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SPORT&ECONOMIA Massimo Righi «I presidenti delle società di pallavolo sono eroi moderni»

MASSIMO

RIGHI

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La Del Monte Supercoppa di serie A2 giocata a Bergamo e vinta dall’Agnelli Tipiesse su Reggio Emilia, è stata anche l’occasione per interrogare il Presidente della Lega Pallavolo Massimo Righi su svariate tematiche di stampo economico legate al mondo del volley. Tra passato, presente e futuro ne emerge la fotografia di un universo in buona salute e smanioso di proseguire in direzione di un accrescimento tanto del livello tecnico quanto in termini di popolarità e trasversalità. Con sponsor e pubblico al centro.

Un quadro del panorama attuale? Allargando lo sguardo ad altre discipline, definirei disomogenea la situazione in quanto, in alcune realtà, ci sono chiare ed evidenti criticità. Il nostro è un movimento che, pur in mezzo a tantissime difficoltà negli ultimi tre campionati, è riuscito a ritagliarsi una solidità inaspettata. Questo si deve alle indubbie capacità delle società e dei presidenti che hanno avuto la lungimiranza di creare, nel recente passato, strutture forti e capaci oggi di capitalizzare tutto il loro potenziale.

Situazione che si esplica in ambito pagamenti. Proprio così. Dai controlli effettuati sul deposito dei contratti in SuperLega abbiamo riscontrati il 100% dei bonifici effettuati ed il 100% delle ritenute d’acconto tramite modelli F24 in piena regola. Non c’è un euro che non sia stato non pagato. In serie A2 il check non riguarda il deposito bensì le certificazioni: eccezion fatta per un club, che ha saldato l’80% ed è stato deferito e poi sanzionato per l’ammanco della parte restante, sono tutti a posto. Sotto questo punto di vista è bellissimo poter far parte del mondo della pallavolo. Chiaro che le risorse sono venute meno, ciò nonostante si è alzata la qualità dei campionati e grandi campioni sono approdati oppure tornati in Italia.

Come definisce i presidenti? Eroi moderni. Seppur si lamentino quotidianamente, i conti sono in ordine e stanno facendo attività in

modo egregio senza mollare un centimetro neppure sui settori giovanili. Questo è un universo formato da persone davvero speciali.

Il Comitato 4.0 è stato una chiave di volta. Concorda? Sì, perché ha mostrato una grande coesione facendo risaltare un profilo umano mai da sottovalutare. Nonostante ci sia concorrenza, si è trovata un’unità d’intenti tuttora alla base dello sviluppo di una nuova piattaforma che prevede l’allargamento delle sinergie con la politica. Con nuove leggi, con il reperimento di nuove risorse,

NOME: Massimo Righi RUOLO:Presidente della Lega Pallavolo

con i ristori. Alcune di esse sono già in pagamento, altre sono in programma. Oltre al rinnovo del credito d’imposta.

Ma la soddisfazione non è su tutti i fronti… Confermo. Ma anche solo 5-10 anni fa la pallavolo non si sedeva ai tavoli in cui si mettevano le leggi “nero su bianco” o si prendevano le decisioni importanti. Io vorrei la perfezione, ma non è stato cosi. Passi in avanti grossi e significativi oltre ad una visibilità e ad una identità che ci consentono l’interlocuzione anche con i Ministri. Adesso stiamo cercando di progredire con il PNRR (Piano nazionale ripresa resilienza). Una volta lo sport non riusciva ad essere cosi incidente sotto il profilo economico-finanziario-legislativo perciò questo, pur con una strada molto lunga da percorrere, è senz’altro un bene. Quanto è importante fare rete? Due anni e mezzo fa è stato essenziale per mostrare i punti di forza e quelli deboli delle società. Che sono sempre state molto collaborative dando continua disponibilità nel fornire dati su cui costituire progetti. La rete non si è limitata al Comitato 4.0, ma ha coinvolto in maniera determinante anche gli sponsor. Si sono trovate aree di collaborazione poiché siamo consci d’essere stati in deficit nei confronti loro e del pubblico. Dapprima con le porte chiuse, in seguito con le capienze limitate degli impianti. Ecco perché un elemento cardine è diversificare le opportunità per gli sponsor tanto quanto la visibilità per i tifosi.

Tradotto? Fare rete è stato anche decidere di cambiare la fruizione delle partite sul web. Tramite un accordo con una piattaforma su scala mondiale per la trasmissione di tutte le gare si è cercato di soddisfare le esigenze di tutti.

Il credito d’imposta, toccato marginalmente in precedenza, merita un approfondimento. Come Comitato 4.0. ce ne assumiamo la paternità ma ne facciamo emergere anche i nodi su cui non siamo allineati. In primis per il fatto che vi possono accedere solo società che hanno chiuso il bilancio entro il 2019/20. Sono impossibilitate tutte quelle costituite dopo quella stagione ed è un’ingiustizia pazzesca poiché tutte le squadre partecipano al medesimo torneo. Altro aspetto senz’altro negativo è il non aver alzato il livello di deducibilità della sponsorizzazione (il cosiddetto de minimis): in tutta Europa è di 800 mila euro per ogni singola azienda, in Italia è rimasto a 200 mila euro su un biennio perciò 400 mila. Bisogna assolutamente togliere il tetto per essere al passo con il resto del continente. Urge far diventare strutturale questo provvedimento affinché sia sufficiente che lo Stato determini l’importo del fondo, ma che esso sia disponibile ogni anno. Vorremmo che diventi un meccanismo certo come, ad esempio, succede nel settore dell’editoria. Anche perché si tratta di un provvedimento che, soprattutto in piena pandemia, ha agevolato enormemente i club per poter star dentro al nostro sistema di sponsor. Ma è necessario anche per i prossimi anni per non rischiare di assistere ad una riduzione delle sponsorizzazioni.

I prossimi step come Lega Pallavolo? Il passo epocale è stato l’accordo raggiunto con Volleyball World, piattaforma costituita da un fondo d‘investimento (CVC, operazione da oltre 40 milioni di euro ndr) che ha acquistato anche la Liga Spagnola di calcio e prima ancora nella gamma ha avuto formula 1, Moto GP ed il “Sei Nazioni” di rugby. È entrato anche nella pallavolo femminile perciò il nostro è, per loro, un mercato da esplorare con potenzialità decisamente significative. Inoltre stiamo vagliando alcune sperimentazioni e qualcosa abbiamo già proposto nella F4 di Coppa Italia di SuperLega. Cerchiamo diverse modalità di fruizione dello spettacolo dal vivo. L’intento è quello di lavorare sulla qualità del prodotto e sulla diffusione attraverso mercati sempre più di spicco sia per la tv sia per il web.

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