi degli apporti per consulente. La rete dell’amministratore delegato e direttore generali Gian Maria Mossa
Tommaso Corcos Fideuram ISPB Alessandro Foti FinecoBank Massimo Doris Banca Mediolanum Gian Maria Mossa Banca Generali Paola Pietrafesa Allianz Bank Financial Advisors Pietro Giuliani Azimutporta a casa oltre 3,55 milioni di euro per cf, seguita a ruota da FinecoBank con 3,53 milioni e CheBanca! con 2,99 milioni. La realtà del gruppo Mediobanca guidata da Duccio Marconi è però la seconda in termini di procapite nel risparmio gestito, con oltre 2,45 milioni per professionista, superata solo da FinecoBank con 2,53 milioni, mentre in terza posizione abbiamo Allianz Bank FA con 2,22 Rispecchiando quanto visto sul fronte della raccolta complessiva, la variazione di procapite maggiore anno su anno è anche in questo caso quella di Consultinvest (+161,27%), che domina anche il gestito (+194,05%). Tra le big 5, la crescita maggiore totale è invece quella di Allianz Bank FA (+34,19%), mentre nel gestito a dominare è Banca Mediolanum (+91,45%).
I RECLUTAMENTI
L’ultima parte del nostro excursus dedicato al mondo dell’advisory nel 2021 è quella focalizzata sulle dinamiche di crescita dell’organico delle reti sul mercato. A livello assoluto il maggiore numero di consulenti in più rispetto al 2020 ottenuti da una singola società è quello di FinecoBank, pari a 184 professionisti, per un totale di consulenti in organico di 2.606 unità. A seguire troviamo Banca Mediolanum con 143 unità guadagnate e Bnl Bnp Paribas Life Banker, in aumento di 123 consulenti. Le reti che si sono contratte rispetto al 2020 sono invece IWBank (-69), Sanpaolo Invest (-30) e Deutsche Bank (-6), quest’ultima recentemente acquisita dal gruppo Zurich Italia. Sempre
un’acquisizione, questa volta quella di Solfin, risulta determinante per la variazione percentuale di organico maggiore tra il 2020 e il 2021. Stiamo parlando di quanto ottenuto da Consultinvest, che vede ampliare la propria squadra di consulenti di oltre il 37,05%. Tra le big 5 a crescere di più è ancora FinecoBank, con un +7,06%.
PARLA IL PRESIDENTE
“Concludiamo un anno straordinario, con risultati record che, nel restituire l’immagine di un’industria sana, raccontano anche di un percorso di crescita che i consulenti hanno condiviso con le famiglie italiane. Un percorso che ha generato valore e soprattutto ottimismo, alimentando ulteriormente la fiducia che i risparmiatori italiani hanno riposto nella consulenza finanziaria e che le nostre associate hanno saputo valorizzare, con orgoglio ma soprattutto con grande responsabilità. E credo sia questo, certamente, il più importante riconoscimento all’impegno delle società, nel migliorare costantemente gli standard qualitativi della propria offerta, ed al lavoro svolto dai loro consulenti finanziari in questi anni particolarmente complicati”.
È stato questo il commento di Paolo Molesini, presidente di Assoreti, a margine della presentazione dei numeri del 2021. E se vero che, come ci ricorda la cultura popolare, “non c’è due senza tre”, non resta che avere massima fiducia nel 2022; dodici mesi tutti da vivere e che potrebbero regalare ancora una volta all’industria e ai consulenti finanziari un altro anno da incorniciare.
Moris Franzoni Credem Ferdinando Rebecchi Bnl Bnp Paribas Life Banker Duccio Marconi CheBanca! Silvio Ruggiu Deutsche Bank Marco Marazia Banca Widiba Maurizio Vitolo ConsultinvestRACCOLTA NETTA 2021 in migliaia di euro
SOCIETÀ-GRUPPO
TOTALE
RISPARMIO CONSULENTI GESTITO DICEMBRE 2021
Fideuram 8.227.369,0 6.455.910,6 3.596
Intesa Sanpaolo Private Banking 5.259.457,8 2.969.417,6 1.081
IW Bank 78.955,0 -189.710,0 629
Sanpaolo Invest Sim 2.522.830,4 1.927.835,8 1.174
Fideuram ISPB 16.088.612,1 11.163.454,0 6.480
FinecoBank 9.869.364,8 7.076.765,9 2.790
FinecoBank 9.869.364,8 7.076.765,9 2.790
Banca Mediolanum 7.846.308,0 5.920.132,9 4.232
Banca Mediolanum 7.846.308,0 5.920.132,9 4.232
Banca Generali 7.685.007,2 4.815.560,1 2.162
Banca Generali 7.685.007,2 4.815.560,1 2.162
Allianz Bank Financial Advisors 5.449.175,0 4.751.029,1 2.133
Allianz Bank 5.449.175,0 4.751.029,1 2.133
Azimut Capital Management 2.795.567,8 2.803.996,4 1.840
Azimut 2.795.567,8 2.803.996,4 1.840
Banca Euromobiliare 877.497,0 697.554,0 388
Credem 1.442.062,7 1.355.225,6 739
Credito Emiliano 2.319.559,7 2.052.779,6 1.127
Bnl Bnp Paribas Life Banker 1.668.959,3 1.181.961,1 590
Bnp Paribas 1.668.959,3 1.181.961,1 590
CheBanca! 1.478.638,2 1.210.176,1 493
Mediobanca 1.478.638,2 1.210.176,1 493
Deutsche Bank - DB Financial Advisors 1.462.543,3 1.300.600,3 1.083
Deutsche Bank 1.462.543,3 1.300.600,3 1.083
Banca Widiba 580.955,8 571.178,3 538
Monte dei Paschi di Siena 580.955,8 571.178,3 538
Consultinvest Investimenti Sim 79.034,0 71.923,0 418
Consultinvest 79.034,0 71.923,0 418
RACCOLTA NETTA 2020 in migliaia di euro
SOCIETÀ-GRUPPO
TOTALE
RISPARMIO CONSULENTI GESTITO DICEMBRE 2020
Fideuram 6.212.322,8 4.317.921,9 3.554
Intesa Sanpaolo Private Banking 3.814.650,8 222.527,1 925
IW Bank 389.360,1 108.854,0 698
Sanpaolo Invest Sim 1.612.354,3 1.289.727,2 1.204
Fideuram ISPB 12.028.688,0 5.939.030,2 6.381
FinecoBank
7.984.249,3 4.041.218,2 2.606
FinecoBank 7.984.249,3 4.041.218,2 2.606
Banca Mediolanum 6.424.382,7 2.987.641,0 4.089
Banca Mediolanum 6.424.382,7 2.987.641,0 4.089
Banca Generali
5.866.132,0 3.385.099,6 2.087
Banca Generali 5.866.132,0 3.385.099,6 2.087
Allianz Bank Financial Advisors 3.950.345,4 3.091.278,4 2.075
Allianz Bank 3.950.345,4 3.091.278,4 2.075
Azimut Capital Management 1.971.506,2 1.494.894,6 1.791
Azimut 1.971.506,2 1.494.894,6 1.791
Banca Euromobiliare 433.138,1 277.753,3 381
Credem 880.853,5 636.532,1 727
Credito Emiliano 1.313.991,6 914.285,4 1.108
Bnl Bnp Paribas Life Banker 1.035.183,8 679.356,2 467
Bnp Paribas 1.035.183,8 679.356,2 467
CheBanca!
1.160.262,5 775.479,7 429
Mediobanca 1.160.262,5 775.479,7 429
Deutsche Bank - DB Financial Advisors 925.673,1 730.405,2 1.089
Deutsche Bank 925.673,1 730.405,2 1.089
Banca Widiba 683.466,7 154.200,2 524
Monte dei Paschi di Siena 683.466,7 154.200,2 524
Consultinvest Investimenti Sim 22.072,0 17.847,0 305
Consultinvest 22.072,0 17.847,0 305
RACCOLTA in migliaia di euro
SOCIETÀ-GRUPPO
TOTALE 2021
RISPARMIO GESTITO 2021
Fideuram 8.227.369,0 6.455.910,6
Intesa Sanpaolo Private Banking 5.259.457,8 2.969.417,6
IW Bank 78.955,0 -189.710,0
Sanpaolo Invest Sim 2.522.830,4 1.927.835,8
Fideuram ISPB 16.088.612,1 11.163.454,0
FinecoBank 9.869.364,8 7.076.765,9
FinecoBank 9.869.364,8 7.076.765,9
Banca Mediolanum 7.846.308,0 5.920.132,9
Banca Mediolanum 7.846.308,0 5.920.132,9
Banca Generali 7.685.007,2 4.815.560,1
Banca Generali 7.685.007,2 4.815.560,1
Allianz Bank Financial Advisors 5.449.175,0 4.751.029,1
Allianz Bank 5.449.175,0 4.751.029,1
Azimut Capital Management 2.795.567,8 2.803.996,4 Azimut 2.795.567,8 2.803.996,4
Banca Euromobiliare 877.497,0 697.554,0
Credem 1.442.062,7 1.355.225,6
Credito Emiliano 2.319.559,7 2.052.779,6
Bnl Bnp Paribas Life Banker 1.668.959,3 1.181.961,1
Bnp Paribas 1.668.959,3 1.181.961,1
CheBanca! 1.478.638,2 1.210.176,1
Mediobanca 1.478.638,2 1.210.176,1
Deutsche Bank - DB Financial Advisors 1.462.543,3 1.300.600,3
Deutsche Bank 1.462.543,3 1.300.600,3
Banca Widiba 580.955,8 571.178,3
Monte dei Paschi di Siena 580.955,8 571.178,3
Consultinvest Investimenti Sim 79.034,0 71.923,0
Consultinvest 79.034,0 71.923,0
RACCOLTA in migliaia di euro
TOTALE 2020 RISPARMIO
VARIAZIONE VARIAZIONE GESTITO 2020 TOTALE 20-21 GESTITO 20-21
6.212.322,8 4.317.921,9 32,44% 49,51% 3.814.650,8 222.527,1 37,88% 1.234,41% 389.360,1 108.854,0 -79,72% -274,28% 1.612.354,3 1.289.727,2 56,47% 49,48% 12.028.688,0 5.939.030,2 33,75% 87,97%
7.984.249,3 4.041.218,2 23,61% 75,11% 7.984.249,3 4.041.218,2 23,61% 75,11%
6.424.382,7 2.987.641,0 22,13% 98,15% 6.424.382,7 2.987.641,0 22,13% 98,15%
5.866.132,0 3.385.099,6 31,01% 42,26% 5.866.132,0 3.385.099,6 31,01% 42,26%
3.950.345,4 3.091.278,4 37,94% 53,69% 3.950.345,4 3.091.278,4 37,94% 53,69%
1.971.506,2 1.494.894,6 41,80% 87,57% 1.971.506,2 1.494.894,6 41,80% 87,57%
433.138,1 277.753,3 102,59% 151,14% 880.853,5 636.532,1 63,71% 112,91% 1.313.991,6 914.285,4 76,53% 124,52%
1.035.183,8 679.356,2 61,22% 73,98% 1.035.183,8 679.356,2 61,22% 73,98%
1.160.262,5 775.479,7 27,44% 56,06% 1.160.262,5 775.479,7 27,44% 56,06%
925.673,1 730.405,2 58,00% 78,07% 925.673,1 730.405,2 58,00% 78,07%
683.466,7 154.200,2 -15,00% 270,41% 683.466,7 154.200,2 -15,00% 270,41%
22.072,0 17.847,0 258,07% 303,00% 22.072,0 17.847,0 258,07% 303,00%
PRO CAPITE in migliaia di euro
SOCIETÀ-GRUPPO
TOTALE 2021
RISPARMIO GESTITO 2021
Fideuram 2.287,922403 1.795,303276
Intesa Sanpaolo Private Banking 4.865,363321 2.746,917299
IW Bank 1.25,5246264 -301,6056916
Sanpaolo Invest Sim 2.148,918552 1.642,108833
Fideuram ISPB 2.482,810506 1.722,755242
FinecoBank 3.537,406728 2.536,475233
FinecoBank 3.537,406728 2.536,475233
Banca Mediolanum 1.854,042524 1.398,897181
Banca Mediolanum 1.854,042524 1.398,897181
Banca Generali 3.554,582433 2.227,363575
Banca Generali 3.554,582433 2.227,363575
Allianz Bank Financial Advisors 2.554,699944 2.227,392911
Allianz Bank 2.554,699944 2.227,392911
Azimut Capital Management 1.519,330321 1.523,911109
Azimut 1.519,330321 1.523,911109
Banca Euromobiliare 2.261,590206 1.797,819613
Credem 1.951,370352 1.833,864168
Credito Emiliano 2.058,171863 1.821,454862
Bnl Bnp Paribas Life Banker 2.828,744525 2.003,323915
Bnp Paribas 2.828,744525 2.003,323915
CheBanca! 2.999,266045 2.454,718215
Mediobanca 2.999,266045 2.454,718215
Deutsche Bank - DB Financial Advisors 1.350,455466 1.200,923657
Deutsche Bank 1.350,455466 1.200,923657
Banca Widiba 1.079,843532 1.061,669647
Monte dei Paschi di Siena 1.079,843532 1.061,669647
Consultinvest Investimenti Sim 189,076555 172,0645933
Consultinvest 189,076555 172,0645933
migliaia
TOTALE 2020 RISPARMIO
VARIAZIONE VARIAZIONE GESTITO 2020 TOTALE 20-21 GESTITO 20-21
1.747,980535 1.214,947082 30,89% 47,77% 4.123,946789 240,5698378 17,98% 1041,84% 557,8224355 155,9513037 -77,50% -293,40% 1.339,164709 1.071,20196 60,47% 53,30% 1.885,078823 930,736593 31,71% 85,10%
3.063,7948 1.550,736055 15,46% 63,57% 3.063,7948 1.550,736055 15,46% 63,57%
1.571,137855 730,6532111 18,01% 91,46% 1.571,137855 730,6532111 18,01% 91,46%
2.810,796334 1.621,99311 26,46% 37,32% 2.810,796334 1.621,99311 26,46% 37,32%
1.903,78092 1.489,772737 34,19% 49,51% 1.903,78092 1.489,772737 34,19% 49,51%
1.100,785148 834,6703741 38,02% 82,58% 1.100,785148 834,6703741 38,02% 82,58%
1.136,845276 729,0111811 98,94% 146,61% 1.211,627964 875,5600138 61,05% 109,45% 1.185,912978 825,1673195 73,55% 120,74%
2.216,667666 1454,72424 27,61% 37,71% 2.216,667666 1454,72424 27,61% 37,71%
2.704,574522 1.807,645035 10,90% 35,80% 2.704,574522 1.807,645035 10,90% 35,80%
850,0211754 670,7118457 58,87% 79,05% 850,0211754 670,7118457 58,87% 79,05%
1.304,325782 294,2751908 -17,21% 260,77% 1.304,325782 294,2751908 -17,21% 260,77%
72,36721311 58,5147541 161,27% 194,05% 72,36721311 58,5147541 161,27% 194,05%
RECLUTAMENTI
2020 - 2021
SOCIETÀ-GRUPPO
CONSULENTI
VARIAZIONE VARIAZIONE FINANZIARI FINANZIARI ORGANICO % ORGANICO 2021 2020 2020-2021 2020-2021
CONSULENTI
Fideuram 3.596 3.554 42 1,18%
Intesa Sanpaolo Private Banking 1.081 925 156 16,86%
IW Bank 629 698 -69 -9,89%
Sanpaolo Invest Sim 1.174 1.204 -30 -2,49%
Fideuram ISPB 6.480 6.381 99 1,55%
FinecoBank 2.790 2.606 184 7,06%
FinecoBank 2.790 2.606 184 7,06%
Banca Mediolanum 4.232 4.089 143 3,50% Banca Mediolanum 4.232 4.089 143 3,50%
Banca Generali 2.162 2.087 75 3,59% Banca Generali 2.162 2.087 75 3,59%
Allianz Bank Financial Advisors 2.133 2.075 58 2,80%
Allianz Bank 2.133 2.075 58 2,80%
Azimut Capital Management 1.840 1.791 49 2,74% Azimut 1.840 1.791 49 2,74%
Banca Euromobiliare 388 381 7 1,84% Credem 739 727 12 1,65%
Credito Emiliano 1.127 1.108 19 1,71%
Bnl Bnp Paribas Life Banker 590 467 123 26,34%
Bnp Paribas 590 467 123 26,34%
CheBanca! 493 429 64 14,92%
Mediobanca 493 429 64 14,92%
Deutsche Bank - DB Financial Advisors 1.083 1.089 -6 -0,55%
Deutsche Bank 1.083 1.089 -6 -0,55%
Banca Widiba 538 524 14 2,67%
Monte dei Paschi di Siena 538 524 14 2,67%
Consultinvest Investimenti Sim 418 305 113 37,05%
Consultinvest 418 305 113 37,05%
Il Bitcoin è a por tata di mano
Aiuteremo la clientela a monitorare il livello di rischio all’interno dei loro wallet
Riccardo Renna chief operation officer ed head of Innovation di Banca Generalidi Andrea Barzaghi
Dopo l’annuncio dell’ingresso nell’azionariato di Conio lo scorso anno e la partnership nella ricerca Fintech, Banca Generali fa un nuovo passo avanti nell’innovazione degli strumenti e dell’offerta lanciando il servizio di negoziazione sui Bitcoin sviluppato proprio insieme alla scale up italo-americana. È la prima volta che una banca italiana consente all’interno del proprio home e mobile banking la compra-vendita diretta di criptovalute, con notevoli vantaggi in termini di sicurezza, semplicità nella rendicontazione e nella fiscalità, oltre che di immediatezza.
Open banking del Leone
“La possibilità di apertura dei wallet è garantita a tutti i nostri clienti”, dichiara Riccardo Renna (nella foto), chief operation officer ed head of Innovation di Banca Generali: “Il nostro ruolo sarà quello di aiutarli a tenere sempre monitorato il livello di rischio e accompagnarli nel servizio di accesso alla negoziazione dei Bitcoin. Si tratta di una funzionalità che è stato possibile sviluppare grazie alla partnership con Conio e al nostro modello di open banking che ci pone come vero e proprio hub private capace di aggregare servizi a valore aggiunto per i nostri clienti”. Il funzionamento del servizio BG Conio, questo il nome del nuovo wallet della banca guidata da Gian Maria Mossa, è stato impostato in maniera semplice
e intuitiva. Per usufruirne, il cliente non deve far altro che comunicarne l’interesse al proprio consulente finanziario, il quale attiva il servizio parametrandolo al profilo patrimoniale. A quel punto, il cliente potrà operare sul proprio wallet di Bitcoin direttamente dall’homepage del proprio servizio di digital banking, usando di fatto lo stesso ambiente che è già solito utilizzare per tutte le altre operazioni bancarie. Le somme delle posizioni detenute saranno visibili direttamente nel saldo, mentre la rendicontazione sarà uguale a quella di qualunque altra operazione bancaria. Il tutto con l’ulteriore vantaggio di poter addebitare o accreditare direttamente sul proprio conto corrente l’acquisto o la vendita della moneta digitale, senza quindi doversi appoggiare a carte di pagamento o dover trasmettere dati a soggetti terzi. Compito che viene gestito nelle normali procedure della banca del Leone.
Fenomeno in crescita
“La domanda di monete digitali è un fenomeno che riguarda sempre più investitori e risparmiatori. Basta vedere i numeri del fenomeno. Nel nostro ambito non si è mai trattato della mera asset class, ma la volontà di approfondire una partnership in grado di guidarci nella ricerca più approfondita delle opportunità intorno alla Blockchain. E a questo riguardo le competenze di Conio, anche in termini di sicurezza digitale, sono sicuramente all’avanguardia. Il servizio di wallet
Banca Generali lancia un servizio di negoziazione sulla ormai popolarissima criptovalutarappresenta un primo passo in questa sfera e si rivolge a tutti quei clienti sensibili ai movimenti delle valute digitali. Come abbiamo chiarito all’annuncio dell’operazione, da parte
nostra non si tratta di una dinamica di consulenza, ma semplicemente di uno strumento semplice e accessibile a quei risparmiatori che desiderino confrontarsi sui Bitcoin ma senza
passare da piattaforme terze, e restando all’interno di un ambiente di fiducia e protetto come il nostro home banking”, aggiunge Renna. Fino a oggi gli utenti intenzionati ad acquistare criptovalute dovevano invece affidarsi a società di scambio digitali (spesso dai contorni poco trasparenti) con le quali effettuare operazioni di compravendita e gestione.
Custodia innovativa Un’operazione finora piuttosto diffusa tra i cripto-utenti italiani, ma ricca di incognite quali quelle legate alla gestione della fiscalità o anche alla detenzione delle valute digitali e delle loro chiavi di sicurezza. “Abbiamo lavorato con Conio per una soluzione di custodia innovativa basata su un sistema multi firma che assicuri la custodia dei Bitcoin e la possibilità di recovery del wallet in determinati casi, quali ad esempio quello di una successione. Questo è reso possibile poiché Banca Generali custodisce la terza chiave di sicurezza per conto del cliente, consentendogli di recuperarla in caso di necessità. E questo siamo convinti sia un vero punto di forza che ci distingue sul mercato”. E per la banca triestina, dopo la grande novità di aver portato i servizi di private banking alla portata delle famiglie italiane, ora arriva una nuova finestra che unisce il mondo del Fintech e delle future monetedigitali, alle dinamiche dell’home banking del proprio istituto. Tradizione e innovazione per vincere la sfida del risparmio degli italiani.
I profitti hanno spiccato il volo
di Andrea BarzaghiIl miglior utile netto consolidato della storia del gruppo, compreso tra 600 e 605 milioni di euro, superiore alla guidance fornita in precedenza al mercato (350 - 500 milioni di euro). Si è chiuso così il 2021 per il gruppo Azimut, la prima tra le grandi reti nazionali della consulenza finanziaria che ha comunicato i dati ufficiali di bilancio sullo scorso esercizio in occasione della convention annuale con la rete, il 12 e 13 gennaio.
Fintech e non solo Nel 2021 la società presieduta da Pietro Giuliani (nella foto) ha registrato una raccolta netta di 18,7 miliardi di euro, raggiungendo così un patrimonio complessivo pari a 83,2 miliardi, in progresso del +38% rispetto a fine 2020. L’anno scorso è cresciuto molto il segmento Private Markets, che è più che raddoppiato nelle dimensioni rispetto al 2020 e a dicembre 2021 ha raggiunto 4,6 miliardi di euro di asset under management (rispetto a 2 miliardi di euro di 12 mesi prima). La crescita è merito dello sviluppo di nuovi prodotti sia in Italia, sia negli Stati Uniti. Il gruppo ha inoltre dato una forte spinta alle attività Fintech, come evidenziato dal recente rafforzamento della partnership con la piattaforma di crowdfunding Mamacrowd e di numerose altre iniziative. “Nel 2021 il rendimento netto ottenuto dai clienti Azimut è del 6,5% verso una performance dei concorrenti
del 4,9%”, ha detto Giuliani, presidente del gruppo, che ha aggiunto: “La differenza in un anno a vantaggio dei nostri clienti è dell’1,6%. Negli ultimi 25 anni lo stesso paragone porta a una differenza sempre a favore dei clienti Azimut dello 0,8% per ogni anno. Tutte le considerazioni ed i discorsi fatti in passato sui costi dei nostri prodotti vengono definitivamente spazzate via dai numeri di cui sopra: Azimut fornisce ai suoi clienti rendimenti netti di circa l’1% all’anno superiori alla media di quelli della concorrenza. Questo lo facciamo grazie alla passione e alla professionalità dei nostri consulenti finanziari, banker, e dei nostri gestori dislocati in più di 17 paesi che ci permettono, unici in Italia, di avere 24 ore su 24 un collega che in tempo reale investe sui mercati finanziari di tutto il mondo i soldi dei nostri clienti”, ha dichiarato Giuliani.
Overperformance pluriennale “Per quanto riguarda l’utile netto di oltre 600 milioni di euro e la raccolta netta di 18,7 miliardi realizzati nel 2021 confermano da più di 7 anni la superiorità del nostro gruppo rispetto ai concorrenti sia in termini di crescita che di redditività. Dalla nostra quotazione (luglio 2004) a oggi”, ha aggiunto Giuliani, “il titolo Azimut ha reso il 1.193% (risultando il terzo titolo della Borsa Italiana e di gran lunga il primo tra i finanziari, bancari e assicurativi) rendendo all’azionista oltre il 68% all’anno da oltre 17 anni”, ha concluso il presidente di Azimut.
L’utile netto di Azimut supera ampiamente le previsioni. Cresce il segmento dei private marketCrescono i prestiti delle banche-reti ai privati e alle imprese Avanti, c’è credito
di Andrea Barzaghi
Anche le banche reti iniziano a fare credito ai clienti privati e alle imprese nazionali mostrandosi pronte a sostenere la ripresa post-pandemica. Infatti, dal 2017 al 2020, le prime cinque banche reti di consulenti finanziari (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali e Allianz Bank) hanno complessivamente aumentato i loro finanziamenti ai clienti di oltre il 50%. I prestiti sono passati da 18.061 a 27.719 milioni di euro. Di questi, i finanziamenti in conti correnti sono saliti del 53%, crescendo da 5.733 a 8.781 milioni euro. A rilevarlo è uno studio di Excellence Consulting, fondata da Maurizio Primanni (nella foto)
Le top five
Nel dettaglio, tra le prime cinque banche reti per asset gestiti e amministrati a concedere maggiori finanziamenti dal 2017 al 2020 è stata Mediolanum (12,79 miliardi di euro), anche se per la maggior parte legati a mutui (8,76 miliardi), seguita da Fideuram (6,41 miliardi), che ha operato prevalentemente attraverso finanziamenti in conto corrente garantiti dagli investimenti dei clienti (5,14 miliardi), e da Fineco (4,53 miliardi), la quale ha incrementato in modo significativo sia i finanziamenti in conto corrente (1,6 miliardi), sia l’erogazione di mutui (1,67 miliardi). A crescere di più, tra il 2017 e il 2020, è stata Fineco (+113%,), seguita da Mediolanum (+55%), Allianz Bank (+38%), Fideuram (+36%,), Banca Generali (+34%).
di Fabrizio Tedeschi*IL GREEN WASHING
AGorizia il tribunale ha emesso un’ordinanza in merito a una pubblicità “green” presunta ingannevole. La decisione è importante perché è la prima in Italia e individua gli elementi per poter comunicare al pubblico che l’impresa rispetta i canoni Esg o anche solo ambientali. In primo luogo è d’uopo notare che il giudizio è stata provocato da un concorrente, cosa che raramente accade nel settore finanziario. Inoltre è interessante trasferire i punti della decisione alla intermediazione finanziaria e non solo in merito alla pubblicità, ma in generale a tutta l’informazione che dev’essere fornita al cliente che sottoscriva o acquisti prodotti finanziari presentati come rispettosi dei principi Esg. La Mifid e tutte le sentenze in materia di informazione sono molto chiare: il cliente dev’essere informato sul prodotto raccomandato o promosso dall’intermediario. Se questa informazione manca o è carente o, peggio, è decettiva l’operazione può essere dichiarata nulla. Già ora alcuni fondi si presentano come investitori in aziende Esg, alcuni consulenti si offrono di fornire una consulenza Esg, molte aziende dichiarano di essere rispettose dell’ambiente, di svolgere attività a favore della collettività e di applicare le regole della miglior governance della società. Probabilmente la semplice autodichiarazione non è sufficiente e sarà necessario indicare perché si è green, perché si è social e si ha una buona governance. Il cliente ha anche il diritto di chiedere ragione e documentazione di quanto affermato nella promozione o consulenza offertagli. La strada è quella giusta; speriamo che riduca i tentativi di green washing.
luci&ombreOBBLIGAZIONI
IN ARMONIA: TUTTA UN'ALTRA MUSICA
JUPITER FIXED INCOME
Per gli investitori, la dissonanza tra mercati obbligazionari rappresenta una sfida. Per chi cerca di fronteggiare i rischi d'inflazione, liquidità e rendimenti costantemente al ribasso, offriamo soluzioni in grado di riportare armonia nel portafoglio. I nostri team di esperti hanno un vero talento nel trovare e combinare nuove opportunità, un vantaggio competitivo che chiamiamo "il valore delle menti attive". Scopri questo e altri motivi per affidarti ai nostri servizi visitando il sito www.jupiteram.com
Come in tutti gli investimenti, il tuo capitale è a rischio.
Euromobiliare a forza otto
Otto arrivi in Banca Euromobiliare, guidata dal direttore generale Matteo Benetti (nella foto). Sono entrati Gilberto Guidolin (da Credit Suisse), Alessandro Ricciardi (da Ubi Banca), Marzia Lorenzo (da Deutsche Bank), Riccardo Braglia (da SudTirol Bank), Carlo Botteri (Banca Sella), Mauro Confalonieri (Allianz), Elisa Masera (Ersel) e Roberto Cribiò (Ubi Banca).
REBECCHI ALLARGA LA SQUADRA
Tris d’ingressi per Fineco
La rete Fineco si rafforza in Lombardia grazie all’ingresso di tre professionisti di grande esperienza che entrano nella struttura guidata dall’area manager Marco Rossi. Tra gli ingaggi quello di Roberta Albanese che lascia Intesa Sanpaolo per unirsi alla squadra del group manager Giovanni Molinari. Edoardo Proverbio arriva da Banca Albertini e opererà nel Fineco Center di Corso di Porta Romana a Milano, sotto la guida del group manager Luca La Rosa. Gabriele Rametta, infine, ha iniziato il suo percorso professionale in Banco Bpm nel 2014, acquisendo in breve tempo il ruolo di direttore di un’importante filiale. Base operativa di Rametta sarà l’ufficio di Piazzale Biancamano a Milano, all’interno del team guidato dal group manager Dario Coloru.
Recruiting tra giovani
Banca Generali Private preme l’acceleratore nel reclutamento. La rete guidata dal vice direttore generale Marco Bernardi (nella foto) ha accolto Francesca Giustozzi e Francesca Tipo, due giovani professioniste che lasciano il Banco Marchigiano. In Toscana, invece, ingresso di Giovanna Bonini che ha lasciato Intesa Sanpaolo.
CON JUICIO
Nel contesto di una notevole incertezza macro-strutturale, le due principali banche centrali (Fed e Bce) espongono approcci distinti, la prima orientata verso l’annuncio di tre rialzi dei tassi nel 2022 e la seconda più indirizzata verso una minore creazione di moneta senza modificarne il costo. I mercati hanno risposto con prezzi in calo e, quindi, rendimenti crescenti. Dopo 5 anni, il decennale tedesco sfiora il rendimento zero e, di conseguenza, quello italiano si posiziona intorno all’1,3%, tre quarti di punto in più di un anno fa. In termini reali, peraltro, i tassi di allora erano solo marginalmente negativi rispetto all’inflazione, mentre ora non coprono nemmeno la metà della perdita di potere d’acquisto. Per converso, la situazione attuale comporta un rialzo del costo prospettico del debito pubblico italiano. Ribadisco: prospettico perché l’effetto si manifesterà nel tempo, man mano che le scadenze si susseguiranno. Torna utile, pertanto, la scelta costante del Mef nell’allungare la scadenza delle emissioni fino a portarla oltre i sette anni, una misura mai verificatasi negli ultimi 50 anni. Gioca a favore di questa dilazione degli effetti anche la bassa percentuale di titoli indicizzati in corso, pari a poco più del 18%. Se consideriamo che nei prossimi mesi si renderanno progressivamente disponibili i fondi del Next Generation Ue, notoriamente con tassi nulli e costi di servizio molto limitati, la necessità di nuove emissioni potrebbe risultare ridotta, limitando la crescita dell’onere effettivo del servizio del debito. Al momento non sussiste il rischio di una crisi di sfiducia verso l’Italia. Una ragione in più per continuare ad operare con juicio.
contropelo di Giuseppe Santorsola La rete Bnl Bnp Paribas LB guidata da Ferdinando Rebecchi (nella foto) prosegue con l’attività di recruiting: sono 17 gli ingressi di gennaio. Tra le new entry: Vito Brancale (Bari), Giulio Casinelli (Frosinone), Giovanni Favi, Nicola Gambaro e Lorenzo Macaluso (Liguria), Antonio Messina (Sicilia), Georgia Milani (Brescia) e Giovanni Vaona (Verona).È il momento di trasformare idee straordinarie in soluzioni reali.
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ESG non è solo pale eoliche e ruscelli limpidi, quanto piuttosto la lungimiranza di scelte intelligenti. Significa minimizzare il rischio, rispettare le scelte condivise e raggiungere gli obiettivi finanziari stabiliti. Natixis Investment Managers con le sue oltre 20 società di gestione si dedica all’implementazione di una vasta gamma di strategie ESG, con ottimismo e pragmatismo, per aiutarti a raggiungere risultati migliori. Competenze diverse, concentrate su obiettivi chiari: creare valore e impatto, promuovere la sostenibilità ed essere al servizio degli investitori.
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Il mondo della formazione è in continua evoluzione, spesso spalleggiato da quello delle nuove tecnologie che consentono di trovare soluzioni sempre più varie, tra queste: i webinar. La parola webinar deriva dalla fusione dei termini inglesi web e seminar e fa riferimento a presentazioni, corsi formativi o conferenze tenuti online, attraverso l’utilizzo di specifiche piattaforme.
I webinar formativi hanno diversi ambiti di applicazione: dalle scuole e università fino alle realtà aziendali,
sono generalmente il format prediletto per aule con un ampio uditorio sparso sul territorio. Quali sono i principali vantaggi della formazione tramite webinar? a) Flessibilità, ovvero la possibilità di condividere contenuti e competenze in qualsiasi momento e in qualunque parte del mondo. b) Accessibilità, ovvero un risparmio notevole di tempo e di costi rispetto all’organizzazione di incontri sul territorio. Negli eventi online, infatti, bastano computer e connessione internet per partecipare. c) Conservazione, ovvero la facoltà
di registrare contenuti di qualità da condividere con il proprio pubblico in qualsiasi momento, per conservare la conoscenza e renderla disponibile anche successivamente.
d) Monitoraggio, ovvero la possibilità di ottenere dati di tracciamento sulla frequenza del webinar e sulla sua efficacia. Nonostante gli evidenti vantaggi, sono generalmente diffuse diverse resistenze sui webinar, più che su altre modalità di aula online, che rischiano di scoraggiarne l’utilizzo. Si tratta di convinzioni limitanti che tuttavia necessitano di un reframe. Vediamo insieme le più diffuse.
di Federica Barella Così vanno smentiti i troppi luoghi comuni che ancora riguardano i seminari online1- Interazione
Con i webinar non posso interagire con il relatore e sono meno coinvolto Il coinvolgimento dei partecipanti rappresenta sicuramente una delle sfide più grandi della formazione tramite webinar. In un’aula virtuale, infatti, sono più numerosi gli ostacoli all’interazione, per esempio è frequente che si partecipi ai webinar con microfono e telecamera spenti. Non mancano tuttavia metodi efficaci per aggirare tali problemi: a) Incoraggiare i partecipanti a fare domande: a voce, nel caso di aule relativamente “piccole” (indicativamente meno di 20 persone), tramite la chat del gruppo negli altri casi. b) Ingaggiare gli ascoltatori dando sempre nuovi stimoli alla loro concentrazione: alternando spiegazioni teoriche a esempi pratici, domande aperte a brevi quiz a risposta multipla.
2- Isolamento
Con i webinar non posso interagire con gli altri partecipanti e mi sento isolato Un altro aspetto considerato limitante consiste nell’apparente mancanza di interazione reciproca tra i discenti. Molte piattaforme digitali, notando questa criticità, hanno sviluppato funzionalità specifiche che consentono di ovviare al problema. I partecipanti possono per esempio essere suddivisi dai relatori nelle cosiddette breakout room: stanze separate, consigliabili per svolgere esercitazioni pratiche durante i webinar, ciascuna composta da un numero ridotto di persone, in cui è possibile svolgere diverse attività previste nel corso dell’incontro. All’interno della breakout room si possono gestire autonomamente audio, video e condivisione dello schermo, per svolgere i compiti assegnati dal relatore in un ambiente più ristretto in cui l’interazione risulta più immediata.
3- Livello di attenzione
Con i webinar è più difficile mantenere un alto livello di attenzione
L’ambiente privato con le sue distrazioni combinato con la distanza fisica dall’aula sono elementi che cooperano nell’abbassare drasticamente il livello di concentrazione davanti allo schermo.
Si tratta certamente di una criticità la cui gestione è difficile ma non impossibile.
A tal proposito è fondamentale che il relatore dia una buona struttura alla propria presentazione. Ecco alcuni piccoli accorgimenti utili: a) Evitare presentazioni statiche, utilizzando elementi animati e immagini d’impatto l’occhio dell’ascoltatore sarà sempre attivo, e con esso la sua attenzione.
b) Alternare parti di testo alla visione di video (interviste, estratti di film...) che
possono rappresentare esempi concreti dell’argomento trattato, da un lato aiutando nella comprensione, dall’altro stimolando la concentrazione grazie al mix di formati. c) Fare piccole pause, necessarie al pubblico per chiarire i dubbi emersi durante la spiegazione, elaborare le informazioni ricevute e preparare la mente ad accoglierne di nuove.
4- Davanti a uno schermo Quando tengo un webinar mi sembra di parlare da solo davanti a uno schermo Si tratta di uno dei timori principali di chi eroga un corso di formazione online: il panico da schermo scenico. Per evitare che ciò accada, può essere d’aiuto per un relatore prevedere l’intervento di esperti di settore in relazione all’argomento oggetto di analisi, per alternare la propria esposizione a quella dei suoi ospiti aumentando la confidenza del relatore e l’engagement in chi ascolta. Altre tecniche utili per sentirsi a proprio agio nel parlare a uno schermo possono essere l’inserimento nel discorso di aneddoti o di brevi racconti personali, che portano l’esposizione su un piano più umano, capace di superare le distanze imposte dalla tecnologia. Ultimo consiglio, ma non meno importante, è esercitarsi con largo anticipo, per far sì che la propria esposizione sia sicura, chiara e disinvolta. I webinar, anche grazie agli accorgimenti qui analizzati, sono una modalità efficace per fare formazione, ma non certamente l’unica. Aule in presenza, autoformazione e formazione online in piccoli gruppi restano delle valide alternative. Nessuna è apertamente migliore delle altre. Tutte sono valide in contesti in cui vengono valorizzate sia le loro caratteristiche, sia i vantaggi che offrono agli utenti.
Federica Barella training specialist di Excellence EducationCriptovalute e questioni etiche
di Gaetano Megale
Il tema della sostenibilità degli investimenti ha evidenziato implicazioni etiche che gli intermediari dovrebbero considerare per tutta la loro offerta. Così, chi offre Etp in criptovalute dovrebbe analizzare, da una prospettiva Esg, una serie di problemi. Eccone alcuni.
Criterio ambientale
L’estrazione delle criptovalute è energivoro e rappresenta una seria minaccia ambientale. Il solo consumo energetico annuale di Bitcoin corrisponde a quello di paesi europei di medie dimensioni, e una sola transazione Bitcoin richiede la stessa energia di 500mila transazioni Visa
Uno studio pubblicato su Nature evidenzia che le sole emissioni di Bitcoin potrebbero spingere il riscaldamento globale sopra i 2°C in tre decenni.
Criterio sociale
L’uso di criptovalute sostiene comportamenti illegali e antisociali. L’anonimato li rende strumenti ideali per transazioni illegali, tra le quali il traffico di esseri umani, gli omicidi su commissione, commercio di droghe e armi e terrorismo. Inoltre, per la loro natura non regolamentata è ideale anche per la frode e il furto di identità.
Criterio governance
Quale strumento di pagamento, la mancanza di una governance statale non consente di raggiungere i fini eticamente necessari di una valuta degli stati democratici e liberali, né assicura l’accesso delle persone alle risorse per supportare il loro diritto alla vita e alla libertà. Così le criptovalute minano la sicurezza dei diritti fondamentali delle persone. Per questo l’offerta crypto Etp è intrinsecamente immorale.
@GaetanoMegaleLe transazioni con i Bitcoin consumano una quantità smisurata di energia
Perché l’investimento nelle monete virtuali può essere considerato per molti aspetti immoraleGaetano Megale independent ethics advisor
Preparazione a 360 gradi
di Daniele Tortoriello
Per l’approfondimento sulla formazione dei consulenti finanziari, BLUERATING raccoglie la testimonianza di Barbara La Marra (nella foto), coordinatore progetti e sviluppo business di Assoreti Formazione Studi e Ricerche (Afsr).
Risposta chiara
Barbara La Marra coordinatore“Di fronte alla crescente necessità di dare una risposta chiara, efficace e tagliata su misura all’esigenza di protezione e valorizzazione del risparmio delle famiglie, in una situazione economica sempre più complessa, la preparazione professionale degli operatori dell’industria italiana dei servizi finanziari gioca un ruolo fondamentale”, dice La Marra, “più i consulenti finanziari sono formati e meglio interagiscono con i clienti, fornendo un importante contributo all’educazione finanziaria. Inoltre, la tutela degli investitori può essere garantita solo formando e mantenendo operatori esperti, qualificati e costantemente aggiornati”. Afsr nasce nel 2006, dalla pluriennale esperienza di Assoreti nel settore dell’intermediazione finanziaria, con l’intento di offrire un ampio ventaglio di servizi a supporto dell’intero percorso di crescita dei professionisti del mondo della consulenza finanziaria, a partire dalla prova per l’iscrizione all’Albo unico, per poi passare allo sviluppo delle competenze relazionali. L’offerta formativa ha seguito negli anni l’evoluzione del ruolo; in particolare,
ultimamente si stimolano nuove attitudini e capacità di modo che la consulenza finanziaria e assicurativa possa includere anche quella patrimoniale e fornire alla clientela un servizio di consulenza completo a 360°. Da qui il ruolo primario della formazione continua degli operatori finanziari. “Afsr, grazie alla collaborazione con il mondo accademico, con importanti studi professionali, con operatori del mercato, non solo riesce a rispondere con competenza e tempestività alle attese delle imprese operanti nel settore, ma anche ad anticipare le esigenze e le richieste del mercato nel fornire percorsi formativi tagliati su misura per i consulenti finanziari”, aggiunge La Marra, che poi precisa: “Un rilevante apporto deriva, poi, dagli esperti e dai responsabili della formazione delle imprese associate ad Assoreti”.
In aula e a distanza Afsr offre soluzioni didattiche sia a distanza (formazione e-learning e aule virtuali), sia in presenza; la formazione obbligatoria dei consulenti finanziari rappresenta sicuramente il suo core business anche se naturalmente a questa si affiancano corsi di formazione specialistica accreditati anche presso l’Efpa. Ogni anno vengono progettati e sviluppati corsi nel rispetto delle linee guida di cui si è dotata l’Assoreti nel 2021, che si candidano a costituire un benchmark di riferimento per tutti gli intermediari che si avvalgano di consulenti finanziari.
Il training professionale di Assoreti mirato alla consulenza sul patrimonio nel suo complessoDigital Investing
Metaverso il salto nel mondo virtuale?
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Queste informazioni non sono né una consulenza d’investimento né una raccomandazione di investimento di tipo finanziario, contabile, legale o altro o di strategia d’investimento, ma una pubblicità. Le informazioni complete sugli strumenti finanziari, compresi i rischi, sono descritte nel rispettivo prospetto di base, unitamente ad eventuali supplementi, nonché nelle rispettive Condizioni Definitive. Il rispettivo prospetto di base e le Condizioni Definitive costituiscono gli unici documenti vincolanti per la vendita degli strumenti finanziari. Si raccomanda ai potenziali investitori di leggere attentamente tali documenti prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, al fine di comprendere appieno i rischi e i van taggi potenziali derivanti dalla decisione di investire negli strumenti finanziari. Gli investitori possono scaricare questi documenti e il documento contenente le informazioni chiave (KID) dal sito internet dell’emittente, Vontobel Financial Products GmbH, Bockenheimer Landstrasse 24, 60323 Francoforte sul Meno, Germania, su prospectus.vontobel.com. Inoltre, il prospetto di base, gli eventuali supplementi al prospetto di base e le Condizioni Definitive sono disponibili gratuitamente presso l’emittente. L’approvazione del prospetto da parte dell’autorità di riferimento non deve essere considerata un parere favorevole sugli strumenti finanziari. Gli strumenti finanziari sono prodotti non semplici e di difficile comprensione. Il presente documento e le informazioni in esso contenute possono essere distribuiti o pubblicati solo nei paesi in cui tale distribuzione o pubblicazione è consentita dalla legge applicabile. Come indicato nel relativo prospetto di base, la distribuzione degli strumenti finanziari menzionati in questo documento è soggetta a restrizioni in alcune giurisdizioni. Questo messaggio pubblicitario non può essere riprodotto o ridistribuito senza previa autorizzazione di Vontobel © 2021 Bank Vontobel Europe AG e/o le sue affiliate. Tutti i diritti riservati.
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Il segreto per concentrarsi
di Maria Grazia RinaldiÈ possibile rimanere concentrati nei momenti no? Quante volte ci è capitato davanti a situazioni difficili di distrarci piuttosto che rimanere focalizzati?
Quante volte i nostri pensieri andavano altrove? Quante volte ci siamo ritrovati a scrollare il telefono in maniera inconsapevole, solo perché sentivamo il bisogno di spostare l’attenzione da un problema o da qualcosa che in quel
Come evitare di distarsi anche nei momenti e nelle situazioni personali difficilimomento non sentivamo di fare? Le distrazioni, come sostengono Nir Eyal e Julie nel testo “Come diventare indistraibili”, sono tutte quelle azioni che facciamo in modo inconsapevole e che non ci sono utili né per realizzare la vita che desideriamo, né per diventare le persone che davvero vogliamo essere. Per rimanere focalizzati dunque il primo passaggio è prendere consapevolezza che stiamo utilizzando le distrazioni per autosabotarci. A volte ci autosabotiamo semplicemente per difenderci da un dolore, da una frustrazione o per giustificare il nostro non fare.
Dentro e fuori di noi
Quando le cose non vanno come vorremmo che andassero, dovremmo dedicare del tempo per prendere atto di quello che sta accadendo dentro e fuori di noi. Dopo di che, diventa importante chiedersi: “Questa situazione è in mio potere controllarla oppure no?”. Pensare di voler cambiare una situazione che non si può modificare, non crea alcun valore aggiunto alla nostra crescita, al nostro benessere, se non stress e ulteriore frustrazione. Hal Erlod, autore di “The Miracle Morning”, propone una strategia che trovo particolarmente efficace: “Quando le cose vanno male, va bene essere negativi ma non più di 5 minuti. Datti 5 minuti, imposta il timer. Hai 5 minuti per lagnarti, lamentarti, piangere, sfogarti, prendere a pugni un muro, qualsiasi cosa, e dopo 5 minuti, fai un respiro profondo, e dici quattro parole
davvero potenti: “Non si può cambiare”. Ed è semplicemente un riconoscimento che non puoi cambiare ciò che è già successo. Quindi non c’è alcun valore nel desiderare che sia diverso. Abbiamo quindi due possibilità: 1) concentrarci sul problema o spostare l’attenzione sulle possibili soluzioni; 2) concentrarci sulle soluzioni predispone la mente a creare. Come sosteneva Albert Einstein: “Ci vuole un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi prodotti dal vecchio modo di pensare”. I neuroscienziati hanno dimostrato che il cervello non riesce a trovare soluzioni se ci si concentra troppo sul problema. Mentre cerchiamo di guardare il problema con occhi nuovi utilizziamo il potere del linguaggio. Evitiamo di dirci: “Non ci riuscirò mai, non vedo una soluzione”. Utilizziamo invece un linguaggio possibilista.
Sentirsi attivi
Usiamo i magici verbi: “Creare soluzioni, generare soluzioni”. A differenza del cercare e trovare, i verbi creare e generare spostano il potere verso di noi. Cercare e trovare implicano che debba cercare qualcosa chissà dove, creare e generare mi daranno un potere immenso e mi faranno sentire attivo nei confronti del problema o della situazione. Come diceva il sociologo Neil Postman: “Le persone che per qualche motivo sono angosciate a volte preferiscono un problema che è loro familiare piuttosto di una soluzione che non lo è per nulla”.
Maria Grazia Rinaldi head hunter e psicologa iscritta all’AlboQuando le cose non funzionano come vorremmo è bene porsi una domanda: “Posso ancora controllare la situazione?”
di Daniel Settembre
Moneyfarm continua la sua crescita nel mercato del mercato della finanza europea. La Fintech ha infatti annunciato un nuovo round di finanziamento di circa 53 milioni di euro. Tra gli investitori anche M&G e Poste Italiane, già azionista di minoranza dal 2019. La raccolta complessiva di capitali della Fintech sale così a oltre 166 milioni di euro.
I nuovi capitali serviranno per favorire l’ulteriore crescita della base di clienti retail, l’ampliamento dell’offerta con nuove soluzioni di investimento e lo sviluppo del segmento b2b2c attraverso partnership strategiche. Moneyfarm, che ha chiuso il 2021 in crescita del 72%, con maggiori flussi netti positivi (128%) e con un incremento del 73% dei nuovi clienti rispetto al 2020, sarà così in grado di espandere il suo modello di servizio, consolidando il suo posizionamento nei mercati di Italia e Regno Unito. L’operazione di collocamento privato sarà portata a termine entro il primo trimestre 2022. M&G acquisisce una partecipazione di minoranza in Moneyfarm. Poste, invece, incrementerà il suo investimento per non diluire la quota già detenuta.
Doppia partnership
“M&G è un partner unico con cui lavoreremo fin da subito per accelerare ancora di più lo sviluppo nel Regno Unito”, ha commentato Giovanni Daprà (nella foto), co-fondatore e ceo di Moneyfarm. “Poste Italiane è già uno dei nostri principali azionisti di minoranza nonché partner commerciale, e siamo molto lieti che continui ad affiancarci nel raggiungimento dei nostri obiettivi. È una conferma importante della
validità del nostro modello di business innovativo, che coniuga da sempre tecnologia e competenze umane”. Oltre al finanziamento, è stata anche siglata una partnership commerciale per il lancio, nel mercato britannico, di una nuova soluzione di investimento digitale a marchio M&G Wealth
In particolare, M&G usufruirà della piattaforma platform as a service di Moneyfarm per offrire nel Regno Unito un prodotto innovativo, tutto digitale, rivolto ai clienti di nuova generazione. Questo accordo commerciale, il primo nel mercato britannico per la società, oltre ad accelerare il percorso di crescita internazionale, convalida ulteriormente la forza del modello di business di Moneyfarm, come partner di riferimento per primari operatori tradizionali che vogliano sviluppare in modo efficace e tempestivo soluzioni digitali d’investimento rivolte al mercato retail. Negli ultimi anni, in Italia, diversi player si sono avvicinati alla Fintech.
Portafogli personalizzati Dal 2018 Banca Sella offre ai propri clienti, in partnership con Moneyfarm, “Sella Evolutionpowered by Moneyfarm”. A fine 2019, Moneyfarm ha stipulato con Poste un importante accordo per l’offerta di servizi digitali di gestione del risparmio ai propri clienti attraverso “Postefuturo Investimenti”. E infine, a maggio 2021 è stata siglata la collaborazione con Buddybank, la banca per smartphone di UniCredit, che hadato vita a Steppy by Moneyfarm, offerta di investimento fully digital da smartphone, dove Moneyfarm gestisce i portafogli facendo leva su una asset allocation ottimizzata sulla base di metriche Esg.
@DanielSettembre53 milioni
Il nuovo round di finanziamenti di M&G e Poste a favore di Moneyfam
L’eleganza è anche al polso
di Edoardo BlosiNon solo giacche, cravatte, camicie o completi in tinta unita. Spesso, a dare un tocco d’eleganza e di stile a un consulente finanziario è anche l’orologio che porta al polso. Il sito web del magazine Robb Report Italia, robbreport.it, dedica un’ampia sezione agli esemplari proposti dalle maggiori griffe, che ben si adattano all’outfit di un professionista sempre impeccabile nel look.
Per chi ama la tecnologia oggi l’oggetto del desiderio si chiama smartwatch, l’orologio di nuova generazione ricco di funzionalità e connesso a internet. Robbreport. it segnala per esempio che il noto marchio di alta moda Louis Vuitton ha annunciato il lancio del suo secondo smartwatch denominato Tambour Horizon Light Up, che segue il Tambour Horizon già apparso nel 2017. L’orologio presenta un quadrante rotondo illuminato da 24 luci a led impreziosito dai classici
Sophie Turner indossa l’orologio connesso Tambour Horizon Light Up firmati Louis Vuittonmonogrammi floreali. L’impronta di Louis Vuitton non è però solo nell’estetica ma anche nel software. Il Tambour Horizon Light Up, infatti, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non utilizza Wear Os di Google bensì un software proprietario. Buone le specifiche tecniche che vedono l’utilizzo di un display circolare amoled da 1,2 pollici di tipo touch protetto da un vetro zaffiro e circondato dal vistoso anello luminoso. La scocca, da 44 mm è in acciaio inossidabile e consente
di utilizzare lo smartwatch fino a 30 metri di profondità. Il cuore pulsante del secondo orologio intelligente della maison francese è un chip Snapdragon Wear 4100 supportato da 1 GB di ram e da 8 GB di memoria interna. Ad alimentarlo c’è una batteria ricaricabile, che dovrebbe assicurare almeno un giorno di utilizzo. Per indossare al polso il Tambour Horizon Light Up sono necessari 2.870 euro, che diventano più di 3mila per la versione “Matte”.
LIGHT UP CONNECTED WATCH
Gong Jun indossa l’orologio connesso Tambour Horizon Light UpUna racchetta che vale oro
di Sara MortariniNel mondo dello sport al femminile ci sono ancora parecchi problemi, disparità nei compensi, bassa copertura mediatica, addirittura abusi. Ma, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, è vero che le cose stanno cambiando negli ultimi anni: l’attenzione nei confronti delle atlete sta crescendo e, finalmente, anche gli sponsor stanno rivolgendo loro lo sguardo e qualche finanziamento. I risultati già si vedono. Secondo le rilevazioni di Forbes, nel 2021 le dieci atlete più pagate al mondo hanno guadagnato complessivamente 167 milioni di dollari. La classifica è dominata dalle tenniste, che occupano saldamente tutto il podio. Ecco qui a fianco le sportive più pagate del 2021.
IN BREVE DAL MONDO
Villa in sconto a Beverly Hills
Gli attori Ashton Kutcher e Mila Kunis (nella foto) hanno venduto la loro casa di Beverly Hills per 10,35 milioni di dollari. La coppia l’aveva acquistata nel 2014, un anno prima del matrimonio, per 10,2 milioni di dollari. In vendita ormai da qualche tempo, inizialmente con una richiesta di 13,9 milioni di dollari, poi di 11,3 milioni, la proprietà si trova nell’esclusivo quartiere di Hidden Valley, si estende su una superficie di quasi 680 metri quadrati e conta cinque camere da letto, oltre a cantina, palestra e sauna. Nel giardino si trovano poi una piscina, una cucina da esterno e una spa. Gli attori vivono già da qualche anno, insieme ai due figli, in un’altra proprietà, sempre a Beverly Hills.
La graduatoria delle atlete che hanno guadagnato di più nel 2021. In vetta tre tennisteUn paradiso smart
Ecco i paesi del mondo dove si può lavorare meglio da remoto
di Sara Mortarini
Con la pandemia che ha sdoganato il lavoro da remoto come mai era successo prima d’ora, sono molti i lavoratori che meditano di trasferirsi altrove senza dover rinunciare alla loro occupazione. Ma quali sono i paesi migliori in cui traferirsi, anche temporaneamente, per fare smart working e quali sono i requisiti fondamentali? Per aiutare smatrworkers e aspiranti tali, la piattaforma Kayak
ha lanciato un indice ad hoc, il Work from Wherever Index. Per farlo, ha analizzato 111 paesi, considerando sei fattori: prezzo e complessità del viaggio, costo della vita locale, sanità e sicurezza, facilità di connessione, vita sociale e, naturalmente, meteo. Senza dimenticare un sistema per verificare il fuso orario (questo naturalmente dipende dal Paese di partenza). Ecco nella pagina a fianco la classifica che è emersa dall’indice Work from Wherever.
IN BREVE DAL MONDO
Una Maserati in stile Beckham
L’eclettico David Beckham, ex campione di calcio, oggi proprietario della squadra di Miami e ambassador di Maserati, oltre che volto di innumerevoli campagne pubblicitarie, diventa (anche) designer per il brand di auto di lusso. E si crea un’auto a sua immagine e somiglianza. L’ex atleta ha infatti contribuito a realizzare un’edizione speciale della Maserati MC20 Fuoriserie Edition (nella foto), completamente personalizzata, lavorando a stretto contatto con il Centro Stile Maserati. Il risultato è una supercar con monoscocca in fibra di carbonio, spinta da un motore a benzina V6 3.0 da 630 CV, brevettato Maserati e derivato da tecnologie della Formula 1.
La piattaforma Kayak ha analizzato sei fattori chiave: connessione, costo della vita, sanità, sicurezza, tariffe del viaggio e condizioni climatiche
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Loredana La Pace - Goldman Sachs Asset Management Alberto Agazzi - Generali Real Estate Sgr Luca Comunian - Bnp Paribas Corporate & Institutional BankingL’uf f icio conserva il suo valore
di Andrea BarzaghiIl segmento uffici ricopre un ruolo di rilievo nelle strategie d’investimento della famiglia di fondi immobiliari pan-europei gestiti da Generali Real Estate Sgr. Anche negli ultimi anni, caratterizzati dall’incertezza e dall’accelerazione del lavoro da remoto, Generali ha continuato a investire in questo settore, consolidandosi come uno dei principali investitori in immobili ad uffici a livello europeo, ed a generare valore tramite i propri fondi, anche per investitori terzi. Ma quali sono gli elementi che caratterizzano le opportunità di investimento capaci di generare valore, secondo Generali Real Estate Sgr? Insieme ad Alberto Agazzi (nella foto), ceo e general manager della società, abbiamo identificato alcune direttrici fondamentali.
Asset irrinunciabile
“Sgombriamo subito il campo: il segmento uffici non ha mai perso attrattività come tema d’investimento.
Oggi sappiamo bene che per le aziende la modalità interamente da remoto non è sostenibile nel lungo periodo, perché determina una perdita di creatività e socialità. Per questo vanno smentite le fosche previsioni secondo cui si sarebbe potuto fare a meno dell’ufficio, al contrario per le aziende quest’ultimo torna ad essere un vero strumento di lavoro, strategico come luogo di condivisione, di scambio di idee ed
La view di Generali Real Estate Sgr resta positiva sulle prospettive degli immobili del terziarioenergia, funzionale alla brand identity e alla cultura aziendale, pur adattandosi alle nuove modalità di lavoro ibrido, flessibile e sicuro. A livello di immobili, la qualità è sempre più importante: per i nostri fondi, investiamo in asset che sono (o possono essere riqualificati per diventare) in grado di adattarsi con flessibilità alle nuove modalità di lavoro e alle esigenze degli occupanti, con soluzioni tecniche e architettoniche di pregio, avanzate dal punto di vista della sostenibilità e del benessere degli occupanti (per esempio in linea con le esigenze di riduzione dei consumi energetici, l’uso di materiali rinnovabili e ad alte prestazioni, la mobilità sostenibile), in zone centrali o ben collegate delle città europee principali. Questa tipologia di asset immobiliari continua a essere molto richiesta dal mercato, e quindi rappresenta un sottostante capace di creare valore per gli investitori dei nostri fondi.
plus, che identifica immobili di elevata qualità intrinseca ma che necessitano di investimenti in valorizzazione, in location caratterizzate da elementi di crescita, come sviluppi infrastrutturali o urbanistici e servizi. In questo segmento, al quale è dedicato un altro dei nostri fondi, è possibile trovare opportunità molto competitive. A patto però di attingere a una profonda conoscenza del mercato e a competenze nell’asset management e nella riqualificazione immobiliare in chiave Esg, come solo un big player quale Generali può fare.
Sostenibilità essenziale
Non solo “core”
I nostri fondi paneuropei sono caratterizzati dalla specializzazione in termini di destinazione d’uso (uffici, residenziale, logistica...) e profilo di rischio (core, core+, value added), dalla diversificazione geografica su tutta Europa, e da una particolare attenzione alle tematiche Esg nel processo di selezione e gestione degli asset sottostanti, e sono aperti anche a investitori terzi. Uno dei fondi più consistenti è dedicato agli asset core, cioè di altissima qualità in prime location in Francia, Italia, Germania, Spagna, Europa orientale e UK, anche qui prevalentemente a uffici. Spostandoci su un diverso livello di rischio/rendimento, è molto interessante il profilo core
Da tempo la sostenibilità ha assunto un ruolo centrale nel processo d’investimento immobiliare, come elemento essenziale per preservare il valore di investimenti che sono necessariamente di lungo periodo. Il rischio per gli investitori è che i propri investimenti perdano valore in futuro scontando costi enormi legati alla decarbonizzazione, e restino fuori dal mercato perché la domanda dei clienti è sempre più esigente su queste tematiche. Per questo gli investitori, in particolare quelli come Generali che operano su un orizzonte molto lungo, puntano su asset che sono, o possono diventare, sempre più net-zero in linea con la domanda del mercato, preservando o accrescendo il proprio valore. Da investitori responsabili, siamo consapevoli della sfida di gestire un patrimonio immobiliare in modo sostenibile, in modo da trarne valore nel lungo periodo, oltre il rendimento finanziario, per gli investitori dei nostri fondi, per gli occupanti degli immobili, ma anche per le nostre città e la società in cui viviamo”.
Il lavoro svolto completamente da remoto non sarà sostenibile nel lungo periodo
Alberto Agazzi ceo e general manager di Generali Real Estate SgrTra rendimenti e barriere
Le caratteristiche della nuova emissione di certificati Cash Collect di Bnp Paribas
di Gianluigi RaimondiContinua con successo l’emissione di certificati di tipo Cash Collect da parte di Bnp Paribas. Nel dettaglio, i nuovi prodotti hanno come sottostanti dei panieri azionari e offrono premi fissi trimestrali compresi tra l’1,5% e il 6% indipendentemente dall’andamento delle azioni su cui sono strutturati.
Effetto Step-Down
Si caratterizzano inoltre per l’effetto Step-Down: a differenza dei Cash Collect “plain vanilla”, il livello di rimborso anticipato decresce durante la vita del certificate ed è pari al 100% del valore iniziale del sottostante nel secondo trimestre; successivamente diminuisce del 5% ogni tre mesi fino al 75%. La scadenza è biennale, ma possono scadere anticipatamente rimborsando il valore nominale, oltre al premio fisso. Quando il certificate giungerà a scadenza, si prospettano due possibili scenari: se
la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere è pari o superiore al livello Barriera, il Certificate rimborsa il Valore Nominale e paga in aggiunta il premio fisso trimestrale; se invece la quotazione di almeno una delle azioni che compongono il paniere è inferiore al livello Barriera, il Certificate paga il premio fisso trimestrale, più un importo commisurato alla performance della peggiore tra le azioni che compongono il paniere, con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito. Ciascuno dei panieri dei 15 certificati è stato
costruito seguendo un approccio settoriale che riunisce all’interno del sottostante le azioni di società appartenenti al medesimo comparto economico, così da consentire all’investitore di puntare sulle azioni dei best performer globali di una industry, tramite l’utilizzo di un unico strumento. Per esempio, il Certificate che ha come sottostanti Tesla, Ferrari e Porsche permette di investire sulle società più all’avanguardia in ambito automobilistico, così come il certificate il cui paniere è composto dai titoli Axa, Generali, Aviva e Zurich consente di esporsi sul settore assicurativo puntando su colossi del settore. Tutti i certificati con almeno un sottostante non in euro dispongono poi dell’opzione “Quanto”, che rende l’investitore immune dall’oscillazione del cambio tra euro e la valuta del sottostante.
Leader di settore
“Bnp Paribas si conferma ancora una volta leader nel settore dei certificati d’investimento ed in grado di sviluppare soluzioni flessibili adatte a soddisfare le diverse esigenze dei clienti. Il Premio fisso, non condizionato, è la principale caratteristica di questa emissione che può quindi risultare interessante per gli investitori alla ricerca di premi periodici”, ha affermato Luca Comunian (nella foto), head of Marketing, Distribution Italy di Bnp Paribas Corporate & Institutional Banking. Maggiori informazioni sulla gamma Cash Collect di Bnp Paribas sono disponibili all’indirizzo investimenti.bnpparibas.it
Transizione e opportunità
di Andrea Barzaghi“Il settore energetico è destinato a rappresentare un’area di profonda crescita e cambiamento. In Goldman Sachs Asset Management sosteniamo che il settore dell’energia tradizionale e quello dell’energia alternativa dovranno coesistere per molti anni prima che il mondo possa ricorrere esclusivamente a fonti di energia alternativa. Per questo motivo, tutte le aziende energetiche, da quelle più tradizionali a quelle che operano nel settore delle tecnologie pulite (le cosiddette “cleantech”), dovrebbero guardare alla transizione energetica come a un’opportunità”. Lo afferma Loredana La Pace (nella foto), country head Italy di Goldman Sachs Asset Management, che di seguito spiega la view.
Sfida all’orizzonte
“A oggi, il mercato dell’energia continua a essere dominato dai combustibili fossili: nel 2019 hanno fornito l’84,3% del consumo di energia primaria, mentre le fonti rinnovabili (come l’eolico e il solare) e altri combustibili non fossili (come il nucleare) hanno contribuito rispettivamente per il 5% e il 10,7%
Nonostante gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra, la convergenza nei consumi pro capite tra le economie sviluppate e quelle in via di sviluppo, probabile fonte di crescita della domanda futura di energia, rappresenta una sfida per la transizione energetica. Di tale aumento della domanda potranno infatti
beneficiare anche i settori dell’energia alternativa, in quanto alcuni fattori, tra cui la già citata attenzione globale alla riduzione dei gas serra e il calo dei costi di produzione, possono ben posizionare questi segmenti nel conquistare quote di mercato e presentare quindi significative opportunità di crescita. Questi fattori, probabilmente, stimoleranno la crescita in numerosi settori dell’energia alternativa e delle tecnologie pulite. Tuttavia, almeno nel breve termine, i vincoli tecnologici, la maggiore intensità di utilizzo di risorse e le considerazioni sui costi che interessano ora molte soluzioni energetiche alternative possono ostacolare la rapida crescita di questi settori”.
Ruolo chiave “Prevediamo che, in questo contesto, i flussi degli investitori, una crescente attenzione all’Esg e le politiche governative possano essere determinanti nelle decisioni di gestione delle spese in conto capitale delle aziende energetiche, vedendo quelle tradizionali assumere un ruolo chiave nella transizione energetica, grazie a decenni di esperienza nella ricerca e sviluppo, alla disponibilità di infrastrutture e, in molti casi, alla possibilità di beneficiare di flussi di cassa crescenti da investire. Non avremo dunque un mercato rigidamente suddiviso in due, tradizionale contro alternativo, ma molte soluzioni di energia alternativa e tecnologia pulita che saranno usate insieme ai combustibili fossili”.
Prevarranno le soluzioni miste tra fonti alternative e tradizionali
Loredana La Pace country head Italy di Goldman Sachs Asset Management La Pace (GS Asset Management): “Il settore energetico è un’area di profondo cambiamento”BANKER FOR CHILDREN
Spazio alla solidarietà nel profilo Facebook di Carlo Di Domenico, family banker di Banca Mediolanum. Sulle pagine personali del social network, Di Domenico rende nota una sua donazione a favore di Save the Children.
ACCOUNT INSTAGRAM @marioliberotti_finanza
ADVISOR
PROFILO FACEBOOK
Carlo Di Domenico
SOCIETÀ
Banca Mediolanum
COSA FA UN CONSULENTE?
Marco Magli, financial advisor della rete di Allianz Bank FA, è ospite di Che Stile!, rubrica dello youtuber Andrea Cimatti. In una clip Magli spiega con parole divulgative cosa fa nel concreto un consulente finanziario e ripercorre la sua storia professionale.
CANALE YOUTUBE
Che Stile! by Andrea Cimatti
ADVISOR
Marco Magli
FAR QUADRARE I CONTI
Come usare meglio la carta di credito e ottimizzare le piccole spese quotidiane? Mario Liberotti, consulente finanziario della rete di FinecoBank, lo spiega con alcuni post intuitivi nelle sue pagine personali su Instagram.
Mario Liberotti PROFILO LINKEDIN
Oscar Di Montigny
SOCIETÀ
Banca Mediolanum
OMAGGIO AL MAESTRO ZEN
Oscar Di Montigny, chief Innovability & Value Strategy officer di Banca Mediolanum, ha dedicato un post su LinkedIn ai funerali del monaco tibetano e attivista per la pace Thich Nhat Hanh, ritenuto colui che ha introdotto il buddismo in Occidente.
Guardare al futuro investendo in healthcare
AB International Health Care Portfolio
Robot che eseguono interventi chirurgici. Farmaci formulati su misura per il singolo paziente. Medici che visitano a distanza. La trasformazione del settore sanitario sta creando opportunità d’investimento entusiasmanti.
Ma come si può investire con successo nei titoli healthcare?
Non serve essere un luminare della scienza né avere la capacità di prevedere quali nuovi farmaci avranno successo. Fondamentale è invece individuare aziende di qualità elevata con soluzioni di comprovata efficacia per mercati in espansione.
AB International Health Care Portfolio fa esattamente questo. Esaminiamo in maniera approfondita il panorama globale per individuare aziende con nuove tecnologie, trattamenti e tecniche in grado di soddisfare le esigenze in continuo mutamento dei pazienti e dei sistemi sanitari nel 21º secolo. Investire in società che stanno trasformando il mondo della medicina può consentire di attingere al grande potenziale di rendimento a lungo termine del futuro della sanità.
unisce a
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il leader europeo degli ETF che meriti.
Amundi ETF e Lyxor ETF si uniscono per dare vita all’emittente di ETF che stavi aspettando.
In un mondo sempre più complesso e in continuo mutamento, cambiano anche i tuoi bisogni di investimento e di risparmio. Meriti di affidarti ad un attore riconosciuto per la sua solidità, il suo spirito di innovazione e il suo impegno nella finanza sostenibile.
Meriti di essere affiancato da professionisti appassionati, in grado di costruire una relazione duratura e di fiducia. Meriti un partner di investimento capace di semplificare e risolvere le sfide di oggi e anticipare quelle di domani.
Insieme, costruiamo il leader degli ETF che meriti. Nel cuore dell’Europa.
IL FUTURO DEGLI ETF INIZIA ORA.dell’operazione, la cui sussistenza è disposta dalla applicabile
nel
passati non sono indicativi di quelli futuri. Il presente documento non è diretto alle “US Person” così
Asset Management, “société par actions simplifiée” (SAS) di diritto francese con capitale di €1.143.615.555, società di gestione di portafoglio autorizzata
Pasteur
75015 Parigi
Francia – 437 574 452 RCS Paris
amundi.com
Gennaio 2022.|