3 minute read

Tina Modotti

Libera e anticonformista

di rebecca Maniti

Advertisement

Pochi giorni ancora per poter visitare una grande mostra al Mudec di Milano, quella dedicata ad una delle più grandi interpreti femminili dell’avanguardia artistica del secolo scorso: Tina Modotti. Nata ad Udine nel 1896, fotografa, ma anche attivista e attrice, è considerata una delle più gran-

di fotografe dell’inizio del XX

secolo. Le fotografie da lei scattate in Messico, dove si trasferì, illustrano la sua militanza politica, umana e politico-sociale. Proprio a causa del suo impegno nell’attivismo politico, venne ingiustamente accusata di complicità nell’assassinio del suo compagno, il giornalista cubano Mella, e poi di aver preso parte all’attentato al presidente messicano. Cac-

ciata dal Messico, gli Stati Uniti l’avrebbero accolta solo se avesse rinunciato alle sue convinzio-

ni politiche, offerta che naturalmente declinò, vivendo in seguito da rifugiata politica in Germania e in Russia, per poi impegnarsi nella guerra di Spagna in soccorso delle vittime del conflitto. Verrà accolta nuovamente in Messico, dove visse nell’ombra i suoi ultimi anni accanto a Vittorio Vidali. La sua riscoperta iniziò negli anni Settanta proprio grazie a lui che,

In alto: Tina Modotti Prospettiva con fili elettrici 1925, Messico © Tina Modotti

A sinistra: Tina Modotti Concha Michel suona la chitarra 1928, Messico © Tina Modotti

rientrato in Italia e divenuto senatore, iniziò a scrivere di Tina e a rendere pubblico il suo lascito artistico. Con la nascita del Comitato Tina Modotti nel 1973 e con l’apporto determinante di Vidali, si avviò la ricostruzione della collezione al tempo più esaustiva delle sue opere e dei documenti che riguardano la sua vita. La mostra “Tina Modotti. Donne, Messico e libertà”, aperta al pubblico fino al 7 novembre 2021, fa parte del palinsesto del Comune di Milano “I talenti delle donne”, è promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, e in collaborazione con SUDEST57, il Comitato Tina Modotti di Udine. La cura è affidata a Biba Giacchetti, l’esposizione comprende un centinaio di fotografie, stam-

pe originali ai sali d’argento

degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina (negativi che Vittorio Vidali consegnò al fotografo Riccardo Toffoletti) e video che raccontano la sua vita, fatta di miseria e di fama, di arte e di impegno politico. Attraverso questa mostra possiamo scopri-

re quanto la Modotti sia sempre rimasta fedele a se stessa in

tutte le fasi della sua esistenza. Che si trovasse in agio o in grande difficoltà, i suoi pensieri e le sue azioni non cambiarono mai. La

coerenza fece di Tina un simbolo, ancora attuale, della donna emancipata e moderna.

In una società come quella odierna, in cui non solo le donne, ma

anche gli uomini vengono ostacolati e perseguiti per le proprie

idee di libertà su ogni fronte politico, sociale e umano, l’esempio di questa artista dovrebbe essere ricordato e tramandato, non solo

nelle collezioni dei più impor-

tanti musei del mondo, per far crescere (e diventare) individui migliori. s l

Alcune viste del percorso espositivo della mostra “Tina Modotti. Donne, Messico e libertà”

A destra: Tina Modotti Eleganza e povertà fotomontaggio, 1928, Messico © Tina Modotti

TINA MODOTTI Donne, Messico e libertà

01 maggio - 07 novembre 2021 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) MUDEC – Museo delle Culture, Milano

INFO T. +39 02 54917

Lunedì 14.30 - 19.30 Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00 - 19.30

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.mudec.it

ANTONIO MANCINI

Pittore di Pensiero Mostra Antologica oltre cinquant’anni di ricerca

Presentazione di Fabrizio Rovesti

This article is from: