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I conti in tasca ai partiti Antonio Fraschilla e Carlo Tecce
from L'ESPRESSO 30
by BFCMedia
vato a giugno, quello del 2021, il partito di Giorgia Meloni ha 2,5 milioni di euro in banca. «A queste cifre dobbiamo aggiungere la prima rata del 2x1000 di quest’anno, che incasseremo a fine agosto», dice Mele, stimando in almeno un altro milione di euro questa prima parte. Denaro che sarà copiosamente usato sui social e sui cartelloni stradali con l’obiettivo di rilanciare la figura di Meloni. «Punteremo molto sulle ultime tre settimane prima del voto, lì sarà svolta la campagna elettorale vera e propria. Ad agosto saremo ancora alla scelta delle candidature. In ogni caso, il grosso della spesa riguarderà una comunicazione su poche frasi chiave e su concetti chiari, non getteremo soldi in cose inutili. Una parte riguarderà eventi sui territori».
LA NUOVA LEGA PIENA DI SALUTE
In ogni sua declinazione – Nord per l’indipendenza della Padania e la più recente per Salvini premier – la Lega resta il partito più antico e più stalinista d’Italia: chi non segue la linea del segretario viene espulso. Questo si traduce negli ordinati e puntuali pagamenti di candidati, e soprattutto eletti, e in una buona raccolta col 2x1000: fra le due organizzazioni, nel complesso, la Lega di Matteo Salvini ha 4,6 milioni di euro sui conti correnti. La Lega è un movimento florido con parecchia liquidità che può affrontare campagne elettorali impreviste e anticipate nonostante i 100 mila euro bimestrali versati al fondo unico di giustizia, a garanzia dei famosi 49 milioni di euro di vecchi rimborsi elettorali da restituire allo Stato. Il debito, attualizzato a 18 milioni di euro dopo l’accordo con la procura di Genova (settembre 2018), è iscritto nel bilancio della Lega Nord col simbolo di Alberto da Giussano che rimane operativa anche per tale ragione seppur non centrale nella strategia finanziaria del partito. Invece la Lega intestata a Salvini premier riceve gran parte delle donazioni da soggetti fisici (politici perlopiù) e giuridici per quasi 8 milioni di euro inclusi gli 1,8 milioni col 2x1000.
Nel 2021 questa gestione virtuosa ha apportato un utile di bilancio di 1,4 milioni di euro e un incremento dei depositi bancari. La Lega originale è vincolata ai 49 milioni per i prossimi decenni, la Lega salviniana fa la campagna elettorale. Però il partito non ricorre mai a prestiti bancari. La propaganda per il voto sarà finanziata con le risorse in cassa e dai candidati con contribuiti dai 10 mila a 20 mila euro: eventi con i militanti al Nord, qualche incursione in Sardegna e in Sicilia (ci sono le Regionali), un agosto con grossi investimenti sui social. Il faccione di Salvini onnipresente.
FORZA ITALIA PIANGE MISERIA
Il paradosso. Uno degli uomini più ricchi d’Italia ha uno dei partiti più poveri d’Italia. In Forza Italia si rompono i salvadanai per capire come finanziare la campagna elettorale che vedrà il ritorno del fondatore Silvio Berlusconi in Senato a quasi dieci anni dalla decadenza dopo la condanna per frode fiscale. In banca ci sono 157 mila euro che sono necessari a pagare gli stipendi di una decina di dipendenti (erano 80 qualche anno fa) e l’affitto nel centro di una Roma di una sede già
PER TUTTI CAMPAGNA ELETTORALE VIA SOCIAL. ENTRO AGOSTO IL MINISTERO DELL’ECONOMIA VERSERÀ L’ACCONTO, PIÙ O MENO LA METÀ, DEI QUASI 19 MILIONI DI EURO DELLO SCORSO ANNO
La scissione Giuseppe Conte e Luigi Di Maio prima del grande scontro sul governo Draghi. Dopo l’ennesima spaccatura, il Movimento 5 stelle perde anche molti soldi: in bilancio ha messo 2,5 milioni di euro di crediti da devoluzione di deputati e senatori che nel frattempo hanno lasciato il partito. Il ministro degli Esteri per la sua nuova avventura potrà contare invece solo su donazioni volontarie di chi lo ha seguito
supportare il partito, ma una ristretta minoranza ha rispettato l’indicazione (non può essere certo una imposizione e il tesoriere non potrebbe mai fare causa ai suoi eletti). Ci sono aziende o militanti che finanziano Forza Italia, ma quando qualche migliaio di euro approda sui conti viene pignorato dai decreti ingiuntivi dei fornitori. La legge non consente a Silvio Berlusconi di inondare di milioni Forza Italia perché il limite alle donazioni di soggetti fisici è di 100 mila euro. Tant’è che da anni altri membri della famiglia di Berlusconi sono coinvolti nel sostentamento – perché di quello si tratta – del partito. A Forza Italia rimane soltanto una speranza, che qualche televisione, una a caso, abbia il buon cuore di ospitare e valorizzare al meglio la parola di Silvio. Chissà se dalle parti di Cologno Monzese c’è qualcosa di simile.
IL MOVIMENTO NON È PIÙ FRANCESCANO I Cinquestelle devono capire cosa sono diventati dopo le scissioni e le fughe che han-
I CINQUESTELLE BATTONO CASSA A ROMA PER CONTO DEI TERRITORI. BERLUSCONI È IL PRINCIPALE CREDITORE DEL PARTITO. SUOI 92 DEI 100 MILIONI DI PASSIVO DOPO L’ESTINZIONE DEI MUTUI
no più che dimezzato la truppa di senatori e deputati nei gruppi parlamentari. Il partito di Conte nell’ultimo bilancio registrava comunque disponibilità liquide per 3,8 milioni di euro, anche se i costi sono in crescita considerando anche l’affitto della nuova sede in centro a Roma, in bilancio a 83 mila euro per un semestre. Un bel po’ di risparmi ci sono e tra i parlamentari già in sede di approvazione del bilancio c’è chi ha fatto mettere a verbale diverse contestazioni: rifocillare i territori e non concentrarsi su Roma, come è accaduto sinora. Per fare un esempio, la campagna elettorale per le amministrative a Palermo è stata autofinanziata da deputati e senatori siciliani con un contributo di circa mille euro ciascuno. Nemmeno un euro è arrivato da Roma. Non a caso, negli allegati al bilancio l’ex capogruppo Davide Crippa ha fatto il seguente intervento: «Auspico, alla luce delle sensibilità da me raccolte dai parlamentari e vista la relazione del tesoriere a corredo del bilancio, un rilevante incremento delle destinazioni per i territori per importi e criteri da definirsi nell’ambito della organizzazione interna già a partire dalla approvazione del budget 2022». In realtà i soldi disponibili saranno molto di meno di quelli previsti e il patrimonio reale non è quello esposto, poiché sono stati riportati in bilancio, alla voce crediti, 2,5 milioni di euro di restituzioni di onorevoli e consiglieri regionali mai incassati: soldi che probabilmente non ritorneranno mai più, nonostante le minacce di azioni giudiziarie. Per incassare il 2x1000 si dovrà aspettare un altro anno. Almeno.
AZIONE E IV CAMPIONI DI FONDI
Carlo Calenda e Matteo Renzi in questi anni sono stati quelli che, in proporzione, hanno fatto la migliore raccolta di denaro da donazioni non di parlamentari. Nell’ultimo periodo Calenda ha raggiunto Renzi come capacità di attrarre risorse. Azione ha registrato negli ultimi bilanci utili per 600 mila euro e ha liquidità nei conti correnti per 650 mila euro, frutto anche del buon andamento delle donazioni da 2X1000:
Da sinistra, Nicola Fratoianni, Eleonora Evi a Angelo Bonelli alla presentazione del simbolo della lista che unisce Sinistra italiana e Verdi per l’Europa e che sarà presentata alle prossime elezioni Politiche sia alla Camera sia al Senato. Questa lista avrà a disposizione come budget per la campagna elettorale circa 200 mila euro e punta a superare la soglia del 5 per cento e ad un accordo con il Partito democratico