L’EDITORIALE Questo numero del mensile “I Colori dell’Alba” lo dedico a tutti voi che festeggiate con letizia la Santa Pasqua 2014. Il nome “Pasqua” deriva dal latino pascha e dall’ebraico pesah. E’ la massima festività della liturgia cristiana, perché celebra la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Il fatto che il Signore decise di riportare in vita Gesù, ingiustamente ucciso, per i fedeli significa che Dio approvò le scelte di vita di Cristo. Molti di noi, visti i numerosi fatti accaduti recentemente nella nostra Italia e nel resto del mondo, forse stentano a credere nel rinnovamento della fede e della pace, come di un percorso, non solo cristiano cattolico, ma umano e altruista che ci separa sempre più da noi stessi. A tal proposito vorrei solo citare una bellissima frase del nostro attuale Papa Francesco I, che forse racchiude un po’ il senso di ciò che potremmo essere sulla terra, “Confessare i nostri peccati ci costa un po’, ma ci porta la pace. Noi siamo peccatori, e abbiamo bisogno del perdono di Dio”. Nell’augurare a tutti voi lettori di questo giornale una felice Pasqua, vi ricordo che le proposte d’articolo su questo magazine, sono da inviare all’indirizzo mail centrolalba@virgilio.it. Vi abbraccio Il Direttore Gennaro Coppola
I COLORI DELL’ALBA MAGAZINE DI CULTURA - CURIOSITA’ ATTUALITA’ - EVENTI N° 4 - Anno 1 - Aprile 2014 Direttore Responsabile Gennaro Coppola Redazione: Gennaro Coppola, Marco Gambardella, Francesco Di Lorenzo, Laura Santoro, Marianna Paduano, Carmen Percontra, Ersilia Raffone, Marianna Pilato, Dario D’Alema, MJR, Raffaele Coppola, Ciro Imperato Graphic Design: Marco Gambardella mastermk@libero.it
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SEDE AMMINISTRATIVA CENTRO DI INIZIATIVE CULTURALI “L’ALBA” Via Aldo Moro, 28 MASSA DI SOMMA 80040 - NAPOLI Info: centrolalba@virgilio.it
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l traffico di organi è un commercio illegale clandestino di tessuti e organi umani. Le organizzazioni criminali internazionali hanno scoperto questo traffico illegale altamente lucrativo, sfruttando la complicità di clinici come chirurghi e infermieri e di altri soggetti intermediari a cui interessa solo il denaro. Esseri umani vengono venduti come pezzi di ricambio per rispondere alla domanda di ricchi malati. Gli organi che vengono più frequentemente prelevati nel mercato di questo traffico illecito sono il rene, pancreas, fegato e cornea. Parlando di traffico d’organi clandestini, possiamo fare riferimento a due ipotesi di casistiche. In una troviamo intermediari, che spingono persone povere, anche bambini, a vendere un rene, un occhio, per permettere alla propria famiglia di sopravvivere, in alcuni paesi come l’ America latina, troviamo addirittura pubblicazioni di annunci sui giornali, di persone di4 | T r a f f i c o i l l e c i t o d i o r g a n i | Aprile 2014
sposte a vendere un rene; queste persone vengono mutilate in cambio di una misera somma di denaro. La seconda casistica è quella che persone vengono uccise durante l’ intervento per prelevarne organi e tessuti e qua si ipotizza il traffico di organi con la scomparsa improvvisa di minori e clandestini, che si sospetta che siano rapiti e uccisi per utilizzarne gli organi. Tracciare una linea di confine tra le due casistiche di illeciti, risulta fondamentale in un’ ottica di contrasto alla criminalità internazionale specializzata in espianti illegali. Solo riducendo le opportunità criminali tramite interventi specifici, mirati a ciascuno degli attori coinvolti e stimolando il collegamento delle indagini, lo scambio di informazioni e la cooperazione giudiziaria internazionale, infatti, si potranno ottenere dei risultati concreti nella lotta al traffico di organi umani. La ricerca medica ha dimostrato che un trapianto au-
menta la possibilità di sopravvivenza in alcune tipologie di pazienti e da qua, persone ricche ed egoiste partono per il cosiddetto “ turismo di trapianto” combinato all’ espansione del turismo medico ed infermieristico. Questi trapianti clandestini sono a maggior rischio di complicanze infettive e immunitarie anche fatali. Un fattore che contribuisce a un’ ipotetica domanda di organi è la lunghezza delle liste di attesa per avere un trapianto e tuttavia la disponibilità di organi non sempre riesce a coprire le necessità di trapianti urgenti. Il traffico illegale di organi è un commercio in piena espansione, anche se non ci sono dati certi su questa pratica a livello globale, credo anche perché i controlli non sono efficienti a riguardo. A eccezione dell’ Iran, Singapore è stato il primo paese al mondo ad aver legalizzato la vendita di organi tra persone ancora in vita. Nessun altro paese autorizza il commercio di organi, ma le leggi sono lontane dall’ essere sempre rispettate, dove la donazione di organi è lecita solo come atto gratuito ed è regolamentata dalla legge. Abbiamo dati documentati del traffico illegale di organi per trapianto in paesi come l’ India, Nepal, Pakistan, Cambogia, Vietnam,
Indonesia, Afghanistan ecc... o per riti magici in Africa. In Cina, secondo alcune testimonianze, anche di trapiantologi famosi, sarebbe ancora in uso la pratica di prelevare gli organi dei condannati a morte subito dopo l’ esecuzione. Le prime voci di traffico di organo emergono negli anni 80; nel 1993 l’ eurodeputato Lèon Schwartzenberg, noto cancerologo francese, nel presentare al Parlamento Europeo una importante mozione sull’ interdizione del commercio degli organi, accusava la camorra napoletana di controllare un
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traffico di bambini in America latina, al solo fine di prelevare loro organi per poi rivenderli e accusava alcuni trafficanti intermediari di far venire dal Brasile perché fossero adottati migliaia di bambini, di cui solo 1000 furono ritrovati. Lo stesso anno spuntavano in Polonia e in Ungheria agenzie che proponevano organi umani a ospedali tedeschi e svizzeri. In seguito accuse di traffico di organi in Kosovo furono avanzate da Carla Del Ponte, ex Procuratore presso il Tribunale Penale Internazionale dell’Aya, che nominò Dick Marti come suo incaricato per avviare una inchiesta. L’ indagine portò ad accusare il Primo Ministro Kosovaro Hashim Thaci di aver gestito un traffico di organi per molti anni, ricavandone ingenti guadagni e mutilando senza ritegno prigionieri serbi e cittadini kosovari accusati di tradimento. Nel 2004, l’ OMS lanciava un appello agli Stati membri “al fine di prendere provvedimenti per proteggere i gruppi più poveri e vulnerabili dal turismo a fini di trapianto e dalla vendita di
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tessuti e organi”. Altra pratica illegale sono gli aborti clandestini, decine di migliaia l’ anno. Una volta praticati con i gambi di prezzemolo e i ferri da maglia, oggi con alcuni farmaci che servono a curare l’ ulcera gastrica, che se assunti in gravidanza provocano contrazioni uterine che espellono il feto, causando un aborto spontaneo nel 90% dei casi, se assunti in forti dosi però con gravi effetti indesiderati, anche fatali per la donna. Questi farmaci contengono misoprostolo, una sostanza contenuta anche nell’ RU486 (mifepristone), farmaco legale per
l’ interruzione di gravidanza, aborto farmacologico che funziona nel 95% dei casi senza bisogno di aborto chirurgico. Questa compressa non viene venduta in farmacia perché può essere usata solo in ospedale seguendo la legge dell’ aborto 194 e tutte le linee guida. Altra cosa è la pillola definita del giorno dopo che va presa entro 72h dal rapporto non protetto. Non fidatevi di chi vende queste compresse clandestinamente perché possono essere anche fatali, possono essere prese solo in ospedale.
I MITI PAPA GIOVANNI PAOLO II
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' quasi Pasqua ed ho pensato... perché non parlare di Papa Wojtyla?
Wojtyla nasce il 18 Maggio 1920 e dal 16 ottobre 1978 viene proclamato Papa e Vescovo di Roma. Durante il suo pontificato si impegna contro il comunismo e l'oppressione politica, ed è stato l'artefice del crollo dei sistemi del socialismo reale, critica il capitalismo sfrenato e il consumismo, considerati come ostacoli alla ricerca della giustizia sociale e lesivi della dignità dell'uomo. Nel campo della morale si oppone all'aborto e conferma l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato dei preti e sul sacerdozio femminile. E' stato uno dei Papi che ha più viaggiato nel mondo. Seguito da folle di giovani, egli fece da ponte nelle relazioni tra le religioni nel segno
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del dialogo e dell'incontro. Ha viaggiato tantissimo, come dicevo, i suoi viaggi sono stati un modo per avvicinarci alla Chiesa e alla fede. Ricordo uno dei suoi tanti viaggi fatti a Napoli. Nel 1990 e precisamente il 13 Novembre di quell'anno, Papa Giovanni ha riempito come se fosse una star lo Stadio San Paolo. I giovani di tutte le scuole si erano dati appuntamento per
festeggiarlo, io ero piccolo, non è che ricordi molto, avevo appena 10 anni, e per me era come andare in gita a fare festa a scuola, e lui era un puntino bianco in un giorno pieno di sole. Durante la visita a Napoli, il Papa non solo incontra i giovani, ma anche gli ammalati. Per lui l'incontro con gli ammalati e con chi si dedicava alle loro cure, costituiva sempre un occasione di particolare commozione. “Mai, come quando si soffre, si sperimenta l'estrema fragilità dell'esistenza e il bisogno che si ha degli altri. Mai, come quando si è in contatto con chi è nella prova, si riesce a valutare l'importanza della disponibilità e della solidarietà.” Papa Giovanni è stato un uomo dai mille interessi, appassionato di tutti gli sport che praticava con assiduità, fino al 2001, quando gli viene diagnosticato il morbo di Parkinson. Nonostante la sofferenza causata dalla malattia, più volte è stato a Napoli e a Pompei. Il Santuario e il Culto Mariano è stato uno dei punti di riferimento dell'evangelizzazione del Papa. Credo
che noi giovani non sapevamo nemmeno cosa fosse un Rosario prima che lui si facesse promulgatore di questa pratica che non è solo abitudine delle persone anziane, ma anche e soprattutto dei giovani che attraverso questa preghiera si affidano completamente a Dio per chiedere benefici e grazie. La malattia lo ha consumato alla morte, sopraggiunta il 2 Aprile 2005. Ricordo come ho saputo della sua morte, era un sabato, se non sbaglio, e facendo zapping in tv, vedo rai 1 che dette la notizia. Ricordo le immagini televisive della folla, soprattutto dei Papa boys che cantavano sotto la finestra del Papa e accompagnarono le sue ultime ore. Ricordo le lunghe file dei giovani per dare l'ultimo saluto alla salma di questo che è stato il primo Papa che noi giovani ricorderemo nitidamente. Se le generazioni dei nostri padri ricorderanno il Papa buono, noi ricorderemo lui.
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MAKE UP IL MAKE UP E L’IGIENE
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casa. Una buona igiene inizia - ovviamente - da voi stesse! Ecco cosa potete fare a casa. Lavare sempre le mani prima di toccare la pelle. Lavate sempre le mani prima di applicare una crema su viso e corpo, o prima di truccarvi. Per evitare si dimenticarvene prendete l'abitudine di applicare creme e trucco in un posto vicino ad un rubinetto. Usate un sapone disinfettante e asciugate le mani con un asciugamano pulito o, meglio ancora, con fazzolettini di carta che butterete via subito dopo l'uso. Meglio le creme in flaconi con pompetta! Non mettete mai le dita - anche se avete lavato le mani - direttamente nella confezione di crema. Per un uso più igienico possibile è meglio optare per creme contenute in flaconi o confezioni 10 | M a k e U p | Aprile 2014
con un sistema di chiusura a pompetta. Per le creme 'aperte all'aria' è consigliabile sempre utilizzare una spatola apposita che laverete dopo l'uso con acqua calda. Detergere sempre il viso prima di truccarvi! Dopo una lunga giornata di lavoro la tentazione di applicare uno strato fresco di trucco sul viso già truccato la mattina è grande. Purtroppo non è la cosa migliore da fare. Durante il giorno polvere e smog si sono depositato sul viso. Come potrete immaginare, non è molto igienico metterci sopra un altro strato di make-up. Eliminate perciò, prima di truccarvi per la sera, i resti del trucco del giorno (e lo sporco che si è depositato sul viso). Tenete puliti pennelli e spugnette. È importante lavare con regolarità i pennelli (soprattutto quelli che usate per le labbra) e le spugnette con acqua calda e un sapone antibatterico, op-
pure con la trielina. Non dimenticate di sciacquarli accuratamente con acqua abbondante per evitare che il sapone o la trielina irritino a loro volta la pelle. Tenete ben puliti anche i contenitori e le trousse. Non esponete prodotti di bellezza a fonti di calore ma conservateli in un posto asciutto e fresco. Non soffiare sui pennelli Non mettete i pennelli in bocca per inumidirli (se necessario bagnateli con acqua di rubinetto). Non mettete in bocca l'eyeliner per farlo ammorbidire (meglio metterlo un attimo sul riscaldamento o vicino ad una lampadina accesa) e non soffiate sui pennelli per eliminare il prodotto in eccesso (un make-up artist lascia cadere il prodotto in eccesso sul dorso della mano). Non scambiate prodotti di bellezza con altre persone È peccato ma vero: il make-up può essere uno strumento di trasmissione di infezioni batteriche e/o virali. Prendete l'abitudine di non usare trucchi di altre persone e non prestate i vostri trucchi a nessuno. Se vi scoccia dire di 'no' ad un'amica, allora meglio regalarle il prodotto oppure pulirlo - se possibile - accuratamente dopo l'uso.
Ecco come: • Il rossetto: il rossetto si pulisce togliendone uno strato e pulendo poi la superficie con dell'alcool • La matita per gli occhi: la matita per gli occhi si 'pulisce' rimovendo lo strato esterno con una temperamatite • Il mascara: le confezioni di mascara sono soltanto riutilizza-
bili se il pennello non è stato, dopo l'uso, rimesso all'interno della confezione. Lavate il pennello prima di richiudere il mascara. • P.S. è sconsigliabile anche lo scambio delle lenti a contatto, ultimamente con le lenti colorate questa abitudine sta prendendo piede... Non utilizzate prodotti scaduti! Purtroppo i prodotti di bellezza non riportano (non sempre almeno) una data di scadenza. Ci sono alcuni
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accorgimenti però che si possono adottare per poter capire se un prodotto è ancora utilizzabile o meno. Depositi più densi o scolorati sui bordi della confezione sono un segno di 'invecchiamento', come anche la 'divisione' del fondotinta in due liquidi di diverse densità e colore. Anche in caso di odore alterato è meglio non utilizzare più il prodotto. IN PROFUMERIA. In profumeria valgono le
stesse regole che abbiamo elencato prima. Non applicate i rossetti in esposizione direttamente sulla bocca (non avete idea di quante persone li avranno già provati! Sicuramente tante!). Meglio testare il colore sul dorso della mano. Se proprio volete a tutti costi provare il rossetto sulla bocca, chiedete la commessa se ve lo pulisce prima. Non provate poi il mascara a meno che la commessa non vi dia uno pennellino 'usa -e-getta' (sperando che non lo abbia dato anche ad altre persone prima di te!). Se vi fate truccare, state attente che vengano utilizzati pennelli e spugnette puliti (potete anche suggerire l'utilizzo di cotton-fioc)
manicure o la pedicure, o in caso di depilazione. State sempre attente che utilizzi strumenti puliti e disinfettati. TRA AMICHE. Uno dei passatempi più divertenti, lo sappiamo, è truccarsi tra amiche. Un'abitudine divertente, quasi intima che richiede però, a sua volta, le 'misure igieniche' necessarie. Chiedete vostra amica, se tocca a voi truccarla, di portare i suoi trucchi. E chiedetele di usare i tuoi quando toccherà a lei truccare voi. Seguite poi tutte le regole qui sopra.
DALL'ESTETISTA. Anche l'estetista deve fare molta attenzione. Non soltanto quando ti trucca, ma anche (e soprattutto!) quando fa la Aprile 2014 | M a k e U p | 13
Š Photography Art
In Foto: DOMENICO VUOLO
SALUTE & BENESSERE I DOLCI E I BAMBINI
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arliamo, in occasione dell’imminente Pasqua, di cioccolata e tutto ciò che può essere poco salutare per i nostri figli e per noi stessi. Non fare diventare i dolci un “premio” per il comportamento del bambi-
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no e ricordare che le esigenze alimentari dei più piccoli sono diverse da quelle degli adulti. Quindi no a regimi alimentari “da grande” per il piccolo durante lo sviluppo, evitare di indulgere in “aiutini" contro il pianto del bebè, come il miele sul ciuccio e la spolverata di zucchero sulla frutta. Sono tanti gli errori che si fanno con i bambini, soprattutto quando ci sono di mezzo caramelle, torte e miele. Con il rischio che un comportamento troppo “dolce” di mamma e papà predisponga il bambino a carie, aumento di peso e a problemi che restano anche dopo lo sviluppo, da giovani e adulti. Spesso tendiamo ad addolcire eccessivamente gli alimenti – spiega Claudio Maffeis, Professore Associato di Pediatria all’Università di Verona - e a preferire cibi ricchi di zuccheri; questi errori, se diventa-
no abitudini nella dieta dei bambini, possono influenzare negativamente la loro salute futura”. In Italia 9 bambini su 10 già prima dell'anno di età consumano tanto zucchero nella dieta quotidiana. Lo ha dimostrato lo studio Nutrintake, condotto da Gianvincenzo Zuccotti, direttore della Clinica Pediatrica "Sacco" di Milano e realizzato su un campione di oltre 400 bambini italiani dai 6 ai 36 mesi. “E’ bene ricordare – continua Maffeis – che gli zuccheri sono di due tipi: zuccheri semplici, tipicamente il cucchiaino di saccarosio che aggiungiamo, e zuccheri complessi, prevalentemente amidi; entrambi fanno parte dei carboidrati. Gli zuccheri semplici rilasciano energia immediata mentre quelli complessi danno energia con gradualità. È soprattutto con gli zuccheri semplici, aggiunti agli alimenti, che tendiamo ad eccedere per i nostri bambini. Se pensiamo che in natura non esistono carboidrati a rilascio immediato, ci rendiamo conto di quanto possa essere opportuno limitare l’aggiunta di zucchero – ricorda il medico -. Anche la frutta, naturalmente dolce, forni-
sce in realtà un complesso di zuccheri “buoni” che portano con sé altre importanti sostanze quali fibre, vitamine, minerali con un valore nutritivo ben superiore a quello fornito dal solo fruttosio in essa contenuto”. Piccoli e semplici accorgimenti, per restare sempre in perfetta forma e in buona salute.
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ARTE # Pasqua 2014 a Parigi: Vivi la magia di primavera in Francia
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e desideri fare un viaggio nell’arte in una capitale europea per Pasqua, un ottimo luogo dove trascorrere le vacanze è Parigi, perchè significa vivere un sogno ad occhi aperti per ammirare la bellezza di una città che in quanto a fascino ed eleganza ne ha davvero da vedere con i suoi monumenti, i suoi parchi, i suoi musei. La città si tinge di mille colori e i profumi della primavera accompagnano le passeggiate lungo la Senna o l’avenue des ChampsElysées, il museo D'Orsay e la Tour Eiffel. Se si può, consiglio di dedicare un’intera giornata al museo Louvre che è davvero infinito. La zona ti darà l’opportunità di respirare la tipica Montmartre, il quartiere degli artisti dominato dalla chiesa del Sacrè coeur. Se piove mangiate una crepès calda, in verità non è diversa dalle nostre ma qui fa più effetto. Il Moulin Rouge è il quartiere a luce rosse di Pigalle vicino a Montmartre è uno dei più famosi locali di
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Parigi. Ci si emoziona anche solo assaporando quella particolare atmosfera che vi regna, sia di giorno che di notte, quando la città cambia volto, diventa più seducente e affascinante e si accende di mille luci per soddisfare la vostra voglia di divertimento e di emozioni, con i suoi cabaret, discoteche, club di jazz , ma è anche la città della gastronomia, dove vi attendono numerosi percorsi di degustazione, tra meravigliose praline e i macarons, bistrot tipici bar e ristoranti, per assaporare i suoi molteplici sapori e scoprire deliziose sfumature di gusto, all’insegna di un vero e proprio viaggio dei sensi. Città soprattutto di storia, dal momento che i vari re e presidenti della repubblica che si sono succeduti hanno lasciato la loro personale impronta architettonica, tutte ricchezze che fanno di Parigi la più bella e romantica città d’Europa.
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l 21 Marzo 2014 in Italia e in tutti gli Stati membri dell’UNESCO si è celebrata la Giornata Mondiale della Poesia, istituita nel primo giorno di primavera il 1999, per proporre, promuovere, divulgare, festeggiare e ricordare questa insostituibile forma di espressione. Ragione e sentimento, storia collettiva e condivisibili intimità, parola colta e gergo quotidiano di culture diverse convivono infatti nei versi sotto il comune denominatore della musica e del ritmo scanditi dalle sillabe. Poesia è filastrocca che schiude il mondo al bambino; è riflessione che stupisce ancora il vecchio, è memoria collettiva d’un popolo; è comunicazione profonda che coinvolge tutti. Pochi anni prima della sua morte, Franco Fortini (saggista, critico letterario e poeta italiano) in un’intervista disse che la Poesia è come voler spiegare “che cos’è l’uomo” o “che cos’è il mondo”. La Poesia non vuole comandare, non vuole persuadere, non vuole indurre, non vuole dimostrare. Certamente la Poesia si impone, ma riesce ad imporsi con l’autorità dell’istituzione letteraria che essa evoca o rivive, con l’adempimento di un rituale, di un cerimoniale. In altre parole si può dire che chiama in vita una parte della coscienza collettiva, allude al valore non individuale del linguaggio, produce un senso. Tutte le forme del codice poetico, non solo le forme liriche, sono state all’origine forme di comunicazione: poi la storia della cultura le ha trasformate, le ha ridistribuite e una parte di quelle forme di comunicazione sono state messe da parte, sono divenute il modo poetico di comunicare. È vero. L’Italia è un paese di santi, navigatori e poeti. Definizione questa che conserva il suo fascino e che spiega la propensione degli italiani alla pratica della scrittura di versi. In Italia ci sono più scrittori che lettori di Poesia. Tutti, sotto una visione romantica hanno composto, rinchiusi tra le mura della loro stanzetta, piccole poesie nelle quali erano concentrati i dolori e le gioie della loro vita quotidiana. La Poesia non ama il frastuono. Necessita di silenzio. Eventi come la Giornata Mondiale della Poesia dovrebbero aiutare a riscoprire questa nostra parte nascosta. Spegnere tv, cellulari, computer, aprire un libro di poesia, mettere a tacere se stessi, per poter entrare, parola dopo parola, in un silenzio arricchente, armonico, immenso. La scuola, luogo ideale per ricordare e testimoniare che la Poesia è innanzitutto, uno strumento di dialogo tra popoli e culture, veicolo di pace e lingua del confronto, si propone di portare, in questo giorno, la poesia fuori dagli spazi ad essa tradizionalmente deputati. In tutta Italia molte associazioni hanno aderito a questa iniziativa tra cui: l’Associazione “I Giardini dell’Anima”, le Edizioni Eva, l’Accademia dei Micenei, la Redazione “Il Saggio”, l’Accademia Internazionale Vesuviana, il Centro di Arte e Cultura Aversana, l’Accademia d’Arte e Cultura “Il Rombo” e l’Accademia Universale di Lettere e Scienze “Parthenope”. La Poesia è nell’aria, la Poesia è dentro di noi, la Poesia è intorno a noi. La Redazione
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MUSICA
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REBIS
alla capitale tunisina alle coste liguri, passando, bene inteso, per il Mashreq arabo, senza trascurare i Balcani e il pop occidentale più raffinato. È questa la geografia musicale dei Rebis, cioè la cantante e arabista Alessandra Ravizza e il chitarrista e compositore Andrea Megliola. Il termine rebis è una parola di derivazione latina (res bina) la cui radice è emblema dell’equilibrio e dell’unione degli opposti e ben descrive il percorso del duo genovese, le cui canzoni sono un fertile terreno d’incontro tra le diverse tradizioni musicali del Mare nostrum e tra alcuni dei suoi idiomi. Le lingue s’intrecciano in un alternarsi d’italiano, arabo classico e francese, per una musica alla ricerca di possibili “ponti emotivi” tra i popoli del Mediterraneo. Lo scorso ottobre sono stati selezionati dal M.e.i. (Meeting delle Etichette Indipendenti) per rappresentare la musica italiana in Cina, riscuotendo vasti consensi tra il pubblico del “Festival Italiano” di Suzhou. Hanno inoltre partecipato a diversi festival, premi e rassegne nazionali tra i quali: Movimentazioni, Mediterrarte Festival, Musicultura, Suq Festival Genova, Il Canto della Terra Festival, Equa 2013, Sanremo Off. Nel giugno del 2011 hanno inciso per la casa editrice milanese “A Oriente!” un originale arrangiamento in quattro lingue (italiano, arabo, turco e greco) dell’antica
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canzone greco‐turca “Űskűdar’a‐Apó Xenó Topó”, dando vita alla colonna sonora de “La goccia d’olio”: favola bilingue (arabo‐italiano) per bambini scritta da Anna Kamen’tov. I Rebis si avvalgono nei loro concerti della collaborazione di diversi musicisti della scena ligure e nazionale, tra i quali i fiati etnici, il sax e il clarinetto di Edmondo Romano (Orchestra Bailam, Vittorio De Scalzi, Lina Sastri…), il violino di Roberto Izzo (Gnu Quartet, Gino Paoli, New Trolls, Niccolò Fabi…), la batteria di Matteo Mammoliti (tournista di Tullio De Piscopo), le percussioni brasiliane di Andrea Trabucco e il basso di Lucas Bellotti. www.rebisofficial.it
CONCERTI PAOLO NUTINI Con oltre 5 milioni di copie vendute nel mondo la nuova icona della musica internazionale Paolo Nutini ritorna in grande stile in Italia quest’estate per 3 esclusivi concerti. Le date: 16 Luglio —> Genova, Arena del mare -Goa-Boa Festival 17 Luglio —> Piazzola sul Brenta, Anfiteatro Camerini - Hydrogen Festival 19 Luglio —> Roma, Ippodromo delle Capannelle - PostePay Rock in Roma La prevendita dei biglietti sarà avviata alle ore 10 di venerdì 21 febbraio su TicketOne.it e tramite Call Center. Alle ore 10 di lunedì 24 febbraio i biglietti saranno disponibili anche presso i Punti Vendita TicketOne. Dopo il successo di Sunny Side Up ( 2009), Nutini si rinnova e torna sulle scene con Caustic Love, in uscita il 15 aprile su etichetta Atlantic Records. L’album è stato registrato in giro per il mondo, con sessioni a Valencia, Londra, Glasgow e negli Stati Uniti, e le canzoni sono state tutte composte dallo stesso Nutini e prodotte con la collaborazione di Dani Castelar. Il marchio di Paolo Nutini è inconfondibile: una voce bassa e roca ma piena di passione e grinta, un sound carico di funk, blues e soul e canzoni anticonformiste, che spesso prendono direzioni musicali imprevedibili. Il talento di Paolo è esploso sulla scena musicale internazionale quasi per caso, grazie ad un concorso di paese e all’aiuto imprescindibile del passaparola sul web. Nel 2006 esce con un primo album molto pop, "These Streets”, vendendo 1,5 milioni di copie nel solo Regno Unito. Tre anni più tardi prende una nuova direzione musicale con l'acclamato 'Sunny Side Up'. Nominato ai Brits, vincitore di un Ivor Novello Award, Paolo è l’artista maschile che ha venduto di più nel Regno Unito del 2009 e 2010.
. MONDOVISIONE LIGABUE
. MADE IN LONDON NOEMI
. SE VEDO TE ARISA
. HIGH HOPES BRUCE SPRINGSTEEN
. 20 THE GREATEST HITS LAURA PAUSINI
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CINEMA Da non perdere
Captain America - The Winter Soldier Dopo gli eventi catastrofici di New York in The Avengers, Captain America: The Winter Soldier vede Steve Rogers, alias Capitan America, vivere tranquillamente a Washington, DC, mentre cerca di adattarsi al mondo moderno. Ma quando un collega dello S.H.I.E.L.D. si trova sotto attacco, Steve viene coinvolto in una rete di intrighi che minaccia di mettere a rischio il mondo. Unendo le forze con la Black Widow, Capitan America lotta per esporre l'esteso complotto, mentre combatte assassini professionisti inviati per farlo tacere. Quando la portata del malvagio complotto viene rivelata, Capitan America e Black Widow si servono dell'aiuto di un nuovo alleato, Falcon. Tuttavia, ben presto si ritrovano contro un inaspettato e temibile nemico, il Soldato d'Inverno.
. Thor. The Dark World . Rush . Gravity . La grande bellezza (2 DVD) . Sole a catinelle . Planes . Ender's Game . Cattivissimo Me 2 . Riddick . Captain Phillips. Attacco in mare aperto Aprile 2014 | C i n e m a | 27
AMICI ANIMALI: L’AGNELLO E LA PECORA
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uesto mese, in occasione della Pasqua, ci occupiamo in questo spazio di un animaletto che è una figura molto importante nelle ricorrenze pasquali, ovvero l’agnello. L'Agnello Pasquale del nuovo testamento è, per il Cri-
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stianesimo, il figlio di Dio Gesù Cristo. La Chiesa vede l'anello di congiunzione tra l'agnello pasquale del Vecchio Testamento e i tempi nuovi. L'agnello della tradizione ebraica veniva immolato il giorno precedente la Pasqua ebraica, e Gesù Cristo venne ucciso appunto in quel giorno. Altre corrispondenze tra l'Agnello pasquale e Cristo sono state trovate. Annie Jaubert, esegeta francese, tra il 1954 e il 1957 ne trovò molte altre, partendo dal testo dell'Esodo dove viene descritto come bisogna compiere questo sacrificio. Per essere arrostito l'agnello veniva attraversato verticalmente da un bastone di melograno. San Giustino afferma che un secondo bastone veniva fatto passare orizzontalmente attraverso le spalle per permettere alla carne di arrostire. Ancora una forte analogia con la Croce del supplizio di Gesù. La chiesa ne fa di questo simbolo lo stemma di Cristo. Spesso le grandi famiglie, nobili e potenti, pongono nei loro stemmi degli animali
feroci come leoni o orsi oppure rapaci come l'aquila, a indicare la loro forza e potenza. La Chiesa ha scelto l'agnello un animale che è esattamente l'opposto. Appunto per indicare la sua intima filosofia, il debole e l'umile saranno innalzati e i potenti dispersi nei loro pensieri. Ora detto questo, c’è da aggiungere che l’agnello altro non è che il cucciolo di pecora e viene allevata per il latte, per la carne e per la lana. Le dimensioni della pecora, un mammifero della famiglia dei bovidi, varia notevolmente in funzione dell'età, del sesso e della razza. Sono comunque approssimative, perché la quantità spesso ingente di lana rende difficoltosi questi test fisici. Le misure sono invece molto più chiare se l'animale è stato sottoposto alla tosatura. In linea di massima, la pecora raggiunge la massima lunghezza ad un terzo circa della sua età (può vivere anche 16-19 anni), poco dopo essere maturata sessualmente. Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l'uomo si affida spesso a cani pastore. Il nome pecora (lat. pecus "bestiame di piccolo taglio" passato poi ad identificare un singolo animale) è riservato all'adulto femmina, il maschio della specie si chiama ariete o montone, mentre il piccolo è denominato agnello fino ad un anno di età. L'età di una pecora si stabilisce dal gra-
do di usura degli incisivi, che come in tutti i Bovidi sono presenti esclusivamente nella mandibola, mentre la mascella presenta nella zona corrispondente da una formazione ossea continua. Gli agnelli, alla nascita, hanno otto denti da latte provvisori. Ad un anno i due incisivi frontali sono sostituiti da quelli permanenti; all'età di due anni si aggiungono altri due incisivi permanenti e fra i 3-4 anni si completa la dentizione permanente per arrivare intorno al quarto anno d'età agli otto incisivi definitivi. La pecora è di carattere molto timido ma, al contrario di quanto si possa pensare, è molto intelligente e dotata di molta memoria e facilità di apprendimento. Generalmente il vello delle pecore è marcatamente folto e fitto, estremamente riscaldante e di rapida crescita; è solitamente di colore bianco, biancastro, bianco sporco, talvolta anche nocciola. Spesso nei piccoli agnelli, il pelo, non ancora lanoso, può essere transitoriamente molto scuro, quasi nero. Spero di esservi stata un po’ d’aiuto nel capire le origini e le tradizioni che girano intorno a questo tenerissimo animaletto, che mi auguro possa sempre diventare un adulto e non un piatto! Un abbraccio. Aprile 2014 | A m i c i A n i m a l i | 29
PREMIO GINESTRA 2014
S
i svolgerà in questi giorni e più precisamente il 12 Aprile, il concorso di poesia “Premio Ginestra”, giunto quest’anno alla sua quattordicesima edizione.
14 | P r e m i o G i n e s t r a 2 0 1 4 | Aprile 2014
Il Centro di Iniziative Culturali L’Alba, con l’adesione del Salotto Artistico Culturale Tina Piccolo di Pomigliano D’Arco e con il Patrocinio del Comune di Massa di Somma,
del Comune di San Sebastiano al Vesuvio e dell’ente Parco Nazionale del Vesuvio, promuove la poesia in ogni sua più nobile espressione artistico/letteraria dei sentimenti con l’aiuto di una giuria eccellente e soprattutto sempre attenta ai nuovi talenti dell’arte poetica. Il concorso, suddiviso in 4 sezioni, prevede quattro vincitori, italiano, vernacolo/dialetto, giovani talenti e piccoli poeti, e di cui soltanto il primo della categoria italiano e il primo della categoria vernacolo/dialetto, parteciperanno di diritto al premio finale, ovvero il “PREMIO GINESTRA”, decretando la vittoria della poesia più bella dell’edizione 2014. Il premio per il vincitore sarà offerto dall’artista napoletano Raffaele Coppola. Sarà inoltre assegnato un Premio Speciale della Critica, messo a disposizione dalla redazione giornalistica de “L’ORA VESUVIANA”. Altri premi speciali saranno poi assegnati durante la serata, il Premio alla Carriera e il Premio per l’impegno nel sociale. L’appuntamento è per il 12 Aprile 2014 alle ore 17.00, nell’Aula Consiliare del Comune di Massa di Somma
in provincia di Napoli, nella splendida cornice del parco nazionale del Vesuvio. Per maggiori informazioni sull’evento potete telefonare allo 081 5742409 – 081 5607723, inviando una e-mail: centrolalba@virgilio.it oppure cercare su Facebook il gruppo Centro di Iniziative Culturali L’Alba.
Aprile 2014 | P r e m i o G i n e s t r a 2 0 1 4 | 15
ALMANACCO BISLACCO APRILE SANTO DEL MESE San Tropez PROTETTORE DEI VACANZIERI PIENI DI SOLDI
Nomi curiosi: Patroclo- Odorico-Genolfo
Stranezze dal mondo All’Istituto Orientale Meteo-Center di Pechino è stato detto che: “la prossima Estate farà caldo ma gli esperti rassicurano che poi in Inverno farà freddo”.
Oroscopo: Questo mese andrà tutto liscio per i nati nel segno della PIEGA!
Compleanni VIP: Auguri a: L’Uomo Invisibile - Zio Paperone - Willy, il principe di Bal-Air
Andiamo al CINEMA: SOTTO ‘A NA MALA STELLA (Drammatico) E’ la storia di Gennaro che trova finalmente un lavoro decente e quindi una fidanzata stronza che lo userà a cacchi suoi. Lo conforterà Luisella, vicina di casa precaria, che lo fra una consolazione e l’altra , gli ruberà pure il lavoro ... i che ciort!
Raffaele Coppola
30 | A l m a n a c c o B i s l a c c o | Aprile 2014
PARLIAMO DI LIBRI “Dieci donne” di Marcela Serrano Questo mese voglio parlare di un libro che letto recentemente. Dieci donne di Marcela Serrano, scrittrice cilena che viene considerata una delle voci più importanti della narrativa sudamericana, l'erede di Shererazade come le definisce Carlos Frientes. Il libro parla di un gruppo di donne diverse tra di loro per età, estrazione sociale, ideologia politica, che radunate nello studio della propria psicoterapeuta raccontano la propria storia e le ragioni che l'han portate in terapia. C'è Lupe che prende consapevolezza della propria omossessualità e canalizza la propria energia in positività; c'è Luisa, vedova di un desparecidos, che si ritrova da sola all'improvviso e tutto diventa difficile perchè la presenza del suo uomo per lei era fondamentale; Andrea giornalista di successo che si rifugia nella solitudine del deserto, una sorta di fuga dalla vita, dal lavoro, dal marito da tutto; Simona, la più anziana, ha 61 anni lascia il marito e la città per trasferirsi in un appartamento sulla spiaggia più bella del Cile. Bada a se stessa, impara a vivere una vita contemplativa, impara a meditare...compatisce tutte le donne che venderebbero l'anima pur di tenersi stretto l'oggetto simbolico e gridar loro: la vostra vita può essere piena anche senza un compagno. Forse l'unico punto a sfavore nel giudicare la scrittrice è che tutte queste donne soffrono per gli uomini, mettono al centro della loro vita il compagno delegandogli la propria realizzazione, ma ne siamo sicuri? E se questo suo modo di raccontarci le donne, farle piangere per amore non è altro che un modo per farci svegliare e esaltare la nostra femminilità? Noi siamo mamme, amiche, amanti ma soprat32 | P a r l i a m o d i L i b r i | Aprile 2014
tutto Donne dotate di una forza infinita. Siamo belle, uniche e tutto possiamo solo se maturiamo in noi sicurezza e autostima. Il libro è un grido alla femminilità e questa la scopriamo solo guardando dentro di noie rimanendo un po' da sole. Quando stiamo bene con noi stesse e armonizziamo il nostro animo impariamo a conoscerci e ad amarci: del resto non possiamo sapere chi siamo finchè non abbiamo accettato le luci ed ombre che compongono. Comprendiamo che i nostri veri punti di riferimento, motivazioni, non vanno ricercati al di fuori, ma dentro di noi. Questo è un libro da leggere a piccole dosi perchè la Serrano è molto introspettiva mentre racconta emozioni e sentimenti. Se non vi piace riflettere, soffermarvi sulle emozioni, sugli stato d'animo dei protagonisti, beh, andate oltre.
POESIA DEL MESE A mio padre morente In quel tuo ultimo e irrequieto sguardo ho rivisto infiniti tramonti, infiniti sospiri, infiniti spazi. Ho visto un bambino all’alba affacciarsi alla terrazza del proprio tempo. Ho visto gioie, dolori… ma soprattutto, e con il cuore stretto in una morsa, ho visto affranto il tuo ultimo e solitario doloroso tramonto. Ciro Imperato Ciro Imperato è nato a Portici (NA) il 3 luglio 1964 e ha vissuto per motivi di lavoro in molte città d’Italia. Spinto da sete di conoscenza e vivace curiosità verso tutto ciò che per lui è nuovo, ha coltivato varie passioni spaziando tra musica, fotografia, arte, letteratura e, non per ultima, la poesia. Da giovanissimo ha anche condotto una trasmissione radiofonica. Scrive i suoi “pensieri”, che trattano vari argomenti, ma in particolare sono rivolti ai sentimenti più profondi e al disagio esistenziale dell’uomo nei confronti del prossimo e della madre terra. Nella sua poesia esprime perlopiù emozioni attinte dalla vita quotidiana. Potrebbe essere definito poeta dell’esistenzialismo. Esprime la coscienza delle cose rielaborando visioni, emozioni e ricordi del suo vissuto per arrivare ad una realtà universale che tutti possano condividere. Con la poesia “A mio padre morente” ha vinto il concorso letterario “Libera Verso”, organizzato dall’Associazione storico culturale e di spettacolo per la promozione turistica della Campania “Il Castello”.
Aprile 2014 | P o e s i a D e l M e s e | 33
SU IL SIPARIO Ammescafrancesca GRUPPO POPOLARE PER LE TRADIZIONI Il Gruppo “AMMESCAFRANCESCA” nasce alcuni anni fa, li legava un’amicizia di vecchia data, la passione per la musica e l’amore delle tradizioni della propri a terra e non solo. Entusiasmati, proposero di formare un gruppo musicale e popolare con l’intento di passare un po’ di tempo insieme, ma con lo scopo di portare un po’ di allegria fra la gente comune. Proponendo musica di diverse regioni, scritta con il linguaggio del popolo, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Musica che tende ad essere strettamente legata agli STRUMENTI MUSICALI con cui è eseguita da BALLI che li accompagnano. Inizia così il loro percorso musicale. Nel corso degli anni ci sono stati dei cambiamenti all’interno del gruppo, la nuova composizione ,li porterà suonare in alcune manifestazioni con fini sociali e in vari località del territorio Campano. Il gruppo degli
22 | S u i l S i p a r i o | Aprile 2014
“ammescafrancesca” si presenta come uno spettacolo che racchiude in un unico repertorio le più importanti forme musicali tipiche del sud Italia, in un atmosfera coinvolgente resa piacevole da originali coreografie. Per rafforzare il legame più profondo con la nostra terra e con le nostre radici, il progetto si arricchisce con le danze, tipica espressione di questo patrimonio. Il gruppo si avvale di musicisti professionisti, provenienti da pluriennali esperienze nell'ambito musicale da palcoscenico, presenziando a numerose e prestigiose manifestazioni di importanza nazionale ed internazionale. Oltre alle Tammurriate, alle Tarantelle e alle Pizziche pugliesi, propone brani inediti che prendono spunto da questa tradizione. Per rafforzare il legame più profondo con la nostra terra e con le nostre radici, il progetto si arricchisce con le danze, tipica espressione di questo patrimonio. Il gruppo si avvale di musicisti professionisti, provenienti da pluriennali esperienze nell'ambito musicale da palcoscenico, presenziando a numerose e prestigiose manifestazioni
di importanza nazionale ed internazionale. Il gruppo “Ammescafrancesca” da poco ha inciso cd, un suo ultimo lavoro, dal Titolo Brigantella, a Breve ci saranno vari presentazioni per questo nuovo lavoro, il primo presumibilmente ci sarà il 13 aprile presso il Club House artisti di Pollena. LA FORMAZIONE: ANDREA SCARPATI CHIRTARRE E VOCE ANILELLO MOSCA (FISARMONICISTA) (CIRO D’ACUNZO CHITARRE E VOCE PAOLO ALLEGRO PERCUSSIONI CALUDIA BUONGIOVANNI (cantante e ballatrice ) PINO TRAMONTANO Flauto e vari strumenti a fiato CARMEN PERCONTRA TAMMORRA E BALLO
Il gruppo degli “Ammescafrancesca” oltre allo spettacolo live, si avvale anche di ballerini e tammorrari con esperienze ventennali, che 3 ore prima dello spettacolo danno dimostrazioni di ballo popolare e di come si suona la tammorra, coinvolgendo gran parte del pubblico!!! che sara' protagonista durante il concerto !!! Citazioni preferite Spesso la musica popolare trae ispirazione dalla musica folklorica assumendone stili e linguaggi è musica proveniente dal popolo le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Aprile 2014 | S u i l S i p a r i o | 29
CAIRO STARS SHOW LA NUOVA EDIZIONE DEL CAIRO STARS SHOW
L
'associazione culturale Taus Club ha nuovamente organizzato in grande stile la serata “Cairo Stars Show”, questa volta ospitato al Teatro Gianelli di Roma. Lo scorso 28 marzo, sul palcoscenico di questa location, è stato possibile ammirare ancora le coreografie Raks Sharki di Maryem e di Shahinaz, ovvero le insegnanti di danza orientale e organizzatrici sia di questa manifestazione che del “Marhaba!Belly Dance Festival Rome”. Il titolo dell'evento è stato ispirato dal fatto che ad esso partecipano sempre grandi ballerini provenienti dall'Egitto, tra cui il celebre maestro Saad Ismail insieme alla sua compagnia, l'Ismail Oriental Dance Company, o i percussionisti del gruppo CairoMaxum. Nel corso dello spettacolo, comunque, si sono esibite anche numerose artiste italiane come Amina, Aysha e le Figlie di Ra, Arianna Mecozzi, Eleonora Nawaar, Jamila Bastet, Le Lune d'Oriente, le 1001 Notte, Ramona Nawal, Salua, Suad, Suelo, e la danzatrice di flamenco Francesca Coppetelli. Infine non è mancato neppure un momento dedicato alla moda, con la sfilata dei magnifici e scintillanti costumi di Samira Fashion. Il Cairo Stars Show, insomma, si è rivelato senza ombra di dubbio un'ottima occasione per promuovere il folklore arabo e orientale nella Città eterna.
34 | C a i r o S t a r s S h o w | Aprile 2014
CURIOSITA’ LA CASA È SOSPESA SULL'OCEANO: L'ARCHITETTURA È UNA ILLUSIONE!!
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a palafitta del terzo millennio è un'opera di design che si affaccia sull'oceano. A Fairhaven, nella costa sud occidentale dell'Australia, a 120 chilometri da Melbourne, il gruppo di architetti dello studio F2 Architecture ha restaurato la villa che affaccia sull'oceano, costruita negli anni Settanta dall'architetto Frank Dixon. La struttura è sospesa su una collina posta di fronte alla spiaggia e regala una visuale unica al mondo. Il privilegio di vivere fluttuando sopra le onde non ha prezzo, o meglio, ce l'ha ma non è certo alla portata di tutti: l'affitto settimanale della villa costa attorno ai 2.660 dollari a settimana.
34 | C u r i o s i t à | Aprile 2014
Pietra Miliare 1997 - Fuga Da New York
E
scape From New York è anche il film che definisce in maniera esplicita (a partire dalla locandina americana con la statua della libertà ridotta ad un cumulo di macerie) e definitiva, il suo credo politico. L'incipit del film in cui una voce narrante ci informa di un terzo conflitto mondiale tuttora in atto è profetico e allarmante: il governo è violento e fascista, criminali, freaks e "diversi" sono relegati ai margini della società, rinchiusi nel maxi carcere conosciuto un tempo con il nome di New York City. Il popolo non ha più libertà, il potere è nelle mani di un presidente esaltato e despota (tutti questi elementi verranno ulteriormente amplificati nel semiparodico sequel del 1996, "Fuga da Los Angeles"): la soluzione non è né la rivoluzione di cui vuole farsi propugnatore il violento "Duca" (Isaac Hayes), né l'anarchia degli abitanti della città-prigione, e di certo non è la repressione dei potenti. No, Carpenter sta assolutamente dalla parte di Jena, un nichilista (imparentato da vicino con il Napoleone Wilson di "Distretto 13 - Le brigate della morte"), un anti-eroe, un cowboy solitario e disilluso che non crede più in nulla, se non in sé stesso, nell'istinto primordiale della sopravvivenza (perché combattere per la propria vita altrimenti?). Carpenter non ha più fiducia nel genere umano: che lo condanni all'apocalisse (da "Il signore del male" a "Il seme della follia") o alla regressione tecno-culturale (il già citato sequel "Escape from L.A."), poco cambia. Il destino a cui condanna i suoi personaggi è il medesimo, sempre crudele, spesso beffardo. Non affezionatevi perciò alle facce da schiaffi di "Fuga da New York", ognuna di esse deve scontare qualche peccato: "Mente" (Harry Dean Stanton) e la sua donna Maggie (Adrienne Barbeau), la propria ignavia e debolezza, "il Tassista" (Ernest Borgnine) la semplicità con cui affronta il mondo, così come il "Duca" e i suoi uomini, sconfitti dalla rozzezza delle proprie posizioni, e ovviamente
in cima alla torre ci sono i "buoni", il presidente degli Stati Uniti, guerrafondaio e folle (lo interpreta un grande Donald Pleasance) e la sua cricca vengono giustamente beffati da Jena, che nega loro i nastri tanto ambiti. Carpenter mette in scena questi temi, questi personaggi, con ironia e consapevolezza: volti, battute ("chiamami Jena"), si stampano nella memoria collettiva con una semplicità che appartiene solo ai classici. Magistrale creatore di scenari urbani e degradati, Carpenter sa creare tensione con un pugno di inquadrature (l'attacco dei cannibali fa paura sul serio), sfrutta al meglio le risorse (limitate) che ha a disposizione (il finale action con il ponte disseminato di mine) e compone una delle sue colonne sonore elettroniche più memorabili, insomma un vero artigiano della settima arte. 1997 - Fuga da New York: è un giocattolone avvincente e inimitabile che sarebbe ingiusto continuare a sottovalutare.
Aprile 2014 | P i e t r a M i l i a r e | 35
<< Un travolgente romanzo Sinfonico che vi farĂ riscoprire tutto il piacere della lettura. >> Michiko Kakutani The New York Times
<< Una splendida storia sullâ&#x20AC;&#x2122;amicizia e la solitudine. Sulla durevolezza dei sentimenti e la fragilitĂ di un mondo Che può crollare in ogni istante, senza ragione.>> Le Monde