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Kakemono

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Donatello

Donatello

L’arte antica del Giappone

di Mario GaMbatesa

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Torino ha inaugurato, dallo scorso 12 novembre, la mostra “Kakemono.

Cinque secoli di

pittura giapponese”, al MAO (Museo di Arte Orientale). Questa esposizione, la prima in Italia focalizzata su questa particolare forma d’arte, presenta 125 kakemono oltre a ventagli dipinti e lacche decorate appartenenti alla Collezione Claudio Perino. Il Kakemono è un rotolo di tes-

suto prezioso o carta, dipinto o calligrafato, pensato per essere appeso durante le occasioni

speciali o utilizzato come decorazione in accordo alle stagioni dell’anno, si tratta di un genere di opera dipinta estremamente

diffusa in Giappone e in tutta l’Asia orientale, dove assume

nomi differenti. I soggetti maggiormente utilizzati erano animali feroci come draghi e tigri oppure carichi di significati simbolici, contri-

buendo in questo modo a stabi-

lire e a consolidare lo status so-

ciale dei possessori delle opere. I “rotoli appesi” sono distintivi della produzione pittorica di Cina, Corea e Vietnam, oltre che del Giappone stesso, e rappresentano il corrispettivo del “quadro” occidentale. A differenza delle nostre tele o tavole però, caratterizzate da una struttura rigida, i rotoli dipinti presentano una struttura relativamente morbida e sono pensati per una fruizione limitata nel tempo. Esposti nel

tokonoma delle case giapponesi o lasciati per qualche ora soltanto ad oscillare nella brez-

za di un giardino, queste opere d’arte partecipano attivamente al tempo ed al movimento, mentre i dipinti su tela o tavola tipici della tradizione occidentale sembrano invece impregnati di fermezza e di continuità. In questa mostra, i Kakemono >>>

A sinistra in alto: Tomioka Tessai (Kyoto, in tutto il Giappone 1837-1924) Boschetto di bambù dipinto a inchiostro su carta 131,5x49,7 cm.

A sinistra: Tani Bunchō (Edo, 1763-1841) Autoritratto dell’artista 1832 dipinto a inchiostro su carta 27x49,2 cm.

A destra, in alto: Hirai Baisen (1889-1969) Uomo su una zattera 1950-59 dipinto a inchiostro e colori su carta 35,3x41,3 cm.

A destra: Kaburagi Kiyokata (1878-1972) Una geisha con parasole 1920-39 dipinto a inchiostro e colori su seta 45,7x50,9 cm.

sono allestiti in cinque sezioni tematiche: fiori e uccelli, ani-

mali, figure, paesaggi, pian-

te e fiori. Queste conducono il visitatore attraverso un mondo ricchissimo, in cui rappresentazioni minuziose e naturalistiche, punteggiate di dettagli sottili, si

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KAKEMONO. Five centuries of Japanese painting. The Perino Collection MAO Museo d’Arte Orientale, Torino November 12, 2021 – April 25, 2022

Ascroll of precious fabric - or paper - painted or calligraphed, designed to be hung on special occasions or used as decoration according to the seasons of the year: the kakemono or kakejiku is a painted work extremely common in Japan and East Asia in general, where it takes on different names. The “hanging scrolls” characterise the pictorial production of China, Korea and Vietnam, as well as Japan itself, and with some variations in the support, are the equivalent of framed Western paintings. Unlike our canvases or panels, rigid structures built to be hung on a wall for an extended period, the painted scrolls are designed for use over limited time and have a relatively soft structure. Hung in the tokonoma (alcove) of the Japanese home, or mounted for just a few hours in a garden, fluttering in the breeze, these works of art participate in time and movement, whereas Western paintings seem imbued with fixity and continuity. Differences are not purely formal, as they reflect a different aesthetic and philosophical conception: kakemono are an allusion to impermanence and change as inescapable (and positive) aspects of existence. The exhibition “Kakemono. Five centuries of Japanese painting”, the first in Italy focusing on this form of art, presents 125 kakemono as well as painted fans and decorated lacquers belonging to the Claudio Perino Collection; an important corpus of works acquired by the Piedmontese collector, who is among the main lenders and patrons of MAO. The kakemono, set up in five thematic secti ons (flowers and birds, animals, figures, landscapes, plants and flowers) lead the visitor through a very rich world, in which meticulous and naturalistic representations, enriched by subtle details, are flanked by extremely essential and rarefied images, where the shape loses its contours and gradually disintegrates to become a charming and evocative sign, in an extreme exercise of synthesis and refinement, almost an ante litteram abstractionism. Oriental painters were already working in an ‘impressionistic,’ ‘expressionistic,’ ‘abstract’ way centuries before similar modes of expression began to appear in the West. In Asia the different modes coexisted and were not mutually exclusive means of defining artistic movements, as they were in our own modern art. Among the kakemono exhibited at MAO, some works by major Japanese artists are included: Yamamoto Baiitsu, Tani Bunchō, Kishi Ganku and Ogata Kōrin. The exhibition and the catalogue, published by Skira and available in two languages (Italian and English), are curated by the Dutch scholar Matthi Forrer, an oriental art historian and expert in Japanese painting. They are the result of a collaboration between MAO and MUSEC-Museo delle Culture di Lugano, and at a higher level between Fondazione Torino Musei and Fondazione culture e musei of Lugano, where the exhibition took place from July 2020 to February 2021. s l

affiancano ad immagini estremamente essenziali e rarefatte, dove la forma perde i suoi contorni, si disgrega progressivamente per diventare segno evocatore

di potenti suggestioni, in un estremo esercizio di sintesi e

raffinatezza. Le differenze non sono solo puramente formali, ma riflettono anche una diversa concezione estetica e filosofica: alla base delle opere su rotolo si trova infatti un’allusione all’impermanenza e alla mutazione quali elementi KAKEMONO Cinque secoli di pittura giapponese. La Collezione Perino ineludibili dell’esistenza. 12 novembre 2021 – 25 aprile 2022 Fra i Kakemono esposti al MAO (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) figurano alcune opere dei mag- MAO Museo d’Arte Orientale, Torino giori artisti giapponesi, tra cui Yamamoto Baiitsu, Tani Bun- T. INFO +39 011 5211788 cho, Kishi Ganku e Ogata ftm@arteintorino.com Korin. In Oriente i pittori di pingevano in maniera “impres Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 sionistica”, “espressionistica”, “astratta” secoli prima che analo ghe forme espressive comincias Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.maotorino.it sero ad apparire in Occidente. In Asia però le differenti modalità pittoriche hanno convissuto, senza escludersi a vicenda nel tentativo di definire veri e propri movimenti artistici, come accaQUESTA è LA VERSIONE FREE di duto invece nell’arte moderna BIANCOSCURO Rivista d’Arte occidentale. Trovi la versione completa,La mostra, aperta al pubblico CARTACEA o DIGITALE fino al 25 aprile prossimo, ci porin abbonamento e ta a conoscere dettagli e usanze nelle migliori fiere d’Arte. artistiche di una cultura mille-

naria che da sempre affascina il

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A sinistra, in alto: Kanō Tsunenobu (Edo, 1636-1713) Un martin pescatore fine del XVII secolo dipinto a inchiostro su carta 27,8x46,1 cm.

A sinistra: alcune immagini della mostra “Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La Collezione Perino” MAO, Torino. Ph. Perottino Peirone

In alto: Mori Sosen (Osaka, 1747-1821) Famiglia di scimmie fine del XVIII secolo dipinto a inchiostro e colori su seta 108x37,9 cm.

A destra: Mori Kansai (1814-1894) Iris oscillano al vento dipinto a inchiostro e colori su carta 29,5x39,9 cm.

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