I COLORI DELL’ALBA
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MAGAZINE DI CULTURA - CURIOSITA’
Pag. 6 | E v e n t i
ATTUALITA’ - EVENTI
Pag. 8 | M a k e U p
N° 1 - Anno 1 - Gennaio 2014
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Direttore Responsabile
Pag. 16 | D a n z a d e l V e n t r e
Gennaro Coppola
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Redazione:
Pag. 22 | M u s i c a
Raffaella Salfi, Annamaria Terliati, Angela Papa, Art Orient, Laura Santoro, Mjr, Marco Gambardella, Marianna Paduano e Raffaele Coppola.
Pag. 24 | C i n e m a Pag. 26 | A m i c i A n i m a l i Pag. 30 | I l D i v e r t e l l o Pag. 31 | P o e s i a D e l M e s e
Ufficio Grafico: Marco Gambardella SEDE AMMINISTRATIVA CENTRO DI INIZIATIVE CULTURALI “L’ALBA” Via Aldo Moro, 28 MASSA DI SOMMA 80040 - NAPOLI Info: centrolalba@virgilio.it
L’EDITORIALE Carissimi, sono orgoglioso e felice di presentarvi il primo numero del mensile “I Colori dell’Alba” che con oggi inizia la sua nuova avventura. Non posso fare a meno di ringraziare tutti coloro che hanno preso parte a questo ambizioso progetto e mi hanno dato piena fiducia nel realizzare e soprattutto concretizzare, un giornale on-line. Era da tempo che balenava nella mia mente un progetto come questo, ambizioso sì, ma non impossibile! Sfogliando le pagine de “I Colori dell’Alba”, potrete trovare l’inchiesta del mese, consigli utili, curiosità ed eventi in giro per la nostra amata Italia. Nel salutarvi e augurarvi buona lettura, vi do appuntamento alla prossima, con la speranza sempre viva di poter un giorno arrivare nelle vostre case come un vero e proprio prodotto cartaceo, oltre che nella versione on-line. Vi abbraccio. Il Direttore Gennaro Coppola 2 | S o m m a r i o | Gennaio 2014
Š Photography Art
BABY PROSTITUZIONE: LE NUOVE FRONTIERE SILENZIOSE
N
on è la prima volta che, in Italia, si parla di giovani prostitute. Nel 2009, a Milano, dalle indagini della polizia venne fuori che 12 ragazzine quindicenni si concedevano in cambio dell’ultimo modello di Ipod o di una maglietta firmata. Anche nel fermano alcune famiglie, un anno dopo, denunciarono il fatto che alcune ragazzine si prostituivano per comprare l’eroina. Pochi mesi fa una ragazzina sedicenne siciliana raccontò di essere stata avviata alla prostituzione da una zia acquisita. Nel mese di Maggio dell’anno ancora in corso, la notizia sconcertante ha riguardato il coinvolgimento di due compagne di scuola, minorenni, in una vicenda che le ha trasformate da normali adolescenti in baby squillo, attratte da droga e dai guadagni “facili”. Una di 14 e l’altra di 15 an4 | B a b y P r o s t i t u z i o n e | Gennaio 2014
ni, sono state adescate su facebook da tre uomini con cui si incontravano in un palazzo della zona Parioli a Roma.
Entrambe sono state scoperte dalla madre di una delle due, a seguito del comportamento aggressivo della figlia verso di lei e dell’evidente disponibilità economica acquisita che le aveva addirittura permesso di trovarsi una casa per conto proprio. La madre dell’altra ragazza, invece, era complice della figlia. Le organizzava persino gli appuntamenti e, per questo motivo, è stata arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione insieme ad altre quattro persone, tra cui un uomo che creava le inserzioni pubblicitarie on line su cui le ragazze compari-
vano come maggiorenni. La vicenda, ricostruita dagli inquirenti attraverso gli sms e alcuni video pedopornografici, di cui le due ragazzine erano protagoniste, messi in rete per attirare altri clienti, ha fatto emergere che gli incontri avvenivano quasi quotidianamente, dopo la scuola, con guadagni altissimi che raggiungevano anche i 300 euro a prestazione. Tutto sarebbe cominciato come un gioco rispondendo all’annuncio in rete su un sito di incontri, di tre uomini. Poi il gioco si è trasformato in un vero e proprio lavoro i cui proventi erano destinati anche all’acquisto di cocaina, oltre alla parte che doveva essere consegnata ai quattro sfruttatori. Vicenda che si è conclusa con l’arresto di Nunzio Pizzacalla, militare abruzzese di 34 anni, Mirko Ieni 38 anni, romano dei Parioli, Riccardo Sbarra 35 anni, anche lui romano. I primi due , insieme alla madre della quindicen-
ne, sono accusati di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile, il terzo di aver avuto rapporti sessuali con una delle minori e di aver indotto la giovane a inviargli foto delle parti intime. In manette anche Michael Mario De Quattro, 29 anni, romano, per aver avuto anche lui rapporti sessuali con una delle ragazzine, averli filmati e averla poi ricattata chiedendole 1.500 euro per non diffonderlo. I clienti, rintracciati attraverso le rubriche telefoniche delle ragazzine, anche essi sotto inchiesta, si sono giustificati dicendo che avevano creduto fossero maggiorenni, ma le foto delle giovani seminude non lasciavano dubbi sulla loro età. A noi il dubbio invece resta su un’altra cosa: Senza demonizzare il mezzo telematico, poiché sappiamo bene che, nei paesi in cui il potere economico è inesistente così come quello della comunicazione di massa, la prostituzione minorile è una realtà terrificante, ci viene da chiedere quale sia il reale motivo della decadenza del nostro tempo. In un paese dove la cultura è la bandiera che svetta così alta da essere visibile in ogni luogo della Terra, il valore umano, la famiglia, la coscienza educativa dell’ambito familiare, hanno ancora un ruolo?
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EVENTI
S
i è svolto nel pomeriggio del 27 Novembre 2013, all’interno della “saletta rossa” nella storica libreria Guida di Port’alba a Napoli, l’evento che ha visto come protagonista la pittura di Rita Esposito con le sue “Amazzoni” a grandezza naturale. Ero seduta tra il pubblico ad ammirare le stupende figure femminili che circondavano la sala. Infatti, le opere erano state disposte tutto intorno il perimetro, accostate agli scaffali pieni di libri, quasi a voler “osservare” ogni spettatore. Ognuna di esse rappresentava una donna ma anche uno stato d’animo femminile, e sprigionavano al contempo una grande forza visiva. Naturalmente, ogni amazzone è stata rappresentata dall’artista in un contesto ideale. Infatti, come ha specificato la stessa Rita Esposito, intervistata a più riprese dal presidente del M.I.A Stefania Colizzi,
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ognuna di queste figure è stata “mitizzata” e inserita su un particolare “sfondo” accompagnata da “simboli” che hanno distinto le une dalle altre. Eppure esse non sono figure artefatte o di fantasia ma piuttosto sono donne in “carne ed ossa” amiche dell’artista, che per lei hanno posato e forse è proprio quest’elemento fondamentale che permetterebbe, eventualmente, ad una qualsiasi osservatrice di potersi riconoscere in qualcuna di esse. Tra un’intervista e l’altra di notevole interesse sono stati i vari interventi di due associazioni culturali quali: TEATRI DI SETA.
Che hanno interpretato attraverso il canto e la lettura lettere di poeti contemporanei e brani di Virginia Wolf e Alda Merini, accompagnati dal suggestivo suono dell’arpa celtica; e l’emozionante performance teatrale del gruppo ORNIDA che attraverso gesti, ideali passeggiate tra il pubblico con i libri tra le mani e infine con balli quali il tango, egregiamente eseguito, hanno trasmesso un grande messaggio emozionale dell’atto del “leggere” e dell’importanza cartacea dei libri che non sono solo “sterili” oggetti di erudizione da tenere lì sugli scaffali ma bensì protagonisti attivi del nostro “sentire” culturale attraverso di essi. Perché in fondo l’evento
è stato proprio questo cioè la celebrazione della cultura, vissuta e fruita con intelligenza e sensibilità attraverso tutto ciò che è arte: pittura, danza, letteratura e musica. Ma, soprattutto, si
è voluto celebrare il luogo simbolo a Napoli del messaggio culturale come lo è la centenaria libreria che non può e non deve morire! Gennaio 2014 | E v e n t i | 7
MAKE UP
I
l make up è la psicologia uno dei processi attraverso i quali la bellezza influisce nella psicologia quotidiana consiste nel fatto che ad essa vengono associate una nutrita costellazione di caratteristiche positive che nella realtà sono indipendenti. Gli psicologi chiamano questo fenomeno "effetto alone": una singola caratteristica, come l'avvenenza di una persona,
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viene ad influenzare, appunto come un alone, altre sue caratteristiche e la nostra impressione risulta falsata. Così, chi è bello diventa anche buono. Non solo, chi è bello è anche più gentile, credibile, persuasivo, felice. Le persone avvenenti sono considerate anche energiche, padroni di sé, socievoli, competenti, si pensa che facciano lavori interessanti ed abbiano matrimoni felici. Il criminale viene immaginato brutto, ma l'eroe, si sa, deve essere per forza bello. Michael Efran (1974), ad esempio, ha mostrato che mentre nel 93% dei casi i soggetti dichiarano esplicitamente che l'attrattività fisica di un imputato non deve influenzare le decisioni di colpevolezza e somministrazione della pena, in un compito di giurie simulate risultò che se l'imputato era avvenente la sua colpevolezza era meno certa, il grado di punizione minore e l'attrazione maggiore rispetto ad imputati non avvenenti. L'effetto "what is beautiful is good" ("il bello è buono") è talmente robusto da essere stato replicato in 30 studi diversi su-
gli stereotipi, come ha evidenziato Feingold (1992). Persone attraenti fisicamente sono valutate da altri come più dominanti, intelligenti, sessualmente disponibili, equilibrate psicologicamente. Ma le persone belle hanno veramente tutte queste caratteristiche positive? Feingold ha passato in rassegna 93 studi che hanno cercato di stabilire se persone attraenti e non attraenti differissero in qualche tratto di personalità. L'analisi globale ha indicato una totale assenza di relazione fra attrattività fisica e qualità di base, come intelligenza, dominanza, o altro. La bellezza fisica ha invece altri tipi di influenza: ad esempio, favorisce maggiori contatti interpersonali e attenua l'ansia sociale. Studi di carattere correlazionale hanno messo in luce un'associazione positiva fra attrattività fisica ed abilità sociali, popolarità con membri del sesso opposto, numero di amici dello stesso sesso, precocità dei rapporti sessuali. Una ragione possibile per questi vantaggi sociali potrebbe derivare dal fatto che la gente cerca il contatto e la compagnia di persone attraenti, risponde loro più favorevolmente, le osserva più a lungo e le avvicina ad una minore distanza spaziale. Tutto ciò permette alle persone attraenti di ricevere, nei contatti sociali, un maggior numero di rinforzi positivi che, a loro volta, incrementano il senso di autocontrollo. Non a caso, una re-
cente ricerca ha messo in luce che nella relazione iniziale con una persona attraente sia uomini che donne tendono a mentire, alterando in positivo le proprie caratteristiche, come ad esempio i tratti di personalità, il reddito, il successo personale, le capacità lavorative e l'intelligenza. Negli approcci con persone meno attraenti, invece, il quadro offerto delle proprie capacità
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diventa più veritiero. Notizie prese dal web Aperta una piccola parentesi ora andremo ad analizzare come il make up sia cambiato nella nostra società cenni storici : Il 1900: Anni ‘20 Gli anni ’20 (1920-1929) sono noti anche come ‘Gli anni ruggenti’ (Roaring Twenties) o ‘Jazz Age’, e sono testimoni, nell’Europa del primo dopo guerra, della ripresa economica (da cui anche la denominazione di ‘Golden Twenties’) e altri importanti avvenimenti, tra cui la maggiore indipendenza della donna. Il cinema dell’epoca, che attesta proprio in questo decennio la sua grande diffusione, è ancora muto, e la pellicola poco sensibile, più adatta a riportare bianchi e neri piuttosto che sfumature. Il trucco nel cinema di questi anni, ancora di chiara impronta teatrale, trova applicazione sia sui personaggi femminili che su quelli maschili e non serve solo come abbellimento, ma anche a conferirne una chiara connotazione positiva o negativa, che ne aiuti la caratterizzazione e la dichiari allo spettatore. Si tratta quindi di un trucco le cui dominanti sono colori molto chiari (la base) contrapposti a colori scuri (sopracciglia, occhi e bocca) e in cui ancora non si utilizzavano fard e chiaroscuri. Un esempio di questo tipo di trucco lo si può ritro-
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vare in Louise Brooks e Clara Bow, famose attrici americane del cinema muto, che hanno contribuito a divulgare con Olive Thomas il tema delle ‘flapper’, giovani ragazze disinibite che criticano le generazioni antecedenti fumando, ostentando la loro giovinezza, contrapponendosi alle generazioni passate portando capelli corti lisci o a boccoli, abiti corti (e a volte con frange svolazzanti, adatti a ballare il char-
leston) o che mostrassero le braccia e le gambe da ginocchio in giù, e facendo largo uso del make up in pubblico. Questo look si diffonde velocemente tra le ragazze e nella moda, tanto da diventare un vero elemento caratterizzante dell’epoca. È identificato da un taglio di capelli corto, lisci o ondulati con il ferro, una base di trucco molto chiara che tolga tutte le imperfezioni, sopracciglia abbastanza sottili ed arrotondate verso la coda dell’occhio, occhi bordati di nero sopra e sotto a conferirne espressività ed una bocca sottile, disegnata ‘a cuore’, con un doppio arco sul labbro superiore e un rosso piuttosto scuro. Anni '30 Nel 1930 il trucco era utilizzato dalle donne di tutte le classi sociali. Le donne avevano icone come Greta Garbo e
Max Factor, ma neanche gli anni successivi sono privi di nuove comparse come il gruppo Revlon e Esté Lauder. La bocca veniva colorata a forma di cuore all’interno dei contorni naturali che andavano coperti col fondotinta. Le sopracciglia erano sottili e cadenti, così come la forma degli occhi, contribuendo a determinare quell’aspetto tipicamente languido. Anni ’40 La Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), protagonista del primo lustro di questo decennio, influenzò solo moderatamente l’industria cinematografica di Hollywood, che vide proprio in questi anni l’affermarsi di grandi attori (come Cary Grant, James Stewart, Gary Cooper, Henry Fonda , Humphrey Bogart e Ingrid Bergman) e la realizzazione di memorabili pro-
Marlene Dietrich da utilizzare come modelli. Le grandi case cosmetiche come Max Factor, Elizabeth Arden, Revlon, Lancôme fioriscono. La prima che nacque nel 1909 fu L’Oreal di Eugene Shueller che apparse con il nome di French Harmless Hair Colouring Company. Il 1910 è l’anno dell’incremento dello sviluppo dei trucchi, soprattutto a causa della triade statunitense Elizabeth Arden, Helena Rubinstein e
duzioni cinematografiche (Casablanca, Quarto Potere). Nonostante la tecnologia attuale già ventilasse la possibilità di realizzare film a colori (Techincolor), la maggior parte delle produzioni cinematografiche erano ancora in bianco e nero, a causa delle difficoltà tecniche e degli alti costi di produzione (3:1 rispetto al bianco e nero). Si conta infatti che nel 1947 la produzione dei film a colori rappresentasse solo il Gennaio 2014 | M a k e U p | 11
12% del totale. Anche per questo motivo il make-up non venne particolarmente sconvolto rispetto ai precedenti anni ’30, ma ne rappresentò la sua naturale evoluzione. Il trucco è naturale, portabile, le sopracciglia tornano ad avere il loro giusto volume, incorniciano l’occhio in un disegno arrotondato ad ‘ala di rondine’. Nasce l’utilizzo delle ciglia finte nel trucco delle grandi attrici hollywoodiane: lunghi peli di visone venivano incollati all’estremità della palpebra creando un effetto del tutto naturale ed invisibile agli occhi dello spettatore. In questi anni è la bocca a dominare la scena: il disegno sul labbro superiore è arrotondato, come negli anni ’30, ma si ingrandisce fino ad uscire spesso dal suo disegno naturale (si pensi a Judy Garland, Veronica Lake, Katharine Hepburn o Rita Hayworth) mentre il labbro inferiore ne copia il volume, ma assume un disegno squadrato, largo e basso fino quasi ai margini della bocca. Rosso (o castano ramato) è il colore dominante anche nelle tinte dei capelli delle attrici più in voga in questi anni.. poichè si notò che queste tonalità risultavano meglio leggibili dalla pellicola e più definite nelle sfumature del bianco e nero. Anni 50 Gli anni ’50 rappresentano in quasi tutto il mondo, e negli Stati Uniti in particolare, un periodo di floridità economica: il boom della ripresa dopo la seconda guerra mondiale pervade tutti i settori. Nella musica si affermano nuovi ritmi, nasce il Rock’n'Roll che non risulta essere solo un fenomeno musicale, ma anche di costume: migliaia di teen ager imitano nel look e negli atteggiamenti le rockstar emergenti. La televisione vede l’avvento del colore (USA, 1954) che porterà all’adeguamento anche delle riprese in ambito cinematografico, creando una definitiva frattura con il bianco e nero del passato. Il make up vede succedersi vari stili ed interpretazioni, nasce lo stile pin-up che rimane in voga fino ai giorni nostri, ma anche il trucco delicato alla Doris 12 | M a k e U p | Gennaio 2014
Day che si contrappone a quello più sensuale e languido di Jayne Mansfield o Marilyn Monroe. Proprio quest’ultima attrice è quella che da sempre popola l’immaginario collettivo, nel suo stile affascinante e sensuale, come icona classica di questi anni e, per questo motivo, viene scelta come esempio di trucco per ricreare il look degli anni ’50. Il trucco c’è.. e si vede! E’ proprio con l’inizio degli anni 50 infatti che il trucco inizia a trasformarsi da strumento correttivo ad accessorio di fascino. La donna è sensuale, ammaliatrice, seducente, e quante più armi ha per esercitare il proprio fascino, quante più ne usa. La televisione a colori, ormai a portata di molti, contribuisce a rendere l’immagine più viva, diffonde quasi istantaneamente nuove mode e nuovi look tra gli spettatori, in cui le tonalità del trucco si spostano naturalmente verso i rossi caldi delle labbra e i rosa intensi delle guance. Le ciglia finte, le parrucche e i toupet sono nuovi strumenti di seduzione a disposizione di tutte le donne, soprattutto negli USA se ne vede un uso crescente a partire proprio da questo periodo. Anni '60 Gli anni sessanta sono il decennio in cui la donna diventa protagonista e desiderosa di affermarsi in un mondo governato da uomini. La contestazione femminile diventa uno strumento per dare voce ai diritti delle donne e finalmente il gentil sesso si esprime in tutta la sua esuberanza e creatività. Miti come Twiggy, Brigitte Bardot, Audrey Hepburn e Sophia Loren sono rimasti indelebili nel firmamento delle star fino ai gironi nostri ed hanno dettato legge nella moda e nel make up. La tendenza è quella di marcare al massimo la piega palpebrale con ombretti scuri (nero o marrone), la palpebra viene messa in risalto con colori chiarissimi (rosa, celeste o bianco), le ciglia finte vengono usate non solo sulle ciglia superiori ma anche su quelle inferiori. In alternativa le ciglia inferiori vengono dipinte con la matita nera creando un effetto bambola
(vedi foto). L'occhio viene ulteriormente ingrandito utilizzando la matita bianca nella rima interna. Le labbra vengono truccate con colori tenui e naturali, così come il fard. Per le soracciglia, il trucco di questi anni segue due tenenze: totalmente depilate (come nel caso di Mina), oppure spesse e squadrate (Sophia Loren, Audrey Hepburn). L'eye liner è applicato non solo sulla rima ciliare superiore ma anche su quella inferiore. Le line sconfinano esternamente senza toccarsi, allungando e ingrandendo l'occhio, creando un effetto ad occhi di gatto che era molto in voga in quegli anni. Le sopracciglia sono marcate con la matita, sopratutto nel tratto della coda, conferendo ad uno sguardo più intenso e magnetico. Anni '70 Il make up negli anni ’70 diventa ancor più esasperato. L’accento resta sugli occhi, compaiono le ciglia finte. Le labbra sono colorate con tinte perlescenti e pallide. Anni '80 Negli anni ‘80 il trucco diventa "espressione dell'essere", è pesante, accentuato, gli occhi scuri e drammatici, truccati con l’aiuto di molti strati di eyeliner e ombretti brillanti nelle tonalità blu, verde e vio-
la. Per le labbra, le donne preferiscono colori forti, come il rosso. Una polvere metallica prodotta con un minerale, la mica, diventa famosa per l’uso su palpebre e sul corpo per ottenere riflessi brillanti. Anni 2000: In questi anni ci troviamo davanti ad un vero e proprio boom economico in fatto di make up,nasce lo shop online, blog e tutorial dove seguire le ultime mode del momento e nascono numerose accademie di trucco, sia per professioniste del settore,che per privati. Il trucco si trasforma in arte vera e propria, lasciando libera l'interpretazione di ogni donna. I colori si spingono verso un'estremo all’ altro, chi preferisce i look "nude" e chi predilige look "dark"o colorati. Anche il vocabolario del make up cambia, se negli anni passati i kit da trucco si chiamavano "trousse" adesso si dice "palette"; il classico "fard" diventa "blush" e il rossetto prende il nome inglese di lipstick. In questi anni nasce anche un altro settore importante, il make up minerale. Nel prossimo articolo ci occuperemo del “make up come maschera”.
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Allo scopo di incentivare la poesia in ogni sua più nobile espressione artistico/letteraria dei sentimenti, il Centro di Iniziative Culturali L’Alba di Massa di Somma (Na), con l’adesione del Salotto Artistico Culturale Tina Piccolo di Pomigliano D’Arco e con il
Patrocinio del Comune di Massa di Somma,
del Comune di San Sebastiano al Vesuvio e dell’ente Parco Nazionale del Vesuvio, promuove la 14a
edizione del Concorso Nazionale di poesia
Regolamento Art.1 Ogni concorrente può partecipare con un una poesia soltanto o per la categoria in lingua italiana o in vernacolo-dialetto, edita o inedita. Il concorso è suddiviso in 4 sezioni: “Caro poeta…” per poesie in lingua italiana “Regalame na poesia…” per poesie in vernacolo-dialetto Sez. Speciale “Giovani Talenti” per ragazzi di età compresa tra i 12 e 17 anni Sez. Speciale “Piccoli Poeti” per alunni delle scuole elementari Sezione A Si partecipa inviando una sola poesia a tema libero in lingua italiana, sia edita che inedita, max 35 versi in 6 copie chiaramente dattiloscritte di cui solo una corredata dei dati anagrafici (in mancanza della data di nascita previa esclusione dal concorso), indirizzo, numero telefonico e eventuale E-mail. I poeti stranieri devono allegare ai propri elaborati la traduzione in lingua italiana. Sezione B Si partecipa inviando una sola poesia a tema libero in vernacolo-dialetto, sia edita che inedita, max 35 versi in 6 copie chiaramente dattiloscritte di cui solo una corredata dei dati anagrafici (in mancanza della data di nascita previa esclusione dal concorso), indirizzo, numero telefonico e eventuale E-mail. Sezione Speciale C È riservata esclusivamente ai ragazzi di età compresa tra i 12 e 17 anni, si partecipa inviando una sola poesia, a tema libero e indipendentemente con elaborati sia in italiano che in vernacolo-dialetto, sia edite che inedite, max 25 versi, in 6 copie dattiloscritte di cui solo una corredata dei dati anagrafici (in mancanza della data di nascita previa esclusione dal concorso), indirizzo completo ed eventuale e-mail. Sezione Speciale D È riservata esclusivamente agli alunni delle scuole elementari, si partecipa inviando una sola poesia, a tema libero e indipendentemente con elaborati sia in italiano che in vernacolo-dialetto, sia edite che inedite, max 20 versi, in 6 copie dattiloscritte di cui solo una corredata dei dati anagrafici, indirizzo completo, scuola classe frequentata. Per questa sola categoria non è previsto il contributo di partecipazione.
Art.2 Le poesie, insieme al contributo di partecipazione fissato in euro 5,00 (per ogni singolo elaborato) va inviato a: Centro L’Alba “PREMIO GINESTRA” Sig. Armando Scarpato via Aldo Moro, 28 cap 80040 Massa di Somma (Na)
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Art.3 Le opere, dovranno pervenire entro e non oltre il: 28 Febbraio 2014 Art.4 I nominativi della giuria, il cui operato è inappellabile e insindacabile, saranno resi noti il giorno della premiazione che avverrà : SABATO 12 Aprile 2014 alle ore 17.00 nell’Aula Consiliare del Comune di Massa di Somma (Na) via Veseri, 5 Art.5 Premi: Il 1° classificato della sez. A e il 1° classificato della sez. B parteciperanno di diritto al premio finale, ovvero il “PREMIO GINESTRA”, decretando la vittoria della poesia più bella dell’edizione 2014. Il premio per il vincitore sarà offerto dall’artista napoletano Raffaele Coppola. Art.6 Sarà inoltre assegnato un Premio Speciale della Critica, messo a disposizione dalla redazione giornalistica de “L’ORA VESUVIANA”. Art.7 In occasione della cerimonia di premiazione é richiesta la presenza dei concorrenti che si sono classificati ai primi 3 posti di ogni sezione, e per i premiati con i Premi Speciali. Chi non potrà intervenire, potrà delegare per iscritto un suo rappresentante al ritiro del proprio Premio. Art.8 Nessun Premio verrà spedito, ma se entro 10 giorni dalla data di premiazione non saranno ritirati, né personalmente, né con delega, si terranno automaticamente considerati di proprietà dell’Associazione stessa. Art.9 Per tutti i testi inviati l’autore ne è personalmente responsabile di fronte alla legge in caso di plagio. Art.10 La partecipazione al concorso comporta la piena accettazione di tutte le norme citate nel presente regolamento. I dati inviati saranno trattati secondo quanto previsto dalla Legge 675/96 del 31 dicembre 1996 e D.Lgs 30 giugno 2003 n.196. Per info: tel. 081 5742409 – 081 5607723 oppure inviando una e-mail: centrolalba@virgilio.it
Centro di Iniziative Culturali L’Alba
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DANZA DEL VENTRE: L’INTERVISTA
Scegliere di seguire un corso di danza del ventre significa avere voglia di ricercare se stesse, qualcuno lo fa perché affascinata dai vestiti luccicanti e dalle pagliette colorate, altre per il bisogno di muoversi soltanto, altri ancora per superare la timidezza, ognuno per motivi e teorie diverse. Ma ancor di più, una donna decide di frequentare un corso di danza del ventre, perché sente la necessità di capire e scoprire se stessa. Rosalia Castiglione, insegnante e ballerina, ci apre le porte di casa sua, nel bellissimo quartiere Chiaia di Napoli, per raccontarci la storia e i segreti di questa bellissima danza.
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Come sei entrata in contatto con la danza orientale? E’ come è diventata la tua passione? R: Sono sempre stata affascinata da tutte le danze , la danza è il ritmo che ti porti dentro, è quel formicolio emozionale che può solleticarti l’anima, è l’espressione pura di ciò che di più intimo abbiamo nel cuore…. È istinto e ragione…. è armonia dei sensi, è liberta è follia…. Ho seguito la danza in tutti i suoi generi… e l’ho amata fin da bambina, mi incantavo guardando le leggiadre ballerine che volavano alzandosi sulle punte volteggiando nell’aria, tuttavia soffrivo di una malattia alle ossa delle ginocchia che, per mia sfortuna crescendo mi avrebbero dato difficoltà persino a camminare
figuriamoci poi a danzare. Fu così che il medico consigliò a mia madre di non iscrivermi a danza per non illudermi …. Avrei dovuto portare stivali di ferro rigidi che forse mi avrebbero aiutato almeno a camminare senza l’ausilio di un bastone. Poi quando compii 6 anni mamma mi portò in Sicilia da Santa Rosalia. Lì racconta che c’era una vasca miracolosa dove la santa pare curasse le ferite di guerra dei sodati, il mese che facemmo questo viaggio però era agosto e dopo essere saliti sul monte di Santa Rosalia non trovammo l’acqua e il guardiano del santuario ci disse che la fonte non era una sorgente, ma una vasca che si riempiva di acqua piovana e dato che in agosto, lì in Sicilia, c’era la siccità
non avremmo trovato l’acqua benedetta … mia madre racconta che lei mise una mano sotto la bocca della fontana … da dove uscì solo una goccia d’acqua che passò sulle mie ginocchia… non so se fu un miracolo, ma da allora cominciai a ballare danza classica fino ad identificare il mio stile e la mia passione nella danza Orientale e decisi che il mio nome d’arte sarebbe stato quello di battesimo. Dalla danza classica, continuai con la danza moderna, il flamenco, la tammorra e la danza Orientale. La danza è tutto per me, è l’unica forma di espressione che conosco e spiegare o scrivere ciò che sento, spesso mi risulta difficile mentre danzare, invece, mi risulta facile come respirare.
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Cosa provi quando danzi?
parare?
R: quando danzo mi isolo… è come se per quei pochi minuti io fossi altrove, spariscono in un attimo tutte le regole, le etichette, il formalismo, le paure, i pensieri, le critiche, gli obblighi, per un attimo sono veramente io senza la costruzione della persona . Quando danzo mi sento libera….
R: è una disciplina adatta a tutti, donne e uomini. Si deve soltanto tenere a conto del ritmo che si ha nel cuore e della propria voglia di volersi bene.
Raccontaci un po’ di storia e com’è arrivata in Italia la danza del ventre? R: la danza orientale è la più antica del mondo, la danzavano le sacerdotesse per raggiungere l’estasi e comunicare con la grande Dea Madre. Era una danza esoterica carica di energia, si danzava a piedi nudi e sul suono dei tamburi che battevano all’unisono tra il ritmo del cuore delle donne e quello della di Madre Terra, una danza di donne tra donne…. per comunicare con gli spiriti e trovare serenità e pace. Le figure rappresentate erano quelle della natura o del cosmo come la luna, il cammello, il serpente… Successivamente danzare divenne un’arte, un mestiere e si distinsero diversi stili, quelle dei palazzi la scuola delle Almee, quella delle strade delle gitane. Fu con l’arrivo delle truppe di Napoleone in Egitto, che la danza orientale fu conosciuta in Europa che inizialmente non fu considerata come una danza. Solo attualmente la danza Orientale sta ricevendo la giusta collocazione nel mondo della danza .
E’ una moda o è un’arte? R: sicuramente è un arte…. Uno stile di vita.
Quali sono le caratteristiche per ballare la danza del ventre? Può ballarla chiunque o ci sono dei requisiti particolari? E’ difficile im18 | D a n z a d e l V e n t r e | Gennaio 2014
Tuttavia se la si vuole fare professionalmente occorrono anni di studio, di sacrifici, di passione, di tempo e di energia! E’ difficile da imparare se non si è predisposti ad imparare… come in tutte le cose…. Si arriva dove si vuole arrivare… io dico che occorre mirare al sole facendo attenzione a non rimanere abbagliati.
Cosa c’è dietro questa bellissima danza? E quali sono i benefici? R: c'è armonia e voglia di conoscersi, di accettarsi, di amarsi e di andare incontro al mondo, perché siamo energia e tutto ciò che proviamo si trasforma in particelle positive o negative che lasciamo come una scia dietro noi…. I benefici sono molteplici, sia al livello fisico che psicologico, se si vuole solo considerare che la danza orientale dona elasticità, eleganza, ed armonia, inoltre lavora sulla postura e sul portamento. Pensa che in molti paesi nel mondo è praticata dalle giovani donne fin da bambine perchè alcuni dei movimenti fondamentali di questa disciplina lavorano sul fisico delle giovani donne al livello del bacino, rafforzando la muscolatura del ventre delle anche e delle ovaie praticata assiduamente facilita nel tempo a venire nel parto. Abbiamo parlato fino ad ora solo del benessere fisico ma la danza Orientale è una danza terapia, essa lavora sull’autostima del singolo individuo favorendo la crescita dell’autostima personale, ti dirò di più quando iniziato il mio percorso come insegnante ho partecipato anche nella realizzazione di un corso di danza Orientale al centro antiviolenza donne a Napoli per
donne che subivano violenza ed è stata un ottima esperienza . In ultimo la danza Orientale come tutte le discipline di gruppo favorisce l’armonia dell’insieme utile per la società .
Perché la consiglieresti? R: perché fa stare bene, perché è adatta a tutte e a tutti, perché la Amo! Mentre lasciamo casa, Rosalia Castiglione ritorna alle sue prove. D’altra parte chi sente la propria passione ardere dentro, non può smettere di esercitarla.
In Foto: ROSALIA CASTIGLIONE
Gennaio 2014 | D a n z a d e l V e n t r e | 19
ARTE: EDVARD MUNCH
N
el 150esimo anniversario della sua nascita, Edvard Munch è celebrato in tutto il mondo. Dal 06 Novembre 2013 al 27 Aprile 2014, l'Italia rende omaggio al sublime artista norvegese con un'imperdibile retrospettiva che si terrà a Palazzo Ducale di Genova dal prossimo novembre .Curata da Marc Restellini, direttore della Pinacotheque de Paris, che nel 2010 dedicò al maestro norvegese una straordinaria esposizione visitata da oltre 600.000 persone, la mostra è promossa dal Comune di Genova e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ed è prodotta da Arthemisia Group e 24ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, già partners di Palazzo Ducale nello scorso autunno per la mostra "Mirò!Poesia e Luce". "Realizzare questa mostra proprio nell'anno delle celebrazioni e con le enormi difficoltà legate ai prestiti di Munch è stato un miracolo." - dichiarano gli organizzatori - "La scommessa è stata altissima, ma vedremo opere straordinarie, concesse dai più importanti collezionisti di Munch". Il percorso espositivo racconterà tutta l'evoluzione artistica di Munch con oltre 120 opere. Si prevedono lunghe code per visitare la mostra. E molti se ne aggiungeranno, anche per "Warhol after Munch": una mostra nella mostra in anteprima assoluta per l'Europa, una serie di opere realizzate da Andy Warhol e ispirate alla produzione di Munch. Il corto circuito è assicurato: l'artista dei sentimenti più oscuri interpretato dall'artista pop per eccellenza. "Munch dipinge ciò che vede - racconta Marc Restellini ma oltre le proprie paure ha anche una nuova visione dell'arte che è pura avanguardia e in questa mostra saranno esposte le sue opere più belle, sentite, amate e sofferte". Per questo motivo l'esposizione di Palazzo Ducale è allo stesso tempo rappresentativa del percorso arti20 | E d v a r d M u n c h | Gennaio 2014
stico ed esistenziale di Munch, ma anche testimonianza del passaggio da un naturalismo di stampo impressionistico a una pittura nuova e audace che contribuisce in maniera determinante a sconvolgere tutta l'arte del XX secolo. "La mostra racconta - continua Restellini - un Munch artista che potremmo in qualche modo considerare il contrario di tutto ciò che esisteva fino ad allora. Munch si oppone deliberatamente a ciò che vede e conosce. In una logica quasi anarchica, si mette in contrasto con l'impressionismo, il simbolismo, il naturalismo per inventarsi una forma di espressione artistica in rivolta contro tutto ciò che sin dalla sua infanzia gli è stato presentato come regola sociale". "È sorprendente scorgere così presto nella storia dell'arte moderna un artista capace di staccarsi da tutte le convenzioni alle quali ci avevano abituati gli artisti e i movimenti precedenti; ed è prodigioso notare sin dagli anni Ottanta dell'Ottocento come Munch si accanisca sugli strati di colore, vederlo letteralmente solcare la superficie pittorica o lasciare le sue tele esposte alla pioggia e alla neve, trasferire fotografie e fotogrammi di film muti all'interno dei suoi dipinti e dei suoi lavori grafici. Stupefacente è anche l'audacia con cui sopprime i confini tra i supporti e le tecniche, nelle sue incisioni, sculture e fotografie, come nei suoi quadri, collage e film. Munch s'iscrive nella linea di William Turner e di Gustave Courbet, è l'anello mancante della catena che unisce artisti come Pablo Picasso, Georges Braque, Jean Dubuffet e Jackson Pollock nella storia del modernismo. Autentico innovatore per quanto riguarda l'apporto della cinetica all'arte, egli fu anche un modello in termini di avanguardia e di rottura con i modelli precedenti" conclude il curatore. Il comitato scientifico della mostra Edvard Munch è composto da Richard Shiff, Øyvind Storm Bjerke, Petra
Pettersen e Ina Johannesen. "La natura è l'opposto dell'arte. Un'opera d'arte proviene direttamente dall'interiorità dell'uomo. (...) La Natura è il mezzo, non il fine. Se è necessario rag-
giungere qualcosa cambiando la natura, bisogna farlo. (...) L'arte è il sangue del cuore umano". Edvard Munch (1863-1944).
In Foto: LA MADONNA
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MUSICA ARTISTA ERMEGENTE LUCA SORRENTO (nome d'arte di Luca Esposito), classe 1983, è un cantautore di origini partenopee. La passione per la musica e soprattutto per il canto ha inizio sin da bambino. All’età di 19 anni inizia un percorso di studi, dapprima nell’Accademia Sonora di San Giorgio a Cremano e poi presso il “Centro della voce” dove si specializza con il Maestro Ciro Caravano, componente dei “Neri Per caso”. Nel maggio del 2006 prende parte al musical “Quartieri Spagnoli Set” debuttando al Palapartenope di Napoli. Dal 2007 approfondisce la tecnica vocale e gli aspetti fisiologici della voce sotto la guida del maestro Francesco Ruocco. Nel 2008 entra a far parte del progetto “Blue Gospel Singers” come corista e solista in diversi eventi e concerti su tutto il territorio nazionale.
In Foto: LUCA SORRENTO
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In Foto: MJR
Oltre allo studio del canto Luca affianca laboratori teatrali - diretti da Gianfranco Gallo e Manuela Schiano Lomoriello - e stage sul tema “Musical” con il docente Marco D. Bellucci direttore del Musical Theatre Accademy di Roma. Tra le più importanti partecipazioni ricordiamo “Ti lascio una canzone” su Rai 1, “ Punto su di te” sempre su Rai1 e “Italia’s Got Talent” su Canale5. Tra i festival canori più prestigiosi presi parte da Luca ci sono il piazzamento alle selezioni finali del “Premio Mia Martini 2012” e la vittoria al “Premio Piazza Campania”. Partecipa inoltre ai "Festival di Napoli", "Voci di Roma Tour", "Hit Festival Saint Vincent", "Baiano Festival" ed alla seconda edizione del Talent Show "Ti va di cantare?" nel quale risulta vincitore del premio della critica. Nel mese di ottobre 2013 vince il Dream Music Festival, organizzato dalla emittente televisiva ItaliaMia, con il suo inedito “Non so più fingere”. Nel mese di Novembre 2013 partecipa alla trasmissione televisiva Mezzogiorno in Famiglia, condotta da Amadeus, in onda su Rai 2. Attualmente, seguito dall’agenzia JJComunicazione, sta realizzando un progetto discografico "LiberaMente" in lavorazione tra Napoli e Los Angeles… www.lucasorrento.com
ALBUM CONSIGLIATO in uscita il 21 Gennaio 2014 # ALE (Carosello Records) Il nuovo album di Alessandro Casillo anticipato dal singolo “Niente da perdere”
. MONDOVISIONE LIGABUE
. MIDNIGHT MEMORIES ONE DIRECTION
. MARIO CHRISTMAS MARIO BIONDI
. SONG BOOK VOL.1 MIKA
. 20 THE GREATEST HITS LAURA PAUSINI
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CINEMA Da non perdere
Capitan Harlock Il pianeta Terra, ormai abbandonato da centinaia d'anni da una popolazione troppo numerosa per contenerlo, è diventato un luogo inviolabile e quasi sacro, mantenuto tale con pugno di ferro e fermezza militare dalla coalizione Gaia. Ad essa si contrappone Capitan Harlock e la sua ciurma a bordo dell'Arcadia, a cui si è appena aggiunto un nuovo elemento: Logan, fratello dell'ufficiale disabile Ezra e dunque infiltrato di Gaia dentro l'armata di Harlock con il compito di uccidere il capitano. Quando però Logan capirà qual è l'ideale che muove Harlock, che ha sempre percepito come un nemico, sarà pronto a schierarsi con lui contro il fratello, il quale lo accusa di aver causato la sua disabilità.
. Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato . Ralph Spaccatutto . Breaking Dawn. # Part 2. The Twilight Saga . Il trono di spade. # Stagione 2 . Vita di Pi . Ribelle. The Brave . Hotel Transylvania . Le 5 leggende . L' uomo tigre II. # Box 01 . Cenerentola Gennaio 2014 | C i n e m a | 25
AMICI ANIMALI: IL GATTO
L
a scelta di accogliere un gattino è una decisione molto importante che influenzerà la tua vita per molti anni. Il tuo gattino sarà parte integrante della famiglia portando gioia sia ai bambini che agli adulti. Si rivolgerà a te per trovare fiducia e protezione: la sua crescita e il suo equilibrio dipenderanno dalla tua attenzione. Un nuovo gatto in casa richiede molta pazienza e preparazione oltre ad un amore incondizionato. Con gli accessori adatti e qualche suggerimento puoi rendere più agevole l'inserimento del tuo nuovo amico in casa e in famiglia, oltre alla sua interazione con gli altri animali. Come facilitare la transizione Introduci il nuovo gatto in casa per gradi, seguendo questi step: •
Per il primo giorno o due, dedicagli una stanza mettendo a sua disposizione una lettiera, del cibo e dell'acqua. Lascia che familiarizzi con quella stanza prima di mostrargli il resto della casa.
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Una volta che il gattino si sarà rilassato e ambientato, consentigli di esplorare liberamente il resto della casa. Attacchi di nostalgia
Quando porti un nuovo gatto in casa, sulle prime potrebbe sentire nostalgia della sua famiglia. Potrebbe svegliarsi e mettersi a miagolare durante la notte. Prendilo in braccio e consolalo con voce pacata, accarezzandolo dolcemente. 26 | A m i c i A n i m a l i | Gennaio 2014
Se questo non dovesse calmarlo, prova a: •
Lasciare un orologio vicino alla cuccia: il suo ticchettio gli ricorderà il battito del cuore della mamma.
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Lasciagli vicino una borsa dell'acqua calda (37 - 39 °C) avvolta in un asciugamano. Questo gli farà ricordare i suoi fratellini. Ciotole e lettiera
Ogni animale presente nella tua casa deve avere una propria ciotola per l'acqua e il cibo, stessa cosa per la lettiera. •
Scegli ciotole specifiche per gatti, quindi poco profonde e dalla base larga, in metallo o cera mica.
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Dai a ciascun gatto una lettiera diversa: in questo modo li aiuterai a resistere alla tentazione di cercare privacy in un luogo inappropriato. Come evitare problemi con gli altri animali di casa
Punire un gatto che si dimostra ostile nelle prime fasi di inserimento è controproducente. Ricomincia invece daccapo l'intera procedura dopo avere tenuto gli animali separati per uno o due giorni. •
Rispetta il diritto di ciascuno al territorio. Se un gatto più anziano rivendica il divano del sog giorno come posto preferito, lascia che quello spazio rimanga di suo esclusivo dominio.
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Aiuta il nuovo gattino a trovare uno spazio diverso di cui impossessarsi.
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Per non provocare reazioni di gelosia, evita di manifestare preferenze, ripartendo equamente le tue attenzioni tra i vari animali.
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Se hai un cane, inizialmente tienilo al guinzaglio e non perderlo di vista. Non lasciare che rin corra o importuni il nuovo arrivato, e se il nuovo gatto in casa ti sembra spaventato o a disa gio non farlo rimanere nella stessa stanza insieme al cane.
Curiosità La prima prova del rapporto uomo-gatto è rappresentata dai dipinti funerari egizi, 2600 a.c. la sua capacità era quella di proteggere i granai in seguito venne considerato, grazie ai suoi magnifici occhi, come manifestazione terrena di importanti divinità, per questo fu consacrato prima alla dea Iside poi a Bast (la dea gatto) Chi osava ucciderlo rischiava molto, era prevista la pena di morte. E quando abbandonava la vita terrena veniva addirittura imbalsamato e sepolto come una persona! Intorno al 1850 fu scoperto un cimitero che ospitava oltre 3000 mummie feline. Seguendo le rotte commerciali, il gatto si diffuse poi presso i romani ed i greci che se ne servirono in particolare per difendere i granai dai topi; Il Medioevo fu il periodo più brutto per il gatto, quelle caratteristiche particolari che lo avevano portato ad essere venerato ora venivano interpretate come demoniache, quindi finiva spesso al rogo insieme alle streghe. Gennaio 2014 | A m i c i A n i m a l i | 27
ADOZIONI Questi due gatti cercano casa!!
Per informazioni, contattate la nostra redazione all’indirizzo mail centrolalba@virgilio.it o contattate il profilo facebook Marianna Paduano. 28 | A m i c i A n i m a l i | Gennaio 2014
MONILI D’AUTORE di Arianna Rizzitelli Facebook: Il Filo di Arianna
IL DIVERTELLO Pubbliscimita’ piti-pa’
Foto curiosa del mese
30 | I l D i v e r t e l l o | Gennaio 2014
di RAFFAELE COPPOLA
POESIA DEL MESE Napule… canzona nova Quand turrnaj dò fronte e l'Albania pensav e truvà ancora a casa mia ma se vedev chiant e distruzione. Cò core triste e stanc stù guaglione te guard e chiagne a coppe a nù balcone ca tante t'à sunnate d'inte a nuttate quand pò fronte partett pe surdate. Comme'ire belle e doce Napule mia c'à gente ca passav miez a via mane d'inte e mane, o dint'e carruzzell cantavan pe tè Napule bell. A feste e piedigrotta che bellezza ò piscatore pront' a menà a rezza nterra a sti spiaggie, ca luna color d'oro quanta emozione e gioia pe stù core. Quant'anne sò passate into' rione cù sti guaglione che sonnene l'ammore, mò se addurmute pure chistu core fallò scetà cù na canzona nova.
Armando Scarpato
Gennaio 2014 | P o e s i a D e l M e s e | 31
SOPRAVVISSUTO - DEAD OR ALIVE Michele Romano Sovera Edizioni