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Tra Oriente ed Occidente
Cipro e la cultura dei popoli
di Mario GaMbatesa
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Un’immagine dall’allestimento della mostra “Cipro. Crocevia delle civiltà” Ph. Daniele Bottallo - DB Studio per Musei Reali di Torino
Dal 29 giugno scorso si è inaugurata la mostra internazionale intitolata
“Cipro. Crocevia
delle civiltà”, ospitata nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino fino al prossimo 9 gennaio 2022. La mostra è realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte. Curata da Luca Bombardieri, docente dell’Ateneo torinese, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali, l’esposizione è un’occasione unica
per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più mi-
steriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato. La mostra si delinea intorno alla più importante collezione cipriota italiana, quella dei Musei Reali di Torino, ed è arricchita da numerosi e unici prestiti provenienti da illustri istituzioni
straniere, tra cui il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, il Medelhavetmuseet di Stoccolma, il Kunsthistorisches Museum di Vienna ed il Museo di Cipro a Nicosia. L’esposizione è divisa in sette sezioni tematiche, che permettono di inquadrare i materiali nella storia e nel mito legato all’isola. Una delle sezioni è dedicata al ruolo della donna in tutte le sue espressioni (madre, sacerdotessa, dea) con statue, gioielli e dipinti provenienti dalla Galleria Sabauda. Tra i pezzi più significativi, esposti in questa affascinante
mostra a cavallo tra mito e re-
altà, si evidenziano alcuni reperti conservati presso il Museo di Antichità, tra cui una testa di
divinità, in terracotta, risalente
al 625-550 a.C.; un unguentario a forma di dattero, in vetro, della prima età imperiale, contenente probabilmente una sostanza oleosa a base del frutto tropicale; una statua della dea Afrodite seduta
sul trono, arrivata a Torino nel
marzo del 1847, il cui corpo e testa risalgono a età diverse, montate insieme secondo un uso caratteristico del collezionismo antiquario dell’epoca. Arriva invece da Vienna la statua di dea assisa in trono del periodo cipro-arcaico, in prestito dal Kunsthistorisches Museum, mentre del The Metropolitan Museum of Art di
In alto: Askos fittile configurato a forma di anatra, della collezione di Alessandro Palma di Cesnola arrivata al Museo di Antichità con la donazione di Arturo Palma di Cesnola, et. ellenistica (Torino, Musei Reali – Museo di Antichità, inv. 89333)
A destra: Un’immagine dall’allestimento della mostra “Cipro. Crocevia delle civiltà” Ph. Daniele Bottallo - DB Studio per Musei Reali di Torino
GIAN REVERBERI
Grattacielo Gigante
tecnica mista h.440 cm
gian.reverberi@tim.it
New York troviamo una statua voti-
va in abito assiro, in calcare, datata tra 550–525 a.C., per la prima volta
esposta al pubblico. In mostra sono presenti installazioni multimediali interattive ed esperienze multisensoriali che coinvolgono olfatto e udito e ne arricchiscono la visita, che si conclude con
il ritorno a Torino, luogo di partenza
e insieme di arrivo di un viaggio che nella sua parte finale si concentra su quanto scoperto e messo in luce dalle più recenti missioni italiane sull’isola.
Cipro è uno dei luoghi più affascinanti del pianeta, che ha segnato i de-
stini del Mediterraneo, in cui le grandi civiltà portarono cultura e ricchezza, e
tutt’ora continua a marcare la linea
di confine tra Oriente ed Occidente. Una mostra da non perdere che esplora i culti, i simboli e le ritualità tipiche dei popoli e le contaminazioni tra lingue, scritture e potere, che nei secoli si sono generate. s l
In alto: Statua di dea assisa in trono. Da Cipro, prima met. del VI secolo a.C. (Periodo cipro-arcaico); calcare, H 81 cm, L 54 cm, W 43 cm (Wien, Kunsthistorisches Museum – Antikensammlung, I 1548)
Sotto: Un’immagine dall’allestimento della mostra “Cipro. Crocevia delle civiltà” Ph. Daniele Bottallo - DB Studio per Musei Reali di Torino
CIPRO Crocevia delle civiltà
29 giugno 2021 - 9 gennaio 2022 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Musei Reali di Torino - Sale Chiablese, Torino
INFO T. +39 011 19560449
Da martedì a domenica 10.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.museireali.beniculturali.it
Due Collezioni in dialogo
I protagonisti della pittura di Seicento, Settecento e Barocco romano
di rebecca Maniti
Palazzo Baldeschi al Corso a Perugia ospita la mostra “#Incursioni”, occasione perfetta per rendere al pubblico il dialogo tra le opere della Galleria Nazionale dell’Umbria e quelle della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. “Questa mostra, il cui percorso si sviluppa attraverso le incursioni generate dalla presenza delle opere della Galleria Nazionale dell’Umbria negli spazi espositivi della collezione permanente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, vuole collocarsi nel solco delle ricerche avviate e delle precedenti rassegne espositive, focalizzando l’at-
tenzione su alcuni dei fenomeni artistici che hanno contraddi-
stinto il territorio. Come installazioni contemporanee, le opere che si inseriscono nel tessuto connettivo delle sale fungeranno da innesti per il fiorire di associazioni, confronti e dialoghi. Per questo motivo, coerentemente con le scelte museografiche che ordinano la collezione permanente della Fondazione, si è scelto
di non seguire una linea stretta-
mente cronologica, ma di discu-
Pietro Montanini, detto Pietruccio Perugino (Perugia, 1626-1689) Paesaggio con alberi e figure 1658-1689, olio su tela, 55,8x96,7 cm. Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, acquisto 2004
tere delle opere e degli artisti secondo la loro collocazione all’interno del percorso espositivo”,racconta la curatrice della mostra, Carla Scagliosi, conservatrice delle raccolte moderne e contemporanee del museo perugino. Le scelte espositive sottolineano i rapporti fra le opere e gli artisti presenti nelle due collezioni e la
varietà dei generi pittorici. Marco Pierini, Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, commenta questo riuscito progetto artistico culturale: “La sfida di riuscire a produrre un’ammirazione inedita intorno a qualcosa che si credeva già noto è proprio ciò che ci ha stimolati a progettare le incursioni d’arte (documentate anche nel catalogo) che quindi non sono solo il mero titolo di una mostra, ma rappresentano proprio la sua filosofia, il suo stesso concept, per usare un termine alla moda.” - e prosegue parlando della collaborazione fra le due Istituzioni - “La mutualità tra Galleria Nazionale dell’Umbria e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia nella costruzione di progetti comuni ha radici antiche e profonde, ma questa “ospitalità” delle nostre opere ragionata ad hoc stringe una relazione inedita anche e più specificatamente con il museo e centro espositivo di Palazzo Baldeschi al Corso che, sono certo, potrà produrre anche
altri frutti in un futuro neppure
troppo lontano.” In mostra si ha l’opportunità di ammirare le opere di Giacinto Boccanera dedicate a episodi dell’Antico Testamento, i bellissi-
In alto: Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598-Roma, 1680) Ritratto di gentiluomo (Johann Paul Schor?) 1655-1660 circa, olio su tela, 54,5x45 cm. Comune di Perugia, Collezione Martinelli inv. 252, in deposito presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia
A sinistra: Giovanni Baglione (Roma, 1569-1643) San Martino dona il mantello al povero 1632-1639, olio su tela, 289x208 cm. Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, acquisto 1999
mi paesaggi di Pietro Montanini, i dipinti di Giovanni Baglione e Valentin de Boulogne, i lavori del perugino Giovanni Antonio Scaramuccia e Gian Domenico Cerrini di cui è esposta la “Sacra Famiglia con i santi Giovannino e Anna”. La grande stagione del Barocco romano è rappresentata da Mola, Bernini, Schor, Velázquez e Pietro da Cortona, il “Bacco fanciullo” attribuito a Elisabetta Sirani e Luigi Scaramuccia. Conclude il percorso una selezione di disegni che offre un’ulteriore e diversificata visione sugli artisti protagonisti o sui temi individuati nelle #INCURSIONI. Cristina Colaiacovo, Presidente della Fondazione Cassa di Rispar-
Mattia Preti, detto il Cavalier Calabrese Studio per san Giovanni evangelista 1650-1651, matita rossa, tocchi di biacca su carta grigia, 58x45 cm. Comune di Perugia,Collezione Martinelli inv.134,in deposito presso la Galleria Nazionale dell’Umbria,Perugia
mio di Perugia, afferma: “Ai dialoghi ed ai confronti che questa mostra ha già generato in fase progettuale si aggiungeranno quelli che essa certamente stimolerà tra i visitatori. Il
tema in sé presenta d’altronde
un’indubbia suggestione. Suggerisce l’idea di una visita o viaggio, appunto di un’incursione, in
luoghi non adeguatamente co-
nosciuti alla scoperta di opere che a loro volta, in alcuni casi, non si sono mai viste o non sono state fruite come invece meriterebbero. Muoversi fuori dagli spazi consueti e definiti implica sempre un margine di rischio e incertezza, ma ci offre la
possibilità di scoprire cose nuove
e dunque di arricchirci sul piano della conoscenza e delle relazioni.” Accompagna la mostra uno speciale catalogo “Happy touch” di Fabrizio Fabbri Editore con un innovativo sistema di stampa certificato capace di abbattere la carica batterica: un’evoluzione tecnologica nel bookshop, figlia dell’attuale situazione epidemiologica,
sperando di non vedere più la
chiusura dei siti culturali. s l
#INCURSIONI
Un dialogo fra le opere della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
07 luglio – 14 novembre 2021 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Baldeschi al Corso, Perugia
INFO T. +39 075 5734760
Da martedì a venerdì 15.30 - 19.30 Sabato e domenica 10.30 - 13.30 /15.30 - 19.30
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.fondazionecariperugiaarte.it
STEFANIA SIMANSCHI
“Tremate, tremate, le locuste sono tornate, e il volo libero delle cavallette si manifesta ovunque”
Antonella Pecoraro
NINNI
“Le opere di Ninni non sono del tutto astratte o informali: nascono da abbinamenti cromatici apparentemente privi di forma, e tali potrebbero essere se la pittrice non abbinasse loro un titolo che suggerisce allo spettatore ciò che dovrebbe vedere (o meglio: sentire) nella tela” Domenico Iacaruso
Ninni - “Abisso blu” - 2021 - acrilico su tela - 140x100 cm.