Bergamo Economia Novembre 2011

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«NON MI INTERESSANO LE POLTRONE»

Andrea Moltrasio esce dalla corsa per la presidenza di Confindustria e sui canditati bergamaschi: «Conta più l’intelligenza della geografia» LA VALLE SI METTE IN LUCE

Ad Alzano Lombardo il primo workshop di PromoSerio dedicato alle aziende bergamasche che hanno fatto grande l'industria Seriana

«TENTORIO? BRAVA PERSONA, SINDACO DELUDENTE»

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

Antonio Misiani, onorevole bergamasco del Pd, critica l’attuale Giunta e per le prossime elezioni comunali del 2014: «Non intendo candidarmi»

«Ecco come ho rivoluzionato il mercato immobiliare» Oscar Pittini, quarantenne imprenditore bergamasco a capo di Héra International: «Il mio segreto? Promuovere il prodotto Italia a cinesi e russi»

NOVEMBRE 2011 - anno 5 - numero Economia, attualità, costume e stile

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SOMMARIO Novembre 2011

ECONOMIA 12

«Brevi manu» Lettera di Berlusconi all'Ue: i punti chiave

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Con...tributo Manovre economiche 2011: le altre novità

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Il politico

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La classifica

Antonio Misiani: «Tentorio? Brava persona, deludente come sindaco»

Ecosistema urbano Bergamo così così

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Legge al verde «Raccolta 10 più»

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PAGINA 68 L’imprenditore Andrea Moltrasio parla della Fiat e di Confindustria, di Jannone, di Ubi e di BergamoScienza

PalazzoFrizzoni Meno sprechi, più efficienza

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Berlusconiani PdL a congresso: Formigoniani vs Gelminiani

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SOMMARIO Novembre 2011

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Largo Belotti Gestire gli equilibri: dote delle imprenditrici bergamsche

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Héra: «Ho resuscitato il mercato immobiliare italiano»

Pillole di finanza

Scienza per tutti Bergamoscienza e la carica dei 112 mila

Il sindacalista Petteni: «E’ finito il tempo delle relazioni industriali a Roma»

BUSINESS

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Copertina

Distretto industriale o Rete d'imprese: quali prospettive

Parola all’associazione Con «Botteghe di Campagna Amica» la catena degli agricoltori

Leggere la legge Aereoporto: il vettore può essere condannato al risarcimento

«Vita vinum est» Romano: «Le donne del vino simbolo del made in Italy»

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Finanza & Mercati

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Il convegno

Sofia SGR, sapienza finanziaria al servizio del cliente

In Fiera Somain Italia: grande successo di pubblico al MADE Expo

Secondo livello ABB di Dalmine: bocciato il premio aziendale

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«Made in Bergamo»

La Valle si mette in luce, le eccellenze seriane a confronto

Premio Innovazione tra medicale e verde

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Da idea ad impresa Allo Start Cup Bergamo alza il calice WineAmore

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Prevenzione DPI, una certezza sul lavoro

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Smart Business Accord Service, la «Clean Economy» bergamasca


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SOMMARIO Novembre 2011

RUBRICHE & EVENTI 98

Food & Event «L'unione fa la forza»

si trasforma in stile e design

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Chi, dove e perchè Foto e curiosità

BERGAMO ECONOMIA Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE:

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La novità

Direttore responsabile: Paolo Agnelli

MINI Coupè, la «conchiglia sportiva piace

Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it Redattore: Livio Casanova Mail: casanova@bergamoeconomia.it Fotoreporter: Giorgio Chiesa Mail: chiesa@bergamoeconomia.it Consulenti: Marco Amorese, Laura Adele Feltri, Claudio Rossi e Barbara Putortì Art: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it

PUBBLICITA’: Tel. 035 678812

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In anteprima Range Rover Evoque, quando la moda va fuoristrada

Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini e Jarno Sambinelli Mail: info@bergamoeconomia.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n 24122 Bergamo

INFO: Stampatore: Quadrifolio S.p.a. 24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17 Tel. 035 330100 Abbonamenti: 035 678808 Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi www.bergamoeconomia.it

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L’editoriale Novembre 2011

Dalle eccellenze industriali della Valle Seriana l'esempio della ripresa economica DI LUCA T. BILOTTA

mprenditoria giovanile, territorialità, eccellenze e voglia di pensare al futuro con il giusto spirito positivo. Sono questi i cardini del quarantasettesimo numero di Bergamo Economia. Dalla storia di copertina al progetto PromoSerio, che lancerà in questo mese di novembre il primo workshop dedicato alle aziende della Valle Seriana. E proprio quest'ultima idea - in un periodo congiunturale non facile -, non deve passare inosservata. E' lodevole, infatti, la volontà di fare gruppo, d'unirsi e raccontarsi per cercare nuove strategie e soluzioni per uscire da questa empasse economica. Avendo avuto l'onore di veder nascere PromoSerio oltre un anno fa, la volontà di creare un workshop dedicato alla Valle Seriana rappresenta uno stimolo e un'opportunità da non lasciare cadere nel vuoto. E la possibilità di poter dare un piccolo contributo come Bergamo Economia, presentando l'e-

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vento e raccontandone l'evolversi sul numero di dicembre, non può che essere il minimo sforzo che la nostra redazione farà per farne conoscere le peculiarità e le finalità lodevoli. Non vorrei essere ridondante, ma i cardini di quest'iniziativa devono essere sottolineati: alla base c'è la volontà di creare sinergie, di confrontarsi e stimolare l'intelletto imprenditoriale delle eccellenze produttive del territorio bergamasco. Sono questi gli spunti da cui si dovrà partire e sarà solo lo start up di un'avventura che deve, necessariamente, concludersi con una parola: business. In questo caso il B2B è alla base della nostra piccola - nel territorio, ma grande negli obiettivi - ripresa economica. Perché la Valle Seriana non è solo tessile in crisi, bensì è suddivisa in realtà produttive importanti che tengono alto il nome della nostra Provincia e oltre. Aziende che esportano il 90 per cento

della propria produzione, imprenditori che hanno rilanciato il comparto tessile con idee geniali e, addirittura, uomini e donne che hanno avuto il coraggio di riconvertire la propria produzione raggiungendo l'eccellenza in altri comparti. Un modo per celebrare chi, a discapito delle difficoltà logistiche e congiunturali, ha raggiunto importanti traguardi imprenditoriali. Sono solo l'esempio di tante altre realtà industriali sparse per la provincia di Bergamo, che hanno fatto altrettanto e non hanno voce. Perché l'eccellenza con la "E" maiuscola non deve essere dimenticata, anzi deve essere un monito per tutte quelle realtà produttive che sono ora in difficoltà. Per sperare e credere nella ripresa. Solo così si potrà portare in alto i sani valori, i principi e le velleità aziendali che hanno contraddistinto in questi anni la nostra terra. Tutti insieme con un unico obiettivo: superare la crisi mano nella mano.

IL CAPOREDATTORE

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG) Tel.035/42768 www.calonitrasporti.com


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Notizie in breve 78,30

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La provincia di Bergamo fa registrare una speranza di vita media di 78,30 anni per i maschi e di 84,07 per le femmine. In Lombardia la speranza di vita più alta, sia per i maschi sia per le femmine, si registra a Milano: rispettivamente 79,54 e 84,78 anni. Nonostante la nebbia

Assegni di invalidità ogni mille abitanti. Bergamo è la provincia italiana con la più bassa percentuale di assegni di questo tipo. Dai numeri di una indagine de “Il Sole 24 Ore” l’Italia, manco a dirlo, è divisa in due: pensioni di anzianità al Nord, assegni sociali e invalidità civili al Sud

Acqua

Sanpellegrino campione

nel mondo del Made in Italy Il Gruppo Sanpellegrino, azienda leader nel settore del beverage, è stato insignito del titolo di campione del "Made in Italy nel Mondo" dal Presidente Emma Marcegaglia nell'ambito dei "Confindustria Awards for Excellence - Andrea Pininfarina 2011". La cerimonia di premiazione si è svolta a Torino, nel corso del convegno internazionale "Make it in Italy". Il prestigioso premio è il riconoscimento alla realtà industriale maggiormente distintasi nell'ultimo anno nella promozione internazionale del "Made in Italy" e dell'immagine del nostro Paese sui mercati internazionali. Il Gruppo Sanpellegrino si è aggiudicato il primo premio anche grazie al progetto "Italian Talents" attraverso il quale l'azienda ha avviato nel 2010 importanti sinergie con altre imprese italiane di reputazione internazionale allo scopo di affermare nel mondo innovazione, qualità del servizio, design e prestigio, caratteristiche che rendono lo stile di vita e la cultura italiana famosi in tutto il mondo. Ad oggi il progetto ha portato alla realizzazione di partnership con le griffe dell'alta Moda Missoni e Bulgari dalle quali hanno preso forma due Special Edition della bottiglia di acqua minerale San Pellegrino, la cui etichetta è stata vestita ed impreziosita secondo lo stile distintivo delle due grandi maison. "La valorizzazione della qualità e dell'eccellenza Made in Italy riveste da sempre un ruolo centrale nelle strategie e negli investimenti del Gruppo Sanpellegrino ed il prestigioso premio di quest'oggi ne rappresenta un importante riconoscimento da parte del mondo industriale italiano - afferma Stefano Agostini, presidente ed amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino -. Da oltre un secolo il marchio San Pellegrino è ambasciatore nel mondo del raffinato gusto italiano ed i risultati ottenuti sui mercati internazionali indicano che la nostra scelta è assolutamente vincente".

Vino

Per dieci vini bergamaschi medaglia d'oro Vini bergamaschi a medaglia. Delle 56 medaglie d'oro assegnate al 7° concorso internazionale "Emozioni dal mondo: merlot e cabernet insieme" dieci sono andate a vini della nostra provincia: al Serafo 2007 e al Satiro 2007, due "Rosso della Bergamasca" di Tallarini, al Rosso della Bergamasca 2009 di Cà del Manet, al Donna Marta 2005 Bergamasca rosso della Tenuta Le Mojole, al La Rocchetta Riserva 2006 Valcalepio rosso di La Rocchetta, al Monte Tre Croci 2007 Valcalepio rosso del Ronco della Fola, al Bergamasca rosso 2010 della Cantina sociale bergamasca, al Valcalepio rosso 2008 dell'azienda La Tordela, all'Elogio 2008 Rosso della Bergamasca dell'azienda Magri Eligio e al Cantoalto riserva 2007 Valcalepio rosso dell'azienda agricola Cascina 10

del Bosco-Lorenzo Bonaldi. Le due Gran Medaglie d'oro sono andate rispettivamente al Merlot Cabernet Sauvignon Constantini del

2006 prodotto dalla slovena Constantini Vina; l'altra al Cabernet Alto Mincio Val di Pietra del 2009, dell'azienda italiana Tenuta Maddalena.


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ECONOMIA&BUSINESS

Lettera di Berlusconi all'Ue: i punti chiave "BREVI MANU"

La ricetta del Governo inviata ai vertici dell'Unione Europea, Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy: riforma del Lavoro (licenziamenti facili), delle pensioni (tutti a 67 anni dal 2026) e misure per la libertà d'impresa icenziamenti più facili, stretta sulle pensioni, ma anche privatizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico. È il piano di riforme presentato dal Governo per rassicurare l' Europa sul risanamento dei conti pubblici e il sostegno alla cre-

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scita. Un documento in tre parti (più premessa e conclusioni) che compone un pacchetto di misure, alcune più aggressive altre meno, unite a un calendario per la concreta realizzazione, con l'impegno a definire già per il 15 novembre un piano d'azione. Un progetto che ha solleva-

to dure reazioni, a cominciare dai sindacati. "Caro Herman, caro Josè Manuel": comincia così, con un saluto confindenziale del premier Silvio Berlusconi, la lettera destinata al presidente del Consiglio europeo Van Rompuy e a quello della commissione Ue Barroso. Una let-


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tera, spiega Berlusconi, "che descrive la situazione economico-finanziaria italiana e illustra le misure che intendiamo adottare per una finanza pubblica sostenibile e per creare condizioni strutturali favorevoli alla crescita". Nei prossimi 8 mesi il governo punta a muoversi così "su quattro direttrici": entro 2 mesi la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all' attività economica; entro 4 mesi la definizione di un contesto istituzionale, amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese; entro 6 mesi misure che favoriscano l'accumulazione di capitale fisico e di capitale

Josè Manuel Barroso

umano; entro 8 mesi il completamento delle riforme del mercato del lavoro, per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione. E nei prossimi 4 mesi sarà "prioritario aggredire con

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decisione il dualismo Nord-Sud", favorendo un uso migliore dei fondi europei. Riforma pensioni. Per ciò che concerne le pensioni la lettera del premier propone che uomini e donne possano andare in pensione non prima dei 67 anni a partire dal 2026. Per coloro che invece sono già in prossimità della pensione di anzianità, vi è stato un cambiamento dei requisiti, che aumenteranno, fino ad arrivare a regime dal 2013. Patrimonio pubblico. Entro il 30 novembre 2011 il Governo definirà un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico tale da prevedere almeno 5 miliardi di proventi all'anno nel prossimo triennio; verranno inoltre privatizzate molte aziende pubbliche locali, a cominciare da quelle del settore dei trasporti e dei servizi al cittadino, per aumentare la concorrenza

TWITTER: I CINGUETTII DEI POLITICI ALLA "LETTERA" DI BERLUSCONI

"La lettera del Governo è un libro dei sogni. Visto lo stato della maggioranza,quelle buone intenzioni non arriveranno nemmeno in Parlamento". Centoquaranta caratteri spaccati (risparmiandone 1 sull'omessa spaziatura dopo la virgola) e l'hashtag lettera, che figura tra i trend topics più caldi della giornata su Twitter. Pierferdinando Casini comunica tempestivamente quel che pensa del documento inviato da Berlusconi all'Unione Europea e viene retwittato più volte da una ventina di followers. Chapeau. Anche Pierluigi Bersani, accreditato twitter del web politico italiano, riporta sul network dell'uccellino blu il suo pensiero sul tema della "lettera". Lo fa in 44 caratteri (compreso il punto a finale) twittando quanto aveva appena dichiarato agli organi di stampa: "La lettera? Merce usata venduta come nuova". Il cinguettio del leader del Pd suona poco convincente tanto che tale jimmomo risponde: "Bersani si decida: nella lettera c'è "merce usata venduta come nuova" o ci sono "minacce inaccettabili?". Ma la replica non si palesa.

e la competitività dei servizi nel rapporto qualità/prezzo. Riforma diritto del Lavoro. Nella lettera inviata a Bruxelles si assicura "una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato e più stringenti condizioni nell'uso dei contratti para-subordinati". Cambiamenti anche per i contratti di apprendistato, il cui utilizzo verrà facilitato, e per l'inserimento delle donne, a cui verrà data particolare attenzione.

Herman Van Rompuy

Pubblica amministrazione. Per ciò che invece riguarda la pubblica amministrazione diventeranno effettivi, tra gli altri, la mobilità obbligatoria del personale e la cassa integrazione tramite "meccanismi cogenti e sanzionatori". Con questo calendario il volto del Paese potrebbe cambiare in maniera profonda. 13


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ECONOMIA&BUSINESS

Manovre economiche 2011: le altre novità CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì opo aver sintetizzato alcuni degli aspetti più salienti dell'aumento dell'IVA dal 20% al 21%, nel presente articolo si desidera elencare alcune delle principali novità fiscali, introdotte dalle diverse manovre economiche del 2011. - Ulteriore limitazione all'uso del contante Il D.L. 138/2011 ha previsto, a partire dal 13/8/2011 un ulteriore abbassamento del limite relativo al trasferimento di denaro contante, portato ora a Euro 2.500. - Riporto delle perdite fiscali La modifica prevede che le perdite pregresse possano essere utilizzate ai fini IRES senza più limiti temporali (prima erano cinque anni) ma per un importo non superiore all'80% del reddito annuo. - Limiti per la contabilità semplificata I limiti per potere accedere alla contabilità semplificata sono stati portati per le attività di prestazione di servizi a Euro 400.000 (erano Euro 309.874) e per le altre attività a Euro 700.000 (erano Euro 516.457). Si noti che tale normativa non è stata coordinata con quella relativa alla possibilità di liquidare l'iva trimestralmente, per la quale permangono i vecchi limiti. - Proroga "spesometro" L'obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva superiori ai 25.000 Euro (si veda la ns. circolare del 3/6/2011), è stato prorogato dal 31/10/2011 al 31/12/2011. - Semplificazione degli adempimenti in caso di perdita o distruzione di beni Il D.L. 70/2011 ha previsto che in caso di perdita o distruzione di beni di costo non supe-

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riore a Euro 10.000 (il precedente limite era Euro 5.165), per vincere la presunzione di cessione, sia sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. - Interessi corrisposti a soggetti non residenti E' introdotta una ritenuta del 5% sugli interessi corrisposti a soggetti non residenti a partire dal 6/7/2011. - Possibilità di evitare l'istituzione delle "schede carburante" in caso di pagamento con strumenti tracciabili (carta

di credito, bancomat, carte prepagate) Tale novità, finalizzata a snellire le procedure amministrative evitando la complessa redazione delle "schede carburanti" pone però

gravi perplessità, in quanto l'inesistenza delle schede potrebbe precludere la detraibilità dell'Iva assolta sull'acquisto di carburante. - Inasprimento della disciplina sugli studi di settore Il D.L. 98/2011 ha previsto un notevole irrigidimento della normativa sugli studi di settore: già a partire da quelli relativi all'anno 2010, l'omissione dello studio è sanzionata con l'importo fisso di Euro 2.065, mentre l'infedele compilazione, in presenza di determinati requisiti, può legittimare gli accertatori a procedere con un accertamento induttivo, paragonando l'infedele redazione dello studio di settore all'inattendibile tenuta della contabilità. - Abbassamento dei limiti per le sanzioni penali per evasione fiscale Per tutti i reati legati alla presentazione della dichiarazione effettuata a partire dal 17/9/2011, è abbassato il limite di importo al di sopra del quale scattano le sanzioni penali per evasione fiscale. In particolare per la dichiarazione fraudolenta è stata ridotta la soglia di imposta evasa che fa scattare la sanzione penale da 77.468,53 euro a 30.000 euro e, analogamente, la soglia relativa all'ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all'imposizione da 1.549.370,70 euro a 1.000.000 euro. Per la dichiarazione infedele le suddette soglie sono state ridotte rispettivamente da 103.291,38 euro a 50.000 euro e da 2.065.827,60 euro a 2.000.000 di euro. Tali reati si perfezionano al momento della presentazione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi o ai fini IVA.


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ECONOMIA&BUSINESS

Misiani: «Tentorio? Brava persona, deludente come sindaco» IL POLITICO

L'onorevole bergamasco del Pd su Berlusconi: «non è più credibile», sull'Ici: «abolirla è stata un errore. Lo ha riconosciuto anche Calderoli», sull'elezioni comunali del 2014: «non intendo candidarmi» e per i bergamaschi: «ci saranno meno servizi e più tasse» ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

ochi giorni a fa, a Cividate al Piano, ha partecipato ad un incontro dal titolo "Credito esaurito: il nostro Paese è arrivato a una svolta? " E' proprio così? "Senza dubbio. L'Italia sta soffrendo la crisi più grave dal 1992, quando finimmo sull'orlo della bancarotta. In estate abbiamo rischiato grosso e tutt'ora non siamo certo fuori dai guai. Per anni il governo ha negato o sminuito la crisi: ora i nodi sono venuti al pettine".

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Il suo giudizio sulle ultime manovre del governo e le ricadute a livello locale. "Sulla carta la manovra dell'estate 2011 è molto ambiziosa, perché punta al pareggio di bilancio nel 2013. In realtà è fortemente iniqua e decisamente centralista: le scelte che riguardano gli enti locali affosseranno definitivamente il federalismo fiscale". 16

Qualcuno comincia a dire che questa manovra non basterà. E' dello stesso avviso? "La manovra, purtroppo, non basterà né a raggiungere il pareggio di bilancio né a rilanciare la crescita economica. Ma il problema più grave è politico: Berlusconi non è più credibile e i mercati ci puniscono anche per questo. Finché non se ne va, non c'è speranza di risollevarci". Qual è la sua idea di federalismo fiscale? "Per me federalismo fiscale vuol dire tre cose: autonomia, responsabilità e solidarietà. I comuni, le province e le regioni devono avere una reale autonomia di entrata e di spesa. Devono esserci regole severe per impedire sprechi e inefficienze. E bisogna aiutare le amministrazioni locali più deboli: non con l'assistenzialismo, ma mettendole in condizione di erogare i servizi essenziali".

Il problema delle finanze comunali, come risolverlo? "Se Lega e PDL avessero fatto sul serio il federalismo fiscale, i comuni non sarebbero messi così male. Bisogna cambiare rotta, e farlo in fretta: ridurre i tagli delle manovre 20102011, che sono sproporzionati e insostenibili; riformare il patto di stabilità, che strozza i comuni virtuosi; restituire ai sindaci una vera autonomia impositiva, che il centrodestra ha cancellato tre anni fa". Cosa devono attendersi i bergamaschi nei prossimi mesi? "Dai comuni purtroppo arriveranno brutte notizie: investimenti quasi azzerati, nuovi aumenti dei biglietti del trasporto pubblico, meno servizi alla persona e, in molti casi, più tasse. Esattamente il contrario di quanto ci aveva promesso la Lega".


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Lei sarebbe favorevole ad un ritorno dell'Ici? "Abolire l'Ici sulla prima casa è stato un errore, come ha riconosciuto anche Calderoli. Penso che bisognerebbe ridare ai comuni la facoltà di reintrodurre l'Ici sulle

«Ho iniziato il mio impegno politico nel 1992 Era un periodo drammatico: Tangentopoli, il crollo della prima repubblica, l'Italia sull'orlo della bancarotta Poi arrivò Berlusconi. Oggi, purtroppo, siamo nei guai come e più di allora Ma proprio nei momenti di crisi ha più senso dedicarsi alla cosa pubblica» abitazioni di maggiore valore, mantenendo l'esenzione su tutte le altre. Come accade in tutta Europa" Come giudica l'anticipo dell'Imu (Imposta municipale unica) al 2012 e la sua estensione all'abitazione principale? "L'anticipo dell'Imu va bene, ma con alcuni correttivi per evitare che si creino altri buchi nei bilanci comunali. Sull'estensione all'abitazione principale vale quanto ho detto per l'Ici: non si capisce perché le case dei ricchi debbano essere esentate". Lei pensa che arriveremo alla fine della legislatura oppure vede segnali di fine anticipata della stessa? "Dubito molto che una maggioranza così debole e divisa riesca a tirare a campare fino al 2013. Prima o poi anche loro si arrenderanno all'evidenza e getteranno la spugna. L'ipotesi più probabile è che si voti l'anno prossimo". Se le elezioni saranno nel 2012, pensa 18

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che Berlusconi sarà nuovamente candidato premier? "Non so. Finora nel centrodestra sono pochi quelli che chiedono pubblicamente un cambiamento, anche se in privato ci sperano quasi tutti. Certo, se Berlusconi si ricandiderà PDL e Lega rischiano di perdere alla grande". Parliamo del PD. I sondaggi dicono che, se si dovesse votare a breve, è il primo partito italiano. Pensa che il PD sia pronto per il governo? "Direi proprio di sì. Noi governiamo già gran parte degli enti locali italiani, a partire da grandi metropoli come Milano e Torino. Sono mesi che lavoriamo al programma e tra dicembre e gennaio presenteremo le nostre idee per il futuro dell'Italia". Se sì, con quale coalizione e quale leader? "Di sicuro non tornerà l'Unione: il tempo delle ammucchiate è finito. Noi costruiremo una coalizione di centrosinistra a partire da un progetto serio di governo del Paese. I nodi da affrontare li abbiamo chiari: dare lavoro ai giovani, rilanciare l'economia, rimettere in sesto i conti pubblici, riformare la politica e le

istituzioni. Il leader è Pier Luigi Bersani, senza se e senza ma". Come giudica la proposta di indire primarie di coalizione "entro l'autunno", per scegliere candidato, coalizione e programma? "I tempi delle primarie sono per forza di cose legati al termine della legislatura. Se si andasse fino alla scadenza naturale del 2013, non avrebbe senso fare le primarie ora. Se invece salta tutto e si vota l'anno prossimo, allora bisogna accelerare". Prima si definisce il programma e poi si fanno le primarie o per lei vale il contrario? "Prima bisogna costruire il programma, le cose da fare, e poi indire primarie di coalizione. Fare il contrario vuol dire ridurre le primarie ad un concorso di bellezza". Bersani, Fini, Casini, Montezemolo, lo stesso Vendola. Dai 50 in su. Vogliamo parlare della questione generazionale? "Parliamone: Berlusconi ha appena compiuto 75 anni e Bossi 70. Al confronto, i leader che lei cita sono dei giovanotti. In Europa Zapatero in Spagna e Cameron in Gran Bretagna sono diventati premier a 43 anni. Un altro mondo".


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si vocifera che nel Pd orobico tra i papabili ad essere tra i candidati sindaco ci sia proprio Misiani. "Amo da morire la mia città. A Palazzo Frizzoni ho fatto un'esperienza bellissima da consigliere e assessore. Ma il centrosinistra può mettere in campo donne e uomini molto più pronti ad amministrare Bergamo di quanto possa esserlo io". Nel politichese no, quasi sempre, significa si. "Il politichese non c'entra. Il mio no é a ragion veduta: deriva dalla grandissima fiducia che ripongo negli esponenti del centrosinistra della città di Bergamo, a partire da chi oggi siede in Consiglio comunale".

«Da due anni sono tesoriere nazionale del Pd Conoscevo Bersani da molti anni e lo stimavo come politico e uomo di governo Visto da vicino, ha anche grandi qualità umane. È una persona seria come poche ma sa essere di una simpatia travolgente. È veramente molte spanne sopra gli altri leader politici»

Lei ha 43 anni, chi ha 30-40 anni è maturo per governare questo paese o dobbiamo lasciarlo in mano ai "vecchietti" ancora per un po'? "Non sono un teorico della "rottamazione" ad ogni costo ma il rinnovamento è necessario: in politica come in tanti altri ambiti della società civile. Un Paese con la classe dirigente immutabile non va lontano, e noi non facciamo eccezione. Certo, servono giovani che pensino con la propria

testa e siano pronti a combattere per le proprie idee. Con i polli da batteria non si fa nessun rinnovamento". Che farà dopo aver fatto il parlamentare per due mandati? "Sono deputato da 5 anni. Mi piacerebbe dare il mio contributo ancora per un tratto di strada". Nonostante le elezioni siano nel 2014

Il suo giudizio sull'amministrazione Tentorio? "Franco Tentorio é tanto apprezzabile come persona quanto deludente come sindaco di Bergamo. Il contesto complessivo non aiuta, ma proprio per questo era lecito aspettarsi dalla Giunta molto più dinamismo e spirito di innovazione. A oltre due anni dall'insediamento, invece, i grandi progetti sono fermi al palo mentre molti servizi essenziali - a partire dal trasporto pubblico - stanno inesorabilmente peggiorando". 19


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PAROLA AI LETTORI

Vertenza Cividini Sono 141 i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro alla Prefabbricati Cividini di Osio Alla fine del mese di luglio il gruppo RDB (operante nel mercato dei manufatti) con sede a Piacenza, a cui fa capo anche la Prefabbricati Cividini di Osio Sopra, nell'ambito di un piano di riorganizzazione ha annunciato "un drastico ridimensionamento dell'intera struttura del gruppo, tra cui la chiusura di impianti produttivi del segmento prefabbricati meno performanti". Sette gli

stabilimenti interessati su dodici complessivi: Osio Sopra appunto, Lomello (Pavia), Lomagna (Lecco), Villafranca di Verona (Verona), Occimiano (Alessandria) e Bitetto (Bari), oltre alla chiusura o del sito di Montepulciano o di quello di Bellona, dove la produzione è momentaneamente sospesa. Attualmente presso lo stabilimento bergamasco sono occupati 141 lavoratori e in aggiunta sono circa 100 i lavoratori autonomi dell'indotto. L'impatto della chiusura coinvolgerebbe circa 250 famiglie.

Il deputato bergamasco del Pd Antonio Misiani ha depositato un'interrogazione parlamentare sulla vicenda della Prefabbricati Cividini. L'interrogazione è stata sottoscritta anche dagli onorevoli bergamaschi Giovanni Sanga (Pd), Sergio Piffari (Italia dei Valori), Savino Pezzotta (Udc), Gregorio Fontana (Pdl), Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli, Ettore Pirovano e Nunziante Consiglio (deputati della Lega Nord) e sollecita l'adozione da parte dei ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico di iniziative per scongiurare la chiusura dello stabilimento e salvaguardare i lavoratori interessati.

SECONDO TE I POLITICI BERGAMASCHI SONO IN GRADO DI DARE DELLE RISPOSTE PER NON PERDERE QUESTA E ALTRE REALTÀ INDUSTRIALI? STANNO FACENDO A SUFFICIENZA PER SALVAGUARDARE IL LAVORO NEL TERRITORIO? IL COMMENTO Fateci sapere la vostra opinione! Lasciateci un commento collegandovi sulla nostra pagina facebook o tramite e-mail! Vi aspettiamo! Scriveteci:

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ECONOMIA&BUSINESS

Ecosistema urbano Bergamo così così

LA CLASSIFICA

La nostra città è 25esima su 44 città italiane medie (tra 80 mila e 200 mila abitanti) nella tradizionale classifica di "Ecosistema Urbano" basata su dati di Legambiente e pubblicata da "Il Sole 24 Ore" roduzione dei rifiuti, depurazione delle acque, piste ciclabili, ztl, inquinamento. Fatti i conti, Bergamo si posiziona al 25° posto su 44 città medie italiane. I conti li fa Legambiente nella 18esima edizione della relazione di Ecosistema Urbano e Istituto di ricerche Ambiente Italia, realizzato con la collaborazione editoriale del Sole 24Ore. Poi, nel dettaglio, Bergamo è altalenante tra buone e meno buone posizioni. Nel caso dell'inquinamento, per esempio, tradotto nelle polveri sottili (PM10), è al 34° posto con una media di 37 microgrammi al metro cubo, meno peggio di Brescia che è al 39°. Altro argomento caldo è la produzione dei rifiuti Bergamo

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è al 12° posto con 527 chili pro capite all'anno, contro i 442.9 di Monza, capolista, e i 732.8 che spingono Brescia al 36° posto. La cugina viene "battuta" anche sul fronte della raccolta differenziata, con la nostra città al 7° posto, con il

51.7% contro sì il 72.4% di Novara, che guida la classifica, ma a fronte del 40.4% di Brescia (22° posto). C'è meno da sorridere rispetto ai vicini di casa, invece, dal punto di vista dei consumi idrici domestici, voce nella quale

RIFIUTI: Bergamo al 12° posto per produzione di rifiuti e al 7° per raccolta differenziata


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Bergamo è al 42° posto, quindi quasi in fondo alla classifica. Brescia le bagna il naso con consumi inferiori che le fanno meritare il 36°. Così come dal punto di vista della dispersione idrica, cioè dell'acqua che va persa, al terzo l'una e al quarto posto l'altra, con rispet-

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«ECOSISTEMA URBANO LEGAMBIENTE» Bergamo rispetto alle città tra 80mila e 200mila abitanti GRADUATORIE FINALI

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RIFIUTI Quanto si recupera

7/44

Quanto si butta via

12/44

ARIA & ACQUA Le polveri

39/39

Le emissioni pericolose

40/40

Rischio ozono

39/40

Gli usi civili

42/44

Quanto si sciupa

4/41

Depurazione

15/43

TRASPORTI Incidenza auto

10/44

Due ruote

33/44

Viaggi collettivi

8/42

Disponibilità di mezzi

16/41

Mobilità sostenibile

12/38

AMBIENTE

TRASPORTI: La nostra città è ottava per numero di passeggeri rispetto agli abitanti

Le polveri

26/42

Le emissioni pericolose

3/42

Rischio ozono

41/43

Gli usi civili

10/41

Quanto si sciupa

20/44

Depurazione

12/33

ENERGIA Interruttori caldi

tivamente il 18% e il 19% di acqua che viene persa. La nostra città è passi indietro rispetto a Brescia anche per quanto riguarda la depurazione, vale a dire numero di abitanti allacciati agli impianti, capacità di abbattimento dei batteri e giorni di funzionamento. Siamo al 15° posto rispetto all'8° della città confinante. E come funziona il trasporto pubblico? Il numero di passeggeri rispetto degli abitanti è di 137, tanti da piazzare Bergamo all'8° posto. Brescia è al 2° con un rapporto di 166. La nostra città recupera terreno, però, in materia di piste ciclabili, conquistando un 2° posto rispetto al 7° di Brescia. Meno bene, ma la distanza non è molta, per le isole pedonali, con un 41° posto a fronte del 35° bresciano. E le ztl che tanto hanno fatto discutere a Palafrizzoni? Beh, Bergamo è decima mentre Brescia è quinta. Per il verde fruibile, Bergamo occupa la 26esima posizione con

40/44

Il fotovoltaico

7/41

I pannelli solari

26/29

Il teleriscaldamento

5/18

Politiche energetiche

3/39

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E AZIENDE Il marchio

13/44

Pianificazione e partecipazione ambientale

2/37

Eco-management nell’ente locale

14/41

Le schede evase

12/44

7.12 metri quadrati di verde fruibili in area urbana contro i 42.10 di Lucca. Bergamo recupera però sull'estensione del verde(superficie di tutte le tipologie di verde sul totale della superficie comunale in metri quadrati per ettaro) con 3.570 metri quadrati per ettaro. In generale il commento di Legambiente non è eccezionale. "Per trovare le città meno inso-

stenibili bisogna andare a nord, arrivare a Belluno, Bolzano e Venezia - si legge nel rapporto -. Di limiti, di lacune, di pecche abbonda invece il sud. In mezzo a questi due estremi non solo geografici c'è l'Italia dei centri urbani, luoghi dove - anche con un grande sforzo di ottimismo - si fa fatica a rintracciare qualche segno di indiscutibile miglioramento". 23


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ECONOMIA&BUSINESS

«Raccolta 10 più» Anche a Bergamo si è svolto «il Mese del Riciclo e della Raccolta Differenziata di Qualità»

LEGGE AL VERDE - Rubrica a cura dell’avvocato Cristina Putortì el mese di ottobre 2011, diversi Comuni italiani, capoluoghi di Provincia e di Regione, così come la città di Bergamo, hanno ospitato "Raccolta 10 Più", un'iniziativa di educazione ambientale, promossa dal Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) e dal Ministero dell'Ambiente, in collaborazione con Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), avente lo scopo di sensibilizzare i cittadini ad un miglior riciclo. Questo progetto d'informazione, alla sua seconda edizione, ha come obiettivo principale quello di educare la popolazione ad un diligente recupero degli imballaggi di acciaio, alluminio, plastica, legno, carta e vetro al fine di ottenere materiale raccolto di qualità superiore. Oltre a comportare significativi vantaggi per l'ambiente, questa buona pratica implica rilevanti risvolti economici per i Comuni diligenti che, grazie ad un accordo tra Conai e Anci, volto alla promozione della raccolta differenziata, possono ottenere cospicui corrispettivi economici da investire nello sviluppo del servizio di gestione dei rifiuti da imballaggi. Per una città composta da 1.000.000 di abitanti, ad esempio, sono previsti finanziamenti fino a 9,5 milioni di euro l'anno per una raccolta differenziata di 1° fascia. Per quanto riguarda il Comune di Bergamo, nel 2010, i rifiuti da imballaggio consegnati al CONAI hanno raggiunto più di 69.500 tonnellate con un riconoscimento da parte del sistema consortile di una somma pari a circa 5.200.000 euro. Tra le varie iniziative organizzate in occasione dell'evento "Raccolta 10 Più" è stato distribuito nelle piazze italiane il "Decalogo della Raccolta Differenziata di Qualità" contenente dieci semplici, ma impor-

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tanti, regole da rispettare per incrementare il riciclo e migliorare la qualità del materiale recuperato. In particolare, secondo tali linee guida, è fondamentale separare gli imballaggi in base al materiale di cui sono composti e riporli negli appositi contenitori; ridurne, se possibile, il volume per renderne più efficace la raccolta; dividere i diversi materiali di cui sono composti permettendo, così, un maggior riciclo; eliminare i residui di cibo, per ridurre la quantità di scarti; non riporre la carta sporca, i fazzoletti usati e gli scontrini nel contenitore della carta poiché il loro

conferimento peggiora la qualità del prodotto ottenuto dal riciclo; non riporre ceramica, porcellana, specchi e lampadine nel contenitore del vetro; separare correttamente i recipienti in acciaio, riconoscibili grazie alle sigle FE o ACC;

raccogliere tutte le tipologie di imballaggi nel contenitore adibito alla plastica; riciclare anche gli imballaggi in legno quali cassette della frutta o piccoli contenitori alimentari. Sono semplici accorgimenti che fanno la differenza se scrupolosamente seguiti, ma di cui spesso i cittadini non sono a conoscenza. Nel 2010, l'Italia ha ottenuto ottimi risultati grazie ad una giusta informazione e ad una maggiore attenzione nell'esecuzione della raccolta differenziata. Si è, infatti, recuperato il 75% degli imballaggi immessi sul mercato e solo il 25% ha preso la strada della discarica, con un aumento del riciclo complessivo del 5,25% rispetto ai risultati raggiunti nell'anno precedente. Anche il Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha sottolineato l'importanza del recupero dei materiali da imballaggio: "l’economia del riciclo, ha affermato, contribuisce in maniera sostanziale all’eco-efficienza generale e si segnala come una delle strade maestre da percorrere per perseguire lo sviluppo sostenibile di cui il nostro Paese ha bisogno. Promuovere la cultura del riciclo presso il grande pubblico con iniziative come "Raccolta 10 più: il Mese del Riciclo e della Raccolta Differenziata di Qualità significa promuovere stili di vita amici dell’ambiente, la base da cui partire per un pianeta più pulito e green".


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ECONOMIA&BUSINESS

Meno sprechi, più efficienza

SPRECHI&RISPARMI

Palazzofrizzoni può essere considerata un'amministrazione «virtuosa»? Continua il nostro viaggio all'interno del Comune per scoprire dove finiscono i soldi pubblici. Risultato? Ci sono due biblioteche in 100 metri, corsi di «Pratica tecnica metamorfica» e 18 centri anziani frequentati sempre dalle stesse persone ARTICOLO DELL'INDISCRETO

entre il differenziale tra BTP italiani e Bund tedeschi continua a crescere, la pubblica amministrazione italiana continua a spendere. Intendiamoci, la spesa pubblica è uno dei fattori di crescita del PIL ma quando questa non raggiunge gli obiettivi preposti oppure quando si perde nei

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mille rivoli dello spreco, nel cittadino contribuente inizia a crescere un vago senso di intolleranza verso tutto ciò che è pubblico. E non è un bene. Già l'ultimo numero di questa rivista ha approfondito come il Comune di Bergamo, amministrazione tradizionalmente considerata "virtuosa", sperperi parte delle sue risorse in società strut-

turalmente in perdita, come Porta Sud o la società di gestione delle mense comunali, ed affitti le sale del proprio patrimonio a prezzi di molto inferiori a quelli praticati da bar ed oratori. Ora, è venuto il momento di considerare l'efficacia - efficienza dei servizi offerti da questa amministrazione comunale tradizionalmente considerata "virtuo-


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LA CLASSIFICA DEGLI SPRECHI DI PALAZZOFRIZZONI sa". Quello del "mantenimento del livello ottimale dei servizi" è, infatti, il più classico del ritornello cantato da Sindaci ed amministratori locali per lamentarsi delle manovre tremontiane e per giustificare aumenti della pressione fiscale sul cittadino contribuente. D'altronde, si sa, è molto più facile aumentare il prelievo fiscale che indagare l'efficienza - efficacia del flusso delle uscite: razionalizzare le spese crea e creerà sempre scontento perchè elimina rendite di posizione e, soprattutto, riduce il potere degli stessi amministratori locali spendaccioni.

7° Dipendenti comunali distaccati presso il Tribunale. Proseguendo oltre e continuando a navigare sul sito del Comune, salta agli occhi un'altra misteriosa fonte di spesa, la cui efficacia è tutta da soppesare: "Uffici giudiziari". Che ci fa il personale del Comune di Bergamo distaccato presso gli uffici giudiziari di via Borfuro? Semplice, la risposta viene data direttamente on line: "Il personale ausiliario, in servizio presso gli ingressi delle varie sedi, svolge funzioni di primo contatto e orientamento al pubblico fornendo indicazioni

6° In 100 metri due biblioteche: la civica Angelo Maj e la "Gianandrea Gavazzeni". Ebbene, è razionale vi sia a due passi dalla biblioteca civica Angelo Maj in piazza Vecchia un'altra biblioteca anch'essa comunale

1° PORTA Porta Sud S.p.A. nasce nel SUD S.P.A. 2004 su iniziativa del Comune

di Bergamo, di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e della Camera di Commercio di Bergamo, per promuovere la riqualificazione delle aree dello scalo ferroviario di Bergamo, a sud della stazione. Con la rinuncia di Provincia e Ferrovie dello Stato è tramontato il progetto. La società Porta Sud S.p.A. nel 2010 ha perso qualcosa come 331.304 euro ed ha registrato costi per il Cda pari a 104.316 euro. A questo punto una delle ipotesi non può essere la messa in liquidazione e la chiusura?

2° SERVIZI PUBBLICI: MENSE SCUOLE

Bergamo Servizi Pubblici è la società che gestisce le mense scolastiche in affidamento diretto e senza gare d'appalto. Bilancio 2010 alla mano ha registrato qualcosa come 792.000 euro di "crediti verso clienti", dovute in gran parte a situazioni di pervicace morosità irrisolta nel pagamento delle rette. Non si potrebbe liquidare la società ed appaltare il servizio a privati?

3° SALE Affitto delle sale comunali: il costanCOMUNE te disallineamento delle tariffe d'afDI BG fitto delle sale comunali rispetto ai

prezzi mercato appare ormai patologico: 50 euro orari circa, a fronte di punte anche pari a 150 euro, sono un'evidente patologia. Chi usa quelle sale per scopi sociali è giusto sia esentato ma chi le usa per feste oppure per riunioni condominiali?

in piazza Mercato delle Scarpe? Evidentemente no. Quale "livello ottimale dei servizi" assicura a Città Alta, quartiere notoriamente sovrappopolato, la biblioteca "Gianandrea Gavazzeni" sita in piazza Mercato delle Scarpe a cento metri dalla ben più fornita e rinomata biblioteca Angelo Maj? Trattasi evidentemente di un doppione. Peraltro nemmeno troppo difficile da scovare visto che è ben visibile sul sito internet del Comune di Bergamo, nella sezione "Gli uffici A-Z" - "Biblioteche".

generali su competenze e localizzazione dei vari uffici". Ora, a parte che con l'inaugurazione della sede unica del Tribunale in via Borfuro, gli uffici giudiziari statali sono stati concentrati tutti in un unico luogo, mi piacerebbe veramente sapere quante indicazioni vengono fornite da questo "personale di primo contatto" dislocato nell'androne del palazzo di via Borfuro? Forse che i fruitori del Tribunale non sanno leggere i cartelli esposti all'interno della stessa sede? Sicuramente se lo si chiedesse all'assessore competente verrebbe risposto che la funzione assicurata è importantissima, utilissima, richiestissima, bellissima e meravigliosa. 8° I Centri Socio Culturali e la "Pratica tecnica metamorfica". Bisogna, infatti, sapere che in

4° IMPIANTI L'Istituzione Servizi alla Persona: l'atSPORTIVI tuale gestione degli impianti sportivi

è esemplificativa per spreco e complicazione: alcuni di essi sono di proprietà di Bergamo Infrastrutture mentre altri, quelli rionali, sono affidati alle cure dell'Istituzione ma la manutenzione spetta al Comune di Bergamo. Le associazioni sportive, dunque, devono rivolgersi all'Istituzione per accordarsi sulla gestione ed all'amministrazione comunale per la manutenzione. Questo non può essere considerato un doppione?

5° TEATRO Il teatro Creberg, nato per ovviare CREBERG alla chiusura del Donizetti per ristrut-

turazione, da provvisorio è diventato definitivo con una serie di limiti. Due su tutti: i parcheggi e l'insonorizzazione tanto che questa estate, è andato in scena un tempestoso divorzio tra Officine Smeraldo, il vecchio gestore, e Comune di Bergamo, il proprietario della struttura. Bergamo ha le risorse per mantenere in funzione tre teatri?

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Bergamo non solo esistono due rinomate biblioteche civiche, la Maj e la Tiraboschi, ed altre sette biblioteche "decentrate" e che ogni museo civico, dall'archeologico al Caffi, vantano ognuno una propria biblioteca specialistica - e già l'offerta potrebbe dirsi completa - ma esistono anche i Centri Socio Culturali. Dieci in tutto. Per dare a questa città un contributo culturale notevole. Il CSC di Borgo Palazzo, sito in via Borgo Palazzo 25, ad esempio ha organizzato per il mese di ottobre i seguenti importantissimi, bellissimi, utilissimi, richiestissimi e meravigliosi corsi: 5 ottobre, "Corso modellato con argilla"; 6 ottobre, "Corso di yoga per bambini"; 7 ottobre, "yoga per adulti"; 13 ottobre, "Pratica tecnica metamorfica". Ora, non so e non voglio nemmeno approfondire se siano gratuiti, a pagamento oppure offerti gentilmente dal Comune, la questione è un'altra: che contributo culturale danno questi corsi alla città? I CSC non si sovrappongono nel loro servizio di prestito libri alle nove biblioteche civiche ed alle altre sei comunali dei musei e delle scuole?

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diciotto stabili del comune dove gli "anziani" possono ritrovarsi per socializzare. A spese del Comune. E infatti il comune a sostenere le spese per elettricità, acqua, metano, ecc... con evidente e conseguente allocazione non ottimale delle risorse ovvero spreco. Laddove, infatti, l'uso di certe risorse è gratuito, queste non vengono usate con responsabilità e criterio. Sarebbe sicuramente più responsabilizzante mettere interamente a carico delle associazioni di gestione dei centri comunali le spese relative alle cosiddette utilità. Oltre a ciò, concentrare l'offerta dei centri anziani in poche strutture consentirebbe sicuramente di evitare duplicazioni ed evitare che gli stessi centri siano frequentati dalle stesse persone in orari diversi. 10° Garante per la tutela degli animali. Per concludere, infine, l’ultimo spreco è la dimostrazione di come la pubblica amministrazione tenda a perpetuare e difendere se stessa.

9° Centri anziani: 18. Ma gli anziani sono sempre gli stessi. In Bergamo esistono diciotto "centri anziani" ovvero

Non tutti sanno, che Bergamo ha istituito il Garante per la tutela degli animali ed il Garante dei diritti dei detenuti. A che servano non si sa. 28

La replica del sindaco Tentorio Cara Redazione, ho letto con doverosa attenzione l'articolo "Da Porta Sud al Teatro Creberg. Ecco gli sprechi di Palazzo Frizzoni". Per prima cosa dico che mi piacerebbe poter scambiare opinioni con l'autore dell'articolo che si autodefinisce "l'indiscreto", perché mi sembra proprio che non sia documentato. Vorrei esprimergli il mio ampio e documentato dissenso. Le finanze della stragrande maggioranza dei comuni della Provincia di Bergamo - che è l'unica che conosco - sono gestiti con serietà, parsimonia e senza sprechi. Certo non è facile garantire i servizi - a partire da quelli sociali, scolastici e culturali - quando lo Stato effettua tagli brucianti. Vi fornisco solo un paio di dati: in due anni le varie manovre ci danno 6,5 milioni di euro in meno, su un totale di spese per servizi di 25 milioni di euro. Altro dato devastante: pur avendo 85 milioni di euro nostri in banca (ma infruttiferi), possiamo fare nuovi investimenti solo nella misura in cui riusciamo a vendere partecipazioni ed immobili comunali. In tale situazione, un amministratore "bergamasco" non consente certo di buttare il denaro. Passiamo ad esaminare i singoli esempi di "cosiddetti sprechi". 1) Porta Sud SpA. La società ha conseguito lo scorso anno l'importantissimo risultato di inserire le sue volumetrie nella stesura definitiva del Piano di Governo del Territorio. 110.000 mq sono del Comune (con un valore assai rilevante), 100.000 sono delle Ferrovie, 7.000 della Provincia. Proprio nell'ultima assemblea è stato deciso da tutti i soci di andare avanti per preparare il progetto edilizio ed urbanistico, a partire dalla "piastra" sopra la stazione. Ci vorranno anni, ma sarebbe davvero sbagliato abbandonare un progetto storico e condiviso in modo bipartisan. 2) Bergamo Servizi Pubblici. E' vero che i mancati pagamenti delle rette accumulatisi negli anni sono un problema, ma è altrettanto vero che il piccolo Consiglio di Amministrazione (che costa 20.000 euro all'anno) sta lavorando forte per distinguere i poveri (per cui ci deve essere l'intervento dei Servizi sociali) dai furbi. Il pensare che il Comune non riscuota per far avere i voti ai partiti della maggioranza è davvero fuori da ogni realtà ed anche offensivo. 3) Spazi comunali. Le tariffe sono appena state riviste d'intesa con le Circoscrizioni. I nostri uffici tecnici hanno fatto una valutazione oggettiva (e non politica) delle somme richieste agli utenti. Si tratta peraltro di totali ben poco significativi. 4) Istituzione Servizi alla persona. L'ipotesi di far rientrare le attività sociali e scolastiche negli Assessorati è in corso di valutazione. E' evidente però la minore burocratizzazione di una istituzione autonoma. Ciò che è comunque ovvio è che non esiste nessuna duplicazione di costi, perchè ciò che fa l'Istituzione non viene fatto dall'Assessorato e viceversa. Lo scioglimento è una scelta comunque possibile, anche se di nessun impatto economico. 5) Il Palacreberg. L'Amministrazione si rifiuta solo di pensare di chiudere il terzo teatro cittadino, che è stato una grande realizzazione voluta dall'Assessore Marabini. La gestione è stata affidata a terzi con un regolare bando, per cui al Comune non costa nulla, anzi incassa dai gestori 65mila euro all'anno. E la Città gode di una presenza culturale di altissimo livello e di altissimo gradimento. Ripeto - in chiusura - la piena disponibilità mia e di tutti gli Assessori a confrontarci con l'indiscreto, sarà bello conoscerlo… Grazie per l'attenzione. Il sindaco (dott. Franco Tentorio)


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ECONOMIA&BUSINESS

PdL a congresso: Formigoniani vs Gelminiani BERLUSCONIANI

Ancora molti gli indecisi ma anche la data del congresso sembra una chimera. Intanto, l'alleanza formigoniana chiama gli amministratori a raccolta alla Casa del Giovane mentre gli altri puntano tutto su Piccinelli novembre il Popolo della LibertĂ andrĂ a congresso. Dopo un triennio dalla sua fondazione e dopo numerosi rinvii, sembra proprio che questa volta sia quella buona. Il partito dei berlusco-

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niani avrebbe, infatti, intrapreso con decisione il sentiero di un salutare bagno di democrazia anche per cercare nuove leve da coinvolgere in vista di una difficile campagna elettorale per le politiche del 2012 - 2013. Salvo ripensa-

menti dell'ultim'ora, dunque, con il 2012 il Pdl bergamasco avrĂ un nuovo segretario provinciale. Due sono gli schieramenti che si fronteggiano: i liberali gelminiani ed i cattolici formigoniani. I primi presenteranno quale loro


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candidato segretario Enrico Piccinelli, attualmente Assessore provinciale all'Urbanistica ed all'Agricoltura; i secondi, invece, preferiscono partire da un manifesto programmatico, ovvero dalla "lettera dei 50 Sindaci" e dalla richiesta di un partito "plurale, inclusivo, meritocra-

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stesso Marco Pagnoncelli. Gli schieramenti, però, non sono definiti, molti sono

Il congresso provinciale del PdL si dovrebbe tenere il 27 novembre tico e leggero". In poche parole, i formigoniani ovvero Marcello Raimondi, Marco Pagnoncelli, il Senatore Valerio Carrara e l'Assessore provinciale al Bilancio, Mario

Carlo Saffioti, il coordinatore uscente, non si ricandida

Gandolfi, non hanno ancora svelato le loro carte e con esse il nome del loro candidato segretario. Loro, infatti, possono permettersi di scegliere il fatidico nome tra una rosa composta eterogenea che va dal Sindaco di Pontenossa, l'avvocato Angelo Capelli, all'imprenditore e Sindaco di Castelli Calepio, Flavio Bizzoni, passando per Michele Lamera, Sindaco di Romano di Lombardia, e per Marcello Moro, Assessore all'Innovazione tecnologica nel capoluogo orobico, senza escludere lo

Roberto Formigoni

zie alle scelte di Carlo Saffioti, l'elezione del suo fido Daniele Lussana a Presidente della III Circoscrizione del capoluogo. Una domanda sorge allora spontanea: come farà Benedetto Maria Bonomo a stare con coloro - Marco Pagnoncelli - i quali lo esclusero dalla Giunta Bettoni due nel 2004? Forse il dubbio di non avere in tasca la tessera giusta deve averlo sfiorato tanto che lo stesso Benedetto Maria Bonomo è stato visto, lunedì 3 ottobre, al Ristorante, "Al Pianone", alla cena organizzata dall'Onorevole Gianatonio

Gelmini

incerti. È il caso di Benedetto Maria Bonomo comparso tra lo stupore generale, venerdì 14 ottobre, sul palco del convegno dei formigoniani alla Casa del Giovane. L'ex Assessore provinciale della prima giunta Bettoni, infatti, deve il suo

Nel PdL orobico il confronto sarà fra il fronte ciellino-formigoniano capitanato da Raimondi, Pagnoncelli e il senatore Carrara e quello laico guidato da Enrico Piccinelli attuale incarico di Presidente della Co.Be. s.p.a., una delle società del capoluogo orobico, oltre che alle sue capacità anche all'indubbio interessamento dell'attuale coordinatore Carlo Saffioti, il quale, al contrario di Bonomo, sembra avviarsi sulla strada del sostegno a Enrico Piccinelli. Oltre a ciò, Benedetto Maria Bonomo ha ottenuto, sempre gra-

Arnoldi, altro ex Forza Italia, per il suo attuale datore di lavoro: il Ministro Saverio Romano. Che si stia preparando a partecipare ai congressi anche di "Popolo e territorio", il partito di Romano? Un altro indeciso è l'avvocato Gianni D'Aloia. Egli, infatti, appare incerto se seguire Carlo Saffioti oppure sostenere il candidato dei formigoniani: grazie anche alle scelte del primo in qualità di segretario: suo figlio Tommaso è Assessore all'Edilizia Privata al Comune di Bergamo mentre il suo collega di studio, l'avvocato Fabrizio Antonello, è stato nominato Presidente di ATB. Grazie ai formigoniani, invece, l'avvocato è diventato presidente di Uniacque nonostante anche Marco Pagnoncelli avesse manifestato interesse. Tanti gli indecisi, dunque; l'unica certezza è la data del congresso. Pare. 31


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ECONOMIA&BUSINESS

i è svolto lunedì 24 ottobre il seminario "Economia imprenditoriale e familiare delle imprese femminili bergamasche: lettura statistica e interpretazioni a confronto", iniziativa promossa dal Comitato per la Promozione dell'Imprenditorialità Femminile della CCIAA in collaborazione con l'ente camerale e Bergamo Formazione. Nel corso dell'incontro sono stati presentati i risultati della rilevazione, condotta tramite questionario, che nel periodo marzo-giugno ha permesso di raccogliere 318 risposte di imprenditrici bergamasche, grazie al coinvolgimento di 13 Associazioni di Categoria del territorio (AGCI, Apindustria, Ascom, Associazione Artigiani, CNA, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Confesercenti, FAI, LIA, Legacoop e Unione Artigiani), che hanno inviato il questionario a un campione di 3.850 associate, ottenendo una percentuale di

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risposta pari all'8,26%. La decisione di intraprendere una rilevazione statistica "di genere" a livello provinciale è nata dalla volontà del Comitato IF di conoscere più da vicino la realtà imprenditoriale femminile. Secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio IF di Unioncamere, Bergamo, al 2° trimestre 2011, si è collocata al 18° posto tra le province italiane per tasso di crescita delle imprese guidate da donne, avendo fatto registrare un aumento dell'1,8% (pari a 352 imprese in più), rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, crescita che ha portato a 19.994 le imprese femminili bergamasche registrate a fine giugno. I numeri però forniscono solo un quadro d'insieme, dal quale non emergono altri aspetti che risultano spesso più importanti e interessanti dei dati quantitativi. "In particolare - come sostiene la Presidente del Comitato Ida Rocca - ci interessava comprendere come

le imprenditrici bergamasche stavano affrontando la crisi in corso, capire se essa aveva inciso sui risultati aziendali, se e come era cambiata negli ultimi 3 anni la condizione economica delle loro imprese e quindi anche delle loro famiglie, cercando di comprendere se la recessione aveva avuto riflessi non solo sul lato aziendale ma anche su quello familiare". Una

Ida Rocca


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Gestire gli equilibri: dote delle imprenditrici bergamasche LARGO BELOTTI

Ecco l'identikit dell'imprenditrice femminile orobica come risulta dal questionario promosso dal Comitato IF camerale: lavora 9 ore al giorno, ha fiducia nelle banche e in futuro farà investimenti

"fotografia" quindi della realtà aziendale, economica e familiare delle imprenditrici bergamasche, attraverso la quale raccogliere dati non solo quantitativi, ma soprattutto qualitativi per avere un quadro più completo e reale della situazione provinciale a livello di imprenditoria femminile. Per questo il questionario si articolava in 4 sezioni: A) dati di organizzazione e gestione aziendale; B) accesso al credito, liquidità e gestione corrente; C) investimenti futuri, situazione familiare dell'imprenditrice; D) reddito e spese familiari. Quali quindi i dati emersi dall'indagine? Analizziamo i principali risultati per ogni sezione. Dati di organizzazione e gestione aziendale. Le aziende guidate dalle imprenditrici bergamasche risultano in maggioranza (59%) attive sul mercato da oltre 10 anni; si tratta in particolare di ditte individuali (36%), di società di perso-

9% Agricolo 21% Manufatturiero 5% Edile 23% Commercio 15% Servizi alla persona 16% Servizi alle imprese 3% Pubblici esercizi 2% Più settori di attività 4% Non risponde 2% Altro

ne (31%) e di società di capitali (18%). Le imprenditrici hanno un buon livello di istruzione, considerato che il 50% di esse è in possesso di diploma superiore, e sono

attive prevalentemente nei settori commercio (23%), manifatturiero (21%), servizi alle imprese (16%) e alla persona (15%), come si evince anche dal grafico. 33


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mico/fiscale (alti rischi economici, carichi fiscali elevati e reddito non sicuro e regolare). 47% Da 1 a 3 27% Da 4 a 9 16% Da 10 a 20 10% Oltre 20

Accesso al credito, liquidità e gestione corrente. I dati rilevati in tema di gestione ordinaria e di liquidità mostrano che fino ad oggi le imprenditrici hanno principalmente utilizzato, come fonti finanziarie, il credito ottenuto dalle banche e il capitale personale e di familiari;

Lucio Cassia

Il raggio competitivo delle aziende femminili della nostra provincia che hanno risposto al questionario è principalmente locale (44%) e regionale (26%). Si tratta quindi di micro e piccole imprese, con un numero di dipendenti, nella maggior parte uomini, inferiore a 10 nel 74% dei casi. Passando ad analizzare le risposte raccolte in termini di impatto della crisi sull'andamento del fatturato aziendale nel triennio 2008-2010, si segnala che a fronte di una relativa stabilità evidenziata nel 2008, ben il 44% delle imprenditrici indica una diminuzione del fatturato nel

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2009, ma la quota si assesta al 34% nel 2010, percentuale uguale a quella delle imprenditrici che segnalano, nello stesso anno, un aumento del fatturato (vedi i 3 grafici sotto). Le imprenditrici bergamasche, che lavorano in media 9 ore al giorno, indicano come principali vantaggi del lavoro in proprio la maggiore autonomia decisionale e le maggiori possibilità di realizzazione delle proprie idee/attitudini personali, mentre sul fronte degli svantaggi, accanto alle maggiori responsabilità, emergono in prevalenza indicatori di carattere econo-

queste fonti verranno utilizzate anche in futuro, integrate però dalle risorse interne dell'impresa (utili accantonati nel tempo).

38% Aumetato

34% Aumetato

44% Aumetato

35% Diminuito

34% Diminuito

35% Diminuito

27% Rimasto stabile

32% Rimasto stabile

21% Rimasto stabile


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La fiducia, nonostante tutto, rimane nel sistema "credito locale": lo testimonia il fatto che, pur alla luce del vento di crisi, il 51% delle imprenditrici pensa di realizzare investimenti in futuro, grazie a fonti finanziarie provenienti dal credito ottenuto dalle banche e dal credito agevolato ottenuto attraverso i confidi (e il 64% delle donne d'impresa ritiene che non avrà difficoltà a rimborsare i prestiti che ha chiesto o chiederà in futuro).

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Monica Onori

Investimenti futuri, situazione familiare dell'imprenditrice. Per quanto riguarda gli aspetti familiari, 3 imprenditrici su 4 risultano

Paolo Malvestiti

"in coppia" (nello specifico il 73%) e i loro compagni/coniugi sono occupati nell'86% dei casi. Il 32% delle imprenditrici non ha figli, mentre il 36% ha figli in età scolastica, il 16% ha figli frequentanti servizi per l'infanzia, il 15% ha figli lavoratori e l'1% ha figli disoccupati. Sempre a livello familiare, nel periodo 2008-2010, il 45% delle imprenditrici non ha assistito a particolari variazioni del reddito familiare, mentre il 39% ne ha avvertito una diminuzione e solo il 14% l'ha visto aumentare; nello stesso periodo le spese familiari sono invece aumentate per il 70% delle imprenditrici, per il 23% sono rimaste invariate e solo per il 5% sono diminuite (vedi i 2 grafici riportati). A tali spese si è fatto fronte principalmente ricorrendo al risparmio familiare e attingendo al reddito corrente della famiglia.

3 anni? A livello di reddito, le previsioni sono di sostanziale stabilità (59% delle imprenditrici), seguite dalle previsioni di aumento (22%) e di diminuzione (16%); per quanto riguarda le spese familiari, il 57% delle imprenditrici ne prevede un aumento, il 38% pensa che rimarranno stabili e solo il 2% ne prevede invece una diminuzione. L'aumento delle spese verrà "tamponato" sempre ricorrendo al risparmio familiare e al reddito corrente della famiglia, elementi che evidenziano la fiducia a "badare a se'" anche per il futuro nonostante le previsioni economiche continuino a non essere rosee. Al seminario hanno preso parte esponenti appartenenti al mondo istituzionale, associativo e accademico, che hanno commentato e interpretato i risultati ottenuti dai diversi punti di vista.

L'incontro non è stato solo un'occasione per riflettere sugli aspetti indagati tramite la rilevazione, ma anche per far emergere la collaborazione con il sistema associativo locale, che nei mesi scorsi ha reso possibile la diffusione del questionario tra le proprie associate. Soddisfatta dell'esito dell'iniziativa Ida Rocca, Presidente del Comitato IF, che ha così commentato: "Quanto emerso dall'indagine ci permetterà di sviluppare in futuro non solo iniziative come sempre rivolte al mondo delle imprese in senso generale, ma di pensare anche a iniziative o progetti specifici per sostenere lo sviluppo e il consolidamento sul mercato delle imprese femminili, che, come ormai sappiamo da tempo, sono una risorsa preziosa per uno sviluppo più equilibrato dell'intero sistema economico".

Enzo Rodeschini

Reddito e spese familiari. E per i prossimi 35


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ECONOMIA&BUSINESS

Romano: «Le donne del vino simbolo del made in Italy» «VITA VINUM EST»

Incontro del ministro delle politiche agricole al Devero Hotel di Cavenago di Brianza (di proprietà della famiglia di Marta Mondonico, titolare della azienda vitivinicola Tenuta Le Mojole a Tagliuno di Castelli Calepio) con rappresentanti vignaiole, ristoratrici, sommelier, giornaliste e medici, in vista dell'Expo 2015 ARTICOLO DI CARLO DI GREGORIO

n tema di politiche agricole, il decentramento amministrativo è soltanto spreco". Firmato: Francesco Saverio Romano, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. A pochi giorni dalla fiducia incassata alla Camera dei Deputati il 28 settembre 2011, il Romano pensiero è un fiume in piena che travolge molti luoghi comuni. Non potrebbe essere, d'altronde, diversamente: già la cornice del suo intervento, il convegno "L'effervescenza rosa: il Ministro incontra le donne del vino lombardo", è una sfida all'archetipo dell'agricoltura come mestiere essenzialmente maschile. Si è discusso sulle prospettive del mercato vitivinicolo in relazione ad Expo 2015 e la platea venuta a confrontarsi lunedì 3 ottobre con Saverio Romano, accompagnato per l'occasione dall'onorevole Gianantonio Arnoldi, consigliere del ministro e delegato per l'Expo, era composta esclusivamente da

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donne. Erano vignaiole e ristoratrici, enotecarie e degustatrici, giornaliste, opinioniste e ricercatrici, tutte ospiti di Marta Mondonico, titolare dell'azienda vitivinicola "Tenuta Le Mojole" di Tagliuno, uno di quei

fiori all'occhiello del Made in Italy in rosa tanto elogiato dal Ministro nel suo intervento: "Il ruolo delle donne in agricoltura è uno degli elementi fondamentali per il successo del Made in Italy nel mondo ed i numeri lo dimo-

da sinistra: On. Gianantonio Arnoldi, Pia Donata Berlucchi, On. Carolina Lussana, Carlo Pietrasanta e Lucilla Pietrasanta


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strano". Oltre a Marta Mondonico erano presenti all'incontro altre tre donne del vino bergamasche: Cristina Kettlitz dell'azienda "Il Castello" di Grumello del Monte, Frida Tironi de "La Brugherata" di Scanzorosciate e Giovanna Buelli dell'azienda "La Rocchetta" di Villongo. A fare gli onori di casa la past presidente nazionale dell'associazione Donne del Vino, Pia Donata Berlucchi. Dai dati snocciolati dal Ministro al convegno, circa il 30% delle aziende vitivinicole italiane è condotto da donne, mentre il comparto sta registrando una crescita delle esportazioni pari al 13% su base annua che, "a fronte di un PIL italiano a crescita nulla", è un segnale degno di nota. Su quali siano, poi, le ragioni del successo femminile nel mercato vitivinicolo, il Saverio Romano ha le idee chiare: "Nel mercato vitivinicolo non è sufficiente fare un prodotto di qualità; bisogna anche saper vendere e loro, le donne, ci riescono benissimo perchè coniugano l'eccellenza nella capacità produttiva con l'eccellenza nella capacità promozionale". In sintesi, dunque, per il Ministro delle politiche agricole donna è sinonimo di svilup-

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po e crescita tanto da affermare non solo che il Ministero "continuerà ad investire nell'imprenditoria femminile" ma che favorirà l'imprenditoria femminile "perché investire sulle donne è investire sul futuro e sullo sviluppo del nostro paese", nel quale sarebbe in atto una profonda "rivoluzione culturale". In questo senso, sempre secondo Romano, l'agricoltura non è solo un mestiere nel quale le donne si stanno affermando, creando sviluppo e ricchezza, ma è un comparto "sano e florido" nel quale è in atto un ribaltamento di valori senza precedenti, un cambio di mentalità che va oltre l'affermarsi di una florida presenza femminile alla guida di aziende di riferimento per abbracciare il significato stesso del fare agricoltura: "per decenni, all'industrializzazione di massa si è accompagnato il fenomeno dell'inurbamento e dell'abbandono delle campagne; oggi, invece, si sta registrando un fenomeno inverso ovvero il ritorno alla terra come fonte di ricchezza e reddito". In altre parole: "se fino all'altro ieri si pensava che l'essere operai equivalesse ad un'ascesa sociale rispetto all'essere conta-

dini, oggi questo preconcetto sta tramontando, sostituito dalla considerazione secondo la quale anche il fare agricoltura di qualità è un modo per crescere socialmente". Molti, tra

Francesco Saverio Romano

l'altro, sono ancora i margini di crescita del nostro paese nei mercati dell'agricoltura di qualità. Soprattutto nei mercati extra UE. 37


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La platea

Prendendo in considerazione la Cina, ad esempio, comparando la nostra penetrazione commerciale rispetto a quella francese, è apparso come a fronte di una quota di mercato transalpina pari al 50% del totale, la fetta italiana arriva al 5%, "pur essendo il prodotto francese mediamente offerto ad un prezzo due-tre volte il nostro" e magari, pure, di qualità inferiore. La causa risiederebbe tutta nel modo con il quale l'Italia si propone

Cristina Kettlitz

all'estero rispetto ai cugini d'oltralpe: un eccessivo campanilismo. In questo senso, appunto, il ministro è ancora più netto: il decentramento amministrativo come pana38

cea d'ogni italico male. "Valga un esempio: in Cina non conoscono le regioni italiane; conoscono il marchio Italia e l'Italia. Se, allora, ogni regione investe per promuovere solo se stessa, si finisce con il promuovere singoli campanili senza usare il marchio forte e riconosciuto in tutto il mondo che è, appunto, il nome Italia". La conclusione è, come anticipato, lapidaria: "Il decentramento è dunque uno spreco perchè, in un momento nel quale le risorse sono scarse, le poche disponibili andrebbero concentrate su singoli obiettivi da promuovere massicciamente in modo da arrivare ai grandi grossisti e fornitori internazionali capaci di movimentare grosse quantità". Come si sta muovendo allora il Ministero?. "Calibrando le risorse su pochi obiettivi e concentrando l'azione sulla salvaguardia della qualità e la promozione dei prodotti". Un esempio: "Abbiamo rifiutato gli OGM. Se tutti i paesi producono OGM, non è imitando gli altri che si fa agricoltura d'eccellenza; bisognerà, invece, continuare a proporre al consumatore la tradizione perchè, da una parte, sono pochi i paesi che possono farlo, dall'altra, il consumatore cinese o americano non compra OGM, cerca la particolarità, il prodotto unico e genuino che non

trova nel suo paese ma lo trova solo se lo importa da noi". Lineare e chiaro. Per l'attività promozionale, invece, il Ministro ha anticipato l'avvio di una collaborazione con i pro-

Marta Mondonico

duttori della serie "Beautiful" affinché siano girate scene nelle quali siano protagonisti dei prodotti agricoli italiani "in modo che essi possano mostrarsi, farsi conoscere ed apprezzare in un palcoscenico composto da cento milioni di telespettatori sparsi in tutto il mondo". Innovativo.


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ECONOMIA&BUSINESS

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Con «Botteghe di Campagna Amica» nasce la catena degli agricoltori PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Dai farmers market ai negozi Gli agricoltori bergamaschi, per combattere la crisi e contrastare la politica dei prezzi creano una catena di negozi gestita da loro «Verranno offerti solo prodotti italiani - ci spiega Giancarlo Colombi, presidente della Coldiretti di Bergamo -, con il marchio Campagna Amica»

un momento particolare per il settore agricolo, che in questa fase di difficoltà generale sta mettendo in campo idee e progettualità per guardare al futuro con prospettive migliori. Ne parliamo con Giancarlo Colombi, il presidente della Coldiretti di Bergamo, l'organizzazione agricola più rappresentativa a livello provinciale (ma anche nazionale ed europeo).

E'

Presidente Colombi, la crisi economica è tutt'altro che passata, le imprese agricole come la stanno affrontando? La crisi certamente ci preoccupa e ne sentiamo il peso. Ma siamo convinti che un altro grave problema per noi sia la mancanza di trasparenza lungo la filiera, una situazione che crea non poche storture che si ripercuotono pesantemente sui produttori ma anche sui consumatori. A ciò va poi aggiunto il danno che deriva dalla "contraffazione" del nostro Made in Italy, che ci toglie quote di mercato e offusca la nostra immagine, in Italia e all'estero. La mancanza dell'obbligo di indicare l'origine in etichetta è per noi una grossa incognita e per i consumatori, che molto spesso acquistano prodotti spacciati per italiani ma che italiani non sono, una vera e propria truffa. Le etichette saranno veramente trasparenti quando verrà applicata la legge sull'etichettatura, che è stata approvata all'unanimità dal nostro Parlamento all'inizio dell'anno e che la Coldiretti ha fortemente voluto. Solo allora i produttori agricoli potranno contare su uno strumento importante per superare il momento di difficoltà. Quanto conta essere propositivi in questo momento? E' di fondamentale importanza. E' finito il tempo in cui ci si poteva lamentare e basta, ora bisogna rim41


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boccarsi le maniche ed essere progettuali e concreti. Noi come Coldiretti siamo concentrati sulla realizzazione del nostro progetto per la creazione di una "Filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori". Con questa iniziativa vogliamo sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani e firmati dagli agricoltori. Stiamo anche mettendo in rete le aziende di eccellenza (nella nostra provincia sono già più di 70) che presto verranno collegate alla prima catena delle Botteghe di Campagna Amica, un'esperienza di vendita diretta organizzata degli agricoltori italiani. E' un'ini42

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ziativa che ha un respiro nazionale, ma che si sta declinando su tutto il territorio e anche a Bergamo presto verranno avviate le prime esperienze. Che caratteristiche avranno queste Botteghe? Venderanno esclusivamente l'assortimento completo della Filiera Agricola Italiana con il marchio Campagna Amica, vale a dire tutti i prodotti agricoli provenienti da campi e allevamenti italiani. Si tratta di un nuovo e moderno canale commerciale di vendita diretta dei prodotti agroalimentari che si affianca alla Grande distribuzione e ai negozi di prossimità e che va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole trasformate in punti vendita e i quasi mille mercati degli

agricoltori di Campagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale. Le Botteghe saranno un vantaggio per i produttori che potranno finalmente vendere a un prezzo giusto e concordato, ma anche per i consumatori che in ogni Bottega di Campagna Amica potranno acquistare l'intera gamma di prodotti garantiti al cento per cento come italiani, con le intermediazioni dal campo alla tavola ridotte al minimo. Il nostro obiettivo è di creare una rete organizzata per riportare reddito agli agricoltori, contrastando l'insostenibile furto di identità e di valore che subiscono i prodotti nei vari passaggi. L'agricoltura si sta confrontando con profondi e radicali mutamenti. Qual è il suo ruolo oggi? E' senza dubbio un ruolo di primo piano.


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evitare che si sviluppino in modo selvaggio impianti fotovoltaici a terra e che tonnellate di mais e foraggio finiscano nei digestori per la produzione di energia. Il nostro Paese non dispone di molto terreno agricolo e quindi dobbiamo stare attenti a non sprecarlo. E questo vale anche per la nostra provincia.

Per un po' forse ci si era dimenticati di quanto l'attività agricola fosse importante, oggi si sta facendo strada una nuova consapevolezza sulla sua rilevanza ma occorre che questa consapevolezza si traduca presto in scelte concrete. Se pensiamo che Paesi come la Cina stanno acquistando milioni di ettari di terreno, soprattutto in Africa e in America meridionale dove costano meno, per poter produrre cibo ed assicurarsi l'autosufficienza alimentare, forse anche noi dovremmo rivedere l'utilizzo che facciamo del nostro territorio, che è certamente un bene primario per chi svolge l'attività agricola, ma che a conti fatti è un bene primario per tutti perché ci permette di mangiare. Per questo motivo noi chiediamo maggiore programmazione nella realizzazione delle infrastrutture. Invochiamo anche regole precise per

Si sta quindi aprendo una nuova stagione per il vostro settore? Il mondo sta tornando a dare peso alla economia fatta di cose vere, concrete, quelle che si possono toccare. E, se ci pensiamo bene, di concreto e vero come il cibo che mangiamo tutti i giorni non c'è niente. Quel cibo che produciamo noi agricoltori, e solo noi, per tutti! Il nostro settore rappresenta il 3-4% del PIL (una miseria secondo qualcuno), sul quale però si costruisce un altro 20% di economia reale, quella dell'alimentare, la quale a sua volta "nutre" un'altra buona fetta di PIL, quello finanziario, immateriale e spesso anche un po' fasullo. Per certi aspetti stiamo vivendo in un mondo alla rovescia, dove l'agricoltore che coltiva per un anno intero riceve molto meno di chi in un giorno trasporta o vende, e dove il compenso maggiore va a chi gioca sui prezzi e specula sul lavoro degli altri. Un mondo alla rovescia non solo nella ripartizione di ricchezza ma anche nella considerazione sociale, nella percezione della modernità e finanche della affidabilità di impresa. Uno Stato è moderno se retto dalla finanza e arretrato se agricolo; investire nei "debiti" è sembrato più redditizio e sicuro (almeno sino a ieri) che sostenere chi tira su un frutteto o un allevamento. Io credo che sia arrivato il momento di vedere e considerare le cose con una priorità diversa. Come si muovono i giovani in questo scenario? Nonostante le tante difficoltà in campagna crescono anche le giovani imprese che con l'innovazione e la creatività sono riuscite a battere la crisi. Su queste imprese la Coldiretti sta investendo e vuole da un lato valorizzare l'impegno e

il lavoro di quanti hanno scommesso sul settore agricolo ed hanno vinto, e dall'altro individuare nuovi percorsi di sviluppo che creino nuove opportunità. Anche se forse non opportunamente valorizzato, esiste uno spaccato interessante di un'agricoltura che punta sull'innovazione dei processi produttivi e sul legame col territorio per superare l'attuale fase di recessione e aprire una nuova stagione di crescita sostenibile. Imprese giovani che hanno dimostrato nei fatti di saper cogliere quella "domanda di campagna" che può rappresentare una reale occasione anche per chi vuole avviare una nuova attività imprenditoriale. Negli ultimi tempi sono state veramente molte le richieste di giovani interessati all'attività agricola, soprattutto quella espressione della multifunzionalità, come l'agriturismo, la didattica, la vendita diretta. E' per questa realtà che rappresenta il nostro futuro, che chiediamo alla politica e alle istituzioni strumenti e scelte coraggiose.

«La fileria agricola italiana a Bergamo» AZIENDE AGRICOLE ASSOCIATE A COLDIRETTI

3.500

AZIENDE IN VENDITA DIRETTA

250

PUNTI DI CAMPAGNA AMICA

72

MERCATI DI CAMPAGNA AMICA/FARMERS MARKET (circa 237 giornate annue)

6

AZIENDE AGRITURISTICHE

65

FATTORIE DIDATTICHE

40

PASTI A "km 0" SERVITI NELLE MENSE SCOLASTICHE NEL 2010

15.000

COOPCOLDIRETTI (Coop)

9

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L'ANNIVERSARIO

Frattini, due anni di presidio A 24 MESI DI DISTANZA 67 LAVORATORI ANCORA SENZA PROSPETTIVE

Cancelli presidiati esattamente da due anni alla Frattini di Seriate, dove dal 12 ottobre 2009, ogni giorno, arriva un drappello di lavoratori. Da principio senza prospettive erano in 90, oggi, sono rimasti in 67, in cassa integrazione fino al 31 dicembre prossimo. L'azienda metalmeccanica, che produceva macchine per la deformazione di contenitori cilindrici ed occupava 192 persone, travolta dalla crisi, il 4 giugno 2009 aveva presentato al Tribunale di Bergamo domanda di concordato preventivo (con richiesta di esercizio provvisorio fino

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al 31 agosto 2009). Durante i primi mesi dopo la crisi, una parte di lavoratori è stata riassunta da Frattini Tech, la società che ha acquistato il ramo d'azienda Metal Container ed ha assunto 37 ex dipendenti Frattini. "Il presidio - spiega Eugenio Borella, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL di Bergamo - rappresenta un luogo di ritrovo e di condivisione per quei 67 lavoratori che ancora sono in cassa integrazione e che non sanno quale sarà il loro futuro". Due anni ma non c'è nulla da festeggiare.


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ECONOMIA&BUSINESS

Petteni: «E’ finito il tempo delle relazioni industriali romanocentriche» IL SINDACALISTA

Il segretario della Cisl Lombardia insiste sulla territorialità e sulla necessità di salvare il manifatturiero perché «è vitale e va difeso di giorno e di notte. Non si può vivere di sole piste da sci» Su Jannone che esce da Confindustria: «E' meglio che dedichi più tempo a fare il parlamentare visto che lo paghiamo noi» ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

a lettera, rivolta ad Emma Marcegaglia, in cui Sergio Marchionne comunica l'uscita dell'azienda automobilistica (oltre che di Fiat Industrial) da Confindustria a partire dal primo gennaio 2012 continua ad animare il dibattito politico e giornalistico circa il futuro delle relazioni industriali. E non solo quelle della casa torinese. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti molti tentativi per riformare il sistema della contrattazione collettiva, uno su tutti la discussione sull'art.18 dello Statuto dei lavoratori. Su come evolveranno le relazioni industriali in Italia, ne abbiamo parlato con Gigi Petteni, segretario della Cisl Lombardia.

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L'uscita di Fiat da Confindustria che significato ha e in quale processo di cambiamento delle relazioni industriali si inserisce? "A quale organizzazione di rappresentanza aderire è una scelta che compete ad ogni 46


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aziendale. Un esempio non solo di come si possa distribuire meglio le risorse perché certe conquiste come tutele maggiori, mense e premi le abbiamo anticipate proprio attraverso la contrattazione in azienda. C'è spazio per una contrattazione mirata che tenga conto delle specificità del settore e del mercato di riferimento. Noi ragioniamo in questi termini. Eravamo sostenitori di una contrattazione articolata già negli anni Cinquanta e a maggior ragione lo siamo oggi. Non abbiamo mai pensato che ci potesse essere una contrattazione universale uguale e identica per tutti". Non esiste il rischio che il sistema delle relazioni industriali si disgreghi? "In materia di relazioni industriali, in ragione dei profondi mutamenti e innovazioni, siamo in una fase epocale. Tutti ormai convengono che il contratto nazionale deve restare una grande "cornice" normativa di garanzia dei diritti e della tenuta del salario e degli stipendi rispetto all'inflazione. Tocca al secondo livello, aziendale o in alternativa territoriale, portare più soldi nelle buste paga, superando la teoria di un salario a "prescindere" dai risultati aziendali. Il baricentro della contrattazione e delle relazioni sindacali si deve spostare nelle aziende e nei territori, laddove si produce ricchezza. Non possiamo più pensare a relazioni industriali romanocentriche. In questi anni siamo stati troppo a Roma". impresa ed imprenditore nella più completa autonomia. E' una decisione libera, individuale, ma non ritengo positiva la scelta di Marchionne. L'Italia ha dato tanto alla Fiat in termini di relazioni industriali e, più che uno strappo, mi sarei aspettato un atteggiamento di reciprocità. Tanto siamo stati disponibili quando si trattava di parlare di investimenti e occupazione quanto siamo irremovibili ora che, forzando la mano, si vogliono cambiare le regole del gioco sindacale. Le azioni non possono essere unilaterali e quest'idea di chiamarsi fuori dal sistema non mi piace". Ma, come ha scritto Marchionne a Marcegaglia, la Fiat deve fare i conti con scenari internazionali. "Scenari internazionali è un'immagine usata ed abusata. Sicuramente sono importanti e non vanno sottovalutati ma non devono diventare un alibi e non possono essere utilizzati per giu48

stificare qualsiasi scelta. Non possiamo prescindere dagli scenari internazionali ma, allo stesso tempo, a quelli non possiamo consegnare tutto. La competitività e la produttività sono i presupposti per una crescita occupazionale e salariale e i contratti aziendali, di cui noi siamo sempre stati fermi sostenitori, possono porsi questi obiettivi di crescita e adattarvisi secondo logiche certe e condivise. Il nostro modello è questo, non la giungla contrattuale dove chi é forte diventa sempre più forte e chi é debole soccombe". Cosa succederà a tutte quelle che aziende che trattano con la Fiat? Cosa significherà per la Brembo con regole contrattuali diverse (dalle ferie agli orari di lavoro) rifornire la Fiat? "Ci sono aziende che non sono iscritte a Confindustria, applicano il contratto nazionale e con loro abbiamo stipulato una contrattazione

Anche l'ad delle Cartiere Pigna, l'On. Jannone, ha annunciato che la sua azienda lascerà l'associazione degli industriali. Il "caso Pigna" è parte di un trend oppure è semplicemente l'apporto di un parlamentare del Pdl agli sforzi del governo? "L'annuncio di Jannone non ha la stessa valenza e non ha lo stesso peso di Marchionne ed io, sinceramente, non gli do troppa importanza. Fatto il giorno dopo non mi è parso all'altezza. E' meglio che Jannone dedichi più tempo a fare il politico viste le sue presenze in parlamento. Dato che lo paghiamo noi". Lei crede che ci sia lo zampino del premier dietro l'addio di Jannone? "Non lo so e non mi interessa. Ho una alta considerazione di Jannone solo allo stadio, come tifoso dell'Atalanta. Per il resto lo vedo poco".


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Ci sarà un effetto a cascata? "Più che cercare effetti speciali sarebbe meglio chiedersi come possono evolvere al meglio le relazioni industriali. Bisogna capire che non abbiamo bisogno di meno relazioni ma di modelli che diventino generativi e non sterili. È stato aperto un nuovo capitolo perché è ormai evidente a tutti che le regole scritte, senza tener conto delle esigenze concrete che emergono nei singoli luoghi di lavoro, hanno esaurito la loro funzione. L'azienda è l'unico luogo dove i soggetti si assumono le proprie responsabilità e non diventano portatori di ordini altrui". Che ruolo deve giocare la politica? "Penso alla manifestazione di qualche settimana fa delle lavoratrici e dei lavoratori di Jabil, Maflow, Mangiarotti, Agile-Eutelia e Thales davanti alla sede della Regione. Hanno organizzato un presidio insieme ai sindacati per chiedere al Consiglio regionale di interessarsi maggiormente al problema del lavoro. I consiglieri hanno preso così a cuore le ragioni dei lavoratori che l'aula ha bocciato la riduzione delle spese per le auto blu e ha aumentato di ben 1 milione e 182mila euro il budget di spesa per quest'anno, che passa da 70 a 71.232 milioni di euro. Invece di dare risposte ai lavoratori le danno a se stessi e questa è una mancanza di responsabilità. Ma questi soggetti hanno un nome e un cognome". Cosa pensa dell'articolo 8 della manovra che semplificherebbe i criteri di licenziamento? "Nessuno l'ha chiesto e messo lì è stonato. Io

dormo sonni tranquilli dal momento che è stato stabilito che deroghe possono essere fatte solo con accordi delle organizzazioni più rappresentative. Per quanto riguarda la mia organizzazione noi non faremo concessioni sul tema dei licenziamenti perché riteniamo che questo tema non vada delegato. Per noi quella norma è come se non fosse mai stata scritta".

cia di Bergamo quei numeri non sono sufficienti per capire l'emergenza. Il 27% sarebbe già critico se ci fossero tanti giovani ma l'Italia è un paese che continua ad invecchiare e il dato, così, è drammatico. E poi come facciamo a far rientrare le donne al lavoro, ad esempio, per problemi di maternità? E' di questo che bisogna parlare".

Come giudica la proposta di alzare la soglia di applicazione dello Statuto dei lavoratori dai 15 ai 30 dipendenti? "In Lombardia ci sono migliaia di licenziamenti, finisce la cassa integrazione e i lavoratori sono messi in mobilità. Il problema non può essere come ne licenziamo di nuovi ma come costruire un percorso per accompagnare i lavoratori da un posto di lavoro ad un altro. Oggi serve un sistema più risarcitorio che integrativo e costruire un sistema efficace di mobilità con maggiori tutele".

A Bergamo la situazione continua a non essere positiva e l'autunno potrebbe confermarsi molto complicato sul fronte occupazionale. Se non ce la fa Bergamo, chi ce la può fare? "Il sistema bergamasco rientra in quella fascia pedemontana che mantiene una forte caratterizzazione manifatturiera in cui i processi di internazionalizzazione produttiva stanno diventando, faticosamente, pratica comune. Va fatto crescere, con innovazione e idee nuove. Il manifatturiero non è importante, è fondamentale e va difeso di giorno e di notte. È il nostro settore produttivo e va assolutamente salvaguardato. Basta un dato: la Lombardia, insieme alla Germania, è l'unica zona in Europa che si fonda sul manifatturiero. Se lo perdiamo è la fine. Non si può vivere di sole piste da sci".

La flessibilità, in entrata e in uscita, grazie alla possibilità di licenziare anche per motivi organizzativi in cambio di un indennizzo economico al lavoratore è un'ipotesi da scartare? "Parliamo di formule che vengono utilizzate quotidianamente. Credo che le priorità siano altre. L'emergenza è l'occupazione giovanile: i giovani li teniamo flessibili e precari tutta la vita? Costruiamo un percorso condiviso che dopo un periodo di flessibilità vada verso un progressivo, ma certo, assestamento. Quando leggiamo dalle statistiche che i giovani disoccupati sono il 27% in Italia e l'11.9% in provin-

Tesseramento 2010 CISL Lombardia

So Lc Va

Bg

Co

Pv

Lo Cr

121.591

Brescia

92.936

Brianza

56.334

Como

69.601

Cremona

39.632

Lecco

46.876

Legnano - Magenta

29.987

Lodi

17.679

Mantova

Bs

Mi

Bergamo

Mn

30.899

Milano

149.585

Pavia

31.646

Sondrio

28.904

Valle Camonica - Sebino

17.819

Varese

60.846

TOTALE

794.335

Bergamo come può uscire dalla crisi? "Come bergamasco che sta a Milano, pur nei processi farraginosi che stiamo vivendo attorno all'Expo 2015, spero che Bergamo possa giocarsi un ruolo da protagonista nella rassegna mondiale. Città Alta offre molte vedute, basta solo non guardare in un'unica direzione".

Iscritti CISL in Lombardia 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

716.746 729.434 739.148 743.733 754.006 756.999 766.568 777.508 788.321 792.824 794.335

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ECONOMIA&BUSINESS

ABB di Dalmine: bocciato SECONDO LIVELLO

Clamoroso a Dalmine. Nonostante un aumento medio di 1.500 euro e diverse garanzie normative, i lavoratori dell'ABB hanno bocciato a maggioranza ABB di Via Baioni: L'Abb Sace di Bergamo, quartier generale della divisione di bassa tensione Low voltage products, con gli stabilimenti e le altre sedi sparse sul territorio nazionale rappresenta il 30% dei ricavi di Abb Italia e il cui fatturato nel 2010 è aumentato del 26%

Si 125 - No 11 iove sul bagnato alla ABB di Dalmine. In pochi giorni una doppia bocciatura: prima la sfiducia delle assemblee nei confronti dell'attuale RSU e poi della piattaforma incentivante. Nonostante, a detta dei sindacati, si tratti di un normalissimo premio di risultato, strutturato come tanti altri in aziende simili, i lavoratori hanno respinto in maniera abbastanza netta la bozza predisposta dal coordinamento nazionale

P 50

del gruppo. A riprova di questo, nel sito gemello di Bergamo, in via Baioni, il 90% circa del personale ha approvato il premio, strutturato in maniera perfettamente identica. Il discorso potrebbe essersi complicato dopo la recente espulsione di 28 precari con il contratto di somministrazione, anche se la causa più probabile dello strappo sta nell'empasse della RSU che durante l'ultimo anno ha indetto soltanto un'ora e mezza di assemblea, para-

lizzata dai veti interni. Nel sito di Dalmine, hanno detto Sì alla piattaforma 92 addetti, contro i 110 voti contrari. A Bergamo, i Sì risultano 125 e i no undici. Fim Fiom Uilm e il coordinamento sindacale ABB avevano approvato a maggioranza le richieste e il percorso per il suo rinnovo lo scorso 14 settembre, con due voti contrari arrivati proprio dai rappresentanti di Dalmine. La situazione aziendale e il contesto del mercato internazionale di riferi-


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il premio aziendale la nuova piattaforma integrativa di gruppo, approvata dal coordinamento sindacale nazionale. Nel sito di via Baioni 90% di voti favorevoli ABB di Dalmine: La divisione di media tensione Power products di Dalmine rappresenta il 24% dei ricavi complessivi di Abb Italia (con un fatturato cresciuto nel 2010 del 10%)

Si 92 - No 110 mento, malgrado la forte crisi attraversata, secondo fonti sindacali mostrano un gruppo in sviluppo sotto diversi profili, con risultati in crescita anche rispetto ai livelli record del 2008. Sempre prendendo come parametro il 2008, il polo di Dalmine aveva contrattato un premio medio superiore ai 4.000 euro; la bozza respinta chiedeva un aumento medio di 1.500 euro. A leggere il documento, si nota come il testo sia di tenore abbastan-

za vago, anche perchè frutto di un compromesso a livello nazionale, tra la dozzina di fabbriche ABB attive in Italia, oltre alle due di Bergamo. Dal punto di vista normativo, i rappresentanti dei lavoratori chiedevano il rafforzamento delle intese precedenti sulla maturazione del credito lavorativo, con la conferma della verifica dopo 12 mesi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo indeterminato; questo percorso viene chie-

sto per tutti gli atipici presenti in azienda (contratti a termine e somministrati). Inoltre dovrĂ essere introdotto, come criterio ai fini delle stabilizzazioni, non solo la previsione relativa alla durata del contratto, ma anche il livello medio di produzione in un tempo certo e definito affinchĂŠ si possa, sulla base di quest'ultimo criterio, definire gli organici necessari al netto dei picchi produttivi. Il contratto di gruppo sarĂ in scadenza a dicembre 2011. 51


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ECONOMIA&BUSINESS

Premio Innovazione tra medicale e verde "MADE IN BERGAMO"

Tre le imprese vincitrici dei premi per innovazioni tecnologiche brevettate, consegnati dalla Camera di Commercio nell'ambito di BergamoScienza: Milestone Srl di Sorisole; Agrimec Snc di Spelgatti & C. di Casazza ed Adienne Srl di Bergamo. A loro un premio da 15mila euro ciascuna

PHOTO: GIORGIO CHIESA

io-prodotti, processazione di analisi mediche, recupero energetico in agricoltura. Il tradizionale riconoscimento della Camera di commercio alle imprese vincitrici del concorso per innovazioni tecnologiche brevettate di prodotto o di processo quest'anno è andato Adienne srl di Bergamo, alla Milestone srl di Sorisole e alla Agrimec snc di Spelgatti & C di Casazza: le prime due sono realtà attive nel campo medicale, mentre la Agrimec sviluppa tecnologie per le serre agricole. A ciascuna delle tre imprese vincitrici è andato un premio di 15.000 euro.

B

La Adienne ha depositato il brevetto di un "anticorpo con componente C5 attivato del sistema del complemento": tradotta in un linguaggio comune, l'invenzione consiste in particolari anticorpi derivati da un processo di produzione che permette di ottenere bio-prodotti 52

interamente umani, anziché animali o ibridi. Queste molecole vengono efficacemente impiegate nella prevenzione e nel trattamento di gravi forme infiammatorie, provocate dall'interazione tra

Adienne

agenti patogeni (virus e batteri) e il sistema immunitario umano. L'anticorpo anti-C5 inibisce localmente le componenti "impazzite" del nostro sistema immunitario e permette che l'infiamma-


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zione si spenga senza provocare danni ulteriori. Il campo d'applicazione medico di questa scoperta interessa patologie molto gravi, note come "malattie orfane" perché prive di un adeguato trattamento per quanto riguarda i grandi cartelli farmaceutici internazionali.

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Sempre in campo medico (medicale, per l'esattezza) la Milestone di Sorisole si è aggiudicata il riconoscimento grazie a un sistema per la processazione, completamente automatizzata, di campioni di tessuto

organico: in parole povere, l'analisi di biopsie ottenute in seguito ad intervento chirurgico, per prepararle a successive diagnosi patologiche e anatomiche. L'invenzione permette la riduzione del tempo necessario per la pre-

Milestone

«ADIENNE PHARMA&BIOTECH» Nel campo medicale si sviluppa l'attività di Adienne Pharma & Biotech, sede in via Broseta a Bergamo, fondata nell'ottobre 2004 dal "ceo" Antonio Francesco Di Naro. Si tratta di un'azienda dedicata al trattamento delle malattie rare e severe, con particolare attenzione al campo dell'onco-ematologia e dei trapianti, sia di organi solidi che di midollo osseo. La società collabora con centri di ricerca universitari ed ospedalieri in tutto il mondo; il core business è rappresentato dallo sviluppo di nuove specialità medicinali di esclusiva proprietà aziendale, coprendo tutte le fasi, dalla ricerca di base all'immissione in commercio, inclusa la produzione.

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parazione di tessuti organici per scopi diagnostici: è possibile, infatti, ottenere una diagnosi accurata in giornata, riducendo così lo stress dell'attesa nel paziente e permettendo di iniziare tempestivamente la

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Agrimec

«MILESTONE SRL» Milestone srl è leader a livello mondiale per le soluzioni tecnologiche nel campo della diagnostica di laboratorio, ma è famosa anche per l'estremizzazione del concetto di responsabilità sociale, che trova a Sorisole una delle sue applicazioni più evidenti. Il fondatore e presidente Franco Visinoni si fregia del titolo di Chief Dreamer, capo dei sogni, sia per la sua realtà imprenditoriale originale e creativa, sia per le inedite soluzioni tecnologiche nel campo della diagnostica. L'azienda, nata nel 1988, si è subito affermata quale leader mondiale nella realizzazione di sofisticate apparecchiature basate sulle microonde, oggi utilizzate dai migliori laboratori di università e strutture ospedaliere del mondo. Con oltre 22 milioni di euro di fatturato, una settantina di collaboratori di cui il 20% si occupa di Ricerca e sviluppo, Milestone vanta sedi in USA, Giappone e Corea. Visinoni è riuscito a realizzare numerosissimi brevetti: tra le strumentazioni più interessanti si annovera un processore a microonde utilizzato oggi in centinaia di laboratori istologici in tutto il mondo in grado di ridurre sensibilmente i tempi di attesa dei riscontri clinici. Nella sede di Sorisole, tanto per fare un esempio, non esiste un ufficio personale e non si timbra il cartellino; alle 10.30 l'azienda si ferma per una pausa caffé e per una comunicazione orizzontale.

terapia. Questo sistema è il risultato di 15 anni di esperienza nell'applicazione delle microonde in istologia con una base operativa di oltre 1.300 unità installate nel mondo. Lasciamo per ultima l'invenzione targata Agrimec, ma soltanto perchè non si tratta di una novità assoluta. La serra solare a recupero di energia riguarda la realizzazione di un impianto meccanico capace di estrarre l'energia termica in eccesso, dovuta all'effetto 54

serra, disponibile all'interno di serre durante la fase diurna, attraverso il prelievo di calore dell'aria e il suo trasferimento e accumulo momentaneo nel sottosuolo della serra stessa, con il fine di riprelevarlo in un secondo tempo. L'estrazione del calore può avvenire anche con l'aiuto di una pompa di calore. Lo scambiatore di calore è la batteria di tubi dislocati lungo le pareti

«AGRIMEC» Agrimec, è stata fondata nel 1979. Ha maturato da subito significative esperienze nel campo della produzione e installazione di impianti serricoli sia a livello nazionale sia all'estero ed è oggi amministrata dalla famiglia Spelgatti. La proprietà (8.000 mq) è situata nella zona industriale di Casazza; prove e collaudi vengono preventivamente effettuati in sede allo scopo di approvare la funzionalità delle nuove soluzioni. In vent'anni e passa di attività, la società ha innovato le tecnologie di produzione affiancandole alle capacità professionali in continuo miglioramento delle proprie maestranze.

della serra. Questa batteria offre un piano di appoggio con adeguata inclinazione idonea per un eventuale impianto fotovoltaico la cui originalità sta appunto nell'essere installato all'interno della serra invece che sul suo tetto, dove ostacola la fotosintesi. Alla cerimonia che si è tenuta nell'ambito della manifestazione "BergamoScienza" sono intervenuti il presidente della Camera di commercio, Giovanni Paolo Malvestiti, e il presidente della "Piccola" di Confindustria Bergamo, Gianluigi Viscardi. L'iniziativa rientra nell'impegno che la Camera di Commercio di Bergamo si è assunta per diffondere la cultura dell'innovazione tecnologica tra le imprese, loro cooperative e consorzi con sede operativa nella provincia.


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IL PERSONAGGIO

«Stay hungry, stay foolish» IN QUESTE PAROLE CHE IN ITALIANO SUONANO COSÌ "SIATE AFFAMATI, SIATE FOLLI", È RACCHIUSO IL TESTAMENTO DI STEVE JOBS. LA SUA FISSAZIONE: FARE STRUMENTI SEMPLICI, IN GRADO DI POTER ESSERE USATI DA TUTTI

Di solito la grandezza degli uomini è inversamente proporzionale alla semplicità del loro vivere, relazionarsi e morire. Lo ha dimostrato Steve Jobs. Questa straordinaria mente creativa è entrata nelle nostre case, tramite il piccolo schermo, in tutta la sua semplicità. Nel presentare dei prodotti tecnologici che hanno rivoluzionato la nostra quotidianità, usava dolcevita nera, un palco privo di ornamenti ed un maxischermo. Tutto qua. Ma

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dove parte questa straordinaria cavalcata di Steve Jobs che si è conclusa il mese scorso? A Wall Street, il santuario della finanza mondiale? No, nel suo garage. Parte dal suo garage e ci fermiamo qui. Vogliamo ricordarlo con le sue parole, un auspicio per tutti quei giovani in cerca di se stessi: "l'unico modo di fare un grande lavoro è amare quello che fate. Se non l'avete ancora trovato, continuate a cercare, e non accontentatevi".


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ECONOMIA&BUSINESS

Allo Start Cup Bergamo alza il calice WineAmore

L'IDEA DIVENTA IMPRESA

Con un'applicazione per iPad e tablet che consente ai ristoranti di proporre una carta dei vini completamente digitale «WineAmore» vince la seconda edizione del premio per ricerca e innovazione. Al secondo posto «Life Dispenser», al terzo «Bonsai minibiomassa». Avranno successo anche in futuro? Lo dirà il mercato ome si riconosce un genio? Dalla sua intelligenza, dal suo acume o basta essere un matto e un disadattato? La risposta è una sola: Steve Jobs. Da molti paragonato a Leonardo Da Vinci

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è stata una persona che ha rotto gli schemi, che ha coniugato tecnologia e bellezza. Chi meglio di lui e del suo "Think different" poteva aprire la seconda edizione del progetto Start Cup Bergamo, la gara fra idee innovative di

impresa che si è svolta nell'ambito di BergamoScienza, per iniziativa del CYFE, Center for Young & Family Enterprise, dell'Università di Bergamo, insieme a Bergamo Formazione, azienda speciale della


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«BONSAI MINIBIOMASSA»

E' il primo sistema di micro-cogenerazione a biomassa legnosa basata su una caldaia e su un dispositivo Scroll ORC per la co-generazione di energia elettrica e termica. (icenova.eu)

Camera di Commercio, e al Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, in collaborazione con UBI - Banca Popolare di Bergamo e Grafinvest Ecotipografia. A ricordalo nel discorso di apertura è il direttore del CYFE, Lucio Cassia, che ha sottolineato come "la creatività debba caratterizzare sempre più ogni vera idea imprenditoriale" e ha ricordato come l'obiettivo del premio sia quello di promuovere e sostenere la ricerca e l'innovazione finalizzate allo sviluppo economico del territorio favorendo la nascita di nuove imprese innovative. "WineAmore", "Life Dispenser" e "Bonsai Biomassa" sono, nell'ordine, le imprese premiate venerdì 7 ottobre al termine della presentazione pubblica dei progetti, nella sala conferenze Sant'Agostino dell'Università. "WineAmore" ha sviluppato un'applicazione per iPad e tablet che permette ai ristoranti di sostituire la loro carta dei vini con una lista dei vini digitale, interattiva, ricca di contenuti e multilingue. Viaggio e soggiorno premio di una settimana nella Silicon Valley per il vincitore Carlo Faranda, che verrà supportato da un'azienda californiana specializzata nell'incubazione d'impresa. "Life Dispenser", secondo classificato, è un rivoluzionario dispenser automatico "ricorda-pillole" pensato per la popolazione più anziana costretta, per curarsi, a ingerire molte compresse di medicinali nel corso della giornata. Il sistema è dotato di telesoccorso per allertare la famiglia in caso di difficoltà. Agli aspiranti imprenditori capitanati da Alessandro Borgogno un anno di quota associativa a Confindustria Bergamo e giornate di formazione per un valore complessivo di 4.000 euro proposte dalla Servizi Confindustria Bergamo. Al terzo posto "Bonsai minibiomassa"sistema di recupero della biomassa legnosa per la produzione di energia elettrica destinata a comuni, case di cura, centri sportivi, wellness e hotel, nato in seno ad Icenova Engineering srl, azienda collegata all'Università di Bergamo. Al gruppo composto da Daniele Rossetti, Marco Marengo, Giordano Suardi un bonus servizi del valore di 500 euro da parte di Bergamo Formazione. Secondo la tecnica dell'elevator pitch tutti gli aspiranti imprenditori hanno presentato i loro progetti in tre minuti e sono stati valutati in base all'originalità, al livello di innovazione, all'interesse di possibili investitori, alla chiarezza e completezza del progetto esposto. Sempre a "Bonsai minibiomassa" è andato anche uno stok di forniture della Grafinvest Ectipografia, premio della giuria popolare compo-

«DIETADOMICILIOBERGAMO»

Dietadomicilio propone la consegna a casa di pasti perfettamente bilanciati e permettere al fisico di bruciare naturalmente i grassi senza sforzo. (www.dietadomiciliobergamo.it)

«EASY POINT»

E' un progetto industriale che sostituisce il tradizionale sistema dei ponteggi con moduli che non deve essere montati ma sollevati. (esasypontgroup.com)

«HELP MUM»

Help mum point propone servizi globali per la donna-mamma per allattamenti, cambi e si articola in una serie di azioni che mirano ad agevolare le donnemamme nella vita quotidiana

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«LASAROO»

«WINEAMORE»

E' un'applicazione mobile gratuita che consente di fornire informazioni aggiornate sugli eventi organizzati da strutture quali musei, teatri, centri culturali, centri sportivi, pro-loco, discoteche, pub, ecc. (lasaroo.com)

Con questa applicazione i ristoranti portano al tavolo un iPad e offrono ai clienti una nuova vendita e di gestione efficace della cantina. (wineamore.com)

«LIFE DISPENSER»

E' un dispenser automatico per non dimenticare la pillola, o meglio le tante compresse da assumere nel corso della giornata. (lifedispenser.it)

«TESLAGRID»

Opera nel settore delle reti intelligenti (Smart Grid), in particolare nel settore della mobilità con veicoli elettrici, rendendo possibili attività come scambio di energia fra utenti e compravendita

«TURTLE FIT»

Mira a sviluppare un'applicazione del controllo elettronico di motori elettrici per il fitness e modellare il carico di lavoro a piacimento nel tempo e nella corsa del macchinario

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sta dai partecipanti al convegno che, come in una sorta di televoto, ha espresso il giudizio sui progetti in gara tramite un telecomando. "E' da queste iniziative - ha ricordato Andrea Moltrasio, imprenditore e presidente di BergamoScienza - che si può cogliere ciò che lega e dovrebbe legare sempre di più la scienza al mondo delle imprese". Sull'importanza di dare un corso e un futuro a progetti presentati ha posto l'accento Giovanni Fucili di Bergamo Formazione. "Il nostro territorio ha aggiunto Gianmarco Gabrieli, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo - ha bisogno di una nuova imprenditorialità che deve partire dai giovani. In questi anni abbiamo lavorato perché la cultura imprenditoriale venisse diffusa. Questo è anche il motivo per cui abbiamo sostenuto questa iniziativa". L'innovazione è il carattere essenziale e determinate perché un tessuto economico come quello bergamasco non muoia e "anche le banche - ha ammesso Luca Gotti, di Ubi banca Popolare di Bergamo adesso lo capiscono". Concetto ribadito da Gianluigi Viscardi, presidente della Piccola Industria di Confindustria Bergamo quando ricorda che sono queste iniziate il termometro della vitalità della nostra provincia. "E' un lavoro durato diversi mesi - ha spiegato Tommaso Minola, coordinatore area Young Enterprise CYFE -. Partendo, ad aprile, da 23 idee imprenditoriali abbiamo selezionato 9 business plan. Aiutando gli aspiranti imprenditori a mettere a fuoco il progetto, abbiamo imparato a nostra volta tantissimo su come si sviluppa l'imprenditorialità delle persone e su come si valorizzano creatività, talenti ed idee. Quasi tutte le università lombarde partecipano al progetto Start Cup ma solo Bergamo ha pensato di realizzare un evento locale". Hanno preso parte alla premiazione anche Emil Abirascid, blogger e fondatore di startupbusiness.it, portale attivo nella promozione nazionale e internazionale di start-up innovative e Cosimo Spera, amministratore delegato di GigWithMe di San Francisco, imprenditore e accademico, che ha ricordato come l'insuccesso, a volte, sia la chiave di volta per aggiustare il tiro con tentativi successivi. "E' fondamentale immaginare progetti dai costi contenuti .La cosa più importante - ha detto Spera - è capire nel più breve arco di tempo possibile se l'idea non va così da minimizzare le perdite".


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IL TRAGUARDO

30.000.000 RYANAIR RAGGIUNGE 30 MILIONI DI PASSEGGERI SU BERGAMO

Ryanair ha raggiunto, sull'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio il 30milionesimo passeggero da quando ha iniziato le operazioni sullo scalo nel 2002. Il fortunato passeggero si chiama Antonio Stella ed è stato accolto dall'amministratore delegato della compagnia, Michael O'Leary, che l'ha premiato con una vacanza di 4 giorni. Dal 2002 Ryanair è arrivata ad avere oltre 70 rotte e a connettere l'aeroporto lombardo con 21 paesi europei. Per il 2011 la compagnia low cost prevede di trasportare oltre 6 milioni di passeggeri da/per Bergamo (Orio al Serio), sostenendo oltre 6.000 posti di lavoro pres-

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so lo scalo e nella regione. Cosa si nasconde dietro a tutti questi numeri? Primo: un piano industriale liberale e lungimirante; secondo: una buona dose di investimenti; terzo: tanti servizi al passeggero (compreso Orio center e NH Hotel di fronte all'aeroporto) e, quarto: un business centrato sulle low cost (Ryannair, Wizzair,...). BGY (codice dell'Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio) è un esempio chiaro di cosa si può fare quando si abbandona il business model del passato, si punta sul nuovo, si democratizzano i costi, si offre servizio e si promuove tutto questo online. Il resto l'ha fatto il passaparola.


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ECONOMIA&BUSINESS

Abbandonati in aereoporto? il vettore può essere condannato al risarcimento LEGGERE LA LEGGE - Rubrica a cura dell’avvocato Marco Amorese o scorso 13 ottobre, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con la sentenza C83/10, è tornata sul tema della cancellazione del volo e del risarcimento supplementare accordato ai passeggeri. Come noto, la materia dei disservizi nel trasporto aereo di passeggeri è disciplinata dal regolamento 261/2004/CE, il quale prevede una compensazione pecuniaria forfettizzata in base alla distanza della rotta aerea in caso di negato imbarco e cancellazione del volo, nonché un'adeguata assistenza durante l'attesa, in caso di ritardo. Proprio sulla nozione di "cancellazione del volo" si è incentrata una delle due questioni pregiudiziali portate all'attenzione della Corte. Partendo dalla definizione offerta dal citato regolamento CE, che ne parla in termini di mancata effettuazione di un volo originariamente previsto, la Corte ha chiarito che la fattispecie in cui il volo, pur essendo partito, non giunga al luogo di destinazione ma faccia rientro forzato all'aeroporto di origine per cause tecniche, possa ben rientrare nella nozione di "cancellazione del volo". Come precisa il Giudice europeo, affinché un volo possa essere considerato effettuato, non è sufficiente che l'aereo sia partito conformemente all'itinerario previsto, ma è necessario anche che esso raggiunga la sua destinazione come prevista dal medesimo itinerario. Inoltre, né l'adozione da parte del vettore della decisione esplicita di cancellazione, né il motivo per cui lo stesso non abbia potuto raggiungere la sua destinazione finale, incidono sulla nozione di "cancellazione del volo". Tale intervento che ha inteso rigettare l'argomentazione del vettore che voleva che fosse dichiarata l'inapplicabilità del regolamento per il caso in cui l'ae-

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reo, per motivi tecnici, avesse dovuto fare rientro in aereoproto, va ad ampliare le possibilità per i passeggeri di vedersi riconoscere la compensazione pecuniaria prevista dal regolamento comunitario, dissolvendo una volta per tutte l'incertezza

relativa all'applicazione della disciplina per il "volo cancellato" anche al "volo decollato dall'aeroporto di partenza". Anche riguardo alla seconda questione pregiudiziale, l'interpretazione della Corte segna un passo avanti nella tutela dei diritti dei passeggeri. Oggetto della questione sono le implicazioni dell'uso del termine "risarcimento supplementare" di cui all'art. 12 del regolamento comunitario, che lascia impregiudicati i diritti del passeggero ad un risarcimento ulteriore rispetto a quello accordato dal regolamento. Più precisamente, il quesito sollevato dal giudice nazionale era se il vettore aereo dovesse essere condannato a risarcire qualunque tipo di danno, incluso quello di natura morale, oppure se tale risarcimento

dovesse limitarsi alle spese sostenute dai passeggeri in seguito all'inadempimento dell'obbligo di sostegno e assistenza da parte del vettore. Sul punto, la Corte non ha avuto alcun dubbio nell'affermare che l'art. 12 di cui sopra non fissa alcuna limitazione rispetto al tipo di danno per il quale un passeggero può intentare un'azione, e che il giudice nazionale possa condannare il vettore aereo al risarcimento del danno occasionato anche sulla base di un fondamento giuridico diverso dal regolamento CE e, in particolare, ove ricorrano le condizioni previste dalla convenzione di Montreal o dal diritto nazionale. Già in una precedente sentenza, cd. sentenza Walz, la Corte aveva sostenuto che il "danno" contemplato dalla Convenzione di Montreal potesse includere tanto i danni di natura materiale quanto quelli di natura morale. Sebbene la Corte abbia pertanto riaffermato il diritto del passeggero a vedersi risarcito sia il danno materiale sia il danno morale, rimane la difficoltà di dimostrare compiutamente il quantum del risarcimento. I recenti sviluppi in tema di danno esistenziale e in tema di vacanza rovinata non aiutano a ricostruire coerentemente l'ammontare del risarcimento; tuttavia, quest'ultimo potrà, in assenza di prova, essere liquidato equitativamente dal giudice con una decisione che deve garantire un adeguato rimborso.


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ECONOMIA&BUSINESS

Distretto industriale o Rete d'imprese: quali prospettive Tipico del nostro territorio, il distretto industriale si presenta ancora vincente, ma l'evoluzione verso un modello di reti d'impresa rappresenta sicuramente un'opportunità da cogliere PILLOLE DI FINANZA - Rubrica a cura del Dott. claudio Rossi A guardar bene quanto affermava lo scrittore latino Quinto Settimio Fiorente Tertulliano, l'effetto sull'economia dei distretti e, in parte, quello delle reti potrebbe, a prima vista, addirittura apparire dannoso. Egli, infatti, ci ha tramandato una massima che, successivamente, ha assunto anche la veste di proverbio: "Figulus figulo, faber fabro invidet" (Il vasaio invidia il vasaio, il fabbro il fabbro - Ad nationes, 1,19). Premesso che la descrizione ufficiale e canonica del distretto industriale che ci segnala il CNEL è quella di un "Sistema locale caratterizzato dalla presenza di un'attività produttiva principale svolta da un insieme di piccole imprese indipendenti, che però sono altamente specializzate in fasi diverse di uno stesso processo produttivo" e che quella della rete d'impresa è "il contratto mediante il quale più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell'oggetto della propria impresa", è indispensabile fare preventivamente alcune riflessioni su alcuni aspetti tipici di questi modelli, che, almeno nel primo caso, hanno rappresentato il vantaggio competitivo del sistema produttivo orobico oltre che italiano dal dopoguerra ad oggi. Cominciando dal distretto però, alcuni recenti indagini condotte dal Servizio Studi e Ricerche di una primaria banca nazionale, hanno evidenziato che: 66

- il differenziale di prestazione tra le imprese che appartengono al distretto e quelle che ne sono

al di fuori si sta progressivamente annullando, con una veloce tendenza ad una sua inversione; - sta gradualmente crescendo la dimensione media delle imprese nei distretti e conseguentemente la concentrazione del settore; - il modello presenta sempre più una specializzazione eccessiva con una troppo elevata dipendenza dalle lavorazioni conto terzi; - stanno aumentando i differenziali di prestazione tra le imprese di un medesimo distretto e quel-

le tra distretti diversi, operanti in uno stesso settore. Facile, a questo punto, intuire che le differenze di posizionamento strategico e di fondamentali delle singole imprese e dei diversi distretti possa rappresentare la forza centripeta di questo particolare modello produttivo. Non basta più, quindi, la sola presenza di un ambiente favorevole allo svolgimento sinergico e coordinato delle attività di un distretto per permettere alle PMI di fronteggiare un contesto di mercato in così rapida evoluzione sia geografica sia organizzativa ma, le aziende, se vogliono tornare a svilupparsi, debbono evolversi verso nuove forme di aggregazione quale quelle rappresentate dalle reti d'impresa. Quest'ultime superano quella logica di prossimità geografica per enfatizzare e valorizzare le sinergie di conoscenza e di competenza a più ampio raggio geografico, soprattutto esaltando l'efficienza di quelle parti della catena del valore rappresentate dalla R&S, dalle vendite, e dell'approccio commerciale verso nuovi mercati. In sostanza le imprese possono, in questo modo, parzialmente alleggerire la filiera produttiva, esternalizzandola, mantenendo invece all'interno le attività "core". La crescita di competenze di tutti gli attori della rete - che, affinché funzioni, si rammenta dovrà avere un'importanza strategica per tutti i partecipanti sarà, quindi, garantita proprio da uno dei pilastri fondanti il contratto stesso di rete ovvero quello "strumento con il quale le imprese si impegnano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato".


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Moltrasio in corsa per Confindustria? «No, grazie» L'IMPRENDITORE

In Via dell'Astronomia si è aperto il dopo Marcegaglia. Si apprestano a «sfidarsi» due bergamaschi: Bombassei della Brembo e Giorgio Squinzi della Mapei, ma è circolato anche il nome di Andrea Moltrasio, past president di Confindustra Bergamo, che dice: «Io alla provenienza geografica preferisco l'intelligenza» ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

lberto Bombassei, Gianfelice Rocca e Giorgio Squinzi. Nel maggio del 2012 sarà nominato il successore di Marcegaglia alla guida di Confindustria e fra i candidati più accreditati ci sono due bergamaschi doc: Bombassei - patron dei freni Brembo; Squinzi - amministratore unico della Mapei e uno d'adozione: Gianfelice Rocca - presidente del Gruppo Techint e dell'Istituto Clinico Humanitas, nonché attuale vice presidente di Confindustria. A dire il vero la candidatura del nipote di Agostino Rocca, ingegnere patron della Techint e geniale "inventore" della siderurgia pubblica italiana, nonché figlio di Roberto e Andreina Bassetti (dell'omonima teleria), è già caduta. Rimangono Bombassei e Squinzi. Pochi sanno però che come è stato per il 2008, anche per questa tornata è circolato il nome di un altro bergamasco, l'ingegner Andrea Moltrasio, presidente degli industriali della provincia di Bergamo dal 2001 al 2005, nello stesso anno divenuto membro del comitato di presidenza di Confindustria con

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delega per l'Europa e nel 2008 vice presidente. Vero o falso, lo abbiamo chiesto direttamente a lui che ha rotto il suo proverbiale silenzio. C'è (o c'era) anche lei tra i papabili per la Presidenza di Confindustria? "Lo scorso anno, lasciando la vicepresidenza nazionale, ho rinunciato di fatto a questo tipo di percorso. Ho svolto con serietà il mio "servizio civile" per Confindustria lavorando in Europa per due diversi presidenti, prima Montezemolo e poi Marcegaglia, con la più alta professionalità. Come per il 2008 anche in questo caso è stato fatto il mio nome. Ho ringraziato ed ho gentilmente declinato. A me non interessano le poltrone". Circolano i nomi di Bombassei e Squinzi. Secondo lei questa è la volta buona per vedere un bergamasco alla guida degli industriali? "Entrambi hanno grandi qualità e una viva intelligenza imprenditoriale. Non credo che il

fatto di essere bergamaschi sia sufficiente. Indubbiamente, però, fa molto piacere". Uno o l'altro, l'importante è che sia bergamasco. "Io alla provenienza geografica preferisco l'intelligenza". Per quali motivi Fiat è uscita da Confindustria? "Le ragioni di Marchionne riguardano il tema delle relazioni industriali e le condizioni per produrre e investire in Italia. E' un dato che non si può assolutamente trascurare. Credo che per come si sta sviluppando l'economia, l'attività di negoziazione e le relazioni sindacali avranno sempre più una valenza aziendale e territoriale. Vorrei ricordare a tutti, anche a Fiat, che sedi periferiche di Confindustria come questa (di Bergamo) sono state il luogo dove sindacati e rappresentanti di imprese hanno sottoscritto accordi, anche sul fronte della riduzione degli organici, mantenendo una forte coesione sociale". 69


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Il nostro diritto del lavoro è anacronistico? "Io non sono un esperto ma l'impianto attuale è stato creato quando l'Italia è entrata nell'euro e oggi siamo in un mondo globalizzato, i processi sono diversi e la competizione è a livello mondiale. È necessario adeguare l'approccio alla flessibilità e alla produttività in funzione globale, non solo europea. La sfida è salvaguardare gli aspetti positivi che si sono concretizzati nella coesione sociale e di cui abbiamo goduto anche negli ultimi tre anni, nonostante la crisi". Senza la maggiore industria privata italiana Confindustria non rischia di smarrire la sua missione? "Non credo visto che il sistema per il 95% è partecipato da industrie medio-piccole. Il problema, piuttosto, è della Fiat e dell'Italia. Dietro all'uscita, forse temporanea, della Fiat c'è la sua rinuncia ad essere un'impresa italiana. E' un'azienda globale e come tale necessità di relazioni industriali adeguate La sfida, a mio avviso, sta nel riuscire a modernizzare Confindustria". L'assenza della Fiat è destinata ad accrescere il peso in Confindustria dei gruppi pubblici i cui vertici sono di nomina politica: la Confindustria diventerà sempre più governativa? "Il motivo per cui queste imprese sono in Confindustria è esattamente l'opposto: trasformare i gruppi pubblici in imprese tout court, a prescindere dal capitale privato o pubblico. Significa privatizzare aziende come Eni, Enel, che oggi sono quotate in borsa e che in passato erano solo aziende pubbliche. Io non ho nessuna nostalgia dell'Iri e del ritorno del capitalismo di Stato nell'economia o di forme di protezionismo. Credo che il ruolo dello Stato debba essere quello di regolare e non quello di gestire le attività economiche". Lei è membro del Consiglio di Gestione di UBI Banca, come giudica l'iniziativa di Jannone? "Sul merito e i contenuti dell'iniziativa preferisco non rispondere, mi permetto solo un appunto sul metodo. Sono molto dispiaciuto del comportamento di Jannone, sono deluso per come l'ho conosciuto e perchè la propaganda a base di denunce generiche è un metodo che non condivido. A maggio anche lui era in assemblea è non è intervenuto. Non lo riconosco in questo stile 70

così poco educato. Forse si è fatto influenzare dall'ambiente romano". E sulla natura della società, trasformare Ubi da società cooperativa a società per azioni. "Io vorrei che la forma cooperativa, che è sempre stata alla base della Banca Popolare di Bergamo, poi della BPU e ora della UBI non cambiasse. Ho speso dieci anni della mia vita per il territorio, per Bergamo, per la sua gente perchè il concetto di mutualismo è nel mio dna. Anche in Confindustria ho sempre sollecitato un mutualismo, soprattutto tecnologico, fra piccole e grandi imprese". L'Associazione Amici di Ubi Banca si è rinnovata. E' cambiato lo statuto ed è stato inaugurato un portale web (www.amicidiubibanca.it). Il Consiglio direttivo, di cui lei è vicepresidente, è passato da 15 a 5 membri ed è diventato l' organo esecutivo. E' una risposta a Jannone? "La situazione attuale richiede uno sforzo diverso da parte dei soci della banca. Preciso: soci e non azionisti. Il 7 novembre prossimo c'è l'appuntamento annuale che l'Associazione Amici di Ubi Banca propone agli associati e alla città di Bergamo. I concetti sono difficili e serve un clima sereno dove possano essere condivisi. Nessun

monologo, abbiamo scelto la forma del dialogo. C'è spazio anche per le critiche sui modelli organizzativi e competitivà. Un metodo diverso: non urlare ma parlare, non sparare sentenze ma sforzarsi di capire". Prendendo spunto dal tema di quest'anno: "Nuovi scenari dell'economia: imprese e finanza nella e dopo la crisi", a che punto siamo della crisi? "La crisi finanziaria del 2008 non è finita, anzi. Ci sono piccole e momentanee boccate d'ossigeno dovute in gran parte a fattori esogeni rispetto al sistema Italia ma non si vede ancora la via d'uscita. Rimane il fatto che al nostro paese mancano i fondamentali: crescita, contenimento della spesa pubblica che non c'è stato, privatizzazioni, liberalizzazioni, investimento nell'intelligenza e, quindi, nella scuola e nella ricerca. Non ci sono politiche di sviluppo". E Bergamo? "La situazione rimane critica. Le valli bergamasche vivono le maggiori difficoltà perché gli sbocchi sui mercati esteri sono limitati e quelli che crescono sono difficili da raggiungere. E' lodevole lo sforzo di rimettersi in gioco con delle produzioni di confine rispetto a quello che si faceva ma credo che ci aspettano ancora mesi


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difficili. Tuttavia, la forza di Bergamo rimane la sua capacità di fare impresa ed esportare. Il manifatturiero bergamasco è caratterizzato dalla subfornitura, tagliato sulle esigenze di altri, penso alla Germania. E poi c'è la concretezza, l'attaccamento al lavoro come valore e la serietà delle persone". Ma il sistema manifatturiero bergamasco è ancora solido? "Bergamo rimane un territorio a forte vocazione manifatturiera. Un "manifatturiero esteso" che alla produzione affianca attività di servizio. Mi riferisco al design, alla logistica e alla distribuzione commerciale a servizio del manifatturiero. Non si notano, ma danno un valore aggiunto".

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Che difficoltà si troveranno ad affrontare le pmi in autunno? "Problemi di liquidità e un forte ricorso alla cassa integrazione". Quali sono le priorità per Bergamo? "In questi dieci anni c'è stato un cambiamento che può aiutare Bergamo ad uscire dalla crisi. Si è creata un minimo di infrastrutturazione immateriale e materiale. Bisogna continuare su questa strada battendo la via della conoscenza che si è creata con lo sviluppo dell'aeroporto di Orio al Serio i suoi fantastici 7/8 milioni di passeggeri, la Fiera, il Kilometro Rosso, Ingegneria e i ragazzi che vanno in giro

per il mondo, Point e Servitec, l'Università rafforzata e gli eventi culturali come Bergamo Scienza. Peccato per Porta Sud". Eppure l'esperienza di Servitec sembra destinata a chiudersi. "Servitec è stata un'intuizione incredibile per gli anni in cui è stata fatta. Allora nessuno parlava d'innovazione. Ha portato un'alfabetizzazione tecnologica nella società bergamasca importante. Non si può giudicare Servitec solo dai bilanci perché non è un'agenzia di territorio ma un luogo di trasferimento tecnologico, quindi difficilmente luogo di business. Adesso, per alcuni, è superata ma ha smosso molto l'ambiente". Peccato per Porta Sud. Perché? "Con il superamento dello scalo ferroviario, che da sempre vincola il suo sviluppo verso meridione, Porta Sud poteva rompere gli schemi della città. Poteva essere l'occasione per crescere superando quell'isolamento logistico nel quale Bergamo si è venuta a trovare. La rinuncia credo sia dettata più dalla mancanza di risorse che da una volontà politica". Lei è socio fondatore e presidente di Bergamoscienza. Si è appena conclusa la nona edizione che ha totalizzato 112 mila e 500 presenze: numeri da record. Qual è il suo ricordo più bello? "I volontari e gli scienziati. I volontari, i ragazzi quando salgono sul palco mi commuovono perché dimostrano come questo impegno, che svolgono gratis, li gratifichi e li faccia sentire protagonisti. Gli scienziati, persone normali con uno stile straordinario. Sollecitati da mille domande su tantissimi argomenti sono ancora capaci di dire: "su questo argomento non sono in grado di rispondere". Penso che sia una scuola per Bergamo. Una scuola di realtà e di metodo che a me piace tantissimo". Bergamoscienza dimostra che…? "Che i bergamaschi sono straordinari e la città si può animare anche con la cultura. Mi piacerebbe che Bergamo fosse così: aperta ai giovani, internazionale, sperimentale. Senza fermarsi alla bellezza delle mura". 71


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Bergamoscienza e la carica dei 112 mila SCIENZA PER TUTTI

Chi sostiene ancora che la scienza è noiosa? I numeri della IX edizione della rassegna cittadina dimostrano il contrario: 112.500 i visitatori per 211 eventi in programma, 2350 i volontari, 120 i professori e 126 i relatori presenti. Tra i 25 ospiti internazionali anche 2 Premi Nobel. 72


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i è conclusa domenica 16 ottobre la IX edizione di BergamoScienza, la rassegna scientifico-divulgativa che porta ogni anno nel capoluogo orobico premi nobel e affermati ricercatori. Anche quest'anno è stato un successo: 112.500 presenze per 211 eventi con 94 conferenze, 24 mostre e 85 laboratori, distribuiti in 98 luoghi, 57 nel capoluogo e 41 in provincia per un totale di 53 tra Fondazioni, Associazioni e Musei coinvolti insieme con 3 Università, 30 Istituti Scolastici e 17 Biblioteche. Sono stati 2.350, invece, i volontari che hanno permesso la riuscita della rassegna mentre 1994 sono stati gli studenti delle scuole cittadine che, coordinati da 120 docenti, hanno ideato e realizzato mostre e laboratori per poi trasformarsi, 450 tra loro, in apprezzate guide nelle stesse mostre didattiche e nei laboratori interattivi. Infine, 126 sono stati i relatori che hanno animato la manifestazione: 25 gli ospiti internazionali e 2 i Premi Nobel, Barry James Marshall, Nobel per la Medicina 2005, e Timothy Hunt, anch'egli Nobel per la Medicina ma nel 2001. Tra le novità di questa edizione, i questionari ed i sondaggi tramite i quali il pubblico ha potuto esprimere il suo parere sulle conferenze in modo da aiutare gli organizzatori nel continuare a perfezionare quello che è ormai diventato un appuntamento fisso dell'inizio autunno bergamasco. Ripercorriamo alcuni momenti.

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difendere, giovedì 13 presso l'aula della Corte d'Assise del Tribunale di Bergamo dall'accusa di reiterato danneggiamento ambientale, per via della gran quantità di suolo e di cereali necessari per alimentare il bestiame, nonché lesioni gravi al fisico di tutti quegli uomini usurati da anni passati a mangiarla, masticarla e digerirla. La carne, infatti, sarebbe causa di problemi cardiovascolari o almeno questa è stata l'accusa sostenuta dal Pubblico Ministero, l'avvocato Daniela Rubino del Foro di Milano. Difesa tecnica, invece, affidata all'avvocato Ettore Tacchini, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bergamo. Il verdetto? Una sentenza salomonica. Il collegio giudicante nella persona di Carlo Casti, Governatore di Slow Food Lombardia, coadiuvato da una giuria popolare composta dagli studenti della III C dell'Istituto comprensivo di Nembro ha, infatti, sancito come la carne faccia bene se usata con parsimonia e, soprattutto, assunta in modica quantità: non più di 500 grammi alla settimana. Scardinare i pregiudizi è la via che porta al Nobel. Per ben due volte Timothy Hunt, Nobel per la Medicina nel 2001, ha calcato il palcoscenico del Teatro Sociale: la prima è stata venerdì 7 ottobre in occa-

per rendere evidente la sinergia tra la rassegna scientifico-divulgativa e l'università orobica; la seconda, invece, è stata sabato 8 ottobre per esporre ad un'attentissima platea le scoperte che gli valsero il Nobel ovvero le sue intuizioni sulle proteine cosiddette "cicline", proteine attive nella progressione cellulare. In entrambe le occasioni è stato un successo, un momento memorabile: ai dottorandi, Hunt ha riservato un vibrante appello a "scardinare i pregiudizi" perchè "senza gente capace di rivoltare i sassi per vedere cosa c'è sotto, non si va molto lontano"; alla platea di sabato, invece, Hunt ha spiegato come è diventato un Nobel e dato consigli per migliorarsi e per non fermarsi alle apparenze. "Fate domande perché non esistono domande stupide; mettete sempre in discussione tutto e cercate le vostre proprie risposte", ha consigliato,"infine, lavorate sempre con persone più intelligenti perché solo così è possibile migliorare". James Marshall, la storia di una rivoluzione. Prima deriso, poi Nobel. Questa, per semplificare, è stata la sorte che ha accompagnato le rivoluzionarie teorie di Barry James Marshall, Nobel per la Medicina nel 2005. "Il mio è stato un caso da manuale", ha affermato lo studioso il

Colpevole o innocente? Se l'anno scorso a finire sul banco degli imputati fu il riso, quest'anno è stata la carne. Trascinata in giudizio da Slow Food e Cesvi, si è dovuta

R. Timothy Hunt

sione della cerimonia di consegna dei diplomi di dottorato e dei premi di ricerca dell'Università di Bergamo, fortemente voluta dal Rettore Stefano Paleari nell'ambito della manifestazione BergamoScienza

Barry James Marshall

primo ottobre al Teatro Sociale, una di quelle situazioni nelle quali non ci si è fermati al sentire comune, al credo generico del "perché è così e si crede così per tradizione" ma si è voluto andare oltre, passando anche attraverso la derisione 73


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della stessa comunità scientifica fino alla consacrazione, avvenuta nel 2005. Quell'anno, infatti, Marshall ricevette il massimo riconoscimento della comunità scientifica internazionale: il Nobel come premio per la sua rivoluzionaria scoperta secondo la quale non è la tensione nervosa, lo stress, a causare l'ulcera ma un batterio, l'helicobacter pylori, che è capace di vivere in ambienti ad alta acidità grazie ad uno strato mucoso protettivo. In questo senso, lo stomaco umano sarebbe il suo miglior habitat tanto che la maggior parte delle persone lo alloggerebbe inconsapevolmente, all'interno del proprio stomaco, senza conseguenze negative. Un buon equilibrio fra potere patogeno del microrganismo e difese immunitarie del soggetto garantiscono, infatti, un'adeguata protezione da attacchi d'ulcera o gastrite mentre, proprio per questo stesso motivo, i soggetti immunodeficienti sono i maggiormente esposti alle infiammazioni dell'apparato digerente. Una scoperta controcorrente di un genio rivoluzionario. La giornata della chimica.Sabato 15 ottobre, BergamoScienza ha dedicato alla chimica un'intera giornata del suo palinsesto. Questa scelta, una delle novità organizzative di questa undicesima edizione, si è inserita all'interno delle iniziative programmate nell'ambito dell'anno internazionale della chimica. Il 2011, infatti, è l'anno indicato dall'ONU per celebrare questa disciplina spesso malvista, a torto, per le sue implicazioni

ambientali: è grazie alla chimica che è stato possibile disegnare in laboratorio molecole capaci di intercettare le cellule cancerose, come ha spiegato Prasanna De Silva della Queen's University di Belfast al Teatro Donizetti. Sempre grazie alla chimica sarà, inoltre, possibile, in futuro, avere microscopi da laboratorio molto più precisi degli attuali o almeno questa potrà essere l'applicazione pratica delle ricerche di Françisco M. Raymo dell'Università di Miami, così come illustrate nella stessa mattinata del 15 ottobre in un 74

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convegno intitolato: "Interruttori molecolari per nanoscopia fluorescente". Nel pomeriggio, poi, spazio ai giochi: Raymo e De Silva si sono intrattenuti in piazza della Libertà, giocando a dadi con i bambini sulla tavola periodica degli elementi uscita dallo spettacolo degli Araucaima all'auditorium, intitolato, guarda caso, "letture chimiche". Degno di nota, infine, è il contributo dato all'organizzazione della giornata dal Gruppo Chimici di Confindustria Bergamo, Siad in testa. 16 kg di leggerezza. "Fukinagashi, mosso dal vento". Questo è il titolo del nuovo monumento che Bergamo ha potuto ammirare in piazza Vittorio Veneto dal 4 al 16 ottobre nell'ambito di BergamoScienza. L'opera dell'artista bergamasco Francesco Pedrini è stata offerta alla cittadinanza da AB Energie, società orobica operante come grossista nel mercato libero dell'energia elettrica, fornendo energia 100% verde, certificata RECS e prodotta dalle centrali idroelettriche di Italgen, Gruppo Italcementi. Tornando all'opera, essa è apparsa per due settimane come un piccolo bonsai della specie Fukinagashi, incastonato su un immenso marmo di Zandobbio, i cui colori richiamavano la

maggior parte dell'architettura circostante. "Nel mio immaginario", ha spiegato Pedrini, "il tutto si è ispirato alle origini dell'uomo, a quando per la prima volta egli vide il movimento del vento grazie alle piante che oscillavano. Catturare idealmente l'energia del vento e trasferirla in un'opera è stato poi il passaggio successivo".

BMW i: il futuro della gamma premium. Interrogarsi sulla sostenibilità degli attuali modelli di vita è ciò che un po' tutti stanno facendo negli ultimi anni a causa di una crisi economica che impone modelli d'austerità agli stati così come ai singoli cittadini, passando per le banche e le aziende, entrambe alle prese con un costo del denaro sempre maggiore. L'aumento

dell'IVA, deciso in Italia dall'ultima manovra finanziaria settembrina, con la conseguente impennata del costo della benzina, oggi stabile attorno alla cifra di 1.60 euro/Lt., ha reso ancor più attuale la scelta del gruppo BMW di sviluppare vetture che alla storica solidità del marchio uniscano una rinnovata attenzione ai consumi. La mobilità del futuro esige, infatti, un equilibrio nuovo tra fabbisogni globali ed esigenze personali ovvero tra la necessaria parsimonia nell'uso di risorse non rinnovabili, come il petrolio, e l'uguale esigenza di dinamismo tipica della società moderna. Senza, però, tralasciare l'estetica. In questo senso, sabato 15 ottobre nell'ambito della rassegna BergamoScienza, BMW Italia e Lario Bergauto hanno presentato le nuove nate della casa bavarese, consentendo a chiunque di provare la nuova serie di vetture sviluppate sotto l'etichetta "BMW i", il nuovo marchio di BMW creato apposta per contraddistinguere le auto del futuro; le auto che reintrepreteranno il segmento premium, dove attualmente l'azienda è leader, per declinarlo all'insegna della sostenibilità ma anche dell'estetica raffinata, senza tralasciare la storica potenza delle vetture del gruppo.


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BOTTA&RISPOSTA

Straordinari domenicali, referendum alla Brembo Alla richiesta della Brembo di tornare a svolgere lavoro straordinario la domenica, i lavoratori dello stabilimento di Mapello il mese scorso, tramite un referendum interno, hanno risposto di no. Sono stati chiamati ad esprimere il proprio voto le 169 persone coinvolte dall'eventuale straordinario all'interno della divisione "dischi". Hanno votato in 147: 115 si sono detti contrari, 28 favorevoli (3 le schede bianche e una nulla). Per farci un'idea abbiamo raccolto, in un ipotetico botta e risposta, l'editoriale di Dario di Vico pubblicato sul Corriere della Sera e le motivazioni delle organizzazioni sindacali.

"BOTTA"

"RISPOSTA"

NO AGLI STRAORDINARI DI DOMENICA E LA DEMOCRAZIA BATTE IL BUONSENSO

LA LETTERA DEI DELEGATI RSU DELLA BREMBO DIVISIONE DISCHI IN MERITO ALLE DOMENICHE LAVORATIVE

A Mapello, un piccolo centro della provincia di Bergamo, i lavoratori della Brembo hanno respinto con un referendum la proposta dell' azienda di effettuare straordinari di domenica per soddisfare un picco di produzione. In uno stabilimento in cui la Fiom è molto presente il "no" è passato a larga maggioranza ed è stato motivato dal sindacato che fa capo a Maurizio Landini con l' esigenza di tutelare i diritti di una cinquantina di lavoratori con contratto a tempo determinato e in attesa di stabilizzazione. Si potrebbe considerare l' episodio del tutto minore e passare oltre ma dato che si tratta del gruppo Brembo di proprietà del vicepresidente della Confindustria con delega al sindacale, Alberto Bombassei, è impossibile restringere il significato del "no" al solo territorio bergamasco. Il sospetto che la Fiom ne abbia voluto fare un caso esemplare è difficile da scacciar via. Sul piano delle procedure c' è poco da dire, il referendum si ispira a una concezione universalistica della democrazia perché chiama in causa tutti i lavoratori e non le sole avanguardie sindacali. E di conseguenza il risultato va doppiamente accettato. Sul piano sostanziale resta però la sensazione che la democrazia abbia vinto e il buon senso abbia perso, anche perché il gruppo Brembo negli ultimi mesi ha aumentato l' occupazione e ridotto l' area del lavoro precario. Più in generale va osservato che stiamo "uscendo" dalla Grande Crisi a tentoni, con enormi differenze tra settore e settore, tra azienda e azienda e di conseguenza non si può e non si deve rinunciare nemmeno a una commessa. Probabilmente abbiamo davanti a noi una lunga fase di domanda intermittente e avremo molti picchi di produzione, tante commesse una tantum. Come pensiamo di comportarci? Ogni volta che si presenta un caso Mapello armiamo una guerra di religione e rimandiamo indietro la commessa? Oppure si trova il modo di gestire la discontinuità dei mercati facendo leva sul pragmatismo? In molti casi, anche nel Bergamasco, sta prevalendo la logica della collaborazione tra azienda e sindacato nello spirito di un reciproco rispetto. Proprio per questo motivo Mapello fa notizia. Articolo di Dario Di Vico pubblicato sul Corriere della Sera di sabato 17 settembre a pagina 58.

PRECISIAMO CHE… Dopo ciò che è stato detto, scritto e trasmesso nei giorni scorsi in merito al "NO" al lavoro Straordinario Festivo richiesto alla Divisione Dischi della Brembo di Mapello, riteniamo doveroso fare alcune precisazioni. La premessa è d'obbligo. Da aprile ad agosto di quest'anno abbiamo lavorato tutte le domeniche e le Festività (lunedì di Pasqua, 25 aprile e 2 giugno). Giusto dire che il sacrificio è stato ricompensato da un ottimo accordo economico e così come lo siamo stati in passato, saremo sempre disponibili a fare accordi. Lo stesso accordo riproposto nella seconda metà dell'anno rende però ancora più oneroso il sacrificio degli operai che, a causa della tassazione vigente, trovano limitati i guadagni legati allo straordinario. E' il classico esempio che dimostra l'urgente necessità di un abbassamento della tassazione a carico dei lavoratori in modo credibile, giusto e veritiero. Negli scorsi mesi i lavoratori si sono fatti carico delle richieste aziendali e oggi chiedono garanzie per il futuro e quelle trasformazioni, a costo zero, che integrerebbero definitivamente alcuni dei parecchi precari presenti oggi nella nostra Divisione. Non siamo"lazzaroni" come qualcuno in questi giorni ha insinuato e non c'è niente di assurdo in tutto ciò. Non è nemmeno uno schiaffo alla miseria e non è certo una vanificazione a quella ripresa auspicata da tutti. Chiediamo solo garanzie in un periodo dove, sempre più, si percepisce un'esigua sicurezza per il proprio lavoro, soprattutto per i giovani. Siamo convinti che il discorso possa proseguire perché continuiamo a sentirci parte di quest'Azienda e ci piace pensare di poter contribuire a costruire con Lei un futuro e per questo siamo disponibili anche a sacrifici. Invitiamo il nostro Presidente a incontrarci, condividendo con noi questo periodo, sperando in un Suo messaggio di fiducia. La R.s.u. Brembo, Divisione Dischi Mapello Mapello, martedì 20 settembre 2011

"I LETTORI" Franco S. Si perde sempre più il senso, la differenza tra lavoro dignitoso e motivante e essere macchine plasmate per produrre e pronte da buttare quando non servono più. I diritti conquistati in 150 anni dai lavoratori, con lotte e privazioni sono carta straccia e gli unici a non pagare il prezzo della crisi sono coloro che l'hanno prodotta. E voi ve la prendete SOLO con chi cerca di difendere la sua dignità... Francesco P. non confondiamo la dignità con il momentaneo picco di lavoro (fra l'altro pagato

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come straordinario) lavorando e non sfruttando retribuiti in modo regolare (quando si va in pensione li troviamo e non ci lamentiamo dopo) è un modo di collaborare e assicurarsi il posto di lavoro, per non piangere e urlare dopo quando si rimane a casa... Ho 70 anni e non mi sono mai tirato indietro e non mi sento di avere perso la mia dignità... Agostino R. ...e poi cè pure chi ha il coraggio di lamentarsi per la delocalizzazione... Massimo T. No comment Francesco P. Il lavoro va fatto quando c'è... E

non continuare a lamentarsi quando li mandano in cassa integrazione... La camusso cosa dice di questo rifiuto di lavorare? Franco S. Dite che chiedere a una grossa organizzazione aziendale di rispettare il diritto al riposo sia un crimine? Chi manda in rovina il mondo speculando sulla pelle di chi lavora non paga mai e riposa quando vuole... Agostino R. Bene, avranno un sacco di tempo per riposare quando gli stabilimenti andranno in Far East


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ECONOMIA&BUSINESS

a Somain Italia è stata protagonista di un mese d'ottobre al di sopra delle righe, complice non solo l'inaugurazione della nuova sede a Brembate Sopra, di cui abbiamo trattato ampiamente nel corso dei numeri di settembre e ottobre di Bergamo Economia. Dal 5 al 8 Ottobre, infatti, l'azienda della famiglia Cornali è stata al centro dell'attenzione mediatica al polo fieristico di Rho complice l'edizione 2011 del MADE Expo, dedicato al mondo dell'edilizia. E nell'occasione

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la Somain Italia ha presentato nel proprio stand la nuova linea Allukemi: linea vita Allukemi life, passerella Allukemi step e parapetto Allukemi sky. Tre nuove invenzioni che hanno attirato allo stand diverse centinaia di persone e addetti ai lavori interessati; l'affluenza è stata particolarmente elevata durante le dimostrazioni dei prodotti, che si sono tenute ogni due ore, oltre che durante i convegni tecnici organizzati con la collaborazione di Tecnojus, partner Somain per gli aspetti legislativi. Inoltre sabato

8 è intervenuto allo stand dell'azienda bergamasca Simone Moro, alpinista di fama mondiale e testimonial di Somain Italia, che ha catalizzato l'attenzione di tutti i presenti: Simone, infatti, ha presentato e commentato in anteprima un cortometraggio sull'ultima impresa alpinistica compiuta ed al termine si è prestato ad autografare i cappellini Somain Italia, colorando così simpaticamente il Made Expo 2011 con un tocco totalmente volto all'Eccellenza (con la "E" maiuscola) bergamasca sia in chiave indu-


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Somain Italia: grande successo di pubblico al MADE Expo 2011 IN FIERA

L’azienda bergamasca festeggia con Simone Moro il lancio della nuova gamma di prodotti 2012. Per la famiglia Cornali un altro successo dopo l’inaugurazione dell’avveniristica sede di Brembate Sopra

striale sia sportiva. Dall'azienda, intanto, commentano il positivo riscontro ed il grande numero di contatti commerciali avuti in fiera: "E' stato un mese intenso - afferma la famiglia Cornali -, che permette a Somain Italia di guardare con serenità al futuro. A lavori della sede terminati e dopo l'inaugurazione che ha rappresentato un momento cardine della vita della nostra azienda, desideriamo ringraziare tutte le realtà imprenditoriali che hanno collaborato ai lavori di ristrutturazione. Grazie a loro possiamo finalmente dire che il sogno della nostra famiglia è stato ampiamente realizzato". Ovviamente si tratta di un punto di partenza verso altri importanti traguardi aziendali. 79


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ECONOMIA&BUSINESS

DPI, una certezza sul lavoro PREVENZIONE

Le attrezzature destinate alla sicurezza vengono ulteriormente definite dal Testo Unico, sia in materia di utilizzo sia di qualitĂ del prodotto

RUBRICA A CURA DI MARINA BONGIORNO

l Testo Unico della Sicurezza ha definito l'uso dei DPI e ha elencato le principali categorie a seconda del tipo di rischio che sono destinati a prevenire. Si intende per DPI tutta quella serie di attrezzature destinate ad essere indossate dal lavoratore per proteggerlo contro i rischi che minacciano la sicurezza o la salute durante il lavoro. Si ricorda poi che il datore di lavoro deve sempre mettere a disposizione dei dipendenti i DPI appropriati ai rischi. Per quanto riguarda quest'ultimi, il TUS ricorda che essi devono essere conformi alle norme, essere adeguati ai rischi da prevenzione e devono essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro. E' inutile aggiungere che anche aziende che producono e di conseguenza commercializzano tali prodotti sono responsabili penalmente di prodotti mistificatori per tale scopo.

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E' importante sapere per un buon acquisto che i DPI: - Devono avere il riferimento di modello e la marchiatura CE, il nome del fabbricante e le altre certificazioni previste - Devono avere le istruzioni per l'uso, per la manutenzione e per la pulizia - Devono avere l'indicazione di eventuali limiti d'uso e i livelli di protezione - Devono essere facili da indossare e da togliere in caso di emergenza - Devono essere leggeri e facili da trasportare - Devono essere adeguati a tutte le stagioni e non devono essere nocivi alla pelle se ce ne fosse il contatto 80


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Marina Bongiorno

1. Tomaie comode, traspiranti, morbide, studiate per avvolgere il piede regalando una sensazione di immediato benessere, proteggendolo dagli urti grazie al puntale in composito

2. Footsbeet in tessuto tecnico traspirante che permette di mantenere il piede asciutto

3. Sottopiede in composizione antiperforazione

4. Famice di stabilità

5. Intersuola in poliuretano espanso a basso peso specifico

6. Suola vibram antistaticahro, oil resistat

Da questo punto di vista, la Bongiorno Antinfortunistica è la società leader in Italia per la produzione e la vendita di dispositivi di protezione individuale, e ha come unico scopo il servizio e la cura del cliente, oltre che la ricerca continua di partner che possono soddisfare le esigenze di un mercato così a rischio. Ogni anno, infatti, l'azienda bergamasca serve circa 300 mila clienti e 30 casse edili, con uno staff incredibilmente qualificato, capace di risolvere anche i problemi più complessi. Parlando di qualità, la lavorazione dei prodotti della Bongiorno Antinfortunistica è fatta con materie prime nazionali. Questo significa maggiore qualità e controllo di tutte le fasi produttive rispetto alle norme comunitarie per quanto riguarda le sostanze nocive. Entrando nel dettaglio, la tomaia dei prodotti è costituita da pelle bovina resistente all'acqua e da tessuto ad elevate prestazioni "CORDURA" a sua volta resistente allo strappo. Le suole, inoltre, sono studiate per offrire all'utilizzatore il massimo delle prestazioni e durata. Parliamo quindi anche di resistenza al calore per contatto del battistrada, se le calzature HI vengono usate per due ore su di un fondo di 150 gradi centigradi, l'interno delle stesse subisce un aumento di soli 15 gradi, caratteristica naturalmente molto apprezzata per chi lavora sull'asfalto o nelle fonderie. 81


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ECONOMIA&BUSINESS

«Ecco come ho rivoluzionato il mercato immobiliare» 82


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IN COPERTINA

«Il mio segreto? Promuovere il prodotto Italia a cinesi e russi» Oscar Pittini, quarantenne imprenditore bergamasco a capo di Héra International, ha aperto un'altra filiale all'estero: dopo Mosca ecco Pechino e prossimamente anche Londra. «Trasformiamo le nostre storiche location in appetibili loft e appartamenti per la middle class estera»

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: MATTEO MOTTARI

intuizione di un singolo imprenditore molto spesso può cambiare la vita economica della propria azienda, a prescindere dal comparto di riferimento. L'idea in senso lato, la creatività e molto sacrificio sono l'alchimia giusta per abbattere barriere pressoché invalicabili al giorno d'oggi. E' la storia di Oscar Pittini, quarantenne bergamasco con il pallino degli affari, dal 1993 lanciato verso una rapida ascesa nel settore immobiliare internazionale. E' una storia come tante, forse. Ma è il giusto esempio della verve dei giovani imprenditori di oggi che, anche dinanzi ad una congiuntura non positiva e una sempre più pressante stretta bancaria, sono riusciti a portare avanti il loro obiettivo con risultati importanti: "Oggi contiamo operazioni di sviluppo immobiliare per 80 milioni di euro e mandati di vendita per oltre 150 milioni di euro". Tutto ha inizio con l'apertura di un'agenzia Studio Casa a Bergamo, ora la Héra International Real Estate rappresenta un punto di riferimento nel settore immobiliare internazionale, con sedi in Italia, Russia e, l'ultima nata, a Pechino in Cina. Del resto il filosofo greco Platone recitava: "Se non si conosce ciò che si cerca, qualora lo si sia trovato, non lo si riconoscerà come l'obiettivo da raggiungere". E Oscar Pittini conosceva benissimo qual era l'obiettivo da raggiungere. Non solo, aveva un sogno: trovare la giusta via per espandere la propria attività. "Prima della bolla immobiliare che ha sconvolto i mercati nazionali ed internazionali, avevo intuito che qualcosa stesse cambiando nel nostro settore. La sensazione era chiara, tutti ci stavamo piano piano arenando e ci sarebbe stato nel giro di qualche anno un blocco definitivo".

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E proprio in quell'occasione si accese la classica lampadina. "Era il 2002, mi trovavo in Russia per un viaggio d'affari con le Pmi italiane guidate dal viceministro Adolfo Russo. In Italia avevo già avuto grandi esperienze nel settore immobiliare. Prima a Bergamo, con Studio Casa, poi dal 25 maggio del 1995 con la nascita di Héra, che ha aperto successivamente una sede anche a Milano. Ma 83


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«Oggi contiamo operazioni di sviluppo immobiliare per 80 milioni di euro e mandati di vendita per oltre 150 milioni di euro»

c'erano sempre delle grosse difficoltà, si vendeva molto meno rispetto agli esordi e si capiva che lo scenario dinanzi a noi non era più roseo. Proprio nel corso di quel viaggio capii che l'estero poteva essere il futuro. Ma non vendere agli italiani gli immobili esteri, bensì l'Italia all'estero". Ovvero? "Era il periodo in cui gli oligarchi russi iniziavano ad investire in Italia, acquistavano immobili di pregio e super ville da milioni di euro. Del resto la nostra penisola è sempre stata la culla della civiltà moderna e sia storicamente sia architettonicamente non ha eguali. Così mi sono posto la domanda se in Russia ci fossero solo gli Abramovich di turno. La risposta? No, ci sono anche piccoli o medi imprenditori, professionisti 84

economicamente in crescita che vogliono conoscere l'Europa ed assaporare il vero italian style". E così ha iniziato a vendere immobili al ceto medio russo. "Esatto. Sia chiaro, parliamo di appartamenti o piccoli loft lussuosi, con un valore singolo da 1 a 3 milioni di euro circa. Location di prestigio in Liguria, sul Garda o in Umbria e Toscana. Location vicine ai punti storici più famosi d'Italia, ma di sicuro abbordabili economicamente per quella fascia medio-alta russa. Perché sono delle persone aperte, a dispetto di quanto si pensi. Che dopo anni d'oblio ora vogliono viaggiare, conoscere e scoprire la nostra cultura. E perché non farlo magari investendo anche qualche risparmio in un immobile di valore? Questa è stata la chiave di volta della nostra realtà".

Non sarà stato facile confrontarsi con una cultura così differente dalla nostra. "Mi ricordo il primo viaggio in Russia. Presi l'aereo con la classica valigia piena di sogni e speranze e dopo mille coincidenze e scali arrivai a Mosca. L'adattamento fu difficilissimo, ma simpatico al contempo: all'epoca non era così diffuso l'inglese e non riuscivo a farmi capire. L'aeroporto è enorme e ricordiamoci che la capitale russa non è come Bergamo, le distanze sono davvero siderali. Presi un taxi e indicai su di un foglio l'indirizzo dell'albergo: pagai penso il triplo di quanto doveva essere il reale valore della corsa". A parte queste difficoltà, lo sbarco in Russia come andò in chiave professionale? "Non è stato facile, ci sono voluti quattro anni


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verso l'estero in modo ancora più concreto: Germania, Olanda, Francia e Gran Bretagna. Proprio a Londra siamo in fase di apertura di una nuova filiale, per occuparci anche del mercato interno e non solo di quello estero. Ma il nostro principale core-business è e rimane la vendita dell'Italia agli stranieri". E la Bergamasca? "Credo sia molto appetibile, ma siamo un po' chiusi. Lo dico a malincuore, ma rispetto alla provincia di Brescia siamo anni luce indietro. Eppure ci sono grandi scorci storici di cui russi e cinesi impazzirebbero: città Alta è superba (prima di trasferirmi a Milano, ci abitavo), ma anche la Valle Seriana e Valle Brembana hanno caso-

«Prima della bolla immobiliare che ha sconvolto i mercati, avevo intuito che qualcosa stesse cambiando: il sistema era prossimo al collasso»

per creare sinergie importanti con realtà locali, capaci di trovare clienti interessati all'Italia. Ma la mia intuizione fu confermata nel breve periodo: l'Italia piace, non c'è dubbio. All'estero il Made in Italy è considerato l'eccellenza, e anche in campo immobiliare si è confermato il trend. Così in concomitanza con l'arrivo dei primi clienti e delle prime soddisfazioni imprenditoriali internazionali, sono arrivati anche i primi grandi affari". Come? " Abbiamo iniziato a cercare location storiche o paesaggisticamente di livello nel nostro Paese. In pratica acquisiamo i terreni o gli immobili da ristrutturare, appaltiamo il cantiere e rivendiamo gli appartamenti. Questo in sintesi il nostro modus operandi. Poi, con il tempo, abbiamo alzato lo sguardo 85


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Hérà, da divinità greca a tre comparti immobiliari Una realtà internazionale fondata in 50 mq che in 15 anni ha raggiunto operazioni di sviluppo immobiliare per 80 milioni di euro e mandati di vendita per oltre 150 milioni di euro. La prima sede è nata a Bergamo, nel 1993. E da lì, l'escalation ha portato Héra in Europa e poi nel mondo, grazie alle qualità e alla passione imprenditoriale di Oscar Pittini. Scelte strategiche, analisi di mercato e ricerche immobiliari ad alto valore aggiunto. Questa la filosofia di Héra che, da oltre, 15 anni, insieme ai propri partner, è un punto di riferimento nel panorama immobiliare nazionale ed internazionale.E non è tutto. Nel 2009 Héra si trasforma, e diventa Héra International Real Estate con divisioni dedicate ai diversi settori del business immobiliare: Héra top trading dedicata ad aree e progetti commerciali, Héra IntheWorld che investe nel mercato internazionale, e poi Héra Retail pensata per la locazione e gli immobili turistici. Tre divisioni, un gruppo che coinvolge 200 persone tra società estere e consulenti.

lari, rustici e borghi incredibili. Dobbiamo, però, migliorare la valorizzazione del territorio". L'ultimo mercato a cui vi siete rivolti è quello cinese. Altro mondo? "Già, lì è tutto amplificato. Ma, per certi versi, assomiglia alla Russia. Ci sono tantissime opportunità e molta voglia di conoscere il mondo da parte dei cinesi. Parliamo della "middle class" asiatica, stesso principio iniziale. Abbiamo aperto da poco una filiale a Pechino, stiamo lavorando bene. Ovviamente i costi d'investimento sono stati alti, ma ne vale la pena". Differenze fra Russia e Cina? "Hanno richieste diverse. I cinesi amano il mare, ma non prendono il sole in spiaggia. Invece, come i russi non hanno problemi a fare 400 chilometri in auto al giorno. Spesso scelgono location come la Toscana e poi girano l'Italia arrivando fino a Venezia o Roma. Questione di mentalità, loro sono abituati così. A differenza di noi italiani, che scegliamo magari il Garda per le vacanze, perché la Liguria è troppo distante". La vostra è stata una crescita esponenziale, ma il credit crunch non l'avete patito? 86

"Sì, eccome. Ma la nostra fortuna è stata quella di aver basato il progetto su un business plan solido. E siamo partiti a lavorare all’estero, prima della grande recessione. Ovviamente adesso la stretta al credito si fa sentire. Ma il nostro buon nome e i seri progetti fin qui portati a termine, alla fine prevalgono sempre. Ovvio, se avessimo continuato a lavorare solo sul mercato italiano, avremmo avuto molti problemi". Considerando la vostra crescita repentina, avrà dovuto investire in una struttura di lavoro adeguata. "Lo staff ovviamente si è ampliato col tempo, ora coinvolgiamo 200 persone nella holding di Pittini Group Italia, a cui fa capo Héra Immobili, tra consulenti e società esterne. Solo in sede a Milano lavorano 33 persone, quasi tutte donne. Un dato importante visto il trend nazionale". Ha qualche sassolino da togliersi dalle scarpe? "Non proprio. Dico solo che in pochi puntano così fermamente sulle donne". Ma non è un rischio averne così tante in azienda?

40% Italia 25% Russia 10% Olanda 10% Cina 10% USA 5% UK

"No, credo molto nelle quote rosa. Loro hanno una marcia in più rispetto a noi uomini, sono affidabili e precise. Oltre ad avere il classico sesto senso negli affari e nel lavoro quotidiano". La maternità, però, è sempre stato un gap sul lavoro. "Nessun problema, siamo un'azienda flessibile e sono consapevole di quest'aspetto. Ma possiamo ben sostenere simili problemi. Pensi che aziendalmente paghiamo un contributo di 300 euro a dipendente donna per pagare l'asilo ai figli". Molto schietto e bell'idea. C'é altro che non le piace nel "sistema Italia"? "Se posso, mi dà fastidio vedere alle fiere internazionali gli stand delle nazioni estere sempre propositivi. Quelli dell'Italia, o non ci sono o promuovono in tono minore tutte le bellezze che racchiude il nostro Paese. Inoltre molte realtà imprenditoriali straniere di settore, come quelle spagnole ad esempio, hanno sempre stand importanti sovvenzionati dallo Stato. Noi, in Italia, abbiamo niente di tutto questo. I budget devono sempre farsene carico le singole imprese, questo non facilita la competitività".


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Bene, primo attacco politico assestato. "Lascio la politica e la retorica ad altri, non è mio compito. Quello che ho sempre cercato di fare è lavorare, anche 15 ore al giorno. Se non mi sovvenzionano vado avanti lo stesso, gli stand li paghiamo noi. Per lanciare Héra ho sempre evitato spese folli e lavorato sui budget di spesa, viaggio in Europa 2/3 volte al mese e spesso scelgo voli low-cost con orari assurdi, per non incidere sui budget. Per non parlare degli alberghi: decorosi, di livello, ma assolutamente niente lusso esagerato. Tutti sacrifici che non pesano perché finalizzati al nostro progetto". O lei è veramente un Santo, oppure nasconde qualcosa. "Ecco, questa è un'altra cosa che m'imbestialisce. Ma possibile che noi italiani dobbiamo sempre pensare male? Se un giovane cresce con la sua azienda, fa sacrifici e cerca d'emergere deve per forza esserci qualche lato oscuro nella sua attività?". Però il settore non è mai stato dei più puri. "Questo è vero. Ultimamente sa quante volte ho pensato di trasferire le mie attività all'estero, magari in un sistema fiscale più accondiscendente e meno vessatorio?" No. Quante? "Zero. Perché sono italiano, ripeto che ne vado fiero, e lavorerò sempre in Italia. Mio padre era un operaio alla Brembo, si è sempre rimboccato le maniche e ha vissuto in un contesto in cui l'azienda era una grande famiglia. Io ho imparato da lui, mi sono rimboccato le maniche e considero i miei dipendenti come una grande famiglia. Tutti giovani, volenterosi e pieni d'energia".

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na, non mi piacciono e non aiutano le nuove generazioni". Lei è giovane, a 28 anni ha fondato Héra. Che consigli vuole dare ai ragazzi che, dinanzi ad un'idea vincente, hanno paura a buttarsi nell'imprenditoria di oggi, bloccata dalla recessione?

Casale “Ginepraie” a Volterra

"Senza dubbio metterci tanta passione ed entusiasmo. La tecnica, invece, può migliorare col tempo. Inoltre consiglio di fare un'esperienza all'estero, perché dobbiamo imparare che il mondo è globalizzato. Come dicevo prima, non scendere mai a compromessi e mai optare a scorciatoie per raggiungere il proprio obiettivo. Bisogna sempre tenere ben presenti l'etica e i valori che distinguono l'uomo e l'imprenditore".

E le difficoltà? "Fanno parte del progetto. Più ci si crede e meno pesano le difficoltà nel quotidiano. Questo non vuol dire che il momento difficile che stiamo vivendo, permetta di non essere particolarmente attenti ad ogni iniziativa che si sviluppa. Tutt'altro, ma cerco di vedere nelle difficoltà delle opportunità serie. Per esempio le difficoltà del nostro Paese ci hanno spinto a guardare ad altri mercati, cosa che forse non avremmo mai fatto se il nostro mercato interno avesse continuato a crescere". L'escalation è partita da Bergamo, poi è sbarcato a Milano. Infine da società a responsabilità limitata (S.r.l.) ora la Pittini Group Italia è una holding per azioni (S.p.a.) a socio unico: lei. Dove vuole arrivare? "Voglio continuare ad inseguire il mio sogno, realizzare un grande progetto imprenditoriale. Pensi che quando ho iniziato ero animato dallo stesso spirito e ora vado avanti con la medesima energia. Energia, che nel 2002 a cominciato a trasformarsi in progetti concreti con l'ingresso del nostro Socio Maurizio Naj. Ovviamente sono subentrate tante altre componenti fondamentali, ad esempio la famiglia. Non è più un obiettivo unico e personale, ma condiviso con mi supporta ogni giorno come la mia compagna e mio figlio. Come tutto lo staff, che lavora al mio fianco e mi sopporta (ride, n.d.r.)".

Solarium attico Bordighera

Ottime cose. Però, le ripeto, che il settore non è mai stato dei più puri. "Lo so dove vuole arrivare. No, non ho mai scelto la via dei compromessi per ottenere dei vantaggi professionali. Ecco perché ho deciso di lavorare più all'estero che in Italia, dove viene premiato il valore del'imprenditore e dell'idea e non delle sue conoscenze. Certi approcci, tipici della mentalità italia87


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Sofia SGR, sapienza finanziaria al servizio del cliente FINANZA&MERCATI

La boutique per l'investimento ha aperto i suoi uffici a Bergamo, in via Mazzini. I punti di forza? Personalizzazione dell'offerta, indipendenza dalle banche, semplicità e competenza

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

arlare di banche, offerte finanziarie e investimenti di questi tempi è molto difficile. Persiste infatti, complice una congiuntura che ormai tutti conosciamo, un forte scetticismo verso tutto ciò che appartiene anche lontanamente al "mondo dell'economia". Per questo, oggi come mai prima, il mercato richiede figure altamente specializzate e disponibili verso ogni esigenza del cliente. Forse per lo stesso motivo, il successo di Sofia SGR lo si deve ad una crisi economica che ha evidenziato tutti i limiti di altrettanti soggetti che operavano all'interno della domanda/offerta di prodotti finanziari senza troppa cognizione di causa. E la società di gestione patrimoniale (da maggio operante anche a Bergamo) vuole ribadire il concetto evidenziando i capisaldi su cui ha deciso di fondare il proprio know-how: semplicità, personalizzazione, sicurezza, trasparenza, flessibilità, informazione e innovazione. "Partiamo dal servizio di consulenza - ha affermato Patrizio Comi, advisor per Bergamo -, un metodo innovativo che dà la possibilità al cliente di lasciare il patrimonio nella banca dove lavora abitualmente. In questo modo possiamo agire nella totale trasparenza mostrando all'interlocutore stesso ogni operazione mantenendo un rapporto diretto".

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Cosa vuol dire essere operatori finanziari in questo periodo economico? "E' sicuramente difficile, ma in Sofia SGR - più che promotori - siamo consulenti. Noi, infatti, non vendiamo alcun prodotto se non la nostra capacità di proporre soluzioni d'investimento". E' questo che vi differenzia dai vostri competitors? "La difficoltà tipica di questo tipo di lavoro è legata al fatto che il mondo 89


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della produzione è staccato da quello della distribuzione. Mi spiego meglio: il promotore finanziario, nel caso generico, non conosce il cliente finale e l'advisor stesso non possiede completamente il prodotto che vende. Esiste una vera e propria spaccatura tra questi due rami che noi abbiamo ricomposto, creando un rapporto stretto tra i nostri advisor e l'ufficio studi". Immaginiamo però che questo sia uno svantaggio dal punto di vista meramente "numerico". "Dal lato cliente - continua il presidente Alberto Crespi - ci sono solo vantaggi. L'unico svantaggio, per noi, è proprio sul

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"numero" d'interlocutori che si riesce a gestire con questo tipo di approccio. Tuttavia, per Sofia SGR, la filosofia azienda-

«LA STORIA E I NUMERI DI SOFIA SGR» La boutique finanziaria nasce nel 2006 dall'allora rettore del politecnico di Milano Francesco Brioschi, che tuttora ricopre la carica di presidente onorario. Nel 2008, l'attuale gruppo manageriale (costituito da Alberto Crespi - presidente -, Daniele Bevacqua, Davide Visentin e Luigi Capitani) ha acquisito il controllo della società, proponendo un nuovo modello di business. Attualmente Sofia SGR è presente a Bergamo, Milano, Roma, Biella e Chiavari. In un anno e mezzo ha sviluppato circa duecento milioni di massa ed è stata ospitata (come case history di successo) a Zurigo, in un convegno della banca UBS (con cui Sofia SGR lavora, assieme a UBI).

le è più importante. Anzi, è un tratto distintivo". Che altri vantaggi possono esserci per l'investitore? "Possiamo garantire una totale indipendenza dalle banche. E' insito nel nostro modus operandi, essere dei soggetti terzi ci consente di gestire il patrimonio senza essere influenzati dalle politiche commerciali e dai conflitti d'interesse tipici dell'istituzione bancaria. Proprio per questo, operando con una o con l'altra banca, non abbiamo alcun ritorno provvigionale".

«I nostri advisor hanno un rapporto diretto con l'ufficio studi, anche per questo possiamo garantire al cliente una gestione personalizzata del suo patrimonio»


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ECONOMIA&BUSINESS

La Valle si mette in luce, le eccellenze seriane a confronto IL CONVEGNO

Il 19 novembre, ad Alzano Lombardo, il primo workshop di PromoSerio dedicato alle aziende bergamasche, per scoprire le idee che hanno fatto grande l'industria Seriana

n'occasione per raccontare le eccellenze produttive seriane ed insieme un'opportunità per dare il giusto risalto ad aziende che credono profondamente nella valorizzazione del territorio. Questo il senso del primo workshop della Valle Seriana organizzato da PromoSerio, che si terrà ad Alzano Lombardo, alla FaSE, il 19 novembre prossimo. L'agenzia generale per lo sviluppo economico del territorio seriano è nata con l'obiettivo di valorizzare quell'insieme di risorse naturali, artistiche e umane che fanno riferimento alla Valle, ed il workshop va proprio in questa direzione. Strutturato in due parti, l'evento sarà caratterizzato da una mattinata di dibattito e confronto, alla presenza di esponenti del mondo economico, universitario e politico e da un pomeriggio dedicato alla presentazione delle aziende aderenti a PromoSerio. Un vero e proprio B2B, capace di unire le realtà imprenditoriali presenti non solo dal punto di vista geopolitico, ma soprattutto di business. Interessante il talk-show che si svolgerà in tarda mattinata, presentato dal giornalista Luca T. Bilotta, dedicato ad otto imprese che negli anni si sono particolarmente distinte nella realizzazione di prodotti o servizi all'estero. "Vedere le gru di Fassi contribuire alla ricostruzione di

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Ground Zero a New York o scoprire l'evoluzione della rete vendita mondiale di Scame. Ma anche osservare la metamorfosi aziendale di Gipsy S.p.a., che dal tessile puro ha cambiato volto acquisendo un marchio internazionale come Scorpion Bay, guidando così la rinascita del settore. Infine, poter osservare da vicino le peculiarità dei calciobalilla di Fas Pendezza.

Guido Fratta

Sono tutte aziende eccellenti della Valle, sono tutte "Made in Serio" riempiendoci naturalmente d'orgoglio", dichiara il presidente di PromoSerio Guido Fratta. "Per questo motivo, per dare il giusto valore a queste grandi realtà della Valle, vogliamo raccontarne l'animo innovativo e pionieristico". Il B2B, ospitato negli

ampi e suggestivi spazi di FaSE - ieri regno della produzione manifatturiera seriana con le Cartiere Pigna, oggi vera e propria agorà di confronto sul futuro seriano ed insieme fucina dell'ecosostenibilità -, creerà una vetrina per le aziende di PromoSerio. "Queste - afferma Fratta - rappresentano la parte migliore della nostra economia, poiché non si sono fermate al proprio orticello. Bensì, con enorme senso di responsabilità, hanno scommesso sul territorio in cui si trovano, sostenendo un progetto globale di promozione". Naturalmente il B2B è aperto ai visitatori ed anche a tutte le imprese bergamasche, senza limitazioni geografiche, che intendono entrare in contatto con la realtà di PromoSerio. Il tutto corredato dai "Sapori Seriani", prodotti tipici offerti a tutti i presenti deliziandone il palato, nel break che spezzerà l'evento in due parti: quella descrittiva e di confronto la mattina e quella di contatto diretto nel pomeriggio. "Non posso che ringraziare FaSE ed in particolare Ferruccio e Nadia Locatelli, che ci accolgono nei propri spazi, sulla base della comune convinzione che solo il "fare squadra" può rendere grande questa Valle - conclude il presidente di PromoSerio - e tutti i soggetti pubblici e privati che in pochi mesi ci hanno consentito di costruire un progetto ambizioso e ricco di passione".


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«Trattiamo solamente il settore privato, ci siamo strutturati così nel corso degli anni Quindi, siamo oggi capaci di lavorare con piccoli, medi e grandi uffici, senza considerare il settore industriale a 360 gradi»

Luca Adami

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Accord Service, la «Clean Economy» bergamasca SMART BUSINESS

L'azienda con sede a Pedrengo, leader nel settore delle pulizie civili e industriali, compie dieci anni. Luca Adami, amministratore unico: «Abbiamo sempre mantenuto standard di qualità eccelsi, siamo un'impresa familiare che sta diventando grande» ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

iò che si cela dietro le quinte è molte volte l'aspetto più importante di un'azienda. Stiamo però parlando di un settore che tutti danno per scontato, senza avere la volontà e la giusta curiosità di approfondire le tante professionalità che si celano, appunto, dietro le quinte, a monte di ciò che la gente comune chiama pulizie. Lo dice apertamente Luca Adami, titolare di Accord Service - azienda che lo scorso giugno ha compiuto dieci anni d'attività -, tra le leader per quanto riguarda le pulizie industriali e civili in ambito privato e le tinteggiature. "Ci si accorge di noi raramente, sono in pochi a considerare il nostro lavoro come "di qualità". Si pensa sempre ad un mestiere umile, che è senz'altro vero, ma che ha un'importanza anche strategica per l'azienda committente, e se vogliamo sociale per il territorio".

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Partiamo dal vostro know-how. Abbiamo detto pulizie civili e industriali, ma anche tinteggiature. "Quella delle tinteggiature è una nicchia nella quale stiamo cercando di crescere, abbiamo iniziato facendo lavori solo per i nostri clienti storici. Ora ci stiamo effettiva-

mente immettendo sul mercato. Per quanto invece riguarda la specializzazione vera e propria dell'azienda, possiamo dire che tutti gli ambienti hanno bisogno di pulizie, ma comunque trattiamo solamente il settore privato, ci siamo strutturati così nel corso degli anni. Quindi, siamo oggi capaci di trat-

Pulizie industriali Prima

tare piccoli, medi e grandi uffici, senza considerare il settore industriale a 360 gradi". Parliamo proprio del settore industriale.

"Il vantaggio che possiamo offrire è nella serietà e nella flessibilità dell'offerta. Siamo una società di servizi, quindi ci accordiamo con i nostri clienti per quanto riguarda le tempistiche di lavoro, in base alle loro esigenze ci adattiamo. Per quanto riguarda gli impianti di produzione, invece, grazie alla mia espe-

Pulizie industriali Dopo

rienza professionale, che ho poi trasmesso al mio team, siamo in grado di intervenire su impianti di produzione, verniciatura e molto altro ancora. Diciamo che la parte 95


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senza problemi. Non scendiamo a compromessi sulla qualità del lavoro".

Pulizia di pannelli fotovoltaici con acqua demineralizzata

Ci conceda una domanda, che sorge però spontanea: chi glielo fa fare? "Questo lavoro, anche se magari a molti sembrerà una frase stonata, lo si fa solo per passione. Per questo vorremmo essere riconosciuti come quello che realmente siamo, un'azienda solida e seria. Per

«ACCORD SERVICE IN PILLOLE»

"straordinaria" è seguita da me e da un pool specializzato di otto persone che sono cresciute professionalmente solo per questa tipologia di interventi".

ampi e confortevoli), ma anche per venire incontro alle maestranze, che erano scomode nello spostamento nel centro della città".

Molte aziende della Bergamasca hanno investito sui pannelli fotovoltaici, che devono essere puliti a cadenza stabilita. Siete "attrezzati" anche per affrontare questo genere di commesse? "Qualche anno fa abbiamo acquistato una macchina capace di lavare con acqua demineralizzata, vale a dire con acqua pura. Inizialmente, grazie al fatto che fosse composta da aste di carbonio, era utilizzata per pulire le grandi facciate dei palazzi di vetro senza ausilio di piattaforme aeree fino a 18 mt. Oggi, ci siamo accorti che è perfetta per pulire proprio gli impianti fotovoltaici, che devono essere ben accuditi in quanto perdono fino al 10% della loro produttività se trascurati o lasciati sporchi per noncuranza".

«Grazie ad una macchina che utilizza acqua demineralizzata, siamo oggi in grado di pulire perfettamente gli impianti fotovoltaici, che possono perdere fino al 10% del rendimento se sporchi»

Da quanto personale è composta Accord Service? "La cosa che ho da sempre ritenuto più importante, oltre naturalmente ai clienti, sono i miei dipendenti, che attualmente sono 50. Anche per questo ho deciso di spostarmi da Bergamo per aprire un ufficio moderno e funzionale a Pedrengo. Un po', lo ammetto, per ragioni d'immagine (in quanto il nuovo spazio è costituiti da uffici veri e propri, 96

Ben 50 dipendenti, di certo un numero importante. Che fatturato bisogna garantire per essere sostenibili? "Si pensa che con 50 dipendenti (anche se part-time) un'azienda debba fatturare dagli 8 ai 10 milioni di euro. Invece, noi ci attestiamo sugli 1,3 milioni. Non c'è un valore aggiunto alla prestazione da intendersi come "ricarico", il settore delle pulizie non è infatti riconosciuto da questo punto di vista. Ma va benissimo lo stesso, in quanto se la proposta è troppo bassa, Accord Service la rifiuta

Titolare: Gianluca Adami, nato a Monza il 04/03/1968, sposato con 4 figli. Consegue il diploma professionale da disegnatore meccanico al Patronato San Vincenzo. Dal 1986 al 1996 è meccanico presso un'azienda di robotica industriale. Dal 1996 al 1998 è programmatore di produzione in un'azienda del gruppo Saeco. Dal 1998 al 2001 è responsabile filiale di un'impresa di pulizie. Nel 2001 fonda Accord Service diventandone amministratore unico. Know-how: la divisione pulizie si divide in pulizie civili e industriali, pulizie speciale (chiese, post incendio), pulizie di facciate con vetro con acqua demineralizzata, pulizie impianti fotovoltaici con acqua demineralizzata. La divisione tinteggiature si divide in tinteggiature civili e industriali.

me è importante, come dicevo, andare a lavorare con i miei dipendenti, stare con loro per insegnare un mestiere, seguire le lavorazioni più delicate, capire e ascoltare le loro esigenze e i loro bisogni. Inoltre, concedetemelo, questo lavoro ha una rilevanza sociale molto alta". Cosa intende con rilevanza sociale? "Intendiamoci, non siamo un'impresa a carattere sociale. Tuttavia, chi viene a lavorare da noi, difficilmente può andare da altre parti. Mettiamo insieme diverse nazionalità, garantiamo uno stipendio a numerose famiglie e, almeno personalmente, il bagaglio di esperienze e di culture che ho imparato in questi anni lo considero impagabile".


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RUBRICHE

«L'unione fa la forza» FOOD&EVENT

Alla fiera Host 2011, il Gruppo Agnelli esce vincente per professionalità e gamma di offerta. La mission è stata quella di unire le forze per operare con maggiori dimensioni e senza sovrapposizione di servizi 98

TESTO&PHOTO: MAURIZIO DI DIO

uest'anno il gruppo d'aziende leader nella produzione di strumenti di cottura professionali, Pentole Agnelli e Fasa, insieme ad Ulisse Food Service, specializzata nella distribuzione di attrezzature per il comparto Horeca, hanno visto l'opportunità di mettere in comune le loro funzioni tecnico-commerciali e intervenire in uno spazio comune presso l'Host, la famosa fiera specializzata sull'accoglienza e la ristorazione - tenutasi dal 21 al 25 ottobre presso il quartiere fieristico di Rho -, a Milano. Lo scopo era quello di unire le forze, operare con dimensioni maggiori, evitare costose duplicazioni di servizi ciascuna nel loro campo d'attività, far conoscere al pubblico la vasta gamma di prodotti offerti e dare alla clientela la possibilità di trattare con un solo interlocutore. Una fiera concettualmente innovativa per il Gruppo Agnelli, anche se non è mancata la tradizione con la "Cena del Piacere" di sabato 22 ottobre, da anni evento atto a fortificare lo spirito di gruppo fra la clientela e non

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solo, in cui è stata anche estratta "La Pentola d'Oro", andata al gruppo Ros di Zanica e consegnata al suo patron Sergio Pezzotta. "Abbiamo riunito in unico spazio un gruppo di aziende, oltre le nostre - ha affermato Angelo Agnelli, direttore generale di Pentole Agnelli e ad di Ulisse Food Service - legate da interessi di Gruppo, ma anche da una visione del mercato comune, per rafforzare principalmente un patto e un codice di comportamento che le stesse si sono impegnate a rispettare nel momento in cui hanno ricevuto la nostra offerta. Evitando quindi ogni spreco di risorse e guadagnando in efficienza, rapidità d'azione, anche con uno scambio diretto di informazioni commerciali, pur restando le singole aziende libere e indipendenti, sempre nell'ambito del codice di comportamento sottoscritto. All'Host -ha

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continuato Angelo Agnelli - abbiamo seminato grandi idee e ne abbiamo subito raccolto i frutti". "Lo spazio comune di Host -ha sostenuto Baldassare Agnelli, presidente di Pentole Agnelli - ci ha dato la possibilità di fornire, a chi ci è venuto a trovare, servizi specializzati e professionali di alto livello, oltre alla possibilità di conoscere più approfonditamente le aziende costituenti il Gruppo Agnelli. Realtà sempre più leader nel loro settore di competenza e ormai in grado di coprire l'intera gamma di competenze del comparto Horeca, necessarie sui mercati in Italia e all'estero. Proprio l'export è il motore della crescita. E Le nostre aziende, Agnelli e Fasa in particolare, devono trovare nuovi mercati per aumentare la propria dimensione, innovare e internazionalizzarsi. Fattori imprescindibili per avere un vantaggio competitivo che possa rafforzare la loro quota di mercato".

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MOTORI

Motori: la gamma della nuova 2 posti parte dalla MINI Cooper Coupé, spinta dal 4 cilindri a benzina di 1.598 cc, 122 CV e 160 Nm La versione più sportiva 102

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

a conchiglia piace, pure tanto. A vederla di primo impatto si rimane colpiti dal tetto. La nuova ed innovativa MINI Coupé (provata in tutte le sue declinazioni all’autodromo di Franciacorta, grazie a MINI Lario Bergauto), infatti, è caratterizzata dalla forte inclinazione dei montanti anteriori, in stile roadster, un'altezza complessiva inferiore di 52 mm rispetto alla MINI hatchback e soprattutto dall'inedita forma del padiglione che sembra "appoggiato" come una conchiglia al contrario su di una fascia di vetri continua. Originale a dir poco, aspetto che si trasforma in sportività concreta appena si

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accende il motore e - con le mani appoggiate al volante - ci si accorge dell'assetto prettamente corsaiolo. In pratica nulla è cambiato rispetto alla concept del 2009. Anche la potenza dei motori pare adeguata al look grintoso della MINI Coupé, con valori che vanno dai 122 CV della MINI Cooper Coupé ai 211 CV della MINI John Cooper Works Coupé passando per i 143 CV a gasolio della MINI Cooper SD Coupé. DESIGN -La nuova carrozzeria compatta a tre volumi è sottolineata dallo spoiler posteriore attivo che fuoriesce oltre gli 80 km/h per ottimizzare l'aerodinamica in


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MINI Coupè, la «conchiglia» sportiva piace LA NOVITA'

Arriva sul mercato bergamasco la nuova due posti british-style: tetto innovativo e assetti puramente corsaioli per il piacere di guidare in libertà

coda. Rispetto alla MINI hatchback gli ingombri restano praticamente invariati, con una lunghezza di 3.734 mm (3.728 mm la Cooper Coupé), una larghezza di 1.683 mm e un passo di 2.467 mm. Solo l'altezza è inferiore e parte dai 1.378 mm della Cooper Coupé per arrivare ai 1.384 mm delle altre versioni. Avendo rinunciato a due posti la MINI Cooper prevede un vano di carico bagagli dietro ai sedili e un'apertura di carico passante fra bagagliaio e abitacolo che permette di stivare oggetti ingombranti caricandoli attraverso il portellone posteriore. La nuova forma della carrozzeria è abbinata allo spostamento in avanti delle masse, al miglioramento della resistenza torsionale attraverso appositi rinforzi della scocca, elementi che uniti ad una nuova taratura dell'assetto puntano ad ottimizzare agi-

lità e sicurezza di guida. Nella dotazione di serie della MINI Coupé ci sono servosterzo elettromeccanico, regolazione della stabilità di guida DSC e modalità di trazione DTC con controllo elettronico del differenziale EDLC (di serie su MINI John Cooper Works Coupé). INTERNI - L'abitacolo della MINI Coupé presenta degli specifici incavi nel cielo del tetto per ottimizzare lo spazio per la testa degli occupanti, sedili sportivi di serie (ad esclusione della Cooper Coupé) e doppio vano portaoggetti posteriore. Materiali e Colori degli interni possono essere scelti in una vasta gamma di possibilità, così come la verniciatura esterna che prevede il tetto in colore a contrasto e nuove Sport Stripes sul cofano motore, sul bagagliaio, sullo spoiler e sul

Interni: L'abitacolo presenta degli specifici incavi nel cielo del tetto, sedili sportivi di serie e doppio vano portaoggetti posteriore 103


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tetto (in tinta carrozzeria). Nella dotazione standard sono inclusi specchietti elettrici, sensori di parcheggio posteriori, climatizzatore, radio CD MP3 e ingresso Aux, volante multifunzione, sedili regolabili in altezza e computer di bordo. Fra gli optional si segnalano i fari allo xeno, il climatizzatore automatico, il Comfort Access, il pacchetto John Cooper Works e tutte le opzioni del programma MINI Yours. A livello di infotainment si possono avere gli altoparlanti Harman Kardon, la predisposizione Bluetooth, l'interfaccia audio USB, il navigatore MINI e le funzioni di MINI Connected che includono la webradio e la ricerca locale di Google e Google Send to Car. MOTORI - La gamma della nuova due posti parte dalla MINI Cooper CoupĂŠ, spinta dal 4 cilindri a benzina di 1.598 cc, 122 CV e 160 Nm (coefficiente di Co2 127, con automatico 150).

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Con questo propulsore la Cooper Coupé è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h orari in 9 secondi netti e di arrivare ai 204 km/h, mentre il consumo medio si attesta sui 5,4 l/100 km. La MINI Cooper S Coupé ha in più l'iniezione diretta di benzina e il turbocompressore TwinScroll che le consentono di sviluppare 184 CV, 240 Nm (260 Nm con overboost) e di coprire lo "0-100" in 6,9 secondi (coefficiente di Co2 136, con automatico 149). La velocità massima è di 230 km/h e i consumi combinati di 5,8 l/100 km. Il top della gamma è rappresentato dalla MINI John Cooper Works Coupé, che con i suoi 211 CV e 260 Nm (280 Nm con overboost) si rivolge agli amanti della sportività. Lo scatto da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi e la punta massima di 240 km/h sono dati interessanti e si abbinano ai 7,1 l/100 km di consumo medio (coefficiente di Co2 165). Un curioso mix fra prestazioni e consumi contenuti è rappresentato dalla MINI Cooper SD Coupé, che grazie al 4 cilindri turbodiesel di 2 litri può vantare 143 CV, 305 Nm (coefficiente di Co2 114, con automatico 139), una velocità massima di 216 km/h e 7,9 secondi per raggiungere i 100 km/h da fermo. Il dato di consumo medio è pari a 4,3 l/100 km.

Design: la nuova carrozzeria compatta a tre volumi è sottolineata dallo spoiler posteriore attivo che fuoriesce oltre gli 80 km/h per ottimizzare l'aerodinamica in coda

MINI LARIO BERGAUTO Via Campagnola, 50 Tel. 0354212211 - Bergamo www.lariobergauto.mini.it www.mobility.it

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MOTORI

Design: molti tratti sono da «ritorno al futuro» a cominciare dal tetto discendente e dal posteriore muscoloso, con tanto di spoiler extra large 106

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

oi di Bergamo Economia l'avevamo vista di persona al Salone di Ginevra di ben quattro anni fa e l'impatto era stato spettacolare. Bella, sportiva ed atletica nel suo colore bianco avorio. Ora da concept è divenuta realtà. Stiamo parlando della Range Rover Evoque, provata sulle strade tortuose di città Alta grazie alla complicità della concessionaria Iperauto Bergamo di Borgo Palazzo, esercizio stilistico dell'originaria LRX. E la sensazione provata "la prima volta" non è affatto cambiata: l'impronta stilistica fuori dagli schemi è identica, diversa da qualsiasi altra auto

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e rivoluzionaria rispetto alla tradizione della famiglia Range Rover. E questo spiega perché gli automobilisti o i passanti che la vedono per strada la guardano stupiti additandola come un'aliena. DESIGN - Molti tratti sono effettivamente da "ritorno al futuro" a cominciare dal tetto discendente che sembra tagliato con l'accetta; poi la linea di cintura è altissima e il posteriore muscoloso, con tanto di spoiler extra large, diffusore aerodinamico e scarichi integrati. Davanti c'è invece la nuova faccia Range, con uno sguardo


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Range Rover Evoque, quando la moda va fuoristrada IN ANTEPRIMA

L'abbiamo apprezzata da concept come LRX quattro anni fa al Salone di Ginevra Ora arriva sulle strade italiane il nuovo Suv dalla personalità futuristica e dai contenuti sia cittadini che da fuoristrada

cattivo e pungente che sembra dire "lasciatemi passare". L'insieme secondo noi è riuscito e piacerà a tutti coloro che cercano uno stile distintivo per non passare inosservati. Meno a chi vuole un'auto sobria, come il cliente Range classico. Ma l'obiettivo dell'Evoque è proprio quello di conquistare automobilisti che non hanno mai comprato una Land Rover. INTERNI -Dentro l'impronta futuristica è smorzata da un ambiente ben rifinito che, a seconda delle personalizzazioni richieste, varia da un'atmosfera esageratamente sportiva (ad esempio con allestimento in pelle rossa, alluminio e sedili dalla seduta avvolgente) o squisitamente british (con morbido cuoio pieno fiore

beige che riveste tutto, dai sedili al cruscotto, ornato da inserti in legno). In mezzo ci sono un'infinità di varianti disponibili a catalogo con sovrapprezzo. All'ottima qualità percepita contribuisce anche l'impostazione massiccia di plancia e comandi, ispirata alle sorelle maggiori. Tanti i gadgets tecnologici come la plafoniera che si accende a sfioramento o il colore dell'illuminazione interna personalizzabile. Capitolo abitabilità, sull'Evoque 5 porte si viaggia molto comodi sia davanti, grazie alle sedute larghe, che dietro dove per due adulti lo spazio gambe e testa e più che adeguato. L'eventuale terzo è più sacrificato. Sulla 3 porte per chi siede dietro il discorso è diverso: lo spazio per le gambe è pressoché identico (il passo della vettura è lo stesso), ma la ridotta superficie vetrata rende l'am-

Motori: si passa dal potente diesel 2.2 da 190 CV abbinato alla trasmissione automatica a 6 rapporti (optional), al benzina 2.0 turbo Ecoboost da 240 CV 107


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biente più angusto e si perde qualche centimetro in altezza. Il terzo passeggero non è nemmeno contemplato dalla conformazione del sedile. Ovviamente l'impatto esterno è molto più sportivo. IN STRADA - Il posto guida dell'Evoque è ovviamente più in alto rispetto a quello di un'auto normale, ma non come in certi SUV. E, infatti, l'Evoque si guida bene. La motorizzazione più performante è senza dubbio il potente diesel 2.2 da 190 CV abbinato alla trasmissione automatica a 6 rapporti (optional). E' questa la configurazione più coerente con lo spirito del modello, perché in grado di garantire prestazioni brillanti - vicine agli 8,5 secondi dichiarati nello 0-100 km/h - e consumi politically correct: la Casa dichiara 5,2 litri nel ciclo extra urbano (5,7 in quello misto). A disposizione c'è anche la motorizzazione benzina, il potente 2.0 turbo Ecoboost da 240 CV, che appaga ancor di più lo stile di guida "sportivo" ed è pure più silenziosa. Questa Evoque sembra ancora più agile e leggera (il motore pesa 40 kg in meno) e con il cambio automatico, comunque fedele e silenzioso, raggiunge fin troppo velocemente i limiti del codice della strada. La scheda tecnica parla di 7,2 secondi di tempo per accelerare da 0 a 100 km/h e di 217 km/h di velocità massima; quanto al consumo siamo sugli 8,7 litri ogni 100 km nel ciclo combinato. FUORISTRADA - Se l'Evoque si definisce un'auto modaiola, il carattere da fuoristrada con gomme di serie da 19 pollici, è comunque all'altezza grazie all'elettronica. Abbiamo apprezzato tra le altre cose l'Hill descent control di nuova generazione, che quando si riprende la marcia in pendio, rende progressivo il raggiungimento della velocità di discesa controllata (fino a 6 km/h). Doti che dimostrano come in Land Rover, quando si parla di auto a trazione integrale, non siano disposti a scendere a troppi compromessi. A differenza della concorrenza.

Tecnologia: da segnalare l'Hill descent control di nuova generazione, che quando si riprende la marcia in pendio, rende progressivo il raggiungimento della velocità di discesa controllata (fino a 6 km/h)

IPERAUTO BERGAMO Via Borgo Palazzo, 205 Tel. 035 292421 Fax 035 2924212 www.iperautobg.it

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA & GIANCARLO GOBBI

AMG Performance Tour, con Lodauto il sogno diventa realtà 110

coprire, gustare e godere dell'emozione AMG fino in fondo, svelandone i segreti alla guida. E' stato questo il leit motiv che ha caratterizzato l'AMG Performance Tour 2011, attesissimo evento per tutti gli appassionati delle quattro ruote sia della casa tedesca che tout court. E ancora una volta, ad ospitare la kermesse, è stata la concessionaria ufficiale Mercedes Lodauto S.p.a., di Orio al Serio. Parliamo dunque di sogni che si sono tramutati in realtà nella mattinata di domenica 15 ottobre scorso, quando alcuni clienti hanno potuto prendere parte a una gita molto particolare: un viaggio - con soste per concedere l'emozione della guida di tutti i bolidi firmata AMG - al volante dell'intera gamma al gran completo. La partenza, di buon ora, è stata proprio all'interno dello show-room, che per l'occasione ha ospitato (oltre ai gioielli tecnologici griffati Bang&Olufsen e ad uno stand dedicato Ducati) alcune vetture da competizione del mondo AMG, d'ultima generazione ma anche storiche. L'itinerario si è infine concluso in una location a dir poco magica - la Cantalupa di Brusaporto -, che affianca il celeberrimo ristorante "Da Vittorio", dove gli invitati si sono intrattenuti con una delle cucine migliori d'Italia.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

Audi Q3, anima elegante e carattere sportivo 114

l nuovo gioiello Audi è stato presentato giovedì 20 ottobre nell’Hangar Audi di Bonaldi Motori trasformato per l’occasione in Spazio Urban. Per la presentazione del nuovo attesissimo SUV Premium Compatto, la celebre concessionaria bergamasca ha puntato su una serata animata da DJ set, cocktail space e un brillante entertainment, con la partnership di Immobiliare Percassi. A fare gli onori di casa è stata l'amministratore delegato del Gruppo Simona Bonaldi, dopo che i presenti hanno potuto godere di uno splendido open bar e di un buffet allestiti per l'occasione. Inoltre, ad alleggerire l'atmosfera carica di attesa, ci ha pensato Omar Fantini - comico bergamasco diventato famoso grazie alla trasmissione di Italia 1, Colorado Café -, che ha creato un simpatico siparietto con tutti i venditori dello show-room, pronti a rispondere alle sue domande sulle caratteristiche tecniche ed estetiche della nuova nata tedesca. E infine è stato il momento della vettura: il design è accattivante, a metà strada tra un coupé e un SUV, quasi a voler accentuare il suo carattere sportivo e l'idea che sia tranquillamente utilizzabile anche in città. Per quanto riguarda i motori, invece, troviamo caratteristiche per tutti i gusti: un 2.0 TFSI a benzina da 170 o 211 cavalli ed un diesel 2.0 TDI da 140 o 177 CV.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Chapeau Sensation Club, con Lario Bergauto inizia la stagione 116

arrivata la "one night" dello Chapeau Sensation Club, nuova e brillante realtà nata da un'idea di Ilario Casali, Mirko Consonni e Manuel Barbieri. Ma a dire il vero la serata d'inaugurazione del locale è stata in realtà una due giorni, venerdì 14 e sabato 15 ottobre. Il nuovo ritrovo bergamasco di via Zanica riassume in sé molte delle caratteristiche che fanno di un semplice posto un vero e proprio punto fermo all'insegna del glamour e al contempo dell'ospitalità. Stile, eleganza e raffinatezza hanno caratterizzato l'atmosfera di quello che di certo diventerà un locale di successo per l'intera movida bergamasca. Ogni venerdì e sabato la serata inizia dalle 22.00 e termina alle 3 del mattino, e durante l'appuntamento tutto può succedere: trovare parcheggio con facilità (numerosi posti auto direttamente dinanzi al locale), bere bene (e senza mal di testa il giorno seguente), divertirsi con i mix dei dj di livello proposti in consolle e conoscere persone nuove e piacevoli. Una novità tutta da scoprire, insomma, che ha aperto per la prima volta le porte - come dicevamo - a metà ottobre, con un partner d'eccezione come la concessionaria BMW e MINI Lario Bergauto. Proprio lo show-room di via Campagnola ha deciso di sponsorizzare tutti i weekend del nuovo locale portando, per la "prima", due dei suoi gioielli, la nuova BMW Serie 1 venerdì e la ormai mitica MINI Countryman sabato.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: MATTEO MOTTARI

InVOGUE e modoo, al Capogiro un «Night Brunch» glamour 120

a mondanità si sposa con l'eleganza e il glamour, il tutto ospitato nell'unica e storica location di Bergamo che non ha nulla da invidiare ai club più rinomati. E' questo il matrimonio che si è consumato lo scorso venerdì 21 ottobre tra "inVOGUE boutique" di Ponteranica e "modoo Interni" di Verdello al Capogiro Joy Club di Curno. Le due realtà specializzate rispettivamente nel settore dell'abbigliamento e dell'arredamento hanno deciso di concedersi un "Night Brunch", il nuovo format innovativo d'intrattenimento scaturito dall'intuizione del management di Capogiro. Dalle ore 22.00, quindi, "inVOGUE boutique" e "modoo Interni" hanno potuto invitare i propri ospiti, amici e clienti all'interno del rinnovato club di Curno, che come in ogni venerdì ha allestito una vera e propria cena in piedi, con primi piatti e secondi caldi serviti direttamente dagli chef, aperta a tutti coloro che amano una situazione dinner informale in un ambiente elegante e raffinato. L'atmosfera è quella perfetta per poter parlare e scambiarsi opinioni, arricchita e accompagnata da un sound live experiences mai invasivo. Un modo nuovo, quindi, per poter fidelizzare ulteriormente i propri partner aziendali,stabilirecontattiepoterstringerenuoviaccordicommercialioanche solo nuove amicizie. Come per ogni venerdì di Capogiro, infine, il pubblico è rigorosamente adulto e la serata, dalle 23 in poi, si trasforma in quella che tutti conoscono come una delle migliori offerte di divertimento e intrattenimento notturno presenti nel panorama del Nord Italia.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

Nuova M5, anteprima assoluta a L'Albenza 122

ra adagiata all'esterno di uno dei 10 migliori Golf Club d’Italia, L'Albenza, lo scorso lunedì 3 ottobre. E' stata un'assoluta anteprima offerta dalla concessionaria BMW Lario Bergauto, tra le poche (a livello nazionale) a poter vantare la certificazione M. Stiamo parlando dell'incredibile M5, uno spettacolo per gli occhi in mostra nel cortile della club house del celeberrimo circuito bergamasco. Accanto al nuovo gioiello della casa tedesca - che sarà ufficialmente presentato a dicembre - faceva sfoggio della sua bellezza anche la BMW Serie 6 Coupè, in un vero e proprio trionfo di cavalli, design ed estetica. Per il grande avvenimento è stata lanciata la prima "Luxury Cup", in una giornata ricordiamolo - nella quale solitamente il Golf Club rimane chiuso al pubblico. L'appuntamento, che ha garantito la massima privacy ed esclusività, ha visto i fortunati partecipanti godere anche della compagnia di Sofia SGR, la nuova società di mediazione creditizia con sede a Milano e filiale a Bergamo. I presenti sono quindi stati "accuditi" con la massima attenzione dal loro arrivo fino al buffet finale, passando naturalmente per la gara e per le classiche premiazioni di fine kermesse.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Nuova Yaris, l'auto che anticipa il futuro 126

arrivata la nuova Toyota Yaris e la concessionaria Livio Cella di via Borgo Palazzo non si è fatta scappare l'occasione per dedicarle una caldissima accoglienza. Sabato 15 ottobre scorso, infatti, la concessionaria ha deciso di dedicare a tutti i clienti e appassionati un fantastico porte aperte per gustare la terza generazione del gioiello giapponese più venduto della categoria. Oltre a mostrarne le linee accattivanti, infatti, è stata organizzata una giornata di test drive, con piloti collaudatori che hanno portato "a spasso" chiunque ne avesse il desiderio, per far gustare le caratteristiche della vettura. La nuova Yaris è una city car compatta e intelligente, progettata per viaggiare ovunque lo si desideri. Agile e moderna, presenta interni spaziosi e confortevoli, dotati di tecnologia semplice e intuitiva. L'equipaggiamento comprende una telecamera posteriore per il parcheggio e il Toyota "Touch & Go", il nuovo sistema touch screen con navigatore, applicazioni e funzioni online che permettono, letteralmente, di sfiorare il futuro con un dito. Insomma, tante soluzioni innovative per un piacere di guida che supera il tempo e le aspettative della clientela.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Rifkin chiude il «Varenna Fisica Festival» 128

ome dare il via a una Terza Rivoluzione Industriale, in grado di risollevare il pianeta dalla crisi attraverso un modello energetico che sia sostenibile e responsabile. E' stato questo il tema della serata conclusiva del "Varenna Fisica Festival" che si è tenuta sabato 1 ottobre al Teatro della Società con la partecipazione straordinaria dell'economista Jeremy Rifkin, in collegamento video dagli Stati Uniti. La serata, dal titolo "Appuntamento al buio. Energia per il mondo di domani" ha avuto inizio in modo insolito, proponendo ai presenti una metafora sulla crisi e su come uscire da questo momento difficile per il mondo intero. Rimasti per qualche istante al buio, gli spettatori hanno infine capito di dover utilizzare delle piccole torce a carica manuale, precedentemente distribuite dagli organizzatori, e tutti insieme hanno illuminato la sala. Organizzato in collaborazione con l'Api di Lecco - tra i partner anche Lario Bergauto -, l'evento ha visto in sala un pubblico numeroso e la presenza sul palco del Sociale di Arturo Varvelli (ricercatore dell'Ispi di Milano), Giulio Sapelli (docente di Storia Economica all'Università Statale di Milano) e di Irene Tinagli (moderatrice della tavola rotonda e docente di Economia della Imprese presso l'Università Carlos III di Madrid). Non presente all'appuntamento il Nobel Carlo Rubbia, rimasto in Cina per motivi di lavoro.

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