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L’Editoriale

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Bryan Adams

Bryan Adams

di Vincenzo Chetta

May you live in interesting times è il titolo che diede Ralph Rugoff per la 58. Esposizione

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Internazionale d’Arte della

Biennale 2019: “Una sorta di maledizione” - disse l’allora Presidente Paolo Baratta, nella quale l’espressione “interesting times” evoca l’idea di tempi minacciosi… Al tempo

stesso, è un invito a considerare gli eventi nella

loro complessità, e gli anni successivi sono stati effettivamente molto intensi, anche per il mondo dell’arte. Passando per le varie migrazioni fieristiche verso le piattaforme digital e le esposizioni artistiche in virtual gallery (ancora molto forti), le rivoluzioni della Crypto Art e le discussioni fra tradizionalisti e innovatori che si sprecano ormai (sia fra artisti che fra collezionisti e galleristi): eppure il Metaverso è una realtà! Le fiere posticipate hanno cercato di reggere il “fuori data” come Arte Fiera (tornata dopo 28 mesi di assenza forzata), passata da gennaio a maggio, sempre con tanta qualità di opere ed allestimenti, ma con visitatori dimezzati; vedremo ora come andrà l’edizione posticipata di Art Basel ad Hong Kong. Mentre scrivo l’editoriale la fiera sta per aprire i battenti e BIANCOSCURO sta per arrivare, come di consueto, nel Magazine sector della fiera asiatica nuovamente in presenza. Tornando nel Belpaese, possiamo visitare la Biennale (anche lei vittima di rimandi e rinvii) che ha ripreso alla grande con la 59. Esposizione Internazionale d’Arte intitolata “Il latte dei sogni”, a cura di Cecilia Alemani (ed un meraviglioso Padiglione Italia a cura di Eugenio Viola con le installazioni di

Gian Maria To-

satti, che ha rapito l’attenzione di tutti i visitatori, e da solo merita la visita); i tanti eventi collaterali e le mostre che gravitano intorno alle grandi rassegne e le art&design week: tutto questo solo in Italia. Chiuderà il semestre la più grande di tutte, la regina indiscussa di tutte le fiere d’arte nel mondo: Art Basel. La scorsa edizione si è chiusa con record di vendite e di visitatori, nonostante le restrizioni covid, i tamponi ed i green pass (allora, una delle poche fiere ad aver gestito in maniera impeccabile i protocolli sanitari), quest’anno ci aspettiamo uno show ancora più imponente per genialità, creatività e qualità, su tutti i fronti ed in tutte le sezioni, anche quelle che di solito meno si prestano alle novità. Lo ammetto, siamo trepidanti come la prima volta che abbiamo varcato quella soglia non più come semplici visitatori: BIANCOSCURO Art Magazine partecipa ad Art Basel, Art Basel Hong Kong e Art Basel Miami da diversi anni, eppure, l’emozione è sempre quella della prima volta. Buona lettura, e che “Il latte dei sogni” possa essere di buon auspicio per i tempi a venire!

Vincenzo Chetta

Biennale Arte 2022 “Il latte dei sogni” L’ingresso all’Arsenale

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