Economia Magazine dicembre

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Precauzioni per l’avvenire

Praestat cautela quam medela. Il proverbiale “Prevenire è meglio che curare” era già noto circa 2000 anni fa, quando il latino era lingua universale tra i più.

Nel tempo - da leggersi “a partire dal Medioevo” - l’espressione è stata la preferita dei più prudenti. Questo proverbio vuole mettere in evidenza come sia molto meglio evitare che qualcosa di brutto accada prima di arrivare al punto in cui sarà necessario risolvere una cosa che è già successa. Di cui, tra l’altro, le conseguenze potrebbero essere disastro-

se. A tratti, irreparabili. Oggi, prevenire sarebbe un atto di coraggio. Sfrontato forse, ma legittimo e perfino rivoluzionario. L’oggetto di questa prevenzione è il sistema produttivo italiano e l’atto di coraggio sarebbe quello di metterlo al sicuro dal rischio chiusura rendendolo al contrario competitivo, una volta per tutte. Come? Ci sono molte priorità ma piuttosto che entrare nel tecnicismo cito lo strumento. Lo scostamento di bilancio. Creare nuovo debito di 1 o 2 punti percentuali, il gettito necessario a salvaguardare la prima fonte di PIL e di occupazione di questo paese, l’impresa privata. Perfino chi in consessi pubblici ha più volte sostenuto che ci fosse un “debito buono e un debito cattivo” non ha poi messo in pratica il proprio ragionamento.

Ma se si pronuncia la possibilità di nuovo debito ecco intere fazioni insorgere. «Siamo già il paese più indebitato d’occiden-

te». «Stiamo rovinando il futuro delle prossime generazioni» «Siamo sotto la stretta osservazione dell’Europa». Eccola lì. L’Europa. Questa entità volutamente astratta che però ci tieni in riga, detta regole comuni che però valgono solo per alcuni, che ci tira le orecchie se non si fa quel che vuole. Una donna capricciosa, per banalizzare. Come lo si spiega all’Europa che «si tratta di approfittare dell’occasione per prendere qualche precauzione per l’avvenire», usando forse le parole di Indro Montanelli? Che quello scostamento è proprio per salvaguardarlo il futuro dei nostri figli? Perché il rischio - con l’Est che avanza a gran ritmo e con regole tutte sue - è quello di veder naufragare e disperdere il patrimonio dell’ingegno e del saper fare italiano, brand secondo al mondo solo alla Coca Cola?

Vorrei potermi sedere di fronte all’Europa calcolatrice alla mano. Vedi

Europa, se quegli oltre 5 milioni d’imprese vengono meno, l’Italia dovrà fare i conti con circa 16 milioni di nuovi disoccupati. Con una ricchezza ridotta di oltre l’80%, perché tanto è l’apporto delle pmi al PIL nostrano. E continuando con le sottrazioni, mancheranno miliardi di gettito d’iva e delle imposte più varie.

Siamo sicuri che lo stare sempre dentro le righe sia premiante? Si ha contezza che ci sono Stati-potenze che ci tengono sotto schiaffo per l’interdipendenza creata su più fronti, forse con poca lungimiranza?

La mia è una riflessione a cuore aperto. Il mio è lo sguardo di chi fa impresa da 50 anni. Uno sguardo che per necessità (e per vocazione) guarda al qui e ora e al domani allo stesso tempo. È lo sguardo di chi conosce bene le proprie radici e che opera ogni giorno affinché la propria generazione di nipoti possa calcare la porta delle industrie di famiglia.

3 L’EDITORIALE DICEMBRE

CONTENUTI

DICEMBRE

8 GIUSTIZIA

Maria Luisa Mazzola

Compiti e Sfide della Giustizia 14 L’EVENTO

Confimi. Assemblea di Bergamo Al centro crisi economica e rappresentanza 20 L’INTERVISTA

Giorgio Gori: «Pronti a ripartire» 24 BGY

L’aeroporto di Milano Bergamo chiude il 2022 con 13 milioni di passeggeri 28 L’INIZIATIVA

Polizia Locale, il primo calendario svelato al “Forum della Polizia” ospitato alla fiera di Bergamo 32

COVER STORY

Fra.Mar, nuova sede, mille dipendenti di 43 nazionalità diverse, l’86% donne 38 L’ESPERTO

Italia bene sulla parte ambientale 40 TOP BUSINESS

“Le Essenze di Elda” Realtà bergamasca leader nel settore dei profumatori per il bucato 46

EVENTI

• Agnelli Tipiesse

Per fare la storia anche nel 2023

• Passaggio di consegne per l’Associazione Diabetici Bergamaschi

• Nuova BMW i7, tra innovazione e sostenibilità

• Natale Panathlon 62 LA RICETTA

Agnolotti alla cipolla dolce fontina e caviale 66 MOTORI

• INEOS Grenadier

• BMW i7

4 CONTENUTI DICEMBRE
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ECONOMIA MAGAZINE® Rivista mensile di economia attualità costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013)

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RUOLO: Giudice presso il Tribunale di Bergamo, eletta al CSM col maggior numero di voti

Abbiamo avuto il privilegio di intervistare Maria Luisa Mazzola, eletta con 558 voti in rappresentanza dei giudici al Consiglio Superiore della Magistratura lo scorso settembre. Un risultato incredibile che la stessa giudice definisce come «un’importante opportunità per rilanciare l’attività della magistratura (…) e per dare una risposta rapida e un contributo efficace alla richiesta di giustizia». In questa intervista abbiamo esplorato i compiti del CSM e le sfide che aspettano la magistratura, negli anni a venire, trattando temi cruciali come la lentezza dell’iter giudiziario italiano e

8 GIUSTIZIA
Foto f2 studio
NOME: Maria Luisa Mazzola

COMPITI E SFIDE DELLA GIUSTIZIA

il problematico rapporto tra la laurea in giurisprudenza e mondo del lavoro.

Buongiorno, innanzitutto le porgo le mie sincere congratulazioni per il risultato ottenuto nelle elezioni nel primo collegio riservato alla magistratura giudicante, è un onore e un piacere per me aver modo di intervistarla oggi. In tutto sono 20 i togati che entreranno a far parte del Consiglio Superiore della Magistratura; il risultato dello spoglio che ha avuto luogo in data 22 settembre è stato chiaro ed è risultata la più votata tra i candidati. Come descriverebbe questo importante

risultato professionale per lei e per la sua carriera? Il risultato è molto significativo in termini numerici perché su 17 candidati del collegio elettorale 1 (che comprende Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Piemonte-Valle D’Aosta) sono stati eletti soltanto i primi due, con ampio margine di stacco tra il primo e il secondo (rispettivamente 558 e 182 voti), ma è soprattutto importante perché esprime un bisogno di “normalità” e di affermazione di valori di moderazione, di distanza dalla politica e di recupero di credibilità interna ed esterna della magistra-

tura, danneggiata da una visione mediatica distorta. Personalmente non vivo questo incarico come una progressione in carriera, ma come un servizio per i colleghi che mi hanno dato fiducia e un’opportunità di accrescimento culturale e professionale.

Cosa significa far parte di uno degli organi più rilevanti e prestigiosi all’interno dell’ordinamento costituzionale italiano?

Significa avere la possibilità e la responsabilità di poter dare un contributo ad una migliore efficienza del servizio giustizia, pur nella consapevolezza che si trat-

ta di un organo collegiale, le cui decisioni sono rimesse alla maggioranza.

Entrare a far parte del Consiglio Superiore della Magistratura significa anche ereditare il compito, condiviso con gli altri componenti, di garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura ordinaria. In cosa si manifesta questo ruolo che ha anche la funzione principale di garantire la corretta separazione dei poteri?

Per sottrarre la magistratura all’insidiosa ingerenza della politica e dei partiti occorre vigilare affinché le riforme annunciate siano

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in linea con i principi costituzionali di separazione dei poteri e la salvaguardia delle garanzie dei magistrati, con la precisazione che l’autonomia e l’indipendenza rispondono all’interesse dei cittadini prima che dei magistrati.

Inoltre, occorre svolgere i compiti istituzionali propri del Consiglio senza cedere in alcun modo ad opportunismi dettati da ragioni diverse dal buon andamento funzionale al pubblico interesse.

Lei è giudice presso la sezione GIP/GUP del tribunale di Bergamo. Come potrebbe descrivere il rapporto tra il CSM e il magistrato? Il CSM, infatti, coordina tutti gli aspetti della vita professionale del magistrato e lei si troverà nel luogo predisposto a esercitare anche queste funzioni. Il CSM è l’organo di autogoverno della magistratura e ha una molteplicità di funzioni: si occupa infatti dell’organizzazione degli uffici giudiziari, delle progressioni in carriera e delle nomine per il conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi, di incarichi extragiudiziari, dei procedimenti disciplinari a carico dei magistrati, dell’accesso e della mobilità della magistratura, delle relazioni internazionali, dei rapporti con la magistratura di altri paesi e di molto altro. Nell’ultima consiliatura è a tratti prevalsa una linea di tendenza vessatoria e punitiva, accentuata da forti contrapposizioni interne. L’obiettivo è quello di recuperare una visione più equilibrata e garantista.

Come descriverebbe, invece, il complicato rapporto che condivide il Consiglio Superiore della Magistratura e la politica? L’interlocuzione con la com-

ponente politica è prevista costituzionalmente, posto che un terzo dei componenti del CSM (attualmente 10 su 30) sono eletti dal Parlamento in seduta comune e partecipano alle deliberazioni consiliari. Il compito della magistratura, che non deve occuparsi di politica, è quello di declinare le leggi dello Stato senza condizionamenti di tipo ideologico, in modo che possano essere garantiti autonomia, indipendenza e rispetto della funzione giurisdizionale.

All’interno della storia dell’istituzione si è dovuto aspettare fino al 1981 per potere vedere una donna eletta dal parlamento come componente del CSM e addirittura il 1986 affinché Elena Paciotti venisse eletta dagli stessi magistrati. Come è stato osservato da una analisi sociologica (Francesco Ferrara, Il Consiglio Superiore della Magistratura. Un’analisi sociologica della sua organizzazione) ancora oggi, dopo più di cinquant’anni dall’ingresso in magistratura delle donne, la componente femminile all’interno dell’organo di autogoverno della magistratura non ha ancora acquisito un ruolo numericamente rilevante.

Cosa ne pensa di questo aspetto e pensa che questa tendenza sia stato invertita o sarà invertita nel prossimo futuro?

Ad oggi, in forza degli innesti degli ultimi anni e dunque grazie alle nuove generazioni, su 9140 magistrati in servizio (a fronte di un organico previsto per legge di 10.853) il 56% sono donne, quindi la maggioranza. In proporzione le donne non rivestono percentualmente incarichi apicali, da un lato per una ragione culturale e sociologica, in quanto generalmente meno attratte da posizioni “di potere” rispet-

to agli uomini e dall’altro per la difficoltà di conciliare la vita familiare e quella lavorativa. A questo proposito il nostro programma prevede un rafforzamento della tutela della genitorialità e l’adozione di strumenti organizzativi che consentano una migliore e più elastica gestione del lavoro.

Recenti statistiche mostrano come la laurea in giurisprudenza si collochi al primo posto tra le lauree con un maggior tasso di disoccupazione (24%). Come potrebbe descrivere questo aspetto e quali sono i percorsi professionali e accademici che i giovani universitari possono intraprendere per iniziare una carriera nel sistema giuridico italiano? La laurea in giurisprudenza offre molte prospettive, ma è necessario continuare gli studi, quantomeno per

specializzazione biennale presso le università, o di svolgere il tirocinio presso il Tribunale o la Procura o di possedere il titolo di abilitazione all’esercizio della professione forense. Rimane, tuttavia, imprescindibile la frequentazione di corsi specifici di approfondimento per acquisire ulteriori strumenti di conoscenza rispetto al corso di laurea, fermo restando che si tratta di un mestiere “a vocazione”, che richiede una forte motivazione interiore.

intraprendere i percorsi più “tradizionali” quali la carriera di magistrato, la professione di avvocato o di notaio, ovvero la carriera diplomatica. Per quanto riguarda in particolare l’accesso in magistratura la Riforma Cartabia ha reintrodotto il concetto di concorso cosiddetto di “primo grado” senza più la necessità di

Le rinnovo le mie congratulazioni e le chiedo se ha delle ulteriori considerazioni o riflessioni riguardo a questo nuovo incarico e magari un messaggio alla città di Bergamo. Bergamo è la mia città e vorrei dare il mio contributo per un migliore servizio della giustizia. Le istituzioni economiche, politiche e giuridiche sono i building bloks della società. La crescita, l’innovazione e il buon funzionamento dei sistemi sociali dipendono in larga misura dal funzionamento di queste istituzioni. Il tema dell’efficienza del sistema giudiziario si collega alla capacità di garantire i diritti individuali dei cittadini e allo stesso tempo anche al rendimento e alla competitività economica, in quanto un sistema di risoluzione delle controversie inefficiente e lento produce effetti negativi diretti sulla vita delle persone, oltre che sugli scambi e gli investimenti di natura commerciale. La nostra è una realtà territoriale complessa, con un forte tessuto imprenditoriale e necessita di un sistema efficiente, che possa realizzarsi attraverso una rete di risorse che prevedano adeguate dotazioni tecniche, implementazioni di pianta organica e di personale amministrativo, attualmente insufficienti.

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In tutto sono 20 i togati che entreranno a far parte del Consiglio Superiore della Magistratura

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Il rapporto CEPEJ del 2022 (Commissione Europea per l’efficacia della Giustizia del Consiglio d’Europa) evidenza ancora una volta la lentezza del sistema giustizia in Italia, in cui la durata media di un giudizio civile di primo grado è di due anni e di un anno e mezzo nel settore penale. Il medesimo rapporto riporta tuttavia altri dati interessanti: gli avvocati in Italia sono 236.000, pari a un quinto dei professionisti legali presenti in tutta Europa, mentre il numero di giudici è di soli 12 ogni 100.000 abitanti, molto al di sotto della media europea. I giudici italiani inoltre hanno un indice di produttività elevatissimo. Nel settore penale la media di smaltimento annuale è di 774 fascicoli pro capite, a fronte di 162 della Germania e di 346 della Francia. Dispiace che questo sforzo non venga percepito all’esterno. Michele Bonomi

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«Il CSM è l’organo di autogoverno della magistratura e ha una molteplicità di funzioni»
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CONFIMI

ASSEMBLEA DI BERGAMO AL CENTRO CRISI ECONOMICA E RAPPRESENTANZA

Paolo Agnelli resta saldamente al timone di Confimi Apindustria Bergamo per un altro triennio. E la seconda notizia è tutta nel nome dell’Associazione che per delibera dei suoi soci si presenterà al 2023 con il nome di Confimi Industria Bergamo.

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Foto Light&Magic Productions

Gli industriali di Via San Benedetto, in molti in città li chiamano così, hanno preso - tra le altre cose - queste due importanti decisioni in occasione dell’Assemblea annuale organizzata nella Sala del Mosaico, all’interno dell’ex Borsa Merci di via Petrarca.

Oltre duecento gli imprenditori intervenuti in rappresentanza del manifatturiero orobico per eleggere presidente e consiglio direttivo che potrà contare per i prossimi tre anni di oltre 20

differenti espressioni del tessuto produttivo locale.

Oltre a Paolo Agnelli sono confermati, Baldassare Agnelli della Baldassare Pentole Agnelli; Rosario Campagna della Aluberg di Bagnatica; Adelio Carlessi, presidente di Bergamo Isolanti; Fulvia Castelli, titolare della I.C.B. Industria Cartotecnica Bergamasca di Azzano San Paolo; Alfredo Longhi della Mair di Torre de Roveri; Michele Pievani della Prp Guarnizioni Industriali di Adrara San Martino; Enzo Sciola della Map di Osio

Sotto; Dario Taiocchi delle Officine Taiocchi di Curnasco di Treviolo; Roberto Valentin AD di Abe Elettronica di Caravaggio e Alfredo Volpi della Vipiemme di Isso.

Entrano per la prima volta nel direttivo Rita Agnese D’Arenzo Losita di Lux Italia di Cambiago (Mi); Fulvio Ferrari, AD della Mada di Bottanuco; Anna Lisa Fumagalli della Fumagalli Guarnizioni di Brugherio (MB); Franco Goretti, fondatore di Assograph Italia di Cesano Maderno (MB); Paola Marras, AD di Niklas Events di Cernusco sul Naviglio (MI); Fabrizio Mologni, presidente di Produtech di Albano Sant’Alessandro e Simona Ronchi di Silap di Vimercate (MB).

Due, inoltre, i componenti di diritto: Oscar Nesta della Granulati Italia di Boltiere e Davide Zanga di Edilnova di Albino.

Un evento nell’evento, come si suole dire in questi casi. E sì perché i lavori dell’Assemblea sono stati preceduti da un evento

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Paolo Agnelli Pasquale Gandolfi Giorgio Gori

pubblico dal titolo “Crisi economica e rappresentanza” che ha visto alternarsi sul palco il presidente di Confimi Industria e Confimi Bergamo Paolo Agnelli per la sua relazione, Gianluigi Iacovino Head of Credit Assesment Italy and MMEA Region di Allianz Trade che ha presentato uno scenario macroscopico sui settori di punta dell’industria lombarda e che ha dato poi il via a una tavola rotonda moderata dal volto di SkyTg24 Economia, Andrea Bignami, con i principali attori della città: il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, il presidente della CCIAA Carlo Mazzoleni e, per l’appunto, il padrone di casa Agnelli

La fotografia del tessuto manifatturiero bergamasco che è emersa dalla relazione del presidente ha evidenziato un sistema imprenditoriali capace di resistere e di far fronte alle sfide incrociate dell’energia, della guerra, dell’inflazione, della carenza di personale.

Cuore pulsante della Re-

lazione di Agnelli la parola “autonomia”, un termine assai caro al presidente di Confimi che ha usato più volte negli ultimi anni parlando di interventi necessari, non più procrastinabili oppure eccezionali. L’autonomia è quel potere decisionale che si ascrive a un commissario, ad esempio.

Nel caso specifico, Agnelli torna a chiedere al Governo di dotarsi di un’autonomia

energetica: di un piano energetico capace di supportare il tessuto produttivo, di ottemperare alle sfide ambientali, che sia sostenibile economicamente e - non da meno - nei suoi tempi di studio e applicazione. In poche parole, tempestivo.

Oggi le imprese si sono fatte carico degli extra costi energetici ma hanno eroso tutta la liquidità disponibile. «Il periodo più difficile -

sottolinea Agnelli - sarà il prossimo inverno, è difficile persino fare previsioni». E, vista la difficoltà, chiede uno sforzo a costo zero al Governo.

«Con i tassi di interesse in costante rialzo e la liquidità ormai agli sgoccioli vorrei condividere, da presidente di industriali, una proposta a questo esecutivo: sia possibile una garanzia statale al 100% per i mutui decennali alle imprese che devono ricostruire la liquidità persa per sostenere i sopraggiunti costi energetici al netto del credito d’imposta, questo permetterà di proseguire le attività produttive senza troppi contraccolpi. Per una volta, non possiamo anticipare i problemi piuttosto che rincorrerli? Possiamo adottare soluzioni risolutive invece che cerotti?»

Una relazione scesa poi nel contesto territoriale e, al tempo stesso, in una problematica nota del terzo millennio.

«La proiezione al 2031 per la nostra provincia prevede oltre 40 mila occupati in meno e 65 mila pensionati in più rispetto ad oggi. Il

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Carlo Mazzoleni

nostro territorio a vocazione manifatturiera è tra i più esposti e rischia di perdere competitività per la mancanza di capitale umano. Un problema che le imprese non possono risolvere da sole».

Invecchiamento della popolazione, formazione, manodopera più o meno specializzata: questo il fil rouge che ha animato la tavola rotonda.

Nella prima foto in alto, da sinistra Fabio Ramaioli ed Edoardo Ranzini; Nella foto a destra Gianluigi Iacovino

«Bisogna mettere mano al decreto flussi: non bastano i poco più di 20 mila ingressi autorizzati per il lavoro non stagionale, vanno aumentate le quote studiando i buoni esempi di altri Paesi come il

Canada, che permette agli stranieri di guadagnare punti per l’ingresso in base a requisiti come la conoscenza della lingua, la formazione, l’esperienza lavorativa». È l’esempio portato dal

Sindaco Gori e tra i punti del Tavolo Bergamo 2030.

A proposito del tavolo Agnelli chiede di lavorare anche «sull’accoglienza territoriale, sulle politiche

abitative a prezzi calmierati, sulla formazione linguistica e di base, sull’inserimento nel mercato del lavoro locale, anche in deroga, se necessario, alle vigenti disposizioni giuslavoristiche».

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Sala del Mosaico all’interno dell’ex Borsa Merci di via Petrarca

GIORGIO GORI: «PRONTI A RIPARTIRE»

Il 2023 è alle porte e con lui inizia anche un nuovo capitolo per la nostra Bergamo con “Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023”. A riguardo, il sindaco Giorgio Gori ha voluto spendere qualche parola su tutti i progetti appena terminati e di prossima realizzazione.

Buongiorno Sindaco, si è concluso questo 2022, ci fa un report generale di questo ultimo anno?

La chiusura di un anno è sempre un’occasione per un sindaco di tracciare un bilancio e di chiedersi quale sia lo stato di salute della propria città. Mi sento di poter affermare che Bergamo stia abbastanza bene, nonostante le preoccupazioni per l’inflazione e il rincaro delle bollette che ci hanno messo in difficoltà già dalla fine dello scorso anno. Inflazione e rincari colpiscono tutti: famiglie, imprese e istituzioni; ma se

per qualcuno rappresentano una piccola contrazione delle proprie disponibilità, per altri fanno la differenza tra il rimanere a galla e cominciare a imbarcare acqua, con l’ansia di non farcela. Per aggirare il problema, circa due mesi fa, abbiamo aperto Re-store con la cooperativa Namasté e FORIA, una bottega solidale dove il recupero delle eccedenze alimentari consente alle famiglie più fragili di fare la spesa gratis; non è certamente una soluzione permanente, ma è un segno tangibile di attenzione e di solidarietà.

Abbiamo già visto partire in questi ultimi mesi diversi cantieri in città, ne sono previsti altri? Gli innumerevoli cantieri, pubblici e privati, che hanno caratterizzato il 2022 sono la metafora di una città che è riemersa dalla drammatica

stagione del Covid-19 con una grande energia e tanta voglia di fare. Grazie alle risorse del PNRR e con la collaborazione tra tutte le principali istituzioni, siamo riusciti a rappresentare una visione di futuro e a mettere sul tavolo priorità e idee concrete, cogliendo l’occasione di poter finalmente concretizzare tanti progetti: dalle infrastrutture alla rigenerazione urbana, dalle scuole alla mobilità, dai servizi sociali al risanamento delle case popolari. Abbiamo cercato di trasformare “la città martire del Covid” ne “la città che ha saputo resistere e rilanciarsi”, grazie alla coe -

sione e alla forza della sua comunità. È anche così che arrivata la designazione a Capitale Italiana della Cultura 2023. Tanti dei cantieri che abbiamo visto in questo 2022 si concluderanno nel 2023, come quello del rondò delle Valli, della rotonda di via Baschenis, del centro di Bergamo, del complesso monumentale di Sant’Agostino, di piazza Cittadella, del parcheggio di via Fara, ma anche quelli del nuovo quartiere di Chorus Life, di GresArt, nuovo polo d’arte contemporanea nell’ex

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L’INTERVISTA
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Foto Antonio Milesi NOME: Giorgio Gori RUOLO: Sindaco di Bergamo

Gres nel quartiere di San Tomaso de’ Calvi, è del Palazzetto della Malpensata. Stiamo lavorando anche per migliorare l’ambiente nella nostra città, con attività di depavimentazione, con tanti investimenti sulla mobilità anti-inquinamento e la ciclabilità urbana - Bergamo ha ridotto del -22% le emissioni di CO2 negli ultimi anni - e sull’allargamento e il rinforzo delle ZTL della nostra amata Città Alta, che dobbiamo preservare al meglio; abbiamo inoltre in programma la realizzazione della nuova linea tranviaria T2 verso Villa d’Almè e una ciclovia tra Bergamo e Brescia. Il 2023 sarà anche l’anno in cui stileremo il nuovo Piano di Governo del Territorio, il documento che definisce lo sviluppo dei prossimi 10 anni della nostra città, con l’obiettivo di tutelare il paesaggio della

città, limitando al solo scalo ferroviario le possibilità edificatorie della città.

Programmi e progetti per il prossimo 2023, visto che sarà l’anno “Bergamo e Brescia Capitale della cultura 2023”?

Ormai mancano poche settimane e non sarei sincero se vi dicessi che non sono teso o non sono emozionato. Abbiamo lavorato tanto, con la collaborazione dei colleghi bresciani, e finalmente il grande puzzle di BergamoBrescia2023 si sta riempiendo, e ancora molti sono in lavorazione, a comporre grazie al contributo di tutti il disegnoconcreto - di un territorio in movimento verso il futuro, un territorio con due capoluoghi che diventano una sola Capitale. Una città che coltiva l’innovazione a 360 gradi: nella rilettura e valo-

rizzazione del patrimonio, nella ricerca di un equilibrio armonioso tra città e natura, nella promozione della conoscenza, nell’uso della tecnologia, nella rivisitazione delle politiche sociali e sanitarie e, soprattutto, nel concepire la cultura in tutte le sue molteplici espressioni. Viviamo l’attesa dell’Anno della Cultura come la vigilia di una festa a cui tutti i cittadini, senza eccezione, sono invitati, con la speranza che ognuno di loro si senta partecipe e protagonista, non solo spettatore. Abbiamo scelto l’immagine della “Città illuminata” come titolo di questo nostro grande progetto collettivo - l’attuale situazione ci ha spinti a utilizzare solo energia da fonti rinnovabili e a sperimentare soluzioni a bassissimo consumo - “illuminata” ci appare la Bergamo contem-

poranea, aperta, attrattiva e accogliente, in grado di riconoscere le differenze come un valore e un fattore di crescita; è la “città-faro” che nei momenti bui ci offre un punto di riferimento. Non ci saranno solo mostre e teatro, ma anche il riallestimento e l’ampliamento dell’Accademia Carrara, la riapertura del Museo Archeologico, i rinnovati spazi di Casa Suardi e del Palazzo della Libertà, il cantiere per la nuova GAMeC, la conclusione della riqualificazione di piazza Matteotti, ma anche il ritorno del Giro d’Italia, il riavvio dopo trent’anni dello storico trofeo ciclistico Baracchi, la Nazionale di calcio che torna al Gewiss Stadium, una catena umana a collegare Bergamo e Brescia, la grande “Festa delle Luci di A2A”, concerti, spettacoli, festival e tanto tanto altro. Ilaria De Luca

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«Abbiamo scelto l’immagine della “Città illuminata” come titolo di questo nostro grande progetto collettivo»

L’aeroporto di Milano Bergamo ha segnato una decisa ripresa del traffico passeggeri, risalito a quota 13 milioni di passeggeri. Il 2022, dopo i primi due mesi di incertezza, ha visto i viaggiatori riprendere a volare, invogliando le compagnie aeree a incrementare il numero dei collegamenti, che raggiungono ormai 40 Paesi. SACBO registra così il secondo migliore risultato storico dopo il massimo registrato nel 2019 con 13 milioni 850mila.

Il 2022 segna non solo la ripresa definitiva del traffico aereo per lo scalo bergamasco, che si conferma al terzo posto a livello nazionale dopo Fiumicino e Malpensa, ma anche un bilancio che si preannuncia con un utile significativo.

Nel tradizionale appuntamento di fine anno con la stampa, il presidente di

SACBO Giovanni Sanga, insieme al direttore generale Emilio Bellingardi, ha tracciato i risultati dell’anno in corso, resi possibili dalla scelta operata dagli azionisti di confermare i programmi

BGY CHIUDE IL 2022 CON 13 MILIONI DI PASSEGGERI

Ai 156 milioni di euro investiti nell’ultimo quadriennio se ne aggiungeranno 55, ancora destinati al completamento delle opere infrastrutturali, che comprendono il collegamento

dell’area check-in con potenziamento dei controlli di sicurezza e l’entrata in funzione del nuovo BHS.

Nel 2023 si pensa di arrivare a 14 milioni di passeggeri, mentre i ricavi supereranno i 200 milioni. Tuttavia, la marginalità sarà presumibilmente ridotta a causa dei maggiori costi energetici e degli oneri finanziari.

delle opere previsti sull’infrastruttura aeroportuale negli anni 2020 e 2021, in un contesto economico-finanziario pesantemente segnato dagli effetti della pandemia.

del blocco ovest dell’aerostazione con la futura stazione ferroviaria (l’arrivo del treno previsto nel 2026, in concomitanza con le Olimpiadi invernali di Milano Cortina) e la riqualificazione

Ciò nonostante - ha sottolineato il presidente Sanga - la struttura finanziaria di SACBO si è dimostrata solida in tempo di crisi pandemica e continua a esserlo. Il 2022 ha visto approvato in via definitiva il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale relativo al Piano di Sviluppo Aeroportuale al 2030, così come proceduto all’iter di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) con riferimento alla zonizzazione acustica aeroportuale.

24 L’AEROPORTO
Foto Antonio Milesi Lo scalo orobico Milan Bergamo Airport

AIUTIAMO IMPRESE E FAMIGLIE A FRONTEGGIARE IL CARO-BOLLETTE

In quest’ultimi mesi stiamo assistendo a forti incrementi del costo di energia e gas: aumenti che hanno colpito imprese e famiglie. Da qui l’importanza di affidare ad esperti del settore la gestione delle forniture di energia e gas sia per l’impresa che per l’abitazione. Per te, che fai parte della grande famiglia di Confartigianato, la soluzione si chiama CEnPI! Il gruppo d’acquisto di Confartigianato, la cui adesione è gratuita per le imprese associate e per tutte le famiglie, tratta coi fornitori presenti sul libero mercato le migliori condizioni per tutti i propri soci.

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28 POLIZIA LOCALE L’INIZIATIVA IL PRIMO CALENDARIO SVELATO AL “FORUM DELLA POLIZIA” OSPITATO ALLA FIERA DI BERGAMO
Foto Light&Magic Productions

«Abbiamo cercato di dare risalto a tutte le attività della Polizia Locale»

Un calendario benefico per aiutare una residenza assistenziale per persone fragili, grazie all’acquisto, realizzato con i proventi delle vendite, di un macchinario altamente tecnologico che permetterà alla struttura di offrire un nuovo servizio di qualità ai suoi ospiti e pazienti: questa è l’idea che ha visto coinvolti diversi corpi della Polizia Locale della Regione Lombardia, partita da un agente in servizio a Trezzo sull’Adda, Paolo Camagni. La struttura destinataria di questa iniziativa benefica è la RSD Amoris Laetitia di Bergamo, una realtà di assoluta eccellenza, nata da un processo di riqualificazione e rinnovamento dei servizi offerti dalla Fondazione Angelo Custode con il contributo della Diocesi di Bergamo e della Conferenza Episcopale Italiana. La RSD dal 2017 supporta in par-

ticolare minori, provenienti da situazioni familiari a rischio oppure con patologie e condizioni invalidanti, croniche e anche terminali, attraverso interventi mirati residenziali, domiciliari e ambulatoriali. Una squadra composta da personale sanitario, educatori, terapisti e professionisti della riabilitazione offre sostegno ad ampio spettro sia ai ragazzi ospiti della struttura, spesso pesantemente compromessi dal punto di vista fisico, psicologico, sensoriale e sociale, ma anche alle famiglie che affrontano questa situazione. «L’idea del calendario benefico», racconta l’agente Camagni, «era già nata qualche anno fa, quando, insieme ad un collega di Bresso, avevamo discusso della possibilità di realizzare qualcosa che presentasse tutta la gamma delle attività che vedono coinvolte

la polizia locale. Purtroppo il COVID ci ha costretto ad accantonare il progetto, finché, la scorsa primavera, mi sono rimesso in contatto con il collega che aveva avuto originariamente l’idea. Coinvolgendo altri colleghi, Chiara Ferreri, Federica Frigerio e Giovanni Buglione, ci siamo messi in contatto con varie sedi delle polizie locali lombarde per reperire materiale fotografico che offrisse una panoramica del nostro lavoro al servizio dei cittadini. L’iniziativa è piaciuta molto, e, superando anche le aspettative, da ottobre ad oggi abbiamo venduto più di 300 copie e abbiamo già ricevuto richieste per un’edizione 2024». Anche un indirizzo email (calendariopolizialocale@ gmail.com) è stato attivato per accogliere suggerimenti e idee per una futura edizione. Nel gennaio 2023 verrà consegnato alla RSD

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Amoris Laetitia un monitor multiparametrico, acquistato con il ricavato delle vendite, uno strumento di ultima generazione utile al monitoraggio di pazienti in condizioni anche critiche. Un altro passo importante

per cercare di migliorare la qualità di vita degli ospiti. Ma, oltre all’intento benefico, c’è anche quello di restituire alla popolazione un’immagine della polizia locale che non sia quella, ormai superata e anacro-

nistica, di «quelli che fanno le multe. La Polizia Locale è molto più di questo», spiega ancora Camagni.

«Siamo vicini ai cittadini e sempre pronti ad intervenire nel momento del bisogno. La collaborazione tra noi e la cittadinanza è fondamentale, e la gamma delle nostre attività è veramente ampia. Il calendario punta anche a mostrarne una parte, per avvicinare la nostra realtà ai cittadini».

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«Riproporremo il progetto anche il prossimo anno fiduciosi e certi dell’aiuto di tutti coloro che ci hanno sostenuto»

Fra.Mar NUOVA SEDE MILLE DIPENDENTI DI 43 NAZIONALITÀ DIVERSE L’86% DONNE

Fra.Mar Spa, storica impresa di pulizie civili e industriali attiva dal 1970, ha lasciato la storica sede di Costa di Mezzate per trasferirsi a

32 COVER STORY
Foto f2 studio
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NOME: Francesco Maffeis RUOLO: Presidente e fondatore Fra.Mar

Pedrengo. Un cambiamento che rappresenta una fondamentale crescita dell’azienda, che però non cambia la sua mission fondata sul “prendersi cura”: dell’ambiente, dei collaboratori, del territorio, dei clienti e della collettività intera, in particolare nelle sue fasce più fragili. Alcuni numeri: fatturato di 26 milioni di

euro, oltre 1.000 dipendenti per 43 nazioni coinvolte (gli stranieri rappresentano il 40% della forza lavoro), e l’86% di impiego femminile anche in ruoli dirigenziali, Fra.Mar ha creato un Corso di alta formazione in Cleaning Management presso l’Università degli studi di Bergamo, nato da un’idea del patron Francesco Maf-

Nella foto sopra Andrea, Francesco, Luca e Simone Maffeis; a sinistra la platea con il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori, accanto Simona D’Alba, sindaco di Pedrengo; nella foto sotto il Vescovo Francesco Beschi durante la benedizione

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feis e oggi a regime dopo soli due anni dall’attivazione, e uno spazio di co-working per gli universitari.

La nuova sede è stata edificata in un’area dismessa del Comune di Pedrengo, attraverso un’importante operazione di riqualificazione urbana che ha visto coinvolte anche le aziende vicine. Sono stati smaltiti 100 container di materiale, bonificando un’area di 9.000 mq. La struttura, opera dell’arch. Caterina Marra, si

eventuali bombe d’acqua e impianto di climatizzazione indipendente per ogni ufficio. Questo permetterà di limitare l’utilizzo del gas alla zona di lavaggio. Infine, ci sono quattro stazioni di ricarica per autoveicoli elettrici a disposizione di dipendenti e clienti.

Nella nuova sede, sei installazioni, opera dell’artista Steven Cavagna, accolgono il visitatore richiamando i valori che guidano l’operato

contrasto tra la concretezza dell’operato di Fra.Mar e l’unicità di una sede che vuole essere, prima di tutto, un incubatore di idee.

WHAT TO SEE, WHAT NOT TO SEE: In quest’opera, l’illusione ottica diventa metafora dell’impegno che la vita richiede per arrivare ad avere la giusta prospettiva.

FIND YOUR GLOW: Uno stimolo a non arrendersi, a inseguire e perseguire i propri obiettivi e a lavorare con impegno e passione per

Steven Cavagna, l’artista, unisce dipinti e materiali per creare originali spazi condivisi e privati, in ambito urbano e industriale. Alcune sue realizzazioni sono: la pensilina delle autolinee di Bergamo, o gli spazi comuni per i dipendenti presso Coca Cola e Just Eat Milano.

Ecco le parole di Simone Maffeis, AD di Fra.Mar, alla cerimonia di inaugurazione, avvenuta il 17 dicembre: «Da tempo ci muoviamo

sviluppa su tre livelli, due scoperti e uno interrato, per 14.000 mq. La nuova sede è stata progettata con una particolare attenzione per l’ambiente e l’ottimizzazione energetica. È dotata di impianto fotovoltaico, sistema di recupero delle acque di lavaggio, sistema di invarianza idraulica per proteggere l’edificio da

di Fra.Mar. Conosciamole una per una.

HERE IS REAL MAGIC: Rappresenta la gratitudine e l’impegno dell’azienda verso i dipendenti. Attraverso un gioco di specchi, la persona viene posta al centro dell’opera, così come lo è all’interno di Fra.Mar.

A PLACE BEYOND BELIEF: L’installazione sottolinea il

raggiungerli.

30 LETTERS: Pensata per coinvolgere la comunità, concetto essenziale e alla base della visione di Fra.Mar, che ogni giorno l’azienda valorizza attraverso numerose iniziative in collaborazione con le più disparate realtà locali. Fluida e interattiva, fa della parola la chiave per esprimere le proprie idee.

nella direzione della sostenibilità, puntiamo ad ottenere la certificazione ESG entro giugno 2023. Le soluzioni che abbiamo adottato per la nostra sede esprimono un pensiero che ci appartiene: prenderci cura dell’ambiente e del benessere delle persone che lo abitano». In quest’ottica, i dipendenti sono

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stati coinvolti attivamente nella progettazione, per ottimizzare spazi e percorsi in base alle esigenze reali del quotidiano. Ricerca e sviluppo per la sostenibilità, utilizzo esclusivo di prodotti detergenti non dannosi, sistemi di pulizia più effi-

cienti e ottimizzazione degli spostamenti logistici sono solo alcuni degli ambiti in cui la famiglia Maffeis, pilastro alla base di Fra.Mar, innova continuamente.

Tra le autorità presenti in questo giorno importante, allietato dall’Ensemble di clarinetti del Conservatorio Gaetano Donizetti, il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi, che ha condiviso una riflessione ispirata al pensiero di Papa Francesco; il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha ricordato l’attenzione dell’azienda per l’inclusività; il Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata che ha dichiarato, con

riferimento all’operato di Fra.Mar, che il dialogo si traduce nell’aiuto al prossimo; Giovanna Ricuperati, Presidente di Confindustria Bergamo; e Franco Bettoni, Presidente INAIL, che ha ricordato come questo cantiere abbia registrato zero incidenti.

A conclusione, Fra.Mar ha premiato 7 Maestri del Lavoro e consegnato uno speciale riconoscimento a

una dipendente. I nomi dei premiati: Nazarena Guerini, Mariarosa Maffeis, Francesco Mandola, Claudio Lorenzi, Rosangela Rossi, Mariagrazia Zanotti, Luisella Zanotti

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Taglio del nastro Giulio Terzi di Sant’Agata La premiazione dei “Maestri del Lavoro“
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Rispetto alle altre nazioni europee l’indice di sostenibilità generale dell’Italia si colloca su valori inferiori alla media europea, esattamente al 15° posto dietro a Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Francia, Germania, ma si nota una grande eterogeneità tra le aree del Paese. Quello che emerge è che il nostro Paese è fortemente penalizzato nella dimensione economica e sociale mentre registra livelli superiori a Francia e Spagna in termini di sostenibilità ambientale. La debolezza italiana è principalmente economica: peggio di noi solo Romania, Cipro e Grecia, anche a causa di una produttività che da un ventennio non registra alcun miglioramento. Sono infatti pochi sia gli investimenti esteri, sia quelli interni in ricerca e sviluppo e siamo ultimi tra i grandi Paesi per digitalizzazione. I redditi sono fermi da oltre

dieci anni, con un tasso di occupazione al 57%, 10 punti sotto la media europea. Va meglio il Nord del Paese che, scorporato, si piazza al settimo posto. La dinamica della sostenibilità sociale vede l’Italia al diciottesimo posto, ben al di sotto della media europea, con il Sud al terz’ultimo posto, davanti solo a Grecia e Romania. Gli elementi che penalizzano fortemente il nostro Paese sono l’occupazione giovanile, la fragilità delle famiglie ed inoltre la qualità delle istituzioni soprattutto in termini di sicurezza e giustizia che ci vede all’ultimo posto a livello europeo. La sanità, al contrario, si piazza tra le prime posizioni. I dati ci dicono invece che stiamo facendo bene sulla parte ambientale. Abbiamo infatti l’indice di riciclo di rifiuti packaging e l’indice di riciclo delle materie prime più alto d’Europa e questo perchè siamo un Paese che impor-

ta materie prime e quindi siamo diventati esperti a utilizzarle con alta efficienza. l’Italia vanta anche indici migliori della media europea in molti altri comparti: sono più bassi i livelli di inquinamento e le emissioni di gas serra, in deciso calo negli ultimi tempi, mentre, in linea con gli altri Paesi il

20% dell’energia utilizzata deriva da fonti rinnovabili. È fondamentale coinvolgere sempre più le PMI sui temi della sostenibilità affinchè possano calamitare capitali italiani ed esteri. Un segnale arriva dalla crescita degli strumenti di finanza sostenibile. Si tratta di obbligazioni il cui utilizzo non è legato ad uno scopo ben preciso ma è legato a “general purpose” cioè alle attività generalizzate ma declinate dalle aziende secondo KPI di sostenibilità. L’Europa è leader internazionale per emissione di obbligazioni. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’avvio nel 2021 di programmi pubblici per la Finanza sostenibile ha contributo a dare impulso al mercato. Il settore registra risultati positivi anche a livello globale: in maggio gli indici ESG sono tornati a livelli superiori di quelli pre-Covid ed in Europa i benchmark mostrano performance superiori rispetto a quelle dell’intero mercato. Sono le principali evidenze nel primo rapporto Consob dedicato alle dinamiche del mercato degli investimenti sostenibili.

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L’ESPERTO A CURA DI CHI? Francesco Megna DOVE? Opero prevalentemente in provincia di Como MANSIONE Referente Commerciale, organizzo e monitoro l’attività commerciale della Filiale controllo costantemente i risultati ottenuti ITALIA, BENE SULLA PARTE AMBIENTALE INDICE DI SOSTENIBILITÀ
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“LE ESSENZE DI ELDA”

LEADER NEL SETTORE DEI PROFUMATORI PER IL BUCATO

REALTÀ BERGAMASCA

L’impegno è sempre stato quello di proporre un prodotto che fosse immediatamente riconoscibile… all’olfatto. “Le Essenze di Elda”, realtà bergamasca leader nel settore dei profumatori per il bucato, nasce per catturare uno dei sensi forse più trascurato, capace però di associare in modo istantaneo ad un capo di abbigliamento le caratteri-

stiche di pulizia, freschezza e igiene.

«L’idea è venuta nel 2011 dopo aver aperto la nostra lavanderia self-service nella provincia di Bergamo, a Ghisalba - spiega la fondatrice e titolare, Elda Zanoli -. Avevo perso il mio precedente lavoro in un settore completamente diverso e mi sono reinventata proponendo

questo tipo di servizio, allora ancora poco diffuso e per il quale si nutriva un po’ di diffidenza: a molti non sembrava igienico lavare i vestiti in macchine utilizzate anche da altri». Sempre più persone, però, tornavano a casa con i propri capi avvolti da un profumo che non riuscivano a trovare altrove. Elda comincia così a vendere essenze concentrate

per il bucato, da aggiungere nel vano ammorbidenti delle lavatrici di casa e di cui sceglie personalmente le profumazioni migliori: supportata nelle fasi di preparazione da maestri profumieri, le fragranze prodotte diventano un’esclusiva de Le Essenze di Elda. Ciò che conta, più di tutto, è l’olfatto della fondatrice, definito particolarmente sensibile

TOP BUSINESS
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Foto Qui Bergamo NOME: Elda Zanoli RUOLO: Fondatrice e titolare di “Le Essenze di Elda“

e attento da chi lavora con lei: dalle intuizioni olfattive di Elda sono nati prodotti in grado di imporsi sul mercato per tipo di fragranza e per la qualità delle materie prime utilizzate.

«Siamo molto attenti ad usare i migliori componenti disponibili, per fornire un prodotto sicuro e la cui fragranza duri a lungo nel tempo dopo la fase di lavaggio - continua Elda -. Vendiamo online, ma la pubblicità migliore la fanno sempre le tante persone che lo provano: si tratta soprattutto di donne, ma posso testimoniare che spesso gli uomini sono più esigenti di loro».

Il passaparola è stato fondamentale nella fase

di startup del progetto, ma continua ad esserlo oggi quando, nonostante l’e-commerce, sono decine le clienti consigliate da amiche e parenti. «Qualcuna addirittura ci dice che là dove andava in vacanza lasciava una scia di profumo per cui in molti chiedevano consigli sui prodotti utilizzati - racconta Elda, affiancata nell’attività dal marito Alessandro, responsabile delle vendite e dello sviluppo -. La fragranza più amata da sempre è sicuramente la profumazione “Diamante”, particolarmente fresca; molto apprezzata è la variante più dolce “Diamante e Ylang-Ylang”,

ma anche “Perla” e “Smeraldo”. Complessivamente abbiamo 42 profumazioni diverse, compresa una linea specifica per i vestiti dei più piccoli, con un’attenzione ancora maggiore alla delicatezza dei vari componenti utilizzati. Periodicamente portiamo in esaurimento un paio di fragranze e ne proponiamo di nuove, anche perché con il tempo subentra l’effetto assuefazione. La forte richiesta dei nostri prodotti e l’apprezzamento per la qualità degli stessi ci hanno portato in questi anni a crescere, investire e migliorare sempre più, alzando di volta in volta l’asticella ed arrivando ad offrire alla nostra clientela una gamma di prodotti sempre più vasta, composta

CONTINUA A PAGINA 44 42

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da oltre 200 articoli diversi a marchio “Le Essenze di Elda”. Un passo necessario per offrire sempre il meglio ai nostri affezionati clienti e per differenziarsi dalle, ormai molteplici, imitazioni che vengono immesse sul mercato, addirittura con nomi, grafiche e proclami ammiccanti all’originale “Diamante”, in realtà create ad hoc per confondere ed ingannare l’utilizzatore finale».

Nel tempo la gamma di prodotti de Le Essenze di Elda si è allargata, sono nati detersivi e ammorbidenti, prodotti per l’igiene della lavatrice, ma anche profumatori per lavastoviglie e casa, armadi, auto e molto altro: l’azienda ha registrato una crescita costante, e anche il 2022 si chiuderà con un fatturato ampiamente in segno positivo, intorno al +10%.

Nei prossimi anni l’obiettivo è arrivare a 50 fragranze e ad allargare il mercato europeo, che già comprende, tra gli altri, Olanda, Belgio, Slovacchia, Repubblica Ceca, Francia, Germania e

Spagna. Le vendite, però, già oggi si spingono fino al Medio Oriente, negli Emirati Arabi Uniti. Il metodo di distribuzione in Italia è ormai consolidato: «Oltre alle vendite online - conclude

Elda - ci appoggiamo ad una serie di rivenditori autorizzati, spesso piccoli negozi, che vogliamo tutelare e per cui stabiliamo un raggio di esclusiva in funzione della densità abitativa della zona.

La capillarità sul territorio e la vicinanza alle case dei nostri clienti rappresentano la dimensione che ha fatto la nostra fortuna e che intendiamo mantenere».

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AGNELLI TIPIESSE PER FARE LA STORIA ANCHE NEL 2023

Dopo un girone d’andata terminato in quarta posizione, l’Agnelli Tipiesse vuole regalarsi un 2023 da protagonista. Come indica la sua storia.

Fatta di una prima Coppa Italia con la denominazione Olimpia, di una seconda e di due Supercoppe

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Da sinistra Angelo Agnelli, Giorgio Gori e Andrea Callioni
CONTINUA A PAGINA 48 EVENTI
Foto Light&Magic Productions
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Italiane una volta sancita la sinergia con Cisano. L’auspicio è che la splendida vittoria in rimonta del 17 dicembre scorso si riveli uno spartiacque per la squadra allenata da Gianluca Graziosi. Perché arrivata contro la favoritissima Vibo Valentia, recuperando da 0-2 e senza il palleggiatore titolare Igor Jovanovic. Una prestazione di forza, grinta e carattere seppur ancora in emergenza da cui trarre i migliori benefici per una seconda parte di stagione affinché si tinga fortemente di rossoblù.

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Lo scorso 30 novembre, il Dott. Giambattista Negretti, presidente uscente dell’Associazione Diabetici Bergamaschi, in collaborazione con il Cavaliere del Lavoro Baldassarre Agnelli, ha organizzato presso la sede SAPS Agnelli di Lallio un incontro-dibattito con medici

In alto a sinistra Giambattista Negretti, presidente emerito e a destra Giovanni Ghislandi, nuovo presidente dell’Associazione

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Foto Light&Magic Productions
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diabetologi e di altre patologie collegate al diabete, in particolare con i medici di medicina generale sempre più coinvolti nell’assistenza al cittadino diabetico. Tema della serata: «Una nuova visione della malattia cardiovascolare nel diabetico». Al termine del convegno, si è svolta la tradizionale cena degli auguri, nel corso della quale è stato presentato il nuovo presidente dell’Associazione Giovanni Ghislandi. Giambattista Negretti è stato nominato presidente emerito, accompagnato da un ringraziamento per i 14 anni di Presidenza e impegno per l’Associazione.

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All’esterno di SAPS Agnelli, il modello RS3 Sportback di Audi Bonaldi

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NUOVA BMW i 7 TRA INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Per la presentazione della Nuova BMW i7, Lario Bergauto ha organizzato una serata esclusiva presso l’elegante Bolle Restaurant di Lallio.

In occasione della recente assegnazione della prestigiosa Stella Michelin, i clienti di Lario Bergauto sono stati coinvolti in un experience suggestiva legata al mondo del Food Sostenibile, dell’innovazione e del Futuro. Lo Showcooking dello Chef Marco Stagi, svolto presso il futuristico showroom Pentole Agnelli, ha avviato la serata attraverso una performace live che ha coinvolto attivamente tutti gli ospiti che hanno potuto assistere a nuove tecniche di cucina orientate al tema dell’economia circolare

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Nella foto in alto a sinistra il dottor Saul Mariani amministratore delegato del Gruppo
EVENTI
Foto Light&Magic Productions
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e del recupero alimentare. Dopo l’esibizione dell’artista Astou Seck e della Loumsa band, l’attenzione si è spostata sulla vera protagonista della serata: Nuova BMW i7. L’ammiraglia BMW in versione Full Electric, completamente rinnovata, unisce le migliori performance dinamiche alla più avanzata tecnologia per un’esperienza di viaggio senza precedenti.

La serata è continuata con un percorso degustativo composto da prodotti locali, amalgamati con il tocco futuristico e raffinato che accomuna due eccellenze territoriali come Bolle Restaurant e Lario Bergauto.

A fine evento, tutti gli ospiti sono stati omaggiati di cadeau firmato Pentole Agnelli per BMW Lario Bergauto. L’obiettivo comune è stato chiaro: l’unione tra innovazione e sostenibilità che ha contrapposto la presentazione dell’innovativa BMW i7 totalmente elettrica al mondo del food sostenibile.

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Nella foto centrale l’innovativo cockpit con Curved Display da14,9” per un’esperienza multimediale mai vista
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NATALE PANATHLON

La tradizionale serata prenatalizia del Panathlon Club Mario Mangiarotti Bergamo, si è svolta nella suggestiva cornice della SAPS Agnelli. Il presidente Gianluigi Stanga, insieme al vicepresidente del sodalizio Baldassarre Agnelli e al Governatore dell’Area 2 Lom-

Nella foto in alto da sinistra: Gianluigi Stanga, Mario Tacchini e Baldassarre Agnelli

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Foto Light&Magic Productions
EVENTI
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bardia del Panathlon, Attilio Belloli, hanno consegnato a Mario Tacchini la pergamena con cui il Panathlon International celebra i suoi cinquant’anni da socio attivo, con una ricchissima bacheca di premi che continua a ottenere nella categoria master nello sci di fondo e nell’automobilismo. Insieme a Fabio Cinquini, presidente del comitato provinciale Atleti Azzurri d’Italia, ha onorato la serata la prof.ssa Erina Gambarini, fondatrice e direttore del coro Canticum Novum, unica donna in Italia ad aver ricoperto dei ruoli direttivi in campo musicale, alla quale il Comune di Bergamo ha assegnato la civica benemerenza.

A sinistra Mario Tacchini, un vero esempio di passione e longevità sportiva

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TECNOLOGIA INNOVATIVA PER PAVIMENTAZIONI

MCS spa è un’azienda specializzata nella realizzazione di sottofondi alleggeriti, massetti sabbia-cemento additivati realizzati con impianti automatizzati, pavimentazioni industriali, rampe, resine; il tutto realizzato da personale con esperienza ventennale nel settore.

Le nostre risorse di tecnici e mezzi ci permettono un’ampia operatività territoriale e una gestione organizzata dei lavori, garantendo sempre la massima qualità.

Grazie a tutto ciò, imprese di prestigio ci hanno scelto per eseguire i loro lavori più importanti.

Ci proponiamo quindi come vostri partner tecnici/esecutivi diretti o come collaboratori delle imprese a cui appaltate le lavorazioni e le manutenzioni delle vostre strutture.

Creare valore e soddisfare ogni esigenza presente e futura del cliente attraverso una continua crescita professionale, diversificando

servizi e prodotti offerti, investendo in macchinari, in metodologie ad alta innovazione tecnologica e formando continuamente i nostri operatori: è questa la missione su cui abbiamo voluto fondare la nostra attività e la prospettiva che vogliamo garantire a chi si affida a MCS spa per i propri progetti di costruzione.

MASSETTI CERTIFICATI A BASSO SPESSORE ELEVATE RESISTENZE A COMPRESSIONE E FLESSIONE

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BOLLE RESTAURANT AGNOLOTTI ALLA CIPOLLA DOLCE, FONTINA E CAVIALE

Il raffinato Bolle Restaurant, una stella Michelin, simbolo di qualità delle materie prime e di maestria nell’abbinamento degli ingredienti, ci apre le porte per una rubrica dedicata alla cucina.

Lo chef Marco Stagi è originario di Bergamo e ha 32 anni ma, nonostante la giovane età, vanta di grande esperienza ai fornelli, sia in Italia che all’estero, e di un curriculum di prim’ordine nel settore

gastronomico. Si è diplomato alla scuola alberghiera di San Pellegrino, iniziò a lavorare all’Osteria della Brughiera dove rimase per 3 anni imparando le basi della cucina, si trasferì poi al ristornate Piazza Duomo di Alba per 5 anni dove crebbe tantissimo diventando il cuoco che è ora. Gli anni decisivi per la sua carriera furono quelli trascorsi in Belgio, all’Hof Van Cleve, uno dei ristoranti a tre stelle Michelin più prestigiosi al mondo.

Tornò successivamente in Italia e lavorò per qualche tempo come sous-chef a Casa Perbellini a Verona, l’ultima tappa del suo attuale percorso l’ha riportato a Bergamo per esibire il suo talento nel ristorante firmato Agnelli.

Il capo della brigata di cucina Bolle ha deciso di condividere con noi le sue esclusive ed equilibrate ricette, portando sulle nostre tavole la sua arte culinaria, ricca di colori, profumi e sapori.

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● ● ● ● ●
PREPARAZIONE
min COTTURA
min DOSI
PERSONE DIFFICOLTÀ
Foto Matteo Zanardi
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◉ PREPARAZIONE 01. Impastare fino al raggiungimento di un composto omogeneo, far riposare. 02. Tagliare la fontina a cubetti irregolari e frullarla con 300 g di latte tiepido. 03. Sfogliare gli agnolotti nella classica maniera e pizzicarli come da tradizione. GLI INGREDIENTI ● Pasta fresca 200 kg farina 00 ● 90 g tuorli ● 100 g fontina ● 300 g latte tiepido ● ● Mantecare in alluminio svasata alta STRUMENTI DI COTTURA 04. Cuocere gli agnolotti in abbondante acqua salata. 50 g acqua ● 05. Emulsionare 50 g di acqua e 50 g di burro, condire con sale e pepe bianco e glassare gli agnolotti. 06. Aggiungere alla fine qualche cucchiaino di caviale. ● 50 g burro ● Sale q.b. ● Caviale q.b. ● Pepe q.b.
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MOTORI 285 CV Potenza 800 mm
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Profondità di guado INEOS GRENADIER

BATTESIMO DEL FANGO CON AUTOTORINO

Cosa evoca pensare ad un “fuoristrada”? Sicuramente l’inarrestabilità verso la meta, che si tratti di un’avventura, di una gita su un percorso aspro o di una necessità di lavoro o d’emergenza. Un immaginario che proietta inevitabilmente questa tipologia di vetture in una dimensione quasi “di mito”, capace di generare sia sogni e passioni, sia aspettative di libertà e grandissima efficienza per superare ogni ostacolo. È appunto su quest’onda emozionale che è nato e si presenta Grenadier, primogenito di INEOS Automotive: un vero e proprio instant classic dell’off road, la cui attesa sta facendo fremere puristi e appassionati. Dallo scorso novembre, Autotorino è diventato il principale partner italiano di INEOS Automotive: le sedi

di Bergamo, Milano, Verona e Parma sono i riferimenti ufficiali per Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia per la vendita e l’assistenza del nuovo brand. La partnership tra Autotorino e INEOS Automotive, che

fuoristrada britannico progettato per affrontare qualsiasi tipo di terreno, collaudato attraverso 15 Paesi in tutto in modo, sui terreni più impegnativi e nelle condizioni climatiche più estreme. I suoi ideatori

ha dato vita a quattro dei dieci centri ufficiali, è nata con una speciale passione condivisa e vigorosamente rappresentata da Grenadier: quella per il fuoristrada. Per chi ancora non lo conoscesse, Grenadier è il nuovo

lo definiscono built on purpose per garantire prestazioni ai vertici della categoria e guidabilità ottimale su ogni tipo di superficie.

Grenadier soddisfa le aspettative anche dal punto di vista del design, con af-

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«I numeri di Grenadier parlano chiaro: angolo di attacco 35,5°, angolo di uscita 36,1° e angolo di dosso 27,8°»
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«Un fuoristrada che unisce stile, tecnologia e prestazioni si conferma essere davvero un prodotto unico»

Motore

6 cilindri 3.0 litri turbo benzina da 285 Cv, oppure il diesel da 249 Cv e 550 Nm

fascinanti rimandi vintage alle glorie del fuoristrada del passato, e componenti tecniche di altissimo livello. Ma non solo offroad. È anche un 4x4 versatile, perfettamente a suo agio anche su strada. I motori 3.0L turbo BMW sei cilindri in linea combinati con la comprovata trasmissione ZF automatica garantiscono potenza e passaggi di marcia fluidi per adattarsi a qualsiasi tipo di strada. E, in caso di imprevisti, la potenza di arresto dei dischi, le pastiglie e le pinze dell’impianto frenante Brembo garantiscono massima reattività e sicurezza.

AUTOTORINO GRENADIER EXPERIENCE

In poche parole, lo si può descrivere come un fuoristrada che unisce stile, tecnologia e prestazioni e

si conferma essere davvero un prodotto unico. Una descrizione che certamente aumenta le aspettative, ma che vengono subito confermate una volta saliti a bordo. È quello che raccontano gli oltre 200 appassionati che hanno preso parte ai due appuntamenti dell’Autotorino Grenadier Experience, a Milano presso Motocross Malpensa e a Parma all’Off Road Park Monte Capuccio.

Durante il roadshow, gli ospiti hanno potuto vivere una vera esperienza di puro

fuoristrada che ha permesso loro di sedersi al volante e mettere alla prova i primi esemplari del Grenadier su salite dalle pendenze importanti, discese ripide, guadi e terreni resi ancora più fangosi dalla pioggia. Istruttori esperti hanno inoltre affiancato i partecipanti per condividere i segreti della migliore tecnica di guida, a coronamento di un evento off road estremamente coinvolgente a tutto tondo.

«La partecipazione all’Autotorino Grenadier Experience ha confermato le aspettative su questo nuovo modello. In molti non hanno perso l’occasione di provare l’at-

tesissimo fuoristrada con qualche mese d’anticipo rispetto al suo arrivo negli Showroom, previsto per inizio 2023.

Dovremo, infatti, pazientare ancora un po’ per la consegna dei primi esemplari degli showroom e ai clienti. Nel frattempo, i nostri consulenti in filiale possono già accompagnare gli appassionati ad iniziare ad assaporare nuove avventure, configurando il Grenadier su misura, personalizzabile al 100% in base a gusti e necessità» commenta Alessandro Lischetti, responsabile della filiale Autotorino di Bergamo.

FILIALE AUTOTORINO DI BERGAMO

Via Zanica, 87 035 3230211 www.autotorino.it

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BMW
70 MOTORI 544 CV Potenza 4,7 Secondi Accelerazione 0-100 km/h 591-625 km Autonomia in modalità elettrica BMW i7 xDrive 60 Foto Light&Magic Productions

«La nuova Serie 7 sta rivoluzionando, come sempre, il settore delle ammiraglie»: così esordisce Massimiliano Di Silvestre, presidente e a.d. di BMW Italia, inqua-

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drando il modello nato «per mantenere la leadership nel mercato premium». Ammiraglia senza mezze misure - è proposta in tutto il mondo solo con passo esteso - è lunga 5,39 metri e larga 1,95 con retrovisori ripiegati, e si fa notare. Il design è espressivo, imponente ed esclusivo: attorno al gran volume centralequasi classico - si stagliano il frontale e la coda che la caratterizzano come ammiraglia. L’impatto visivo delle estremità è futuribile: nel frontale verticale il doppio rene con contorno retroilluminato, è incastonato nella stilizzazione centrale e inferiore nera a forma di grande “M”, interrotta dai deflettori aerodinamici che mostrano decisione e cattiveria. I fari sono su due livelli: sottilissimi i superiori comprendenti luci diurne, laterali e indicatori di direzione, mentre nella mascheratura nera ci

sono i principali a led attivi, di serie, con abbaglianti a matrice automatici con assistenza Selective Beam. In opzione i fari Iconic Glow in cristalli di Swarovski con particolare effetto luminoso. Il cofano è lavorato con una incisione dinamica centrale.

La coda è modellata con superfici divise: luci led sottili rimarcano lo stile elegante del modello, avvolgendo anche i fianchi.

La fascia intermedia alta e pulita, sovrasta la zona inferiore, cattiva con estrattori e profili anche in assenza dei terminali di scarico, con luci

BMW i7

è una silenziosa ammiraglia con impianto stereo Bowers & Wilkins dotato di amplificatori anche nei poggiatesta

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Interni unici, con schermo touch da 31,3 pollici che scende dal soffitto, con comandi tattili nelle portiere posteriori

verticali alle estremità.

I dettagli “i Blue” differenziano l’elettrica i7 dalle motorizzazioni termiche: 740d a gasolio, 750e e 760e ibride a benzina, tutte integrali xDrive.

La BMW i7 xDrive60 provata da Economia Magazine

attorno ad Astino (BG) è la versione elettrica della Serie 7, riconoscibile dai dettagli esterni “i Blue”: slanciatissima e tutta nuova, ha tecnologia all’altezza del ruolo con due motori elettrici da 400 kW (544 CV) e sistemi di gestione energetica che spingono l’autonomia fino

a 590-625 km. L’abitacolo è diventato un ambiente “executive”, esaltando le esperienze delle generazioni di Serie 7 iniziate 45 anni fa.

Aprendo le porte c’è un salto nello spazio: l’abitabilità sontuosa è arricchita dal Theater Screen posteriore con Amazon Fire tv integrata. Uno schermo touch da 31,3 pollici - i cui controlli sono anche tattili nelle portiere posteriori - scende dal soffitto mentre i finestrini si oscurano.

L’auto delle immagini è in allestimento M Sport: applicabile con supplemento di 7100 euro su tutte le versioni (esclusa la più potente M760e xDrive ibrida plug-in a benzina, di fatto già “M”), ne incrementa dinamica e contenuti.

Perché qualsiasi BMW, anche questa che molti fa-

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ranno condurre dall’autista per godere l’innovativa esperienza digitale posteriore, deve avere prestazioni e piacere di guida senza riserve.

In conclusione, è naturale una domanda al presidente di BMW Italia sulla rete di colonnine per veicoli elettrici: «Gli obiettivi previsti sono raggiungibili solo con un massiccio aumento delle infrastrutture di ricarica. Parliamo di 14 mila colonnine la settimana da installare in tutta Europa nei prossimi anni, passando dalle circa 300 mila attuali a quasi 7 milioni». Altrove hanno già iniziato in modo massiccio, in Italia si procede più lentamente ma ci sono passi avanti ogni settimana, con notizie interessanti, soprattutto sulle rete autostradale, per sostenere l’uso di auto elettriche anche nei lunghi spostamenti.

Certo che muoversi con la certezza di circa 600 km di autonomia, e potendo ricaricare le batterie dal

10 all’80% in poco più di mezz’ora (a 190 kW) è un ottimo inizio.

Per viaggiare con grandi prestazioni e sicurezza elevatissima: la nuova BMW i7 è futuribile anche nel modo di muoversi: dispone infatti di guida assistita di Livello 3, essendo in grado di fermarsi anche ai semafori da sola, e ripartendo senza interventi.

Più il comfort, come abbiamo visto, da lounge, senza paragoni.

Nicola D. Bonetti

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