Economia Magazine febbraio

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INDISPENSABILE IL SALARIO

na non sono bassi. Dal 2000 ad oggi sono aumentati del 20%, di pari passo alla produttività delle nostre aziende (+20% dal 2000).

ro sono più alte di quelle sulle rendite patrimoniali.

La proposta arrivata da Bruxelles si attesta sui 9 euro lordi l’ora e, dico io, sarebbe un buon punto di partenza per contrastare i cosiddetti “stipendi da fame”, oggi regolarmente contrattualizzati e firmati anche dalle più note sigle sindacali e associazioni datoriali.

Stipendi - ci tengo a precisare - che non riguardano nessuna delle figure inquadrate dai contratti dell’industria.

E, se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i, i salari nell’industria italia-

Se guardiamo ai nostri competitor, i salari sono cresciuti del 15% in Francia e in Germania. Peccato se guardiamo alla loro produttività notiamo che la Spagna è cresciuta del 57,5%, Francia e Germania del 40%.

E veniamo ai numeri che ci devono far riflettere: l’economia generale del nostro paese registra invece numeri più bassi. In poco più di venti anni, i salari sono cresciuti solo del 7% e mentre la produttività si è fermata a +4%. La differenza è data da due settori specifici: la PA e i servizi.

Questo senza entrare nella polemica del cuneo fiscale, arrivato al 46,5% e tra i più alti dei paesi OCSE, e tralasciando il fatto che le tasse sul lavo-

Io sono favorevole al salario minimo a 9€. Ecco l’ho detto. E lo sono perché credo che i collaboratori delle piccole e medie imprese, siano parte integrante della crescita aziendale.

C’è poi un aspetto non trascurabile in termini di competitività. I salari da fame li subiscono anche le imprese perché il costo basso di questi stipendi inevitabilmente incide sul prezzo delle merci formulato dai nostri competitor.

Una sorta di dumping salariale applicato su parte della filiera o in determinate aree geografiche.

La legge prevede infatti che i reparti aziendali non strettamente connessi al core business dell’azienda possano essere appaltati esternamente: imballaggi, stoccaggio materiale, spedizioni, mense, vigilanza. E tutti

quei lavori racchiusi nel termine “multiservizi”. Attività che vengono assorbite da contratti ufficiali e cosiddetti poveri spesso utilizzati dalle cooperative (e spesso false cooperative) che prendono appalti utilizzando proprio questi contratti in pieno dumping con i contratti utilizzati dall’industria.

Viste le premesse vorrei chiudere la mia riflessione con un ulteriore monito.

Si apra una seria inchiesta sui casi di lavoratori malpagati. Com’è possibile sentire di ingegneri pagati 700 euro al mese per un impiego full time? Di quale contratto e inquadramento si parla? O forse si tratta di lavoro nero? Siamo di fronte a false partite iva?

Basta additare imprenditori e industriali come delinquenti, facendo di tutta l’erba un fascio. Come possiamo poi stupirci se i nostri giovani non vogliono più lavorare in azienda?

3 L’EDITORIALE FEBBRAIO
Agnelli
Paolo

CONTENUTI FEBBRAIO

8 REGIONE LOMBARDIA

Fontana, il Presidente della Lombardia riconfermato: «verso una regione connessa, sostenibile e solidale»

12 L’INTERVISTA

Giuseppe Forlenza

La panoramica del nuovo prefetto sulla città, la sicurezza e gli eventi in programma

18 L’EVENTO

Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura

22 L’APPUNTAMENTO

Assemblea annuale del Collegio Notarile di Bergamo

24 LA FONDAZIONE

Libellule O nlus e l’aiuto per la rinascita delle pazienti oncologiche raccontati dalla Dottoressa Paola Martinoni

28 COVER STORY

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34 FUTURO

La tecnologia integrata di Chorus Life Bergamo in anteprima al GSM Lab

40 TOP BUSINESS

G escoser, guardiamo al futuro e investiamo nell’innovazione

48 EVENTI

• Osterie d’Italia 2023

• Due nuovi soci al Panathlon

56 LA RICETTA

Risotto al burro acido ristretto di piccione e cipolla croccante

58 MOTORI

• Volkswagen ID. Buzz Cargo

• Alfa Romeo Tonale Plug-In Hybrid Q4

• Maserati Levante GT

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4 CONTENUTI FEBBRAIO

ECONOMIA MAGAZINE® Rivista mensile di economia attualità costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013)

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FONTANA

IL PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA RICONFERMATO: «VERSO UNA REGIONE CONNESSA, SOSTENIBILE E SOLIDALE»

Il centrodestra domina anche le elezioni del 12-13 febbraio in Lombardia, regione che controlla ininterrottamente da 28 anni. Le urne, in cui pure si è fatta notare la bassissima affluenza (ferma al 41,67% degli aventi diritto al voto) restituiscono un risultato netto: Con 1.774.477 voti e una percentuale pari al 54,67% Attilio Fontana (sostenuto dalle liste Fratelli d’Italia, Lega, Forza

Italia, Lombardia IdealeFontana Presidente, Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi) stacca di oltre 20 punti lo sfidante Pierfrancesco Majorino (sostenuto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Patto Civico - Majorino Presidente, Alleanza Verdi e Sinistra), che raccoglie il 33,93% del consenso (1.101.417 voti).

Ferma al 9,87% Letizia Moratti (candidata del Terzo Polo sostenuta dalle liste

Letizia Moratti Presidente e Azione-Italia Viva), quarta Mara Ghidorzi di Unione Popolare con l’1,53%.

Presidente Fontana, comincia il suo secondo mandato consecutivo alla guida di Regione Lombardia. Come definirebbe il suo governo regionale per il prossimo quinquennio? Di continuità oppure di cambiamento?

Sarà un governo proiettato verso il futuro di una regione

connessa, sostenibile e solidale. Che proporrà quindi la continuità di iniziative che si sono mostrate efficaci, come i primi interventi per abbattere le liste d’attesa, il Piano Lombardia che è stato in grado di far ripartire l’economia dopo l’uragano Covid. Ma anche un governo di cambiamento, con una strategia che consenta alla nostra Regione di mantenere il proprio posizionamento come leader nazionale e di

8 REGIONE LOMBARDIA
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Foto Matteo Zanardi NOME: Attilio Fontana RUOLO: Presidente della Regione Lombardia

migliorare la propria attrattività internazionale, avendo come punto di riferimento le persone e il miglioramento della loro qualità della vita. In particolare agendo su infrastrutture materiali e digitali, servizi al cittadino, investimenti sul capitale umano, sviluppo territoriale per una Smart Land sempre più connessa e resiliente. Tutti i territori dovranno essere sullo stesso pia-

offre garanzie di un governo stabile. Ma non posso che essere soddisfatto anche delle preferenze ottenute dalla mia lista civica, che nonostante la bassa affluenza ha triplicato i voti rispetto alle elezioni del 2018. Soprattutto mi ha emozionato il grande risultato ottenuto, nella bergamasca, in centri come Alzano e Nembro, città che hanno pagato il prezzo più alto nella prima

nazionale, se non quelle montate da certa stampa. Io comunque sono certo che in Lombardia si proseguirà nella strada già segnata nella scorsa legislatura, quando il primo partito era quello della Lega e Fratelli d’Italia, pur con soli due consiglieri, aveva espresso ben due assessori. Nessuno ha fatto pesare la propria rappresentanza, abbiamo lavorato di comune accordo.

Il metodo è sempre stato quello di scegliere a partire dalla bontà dei progetti, non da chi li proponeva. Faremo lo stesso anche in questa legislatura.

L’affluenza ha raggiunto numeri estremamente bassi. Di cosa è indice? Disaffezione generica per la politica, poca consapevolezza dell’importanza del voto regionale...? L’alta astensione ha inciso sul risultato degli schieramenti? È il dato che più mi preoccupa, e su questo occorre una riflessione generale. In particolare mi dispiace che siano stati soprattutto i giovani a non esercitare il loro dovere, ma anche diritto, di scegliere chi avrebbe governato la Regione in cui vivono e di cui fanno parte. Purtroppo questo è dovuto anche ad una generale delegittimazione della Politica. I giovani sono il futuro, e per questo occorre trovare il modo di coinvolgerli e di farli sentire rappresentati: un obiettivo che mi propongo di raggiungere in questa legislatura.

no, in una competizione collaborativa che esalti le caratteristiche e le peculiarità di ognuno, in termini di attrattività e innovazione.

La sua è una vittoria netta. Quanto conta la scia positiva delle ultime elezioni politiche, il “clima politico” nazionale a favore del centrodestra, e quanto l’attività amministrativa degli ultimi anni?

Direi che la vittoria è la somma di tutti questi elementi. Sicuramente gli elettori vedono finalmente anche a livello nazionale una coalizione di centrodestra unita da ideali comuni, che

ondata del Covid. Ciò significa che i cittadini hanno compreso che niente di più di ciò che è stato fatto avrebbe potuto impedire quanto avvenuto. Questo mi fa piacere dal punto di vista umano, più ancora che da quello politico.

Nelle urne la Lega, suo partito di appartenenza, regge. Il Consiglio regionale però sarà a maggioranza Fratelli d’Italia. Su quale equilibrio si baserà la coalizione di centrodestra, viste anche le tensioni a livello nazionale? Francamente non mi risultano tensioni all’interno del centrodestra a livello

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12 L’INTERVISTA
Foto Light&Magic Productions NOME: Giuseppe Forlenza RUOLO: Prefetto di Bergamo

GIUSEPPE FORLENZA

LA PANORAMICA DEL NUOVO PREFETTO SULLA CITTÀ, LA SICUREZZA E GLI EVENTI IN PROGRAMMA

Il nuovo Prefetto Giuseppe Forlenza approda a Bergamo dopo un’esperienza riminese e diverse nell’Italia meridionale. La sua prima impressione della città e della provincia, della mentalità e della situazione generale è nettamente positiva, ciò non toglie che esistano diverse tematiche che sono sotto la lente di ingrandimento per quanto riguarda la pubblica sicurezza. Abbiamo cercato di analizzarle insieme

Dott. Forlenza, benvenuto a Bergamo e buon lavoro. Che impressione ha avuto nei suoi primi giorni di servizio sulla città e sui suoi abitanti?

Ad un mese dall’insediamento posso affermare che non solo ho ricevuto

conferme rispetto a quanto espresso sin dalle prime ore, ma quelle che erano sensazioni si sono trasformate in convinzioni, a questo punto con un pizzico di conoscenza in più.

E mi riferisco, in particolare, alla laboriosità, all’attaccamento ai valori del territorio, alla capacità di saper affrontare situazioni anche complesse, come è stato in occasione della pandemia, con umanità e determinazione. E questo, ci tengo a dirlo, non vale solo per il capoluogo, che è certamente esemplare, ma anche per l’intera provincia che, peraltro, nelle località più isolate o decisamente montane, associa anche il requisito della caparbietà.

Rispetto anche ad altre

sue precedenti esperienze nello stesso ruolo, possiamo dire che Bergamo nel complesso sia una realtà relativamente tranquilla?

Sono alla seconda esperienza nella funzione di Prefetto, ossia di vertice della Sede, ma nel corso della carriera ho avuto l’opportunità di prestare servizio in territorio piemontese con la Prefettura di Alessandria, in territorio lucano con la Prefettura di Potenza, in territorio molisano con la Prefettura di Campobasso e in territorio campano, la mia Regione, con la Prefettura di Salerno. Tutte esperienze che hanno accresciuto non solo il bagaglio delle conoscenze, delle ski/1s, ma hanno fortemente inciso su quella che è la complessiva personalità

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ed il modus operandi. Ciò premesso, non mi sottraggo però alla sua domanda e le rispondo che sarebbe arduo parametrare la precedente sede da Prefetto, cioè Rimini, con Bergamo. Le due province sono costituite da caratteristiche paesaggistiche e urbanistiche e da un tessuto socio economico profondamente diverse. Occorre, quindi, intendersi su cosa voglia indicare il termine “tranquillità” che lei pone come elemento di differenziazione. Se, infatti, fa rifermento alla tranquillità intesa come contenimento delle intemperanze e di frenetici flussi di persone che soprattutto nel periodo estivo fanno registrare picchi elevatissimi, certamente Rimini - proprio per caratteristiche e vocazione - non prospetta la stessa tranquillità di Bergamo. Se però intende riferirsi ad un ambito più ampio, comprensivo delle complessità e delle criticità determinate da un territorio di ben 243 Comuni, rispetto ai 27 della precedente provincia, allora occorrerebbe analizzare

quali siano i settori di riferimento.

Ha già avuto modo di incontrare i rappresentanti delle istituzioni locali e di stabilire con loro dei rapporti di collaborazione?

I miei primi passi in questa splendida provincia sono stati rivolti proprio all’indirizzo di chi rappresenta le istituzioni a tutti i livelli. Per me non è una doverosa questione di cerimoniale, ma la ferma volontà di intessere “hic et nunc” relazioni inter-istituzionali dalle quali la comunità territoriale non può che trarre beneficio. Istituzioni che imparano a conoscersi e a rispettarsi nell’ambito dei rispettivi ruoli, sono favorite anche nella possibilità di mettere a fattor comune le diverse specificità e competenze, intrecciando persone ed esperienze ai fini di un servizio certamente più efficace in termini di qualità, ma probabilmente anche maggiormente rispondente sul versante quantitativo.

Sicuramente dopo la pan-

demia sta cambiando la percezione della sicurezza collettiva sia da parte dei cittadini che da parte delle forze dell’ordine. Quale definirebbe la sua priorità tra le tematiche oggi attuali: immigrazione, criminalità, grandi eventi atmosferici? La pandemia, per la quale Bergamo ha pagato un tributo altissimo, ha creato in effetti uno spartiacque tra “prima” e “dopo”, sebbene quest’ultimo, in verità, non è ancora del tutto compiuto. Con la pandemia abbiamo sperimentato che siamo tutt’altro che invincibili e abbiamo compreso che la perdita di contatto umano ci impoverisce profondamente. La paura ci ha fatto guardare all’altro con sospetto e ci ha distanziati nelle relazioni amicali e persino negli affetti più cari, facendoci imparare ben presto a riconoscere e differenziare l’uso di una mascherina chirurgica da quello di una FFP2, presidi di protezione individuale che la maggior parte di noi neppure ipotizzava potesse avere un impiego al di fuori

del mondo sanitario. Eppure, non dispongo di elementi inconfutabili per sostenere che la percezione della sicurezza collettiva - fatti salvi i profili di carattere sanitario - sia stata stravolta. Le tematiche che lei propone, con riferimento alla immigrazione e alla criminalità, sono però effettivamente sotto la lente di ingrandimento

della quotidiana attività e costituiscono motivo di attenzione costante anche all’interno dei Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Tra questi due ambiti, attese anche le differenti caratteristiche che rendono i due settori impegnativi per motivi diversi, non credo sia possibile riferire quale sia prioritario. Diverso il discorso sugli eventi di natura atmosferica

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che sono generalmente seguiti dalla nostra area di protezione civile e che nell’eventualità di calamità, che ci auguriamo non abbiano a verificarsi, vengono da me personalmente valutati sulla base delle informazioni che pervengono dagli organi tecnici, anche in relazione alla possibile costituzione di un Centro

sui cambiamenti climatici, ma non ho né conoscenze scientifiche né competenza per awenturarmi in una analisi in materia.

Una sfida da tenere in considerazione è sicuramente rappresentata dagli eventi che faranno da contorno a Bergamo capitale della cultura. Come pensa di

livello, che richiederanno dettagliate progettazioni e articolate programmazioni, ma sono convinto che la risposta di questa terra sarà ampiamente all’altezza di tutte le iniziative. Per quanto riguarda, in particolare, i profili che maggiormente attengono alla mia funzione, il luogo privilegiato per le analisi e le conseguenti

per l’organizzazione delle iniziative maggiormente rilevanti o, anche, per quelle potenzialmente a rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica. In questa prospettiva l’Ufficio ha anche messo a punto un vademecum operativo che sarà messo a disposizione delle Commissioni Comunali di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e che costituirà un utile strumento operativo per garantire sempre più elevati standard di sicurezza (safety). In definitiva confido particolarmente proprio nello spirito di costruttiva collaborazione tra istituzioni e tra queste ultime e le organizzazioni private coinvolte.

L’organico è sufficiente per far fronte a queste esigenze, o dovrete ricorrere a collaborazioni con le realtà locali?

Coordinamento Soccorsi. È evidente che mentre le prime due tematiche sono fortemente connotate dal fattore umano, in termini di volontà e di comportamento, quest’ultima irrompe a prescindere dal nostro volere, almeno per quanto riguarda il rapporto visibile di causa-effetto. Resta naturalmente l’interrogativo sulle eventuali responsabilità della nostra civiltà

organizzarsi?

Bergamo, unitamente a Brescia, ha ampiamente meritato di poter vivere questo 2023 da capitale italiana della cultura e certamente da parte di tutti i soggetti coinvolti sarà massimo l’impegno per offrire a tutti i visitatori una immagine della città curata e organizzata. Si susseguiranno eventi e manifestazioni, anche ad altissimo

determinazioni è il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ove sono chiamati a intervenire non solo i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, ma anche il Presidente della Provincia e il Sindaco di Bergamo, con il quale sono già in corso proficue relazioni. Comitato la cui partecipazione potrà essere estesa, di volta in volta, ad altri protagonisti coinvolti

L’organico della Prefettura di Bergamo è largamente insufficiente a prescindere dalle maggiori esigenze derivanti dall’essere capitale italiana della cultura. Ho avuto già modo di segnalare il grave deficit nella consistenza organica, ma in coerenza con lo spirito del territorio, i dipendenti della Prefettura di qualsivoglia profilo professionale proseguono in un lavoro incessante senza ricorrere a nessun tipo di giustificazione. A loro va dunque il mio personale apprezzamento. Naturalmente l’auspicio è che ben presto vengano immesse nuove risorse che possano integrare l’organico esistente. Per quanto riguarda le collaborazioni con le realtà locali che possono rientrare in quell’alveo di rapporti inter-istituzionali di cui ho prima fatto cenno, non credo si possa attingere sul versante del personale.

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«Bergamo unitamente a Brescia ha ampiamente meritato di poter vivere questo 2023 da capitale italiana della cultura»
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Da venerdì 20 gennaio a domenica 22 gennaio Bergamo e Brescia hanno intrapreso una nuova impresa condivisa che le terrà legate per dodici mesi. BgBs capitale della cultura 2023. Mentre il presidente della Repubblica apriva la prima

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L’EVENTO
«Bergamo è stata illuminata dalle luci dello spettacolo “MILLUMINA”»
Foto Ervin BedeliChiara Isner Matera

BERGAMO BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA

serata di inaugurazione, al teatro Il Grande di Brescia, nello stesso momento al teatro Donizetti di Bergamo veniva accolto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.

Sabato 21 gennaio è stato interamente dedicato alla

musica. Millecinquecento bambini in Piazza Matteotti (Bg) e duemila in Piazza Loggia (Bs) hanno cantato l’inno alla cultura “Crescere Insieme”. Alle quindici in entrambe le città sono partiti quattro cortei da diversi punti di

interesse per ritrovarsi in Porta Nuova (Bg) e Piazza della Loggia (Bs). All’arrivo in piazza i musicisti hanno eseguito l’inno nazionale e i ballerini un flashmob. Le serate sono proseguite in maniera diversa. Bergamo è stata illuminata

dalle luci dello spettacolo “MILLUMINA” in cui si sono susseguiti acrobati, musicisti, fuochi d’artificio e video proiezioni. Lo spettacolo è stato allestito in piazzale Marconi dagli artisti di Groupe F, conosciuti a livello mondiale per la loro bravura

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nella realizzazione di spettacoli pirotecnici. La colonna sonora è stata realizzata dai giovani bergamaschi Federico Laini, Nicola Gualandris e Giorgio Pesenti. La serata si è conclusa sul palco di piazza Vittorio Veneto con dj set e discoteca a cielo aperto. In piazza della Loggia, invece, la madrina Ambra Angiolini ha condotto dalle 17 il concerto di apertura. Il palco bresciano ha ospitato i grandi nomi della musica italiana made in Brescia, come Francesco Renga accompagnato dalla

figlia Iolanda, e Fausto Leali, ma non ci si è dimenticati di proposte più giovanili come Mr Rain e Frah Quintale. Brescia ha dato anche spazio ai social invitando all’inaugurazione l’Estetista Cinica, beauty influencer, e Mattia Stanga, tiktoker,

che hanno catalizzato l’attenzione soprattutto dei più giovani. Domenica, invece, in entrambe le capitali, è stata dedicata all’arte pittorica e teatrale. Musei gratuiti, tanti spettacoli e laboratori per i più piccoli.

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Camilla Amendola
«Domenica è stata dedicata all’arte pittorica e teatrale»

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ASSEMBLEA ANNUALE DEL COLLEGIO NOTARILE DI BERGAMO

Il Consiglio Notarile distrettuale di Bergamo ha parzialmente rinnovato i propri componenti nel corso dell’Assemblea annuale del notariato bergamasco, mercoledì 15 febbraio presso l’Auditorium della sede di Confindustria Bergamo, al Kilometro Rosso: i notai Andrea Mazzoleni (classe 1988) e Corrado De Rosa (classe 1986) sono subentrati ai notai - in scadenza di mandato - Alberto Maria Ciambella e Pasquale Farinaro. Il Consiglio è così composto da Maurizio Luraghi (Presidente), Marco Lombardo (Segretario), Marco Tucci (Tesoriere), Carmine Mallardo, Fabrizio Pavoni, Raffaele Tartaglia, Angelo Bigoni, Marina Campeggi,

Giulia Coppola Bottazzi, Andrea Mazzoleni, Corrado De Rosa. «L’anno appena trascorso, dopo la forte

del Distretto Notarile di Bergamo», dichiara il Presidente Maurizio Luraghi. Il 2022 ha segnato infatti

crescita del 2021 (+27%), ci consegna una fotografia di sostanziale stabilità per quanto riguarda l’attività

una lieve flessione (-2,4%), in linea con il trend della Lombardia e del Paese. Il numero degli atti stipulati è

passato, in valore assoluto, da 83.616 a 79.710 (con una diminuzione di 3.906 unità, pari al -4,7%). «Non possiamo nascondere una certa preoccupazione per il futuro - aggiunge Luraghi - Le difficoltà economiche che i cittadini si sono trovati ad affrontare hanno indotto molte persone a rinviare investimenti importanti, quali l’acquisto della casa o l’avvio di nuove attività imprenditoriali. Speriamo di essere smentiti dai fatti, visti anche i dati ben più confortanti che arrivano dall’economia generale del Paese». Nel Distretto di Bergamo su 107 sedi notarili disponibili sono operativi 83 notai (di cui 27 donne), con un’età media di 51 anni.

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L’APPUNTAMENTO
l’Auditorium della sede di Confindustria Bergamo al Kilometro Rosso

LA FONDAZIONE

NOME: Paola Martinoni

RUOLO: Fondatrice e presidente di Associazione

Libellule Onlus, (da fine marzo Fondazione)

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Foto

TORNARE A VOLARE INSIEME

LIBELLULE ONLUS E L’AIUTO PER LA RINASCITA

DELLE PAZIENTI ONCOLOGICHE RACCONTATI

DALLA DOTTORESSA PAOLA MARTINONI

L’Associazione Libellule

Onlus (da fine marzo Fondazione Libellule) è nata nel 2015 per merito della Dottoressa Paola Martinoni, chirurgo oncologo, e si occupa di assistere le donne affette da tumore al seno e/o all’apparate genitale. Senza dimenticare la prevenzione, la sua azione si concentra sul periodo del dopo-diagnosi e sui disagi fisici, ma anche psicologici, troppo spesso sottovalutati, che la donna si trova ad affrontare a causa delle cure molto aggressive e delle snervanti attese per controlli ed esami. L’Associazione ha due sedi, entrambe a Milano: una in via Filippino Lippi 17 ang. Viale Gran Sasso e l’altra presso la Columbus Clinic Center di via Michelangelo Buonarroti 48, gestita dalla famiglia Cremascoli, che la ospita ogni martedì.

Come nasce Associazione Libellule Onlus e quale è la vostra missione?

L’Associazione nasce su invito del Professor Umberto Veronesi: “Ho lottato tutta la vita per sconfiggere il cancro dal seno delle donne, ora lascio a voi, coraggiose Libellule, il compito fondamentale di cancellarne il ricordo dalla loro mente”. Una missione a cui sono dedicati gli sforzi di tutti i componenti dell’Associazione: medici, volontari e persino le pazienti stesse che, nello spazio di Via Filippino Lippi, oltre all’assistenza medica e clinico-strumentale e al supporto psicologico, trovano un luogo per parlare, confidarsi, condividere paure ed esperienze e farsi forza a vicenda, riuscendo a mettere in atto naturali processi di auto-guarigione in un percorso di vera e propria rinascita. In Asso-

ciazione nessuna donna è lasciata sola, dal momento in cui viene scoperto un nodulo, alla diagnosi e al conseguente intervento chirurgico, e, in seguito, per tutta la durata della terapia fino alla completa guarigione e ai follow-up necessari per i cinque anni seguenti. Noi restiamo sempre al suo fianco, in ogni modo possibile; perché solo insieme si superano i momenti più drammatici, insieme si combatte e si vince il cancro e insieme si rinasce. Non a caso il logo dell’Associazione simboleggia la libellula: intelligente, forte e capace di adattarsi e resistere alle intemperie, questo piccolo animale vive gran parte della sua esistenza sott’acqua per poi alzarsi in volo verso una vita più libera e consapevole.

Da cosa è nata l’idea di cre-

are Associazione Libellule? Sicuramente dalla passione per il mio lavoro e dalla mia esperienza come chirurgo oncologo. Ma anche dalla sensazione, nata e diventata negli anni sempre più forte, che nella Sanità mancasse un approccio più affettivo e accudente verso le pazienti oncologiche. Ho sempre cercato un modo per essere più empatica nei loro confronti, per offrire, pur nei limiti della professione, un sostegno emotivo, comprenderne paure e stati d’animo e creare un rapporto che andasse oltre la fiducia come medico. Credo sia stato proprio grazie a questo approccio che mi è capitato di incontrare persone meravigliose: colleghi, pazienti, familiari di pazienti, nuovi amici che, insieme a quelli storici, mi hanno aiutato a dar vita a questa bellissima realtà che

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è cresciuta e si è strutturata sempre più fino a diventare, il 31 marzo, una Fondazione. Ma abbiamo bisogno ancora di tanto aiuto per assistere un maggior numero di donne in difficoltà: la strumentazione è costosissima e i volontari non riescono a fare tutto da soli, abbiamo bisogno di più personale medico e tecnici specializzati. Per questo motivo, trovate, a fondo pagina, tutti i link dove è possibile donare. Spero vivamente che questo appello trovi sostenitori e ringrazio già da ora, di cuore, tutti coloro che daranno la loro disponibilità.

Quali sono i servizi che la vostra Associazione fornisce quotidianamente?

In Associazione ogni donna è al centro di un percorso guidato di prevenzione e cura che fornisce: visite,

esami clinico strumentali e controlli con risultati in giornata, supporto psicologico di gruppo o individuale, consulenze mirate con medici ed esperti del benessere al fine di limitare gli effetti collaterali delle terapie, oltre che attività varie, tese al recupero di quegli aspetti del femminile messi a dura prova dal decorso della malattia.

Come è cambiato il mondo dal punto di vista oncologico e di prevenzione?

In questi ultimi mesi si è parlato tanto di mastectomia preventiva a seguito delle mutazioni genetiche BRCA1 e BRCA2, cosa pensa a riguardo?

Sicuramente, per fortuna, è cambiata l’attitudine delle donne verso la prevenzione che permette di intervenire tempestivamente sulla malattia, abbassando la

percentuale di morte che causava 70 anni fa. Ad oggi, però, ci sono più di 1 milione di donne malate e purtroppo l’incidenza è in costante aumento: ogni anno, infatti, si registra un incremento di circa l’1% con 55.000 nuove diagnosi. Secondo i dati odierni 1 donna su 7 verrà operata di tumore al seno nel corso della propria vita. Ritengo quindi che sottoporsi a visite diagnostiche periodiche, come ecografie e mammografie (peraltro gratuite dai 45 anni in su), e fare test genetici, se consigliati per familiarità (il 15% dei tumori sono ereditari), sia un diritto quanto un dovere. Riguardo poi alla mastectomia preventiva, una volta venuta coscienza del risultato e di ciò che comporta, ogni donna potrà decidere consapevolmente e liberamente se intraprendere o meno il percorso.

Ci parli del suo percorso di studi, perché ha scelto proprio la senologia?

Prima di essere una senologa, sono medico e non credo avrei mai potuto fare altro nella vita. Mia mamma, tempo fa, ha ritrovato un quaderno di quando ero piccola sui cui avevo scritto “da grande farò la dottoressa”. Ho coltivato da sempre la passione per la medicina e, più nello specifico, per la chirurgia generale. Poi la carriera mi ha indirizzata sempre più verso la chirurgia oncologia, soprattutto del distretto della mammella, che mi permette di relazionarmi, con maggiore empatia, nei confronti delle altre donne.

VISITA IL NOSTO SITO: https://www.associazionelibellule.it/donazione-libera

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PLANETEL: DALLA FIBRA A

UN MONDO DI SOLUZIONI

28 COVER STORY

Un operatore indipendente di telecomunicazioni con un’offerta di servizi voce, Internet e dati improntata all’innovazione e alla qualità; tra i leader del mercato

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NOME: Bruno Pianetti RUOLO: Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Planetel Foto f2 studio

italiano per quanto riguarda i servizi di connettività, i servizi internet e lo sviluppo di soluzioni di networking integrate; un partner certificato in ambito di Cloud computing, Cyber Security e innovazione digitale.

Stiamo parlando di Planetel, System Integrator Nazionale con particolare presenza in Lombardia e Veneto, ed una presenza operativa in Campania con la controllata Enjoip. Alla sede di Treviolo (BG) si aggiungono, infatti, le unità operative di Valmadrera (LC), Brescia, Lonato (BS), Bussolengo (VR), Monza e Napoli, nonché oltre 100 Planetel point dislocati sul territorio. Tutto ciò con una rete proprietaria Ultra Banda Larga in fibra ottica,

che copre 160 comuni e con uno sviluppo di oltre 2.400 km. I numeri di Planetel sono impressionanti e non c’è persona migliore di Bruno Pianetti, presidente del CDA del Gruppo Planetel, per descrivere cosa rende Planetel un’azienda all’avanguardia sul mercato nazionale.

La particolarità di Planetel è quella di essere un partner unico in grado di offrire al cliente un servizio a 360 gradi nel settore delle telecomunicazioni e dell’IT. Il nostro valore risiede nella capacità di creare un percorso completo, che può partire dal cablaggio passivo per attivarsi con gli apparati attivi di networking e sicurezza, alle reti di

connettività per costruire tutto il cammino verso la digitalizzazione e la virtualizzazione anche in cloud dei servizi di un’azienda. In questo modo accompagniamo il cliente lungo la strada della trasformazione digitale con un supporto totale, professionale e costante.

“Cyber-Security” è l’ambito relativo a quegli strumenti e quelle tecnologie la cui funzione è proteggere i sistemi informatici dagli attacchi esterni, e Planetel è all’avanguardia anche per questo genere di offerta. Quali sono le minacce che affrontate nel vostro lavoro e i servizi che offrite? Nel momento in cui le proprie reti e relativi dati

vengono resi disponibili ed esposti all’esterno, è necessario, da un lato, garantire la sicurezza e le performance dell’ambiente fisico e/o virtuale dove essi sono custoditi; dall’altro, è cruciale creare infrastrutture adeguate.

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In quest’ottica, la replica dei dati è, ad esempio, un fattore tanto semplice quanto imprescindibile: un server si può guastare, ma all’istante i dati devono essere replicati automaticamente in un sistema di sicurezza parallelo.

Gestire e custodire informazioni all’interno di un datacenter non è banale, in quanto necessita di un ambiente sicuro e di una continuità del servizio garantita costantemente. Le nostre soluzioni, grazie a piattaforme specifiche di sicurezza, operano per neutralizzare varie minacce legate all’integrità dei sistemi informatici e dei dati dei clienti: in ambito fonia, ad esempio, bloccano le truffe che prendendo possesso dei sistemi dei clienti generano chiamate automatiche verso numerazioni con addebito, controllando i si-

mente il tasso di rischio del cliente. Non dimentichiamo infine, che abbracciare un sistema virtuale e digitalizzato consente di fare una scelta green, ottimizzando i costi energetici e creando un percorso sostenibile per l’azienda.

stemi di filtro sulle destinazioni, i consumi, le abitudini del cliente e i numeri nelle blacklist; in ambito web, proteggono l’accesso ai siti, così da evitare tentativi di intrusione nei server; prevengono, infine, gli attacchi

sugli IP del cliente controllando le vulnerabilità della rete.

È importante sottolineare che queste vulnerabilità riguardano sia le aziende, sia le amministrazioni pubbliche, sia i privati. Chiunque,

grande o piccolo che sia, non deve mai sottovalutare i rischi correlati all’esposizione dei propri dati. In questo senso, noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza tecnica e le competenze per ridurre notevol-

Per la vostra “mission” e nelle vostre attività quanto è importante una continua connessione col territorio? Cosa significa operare sul territorio e con il territorio? L’idea di Planetel è quella di offrire un servizio al cliente creando, al contempo, una dimensione di prossimità e costante vicinanza. Dal punto di vista dei servizi e della connettività siamo un attore territoriale, attento ad intercettare e soddisfare le esigenze specifiche anche sotto profili sociali, che emergono grazie ad un confronto diretto, nelle

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province e zone sempre più ampie ed estese su cui operiamo. In quest’ottica, stiamo strutturando importanti investimenti per portare la nostra rete in fibra ottica proprietaria per supportare servizi di sicurezza, di connettività di aggregazione, all’interno di spazi pubblici, edifici residenziali e aree industriali, allargando sempre più il nostro raggio d’azione. La nostra identità si esprime in una relazione continua e durevole con il cliente per quanto riguarda sia il settore business che il privato. L’obiettivo è ampliare anche la portata dei servizi cloud, e lo dimostrano i circa 4 milioni annui di investimento in questo settore. Capire le esigenze del territorio e comprenderne gli sviluppi futuri sono fattori cruciali per essere presenti e competitivi.

Quale sfida rappresenta per voi un mercato all’interno del quale operano importanti attori nazionali? Quali servizi rendono il vostro marchio un marchio

competitivo?

La nostra capacità di differenziarci all’interno del mercato business è insita nella completezza dell’offerta. Non ci limitiamo a vendere fibra, ma forniamo al cliente un servizio completo supportandolo con i nostri esperti e le nostre competenze. Ciò significa che, quando un’azienda intraprende la strada della digitalizzazione e della virtualizzazione, può contare su un partner unico, presente e disponibile a seguirla a tutto tondo, con particolare menzione per la nostra divisione IT CARE che grazie a tecnici qualificati supporta i nostri clienti per gli aspetti Sistemistici sulle varie infrastrutture/server oltre all’assistenza sino alla postazione di lavoro garantendo così un interlocutore unico per ogni aspetto fisico o virtuale dei sistemi in uso . Lato consumer, invece, è il dialogo diretto con il cliente che la differenza. Le grandi compagnie vanificano la loro impressionante potenza mediatica con le

dinamiche di quotidiana lontananza dal cliente. Da questo punto di vista, infatti, il grande operatore non riesce a competere con gli operatori territoriali, che i clienti sentono inevitabilmente più vicini e umani. In sintesi, dunque, sia le aziende sia i privati percepiscono il vantaggio di un partner/ fornitore di questo tipo e lo dimostrano con recensioni molto positive nei sondaggi di opinion sharing.

Nel 2019 Planetel è stata ammessa al programma internazionale ELITE, del London Stock Exchange Group in collaborazione con Confindustria, dedicato alle imprese ad alto potenziale di crescita. Dal 2019 sono passati più di 3 anni, segnati anche dalla crisi pandemica. Pensate di aver espresso il potenziale segnalato da ELITE?

Il programma ELITE è stato il punto di partenza, rappresentando per il nostro management un importante momento di formazione volto a una organizzazione

aziendale più proficua e a una maggiore efficacia nella gestione degli investimenti. Durante il 2020 siamo cresciuti molto: il mercato ci ha visto come una struttura resiliente, anche a causa della situazione di emergenza nazionale. I consumatori e le aziende avevano bisogno di connettività performanti e infrastrutture adeguate a rispondere alla necessità del momento: Planetel si è fatta trovare pronta, ottenendo una crescita significativa. Così l’interesse del mercato per i nostri servizi ci ha spinto verso la quotazione in Borsa. Ciò ha consentito di compiere un ulteriore step nel nostro processo di maturità, poiché la quotazione ha richiesto una strutturazione ancor più articolata ed efficiente dell’azienda. Ad ogni modo, il mercato continua a osservarci in maniera positiva e questo aiuta la nostra espansione, aumenta il volume degli investimenti e agevola l’incremento dei soci.

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Un’ampia gamma di servizi, insieme alle nostre competenze, a supporto dell’innovazione digitale dell’azienda

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035 204434

ANTEPRIMA

CHORUS LIFE

FUTURO
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INQUADRA IL QR CODE

E PRENOTA

LA TUA VISITA

AL GSM Lab

LA TECNOLOGIA INTEGRATA DI CHORUS LIFE BERGAMO IN ANTEPRIMA AL GSM LAB

Si chiama GSM, ed è la piattaforma digitale che renderà possibile - attraverso la tecnologia IoT (Internet of Things) - l’in-

terazione delle persone con spazi, informazioni e servizi all’interno di Chorus Life Bergamo, l’innovativo Smart District in corso di

realizzazione nel centro di Bergamo, promosso dal Gruppo POLIFIN e sviluppato dal Gruppo COSTIM. Da alcune settimane è possi-

bile conoscere più da vicino le potenzialità dalla piattaforma GSM - sviluppata dal Gruppo COSTIM - all’interno del GSM Lab, l’experience

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center situato in via Serassi a Bergamo: un’occasione per osservare in anteprima il nuovo paradigma dell’industria immobiliare su cui si basa Chorus Life Bergamo, uno tra i più grandi progetti di rigenerazione urbana in Italia, un modello di Smart City, replicabile, che speri-

menta ed applica tecnologie integrate per rispondere alla domanda di servizi da parte degli utenti e ai paradigmi di sostenibilità. La piattaforma GSM è in grado di elaborare dinamicamente una grande mole di dati, creando le fondamenta di un ambiente digitale in cui l’utente godrà

di una esperienza personalizzata attraverso un’unica App, accendendo a tutte le informazioni utili e a tutti i servizi offerti all’interno di Chorus Life Bergamo. Grazie all’integrazione delle soluzioni tecnologiche, la piattaforma GSM consentirà inoltre la manutenzione

predittiva degli edifici del nuovo quartiere, e ne ottimizzerà costantemente tutte le funzioni energetiche, di sostenibilità e di qualità della vita. Il tutto secondo un ciclo di adattamento e miglioramento continuo reso possibile dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale

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CONTINUA A PAGINA 38
Sede legale: Corso Porta Romana, 61 20122 Milano Sede amministrativa: Viale Alcide De Gasperi, 1 23801 Calolziocorte LC www.paperboardalliance.com Group

all’analisi dei flussi di dati che transiteranno attraverso la piattaforma. «Il Gruppo COSTIM è orgoglioso di far vivere in anteprima un esempio dell’esperienza di ciò che sarà Chorus Lifedichiara Jacopo Palermo, Ad del Gruppo COSTIM - Nel GSM Lab il nostro Gruppo

sta concretizzando l’attività di ricerca e sviluppo iniziata con la nascita del progetto Chorus Life, applicando e implementando al suo interno le tecnologie che domani saranno dello Smart District. Gli utenti, attraverso l’apposita App, potranno ad esempio gestire la domotica

delle residenze e verificarne i consumi; sarà possibile prenotare il parcheggio, acquistare i biglietti per gli spettacoli nell’Arena, ordinare un take away dall’area Food&Beverage oppure, più semplicemente, visionare in anteprima le offerte commerciali della gallery.

Tutto questo - conclude Palermo - è solo una parte dell’esperienza che Chorus Life Bergamo metterà a disposizione della propria community di utenti grazie alla piattaforma digitale GSM: uno strumento integrato scalabile il cui limite è solo la fantasia».

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Le leghe prodotte da Alugreen utilizzano l’85% di alluminio riciclato, permettono un risparmio del 95% di energia rispetto alla produzione da estrazione e il conseguente risparmio di emissioni di co2 nell’atmosfera. In perfetta economia circolare.

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GESCOSER

GUARDIAMO AL FUTURO E INVESTIAMO

NELL’INNOVAZIONE

TOP BUSINESS
Foto Light&Magic Productions NOME: Francesco Lico RUOLO: Production manager
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Gescoser è un’azienda con sede a Calvenzano, nei pressi di Treviglio.

Essendo esperta nei settori della carpenteria leggera, dell’assemblaggio industriale, del filtraggio e dell’oleodinamica è in grado di offrire i suoi servizi sia a realtà domestiche che a realtà industriali.

L’azienda è nata grazie alla collaborazione tra Francesco Lico, attualmente

Product Manager e Chiara Elisabetta Esposto Andrilli, amministratore. Qualche mese fa avevano raccontato ad Economia Magazine della nuova sezione della loro azienda chiamata “AIR TECH”.

Ci siamo lasciati la scorsa intervista parlando della vostra nuova divisione AIR TECH. Ci sono stati sviluppi? Stiamo provando ad

innovare il settore della filtrazione delle emissioni nell’atmosfera. Grazie alla collaborazione con il nostro progettista Luca Marcon e l’ausilio di diversi macchinari siamo partiti dal classico impianto a carboni attivi per creare qualcosa di nuovo. È ancora tutto work in progress ma ci stiamo lavorando!

È un vostro progetto?

Sì, lo stiamo portando avanti con il progettista Luca Marcon: da quando noi abbiamo acquisito la produzione è scattata da subito questa sintonia scaturita poi in una sana collaborazione tra progettista (e proprietario del know how), e costruttore. Come si dice “l’accoppiata vincente!” e “squadra che vince non si cambia”.

Recentemente avete com-

NOME: Chiara Elisabetta Esposto Andrilli RUOLO: Amministratore unico
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prato un nuovo macchinario per tagliare.

Sì, esatto, ci siamo resi conto che c’era una falla nella fornitura del servizio di taglio di lamiere di ferro lavorate. Dovevamo affidarci a terzi e questo non ci permetteva di poter garantire i tempi di consegna degli impianti. Ovviamente questo per noi era diventato un problema. Abbiamo deciso di investire in una nuova macchina a taglio laser con tecnologia fibra che è in grado di ridurre settimane di attese in mezza giornata di lavoro. É un servizio che offriamo anche per lavorazioni conto terzi. Ci siamo resi conto che questa criticità non riguardava solo noi, ma che anche altre aziende avevano difficoltà nel reperimento di questa tipologia di servizio. Questa nuova tecnologia ci consente di tagliare, tramite un laser con la tecnologia fibra tutto quello che riguarda il metallo. Ad esempio possiamo tagliare il ferro, l’allu-

minio, l’acciaio inox, l’ottone e il bronzo. Non ci permette di tagliar legno o plexiglas. La tecnologia applicata alla nostra macchina, infatti, è specifica per i metalli.

All’investimento per l’acquisto del macchinario avete dovuto aggiungere l’investimento su del personale specializzato? Non abbiamo dovuto investire nell’assunzione di nuovo personale, abbiamo formato gli operatori già presenti nella nostra azienda. Chi usa questo

macchinario deve saperlo usare al meglio sia sotto il punto di vista software che di uso pratico, oltre ovviamente ad una conoscenza di base del disegno tecnico. Adottando una tecnologia 4.0, infatti, è necessario connetterlo a determinati sistemi operativi e portali specifici. Abbiamo quindi investito sull’istruzione del personale.

Da quando lo usiamo abbiamo abbattuto il margine di errore, quello di rischio e anche la fatica fisica dei lavoratori.

Immagino la macchina sia alimentata da corrente elettrica.

Parliamo dei costi dell’energia e delle materie prime, i quali hanno creato - e tuttora stanno creando - notevoli problemi a molte aziende . Come riuscite a far fronte a questa difficoltà?

È chiaro che noi lavoriamo tanto con l’elettricità. Soprattutto per la parte di puntatura.

Questo nuovissimo macchinario sprigiona potenza di taglio da un kW nominale e arriva a tagliare fino a 12

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Chiara Elisabetta Esposto Andrilli e Francesco Lico vicini al nuovo macchinario
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Un nuovo macchinario per garantire un lavoro veloce e di qualità
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mm di ferro, 5 mm di acciaio inox, 3 mm di alluminio e 3 mm di ottone. A questo vanno aggiunti i quasi tre kW per il chiller, l’aspiratore e le operazioni di lavoro (spostamento assi, il CNC) É un macchinario che in tutto ha dei consumi di circa 5/6 Kw a pieno regime. Per le operazioni che richiedono minor precisione adottiamo l’utilizzo della cesoia che, da sola, sfrutta sei kW di energia di spunto. Siamo però stati in grado, anni fa, di stipulare un contratto energetico a prezzo fisso che non prevedesse aumenti di alcun tipo. Ovviamente, anche noi, come tutti, abbiamo accusato il colpo della crescita del prezzo energetico a settembre dove ci siamo visti il prezzo della componente energia triplicato.

Voi vendete anche pellet?

Sì, nella nostra divisione di Gescoser Home, siamo arrivati a venderlo a dodici

euro e cinquanta. Il prezzo del pellet è aumentato in modo spropositato rispetto agli anni scorsi; nelle precedenti stagioni lo si vendeva a cinque euro e sessanta. Purtroppo però, grazie agli incentivi statali per il riscal-

in una situazione davvero difficile. Nonostante gli aiuti statali (i bonus energetici per capirci), i consumatori di pellet si sono visti solo diminuire l’iva al 10% senza ulteriore intervento da parte dello stato.

discorso. Gli anni scorsi, nonostante le variazioni stagionali del prezzo del legno, ne vendevamo due metri cubi a centocinquanta euro circa, al massimo centottanta, in base all’essenza. Oggi il prezzo è più che

damento a biomassa, molte famiglie hanno optato per il riscaldamento “ecosostenibile” trovandosi quest’anno

Per quanto riguarda la legna?

Anche nel caso della legna da ardere vale lo stesso

raddoppiato. Non essendoci molte materie prime, il costo aumenta inevitabilmente.

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Camilla Amendola Francesco Lico nella sede di Gescoser a Calvenzano

La salute della bocca par te dalla prevenzione Veradent Clinic vuole dare a tutti la possibilità di verificare lo stato di salute del proprio cavo orale e attivare un percorso di prevenzione che parta da una corretta igiene dentale. Noi crediamo fortemente che “prevenire è meglio che curare” La buona abitudine a una corretta igiene orale domiciliare insieme a controlli periodici e trattamenti di igiene professionale, possono aiutare a mantenere un’ottimale stato di salute della bocca, prevenire patologie e interventi invasivi.

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OSTERIE D’ITALIA 2023

Nella serata di martedì 31 gennaio si è tenuta presso SAPS Pentole Agnelli Cooking Lab la consueta presentazione della Guida delle Osterie d’Italia 2023, giunta alla trentatreesima edizione. La cena è stata occasione di incontro per le tre Condotte della bergamasca, la

presso SAPS

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Foto Light&Magic Productions
EVENTI
Nella foto in alto, la Guida delle Osterie d’Italia 2023 L’evento si è svolto Pentole Agnelli Cooking Lab

un giorno sarò grande!

nuovi servizi fotografici dedicati alle famiglie: dolce attesa, newborn, ritrattistica, smash cake, bimbi, 18 anni, compleanni, cerimonie e fashion.

La RADV da anni offre servizi per la promozione pubblicitaria alle imprese e ai privati.

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Condotta di Bergamo, la Condotta della Bassa Bergamasca e la Condotta Valli Orobiche. Quest’anno la guida vanta otto locali bergamaschi: Ai Burattini di Adrara San Martino, la Trattoria Visconti di Ambivere, Al Gigianca di Bergamo, Dentella di Bracca, Ristorobie di Cusio ai Piani dell’Avaro, Polisena L’Altro Agriturismo di Pontida, la Taverna di Arlecchino a San Giovanni Bianco e, nuovo ingresso da quest’anno, Trattoria Delle Miniere di Lenna. Sei i cuochi che hanno presentato ciascuno il proprio piatto, insieme alla storia, l’ubicazione e le caratteristiche che rendono unica la loro osteria. Federica Sorrentino

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Gli studenti dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino hanno preso parte al servizio in cucina e in sala

QUALE PROFILO AVRà IL VOSTRO FUTURO?

Ogni giorno le Trafilerie Alluminio Alexia, nel più moderno stabilimento d’Europa, estrudono più di 100 tonnellate di billette di alluminio trasformandole in profilati e semilavorati perfetti in leghe di alluminio leggere, normali o speciali. I nostri profilati di alluminio sono destinati a diversi campi di utilizzo, dall’uso meccanico, a quello automobilistico e trasporto pesante. Nel campo serramentistico e nel campo dell’arredamento con profilato a disegno e al componente tecnologico di mille applicazioni industriali. È il nostro alluminio. È la nostra passione. Fatela vostra, adesso.

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DUE NUOVI SOCI AL PANATHLON

Lo scorso 10 febbraio, il Panathlon Club Bergamo “Mario Mangiarotti” si è ritrovato nella sede di SAPS Pentole Agnelli, per l’assemblea dei soci. Il presidente Gianluigi Stanga durante la relazione annuale ha ricordato gli eventi organizzati nel 2022 e i premi attribuiti, prean-

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Foto Light&Magic Productions
EVENTI
Nella foto a sinistra: Baldassarre Agnelli, vicepresidente del Panathlon Club Bergamo, e Norma Gimondi
Viale Italia 1 - 24040 LEVATE (BG) - Tel. 035.594222 E-mail: info@soldinicarrelli.it - Web: www.soldinicarrelli.it L ift Trucks

nunciando le iniziative che vedranno impegnato il Club durante quest’anno, in particolare in onore di “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023”. Nel corso della serata, hanno fatto il loro ingresso due nuovi soci: Norma Gimondi, avvocato, membro della giunta nazionale CONI e figlia del campione di ciclismo Felice Gimondi, e Riccardo Ferrari, ex ciclista professionista e oggi manager aziendale. Entrambi nella vita di tutti i giorni danno il proprio contributo nel mondo dello sport, Norma nella veste di legale e Ferrari a sostegno di iniziative culturali e sportive.

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Federica Sorrentino Nella foto a sinistra: il presidente del Panathlon Club Bergamo Gianluigi Stanga insieme a Riccardo Ferrari

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Le immagini hanno scopo puramente illustrativo. Le caratteristiche ed i colori possono differire da quanto rappresentato. Immagini scattate in area privata. Rispettare sempre le regole del Codice della Strada.
autotorino.it
Consumo di carburante Alfa Romeo Tonale Plug-in Hybrid Q4 (l/100km): 1,4 – 1,3; consumo di energia elettrica (kWh/100km): 18,7 – 16,8; Emissione di CO2 (g/km): 33 – 29. Valori omologati in data 05.11.2022 in base al ciclo misto WLTP e indicati a fini comparativi.

BOLLE RESTAURANT

RISOTTO AL BURRO ACIDO, RISTRETTO DI PICCIONE E CIPOLLA CROCCANTE

Il raffinato Bolle

Restaurant, una stella Michelin, simbolo di qualità delle materie prime e di maestria nell’abbinamento degli ingredienti, ci apre le porte per una rubrica dedicata alla cucina.

Lo chef Marco Stagi è originario di Bergamo e ha 32 anni ma, nonostante la giovane età, vanta di grande esperienza ai fornelli, sia in Italia che all’estero, e di un curriculum di prim’ordine nel settore

gastronomico. Si è diplomato alla scuola alberghiera di San Pellegrino, iniziò a lavorare all’Osteria della Brughiera dove rimase per 3 anni imparando le basi della cucina, si trasferì poi al ristornate Piazza Duomo di Alba per 5 anni dove crebbe tantissimo diventando il cuoco che è ora. Gli anni decisivi per la sua carriera furono quelli trascorsi in Belgio, all’Hof Van Cleve, uno dei ristoranti a tre stelle Michelin più prestigiosi al mondo.

Tornò successivamente in Italia e lavorò per qualche tempo come sous-chef a Casa Perbellini a Verona, l’ultima tappa del suo attuale percorso l’ha riportato a Bergamo per esibire il suo talento nel ristorante firmato Agnelli.

Il capo della brigata di cucina Bolle ha deciso di condividere con noi le sue esclusive ed equilibrate ricette, portando sulle nostre tavole la sua arte culinaria, ricca di colori, profumi e sapori.

56 LA RICETTA PREPARAZIONE 35 min COTTURA 25 min DOSI 4 PERSONE DIFFICOLTÀ ● ● ● ● ●
Foto Matteo Zanardi

PREPARAZIONE

01. Tostare il riso 350 g e portarlo a cottura con dell’acqua neutra per 12 minuti.

02. Prendere 300 g di vino rosso, aggiungere del fondo di carne ed emulsionarli fino al raggiungimento di una consistenza cremosa.

03. Una volta cotto il riso, mantecare con abbondante burro e parmigiano, succo di limone, aceto di mele, sale e pepe bianco.

04. Bollire le cipolle, frullarle, stenderle su un tappetino di silicone e asciugarle in forno a 50° per 10 ore. Usare delle fustellatrici e stampare la forma desiderata. Soffiare a 180° per 20 minuti per ottenere la croccantezza.

05. Impiattare il risotto alla base del piatto e gocciolare il fondo di salsa al vino rosso.

GLI INGREDIENTI

● 350 g riso 300 g vino rosso

● Ossa di piccione q.b.

● Cipolla dolce q.b.

Parmigiano q.b.

● Succo di limone q.b.

● Aceto di mele q.b.

● Sale q.b. Burro q.b.

● Pepe bianco q.b.

STRUMENTI DI COTTURA

● Aluinox casseruola bassa svasata

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Marco Stagi CHEF

VOLKSWAGEN ID.BUZZ CARGO

58 MOTORI Foto Indie Studio

L’argomento dei furgoni compatti ha da sempre istigato almeno un paio di domande: per quali ragioni non si partisse da questi -

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quasi sempre vincolati alle aree urbane - per introdurre mezzi a batterie? Risposta complessa per essere esaurita qui. Passiamo alla seconda: come mai Volkswagen non si decideva a introdurre un discendente del mitico Transporter del 1949, chiamato T1 (quello con parabrezza diviso in due) e T2 “Bay” (parabrezza unito, detto “panoramico”) a seguire, più noti come “Bulli”? Con design iconico e istintiva simpatia attraverso il tempo e le generazioni, sarebbe stato perfetto per rispondere alla prima domanda.

Visto che in città l’immagine è preponderante per certe attività, sarebbe stata la sintesi ideale.

Si è dovuto attendere il 2017 per la versione concept, che ricordava molto l’originale, e il 2022 per ID.Buzz con forme definitive, meno estrose ma più praticabili,

nonché declinate nei due allestimenti passeggeri e nella pratica Cargo provata da Economia Magazine: tutte al 100% elettriche. Frontale pressoché verticale con logo VW al centro, fiancate e coda quasi piatte per sfruttare lo spazio, con coefficiente aerodinamico di

0,285 che aiuta l’autonomia. Realizzato sulla piattaforma dei veicoli elettrici “ID.” ha motore da 150 kW (204 CV), posteriore come Bulli e come la trazione, con batteria da 77 kWh, ma altre ne seguiranno.

Le dimensioni non sono eccessive: lungo 4712 con

Il vano di carico da 3,2 metri quadrati posto a 623 mm da terra

è lungo 2232 mm largo 1230 tra i passaruota e alto 1279

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204
CV Potenza 10,2 Secondi Accelerazione 0-100 km/h 402-425 km Autonomia

Sopra, lo schermo principale touch da 10” con elevate leggibilità. Sotto, accetta ricariche rapide, fino a 170 kW

il passo lungo 2989 pensa allo spazio interno, salvando la maneggevolezza grazie al raggio di sterzo di soli 5,55 metri, da primato.

Abitacolo gradevole per le vetrature estese, accesso semplificato con le portiere posteriori scorrevoli, sedili alti e comodi con braccioli

compresi. Strumentazione compatta connessa al piantone dello sterzo (un gran pregio), con le informazioni necessarie e schermo centrale. Portaoggetti pratici e spaziosi.

La guida è semplice, rilassante e confortevole grazie alle sospensioni; silenzio e

scorrevolezza sono elevati, l’accelerazione è brillante per arrivare ai 145 km/h di velocità massima.

Frenata potente ma con pedale a corsa un po’ lunga.

Il sistema consuma da 20,4 a 22,2 kWh/100 km, consentendo l’autonomia da 402 a 425 km, con le maggiori prestazioni in ambito urbano.

Le ricariche arrivano alla potenza di 170 kW, ripristinando dal 5 all’80% in 30 minuti.

Anche rispetto alle due versioni omologate come vetture a cinque postidenominate Pro e Pro+ con prezzi rispettivamente di 66 mila e 68.500 euro - ID.Buzz Cargo (a due posti anteriori) non sacrifica le dotazioni di serie, che comprendono per la sicurezza il limitatore di velocità, l’assistenza frontale per mantenere

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la distanza corretta, i sensori di controllo per la pressione dei pneumatici e di parcheggio anteriori e posteriori, i fari e le luci full led; per la ricarica ci sono i cavi Modo 2 e 3.

Il comfort comprende Climatronic, retrovisori esterni riscaldabili e regolabili elettricamente, sedili in tessuto, cruscotto nero, bordo del display del sistema infotainment e degli elementi di comando centrali neri, controlli di bordo touch o a sfioramento, volante multifunzione con comandi touch/a sfioramento, doppia porta posteriore battente e la posteriore destra scorrevole, piano di carico in legno. Sostanziosa anche la dotazione per l’infotainment, con aggiornamenti software online, tecnologia Car2x (dialoga con altri veicoli segnalando i pericoli), ID.

Cockpit comprendente strumentazione digitale con schermo da 5,3”, schermo principale touch da 10” Ready 2 Discover, audio con due altoparlanti,

due porte Usb-C in plancia e due anteriori, radio digitale DAB+, servizi online We Connect ID. per tre anni. Pensata per il lavoro, la versione Cargo offre valori rilevanti in termini di possibilità di carico (fino a 3900 litri) come mostrato in queste immagini scattate a Lallio (Bergamo) tra stabilimento e Showroom delle pregiate Pentole Agnelli e del Bolle Restaurant, recentemente insignito della prestigiosa stella Michelin.

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«Guidabilità e frenata da Alfa Romeo, spazio, qualità, dotazioni e fino a 82 km a batteria in città»

ALFA ROMEO TONALE PLUG-IN HYBRID Q4

Con questo modello il Biscione ha cominciato a fare sul serio: alla prima Tonale si sono aggiunte la Diesel e questa Q4 Plug-in Hybrid. Tra le differenze, l’elettrobiscione con la spina di ricarica tra le fauci

che appare con simpatia nel voletto (la fine dei vetri laterali) sinistro, indicando il lato con il portello per la ricarica.

Sotto il cofano il frizzante motore turbo a benzina con cambio automatico a sei

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rapporti (nessuna Tonale ha cambio manuale) con trazione anteriore, sostenuto dall’unità elettrica al posteriore con picco di 90 kW e 250 Nm. La batteria da 15,5 kWh offre autonomia di 69 km e 82 in città: sommata alla “termica”,

si arriva a 600, ponendo il modello tra le sport utility plug-in più efficienti, con il consumo omologato di 1,4 litri per 100 km. La ricarica completa richiede meno di 2,5 ore con il caricatore di bordo a 7,4 kW.

La trazione integrale Q4,

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definita e-AWD, è meccanica anteriore ed elettrica al posteriore, unendo l’efficienza alla sportività.

Ai vertici del segmento la potenza complessiva di ben 280 cavalli (302 di picco, dichiarati correttamente come 132+90 kW), da tener

Potenza

302 CV

Accelerazione 0-100 km/h

6,2 Secondi

Coppia

520 Nm

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presente nei confronti di prezzo, che consente prestazioni brillanti: 0-100 in 6,2 secondi e velocità massima di 206 km/h in modalità ibrida, mentre a sola batteria raggiunge i 135.

Tonale è stata progettata mirando al futuro, con interazioni connesse e soprattutto nuovi orizzonti di sicurezza informatica, fino a soluzioni per garantire il valore dell’usato come la certificazione dei cicli di carica della batteria, per esempio, un bel pregio. Come i cinque anni di garanzia; la sicurezza: Adas da Livello 2, telecamera ad alta risoluzione con vista a 360°, Blind-Spot e Rear Cross-Path detector, nonché struttura che ha conseguito le cinque stelle NCAP. Non per niente è stata eletta Auto Europa 2023 dall’Unione Italiana Giornalisti Automotive, prevalendo su tutte le sfidanti.

Al volante, durante la prova di Economia Magazine, emerge la potenza, con

buone prestazioni gestite tramite le modalità di guida del selettore “dna”: Dynamic, Natural e Advanced Efficiency, più la frenata. All’interno si apprezzano qualità percepita e comodità con spazio per cinque persone: oppure quattro, ma alte anche fino a un metro e 90.

Guidando sportivamente emergono il contenimento del sottosterzo, la buona spinta e la trazione, con il retrotreno più presente in uscita di curva, sempre con valida reattività.

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Delta Service Automation, locata a Vaprio d’Adda al confine tra le province di Milano, Bergamo e Monza nel cuore della Cosmetic Valley Italiana, nasce nel 1991 come realtà focalizzata sull’assistenza, specializzandosi negli anni sulla produzione di SISTEMI DI ETICHETTATURA.

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MASERATI LEVANTE GT

70 MOTORI 330 CV Potenza 6,0 Secondi Accelerazione 0-100 km/h 450 Nm Coppia

Maserati non è stata tra le prime marche sportive di lusso a lanciarsi verso l’elettrificazione, ma la scelta è chiara. Volendo privilegiare le prestazioni e la guidabilità dinamica dei propri modelli, ha deciso per soluzioni

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Foto f2 studio

mild hybrid alla base della gamma - con modifiche limitate ed efficienti - accelerando progettazione e sviluppo delle auto al 100% elettriche: chiamate Folgore confermando il gusto per nomi italiani gradevoli. Balzo felino che ha evitato le soluzioni ibride full o plug-in, per non appesantire vetture non nate con questo fine e conservare lo spirito del Tridente in termini prestazionali.

In sintesi, Maserati passa da simbolo del motorismo classico, con unità raffinate e potenti, alle zero

emissioni, ma in modo emozionante. Mostrando la volontà della scelta anche con la costituzione del team impegnato del campionato mondiale di Formula E. Per le auto di produzione, dopo l’approccio con Ghibli Hybrid, ecco seguire Levante con identica tecnologia, per indurre i clienti che ne facessero un uso intenso, a passare dal Diesel al quattro cilindri elettrificato, avvicinando la potenza e le prestazioni ai V6 (330 cavalli contro i 350 di 3.0 V6 Biturbo Modena) ma riducendo i consumi, specie

in uso urbano e guidando in modo delicato.

Levante GT (questa la sigla per l’ibrida) è “Più veloce, più verde, unica”: più veloce di un Diesel, più sostenibile dei motori a gasolio o benzina, unica per le caratterizzazioni specifiche. Si riconosce per la sigla GT sopra i tre fregi laterali colorati in blu, e il Tridente sui montanti finali con le due sottili barrette orizzontali blu. Altri aggiornamenti esterni la calandra con “diapason design”, cromata; ulteriori inserti cromati sono presenti nella fascia anteriore

e nelle piastre di protezione, le luci di coda con nuovi gruppi ottici a boomerang, realizzati con tecnologia che consente di avere lenti tricolori: nere perimetrali, rosse centrali e trasparenti inferiore. Nell’insieme, l’immagine è classica e sempre attuale: come quasi tutte le Maserati è in grado di sfidare il tempo conservando il fascino iniziale.

Levante GT è massiccia ma al tempo stesso filante, dissimulando le effettive dimensioni di cinque metri, con larghezza verso i due e altezza vicina al metro e 70.

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«Levante GT è la seconda ibrida dopo Ghibli, altro passo sulla via dell’elettrificazione di Maserati, sempre in chiave sportiva»

Confermando la qualità della piattaforma, condivisa con Quattroporte e Ghibli, con sospensioni indipendenti: anteriori a quadrilatero con doppio braccio oscillante, posteriori multilink a cinque bracci.

La motorizzazione ibrida è la maggior novità: 2.0 turbo a benzina che eroga da solo i 243 kW-330 CV: il modulo elettrico aggiuntivo non dichiara nemmeno il proprio apporto, considerandolo un aiuto allo spunto e in accelerazione, restituendo l’energia recuperata in rilascio e frenata, altrimenti

dispersa. Il motore è dotato di pompa dell’olio a portata variabile, di controllo delle valvole con tecnologia MultiAir e di turbocompressore singolo a condotti accoppiati (twin-scroll), tutto gestito una specifica centralina Bosch.

Maserati dichiara il risparmio di carburante del 20% rispetto al 3.0 V6 (sempre a benzina) da 350 cavalli con prestazioni simili. Il taglio dei consumi è merito della scelta del quattro cilindri, sostenuto dal motore elettrico collegato tramite cinghia, con impianto a 48

Volt e batteria al litio nel baule. L’integrazione ibrida non ha richiesto modifiche alla trasmissione, né frizioni aggiuntive per scollegare e spegnere il motore principale, e non intacca nemmeno la gestione dinamica della marcia. Le prestazioni sono di 6,0 secondi in accelerazione da 0 a 100 km/h, con velocità massima di 245 km/h. Conseguentemente, è possente l’impianto frenante con dischi ventilati: anteriori con diametro e spessore di 345x32 mm, e posteriori di 330x22. Un vanto di Maserati è la

cura degli interni, dove trionfano lo stile, l’artigianalità e la cura da made in Italy: spazio da “large suv” con qualità dei materiali e ricercatezza del design a caratterizzarne la classe superiore. Cinque passeggeri e il carico trovano comodamente posto in un ambiente curato e raffinato. Tra le dotazioni di serie spicca l’infotainment Maserati Intelligent Assistant, basato su Android e con assistenza Alexa, e un hotspot, display touch da 8,4” con Radio DAB e audio Sound System da 180 W con otto altoparlanti

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e pacchetto connettività con servizi Europa. La prova di Economia Magazine, che si è svolta sulle colline di Scanzo (presso Bergamo), tra i vigneti dell’omonimo e pregiato Moscato, eccellenza enologica che risale ai tempi dei Romani, ha evidenziato la cura anche nell’acustica del quattro cilindri: effettiva e non “sintetica”, con risuonatori per il timbro da Tridente.

Il motore ha coppia massima di 450 Nm a 2250 giri, ma con il 90% disponibile già da 1750, giusto per non far rimpiangere il Diesel. L’elasticità concorre a contenere i consumi più di quanto accadrebbe normalmente con un’unità di questa potenza, grazie anche alla funzione Sailing (veleggiamento), che disconnette il cambio durante (automatico a otto rapporti) la decelerazione. La dinamica: spunto e primi metri sono buoni, ma volendo premere con decisione da subito, si arriva ai 3500-4000 giri dai quali si

gusta la sportività, fino ai 6000. Perché la dinamica di questa versione GT lo consente, con trazione integrale intelligente Q4, eccellente assetto con bilanciamento ottimale tra avantreno e retrotreno. E anche il peso è minore di 24 kg rispetto alla V6. Infine, fin che si potrà, Maserati proseguirà a costruire ed evolvere i motori termici, dal nuovissimo e potentissimo V6 Nettuno ai V8 dalla caratteristica sonorità per le versioni Trofeo.

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