4 minute read

ECCELLENZE Seas sempre in crescita

NOME: Alessandro Cianciaruso RUOLO: CEO

SEAS SEMPRE IN CRESCITA

Advertisement

Seas è la società specializzata nella manutenzione di aeromobili e in esclusiva della flotta del gruppo Ryanair sul territorio italiano. Per l’occasione abbiamo intervistato il CEO di Seas, Alessandro Cianciaruso che nella base principale di Orio al Serio ci ha svelato tutte le curiosità di questa realtà in continua evoluzione.

Qual è l’attività principale di cui vi occupate? Ci occupiamo di manutenzione degli aerei operativi, senza tralasciare la parte relativa alla manutenzione dei simulatori che sono necessari per svolgere l’attività di mantenimento e formazione del personale. Oggi ci troviamo su un simulatore 737 che riproduce al cento per cento la cabina di pilotaggio di questo modello di aereo, con gli stessi strumenti e comandi.

Dove si trovano le vostre sedi? Noi copriamo il sud est Europa, tutta l’Italia da nord a sud, partendo da Malpensa, arrivando fino a Catania e Palermo. Abbiamo basi anche a Bergamo, Treviso, Venezia, Torino, Pisa, Cagliari, Alghero, Bologna, Roma Ciampino e Fiumicino, Pescara, Napoli, Bari, Brindisi, Lamezia Terme, Palermo e Treviso. Avete avuto dei cali di lavoro durante il periodo della pandemia? Durante il periodo della pandemia ci sono state ripercussioni negative nell’ambito dei viaggi aerei come si può ben immaginare, con una riduzione dei voli del 90%. Il settore della manutenzione, al contrario non ne ha risentito troppo, ma anzi, il durante il periodo pandemico, sfruttando il fatto che gli aerei non volavano, ne abbiamo approfittato per portarci avanti, lavorando tanto e costantemente, tant’è che siamo sempre alla ricerca di nuovi tecnici da assumere. Una piccola flessione del carico di lavoro è stata semmai data dal fatto che c’era meno bisogno di manutenzione, mancando il deperimento d’uso dei componenti, proprio perché gli aerei erano fermi. Adesso invece tutto è ripartito e siamo arrivati a livelli pre covid, con grossi picchi di lavoro.

Com’è costituito il vostro organico? Al momento contiamo sui 500 dipendenti, anche se il nostro intento è quello di incrementare il numero di risorse umane. Proprio nel 2018, a tal proposito abbiamo deciso di aprire un’Accademia di formazione per tecnici manutentori, dal

nome AEA-Aircraft Engineering Academy, certificata da Enac 147, l’autorità aeronautica. Noi siamo in grado di prendere persone inesperte e di formarle completamente. Si tratta di un corso post diploma della durata di 4 anni, di cui due con una formazione teorica e altri due sul campo. In questo modo riusciamo a formare ogni anno 40 nuovi tecnici. Per essere ammessi basta un semplice diploma, una forte motivazione e una conoscenza base della lingua inglese. Quello del manutentore è del resto un lavoro molto particolare che deve piacere e appassionare, molto complesso e che richiede dei sacrifici in quanto si lavora per l’80% di notte e anche nei giorni festivi. Un settore in crisi se si pensa che abbiamo aperto una fondazione in Sicilia dove facciamo corsi di formazione finanziati dalla regione, sempre in campo aeronautico, ma a cui mancano gli iscritti. Ciò è causato anche dal fatto che molti giovani oggi non sono disposti a fare sacrifici e la possibilità di poter accedere al reddito di cittadinanza certificazione Enac? Grazie ad essa abbiamo numerosi vantaggi. Possiamo svolgere tutta quella parte di controlli non distruttivi, gli ndd, cioè quei controlli che si fanno a livello strutturale a seguito di danni all’aereo. Essi permettono di verificare se all’interno della struttura metallica o del componente sotto esame, siano presenti eventuali difetti non visibili attraverso la sola analisi materiale esterna Questi controlli sono relativi a quattro che permette di allargare la gamma dei servizi eseguiti da Seas nel campo della manutenzione aeronautica specializzata e che si innesta nell’implementazione del dipartimento di riparazioni strutturali.

Come è cambiato nel tempo l’aeroporto di Bergamo? Noi siamo cresciuti veramente tanto grazie a Orio. Ho la fortuna di dire che la manutenzione Ryanair in Italia l’ho portata io. Io operavo a Dublino come tecnico Da lì è nata l’idea di aprire il primo hangar che è stato possibile realizzare solo grazie al fatto che qui abbiamo l’aeroporto di Bergamo che è stato molto recettivo per questo progetto e ci ha dato un grandissimo supporto.

Di quanti hangar per la manutenzione disponete nella sede di Bergamo? Abbiamo 3 hangar più altri due che sono in costruzione e che saranno pronti a fine anno. Quella di Bergamo

A sinistra nel cockpit di un simulatore Boeing 737 Sopra un motore smontato

senza sforzi non ha di certo aiutato. distinte metodologie: ultrasuoni, liquidi penetranti, correnti elettromagnetiche e particelle magnetiche. Una certificazione ulteriore manutentore per Ryanair e quando sono arrivato in Italia, ancora non si faceva manutenzione perché era considerata troppo costosa. è l’unica base italiana di manutenzione di Ryanair del sud-est europeo. Siamo riusciti a costruire il primo hangar in 7 mesi e questo proprio grazie all’eccellenza dell’aeroporto di Orio che ci ha supportato e del suo management.

Avete dei progetti futuri? Sicuramente punteremo a terminare i due hangar di Bergamo, ad espandere l’attività manutentiva verso altri paesi e all’incremento dei corsi di formazione per creare nuovi posti di lavoro. Daniela Picciolo

This article is from: