2 minute read

La Collezione del MAST

200 anni di lavoro e fotografia

di daniela Malabaila

Advertisement

Un progetto espositivo molto importante è visitabile, fino al 28 agosto, al MAST di Bologna: “The MAST Collection.

A Visual Alphabet of Industry,

Work and Technology”. Si tratta della prima mostra di

opere scelte dalla Collezione

della Fondazione MAST, curata da Urs Stahel, conta più di 500 immagini tra fotografie, album, video di 200 grandi fotografi italiani e internazionali e artisti anonimi. Una selezione importante, fatta tra più di seimila opere che compongono al momento la Collezione, che si divide in 53 sezioni: dalla A di Abandoned e Architecture fino alla W di Waste, Water, Wealth. Non un percorso cronologico o d’autore dunque, ma concettuale, che si rifà all’alfabeto per ordinare idealmente le così differenti opere esposte, come spiega il curatore: “Questi 53 capitoli rappresentano altrettante isole

tematiche nelle quali convivono

vecchi e giovani, ricchi e poveri, sani e malati, aree industriali o villaggi operai. Costituiscono il punto di incontro delle percezioni, degli atteggiamenti e dei progetti più disparati”. Tra gli artisti in mostra: Paola

Agosti, Avedon, Gabriele Basilico, Berengo Gardin, Margaret Bourke-White, Cartier-Bresson, Demand, Robert Doisneau, Evans, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, Herbert List, David Lynch, Tina Modotti, Mulas, Walter Niedermayr, Helga Paris, Thomas Ruff, Salgado, August Sanders, Edward Steichen, Carlo Valsecchi, Edward Weston. Oltre all’ordine alfabetico, possiamo trovare una sezione cronologica che riguarda però il solo XIX secolo, affrontato separatamente per mostrare le fasi iniziali

dell’industrializzazione e della

storia della fotografia. Gli spazi della Fondazione MAST mostrano così gli ultimi duecento anni di storia, della nostra storia, della nostra quotidianità e di come essa si è formata grazie alle diverse attività lavorative. Isabella Seràgnoli, Presidente della Fondazione MAST, e Urs Stahel

A sinistra: Paolo Woods, Gabriele Galimberti The Heavens. Annual Report, 2013 © Paolo Woods, Gabriele Galimberti Courtesy of the artists

A destra: Brian Griffin Addetta al magazzino (con olio che le cola dalle mani), 2013 © Brian Griffin, courtesy of the artist Peter Fraser Robotic Arm with seven degrees of movement dalla serie “Deep Blue” © Peter Fraser

THE MAST COLLECTION A Visual Alphabet on Industry, Work and Technology

10 febbraio - 28 agosto 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Fondazione MAST, Bologna

INFO T. +39 051 6474406

Da martedì a domenica 10.00 - 19.00

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.mast.org

affermano: “La fotografia è figlia dell’industrializzazione e al tempo stesso ne rappresenta il documento visivo più incisivo, fondendo in sé memoria e commento. Entrambi si pongono al servizio della modernità e si collocano in un orizzonte

illuministico in cui tutto è fat-

tibile e non sono posti limiti alla capacità dell’uomo di esercitare un controllo a livello globale.” Una risorsa da cui tutti dovremmo attingere per imparare a creare un futuro migliore. s l

This article is from: