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Mongolia del Sud: sulle tracce della memoria perduta
Mongolia del Sud: sulle tracce dellamemoria perduta
Le terre di mezzo, i percorsi del mito, il cammino piramidale dell’essere
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[25ª puntata]
Mongolia del Sud © Photo by Adele Arati
Dividere o unire? Anche se non ricordavo chi fos - si, sentivo di essere propensa alla scelta di unire o perlomeno di trovare una via di mezzo tra le parti. Questo meditavo, ogni giorno in più, vivendo da vicino la Mongolia.Le Terre di Mezzo dell’Asia Centrale, nella storia, sono pen - sate come luoghi da temere, vissuti da temibili guerrieri, ma in un’antica realtà non era così, è da sempre è una terra libe ra e predisposta ad un crocevia di etnie . BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.itLa paura si era configurata nel leggendario Gengis Khan che nel 1200 d.C. riuscì a conquistare ed unificare tutto l’Orien - te, sconfiggendo una moltitudine di popoli e arrivando sino all’Oceano Pacifico. Molto prima dei grandi conflitti, questo territorio era una leggendaria patria d’unione tra fratelli (ed una sorella) di sangue, il cuore d’incontro di un’unica grande cultura matriarcale e patriarcale, con un antico sape - re dimenticato. Eravamo alla ricerca di tavolette, trasportate anticamente dall’India, che narravano dell’ancestrale popolo “00”, quell’ancestrale DNA fantasma che pervade un quarto del nostro patrimonio genetico, denominatore di tutti i po poli. Questi, da sempre, hanno in origine una lingua madre Ta_Senzar ed un principale obiettivo di vita, cancellato dal la storia a causa delle sovrapposizioni e della dispersione delle lingue dei popoli . Eve, essendo genetista, sapeva che dal 2009 i dati sul genoma completo e sul DNA antico (la nuova scienza del passato dell’umanità) , hanno fatto vacillare opinioni in campo ar -
BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E l Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.itcheologico, storico, antropologico e linguistico. Lo studio del genoma spiega chi siamo e può trovare la prova del salto di specie tra animali e umani.Era il 12 luglio 2013, erano passati 331 giorni dalla visita nella grotta di Tsagaan Agui, ma ciò che mi risuonava in te sta da quella notte era la voce di Eve che mi sussurrava: “Un giorno ti salverò” . Eravamo rimaste solo io e lei a continuare e esplorazioni al Sud di questa nazione di libero passag gio , ma al nostro piccolo gruppo di ricerca si aggiunsero tre donne: Adele, Arivle e Margot (la Direttrice), che mi dissero che per prolungati studi, saremmo rimaste in Mongolia un altro anno. Ancora nessuna traccia sulla mia identità, se non fosse stato per la borsa consegnatami da Arivle: dalla curio - sità la aprii. Non conteneva molto, solo una collana con 8 strani simboli e con un punto posto dopo i primi tre. La trovai bella, la indossai e nel guardarmi allo specchio, passai una mano alla gola. Nonostante il monile, a sensazione tat tile, mi sembrò mancare ancora qualcosa. Questo territorio a Sud è raggiungibile con i vagoni della Transmongolica
da Mosca a Pechino, poi si dirama tra le capitali Ulan-Ba - tor e cinese. In alternativa si possono usare dei potenti Ger
fuoristrada . Personalmente non sapevo come arrivai al Camp vicino ai monasteri di Ongiin Khiid , era un miste - ro; la cosa certa è che ripresi coscienza all’incirca un anno dopo, quella notte passata alla grotta di Tsagaan. Un altro buio temporale si aggiungeva alla mia storia, come un treno in corsa su rotaie perse nel nulla. In quel momento mi trova vo al punto di sosta per le carovane, che arrivavano o partiva no per attraversare i deserti di Gobi e del Taklamakan, per raggiungere il sud della Mongolia e la Via della Seta . Mi stavo preparando all’incontro con nuove scoperte di viaggio ed entrai in uno dei templi che erano sul mio cammino, mi aveva attirato la vibrazione che proveniva dal suo interno, sembrava di una conchiglia.
La musica, come i nodi spi -
raliformi, è un aspetto simbiotico per questi popoli , che ancor prima di camminare imparano ad andare a cavallo, a cantare le leggende della storia ed a
captare il suono mate -
97 matico dell’acqua .
Mongolia del Sud © Photo by Adele Arati
Yurta lì accanto, e na 98 Una volta uscita dal tempio, vidi una
abitazione tipica dei
turalmente entrai a curiosare. Questa nomadi dell’Asia Centrale è ricoperta di feltro di lana , per resistere alle rigide temperature di notte e quelle altissime di giorno: è come un’energia che, proteggendo, dona la forma. Qui trovai dei reperti archeologici della zona, tra cui delle tavolette di pietra che si narra provengano da
Khara Khoto e Tsagaan Agui, appartenenti all’esteso complesso mona - Questa tipologia di struttura è universale, presente anche in altri luoghi con nomi differenti
stico distrutto durante la rivoluzione del 1921 . . Poi notai all’interno una deco razione a forma di croce come quelle dipinte nell’edificio sacro a fianco, e riscontrai fosse simile o uguale a quelle viste in altre parti del mondo, in particolare simile a dei
pitto - La croce Andina
grammi preistorici dell’Italia e del Perù . chiamata ChaKana, simboleggia i tre livelli di vita ed è l’unione rappresentativa di universi paralleli (questa mi ri conduceva all’ Albero del mondo e della Vit a che collega i tre mondi). La stessa Gher (altro nome con cui chiamano questa
è concepita come un microcosmo di un bi-u -
abitazione) niverso e ben descritta dalle icone presenti . Il suo colore predominante è solitamente l’arancione, come il potente sole delle albe e dei tramonti di questa terra, infatti
l’ingresso è quasi sempre rivolta a Est, come tutti i luoghi rituali della
terra . Potei constatare che anche la stessa abitazione era un reperto sopravvissuto, che si perdeva alle origini della storia BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.itDa Ongi verso Bayanzag, finalmente eravamo a Sud alla volta del deserto del Gobi , e dopo avere rintracciato alcu ne tavolette, andammo in perlustrazione all’interno delle Flaming Cliffs, le formazioni rocciose infuocate . Il sito è ricco di fossili , essendo depositi marini con spessi strati di argilla cementati da calcare bianco. 135 milioni di anni fa, nel Cretacico, qui c’era il mare, ma nel Paleocene le forze tettoniche sotto all’altopiano hanno innalzato le falesie e con l’azione dell’erosione sono usciti allo scoperto i tesori na scosti: rivoli di un fiume e resti di dinosauri . È bene ricor dare che in questi luoghi, tra il 1922 e il 1925, una spedizio ne americana guidata da Andrews Roy Chapman , ha portato
Mongolia del Sud © Photo by Adele Arati
BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.italla luce importanti reperti paleontologici risalenti a milioni di anni fa, tra cui due giganteschi Tarbosauri, parenti co evi dei Tirannosauri Americani . Nel passare del tempo ci inoltrammo nelle coste rocciose di Tsagaan Suvraga, fen - diture che tagliano il terreno da est a ovest e centinaia di millenni di anni fa sommersi da ricche acque fluviali . Poi a 30 km, alle pendici del complesso montuoso, visitammo le pitture e i graffiti rupestri di Khavtsagait , i quali ci narrano del rapporto tra animali giganteschi e strani esseri, e della vita nomade dei popoli che qui hanno vissuto. Scene già viste in antiche raffigurazioni su pietra, di altri luoghi della Terra e senza ancora una datazione certa. Recentemente, nella Re - gione Autonoma della Mongolia ed in Cina settentrionale,
sono state rintracciate tantissime grotte intatte, con af -
freschi recenti e pitture rupestre antichissime , oggi sotto protezione dello Stato.
24c) apPunto: “Trame d’autore, antichi saperi segreti, verità nascoste (a chi non sa come interpretarli) e conservate così, nell’antica roccia. L’aRTé li ha conservati per restituirceli in futuro...”
Ormai era l’11 luglio 2014, era passato un altro anno e riuscivo a tirare nuovi fili. Intanto, con Adele l’artiStà (una delle mie compagne di viaggio), avevamo
un progetto Crea_R_Evoluto artistico: <aaRTI.ram> . Dopo soli tre giorni, il 14 luglio, Adele e Margot tornarono alla sede dell’Istituto a Parma. Arivle come era apparsa era scomparsa, mentre io e Ave partimmo per
l’ul -
tima tappa in Mongolia, al confine con la Cina : passando per il Gobi più meridionale, le Khongoryn Els e verso la leggenda - ria Khara Khoto: dovevamo unire e trovare la via di mezzo, una verità sulle tracce della Memoria Perduta. Adele Arati
Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, le parti culturali sono vere, ma intrecciate dai fili della fantasia Crea_R_ Evolutrice. Testi tratti dal primo romanzo artistico Fanta-ma-Scientifico n°00 by adele arati: “Il suono Matematico dell’Acqua”. [...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO