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L’Editoriale
di Vincenzo Chetta
27 mesi di attesa. Una tensione pari a quella del primo giorno di scuola. Era da giugno 2019 che aspettavo il ritorno di Art Basel, e proprio come la riapertura dell’anno scolastico, a settembre siamo ritornati “in classe” per scoprire le novità e le conferme: l’attesa è stata ampiamente ripagata! Avere su questo numero le foto della 50ª edizione della Regina delle fiere d’arte non ha prezzo (sui profili ufficiali Instagram e Facebook puoi trovare il servizio fotografico completo)! Come sempre, a Messeplatz le performance catturano gli sguardi dei passanti: Cecilia Bengolea ha presentato una video installazione con l’invito al pubblico ad unirsi all’azione tra suoni, musica e balli. Monster Chetwynd invece ha presentato “Tears”, uno show ispirato a Salvador Dalì. La Messeplatz si è trasformata in un insolito spazio popolato da danzatori e artisti racchiusi in enormi Zorb (palloni trasparenti in movimento). L’atmosfera sulla piazza (nonostante l’enorme padiglione per le certificazioni covid) è decisamente leggera, ma si percepisce l’energia che ci attende all’interno: le migliori gallerie del mondo con i mostri sacri dell’arte. Cattelan con i suoi piccioni, visibili negli stand di Massimo De Carlo gallery, Galerie Perrotin e Marian Goodman gallery, oppure Tornabuoni con un solo show di Castellani o le 8 magnifiche opere di Griffa da Lorcan O’Neill. E poi, come
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non parlare di UNLIMITED, la fiera nella
fiera, con Giovanni Carmine per la prima volta a selezionare i progetti, al posto di Gianni Jetzer per anni a capo della sezione delle opere monumentali. Opere che difficilmente trovi altrove: un Hockney gigantesco da quasi 20 metri, il profumo di pane, o meglio, il profumo della casa di pane di Urs Fischer, e molti altri progetti per un complessa esposizione appagante da tutti i suoi punti di di vista. Arriva il momento di tornare alla realtà, smettere di sognare e tornare a lavorare, ma il bello di lavorare nel mondo dell’arte è proprio questo: il sogno non finisce mai, e lo scopri quando sei alla Biennale oppure quando ti trovi a Basilea e dirigi una rivista d’arte, disponibile all’interno della fiera insieme a riviste che in gioventù mi hanno sempre appassionato e che tuttora seguo con stima e interesse. A voi, che avete in mano BIANCOSCURO, auguro una buona lettura, molti altri appassionati d’arte come voi in giro per il mondo, la stanno leggendo. Vincenzo Chetta