Economia Magazine giugno

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STRETTA O ALLENTAMENTO MONETARIO? BCE VS PBOC

plicato per non parlare delle ulteriori speculazioni bancarie.

Ai costi energetici appena rientrati (ma non del tutto ad essere onesti) ora le aziende devono sostituire il vertiginoso costo del denaro. Le nostre aziende saranno presto fuori mercato.

quanto immaginato dalla strategia della presidente Christine Lagarde.

La stretta monetaria della BCE è fuori controllo. Potrei non aggiungere altro per suscitare un dibattito ma il tema merita un approfondimento almeno lato industriale che poi è il mio osservatorio.

Otto i rialzi sui tassi d’interesse fin qui previsti da Francoforte. E gli economisti - nella loro veste di aruspici, àuguri o indovini che dir si voglia - ne prevedono ancora un paio fino a settembre.

Il risultato? Il costo del denaro è più che quadru-

Ma non è finita qui. Del resto, un vecchio adagio non diceva forse che le disgrazie non vengono mai sole?

Con i rinnovi dei contratti manifatturieri alle porte e l’inevitabile adeguamento dei salari agli indici dei prezzi al consumo, siamo ulteriormente preoccupati per la tenuta del sistema industriale italiano ed europeo.

Sia ben chiaro, infatti, che con questi costi sarà impossibile per le imprese ridurre i listini e non si avrà quindi nessun calo dell’inflazione al contrario di

La Banca Centrale Europea cambi rotta subito. L’inflazione che dichiara di voler combattere ha una sola causa, l’aumento imprevisto e a dismisura dei costi energetici che stanno piano piano rientrando. Ma questa politica sui tassi è completamente sbagliata.

Lo hanno capito anche i colleghi in Cina. La Pboc - la banca centrale della Repubblica Popolare - ha infatti ridotto il tasso sui prestiti a un anno offerto dalle banche di 10 punti base al 3,55% dal precedente 3,65%, Un taglio che arriva sulla scia di altre misure di allentamento monetario messe in campo nelle ultime settimane: ribassata la linea di prestiti a medio termine a un anno e il tasso di riacquisto inverso a sette giorni.

L’obiettivo? Stimolare la crescita dell’economia del Dragone.

3 L’EDITORIALE GIUGNO

CONTENUTI GIUGNO

8 IL CAVALIERE

Fine di un’era.

La politica italiana piange: Silvio Berlusconi

Ci lascia, un gigante che ha diviso e dominato il Paese

12 EREDITÀ

Alessandra Gallone

«Vita e Politica: il mio cammino con Berlusconi»

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COORDINATORE REGIONALE

Alessandro Sorte: «Berlusconi non ha eredi»

SECONDA REPUBBLICA

Paolo Agnelli, dall’alluminio alla politica di Berlusconi, una visione d’impresa

22 IL CONVEGNO

Schneider Electric e Confimi Industria

26 COVER STORY

Europerf: «Il coraggio è uno dei valori fondamentali su cui si fonda la nostra azienda»

32 LO STUDIO

Mazzoleni & Partners

38 TOP BUSINESS

LMP, dalla vetroresina alle macchine CNC a 5 assi La crescita, la fiducia dei clienti e gli orizzonti futuri di Kevin Lavelli»

44 IMPRESE

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48 EVENTI

• Incontro tra maestri dell’arte: Whiteread e Suter

• protagoniste alla GAMeC

• Il sapore del lusso: Nautica Bertelli

• presenta Sealine

58 LA RICETTA

Fassona estiva e patate morbide

60 MOTORI

• Maserati Factory Tour

• BMW XM

• Audi RS6 Performance

• Jeep Avenger

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4 CONTENUTI GIUGNO 26

ECONOMIA MAGAZINE® Rivista mensile di economia attualità costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013)

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IL CAVALIERE 8

FINE DI UN’ERA

LA POLITICA ITALIANA PIANGE: SILVIO BERLUSCONI CI LASCIA, UN GIGANTE CHE HA DIVISO E DOMINATO IL PAESE

Sul palcoscenico politico italiano si è spenta una delle figure più influenti e discusse degli ultimi decenni:

Silvio Berlusconi

Lunedì 12 giugno, alle 9.30, il leader di Forza Italia, dopo aver lottato a lungo con la leucemia mielomonocitica cronica, ha ceduto alla malattia presso l’ospedale San

Berlusconi, noto per il suo carisma e la sua abilità nel comunicare con le masse, ha segnato profondamente non solo il panorama politico italiano, ma anche la società e la cultura del paese. I suoi

30 anni di protagonismo

hanno portato ad un cambiamento significativo nella politica italiana, ridefinendo il concetto di leadership e il rapporto tra il leader e i suoi seguaci.

Nel corso della sua carriera politica, Berlusconi ha fondato il partito Forza Italia, che è diventato

l’espressione diretta della sua visione politica e che ha governato come un’azienda. Il suo stile di leadership, basato sull’immagine del leader carismatico, ha avuto un impatto duraturo sulla politica italiana. Non a caso, molti politici successivi hanno cercato di imitarlo, creando partiti basati sulla loro

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Raffaele di Milano. Aveva 86 anni.

personalità, come la “Lega di Salvini”, il “Movimento 5 Stelle” di Grillo, “Azione e Italia Viva” di Calenda e i “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni.

La decisione di Berlusconi di scendere in campo politico arrivò alla fine della Prima Repubblica italiana, in un momento in cui il paese era in fermento a causa del crollo del sistema politico precedente. Berlusconi si impegnò personalmente nella politica, abbandonando il suo ruolo di imprenditore di successo, per offrire una nuova visione di leadership politica in Italia. Il suo discorso del 26 gennaio 1994, in cui annunciò la sua “discesa in campo”, rappresentò l’inizio di un’epoca che ha avuto un impatto duraturo sulla politica italiana.

Il fondatore di Forza Italia ha saputo trasformare il panorama politico italiano, unendo diverse forze politiche sotto un’unica coalizione e aprendo nuovi orizzonti. Il suo stile di comunicazione diretto, spesso accompagnato da show televisivi, gli ha permesso di connettersi

con il pubblico in modo unico, facendo della politica un vero e proprio spettacolo. Nonostante il suo successo e la sua longevità politica, la carriera di Berlusconi non è

stata priva di controversie. Le inchieste giudiziarie e le accuse di corruzione e frode fiscale hanno segnato la sua figura, offuscando in parte il suo impatto positivo sulla

politica italiana. La sua ultima soddisfazione politica è stata il suo ritorno nell’Aula del Senato il 13 ottobre 2022, dopo essere stato inattivo per oltre un anno a causa dei suoi problemi di salute. Berlusconi è apparso fragile, ma la sua presenza ha ricordato l’influenza che ha avuto nella politica italiana.

Con la morte di Silvio Berlusconi, il panorama politico italiano perde una delle sue icone più emblematiche e carismatiche. Il suo lascito sarà oggetto di studio e dibattito per gli anni a venire, mentre gli italiani rifletteranno sull’eredità che ha lasciato dietro di sé.

In un paese dove la politica ha spesso bisogno di leader carismatici, Berlusconi ha dimostrato di saper occupare quel ruolo in modo unico. Ora, il futuro politico italiano dovrà affrontare la sfida di trovare una nuova figura in grado di riempire il vuoto lasciato da questo uomo che, nonostante le critiche e le controversie, ha segnato profondamente l’Italia moderna.

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A destra Silvio Berlusconi con Bettino Craxi
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EREDITÀ

NOME: Alessandra

Gallone

RUOLO: Senatrice

Senatrice, Lei è stata parlamentare con Berlusconi il quale La chiamò personalmente per complimentarsi per un discorso tenuto dai banchi dell’opposizione. Ora che Silvio è mancato, come si sente?

Sicuramente orfana della sua guida fisica, della sua figura carismatica, ma nello stesso tempo più motivata che mai a raccogliere l’eredità del suo pensiero e dei principi che guidano e continueranno a guidare la mia azione politica per continuare nell’impegno e metterla a sistema. Perchè le idee non muoiono, continuano a camminare attraverso chi le raccoglie e le porta avanti. È questo l’obiettivo di tutta la comunità politica, imprenditoriale, sportiva e umana che Silvio Berlusconi ha costruito e costituito. Perché questo è quello che dobbiamo a un uomo che ha fatto dell’entusiasmo, della passione per la libertà e

dell’impegno per la Nazione e per le persone la sua ragione di vita. E Antonio Tajani, nostro coordinatore nazionale oggi anche vicepremier e ministro degli Esteri ci accompagnerà in questo percorso. Nell’interesse dell’Italia.

Quali ricordi La legano al Cavaliere? Quali sono i più significativi?

I ricordi sono tanti. Ma quello che porto nel cuore è quello della disponibilità di un uomo impegnato come lui nei confronti di chiunque avesse bisogno. Ci sono episodi che ho promesso che non avrei mai rivelato ma che mi hanno fatto scoprire la bontà e l’attitudine di Silvio Berlusconi alla solidarietà silenziosa.

E poi i momenti di incontro e confronto.

E l’ammirazione che ha sempre suscitato in tanti giovani.

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GALLONE

«VITA E POLITICA: IL MIO CAMMINO CON BERLUSCONI»

Lui che è sempre stato il più giovane di tutti.

Il Suo Cursus honorum è iniziato con Alleanza Nazionale. Successivamente è diventata senatrice con Forza Italia. Come ha cambiato la Sua vita il Cavaliere? E secondo Lei come l’ha cambiata agli italiani? Ho sempre ammirato le grandi persone dalla grande intelligenza e dai grandi ideali. Infatti il mio percorso è iniziato con Marzio Tremaglia. Ho cominciato con lui che mi chiese di candidarmi per la prima volta in Consiglio Comunale a Bergamo nel 1995. Lui ne usciva per andare a in Regione Lombardia dove fu il migliore assessore alla Cultura, indimenticato. Nel ‘99 mi ricandidai ancora alle elezioni amministrative fui eletta e venni nominata assessore all’Istruzione, all’Università e ai servizi per l’Infanzia. Un altro mandato

in consiglio comunale. Poi arrivò Silvio Berlusconi a creare il centrodestra unito. La grande intuizione che ancora oggi continua. Partendo da quella rivoluzione che fu il cosiddetto “predellino” dal quale annunciò la nascita del Popolo della Libertà che univa Forza Italia e Alleanza Nazionale e in quel momento, nel 2008, io fui candidata nella lista che mi portò ad essere eletta per la prima volta in Senato in quella 16esima legislatura che alla fine concluse anche l’esperienza del PdL ma non della coalizione del centrodestra. Alla fine di quella prima legislatura (conclusasi con una delle più grandi ingiustizie della vita politica italiana) partecipai alla fondazione di Fratelli d’Italia per mantenere fede a chi mi aveva votato mentre ero in quota Alleanza Nazionale. Divenni capogruppo in Senato per il nuovo partito che costituii anche a Bergamo.

Non venni rieletta (come era prevedibile) e solo in quel momento, ormai libera da impegni con gli elettori, aderii a Forza Italia di cui condividevo i principi ispiratori come movimento liberale, garantista, europeista, popolare, cristiano e solidale. Ricominciai quindi il mio percorso ripartendo dal Via, candidandomi nel 2014 ancora in Consiglio Comunale e rimanendo altri cinque anni all’opposizione dell’Amministrazione di centrosinistra. Nel 2018 proprio Silvio Berlusconi volle candidarmi nuovamente in Senato assegnandomi un bellissimo collegio, quello di Bergamo e Valli, una circoscrizione che da sola prese 174.000 preferenze a sostegno della coalizione. Oggi sono passata dalla parte dell’esecutivo come consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini e come esperto del

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ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. È un dato di fatto che Silvio Berlusconi abbia cambiato la vita degli italiani. Già prima della sua discesa in campo politico. Realizzando tre reti televisive che hanno creato una alternativa alle sole tre reti Rai. Realizzando città sostenibili ante litteram come Milano 2. Diventando datore di lavoro di migliaia di italiani all’interno delle sue aziende, da Fininvest a Mondadori. E portando una squadra di calcio italiana, il Milan, sulla vetta delle più grandi squadre a livello internazionale, fino a rilanciare il Monza Calcio (per altro devo dire che, insieme ad Adriano Galliani, ammirava molto l’Atalanta ritenendo fantastica la sua ascesa). E poi tutte le iniziative a tutela della libertà degli italiani: meno tasse, tutela della casa, pensioni.

Domanda cattiva: come lo giudica da donna?

Non è per me una domanda cattiva anzi mi dà modo di ricordarlo, da donna, come una persona di grande sensibilità. Un gentiluomo. Ogni volta che ho avuto l’occasione di incontrarlo si è sempre dimostrato attento, premuroso, interessato a quello che stavo facendo e dispensatore di buoni consigli.

Con la scomparsa di Berlusconi, alcuni ritengono che scomparirà anche Forza Italia soprattutto se non dovesse superare la soglia di sbarramento delle Europee (4%) previste per il prossimo anno. Altri, invece, opinano che nel centrodestra vi sia spazio per una terza anima popolare centrista e che, di conseguenza, Forza Italia non scomparirà, al più cambierà nome. Cosa ne pensa? Forza Italia è un movimento strutturato. Con una comunità politica radicata su tutto il territorio nazionale. Dalle grandi città al più piccolo comune. Rappresenta come

dicevo la parte moderata del Paese, necessaria per tenere in equilibrio come sempre è stato la coalizione. Secondo me crescerà ancora di più e continuerà ad essere il collante del centrodestra, l’interlocutore ideale è il trait d’Union all’interno della Comunità europea. Il movimento che porta avanti il principio della grande alleanza pubblico-privato. Del sostegno alle imprese e ai lavoratori. Della necessità di una sostenibilità ambientale che non possa prescindere da quella economica e sociale. Da una grande attenzione ai giovani, al loro presente e al loro futuro. Il movimento della libertà, della fiducia e del futuro. Mai come in questo momento c’è bisogno di Forza Italia.

Con il nuovo corso di Forza Italia, pensa che potrà tornare coordinatrice del partito in bergamasca? Ho avuto l’onore di guidare Forza Italia a Bergamo e

nella bergamasca nel momento più difficile, quello della pandemia. Ho tenuto insieme la mia comunità mettendoci tutto l’impegno possibile aiutata da tutti i coordinatori, dai nostri amministratori e dai militanti che ringrazio di cuore. È stata una grande sfida e una bella avventura che ci ha visto consolidare la nostra presenza su tutto il territorio, cittadino e provinciale. Oggi ho passato il testimone e resto a disposizione.

Chi è secondo Lei l’erede di Berlusconi in Forza Italia? Tajani? Marina Berlusconi? Qualcun altro?

Gli eredi di Silvio Berlusconi siamo tutti noi. Oggi abbiamo un coordinatore nazionale, Antonio Tajani, come dicevo all’inizio, e la famiglia che sostiene il movimento. Il 15 luglio, nel corso dell’Assemblea Nazionale che si terrà a Roma, verrà designato il presidente che ci porterà fino al prossimo congresso nazionale.

Chi raccoglierà la sua eredità politica? Meloni? Renzi? Qualcun altro?

A questa domanda ho già risposto. Sarà Forza Italia a continuare nel percorso tracciato dal nostro fondatore.

L’anno prossimo oltre alle Europee ci saranno anche le amministrative. In questo contesto Bergamo andrà al voto mentre, forse, Gori si candiderà alle Europee per trainare il centrosinistra in città. Lei è tra i papabili candidati sindaco del centrodestra. Pensa di riuscire a vincere a Bergamo, invertendo la tendenza che vede il centrodestra lombardo perdere nelle grandi città? Amo la mia città. Profondamente. Con tutta me stessa e le auguro il miglior sindaco possibile.

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«BERLUSCONI NON HA EREDI»

Alessandro Sorte, una figura di spicco di Forza Italia, ha dimostrato fin da giovane una naturale inclinazione verso il partito azzurro. Ha ricoperto incarichi importanti sia nelle istituzioni che all’interno di Forza Italia, sostenuto dal suo stretto legame con Silvio Berlusconi. Sorte è stato consigliere provinciale, assessore regionale e deputato alla Camera dei deputati. Ha deciso di tornare attivamente in Forza Italia dopo un breve periodo con Cambiamo!.

Il suo sostegno a Berlusconi durante l’elezione del presidente della Repubblica ha portato al suo ritorno ufficiale nel partito. Sorte è stato nominato coordinatore regionale di Forza Italia per

la Lombardia, sottolineando l’importanza della regione per Berlusconi.

Ha dedicato grande attenzione alle infrastrutture e alla mobilità, inaugurando importanti progetti in Lombardia. Sorte ha un rapporto di fiducia con Berlusconi e si impegna a portare avanti l’eredità politica del leader. Sposato con Matilde Tura, esponente del Partito Democratico, Sorte dimostra che le differenze politiche non influiscono sul suo impegno politico.

Onorevole, Lei è stato nominato Coordinatore regionale lombardo di Forza Italia da pochi mesi. Considerando che la Lombardia è sempre stata governata

dal centrodestra fin dalla fondazione di Forza Italia, nominarla coordinatore è stato come affidarLe le chiavi di casa. Ora che il fondatore della Casa delle libertà è venuto meno, come si sente?

«Una responsabilità enorme, il Presidente Berlusconi aveva voluto fortemente la mia nomina che cercherò di onorare al meglio».

Quali ricordi La legano al Cavaliere? Quali sono i più significativi?

«I tanti pomeriggi di lavoro passati insieme con la consapevolezza di trovarmi di fronte a una persona che ha scritto gli ultimi 40 anni di storia del nostro Paese. Berlusconi era una persona

fuori dal comune: empatico, geniale, attento ai piccoli dettagli e proprio per questo lungimirante in tutto».

Come è maturata la Sua vocazione politica? C’è lo zampino del Cavaliere? L’ha reclutata lui oppure è Lei che ha aderito a Forza Italia perché la sentiva vicino ai suoi ideali?

«La figura di Berlusconi è stata centrale per il mio impegno politico. Ai miei occhi è sempre stato un uomo del fare prestato alla politica».

Come ha cambiato la Sua vita il Cavaliere? E secondo Lei come l’ha cambiata agli italiani?

«I governi Berlusconi sono gli unici che non hanno mai

16 COORDINATORE REGIONALE
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NOME: Alessandro Sorte RUOLO: coordinatore regionale di Forza Italia per la Lombardia

messo le mani nelle tasche dei cittadini, la stella polare è sempre stata la libertà. Per noi il cittadino non è al servizio dello Stato, ma è lo Stato al servizio del cittadino.

Lei che era presente ai funerali di Silvio, ritiene giusti i funerali di stato? Come giudica l’omelia di Delpini? Quali sensazioni, quali emozioni ha provato?

«Condivido la scelta dei Funerali di Stato e del lutto nazionale. D’altra parte nessuno come Berlusconi ha inciso nella società e nell’economia in Italia negli ultimi 40 anni. La presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l’omelia di Delpini sono il riconoscimento del segno che Berlusconi ha lasciato. In chiesa tutti avevano le lacrime agli occhi».

Con la scomparsa di Berlusconi, alcuni ritengono che scomparirà anche Forza Italia soprattutto se non dovesse superare la soglia di sbarramento delle Europee (4%), previste per il prossimo anno.

Altri, invece, opinano che nel centrodestra vi sia spazio per una terza anima popolare centrista e che, di conseguenza, Forza Italia non scomparirà, al più cambierà nome. Cosa ne pensa?

«Forza Italia ha un grande spazio politico: siamo alternativi al PD e distinti dalla destra nazionalista. Facciamo parte in Europa del più grande gruppo il Partito Popolare Europeo. Ci sono margini di crescita significativi tenendo presente dello spostamento a sinistra del PD e del fallimento del terzo polo».

Con il nuovo corso di Forza Italia, pensa che continuerà a guidarla in regione Lombardia?

«Si, il Coordinatore Nazionale Tajani mi ha chiesto di continuare il mio impegno per la Lombardia. Lo farò con ancora più forza e determinazione».

Chi è secondo Lei l’erede di Berlusconi in Forza Italia?

Tajani? Marina Berlusconi? Qualcun altro?

«Siamo fortunati ad avere con noi una manager straordinaria come Marina Berlusconi e un coordinatore nazionale come Antonio Tajani già Presidente del Parlamento Europeo e oggi Vice Premier e Ministro degli Esteri».

Chi raccoglierà la sua eredità politica? Meloni? Renzi? Qualcun altro?

«Berlusconi non ha eredi».

L’anno prossimo oltre alle Europee ci saranno anche le amministrative. In questo contesto, Bergamo andrà al voto mentre, forse, Gori si candiderà alle Europee per trainare il centrosinistra in città. Lei ha già lanciato dei nomi quali candidato Sindaco della Città dei Mille ma nessuno ha scaldato i cuori.

Pensa di riuscire a vincere a Bergamo, invertendo la tendenza che vede il centrodestra lombardo perdere nelle grandi città?

«Credo che non sia impossibile vincere nella città di Bergamo, metteremo in campo le migliori energie per dare un’alternativa credibile al capoluogo. Lo faremo con lo stile giusto: moderato, pragmatico e mai sopra le righe».

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«Siamo fortunati ad avere con noi una manager straordinaria come Marina Berlusconi e un coordinatore nazionale come Antonio Tajani»

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DALL’ALLUMINIO ALLA POLITICA DI BERLUSCONI, UNA VISIONE D’IMPRESA

Paolo Agnelli, insieme al fratello Baldassare, è un nome noto nel mondo degli affari. Guida l’azienda di famiglia che oggi, dopo 116 anni di attività, è un impero nel settore dell’alluminio, generando un fatturato di 250 milioni di euro con il controllo di 13 aziende e 8 stabilimenti che spaziano dalla produzione di pentole ai profili destinati ai settori ferroviario e automobilistico. Ma la sua sfida non si ferma qui. Da anni, Paolo Agnelli ricopre il ruolo di presidente nazionale di Confimi Industria, rappresentando ben 45.000 imprese manifatturiere. La sua esperienza e il suo impegno lo hanno reso una voce autorevole nel panorama industriale italiano. Ma non è solo un imprenditore di successo, Paolo Agnelli è anche un osservatore attento della politica italiana.

Con i funerali di Silvio Berlusconi si chiude un’epoca: trent’anni di storia politica italiana che vengono archiviati. Da imprenditore, come giudica Silvio Ber-

lusconi politico? Con la sua “discesa in campo” ha cambiato il Paese?

«Che il cambiamento ci sia stato è innegabile. Ha di fatto inventato un nuovo modello politico e ha dato il via a quella che i media ribattezzarono come “Seconda Repubblica”. Con la vittoria di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche del 1994, l’opinione pubblica iniziò a confrontarsi non più solo con il parlamento ma con il “premier”, una figura mitologica a tratti, l’investitura popolare del capo del Governo. Berlusconi - grazie anche alla contingenza storica senza dubbio - ha di fatto aperto le porte della modernità».

Berlusconi scese in politica per attuare la rivoluzione liberale; secondo Lei, con quali risultati? “Meno tasse”, meno “Lacci e lacciuoli”, “Stato amico” e sussidiarietà sono parole d’ordine ancora attuali?

«L’intenzione di una “rivoluzione liberale” era sicuramente buona ma guardando ai fatti possiamo dire che non ci sia riuscito

del tutto. Tanti gli ostacoli politici (e non solo) che gli si sono parati davanti. Ha dato l’imprinting e questo fa sì che molti degli slogan da lui lanciati siano ancora attuali. E da attuare».

Da imprenditore, invece, come giudica un suo collega? Ha innovato oppure ha goduto di favori? La tv commerciale è stata una svolta?

«Utilizzando una frase di Umberto Eco le rispondo che solo chi ha studiato sa cosa e dove cercare in un libro. Questo per dirle che anche qualora abbia avuto degli aiuti o dei favori - e sarà la storia a dirlo - è stato di fatto un innovatore. Un uomo capace, un uomo di affari si diceva un tempo. Sapeva fare e sapeva il fatto suo. Si pensi a Milano 2, una proposta del tutto alternativa ai modelli di sviluppo residenziale dell’hinterland milanese degli anni Settanta: ampi spazi verdi, le piste ciclabili pensate a sé come via alternativa a quella stradale, una struttura pensata per integrare abitazioni e servizi. Un progetto

urbanistico decisamente all’avanguardia.

Mi chiedeva della tv commerciale. Ha costruito un palinsesto capace di superare in ascolti e introiti pubblicitari la Rai. C’è da aggiungere altro?».

Ha seguito i funerali? Come giudica la scelta dei funerali di stato? Le è piaciuta l’omelia di Delpini? Cosa pensa del Berlusconi uomo? «Silvio Berlusconi ha impattato nella vita di tutti noi, ciascuno con la propria percezione. Politica, impresa, sport, tv e spettacolo. Credo che la scelta di fare i funerali di stato sia stata avvalorata dalla grande partecipazione del popolo italiano. Una vera e propria celebrazione dell’uomo. A proposito di uomo di stato, c’è una curiosità che vorrei condividere e che ricordo essere emersa nel periodo dei processi: per oltre 15 anni, con il solo gruppo Fininvest, è stato il primo contribuente privato d’Italia con 750mila euro al giorno».

20 SECONDA REPUBBLICA
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Paolo Agnelli

Schneider Electric e Confimi Industria

Si è svolto martedì 30 maggio presso l’Accademia Carrara, fiore all’occhiello del patrimonio culturale bergamasco, un evento che ha visto coinvolti come organizzatori e sponsor Confimi Industria e Schneider Electric. Gli invitati si sono concessi un po’ di relax con una visita guidata e un momento conviviale, ed è stata fornita un’interessante panoramica sulle politiche di sostenibilità da tenere ben

presenti. Questo inusuale connubio di arte e impresa nasce dalla necessità di diffondere cultura aziendale su un tema prioritario per le attività produttive; e chi meglio di Schneider Electric, che da sempre si distingue nelle sue pratiche di sostenibilità, poteva fare il quadro della situazione?

Certo non è facile adempiere alle specifiche sempre più stringenti imposte dalla Comunità Europea, anche

22 IL CONVEGNO
Foto Alberto Orlandi

perché, come emerso durante il confronto moderato dai responsabili Schneider, la qualità e l’eccellenza europee affrontano la sfida di confrontarsi con standard stranieri che non raggiungono sempre gli stessi livelli. Tuttavia, Confimi Industria, sotto la guida del presidente nazionale Paolo Agnelli, che ha espresso il suo punto di vista nel corso del dibattito, si impegna costantemente per proteggere e promuo-

vere le imprese in questa sfida complessa.

Jacopo Fontana (Responsabile Innovazione, Energia, Sostenibilità e Competitività) è entrato nel merito: «Stiamo implementando dei nuovi servizi che consentiranno ai nostri associati di essere ancora più performanti, alzando l’asticella dell’innovazione e migliorando al contempo sia la sostenibilità ambientale sia l’efficientamento

energetico dei processi produttivi. La sostenibilità è un tema imprescindibile che tutte le imprese in futuro dovranno considerare, sostenere e dimostrare di aver implementato con dei processi positivi per l’impatto ambientale. Si tratta di un’opportunità non solo legata all’efficientamento ed alla riduzione degli sprechi, ma anche all’accrescimento del valore dell’azienda sul mercato e nei confronti degli stakeholder». Una visione senza dubbio abbracciata da Schneider. Stefania Iandolo, Responsabile Safety, Environment, Real Estate, ne delinea così la strategia: «L’attività di Schneider Electric riguarda principalmente gestione energetica e automazione. Abbiamo un raggio d’azione molto ampio, ma ciò che proponiamo

in entrambi i settori è accomunato da digitalizzazione e sostenibilità, elementi strategici, strettamente interconnessi tra loro, necessari per coniugare competitività e obiettivi di lotta al cambiamento climatico e sostenibilità sociale.

Schneider Electric pone la sostenibilità al centro del suo business, con una leadership riconosciuto dal mercato in indici e classifiche globali, su vari assi: dall’etica ai temi di inclusion & diversity, dalla trasparenza all’impegno per la decarbonizzazione della nostra attività e di quella dei nostri clienti, fino alla creazione di opportunità per le nuove generazioni, argomenti di cui si è discusso durante l’evento. Essere sostenibili per noi significa essere responsabili e poter dare

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A destra Paolo Agnelli, sotto Giovanni Malaguti

conto del nostro impegno in modo misurabile, attraverso un indice (Schneider Sustainability Index) che monitora il nostro percorso e comunica i risultati parallelamente a quelli finanziari e di business. Promuoviamo inoltre la diffusione della cultura di sostenibilità e l’azione concreta in tutta la nostra filiera: i nostri obiettivi al 2050 prevedono che l’intera catena di valore diventi net-zero carbon per tutti i tipi di emissioni e questo non si può raggiungere senza un’azione sistemica». Sugli strumenti proposti e le figure di riferimento: «Tecnologie e soluzioni sono progettate e sviluppate in modo da favorire la sostenibilità in tutto il loro ciclo di vita, e dare alle aziende ciò che serve per fare altrettanto nelle loro attività. In particolare, consideriamo l’elettrificazione la strada maestra per la decarbonizzazione, sia perché l’elettricità è il vettore più efficiente e rapido per decarbonizzare sostituendo le fonti fossili con quelle rinnovabili, sia perché un grandissimo contributo può venire dal lato della domanda in ottica

di efficienza. Nei nostri stabilimenti, a partire da quello di Stezzano, abbiamo definito un chiaro obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2030. Il piano

si articola su tre pilastri: utilizzare solamente elettricità da fonti rinnovabili certificate; un piano di gestione manageriale dei consumi, supportato dalla

digitalizzazione dei processi, finalizzata all’efficienza energetica; interventi mirati di eliminazione di energia proveniente da energie fossili. Un primo ruolo chiave è quello che gioco io in qualità di Sustainability Leader, nel promuovere la sostenibilità nella cultura aziendale, nella definizione e realizzazione della strategia locale e nell’approccio al mercato, aiutando l’azienda a creare valore per i clienti.

Il secondo ruolo è quello di recente introduzione del Sustainability Advisor, figura che sul territorio affianca i nostri clienti, specialmente nelle PMI che spesso hanno bisogno di un supporto concreto nell’approcciare il tema della sostenibilità, partendo da un assessment dell’impronta di sostenibilità fino alla definizione di obiettivi di riduzione delle emissioni e di un piano di efficientamento e decarbonizzazione. Le tecnologie da sole non funzionano se non c’è consapevolezza. Per questo, il nostro modo di porci nei confronti del mercato si basa sulla capacità di accompagnare i clienti e offrire loro un approccio consulenziale, che li aiuti a capire qual è il loro status e quali azioni intraprendere per il loro percorso».

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Nella foto a destra Jacopo Fontana

Europerf di Mezzago (MB), guidata da Mauro e Federico Vezzoli, è un’azienda che ormai conosciamo bene: giovane, dinamica, specializzata nella produzione di lamiere forate, lamiere stirate, reti, tele metalliche, e prodotti finiti di qualità italiana, sempre con un occhio alla prospettiva globale. La società offre soluzioni personalizzate che partono dalla prima consulenza e progettazione per poi proseguire nelle fasi di perforazione, stampaggio, sgrassaggio, piegatura, verniciatura, punzonatura

COVER STORY
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Foto Light&Magic Productions
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Da sinistra Federico e Mauro Vezzoli

e, infine, con l’assemblaggio del prodotto. Tutte le fasi sono minuziosamente seguite da addetti qualificati, che operano con i più alti livelli di sicurezza e rispetto dell’ambiente. Leader internazionale nel campo della lavorazione della lamiera in diversi settori, tra cui l’automotive, l’elettronica, l’energia, il settore navale, ferroriario, l’industria e l’edilizia, l’azienda è rinomata tra i clienti per l’affidabilità e l’elevata possibilità di personalizzazione applicabile ai prodotti. Ciò che caratterizza questa realtà soprattutto all’estero, è la più volte comprovata professionalità e affidabilità, in aggiunta a una visione dinamica e audace che nel corso degli anni si è dimostrata vincente, facendo dell’andare controcorrente un punto di forza. Europerf ha infatti investito, in un periodo, quello pandemico, di estrema chiusura e stallo, in una nuova struttura, acquisendo macchinari sempre più all’avanguardia e performanti e ampliando la forza lavoro tramite l’assunzione di nuove risorse. Abbiamo incontrato Mauro Vezzoli per farci dare qualche anteprima in merito alle prospettive future, fortemente mosse da questo spirito proattivo.

Si parla molto di sostenibilità ultimamente, a livello energetico ed ecologico; cosa fate per adeguarvi ai sempre più stringenti parametri europei?

Oggigiorno i nostri parametri guida possono essere riassunti nei concetti di eco sostenibilità e sicurezza. Nonostante sia decisamente impegnativo riuscire ad essere sempre perfettamente aggiornati, grazie alla nuova unità produttiva abbiamo raggiunto il non trascurabile obiettivo di ridurre i consumi di almeno un terzo e, nel caso del

riscaldamento, addirittura di abbatterlo della metà nonostante l’impianto sia ancora a gas. In occasione della costruzione della nuova palazzina dedicata agli uffici, abbiamo in previsione di dotarci di pannelli fotovoltaici avanzando così ulteriormente in questa direzione. Per sostenibilità si intende anche un’attenzione speciale alla sicurezza dell’ambito lavorativo, con l’utilizzo di energie rinnovabili, riduzione degli sprechi, riciclo, cura delle unità meccaniche affinchè siano sempre efficienti, in modo da ridurre l’ impatto ambientale e cercare di azzerare il fattore rischio di incidenti. L’ottica è quella di una visione a lungo termine, soprattutto dopo gli eventi funesti di questi ultimi anni che hanno costretto tutti a rivedere le proprie abitudini e organizzazioni.

C’è un progetto particolare, magari in un ambito particolarmente innovativo, di cui vi piacerebbe parlarci tra quelli che avete seguito

ultimamente? Oppure un macchinario su cui avete investito?

Abbiamo allo studio un progetto innovativo per conto di un’importante realtà straniera, nel settore elettrico/automotive, riguardante l’utilizzo di lamiere forate speciali, con materiali innovativi mai utilizzati, su cui noi siamo specializzati: un progetto del quale in realtà non possiamo svelare più di tanto, trattandosi di un’idea top secret, sulla quale noi stessi lavoriamo step by step sulla base delle informazioni che ci vengono messe a disposizione. L’azienda ci ha individuato dopo un’attenta selezione tra i vari competitor europei come partner ideale per questo importante progetto. Se questa iniziativa verrà finalizzata, avremo sviluppi davvero interessanti. Stiamo inoltre implementando la nostra gamma di prodotti nell’elettrico. Ovviamente, per quanto riguarda questo settore siamo già in possesso di tutte le certificazioni necessarie e più aggiornate,

9001, 45001, 14001. Inoltre, stiamo lavorando ad un progetto in ambito architettonico e di design, che riguarda la città di Bergamo: ad oggi, nel capoluogo orobico, nessuno aveva mai tentato una simile opera. Se questa formula avrà

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successo, ci sono già stati interessamenti per replicarla in altre realtà urbane.

Trovate che, dopo tre anni di difficoltà pandemiche, aumenti dei prezzi fuori controllo, difficoltà negli approvvigionamenti, la situazione si stia finalmente normalizzando?

Per quanto riguarda la crisi, il fatto che i prezzi delle materie prime siano tornati a scendere, e in maniera non graduale ma bensì ver-

tiginosa, in realtà è un’arma a doppio taglio, perché quando i prezzi scendono in picchiata non si acquista e non si investe. Abbiamo avvertito questa frenata in modo particolare nei primi mesi di quest’anno ma nonostante tutto continuiamo a ricevere commesse. Per quanto concerne, invece, i grandi eventi di attualità che si sono succeduti nelle cronache degli ultimi anni, non ne abbiamo mai risentito in modo particolare. Anzi,

durante il Covid, come già sapete, abbiamo dato prova di coraggio e spirito di iniziativa iniziando ad espanderci con la nuova sede, e dimostrando quindi volontà di crescere in un momento in cui tutti, comprensibilmente, pensavano per lo più a sopravvivere. Prendiamo invece ad esempio il conflitto in Ucraina: anche se c’è stata contestualmente qualche difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, e non solo

nel nostro settore, si è trattato in realtà più che altro di speculazioni. Abbiamo partner con delle sedi produttive in Russia che hanno continuato a lavorare, nonostante, naturalmente, ci fossero alcune difficoltà e limitazioni.

Quali sono i valori e la cultura aziendale su cui si fonda la vostra azienda? Risponderei fondamentalmente “il coraggio di osare dove gli altri non osano”.

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Coraggio di stravolgere le proprie radici, diventando una realtà internazionale di riferimento in soli dieci anni, tant’è che oggi abbiamo raddoppiato il fatturato iniziale arrivando a 12 milioni. Coraggio di dare lavoro e fiducia, formando 16 dipendenti e puntando ad ampliare ulteriormente l’organico. Coraggio nell’investire, implementare, innovare. La vita è un sus-

seguirsi di decisioni difficili e arriva al traguardo solo chi ha il coraggio di prenderle. Siamo talmente fieri e in parte increduli dei risultati ottenuti che abbiamo voluto raccontarli in un volume celebrativo, scritto in collaborazione con il giornalista Alberto Campoleoni. Chissà che non diventi anche lo spunto per un evento celebrativo a tema.

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Europerf ha dimostrato una mentalità vincente non da tutti, investendo in una nuova struttura e nuovi macchinari in uno dei momenti più drammatici della storia
A destra il nuovo stabilimento Europerf di 9.500 metri quadrati a Mezzago (MB)
Lunedì dalle 14.00 alle 19.00 / Martedì - mercoledì - giovedì - venerdì dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00 / Sabato dalle 9.30 alle 19.00 / Domenica chiuso Il nuovo showroom di Pentole Agnelli vi aspetta a Lallio, in Via Provinciale, 30.

MAZZOLENI & PARTNERS

DOPO 25 ANNI DI ATTIVITÀ LE SEDI

SONO AUMENTATE E IL PERSONALE

È CRESCIUTO INSIEME ALLA VOGLIA

DI METTERSI IN GIOCO

SEMPRE AL SERVIZIO DEI CLIENTI

Roberto Mazzoleni e Davide Locatelli, dello studio Mazzoleni di Zogno, ci hanno svelato i segreti del successo della loro attività durante la nostra intervista per Economia Magazine.

Da quanto tempo avete aperto la vostra sede di Zogno?

Da un quarto di secolo. Proprio lo scorso dicembre siamo stati premiati dall’ordine dei commercialisti di

Bergamo per i 25 anni di attività. Lo studio storico di Zogno è la nostra sede principale. Ne abbiamo successivamente aperto un altro ad Almé, mentre due anni fa abbiamo aperto un

altro studio a Oltre il Colle, in Val Serina, rilevandolo da un soggetto che andava in pensione. Anche il nostro personale è cresciuto nel frattempo, siamo infatti in 30, comprendendo tutte le

32 Foto Light&Magic Productions LO STUDIO
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NOME: Roberto Mazzoleni RUOLO: Titolare Studio Mazzoleni & Partners

sedi. A Oltre il Colle sono in due a gestire l’attività, ad Almé lavorano 4 dipendenti che si occupano della gestione del personale, più altri 6 tra dipendenti e collaboratori, più due colleghi iscritti all’ordine dei commercialisti. A Zogno, infine siamo in 16.

A quale clientela vi rivolgete?

Ci rivolgiamo alla piccola e media impresa, quindi artigiani e commercianti principalmente. Abbiamo la maggior parte dei clienti in Val Brembana, bassa Val Brembana e hinterland di Bergamo, ma lavoriamo anche fuori provincia, come a Modena. Lavoriamo anche a distanza grazie alle moderne tecnologie, ma prediligiamo il contatto umano, infatti preferiamo andare a visitare direttamente le aziende anche se sono un

pochino fuori dal nostro territorio. Questo è ciò che amiamo molto del nostro lavoro, il contatto diretto con l’azienda e coi proprietari, aspetto che invece non può essere presente nelle realtà più grandi.

Quali sono i servizi che offrite?

Sono chiaramente quelli tradizionali come l’elaborazione di dati contabili, le dichiarazioni fiscali e l’atto gestione paghe. Solo questo però non basta, infatti se ci si mette in un aspetto concorrenziale con questi servizi che erogano tutti coloro che praticano la nostra stessa professione, l’unico espediente che si può utilizzare è l’abbassamento dei prezzi. Per evitare di entrare in un mercato dei prezzi, utilizziamo altre strategie che ci hanno portato a un continuo incremento dei clienti:

prima di tutto un aspetto di consulenza aziendale molto più vicino alle esigenze dell’imprenditore e alle scelte che dovrà affrontare. Questa è l’attività che svolgiamo noi professionisti all’interno dello studio: diamo direzioni, facciamo analisi e consigliamo le operazioni da svolgere per portare ottimizzazione nella gestione dell’azienda. Il secondo aspetto invece lo si può racchiudere in un motto: nessun cliente deve mai sentirsi solo. È importante mantenere sempre il contatto diretto e di vicinanza col cliente. Proprio questi due elementi distintivi che ho menzionato sono quelli che ci fanno apprezzare maggiormente.

Come è cresciuta la vostra clientela nel tempo?

Negli ultimi tre anni non abbiamo mai avuto incrementi

inferiori al 20% in termini di fatturato, quindi c’è stata una crescita importante data da soggetti che cambiano il proprio commercialista e si rivolgono a noi. Notiamo che apprezzano molto il nostro approccio di costante attenzione, che sta anche nello spiegare determinate operazioni che consigliamo loro, le medesime che prima svolgevano senza capirne fino in fondo la motivazione.

Avete agevolazioni per i giovani imprenditori?

Ce ne sono ma molto limitate rispetto alle necessità. L’unico regime agevolativo è infatti quello forfettario ma può essere applicato solo per un soggetto che comincia a intraprendere l’attività come persona singola e non come società e non deve superare gli 85 mila euro di ricavi annui. I giovani che si

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CONTINUA A PAGINA 36
NOME: Davide Locatelli RUOLO: Partner dello Studio Mazzoleni

Scendiamo in campo con la migliore squadra di sempre, determinati a difendere l’ambiente e consapevoli del nostro valore. Campioni di tecnologia, produttività, innovazione e connettività, i veicoli IVECO

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rivolgono a noi però sono parecchi e devo dire che non si sono mai fermati. Hanno aperto nuove attività legate all’edilizia ma anche al mondo dei servizi, dell’e-commerce, del digitale, tutte aziende che sono cresciute nel tempo e si sono evolute.

La crisi dovuta al Covid a quali conseguenze ha portato?

Rispetto al dramma del Covid non abbiamo avuto problemi e anche dopo la pandemia abbiamo notato una grande voglia di rimettersi in gioco, anche se a partire dal 2023 i nostri clienti hanno dovuto fare i conti con tre elementi negativi: l’aumento dei costi dell’energia, l’incremento sugli oneri finanziari con rate elevate e un mercato dell’export in crisi, soprattutto quello rivolto all’est Europa.

Roberto Mazzoleni è anche grande appassionato di calcio, ce ne vuole parlare?

Sono all’interno del mondo del calcio ormai da 15 anni e ho un ruolo dirigenziale nel Villa Valle che è in serie D e su cui ricade la nostra principale sponsorizzazione. Il Villa Valle quest’anno si è salvato, quindi dall’anno prossimo continueremo il nostro campionato. Al momento stiamo vedendo dei risultati eccezionali nel mondo giovanile e si sta venendo a creare una società di assoluto livello di cui vado molto fiero.

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CHINE CNC A 5 ASSI - LA CRESCITA, LA FIDUCIA DEI CLIENTI E GLI ORIZ -

ZONTI FUTURI DI KEVIN LAVELLI»

Abbiamo incontrato Kevin Lavelli di Termoformatura

LMP di Verderio per avere una panoramica dell’attività e del rapporto di fiducia che li lega ai clienti.

La termoformatura è una tecnica di stampaggio di materie plastiche a caldo, a partire da lastre o film, sotto pressione o sotto vuoto. Benché giovanissimo e relativamente nuovo all’esperienza in azienda, Kevin, figlio del fondatore Canzio,

ha respirato l’aria di questa ditta sin da bambino, seguendo il padre e chiedendo costantemente informazioni e segreti del mestiere agli addetti ai lavori.

“L’azienda esiste da oltre 40 anni”, spiega, “e mio padre ha iniziato un po’ per caso, realizzando carenature per motociclette in vetroresina per passione, nel tentativo di trasformare la sua Honda in una vera e propria moto da gara, e così pian piano ha

iniziato con la produzione ed è entrato in contatto con Guzzi, Cagiva, Yamaha e via dicendo.

Col tempo, sono arrivati i colossi dell’automotive come Nissan, Mazda, Renault.”

Come è cambiato il vostro modo di lavorare nel tempo?

Al giorno d’oggi, i pezzi con cui abbiamo iniziato la produzione, come ad esempio

38 TOP BUSINESS
Foto Light&Magic Productions
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NOME: Kevin Lavelli RUOLO: Titolare

gli stampi per i cruscotti, per la maggior parte sono prodotti internamente dalle aziende stesse. Ma negli anni 90 si lavorava tantissimo ed erano necessari tre turni di produzione perchè la vetroresina ha una lavorazione estremamente complessa. Quando la mole di lavoro è diventata importante siamo passati alla termoformatura e da lì

siamo arrivati alle macchine a controllo con cui operiamo attualmente.

Com’è stato costruito il vostro rapporto di fiducia con i clienti?

Nei primi tempi si lavorava molto anche direttamente con i designer che proponevano il bozzetto alle case madri, e in base al quale noi preparavamo i cam-

pioni. Questa tipologia di lavoro è andata scemando e oggigiorno si lavora di preferenza via web, attraverso progetti 3D, salvo casi

stampaggio e taglio, il tutto secondo un progetto personalizzato e non standardizzato. Altre aziende che operano nel nostro stesso

particolari. La nostra cifra distintiva sta nel fatto che offriamo tuttora un servizio dalla A alla Z, ovvero dalla progettazione al pezzo finito e assemblato, passando per

settore ci chiedono talvolta di realizzare gli stampi, proprio perché la nostra conoscenza della tecnologia da applicare a ogni singolo pezzo garantisce la qualità.

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Come avete gestito questi ultimi complicatissimi anni?

Gli ultimi anni sono stati una sfida costante; ci possiamo ritenere fortunati per il fatto di avere sempre lavorato, anche in piena pandemia, avendo importanti clienti nel settore delle ambulanze. I pezzi richiesti sui mezzi di soccorso devono avere particolari caratteristiche di facilità di montaggio e pulizia. I materiali utilizzati sono adeguatamente certificati

per consentire l’abbattimento della carica batterica. Per quanto riguarda i costi delle materie prime stanno iniziando a tornare alla normalità.

Utilizzate macchine CNC a 5 assi, qual è la loro funzione? Nel contesto della termoformatura, il taglio è necessario perché il pezzo ottenuto non è finito, ma presenta uno scarto di materiale da rimuovere, quindi abbiamo incrementato la

tecnologia a nostra disposizione investendo su questi macchinari che utilizziamo particolarmente per il rifilo dei materiali preformati. Senza l’aiuto di queste macchine sarebbe impossibile garantire una qualità accettabile, le utilizziamo anche per realizzare attrezzature e dime di taglio, e sono utilissime visti i tempi di produzione molto stretti che i clienti ci richiedono.

Quali sono i vostri orizzonti futuri?

Al momento siamo una piccola realtà, ma vorremmo crescere, dato che cominciano ad arrivare richieste anche da oltre i confini nazionali. Il problema, e sono certo di non essere il primo a sollevare la questione, è che a noi non disturba formare e istruire giovani desiderosi di mettersi in gioco piuttosto che assumere personale già esperto, ma in cambio vorremmo avere un ritorno in termini di impegno e passione, e non è facile. Per il resto, continuiamo ad investire per ottimizzare, economizzare in modo da venire incontro ai nostri clienti anche in termini di prezzo, e rendere la nostra azienda sempre più ecosostenibile.

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Il fondatore Canzio Lavelli con il figlio Kevin

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Nel caotico e frenetico universo degli affari, gli imprenditori si trovano costantemente alle prese con intricate questioni finanziarie che richiedono un impegno considerevole di tempo e attenzione. Tuttavia, cosa accadrebbe se ci

fosse un modo per liberarsi da questo onere e affidare a un consulente esperto la gestione dei complessi aspetti legati ai rapporti bancari, alla pianificazione dei flussi di cassa e alla tesoreria aziendale?

È esattamente ciò che

propongono Cristian Fusili e Andrea Foini, i fondatori di Soluzioni Bancarie Srl, che condividono con noi i vantaggi di avere un consulente dedicato che si prenda cura di queste attività fondamentali che possono determinare il successo

finanziario delle imprese.

Innanzitutto, con quale obiettivo nasce Soluzioni Bancarie?

«Soluzioni Bancarie - racconta Foini - non è una finanziaria o una Banca e non eroga credito. Ci occupiamo

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Da sinistra Cristian Fusili e Andrea Foini

di assistere gli imprenditori in ambito finanziario e bancario e di offrire, per l’appunto... Soluzioni! Nella nostra società siamo tutti ex bancari di lungo corso e “parliamo la stessa lingua” degli istituti di credito, capendone le dinamiche. L’essere a metà tra i due mondi, quello bancario e quello imprenditoriale, fa sì che possiamo essere i giusti interpreti per mettere in comunicazione tutti gli attori senza incomprensioni. Spesso il nostro ruolo è quello di assistere gli imprenditori nel gestire ansie e preoccupazioni che in un mondo sempre più complesso sono all’ordine del giorno. Gli innumerevoli ambiti in cui si “muove” l’imprenditore sono, infatti, un “terreno minato” e l’assistenza di un esperto nell’ambito della finanza, che coinvolge tutti i settori dell’azienda, è oggi di importanza strategica».

Parliamo delle paure e delle ansie che affliggono gli imprenditori nel settore finanziario e bancario, quali quelle più comuni che incontrate nel vostro lavoro?

«Molte delle paure degli imprenditori - spiega Fusili - derivano dalla mancanza di una conoscenza approfondita del mondo finanziario e bancario. Spesso gli imprenditori si trovano a dover affrontare decisioni importanti senza la competenza tecnica specifica. Il timore più diffuso riguarda la mancanza di liquidità e la gestione dei flussi di cassa o la difficoltà nel dare risposta alla classica domanda “ma se fatturo di più dell’anno scorso, perché non ho cassa disponibile?”. Gli imprenditori temono di non avere abbastanza liquidità per far fronte alle esigenze dell’azienda, come pagare fornitori, dipendenti o inve-

stire in nuove opportunità di crescita, di non ottenere finanziamenti adeguati o di essere intrappolati in prestiti non convenienti. La scelta dell’ Istituto di credito giusto, la negoziazione delle condizioni e la gestione delle relazioni bancarie preoccupano molti imprenditori. Inoltre, la difficoltà di accesso a finanziamenti agevolati, come sovvenzioni ed incentivi statali, può limitare le opportunità di crescita delle imprese».

Come affrontate queste preoccupazioni e aiutare gli imprenditori a superarle?

«Il nostro approccio si basa sulla consulenza finanziaria svolta in modo continuativo, in azienda. Offriamo un supporto personalizzato ai nostri clienti, agendo come Temporary CFO (responsabile finanziario esterno all’azienda) per le loro imprese. Analizziamo la situazione finanziaria dell’azienda, identifichiamo le esigenze specifiche e pia-

nifichiamo strategie finanziarie mirate. Ci occupiamo della gestione dei flussi di cassa, dell’organizzazione della tesoreria aziendale e della previsione finanziaria, in modo da evitare tensioni e garantire la liquidità necessaria. Inoltre, forniamo assistenza nella gestione delle relazioni con gli istituti di credito, che vogliamo rendere solide e durature: con la nostra esperienza nel settore bancario, aiutiamo gli imprenditori a compren-

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dere le ratio che governano l’attività di concessione creditizia e di determinazione del rating aziendale. Facilitiamo, inoltre, l’accesso alla finanza agevolata, a maggior ragione oggi con le risorse stanziate dal PNRR, fornendo supporto nella preparazione dei documenti necessari alla presentazione formale delle richieste».

È interessante notare come il vostro ruolo di Temporary CFO possa contribuire a prevenire la crisi d’impresa. Potete approfondire questo

aspetto?

«Come Temporary CFO - continua Foini - siamo in grado di individuare precocemente i segnali di allarme finanziario e di intervenire tempestivamente per prevenire una crisi d’impresa. Monitoriamo costantemente la salute finanziaria dell’azienda, identifichiamo criticità e sviluppiamo piani d’azione per superare le sfide finanziarie. Inoltre, forniamo un supporto nella pianificazione finanziaria sia di breve che di lungo termine, aiutando

gli imprenditori a prendere decisioni strategiche basate su una solida analisi del cash flow creando piani industriali e business plan. La nostra presenza continua e il nostro coinvolgimento nel processo decisionale consentono agli imprenditori di concentrarsi sul core business dell’azienda, senza doversi preoccupare delle complessità finanziarie. Ci occupiamo di organizzare e pianificare i flussi di cassa, di analizzare i costi e di identificare opportunità di risparmio. In questo modo,

gli imprenditori possono dedicare più tempo ed energie alla crescita e al successo della loro azienda».

Parliamo ora del rapporto di Soluzioni Bancarie con il mondo dei commercialisti. Come vi relazionate con questa figura professionale e come si integra il vostro lavoro con il loro?

«Il rapporto con i commercialisti è di fondamentale importanza per noi, conferma Fusili. Riconosciamo il ruolo chiave che svolgono nella consulenza contabile e fiscale alle Imprese e collaboriamo proficuamente, stabilendo rapporti sinergici. Condividiamo informazioni, analisi finanziarie e previsioni, al fine di fornire un supporto completo e integrato alle aziende: la combinazione delle nostre competenze finanziarie unite all’esperienza del commercialista nella trattazione di temi di natura fiscale ci consente di offrire soluzioni mirate alle esigenze specifiche di ogni azienda. Il nostro obiettivo, conclude Foini, è quello di creare un team multidisciplinare che comprenda sia i consulenti finanziari che i commercialisti dei nostri clienti. Questa sinergia permette di combinare competenze, offrendo una visione olistica dell’azienda e delle sue esigenze. Lavorando insieme, possiamo garantire all’Imprenditore una gestione finanziaria solida dell’azienda e una consulenza strategica efficace, permettendogli di cogliere opportunità di mercato, evitando investimenti “sbagliati”. Condividendo informazioni e analisi, siamo in grado di identificare eventuali criticità in modo tempestivo e sviluppare soluzioni adeguate, migliorando la redditività e la salute dell’azienda rendendola ”bancabile”!».

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Consumo di energia elettrica di Jeep® Avenger full-electric range per kWh/100km: 15,9 – 15,4; emissione di CO2 (g/km): 0. Valori di omologazione determinati sulla base del ciclo combinato WLTP, aggiornati a marzo 2023. I valori indicati servono a fini comparativi. Autonomia Jeep® Avenger full-electric: 400 – 394 km. Valori di omologazione determinati sulla base del ciclo combinato WLTP, aggiornati a marzo 2023. I valori indicati servono a fini comparativi. I valori effettivi di consumo di energia elettrica possono essere diversi e possono variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori.

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INCONTRO TRA MAESTRI DELL’ARTE: WHITEREAD E SUTER PROTAGONISTE ALLA GAMEC

Le prestigiose mostre personali di Rachel Whiteread e Vivian Suter hanno inaugurato con magnificenza la vivace stagione estiva presso la GAMeC, nel contesto straordinario dell’anno in cui Bergamo e Brescia vantano il titolo di Capitale Italiana della Cultura.

La scena artistica è avvolta da un’atmosfera carica di aspettative e promesse, mentre la città si prepara

ad immergersi nell’incanto delle espressioni creative. Rachel Whiteread, celebre artista inglese di fama internazionale, ha generosamente plasmato un’opera inedita intitolata “And the Animals Were Sold”, appositamente creata per la città di Bergamo. Si tratta di un’installazione ambientale composta da sessanta sedie che rappresentano la materializzazione dello spazio

vuoto tra le gambe di due diverse tipologie di sedute. Queste sculture evocative riempiono lo spazio con la presenza e l’assenza di molte persone, invitando i visitatori a sostare, a condividere e a vivere la Sala delle Capriate come un luogo di incontro e relazione. L’installazione si configura come un’ode silenziosa, capace di evocare le profonde emozioni suscitate dalla

pandemia che ha segnato la vita di tutti. Le sculture, realizzate con pietre locali come la pietra di Sarnico e il marmo di Zandobbio, abbracciano il territorio e la sua storia, diventando un ponte tangibile tra l’arte e la comunità circostante. In questo magico dialogo tra forme, Rachel Whiteread regala un’esperienza straordinaria in cui passato e presente si intrecciano in un

48 EVENTI
Foto f2 studio

«RACHEL WHITEREAD E VIVIAN SUTER: L’ARTE CHE PRENDE VITA NELLE MOSTRE PERSONALI DELLA GAMEC»

abbraccio senza tempo. Nel cuore degli sfarzosi spazi della Galleria, prende vita “Home”, la prima mostra personale di Vivian Suter in un museo italiano. I suoi dipinti, saturi di colori e gesti vitali, catturano l’attenzione e stimolano la fantasia, trasportando gli spettatori in una dimensione unica e onirica.

E così, mentre le mostre svelano i loro tesori a un pubblico affamato di bellezza e ispirazione, l’evento di apertura si conclude con un sontuoso Dinner Party, curato con

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Rachel Whiteread

maestria e attenzione da Bolle Restaurant, della famiglia Agnelli. A guidare questa brigata culinaria è lo chef Marco Stagi, insignito di una prestigiosa stella Michelin, il quale delizia i palati degli ospiti con creazioni gastronomiche che si sposano armoniosamente con l’eleganza della serata. E quale location potrebbe essere più incantevole per un tale evento se non il

Palazzo Terzi, luogo che emana storia e mistero, come un’ambientazione tratta da “Le Mille e una notte”? Le antiche pareti si tingono di un’aura magica, mentre i soffitti affrescati custodiscono segreti secolari. Qui, l’atmosfera diventa incandescente, incastonando il Dinner Party in un contesto senza tempo, dove arte, gastronomia e cultura danzano all’unisono.

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«IL DINNER PARTY BY BOLLE RESTAURANT: L’INCONTRO SUBLIME TRA ARTE E GUSTO»

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Le leghe prodotte da Alugreen utilizzano l’85% di alluminio riciclato, permettono un risparmio del 95% di energia rispetto alla produzione da estrazione e il conseguente risparmio di emissioni di co2 nell’atmosfera. In perfetta economia circolare.

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IL SAPORE DEL LUSSO: NAUTICA BERTELLI PRESENTA SEALINE

Sabato 26 giugno, la suggestiva cornice di Paratico ha ospitato un evento elegante e distintivo nel mondo della nautica di lusso: Nautica Bertelli ha mostrato la sua recente espansione di marchi, accogliendo Sealine, brand tedesco d’elite, nel suo campionario.

Questa acquisizione, effettuata nel settembre 2022,

segna un salto qualitativo per l’ambiziosa Nautica Bertelli nel settore degli yacht.

Sealine, fondato nel 1972 e membro del gruppo HanseYachts AG dal 2013, è un brand con una reputazione storica, sinonimo di design all’avanguardia, comfort lussuoso e massime prestazioni, i cui yacht rappresentano la modernità

nel mercato nautico attuale.

La serata è stata l’occasione per mostrare da vicino alcune delle gemme di questa collezione, tra cui lo yacht Sealine C390 che è risaltato per il suo perfetto equilibrio tra dimensioni e fascino. il design distintivo delle finestrature dello scafo Sealine, unitamente alle elevate prestazioni che permettono

di raggiungere velocità fino a 34 nodi, hanno avuto un effetto quasi magnetico sugli ospiti.

L’esperienza di lusso a bordo è arricchita da elementi come un barbecue all’aperto, una plancetta idraulica nel pozzetto, due grandi frigoriferi e un ampio sedile passeggero nel salotto. Uno degli aspetti più affascinanti di questo modello è il suo

54 EVENTI
Foto Light&Magic Productions Massimo Bertelli

«SEALINE, FONDATO NEL 1972, È UN BRAND STORICO, SINONIMO DI DESIGN ALL’AVANGUARDIA, COMFORT LUSSUOSO E MASSIME PRESTAZIONI»

concetto abitativo tra salone e pozzetto su un unico livello che consente una fuzione con e senza soluzione di continuità tra interni ed esterni.

Sealine C335, altro gioiello della flotta, offre un’esperienza di guida unica con due motori Mercruiser 270 hp l’uno e una plancia intuitiva. Il salone, immerso in una luce naturale, rappresenta il cuore pulsante dello yacht, è un’oasi di eleganza e spaziosità che soddisfa anche i più

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esigenti, costituto da materiali di altissima qualità e finiture raffinate che creano un’atmosfera di puro lusso.

L’euforia degli ospiti ha confermato che l’evento è stato un grande successo, ponendo Nautica Bertelli in una nuova luce e consolidando la sua reputazione come leader del settore della nautica di lusso.

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«DURANTE LA SERATA SONO STATI PRESENTATI ALCUNI CAPOLAVORI DELLA GAMMA»
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BOLLE RESTAURANT

FASSONA ESTIVA E PATATE MORBIDE

Il raffinato Bolle

Restaurant, una stella Michelin, simbolo di qualità delle materie prime e di maestria nell’abbinamento degli ingredienti, ci apre le porte per una rubrica dedicata alla cucina.

Lo chef Marco Stagi è originario di Bergamo e ha 32 anni ma, nonostante la giovane età, vanta di grande esperienza ai fornelli, sia in Italia che all’estero, e di un curriculum di prim’ordine nel settore

gastronomico. Si è diplomato alla scuola alberghiera di San Pellegrino, iniziò a lavorare all’Osteria della Brughiera dove rimase per 3 anni imparando le basi della cucina, si trasferì poi al ristornate Piazza Duomo di Alba per 5 anni dove crebbe tantissimo diventando il cuoco che è ora. Gli anni decisivi per la sua carriera furono quelli trascorsi in Belgio, all’Hof Van Cleve, uno dei ristoranti a tre stelle Michelin più prestigiosi al mondo.

Tornò successivamente in Italia e lavorò per qualche tempo come sous-chef a Casa Perbellini a Verona, l’ultima tappa del suo attuale percorso l’ha riportato a Bergamo per esibire il suo talento nel ristorante firmato

Agnelli.

Il capo della brigata di cucina Bolle ha deciso di condividere con noi le sue esclusive ed equilibrate ricette, portando sulle nostre tavole la sua arte culinaria, ricca di colori, profumi e sapori.

58 LA RICETTA PREPARAZIONE 25 min COTTURA NO DOSI 4 PERSONE DIFFICOLTÀ ● ● ● ● ●
Foto Matteo Zanardi

PREPARAZIONE

01. Condire le patate bollite con olio EVO, sale e pepe. Battere col pestacarne la fassona fino a renderla un carpaccio finissimo, condire con olio EVO, sale e pepe.

02. Per la salsa: sfogliare il basilico e frullarlo per 3 minuti in un mixer classico con 50g di acqua bollente, condire con sale e pepe.

03. Impiattare con la patata morbida alla base, coprire con la fetta di fassona e nappare il tutto con la salsa al basilico, infine decorare con erbe fresche.

GLI INGREDIENTI

● 200 g di patata bollita schiacciata alla forchetta

● 200 g basilico

240 g di fassona piemontese divisa in 4 fette

50 g olio EVO

Cerfoglio q.b.

Sale e pepe q.b.

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Marco Stagi CHEF

MASERATI FACTORY TOUR

60 MOTORI

Durante il suggestivo Factory Tour della fabbrica del tridente, abbiamo avuto l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile, durata circa 80 minuti. Sin dal benvenuto in reception, siamo stati coinvolti in un’emozionante introduzione storica, che ha sottolineato

l’importante eredità di Maserati, evidenziando le 8000 vetture stradali prodotte sotto la guida di Adolfo Orsi e le 485 Maserati da Corsa che hanno scritto pagine di gloria nel mondo delle corse.

Successivamente, ci siamo spostati verso il magazzino

esterno e lo stabilimento, dove abbiamo scoperto il concetto “Just in Time” che permea ogni fase produttiva. Questo approccio unisce l’affidabilità, la riduzione delle scorte e dei tempi di consegna, e un incremento della qualità e del servizio al cliente.

Nel magazzino, abbiamo avuto modo di apprezzare l’esclusività riservata ai pezzi destinati alla nuova Maserati MC20, che viene interamente costruita qui a Modena con la collaborazione di oltre 166 fornitori, di cui l’80% sono italiani. Nel 2020 è stata realizzata una

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moderna cabina di verniciatura, appositamente studiata per la MC20, segnando un importante traguardo dopo 84 anni di storia.

Successivamente, siamo entrati nel primo stabilimento, dove la magia dell’assemblaggio della supercar prende vita. La realizzazione di questa straordinaria vettura richiede circa 84 ore di lavoro e attraversa un unico capannone dotato di 22 stazioni, alcune delle quali utilizzano tecnologie collaborative con sistema GPS.

Il processo di assemblaggio inizia con la creazione del telaio, progettato in collaborazione con

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«Intrigante scoprire la tecnologia estrema sotto la linea seducente della nuova supersportiva MC20 in fase di assemblaggio»

Dallara. La monoscocca, leggera e resistente, pesa circa 100 kg e presenta un sotto-telaio in alluminio. Man mano che la vettura procede attraverso le stazioni, vengono montate le varie componenti elettriche, inclusa la straordinaria unità di potenza del motore “Nettuno”. L’assemblaggio del motore è affidato a tecnologie all’avanguardia, tra cui l’uso di veicoli a

guida automatizzata (AGV) che consentono movimenti sicuri e precisi. Durante il processo di montaggio, ogni particolare è attentamente controllato e tracciato attraverso display dedicati. L’attenzione per i dettagli continua nella successiva area di preparazione dei freni e dei kit sospensioni, dove vengono assemblati i moduli completi anteriori e posteriori. Proseguendo,

giungiamo all’assemblaggio degli interni, dove i sedili vengono montati con cura, insieme ai dettagli e alle finiture esterne. Il montaggio del parabrezza e del lunotto posteriore avviene con l’ausilio di un robot che applica la colla in modo preciso ed uniforme. Un momento davvero speciale avviene quando vengono montate le portiere “Butterfly” della MC20, grazie a un sistema

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a ventosa che solleva la vettura. In questa fase, i pneumatici vengono avvitati, permettendo alla vettura di reggersi sulle sue ruote per la prima volta, mentre l’AGV si sposta alla stazione successiva per prendere un nuovo telaio.

Nelle ultime due stazioni, vengono eseguiti i test elettrici conclusivi, che si aggiungono ai controlli parziali effettuati durante ogni fase di assemblaggio. Ogni aspetto della vettura viene attentamente controllato prima che sia pronta per i collaudi su strada.

La formazione dei tecnici, altrettanto importante, si evolve di pari passo con l’avanzamento tecnologico.

La Maserati MC20 è assemblata completamente a mano, con soltanto 3 robot

semi-automatici impiegati per compiti specifici, come la verniciatura della scocca e l’applicazione precisa della colla sui cristalli. Durante la produzione, si lavora in un ciclo di 8 ore al giorno, ad eccezione del reparto verniciatura che prevede turni continui di 8 ore,

consentendo di verniciare 6 vetture al giorno.

Dopo l’assemblaggio, le vetture affrontano una serie di test su banchi a rullo nell’area di testing e successivamente, vengono sottoposte a un collaudo su strada. La produzione dei motori prende vita nella

storica sede di via Ciro Menotti a Modena. La nuova linea produttiva, dotata di 6 stazioni di assemblaggio, utilizza macchinari innovativi, ma la vera anima del processo è rappresentata dalla competenza e dalla passione dei lavoratori, che rendono possibile la realizzazione di vetture uniche e personalizzate, sviluppate in base alle esigenze dei clienti. Ogni motore richiede circa 25 ore di lavorazione, durante le quali vengono assemblati motori Nettuno V6 e V8, con una produzione massima di 6 motori al giorno. L’assemblaggio di ogni motore coinvolge circa 1361 componenti, raggiungendo un peso complessivo di circa 220 kg. Tutta la sequenza di lavorazione viene tracciata al 100% attraverso appositi display in un’area pressurizzata, utilizzando strumenti di altissima precisione per garantire la qualità del prodotto finale e la perfezione delle

attività svolte. Particolare complemento del Factory Tour è stata l’illustrazione - anche tattile - con i componenti del programma di personalizzazione Maserati Fuoriserie. Per adattare alla propria personalità ogni modello, rendendolo unico, con audacia e secondo le proprie regole: infinite possibilità tra le due collezioni, Corse per i gentleman racer e Futura per amanti di tecnologie e nuovi materiali.

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NUOVA BMW XM

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MOTORI
Foto Light&Magic Productions

Ci sono voluti cinquant’anni di BMW “M” - ricorrono giusto nel 2023 - per un salto simile. Eppure il costruttore bavarese ci aveva abituati a evoluzioni importanti, perfi-

no contro certe loro stesse dichiarazioni di scelte tecnologiche. Sin dal 1973, ma anche nei decenni successivi seguendo la purezza del Motorsport, si escludevano

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vetture marcate M con motori turbo, trazione integrale o addirittura con carrozzeria wagon o alte come suv. Eppure i tempi cambiano rapidamente e chi non si adatta è destinato all’estinzione: così ci ha insegnato l’evoluzione. BMW M ne ha fatto tesoro, adeguandosi e perfino precorrendo le tendenze. Dalle versioni M delle nuovissime elettriche, a creare un’auto che non c’era, solo in versione M senza un’equivalente modello “normale”: come accadde una sola volta nella storia con BMW M1, e oggi con questa poderosa XM. Dimensioni importanti, americane come la fabbrica di Spartanburg da dove esce, ma equilibrio delle proporzioni, e la capacità di essere identificata istantaneamente come BMW pur avendo un design di rottura, con vari elementi “moderatamente” dorati.

Senza eccedere però con la calandra a doppio rene estesa come le nuove coupé. Il richiamo alla nuova sport activity elettrica iX si ferma ai volumi.

Il resto è stupore: come i dati, dalla lunghezza di 5,11

metri con passo di oltre tre, alla potenza complessiva dal sistema ibrido plug-in di 480 kW (653 CV) e 800 Nm, dalla velocità massima di 270 km/h (con M Driver’s Package opzionale, altrimenti si limita a 250)

Questa sinergia unica tra il ristorante e la concessionaria testimonia un impegno condiviso per l’ecosostenibilità

allo scatto da 0 a 100 in 4”3, eppure capace di far omologare il consumo di 1,5 l/100 km (non è un refuso, è la ricarica ogni 50 km della normativa) a fronte del peso di 2785 kg. Il cuore di XM è un nuovo

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motore V8 biturbo di 4,4 litri (360 kW-489 CV e 650 Nm), con sistema elettrico (145 kW, 280 Nm e oltre 80 km in elettrico) all’interno del cambio M-Steptronic a otto rapporti e trazione integrale xDrive. Uno sguardo agli interni: vistosi, materiali di pregio e colori a contrasto, più tecnologia di ultima generazione, ed elementi con lavorazione tridimensionale e cornici di led sul soffitto. La plancia conferma la sequenza che unisce cruscotto e display centrale in un unico elemento delle ultime BMW, mentre per lo spirito sportivo c’è il selettore del cambio a pomello. Il nostro viaggio è stato caratterizzato da una guida che suscita rispetto, non tanto per le dimensioni del veicolo, quanto per la sua imponente massa. Muovendoci attraverso il

centro di Bergamo durante la prova e dirigendoci verso la destinazione finale che ci ha portato dal Sentierone alle Mura di Città Alta, siamo stati consapevoli dell’eco-sostenibilità che la vettura ci ha permesso di trasmettere agli occhi incuriositi dei passanti. Il Bolle Restaurant, con il suo spirito giovane e dinamico, rappresenta una conclusione eccellente per il nostro viaggio. Sotto la guida sapiente dello chef Marco Stagi e della sua brigata, il ristorante ha già conquistato il prestigioso riconoscimento della Stella Michelin Fulvia ci ha spiegato che il Bolle Restaurant è costantemente attento all’aspetto Green, tanto da stringere una preziosa partnership con Lario Bergauto. Entrambe le realtà condividono un forte

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653 CV Potenza 800 Nm
Design che spazia da raffinate lavorazioni in stile Swarovsky anche per Alcantara, all’essenzialità dei comandi sportivi
Coppia
4,3 Secondi Accelerazione 0-100 km/h

impegno per l’ecosostenibilità, dimostrando come l’attenzione all’ambiente sia un valore fondamentale che permea diversi settori. Le forme squadrate facilitano la percezione degli ingom-

bri, la posizione di guida perfettamente studiata e regolabile ci fa sentire a nostro agio, non solo per lusso e comfort. Perché, ricordiamolo, la BMW sono prima di tutto auto che

privilegiano il piacere e la dinamica di guida. Il motore - anzi, i motori - della nuova XM sono esaltanti, ma le prestazioni sono complessive: agilità e precisione offerte dal piana-

le, dall’assetto, dallo sterzo integrale (controfase sotto i 60 km/h e in fase fino a 160) e dalla trazione integrale intelligente e attiva anche tra le due ruote posteriori, rendono la guida dinamica un’esperienza particolare. XM rivela in questo campo una doppia identità, con assetto quasi da pista e il comfort da auto di lusso.

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Nella foto sopra lo chef Marco Stagi; sotto Fulvia alla collonina di ricarica firmata BMW Lario Bergauto

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AUDI RS6 AVANT PERFORMANCE

72 MOTORI

Bergamo, incorniciata dalla splendida Città Alta e San Vigilio, ha rappresentato la location ideale per il nostro test drive accompagnati da un pilota d’eccezione, Andrea Bassoli, che ricopre il ruolo di Audi Manager presso Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia

Inoltre, quest’anno, sia Bergamo che Brescia si sono guadagnate un nuovo prestigioso titolo: Capitale Italiana della Cultura. Questa combinazione di bellezza automobilistica e ricchezza culturale ha fornito lo sfondo perfetto per l’esperienza indimenticabile

a bordo della potente Audi RS6 Avant Performance Questa station wagon ad alte prestazioni, considerata la più famosa al mondo, raggiunge l’apice in termini di potenza e dinamismo, avvicinandosi addirittura alle prestazioni delle supercar. Il fulcro di questo aggior-

namento è rappresentato dal motore V8 biturbo TFSI da quattro litri, che, grazie a interventi mirati sul sistema di sovralimentazione, offre ora una maggiore potenza. La RS6 Avant Performance è stata potenziata di 30 CV e 5 Nm di coppia, raggiungendo così l’incredibile cifra

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di 630 CV e 850 Nm. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’installazione di turbocompressori più grandi e all’aumento della pressione di sovralimentazione da 2,4 a 2,6 bar nel V8 4.0. Ma non è tutto. Gli ingegneri di Audi Sport si sono concentrati anche sulla riduzione del peso e sul perfezionamento delle componenti meccaniche che lavorano in sinergia con il motore. Grazie alla netta riduzione dei materiali fonoassorbenti, è stato possibile alleggerire l’auto di 8 kg, esaltando allo stesso tempo il suono del propulsore. La RS6 Avant Performance è dotata di un cambio doppia frizione

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«La RS6 Avant Performance
è stata potenziata di 30 CV e 5 Nm di coppia, raggiungendo una potenza totale di 630 CV e 850 Nm»

S tronic a nove rapporti, che è stato ottimizzato per garantire innesti ancora più fluidi e rapidi. Il differenziale centrale di tipo meccanico, più compatto e leggero, si occupa di distribuire la potenza del motore all’asse posteriore in modo intelligente, con un rapporto di 40:60, permettendo di trasferirla automaticamente all’asse con migliore trazione in caso di slittamento.

In condizioni normali, fino al 70% della potenza viene inviata all’asse anteriore, mentre fino all’85% viene inviata all’asse posteriore. Le caratteristiche di questa meraviglia su quattro ruote non si fermano qui. La RS6 Avant Performance è equipaggiata di serie con cerchi in lega di alluminio da 21 pollici, abbinati a pneumatici 273/35. In alternativa, è possibile

optare per cerchi leggeri da 22 pollici, disponibili in diverse finiture come nero metallizzato lucido brunito, grigio opaco, nero opaco o oro al neodimio opaco. Questi cerchi, ispirati al mondo del motorsport, favoriscono il raffreddamento dei freni e offrono un risparmio di peso di 5 kg ciascuno rispetto alle ruote in alluminio da 22 pollici presenti sulla versione attuale della RS6 Avant.

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La RS6 Avant Performance non delude nemmeno nelle prestazioni. 0 a 100 km/h in soli 3,4 secondi, raggiungendo una velocità massima di 280 km/h. Il pacchetto RS Dynamic, disponibile come optional sulla RS6 Avant Standard, è incluso di serie e comprende lo sterzo

integrale e il differenziale sportivo. Con l’opzione RS Dynamic Plus, la velocità massima sale addirittura a 305 km/h.

Passando agli interni ed agli esterni, la RS6 Avant Performance si presenta con due nuove affascinanti tinte: “Blu Ascari” e “Dew

Silver” opaco. Il grigio opaco è protagonista nelle finiture degli specchietti retrovisori, dello spoiler anteriore, delle appendici aerodinamiche anteriori, degli inserti sottoporta laterali, delle barre sul tetto e del diffusore. Il pacchetto Carbon Black, che comprende barre sul tetto, finestrini, logo e lettering del modello, rimane una scelta confermata per gli appassionati più esigenti. All’interno, i pacchetti RS Design in grigio e rosso sono stati arricchiti con la nuova opzione di colore blu. La corona del volante in Alcantara nero presenta cuciture a contrasto blu, come anche i tappetini, i bordi della consolle centrale e il pomello della leva del cambio. Per i clienti che cercano un’esperienza ancora più personalizzata, è possibile utilizzare il “Audi Exclusive Customizer” per creare una RS6 Avant Performance su misura.

La RS6 Avant Performance

rappresenta il vertice dell’eccellenza nel panorama delle station wagon ad alte prestazioni. Con la sua potenza straordinaria, il design elegante e le caratteristiche tecnologiche all’avanguardia, è una vettura che entusiasma gli appassionati di automobili sportive di tutto il mondo. Non c’è dubbio che l’RS6 Avant sia destinata a scrivere un nuovo capitolo nella storia delle auto ad alte prestazioni.

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Andrea Bassoli Audi Manager presso Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia
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JEEP AVENGER

Inizia un nuovo capitolo nell’epopea della Jeep, un’epoca di cambiamento e progresso a zero emissioni locali. La scenografica cornice del test drive della nuovissima Jeep Avenger 100% elettrica, ha visto protago-

nista l’ASD EQUITANDO, un incantevole maneggio situato a Medolago (Bg), dove la talentuosa amazzone Maria ha trionfato davanti all’obiettivo in una sessione fotografica avventurosa, accompagnata dal suo

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Foto Light&Magic Productions
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audace destriero Daffodil

Non fatevi ingannare dalle dimensioni compatte di questa nuova creatura: la Jeep Avenger nasconde un’anima formidabile che sfida ogni aspettativa. Con appena quattro metri e ottanta centimetri di lunghezza, la Avenger è un SUV compatto che nasconde in sé un tesoro di eccezionali qualità.

Questa vettura è la tangibile dimostrazione che la mobilità elettrica è la strada maestra verso un futuro sostenibile. Con il suo propulsore completamente elettrico, la Jeep Avenger si erge a simbolo dei valori fondamentali del marchio Jeep: libertà, avventura, autenticità e passione.

Il colosso automobilistico ha messo a punto un ambizioso piano di lanciare quattro modelli completamente elettrici entro il 2025, e la Avenger è il primo di questa sfarzosa serie. Entro il 2030, l’azienda si pone l’obiettivo di convertire tutte le sue vendite in Europa a veicoli 100% elettrici, dimostrando un impegno concreto per un futuro più pulito e sostenibile.

Prima ancora di varcare le soglie dei garage dei fortunati acquirenti, la Jeep

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Sopra l’amazzone Maria in sella al suo cavallo Daffodil

Avenger ha già conquistato importanti riconoscimenti. È stata incoronata Auto dell’Anno 2023 e ha vinto il prestigioso titolo di Miglior SUV Familiare ai Women’s World Car of the Year (WWCOTY) Awards 2023.

Sotto l’eloquente cofano, la Jeep Avenger sfoggia un

motore elettrico di seconda generazione sviluppato dalla eMotors, una potente joint venture tra Stellantis e Nidec. Questo motore eroga una potenza di 115 kW, pari a 156 cavalli, e una coppia massima di 260 Nm.

La vettura è equipaggiata con una batteria da 54 kWh,

prodotta internamente nello stabilimento di Tychy, che offre un’eccezionale densità energetica e un’autonomia fino a 400 chilometri nel ciclo WLTP, o addirittura fino a 550 chilometri in ambiente urbano. La batteria è strategicamente posizionata sotto i sedili anteriori e posteriori, nonché nel tunnel

centrale, occupando uno spazio minimo all’interno del veicolo.

La Jeep Avenger è dotata di un sistema di ricarica rapida, in grado di portare la batteria dal 20% all’80% in soli 24 minuti grazie a una potente stazione di ricarica. In alternativa, è possibile

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effettuare una ricarica completa, dallo 0% al 100%, impiegando circa 5 ore e mezza con una comoda stazione di ricarica pubblica. Un altro punto di forza di questa straordinaria vettura è l’efficienza energetica. Con un consumo di energia di appena 15,4 kWh per 100 chilometri nel ciclo WLTP, la Jeep Avenger si distingue come una delle più efficienti del suo segmento. Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma si traduce anche in notevoli risparmi nei costi di gestione del veicolo.

In termini di comfort e tecnologia, la Jeep Avenger offre un’elegante plancia di bordo, moderna e intuitiva, con un sistema di infotainment touchscreen da 12,3 pollici e supporto per connettività Apple CarPlay e Android Auto. La vettura è dotata di una vasta gamma

di sistemi di assistenza alla guida, tra cui il controllo della velocità di crociera adattivo, l’avviso di collisione frontale, il sistema di mantenimento della corsia e molto altro ancora.

In conclusione, la Jeep Avenger segna una tappa fondamentale nell’evoluzione del marchio Jeep nel campo della mobilità elettrica. Con

un design accattivante, prestazioni eccezionali, un’autonomia considerevole e una serie di tecnologie all’avanguardia, la Avenger è pronta a conquistare il cuore di coloro che cercano un SUV elettrico di qualità superiore, senza rinunciare all’avventura e alla libertà che solo un veicolo Jeep può offrire.

Auto dell’Anno 2023 vincitrice del prestigioso titolo di Miglior SUV Familiare ai Women’s World Car of the Year (WWCOTY) Awards 2023

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