7 minute read

Illustratore di copertina: Andrea Antinori di Walter Fochesato .............................. pag

Andrea Antinori

Una delle voci più promettenti e interessanti dell'odierno panorama italiano dell'illustrazione

di Walter Fochesato

Andrea Antinori è un giovane illustratore che nel corso degli ultimi anni si è via via affermato come una delle voci più promettenti e interessanti del panorama italiano. Talché i lettori di Andersen avranno avuto modo, in più occasioni, di leggere, scritte dal sottoscritto o da altri membri della redazione, le recensioni dei suoi libri. Senza dimenticare che nel 2017 ha vinto il nostro premio, per la fascia 6/9, con La zuppa dell’orco di Vincent Cuvellier, edito da Biancoenero. Mentre con Piante e animali

In queste pagine: in alto e nella pagina seguente due tavole da L'entrata di Cristo a Bruxelles, qui sopra due pagine di Sulla vita dei lemuri, editi da Corraini terribili. Storie degli esseri più pericolosi, velenosi e disgustosi del mondo (Lapis) di Dino Ticli era nelle terne dei finalisti del 2018. Ci è sembrato perciò doveroso affidargli una delle nostre copertine, affinché anche lui si misurasse nel dar vita all’irrinunciabile bambino con il ciuffo. Penso anzi che la scelta si sia rivelata a dir poco felice, vuoi per la bellezza dell’immagine che ci ha voluto regalare, vuoi perché in questi ultimi tempi sono uscite alcune opere nuove che ci permettono di gettare uno sguardo più

Biografia

Andrea Antinori, bolognese nato a Recanati nel 1992, si forma presso l’ISIA di Urbino e l’Escola Massana di Barcellona. Dal 2013 collabora come illustratore per diverse case editrici italiane (Mondadori, Lapis, Emme/Einaudi Ragazzi...) Con Corraini Edizioni ha pubblicato il primo libro personale Questo è un alce? (2015), Un libro sulle balene (2016), L’entrata di Cristo a Bruxelles (2017), L'arrivo di Santa Lucia (2018, insieme a Noemi Vola), La grande battaglia (2019), La Passeggiata d'Inverno (2020), Sulla vita dei lemuri (2020), L'arancio (2021). Nel 2017, nel 2020 e nel 2021 viene selezionato alla Mostra Illustratori di Bologna Children’s Book Fair e con La grande battaglia vince il premio Miglior libro dell'anno a The China Shanghai International Children's Book Fair.

completo sulla sua produzione e seguirne meglio il percorso artistico. Ma partiamo intanto dai lemuri, primati endemici del Madagascar, dal caratteristico sguardo spiritato a causa dei grandi occhi, adattissimi alla vita notturna. Non a caso il loro nome deriva dal latino lemures, gli inquietanti spiriti notturni della mitologia. Ed eccoli qui, nove in tutto, a campeggiare sul fondo bianco della cover in un pacato concerto di grigi, neri con qualche meditata esplosione in giallo. Ci guardano e si interrogano perplessi e un po’ stupiti, pieni di curiosità, quanto mai vivi e un poco sornioni, pur nella loro singolarissima ieraticità. Non a caso uno dei suoi libri più felici è proprio Sulla vita dei lemuri. Breve trattato di storia naturale edito da Corraini nel 2020. E qui si giunge dritti ad un aspetto che giudico centrale delle illustrazioni di Andrea che sempre si è “diviso”, fin dai suoi esordi sempre per Corraini (penso in particolare a Un libro sulle balene) fra fiction e non fiction, fra narrazione e divulgazione. Distinzione che per lui calza fino a un certo punto e che non di rado si fa labile e soggettiva. Certo Antinori ci appare quanto mai rigoroso nel fornire le opportune e giuste informazioni ma è pronto altresì a creare i presupposti perché si creino possibili varchi per altre storie. Invitando il lettore alla scoperta ma, al tempo stesso e con la medesima serietà, al divagare, al pensare che esistono nel mondo delle figure i pretesti più diversi, le occasioni più lontane e inattese. Non a caso, ineffabilmente, ci informa fin dalla prima

pagina: “Buongiorno a tutti, il seguente volume affronta in modo approfondito la storia e la struttura sociale dei lemuri, a partire dal loro arrivo in Madagascar […] Ma la parte puramente scientifica finisce qui, infatti le informazioni raccolte sono state distorte e manipolate, dando origine a un altro tipo di storia. Non che sia proprio tutto falso, ci tengo a dirlo, ma non è neanche tutto vero”. E il volume, graficamente piacevolissimo, viaggia - per parole e per figure - su questo doppio binario, scoppiettante di trovate e di compassati dati scientifici. Ma qui siamo sul versante dell’autore completo. Per Lapis, al contrario, Andrea Antinori, a partire dal 2017, ha illustrato già sei libri sui temi più diversi ma sempre legati ad un versante esplicativo. Dall’astronautica a Giusto o sbagliato? Quando scegli decidi chi sei di Chiara Valentina Segré e Marco Annoni fino al recentissimo Bugie bestiali di Guido Cignini con il quale aveva già realizzato Animali in città. Bugie bestiali smonta, attraverso brevi ma efficaci capitoletti di piacevolissima lettura, False credenze, Leggende metropolitane, Superstizioni e Fake news al tempo del Covid-19, Modi di dire, proverbi, metafore attorno al mondo animale. Spaziando dagli alligatori nelle fogne della Grande Mela agli Elefanti ubriachi in Cina, dal lancio di vipere con gli elicotteri alla gazza ladra. Qui, a parte alcune tavole doppie, Antinori si “limita” a piccoli interventi che sfruttano gli spazi concessi dalla pagina. Un ottimo esempio di come i limiti imposti dalle scelte editoriali diventino poi, se incontrano l’illustratore giusto, felice assillo creativo. Il tutto con un segno quanto mai personale che, ad una prima e superficiale occhiata, potrebbe far pensare ad una sorta di minimalismo, oggi assai in voga e quanto mai omologante. In realtà i suoi disegni svelano una non comune cultura figurativa e un tratto fortemente originale non facilmente riconducibile ad altre esperienze. C’è in Andrea curiosità, capacità di osservazione, e una costante nota di ironia leggera, affilata quando occorre. Né mi stupirei se anche lui, come un Gek Tessaro, se ne girasse portando sempre a portata di mano un carnet de voyage dove schizzare, appuntare, memorizzare. Sapendo che tutto ciò poi serve, eccome. Tocchi brevi, ora morbidi ora nervosi ma nei quali costantemente la matita scompare per lasciar spazio al puro colore. Prendiamo L’arancio uscito da pochissimo per Corraini, di cui è diventato, a ragione, uno degli autori di punta. Orbene la copertina, così sobria ed elegante, fa venire in mente Bruno Munari e, all’interno nei risguardi anteriori, è facile rammentare Leo Lionni piuttosto che Iela Mari. Poi tutto si ferma qua perché con un ritmo che si fa via via sempre più serrato e, oserei dire, cinematografico ci gustiamo una storia felicemente “pazza” e surreale. Perché, meglio non anticipare troppo: “Mai disturbare un arancio che sta crescendo…”, come si scrive in quarta di copertina. E sono queste ultime, assieme ad un “Ciao!” e a poco altro, le uniche vere parole del libro perché tutto il resto si risolve in una serie di onomatopee. Perfetto insomma per essere letto ad alta voce.

E mi avvio alla conclusione non senza parlare di altri tre lavori freschi di stampa, come si suol dire. I primi due sono dei robusti volumetti per Emme edizioni con pagine in cartone e riportano altrettante filastrocche di Gianni Rodari: La luna al guinzaglio, ben nota, e Arturo, con versi dedicati ancora una volta agli amatissimi gatti. Una gioia per gli occhi, mi piace dirlo, dove il brevissimo testo si dispone sulla pagina con grande libertà e con un suadente e accorto progetto grafico che non esita in alcuni momenti a far tacere le parole per far parlare le figure. Non vorrei esagerare ma certo fra le cose più belle viste di recente nel lungo, e purtroppo contrastato, anno rodariano. Per Topipittori vi è poi Il paese degli elenchi di Cristina Bellemo. La piccola storia quanto mai briosa e acuta meriterebbe ben altra attenzione ma diciamo che le disavventure dell’inflessibile “Dottor Fermo Sicurini, Certificatore certificato di certificati”, “uomo di straordinaria precisione”, abituato a distribuire patenti di “spazzatrice di pavimenti”, di “arrostitore di patate al forno” o “guardiano dei fatti altrui”, nascono allorché nel suo ufficio fanno irruzione accompagnati dalle maestre i bimbetti di una seconda

Nella pagina precedente, in alto, un'immagine da Nel paese degli elenchi (Topipittori, 2020) di Cristina Bellemo; in basso un'immagine da La mia sera (Einaudi Ragazzi, 2020) di Giovanni Pascoli In questa pagina, in alto, un'apertura da L'arancio (Corraini, 2021) sotto una tavola da Il cavallino (Emme Edizioni, 2021) di Gianni Rodari.

elementare, tutti non inscritti in alcun elenco. Sarà così che il grigio e altezzoso Sicurini dovrà fare i conti con l’irriducibile ricchezza del mondo dei piccoli. Un racconto dalle molte sfaccettature che Antinori rende alla perfezione, calandocisi completamente e ricavandone ridenti e irridenti sottolineature, inaspettate invenzioni, saporite e strepitanti pensate. Senza dimenticare l’acuta finezza narrativa dei risguardi che segnano l’evolversi della vicenda. l

This article is from: