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Massimo Vitali

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Luigi Ghirri

Luigi Ghirri

Un fermo immagine della società contemporanea

di Mario GaMbatesa

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La galleria Mazzoleni a Torino ospita, dal 12 aprile scorso al 30 giugno prossimo, la mostra fotografica di Massimo Vitali dal titolo “Ti ho visto”. Vitali nasce a Como nel 1944, terminate le scuole superiori si trasferisce a Londra dove studia fotografia al London College of Printing. Nei primi anni Sessanta intraprende la sua carriera come fotogiornalista, collaborando con molti giornali e agenzie italiane ed europee. All’inizio degli anni Ottanta, inizia a lavorare come

Direttore della fotografia per

cinema e televisione. Nel 1995 dà inizio alla sua famosa serie dei panorami delle spiagge italiane. Attualmente vive e lavora a Lucca. L’artista individua la spiaggia come luogo privilegiato per compilare un manuale socio-antropologico dell’identità italiana. La visione frontale e la posizione sopraelevata, il cosiddetto “punto di vista del principe”, gli consentono di cogliere ampi scorci paesaggistici e allo stesso tempo

di addentrarsi nell’intimità delle interazioni umane. Dopo ore di paziente osservazione, Vitali

sceglie il momento in cui apparentemente non succede nulla

di decisivo, ma nel quale molte microstorie convergono. La luce fredda e biancastra ferma nel tempo e nello spazio, persone, cose e luoghi. Ne risulta un

ritratto impietoso della quoti-

dianità in cui elemento naturale, sfera pubblica e dimensione privata si intrecciano in una sorta di cristallizzata sospensione temporale. Le immagini di Vitali si riempiono di un minuzioso realismo descritto fortemente nell’arte fiamminga, immettendo al suo interno l’idea di una prospettiva rinascimentale, o addirittura le scene panoramiche dei vedutisti >>>

MASSIMO VITALI. Ti ho visto

Mazzoleni, Torino April 12 - June 30, 2022QUESTA è LA VERSIONE FREE di Flemish “ars nova”; the Renaissance perspective; the panoramic scenes of the eighteenth-century landscape painters; as well as some classic iconographies of ItaMazzoleni is pleased to present Ti ho visto (I Saw You), Massimo Vitali’s second solo exhibition at the gallery. Born in 1944, VitaBIANCOSCURO Rivista d’Arte Trovi la versione completa, li receives his first camera as a gift at the CARTACEA o DIGITALE lian and European painting, such as the age of 12. He starts his career as a photo reporter and continues as a Director of Photography in the film industry. In the in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte. image of the “bather” and the “diver.” The photographer-director’s attentive eye identifies in the crowd the modern early 1990s, he focuses on large forma- version of these recognisable figures. Men and women of our time – pale, ts and “staged” images that do not seek Puoi abbonarti o richiedere una copia online: the “decisive moment” but take shape tanned, tattooed, isolated, or gathered from prolonged waiting periods and an analytical, rational look. The artist artshop.biancoscuro.it in small groups – are captured with their ordinary bodies whilst unwittingly is moved by a sociological intent and enjoying their free time in awkward poa voyeuristic spirit. He identifies the sitions, stripping themselves of the daily beach as the privileged place to draft a working life and laying bare. Behind the socio-anthropological manual of Italian apparent banality of these scenes lies identity. The frontal view and the ele- contemporary society’s behavioural phevated position – the so-called “prince’s nomenology along with its evolution point of view” – allow him to capture over time. The exhibition opens with wide landscape views as well as to delve the first photograph of 1994, which is into the intimacy of human interactions. directly related to the most recent shots. After hours of patient observation, Vita- Covering three decades of activity, the li chooses the moment in which nothing works on display range from historical decisive happens, but multiple mi- (Viareggio Red Fins, 1995) and iconic cro-stories converge. The cold, whitish photographs (Carcavelos Pier Paddle, light freezes people, things, and places 2016) to urban landscapes (Friche de la in an immovable space and time. The Belle de Mai on Air, 2017) and natural, result is a merciless portrait of everyday untouched sceneries (Ponta dos Mosteilife in which the natural element, the ros Dark, 2018). In Vitali’s work, gathepublic sphere, and the private dimen- rings and crowds alternate with empty sion are intertwined in a crystallized spaces, solitudes follow multitudes, betemporal suspension. Although Vitali’s coming the raw material to be shaped coasts are noisy and colourful puzzles of by the artist. His gaze creates stories, bathers, swimsuits, deckchairs, and sun elaborates them, observes them, records loungers, the resulting image reveals his them, eventually sharing his voyeuristic active awareness of art history: the de- gaze with the viewer: the privilege of sescriptive and meticulous realism of the eing without being seen. s l

Sopra: Massimo Vitali (b. 1944) Livorno Le Vaschette facing north 2020, inkjet print in diasec mount with wooden frame circa 150x190 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino

A sinistra: Massimo Vitali (b. 1944) Zlatni Rat Canoe 2009, lightjet print on photographic paper from drum scan of original negative diasec mount with wooden frame 180x228 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino

A destra: Massimo Vitali (b. 1944) Ponta dos Mosteiros Dark 2018, lightjet print from original digital file on photographic paper diasec with wooden frame 187x247 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino

QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte. Puoi abbonarti o richiedere una copia online: artshop.biancoscuro.it

Massimo Vitali (b. 1944) Desiata Shoe 2017, lightjet print from original digital file on photographic paper diasec with wooden frame, 181.5x242 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino

<<< settecenteschi. L’occhio attento del fotografo-regista individua nella folla la versione moderna di queste figure iconiche. Uomini e

donne del nostro tempo, corpi

comuni, pallidi, abbronzati, tatuati, isolati o riuniti in piccoli gruppi, intenti a godere del proprio tempo libero con le loro

posizioni sgraziate, non consci

di essere ripresi, che si spogliano della quotidianità lavorativa e si mettono a nudo. Dietro l’apparente banalità di queste scene si nasconde la fenomenologia

comportamentale della società contemporanea ed i suoi cam-

biamenti nel tempo. Nei primi anni Duemila, Vitali ritorna su quelle spiagge per registrare abitudini e cambiamenti dell’umanità che ritrae, e poi ancora nell’estate 2020, quando l’artista intraprende un tour tutto italiano per osservare cosa è mutato nello stile di vita degli italiani in un’estate atipica che seguiva tre mesi di lockdown. A Rosignano, il tema dell’inquinamento ambientale lascia il posto ad un’indagine dai risvolti più sociologici, che mostra bambini e adulti di diverse, etnie e religioni e racconta la

spiaggia come un luogo libero in cui l’inclusione sociale è pie-

namente raggiunta. Tra le altre fotografie scattate in quei mesi del 2020, ci si rende conto che la

smania di libertà si mescola allo

spettro di una nuova chiusura. Lungo la battigia, poche persone si muovono timidamente o prendono il sole in gruppi piccoli e ben distanziati. Il paesaggio na-

MASSIMO VITALI

Ti ho visto

12 aprile – 30 giugno 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Mazzoleni, Torino

INFO T. +39 011 534473

Da martedì a sabato 10.00/13.00 - 15.30 - 19.00

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.mazzoleniart.com

turale acquista ariosità a dispetto delle minute geometrie dei corpi, una sapiente misura regola la composizione, ritrovandosi in

un equilibrio perfetto tra cielo,

mare, terra e persone. s l

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