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SOCIAL MEDIA La nuova vita dei brand sui social network
SOCIAL MEDIA
La nuova vita dei brand sui social network
Di Andrea De Amicis
Nell’ultimo anno, anche a causa della situazione Coronavirus, si è amplificata la presenza dei brand sui social network e sono aumentati gli strumenti per la vita digitale delle aziende.
Nel particolare momento attuale, i brand più amati e ricercati dai consumatori sono quelli che hanno la migliore reputazione digitale. Le aziende sono sempre state presenti sui social media: di anno in anno, e soprattutto negli ultimi mesi segnati dal distanziamento del Covid19, il loro numero si è incrementato. I social si impegnano per prendere atto delle necessità dei brand, sviluppando nuovi strumenti e iniziative. Facebook l’anno scorso aveva già pensato a Business Manager, che permetteva di creare campagne pubblicitarie personalizzate per la propria azienda e
di sviluppare un pubblico affezionato
per gli annunci. Il mese scorso è nata anche Business Suite, una nuova dashboard che rende in grado le aziende di gestire la loro attività su Facebook e Instagram, da ogni dispositivo digitale. Ha diversi strumenti, come quelli dedicati alla pubblicazione, alla messaggistica, agli insight e funzionalità pubblicitarie. Facebook (tramite Instagram) ha in più lanciato di recente Reel, una funzione video di breve durata che consente agli utenti di creare clip di 15 secondi simili a quelle di TikTok, per condividerle all’interno dell’app. I brevi video sono semplici e di grande richiamo per il pubblico, possono essere quindi molto utili alle aziende. In Italia Facebook ha da poco annunciato la seconda fase del programma #piccolegrandimprese, il piano lanciato a luglio 2020 per supportare la ripresa delle piccole attività che erano state duramente colpite nell’ultimo periodo. Aiuterà le pmi ad avviare un’efficace trasformazione digitale e a comprendere
le nuove abitudini di acquisto degli italiani. Dal 24 settembre a fine dicembre 2020, infatti, #piccolegrandimprese si arricchisce con i Facebook Business Open Days, webinar gratuiti mensili, con supporto e live-chat con gli esperti di Facebook e di partner come Shopify, Talent Garden e Freeformers. Le pmi interessate potranno registrarsi direttamente dall’hub online facebook. com/piccolegrandimprese. Su Instagram è in fase di messa a punto una funzione per le FAQ. La piattaforma è al lavoro su tutte le domande frequenti relative agli account Business, per poter fornire risposte più immediate agli utenti. Twitter ha diffuso Holiday Hub, un mini-
sito con lo scopo di aiutare i marketer a prepararsi per la stagione delle vacanze invernali, con consigli e strumenti per mappare le campagne. L’aspetto che è più urgente e prezioso per le aziende presenti sui social, è la possibilità di costruire una community solida. Sui social network appena elencati mancano per i brand servizi come la personalizzazione dello spazio on line e l’accesso ai dati relativi agli utenti. Da queste esigenze è nata Selfcommunity, un’azienda italiana capitanata da Mariano Pireddu. È una piattaforma che mira a costruire una vera rete sociale, implementando tutta una serie di strumenti di marketing automation che forniscono alle aziende il pieno controllo del loro messaggio, con una reach del 100%. Oltre a questo l’azienda potrà avere a disposizione i dati degli utenti della propria community, mentre generalmente i dati sensibili degli utenti sono invece di diritto esclusivo dei diversi social network. Selfcommunity è adatta non solo ai brand ma pure alle associazioni di categoria, agli enti no profit e alle community di appassionati. All’interno è disponibile un tradizionale forum di discussione, che viene unito alla tecnologia di stringente aggiornamento dei social, che richiama l’utente alla discussione, avvisandolo se ci sono delle novità. Ci sono anche tanti altri strumenti come la gamification e la loyalty, che aumentano il senso di appartenenza alla comunità. L’obiettivo finale di SelfCommunity è quello di far emergere attorno al brand un gruppo
consistente di persone interessate all’argomento centrale e/o al brand stesso. Come supporto possono essere utilizzati micro influencer, che diventano un punto di riferimento per il gruppo di utenti. È presente la possibilità di scegliere se essere indicizzati su Google. Sicuramente per le community l’esporre i loro contenuti verso l’esterno rappresenta un vantaggio, ma quelle che utilizzano lo strumento con scopi informativi/organizzativi possono preferire di non essere raggiungibili. In più bisogna considerare che i contenuti su SelfCommunity sono condivisibili
su altri social network, andando
potenzialmente ad abbattere eventuali costi di acquisizione utenti. TikTok sta passando un periodo molto difficile in America, ma l’azienda si mostra positiva, forte e convinta di trovare un accordo. Anche perché è sempre più sotto i riflettori per i numeri delle sue visualizzazioni (100 milioni di utenti al mese solo in Europa) e per il riuscire a raggiungere in modo efficacissimo il pubblico dei teenager e dei giovani fino a 22-24 anni. Dato che crede tanto nelle capacità dei suoi utenti che creano contenuti originali basati su danza, canto e recitazione, ha stanziato un investimento triennale di circa 250 milioni di euro, per aiutarli a trasformare la loro creatività in un percorso di carriera. Per i brand è ormai indispensabile collaborare in modo efficace con i creator e gli influencer, per questo da un po’ di tempo è disponibile TikTok Creator Marketplace, che offre tanti servizi. Consente al brand di cercare il creator più adatto, in base al tenore dei propri contenuti. A quel punto si può contattare l’influencer scelto per una determinata campagna; se accetta l’ingaggio, diventerà operativo condividendo con l’azienda tutti i dettagli
del caso. I brand possono poi accedere a dati esclusivi e ricevere insight sulle demo presentate al pubblico, sui trend di crescita, video con migliori performance e altro. Grande spazio viene dato ai creator di rilevanza globale. È nato da poco pure TikTok For Business, un insieme di servizi per le aziende, in collaborazione con quasi 20 partner certificati in varie aree di competenza, tra cui la gestione delle campagne, lo sviluppo creativo e l’uso di effetti virtuali realizzati su misura del marchio. Fra i partner che aiutano a pianificare, creare, ottimizzare e misurare le campagne di marketing, due esempi sono Sprinklr, la piattaforma CXM (Customer Experience Management) leader nel mondo e WinClap, società di marketing che fornisce analisi avanzate di IA, esperienza e produzione creativa per aumentare le prestazioni delle campagne. Altri partner sono di supporto ai professionisti del marketing per generare contenuti creativi stimolanti ed efficaci. Come Shuttlerock, che trasforma le risorse esistenti del marchio in straordinari annunci video e VidMob, piattaforma leader di analisi e post-produzione creativa, che utilizza i dati per mettere a fuoco il potenziale creativo del brand, migliorando gli annunci e accrescendo le prestazioni di marketing. Altri partner forniscono servizi di realtà virtuale e aumentata ai marchi, dall’ideazione alla produzione di effetti targati TikTok. Ad esempio Bare Tree Media, agenzia creativa che offre un servizio completo e dà modo ai marchi di raggiungere, coinvolgere e intrattenere i consumatori attraverso la creazione e la pubblicazione digitale di realtà aumentata, emoji, adesivi e GIF all’interno di piattaforme di messaggistica popolari.