www.bloglobal.net
BloGlobal Research Paper Osservatorio di Politica Internazionale (OPI) © BloGlobal – Lo sguardo sul mondo Milano, aprile 2015 ISSN: 2284-0362 Comitato Scientifico Federiga Bindi, Ennio Di Nolfo, Germano Dottori, Beatrice Nicolini, Gianluca Pastori Coordinatrice editoriale OPI Maria Serra Autore Francesco Trupia Laureato in Politica e Relazioni Internazionali presso l’Universita degli Studi di Catania con una tesi in Diritto Comparato dal titolo “I diritti indigeni nel costituzionalismo latinoamericano “, studia attualmente Philosophy on Global Affairs presso la Sofia University – St. Kliment Ohridski. Ha svolto attivita di ricerca con il CoSMICA su “La Libia di Gheddafi tra mito e contraddizioni” ed in Politica Comparata su “Lo sviluppo socio-economico come fattore facilitante per la democratizzazione in America Latina”. Nel 2014 diventa Intern presso la Ong Focus-ECFD lavorando nel settore dei diritti umani e della promozione della cittadina europea tra Bulgaria, Serbia, Romania e Turchia. Ha partecipato alla simulazione del BIMUN 2015 di Belgrado come delegato per lo Human Rights Council esaminando la nuova categoria dei rifugiati climatici.
Questa pubblicazione può essere scaricata da: www.bloglobal.net Parti di questa pubblicazione possono essere riprodotte, a patto di fornire la fonte nella seguente forma: Francesco Trupia, Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro, Osservatorio di Politica Internazionale (BloGlobal – Lo sguardo sul mondo), Milano 2015, www.bloglobal.net
Pubblicato nell’aprile 2015
INDICE INTRODUZIONE _______________________________________________________ 1 PARTE I
Il nuovo Brasile di Dilma Rousseff ____________ 3
PARTE II
PT-Petrobras: verso la fine di un modello di crescita __________________________________________ 6
PARTE III
Un Paese assistenzialista? _____________________ 8
PARTE IV
La trappola del nuovo ceto medio: quando la
PARTE V
Crescere nonostante tutto ___________________ 13
PARTE VI
Brasilia e Washington: il paradigma della porta semi-aperta ___________________________________ 18
PARTE VII
Dall’Atlantico al Pacifico: le nuove opportunita di crescita _____________________________________ 21
PARTE VIII
Tra MERCOSUR e AP. Quale spazio per la leadership brasiliana? ___________________________ 26
CONCLUSIONI _______________________________________________________ 29
Note _____________________________________________________________________ 30
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
ricchezza diventa un rischio _________________ 11
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
ANFAVEA AP BNDES DNIT FCA FUP IBGE IFC ILO IPEA MSCI Index NSA OTCA PAC PMDB PPA PSDB
Associaçao Nacional dos Fabricantes de Veículos Automotores Alleanza del Pacifico Banco Nacional de Desenvolvimento Economico e Social Departamento Nacional de Infraestrutura de Transportes Fiat Chrysler Automobiles Federaçao Unica deos Peitroleros Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística International Finance Corporation Organizzazione Internazionale del Lavoro Instituto de Pesquisa Economica Aplicada Morgan Stanley Capital International National Security Agency Organizaçao fare Tratado de Cooperaçao Amazonica Programa de Aceleraçao do Crescimento Partido del Movimiento Democratico Brasileno Power Purchase Agreement Partido da Social Democracia Brasileira
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
LISTA DELLE ABBREVIAZIONI
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
INTRODUZIONE Immaginare il Brasile, la realtà geograficamente dominante dell’America Latina, come un Paese qualsiasi è un errore che molto spesso viene commesso da molti commentatori politici. Appare impossibile analizzare o cercare di decifrare gli avvenimenti brasiliani slegandoli da quei contesti politici, economici, sociali o finanziari, che rendono il gigante latinoamericano uno dei simboli più importanti per biodiversità e tradizione indigena dell’intero continente. Lo sviluppo ha fatto parte di un collegamento endogeno riflesso sia nel commercio internazionale sia nella crescita regionale e nei programmi sociali di lotta alla povertà. Questo si è notato nell’export della soia, uno dei mercati più redditizi e spesso fattore di identificazione nazionale, così come nella descrizione finanziaria dell’inflaflução, termine coniato dal banchiere Edmar Bacha in riferimento all’altalenante derby calcistico tra Flamengo e Fluminense. Pochi Paesi al mondo hanno attualmente una capacità vocativa come quella del Brasile, nonostante l’idea dominante nell’immaginario collettivo è spesso stretta tra vecchi stereotipi (calcio, samba, carnevale) e retaggi del passato recente (dittatura militare, ipeuna realtà che più di altre nel Continente e nel mondo ha saputo creare un proprio modello di sviluppo puntando ad affermarsi come un attore influente nello scacchiere internazionale. Lo slogan sul vessillo brasiliano Ordem e Progresso, scelto dai fondatori della patria nel 1989 perché motto di una delle più fortunate religioni dell’umanità, ossia il positivismo, sembra descrivere bene quella che oggi è nota come “l’industria dello sviluppo” dell’America Latina. Proprio la teologia filosofica del positivismo, volta all’apertura verso l’intervento nei Paesi meno sviluppati, sembra aver caratterizzato il pensiero politico brasiliano con la strategia di «industrializzazione in sostituzione delle importazioni» [1], che ha spinto il Paese ad essere sempre più presente in Africa o negli hot–spot del Terzo Mondo. La lunga corsa sviluppista del Brasile che, iniziata tra il 1956–1961, con le politiche dell’allora Presidente Juscelino Kubitschek de Olivera, che inaugurando uno dei primi programmi di sviluppo nazionale puntava a creare cinquant’anni di sviluppo in cinque, sottraeva il Paese all’economia delle piantagioni in cui era stato ridotto dal colonialismo e dallo stesso sottosviluppo causato anche dall’incapacità della propria classe politica di promuovere un modello alternativo a quello praticamente unico basato sul latifondo. Non deve quindi sorprendere che, con il raggiungimento di una ragionevole stabilità economica e politica, non esente da problematiche interne e periodi di recessione, il Brasile abbia iniziato una marcia che lo ha portato a bruciare le tappe dello sviluppo.
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
rinflazione, disuguaglianze sociali, violenza urbana), che non hanno reso giustizia ad
1
Se i Campionati del mondo di calcio FIFA 2014, organizzati in Brasile, dovevano rappresentare la consacrazione internazionale di un gigante in crescita, l’inflazione al 6% e le proteste popolari, hanno rallentato quel processo di leadership globale che dovrebbe culminare nel 2016 con l’organizzazione dei Giochi Olimpici estivi. Proprio quest’ultimi, che si terranno a Rio de Janeiro dal 5 agosto al 21 agosto 2016, dovrebbero sancire nell’immaginario dei policy maker brasiliani non solo la consacrazione internazionale del Paese, ma anche una ripresa dell’economia nazionale, dopo alcuni di bassa crescita. Nonostante tali aspirazioni l’attuale scenario politico, economico e sociale non sembra offrire segnali positivi in questa direzione. Al di là delle recenti difficoltà dell’esecutivo, il principale quesito da porsi è se la politica di crescita varata dal sindacalista Lula potrà sopravvivere anche durante il secondo mandato di presidenza Rousseff o, altrimenti, se la leader petista dovrà abbandonare le idee fin qui perseguite dal suo governo cercando una ridefinizione della propria strategia
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
politica capace di realizzare un nuovo compromesso tra ordem e progresso.
2
PARTE I
IL NUOVO BRASILE DI DILMA ROUSSEFF La rielezione di Dilma Rousseff alla Presidenza della Repubblica il 26 ottobre 2014 ha da un lato consacrato definitivamente la sua personalità politica, dall’altro ha mostrato soprattutto durante l’ultima campagna elettorale, un alto appeal mediatico–popolare e un’importante capacità di leadership nei confronti del proprio partito di appartenenza, il Partido dos Trabalhadores (PT). L’importanza della vittoria deve essere inoltre evidenziata non solo per l’incertezza dell’esito finale ma, in particolare, per l’indiscutibile valore politico degli sfidanti, l’ex Ministro dell’Ambiente Marina Silva e l’ex governatore di Minas
FIGURA 1: ELEZIONI PRESIDENZIALI OTTOBRE 2014 - FONTE ED ELABORAZIONE IMMAGINE O GLOBO
Tutto questo potrebbe apparire sufficiente al governo Rousseff per condurre tranquillamente il secondo mandato ed attuare un programma politico centrato non solo sulle politiche sociali, ma anche sull’allargamento del mercato interno attraverso l’aumento delle esportazioni e degli investimenti nel settore industriale. A differenza del recente passato, in cui erano la lotta alla povertà, le politiche di redistribuzione della ricchezza o la ricerca di solide garanzie costituzionali post-dittatura i temi dello scontro elettorale, oggi sono le sfide della rappresentanza politica all’interno degli spazi democratici a giocare un ruolo fondamentale in Brasile. Infatti, subito dopo la notizia della vittoria della Rousseff, i maggiori mezzi di comunicazione del Paese hanno apertamente criticato il sistema in cui si è svolta l’ultima sfida elettorale. Proprio
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
Gerais Aécio Neves.
3
l’horario eleitoral gratuito [2], sistema che gestisce gratuitamente il minutaggio degli kkkkk
A cura di OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE Milano, aprile 2015
Ente di ricerca di BLOGLOBAL-LO SGUARDO SUL MONDO Associazione culturale per la promozione della conoscenza della politica internazionale C.F. 98099880787
Contatti: associazione@bloglobal.net
Research Paper, N°32 – Aprile 2015 | Ordem o Progresso? Il Brasile del futuro
redazione@bloglobal,net
0,99 €
4