Economia Magazine novembre

EUROPERF

LAMIERE STIRATE, FORATE E RETI

Rober to Calderoli

«È L’ORA DELL’AUTONOMIA»

MENSILE DI NOVEMBRE 2022 - NUMERO 158 - € 3,00

Rivista mensile - In edicola al prezzo di 2.00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

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L’EDITORIALE

N O V E M B R E

Manovra d’emergenza.

Ma la visione c’è.

In pochi ci hanno fatto caso lo scorso 22 ottobre - e lo scrivevamo già su queste pagine - quando, al Colle, svaniva il Ministero dello Sviluppo Economico per fare spazio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Eppure. La connotazione non era affatto una presa di posizione, una ventata di novità semantica, no. Era il primo passo di una visione politica e strategica del Governo di Giorgia Meloni.

Ne è chiaro esempio il testo licenziato da Palazzo Chigi circa la “Finanziaria” o “Manovra” o Legge di Bilancio a seconda degli anni di emanazione.

La direzione economica è ben definita. Sono confermate e ampliate le misure volte ad arginare la crisi energetica, prima e indiscussa difficoltà del sistema produttivo del paese.

Sul tema “autonomia energetica” Meloni aveva già manifestato la sua attenzione qualche giorno prima

della Conferenza stampa in cui ha presentato - assieme alla sua squadra di Governo - le misure del Bilancio 2023.

e del Made in Italy. Viene infatti istituito un fondo 2023 -2026 da 100 milioni in supporto dei prodotti agroalimentari di qualità.

Si, con un precedente decreto, l’aiuti Quater per chi è un patito del drafting normativo, ha provveduto a riattivare i pozzi di gas nostrano nell’Adriatico, rimasti chiusi per anni.

Pozzi il cui gas è destinato a prezzo calmierato alle imprese energivore. Alleluia.

È vero. E lo dico assecondando i rumors. La Legge di Bilancio, realizzata in neppure un mese dal giuramento del nuovo Governo Meloni che nel mentre ha provveduto all’accreditamento in numerosi consessi internazionali da Bali a Bruxelles, è in parte in continuità con l’agenda Draghi. Nessuno scostamento di Bilancio.

Le riforme strutturali sono procrastinate al 2023 e seguire.

Diversi gli aspetti su cui porre accenti positivi: la detassazione dei premi produttivi necessari affinché le imprese supportino i collaboratori in questa fase di inflazione a doppia cifra, l’incentivo al lavoro stabile per gli under 36 e, nell’attesa che si riformi il Reddito di cittadinanza siamo comunque soddisfatti dei nuovi requisiti per accedere al sussidio.

Chiara manifestazione tra le righe della Manovra anche l’impegno assunto con la nuova denominazione del Ministero delle imprese

E proprio in questa prospettiva vorrei condividere, da industriale, una proposta a questo esecutivo: sia possibile una garanzia statale al 100% per i mutui decennali alle imprese che devono ricostruire la liquidità persa per sostenere i sopraggiunti costi energetici al netto del credito d’imposta, questo permetterà di proseguire le attività produttive senza troppi contraccolpi.

Paolo Agnelli

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CONTENUTI

N O V E M B R E

CONTENUTI

NOVEMBRE

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POLITIC A Rober to Calderoli: «È l’ora dell’autonomia» SPORT Mar tina Fidanza: «Il duro lavoro premia sempre» CUCINA Bolle Restaurant conquista la stella IL PROGRAMMA Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura IL CONVEGNO «La chiave per il futuro par tendo dalle nostre acque» LA VISITA L’assessore Regionale Guidesi incontra le PMI COVER STORY Europerf, lamiere stirate forate e reti PACKAGING Innova Group: 50 anni da record TOP BUSINESS GMDE: «Crescere sempre di più» SPECIALE ATP Challenger EVENTI • Panathlon il Premio Fair Play • Lexus Bergamo, reveal RX hybrid e RZ full electric LA RICETTA Zucchine alla brace vongole e basilico MOTORI • Porsche Exclusive Manufaktur • Lexus NX 450h+ F-Sport

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ECONOMIA MAGAZINE® Rivista mensile di economia attualità costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013)

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Società editrice: Giornale di Bergamo® S.r.l.

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POLITICA

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CALDEROLI:

«È L’ORA DELL’AUTONOMIA» «Mi sto occupando di ciò su cui ho lavorato per anni, soprattutto sul fronte dell’Autonomia, e confido che quella appena inaugurata sia la legislatura in cui questo importante progetto possa giungere al termine». I dossier su cui si è messo subito a lavorare il neoministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli sono il programma politico di una vita: aumento delle competenze delle regioni (non solo quelle del Nord), Montagna, Piccoli Comuni, Territorio. Lo abbiamo incontrato all’Assemblea Annuale dell’ANCI - l’Associazione dei Comuni italiani -, che ha portato alla Fiera di Bergamo 2208 amministratori locali da tutto il Paese (e più di 4 mia ospiti), aperta dall’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Senatore, classe 1956, bergamasco, leghista della prima ora, Calderoli nella sua lunga carriera

all’interno delle Istituzioni (è parlamentare ininterrottamente dal 1992) è stato quattro volte vicepresidente del Senato e ministro nei governi Berlusconi II (alle Riforme Istituzionali e Devoluzione) e IV (Semplificazione Normativa). All’indomani delle elezioni del 25 settembre 2022 ha sfiorato l’elezione a Presidente del Senato, seconda carica della Repubblica.

Quanto le è dispiaciuto?

«Tantissimo, era il sogno di una vita e credo che sarei stato un buon presidente del Senato.

Pazienza, farò un “mestiere” diverso, ma sarò comunque al lavoro su temi molto importanti».

Quali sono i primi dossier di cui si sta occupando?

«L’Autonomia differenziata. È una materia che conosco bene perché nelle diverse legislature l’ho affrontata da vari punti di vista, quando ho promosso il federalismo 11

rispetto e attenzione. Si avvicina l’inverno, e il freddo è arrivato, ma se un sistema di innevamento non parte perché a causa degli alti costi energetici al gestore conviene lasciarlo spento è un problema, perché questo provoca danni per l’intero tessuto economico locale.

Su questo serve intervenire subito, a inizio stagione, per aiutare i gestori a far fronte a spese energetiche insostenibili».

fiscale, la devolution... ora è arrivato il momento di realizzarla: già a dicembre voglio portare la riforma in Consiglio dei ministri, e poi nei prossimi mesi ho previsto scadenze serrate nei diversi passaggi, in Parlamento e in Conferenza Stato-Regioni. Sono stato messo a fare il Ministro per raggiungere questo obiettivo». È una battaglia storica della Lega, ma quanto è condiviso nelle diverse parti d’Italia l’obiettivo di dare alle regioni maggiori spazi di autonomia?

«Quando il tema non si affronta in modo ideologico sono tutti d’accordo. Il punto è che l’Autonomia non presenta potenzialità solo per il Nord, ma per tutte le regioni, valorizza ciò che ogni territorio può fare ed evita che lo stesso rimanga bloccato. È uno strumento par fare crescere il Paese tutto insieme».

In queste settimane sta girando l’Italia in lungo e in largo…

«Sto facendo delle esperienze davvero interessanti a contatto con i piccoli comuni ai confini del Paese, con i comuni montani, con le piccole isole: sto incontrando i loro sindaci e partecipando alle cabine di regia per tutto ciò che riguarda l’attuazione del PNRR nei territori. Su questo fronte l’Italia sta rispettando pienamente gli impegni presi permettendo così l’arrivo di risorse importanti, il finanziamento dei progetti e l’avvio regolare della fase della loro “messa a terra”».

Tra i temi a cui dedica maggiore attenzione, la Montagna: cosa fare per tutelarla al meglio?

«Il grosso problema, come noto, è lo spopolamento.

Ma anche, e sempre di più, 12

Stando ai numeri in Parlamento il governo potrebbe durare a lungo, ma la coalizione a guida Meloni sta meglio o peggio dopo le elezioni del 25 settembre?

«Beh, il Centrodestra continua a crescere. Alle prossime elezioni regionali in Lombardia non penso ci sia partita, nonostante le

la salvaguardia dell’ambiente. L’obiettivo, in sintesi, è la sostenibilità declinata nei suoi vari aspetti. Per stare in montagna serve lavoro, impresa, sanità, e sviluppo della green economy per tutelare l’ambiente montano: piste ciclabili, percorsi enogastronomici e proposte per vivere la montagna con

dimissioni della vicepresidente Moratti. Nella Lega ci sono stati problemi, diciamo così, di “cattiva digestione” dei risultati delle urne? Non lo nego, ma andiamo avanti.

Sapere, per esempio, che il primo Congresso provinciale del partito si tiene a Bergamo per me è importante. Io, comunque, il mio programma di governo lo ho impostato in un orizzonte temporale di cinque anni».

Daniele Cavalli

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SPORT

MARTINA FIDANZA: «IL DURO LAVORO PREMIA SEMPRE» Martina Fidanza, classe ’99, campionessa sia a livello nazionale che mondiale di ciclismo si racconta svelandoci l’altro lato della medaglia: i sacrifici e le difficoltà che ha dovuto superare per arrivare dove è ora.

nitori andavano in bicicletta.

Mio papà è stato anche un professionista, ha vinto anche alcune tappe del Giro e del Tour. Anche mia sorella più grande fa ciclismo e quindi fin da piccola sono andata a vedere le sue gare.

Lei è stata per tre anni campionessa del mondo, ha conquistato titoli sia a livello nazionale che a livello mondiale. Tutto questo prima di compiere ventitré anni. Quali sono i suoi prossimi obiettivi?

Sì, ho raggiunto sia titoli a livello nazionale che a livello internazionale. L’anno scorso, però, ho partecipato all’olimpiade come riserva e mi piacerebbe farmi trovare pronta per la prossima così da poter prenderne parte.

Quali sono state le difficoltà maggiori fino ad oggi?

Le ho affrontate tutte quest’anno. A dicembre ho subito un’operazione al cuore, ho fatto un’ablazione e nel momento della ripresa ho preso il Covid. Successivamente ho rotto due vertebre… quest’anno mi ha messo un po’ alla prova anche perché ho continuato a riprendermi e poi a dovermi fermare per vari motivi.

Cosa ha fatto nascere in lei la passione per il ciclismo?

Dalla mia famiglia! I miei ge14

Quanto è stata pesante l’operazione?

Allora, il problema cardiaco si è risolto velocemente, in realtà. Sono stata ferma

un mese dopo l’operazione.

L’unico problema è stato il Covid perché si credeva mi portasse una pericardite.

In realtà è stato un pochino più complicato con le vertebre.

Come mai?

Non potevo mettere un gesso e quando ho dovuto ricominciare dopo la caduta avevo paura di stare in mezzo al gruppo. Temevo di poter scivolare o che qualcuno mi venisse addosso.

Anche la riabilitazione è stata complicata. Quando ho preso in mano di nuovo la bici ero molto rigida, avevo tenuto per molto il busto.

Lei ha dedicato la sua vita al ciclismo. Le è mancato qualcosa della vita di una “ragazza qualunque” in questi anni?

Sì, perché se intraprendi questa strada lo devi fare

fin da piccola. Quando i miei amici riuscivano ad uscire, io invece dovevo allenarmi.

Ci tenevo anche ad andare bene a scuola e anche questo mi ritagliava molto tempo. Riuscivo a dedicare agli amici poco tempo, ma sono sacrifici che si fanno quando si ha una passione, se hai degli amici veri capiscono.

Non si tratta di veri e propri “sacrifici”, si tratta più di uno stile di vita. Un giorno non è mai uguale a quello dopo. È tutto molto rigoroso, anche per i pasti, ad esempio, io ovviamente sono seguita da una nutrizionista. A volte mi manca un po’ la quotidianità. Anche se penso che una volta finito non la sopporterò.

Com’è una giornata tipo?

Dipende se mi devo allenare in modo rilassato e quindi faccio circa un’oretta o due

Foto Light&Magic Productions

NOME: Martina Fidanza RUOLO: È una pistard e ciclista su strada italiana che corre per il team Ceratizit-WNT Pro Cycling e per il Gruppo Sportivo Fiamme Oro

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«Ringrazio la Polizia che ci è stata accanto nei momenti difficili e ci ha supportato con tante iniziative»

di allenamento con un’andatura tranquilla, oppure se sono in ritiro dove mi alleno su strada e su pista con dei ritmi più sostenuti.

bici a livello agonistico. Penso che mi darò un limite di età che non va oltre i trenta.

Se penso alla mia vita futura, ad ora non saprei proprio

mondo anche se non sarà più a livello agonistico.

Mi piacerebbe viaggiare, dedicarmi all’arte, scoprire la vita al di là del ciclismo e

si sta allargando tanto ultimamente e ci stiamo affiancando un po’ a quello maschile e ringrazio tanto la polizia che ci è stata accanto

fare tutto quello che non ho fatto in questi anni.

nei momenti difficili e ci ha aiutato con tante iniziative.

Ci hanno supportato e continuano a farlo.

Camilla Amendola

Preferisci pista o strada?

Pista, è più dinamico!

Lei ha frequentato la scuola regolarmente o da privatista?

No, io ho frequentato la scuola regolarmente. Ho fatto il liceo artistico statale a Bergamo.

Se potesse, cosa direbbe alla Martina di dieci anni fa?

Non so che consigli mi darei, le direi di stare tranquilla che andrà tutto bene.

Cambierebbe qualcosa?

No, no.

Cosa si augura e come si vede, invece, tra dieci anni?

Non mi immagino più su una 16

Sopra Martina Fidanza durante l’intervista, a destra in tenuta Fiamme Oro, Gruppo sportivo della Polizia di Stato di cui Martina fa parte

dove immaginarmi, spero, però, di avere una famiglia.

So che il ciclismo sarà sempre una grande passione e spero di rimanere in questo

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Il ciclismo femminile

CUCINA

Marco Stagi

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La mappa delle Stelle Michelin da poche settimane si è arricchita di un nuovo ristorante bergamasco, e, guarda caso, si tratta proprio del Bolle Restaurant di Lallio. Già insignito di due cappelli dell’Espresso, il ristorante della famiglia Agnelli taglia un ulteriore traguardo, quello dell’endorsement più ambito e classico attribuito dalla storica guida. Traguardo certamente sudato, se si considera che il Bolle è stato inaugurato proprio a ridosso del momento storico forse meno propizio in assoluto per la ristorazione. Angelo Agnelli vede in questo percorso non lineare, culminato in questo prezioso riconoscimento, la prova della genialità dell’idea e della validità del suo team.

«Aver ottenuto questa stella Michelin ci ripaga di tante fatiche. Il fatto che questo riconoscimento arrivi dopo appena il primo anno, di fatto, in cui abbiamo potuto mantenere un’attività costante, non limitata da aperture a singhiozzo e restrizioni, dimostra quanto il nostro concetto di ristorazione, e le persone che ci

BOLLE RESTAURANT CONQUISTA LA STELLA

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sono dietro, siano solidi».

Un concetto, quello della ristorazione del Bolle, che passa sì attraverso materie e attrezzature di primissima scelta, come le pentole che costituiscono il core business della famiglia Agnelli (e di cui è possibile ammirare un campionario nell’annesso showroom), ma che coinvolge il commensale a 360° e attraverso tutti i sensi, per un’esperienza veramente onnicomprensiva in cui tutto, dal locale al servizio, è studiato nei minimi dettagli per immergersi in una vera e propria isola del gusto.

«Abbiamo creato un’oasi di benessere in un contesto ancora molto industriale, dando vita a sapori in cui nel nostro territorio non è facile imbattersi. È bello che, dopo due anni, i clienti vogliano tornare a divertirsi, a entusiasmarsi e a sperimentare.

E noi, con questo concetto, abbiamo fatto centro, tant’è vero che, come dico sempre, l’entusiasmo del cliente all’uscita dal ristorante è il premio più grande a cui possiamo ambire».

L’entusiasmo del cliente, e la conseguente meritata premiazione del Bolle, ovviamente, hanno un responsabile ben preciso: si tratta di Marco Stagi, classe 1990, lo chef che ha ideato il menu estroso e raffinato che gli è valsa questa stella Michelin.

Naturalmente anche per lo chef Marco Stagi la stella Michelin rappresenta una meta fondamentale, a una così giovane età. «Si è realizzato un sogno che coltivavo da quando ero bambino. Questo traguardo è motivo di grande orgoglio, per me ma anche per tutti i ragazzi della mia brigata che sono veramente eccezionali, e che con il loro lavoro contribuiscono ogni giorno a questo successo. La mia fortuna è quella di poter 20

Angelo Agnelli

lavorare con la famiglia Agnelli, che ringrazio per come si è sempre prodigata per consentirmi di lavorare nelle migliori condizioni, con assoluto supporto e libertà di creare senza alcun vincolo. Ho trascorso gran parte del periodo della mia formazione e giovinezza viaggiando, e cerco di riportare nella mia cucina tutte le esperienze che ho vissuto. Il ritorno a casa, a Bergamo, proprio a ridosso del periodo delicato della pandemia, è stato per me un momento di riflessione, che mi ha poi consentito di mettere a frutto tutto quello che avevo appreso negli anni passati». Il suo piatto forte? Il risotto al pomodoro servito nella pentola d’oro Agnelli: un piatto all’apparenza molto semplice, in realtà decisamente tecnico e che unisce la genuinità degli ingredienti, la tecnica

Agnelli, non è solamente dello chef, ma di tutta la brigata di cucina e di sala: «I ragazzi che lavorano da noi sono tutti molto giovani e svolgono questo lavoro con la passione che gli ha consentito di affrontare sfide complicate come quelle poste dalla pandemia, che a tanti ha fatto perdere fiducia nel futuro. Loro vivono il Bolle proprio come il loro locale, la loro casa, e io di questo gli sono grato. Aggiungo che - chiosa - dato che la ristorazione ha vissuto e sta vivendo tuttora un momento particolare, spero che le istituzioni competenti riconoscano l’impegno dei ragazzi che lavorano in questo settore, e pongano in essere condizioni e contratti più stabili e gratificanti di quelli attualmente presenti.

La passione è l’ingrediente

«Questo traguardo è motivo di grande orgoglio per me ma anche per tutti i ragazzi della mia brigata che sono eccezionali» dello chef e l’eccellenza degli strumenti usati, il tutto rispettando il concetto di esperienza di gusto totale che contraddistingue Bolle.

Ma il merito, ci tiene a precisare di nuovo Angelo

fondamentale per chi fa questo lavoro: permettere ai ragazzi di esprimerla vuol dire preservare le eccellenze enogastronomiche nazionali».

Arianna Mossali

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IL PROGRAMMA

BERGAMO BRESCIA

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 22

La scelta di fondere Bergamo e Brescia sotto lo stesso titolo di “Capitale della cultura 2023” nasce dal bisogno di ricercare la speranza e di ricostruire dopo la terribile esperienza pandemica che ha trafitto al cuore le due città nel 2020.

I sindaci delle due città, Gori per Bergamo e Del Bono

per Brescia, hanno lavorato a fondo affinché l’idea si realizzasse concretamente.

Le due città sono state sostenute non solo dalle istituzioni comunali, ma dal Paese tutto che ha compreso la necessità di Brescia e Bergamo di mostrarsi resilienti, ma anche il bisogno viscerale di collezionare

nuovi bei ricordi dopo mesi drammatici.

Dal 21 gennaio all’11 giugno Palazzo Martinengo di via Musei a Brescia ospiterà oltre ottanta capolavori della pittura rinascimentale e barocca di artisti bergamaschi e bresciani quali Foppa, Moretto, Romanino,

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internazionali come Kumari Burman, Marco Lodola, Federica Marangoni e Ivan Navarro pronti ad esibirsi live grazie alla direzione di Bonelli, light artist di fama mondiale. Tutta l’energia utilizzata durante lo spettacolo delle luci sarà proveniente da fonti rinnovabili.

A2A devolverà il ricavato al Banco dell’energia (Onlus promosso da A2A e AEM, ASM e LGH, offre supporto a chi è in difficoltà economica e sociale).

LA GRANDE NOTTE DEL JAZZ 24-25/02/2023 BRESCIA

La pittura della realtà in

Savoldo, Gambara, Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto. Le opere provengono da collezioni sia pubbliche che private e la mostra è curata da Davide Dotti.

MADAMA BUTTERFLY

Per la prima volta, dal 26 gennaio al 4 giugno, si potrà ammirare una mostra interamente dedicata a Cecco del Caravaggio, all’anagrafe Francesco Boneri, ma donato alla storia come “il più misterioso degli allievi di Caravaggio. Questa volta la location è tutta bergamasca: l’Accademia Carrara.

Impossibile non far visita al Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia che dal 29 gennaio al 31 dicembre, accoglierà circa un centinaio di quadri e sculture con un’impronta fortemente narrativa il cui obiettivo è la comprensione della storia attraverso un approccio dinamico e multimediale.

Un iniziativa green, internazionale e sicuramente nuova è la “Festa delle Luci A2A” che si svolgerà sia a Brescia (dal 10 al 19 febbraio) che a Bergamo (dal 17 al 26 febbraio). Saranno presenti artisti nazionali e 24

20-22/07/2023 Ore 20:00 TEATRO GRANDE BRESCIA

CULTURA D’IMPRESA

Dal 31/03 al 02/07/2023 CONVENTO DI SAN FRANCESCO BERGAMO

Lombardia. Ecco come si può riassumere la mostra di Ceruti concentrata prevalentemente sugli anni bresciani dell’artista (1736-1738) che avrà luogo al museo Santa Giulia di Brescia dal 14 febbraio al 28 maggio. La stessa mostra verrà poi esposta al Getty Museum di Los Angeles.

Il Teatro Grande di corso Zanardelli a Brescia ospiterà una maratona notturna della durata di sette ore non-stop di musica Jazz. Si tratterà di sedici concerti eseguiti da cinquanta artisti provenienti

IL DILUVIO UNIVERSALE

17/11 Ore 20:00 25/11 Ore 20:00 03/12 Ore 15:30 TEATRO DONIZETTI BERGAMO

sia del panorama italiano che internazionale.

Con l’arrivo della primavera (dal 1 marzo e fino al 1 luglio) le due città potranno godere de “Il mantello di Arlecchino” iniziativa ideata dal TTB Teatro tascabile di Bergamo - Accademia delle Forme Sceniche in collaborazione con l’amministrazione comunale di Bergamo, condivisa con HG80 e finanziata da Fondazione Cariplo. Il progetto è alla sua seconda edizione e si tratta di un “processo di teatro e arte partecipati con lo scopo di creare situazioni di interazione e scambio con evidenti ricadute sociali - tra gli abitanti di alcune aree periferiche delle due città, attraverso l’opera di artisti internazionali”, come si legge sulla sezione del sito dedicata all’evento.

“Non so stare scienza di te”, così si chiama la sezione dell’evento dedicata, appunto, alla scienza. Grazie ad una data autunnale per Bergamo (dal 18 settembre al 20 dicembre) e una primaverile per Brescia (dal

13 marzo al 18 giugno) si potrà assistere alla mostra “La chirurgia del cuore: un viaggio nel tempo”. Il visitatore potrà partecipare ad esperienze interattive che saranno in grado di far viaggiare attraverso i secoli nel mondo della chirurgia fino ad approdare nel futuro!

Non mancheranno poi le mostre fotografiche, sia delle montagne (“Vette di luce”) che sulla storia

dell’industria dei due nuclei ai piedi delle Alpi (“Cultura d’impresa”).

Infine, ma non per importanza, si potrà assistere a diverse celebrazioni dell’opera e concertistiche come “Madama Butterfly” (20-22 luglio, Teatro Grande) o “Il diluvio Universale” (17 novembre-3 dicembre, Teatro Donizetti).

Il teatro avrà un posto

speciale. Verrà celebrato sia come luogo di cultura attraverso la Donizetti night (17 giugno) sia che a livello di spettacoli (Le città invisibili, luogo ancora segreto a Brescia).

Il programma è fitto, sembra quasi tutto pronto e le due città sono pronte a iniziare questa nuova incredibile avventura di rinascita senza precedenti.

Camilla Amendola

FESTA DELLE LUCI A2A BRESCIA – Dal 10 al 19/02/2023 BERGAMO – Dal 17 al 26/02/023

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Da sinistra: Diego Marsetti, Claudio Brachino e Saverio Gaboardi

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IL CONVEGNO

«LA CHIAVE PER IL FUTURO PARTENDO DALLE NOSTRE ACQUE» Franco Gatti

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È questa la sfida lanciata da Diego Marsetti, presidente UCID Bergamo, nonché geologo e titolare della società ECOGEO, all’interno del ciclo dei convegni nell’ambito della «Cultura del Lavoro - Lavoro come Cultura» in occasione di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Sabato 15 ottobre 2022 ha, infatti, avuto luogo il convegno «Valore e Cultura dell’Ambiente: il ruolo delle acque nei territori di Bergamo e Brescia»; un evento nato dallo sforzo di Diego Marsetti, Daniela Guada-

lupi, Presidente Onorario Sezione di Bergamo UCID e Saverio Gaboardi, Presidente UCID Brescia.

L’incontro è stata un’occasione per parlare di territorio, ambiente, difesa del suolo, cultura dell’acqua e progettazione paesistica attraverso uno spirito critico, cercando di conoscere la complessità dell’elemento acqua e affrontare la questione della sostenibilità in termini ecologico-ambientali, economici ed etici. E sono proprio questi aspetti che sottolinea Diego Marsetti: la cultura dell’acqua

Daniela Guadalupi

Alessandra Gallone

non è che un tassello di un puzzle più ampio che condensa il lavoro, la ricerca e l’ambiente per rispondere in maniera creativa e solidale alle sfide del futuro. Per ottenere risultati è necessario collaborare nel breve e nel lungo termine e avere una cultura del lavoro condivisa.

Un messaggio incarnato anche da Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023: una collaborazione inte-

grata che guarda al futuro.

Diego Marsetti lo sottolinea: «La ricerca ambientale necessita pertanto della massima collaborazione tra tutti per lavorare con l’obiettivo di un cambiamento culturale capace di incidere sulle modalità di consumo e di vita dei cittadini allineandoci alla visione europea e mondiale dell’acqua come risorsa da valorizzare».

A moderare l’evento Claudio

Brachino, giornalista, saggista, conduttore televisivo Mediaset alla presenza di molti ospiti istituzionali, tra cui: Alessandra Gallone già senatrice, Franco Gatti presidente Consorzio di Bonifica, Stefano Zenoni assessore ambiente Bergamo, Luca Serughetti presidente Uniacque, Annalisa Cristini prorettrice Universitá di Bergamo, Stefano Canti, Segretario di Stato per il Territorio e Ambiente della Repubblica di San Marino.

Alla tavola rotonda: Federico Gheza, Paolo Carrera, Mario Reduzzi, Stefano Sebastio, Tullio Montagnoli e don Cristiano Re. Un ringraziamento a Raffaella Napolitano di N&M per la comunicazione.

L’evento ha ospitato, anche, il Concerto per la Natura alla presenza dell’Orchestra Ars Armonica, diretta dal Damiana Natali. (mb)

Stefano Canti

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Foto Light&Magic Productions

LA VISITA

L’ASSESSORE REGIONALE GUIDESI INCONTRA LE PMI

L’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi il 21 ottobre scorso ha fatto visita ad alcune aziende manifatturiere associate a Confimi Industria Bergamo della zona di Caravaggio.

L’agenda dell’evento si è articolata nella visita a tre aziende manifatturiere associate della provincia di Bergamo: F.lli Quaranta, TAV VACUUM FURNACES SPA e Nicro Spa. L’Associazione Confimi Bergamo è stata rappresentata all’evento dal vice presidente Roberto Valentin e dal direttore Edoardo Ranzini.

una fase problematica di natura straordinaria che sta minando seriamente la tenuta del sistema economico regionale a vocazione tipicamente manifatturiera della Provincia di Bergamo.

Un momento di incontro per valutare soluzioni possibili per integrare l’attività del privato con il pubblico, in una fase di transizione Nella foto grande l’Assessore Guido Guidesi, a destra Fabio Quaranta e Massimo Quaranta

L’obiettivo di questa iniziativa era di favorire l’avvicinamento tra le realtà manifatturiere locali e i vertici della politica regionale in un momento particolarmente delicato per le PMI del settore, che stanno attraversando 30

CONTINUA A PAGINA 32

economica che, all’interno di questo periodo storico, si manifesta sia nelle grandi opportunità di investimento, ma soprattutto con la responsabilità di rivitalizzare settori economici chiave.

La visita è iniziata nel primo pomeriggio presso la F.lli Quaranta, storica azienda operante nel settore dolciario

nella produzione di torrone in continua crescita nei mercati nazionali e soprattutto internazionali. È poi proseguita presso la TAV VACUUM FURNACES SPA, leader nella realizzazione di Forni ad alto vuoto destinati a tutti i mercati mondiali; entrambe le aziende sono localizzate nella zona industriale di Caravaggio. L’ultima tappa, invece, ha avuto luogo presso la Nicro Spa di Vailate, azienda appartenente al network imprenditoriale legato alla famiglia Soliveri come TAV, all’avanguardia per la realizzazione di manufatti e lavorazioni speciali in leghe d’acciaio ad alto contenuto di nichel.

Il pomeriggio intenso ha avuto il merito di intavolare la costruzione di un contatto tra istituzioni e PMI manifatturiere per conoscerne le potenzialità ed assisterle nelle problematiche più cogenti creando un canale di dialogo solido e con lo sguardo rivolto verso il lungo termine.

Michele Bonomi 32

In alto Angelo Soliveri e Guido Locatelli, rispettivamante presidente e general manager della TAV; sotto l’assessore Guidesi con Gerolamo Soliveri della Nicro spa; a destra Edoardo Ranzini

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servizi e prodotti offerti, investendo in macchinari, in metodologie ad alta innovazione tecnologica e formando continuamente i nostri operatori: è questa la missione su cui abbiamo voluto fondare la nostra attività e la prospettiva che vogliamo garantire a chi si affida a MCS spa per i propri progetti di costruzione.

Creare valore e soddisfare ogni esigenza presente e futura del cliente attraverso una continua crescita professionale, diversificando

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COVER STORY

Foto f2 studio

Da sinistra Federico e Mauro Vezzoli

EUROPERF è stata fondata da Mauro e Federico Vezzoli 10 anni fa, e grazie alla costante innovazione negli impianti e nei prodotti, 34

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Sopra il nuovo stabilimento Europerf di 9.500 metri quadrati a Mezzago (MB) A sinistra uno scorcio dei reparti produttivi

è cresciuta in Italia e in Europa specializzandosi nel settore della lamiera forata e stirata.

Nel 2013 ha acquisito una storica società milanese produttrice di lamiere forate, attuando una forte ristrutturazione, ma mantenendo il 50% del personale.

Da qui è partita la nuova EUROPERF, ormai diventata 36

un punto di riferimento per la clientela.

Abbiamo intervistato il titolare Mauro Vezzoli.

Ci parli un po’ del vostro organico. Quali sono le figure chiave e che ruoli hanno nel vostro lavoro in azienda?

L’eccellenza non si raggiunge solo attraverso lo studio,

ma dal continuo confronto con ciò che ci circonda, soprattutto con i nostri collaboratori, con i nostri competitor, con i nostri clienti, oltre che con lo sviluppo e ricerca. Il personale è la prima risorsa dell’azienda, lavorare insieme è la nostra forza: i principi e i valori ai quali fa riferimento EUROPERF sono raccolti

in una carta aziendale condivisa da tutte le persone che operano nell’azienda.

Il nostro organico è fatto di persone preparate e soprattutto convinte del valore di lavorare insieme.

Diamo valore all’umiltà e alla volontà di imparare, ma anche al coraggio di osare dove gli altri non osano.

Qualche case study particolarmente interessante di installazioni realizzate per un vostro cliente?

Di progetti ne abbiamo moltissimi, soprattutto nel settore dell’ architettura come il progetto Paro Milano, oltre a nuovi progetti nel settore energetico con materiali innovativi. Il nostro impegno è quello di rimanere al passo con la ricerca tecnologica e di riuscire a soddisfare in pieno le esigenze dei clienti. In campo architettonico, le lamiere forate

rappresentano un materiale all’avanguardia, e di impatto estetico gradevole, per questo sono sempre più diffuse sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni.

Offriamo un’ampia gamma di lavorazioni e materiali, il tutto certificato ISO9001 -ISO14001-ISO4500.

Il mercato automotive rappresenta poi una grossa

Quali sono le difficoltà tecniche e i parametri di cui tenere conto nella lavorazione dei materiali che utilizzate?

Nella produzione di lamiere forate è di fondamentale importanza conoscere la forza necessaria per ciascuna perforazione, e l’impiego di materie prime di qualità,

nalizzate di perforazione, stampaggio, punzonatura, piegatura, sgrassaggio, verniciatura, fino all’assemblaggio del prodotto, tutto seguito in ogni minimo dettaglio da noi.

Due tematiche di cui parliamo spesso in questo periodo sono la sicurezza a livello ambientale e la

evitare rischi, attenzione alle energie rinnovabili, agli sprechi di materiali e di tempo, al riciclo, nella prospettiva del minore impatto ambientale possibile. Ce la mettiamo tutta. Sicurezza e sostenibilità sono tra i valori della nostra azienda.

In concreto si traducono, ad esempio, con la cura dell’ambiente di lavoro

«Il nostro impegno è di rimanere al passo con la ricerca tecnologica e di riuscire a soddisfare in pieno le esigenze dei clienti» fetta del nostro fatturato, soprattutto in ambito internazionale, dove collaboriamo con case prestigiose; poi abbiamo il settore climatizzazione e condizionamento industriale, per cui forniamo pannelli radianti finiti, quello oleodinamico, con i tubi forati per filtri, quello dell’elettronica, il ferroviario, navale e elettrodomestico.

conformi alla normativa ROHS. Per il resto, si tratta di avere fondamentalmente una conoscenza approfondita dei materiali con cui si lavora, per stabilire quale sia la lavorazione ideale: che sia acciaio al carbonio, zincato, acciaio inossidabile, alluminio, materie plastiche, corten o Magnelis, possiamo fornire soluzioni perso-

prevenzione dei rischi e la salute dei lavoratori in azienda. A questo proposito vi definireste un’azienda Green e attenta a queste tematiche?

Sicurezza sul lavoro e rispetto dell’ambiente sono punti fermi per EUROPERF srl.

Questo significa macchinari performanti e ben tenuti per

e dei macchinari, perché siano sempre efficienti e permettano anche di evitare rischi. C’è poi l’impegno alla formazione del personale e quello ad evitare gli sprechi di energia e di consumi.

Attuate sinergie con le scuole e gli Istituti formativi per la ricerca di nuove figure da inserire in azienda?

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Europerf come tante imprese ha sempre più bisogno di personale qualificato per stare al passo con la tecnologia. Siamo attenti al mondo scolastico e formativo, con il quale avviamo volentieri collaborazioni quando possibile. Siamo una realtà giovane e aperta ai giovani, ma richiediamo impegno e non sempre è facile trovare persone disposte a mettersi in gioco come richiediamo.

Non è un periodo semplice per gli imprenditori e per le aziende vista la crisi energetica i prezzi delle materie prime in continua ascesa, ci fa il quadro della situazione per quanto riguarda Europerf e come state affrontando questo periodo?

La lamiera forata è presente in qualsiasi settore, questo ci permette di avere una

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clientela internazionale molto diversificata mettendoci al riparo da crisi. Il rialzo dei costi energetici, delle materie prime e del lavoro colpisce anche noi come tutti, è endemico nell’industria. Ci aspettiamo che le istituzioni sappiano sostenere le aziende con le opportune riforme strutturali che vengano incontro sia agli imprenditori che ai lavoratori: il lavoro è fatto di persone, e venire incontro alle persone significa preservare la qualità del nostro lavoro.

Progetti futuri?

Ne abbiamo diversi. A cominciare da un investimento importante per ampliare gli spazi dell’azienda e la funzionalità dei processi di lavoro. Siamo in campo, e pronti a giocare.

Arianna Mossali

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Foto Mario Rota

PACKAGING

INNOVA GROUP: 50 ANNI DA RECORD Come da tradizione lo scorso 11 ottobre Innova Group, gruppo leader specializzato nella fabbricazione di materiali da imballaggio e nel packaging, ha aperto i battenti di uno dei suoi stabilimenti - quest’anno è toccato allo storico sito di Caino nel bresciano - alla stampa specializzata per 42

condividere i risultati economici raggiunti nel 2021 ed a raccontare i piani strategici per il biennio 2022-23.

vita alla prima azienda per la produzione del cartone ondulato proprio nella località triumplina.

Protagonisti i tre Amministratori Diego, Luca e Stefano Pedrotti insieme alla madre Giuliana, vedova di Giovanni che esattamente 50 anni fa, nel 1972, diede

«Se si vuole fare una sintesi sul bilancio 2021 si chiude un anno positivo per quanto riguarda il contesto e per l’aumento del fatturato nonostante il leggero calo

di redditività» afferma Luca Pedrotti. I dati forniti ci riportano come il Gruppo abbia, infatti, superato per la prima volta nei suoi 50 anni di storia i 100 milioni di euro di fatturato consolidato attestandosi su un valore di poco inferiore ai 106 milioni con un incremento di circa 30 punti percentuali.

almeno dal 2017.

E proprio questi ultimi aumenti che «in parte sono stati riversati sul mercato ma in parte sono stati assorbiti, soprattutto nell’ultima parte del 2021» si sono tradotti, in un mercato dalle marginalità ristrette, in una

diminuzione dell’utile netto che risulta in calo del 6,9% rispetto al 2020, attestandosi su 8,65 milioni di euro, con un Ebitda - ovverosia gli utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti - che scende a quota

20,65 milioni di euro con un lieve decremento dell’1,1%.

Per quanto riguarda la proiezione 2022, invece, «se guardiamo i dati dei primi nove mesi” rivela Luca, «dovremmo fare circa un 60% in più, risultato dato sempre da un mix tra aumento dei

Le motivazioni di questo exploit sono da ricercarsi sia nell’incremento del volume della produzione, che nell’aumento dei prezzi di vendita dovuto alle ben note maggiorazioni del costo delle materie prime in un trend di continua crescita

A destra Luca, sotto Diego Pedrotti e a sinistra la sala dove si è svolta la conferenza stampa

«Nel 2021 il Gruppo cresce e sfonda per la prima volta il tetto dei 100 milioni di fatturato» prezzi a causa delle materie prime e volumi di produzione in aumento».

Stefano Pedrotti ha successivamente illustrato gli investimenti di Innova che per il 2021 sono stati di 7,8 milioni di Euro suddivisi tra l’acquisto di un terreno industriale di 60.000 mq in 43

località Borgo San Giacomo (BS) e di una nuova linea Casemaker 1228 Bobst, l’ampliamento di 3.000 mq dello stabilimento di Fontanella (BG) oltre che per logistica interna e movimentazione dei vari plant.

10,1 milioni di Euro sono

tema della gravissima crisi energetica in atto: «se non verranno presi provvedimenti questa situazione sarà fonte di conseguenze sociali molto serie», ha affermato Diego Pedrotti: «si vedranno aziende costrette a chiudere, visto che già

Stefano Pedrotti

adesso la cassa integrazione è in aumento e si spengono forni e frigoriferi».

«Le nostre bollette dell’energia elettrica» prosegue Stefano «sono il quadruplo di quelle del 2019, essendo passate da 60.000 a 240.000 euro, mentre il gas è addirittura cresciuto undici volte, andando da 23.000 a 270.000 euro».

Ecco perché per il biennio

«Le nostre bollette dell’energia sono il quadruplo di quelle del 2019 mentre il gas è addirittura cresciuto di undici volte» 2022-23 troviamo tra le voci di investimento che sono state stanziate delle cifre importanti per l’acquisto di

Giulia Nodari, vedova del fondatore Giovanni Pedrotti con i figli.

Da sinistra: Stefano, Diego e Luca Pedrotti

stati invece investiti nell’anno in corso 2022. In quel di Borgo San Giacomo è stato eretto un nuovo capannone di 10.000 mq (9.000 produttivi +1.000 di uffici) in cui è stato trasferito il vecchio stabilimento di Torbole Casaglia (BS) e 130.000 mq di nuovi terreni sono stati acquisiti tra Verona, Brescia e Bergamo.

Parlando di costi prima ed investimenti a seguire non si poteva non toccare il 44

un sistema fotovoltaico da 350 Kw che sarà in grado di coprire il 30%-40% del fabbisogno energetico dello stabilimento di Fontanella (2022) mentre si prevede di impiantare un ulteriore sistema in grado di sopperire quasi integralmente (90%) alle necessità del nuovo stabilimento bresciano.

Una quota parte di investimenti del biennio 2022-23, infine, è stata stanziata per ammodernamenti di macchinari e logistica interna, rinnovamento di strutture, fabbricati e software.

Per concludere si è parlato di personale da sempre vero valore aggunto del Gruppo insieme alle tecnologie innovative.

Il numero delle risorse impiegate è cresciuto dalle 229 unità del 2020 per arrivare alle oltre 300 unità odierne.

Tale incremento si è reso necessario in virtù dell’aumento dei turni di lavoro che coprono l’intera giornata di 24 ore per essere in linea con le aumentate esigenze di produzione.

Mario Rota

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NOME: Carlo Caporizzi RUOLO: Amministratore delegato di GMDE

GMDE: «CRESCERE SEMPRE DI PIÙ» 46

aggiornati sugli straordinari sviluppi e sui nuovi progetti dell’azienda.

Azienda caratterizzata da un forte potenziale tecnologico e innovazione continua. Ci può illustrare i servizi offerti, ad oggi, da GMDE? Come ci eravamo già detti in precedenza, lavoriamo con aziende che hanno bisogno di evolversi digitalmente e sin da subito abbiamo intuito che utilizzare l’esperienza acquisita nel mercato editoriale per fornire servizi e soluzioni al mondo dell’industria sarebbe stato estremamente vincente.

Così è stato e, per questo motivo, abbiamo deciso di puntare su un approccio di gestione ancor più a 360 gradi del cliente, partendo proprio dall’entrare in sintonia con ogni singola azienda, analizzandone il modo di lavorare e produrre per poi accompagnarla nella propria “digital transformation”. Aiutiamo le aziende ad avere un atteggiamento di apertura e consapevolezza verso la necessaria riorganizzazione che deve sempre accompagnare una vera trasformazione digitale.

Tecnicamente possiamo dire brevemente che per noi tutti i servizi vertono sulla ricezione di dati provenienti da molteplici sorgenti (che possono essere esterne o interne) per esempio dalla produzione, dal marketing, dalle vendite, dalla amministrazione e anche dalla direzione. Tutte queste informazioni vengono raccolte, strutturare e organizzate in un sistema centrale unico che aiuti le varie anime della azienda a collaborare e condividere ogni informazione relative ai propri prodotti o quelli da commercializzare per poi supportare in modo semplice e intuitivo la creazione di cataloghi, brochure, listini, alimentare siti web o sistemi e-commerce, social e newsletter dedicate. Tutto questo indipendemente da dove si lavori, se in ufficio, a casa, nella sede centrale, o in filiale estera o presso un distributore mono o multimarca, i dati sono sempre al sicuro. Volevo a questo proposito, sottolineare che in questo periodo abbiamo raddoppiato la capacità dei nostri servizi di hosting e incrementato ancor più il livello di sicurezza garantito.

Lavorando da moltissimi

Gli uffici GMDE

GMDE, azienda nata ad Agrate Brianza nel 1993 per fornire servizi e assistenza nel mondo dell’editoria, è diventata presto leader anche nel settore della digital innovation delle aziende, offrendo al mondo industriale tutta l’esperienza acquisita in campo editoriale. Carlo Caporizzi, amministratore delegato di GMDE, a distanza di qualche mese dal nostro primo incontro, ci ha 47

Nella foto Carlo Caporizzi e Dario Meroni di GMDE

anni nell’editoria abbiamo imparato da tempo a convivere con i rischi di attacchi hacker e tentativi di furti di dati: questa esperienza è oggi a disposizione di tutti i nostri clienti, soprattutto in questo periodo dove viene sempre più evidenziato il rischio che corrono le PMI italiane rispetto al problema sicurezza dei dati.

Eravamo nel pieno del periodo Covid quando ci siamo incontrati per la prima volta, trovate sia cambiato qualcosa rispetto a prima della pandemia per quanto riguarda il processo di digitalizzazione?

La pandemia ha certamente fatto esplodere il problema: il trovarsi a lavorare all’improvviso in smartworking da casa ha evidenziato numerose fragilità sia infrastrutturali che organizzative a livello lavorativo di mol48

tissime realtà produttive e oggi non credo che ci sia una sola azienda che non stia pensando ad evolvere digitalmente. In realtà, qualcuno si è già mosso, ma come dicevo prima, spesso manca una visione completa di come evolvere e il rischio di sprecare tempo e denaro in progetti che poi saranno da rifare non appena terminati è molto alto. A supporto di quanto sopra, posso solo aggiungere che come GMDE vantiamo IL NUMERO MASSIMO di DIGITAL INNOVATORS certificabili per azienda presso il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e abbiamo avviato da tempo una collaborazione molto stretta con il Politecnico di Milano, mediante la partecipazione a ben tre Osservatori Digitali: Digital Content, OCX Omnichannel Customer Experience e PMI

Digital Trasformation L’innovazione per GMDE è un must, avete qualche progetto di prossima realizzazione in programma?

Consolidare quanto di buono abbiamo già fatto, offrendolo a sempre più aziende.

Vorremmo continuare a crescere, così come fatto in questi ultimi anni, in modo equo e sostenibile, dando spazio ai giovani e offrendo servizi di assistenza e sup-

porto sempre più efficaci a tutti i nostri clienti. Siamo molto soddisfatti di quanto fatto fino ad ora e la crescita anno su anno del 20% circa ci dice che stiamo riuscendo a farlo in modo corretto e ben ponderato, senza strappi in avanti ma confermando via via quanto di buono viene fatto durante il nostro percorso di supporto alla Trasformazione Digitale delle PMI Italiane.

Ilaria De Luca

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ph. Antonio Milesi

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ATP CHALLENGER Una grande emozione. È il sentimento che domenica 6 novembre ha pervaso Marco Fermi, storico direttore del Trofeo Perrel-Faip, presented by BPER Banca, nome istituzionale del torneo ATP Challenger di Bergamo, che da ben diciassette edizioni colora la città in nome del grande tennis. Non si contano i campioni passati, presenti e futuri che sono transitati 52

al PalaIntred, per un torneo che porta sempre più fortuna a chi lo gioca. E lo vince.

I vincitori delle ultime tre edizioni mettevano i brividi: dopo aver vinto a Bergamo, Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Holger Rune sono poi entrati tra i primi 10 al mondo. Il caso del danese è clamoroso: esattamente 365 giorni dopo il successo bergamasco, si è aggiudicato il Masters 1000 di Parigi

Bercy, battendo in finale il leggendario Novak Djokovic.

Lo sa bene Otto Virtanen, trionfatore nel 2022 dopo la vittoria sull’eterno piazzato Jan-Lennard Struff. Nato nel 2001 in una cittadina a 50 km da Helsinki, il finlandese è il perfetto erede per proseguire nella linea tracciata da Berrettini, Sinner e Rune.

«Come dice Giuseppe Magoni, uno dei nostri title sponsor, il torneo di Ber-

gamo porta fortuna» dice Fermi, al timone dell’evento sin dalla prima edizione del 2006. È il frontman di una macchina organizzativa che comprende circa 200 persone, ognuno facente parte di un ingranaggio ormai perfettamente collaudato.

Parlavamo di commozione: Fermi l’ha provata nel giorno della finale, quando ha visto il PalaIntred riempirsi in ogni ordine di posti. Non era CONTINUA A PAGINA 54

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«Oggi è un momento prolifico per il tennis italiano: ci sono tornei quasi ogni settimana»

scontato, vista l’assenza di giocatori italiani e la sfida tra un tedesco e un finlandese. Ma i bergamaschi hanno premiato ancora una volta un torneo straordinario: se è vero che il PalaIntred è vecchiotto, garantisce una visibilità fantastica

perché ha riconosciuto l’importanza del torneo, la sua storia e la bontà dell’organizzazione». Oggi è un momento prolifico per il tennis italiano: ci sono tornei di rilievo

e - soprattutto - l’accesso è gratuito per tutta la settimana. «Non mi aspettavo di vedere così tanto pubblico in finale, ma devo ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini - dice Fermi - gli sponsor, con Perrel e FAIP che sono con noi sin dal 2012, nonché tutte le istituzioni: Comune, Provincia, Regione, Bergamo Infrastrutture e da quest’anno anche il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ci ha corrisposto un contributo a fondo perduto 54

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delle Next Gen Finals di Milano.

Per questo, Bergamo è diventata una destinazione interessante per tanti giovani e diversi giocatori intorno al numero 100 ATP, a caccia

quasi ogni settimana, ma pochi possono vantare la storia di Bergamo.

«Quando ci siamo lanciati in quest’avventura - dice Fermi - c’erano meno tornei e la situazione non era certo rosea. Siamo stati coraggiosi, quasi incoscienti».

Tanto coraggio è stato premiato con la continuità: pochissimi tornei possono vantare una storia così lunga, senza nemmeno saltare un’edizione. Se è vero che la finale del 2020

«Bergamo è diventata una destinazione interessante per giovani giocatori intorno al numero 100 ATP»

non si è giocata per l’inizio della pandemia, il Covid-19 ha messo a dura prova la continuità stessa dell’evento. «Ma abbiamo trovato una soluzione che l’ha preservata, addirittura migliorativa: dopo quindici edizioni a febbraio siamo passati nella prima settimana di novembre, subito prima 56

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«La qualità media è stata altissima, con giocatori compresi tra i primi 150 al mondo»

di punti importanti per l’ammissione diretta all’Australian Open». Parole che trovano riscontro nei fatti: nel 2021 Rune si spostò da Bergamo a Milano, proprio come Matteo Arnaldi nel 2022 (miglior italiano insieme ad Andrea Vavassori, en-

era giunto in finale in doppio. «Ho finito sabato sera a Brest, avrei dovuto giocare domenica... ho pensato seriamente di lasciar perdere». Invece ha trovato la giusta

trambi eliminati nei quarti).

E la qualità media è stata altissima, con quasi esclusivamente giocatori compresi tra i primi 150 al mondo. Ed è ironico, quasi divertente, che a vincere sia stato per la prima volta un giocatore proveniente dalle qualificazioni: già, perché Virtanen era numero 265 alla vigilia (la vittoria a Bergamo gli ha fatto scalare 70 posizioni) e non era nemmeno sicuro di venire, perché la settimana prima era impegnato in un torneo in Francia, laddove 58

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mo era nel suo destino, perché in passato Virtanen Sr. era già stato al torneo per seguire l’estone Jurgen Zopp, due volte semifinalista.

Insomma, Bergamo porta fortuna.

combinazione con i voli e si è presentato in tempo per le qualificazioni. Sette partite, sette vittorie, primo titolo Challenger in carriera e consueto giro di campo in sella alla bicicletta elettrica, guidata dallo storico speaker Pako Carlucci. Un rituale che porta bene, e c’è da credere che Virtanen sia destinato a una carriera luminosa. E pensare che a Bergamo era da solo, perché il papà-coach Pasi era tornato a casa. Ma Berga-

«Non si contano i campioni passati, presenti e futuri che sono transitati al PalaIntred»

E pochi hanno notato un dettaglio: nel 2021, a giocare la finale di doppio coppia anglo-finlandese composta da Lloyd Glasspool e Harri Heliovaara. Bene, dodici mesi dopo i due erano alle ATP Finals. Meglio di così...

Riccardo Bisti 60

AIUTIAMO IMPRESE E FAMIGLIE A FRONTEGGIARE IL CARO-BOLLETTE In quest’ultimi mesi stiamo assistendo a forti incrementi del costo di energia e gas: aumenti che hanno colpito imprese e famiglie. Da qui l’importanza di affidare ad esperti del settore la gestione delle forniture di energia e gas sia per l’impresa che per l’abitazione.

Per te, che fai parte della grande famiglia di Confartigianato, la soluzione si chiama CEnPI! Il gruppo d’acquisto di Confartigianato, la cui adesione è gratuita per le imprese associate e per tutte le famiglie, tratta coi fornitori presenti sul libero mercato le migliori condizioni per tutti i propri soci.

Risparmio e soprattutto tutela: attenti alle telefonate truffa!

Sempre di più riceviamo segnalazioni da parte di nostri clienti, contattati telefonicamente da operatori che fingono di essere incaricati dai fornitori di CEnPI. Questi soggetti fanno riferimento a presunte scadenze contrattuali o aumenti di tariffe per proporre di fatto offerte di altri fornitori, di gas ed elettricità. Questi operatori non hanno nessuna relazione con CEnPI; ricordiamo pertanto di non fornire loro alcun dato relativo alla propria posizione (numero pod/pdr, dati fiscali, copia della fattura) ed eventualmente il numero chiamante dal quale si viene contattati.

Teniamo molto al nostro ruolo di tutela vostra nei confronti di queste modalità d’offerta sempre più aggressive: non dovete perdere tempo rispondendo alle numerose telefonate/offerte riguardo le vostre utenze, perché già assistiti da noi: non vi contattiamo mai da un call center!

Ci trovate sempre a vostra disposizione presso gli uffici di Confartigianato Imprese Bergamo o ai seguenti recapiti: tel. 035 274 217 / 327 / 337 / 347 e-mail: energia@artigianibg.com

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EVENTI

BPER BANCA SPONSOR AL TROFEO PERREL-FAIP È stato un contributo importante quello di BPER Banca come presenting sponsor al Trofeo Perrel-Faip 2022, ovvero gli Internazionali di Tennis di Bergamo, che quest’anno hanno festeggiato la loro 17esima edizione, tenutasi dal 30 ottobre al 6 novembre. Nato nel 2006, il Trofeo è stato tra i primi a contribuire alla rinascita del tennis italiano e ha visto trionfare nel 2018 e nel 2019 Berrettini e Sinner.

«Un’altra importante azione di BPER sul territorio che riesce, in questo caso, a valorizzare una manifestazione di eccellenze sportive a livello internazionale».

Dichiara così Luca Gotti, Responsabile della Direzione Territoriale Lombardia Ovest di BPER Banca, che ha premiato Otto Virtanen, stella scandinava emer-

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Nella foto in basso, Luca Gotti, Responsabile della Direzione Territoriale Lombardia Ovest di BPER Banca sigla e consegna l’assegno

gente e vincitore della finale. «BPER Banca ha associato il proprio nome a molti eventi sportivi. Basti ricordare gli ultimi europei di nuoto, caratterizzati da uno storico successo ed è molto presente, nel settore, anche a livello locale: penso alla sponsorizzazione al Volley Bergamo. Il Trofeo Perrel-Faip rappresenta un importante appuntamento sul territorio e per la città, oltre che per gli appassionati di tennis, sport che negli ultimi anni sta conoscendo un significativo aumento di pubblico. Lo spettacolo che abbiamo visto è stato degno di una manifestazione di alto livello, con gran qualità di gioco e di pubblico. Come Banca arrivata sul territorio e con l’obiettivo di rimanerci e investirci nel tempo, abbiamo sentito la necessità di contribuire agli Internazionali di Bergamo.

Siamo convinti che il primo obiettivo di una banca sia proprio quello di fare la banca, nel senso di essere vicini alle persone nella costruzione del proprio percorso di vita. Questo obiettivo, però, per una banca radicata sul territorio, può essere raggiungibile solo attraverso la consapevolezza di quanto sia importante valorizzare non soltanto le singole persone, ma gli asset che una collettività ha a disposizione».

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FAIR PLAY Sabato 12 novembre SAPS Agnelli ha ospitato la cerimonia del Premio Fair Play conferito dal Panathlon Club Mario Mangiarotti di Bergamo, assegnato per il 2022 allo scialpinista William Boffelli, resosi protagonista di un gesto di grande sportività nella gara

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Skialp3, rallentando e rinunciando alla medaglia quando si è accorto che l’atleta che lo precedeva aveva sbagliato percorso. Il Premio alla Carriera del Panathlon è stato assegnato all’ex ciclista Ivan Gotti, due volte vincitore del Giro d’Italia.

Alla cerimonia hanno presenziato Gianluigi Stanga e Baldassarre Agnelli, presidente e vicepresidente del Panathlon, Attilio Belloli governatore area A del Panathlon, il consigliere regionale Giovanni Malanchini, la delegata allo sport del consiglio provinciale Giorgia Gandossi e Sara Peruzzini, sindaco di Lallio. Federica Sorrentino

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Foto Light&Magic Productions

LEXUS BERGAMO REVEAL RX HYBRID E RZ FULL ELECTRIC Lunedì 14 novembre, Lexus Bergamo-Sarco ha svelato nello showroom di Curno Lexus RX e RZ. Una serata all’insegna del mondo elettrificato, arricchita da musica e cocktail. Da una parte, il nuovissimo Lexus RX è un SUV raffinato e potente e rappresenta il primo A sinistra Matteo Bobbi ex pilota e commentatore televisivo e Giorgio Arrigoni dealer operator di Sarco che hanno presentato i nuovi modelli Lexus

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Dall’altra, il nuovo Lexus RZ Full Electric è il primo modello completamente elettrico sviluppato su una piattaforma dedicata. Inoltre, questa vettura presenta due importanti novità tecnologiche: il non collegamento meccanico tra ruote e sterzo e tetto panoramico che basta toccare per oscurarlo.

I due lussuosi SUV del mondo Lexus Electrified attirano l’attenzione grazie alle loro linee dinamiche, rimanendo sempre all’avanguardia.

Due auto progettate per offrire un’esperienza di guida incredibile e confortevole.

Federica Sorrentino

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In alto a sinistra lo staff di Lexus Bergamo con i vertici di Lexus Italia intervenuti all’evento; qui a sinistra Raffaele Scinicariello Product Marketing Manager di Lexus Italia

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Foto Matteo Zanardi

LA RICETTA

PREPARAZIONE 10 min

COTTURA 2 min

DOSI 2 PERSONE

DIFFICOLTÀ

●●●●●

BOLLE RESTAURANT

ZUCCHINE ALLA BRACE VONGOLE E BASILICO Il raffinato Bolle Restaurant, una stella Michelin, simbolo di qualità delle materie prime e di maestria nell’abbinamento degli ingredienti, ci apre le porte per una rubrica dedicata alla cucina.

Lo chef Marco Stagi è originario di Bergamo e ha 30 anni ma, nonostante la giovane età, vanta di grande esperienza ai fornelli, sia in Italia che all’estero, e di un curriculum di prim’ordine nel settore 72

gastronomico. Si è diplomato alla scuola alberghiera di San Pellegrino, iniziò a lavorare all’Osteria della Brughiera dove rimase per 3 anni imparando le basi della cucina, si trasferì poi al ristornate Piazza Duomo di Alba per 5 anni dove crebbe tantissimo diventando il cuoco che è ora. Gli anni decisivi per la sua carriera furono quelli trascorsi in Belgio, all’Hof Van Cleve, uno dei ristoranti a tre stelle Michelin più prestigiosi al mondo.

Tornò successivamente in Italia e lavorò per qualche tempo come sous-chef a Casa Perbellini a Verona, l’ultima tappa del suo attuale percorso l’ha riportato a Bergamo per esibire il suo talento nel ristorante firmato Agnelli.

Il capo della brigata di cucina Bolle ha deciso di condividere con noi le sue esclusive ed equilibrate ricette, portando sulle nostre tavole la sua arte culinaria, ricca di colori, profumi e sapori.

PREPARAZIONE

01.

02.

03.

04.

Per la salsa al basilico frullare basilico, albumi, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Sbollentare la zucchina: metterla in acqua bollente salata un minuto e mezzo, successivamente raffreddarla in acqua e ghiaccio per due minuti.

Posare la zucchina sulla griglia rovente o bistecchiere per 1/2 minuti fino alla comparsa dei segni della griglia solo da un lato.

Glassare la zucchina con la salsa di vongole e impiattare come in foto.

GLI INGREDIENTI ● ● ● ● ● ●

● ●

◉

1 zucchina gialla di media grandezza (100 g) 10 vongole veraci 50 g di salsa vongole (sughetto della cottura) 100 g di basilico 2 albumi, 300 g di olio extravergine di oliva Sale e pepe qb

STRUMENTI DI COTTURA

Kamado Agnelli Padella “A friggere” 5mm antiaderente

Marco Stagi CHEF

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ph. Antonio Milesi

MOTORI

PORSCHE EXCLUSIVE Si può dire che tutto sia cominciato con una frase di Ferry Porsche: «Attribuiamo maggior valore alla qualità che alla quantità delle vetture che costruiamo».

Figlio Ferdinand, genio insuperato in campo automobilistico, il giovane Ferry - il cui

nome completo è Ferdinand Anton Ernst - collabora con il padre sin da ragazzo. Le vetture da corsa e le sportive sono la sua passione, alla fine della guerra gestisce lo Studio di progettazione, poi industrializza la prima vettura con marchio Porsche,

la Typ 356 del 1948. Ferry Porsche rimane la figura di riferimento per l’azienda fino alla fine degli anni ’90, ed è l’anima della 911 e del suo successo sempiterno.

Introduzione necessaria per capire lo spirito di Porsche e di quello che diventerà una

“firma nel marchio”: Porsche Exclusive Manufaktur.

Che cos’è esattamente?

Non è un catalogo di accessori dedicati o esclusivi, né di personalizzazioni.

Dietro ogni Porsche ci sono idee e pensieri: qualcosa di

Le serie limitate caratterizzate dalla placca Porsche Exclusive Manufaktur, trasmettono la passione per i dettagli, dando vita a modelli unici

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straordinario che va sviluppato in un luogo speciale e con metodi non meno speciali.

A mano, con esperienza, passione e tramite l’ispirazione dei clienti.

Ecco la focalizzazione: secondo la personalità degli acquirenti, Porsche Exclusive Manufaktur permette

di trasformare una vettura in una Porsche “personale”, creando vetture straordinarie, per ogni tipo e modello.

Un esempio, anzi, tre: può progettare la prossima Porsche insieme al cliente, può modificare secondo i desideri la Porsche già in possesso del cliente, o anche rivedere, restaurare

con stile differente e personale o addirittura modificare secondo un progetto condiviso, la Porsche classica del cliente.

Questo mondo all’interno del mondo Porsche esiste da decenni, con diversi livelli di evoluzione. Da piccolo reparto che prende ispirazione dalle vetture destinate alle

corse, realizzando modifiche per i modelli di serie, secondo le richieste dei clienti: dagli scarichi allungati su 356 e 550, alle evoluzioni motoristiche e di assetto, sia per i clienti-piloti sia per chi desideri un’auto più potente o soprattutto, diversa.

Allora si chiamava “Sonderwunschprogramm”:

MANUFAKTUR

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altre a seguire fino alle serie limitate attuali e alle infinite combinazioni e modifiche offerte oggi da Porsche Exclusive Manufaktur. I punti salienti del programma: materiali pregiati accostati (o a scelta) con altri tecnologici, stesso contrasto apparente tra la massima artigianalità di realizzazione e le tecnologie più avanzate o addirittura futuribili, al punto di non poter essere (ancora) utilizzate per i modelli di serie.

A chi lavora nel reparto, sono chieste doti di cura, calma, concentrazione, passione e impegno enormi: indispensabili per l’armonia del risultato.

Ogni fase del lavoro avviene a stretto contatto con Porsche Design Studio e i gli ingegneri del Centro Ricerche di

nome dal suono evocativo per il “Programma richieste speciali”.

Dopo accessori modificati ed elaborazioni, si spinge molto oltre: nel 1983 costruisce una versione stradale della vettura da corsa del momento, la cui combinazione di prestazioni e lusso rende la “935 Stradale” unica. Nel 1986 il nome cambia in Porsche Exclusive, estendendo l’attività - tale è la richiesta - anche alla produzione di serie limitate.

Qualche esempio: nel 1989 la già esclusiva supercar Porsche 959 è realizzata in sette esemplari “unici” per uno sceicco, nel ’92-93 una serie di 86 Porsche 911 Turbo S alleggerite raggiunge prestazioni eccezionali, e tante

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Gli interni si possono personalizzare con una pelle particolare o in dettaglio fino al fondo di uno strumento

Elemento importante sono i cerchi: progettati, realizzati, verniciati e montati con cura estrema

Weissach. Così descrivono il loro lavoro: «Partendo dalla tradizione aspiriamo alla perfezione: sviluppiamo prodotti al servizio dei clienti, realizzando la loro sportiva personale, secondo le loro idee e la pretesa di massima qualità».

Anche piccole modifiche, che ogni acquirente di Porsche possa permettersi, per avere la firma di stile: elementi estetici, particolari anche minimi con verniciatura differente fino certi profili o al tergilunotto, cerchi di ogni gusto e materiali, e gli interni non pongono limiti alla fantasia. In conclusione, un ritorno alle origini

Soglie e tappetini speciali e firmati accolgono a bordo in modo distintivo, mostrando la particolarità del modello

per capire l’anima del marchio, dalla prima vettura del 1948 alla filosofia costruttiva, fino al concetto stesso di Porsche Exclusive Manufaktur. Racchiusi nella frase del “Prof. Dr. Ing. h.c. Ferdinand Porsche”: «All’inizio mi guardavo intorno, ma non riuscivo a trovare la vettura dei miei sogni.

Così, ho deciso di costruirla da solo». Diversa da tutte, aggiungiamo noi.

Nicola D. Bonetti

Via 5° Alpini 8 - 24124 Bergamo Tel. 035 4532911 www.bergamo.porsche.it

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Foto Indie Studio

MOTORI

Potenza

309 CV

Accelerazione 0-100 km/h

6,3 Secondi

Autonomia in modalità elettrica

98 km

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LEXUS NX 450H+ F-SPORT

La seconda generazione della crossover media premium ibrida, mostra immediatamente l’evoluzione, partendo dal design: affinato nella direzione dello stile Lexus, ma non si limita all’estetica. Totalmente nuova,

evolve le linee aggressive e riconoscibili, aumenta le dimensioni, raggiungendo i 466 cm di lunghezza con passo cresciuto di 30 mm e carreggiate allargate, con ruote da 18 a 20”. Esteticamente si riconosce dall’ag79

gressiva calandra “a clessidra” che introduce il cofano allungato. Le superfici curve della carrozzeria contrastano con i tagli netti, con effetto ancor più muscolare, evidente nella fiancata con i passaruota marcati. Complesse luci tutte a led sia nel 80

frontale, sia in coda dove sono unite da nuova fascia luminosa affine alla compatta UX. Proposta in due versioni: full hybrid NX 350h e plug-in 450h+, entrambe con il nuovo motore termico (con leggere differenze) che supporta anche il progresso

delle doti dinamiche con la trazione integrale di serie, mentre entrambe incrementano i contenuti di sicurezza, abitabilità, comfort e connettività. Il propulsore a quattro cilindri a benzina da 2,5 litri a ciclo Atkinson eroga 136 kW-185 CV con

coppia di 227 Nm, il propulsore elettrico anteriore è quasi equivalente con 134 kW mentre aggiunge la robusta coppia di 270 Nm; il posteriore che realizza la trazione integrale elettrica intelligente E-Four priva di connessione meccanica,

«Calandra “a clessidra”, cofano allungato, superfici curve a contrasto con tagli netti per effetto muscolare più evidente nella fiancata dai passaruota marcati Eleganza e dinamica ben coniugate, con personalità riconoscibile»

produce 40 kW e 121 Nm, contribuendo al “pacchetto complessivo” di 227 kW equivalenti a 309 cavalli, e soprattutto alla robusta coppia di 618 Nm. L’abbinamento al cambio E-Cvt offre guidabilità confortevole e, all’occorrenza, scatti da

sportiva: spunta infatti solo 6,3 secondi da 0 a 100 km/h. Il sistema ibrido plugin di questa NX 450h+ è sostenuto dalla batteria agli ioni di litio da 18,1 kWh (tra i maggiori della categoria), la cui ricarica può essere effettuata in circa 2,5 ore a

230 V/32 A, con caricatore di bordo da 6,6 kW. Il dato di consumo è di 1,1 l/100 ogni 100 km: valore omologato con le norme che prevedono una ricarica ogni 50 km, perché il funzionamento è in prevalenza elettrico in ambito cittadino ed ibrido

fuori città: dove comunque può correre a 135 km/h in elettrico, e 200 a benzina; grazie all’autonomia a batteria, dichiarata fino a 76 km e 98 in uso urbano. L’abitacolo è spazioso, di stile e funzionale: realizzato con materiali di qualità vede l’e81

voluzione della plancia con meno comandi, è semplice da usare anche il display centrale; buona la capienza del bagagliaio, non ridotta dalle batterie, disposte nel pianale.

La NX 450h+ in versione F-Sport provata da Economia Magazine, tra le colline nei dintorni della settecentesca Villa Malliana di Almenno San Bartolomeo (BG), che si riconosce nelle immagini, soddisfa la guida anche dinamica: l’erogazione è corposa, le sospensioni attive F-Sport sono precise e lo sterzo è consistente. Le modalità di guida, oltre a EV, Normal, Eco e Sport, aggiungono Sport S e Sport S+; valida la frenata.

La sicurezza non è un optional: sulle Lexus NX ci sono di serie la distribuzione elettronica della forza frenante, l’assistenza alla frenata e i freni rigenerativi; servosterzo elettrico a indurimento variabile, controlli di trazione e stabilità, assistenza alla partenza in salita, gestione integrata 82

SARCO LEXUS BERGAMO Via Bergamo, 15 Curno (Bg) Tel. 035 460632 www.lexus-bergamo.it

della dinamica. Il Lexus Safety System+ comprende la preparazione all’urto e il regolatore di velocità attivo, riconoscimento segnaletica mediante telecamera, assistenza al mantenimento di corsia, abbaglianti automatici, mentre il Lexus Parking Assist riconosce oggetti, pedoni e veicoli.

F-Sport integra i sostanziosi contenuti arrivando a otto airbag, fari full led con abbaglianti attivi, telecamere perimetrali e molto altro.

Nicola D. Bonetti

spiwebitalia.com

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