I Colori dell'Alba

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L’EDITORIALE “I Colori dell’Alba” si arricchisce di nuove rubriche e articoli sempre nuovi che non solo stuzzicano “il palato”, ma anche la curiosità e la voglia di sapere che non guasta mai. Maggio è doveroso ricordarlo come il mese dedicato alla Madonna e come tale, a tutte le mamme del mondo. In Italia la festa della mamma, festeggiata sin dall'inizio nella seconda domenica di maggio, è stata introdotta negli anni cinquanta da Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera (la cui idea maturò insieme a Giacomo Pallanca, presidente dell'Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia), su iniziativa del quale venne celebrata a Bordighera la seconda domenica di maggio dal 1956, e da don Otello Migliosi in Umbria, a Tordibetto di Assisi, nel 1957. Anche se poi la data della festa della mamma non è comune a tutti gli Stati, auguro a tutte le mamme e lettrici di questo magazine che i vostri figli vi possano festeggiare ogni giorno dell’anno e per tutta la vita intera. Vi ricordo, in ultimo, che le proposte d’articolo su questo magazine, sono da inviare all’indirizzo mail centrolalba@virgilio.it. Vi abbraccio Il Direttore Gennaro Coppola

I COLORI DELL’ALBA MAGAZINE DI CULTURA - CURIOSITA’ ATTUALITA’ - EVENTI N° 5 - Anno 1 - Maggio 2014 Direttore Responsabile Gennaro Coppola Redazione: Gennaro Coppola, Marco Gambardella, Francesco Di Lorenzo, Raffaele Coppola, Dario D’Alema, Annamaria Terliati, Angela Papa Mua, Laura Santoro, Marianna Paduano, MJR, Rosalia Castiglione e Ersilia Raffone Graphic Design: Marco Gambardella mastermk@libero.it

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SEDE AMMINISTRATIVA CENTRO DI INIZIATIVE CULTURALI “L’ALBA” Via Aldo Moro, 28 MASSA DI SOMMA 80040 - NAPOLI Info: centrolalba@virgilio.it


Pag. 4 | U n a v e c c h i a e N u o v a Dipendenza Devastante Pag. 8 | I M i t i Pag. 10 | E v e n t i Pag. 12 | M a k e U p Pag. 16 | L a F o t o d e l M e s e Pag. 18 | S a l u t e & B e n e s s e r e Pag. 20 | M a g g i o d e i M o n u m e n t i 2 0 1 4 Pag. 22 | M u s i c a Pag. 24 | C i n e m a Pag. 26 | A m i c i A n i m a l i Pag. 28 | P o e s i a & C u l t u r a Pag. 30 | D a n z a O r i e n t a l e Pag. 32 | A l m a n a c c o B i s l a c c o Pag. 32 | R a f i l u c c i o D i m e n s i o n e A v v e n t u r a Pag. 34 | I l R i c e t t a r i o Pag. 36 | P a r l i a m o d i L i b r i Pag. 37 | P o e s i a d e l M e s e Pag. 38 | C u r i o s i t Ă Pag. 39 | P i e t r a M i l i a r e

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ggi nel XXI secolo si parla sempre più di nuove dipendenze come quelle delle nuove tecnologie, del gioco ecc; molto spesso trascurandone vecchie, anche un po’ fuori moda, ma forse molto più devastanti, come quella da nicotina, che purtroppo spesso diamo per scontato. La nicotina detiene maggior potere nell’ indurre dipendenza rispetto ad altre droghe come eroina, cocaina e alcol; pensate che solo recentemente è stata dichiarata una droga a tutti gli effetti. Il fumo dà effettiva dipendenza e schiavitù psicologica e fisica. Le sensazioni piacevoli che i fumatori si aspettano con ansia dopo un’aspirazione profonda sono: capacità di concentrazione, distensione ma anche sensazione di felicità. La nicotina è un alcaloide naturalmente presente nelle piante di tabacco. E’ un potente veleno usato anche come insetticida. Se si fumasse il quantitativo medio che una persona fuma in una settimana

in una sola volta si morirebbe da avvelenamento acuto da nicotina. La dose letale per l’uomo è di 0,5-1mg/kg. La nicotina raggiunge in 10 secondi il cervello dove stimola la liberazione della dopamina e dell’adrenalina, meccanismo d’azione comune a tante droghe maggiori, aumenta la frequenza cardiaca (f.c.), la pressione arteriosa (p.a.), la motilità intestinale e la contrazione dei vasi che a lungo andare provoca seri danni. E’ un potente vasocostrittore che indurisce vene ed arterie danneggiando il cuore, facendo diminuire l’afflusso di sangue all’organo sessuale maschile al momento del bisogno, circa il 40% degli uomini fumatori soffre di disfunzioni erettili ed in molti casi di un completo ko del sistema riproduttivo. Il fumatore soffre spesso di dolori alla schiena perché i dischi intervertebrali non ricevono una quantità di sangue sufficiente quindi degenerano diventando lentamente più

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sottili. Il restringimento delle arterie renali porta ipertensione ed insufficienza renale, inoltre la nicotina favorisce la calcificazione dei vasi e spesso porta disturbi circolatori alle gambe. Pensate che possiamo affermare che essa è la sostanza meno pericolosa nelle sigarette. Tra i componenti cancerogeni abbiamo il catrame che a sua volta comprende centinaia di sostanze di sicuro effetto cancerogeno come il benzopirene, benzene, benzoantracene, idrocarburi aromatici policiclici (molti provenienti dalla carta e dalla colla). Il nafta-

lene da cui deriva la naftalina per conservare i vestiti (ricordate “Benvenuti al Sud�?) . Questi catrami si depositano nei polmoni e nelle vie respiratorie, aumentano il rischio di tumori del cavo orale, gola, polmoni, corde vocali ecc (soprattutto in azione sinergica con eccessivo consumo di alcol), ma anche su altri organi come pancreas e fegato che metabolizza, melanomi, tumori dell’apparato urinario che li elimina e quindi i reni, ma soprattutto sono responsabili di molti tumori della vescica dovuti probabilmente alla riten-

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zione prolungata in essa di queste sostanze mentre l’immediato effetto del catrame è alitosi, gengiviti, parodontiti che possono causare anche la caduta dei denti, denti ingialliti, pelle grigiastra, irritazione delle vie respiratorie ecc. Sono in aumento i giovani che fumano, oggi tra i 15 e i 17 anni fuma uno su tre e le donne fumano quasi quanto gli uomini e i danni del fumo per il loro cuore sono 5 volte superiori rispetto a quello dell’uomo; sono meno feconde; aumentano i rischi di gravidanza extrauterina, cancro al collo dell’utero, entrano in menopausa 2 anni prima e quindi possono essere colpite da osteoporosi più precoce. Il feto è esposto a molteplici rischi come l’aborto spontaneo, le fumatrici che assumono contraccettivi orali sono più a rischio di ictus, flebo trombosi ed embolia. Oggi si parla molto di sigaretta elettronica per smettere di fumare, ne abbiamo vari tipi, emettono vapore invece del fumo e sono inodori; gli ingredienti principali sono una miscela di dipropirenglicole usato nei cosmetici

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come solvente senza restrizione di uso ma fino ad oggi non era mai stata presa in considerazione la possibilità che fosse riscaldato e aspirato quindi non si sa nulla sulla sua sicurezza. Per smettere di fumare bisogna associare terapia farmacologica a quella comportamentale e psicologica, solo combinandole il risultato sarà migliore. Personalmente credo che questi metodi siano meno efficaci della forza di volontà che è dentro di noi e che, purtroppo, non usiamo quasi mai del tutto... Smettere di fumare è possibilissimo senza ingrassare ma solo guadagnandoci in qualità della vita, però anche dopo 20 anni potrebbe bastare un solo tiro per gioco per una ricaduta completa. In Italia abbiamo

buone leggi contro il fumo anche grazie all’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, il problema sta nel farle rispettare. Mediamente un fumatore spende 2mila euro l’anno di sigarette che potrebbe destinare ad altro come una vacanza a Dubai. Spero che almeno lo 0,5% leggendo questo articolo abbia l’input di smettere di fumare, ciò mi renderebbe molto felice così da augurargli buone vacanze.

Dott. Francesco Di Lorenzo 84060 Vallo della Lucania (SA) francescodl1979@gmail.com


I MITI TOTO’ PER ANDARE DOVE DOBBIAMO ANDARE, DOVE DOBBIAMO ANDARE?

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icordate questa frase tratta dal film “Totò, Peppino e… la malafemmina”? E’ rimasto nei nostri cuori per tanti anni e continuerà a rimanerci. Era il genio della risata, nessuno come lui oggi è in grado di farci ridere e sognare nello stesso tempo. Ogni giorno nelle tv locali vedo tanti suoi film, ed è sempre piacevole rivederli. Scrivo questa recensione non solo per chi ormai da tempo lo conosce come me che ha visto tutti i suoi film, ma anche per i giovani di oggi che magari lo conoscono poco e vorrebbero conoscerlo meglio. Antonio De Curtis, in arte Totò, nacque a Napoli il 15 febbraio 1898 e morì a Roma il 15 aprile 1967. Sua madre si chiamava Anna Clemente e il padre Giuseppe De Curtis. E’ stato un attore, un poeta e uno sceneggiatore e nel cinema veniva soprannominato “Il principe della risata”, proprio perché come ho già detto prima, in ogni suo film ci sono tante scene comiche che ti facevano piegare dalle risate. Ricordo un’altra scena celebre tratta sempre dal film “Totò, Peppino e… la malafemmina”, in cui Totò ordina a Peppino di scrivere una lettera per Marisa, che sarebbe appunto “la malafemmina” per convincerla a lasciare il nipote Gianni: “Signorina! Signorina"Peppino: “E' entrata la signorina? Avanti!"- Animale, signorina è l'intestazione autonoma.. Signorina, veniamo noi con questa mia a dirvi una parola, che, scusate se sono poche, ma settecentomila lire, noi, specie che quest'anno, c'è stato una grande moria delle vacche, come voi 08 | I M i t i | Maggio 2014

ben sapete. Punto! Due punti! Ma si, fai vedere che abbondiamo.. abbondandis it abbondandum. Questa moneta servono affinché voi vi consolate dai dispiacere che avreta.. che avreta.. e già è femmina femminile. Che avreta perchè, dovete lasciare nostro nipote. Che gli zii che siamo noi medesimo di persona, vi mendano questo. Il ragazzo è studente che studia, che si deve prendere una laura, e che deve tenere la testa al solito posto cioè... sul collo. Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi che siamo noi" . Ce ne sono tanti di film da vedere in compagnia di amici e parenti, tra questi ricordiamo: “Miseria e nobiltà”, “Totò a colori”, “Il ladro disgraziato”, “L’imperatore di Capri”, “Totò cerca casa”, “L’oro di Napoli”, “Totò contro i quattro”, “Totò sexy”, e l’ultimo suo film uscito nel 1968, dopo la sua morte, “Capriccio all’italiana”, ma ce ne sono tanti altri ancora da vedere. Totò non è stato soltanto un grandissimo attore di fama e successo, ma si


dedicò anche a scrivere canzoni, tra queste ricordiamo la sua famosissima "Malafemmena", scrittà nel 1951 per sua moglie Diana Bandini, una donna che lui amava tantissimo, ma che secondo Totò, sarebbe venuta meno a una promessa, cioè quella di vivere insieme anche dopo la separazione. Ma leggendo su internet ho letto che Totò ha scritto tante canzoni, come: Carmè Carme, Baciami, 'A cchiù bella, Napule, tu e io, Margellina blu, Chitarra mia, Luna è mille culure, Casa mia, Ischia mia, Mammarella, Rosa di Maggio e tantissime altre tra cui anche alcuni inediti scritti da Totò ma che si ritenevano smarriti e poi tirati fuori e racchiusi in un unico cd "Totò lost lyrics". Purtroppo Totò all'età di 69 anni ci lascia, stroncato da un infarto, e leggendo sempre su internet sono venuto a conoscenza che ci sono stati ben tre funerali, ma il più significativo per me è il suo funerale fatto a Napoli, la città che lui amava tanto, nella Basilica del Carmine Maggiore con

circa trentamila persone. Grande Totò non ci dimenticheremo mai di te e del tuo dire “E io pago!”

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EVENTI MOSTRA DI ANDY WARHOL A NAPOLI

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ella giornata del 25 Aprile 2014 mi sono recata a visitare la mostra di un artista, per me, unico nel suo genere ed anche uno dei miei preferiti: Andy Warhol. La mostra è stata ospitata presso le sale del PAN (Palazzo delle arti) di Napoli e sarà visibile fino a Luglio 2014. La mostra in se è stata bellissima, un tripudio di colori e forme e l’allestimento stesso mostrava con semplicità l’essenza artistica di questo poliedrico personaggio: dalle copertine dei dischi di artisti importanti (da lui realizzate), passando anche per le sue “collezioni” personali di LP; fino ad arrivare alle sue opere pittoriche e serigrafiche. Persino i suoi “bozzetti” per le scarpe ci hanno mostrato la sua genialità e versatilità nel passare da un settore artistico

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ad un altro con gran disinvoltura! Inoltre, in un paio di stanze, appositamente allestite, venivano proiettati dei cortometraggi che mostravano in retrospettiva il suo modo di “guardarsi intorno”, di osservare la realtà e di interpretarla a suo modo nel proprio lavoro.


E’ inutile negare l’emozione che ho provato quando, entrando in un altro ambiente, ho potuto ammirare da vicino le sue “icone” fotografate e dipinte su tele giganti o le copertine realizzate per la rivista “Interview” che ritraggono personaggi famosi del jet set internazionale (da attori noti a star del rock). Infine, al secondo piano del Palazzo delle Arti si è potuto visionare da vicino quelle che poi sono le opere pittoriche, espressione, forse più di tutte del suo “segno” artistico contemporaneo e “manifesto” della corrente Pop con i suoi colori fluorescenti e le campiture piene. Infatti, non è un caso che esse sono dedicati alla città di Napoli che forse più di tutte con la sua tradizione e folklore ha impressionato la sensibilità dell’artista. Così ci viene mostrata l’opera che, secondo Warhol era l’emblema della nostra città: Vesuvius in tutte le sue rappresentazioni. Nell’osservarle, sono rimasta incantata e per un attimo mi sono sentita come smarrita: Ma eravamo a Napoli o a New York o nei due posti contemporaneamente? In realtà è stata l’America che con quest’artista eccezionale è venuto a trovarci! Maggio 2014 | E v e n t i | 11


MAKE UP Pulizia della pelle

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er una donna che ama prendersi cura del proprio viso, il primo segreto di bellezza è pulire accuratamente l’epidermide prima di andare a letto. A volte può essere faticoso, ma anche se si rientra tardi e si è stanchissime, infilarsi sotto le lenzuola ancora con il trucco è davvero una brutta abitudine. E’ di notte che la pelle si ossigena in profondità. Le impurità che restano sul viso ostruiscono i pori e ostacolano questo importante processo di rigenerazione. Risultato: al risveglio la pelle è spenta e opaca. Il detergente giusto? Dipende dal tipo di pelle La scelta del prodotto da usare la sera per portare via il trucco si calibra innanzitutto sui bisogni dell’epidermide. Le 12 | M a k e U p | Maggio 2014

formule a risciacquo sono le più indicate per la pelle mista e grassa perché eliminano sebo e impurità preservando l’equilibrio cutaneo e regalando una piacevole sensazione di freschezza. Il classico latte detergente rimane la scelta ideale per le cuti normali e secche che mal sopportano il contatto con l’acqua. Sono comunque le esigenze pratiche a indirizzare le scelte. Le salviettine, ad esempio, offrono un lavoro ben fatto in tempi record a chi va sempre di fretta. La novità è che si possono scegliere anche nella versione per pelli sensibili. I gesti della pulizia sono semplici ma precisi. Pur nella sua semplicità, lo strucco richiede comunque gesti ben calibrati. Con il latte detergente il dischetto di cotone va cambiato più


volte fino quando, passato sul viso, rimane pulito. I prodotti a risciacquo si massaggiano sulla pelle inumidita insistendo sulla fronte, il mento, i lati del naso, le parti dove maggiormente si accumulano il sebo e le impurità. Si sciacquano poi a lungo con acqua tiepida o fredda per portare via ogni traccia di sporco dal viso. E il tonico? Merita di essere rivalutato. Perché è il prodotto che perfeziona e completa la pulizia dando freschezza e preparando la pelle a ricevere al meglio i successivi prodotti di trattamento. Va usato sempre, quindi, passandolo sul viso con un dischetto di cotone. Ancora più in profondità per una cute luminosa. Latte e tonico devono essere usati con regolarità ogni sera per portare via ogni traccia di sporco, riequilibrare il pH cutaneo e lasciare in superficie preziosi lipidi che, senza ungere, rendono la pelle pura, setosa al tocco e dal colorito radioso. A questo gesto quotidiano si affianca l’uso periodico, circa una volta a settimana, di uno scrub. Con i suoi

micro granuli delicati elimina anche le impurità più profonde, toglie le cellule morte che si depositano sulla superficie cutanea. E’ una semplice operazione che stimola il rinnovamento cellulare per dare all’epidermide rinnovata vitalità e ritrovata morbidezza. Lo scrub si massaggia sulla pelle umida con movimenti circolari e si porta via con un prolungato risciacquo perché non restino tracce sul viso che possono irritare. E’ importante ricordare che va evitata sempre la zona perioculare. Il Make Up va applicato su una pelle in salute analizziamo in breve la struttura della pelle. LA STRUTTURA DELLA PELLE: La pelle o cute, pur variando a seconda dell'età, del sesso e della taglia di ognuno, è l'organo più sottile (0,5 a 4 mm di spessore), più esteso (circa 2 m2 di superficie) e contemporaneamente più pesante (fra 8 e 10 kg) del corpo umano. La funzione della pelle è


quella di rivestire, proteggendoli, gli altri organi del corpo; possiede inoltre la funzione di termoregolazione e di ricezione degli stimoli provenienti dall'esterno (dolore, pressione, ecc.). Il colore della pelle scaturisce dalla somma di tre colori: il grigio, tipico della cheratina dello strato corneo, il bruno della melanina e il rosso del sangue che circola nel derma. La superficie della pelle presenta pieghe e rilievi, e tanti piccoli fori. Questi ultimi sono di due tipi: l'ostio follicolare, visibile ad occhio nudo, che costituisce lo sbocco all'esterno dei follicoli pilo-sebacei, e il poro sudorale, molto più piccolo e non visibile, sbocco delle ghiandole sudoripare. La cute è costituita da un insieme di tre tessuti, disposti uno sull'altro, con differenti caratteristiche e funzioni: Epidermide, Derma, Ipoderma. Completano la struttura della pelle i cosiddetti "annessi cutanei", che comprendono le ghiandole, l'apparato circolatorio e le terminazioni nervose. 14 | M a k e U p | Maggio 2014

EPIDERMIDE : funge da barriera: impedisce da un lato la penetrazione dall'esterno di acqua, sostanze estranee e microrganismi e dall'altro la perdita di acqua e elettroliti dall'organismo. E' un tessuto spesso circa 0,2 mm, formato da più strati, il cui componente principale è la cheratina. Lo strato corneo, quello più esterno, è formato da cellule cheratinizzate morte che vengono continuamente rinnovate ed eliminate secondo un ciclo di 3-4 settimane. DERMA: è un tessuto di tipo connettivo, dello spessore di 3-4 mm, sottostante l'epidermide, caratterizzato principalmente da fibre di elastina, che assicurano la giusta elasticità alla cute, da fibre di collagene, con funzione di sostegno e resistenza e dalla sostanza fondamentale che ha funzione cementante. In quanto ricco di vasi sanguigni e linfatici il derma ha anche funzione di nutrizione. Nel derma passano diversi annessi cutanei, come le ghiandole sudoripare, i follicoli piliferi e le ghiandole sebacee.


IPODERMA : è il terzo e più profondo strato cutaneo, direttamente a contatto con il derma da un lato e con i tessuti adiposi e muscolari sottocutanei dall'altro. L'ipoderma è costituito, come il derma, da tessuto connettivo, ed è particolarmente ricco di adipociti, le cellule preposte alla biosintesi dei grassi. Grazie alla presenza di questa tipologia cellulare, questo tessuto funge da

riserva energetica e, nel contempo, da isolante termico e da cuscinetto. Nell'ipoderma hanno origine i follicoli e le ghiandole sudoripare: è qui infatti che ricevono nutrimento e cedono i loro prodotti di scarto.

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Š Photography Art


In Foto: DOMENICO VUOLO


SALUTE & BENESSERE Festa della Mamma, Airc in piazza contro tumori femminili

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omenica 11 maggio, in occasione della Festa della Mamma, i volontari dell'Associazione italiana ricerca sul cancro (Airc) hanno distribuito in 3.600 piazze italiane circa 600 mila piantine di azalea, simbolo della battaglia contro i tumori femminili. Il contributo minimo di 15 euro, e i fondi raccolti serviranno a finanziare le ricerche scientifiche contro il cancro; insieme alla pianta c’era una pubblicazione con i consigli degli esperti da adottare per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori che colpiscono le donne. “In questi trent'anni Airc ha dato un contributo straordinario al progresso della ricerca sui tumori femminili - spiega il suo direttore scientifico Maria Ines Colnaghi 18 | S a l u t e & B e n e s s e r e | Maggio 2014

solo nel 2013 il nostro investimento in questo settore ha superato i 9 milioni di euro. L'obiettivo della giornata dell'Azalea è raccogliere 9 milioni di euro per garantire la continuità di oltre 90 progetti di ricerca già attivi in quest'area". Dal 1980 ad oggi, aggiungono gli esperti, "la salute delle donne è cambiata radicalmente. Nonostante l'aumento di incidenza di alcune forme di cancro, legato a errati stili di vita e all'allungamento dell'età media, oggi possiamo registrare un tasso di curabilità molto elevato". Tra le conquiste della scienza a favore delle donne "ricordiamo la chirurgia sempre meno invasiva, in particolare per il cancro del seno, terapie con minori effetti collaterali, e una grande attenzione agli aspetti psicologici, con lo sviluppo della psiconcologia, che affianca a pieno titolo le cure del corpo". Infine "non bisogna dimenticare l'importanza della messa a punto di strumenti di prevenzione come il vac-


cino contro il papilloma, che in futuro incideranno in modo consistente sul numero di tumori della cervice". Per migliorare questi dati, conclude l'Airc, quello che manca è "una consapevolezza diffusa della necessità di aderire agli screening raccomandati e di abbandonare

stili di vita scorretti, come il fumo, l'alimentazione sbagliata e la sedentarietà , che sono all'origine del 70% dei tumori".

Aprile 2014 | S a l u t e & B e n e s s e r e | 19


Maggio dei Monumenti 2014: La mostra di Pablo Picasso sbarca a Sorrento

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n occasione del “Maggio dei Monumenti”, vi consiglio un evento che si terrà dal 30 maggio al 12 ottobre 2014 presso la Villa Fiorentino, a via Corso Italia n°53 e avrà come titolo: “Picasso, Eclettismo di un genio”; si tratterà di un’esposizione che conterà ben oltre 240 incisioni grafiche, 25 ceramiche, oli ed opere uniche e numerosissimi oli ed opere uniche dell’ artista spagnolo che mette in luce le diverse “anime” di uno dei artisti, o per meglio dire maestri più eclettici protagonista dell’ arte di tutti i tempi. La mostra sarà l’occasione per immergersi nell’eclettico e multiforme mondo dell’artista spagnolo, per conoscere le diverse tecniche e le varie fasi stilisti-

che sperimentate dall’artista durante tutta la sua attività, ma anche gli aspetti meno conosciuti e le opere poco diffuse della produzione di Picasso. Grande è, ora, l’attesa per la mostra sul maestro Pablo Picasso. L’autore della “Guernica”, struggente opera ispirata dal dramma della guerra civile spagnola. In particolare l’opera rappresenta il bombardamento della città di Guernica. Per molti anni l’opera è stata esposta a New York perché, per volontà di Picasso, non poteva essere esposta in Spagna finché il dittatore Franco non fosse decaduto. Il regime dittatoriale durò fino al 1975, data della morte di Francisco Franco, e si attese il 1981 per far ritornare in patria l’opera. Una della opere più famose del Maestro resta, comunque “Les demoiselles d’Avignon”, opera che ritrae cinque prostitute di un bordello di Barcellona. Lo sguardo fisso, dritto verso l’osservatore, conferiscono alla donna determinazione e sicurezza; la sensazione di colei che non è il soggetto del piacere maschile, ma è la protagonista della scena e padrona dell’evento. L’esposizione, che si preannuncia già un vero e proprio successo di pubblico, sarà organizzata dal comitato scientifico composto da Mariastella Margozzi (direttrice del Museo Boncompagni Ludovisi di Roma) e da Claudia Casali (direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza). Villa Fiorentino potrebbe addirittura divenire la “Casa dell’arte internazionale”, cosa che certamente sarà motivo di orgoglio per l’intera regione e che attirerà numerosi turisti da tutto il mondo.

In Foto: PABLO PICASSO

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MUSICA

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MARCI

iene dalle coste liguri, Marci, rapper e cantautore di vent'anni che la passione per la scrittura muove sin da piccolo, quando le cose si fanno per piacere e non per “velleità” artistiche o per il trend del momento. Così scrive, scrive e scrive... Sino a quando, per un caso che poi forse tanto casuale non è, entra in contatto col mondo rap/hip hop e ne rimane letteralmente folgorato: con flow, metrica e parole può finalmente essere se stesso ed esprimersi davvero “senza filtri”. La passione aumenta, giorno dopo giorno, fino a quando nel 2008 non decide di registrare i suoi primi brani. Inizierà subito a comprendere che scrivere e comporre rime è tutt’altro che facile, ma accetta la sfida e nel 2013, matura la decisione di mettersi davvero in discussione perché, come dice, “ i sogni si avverano solo se non dormi". Inizia perciò a collaborare con Nadir Music con il cui aiuto sulla produzione, gli arrangiamenti e il management, lancerà a gennaio 2014 il singolo ufficiale “Volevo fare”, primo di una serie di brani che comporranno lo studio album di debutto, di prossima pubblicazione. Queste le parole di Marci sul brano: “L'idea di “Volevo fare” mi è venuta mentre viaggiavo su un treno di notte verso Parigi, intorno a mezzanotte... Mi sono messo a scrivere qualche bozza e, riga dopo riga, sono arrivato a scrivere la canzone per intero. Nel ritornello dico: “Volevo fare, voglio fare, voglio prendere e poi andare si ma ritornare” riferendomi al fatto che per quanto tu possa provare a scappare, non puoi mai fuggire davvero: devi sempre ritornare per risolvere sul serio quello che non va. Il fatto di essere a volte al buio non dovrebbe spaventarci perché è proprio in questi momenti che dobbiamo riuscire a tirar fuori il meglio di noi... Come si dice... “Non esiste una cosa senza il suo contrario”. “Volevo fare” è accompagnata anche da un videoclip ufficiale, la cui regia è siglata da Beppe 22 | M u s i c a | Maggio 2014

Platania per Nadir Music, visionabile qui: http://youtu.be/8_nCW2kK3iQ Registrato e prodotto da Tommy Talamanca ai Nadir Music Studios di Genova Management: Federico Gasperi per Nadir Music S.r.l. (www.nadirmusic.net - info@nadirmusic.net) Ufficio Stampa/Promozione Radio e TV: Casi Umani S.r.l. (www.casiumani.it - ufficiostampa@casiumani.it) Pagina Facebook: https://www.facebook.com/officialmarci Acquista "Volevo fare" su: iTunes: http://smarturl.it/marci Amazon: http://goo.gl/lSvLJ7 Google Play: http://goo.gl/ZS1OvI Ascolta il singolo su Spotify: http://smarturl.it/volevofare


CONCERTI ♫ GIORGIA ♫ Livorno, 01 Maggio 2014 Modigliani Forum

Torino, 13 Maggio 2014 Palaolimpico

Padova, 03 Maggio 2014 PalaFabris

Ancona, 14 Maggio 2014 Palarossini

Montichiari, 04 Maggio 2014 PalaGeorge

Roma, 17 Maggio 2014 Palalottomatica

Rimini, 06 Maggio 2014 Stadium 105

Napoli, 20 Maggio 2014 Teatro PalaPartenope

Bologna, 07 Maggio 2014 Paladozza

Firenze, 22 Maggio 2014 Nelson Mandela Forum

Assago, 10 Maggio 2014 Mediolanum Forum

Verona, 25 Maggio 2014 Arena

. LOGICO 1 ♫ CESARE CREMONINI

. UN FILO DI SETA NEGLI ABISSI ♫ ELISA

. PER SEMPRE ♫ LIGABUE

. NON ME LO POSSO PERMETTERE ♫ CAPAREZZA

. NU JUORNO BUONO ♫ ROCCO HUNT Maggio 2014 | M u s i c a | 23


24 | C i n e m a | Maggio 2014


CINEMA Da non perdere

The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro Ormai a suo agio nei panni di supereroe part-time Peter Parker si trova in un empasse con Gwen. Nonostante i tentativi non riesce a stare lontano dalla ragazza di cui è innamorato (e ricambiato) come il padre gli aveva chiesto alla fine del film precedente, e il terrore di vederla partire verso un altro paese per motivi di studio non fa che peggiorare la situazione. Intanto il suo vecchio amico Harry Osborne torna in città per vedere il padre morire e prendere il suo posto a capo della società di famiglia e non solo. Tra i tre ragazzi si inserisce Max Dillon, anonimo impiegato della Oscorp che un incidente dota del potere di controllare l'elettricità e una vita remissiva della devianza mentale giusta per mettere tali capacità al servizio degli scopi peggiori.

. Hunger Games. La ragazza di fuoco . Thor. The Dark World . Gravity . Rush . Sole a catinelle . Breaking Bad. # La serie completa (21 DVD) . Planes . Hunger Games 1 & 2 (Cofanetto 2 DVD) . Cattivissimo Me 2 . The Walking Dead. Stagione 3 (5 DVD) Maggio 2014 | C i n e m a | 25


AMICI ANIMALI: IL CANE

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ra doveroso parlare in questo spazio, di un mammifero carnivoro ascritto al genere Canis (famiglia canidi), ovvero l’amico più fedele dell’uomo, il cane. Con l’addomesticazione si è distinto dal lupo, del quale rappresenta una forma neotenica (anche se al riguardo ci sono divergenze). Ha canini meno aguzzi, zanne bianche, zampe più estese, intestino più lungo ed è privo di artigli affilati. L'uomo ed il cane sono legati da almeno 36.000 anni. Alcuni ricercatori sono riusciti a datare un cranio di cane rinvenuto in una caverna sui monti Altai in Siberia. Questi studi ritengono che i cani moderni abbiano diversi antenati in comune. Le prove di un cane che ha vissuto insieme all'uomo risalgono a 11.000 - 12.000 anni fa e sono costituiti da resti fossili di una tomba di cultura natufiana, umani e di cane. Nel 2001 la popolazione stimata di cani era di 400 milioni.

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Biologia Il cane è molto vario nelle sue caratteristiche biologiche, per la selezione operata dalla natura (dalle diverse zone di provenienza) e soprattutto dall'uomo (suo compagno fin dall'età preistorica), tanto da richiedere, secondo alcuni, la divisione in sottospecie e morfologie. Il peso dell'adulto varia da 700 g ai 111 kg. Ha un ciclo estrale che si ripete due volte l'anno (il lupo ha un periodo d'estro l'anno); questa caratteristica è dovuta in parte alla selezione dell'uomo (per facilitare l'allevamento), in parte alla selezione naturale. Per tutte le razze il periodo di gestazione è di circa 62 giorni. Vengono alla luce da 1 a 10 piccoli, a seconda della taglia dell'animale. Notevoli sono i cambiamenti apportati nel corso dei secoli dalla selezione operata dall'uomo, sia come caratteristiche fisiche (colore, peso, qualità sensoriali), sia come caratteristiche di socializzazione. Notevole importanza è stata posta da sempre nell'e-


ducazione e nel comportamento del cane. Tutte le razze hanno una predisposizione al comportamento giocoso e socievole durante la loro esistenza: caratteristiche che nel lupo in parte scompaiono in età adulta.

Il senso dell'olfatto La principale caratteristica distintiva del cane è il senso dell'olfatto, dovuto alla sua innata attività di cacciatore. Parte fondamentale del suo processo di riconoscimento degli odori è la conformazione del suo naso (il tartufo) e soprattutto la potente mucosa interna, in grado di distinguere una sola molecola di una sostanza su milioni di altre. Il tartufo rappresenta l'estremità terminale del naso del cane. Le eccezionali capacità dell'olfatto del cane rappresentano il principale motivo per cui molti cani vengono addestrati e utilizzati per la ricerca di animali, persone, tartufi o sostanze particolari, come stupefacenti o esplosivi.

Le buone abitudini Nei primi mesi di vita il cucciolo cambierà tutti i DENTI. Il prurito delle gengive lo stimolerà a rosicchiare ogni cosa, anche mobili e tappeti. Mettetegli allora a disposizione nella cuccia una ciabatta, un osso di pelle di bufalo, una vecchia coperta o qualche altro giochino, affinché possa sfogare il suo malessere su oggetti di

poco valore. Non permettetegli di salire sul LETTO, POLTRONE o DIVANI poiché non vi liberereste più di questo vizio. Nel caso in cui non vogliate proibire le poltrone al cane, è comunque consigliabile stabilire quale potrà usare a suo piacimento, in maniera tale che possiate predisporre una fodera da sostituire per una periodica pulizia. Insegnateli infine a NON SALTARE ADDOSSO ALLE PERSONE: vi sono persone che non gradiscono le feste di un cane. Abituatelo piuttosto a ricevere le carezze nella posizione di “seduto”. Adottare un cane è sempre una scelta fatta con il cuore, ma non va mai presa sottogamba.

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POESIA & CULTURA 14° Edizione del Concorso Nazionale di Poesia "Premio Ginestra"

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i è svolta con successo il 12 aprile scorso, nell’Aula Consiliare del Comune di Massa

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di Somma in provincia di Napoli, la 14° edizione del concorso nazionale di poesia “Premio Ginestra", curato dal “Centro di Iniziative Culturali L'Alba", con l’adesione del Salotto Artistico Culturale Tina Piccolo di Pomigliano


D’Arco e con il Patrocinio del Comune di Massa di Somma, del Comune di San Sebastiano al Vesuvio e dell’ente Parco Nazionale del Vesuvio, e che ha promosso la poesia in ogni sua più nobile espressione artistico/letteraria dei sentimenti con l’aiuto di una giuria eccellente e soprattutto sempre attenta ai nuovi talenti dell’arte poetica. La scommessa fatta tanti anni fa dai soci dell'associazione, che ne curano il suo svolgimento è stata ampiamente vinta. Il premio acquista di anno in anno una importanza sempre più significativa. Quest'anno l'adesione è stata notevole con la partecipazione di tante poesie divise in tre sezioni: “Giovani talenti”, “Regaleme na poesia” per poesie in vernacolo e “Caro poeta…” per poesie in lingua italiana. Arduo il compito della giuria, composto dal poeta Gennaro di Paola presidente di giuria, la professoressa Rosa Olimpo, la poetessa Tina Piccolo e l’avvocato Luigi di Fiore, considerando che le poesie erano tutte di spessore e di qualità, che alla fine ha deciso i vincitori delle tre categorie. Quest'anno la "sezione" dedicata ai bambini, ha visto la parte-

cipazione degli alunni della scuola primaria "Sabin" di Massa di Somma (3°A, insegnanti Paola Chierchia, Franca Stilo e Rossana Annunziata e 2°A, maestra Rosanna Cappiello), dell'IC. Pavese di Napoli e di Pomigliano d'Arco. I bambini sono stati tutti premiati con un diploma e con un libro dal Sindaco, dott. Antonio Zeno e dal vice Sindaco, prof.ssa Rosa Olimpo, che ha raccomandato ai piccoli alunni di "trovare sempre tempo e spazio nella vita, per la cultura con l'augurio di crescere nella cultura dei saperi". Durante la manifestazione sono anche stati presentati due libri, “Una Vita in Poesia", di Tina Piccolo e “Il Canto di Gisella Hoffmann" di Mario Tornatore. Durante la serata, sono stati assegnati due premi speciali, uno al cantante Pino Di Bernardo per la sua carriera di cantante e autore di testi importanti nel panorama napoletano e un premio all’Associazione Ex Carabinieri di San Sebastiano al Vesuvio. Il Premio Speciale della Critica, messo a disposizione dalla redazione giornalistica de “L’ORA VESUVIANA” è stato invece assegnato alla poesia “Le mie croci”. Quindi, i vincitori delle tre categorie del premio "Ginestra". Per la categoria “Giovani Talenti” vince Angelica Nicolò di Marcianise (CE) con la poesia “Ai bambini del terzo mondo”. Per la categoria “Vernacolo” vince Filomena Di Sarno di Massa di Somma (NA) con la poesia “La nascita di Napoli”. Per la categoria in lingua italiana vince Antonio Niccolò di Marcianise (CE) con la poesia “Messaggio di buona volontà” che ha vinto anche il Premio Ginestra 2014 offerto dall’artista napoletano Raffaele Coppola. Appuntamento all'anno prossimo con la quindicesima edizione. 

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DANZA ORIENTALE

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’origine della danza orientale è antica, incerta. Alcuni la fanno risalire al periodo dei faraoni, altri al periodo mesopotamico collegandolo alla dea della fertilità, ma forse l’ipotesi più attendibile è quella secondo cui la danza orientale sia stata portata dall’india in medio oriente dai gitani del X° secolo e successivamente diffusa in tutto il mondo. Scoperta della truppe francesi napoleoniche fu inizialmente concepita in occidente come una danza fatta per intrattenimento. A confondere le idee furono le movenze eleganti e femminili ma anche sensuali che la danzatrice araba proponeva nelle sue espressioni o esibizioni, tale danza così distante dalla figura eterea e angelica proposta dalla danza classica conosciuta dagli occidentali fu dunque etichettata inizialmente come un espressione di sensualità e divertimento. Agli inizi del XIX ° secolo diventarono popolari show in Europa , il primo spettacolo di danza orientale mostrato al pubblico fu realizzato a Parigi nel 1889. Attualmente esistono diversi stili di danza orientale e ognuno di esse è un arte a se e possono essere eseguite con, o senza accessori. Comunemente 30 | D a n z a O r i e n t a l e | Maggio 2014

viene utilizzato il termine danza del ventre, ma la traduzione corretta è Raks Sharki che significa danza orientale, questo perché in ogni paese del medio oriente vi è la propria musica, le proprie danze e i propri stili, quindi classificare il tutto con il termine danza del ventre sarebbe poco esaustivo e aggiungerei, poco chiaro.  Raks Sharki stile classico Stile classico, interpretato da una sola danzatrice che spesso improvvisa. I movimenti del corpo sono isolati, la danzatrice si muove spesso sulle punte, i movimenti delle mani sono eleganti e casuali la posizione del corpo e eretto e il portamento è di classe. Due sono gli stili che hanno maggiormente influenzato questo stile: ghawasse e lo stile baledi; il primo era lo stile delle gitane ballato dai popoli dell’Egitto del nord. Alla danzatrice che interpreta questo stile non può mancare un brano di apertura detto “mechance” entree termine che deriva dal francese adottato in mediooriente e si tratta di un brano che comprende diversi ritmi appartenenti al proprio stile folkloristico di cui, solitamente, ne vengono usa-


ti due Saidi e Haligi. Infiniti gli sono stili che si differenziano anche da paese a paese.  Raks Sharki stile libanese Rispetto allo stile egiziano i movimenti delle danzatrici libanesi, sono più energici e forti i movimenti dei fianchi e del diaframma, sono ritmatici e si usano molto le figure della danzatrice distesa in terra floorwork, i costumi sono più succinti e le danzatrici sono snelle.  Raks Sharki stile della Turchia Si chiamato oriental tansi: la differenza con lo stile classico egiziano è che la danzatrice fa movimenti molto ampi tanto da enfatizzarli un rimo energico e talvolta acrobatico con piegamenti e spaccate. Inizialmente tale figure erano utilizzate anche in Egitto fino a che non sono state proibite. Nella musica libanese, turca e egiziana vengono utilizzati gli stessi strumenti che spesso suonano in maniera simile, ma

c'è una determinate differenza : il loro “ RITMO”. Musica egiziana standard: è composta da 4/4 mentre la musica turca è 9/8 Anche il costume è differente, in quanto la gonna turca ha ampi spacchi e le danzatrici portano scarpe con i tacchi. In Egitto il tutto viene usato con più moderazione.  Musica Raks Sharki: Stile egiziano, la danzatrice non seguirà sempre il ritmo, ma anche la melodia e non mancherà il taksim ossia l’improvvisazione strumentale di solito eseguita con un solo strumento il oud nay, o la fisarmonica talvolta accompagnata da uno strumento a percussione. Il compito del musicista è evidenziare la capacita di improvvisare, mentre la danzatrice mette in risalto la quinta essenza della musica.  Costume Raks Sharki: Abito in due pezzi, la gonna può essere larga o a streck e talvolta viene usato un vestito intero con trasparenze sul ventre che, in tal caso, non utilizza il velo. In genere sono usati gli accessori più svariati quali cimbali, velo candelabro etc.

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ALMANACCO BISLACCO MAGGIO SANTO DEL MESE: Santi Licheli Protettore dei giudici televisivi

Nomi curiosi: Cleofa – Tecla - Ifigenia - Giona

Stranezze dal mondo: All’Istituto di Fisica di Topolinia è stata messa a punto la macchina che fa i popcorn senza bruciare la padella!!

Compleanni VIP: Auguri a: Batman - Candy Candy - David, lo gnomo!!

Andiamo al CINEMA: UN FETENTISSIMO VIA VAI E’ la storia di PEPPE uno sfasulato 45enne che va a vivere con dei laureandi che a loro volta non hanno voglia di studiare. Impareranno dallo sfasulato tutti i trucchi per scroccare in ogni occasione possibile ed immaginabile, andando e venendo dai posti dove arraffano e imbrogliano… che fetenzia di gente!

Raffaele Coppola

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Tristan da Cunha l’isola remota dell'Oceano Atlantico da cui dell’arcipelago prende Q uest’isola, anche il nome, è l’unica abitata, si trova nel mezzo dell’Oceano Atlantico meridionale, a 2.816 km dal Sud Africa ed a 3.360 km dal Sud America. Tristan da Cunha, con le altre 3 isole (l’isola Inaccessibile , Nightingale e Gough), appartengono al territorio britannico d’oltremare della piu famosa ISOLA DI SANT’ELENA. 264 abitanti, 80 famiglie, quasi tutti raggruppati nella capitale EDIMBURGO DEI SETTE MARI, per un gruppo di isole tra le più remote del mondo. 264 abitanti, che si dividono i 7 cognomi dei primi coloni dell’isola, tra i quali gli italianissimi Lavarello e Repetto, originari di Camogli (cui è dedicato l’ospedale), in Liguria. 264 abitanti, quasi tutti agricoltori che, ancor oggi, non permettono ad altri di poter abitare la loro isola. Qui non c’è aeroporto, per cui ci si arriva solo via mare, prendendo un passaggio su di un peschereccio, o da una delle rare crociere che, partendo da Città del Capo, ogni tanto, decidono di incrociare su queste acque. 6 giorni di

La sperduta e remota isola vista dall’aereo!

Veduta aerea dell’unico centro urbano!

Vista panoramica della città!

navigazione, e il permesso per sbarcare è quanto vi occorre per arrivare in quest’angolo di mondo remoto ma pieno di fascino.

Posizione geografica!

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Lasagne alla crema di pesto, ricotta e spinaci INGREDIENTI: Pasta lasagne all'uovo precotte 300 gr

Ingredienti per la besciamella: Latte 1 lt e 1/2 Noce moscata in polvere 1 grande pizzico Sale q.b. Burro 100 gr Farina 120 gr

Ingredienti per la crema di pesto: Pesto alla Genovese 250 gr Besciamella 1 lt

Ingredienti per la crema di ricotta e spinaci: Ricotta 250 gr Parmigiano Reggiano grattugiato 80 gr Latte 200 ml Spinaci giĂ lessati 300 gr (500 freschi) Besciamella 1/2 lt

Ingredienti per farcire e cospargere: Parmigiano Reggiano grattugiato 120 gr Scamorza (provola) affumicata 250 gr

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Preparazione Iniziate preparando la besciamella secondo la nostra ricetta. Ponete i 2/3 (un litro circa) della besciamella in un recipiente e unitevi il pesto. Lessate gli spinaci in acqua salata, poi sgocciolateli, fateli intiepidire, strizzateli molto bene e tagliuzzateli finemente. Mettete la ricotta, gli spinaci, e la besciamella restante in un recipiente, e amalgamateli bene tra loro aiutandovi con le fruste di uno sbattitore o con un mixer; unite quindi 80 gr di formaggio grattugiato e aggiungete mano a mano un po’ di latte fino a che il composto risulta morbido e cremoso (circa 200 ml), poi aggiustate di sale. Avete così ottenuto le due creme che serviranno a comporre gli strati della lasagna. Riducete a piccoli dadini 250 gr di provola affumicata. Prendete una teglia delle dimensioni di circa 30 x 21 cm, e disponete sul suo fondo 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, poi spalmateci anche qualche cucchiaio di crema al pesto. Posizionate il primo strato di lasagne all’uova precotte, e ricopritele con uno strato di crema al pesto; sopra la crema al pesto formate uno strato di crema di ricotta e spinaci e spolverizzate con 40 gr di formaggio grattugiato. Ora, cospargete con metà dei dadini di provola affumicata. Coprite il tutto con il secondo strato di lasagne, e ripetete esattamente lo stesso procedimento di cui sopra, tenendo da parte un po’

di crema al pesto che servirà (lui solo) a ricoprire il terzo e ultimo strato di lasagne, che cospargerete di solo formaggio grattugiato (gli ultimi 40 gr). Infornate le lasagne al pesto, ricotta e spinaci in forno già caldo per circa un’ora a 160° e prima di sfornarle provare con una forchetta a bucare la lasagna per verificarne la cottura; in caso contrario tenerla in forno ancora per il tempo necessario. Servite le lasagne con crema di pesto, ricotta e spinaci appena sfornata.

Consiglio Se per preparare questa pietanza, userete delle lasagne di pasta fresca, la cottura si ridurrà alla metà del tempo, cioè circa 30 minuti.

Maggio 2014 | I l R i c e t t a r i o | 35


PARLIAMO DI LIBRI Il profumo delle foglie di limone

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vete mai letto qualcosa di Clara Sanchez? Qualche mese fa ho comprato il suo primo libro “ Il Profumo delle foglie di limone”. Le ho cercate per tutto il libro ste foglie trovandole solo alla fine, nel giardino di una casa di cura. Il libro parla di Julian e Sandra, lui, un anziano che ha vissuto le atrocità dei campi di concentramento, si reca sull'isola di Costa Bianca alla ricerca dei suoi aguzzini, ormai vecchi e vendicarsi degli orrori subiti nei campi di sterminio. Sandra si è rifugiata sull'isola, incinta, a riflettere sulla sua vita e sui sentimenti che prova per il padre del bambino che nascerà. Le loro vite s'incrociano quando lei fa amicizia con una coppia di vecchietti che la ospitano in casa e quasi l'adottano come se fosse la loro nipotina. Frederik e Kristen Christensen sono rispettivamente un medico e la sua infermiera delle SS e Julian è sulle loro tracce e sulla confraternita composta da ex nazisti per vendicarsi consegnandoli alla giustizia. A parte l'argomento nazismo che affascina sempre, posso dire che questo libro è un romanzo dalla trama un po' semplice. Lei che incinta, sotto la pioggia, va a cercare la casa dei Christensen. Lei che decide di aiutare Julian a smascherare gli ex nazisti che nel frattempo già sapevano che il vedovo li stava seguendo. Dimenticavo nella storia c'è anche l'amore, quello tra Sandra e Alberto, un infiltrato della polizia nella confraternita, mi spiegate come fa la nostra eroina a innamorarsi di Alberto con un solo bacio? Le favole le sapeva scrivere solo Walter Disney e solo per un pubblico infantile. Nel libro qualcosa di buono c'è, in primo luogo i paesaggi e il delicato argomento del Nazismo che incuriosisce sempre il lettore. Ho fatto una ricerca e ahimè gli anziani sono veramente esistiti e molti ex nazisti sono ancora tra noi, vivono una vita da pensionati a 4 stelle. Volendo possiamo fare riflessioni molto più profonde: la MORTE. I membri della confraternita lottano avidamente per avere il siero della giovinezza, un miscuglio di 36 | P a r l i a m o d i L i b r i | Maggio 2014

vitamine che dà un senso effimero di benessere. La morte è un appuntamento a cui non possiamo mancare, ritardare e prendere in giro, è un'esperienza che addolora ma ci libera. Ancora più profonda e filosofica è vedere il romanzo come il racconto del terrore di fronte al male e all'incapacità di non poter difendersi da esso poiché troppo tardi ci si è accorti della sua presenza. Nel libro ciò che mi ha colpito è la banalità del male cosi ben espressa da Hannah Arendt, che non ha forme riconoscibili a prima vista, ma che si nasconde e ne rende difficile l'individuazione in tutti, figuriamoci in due vecchietti stesi a prendere il sole caldo della Spagna. Concludendo il libro non mi è piaciuto, lo definiscono il libro del passaparola. Per quanto mi riguarda la catena si spezza qui.


POESIA DEL MESE MESSAGGIO DI BUONA VOLONTA’ Amore grande e infinito interesse nelle profonde percosse del mio piccolo essere mi portano a chiedere insieme ai malati come me, il desiderio di vivere senza essere emarginati nei costosissimi viaggi di speranza di disagi e di solitudine sopportati con pazienza e inquietudine. soprattutto in alcuni giorni dell’anno, in cui il sorriso cambia una vita, cancellando con una mano la malattia avvilita da egoismo, avidità e prepotenza che rendono ciechi di fronte alle attese e a alla sofferenza di chi con sorprese è chiamato ad una vita fatta di stenti, in una partita di privazioni, miserie ed esclusione sociale imminenti. Vorrei che il vuoto dei nostri occhi possa sorridere come dei normali occhi di chi sa vivere e nell’attesa di liberazione di noi tanti malati, vorrei risultati di guarigione non ostacolati da numerose fermate e vivere in un mondo di colori, non sopravvivere senza rincuori… Antonio Nicolò

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Vincitore del Concorso Nazionale di Poesia “Premio Ginestra”



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CURIOSITA’ UN GATTO PERCORRE 3.000 CHILOMETRI PER RITROVARE I SUOI PROPRIETARI!!

Ravila ha intravisto un micetto che si era posizionato sulla porta, quasi stesse aspettando la padrona.

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La donna, amante dei felini, l’ha prontamente preso in braccio, riconoscendo Karim. Il gatto era stato lasciato in Uzbekistan perché si pensava non reggesse a un viaggio così lungo, fino in Russia. E, invece, ha attraversato tre nazioni, Uzbekistan, Kazakistan e la stessa Russia, per tornare dalla sua famiglia. Il gatto, provato, è subito stato curato dalla famiglia di Ravila, che ha detto “Sembra che abbia usato tutte le sue nove vite per trovarci, e, alla fine, ce l’ha fatta”.

a sua padrona aveva traslocato, spostandosi di oltre 3mila chilometri, da Gulistan, in Uzbekistan, a Liska, in Russia. Ma Karim, un gattino grigio, evidentemente molto legato alla sua proprietaria, non si è rassegnato all’idea di perderla. E si è messo in viaggio, ritrovandola due anni dopo. La donna, di nome Ravila, di 52 anni, rincasando a casa ha visto il felino sulla porta, rimanendo impietrita e esterrefatta. La signora aveva lasciato il micio ai vicini di casa che, chiamandola telefonicamente, le avevano riferito che il gatto era scomparso. E un pomeriggio, mentre tornava nella sua abitazione, in Russia,

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Pietra Miliare La 25a Ora

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pike Lee. Inossidabile condottiero di ghetti malfamati, vate contemporaneo di innumerevoli parabole profetizzate da Malcolm X e Martin Luther King. Più semplicemente, testimonianza cinematografica e portavoce dell'intero mondo afroamericano. Ma non è lo Spike Lee che conosciamo tutti quello che si affaccia alla soglia del 2002. Dimenticatevi la violenza razziale di Harlem in "Do the Righ Thing" (1989) o le schiacciate cestistiche di Denzel Washington in "He Got Game" (1998). Dimenticate tutto perché questa è New York. Un anno dopo. "La 25a ora" rientra fra le tante "storie realmente accadute" dello spaccato quotidiano americano. Spike ritorna a quella "febbre della giungla" sintomatizzata da sesso e droga, che in tutti questi anni ha visto espandere la sua pandemia dai poveri sobborghi di Harlem fino a fagocitare l'intera Grande Mela. Ecco. "La 25a ora" racconta lo sviluppo di questo malessere smanioso, catturato dagli occhi di un cineasta che ha visto (la sua) New York crollare giù come un castello di sabbia. La pellicola, infatti, oltre a decantare un'intensa storia d'amore, di amicizia, di tradimenti e di sbagli fatali, è soprattutto un tenero e pietoso inno d'amore nei confronti di una città che è da sempre stata uno dei simboli cardine degli Stati Uniti (Spike Lee è il primo ad inquadrare Ground Zero dopo gli attentati terroristici). Il film assume così l'aspetto del Giano Bifronte: da una parte la vita privata di Monty, dall'altra la cultura americana pregna di conflitto razziale (tema tanto caro al regista). Due diramazioni che si ricollegano con forza bruta nella bellissima sequenza del monologo del protagonista, impegnato a giustiziare a colpi di vaffanculo le multi etnie presenti nella sua città, ma sordidamente destinato a concludersi con un mea culpa lancinante. E lancinante è anche il messaggio disfattista che ne fuoriesce, "una meditazione sulle prospettive di sopravvivenza di un'America che la tragedia non

sembra aver reso più matura" (Mereghetti). Eccezionale per coraggio e dedizione la scelta del regista nativo di Atlanta di incanalare il soggetto originale (il romanzo di David Benioff) con il dopo 11 settembre e superba, neanche a dirlo, l'interpretazione di Edward Norton, antieroe così innocente e così colpevole allo stesso tempo. E che il regista sia in forma lo dimostrano anche le originali tecniche impiegate (le virtuose manovre della mdp all'interno della discoteca) assieme alla dolente fotografia di Rodrigo Prieto e alla commovente e pluripremiata melodia trainata da Terence Blanchard. Sicuramente il film più bello e poetico di Spike Lee, un cinema di denuncia e autoriflessione a trecentosessanta gradi, che doverosamente culmina nella splendida perla finale, illusione crudele e strappalacrime di una vita che avrebbe potuto essere e che invece non sarà. C'è mancato poco che non succedesse mai.

Maggio 2014 | P i e t r a M i l i a r e | 39



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