Bluerating Dicembre 2022

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TOP MANAGER E INFLUENCER Così i big della consulenza utilizzano i social network LinkedIn è la piattaforma preferita per comunicare Enzo Corsello, country head per l’Italia di Allianz Global Investors Enzo Corsello di AllianzGI racconta i cambiamenti strutturali che interessano gli investitori con la fine dell’era dei tassi sotto zero e della globalizzazione L A NUOVA EPOCA DEI MERCATI LE AMBIZIONI DEL LEADER Cubelli di Fideuram ISPB fa un primo bilancio del 2022 e illustra i piani di crescita della rete UN ANNO SENZA DORIS UNDICI GRANDI DELLA FINANZA RICORDANO IL FONDATORE DI MEDIOLANUM DICEMBRE 2022 - Numero 12 - Anno XII - 5,00 euro Mensile - Prima immissione 12/12/2022 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1, LO/MI

IL VERO “GRANDE RESET” SARÀ NELL A CONSULENZA

Il “Grande Reset” è una bizzarra teoria complottista che ipotizza una rete di poteri forti con al centro il World Economic Forum, Bill Gates, George Soros e altre amenità. Ma il suo concetto può essere più intelligentemente usato per definire quanto è accaduto nel mondo della consulenza finanziaria che si deve confrontare con uno scenario economico molto diverso già oggi da quello dell’immediato passato. Tutto è nato con la fine di un decennio di forte crescita monetaria e questo non sarà senza conseguenze. L’aumento dell’inflazione sta avendo un impatto sui consumi e prolungati effetti negativi sui risparmi, così come il ritorno al più grande trasferimento di asset mai visto (550 miliardi di euro di deflussi dalle obbligazioni e 675 miliardi di afflussi di risparmio gestito nel decennio 2012-22) potrebbe rendere in futuro le banche-reti di financial advisor incapaci di raccogliere nuovo denaro negli asset gestiti. Nell’ultimo decennio i tassi bassissimi e il conseguente mercato rialzista secolare sulle azioni sono stati la ricetta perfetta per il ciclo più forte di sempre per il risparmio gestito. Ma l’impatto dell’inflazione cambia tutto: i flussi dedicati al risparmio potrebbero crollare del 60%-70%, di circa 110 miliardi di euro/anno Per le banche-reti, la carenza di denaro che fluisce

nei prodotti di gestione patrimoniale può essere quantificata in circa 20 miliardi l’anno, corrispondente al 60% degli afflussi del 2021. E sarà un trend strutturale. Una potenziale revisione del mix di asset delle famiglie dopo il balzo dei tassi di interesse dal secondo trimestre di quest’anno rappresenta un rischio ancora maggiore. Ipotizzando uno switch del 10% degli asset verso i bond in 2-3 anni, finanziato principalmente attraverso lo switch di masse dall’asset management, 290 miliardi di euro potrebbero confluire in obbligazioni e 190 miliardi potrebbero defluire dall’asset management. Per i gestori patrimoniali, ciò potrebbe significare un deflusso di 30 miliardi, corrispondenti a 10-15 miliardi nel biennio 20232024. Un ulteriore riposizionamento dal 10% al 15% nel medio/lungo termine genererebbe ulteriori 8-12 miliardi di deflussi nei successivi 2/3 anni, dal 2024 in poi. Complessivamente, il settore del risparmio gestito potrebbe perdere nel tempo un totale 500 miliardi di aum, di cui 80 miliardi attualmente nelle mani delle banche-reti. E tale passaggio potrebbe costare tra 800 milioni e 1,2 miliardi di euro in termini di minori commissioni lorde. È questo l’unico, vero, grande reset.

@andreagiacobin1 | andreagiacobino.wordpress.com

IDEE&PROTAGONISTI | 3
Lo scenario economico globale con il ritorno dell’inflazione è destinato a cambiare le scelte di investimento E ciò per le banche-reti...
BLUERATING n dicembre 2022
4 | SOMMARIO Continua la rotta di Fideuram ISPB Crescita valorizzando i talenti 48 La coppia vincente bond-certificati BG punta sull’offerta di strutturati 20 Profitti al riparo dal rosso della Samp La cassaforte di Ferrero resta in utile 10 BLUERATING n dicembre 2022 8 I podcast di Brera fanno shopping Un’acquisizione per Chora Media Bilanci a prova di bufera Cinque trimestrali ai raggi X 16 32 Fate largo alla Next Generation Idee per avviare i giovani alla professione Top manager e pure influncer: come i big delle reti usano i social 28

anno XII - numero 12 - dicembre mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 3 del 4 gennaio 2011

Editore BFC Media Spa

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Opinioni

Luciano Liccardo, Gaetano Megale, Maria Grazia Rinaldi, Nicola Ronchetti, Alessandro Rossi, Giuseppe Santorsola, Fabrizio Tedeschi

Hanno collaborato Andrea Barzaghi, Edoardo Blosi, Sara Mortarini, Daniel Settembre, Francesca Vercesi

Graphic design Paolo Di Stefano distefano@bfcmedia.com

Fotografie di Enzo Corsello by Laila Pozzo in copertina e nell’intervista alle pagine 12-14

Pubblicità Michele Gamba gamba@bfcmedia.com Mob. (+39) 393.95.010.95

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6 | SOMMARIO BLUERATING n dicembre 2022
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Il podcast è milionario

La media company di Brera e Calabresi cresce attraverso un’acquisizione

È costata 5,2 milioni di euro l’acquisizione da parte di Chora Media (podcast company del finanziere Guido Maria Brera, del giornalista Mario Calabresi, di Mario Gianani e Roberto Zanco) del 100% di Will Ita Is Media, media company fondata da Alessandro Tommasi, Imen Boulahrajane, Davide Dattoli e Francesco Fumagalli.

Incasso in tre tempi

La cifra, finora non nota, la si evince dal verbale di cessione quote registrato qualche settimana fa a Milano davanti al notaio Federico Mottola Lucano. L’operazione prevede che i venditori incassino in tre tempi: 2,5 milioni subito, una pari cifra entro la fine dell’anno e 200mila entro settembre prossimo. È previsto inoltre per i soci di Will Ita Is Media di distribuirsi riserve per complessivi 300mila euro.

Ma la cosa interessante è la possibilità prevista per gli azionisti di Will Ita Is Media di dividersi il 3% dell’eventuale differenza tra il prezzo di vendita di Chora Media e 20 milioni

Destinata alla cessione Ciò significa, in pratica, che Chora è destina a essere ceduta. Ma Chora non esiste in quanto persona

giuridica: la società che controlla la piattaforma di podcast è la Be Content di cui Calabresi ha il 15% e il restante 85% è della Be water che vede Brera e Gianani con quote analoghe. Tuttavia Be Content nel bilancio 2021 ha perso oltre 2,4 milioni su nemmeno un milione di ricavi. Farla crescere fino a valere 20 milioni sarà una strada lunga. @andreagiacobin1

Profitti in salita per Saccà

Risultati in progresso per Pepito Produzioni, casa di produzione televisiva di Agostino Saccà (nella foto), già direttore generale Rai e oggi produttore televisivo, con trasmissioni acquistate dalla tv pubblica ma anche da Reti Televisive Italiane, controllata dalla Mediaset dei Berlusconi. Il bilancio 2021, infatti, s’è chiuso con un utile di oltre 1,2 milioni di euro rispetto ai 444mila dell’esercizio precedente, profitto che ha visto i soci remunerati con un dividendo di 100mila euro. Anno su anno i ricavi sono aumentati di 1,4 milioni attestandosi a 11,7 milioni e la relazione sulla gestione redatta da Saccà spiega che “confermando il trend degli ultimi anni l’area tv s’è confermata come strategica”.

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Da sinistra a destra: Guido Maria Brera, Mario Gianani e Mario Calabresi

L’utile è in salvo

La Samp non manda in rosso la cassaforte di Ferrero

La pesante perdita di 24,4 milioni di euro segnata nel 2021 dalla UC Sampdoria non impatta i numeri di Sport Spettacolo Holding (Ssh), la cassaforte che Massimo Ferrero (nella foto), effervescente patron della squadra ligure, controlla attraverso il suo Rosan Trust

Niente svalutazione

Il bilancio 2021 di Ssh, infatti, s’è chiuso con un utile di 104mila euro rispetto a quello di 465mila euro del precedente esercizio e nell’attivo di 68,6 milioni la quota del 99,96% nella Uc Sampdoria è rimasta iscritta a 40,6 milioni. L’assenza di svalutazione è spiegata alla luce delle trattative del calcio mercato, attualmente in corso, che potranno far emergere plusvalenze nel bilancio di quest’anno del team perché i valori di mercato della rosa di Ferrero “sono mediamente, si legge nella relazione sulla gestione, superiori

a quelli di iscrizione in bilancio”. Ssh, che nel 2011 fa ha siglato un contratto di lease-back sul marchio Sampdoria con Intesa Sanpaolo (che scadrà l’anno prossimo), ha ottenuto dalla banca la sospensione dei 4 canoni relativi agli esercizi 2020 e 2021.

Campione in perdita

Andrea Pirlo (nella foto), già allenatore della Juventus e oggi tecnico della squadra turca Fatih Karagümrük Spor Kulübü, soffre ancora con i suoi business. Ha infatti dovuto attingere alla riserva per coprire la perdita di oltre 990mila euro milioni di euro apertasi nei conti 2021 della sua A.P. Group, che l’anno prima aveva registrato invece un passivo di 1,4 milioni. Il rosso è dovuto a non meglio specificati oneri di gestione pari a 2,6 milioni.

letto su Forbes

TRE LIBRI DI GATES PER NATALE

Cosa c’è di meglio a Natale se non regalare un libro? Ecco tre volumi che Bill Gates ha scelto proprio per le Feste.

Strangers in a Strange Land

di Robert Heinlein

Il romanzo segue Michael Valentine Smith, un giovane allevato su Marte dai marziani, che torna sulla Terra. Nel futuro immaginato da Heinlein, le religioni sono politicamente molto più influenti di quanto non lo siano nella realtà. Ciò ispira Smith a fondare un suo credo, la Church of All Worlds.

The Inner Game of Tennis di Timothy Gallwey

Allenatore di tennis di successo, considerato uno dei fondatori del Coaching, Gallwey sostiene che esistano due componenti nel mondo della racchetta: il gioco esteriore, quello fisico, e quello interiore, più mentale. Mentre il primo può cambiare, il secondo è fondamentale: se i giocatori sono troppo autocritici, rischiano di sabotare le proprie prestazioni sul campo.

Mendeleyev’s Dream

di Paul Strathern

In questo libro Strathern cataloga le scoperte scientifiche che hanno portato alla creazione della tavola periodica degli elementi da parte di Mendeleyev (o Mendeleev).

Secondo Gates, l’enfasi dello scrittore sull’evoluzione della chimica e su come si è sviluppata, prima dall’alchimia e poi dalla religione, è un formidabile esempio di come una scoperta possa portare a innumerevoli altre.

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*rossi@bfcmedia.com
di Alessandro Rossi*
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La nuova era dei mercati

Enzo Corsello, classe 1969, siciliano di Canicattì, è country head per l’Italia di Allianz Global Investors dall’ottobre del 2020. E in poco più di due anni di incarico, ha visto quello che mai aveva visto prima in quasi un trentennio di carriera nella finanza: innanzitutto la seconda ondata della pandemia del Covid-19, poi una fiammata dell’inflazione che ricorda gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso e spinge le banche centrali a un radicale cambio di rotta nella politica monetaria.

di Andrea Telara Corsello (AllianzGI): “Cambiamenti epocali in vista. Come ribilanciare i portafogli”
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Quattro fattori condizioneranno i decenni a venire: decarbonizzazione, deglobalizzazione, trend demografici e debito degli Stati
Enzo Corsello / country head per l’Italia di Allianz Global Investors

Infine, come se non bastasse, è arrivata anche la guerra in Ucraina che ha sconvolto gli equilibri geopolitici mondiali, ponendo termine all’epoca della globalizzazione iniziata nel 1989, in un mondo senza più muri e con sempre meno barriere commerciali e culturali. “Questo lungo ciclo è arrivato alla fine”, dice Corsello, che racconta BLUERATING in che modo una grande società di gestione internazionale come AllianzGI, con una presenza importante anche in Italia, sta affrontando il radicale cambiamento di prospettiva ormai all’orizzonte, in quella che lui definisce l’era del Great Rebalancing, il grande ribilanciamento.

Dottor Corsello, partiamo dall’attualità: come avete affrontato questo anno difficile non soltanto per gli equilibri mondiali ma anche per i mercati?

Innanzitutto è bene fare una premessa: nell’ultimo anno abbiamo assistito a una distruzione di ricchezza sui mercati finanziari mai vista prima, perché la flessione dei prezzi degli asset ha colpito sia il settore azionario che quello obbligazionario, penalizzando anche e soprattutto gli investitori che avevano un’allocazione considerata prudente. In questo scenario, tutta l’industria del risparmio gestito ha indubbiamente sofferto, anche se devo dire che la clientela ha dimostrato molta maturità: nonostante i ribassi, ha tenuto le posizioni senza farsi prendere dal panico. Di conseguenza, possiamo dire che il 2022 non è stato un anno

positivo per le società di gestione ma, guardando all’andamento delle asset class sottostanti ai prodotti, poteva essere un anno ben peggiore.

Avete rimodellato la vostra offerta alla luce del nuovo contesto che avevate di fronte? Come tutte le società di gestione, dopo un ciclo di tassi bassi e di mercato toro per l’azionario, negli anni scorsi avevamo un’offerta di prodotti molto orientati alla crescita.

Poi, quando lo scenario ha iniziato a mutare, ancor prima dello scoppio della guerra in Ucraina e delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali, abbiamo iniziato a cambiare orizzonte, facendo leva sul nostro Dna assicurativo. Abbiamo riposizionato l’offerta su prodotti di liquidità e su soluzioni d’investimento con una notevole componente di protezione del portafoglio dalle perdite, a livelli molto alti che arrivano sino al 90-93%. Nello stesso tempo, non ci siamo dimenticati di essere vicini ai clienti e a chi distribuisce i prodotti finanziari.

In che modo li avete aiutati?

Per usare un gioco di parole, abbiamo voluto essere i consulenti dei consulenti, con un modello da “piattaforma di servizi”. Abbiamo cioè aiutato i financial advisor, che svolgono un’importante funzione di assistenza ai clienti finali, ad affrontare questa difficile fase. Per questo abbiamo intensificato le nostre attività di formazione per i distributori con webinar e analisi di mercato e con la partecipazione dei nostri specialisti. Poi abbiamo fatto

una sorta di evangelizzazione sul goal based investing, l’investimento legato a obiettivi di vita del risparmiatore: un concetto su cui AllianzGI ha puntato molto, per una corretta pianificazione finanziaria da parte dei clienti. Vede, c’è un altro aspetto importante che vorrei sottolineare e che coinvolge in primis i consulenti finanziari.

Quale aspetto?

Chi investe ma anche chi gestisce i portafogli della clientela spesso è portato a farlo guardando nello specchietto retrovisore, osservando quello che è successo in passato e pensando che si ripeta anche in futuro, uguale come prima. E invece no, oggi siamo di fronte a cambiamenti epocali che richiedono nuovi paradigmi.

In che senso?

Intendo dire che oggi stiamo assistendo alla fine di un’era che noi abbiamo definito della Great Moderation, della grande moderazione. È stata una fase storica caratterizzata da bassa inflazione e da una crescita economica tutto sommato asfittica, con un ruolo determinante giocato dalle banche centrali. È un’epoca iniziata con la grande crisi finanziaria globale del 2007-2008 o, se guardiamo ancor più indietro, che trae le sue origini da quando Paul Volcker, ex governatore della Federal Reserve, riuscì con le sue politiche monetarie aggressive a fermare le ondate inflazionistiche degli anni ’70 e dei primi anni ’80 del secolo scorso.

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Cosa ci sarà dopo l’era della Great Moderation?

Una nuova fase storica che noi abbiamo ribattezzato del Great Rebalancing, il grande ribilanciamento. Il 2023 sarà probabilmente un anno di transizione tra queste due epoche. Negli ultimi decenni abbiamo vissuto in un mondo demand driven, cioè guidato dalla domanda, che si è incontrata con una offerta molto abbondante di beni e servizi, proprio perché la globalizzazione ha visto esplodere il commercio mondiale e ha visto arrivare quantità enormi di merci a basso costo dalla Cina e dai paesi emergenti. Ora, però, lo scenario è radicalmente mutato. L’occidente e i paesi industrializzati devono confrontarsi con un’offerta scarsa. Mi riferisco in primis all’offerta di materie prime, condizionata dagli eventi geopolitici come la guerra in Ucraina, con inevitabili effetti indiretti anche al

di fuori del settore delle commodity. Quando parliamo di scarsità, per esempio, possiamo riferirci anche alla scarsità di acqua o infrastrutture e di energia che interesserà parte della popolazione mondiale nei prossimi decenni.

Cosa comporta nel concreto per gli investitori il Great Rebalancing?

Innanzitutto, dopo il cambio di politica monetaria delle banche centrali, il settore obbligazionario è tornato a offrire rendimenti significativi per i portafogli. Siamo passati dalla fase TINA, una sigla che in inglese significa there is no alternative (non c’è alternativa agli asset azionari per avere rendimento) a una fase che potremmo definire TARA (there are reasonable alternatives), che significa: oggi ci sono alternative ragionevoli agli asset azionari.

A proposito di azionario: cosa comporta il cambio di scenario che lei ha descritto per gli investitori che puntano sull’equity?

Le fasi come quelle che stiamo vivendo sono sempre state accompagnate da cambiamenti di leadership tra le asset class, gli stili di gestione o i settori. Entriamo in uno scenario caratterizzato da una rigidità dell’offerta in cui sarà conveniente trarre profitto proprio dalla scarsità. Fatte queste premesse, chi investe nell’azionario dovrà avere più attenzione ai temi di valore che non a quelli di crescita, concentrandosi su aziende che hanno utili e reddittività ben

visibili già nel breve periodo, senza trascurare ovviamente i trend destinati a lasciare il segno nell’economia e nella società in un orizzonte di lungo termine.

Quali sono questi trend?

Noi li abbiamo identificati con le quattro D: deglobalizzazione, debito, demografia e decarbonizzazione. Oggi viviamo in un mondo dove il debito pubblico degli stati è aumentato, dove la spinta alla globalizzazione si è invertita e dove la necessità anche strategica della transizione energetica è sempre più evidente per tutti, soprattutto dopo la guerra in Ucraina. Dico spesso che, dove non è arrivata Greta Thunberg nel sensibilizzare sui temi della decarbonizzazione, purtroppo è arrivato Putin. Non vanno poi dimenticati altri temi che pongono delle sfide importanti davanti a noi. Per esempio il tema della sicurezza; da quella alimentare a quella informatica, da quella idrica a quella energetica, solo per citare qualche esempio. Oppure il tema del capitalismo inclusivo: su questo fronte, come gestori di fondi e azionisti, siamo impegnati a spingere le aziende in cui investiamo a mettere in campo pratiche di responsabilità sociale. Ogni anno, attraverso il voto per delega, partecipiamo a oltre 10mila assemblee societarie in cui facciamo sentire la nostra voce. Oggi più del 50% dei nostri asset sono gestititi in base ai principi Esg, in linea con l’art.8 e 9 della direttiva Sfdr e il nostro obiettivo è di arrivare entro il 2023 al 70%.

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@andreatelara

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Resilienza nella bufera

Le ultime trimestrali delle banche-reti: bilanci in ordine in un anno difficile

di Gianluigi Raimondi

In uno scenario macroeconomico e di mercato seppure difficoltoso e caratterizzato da un’alta volatilità e da repentine mutazioni di sentiment degli operatori, le aziende del settore del risparmio gestito si sono dimostrate capaci di affrontare la

situazione archiviando risultati nella maggior parte dei casi ancora in crescita. Eccoli di seguito, società per società, nel dettaglio.

Azimut Azimut ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio in corso con ricavi consolidati per 969 milioni di euro,

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il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, grazie in primis alla forte crescita sottostante dei total asset e attribuibile all’aumento del 17% delle commissioni di gestione ricorrenti (che ammontano a 826 milioni e rappresentano l’85% dei ricavi totali). Il reddito operativo consolidato è stato poi

pari a 415 milioni, in crescita del 17% e l’utile netto consolidato ha registrato un incremento del 4% a 302 milioni, l’utile operativo è cresciuto del 17% a 415,1 milioni e il margine operativo si attesta a 43%, in miglioramento grazie al rigoroso controllo dei costi e al deconsolidamento di Sanctuary.

La posizione finanziaria netta consolidata a fine settembre risulta positiva per circa 364 milioni, in crescita di 76 milioni rispetto alla fine di giugno. Inoltre, il dato di settembre si confronta con i 408,5 milioni di fine dicembre 2021,

BLUERATING n dicembre 2022 COVER FINANZA / 1 | 17 continua a pag. 18 >

tenuto conto del pagamento del dividendo per cassa e del dividendo relativo agli strumenti finanziari partecipativi nel primo semestre del 2022 per un importo totale di 261 milioni. Ancora, il patrimonio totale medio da gennaio a settembre è cresciuto del 16% attestandosi a 3,2 miliardi e il totale delle masse gestite a fine ottobre ha raggiunto la soglia dei 3 miliardi di euro (ma il dato comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 85,7 miliardi, il 3% da inizio 2022), con un’incidenza del business internazionale del 47%. Non solo. Nel segmento private market, Azimut ha continuato il suo percorso di forte crescita con gli aum che hanno superato i 6,4 miliardi a ottobre con un incremento di oltre dieci volte rispetto all’inizio del 2020. Positiva anche l’attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari e private banker: nei primi nove mesi del 2022 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 89 nuovi ingressi, portando il totale a fine settembre a 1.866 unità. “La nostra piattaforma globale e diversificata continua a produrre risultati anche in un contesto volatile e incerto, come dimostrano i 6,8 miliardi di euro di raccolta netta da inizio anno e il patrimonio totale in crescita del 3% a 85,7 miliardi a fine ottobre, nonostante l’effetto negativo del

mercato”, ha fatto notare Gabriele Blei, amministratore delegato di Azimut, “e tramite i nostri consulenti finanziari supportiamo i clienti a ottimizzare l’asset allocation, a ridurre la volatilità del portafoglio nel breve termine e a migliorare i loro profili di rischiorendimento nel medio-lungo periodo. Ora, con quasi il 12% degli Aum totali provenienti dai mercati privati, guardiamo avanti con fiducia per raggiungere l’obiettivo di 15% entro la fine del 2024. Nei prossimi anni sfrutteremo poi ulteriori occasioni di crescita organica e inorganica in Italia, all’estero e nei private markets al fine di continuare a sviluppare opportunità di investimento all’avanguardia per generare performance per i nostri clienti e valore sostenibile per tutti i nostri azionisti”, ha aggiunto Blei.

Banca Generali

Banca Generali ha archiviato il terzo trimestre con un utile di 24,1 milioni di euro contro gli 80,8 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno. Su base ricorrente, escludendo dunque le voci variabili, l’utile del periodo è invece cresciuto del 14% a 55,6 milioni, e del 2% rispetto al trimestre precedente, “a conferma della solidità del percorso di sviluppo sostenibile della banca anche in contesti di mercato sfidanti”, fa notare il management.

I profitti netti hanno risentito poi degli oneri fiscali straordinari per 35,3 milioni relativi al pagamento all’Agenzia dell’Entrate di una maggiore remunerazione per gli anni 2014- 2018 della delega di gestione di BG Sicav che dal 2008 è passata sotto la gestione dell’allora neocostituita BG FML. Il margine di intermediazione è sceso del 13,9% a 155,2 milioni a causa della riduzione delle commissioni variabili, solo in parte compensata dal rialzo del margine d’interesse (36 milioni, +68,9%). Ancora, i costi operativi si sono attestati a 62 milioni contro i 58,8 milioni del terzo trimestre 2021, includendo gli 1,1 milioni di poste straordinarie. A livello core i costi sono stati pari a 56,5 milioni (+5,6% su base annua) compresi 1,1 milioni di costi per lo sviluppo del piano di crescita internazionale. Il risultato operativo ha toccato quota 93,2 milioni contro i 121,5 milioni del terzo trimestre 2021. Il dato ha tuttavia mostrato un miglioramento su basi ricorrenti attestandosi a 91,2 milioni, in progresso dell’1,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021. Il risultato pre-tasse è stato di 79,8 milioni contro i 105,2 milioni dello scorso anno dopo aver spesato minori poste per accantonamenti ordinari e straordinari. Al 30 settembre 2022, il cet1 ratio della banca si è attestato al 15,7% (dal

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La raccolta è rimasta tonica anche se i flussi del risparmio gestito sono stati colpiti dalla crisi dal cambio dello scenario geopolitico e dal carotassi

15,2% del 30 giugno 2022) e il total capital ratio al 16,8% (dal 16,3% del 30 giugno 2022), confermandosi ampiamente superiori ai requisiti specifici fissati per il gruppo da Banca d’Italia. Nello specifico, Banca Generali precisa che i ratios patrimoniali sono stati calcolati sulla base di un pay-out medio totale del 79% dell’utile di periodo. Gli indicatori di liquidità della banca si mantengono poi su livelli elevati: il liquidity coverage ratio è pari al 363% (dal 400% del 30 giugno 2022) e il net stable funding ratio al 215% (dal 207% del 30 giugno 2022). Le masse totali di Banca Generali a fine settembre hanno raggiunto quota 80,4 miliardidi euro,

segnando un calo del 2% rispetto a settembre dello scorso anno e in calo del 6,2% da inizio anno. Sul dato hanno pesato le pressioni sui listini azionari e obbligazionari, fa notare in una nota la banca. La raccolta netta nei nove mesi 2022 è arrivata comunque a sfiorare i 4,1 miliardi di euro, mostrandosi resiliente alle complessità dei mercati. Data l’elevata volatilità dei mercati finanziari del periodo, i professionisti di Banca Generali, fa notare l’istituto, hanno dato priorità alla vicinanza alla clientela per fornire l’opportuna consulenza favorendo un generale approccio difensivo. La raccolta netta a ottobre ha raggiunto i 506

milioni (4,6 miliardi da inizio anno), mostrando una chiara accelerazione in termini di volumi rispetto alla dinamica del trimestre precedente legata alla stagionalità e soprattutto alla volatilità e all’incertezza dei mercati finanziari. “In un trimestre caratterizzato da eccezionale volatilità dei mercati, incertezza politica ed economica, abbiamo continuato a crescere a livello commerciale ed abbiamo confermato risultati finanziari molto solidi, al netto delle componenti straordinarie fortemente procicliche”, ha commentato l’amministratore delegato di Banca

BLUERATING n dicembre 2022 COVER FINANZA / 1 | 19
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Generali Gian Maria Mossa.

“In particolare, la tenuta dei margini testimonia la qualità del nostro core business, con portafogli molto diversificati e banker capaci di stare vicini ai clienti anche nei momenti più difficili. In questi mesi abbiamo lavorato per sviluppare un’offerta dedicata a questo nuovo scenario e i risultati ottenuti nelle ultime settimane di ottobre, ovvero dal lancio delle nuove soluzioni di risparmio gestito, stanno confermando la qualità della nostra rete, come testimoniano gli importanti flussi netti quotidiani”. “La determinazione e professionalità dei nostri professionisti, l’efficienza e flessibilità gestionale della banca ed il proseguimento delle iniziative strategiche di medio termine previste a piano, ci fanno guardare con fiducia agli ultimi mesi del 2022 e alle prospettive del nostro ambizioso piano triennale”, ha aggiunto Mossa.

Banca Mediolanum

Banca Mediolanum ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con un utile netto di 371,5 milioni di euro,

in linea con i 375,8 milioni dello stesso periodo del 2021 ma in un contesto molto più complesso e incerto, fa notare il management del gruppo. Le commissioni nette, pari a 762,3 milioni, sono risultate in crescita del 6% anno su anno, dimostrano la resilienza del business ricorrente nelle fasi di mercato di alta volatilità anche grazie al solido contributo della raccolta netta gestita. E il margine da interessi, pari a 253 milioni è cresciuto del 28%, sostenuto dal portafoglio di crediti alla clientela in crescita e dagli impieghi di tesoreria, entrambi in gran parte correlati

ABBIAMO RACCOLTO RISULTATI POSITIVI NONOSTANTE CI SIA UN CONTESTO MOLTO INCERTO

ai tassi di interesse. Il margine di contribuzione ha poi segnato un aumento del 12% a 1.010,6 milioni e, grazie al controllo dei costi e all’impatto positivo dei tassi di interesse sugli accantonamenti, il margine operativo ha raggiunto quota 474,6 milioni, il 25% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per contro, il totale del patrimonio amministrato è stato pari a 99,90 miliardi, in calo del 4% rispetto al 30 settembre 2021, influenzato dalla discesa dei mercati finanziari nel corso dell’anno che è stata superiore alla pur ottima raccolta netta. Ma gli impieghi alla clientela retail del gruppo sono saliti a 15,88 miliardi (+15%). L’incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale crediti è pari allo 0,71%. Il common equity tier 1 ratio al 30 settembre 2022 si attesta al 20,7%, confermando l’eccellente solidità patrimoniale del gruppo. La raccolta netta totale è stata positiva per 5,62 miliardi, il 13% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2021, ma la raccolta netta gestita ha raggiunto quota 4,23 miliardi, in calo del 9%.

20 | COVER FINANZA / 1 BLUERATING n dicembre 2022
Gian Maria Mossa / Banca Generali
LA TENUTA DEI MARGINI TESTIMONIA LA QUALITÀ DEL BUSINESS
Gabriele Blei / Azimut

Il numero dei family banker al 30 settembre 2022 era pari a 6.018 in crescita del 4% e il totale dei clienti bancari si attesta a 1.662.000, il 5% in più rispetto al 31 dicembre 2021. “Nei primi nove mesi del 2022, in uno scenario particolarmente complesso, il nostro modello di business si è rivelato estremamente solido, con una performance commerciale robusta, motore della nostra crescita, e un elevato margine di interesse”, ha affermato Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum. “In particolare, la resilienza dei flussi in risparmio gestito è legata alla professionalità dei nostri family banker, cresciuti oltre quota 6mila, che con la loro consulenza hanno educato nel tempo i clienti a guardare oltre le oscillazioni dei mercati e all’efficacia della nostra strategia dei servizi di investimento automatici. Il margine operativo dei primi nove mesi è aumentato del 25% e, nonostante quest’anno sia assente il contributo degli effetti di mercato, l’utile netto del gruppo è in linea con quello dello scorso anno. Il raggiungimento di

questi risultati è stato reso possibile anche dal grande lavoro di Banco Mediolanum, la nostra controllata in Spagna che segna un utile in crescita del 17 %”, ha concluso Doris.

FinecoBank FinecoBank ha archiviato i primi nove mesi dell’esercizio 2022 con un utile netto in crescita del 17,7% su base annua a 302,7 milioni di euro e con ricavi totali per 684,10 milioni (+14,6%). Il cost/income ratio è pari al 29,8% e il cet1 è al 20,39%.

I ricavi stimati brokerage a ottobre ammontano a 14 milioni. Le masse gestite di Fineco Asset Management

sono pari a 24,5 miliardi, di cui 14,8 miliardi relativi a classi retail (+6,0% su base annua) e 9,7 miliardi relativi ai fondi sottostanti dei wrapper (classi istituzionali, +27,1% su base annua). Procedono poi le attività collegate alla discontinuità strategica, che consentono a FAM di avere un maggior controllo della catena del valore e continua l’acquisizione di nuovi clienti, pari a 70.886 nei primi nove mesi del 2022, portando il totale a 1.468.434 clienti. “In uno scenario che si differenzia fortemente rispetto al recente passato”, Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale di FinecoBank, “la nostra capacità di proseguire nel proprio percorso di solida crescita conferma ancora una volta l’efficienza di un modello di business in grado di affrontare al meglio ogni fase di mercato. Il contributo di Fineco AM si riflette nei risultati positivi dell’area investing, in netto miglioramento rispetto a un anno fa, permettendo di attuare nuove iniziative per rendere la consulenza

BLUERATING n dicembre 2022 COVER FINANZA / 1 | 21
continua a pag. 22 >
LA CLIENTELA È ORIENTATA A MANTENERE L’ESPOSIZIONE SUI MERCATI
Alessandro Foti / FinecoBank
AVUTO UNA PERFORMANCE COMMERCIALE ROBUSTA NELL’ARCO
Massimo Doris / Banca Mediolanum
ABBIAMO
DEI PRIMI NOVE MESI

I CONTI DEI PRIMI NOVE MESI AI RAGGI X LE PRINCIPALI VOCI DELLE TRIMESTRALI

RICAVI PRIMI NOVE MESI 2022 969 milioni

UTILI PRIMI NOVE MESI 2022 302 milioni

RACCOLTA NETTA IN NOVE MESI 6,8 miliardi

RICAVI PRIMI NOVE MESI 2022 469 milioni

COMMISSIONI NETTE 762 milioni

RICAVI PRIMI NOVE MESI 2022 684 milioni

UTILI PRIMI NOVE MESI 2022 155 milioni

RACCOLTA NETTA IN NOVE MESI 4,1 miliardi

UTILI PRIMI NOVE MESI 2022 371 milioni

RACCOLTA NETTA IN NOVE MESI 5,6 miliardi

UTILI PRIMI NOVE MESI 2022 303 milioni

PROVENTI OPERATIVI NETTI 1,75 miliardi

finanziaria sempre più accessibile ai risparmiatori e favorire una gestione più professionale del risparmio. Anche i solidi dati di raccolta di ottobre evidenziano l’orientamento da parte della clientela a mantenere o incrementare la propria esposizione ai mercati, indipendentemente dalla volatilità delle borse. Per queste ragioni Fineco si trova nella posizione ideale per beneficiare di un ulteriore sviluppo futuro”, ha dichiarato Foti.

Fideuram ISPB

La divisione private banking di Intesa Sanpaolo, che serve il segmento di clientela di fascia

RACCOLTA NETTA IN NOVE MESI 6,5 miliardi

RISULTATO NETTO PRIMI NOVE MESI 2022 750 milioni

alta tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Fideuram Bank Luxembourg, Reyl Intesa Sanpaolo, Compagnie de Banque Privée Quilvest, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland, ha chiuso i primi nove mesi con proventi operativi netti per 1.749 milioni, il 2,9% più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e pari a circa l’11% dei proventi operativi netti consolidati del gruppo Intesa Sanpaolo. I costi operativi sono ammontati a 666 milioni (+0,2%) e il risultato della

RACCOLTA NETTA IN NOVE MESI 8,5 miliardi

gestione operativa è stato pari a 1.083 milioni (-4,7%). Ancora, il cost/income ratio è salito al 38,1% dal precedente 36,9%. La divisione di wealth management e private banking di Intesa Sanpaolo ha poi registrato riprese di valore nette per 15 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette di 28 milioni dei primi nove mesi dello scorso anno. Il risultato corrente lordo è stato di 1.098 milioni, in calo dai 1.302 milioni dei primi nove mesi 2021 e il risultato netto è stato pari a 750 milioni, rispetto a 863 milioni dei primi nove mesi 2021.

@GianluigiRaimon

22 | COVER FINANZA / 1 BLUERATING n dicembre 2022

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Così si resta in vetta

Cubelli (Fideuram ISPB): “Il 2022 è stato un anno ottimo per la raccolta”

di Matteo Chiamenti

Siamo giunti quasi al termine del 2022 e come da tradizione il gruppo Fideuram ISPB ha saputo mantenere una leadership netta nei dati di raccolta e patrimoniali segnalati da Assoreti. Un modello vincente che si rinnova di anno in anno con servizi e iniziative innovative, pur rimanendo fedele ai suoi storici capisaldi, per una rete che da oltre 50 anni è nel firmamento delle stelle dell’advisory italiana. Ma per rimanere al vertice del settore della consulenza non basta la storia, servono un impegno costante e idee in movimento, come racconta a BLUERATING Fabio Cubelli, condirettore generale del gruppo. D’altra parte, come ci ricorda una massima di Friedrich Nietzsche: “Nessun vincitore crede al caso”.

Partiamo dall’attualità. Tra volatilità accentuata sui mercati, spauracchio dell’inflazione e incertezze geopolitiche, sicuramente non ci troviamo di fronte a uno degli scenari economici più semplici da interpretare. Come state interpretando le esigenze di investitori e risparmiatori in questo momento?

Lo scenario è indubbiamente complesso, con una combinazione di fattori nuova rispetto al passato,

che ha generato correlazioni tra asset class in precedenza mai verificatesi. Ciò nonostante nel 2022 abbiamo riscontrato il più basso numero di liquidazioni tra i nostri clienti, il che significa fare bene il mestiere di consulenti, evitando che l’emotività prenda il sopravvento. In momenti come questo bisogna riaffermare i concetti base della nostra attività, cioè l’orizzonte di medio-lungo periodo, la diversificazione e il rifiuto della ricerca costante del market timing.

La rete come sta gestendo il rapporto con i propri clienti all’interno di questo contesto? Quali possono essere le chiavi per una gestione ottimale della clientela in momenti come questi?

Il momento è complicato e consulenti finanziari sono i primi a essere coinvolti nella gestione l’emotività dei clienti. L’esperienza di tante crisi pregresse certamente aiuta, considerato che abbiamo mediamente professionisti con molta esperienza nel settore. Ma anche per i più giovani, per i quali questa è la prima vera crisi dei mercati, esistono delle chiavi molto utili nella gestione dei clienti. Una è quanto successo nel 2020 con lo scoppio della pandemia, che ha generato un fortissimo drawdown dei mercati, però rapidamente riassorbito nei mesi successivi.

È chiaro che nella presente crisi l’effetto “V” è molto meno rapido del 2020, ma l’esperienza pregressa ci dice che è questione di tempo. Rimanendo ancorati alle reti del vostro gruppo, come sta andando il 2022?

Le masse gestite hanno sofferto l’effetto mercato, come per tutti, nonostante la forte componente di diversificazione. Da questo punto di vista l’impatto è molto inferiore rispetto ad esempio al 2008, dove tutto il mercato aveva maggior concentrazione dei portafogli. Se invece parliamo di risultati di raccolta il 2022 si conferma un anno ottimo, in linea con i trend dei precedenti. Fino ad oggi le reti della divisione private di Intesa Sanpaolo hanno raccolto quasi 12 miliardi di euro di net new money. E questo è stato possibile grazie al risultato combinato dei consulenti già in struttura e del recruiting, leva formidabile di crescita e di acquisizione di importanti professionalità.

Quali sono i vostri obiettivi da qui alla fine dell’anno? E nel 2023?

Da qui alla fine dell’anno i target riguardano il raggiungimento degli obiettivi sfidanti in termini di net new money e di acquisizione clientela. Gli obiettivi 2023 si inseriscono nel piano di impresa di gruppo e di divisione e sono target

24 | COVER FINANZA / 2 BLUERATING n dicembre 2022

che vedono sempre al centro il miglioramento del livello di servizio per i clienti e per i nostri consulenti, in ottica di strumenti a disposizione, di prodotti offerti e di assistenza costante per tutte le necessità.

Abbiamo poi degli obiettivi specifici che riguardano le persone, quali l’inserimento di giovani e la valorizzazione del talento femminile, con diverse iniziative in corso che stanno dando ottimi frutti.

Nel corso degli ultimi Bluerating Awards avete vinto il premio dedicato alla formazione per le vostre iniziative a supporto della crescita professionale delle nuove generazioni di consulenti, come per esempio l’evento Next Generation Private Banker. Come sta avvenendo il ricambio generazionale all’interno della vostra realtà? Quali possono essere gli elementi chiave per aiutare un giovane nella professione?

La formazione per noi è fondamentale e continueremo a investire nel nostro campus, privilegiando i corsi in presenza rispetto a quelli digitali a distanza. Nel 2023 punteremo in particolare sui giovani professionisti, inseriti con le diverse iniziative in campo. Siamo convinti che solo personalizzando i supporti in base alle diverse esigenze dei nuovi consulenti sia possibile favorirne la crescita e portare le persone al raggiungimento del break-even professionale, utilizzando lo strumento imprescindibile del team, ormai affermatosi in rete. Grazie a questo approccio in meno di due anni siamo riusciti a inserire oltre 300 giovani consulenti, con percentuali di abbandono molto contenute.

BLUERATING n dicembre 2022 COVER FINANZA / 2 | 25
continua a pag. 26 >
Fabio Cubelli / condirettore generale Area di Coordinamento Affari di Fideuram ISPB

Un altro trend importante legato al mondo dell’advisory è quello della digitalizzazione. Questo, in linea teorica, potrebbe scontrarsi con il fatto che la maggior parte della ricchezza italiana è in mano alle generazioni che non sono sicuramente native digitali.

Come si supera questo ostacolo e qual è, più in generale, il vostro punto di vista sullo sviluppo digitale nei servizi di consulenza finanziaria?

La digitalizzazione è importante sia per i consulenti che per i clienti. È un percorso inevitabile che abilita a un livello di servizio più elevato in un mondo, come quello finanziario, dove le complessità non sono ormai più gestibili senza l’utilizzo di tool, strumenti e piattaforme digitali.

Per questo motivo abbiamo creato nelle reti la figura del digital specialist, un professionista della consulenza con forti attitudini tecnologiche, che supporta il suo gruppo nell’evoluzione digitale. In parallelo abbiamo iniziato a monitorare nelle reti l’indice digital, cioè l’attitudine di ogni consulente e di ogni gruppo all’utilizzo di strumenti digitali, legando a questo degli obiettivi di rete. Queste novità hanno permesso in pochi anni di raggiungere un indice pari a 80%, il che significa che 4 operazioni su 5 vengono effettuate in modalità paperless col solo utilizzo di tool digitali.

Il tema della sostenibilità, in particolare quella ambientale, è stato recentemente messo in discussione in seguito agli

ultimi sviluppi legati alla crisi energetica. Dal vostro punto di vista come può incidere l’attualità sull’interesse che il mondo degli investimenti Esg può suscitare negli investitori? In generale non crediamo che i trend di lungo periodo, quale sicuramente è il tema della sostenibilità, possano essere modificati da situazioni o accadimenti di breve periodo. Per noi la sostenibilità è imprescindibile, perché misura il nostro impatto nel mondo in cui viviamo e lavoriamo e quindi, nel futuro, il nostro impegno sul tema non potrà che aumentare.

Le reti e i consulenti finanziari

hanno una forte responsabilità nel veicolare sui clienti le informazioni necessarie per individuare scelte consapevoli: è evidente come gli investimenti Esg siano ancora un mercato molto più dell’offerta, che non della domanda.

Per concludere, come si immagina Fideuram ISPB tra una decina d’anni?

Direi sempre più grande, inclusiva e sostenibile, sempre più vicina al cliente, ma anche più digitale. E sempre con i consulenti finanziari al centro.

26 | COVER FINANZA / 2 BLUERATING n dicembre 2022
@MatteoChiamenti
La formazione è per noi importante e continueremo a investire nei giovani e nel nostro campus

Clara ha compiuto cento anni.

Ecco perché dovresti festeggiare anche tu.

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L’influencer della rete

I profili social network di alcuni top manager della consulenza finanziaria

Post sull’attualità, sulla finanza ma anche sulla professione di consulente e le sue prospettive. Sono tanti i temi trattati sui social network da alcuni big della financial advisory che sono diventati nel tempo dei veri e propri influencer. BLUERATING ha passato in rassegna i loro profili. Uno dei più attivi sulle piattaforme online è senza dubbio Paolo Martini, ceo di Azimut Holding. La sua piattaforma preferita si rivela essere LinkedIn, con un seguito di ben 35.505 follower (dato aggiornato a novembre). Due delle rubriche più famose di Martini riguardano i consulenti finanziari: la prima si intitola “I leader della consulenza di domani”, dove il ceo mette in evidenza i nuovi giovani e brillanti consulenti dei vari team di Azimut. La seconda, invece, celebra i traguardi e i successi dei professionisti più navigati, e prende il nome “I leader della consulenza”. Dal 17 ottobre, però, Martini è sbarcato anche su Instagram, con il profilo @paolomartini4.0 che ora conta 391 follower. Su questo social il manager punta ad arrivare ad una platea di pubblico più giovane, come i millennial e la generazione Z, trattando in maniera semplice temi di educazione finanziaria e di attualità, oltre a condividere qualche momento di vita quotidiana.

PAOLO MARTINI

Azimut

GIAN MARIA MOSSA

Banca Generali

28 | COVER FINANZA / 3 BLUERATING n dicembre 2022

Anche Gian Maria Mossa, ceo e direttore generale di Banca Generali, si scopre essere un attivo utilizzatore dei social. La piattaforma da lui preferita è la più istituzionale, ovvero LinkedIn, dove sono 18.143 le persone che lo seguono. “In un mondo sempre più digitale sono fortemente convinto che nessun algoritmo possa sostituire il valore delle persone, specialmente nelle sfide legate al risparmio delle famiglie”, una caption tratta dal suo profilo. In particolare, Mossa è solito condividere la sua presenza e i suoi interventi ad eventi e manifestazioni, oltre ad occuparsi e commentare temi legati alla finanza e all’attualità, senza dimenticarsi di elogiare i risultati ottenuti da Banca Generali. Moris Franzoni, direttore commerciale della rete consulenti finanziari di Credem Banca, si unisce al gruppo degli amanti di LinkedIn, con un seguito di 1.281 follower. Più che a scrivere di suo pugno, infatti, Franzoni si dedica maggiormente a ricondividere notizie, oltre che a consigliare post o articoli riguardanti temi inerenti i consulenti finanziari, piuttosto che a mettere in risalto le iniziative e i successi del gruppo Credem. Sono invece 3.363 i follower su LinkedIn di Duccio Marconi, direttore centrale della rete financial advisor di CheBanca!,che pubblica molti

BLUERATING n dicembre 2022 COVER FINANZA / 3 | 29
è
continua a pag. 30 > DUCCIO MARCONI CheBanca! MORIS FRANZONI Credem
La
piattaforma
più utilizzata per comunicare con i colleghi
in assoluto LinkedIn, anche se qualcuno sta iniziando a sperimentare le potenzialità di un profilo su Instagram

SILVIO RUGGIU

STEFANO VOLPATO

FERDINANDO REBECCHI

post dedicati all’attualità della professione. Silvio Ruggiu, ex n. 1 della rete di Deutsche Bank FA, da poco nominato direttore generale della neonata Zurich Bank, ha nelle sue pagine su LinkedIn 1.908 follower e pubblica molti contenuti

sulla vita e le attività del gruppo Zurich. Lo stesso approccio è seguito da Ferdinando Rebecchi, responsabile di Bnl Bnp Paribas LB che a fine novembre aveva su LinkedIn 3.286 follower. Le attività su LinkedIn di Stefano Volpato,

direttore commerciale di Banca Mediolanum, avevano invece a fine novembre 2.981 follower. Il manager lascia molto spazio con generosità ai colleghi, commentando e condividendo anche i loro post.

@bluerating_com

30 | COVER FINANZA / 3 BLUERATING n dicembre 2022
Bnl Bnp Paribas LB Zurich Bank Banca Mediolanum

La Next Generation

Idee per favorire le “nuove leve” nelle reti di financial advisory

32 | OPINION BLUERATING n dicembre 2022

Sono cresciuto nella professione di consulente finanziario un po’ studiando e molto imparando. L’esperienza che ho maturato nel settore è infatti frutto di tante iniziative formative organizzate dalle mandanti con cui ho collaborato e di tantissime visite ai clienti. Ho appreso le basi della finanza comportamentale quando ancora non se ne parlava e mi sono dedicato a una pluriennale attività associativa con grande passione e partecipazione. Grazie alla fortuna di avere avuto un osservatorio così particolare e privilegiato ritengo la consulenza finanziaria una delle attività più belle del mondo e proprio per questo vorrei proporre qualche spunto di riflessione sul contesto in cui ci troviamo e sul trend che intravedo all’orizzonte. La nostra è una professione giovane, ma... vecchia: se è vero che non ha moltissimi anni di vita, soprattutto nel nostro paese e nel nostro continente, è altrettanto vero che per lo più è praticata e gestita da individui con un’età media superiore ai 50 anni, caratteristica comune peraltro anche ad altre professioni,

essendo l’Italia stessa un paese che, nonostante flussi migratori robusti in entrata, sta invecchiando. Come per tutte le attività con questo tipo di composizione anagrafica, la consulenza finanziaria ha quindi un problema di base, strutturale: quello del passaggio generazionale, in questo senso assimilabile a quello che devono affrontare i nostri clienti relativamente al loro patrimonio. Solo che il nostro patrimonio è costituito da quanto ci hanno affidato i nostri stessi clienti, che negli anni abbiamo saputo conquistare e fidelizzare grazie a un’assistenza continua e di qualità. Giovani leve e soprattutto donne, che hanno abbracciato la consulenza finanziaria ce ne sono, ma non bastano a rovesciare la tendenza all’invecchiamento.

A caccia di bancari

Il problema è noto alle società mandanti, cioè alle reti di consulenza che per anni si sono prodigate soprattutto a “pescare” nel bacino dei bancari, contribuendo così a una sorta di assottigliamento programmato di questa categoria, spiazzata dagli esuberi dovuti all’avvento delle nuove tecnologie. Anche la banca però sta cambiando pelle e al suo interno sta specializzandosi ed evolvendo pure l’attività consulenziale. Tendenzialmente sarà sempre meno un bacino in cui pescare facilmente e con continuità.

BLUERATING n dicembre 2022 OPINION | 33
continua a pag. 34 > Per rovesciare davvero la tendenza all’invecchiamento, occorre uno sforzo per accrescere l’educazione finanziaria coinvolgendo consulenti e clientela

Tra i consulenti che si preparano al ritiro, solo pochi hanno la possibilità (e la fortuna) di aprire la successione a propri discendenti; quindi, il problema del passaggio non rappresenta una soluzione su questo versante. Le singole società stanno adottando ognuna una propria strategia, affinando il recruitment, ma non sembra esserci un’azione coordinata comune, tra le organizzazioni di settore, coerente con la dimensione del problema. Né ci sono, alle viste, novità normative di rilievo. Il cambiamento più forte e dirompente è tuttavia, secondo me, quello che deriva dal nuovo contesto economico. Come l’inflazione non è affatto un fenomeno passeggero e

dovremo conviverci per anni, anche il quadro che si sta determinando a livello sociale non potrà più essere l’isola felice che era. È sempre stato difficile programmare e pianificare entrate e uscite della vita dei clienti, tramite la consulenza e la pianificazione finanziaria, solo che oggi la nuova parola d’ordine è “precarietà”.

Società che cambia Vite lavorative che si accorciano, scelte di spesa dovute a cambiamenti climatici sconvolgenti, scelte d’investimento anche immobiliari condizionate molto più di prima dal posizionamento e dalla tipologia delle strutture reperibili sul mercato, una composizione della popolazione che sta vedendo acquistare sempre più peso da parte dei nuovi immigrati e assistendo invece a un calo inesorabile dei nuovi nati italiani, priorità individuali e a livello di famiglia che non sono più quelle di una volta. Tutto ciò richiederà che quelle competenze faticosamente raggiunte dai baby boomers come me che lentamente stanno lasciando la scena, non solo sono difficilmente trasmissibili, per il processo di frizione naturale che esiste quando i giovani devono prendere il posto degli anziani, ma rischiano di diventare sempre più inutili. Non resta quindi che buttare il bimbo con l’acqua sporca? O rimane qualcosa da salvare?

La mia tesi è che vi sia ancora un elemento importante di cui tenere conto, in possesso quasi esclusivo della generazione uscente, che (se opportunamente trattato e sfruttato) può essere estremamente utile alla

nuova: l’esperienza. Ma se abbiamo appena detto che sta cambiando tutto, che esperienza vogliamo passare a coloro che prenderanno il nostro posto? Noi andavamo in giro con la valigetta, oggi invece un tablet manovrato con destrezza è in grado di generare grafici e video incomparabilmente più accattivanti ed efficaci. Inoltre, noi non parliamo il linguaggio di Tik Tok, e con i social molti di noi, si sa, non hanno un rapporto idilliaco. Certo non è quell’esperienza ormai storica, se non preistorica, che va tramandata, non servirebbe a nulla. Ma noi, della old generation, conosciamo i processi e la natura umana, che non cambia allo stesso ritmo della tecnologia, perché è più lenta. Inoltre, i nostri clienti, di età inesorabilmente simile alla nostra, sono loro che possiedono e dispongono ancora dei capitali. Dobbiamo saltare il fosso e cambiare paradigma: occorre un mix di esperienza e sperimentazione guidata e coordinata dai consulenti più maturi, in cui le energie siano quelle dei giovani. Occorre un gigantesco progetto di educazione finanziaria applicata, in un paese dalle enormi capacità di risparmio, che rischia di venire compromesso in poco tempo, se la liquidità continuerà a farla da padrone in tempi di inflazione sostenuta. Penso a webinar, workshop e iniziative che coinvolgano un gran numero di famiglie, con attenzione al giusto mix tra giovani e meno giovani, sia clienti che consulenti.

34 | OPINION BLUERATING n dicembre 2022
@bluerating_com
*segretario generale Efpa Italia 2009-2019 Intervento tratto dalla Newsletter Assoreti Formazione
Occorre un mix di esperienza e sperimentazione che sia coordinato dai professionisti più maturi, con le energie dei giovani
Luciano Liccardo consulente finanziario

Testa e cuore per il team

Organizzazione, passione e spirito di squadra hanno fatto la fortuna delle reti

La passione, il desiderio più intimo di raggiungere un risultato che non è imposto da altri ma sentito come proprio, il piacere di vedere riconosciuto e apprezzato il proprio

lavoro dai clienti, questi sono alcuni degli ingredienti che fanno della professione di consulente finanziario un unicum. I numeri di un settore che non conosce crisi lo dimostrano ma non trasmettono, se non in parte, la passione per

il proprio lavoro che motiva i consulenti che stanno uscendo, ancora una volta a testa alta da un percorso a ostacoli che non era così impegnativo dalla crisi del 1929. In molti si interrogano su quali siano le chiavi di successo

36 | LEGGI&MERCATI BLUERATING n dicembre 2022

delle reti dei consulenti finanziari, da quelle storiche a quelle più giovani. Il segreto sta nella perfetta combinazione tra testa e cuore. Le reti sono delle imprese viventi, la testa rappresenta gli aspetti più concreti e razionali, il funzionamento della macchina operativa, gli strumenti digitali messi a disposizione dei clienti e dei consulenti, la web collaboration tra questi, i prodotti di investimento, di credito e di protezione. E poi, fondamentale, il supporto operativo e strategico dato dalla mandante su diversi fronti: advisory desk, specialisti di prodotto, manager di area, comunicazione e marketing. Infine la retribuzione e le sue componenti, front fee, management fee, contest monetari e non, piani di fidelizzazione ecc. Tutti elementi che hanno consentito alle reti di allungare ancora di più la distanza rispetto al modo tradizionale di fare consulenza e attività bancaria che caratterizza ancora larga parte degli operatori del settore.

Al massimo dei giri Senza la testa certamente l’impresa vivente non può funzionare al massimo dei giri. Infatti a volte basta un piccolo problema, anche momentaneo, all’operatività dei consulenti finanziari a far precipitare i parametri della loro soddisfazione per esempio sulle operation (operazioni di back office e front office lato clienti e professionisti, servizio clienti ecc.) e inevitabilmente a cascata sulla mandante. Salvo casi eccezionali, comunque i problemi della macchina operativa

si risolvono senza conseguenze. Certo oggi è impensabile operare come consulente finanziario se non hai alle spalle una rete che ti metta a disposizione le dotazioni informatiche e piattaforme digitali all’avanguardia. Ci sono però anche alcuni fattori intangibili che spiegano il successo delle reti dei consulenti finanziari e che sono riconducibili al cuore della impresa vivente.

Sana competizione

Tra questi emerge la capacità presente nelle banche reti, fin dai loro albori, quando erano considerate come mere reti di vendita, di fare squadra e di motivare chi ne fa parte, spesso creando anche all’interno una sana competizione, ma sempre e comunque basata sul merito della singola persona. Questa magica alchimia che riesce a miscelare capacità e meriti individuali con obiettivi e traguardi condivisi è il vero segreto del successo delle reti dei consulenti finanziari. Saper motivare le proprie persone, supportarle nei momenti di complessità ed esaltarle nei momenti di euforia, premiando il singolo fuori classe ma senza fare sentire da meno chi non lo è, sono doti che accomunano tutti i manager che guidano le reti di maggior successo. Oggi la generazione dei fondatori delle reti dei consulenti finanziari è stata sostituita da quella di manager brillanti e di successo, la cui credibilità e il cui impegno potranno portare a nuovi successi a una condizione: che ci mettano anche il cuore.

@bluerating_com

LEGGI&MERCATI | 37 BLUERATING n dicembre 2022
La capacità di miscelare i meriti individuali con obiettivi condivisi ha creato una magica alchimia
Nicola Ronchetti founder & ceo di Finer Finance Explorer

Esistono aziende innovative che stanno creando le tecnologie necessarie per combattere con successo il cambiamento climatico. Si chiama Rivoluzione Ambientale, e rappresenta una concreta opportunità per investire nei settori in grado di creare un impatto positivo sia sul tuo portafoglio che sull’ambiente.

Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri, che possono variare. Ad uso esclusivo di investitori professionali. Nell’Unione Europea, il presente materiale è stato approvato da Goldman Sachs Asset Management Funds Services Limited, che è regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Gli obiettivi non garantiscono in alcun modo i risultati futuri. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima dell‘adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione e il prospetto disponibile sul sito Internet https://assetmanagement.gs.com/content/gsam/ita/it/advisors/homepage.html e presso gli intermediari collocatori. Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio è comparto della SICAV di diritto lussemburghese Goldman Sachs Funds. Il presente documento non rappresenta un‘offerta di acquisto o sottoscrizione di quote. Prima di ogni investimento consigliamo di contattare il vostro consulente finanziario. Riservatezza: Nessuna parte di questo materiale può, senza il previo consenso scritto di Goldman Sachs Asset Management, essere (i) riprodotta, fotocopiata o duplicata, in qualsiasi forma, con qualsiasi mezzo, o (ii) distribuita a qualsiasi persona che non sia un dipendente, un funzionario, un amministratore o un agente autorizzato del destinatario. Goldman Sachs & Co., © 2022 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. 253743-OTU-1478729

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LA

UNA LEZIONE CHE DURA

È da poco trascorso un anno dalla scomparsa di Ennio Doris, patron di Banca Mediolanum Undici grandi personaggi della finanza ne ricordano la figura e i preziosi insegnamenti

@bluerating_com

Il 24 novembre 2021, poco più di un anno fa, moriva Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum, pioniere della consulenza finanziaria in Italia e grande innovatore del modo di fare banca. BLUERATING ha raccolto alcuni ricordi di lui da parte di grandi personaggi del mondo bancario e finanziario, molti dei quali sono anche intervenuti il 15 novembre scorso in un convegno sulla figura di Doris all’Università Cattolica di Milano

Ho cominciato a fare banca nell’81. Fare banca con i privati era un tabù ed era complicatissimo, ma Doris ebbe l’intuizione giusta. Di fatto, come dico spesso, Ennio Doris si è inventato la prima fintech in Italia, rivoluzionando l’idea di fare banca per il retail, portandola fuori dalle filiali e puntando tutto sulla creazione di fiducia. Mi ricordo quando abbiamo fatto un’intervista doppia in pandemia; dopo che io avevo cercato di dare qualche spunto positivo in prospettiva al giornalista, lui parlò dopo di me e mi disse: “Mi fa piacere che lei sia ottimista, ma non è abbastanza”. Ecco questo era il suo spirito, la sua unicità. Dopo di lui, tutti noi banchieri abbiamo scimmiottato il suo modello di gestione del risparmio.

GIUSEPPE CASTAGNA

ceo di Banco Bpm

Stiamo parlando di una persona meravigliosa. Il primo punto è la sua eccezionalità nel coniugare visione e capacità organizzativa. Impersonificava l’intelligenza emotiva. In seconda analisi aveva una capacità grandissima di stare dentro la nostra comunità di business; penso ad esempio a quando fu costituito con il ministro Padoan il fondo Atlante, dove contribuì attivamente considerandolo in aiuto al Paese, anche se formalmente Banca Mediolanum non sarebbe dovuta essere tra le realtà coinvolte.

Ricordare un grande uomo come Ennio Doris a un anno dalla sua scomparsa riporta alla mente la figura di uno straordinario imprenditore, che ha saputo unire a un’eccezionale visione anche una particolare sensibilità nei confronti di tutte le persone che hanno avuto l’opportunità di condividere il suo percorso. Doris ha segnato la storia della finanza italiana, anticipando nuove tendenze e necessità dei risparmiatori, affiancando all’innovazione una forte attenzione al singolo. Le sue capacità manageriali e la sua empatia hanno contribuito a trasformare la gestione del risparmio in un nuovo punto di riferimento per le famiglie italiane.

ALESSANDRO FOTI

amministratore delegato di FinecoBank

MASSIAH

BLUERATING n dicembre 2022 SPECIALE ENNIO DORIS | 41
VICTOR ex numero uno di Ubi Banca

Di Ennio Doris, che nel 1969 iniziò la sua attività nel campo della consulenza finanziaria proprio in Fideuram, società che oggi io presiedo, tutti ricordiamo con profondo rispetto il ruolo di protagonista della grande finanza italiana: fondatore e guida di Banca Mediolanum, un autentico innovatore che ha spinto sempre più il mondo della consulenza verso il moderno ruolo di riferimento nella gestione dei risparmi delle famiglie. La sua società è diventata una tra le principali realtà del wealth management in Italia e in Europa, mentre lui è stato capace di mettersi in gioco, in prima persona, anche come testimonial della sua azienda, mostrando il volto umano e rassicurante del banchiere a cui i clienti affidavano i loro risparmi.

PAOLO MOLESINI

A distanza di un anno dalla morte di Ennio Doris, la nostra industria credo senta ancora forte la mancanza di colui che per primo in Italia ha cercato di portare nel risparmio gestito un approccio imprenditoriale. Ennio ha rappresentato tante cose: un innovatore, fondando una tra le più solide realtà bancarie italiane e investendo con convinzione nella tecnologia e nella figura dei consulenti finanziari; sempre attento ai rapporti con le persone, trasmetteva il senso e l’importanza di prendersi cura dei clienti; un patriota convinto nel senso più alto della parola e lungimirante, fin dagli albori del settore, nel capire che facendo “sistema” si poteva creare valore per tutti. La sua eredità è importante anche per i risparmiatori italiani ai quali offrì un modo diverso di guardare agli investimenti, anticipando molti dei principi di quella che oggi viene chiamata educazione finanziaria. Eravamo concorrenti ma rispettosi e leali. A Ennio, che era prima di tutto una persona perbene, mi ha legato un rapporto di stima reciproca che continuerò a conservare nel tempo.

PIETRO GIULIANI

42 | SPECIALE ENNIO DORIS
fondatore e presidente di Azimut
BLUERATING n dicembre 2022
presidente di Fideuram ISPB

Un anno fa ci lasciava un gigante della nostra industria come Ennio ma il suo ricordo e l’heritage della sua impronta restano vivi più che mai. A lui si deve la consapevolezza dell’importanza del nostro ruolo al fianco delle famiglie e la visione di un modello che è diventato una colonna nei servizi finanziari con la centralità del professionista. L’eco delle sue parole suona attuale quanto mai in questo momento di complessità dei mercati, dove lui non smise mai di ribadire l’opportunità di saper guardare oltre il breve e sottolineare la fiducia in un sistema che nel lungo periodo ha sempre saputo superare le complessità. La forza e la solidità della realtà che ha saputo creare confermano la straordinarietà della persona e Un grande merito va anche a Massimo, che saputo prendere al meglio le redini dell’azienda continuando a innovare. Grazie Ennio, è stato un privilegio incrociarsi e lavorare assieme nello stesso campo anche se per squadre diverse.

MARIA MOSSA

Mi sono occupato della quotazione di Banca Mediolanum e ho conosciuto una società straordinaria. Mi sono subito reso conto di quanto la forza di Mediolanum coincidesse nella forza della famiglia Doris. Ha sviluppato una cultura aziendale unica, con un senso di appartenenza e condivisione molto difficili da trovare. Oggi questo è l’asset principale della società. In Mediobanca, Ennio ci ha conquistato. Averlo nel consiglio di amministrazione era prezioso, specie se penso a quando ha apertamente appoggiato le mie proposte di sviluppo del wealth management e della consulenza finanziaria retail del gruppo, come ad esempio quando lanciammo CheBanca!.

ALBERTO NAGEL amministratore delegato Mediobanca

44 | SPECIALE ENNIO DORIS
GIAN amministratore delegato di Banca Generali
BLUERATING n dicembre 2022

Andavo a trovare di tanto in tanto Ennio nel suo quartier generale e con lui parlavamo di banche, di questioni bancarie. Ma lo facevamo sempre con orizzonti ampi. Di solito, quando i banchieri parlano tra loro conversano sempre di regole: quelle europee, quelle di Basilea. Ennio, con fortissimo realismo non nascondeva mai il suo attaccamento alla sua terra di origine, nel Veneto, che lo riportava sempre alla concretezza, alla vita reale del Paese. Tornando alle regole di cui discutevamo, trovarsi d’accordo con lui era sempre un piacere. Ennio sosteneva sempre l’idea di un mercato regolato ma che partisse proprio dalle opportunità che l’economia di mercato offre sempre, cioè la parità di condizioni tra tutti gli attori in campo.

Il mio primo incontro con lui fu difficilissimo. Eravamo nel pieno della crisi Lehman e in seguito all’annuncio da parte di Banca Mediolanum di voler rimborsare i clienti, io in Finanza e Futuro mi ritrovai travolto dalle chiamate dei miei consulenti e dei loro clienti che si aspettavano il medesimo trattamento. Ne parlai con lui, dato che era molto complicato per noi dal punto di vista finanziario adottare la stessa procedura, ma lui mi disse che dovevo assolutamente rimborsare. Mi lasciai convincere, coinvolgendo anche Zurich e fu la scelta giusta. Da allora abbiamo cominciato a vederci un paio di volte l’anno parlando sempre di temi a lui cari. Negli ultimi tre o quattro anni le nostre chiacchierate erano incentrate sulla tecnologia ed era bello vedere un signore non giovanissimo come lui parlare con entusiasmo di questo tema.

FABIO VALERI

BLUERATING n dicembre 2022 SPECIALE ENNIO DORIS | 45
presidente di Lazard Italia

È la persona che ha avuto più impatto sulla mia vita. Era il 1996 e da analista del primo anno fui mandato a Milano 2 per seguire la quotazione di Banca Mediolanum. Immediatamente mi trovai di fronte un imprenditore straordinario, con un carisma pazzesco e un sorriso che magnetizzava la stanza in cui si trovava. Gli diedi una mano nella produzione delle slide per la presentazione in inglese della quotazione, dato che la sua padronanza della lingua non era il massimo; ebbene, successivamente, quando si presentò a Londra per l’evento dove doveva utilizzarle, parlò con un inglese perfetto. Questo mi fece capire come quest’uomo avesse delle capacità uniche. La cosa che mi ha colpito più di Ennio, al di là di avere istituito una società fantastica è stata la capacità di avere creato una famiglia unica.

DAVIDE SERRA ceo di Algebris Investments

Era una forza della natura. Aveva la forza propulsiva di credere pienamente in quello che faceva. Le prime volte che lo incontrai, tanto era il suo entusiasmo, mi domandai se fosse stato un matto o un genio ed evidentemente si trattava di un genio. Se penso al suo apporto all’industria bancaria e della consulenza posso dire che praticamente ha offerto una cronologia di innovazioni a cadenza biennale. Quando sono diventato direttore generale del Tesoro, abbiamo visto una partita dell’Italia assieme a casa, andata male, ma lui mostrava comunque l’entusiasmo di un grande tifoso. Anche lavorando in Morgan Stanley l’ho visto con grande frequenza, quando ci incontravamo spesso chiamava il call center di Banca Mediolanum per mostrarmi come avrebbero risposto entro i tre squilli. Quello che fece con Lehman rimase nei libri di storia. E se penso a Morgan Stanley e al successo dei Best Brands di Mediolanum che la vedevano coinvolta, direi che abbiamo avuto questo risultato anche perché eravamo sulle spalle di un gigante.

DOMENICO SINISCALCO

BLUERATING n dicembre 2022 46 | SPECIALE ENNIO DORIS
vice chairman di Morgan Stanley Europe

Strutturati e protetti

di Andrea Barzaghi

La pandemia prima e il conflitto russo-ucraino dopo hanno portato con sé il cambio di paradigma della politica monetaria. Per la prima volta da oltre 10 anni termina la politica dei tassi a zero delle banche centrali. Questo scenario di mercato sta aprendo a nuovi orizzonti di opportunità anche sul mondo dei prodotti dell’obbligazionario.

Capacità di adattarsi “L’aumento dei tassi di interesse e le condizioni di incertezza mondiali, espresse da livelli di volatilità implicita particolarmente elevati sono condizioni che danno un ampio margine di manovra per la strutturazione di certificates e di bond”, dichiara Melania D’Angelo, responsabile della direzione risparmio amministrato di Banca Generali, che aggiunge: “Soluzioni camaleontiche che hanno la capacità di adattarsi alle richieste di protezione e rendimento dei risparmiatori, e che si contraddistinguono per le caratteristiche migliorative rispetto a quelli precedenti, a partire dai livelli del premio sino all’esposizione al rischio equity di sottostanti value. Grazie alla natura flessibile di questi prodotti strutturati, e alla capacità di offrire innovazione e prontezza nella loro strutturazione, Banca Generali si prepara per

affrontare il nuovo contesto economico finanziario.” Anche per il 2022, “oltre alla costante ottimizzazione del rendimento”, aggiunge D’Angelo, “continua il percorso di Banca Generali nel sentiero dell’innovazione digitale per i prodotti strutturati. Tra queste le nuove evolutive della piattaforma BG Dashboard Certificate come i video brochure che spiegano in modo esaustivo il funzionamento di ciascuna soluzione proposta. L’obiettivo è quello di supportare il consulente BG nella proposizione commerciale con il cliente offrendo servizi pre e post collocamento”.

Scudo dalle perdite L’offerta bisettimanale di certificati in Public Offer si concentra prevalentemente in strutture a capitale condizionatamente protetto sia a premi fissi che condizionati, e prevede delle soluzioni legate all’andamento di un unico sottostante o ad un Basket WO di titoli correlati. Il trend principale è quello di proporre dei certificati su titoli italiani e titoli bancari, con barriere capitale conservative nell’intorno del 50% e con premi fissi. Continua anche l’offerta di capitale protetto legato all’andamento di un indice, per gli investitori che vogliono inserire all’interno del portafoglio dei prodotti che fanno strike durante un periodo di mercati ribassisti.

48 | RETI MERCATO / 1
L’aumento del costo del denaro e le condizioni di incertezza mondiali espresse da livelli di volatilità elevata danno un margine di manovra per costruire nuovi prodotti
BLUERATING n dicembre 2022
Nel nuovo scenario dei tassi. BG punta sull’offerta di certificate e bond

Dal fronte dell’innovazione di prodotto si segnala il certificato con struttura Twin Win Autocallable che, in caso in cui il prodotto arrivi a scadenza, corrisponderà il valore nominale più la performance in valore assoluto del sottostante, sia in caso di performance positiva entro un cap, che in caso di performance negativa fino alla barriera protezione del capitale. Il certificato Twin Win Autocallable permette all’investitore di godere della performance a scadenza dell’indice, sia in caso di un suo rialzo che di ribasso, a patto che l’evento barriera non si verifichi. Affianco ai collocamenti in public offer, anche per il 2022 continua l’offerta di certificate in private placement con l’obiettivo di intercettare le esigenze tailor-made dei clienti BG.

Ripartenza dei collocamenti “Per ultimo, ma non per importanza”, conclude D’Angelo, “grazie alla politica hawkish delle banche centrali, nel 2022 sono ripartiti i collocamenti di bond. Come i certificate, anche per i bond vi sono offerte bisettimanali, grazie all’ampio panel di emittenti con cui BG ha in essere la partnership per la distribuzione. L’offerta ha spaziato dalle obbligazioni a tasso misto sino a quelle variabili, senza farsi mancare idee innovative come l’Obbligazione European Inflation Linked”.

@bluerating_com
MERCATO / 1 | 49
RETI
Melania D’Angelo / responsabile della direzione risparmio amministrato di Banca Generali

Azimut oltre l’Atlantico

Acquisito dal gruppo di Giuliani il 35% del gestore americano Kennedy CM

Il gruppo Azimut, attraverso la sua controllata americana Azimut US Holdings, ha firmato un accordo per l’acquisizione di una quota del 35% in Kennedy Capital Management, un gestore indipendente specializzato in azioni statunitensi small e mid cap.

Professionisti d’esperienza

KCM è guidata da manager, gestori e analisti con una lunga esperienza nel settore azionario americano e serve principalmente clienti istituzionali e Hnw. Costituita nel 1980 con sede a St. Louis, in Missouri, l’azienda è una boutique di investimento focalizzata nella gestione di prodotti azionari statunitensi di piccola e media capitalizzazione. KCM gestisce attualmente 3,6 miliardi di dollari di masse e le sue tre strategie principali includono Extended Small Cap, Small Cap Value e Micro Cap.

Tutte e tre le strategie si posizionano nel 1° e 2° quartile in termini di performance nell’ultimo triennio, generando più di 200 basis point di sovraperformance netta all’anno. Le stesse tre strategie principali hanno generato una sovraperformance di oltre 1.000 basis point ciascuna nel 2021. Sostanzialmente tutti i 14 prodotti gestiti da KCM hanno battuto i rispettivi benchmark negli ultimi 3 e 5 anni, su base lorda e netta. L’approccio d’investimento è un processo altamente analitico e replicabile su larga scala, basato su una rigorosa ricerca fondamentale bottom-up sviluppata dai suoi fondatori più di quattro decenni fa. KCM si concentra anche sull’aspetto Esg, con il fondo ESG SMID Cap Fund che ha ricevuto il rating più alto da Morningstar, ottenendo 5 stelle, e ha generato una performance triennale che si colloca nel primo 7% rispetto a 576

fondi della categoria Small Blend di Morningstar. La società è guidata dal ceo Donald Cobin, dal cio Frank Latuda Jr., e dal responsabile della ricerca Jean Barnard

I manager

Cobin è entrato in KCM nel 2007 ricoprendo il ruolo di gestore per oltre 15 anni ed è ceo dal 2018. Ha iniziato la sua carriera da gestore nel 1993 e ha ricoperto ruoli senior presso Matador Capital Management e Delaware Investments prima di entrare in KCM. Latuda, che ha iniziato la sua carriera da gestore nel 1992, ha lavorato inizialmente come analista presso Burns, Pauli, Mahoney Company. Da quando è entrato in KCM nel 1997 ha ricoperto diversi ruoli, tra cui analista azionario, gestore, direttore della ricerca e da ultimo chief investment officer.

50 | RETI MERCATO / 2 BLUERATING n dicembre 2022
di Andrea Barzaghi
@bluerating_com

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AVVERTENZA: prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (“KIID”), i quali sono stati debitamente pubblicati, in lingua italiana, presso la Consob e sono disponibili presso i soggetti collocatori, nonché sul sito fidelity-italia.it. Se non altrimenti specificato, i commenti sono quelli di Fidelity. Queste informazioni non devono essere riprodotte o circolarizzate senza autorizzazione preventiva. Fidelity fornisce esclusivamente informazioni sui suoi prodotti e non offre consulenza sugli investimenti basata su circostanze individuali, salvi i casi in cui ciò stato specificamente concordato da una società autorizzata in una comunicazione formale con il cliente. Fidelity International si riferisce al gruppo di società che compone l‘organizzazione globale di gestione di investimenti che fornisce informazioni su prodotti e servizi in determinate giurisdizioni, ad eccezione dell‘America settentrionale.  Questa comunicazione non è diretta e non deve essere diretta a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in paesi dove i fondi non sono autorizzati alla distribuzione o dove non è richiesta alcuna autorizzazione. Salva espressa indicazione in senso contrario, tutti i prodotti sono forniti da Fidelity International e tutte le opinioni espresse sono di Fidelity International. Fidelity, Fidelity International, il logo di Fidelity International e il simbolo „“F““ sono marchi registrati da FIL Limited. Vi invitiamo ad ottenere informazioni dettagliate prima di prendere decisioni di investimento. Tali decisioni devono basarsi sul Prospetto in vigore e sul documento contenente informazioni chiave per gli investitori (KIID) , disponibili assieme alla relazione annuale e semestrale senza costi presso i nostri distributori, presso il nostro Centro Europeo di Servizi in Lussemburgo , FIL (Luxembourg) S.A. 2a, rue Albert Borschette BP 2174 L-1021 Lussemburgo. Fidelity Funds „“FF““ è una società di investimento a capitale variabile (OICVM) di diritto Lussemburghese multicomparto e con più classi di azioni. Il presente materiale è pubblicato da FIL Luxembourg) S.A., autorizzata e regolamentata dalla CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier). CL21112103-2205

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Enasarco permette di avere una copertura contro le malattie e gli infortuni

Una nuova copertura sanitaria integrativa per gli agenti di commercio e anche per i consulenti finanziari. La Fondazione Enasarco (il cui presidente Alfonsino Mei ha tenuto la sua prima relazione annuale nelle settimane scorse) ha aderito alla convenzione Emapi, ente di mutua assistenza per i professionisti italiani, attivando appunto la nuova copertura di assistenza sanitaria integrativa per tutti i consulenti finanziari iscritti alla Fondazione.

Due formule

Per gli agenti Enasarco la copertura avrà eccezionalmente decorrenza dal 1° novembre 2022 al 15 aprile 2023, salvo diverse indicazioni da parte della Fondazione. Le coperture previste per gli iscritti a Enasarco sono attualmente due: quella per la copertura grandi interventi chirurgici e gravi eventi morbosi (garanzia A), un’altra per copertura indennità per malattia e infortunio (garanzia C). Sono entrambe di natura collettiva e quindi attivate in automatico dalla Fondazione. Si tratta, quindi, di coperture senza costi a carico del professionista che non prevedono la compilazione di alcuna modulistica di adesione. La copertura assicurativa è indipendente dal luogo nazionale o estero in cui

si verifica il sinistro e pertanto è valida ovunque. Nello specifico, la copertura grandi interventi chirurgici e gravi eventi morbosi è dedicata a coloro che svolgevano già attività di agenzia, alla data dell’1° novembre 2022 (ossia in presenza di un mandato attivo), con un’anzianità contributiva alla stessa data pari almeno a 5 anni e che abbiano alla medesima data un conto previdenziale incrementato da versamenti obbligatori afferenti agli anni 2021, 2020 e 2019.

Gli indennizzi È prevista per chi aderisce la copertura delle spese inerenti a determinate tipologie di ricoveri gravi che sono puntualmente elencati nella convenzione.

La copertura indennità per malattia e infortunio è dedicata a coloro che svolgano attività di agenzia, alla data dell’evento (con mandato attivo); è necessario che sia stato eseguito l’accantonamento dell’Irr presso Enasarco in applicazione degli accordi economici vigenti. La copertura prevede delle specifiche indennità a seguito di eventi quali infortunio e malattia. Come si può vedere nel sito di Emapi, in caso di morte a seguito di infortunio, la società riconosce agli eredi un capitale di 51.750 euro. In caso di infortunio che comporti un’invalidità permanente superiore al 6%, viene invece corrisposto un indennizzo percentuale sul capitale annuo di 63.250 euro.

52 | RETI MERCATO / 3 BLUERATING n dicembre 2022
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Fondi al top

Il

risparmio

gestito domina i portafogli delle reti

luci&ombre

SENTENZE

E RAMPOGNE

Dove investono i clienti dei consulenti finanziari?

Per rispondere alla domanda occorre come sempre dare un’occhiata ai dati di Assoreti sulle consistenze patrimoniali. Gli ultimi pubblicati, aggiornati al terzo trimestre 2022, attestano consistenze patrimoniali di 725,4 miliardi di euro (- 0,9% su base trimestrale e -4,1% su base annua).

Quota del 30%

Il patrimonio complessivo dei prodotti del risparmio gestito è ancora preponderante a 494,7 miliardi di euro, seppur in flessione dell’1,6% rispetto a fine giugno; più contenuta la contrazione della componente finanziaria del risparmio amministrato (-0,5% su base trimestrale), pari a 101,5 miliardi di euro, mentre la liquidità si attesta a 129,3 miliardi (+1,4% su base trimestrale). Il patrimonio dei fondi comuni di investimento, sottoscritti direttamente, è pari a 217,6 miliardi di euro (-2,3%) e un’incidenza

complessiva sul portafoglio totale pari al 30%. La valorizzazione complessiva delle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero si attesta invece a 191,3 miliardi di euro (-2,4% in un trimestre), quella dei fondi aperti di diritto italiano è pari a 20,7 miliardi di euro (-3,3% su base trimestrale), mentre i fondi chiusi aumentano, nel complesso, del 3,1% con masse pari a 5,6 miliardi di euro. La valorizzazione della componente assicurativa/previdenziale dei portafogli si attesta a 199,6 miliardi di euro, con un’incidenza stabile al 27,5%.

Unit in calo

In calo le consistenze delle unit linked (-1,8% su base trimestrale) e in misura più contenuta le polizze vita tradizionali (-0,2% in 3 mesi) mentre si mantiene stabile la valorizzazione dei prodotti multiramo. Le gestioni individuali valgono 77,5 miliardi con una flessione dello 0,8% su base trimestrale e un peso in portafoglio sempre pari al 10,7%.

Igiornali hanno scritto che il complesso normativo della complicata operazione di trasferimento delle aziende delle banche venete a Banca Intesa è stato ritenuto conforme alla Costituzione con sentenza della Corte Costituzionale. In realtà non è successo nulla che possa avallare un’affermazione così perentoria. La sentenza della Corte Costituzionale depositata il 7 novembre scorso non entra nel merito della questione di costituzionalità dei diversi articoli di leggi e decreti sottoposti al vaglio di costituzionalità. Non è stata spesa una parola riferita a ipotetiche violazioni della Costituzione. Al contrario la motivazione stigmatizza tutti gli errori di procedura commessi dal giudice che ha proposto la questione. Dichiara che sono inammissibili le questioni di costituzionalità sollevate, in una fattispecie, in quanto non si può sottoporre al vaglio della corte un intero provvedimento legislativo quale un decreto come fatto nell’ordinanza di rinvio alla corte. Per gli altri singoli articoli il giudice rimettente non ha esaminato né indicato né motivato la rilevanza della questione di costituzionalità in merito alla causa in corso di esame da parte sua. In breve la sentenza è una rampogna (non si sa quanto meritata) nei confronti del giudice che ha sollevato in modo così maldestro le questioni di costituzionalità.

54 | RETI MERCATO / 4 BLUERATING n dicembre 2022 tedeschi@alezio.net

Reclutamento top

La rete Bnl Bnp Paribas continua a crescere e accoglie così 10 nuovi Life Banker, tra professionisti e giovani di talento. Si tratta di Elia Banelli, ex Credem, Fineco e Allianz Bank FA a Catanzaro; Andrea Bovo a Padova; Maria Chiarulli da Banca Euromobiliare, a Pistoia; l’ex Credem Sebastiano Garofalo a Catania; Mario Mancinelli, da IW Private Investment, è attivo a Roma come anche Osvaldo Placidi. Marella Romani segue l’Emilia Romagna dopo una precedente esperienza in Banco BPM. È una terna invece quella per gli ingressi junior: a Milano arrivano Chiara Campi e Alessandro Ghelma, mentre Nicola Maltoni si stabilisce a Forlì.

FIDEURAM ISPB POKER DI INGRESSI

Un duo per FinecoBank

Due nuovi ingressi nel Nord Est per FinecoBank. Si tratta di Fabio Dinapoli e Silvia Nadal, entrambi professionisti con oltre 15 anni di esperienza maturata nel settore bancario. Dinapoli entra nel team del group manager

Andrea Mocchi, a Mantova, mentre Nadal entra a far parte della squadra del group manager Attilio Orefice a Conegliano Veneto.

Nuovi inserimenti di professionisti nelle reti del gruppo Fideuram ISPB. Dal primo gennaio al 31 ottobre 2022, nelle reti Fideuram, Sanpaolo Invest e IW Private Investments sono entrati 305 nuovi private banker. Il numero complessivo dei private banker delle 3 reti, al 31 ottobre, è di 5.523 professionisti. In Lombardia per Fideuram arrivano Lorenzo Carbone e Fabio Avogadri, mentre in Veneto si accolgono Sandro Bessegato e Michele Zannin.

Widiba a forza 10

Banca Widiba ha accolto dieci nuovi consulenti finanziari in tutta Italia: tre in Campania, due in Sicilia e singoli ingressi in Lombardia, Veneto, Liguria, Marche e Lazio. Quattro le novità junior: Francesco Pesaro nelle Marche, Gabriele D’Antonio e Rosa Tolino in Campania, Daniele Sottile in Sicilia. Per i senior, a Mestre arriva Daniel Zecchinel.

contropelo di Giuseppe

Santorsola

CAOS E CONFUSIONE

na nota casa d’investimento olandese ha pubblicato un paper dal titolo “Age of confusion”, ottimo lavoro, del quale muterei il titolo in “Age of Caos”. È agevole comprendere come il concetto di caos sia più ampio e più positivo di quello di confusione. Immaginiamo di ribaltare queste considerazioni nel contesto dei mercati finanziari. Il concetto di caos si disegna come il framework più opportuno per delineare il quadro nel quale orientare la composizione dei portafogli di fronte allo scenario incerto per cause esogene. Vi sono numerose opportunità da cogliere per seguire, senza certezze ma con probabilità, le opportunità. Il caos è notoriamente creativo e deve essere gestito attraverso un modello/algoritmo nel quale siano presenti anche alternative che seguano i cambiamenti che possono ulteriormente intervenire. La condizione che si rinviene in questi tempi. Tale prospettiva deve essere anche offerta ai risparmiatori e in genere all’utente finale, attraverso le opportunità della consulenza, utilizzando gli strumenti offerti dalla Mifid, in particolare nel segmento del risparmio gestito. I messaggi offerti da numerose case di investimento iniziano a muoversi in questa ottica e i primi risultati emergenti nei rendiconti evidenziano significative differenze, una condizione che si espanderà nei prossimi trimestri. Tutto ciò impatterà sulla fiducia nei rapporti con i clienti, il vero volano che può evidenziare l’efficacia dei modelli che vengono utilizzati.

santorsola@uniparthenope.it

56 | VALZER POLTRONE
Lorenzo Carbone / Fideuram
BLUERATING n dicembre 2022
U
Fabio Dinapoli / FinecoBank

LOW BARRIER CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI

Barriere Premio e a Scadenza pari al 40%

Premi mensili potenziali con effetto memoria tra lo 0,75%1 (9,00% p.a.) e il 2,05% (24,60% p.a.)

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

Premi mensili potenziali tra lo 0,75% (9,00% p.a.) e il 2,05% (24,60% p.a.) del valore nominale con Effetto Memoria

Barriera Premio e a Scadenza pari al 40% del valore iniziale dei sottostanti Scadenza a tre anni (14 Novembre 2025)

Rimborso condizionato del capitale a scadenza Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana

I Certificate Low Barrier Cash Collect su panieri di Azioni consentono di ottenere potenziali premi con effetto memoria nelle date di valutazione mensili anche nel caso di andamento negativo delle azioni sottostanti purché la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere sia pari o superiore al livello Barriera Premio (che è pari al 40% del valore iniziale delle azioni sottostanti). Inoltre, a partire dal sesto mese di vita, i Certificate possono scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazione mensili tutte le azioni che compongono il paniere quotino a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile, il Valore Nominale oltre gli eventuali premi non pagati precedentemente (c.d. Effetto Memoria).

A scadenza, se il Certificate non è scaduto anticipatamente, sono due gli scenari possibili:

ISIN

NLBNPIT1JU31

NLBNPIT1JU49

se la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere è pari o superiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate rimborsa il Valore Nominale più il premio con Effetto Memoria;

AZIONI SOTTOSTANTI

se la quotazione di almeno una delle azioni che compongono il paniere è inferiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate paga un importo commisurato alla performance della peggiore tra le azioni che compongono il paniere (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).

BARRIERA

PREMIO MENSILE

Intesa SanPaolo, Unicredit 40% 0,80% (9,60% p.a.)

Unicredit, Nexi, Leonardo 40% 1,15% (13,80% p.a.)

NLBNPIT1JU56 Eni, Enel, Pirelli 40% 0,75% (9,00% p.a.)

NLBNPIT1JU98*

Ferrari, Porsche, Tesla 40% 1,20% (14,40% p.a.)

NLBNPIT1JUB8* Netflix, Meta, Uber 40% 1,20% (14,40% p.a.)

NLBNPIT1JUF9* Plug Power, Sunrun, Veolia 40% 2,05% (24,60% p.a.)

NLBNPIT1JUH5*

Amazon, Delivery Hero, Uber 40% 1,85% (22,20% p.a.)

ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID) ove disponibile.

come approvazione dei Certificate . L’investimento nei

il

documentazione

indicativi
SCOPRILI TUTTI SU investimenti.bnpparibas.it Il Certificate è uno strumento finanziario complesso 1 Gli importi espressi in percentuale (esempio 0,75%) ovvero espressi in euro (esempio 0,75 €) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge * Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune dall’oscillazione del cambio tra euro e la valuta del sottostante
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate , leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2022, come aggiornato da successivi supplementi, la Nota di Sintesi e le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento,
Tale
è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa
Certificate comporta
rischio di perdita totale o parziale del capitale inizialmente investito, fermo restando il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante allo strumento del bail-in Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della sua durata, il rendimento potrà variare. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. Le informazioni e grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente
e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
MESSAGGIO PUBBLICITARIO

Professioni senza bugie

58 | FINANZA COMPORTAMENTALE BLUERATING n dicembre 2022
La sincerità con se stessi e con gli altri è fondamentale nel rapporto con i clienti

Come diventare professionisti più consapevoli? Il primo passo è essere sinceri con se stessi e con gli altri. I rapporti che creiamo si devono costruire sulla sincerità. Molti per esempio, si fingono empatici ma in realtà il loro unico obiettivo è vendere. I rapporti duraturi, significativi, autentici hanno alla base la sincerità e la fiducia. Secondo il professore universitario, Stephen Rosenbaum, essere onesti dovrebbe essere una regola della nostra società. A suo avviso, quando facciamo uso della sincerità, risparmiamo tanto in termini di costi emotivi, relazionali, lavorativi. È un principio alla base del nostro e altrui benessere. Prima di essere sinceri con gli altri occorre però essere sinceri con se stessi. Spesso chi mente ha paura di ferire l’altro. In una nota ricerca condotta da Po Bronson e Ashley Merryman, due psicologi infantili, si mette in evidenza che i bambini mentono ai propri genitori molto piu spesso di quanto non si pensi.

Soddisfare le aspettative

I bambini che tendono a dire le bugie, lo fanno spesso per far felici i propri genitori e per non deludere le loro aspettative. Questo accade anche negli adulti, pensano di non poter soddisfare le aspettative dei clienti, familiari, amici colleghi e allora mentono. Essere sinceri equivale a essere autentici, le azioni sono l’espressione di pensieri sinceri. La “sincerità autentica” è profonda e non ha mai secondo fini.

Quando siamo sinceramente autentici, siamo perfettamente allineati tra ciò che pensiamo, sentiamo, diciamo e facciamo. Essere sinceri non equivale a essere brutali, occorre prestare attenzione al “come” vengono riferite le informazioni e la emozioni. Sono state effettuate diverse ricerche in merito alla correlazione tra sincerità e benessere. Dagli esperimenti è emerso che le persone più sincere godono di una salute migliore.

Mentire per controllare

Chi dice bugie lo fa anche per ottenere maggior riconoscimento, per sganciarsi dal giudizio, per apparire più desiderabile o per fuggire da un problema. C’è anche chi lo fa per esercitare un controllo sull’altra persona, manipolandola. Più siamo sinceri e più siamo assertivi, più esprimiamo al meglio la consapevolezza del ruolo.

La persona assertiva non recita alcun copione, si relaziona agli altri in maniera equilibrata. Sincerità e assertività abbiamo visto quanto siano legate a un benessere emotivo e fisico. Proviamo quindi a trovare il coraggio di essere sinceri, condividiamo con gli altri i nostri sentimenti, scopriremo un modo nuovo di vivere le relazioni.

Un modo più equo per sentirsi meglio con se stessi e con gli altri. Se supereremo la paura di essere sinceri scopriremo un dare e ricevere vero e pieno di significato.

“Le persone deboli non possono essere sincere”, (François de La Rochefoucauld).

FINANZA COMPORTAMENTALE | 59
BLUERATING n dicembre 2022
@bluerating_com
Chi non dice la verità spesso lo fa per ottenere un maggiore riconoscimento da parte degli altri o perché ha paura dei giudizi altrui
Maria Grazia Rinaldi
head hunter e psicologa iscritta all’Albo

Mai manipolare i clienti

Un consulente non deve trattare gli utenti come mezzi per raggiungere un fine

di Gaetano Megale

La comunicazione consulenziale persuasiva con l’utente dovrebbe orientarsi al convincimento, piuttosto che alla manipolazione

Per questo uno dei requisiti etici necessari dovrebbe essere il rispetto della sua dignità, uno dei cinque principi del test Tares.

Scelte autonome

Il principio implica che il consulente non debba trattare gli utenti semplicemente come mezzi per raggiungere un qualsiasi fine. Ciò richiede che gli utenti debbano essere messi nelle condizioni di poter compiere scelte autonome e razionali su come condurre e organizzare

la propria vita secondo le proprie priorità, e che tale possibilità di autodeterminazione sia rispettata. Per questo motivo, il consulente dovrebbe essere consapevole che il tipo di comunicazione con l’utente incide profondamente sulla vita sua e dei suoi vicini.

Doppia violazione

Per esempio, una maniera per violare il principio del rispetto dell’utente potrebbe essere non solo quella di far leva e utilizzare le emozioni e le inclinazioni irrazionali dell’utente, ma anche proporre un modello di consulenza non funzionale a una razionale programmazione e organizzazione della sua vita.

60 | FORMAZIONE / 1
Gaetano Megale independent ethics advisor
BLUERATING n dicembre 2022 Un modello eccessivamente specialistico di advisory non rispetta la deontologia

A misura degli advisor

Il training formativo di Zurich Bank basato sulle richieste dei consulenti

di Daniele Tortoriello

Continuano gli approfondimenti in tema di formazione dei consulenti finanziari. BLUERATING dialoga con Federico Gerardini, responsabile direzione commerciale e wealth management di Zurich Bank, che così presenta il ruolo della formazione nello sviluppo dei consulenti: “Il consulente finanziario Zurich Bank guida il cliente nella scelta degli investimenti, mettendo al suo servizio le proprie conoscenze e competenze per supportarli nella gestione del patrimonio, con un piano finanziario personalizzato, e contribuendo così alla loro educazione finanziaria. La formazione ricopre un ruolo strategico in questo processo poiché supporta il consulente con percorsi specifici per la sua crescita professionale e il rafforzamento delle proprie competenze tecniche e comportamentali”.

Collocazione strategica “Il team formazione, continua Gerardini, fa capo alla direzione commerciale e la sua collocazione in questa area è quanto mai strategica poiché l’attività formativa è al servizio del business e perfettamente allineata con le strategie commerciali e le esigenze della rete dei consulenti”. I piani formativi vengono strutturati tenendo conto

delle richieste che arrivano dalla rete per una crescita continua, con un obiettivo ambizioso: diventare la migliore rete di consulenti finanziari del Paese. “Intendiamo valorizzare l’appartenenza a un gruppo assicurativo leader a livello globale”, spiega Gerardini, “la struttura di formazione si avvale dell’expertise del gruppo Zurich e di una struttura dedicata interna a Zurich Bank oltre che di fornitori esterni leader del settore e specializzati sul target della consulenza finanziaria”.

Rispetto delle norme Zurich Bank presta particolare attenzione a tutte le tematiche di formazione obbligatoria, che garantiscono alla banca e ai consulenti di operare nel rispetto delle normative vigenti, e a quelle di compliance, a cui si aggiungono corsi personalizzati in funzione del ruolo e delle conoscenze del consulente, in materia di prodotti e servizi offerti dalla banca, di pianificazione finanziaria e patrimoniale, nonché sulle competenze relazionali relative a comunicazione, relazione, empowerment, gestione e valori della Banca. “Il consulente opera in un contesto in cui le competenze tecniche e relazionali commerciali e la qualità del servizio prestato rappresentano il vero vantaggio competitivo”, conclude Gerardini.

@bluerating_com

Federico Gerardini responsabile direzione commerciale e wealth management di Zurich Bank

62 | FORMAZIONE / 2
Intendiamo valorizzare l’appartenenza a un gruppo assicurativo
BLUERATING n dicembre 2022

è un ricordo

64 | FINANZA ONLINE BLUERATING n dicembre 2022
Continua la crescita dei servizi digitali bancari. Ma il mercato è quasi saturo Lo sportello

Dopo il boom registrato durante i due anni della pandemia, continua a crescere l’uso dei canali bancari digitali da parte degli italiani. Nel primo semestre del 2022, mediamente le banche italiane hanno registrato una crescita del 6% di clienti che usano i canali digitali. Cresce del 17% anche il numero delle transazioni digitali (come bonifici, pagamenti di bollette, compravendita di azioni e altre operazioni) con punte del +41%.

Ritmo più lento Dati in crescita, seppur più contenuta rispetto a quanto era avvenuto negli ultimi due anni. Nel primo semestre di quest’anno il 63% dei clienti attivi ha utilizzato canali digitali, ossia home banking o mobile banking, il 55% se consideriamo solo il mobile. Inoltre, il 77% dei clienti del sistema bancario italiano ha accesso al servizio di aggregazione conti nella piattaforma del proprio istituto. A dirlo sono i risultati dell’indagine dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, realizzata per valutare la crescita dei canali bancari digitali tra il primo semestre 2021 e i primi sei mesi del 2022. L’indagine, anteprima della ricerca che sarà presentata il 15 dicembre, è stata realizzata raccogliendo da fonti dirette i dati dei principali istituti finanziari

operanti in Italia, rappresentativi del sistema bancario italiano in quanto hanno servito attraverso i canali digitali complessivamente 35 milioni di clienti unici nel primo semestre 2022. “La crescita impetuosa nell’utilizzo dei servizi bancari digitali che abbiamo conosciuto nei primi due anni della pandemia sembra essersi un po’ rallentata nei primi sei mesi del 2022, sintomo di avvicinamento a una fase di completa adozione”, ha detto Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech. È sempre più apprezzata invece la sottoscrizione online di un conto. In media gli istituti che hanno attivo il servizio hanno infatti registrato un aumento dei clienti del 54% tramite il canale digitale.

Piattaforme aperte Aumenta anche la possibilità di aggregare diversi conti correnti, anche di istituti finanziari diversi, nell’app della propria banca. Il 77% dei clienti italiani ha accesso a questa funzione che viene proposta dal 53% delle banche. Per gli istituti di credito questa funzione permette di attirare clienti. Le banche che la offrono, infatti, hanno registrato un aumento del 71% dei clienti che hanno sottoscritto online un nuovo conto corrente nei primi sei mesi dell’anno. Chi invece non la offre ha assistito ad un calo del 2% nello stesso periodo dell’anno.

FINANZA ONLINE | 65 BLUERATING n dicembre 2022
@bluerating_com L’home banking ha conquistato il 63% dei clienti In netta crescita anche i processi di aggregazione dei conti correnti

Soggiorno sotto le guglie

Panorami mozzafiato a Milano in appartamenti per trasferte di lusso

Centocinquanta metri quadri affacciati sul Dumo di Milano, su due livelli uniti da una scala e da un ascensore privato, intorno ai quali ruotano ampi saloni, due camere da letto, due cucine, due bagni, grandi vetrate a tutta altezza e due terrazze panoramiche attrezzate da 100 metri quadri.

Vista sulla Madunina

Ne parla il numero autunnale di Robb Report che dedica un ampio servizio alla Penthouse Duplex Duomo View, la punta di diamante dei Duomo Luxury Apartments by Rosa Grand, prima realtà firmata

Starhotels nel segmento dei serviced apartment di lusso, che conta altre 3 esclusive penthouse e 20 appartamenti di ampie dimensioni, quasi tutti con una straordinaria vista sulla Madunina e le guglie del Duomo.

Grandi superfici Realizzati dall’interior designer milanese Andrea Auletta, gli appartamenti sono caratterizzati da grandi superfici, luce e arredi dai colori caldi e avvolgenti. Moderne cucine si aprono sulla zona living, in perfetta armonia con le grandi vetrate e le ampie terrazze o balconi.

Il calore dei pavimenti in rovere fa da sfondo ai colori delle sedute in pelle, alla morbidezza dei velluti e alla ricchezza degli elementi in metallo color oro satinato. Tutti i mobili sono stati disegnati ad hoc e realizzati da Divania Horo, con l’eccezione di alcuni imbottiti e sedute, come le poltrone di Meridiani e le sedie intorno al tavolo pranzo di Montbel. Un’esclusiva selezione di opere d’arte, come le suggestive immagini di Milano di Maurizio Galimberti e i sassi scultura dorati di Francesco Faravelli, decorano le pareti.

66 | ADVISOR ST YLE / 1 BLUERATING n dicembre 2022
@bluerating_com

Con un approccio flessibile e diversificato, puntiamo a trarre vantaggio dalle mutevoli condizioni di mercato e dalle opportunità di investimento sostenibile e a impatto positivo, investendo in diverse asset class tra cui azioni, obbligazioni societarie, governative e green, infrastrutture e liquidità. Il fondo è classificato come Art.9 del Regolamento SFDR.

Capitale a rischio

investimento associati a questi fondi e che descrivono i diritti degli investitori. Le informazioni qui contenute non sostituiscono una consulenza

gli accordi presi per la commercializzazione in base al

com/investments/professional-investor/it-it/complaints-dealing-process. Questa attività di marketing è pubblicata da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L-2449, Luxembourg. MAY 22 / 729902

(LUX) SUSTAINABLE ALLOCATION FUND
Comunicazione di marketing. Ad uso esclusivo di investitori qualificati. M&G
Il presente documento è concepito a uso esclusivo di investitori qualificati. Non destinato alla distribuzione ad altri soggetti o entità, che non devono basarsi sulle informazioni in esso contenute. Queste informazioni non costituiscono un'offerta o una sollecitazione di offerta per l'acquisto di azioni di investimento di uno dei Fondi qui citati. Gli acquisti relativi a un Fondo devono basarsi sul Prospetto Informativo corrente. Copie gratuite degli Atti Costitutivi, dei Prospetti Informativi, dei Documenti di Informazione Chiave per gli Investitori (KIID) e delle Relazioni annuali e semestrali sono disponibili presso M&G Luxembourg S.A. Tali documenti sono disponibili anche sul sito: www.mandg.com/investments/professional-investor/it-it. Prima della sottoscrizione gli investitori devono
leggere il Prospetto informativo e il Documento di Informazioni Chiave per gli Investitori, che illustrano i rischi di indipendente in materia di investimenti. M&G Luxembourg S.A. può decidere di terminare nuovo processo di revoca della notifica della direttiva sulla distribuzione transfrontaliera. Informazioni sulla gestione dei reclami sono disponibili in italiano presso www.mandg. Scopri di più

Con il tocco di Roger

Il campione del tennis Federer firma il modello di una Mercedes-AMG

Cosa c’è di meglio di una nuova Mercedes-AMG ibrida? Un’edizione speciale disegnata da Roger Federer Come ricorda il sito web Robb Report Italia, l’ex tennista ha stretto una partnership con la divisione della stella a tre punte per creare una versione esclusiva della GT 63 S E Performance. L’auto personalizzata sarà messa all’asta senza riserve da Sotheby’s e i proventi destinati a un progetto di beneficenza per il tennis a Londra. “Rappresentando la nuova era delle prestazioni elettrificate Amg, l’aggiudicatario di questo lotto si assicurerà un’esperienza di guida sensazionale, oltre ad acquistare un pezzo di storia del tennis”, ha dichiarato la casa d’aste. Il campione svizzero ha scelto una Mercedes come punto di partenza, la coupé a quattro porte.

68 | ADVISOR ST YLE / 2 BLUERATING n dicembre 2022
@bluerating_com

Idrogeno Un grande passo per i tuoi investimenti e per la transizione energetica.

CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno: dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale; si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**; l’idrogeno potrebbe contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra a livello globale**.

amundi.it

a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto a nessuna “U.S. Person” come defi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto sono disponibili gratuitamente presso le sedi dei soggetti collocatori nonché

*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2021, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2020. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KIID prima di prendere una decisione fi nale di investimento. CPR Invest - Hydrogen (di seguito anche “Fondo”) è un Comparto della SICAV CPR Invest, gestito da CPR Asset Management, una società del gruppo Amundi. CPR Asset Management è autorizzata in Francia e regolamentata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Il Comparto è autorizzato in Lussemburgo e sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Fondo siano appropriati alla loro situazione, e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente fi nanziario. Il valore dell’investimento potrebbe diminuire o incrementarsi. Il Fondo non o re alcuna garanzia di rendimento. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’o erta
sul sito internet www.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degIi investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La
gestione può
notifi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione
quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno
membro rispetto alle quali
Il leader europeo del
gestito*
e
società di
decidere di ritirare la
di
Stato
aveva precedentemente e ettuato una notifi ca. Aprile 2022. |
risparmio

Nutella batte Facebook

Giovanni Ferrero ha superato Mark Zuckerberg nella classifica dei miliardari

di Sara Mortarini

Giovanni Ferrero batte Mark Zuckerberg a suon di milioni di dollari. L’indice Bloomberg

Billionaire, che monitora su base giornaliera il patrimonio degli uomini più ricchi al mondo, ha certificato lo storico sorpasso all’inizio di novembre.

L’imprenditore piemontese patron dell’omonima azienda che produce la Nutella, in 27esima posizione con un patrimonio di 38,8 miliardi di dollari, è diventato più ricco,

La hypercar dell’Aldilà

Aston Martin lavora a una nuova hypercar ibrida plugin con un nome che richiama niente meno che l’Aldilà dei vichinghi: la Valhalla (nella foto). Prodotta in 999 esemplari a un prezzo di circa 750mila euro, l’auto si colloca idealmente a metà strada tra una hypercar di serie e un modello destinato alla nicchia dei collezionisti. A caratterizzare il nuovo modello è il motore centrale 4.0 V8 biturbo da 800 cavalli, con albero motore piatto per una maggiore prontezza agli input del gas, nella stessa versione già montata

70 | BUSINESS LIFE / 1 BLUERATING n dicembre 2022
IN BREVE DAL MONDO
Series C P R V 27° 38,8 mld $ Ferrero +2,99 mld $ C P R V 167° 10,4 mld $ Techint -720 mln $
ROCCA C P R V 351° 6,06 mld $ Fininvest -2,7 mln $ Posizione nella classifica globale C Patrimonio stimato P Fonte di ricchezza R Variazione da inizio anno V
FERRERO
sulla AMG GT Black
PAOLO
GIOVANNI
SILVIO BERLUSCONI

per lo meno momentaneamente, del fondatore di Facebook, scivolato al 29esimo posto con 35,1 miliardi (i dati sono aggiornati al 3 novembre 2022). Certo, un simile

cambiamento è dovuto soprattutto alle sofferenze vissute a Wall Street dal titolo Meta, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, che dopo la presentazione di conti

trimestrali deludenti è stato investito da una pioggia di vendite. Qui sotto la classifica degli italiani più ricchi nel Bloomberg Billionaire.

@bluerating_com

IN BREVE DAL MONDO

Nella villa di Whitney

La casa appartenuta a Whitney Houston (nella foto) a nord di Atlanta, in Georgia, è in vendita per 1,9 milioni di dollari. Situata all’interno dell’esclusivo Country Club of the South (con tanto di campo da golf), su un terreno di 0,6 acri, la casa in mattoni ha una superficie interna di oltre 700 metri quadri in cui trovano spazio 5 camere da letto e sette bagni, oltre a una biblioteca, un’ampia zona giorno con finestre a tutta altezza, una sala da pranzo, una cucina professionale oltre a una palestra e una sala cinema. All’esterno si trova una piscina riscaldata di acqua salata.

BUSINESS LIFE / 1 | 71 BLUERATING n dicembre 2022
Sono attualmente soltanto sei gli italiani presenti nell’indice Bloomberg Billionaire. L’industriale siderurgico Paolo Rocca precede Silvio Berlusconi e Miuccia Prada C P R V 449° 5,02 mld $ Prada -915 mln $ C P R V 452° 4,99 mld $ Prada -916 mln $ C P R V 476° 4,76 mld $ Armani -741 mln $ Posizione nella classifica globale C Patrimonio stimato P Fonte di ricchezza R Variazione da inizio anno V
PATRIZIO
MIUCCIA PRADA
BERTELLI GIORGIO ARMANI

L’espatrio fa rotta a nord

La graduatoria dei luoghi più accoglienti per chi vuole ricollocarsi all’estero

FINLANDIA

SVEZIA NORVEGIA

La compagnia assicurativa William Russell, specializzata in servizi per i cosiddetti “expat”, ha realizzato una classifica dei luoghi più accoglienti per chi desidera ricollocarsi all’estero, prendendo in considerazione una rosa di paesi sviluppati con tre requisiti: far parte dell’Ocse, avere un punteggio superiore a 8 nello Human Development Index ed essere tra le 50 nazioni con il maggior Pil.

I criteri utilizzati

Per stilare la lista, sono stati considerati numerosi fattori, riconducibili a quattro aree: felicità, salute, lavoro e qualità della vita.

PUNTEGGIO TOTALE 27 punti su 40

Felicità Salute Lavoro Qualità della vita

PUNTEGGIO TOTALE 27 punti su 40

Felicità Salute Lavoro Qualità della vita

IN BREVE DAL MONDO

PUNTEGGIO TOTALE 26 punti su 40

Felicità Salute Lavoro Qualità della vita

Divorzio da paperoni

Un’altra coppia famosa va in frantumi e si appresta a spartirsi un patrimonio milionario. Parliamo della top model Gisele Bündchen e del campione di football Tom Brady (nella foto), che si dicono addio dopo 13 anni di matrimonio e due figli insieme. L’annuncio, arrivato il 28 ottobre scorso, ha aperto la strada alle speculazioni sulla divisione degli asset della coppia, anche se i dettagli dell’accordo non sono stati resi pubblici: proprietà immobiliari per circa 20 milioni di dollari e un patrimonio complessivo di circa 650 milioni, di cui 450 milioni in capo a lei e 200 riconducibili a lui.

72 | BUSINESS LIFE / 2
BLUERATING n dicembre 2022
di Sara Mortarini

AUSTRIA

NUOVA ZELANDA

AUSTRALIA

Solo per citarne alcuni: indice di felicità, densità abitativa, percentuale di “espatriati”, tasso di criminalità, equità di genere, opportunità di carriera, politiche di maternità, work-life balance, aspettativa media di vita, assistenza sanitaria, qualità del clima e tutela ambientale.

PUNTEGGIO TOTALE

25 punti su 40

Felicità

Salute

Lavoro Qualità della vita

PUNTEGGIO TOTALE

25 punti su 40

Felicità Salute Lavoro Qualità della vita

PUNTEGGIO TOTALE 24 punti su 40

Felicità Salute Lavoro Qualità della vita

Italia 33esima Ne escono ampiamente vittoriosi i paesi del Nord Europa, seguiti da quelli del continente australiano. L’Italia compare in 33esima posizione, dietro l’Ungheria e davanti alla Grecia, mentre gli Stati Uniti sono 27esimi. In queste pagine la prima parte della classifica.

@bluerating_com

Un bungalow da 2 milioni

Charlize Theron (nella foto) vende il suo “bungalow” a Los Angeles: la casa, piccola per gli standard hollywoodiani, è approdata di recente sul mercato con una richiesta di 1,99 milioni di dollari. L’attrice vincitrice di un premio Oscar l’aveva acquistata nel 2000 tramite un fondo fiduciario per poco più di 519mila dollari, si legge sul sito specializzato Mansionglobal.com. La “casetta” da 143 metri quadri, in stile mediterraneo, è situata nel quartiere di Beverly Grove ed è stata costruita nel 1925. Ha le pareti bianche e il tetto in tegole di terracotta.

BUSINESS LIFE / 2 | 73
BLUERATING n dicembre 2022
I fattori che giocano a favore dei paesi dell’Europa Settentrionale sono l’indice di felicità, le condizioni di salute, il mercato del lavoro e la qualità della vita
L’ESPRESSO. TUTTO CIÒ CHE ERA E TUTTO IL NUOVO CHE VERRÀ. lespresso.it L’ESPRESSO INIZIA UNA NUOVA LE GUIDE DE L’ESPRESSO NELLE MIGLIORI LIBRERIE E SU AMAZON.

GESTORI del MESE

Sandrine Richard - Generali Investments Partners Laurent Ramsey - Gruppo Pictet Hyun Ho Sohn - Fidelity International

Tecnologia da riscoprire

Il 2022 si è dimostrato un anno impegnativo per gli investitori, con gli aumenti dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve e di altre banche centrali. Senza dimenticare la guerra in Ucraina che, accanto alla tragedia umanitaria, ha anche accelerato le pressioni sulle catene di approvvigionamento e sull’inflazione che hanno colpito economie già rese fragili dalla pandemia. Alcuni settori growth hanno subìto una forte flessione, e per la prima volta da anni, anche i titoli tecnologici hanno sottoperformato le azioni globali, data la forza di settori più ciclici e value come quello dell’energia. E ora? Ne parliamo con Hyun Ho Sohn, gestore FF Global Technology Fund di Fidelity International

Come è il sentiment delle aziende?

Sebbene più contenuto se paragonato agli ultimi anni a causa di evidenti fattori macroeconomici, non è così negativo come molti investitori pensano. La domanda nel settore delle apparecchiature per le comunicazioni resta forte, alla luce di fattori quali l’aumento degli investimenti delle imprese nelle capacità IT ibride dopo il Covid e l’implementazione in corso del 5G. Nel software, alcune aziende stanno

assistendo a una domanda costante di trasformazione digitale. L’esigenza di cose come una maggiore digitalizzazione aziendale o di sicurezza persiste, e le valutazioni dei titoli redditizi con un forte profilo di flusso di cassa si mantengono buone. Le aziende devono investire in tecnologia per mantenere il vantaggio competitivo e poter far fronte ai vari rischi. Il cloud, la sicurezza, l’analisi dei dati e il supporto al lavoro ibrido rimangono aree chiave di investimento. Nel settore dei semiconduttori, il potere di determinazione dei prezzi rimane forte soprattutto nel caso dei titoli esposti agli utenti finali del settore automobilistico e industriale. È probabile che si mantenga stabile nei prossimi 12 mesi.

Come è andata la performance del fondo?

Si è mantenuta positiva quest’anno, performando meglio rispetto all’indice e a numerosi fondi concorrenti, nonostante la volatilità e i ribassi registrati. La selezione dei titoli è stata il motore principale dei rendimenti, data la costante inclinazione anti-momentum della strategia e l’attenzione alle valutazioni. Abbiamo sfruttato le oscillazioni del mercato a nostro vantaggio e continuiamo ad adottare un approccio go everywhere al tema della tecnologia.

76 | GESTORE MESE BLUERATING n dicembre 2022
Il settore hi-tech offre opportunità agli investitori, dopo una fase non brillante
La per formance del nostro fondo si è mantenuta con il segno più nonostante la volatilità

Se arriva il carotassi

In un contesto economico caratterizzato da tassi di interesse e inflazione in crescita, gli investimenti alternativi (real estate, infrastrutture, private equity, private debt, venture capital) continuano a rivestire un ruolo importante all’interno dei portafogli degli

78 | GESTORE MESE BLUERATING n dicembre 2022
Le prospettive del private debt con l’aumento del costo del denaro e l’inflazione
Sandrine Richard / head of private debt di Generali Investments Partners
incertezza macroeconomica
ci
modificare significativamente
composizione
L’attuale
non
ha portato a
la
del portafoglio

investitori europei grazie ad un certo grado di protezione del capitale e opportunità di diversificazione del portafoglio, soprattutto in periodi di volatilità. Nel segmento dei real asset, ai quali Generali ha dedicato un hub che riunisce le competenze specializzate per governare questa tipologia di investimenti sotto la guida di Aldo Mazzocco, il private debt è una classe di attivi in particolare crescita, e in cui Generali sta sviluppando nuove strategie. Abbiamo incontrato Sandrine Richard, head of private debt in Generali Investments Partners, per raccogliere la sua view sull’impatto dell’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione sugli investimenti in private debt e sull’approccio di Generali a questa asset class.

Nel vostro ruolo di specialisti nella selezione e gestione di investimenti in private debt, quali sono i vostri asset in gestione e in quali segmenti operate?

In Generali Investments Partners gestiamo circa 12 miliardi di euro investiti in private debt investito e 19 miliardi di euro in committed capital. Quest’ultimo è impegnato su tre segmenti principali: il 50% in corporate private debt, con o senza sponsor; circa il 25% in debito infrastrutturale, e il resto suddiviso tra real estate e altre categorie di investimenti (fonte: Generali Investments Partners al 30 giugno 2022). In termini di corporate private debt, disponiamo di due strategie principali: un’offerta ‘fondi di fondi’ che si concentra sui migliori asset manager globali

e comprende direct lending, asset based lending e strategie special situations, ed un’altra strategia che stiamo lanciando, che punta sul direct corporate private debt, con le strategie di finanziamento del debito senior, unitranche e mezzanine per supportare le piccole e medie imprese europee che vogliono impegnarsi verso obiettivi Esg.

Qual è l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse e inflazione sul debito privato? Nelle ultime settimane abbiamo effettivamente assistito a un aumento dei margin rates di circa 100 punti base sull’unitranche, ma riteniamo che questo repricing si stia avvicinando a un plateau, per l’aumento dei tassi Euribor. Questo rialzo, combinato con un aumento degli spread, è troppo oneroso per gli emittenti, che potrebbero quindi rimandare i propri progetti. Per quanto riguarda l’unitranche, diversi lender possono ora intervenire su questo tipo di strumenti, cosa che non avveniva fino a poco tempo fa. Si sta configurando una forma di sindacazione come in precedenza con le banche. I fondi di private debt sono cresciuti in modo significativo in termini di debito erogato, possono acquisire un debito unitranche e distribuirlo tra diversi lender. Questo tipo di strategia permette di supportare le aziende in contesti economici più difficili, mantenendo un’adeguata diversificazione. Un’altra novità è che l’unitranche non esclude più sistematicamente le banche, che possono intervenire per integrare il finanziamento.

Per quanto riguarda l’inflazione, poiché il rendimento del private debt è spesso basato su tassi variabili, il duration risk legato all’aumento dei tassi è minore rispetto agli investimenti in debito a tasso fisso.

Gli investitori stanno facendo arbitraggio a favore degli asset quotati a tasso fisso?

Siamo convinti dei benefici delle operazioni di private debt con tassi variabili; riteniamo che il private debt senior secured a tasso variabile presenti importanti proprietà di diversificazione, una copertura naturale contro l’inflazione, protezione e bassa volatilità per i portafogli a lungo termine. Ma da un punto di vista tattico potrebbero esserci alcune interessanti opportunità di investimento anche con tasso fisso. Per questo crediamo sia cruciale mantenere il giusto mix di asset privati e pubblici.

State modificando le vostre decisioni di investimento alla luce del crescente rischio di recessione?

In GIP, le nostre decisioni di investimento vengono prese su un orizzonte temporale lungo e dopo un’approfondita due diligence, quindi l’attuale incertezza macroeconomica non ci ha portato a modificare in modo significativo i nostri processi o le composizioni di portafoglio. Stiamo però intensificando il dialogo con gli asset manager in cui investiamo per capire davvero come reagiscono e si adattano alle condizioni macroeconomiche.

GESTORE MESE | 79 BLUERATING n dicembre 2022
@bluerating_com

Biodiversità da salvare

La protezione della biodiversità è diventata una priorità per il mondo della politica, al pari della lotta al riscaldamento globale. Ma anche l’industria finanziaria può e deve svolgere un ruolo più attivo. A sottolinearlo è Laurent Ramsey, managing partner del gruppo Pictet, che di seguito spiega meglio la sua view.

Il prezzo della prosperità “Negli ultimi 30 anni, la prosperità umana è cresciuta più che in tutti i secoli passati. Abbiamo costruito strade, ponti, edifici, macchine; viviamo più a lungo e godiamo, nella maggior parte dei casi, di un welfare evoluto e di una solida educazione. Tutto questo, però, ha un prezzo enorme: in questi ultimi tre decenni le risorse sono state utilizzate a un ritmo più rapido di quanto necessario per reintegrarle. L’umanità sta portando all’estinzione le specie animali e vegetali, distruggendo il loro habitat per nutrire la popolazione in continua crescita. È quindi fondamentale capire l’impatto che la drammatica diminuzione della biodiversità ha sul benessere umano e la crescita economica. La protezione della biodiversità sta diventando una priorità urgente per il mondo della politica. Anche la finanza, però, può e deve svolgere un ruolo più attivo.

Il mondo dell’asset management sta cominciando a offrire diverse opzioni di investimento a favore della biodiversità. Negli ultimi due anni si è assistito al lancio di strategie di alto profilo che investono in società specializzate nel ripristino della biodiversità e nei servizi ecosistemici; 9 su 11 hanno fatto il loro debutto a partire dal 2020. Anche il mercato obbligazionario è particolarmente attivo su questo fronte: sempre l’Ocse stima che siano già stati emessi 4-5 miliardi di dollari in obbligazioni per finanziare progetti legati all’uso sostenibile del territorio, che possono apportare benefici alla biodiversità”, ha dichiarato Ramsey.

Masse raddoppiate

Per quanto riguarda Pictet AM, le masse in gestione investite nell’ambito della biodiversità sono raddoppiate da 525 milioni di dollari all’inizio del decennio agli attuali 1,3 miliardi. Siamo anche membri fondatori di un nuovo programma di ricerca, il Finance to Revive Biodiversity (FinBio), condotto da Stockholmd Resilience Centre dell’Università di Stoccolma e la Swedish Foundation for Strategic Environmental Research che durerà 4 anni ed è volto ad aiutare il settore finanziario a sviluppare strategie per la protezione della biodiversità”, ha concluso Ramsey.

80 | GESTORE MESE BLUERATING n dicembre 2022
@bluerating_com
Ramsey (Pictet): “La finanza può fare di più per l’uso sostenibile delle risorse”
L’umanità ha portato all’estinzione molte specie per nutrire la popolazione
Laurent Ramsey managing partner del gruppo Pictet
BRAND FOR COMMUNITY MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

LA VITA DA CONSULENTE

Tramite il suo profilo Facebook, Giuseppe Calà, della rete di Bnl Bnp Paribas LB, racconta la vita da consulente finanziario con foto che lo ritraggono durante i momenti salienti, ma anche quotidiani, della sua professione.

SEGRETI BANCARI

Daniele Cottino, conosciuto ai più come Giacomo Saver, dopo aver lavorato in banca per quasi vent’anni è approdato sul web. Con diversi video su YouTube, aiuta le persone ad investire in modo consapevole.

ADVISORY IN UN REEL

Antonio Tanzarella, consulente di FinecoBank, utilizza il proprio profilo Instagram per raccontare ai clienti i macroargomenti della professione, attraverso post, reel, video e infografiche intuitive e ben strutturate.

RASSEGNA STAMPA

Alberto Bonadei, consulente finanziario della squadra di Allianz Bank, attraverso il suo profilo LinkedIn porta avanti una sorta di “rassegna stampa” in cui commenta tutte le principali notizie dell’attualità finanziaria.

82 | SOCIAL WEB BLUERATING n dicembre 2022

10 ANNI DI PERFORMANCE

La flessibilità si fa resilienza

Flessibilità, elevata diversificazione del portafoglio e una lunga storia di successo sono i punti di forza di KIS BOND PLUS, la soluzione di Kairos che evolve i tradizionali canoni dell’investimento obbligazionario e sfida il contesto di mercato contemporaneo.

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-dirittidegli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.

Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione. Le informazioni e i dati sono ritenuti corretti, completi e accurati. Tuttavia, Kairos non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, sull’accuratezza, completezza o correttezza dei dati e delle informazioni e, laddove questi siano stati elaborati o derivino da terzi, non si assume alcuna responsabilità per l’accuratezza, completezza, correttezza o adeguatezza di tali dati e informazioni, sebbene utilizzi fonti che ritiene affidabili. I dati, le informazioni e le opinioni, se non altrimenti indicato, sono da intendersi aggiornati alla data di redazione, e possono essere soggetti a variazione senza preavviso né successiva comunicazione. Eventuali citazioni, riassunti o riproduzioni di informazioni, dati e opinioni qui fornite da Kairos non devono alterarne il significato originario, non possono essere utilizzati per fini commerciali e devono citare la fonte (Kairos Partners SGR S.p.A.) e il sito web www.kairospartners.com. La citazione, riproduzione e comunque l’utilizzo di dati e informazioni di fonti terze deve avvenire, se consentito, nel pieno rispetto dei diritti dei relativi titolari. (*) Dati dal 30/12/2016 al 30/12/2021, Classe P-EUR. (**) Dati dal 30/12/2011 al 30/12/2021, Classe P-EUR. © 2021 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati. Le informazioni (1) sono di proprietà di Morningstar e/o dei suoi fornitori di contenuti; (2) non possono essere copiate o distribuite; e (3) non si garantisce che siano accurate, complete o tempestive. Né Morningstar né i suoi fornitori di contenuti sono responsabili di eventuali danni o perdite derivanti dall’uso di queste informazioni.

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Rischio più bassoRischio più alto Rendimento potenzialmente più basso Rendimento potenzialmente più alto 123 4 567 Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KIID. (1) al 30.09.2022 UCITS Hedge Awards 2022 Long/Short Equity Best Performing Kairos International (Kairos) I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. KIS BOND PLUS +17,84% +61,86% RENDIMENTO CUMULATIVO A 5 ANNI* RENDIMENTO CUMULATIVO A 10 ANNI** +1,0% +6,2% -6,1% +6,0% +2,2% -10,2% +9,0% +5,9% +17,7% +7,4% +2,0% 2016 2017 2018 2019 2021 2022 (1) 2020 2013 2012 2014 2015
Per
informazioni sul premio UCITS Hedge Awards 2022 www.thehedgefundjournal.com, sul premio Refinitiv Lipper www.lipperfundawards.com/Awards/Switzerland/2022/Fund.

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