HAUTE COUTURE PARIS-ROME
F/W 2013-2014
SOMMARIO HAUTE COUTURE PARIS-ROME
F/W 2013-2014
Armani PrivĂŠ Photographer: Mario Gomez Stylist: Sabrina Mellace
chapter
PARIS 30
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143 DETAILS
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LIBRARY page
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JEWELRY
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FOCUS page
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6 EDITORIAL/PARIS 195
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PRÊT À COUTURE 207 page
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BEAUTY 241
EDITORIAL/ROME page
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EDITORIALE di Cinzia Malvini
Couture culture a domanda, classica, si rincorre di stagione in stagione, ma mai come in questi ultimi tempi la risposta è stata così forte. Perché davanti a coloro che si interrogano ancora una volta sul senso più o meno contemporaneo della Alta Moda si presenta una stagione di creatività, bellezza e maestria di somma grandezza: una gran bella stagione, fortunata e felice come mai prima d’ora, considerato periodo, mercati e finanze, quella dell’inverno 2013. L’esercizio prestigioso della Haute Couture resta tale, ovvero un mezzo utilizzato dalle più importanti Maison del mondo per mettere in scena, grazie a straordinarie creazioni, il proprio stile e patrimonio. Grandi nomi e giovani designer, tutti insieme pronti ad acciuffare e rilanciare il sogno: quello capace di raccogliere nelle sue pieghe di stoffa la più incantevole cultura e metterla bene in evidenza. Grazie alla fantastica e sorprendente arte della Haute Couture che tutto rende possibile, o quasi.
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he classic question has been asked season after season but never has the answer been as powerful as it was just recently. Because those who are still questioning the sense or not of Haute Couture today have been presented with a truly supreme season of creativity, beauty and virtuosity: a fantastic, happy and blessed season as never before and considering the period, markets and finances of the winter of 2013. The prestige of exercising Haute Couture remains just that, or rather a means used by the most important fashion houses in the world to display their own style and patrimony through extraordinary creations. Great names and young designers all together and ready and prepared to catch the dream and relaunch it: the dream that collects the most enchanted culture into its folds and shows it off to the very best. Thanks to the fantastic and surprising art of Haute Couture which makes everything, or almost everything possible.
Christian Dior
Christian Dior
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PARIS
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ARMANI LA NUDA BELLEZZA
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Il color nudo vuole essere un omaggio alla bellezza femminile, la più semplice e sofisticata al tempo stesso. La pelle delle donne regala meravigliose sensazioni che ho voluto sottolineare con abiti in tessuto peso nuvola e ricami dalle suggestioni anni Trenta. Mi ricordavo Silvana Mangano in Morte a Venezia, un’apparizione divina gestita da un Visconti in stato di grazia e incorniciata da indimenticabili costumi di scena scelti per lei da Piero Tosi. La sua ambiguità mi aveva molto colpito: non si capiva se fosse una donna dolce o dura. Sublimare la bellezza femminile? Probabilmente lo desideravo. E le note dell’adagio di Gustav Mahler, leggere e malinconiche, un po’ lo svelano. Giorgio Armani
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PRIVÉ NAKED BEAUTY The flesh colour pays tribute to the simplest and, at the same time, the most sophisticated female beauty. A “woman’s skin gives a marvellous sensation which I wanted to emphasise with clothes as light as a cloud and embroidery evoking the thirties. I was reminded of Silvana Mangano in Death in Venice, a divine apparition in the hands of a Visconti in a state of grace, wearing the most unforgettable costumes chosen for her by Piero Tosi. I was very struck by her ambiguity: you couldn’t tell whether she was a tough or gentle woman. Sublimate female beauty? That was probably what I wanted to do. And the light and melancholic notes of Gustav Mahler’s adagio probably revealed it a little. Giorgio Armani
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Courtesy of Giorgio Armani
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l confine, impercettibile e a un primo fuggevole sguardo invisibile, è lì dove finisce il rosa cipria e comincia il beige più trasparente. È in quella zona fragile e delicata che nasce il nudo colore dell’incarnato capace di sublimare da solo e con assoluta discrezione la più sofisticata, ma anche semplice, bellezza femminile. Nuda come a volte può essere la pelle o l’anima, “nude” come la nuova collezione Giorgio Armani Privé per il prossimo inverno che strega letteralmente il pubblico, Catherine Deneuve, Milla Jovovich, Afef in prima fila, riunito al Théatre National de Chaillot. Un gioco di trasparenze e di “vedo e non vedo” accompagnato dalle struggenti note dell’adagio di Mahler che strappano l’applauso più lungo nelle giornate della couture parigina. Sensazione di leggerezza e di levità al passaggio di quelle creazioni straordinariamente lavorate a mano, quasi concepite in assenza di gravità, tra soffi di tulle, organze trasparenti e spruzzi di piume che incorniciano il volto come il gioiello più prezioso. “È andata bene”, racconta Armani nel backstage alla fine del défilé. “Un creativo non deve essere mai indulgente con se stesso, ma questa volta sono più contento, rispetto al passato. Quando ho cominciato a pensare a questa nuova collezione avevo in mente il desiderio e il piacere delle donne nell’indossare abiti che le rendano particolarmente belle”.
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GIORGIO ARMANI All’apice del successo si è rimesso in gioco, ha rischiato, provato e anche sbagliato. Ma alla fine, con l’alta moda, ha riscoperto il piacere di sorprendere. Soprattutto se stesso. Dialogo con Giorgio Armani sul fascino “nudo” della haute couture At the peak of his success he took a risk, had a go and even made mistakes. But in the end he rediscovered the pleasure of surprising, even himself, with haute couture. Talking to Giorgio Armani about the “naked” fascination of haute couture di Cinzia Malvini
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he border, imperceptible and at first glance invisible, is right there where the powder pink ends and the most transparent of beiges begins. That fragile and delicate area is where the colour of naked flesh comes from, the colour that alone can sublimate, with absolute discretion, the most sophisticated yet simple female beauty. As “nude” as the skin or the soul can sometimes be, as “nude” as the new Giorgio Armani Privé collection for next winter which literally bewitched the audience; Catherine Deneuve, Milla Jovovich and Afef being in the front row at the Théatre National de Chaillot. A play of transparencies and of “now you see it, now you don’t” on display to the passionate music of Mahler’s adagio leading to the longest applause of the Paris haute couture shows. A feeling of lightness and levity throughout the show, of the extraordinary workmanship of these hand-made creations, almost as if conceived in the absence of gravity; puffs of tulle, transparent organzas and a dash of feathers framing the face like the most precious of jewels. “It went well”, said Armani backstage at the end of the show. “A creative type should never be self-indulgent but I am happier this time than I have been in the past. When I began to think about this new collection I had in mind women’s desire and pleasure in wearing clothes that render them particularly beautiful”. “Nude is more a sensation than a colour, an impression of sensual lightness, a feeling. I made a courageous decision to base the entire collec-
Stefano Guindani/SGP Italia
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CHANEL
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IL NUOVO MONDO DELLA HAUTE COUTURE
THE NEW WORLD OF HAUTE COUTURE
Ho voluto la scenografia di un teatro in rovina, tra sedie distrutte e bruciate, frontoni cadenti e muri scrostati, ricostruito sotto le volte del Grand Palais, per dare il senso della nuova sfilata, che lega il vecchio al nuovo mondo. Le donne Chanel prendono i codici di stile del passato e li proiettano in una visione futuristica. Perché il futuro più luminoso si nutre di radici antiche, nella vita come nella moda. Karl Lagerfeld
The setting was of a theatre in ruins; broken and burned seats, crumbling pediments and peeling walls recreated under the vaulted ceilings of the Grand Palais, to give sense of the new in the show, a link between the old world and the new. These Chanel women took the style code of the past and projected it into a vision of the future. Because the brightest future is fed by ancient roots, in fashion as in life. Karl Lagerfeld
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CHRISTIAN DIOR 54
GLOBAL VISION
GLOBAL VISION
Ho iniziato guardando le clienti dell’alta moda di tutti i continenti e delle differenti culture, e il loro personale modo di indossare gli abiti. La collezione non ruota attorno a uno stile Dior che è parigino o francese, ma piuttosto attorno a un Dior che si confronta con il mondo intero, combinando molteplici riferimenti culturali, di moda e di identità personale. Volevo così restituire un senso di realtà alla couture, concentrandomi sulle differenti femminilità. Il punto non è il modo in cui una donna indossa un abito, ma il modo in cui sceglie di portarlo, perché la sua libertà di scelta riflette ciò che lei è realmente. Raf Simons
by observing haute couture customers from every continent, their var“iousI began cultures and their personal way of wearing the clothes. The collection
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doesn’t revolve around a Dior style that is Parisian or French but rather round a world Dior style, combining a number of cultural and fashion references and individual identities. I wanted to restore a sense of reality to couture in this way, concentrating on the different forms of femininity. The point is not how a woman wears a dress but how she chooses to wear it because her freedom of choice reflects who she truly is. Raf Simons
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ELIE SAAB CÉRÉMONIE ROYALE Tra le colonne del Palais Brongniart si muovono silhouette dal portamento regale evocando solenni e maestose cerimonie. La collezione è ispirata ai colori delle pietre preziose: rubini, acquemarine e smeraldi che ho lavorato e incastonato su abiti orgogliosi anche nei volumi, rivisitati con un tocco anni Trenta. Ho pensato al fasto e all’eleganza di una cerimonia reale: immaginate un matrimonio di corte, magico e soignée. Ho cercato, però, un linguaggio di stile più moderno per raccontare questa atmosfera incantata dedicata a giovani principesse. Elie Saab
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ROYAL CEREMONIES Silhouettes with royal comportment glided between the columns of the Palais Brongniart evoking the solemnity and majesty of ceremony. The collection was inspired by the colours of gemstones: worked rubies, aquamarines and emeralds set on superb and voluminous dresses, revisited with a hint of the thirties. I thought about the splendour and elegance of a royal ceremony, I imagined a magical and soignée court wedding. However I did search for a more modern style language to express this enchanted atmosphere, dedicated to young princesses. Elie Saab
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GEORGES COUTURE DÉCO
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L’alta moda è raffinatezza, grazia, eleganza. In una sola parola è sogno. Tutte queste sensazioni si ritrovano nella collezione, che si concentra su due momenti precisi della storia del costume e dell’arte. Ci sono, infatti, chiari riferimenti agli anni Cinquanta mixati però al periodo dell’Art Déco, in un modo più che mai contemporaneo. Le gonne dai volumi ampi tipiche dei ’50 accostate alle forme fluide e allungate dei ’20, contraddistinti dalle lavorazioni plissé. Cui si aggiungono decori di paillette realizzati a mano nel nostro atelier, perché ho l’onore di rappresentare la tradizione dell’alto artigianato libanese, specializzato in ricami che non invecchiano mai custodendo sempre la stessa allure nel tempo. Georges Chakra
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CHAKRA COUTURE DÉCO
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Haute couture is sophistication, grace and elegance, in a word it is dream. All these sentiments are to be found in the collection and concentrated into two precise moments in the history of fashion and art. In fact there are obvious references to the fifties, but mixed with the Art Déco period in a more than ever contemporary way. Full skirts typical of the fifties combined with the fluid, elongated forms of the twenties and featuring some plissé. And the addition of sequin decorations made by hand in our atelier because I have the honour of representing the traditions of highly skilled Lebanese craftsmen specialised in an embroidery which never ages retaining the same allure through time. Georges Chakra
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GIAMBATTISTA VALLI L’INCANTO DELLA PORCELLANA
THE MAGIC OF PORCELAIN
Le statue nella sala del Grand Palais esprimono il gusto della classicità. Una scenografia speciale per la speciale bellezza di una donna, la mia dea ‘umana’, ma anche fragile e preziosa come una porcellana. La leggerezza dei tessuti incontra il tratto deciso della silhouette: sono convinto che la haute couture più contemporanea si realizzi grazie a quel sottile gioco di equilibrio tra cultura del passato e visione del futuro. Non credo che esistano stagioni nell’alta moda e quindi i fiori che ho voluto come decoro sono dei boccioli d’inverno, irreali. Li ho ripresi dai disegni di Capodimonte, dal bianco e blu di Wedgwood al rosso di Sèvres, fino ai caleidoscopici colori delle porcellane di Meissen. Giambattista Valli
The classical statues in the hall at the Grand Palais make a special setting for the special beauty of a woman, my ‘human’ goddess, but who is also as fragile and precious as porcelain. The lightness of the fabrics meets the firm outline of the silhouette: I am convinced that the most contemporary haute couture is achieved by that subtle game of balancing the culture of its past with a vision of the future. I don’t think haute couture has any seasons therefore the flowers I wanted as decoration are winter buds, unreal. I took them from designs for porcelain, from Capodimonte to blue and white Wedgwood, the red Sèvres and the kaleidoscopic colours of Meissen. Giambattista Valli
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JEAN PAUL GAULTIER FELINA E FELLINIANA, LA COUTURE È DAVVERO UNO SPETTACOLO
FELINE AND FELLINI-LIKE, COUTURE REALLY IS A SPECTACULAR
La collezione ruota attorno all’idea di un’eleganza felina e felliniana insieme. Felina come è la pantera, tema guida che contagia attraverso la stampa gli abiti, le acconciature, i guanti e anche le calzature. A quest’anima se ne contrappone un’altra più poetica che attinge all’universo circense e visionario di felliniana memoria. Ho guardato al regista Federico Fellini, già per le musiche della sfilata tratte dal suo film La Dolce Vita. Trovo che sia stato un genio, con i suoi personaggi incredibili e straordinari, che tornano in certi miei outfit. Devo dire che mi sento come un bambino: ho trovato il mio gioco preferito nel mestiere che faccio. Jean Paul Gaultier
This collection revolves around the idea of both a feline and a Fellini-like atmosphere at the same time. As feline as the panther; this is the recurring theme, in the prints, the dresses, the hairstyles, the gloves, as well as the shoes. And another more poetic theme in contrast, one that touches upon the magical, Fellini-like past world of the circus. I had already turned to the director, Federico Fellini, for the music for the show, taken from the soundtrack of La Dolce Vita. I think he was a genius with his incredible and extraordinary characters, and they have come back to life in some of my outfits. I must say I feel like a kid: I have discovered my favourite game in the work that I do. Jean Paul Gaultier
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teatro e visione ancor prima della moda. Ho pensato a questi abiti quasi fossero straordinari oggetti. Proprio come avrebbe fatto lei”. Lei è Elsa Schiaparelli e chi oggi ne ricorda modi e inclinazioni è Christian Lacroix, grazie a quelle 18 silhouette montate su un carosello girevole al Musée des Arts décoratifs a Parigi. “Omaggio a Schiaparelli”, il titolo del debutto più atteso nelle giornate della haute couture francese: quello che unisce due personalità così distanti nel tempo eppure altrettanto vicine. Lei, una delle figure femminili più influenti nella storia della moda e delle arti del XX secolo, stilista, musa, intima amica di geni come Jean Cocteau e Salvador Dalì. Lui, a sua volta stilista, disegnatore, scenografo, costumista e arredatore: volendo riassumere tutto, in un’unica parola, bisognerebbe usare quella di artista e fare riferimento al cuore arlesiano rosso vermiglio, simbolo di passione sconfinata per creatività e talento a tutto tondo. A riunire Elsa e Christian in un coraggioso salto temporale che nulla toglie, però, ad affinità elettive e sentimenti comuni è Diego Della Valle, l’industriale italiano dal 2006 proprietario del marchio Schiaparelli, oggi di nuovo pronto al suo rilancio. Nata a Roma, a Palazzo Corsini, da famiglia di alto lignaggio, un marito aristocratico, la curiosità e lo sguardo sul mondo, moderna e anticonformista ante litteram, Elsa Schiaparelli si ritrova ben presto a Parigi, motore di un’élite intellettuale che ai primi del ’900 si incontra nei suoi
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di Cinzia Malvini
CHRISTIAN LACROIX HOMMAGE À
t is theatre and spectacle even before it is fashion. I designed these dresses almost as if they were special objects. Just as she would have done”. She is Elsa Schiaparelli, whose fashions and talent have been remembered today by Christian Lacroix on 18 mannequins mounted on a revolving carousel at the Musée des Arts décoratifs in Paris. “Homage to Schiaparelli” is the title of the most keenly anticipated opening during the French haute couture fashion shows: to see what unites two personalities so distant in time and yet so close. She, one of the most influential women in the history of fashion and the arts of the 20th century, designer, muse, intimate friend of geniuses like Jean Cocteau and Salvador Dalì. He, in his turn, designer, illustrator, set designer, costume designer and interior designer: to sum him up in a word you could just say “artist” meaning his boundless passion for creativity and all round talent. It was Diego Della Valle who united Elsa and Christian in a courageous leap through the ages, though taking nothing away from their affinity and common interests. Diego Della Valle is an Italian industrialist, has been the proprietor of the Schiaparelli brand since 2006 and is ready today to relaunch it. Elsa Schiaparelli was born in Palazzo Corsini in Rome to an aristocratic
SCHIAPARELLI Christian Lacroix risveglia l’avanguardia di moda della indimenticabile “Schiap” Christian Lacroix brings the avant-garde fashion of the unforgettable “Schiap” back to life
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VALENTINO WUNDERKAMMER
WUNDERKAMMER
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L’idea di partenza era ‘un cabinet de curiosités’, quei piccoli musei delle meraviglie dove nei secoli scorsi principi e regnanti delle più importanti corti europee custodivano opere e oggetti in grado di stupire gli ospiti. Nel nostro caso l’idea è che a stupire siano abiti che uniscono massima leggerezza a lavorazioni magistrali. Un ulteriore modo per sottolineare come la haute couture, con la sua unicità, sia più viva che mai. Una grandissima scuola per sperimentare soluzioni innovative che trovano proprio nel passato e nella tradizione le sue più profonde e potenti radici. Perché, proprio come affermava Leonardo da Vinci, ‘la semplicità è la sofisticazione suprema’. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli
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The idea started with ‘un cabinet de curiosités’, those little show cases of marvels in which the princes and royals of the most important European courts of past centuries kept art works and objects to amaze their guests. In our case the idea was that it would be the clothes that would amaze, uniting maximum lightness with magisterial craftsmanship. An ulterior way of emphasising how haute couture, in its uniqueness, is as important as ever. A very grand school for experimenting with innovative solutions which in fact have deep and strong roots in tradition and the past. Because, exactly as Leonardo da Vinci said, ‘Simplicity is the supreme sophistication’. Maria Grazia Chiuri and Pierpaolo Piccioli
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VERSACE HAUTE COUTURE GLAM
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Questa collezione per me è la glorificazione del glamour hollywoodiano unito al fascino dell’età del bianco e nero. Tutto nasce da una grande ricerca e dalla mia ammirazione per la produzione artistica degli anni Trenta, dalle fotografie di Man Ray a tutta la filmografia del periodo caratterizzato da un’estetica che rasentava la perfezione. Per le luci, gli abiti, le acconciature e il make-up: uno stato di grazia cui l’alta moda, che è espressione massima del lusso, deve guardare dando vita ai più spettacolari abiti. Donatella Versace
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ATELIER HAUTE COUTURE GLAM
this collection was the glorification of Hollywood glamour united with the fascination of the black and white era. It all began with a lot of research and “fromFormymeadmiration for the arts of the thirties, from Man Ray’s photographs to all the films of that period which had an aesthetic bordering on perfection. In the lighting, the dresses, the hair and the make-up: a state of grace to which haute couture, which is the maximum expression of luxury, must look to giving life to the most spectacular dresses. ” Donatella Versace
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BACKSTAGE MOMENTS
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In senso orario / Clockwise: Christian Dior, Versace Atelier, Giambattista Valli, Maison Martin Margiela backstage.
A sinistra, in alto e in basso / Left, top and below: Valentino backstage. - A destra, in alto e in basso / Right, top and below: Jean Paul Gaultier backstage.
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Chanel
chapter 2
DETAILS 143
chapter 3
LIBRARY
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DIOR IMPRESSIONS
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Auguste Renoir, Roses mousseuses, oil on canvas, circa 1890. Paris, Musée d’Orsay. © Hervé Lewandowski/RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)
L’ispirazione e l’influenza dell’impressionismo nella Maison Dior The inspiration and influence of impressionism at the House of Dior
una donna in fiore avvolta da abiti con ampie gonne a corolla o più avvitate per ricordare il sinuoso gambo dei fiori quella impressa negli annali dello stile da Monsieur Christian Dior e da quel suo modo delicato e ancor più rivoluzionario di tratteggiare la femminilità. E tra le suggestioni di Granville, piccola cittadina della Bassa Normandia dove il couturier francese trascorse l’infanzia, affonda le radici il New Look con tutto il suo nuovo corso di moda. La natura, i cromatismi floreali e la vita en plein air, i motivi ricorrenti nelle creazioni dello stilista, che per primo seppe tradurre su stoffa le stesse atmosfere paesaggistiche riportate su tela da artisti come Monet, Van Gogh e Manet. A ripercorrere oggi quel fil rouge che legò indelebilmente Christian Dior agli esponenti della corrente impressionista sono la mostra allestita nella casa museo di Granville e il catalogo “Impressions Dior” edito da Rizzoli New York e corredato dall’introduzione di Florence Muller, curatrice dell’esposizione, e dai testi di Farid Chenoune, Philippe Thiébaut, Barbara Jeauffroy-Mairet, Brigitte Richart e Vincent Leret. Un’analisi attenta unita a un affascinante excursus che affianca abiti e dipinti, rendendo contemporaneamente omaggio a due mondi: quello della poetica impressionista e quello di balze, crinoline e taffetà, maestosamente reinterpretate dalla Haute Couture firmata Christian Dior.
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omen in dresses with skirts in full bloom like flowers or straight like those of their sinuous stems. This is the historic impression of Monsieur Christian Dior style and his delicate and revolutionary way of expressing femininity. And the charming small town of Granville in lower Normandy where the French couturier spent his childhood is where the New Look and an entire new direction in fashion is rooted. Nature, the colours of the flowers and the outdoor life are recurring themes in the designer’s creations. He was the first to translate into fabric that same atmosphere of the landscapes on the canvases of artists like Monet, Van Gogh and Manet. An exhibition is being held at his museum house in Granville that follows the route permanently linking Christian Dior with the exponents of impressionism. The catalogue, “Impressions Dior” published by Rizzoli New York, has an introduction by Florence Muller, the curator of the exhibition, and contributions by Farid Chenoune, Philippe Thiébaut, Barbara Jeauffroy-Mairet, Brigitte Richart and Vincent Leret. An in-depth analysis together with a fascinating examination of the link between the clothes and the paintings, paying tribute to two worlds at the same time: the poetry of the impressionists and the flounces and taffetas so masterfully reinterpreted in Christian Dior’s haute couture.
Valeria Palieri
Valeria Palieri
Rose de France afternoon dress in taffeta with colored rose print, Spring/Summer 1956 Haute Couture collection, Flèche line. © Laziz Hamani
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Pendente farfalla in platino, con diamanti e zaffiri cabochon del Montana. Tiffany & Co. Blue Book Collection 2013. (Photo Carlton Davis) Butterfly pendant in platinum with diamonds and cabochon cut Montana sapphires. Tiffany & Co. Blue Book Collection 2013. (Photo by Carlton Davis)
chapter 4
JEWELRY Dove la mano dell’artigiano orafo realizza i capolavori dell’alta gioielleria, l’animo sensibile vi rintraccia suggestioni e memorie. La poesia della natura con le gemme dell’autunno, i fasti di un glorioso e artistico passato, la grazia della bellezza femminile racchiusa nel volo di una farfalla.
The sensitive soul will find enchantment and discover memories where the hand of a skilled goldsmith creates masterpieces of fine jewellery. The poetry of nature in autumn gems, the splendour of a glorious and artistic past and the grace of female beauty captured in the flight of a butterfly.
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I TESORI
DELL’IMPERO SPAGNOLO THE TREASURES OF SPANISH EMPIRE 168
Diego Velázquez - La regina Isabella di Borbone a cavallo, 1628-1635. Museo del Prado (Madrid). Collier, orecchini e anello della linea “Velázquez” in oro giallo, diamanti e ametista. Collezione “Tesoros del Imperio”, Carrera y Carrera. Diego Velázquez - Queen Isabella of Bourbon on horseback, 1628-1635. The Prado Museum (Madrid). Necklace, earrings and ring from the “Velázquez” range. In yellow gold, diamonds and amethysts. The “Tesoros del Imperio” collection by Carrera y Carrera.
cavallo tra XVI e XVII secolo l’Impero di Spagna fu culla delle maggiori arti, pittura, scultura e artigianato, anche orafo. Rivivono, oggi, quei fasti nella collezione “Tesoros del Imperio” firmata dalla madrilena Carrera y Carrera. Un’epoca d’oro immortalata sulla tela dagli artisti del tempo e riportata oggi in auge da quattro linee creative di alta gioielleria, tutte ispirate ai tesori della Golden Age spagnola. The Spanish empire was the cradle of the principle arts between the 16th and 17th centuries; painting, sculpture, the crafts and including the art of the goldsmith. Today the splendour of those times has been brought back to life in the “Tesoros del Imperio” collection by Carrera y Carrera of Madrid. A golden era immortalised on canvas by the artists of the time and today recaptured in four ranges of fine jewellery, each inspired by Spain’s Golden Age.
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Designer Interiors Photographer: Mario Gomez - Stylist: Sabrina Mellace
Giambattista Valli
Opposite page, Giambattista Valli. Atelier Versace - Chopard diamonds bracelet
Elie Saab
Oscar Carvallo
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BEAUTY Un tratto intenso e corvino di eyeliner definisce lo sguardo lasciando intuire le suggestioni di un’intera collezione: quella “Eagle eye” portata in passerella da Oscar Carvallo per l’Autunno/Inverno 2013-14. Forza e fragilità, corazze in bronzo e candidi pizzi, ombre e luci: un gioco di contrasti suggerisce l’essenza misteriosa della donna e la sua allure sensuale e guerriera. I capelli raccolti in chignon spettinati ad arte evocano un rigore dell’anima di antica memoria sottolineato anche da quel segno di eyeliner. Artigli che diventano il più inatteso decoro della nuova haute couture.
A decisive stroke of jet black eyeliner defined the eyes giving you the feel of the theme for the entire collection: an “Eagle Eye” on Oscar Carvallo’s autumn/winter 2013-2014 catwalk. Strength and fragility, bronze armour plating and white lace, shade and light: a play of contrasts suggesting both the mysterious essence of woman and her warrior, sensual allure. The artfully untidy chignons evoking the rigour of the soul in times past but also added emphasis to that stroke of eyeliner. And claws were the most unexpected decorative accessory of the new haute couture.
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Dietro le quinte dell’Alta Moda ON STAGE - Behind the scenes of Haute Couture
Photographer: Mario Gomez - Stylist: Sabrina Mellace
Mireille Dagher - Jimmy Choo sandals - DADA Arrigoni earrings
Fotogrammi di Dolce Vita e tessere di modernità, grandi leoni della Couture e giovani ragazzi che incrociano ago e filo all’ombra del Colosseo, cultura glocal di eccellenza e artigiana maestria messe in luce grazie anche agli stilisti più internazionali. L’Alta Moda a Roma è da sempre un incantevole palcoscenico: lo calcano con la stessa emozione maison couture nate ai tempi della Hollywood sul Tevere e designer all’inizio del loro cammino, stilisti stranieri ormai di casa nella Capitale e scuole, accademie e internazionali star delle passerelle. Tutti insieme, sotto i riflettori e sotto il solleone, nella città prediletta dai cineasti di tutto il mondo, per dare voce a una creatività vestita di cinema, naturalmente, ma anche di moda. Parte da Roma lo scouting di una nuova e giovane couture che non può (e non deve) dimenticare i suoi grandi interpreti, nomi italiani e internazionali che fondano la loro epopea sulle passerelle capitoline. Sperimentazione e storia, dunque, le armi per vincere la sfida e per dare continuità a un percorso artistico e industriale, artigianale e turistico capace di raccontare una Grande Bellezza in tutto il mondo.
Stills of La Dolce Vita and snapshots of modern hopefuls, the grandees of haute couture and young people clutching needle and thread in the shadow of the Coliseum; glocal cultures of excellence and skilled master craftsmanship brought under the spotlight thanks also to international designers. Haute couture in Rome has always been an enchanted stage, trodden with the same emotion by fashion houses born at the time of Hollywood-on-the-Tiber, by designers just starting out, foreign designers who have made their homes in Rome and schools, academies and international stars of the catwalk. All together under the spotlights and the summer sun in the film-makers’ of the world favourite city, to give shape to creativity in the form of film of course, but also of fashion. It is in Rome that talent scouting starts for new and young couture which cannot (and must not) forget its greatest exponents, the Italian and international names who laid the foundations for their epic journeys on the catwalks of this city. Therefore experiment and history are the weapons for winning the challenge and give continuity to an artistic, industrial, artisan and touristic path that can express the maximum of beauty to the whole world.
chapter 10
Sarli Couture
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CURIEL COUTURE “
CINQUANT’ANNI DI ALTA MODA
In occasione del mio 50° anno di attività nella moda, ho voluto mostrare in passerella tutto il bagaglio intellettuale e di esperienza maturata nel corso di una vita. Rievocando come in un sogno a occhi aperti stili e fogge della storia del costume dagli anni ’50, quando da bambina ammiravo attonita le meravigliose creazioni della mia mamma Gigliola, i suoi abiti da sera per la prima della Scala di cui era regina, il New Look di Christian Dior, la purezza di Balenciaga e poi la rivoluzione di André Courrèges insieme al genio di Yves Saint Laurent. L’alta moda è esperienza e tradizione, ricerca, ma anche virtuosismo da sogno, che oggi continuo a coltivare insieme a mia figlia Gigliola. Raffaella Curiel
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FIFTY YEARS OF HAUTE COUTURE
In celebration of fifty years in fashion I wanted to show the intellectual baggage and experience I have accumulated over a life time. Evoke, like a waking dream, the styles and outfits of the history of fashion since the fifties when I, as a little girl, would be in awe and admiration of the wonderful creations made by my mother, Gigliola. Her evening dresses for first nights at La Scala, where she reined queen, Christian Dior’s New Look, the purity of Balenciaga and then André Courrèges’ revolution and the genius of Yves Saint Laurent. Haute couture is experience and tradition, it is research but also ethereal virtuosity which I am continuing to cultivate together with my daughter Gigliola. Raffaella Curiel
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SARLI COUTURE “
TEMPORARY ARCHITECTURE
È un omaggio all’architettura contemporanea che con le sue forme ridefinisce lo skyline delle metropoli: allo stesso modo nella collezione linee plastiche e fortemente definite si rincorrono come nelle volute delle forme architettoniche, definendo un’eleganza svettante e moderna, costruita unendo rigore e sperimentazione. Così pieghe ed ellissi rievocano la Sydney Opera House di Jorn Utzon, pannelli e tubolari in seta rigida si rincorrono come nella facciata del grattacielo Adia Headquarters ad Abu Dhabi, luminose tessere mosaico esaltano l’astrattismo geometrico delle linee, evocando il Guggenheim Museum di Bilbao. Carlo Alberto Terranova
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TEMPORARY ARCHITECTURE
This was a tribute to the shape of modern architecture which is redefining the contemporary urban skyline: in the same way plastic, strongly defined lines follow one after the other through the collection just like those architectural shapes, to give a towering and modern elegance constructed by uniting rigour with experiment. So that the folds and ellipses evoke Jorn Utzon’s Sydney Opera House, panels and tubes in firm silk repeat each other like the façade of the Adia Headquarters skyscraper in Abu Dhabi, luminous mosaic tesserae emphasising an abstract geometry, reminiscent of the Guggenheim Museum in Bilbao. Carlo Alberto Terranova
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UN NUOVO TOCCO DI “CIPRIA” A TOUCH OF “CIPRIA” Borse e accessori preziosi per il brand romano che vuole conquistare il mondo Fine bags and accessories from this Roman brand which hopes to conquer the world
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l nome “CIPRIA” ricorda un gesto essenziale dell’universo femminile, un tocco finale e teneramente rétro come quello dell’incipriarsi il naso: un piccolo, ma prezioso, segno carico di messaggi ricchi di suggestione. Proprio da questo sono partite Eleonora Allegra e Giulia Dominici per il loro marchio di accessori: oggetti destinati a donne dalla forte personalità e con un tocco di stile inconfondibile, regalato proprio dal particolare. Obiettivo delle due designer di Roma: conquistare le migliori vetrine internazionali e diventare uno dei punti di riferimento della moda di lusso femminile, apprezzate per i contenuti stilistici delle loro creazioni. “Certamente il fatto di essere un prodotto interamente realizzato in Italia, in laboratori artigianali selezionati che curano ogni minino dettaglio, con lavorazioni esclusivamente e interamente manuali per noi è un vanto”, spiega Eleonora Allegra. “Utilizziamo solo materie di primissima qualità perché vogliamo davvero contribuire a rappresentare nel mondo l’eccellenza del Made in Italy. La nostra borsa icona, la Agata Bag, è accompagnata da tessuti speciali, cuciti e decorati a mano con materiali preziosi di altissimo livello. L’attenzione è nel particolare: i bottoni gioiello, i decori di metallo dal sapore rock, ma raffinato, pietre dure esclusivamente naturali che vengono cucite a mano una a una e che decorano i bracciali applicabili alle borse, trasformandole e rinnovandole, ma che possono anche essere portati al polso grazie alle asole e ai bottoni con cui sono rifiniti. Ciascun bracciale è decorato artigianalmente con materiali di alta ricerca, in grado di esprimere le più diverse personalità di ogni donna, da quella rock a quella romantica, dalla mini1
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he name “CIPRIA” (face powder) brings to mind that sweetly old-fashioned and universal female act of powdering the nose; a small but important and most charming of symbols. This is the exact starting point for Eleonora Allegra and Giulia Dominici’s brand of accessories: objects for women with strong personalities, with touches of an unmistakeable style offered precisely by those details. These two Roman designers’ aim is to win places in the best international showcase windows and become one of the reference points for luxury women’s fashion and become known for the stylishness of their creations. “We are certainly proud of the fact they are made entirely in Italy in carefully selected artisan workshops where every last detail really matters and the exclusive workmanship is entirely carried out by hand”, explained Eleonora Allegra. “We only use the best
di Pino Gagliardi
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1 - Agata Bag, clutch scolpita in resina nera, spille da
balia oro sabbiato cucite a mano su fascia in velluto di cotone nero.
2 - Bracciale con frange di metallo in oro brillante, cucite a mano su fascia in velluto di cotone blu con decorazione in georgette di pura seta. 3
- Giulia Bag, clutch scolpita in resina effetto marmorizzato, nero e bianco sporco.
4 - Bracciale tempestato di pietre: onice nera, quarzi rosa e
bottoni borchia in oro sabbiato, cuciti a mano su fascia in velluto di cotone nero con decorazione in passamaneria nera.
1 - Agata Bag, sculpted clutch bag in black resin, with satinised gold safety pin hand sewn onto a band of black cotton velvet.
2 - Bracelet with polished gold fringes hand sewn onto blue cotton velvet with decorations in pure silk georgette. 3 - Giulia Bag, a clutch in sculpted marbleised resin in black and creamy white. 4 - Bag handle encrusted with stones: black onyx, rose quartz and stud buttons in satinised gold, hand sewn onto a band of black cotton velvet with a decorative black trim finish.
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mal alla più sofisticata. Ogni donna potrà scegliere tra oltre 30 modelli, proposti in velluto e in shantung di seta dai colori più diversi. Abbiamo deciso di inaugurare il nostro percorso stilistico, dedicandolo proprio ad alcune delle figure femminili che hanno rivestito e che rivestono un ruolo fondamentale nelle nostre vite, soprattutto da un punto di vista personale. Abbiamo iniziato con i nomi di alcune delle donne che sono state importanti nel nostro passato e, considerando che io e Giulia siamo cresciute insieme, si tratta di personaggi che abbiamo condiviso nel corso della nostra crescita. Ci piacerebbe continuare a seguire lo stesso criterio di collezione in collezione, dando a ciascuna di loro la possibilità di riconoscersi nelle nostre creazioni. Anche i materiali sono un vanto per noi. La resina, ad esempio, è protagonista assoluta della nostra prima collezione, cui si è poi aggiunta la paglia nella collezione primavera/estate 2014 che abbiamo presentato da poco con successo. I colori vanno dai classici nero e canna di fucile al melanzana, azzurro pavone, corallo e delicati toni pastello per le clutch in paglia con fodere in seta, raso e pelle in tonalità forti e a contrasto, piuttosto esplosive. La Giulia Bag, per esempio, ha un effetto marmorizzato in due varianti di colori: è una delle nostre hit bag che va per la maggiore. È piaciuta molto al pubblico ed è anche una delle nostre predilette. Come ho già detto, però, il must della collezione è la clutch che ci rappresenta di più, la Agata Bag, di semplice forma rettangolare, arricchita da un bracciale super prezioso che la ‘veste’, per così dire, in modo unico e raffinato e che può essere cambiato ogni volta che si vuole scegliendo tra oltre trenta modelli, uno diverso dall’altro. Un modo originale e pratico per rinnovare il proprio look a seconda delle occasioni!”
quality materials because we really do want to contribute to the world of Italian excellence represented by the Made in Italy label. Our iconic bag, the Agata Bag, includes special fabrics sewn and decorated by hand in fine materials of the highest quality. The attention is in the detail: the jewel buttons, the rock but refined style of the metal decorations, only natural semi-precious stones which are applied one at a time by hand in the decoration of the detachable handles, for an instant transformation, or they can be worn at the wrist thanks to buttons and the appropriate button holes. Every handle is hand-crafted in highly researched materials, so that they can express every variety of female personality, from rock to romantic, from minimal to the most sophisticated. Every woman can choose from over 30 models, in velvet and in silk shantung in a wide range of colours. We decided to inaugurate our style by dedicating a bag to a series of female personalities who have played and still do play an important role in our lives, especially from a personal point of view. We began with the names of some of the women who were important to us in the past and, since Giulia and I grew up together, it is a case of people we have both known when we were young. We would like to go on following the same criteria from collection to collection, giving each person the chance to recognise themselves in our creations. We are proud of our materials too. For example resin was the absolute protagonist in our first collection, which has had straw added to it for the spring/summer 2014 collection and just very successfully shown. The colours go from the classic black and gun metal to aubergine, peacock blue, coral and delicate pastel shades for the straw clutch bag. It is lined in silk, satin and leather in fairly strong, explosive and contrasting colours. The Giulia bag, for example has a marbleised effect in two colours: it is our most liked and most popular bag. The public really like it and it is one of our favourites too. However, as I have already said, the must-have of the collection is the clutch bag which is more representative of us. The Agata bag with its simple rectangular shape, enriched with a really precious handle, which kind of ‘dresses’ it in a unique and elegant way and can be changed at will by choosing from over 30 models, every one different from the other. An original and practical way for a new look to suit the occasion!”
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