HC20

Page 1

HC20_COVER.indd 1

01/10/19 14:16

PUBBLICAZIONE PERIODICA SEMESTRALE ANNO XXIX - N.20 Italy only € 35,00 FSV 79,00 (compreso Ticino) - B € 65,00 - F € 55,00 - D € 75,00 - E € 57,00 - P € 64,00 - A € 60,00 - NKr 695,00 - UK £ 63,80 - M-3915-20-€ 55,00-RD


HC20_SOMMARIO.qxp_HC_SOMMARIO17 01/10/19 14:06 Pagina 8

C ONTENTS

EDITORIAL

L

E

T

E D I T O R I A L

HOLLY POP

12 T

E

R

22

M A R I A C A L L A S

I N M I L A N

C E L E B L U A T I O N

30

ANGELS AND DEMONS

34

I

JEWELRY II

chapter

PARIS

190

III

chapter

chapter

202

DETAILS

LIBRARY

IV chapter

248 BALLERINA FABULOUS FROCKS

BEAUTY

ROME

216

V chapter


EDITORIAL letter EDITORIAL letter

© 2017 Modadivas © 2017 Modadivas

“Gli abiti di Alta Moda hanno il carattere unico e insolito di un oggetto d’arte.diSono tra le ultime Quante sono le sfumature un applauso? Standocose alle fattesfilate a mano, la mano dell’uomo il cui valore è insostidella Haute Couture, tante, tantissime, infinite, rotuibile, perchédolci, essaallegre, dona aappassionate tutto quelloeche crea ciòenerche mantiche, struggenti, nessuna puòÈ portare: la poesia la vita”. Lo gichemacchina e infiammate. un applauso intensoeche ha la forza affermava, 70 anni fa, Christian Dior, grandissimo di un boato, preceduto da un silenzio al limite del sacrale maestro, uomo dal carattere facile, pronto con durante lo show, quello che non si riversa su ma Giorgio Armani, la sua sensibilità a mettere in luce il senso più intimo quasi un ringraziamento davanti a tanta luminosa bellezza.e profondo della vera couture. fotografia perfetta È eccitato e liberatorio quelloUna che avvolge Maria Grazia capace di non sbiadire davanti ai tempi e ai passaggi Chiuri, mentre riceve la massima onorificenza francese, nevrotici delle mode, una fotografia che giunge la Légion d’honneur. È commovente e spinto fino fino alla la-a noi oggi, al tempo di Instagram, dei social e della crima l’applauso che saluta e pare inseguire Pierpaolofoto, Picpossiamo ancora chiamarla non cioli accompagnato da tuttocosì?, il suo che team“se allanon fine c’è, del défilé esisti”, in una Ha profusione immagini, abiti, accessori, Valentino. il vigore edi la forza della gioventù l’applauso amori, o amori accessorii, cani e gatti, cibo, che abbraccia Gabriele Moratti, è commoventevacanze quello chee fate tocca voi, Antonio presto Grimaldi, pubblicate, Non sa disubito sorpresadimenticate. al limite della magia così l’applauso l’alta moda, non l’abito di una couture destinata che si stringe intorno a Iris Van Herpen accom-a celebrarsi nel tempo eAnthony a tramandarsi, in pagnata dall’artista Howe. E di poigenerazione ancora, il calore generazione, di madre in figlia. Contrapposizioni tra dell’applauso che si accende insieme alle luci del fine show ieri esulle oggipasserelle che impongono una riflessione: imposcouture diperò Givenchy, Elie Saab, Stéphane sibileRolland, e impensabile sfuggire al diktat imperante che ci l’eccitazione di quello che si riversa letteralmenvuolete tutti visibili e subito, qui e ora, in un apparente su Gaultier, l’affetto e il rispetto che si coglie in quello contrasto con il dna della che richiede dedicato a Virginie Viardcouture e che accompagna anchetempo, Daniel studio, minuziosa ricerca, applicazione. Come spiegare, Roseberry, texano, trent’anni o poco più, all’inizio del suo allora, alle nuove generazioni, dellaElsa vitaedigital cammino nella Couture di casamotore Schiaparelli. Coco, e di le una moda che mischia tutto, senza troppi compligrandi protagoniste delle sfide dell’eleganza di un tempo menti, che cosa sia quello speciale savoir-faire, anima e che oggi sembrano riaffiorare nel segno della modernità dell’Alta Moda? “L’atelier di un couturier”, ci racconta più che mai attuale, e dunque anche vincente, della CoutuMaria Chiuri, direttoreaicreativo della Maison di re.Grazia E pare quasi di ritornare tempi d’oro, quando Parigi Avenue Montaigne, “ricorda molto quello di un pittore metteva in scena un calendario ricco di show e di presentao di uno un luogo dovenuova l’artista può esprimere zioni.scrittore, Cinque giorni, in questa edizione, per ben 36 la sua visione, creando, assemblando, smontando sfilate inserite nel programma ufficiale della Fédérationper de poi ricostruire. Sta aetnoi trasmettere questa la Haute Couture de laquindi Mode, mostre, opening, gransingala golarità alle nuove generazioni, affinché una capiscano e lanci di nuove collaborazioni testimoniano ritrovata comevitalità, unireuna al senso della velocità e del futuro il valoree rinascita di un mondo destinato a rinnovarsi di una andamento più rallentato, studiato, come ritrovare di stagione in stagionecurato nuova elinfa vitale, un perimpone la Haute Couture”. Proprio come l’arte fetto mix, quando accade, di creatività, fantasia, buonche gunon sto, conosce tempo, l’Alta Moda unoincanta sguardo innovazione e sartorialità. Unrichiede mondo che anaccurato e attento, sulla sua storia passata, ma eanche che i nomi più nuovi di giovani designer emergenti pronti sul futuro, comesulle testimoniano anche le nuove, a cimentarsi passerelle della capitale italiana,giovani oggi la generazioni di clienti, ma anche di designer, presi tutti grande vetrina per la scoperta di quel talento artigiano edudall’incanto couture. Qualcosa di apparentemente cato nelledella migliori Accademie e formato alla scuola romana inspiegabile cheAnche ha invece il suo piùagli evidente del “bellobellezza e ben fatto”. per loro, spesso esordi, segreto in quelle regole, in una poesia che si fa disciplina sono volati in alto gli applausi, eccitati, commossi e comcapace alla come fine di produrre straordinari, affidati moventi possono essere,capi a volte, le nuove scoperte. E all’estro e alla mano di designer provenienti da tutto il la moda, o meglio l’Alta Moda è, e continua a essere, semmondo inseguendo non una chimera che oggi si pre così: una nuova sorpresa, una sfida, un’emozione ritrovorrebbe fuori tempo, ma ladirealtà di una sciaincantevole, luminosa vata, una perenne ricerca quell’equilibrio, e modernissima, come quella di una cometa ha il oggi come ieri, tra estetica, savoir-faire, cultura eche armonia. nome della Couture.

“Haute couture clothes have the unique, unusual character of an ofart object.areThey among the How many shades applause there?are According to the last things to be made by hand, which has irreHaute Couture shows, many, so many: endless, romantic, placeable value, because gives everything sweet, cheerful, passionate anditpoignant, energetic andit creates what no machine can ever make: inflamed. An intense applause with the power of apoetry roar, and life.”bySo Christian Diorduring 70 years ago. preceded ansaid almost sacral silence the show, He was a man of uneasy character, yet always was dedicated to Giorgio Armani, almost a thank you in had to highlight most intimate frontthe of sosensitivity much shiny beauty. The onethe surrounding Maria and profound meaning of real couture. perfect Grazia Chiuri when she received the Légion d’Ahonneur, snapshot never fades and fadsand pass. the highestthat French honour, wasasfulltime of excitement liAberating. snapshot that has lasted to the current day, The applause that greeted and seemed to followto aPierpaolo time when Instagram and Piccioli accompanied by social his entiremedia team athave the made photos, if we can call them that, so tearubiend of the Valentino fashion show was moving and quitous the vast imagesMoratti of clothes, ful. The that applause that quantity embraced of Gabriele was accessories, lovers, or accessory lovers, cats, dogs, vigorous and powerful like youth and the one for Antonio food, holidays and while whatever elseand areonforgotten Grimaldi was moving surprising the edge as quickly as they are put online. haute of magic was the applause embracing IrisNot VansoHerpen couture. Not so the couture dress destined be accompanied by the artist Anthony Howe. And then,tothe celebrated over time and passed down from mowarmth of the applause illuminating the end of the show ther daughter. The between the on thetocouture runways of juxtaposition Givenchy, Elie Saab, Stéphane past and now creates food for thought: our ineRolland, the excitement of the applause that literally pouscapable culturethe of affection everything made visible red over Gaultier, andbeing in the one dedicated immediately seems to contrast with the dna of to Virginie Viard and that also accompanied Daniel Rocouture, which takes time, study, painstaking reseberry, Texan, thirty something at the beginning of his search how should we explain voyage and in theapplication. Couture of theSoSchiaparelli fashion house. to the new generations, who are the main users Elsa and Coco, the great protagonists of the challenges of of digital technology and lackadaisical, mix the elegance of the past and that today seem to resurface in& match fashion, what of couture’s special sathe winning name ofjust modernity, Couture. And it almost voir-faire is? “The atelier of a couturier,” says seems like going back to golden times, when Paris staged Maria Grazia Chiuri, director of for the a calendar full of shows andcreative presentations. Five days brand based in Avenue Montaigne, “is much this new edition, for as many as 36 fashion shows inclumore a painter’s or writer’s study, a place ded inlike the official Fédération de la Haute Couture et de where the artist can express his or her vision, la Mode program, exhibitions, openings, grand gala and creating, dismantling and rebuilding. kick offs ofassembling, new collaborations testify a rediscovered vitaItlity, is aup to usoftoa convey this singular characteristic rebirth world that will rediscover and find new to the new generations so they can understand vital lifeblood every year. When this happens, it is a perhow to team the sense of pace and of future fect mix of creativity, imagination, good taste, the innovation with the value of the slower, more studied rhythm and tailoring. A world that also enchants the emerging of haute couture.” artatisthe timeless, so young designers readyAnd to tryjust theiras hand Italian cahaute couture requires a more discerning eye, pital’s fashion shows, today the great showcase for the diboth to of itsthat past and talent its future, new, younger scovery artisan trainedasinthe the best Academies generations of clients will attest, but also the and Roman school of “beautiful and well done”. Even for designers, who are all enchanted by couture. them, often in the early stages of their careers, the applause Something of seemingly inexplicable went high, excited, moved and moving just like newbeauty discowhose biggest secret lies in its strict rules and veries sometimes are. And fashion, or rather High Fashion discipline; something that may seem irrelevant is, and continues to be, always like this: a new surprise, in today’s aworld but emotion, which an attracts a challenge, newfound endless designers search for from around the world to the bright, modern that, enchanting balance, today like yesterday, between light thatand is Couture. aesthetics savoir-faire, culture and harmony.

12

12

HC20_EDITORIALE.indd 12

01/10/19 14:07


Art director Alexandra Mas

DIOR HAUTE COUTURE Photographer Marco Tassini

Cover

Book Moda Haute Couture

Una casa dorata che si fa abito per il corpo della nostra Holly Fogg, una costruzione che ripara, incornicia, raccoglie ed esalta la persona seguendo il filo delle riflessioni di Bernard Rudofsky, architetto austriaco naturalizzato americano, affascinato dal rapporto triangolare tra abbigliamento, design e fisicità. Correvano gli anni ‘40 quando quei pensieri presero il “corpo” di una mostra, tra le più moderne e all’avanguardia, allestita al Museum of Modern Art di New York sotto il titolo Are Clothes Modern? nel 1944. La decorazione, l’approccio al progetto costruito e ri-creato in modo a volte apparentemente arbitrario e irragionevole, in realtà disciplinato da regole ferree, sembrano ancora oggi, a distanza di oltre 70 anni, temi più attuali che mai nel mondo dell’alta moda, come ci ricorda Maria Grazia Chiuri, direttore creativo Dior Haute Couture e Womenswear. Un universo sorprendente destinato a rinnovarsi e a stupire con creazioni realizzate da grandi couturier di tutto il mondo, uomini e donne uniti dal tratto visionario, sognatore, romantico, timido e temerario, ma al tempo stesso anche necessariamente agganciato alle ragioni dei mercati. Dunque, un progetto a prima vista impossibile, difficilissimo, irrealizzabile e invece capace di crescere, stagione dopo stagione, collezione dopo collezione, e diventare straordinaria realtà. O meglio, una casa o un abito da sogno. Cinzia Malvini A golden house that becomes a gown for the body of our Holly Fogg, a building that shelters, frames, collects and enhances the person following Bernard Rudofsky’s thread of thought, an Austrian-born American architect fascinated by the triangular relationship between clothing, design and physicality. It was in the Forties when those ideas were translated into one of the most modern and avant-garde exhibitions organised at the Museum of Modern Art in New York under the title Are Clothes Modern? in 1944. The decoration, the approach to the project constructed and re-created in a seemingly arbitrary and somewhat unreasonable way, but actually governed by strict rules, seem, even now after more than 70 years, to be more current than ever in the world of high fashion, as Maria Grazia Chiuri, Dior Haute Couture and Womenswear creative director reminds us. A surprising universe intended to be renewed and amaze with creations by great couturiers from all over the world, men and women sharing visionary, dreamer, romantic, shy and reckless traits, but that are also necessarily attached to the market needs. Therefore, a project that may seem impossible, extremely difficult, and not accomplishable at first sight and that is, instead, capable of growing, season after season, collection after collection, to become an extraordinary reality. Or rather, a house or a dream dress. 14

HC20_INFO COVER.indd 14

01/10/19 14:08


Date

Paris, Hotel Ritz, place Vendôme 29th September 2019

La settimana della moda a Parigi è uno degli appuntamenti più attesi dal fashion system: in occasione di quella autunnale l’Hotel Ritz di place Vendôme ospiterà un evento che vedrà protagonista la collezione firmata Bruno Caruso Priveé. Il 29 settembre alle 21 negli splendidi saloni di quello che è stato dichiarato l’albergo più bello del mondo

sfileranno le creazioni haute couture della maison napoletana. Tra sete, chiffon, taffetà e organze si fanno notare i preziosi pizzi che rivestono gli abiti, creando seducenti giochi di trasparenze, ma non mancano applicazioni di fiori e piume per un look più romantico. Protagoniste le linee a sirena che evidenziano la silhouette, accanto a quelle scivolate e

con lunghi strascichi, ma ciò che spesso le accomuna sono i brillanti decori di cristalli e paillette che donano un’ammaliante luminosità. Una collezione che ancora una volta dimostra le qualità dello stilista che ama definirsi “artigiano del lusso”, coniugando la tradizione sartoriale partenopea con l’eleganza contemporanea.

The fashion week in Paris is one of the most eagerly awaited appointments the fashion system: Hotel Ritz in place Vendôme will host an event on the occasion of the autumn edition and the protagonist will be the collection created by Bruno Caruso Priveé. The haute couture creations of the Neapolitan fashion house will be on show in the splendid halls of what

has been declared the most beautiful hotel in the world at 9:00 p.m. on September 29th. Silks, chiffon, taffeta and organza and the precious laces covering the dresses standing out, creating seductive effects of transparencies, but there are also applications of flowers and feathers for a more romantic look. The mermaid lines underlining the silhouette are the protagonists

next to the loose ones with long trains, but what often unites them are the sparkling decorations of crystals and sequins that add an enchanting brightness. A collection that, once again, shows the qualities of the fashion designer who likes to call himself a “ luxury craftsman”, combining the Neapolitan sartorial tradition with contemporary elegance.

16

HC20_DATE 1.indd 16

01/10/19 14:11


Milano con Maria Callas celebra i fasti del Savini

Milano with Maria Callas celebrates the magnificence of Savini

di Enrico Maria Albamonte

The famous restaurant in Vittorio Emanuele Gallery hosts a photo exhibition about the love story between the soprano and the Greek shipowner Aristotle Onassis

Il celebre ristorante in Galleria Vittorio Emanuele ospita una mostra fotografica che ricorda la storia d’amore tra la soprano e l’armatore greco Aristotele Onassis 22

HC20_ALBAMONTE.indd 22

01/10/19 09:00


EVENTI

Opposite page, Maria Callas and Aristotle Onassis. This page, Maria Callas and a view of the Gallery in Milan with Savini restaurant.

If you say Milan you are saying Savini. An exclusive and historical venue that has always been the destination of the international jetset and of the most noble side of Milan with a demanding palate. Today it is the protagonist, once again, of the Italian fashion capital with an artistic-cultural project sponsored by the Municipality of Milan “Savini Milano 1867”. Designed and curated by Elisabetta Invernici, journalist and costume historian, and strongly supported by Sebastian Luca Gatto, the group’s managing director, the scope of this project is to tell about the public and private affairs of famous people who were regulars here: from Filippo Tommaso Marinetti to Arturo Toscanini, from Giuseppe Verdi to Gabriele D’Annunzio, just to name a few. The first appointment of this special and cultured event is the one dedicated to Maria Callas. The diva and antidiva with a tormented love life and a great protagonist with music and images of the worldly chronicles of her time, the fabulous 50s and 60s. Last July, the Milanese public, and not just them, relived unique moments, in the Toscanini room on the first floor of the restaurant, of the private life of the iconic soprano who loved Italy, and also Biki, the Milanese designer beloved

Chi dice Milano dice Savini. Un locale esclusivo e storico, da sempre meta del jet-set internazionale e della Milano più blasonata dal palato esigente. E che oggi torna ad essere protagonista della capitale della moda italiana con il progetto artistico-culturale patrocinato dal Comune di Milano “Savini Milano 1867”. Ideato e curato da Elisabetta Invernici, giornalista e storica del costume, e fortemente voluto da Sebastian Luca Gatto, amministratore delegato del gruppo, questo progetto si propone di raccontare le vicende pubbliche e private di personaggi illustri che ne erano habitué: da Filippo Tommaso Marinetti ad Arturo Toscanini, da Giuseppe Verdi a Gabriele D’Annunzio, solo per citarne alcuni. Il primo appuntamento in cartellone di questa speciale e colta manifestazione è quello con Maria Callas. Diva e antidiva, con la sua vita sentimentale tormentata, è stata lei la grande protagonista con musica e immagini delle cronache mondane della sua epoca, i favolosi anni ’50 e ’60. Nel mese di luglio, nella sala Toscanini al primo piano del locale, il pubblico milanese, e non solo, ha potuto così rivivere momenti unici della vita privata della mitica soprano amante dell’Italia, ma anche di Biki, la stilista milanese preferita dall’aristocrazia e dall’alta borghesia me-

23

HC20_ALBAMONTE.indd 23

01/10/19 09:00


MOSTRE

BVLGARI, LA STORIA, IL SOGNO

BVLGARI, THE HISTORY, THE DREAM di Silvia Cutuli

A Roma nelle due sedi del Polo Museale del Lazio, Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo, la storia della casa di alta gioielleria intreccia la dimensione del sogno in un dialogo nel tempo punteggiato di diamanti e pietre preziose In Rome, in the two locations of the Polo Museale del Lazio, Palazzo Venezia and Castel Sant’Angelo, the history of the fine jewellery brand weaves the dreamy dimension into a dialogue dotted with diamonds and precious stones over time 30

HC20_MOSTRA BULGARI.indd 30

01/10/19 09:03


EXHIBITIONS

Un segno di straordinaria forza simbolica plasmato in forme sinuose, d’oro, smalti policromi e pietre preziose. C’è anche il serpente incantatore e ammaliante, così come è stato reinterpretato in orologi e bracciali di estrema sinuosità, a scandire più di cento anni di storia della gioielleria Bvlgari nel nuovo percorso espositivo “Bvlgari, la storia, il sogno”, allestito nelle due sedi del Polo Museale del Lazio, Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo. Fino al prossimo 3 novembre verrà celebrata l’epopea della maison di gioielleria, una piccola realtà familiare divenuta marchio del lusso globale, esempio virtuoso del made in Italy di successo cui il mondo guarda. “Ritenevo e ritengo Bvlgari una realtà italiana fra le più rimarchevoli. Lo è per la storia del gusto, perché da solo il marchio Bvlgari evoca una grande tradizione di tecnica e di bellezza nelle arti applicate”, spiega Edith Gabrielli, la direttrice del Polo Museale del Lazio che insieme alla casa di alta gioielleria ha ideato il percorso espositivo. Un percorso che conduce il visitatore in un viaggio nel tempo, in cui i gioielli sono sempre protagonisti, toccando i temi relativi allo stile e alla creatività di Bvlgari sviluppati

da un Comitato Scientifico di esponenti del mondo accademico italiano insieme a Lucia Boscaini, Bvlgari Brand and Heritage Curator. “Il prezioso lavoro di ricerca svolto con il comitato scientifico e la curatrice Chiara Ottaviano ci ha consentito di valorizzare in modo assolutamente originale la storia dell’azienda, intrecciandola con temi e vicende che da Roma si allargano al mondo intero”, sottolinea Boscaini. A Roma nel lontano 1884 iniziò la sua avventura il fondatore Sotirio Bulgari, talentuoso argentiere greco arrivato nella capitale italiana in cerca di fortuna. Seppe cogliere lo spirito dei tempi, scrivendo, gioiello dopo gioiello, un racconto estetico intrecciato a doppio filo alle vicende contemporanee. Come mettono in valore i gioielli della collezione Heritage, in un dialogo con documenti e foto d’archivio inediti, filmati e abiti d’alta moda dalla collezione privata di Cecilia Matteucci Lavarini, evocando il gusto delle differenti epoche cavalcate dalla maison di gioielleria. “Il talento, la passione e la capacità di cogliere lo spirito dei tempi da parte del fondatore Sotirio Bulgari e delle successive generazioni hanno segnato un percorso di successo e la storia della gioielleria

in generale”, racconta Jean-Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bvlgari. Diamanti, pietre preziose e intrecci d’oro evocano la dimensione del sogno, che si fa realtà accarezzando anche solo con lo sguardo i monili esposti, espressione del gusto per il colore, i volumi sontuosi e le forme arrotondate. Il tratto unico della casa romana è impresso sulle creazioni decorate di monete antiche rivisitate con tocco contemporaneo, sui pezzi iconici indossati dalle dive della “Dolce Vita” romana come Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman, Anna Magnani e Audrey Hepburn, ambasciatrici di un successo internazionale a partire dal secondo dopoguerra. E fino alle creazioni a maglia modulare in grado di incarnare appieno lo stile di vita dinamico degli Ottanta e Novanta, nel segno dell’eccellenza della manifattura. “Non dimentichiamoci mai delle centinaia di persone, per lo più nostri connazionali, impiegate nella fabbrica di Valenza o nelle sedi del marchio a Firenze e a Roma – conclude Edith Gabrielli - Per questo fare una mostra su Bvlgari e con Bvlgari significa in definitiva fare qualcosa di buono per il nostro Paese”.

A sign of extraordinary symbolic power with sinuous shapes, gold, polychrome enamels and precious stones. There is also the enchanting and bewitching snake, as reinterpreted in watches and bracelets of extreme sinuosity, to mark more than a hundred years of history of Bvlgari jewellery in the new exhibition “Bvlgari, the history, the dream”, arranged in two sites at the Polo Museale of Lazio, Palazzo Venezia and Castel Sant’Angelo. The epic history of the high jewellery fashion house will be celebrated until next 3rd November, a small family business that has become a global luxury brand, a virtuous example of the successful Made in Italy that the world admires. “I reckoned and considered Bvlgari one of the most remarkable Italian companies. For the history of taste, because, on its own, the Bvlgari brand evokes a great tradition of technique and beauty in the applied arts”, explains Edith Gabrielli, the director of the Polo Museale of Lazio who has conceived the exhibition with the Italian fashion house. An experience that takes the visitor on a journey through time, in which jewels are always the protagonists, touching themes related to the style and creativity

of Bvlgari and developed by a Scientific Committee of exponents of the Italian academic world with Lucia Boscaini, the Bvlgari Brand and Heritage Curator. “The precious research work carried out with the scientific committee and the curator Chiara Ottaviano has allowed us to valorise the company’s history in an absolutely original way, interweaving it with themes and events that spread from Rome onto the entire world,” underlines Boscaini. The founder Sotirio Bulgari, a talented Greek silversmith who arrived in the city of Rome in pursuit of fortune, started his adventure there in 1884. He grasped the spirit of the times, narrating, jewel after jewel, an intertwined aesthetic tale of contemporary events. How the jewels of the Heritage collection are enhanced in a dialogue with unpublished documents and archive photos, films and high-fashion clothes from the private collection of Cecilia Matteucci Lavarini, evoking the taste of the different eras through the jewellery maison. “The talent, the passion and the ability to grasp the spirit of the times of the founder Sotirio Bulgari and the next generations have marked a success and the history of jewellery in general”,

says Jean-Christophe Babin, CEO of the Bvlgari Group. Diamonds, precious stones and gold weavings evoke the dimension of dreams that become reality by caressing the jewels on display even just with the eyes, an expression of a taste for colour, sumptuous volumes and rounded shapes. The unique element of the Roman company is imprinted on the decorated creations of ancient coins redesigned with a contemporary touch, on the iconic pieces worn by the divas of the Roman “Dolce Vita” like Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman, Anna Magnani and Audrey Hepburn, ambassadors of an international success since the second post-war period. And up to the modular mesh creations that fully embody the dynamic lifestyle of the Eighties and Nineties under a manufacturing excellence. “We should not forget the hundreds of people, mostly our compatriots, employed in the Valenza factory or at the brand’s premises in Florence and Rome - ends Edith Gabrielli - For this reason an exhibition on Bvlgari and with Bvlgari actually means doing something good for our country”.

31

HC20_MOSTRA BULGARI.indd 31

01/10/19 09:03


EXHIBITIONS

di Silvia Cutuli

Partita dal castello di Santa Severa alle porte di Roma, la mostra si sposterà a Modena e Racconigi fino a volare in Corea, a Seoul, celebrando l’alta creatività e la visione estetica dei giovani designer. Siano essi angeli o diavoli

The exhibition began at the castle of Santa Severa on the outskirts of Rome and will then move to Modena and Racconigi to fly to Seoul in Korea, celebrating the high creativity and aesthetic vision of young designers. Whether angels or devils

Creazioni esuberanti per appeal demoniaco o al contrario esibizioniste in un battito d’ali piumate. I più teatrali, fantasmagorici abiti d’alta creatività dialogano pacificamente, celebrando la moda al di là del bene e del male, nel percorso espositivo “Angeli e Demoni. La Moda al di là del bene e del male”, che partito dal castello di Santa Severa, alle porte di Roma, si sposterà a Modena, Racconigi e Seoul. Angeli o demoni: chi sono i creativi? Si interroga Stefano Dominella, curatore dell’esposizione: “Quando sono angeli, in pace con il mondo, danno vita a creazioni aeree e soft. Quando al contrario sono demoni, ovvero oppressi da un sistema che rende difficile la loro affermazione, creano abiti diabolici”. Ed eccoli entrare sulla scena, carichi di diavolerie che solo l’alta moda può mettere a punto o intrisi di quel misticismo di cui son degne solo certe anime elette. Ci sono i costumi creati da nomi noti della scena teatrale e del cinema, come Piero Tosi per Federico Fellini. Ci sono gli abiti resi iconici dalle stelle dello spettacolo e del varietà di ieri e di oggi, da Renato Zero a Beyoncé. E a riannodare i fili di un racconto dalle forti emozioni ci pensano le storiche creazioni di case di moda come Irene Galitzine, Franco Moschino, Jean Paul Gaultier e la maison Gattinoni. Grandi nomi, o meglio numi tutelari, che nel percorso espositivo si affiancano, quasi a voler fare da tutor, ai quindici giovani designer del Club della Creatività, nato a Roma all’interno dell’Unione Industriali con la Sezione Tessile, abbigliamento, moda e accessori presieduta dallo stesso Dominella, per sostenere i giovani e rendere loro più accessibile il mondo dell’imprenditoria in Italia. “Tra i giovani mi ha colpito Alessandro Consiglio che ha legato la sua interpretazione ai segni cabalistici e a certi insetti che acquistano senso nella demonologia; Santo Costanzo è partito invece dai dipinti di Giotto della chiesa di San Francesco a Trastevere per creare poi un diavolo”. Dopo Santa Severa la mostra sarà a Modena e Racconigi per volare poi a Seoul con il patrocinio dell’ICE: “Partiamo da un’occasione di rilievo come questa mostra, legandola a un evento internazionale per dare visibilità ai giovani del Club della Creatività anche all’estero in una visione della moda sempre più globale”.

Exuberant creations with a demonic appeal or, on the contrary, exhibitionists with fluttering feather wings. The most theatrical, phantasmagorical dresses of high creativity communicate peacefully, celebrating fashion and its multiple paths, in the exhibition “Angeli e Demoni. La Moda al di là del bene e del male” (Angels and Demons. Fashion beyond good and evil), that started at the castle of Santa Severa, just outside Rome, and that will then move to Modena, Racconigi and Seoul. Angels or demons: who are the creatives? Stefano Dominella, curator of the exhibition, asks: “When they are angels, at peace with the world, they give life to aerial and soft creations. When, on the contrary, they are demons or oppressed by a system that makes their affirmation difficult, they create devilish clothes”. And here they enter the scene, full of devilries that only high fashion can have or imbued with that mysticism that only certain chosen souls deserve. There are costumes created by the most famous names of the theatre scene and international cinema, like Piero Tosi for Federico Fellini. There are the clothes made iconic by the showbiz stars of the past and present day, from Renato Zero to Beyoncé. And those who tie the thread of a story with strong emotions are the historical creations of fashion houses like Irene Galitzine, Franco Moschino, Jean Paul Gaultier and Gattinoni. Great names, or rather tutelary gods standing side by side in the exhibitions, as if they wanted to act as tutors to the fifteen young designers of the Creativity Club, born in Rome within the Industrial Union with the Textile, Clothing, Fashion and Accessories Section chaired by Dominella himself, to support young people and make the world of business more accessible to them in Italy. “Among the young people, Alessandro Consiglio drew my attention as he linked his interpretation to Kabbalistic symbols and to certain insects that make sense in demonology; Santo Costanzo started from Giotto’s paintings at the church of Saint Francis in Trastevere to create a devil”. After Santa Severa, the exhibition will be in Modena and Racconigi and then it will fly to Seoul with the patronage of ICE: “We start with an important occasion like this exhibition, linking it to an international event to give visibility to the young people at the Club of Creativity abroad, too, with an increasingly global vision of fashion”. 34

HC20_MOSTRA ANGELI DEMONI.indd 34

01/10/19 09:06


HC20_MOSTRA ANGELI DEMONI.indd 35

01/10/19 09:06


HOLLY POP photographer Marco Tassini art director Alexandra Mas

36

HC20_SERV TASSINI.indd 36

01/10/19 09:09


Chanel Chanel dress, earrings and necklace.

HC20_SERV TASSINI.indd 37

01/10/19 09:09


HC20_SERV TASSINI.indd 54

01/10/19 09:10


HC20_SERV TASSINI.indd 55

01/10/19 09:10

Giambattista Valli dress with Chopard jewelry.


PARIS

Cinque giorni così ricchi di sfilate, presentazioni, avvenimenti, party, debutti e felpati duelli a distanza che di più non si può. Si accendono i riflettori sulle sfilate della Haute Couture parigina per il prossimo inverno, l’evento più atteso non solo dagli addetti ai lavori, ma da tutta la città, che partecipa emozionata, seppure sempre con un filo di distacco, a quel vorticoso e sorprendente ballo che regala l’Alta Moda. Ospiti dalle mise glamourous, berline scure che sfilano via veloci e austere dopo aver aperto le loro

portiere davanti ai musei e agli alberghi stellatissimi, svelando caviglie e spostando sete e chiffon dai preziosi tacchi 12 di clienti apparentemente anonime per il cronista, ma non per le première delle maison, e poi pop star, rock star, social star, super star di ogni ordine e grado e nessuna, o quasi, starlette. Il bello di Parigi: 5 giorni, 36 sfilate e altrettante presentazioni che riportano il calendario della Couture ai fasti degli anni ‘90, allo spettacolo della migliore e più elegante creatività internazionale che si possa cono-

P

scere da Est a Ovest. Francesi, italiani, libanesi, mediorientali, cinesi, olandesi, inglesi e russi, i più grandi designer del mondo si ritrovano nella capitale francese, pronti a incrociare le armi, ago, filo e fantasia, su quel terreno della couture, con le sue regole ferree cucite a doppio filo alla creatività, l’ordine e la (sana) follia, la cultura e il rispetto del passato che impone la sfida di rendere sempre più moderna quell’arte applicata ai tessuti. Che, a Parigi, questa volta, sembrano più luminosi che mai. C.M.

r s ai

Five days filled with fashion shows, presentations, events, parties, debuts and remote muffled duels, more of which would be impossible. The spotlight is on the Parisian Haute Couture fashion shows for next winter, the most awaited event not only for the insiders, but for the entire city that participates excitedly, even if seemingly slightly detached, to the whirling and surprising High Fashion event. Guests wearing glamourous outfits, dark saloon cars coming and going seconds after opening their doors in front of

Chapter I

the museums and starred hotels, revealing ankles and moving silks and chiffon from the precious 12 inch heels of customers that may seem apparently unimportant for the reporters, but not for the fashion houses’ premieres, and then pop stars, rock stars, social stars, super stars of all levels and no, well almost, starlet. The beauty of Paris: 5 days, 36 fashion shows and as many presentations taking the Couture event back to the glories of the 1990s, a display of the best and most elegant international creativity

known from East to West. French, Italian, Lebanese, Middle Eastern, Chinese, Dutch, English and Russian, the greatest designers in the world meet in the French capital, ready to cross swords, needles, thread and imagination, on that couture battlefield with its strict rules sewn with double thread to creativity, order and (healthy) madness, culture and a respect for the past that imposes the challenge of making the art applied to fabrics increasingly modern. All this is as brighter than ever in Paris.

62

HC20_PA_COVER.indd 62

01/10/19 09:11


Dior Haute Couture

HC20_PA_COVER.indd 63

01/10/19 09:11


PARIS

CHANEL Il Grand Palais trasformato in una sensazionale biblioteca, quella che ogni amante dei libri sognerebbe un giorno di possedere, il piacere della lettura e la passione per la cultura, che insieme alla moda hanno scritto la vita di Karl Lagerfeld. Riannoda tutti i fili amati dallo stilista scomparso lo scorso febbraio Virginie Viard, nuovo direttore creativo Chanel, alla sua prima prova in haute couture senza il maestro di cui è stata a lungo assistente. Mademoiselle Coco è una seria bibliotecaria che di giorno alterna giovani tailleur di lana bouclé a sottili soprabiti in bianco e nero, decorati da una doppia fila di bottoni in madreperla. Mentre per la sera sceglie le silhouette più regali e glamour di lunghi abiti in velluto color carminio, le gonne balloon in croccante gazar di seta, le linee più affusolate e dritte di abiti chiusi da preziosi fiocchi sulle spalle accanto a quelle morbide e scivolate delle creazioni in chiffon. Bella la fluidità del passo assicurata da mocassini di foggia maschile a volte indossati anche sugli abiti da sera, sofisticata e glamour la scelta dei colori e un “bravo” corale a Virginie, in quell’applauso caloroso, spinta per un nuovo, fortunato, inizio del nuovo corso per la Maison di Rue Cambon. C.M. The Grand Palais turned into a sensational library, one that every book lover dreams of possessing one day, the pleasure of reading and the passion for culture, that together with fashion have written the life of Karl Lagerfeld. Virginie Viard, the new Chanel creative director, ties all the threads loved by the designer, who passed away last February, in this first test in haute couture, the first without the master for whom she had been an assistant for a long time. Mademoiselle Coco is a serious librarian who alternates, in the day, young bouclé wool suits with light black and white overcoats, decorated with a double row of mother-of-pearl buttons. Instead, in the evening she chooses the most regal and glamorous silhouettes of long dresses in carmine-coloured velvet, balloon skirts made in crunchy silk gazar, and the more tapered and straight lines of gowns closed by precious bows on the shoulders next to soft and loose creations in chiffon. Beautiful fluid movements ensured by masculine-style moccasins sometimes worn even with evening dresses, the colour choice is sophisticated and glamorous and a warm applause to Virginie for a new, lucky, start of this new course for the Maison based in Rue Cambon. 78

HC20_PA_CHANEL.indd 78

01/10/19 09:17


PARIS

79

HC20_PA_CHANEL.indd 79

01/10/19 09:17


PARIS

DIOR

HAUTE COUTURE “A dress is an architecture designed to sublimate the proportions of the female body,” said Christian Dior, one of the greatest geniuses the fashion world has ever known. Maria Grazia Chiuri, creative director of womenswear and haute couture, the first woman in the 70 years of the fashion house’s history, is called to tie the threads to that aesthetic lexicon, renewing it and expanding it and pushing it even towards the ever fertile ground full of culture. And this new collection, a symphony in black for creations that seem to move around different eras riding them all with maximum power, from classical Greece to the early twentieth century up to rock modernity, promises to remain in the annals of history, and not just of the Avenue Montaigne home. Questioning the shape and function of clothes, their modernity and the reflections of the Austrian architect Bernard Rudofsky, the Roman designer developed a new collection inspired by the simple linearity of the classic peplos of the caryatids, feminine sculptures capable with their strength to hold up the ancient temples like the most surprising Parisian buildings. A story that had already struck Monsieur Dior at the time and that today Chiuri revives, giving life to a surprising work in black, a light “ drama” touch, the sense of high fashion in the light of modernity. The rules are all visible in the impeccable construction of the gowns, volumes and silhouettes, workmanship and embroidery in feathers that have always distinguished couture. And so, before closing the premises of the headquarters of Avenue Montaigne for the long restoration work they were set up by the choreography of the British surrealist artist Penny Slinger offering a special frame to the new collection that moves light, very fast, fantastic, on the archi-couture tracks.

“Un abito è un’architettura realizzata per sublimare le proporzioni del corpo femminile”, diceva Christian Dior, uno dei più grandi geni che il mondo della moda abbia mai conosciuto. A riannodare oggi i fili a quel lessico estetico, rinnovandolo e ampliandolo e spingendolo anche sul terreno sempre fertile e ricco di spunti della cultura, è Maria Grazia Chiuri, direttore creativo del womenswear e della haute couture, la prima donna nei 70 anni di storia della maison. E la sua nuova collezione, una sinfonia in nero maggiore per creazioni che sembrano scorrazzare nelle diverse epoche cavalcandole tutte con massima forza, dalla Grecia classica ai primi Novecento fino ai tocchi di una modernità rock, promette di rimanere negli annali della storia, non solo della casa di Avenue Montaigne. Interrogandosi sulla forma e sulla funzione dei vestiti, sulla loro modernità come dalle riflessioni dell’architetto austriaco Bernard Rudofsky, la designer romana sviluppa una nuova collezione che prende spunto dalla semplice linearità del classico peplo delle cariatidi, sculture femminili capaci con la loro forza di reggere i templi antichi come i più sorprendenti edifici parigini. Una storia che aveva già colpito a suo tempo Monsieur Dior e che oggi la Chiuri riesplora, dando vita a una sorprendente opera in nero, un lieve tocco “drama”, il senso dell’alta moda alla luce della modernità. Le regole ci sono tutte e ben visibili nella costruzione impeccabile degli abiti, volumi e silhouette, lavorazioni e ricami di piume che da sempre segnano la couture. E così, prima di chiudersi per i lunghi lavori di restauro previsti, le sale del quartiere generale di Avenue Montaigne, allestite dalla coreografia dell’artista surrealista inglese Penny Slinger, regalano una speciale cornice alla nuova collezione che scorre lieve, velocissima, fantastica, sul binario dell’archi-couture. C.M. 84

HC20_PA_DIOR.indd 84

01/10/19 09:37


HC20_PA_DIOR.indd 85

01/10/19 09:37


PARIS

IN NOME DELLA REPUBBLICA FRANCESE... IN THE NAME OF THE FRENCH REPUBLIC...

Légion d’honneur a Maria Grazia Chiuri, dal 2016 direttore creativo womenswear e haute couture della Maison Dior. Un’onorificenza che premia l’impegno, la tecnica, la passione e il pensiero della designer romana. E quella forza di aver riportato la questione femminile sotto i riflettori e al centro della scena della moda, ma non solo

Légion d’honneur to Maria Grazia Chiuri, creative director of womenswear and haute couture for Maison Dior since 2016. An honour that rewards the commitment, technique, passion and ideas of the Roman designer. And that strength to have brought the issue related to women back under the spotlight and at the centre of the fashion scene, and not just that

Quando alle ore 20.00 esatte del 1° luglio, nella storica sede Dior di Parigi, al numero 30 di avenue Montaigne, Marlène Schiappa, segretario di Stato e ministro delle Pari Opportunità della Repubblica Francese, appunta sul bavero della giacca di seta nera dal più moderno taglio “bar” il piccolo fiocco rosso vermiglio del Cavalierato, le lacrime salgono agli occhi. Quelli di Maria Grazia Chiuri, prima stilista donna nel mondo della moda italiana a ricevere il prestigioso riconoscimento, quelli della sua famiglia, suo marito Paolo, i figli Nicolò e Rachele, quest’ultima complice e migliore consigliera di mamma Maria Grazia con la sua forza e la visione della giovinezza, quelli dei protagonisti del fashion system, “colleghi” come Valentino e Giancarlo Giammetti, i maestri del miglior passato, accanto agli amici e alla stampa internazionale, anche se il groppo in gola è tutto di quella italiana al gran completo. Istituita nel 1802 da Napoleone Bonaparte, la Légion d’honneur è la più alta onorificenza che la Francia attribuisce ai suoi cittadini, ma anche a personalità straniere che si siano distinte nel loro campo. Un merito appuntato già sul petto di alcuni dei più grandi nomi della moda come Giorgio Armani, Alber Elbaz, Valentino Garavani e Ralph Lauren, Franca Sozzani e Anna Wintour. Commossa e onorata, il make-up degli occhi messo a dura prova dalla forte emozione del momento, Maria Grazia Chiuri ha ringraziato, anche per la motivazione che premia l’importante lavoro svolto sul mondo delle donne insieme a quei valori sociali riportati al centro della scena grazie alla migliore moda espressa nelle sue collezioni per la Maison Dior. Una visione femminile e femminista affidata ad abiti capaci di rilanciare insieme alla più moderna eleganza messaggi di inclusione e di sisterhood, quella sorellanza che, quando si realizza, è la forza più straordinaria e invincibile di tutte le donne del mondo. C.M.

Tears rolled down when Marlène Schiappa, Secretary of State and Minister of Equal Opportunities of the French Republic, pinned the small red vermilion bow of the Knighthood to the lapel of the black silk modern “ bar” cut jacket in the historic Dior headquarters in Paris, at 30 avenue Montaigne at exactly 8.00 pm on 1st July. Those of Maria Grazia Chiuri, the first female fashion designer in the world of Italian fashion to receive the prestigious award, those of her family, her husband Paolo, her children Nicolò and Rachele, the latter is her mother’s partner and best adviser with her strength and youthful vision, those of the protagonists of the fashion system, “colleagues” like Valentino and Giancarlo Giammetti, masters of a glorious past, alongside friends and the international press, even if the lump in the throat is an all-Italian one. Established in 1802 by Napoleon Bonaparte, the Légion d’ honneur is the highest honour that France assigns to its citizens but also to foreign personalities who stand out in their field. A merit that has already been pinned on the chest of some of the biggest names in fashion like Giorgio Armani, Alber Elbaz, Valentino Garavani and Ralph Lauren, Franca Sozzani and Anna Wintour. Moved and honoured with the make-up of her eyes put to test by the intense emotional moment, Maria Grazia Chiuri expressed her thanks even for the motivation that rewards the important work in the world of women together with those social values returned to the centre of scene thanks to the best fashion expressed in her collections for the Maison Dior. A feminine and feminist vision entrusted to clothes that relaunch, with the most modern elegance, messages of inclusion and of a sisterhood that, when accomplished, is the most extraordinary and invincible power of all the women of the world. 90

HC20_DIOR LEGION.indd 90

01/10/19 09:39


Above, Maria Grazia Chiuri with Anna Wintour. Photo Ines Manai. Below, Maria Grazia Chiuri with her family and Marlène Schiappa. Photo Karl Hab.

PARIS

91

HC20_DIOR LEGION.indd 91

01/10/19 09:39


PARIS

GIAMBATTISTA

VALLI A presentation to discover the superb workmanship of the haute couture garments in a more intimate and accurate way, to touch “the secret” that lies under its clouds of organza that have become the signature of his aesthetics and great high fashion over time. He changes register for once, abandoning the fashion shows and choosing the set of an exhibition in a luxury Parisian 7-star hotel, Giambattista Valli, the Roman couturier loved by the most exclusive international clientele, jet set girls and princesses like Charlotte Casiraghi, daughter of Carolina of Monaco, and new wife of Dimitri Rassam, son, in turn, of Carole Bouquet, who wore indeed a Valli dress. “Exhibition” is the name of the event that accompanies the spectator from room to room, along a path tinted with pink clouds, hydrangea, blue sky, overlapping silk organza, degraded taffeta, precious and delicate embroideries like rose petals and draperies, multi-ruffled tulle skirts with proud volumes. “I wanted to do something different,” said the Italian couturier, “and design not only a collection, but also an exhibition that could reveal the savoir-faire of the creations, born by following very tight rules combined with a hint of sheer madness, more closely”.

Una presentazione per scoprire in modo più intimo e accurato la superba lavorazione dei suoi capi haute couture, per toccare con mano “il segreto” che sta sotto le sue nuvole di organza divenute nel tempo firma della sua estetica e della sua grande alta moda. Cambia registro per una volta, abbandonando le sfilate e scegliendo il set di una mostra allestita in un lussuoso hotel parigino 7 stelle, Giambattista Valli, il couturier romano amato dalla più esclusiva clientela internazionale, fanciulle del jet set e principesse come Charlotte Casiraghi, figlia di Carolina di Monaco, neo moglie di Dimitri Rassam, figlio a suo volta di Carole Bouquet, proprio in abito Valli. “Exhibition” il nome dell’evento che accompagna lo spettatore di sala in sala, in un percorso tinteggiato di nuvole rosa, ortensia, azzurro cielo, tra sovrapposizioni di organza di seta, taffetas degradé, ricami preziosi e delicati come petali di rosa e drappeggi, gonne dai volumi orgogliosi in tulle multi volantée. “Desideravo fare qualcosa di diverso”, ha detto il couturier italiano, “e firmare non solo una collezione, ma anche una mostra che potesse rivelare più da vicino il savoir-faire delle creazioni che nascono seguendo delle regole strettissime unite a un pizzico di lucida follia”. C.M.

104

HC20_PA_GIAMB VALLI.indd 104

01/10/19 09:51


HC20_PA_GIAMB VALLI.indd 105

01/10/19 09:51


PARIS

GIORGIO

ARMANI PRIVÉ One of the most exciting moments of the French Couture days took place right there at the Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, when, at the end of the show, the audience applauded Giorgio Armani very intensely, almost as a thank you for so much beauty. Because “Codice Armani”, the title of the new, extraordinary haute couture collection for the Maestro, seems to re-tie the threads of his great history, model after model, and continuing with 82 looks and still the desire to see more, because for the enchantment is never enough. Effects of light and lightness, the symbols of the Armani vocabulary are on the catwalk and are those that the world recognises and loves: the day jackets, the soft pants in liquid and luminous fabric, the “polka dot” effect in a perfect masculine-feminine balance, the small “ folk” self-quotes at the turn of the 80s and 90s, the constructions that slowly take volume in a masterly crescendo of lines, from pencil ones for daywear creations to the evening dresses in overlapped fabrics. Jewel skirts in multi-layered fabrics and crystal nets that capture the light and hypnotise the eyes, delicate pastel colours alternate with the decisive touch of black, dramatic and more romantic. Excited and moved, Claudia Cardinale, Nicole Kidman with her husband Keith Urban, Oscar-winning director Damien Chazelle, applaud in the front row. And over everything a thought, “nothing is more beautiful than Armani doing Armani”, in the name of a masterful modernity.

Uno dei momenti più emozionanti nelle giornate di Couture francese è proprio lì, al Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, quando a fine show il pubblico riversa un profondo, intensissimo applauso su Giorgio Armani, quasi un ringraziamento davanti a tanta bellezza. Perché “Codice Armani”, il titolo della nuova, straordinaria prova haute couture del Maestro, sembra proprio riallacciare i fili della sua grandissima storia, uscita dopo uscita, e così per 82 look e ancora il desiderio di vederne altri, perché per l’incanto non è mai abbastanza. In un gioco di luce e di leggerezza, sfilano i simboli del lessico armaniano che il mondo ha imparato a ri-conoscere e ad amare: le giacche da giorno, i pantaloni morbidi in tessuto liquido e luminoso, il gioco dei “pois” in perfetto equilibrio maschile-femminile, le piccole auto-citazioni “folk” a cavallo degli anni ‘80/‘90, le costruzioni che prendono lentamente volume in un crescendo magistrale di linee, da quelle a matita per le creazioni daywear agli abiti da sera in tessuti sovrapposti. Gonne gioiello in tessuti multistrato e reti di cristallo che catturano la luce e ipnotizzano lo sguardo, i colori pastello delicati e alternati al tocco deciso del nero, drammatico e più romantico. Emozionati e commossi, applaudono in prima fila Claudia Cardinale, Nicole Kidman con il marito Keith Urban, il regista premio Oscar Damien Chazelle. E su tutto un pensiero, “niente è più bello di Armani che fa Armani”, nel segno di una magistrale modernità. C.M.

110

HC20_PA_GIORGIO ARMANI.indd 110

01/10/19 09:52


HC20_PA_GIORGIO ARMANI.indd 111

01/10/19 09:52


Clockwise, Giorgio Armani with Claudia Cardinale; Mallory Edens; Alessandra Mastronardi; Sara Sampaio; Giorgio Armani with Roberta Armani. Opposite page, Giorgio Armani with Nicole Kidman and Keith Urban. All photos Stefano Guindani.

PARIS

METTI UNA CENA AL MUSEO ONE NIGHT AT THE MUSEUM

Claudia Cardinale, Nicole Kidman accompagnata dal marito Keith Urban, Alessandra Mastronardi e Sara Sampaio le super star dello straordinario gala dinner voluto da Giorgio Armani al termine del suo défilé

Claudia Cardinale, Nicole Kidman accompanied by her husband Keith Urban, Alessandra Mastronardi and Sara Sampaio the super stars of the extraordinary gala dinner Giorgio Armani offered his guests at the end of his fashion show

Un evento fuori dall’ordinario. È il giardino del Petit Palais, uno dei templi della cultura francese, ad aprire le sue porte non per una mostra, ma per la sfilata seguita dallo speciale gala dinner voluto da Giorgio Armani al termine del suo show. Buon gusto e bellezza nel segno dell’eccellenza italiana, festeggiata poco prima con la più lunga e intensa standing ovation dedicata a Giorgio, The King. C.M.

An event out of the ordinary. Petit Palais, one of the temples of French culture, opened its doors not for an exhibition, but for the fashion show followed by the special gala dinner Giorgio Armani was so eager to offer at the end of his show. Good taste and beauty in the name of Italian excellence, celebrated just after the longest and most intense standing ovation dedicated to Giorgio, The King. 116

HC20_RED ARMANI VIP.indd 116

01/10/19 09:55


PARIS

117

HC20_RED ARMANI VIP.indd 117

01/10/19 09:55


PARIS

GIVENCHY The glamor of haute couture, the one in which Hubert de Givenchy moved as a true aristocrat. It is to this great history that enters the castles and furnishings of the most noble places of Paris, London and New York that Clare Waight Keller, the creative director of the fashion house so loved by the royals of the past and present, looks onto. Re-tying the thread of tradition to the most desirable contemporary social style is the goal of the British designer, already revealed by the name given to the new collection, “Noblesse Radicale”. The swans of the fifth street, those photographed by Richard Avedon and narrated by Truman Capote have the grace and evanescence of Kaia Gerber, daughter of the beautiful Cindy Crawford, who walks on the catwalks with one of the most photographed creations in Paris. Princely allure and punk elements amid enwrapping frayed tweed garments, architectures of hair, the black and white of the men’s style coat decorated with feathers, the sumptuous ball gowns, as surprising as the capes surrounding them. Among architectural plumage, oriental memories and silver filigree reflections, the collection presented in the halls of the Musée des Arts Décoratifs becomes an imaginary journey, even in history. That of the great tradition of the Givenchy couture on which the, very powerful, air of our time blows lightly.

Il glamour della haute couture, quella in cui si muoveva, da vero aristocratico qual era, Hubert de Givenchy. È a quella grande storia che entra nei castelli e negli arredi dei luoghi più signorili di Parigi, Londra e New York che guarda Clare Waight Keller, il direttore creativo della maison più amata dalle case reali di ieri e di oggi. Riallacciare il filo della tradizione alla più desiderabile contemporaneità social è l’obiettivo della designer inglese, rivelato già dal titolo della nuova collezione, “Noblesse Radicale”. I cigni della quinta strada, quelli fotografati da Richard Avedon e raccontati da Truman Capote hanno la grazia e l’evanescenza di Kaia Gerber, figlia della bellissima Cindy Crawford, che sfila con una delle creazioni più fotografate di Parigi. Allure principesche e spunti punk tra avvolgenti abiti in sfilacciato tweed, architetture di capelli, il bianco e nero del cappotto maschile decorato di piume, i sontuosi abiti da ballo, sorprendenti come le cappe che li avvolgono. Tra piumaggi architettonici, memorie orientali e riflessi di filigrana d’argento, la collezione presentata nelle sale del Musée des Arts Décoratifs prende il passo di un viaggio immaginario, anche nella storia. Quella della grande tradizione della couture Givenchy su cui soffia leggera, potentissima, l’aria del nostro tempo. C.M.

118

HC20_PA_GIVENCHY.indd 118

01/10/19 10:01


OCCHIELLO

119

HC20_PA_GIVENCHY.indd 119

01/10/19 10:01


PARIS

GUO

PEI

“Un universo alternativo”: così definisce la sua collezione la stilista cinese. E per chi avesse dei dubbi su quale sia il mondo parallelo che aveva in mente disegnando gli abiti dedicati al prossimo autunno/inverno ecco in passerella una serie di croci che propongono un chiaro riferimento all’aldilà. Non a caso la scena è aperta dalle gemelle fantasma vestite in stile Maria Antonietta e chiusa da una mummia fasciata in candide bende. E anche la fanciulla contornata da variopinti fiori sembra in realtà adagiata su un sudario di petali. Ma non mancano visioni più leggiadre, come la candida gonna con crinolina decorata con tante bamboline. “An alternative universe”: this is how the Chinese designer defines her collection. And for those who had doubts on what parallel world she had in mind when designing clothing for the next autumn/winter season, a series of crosses proposed on the catwalk display a clear reference to the afterlife. No coincidence that the scene started with the ghost twins dressed in Maria Antonietta style and ended with a mummy wrapped in white bandages. And even the girl surrounded by colourful flowers actually seems to be lying on a shroud of petals. And then there are more graceful visions, like the white skirt with crinoline decorated with lots of little dolls. 124

HC20_PA_GUO PEI.indd 124

01/10/19 10:03


GUO PEI

125

HC20_PA_GUO PEI.indd 125

01/10/19 10:03


PARIS

IRIS

VAN HERPEN It would be rather simplistic to call it just a show because what the Dutch designer has staged is a real show with the models going through an installation called “Omniverse” created by the American sculptor Anthony Howe. A visionary frame for a collection called “Hypnosis”, inspired by shapes taken from nature and similar to that organic architecture that is now so trendy where organza and duchess silk are combined with aluminium and steel, merging engineering and craftsmanship in a contemporary mix. Among the most interesting models are the fabrics that resume the Japanese “ ink on water” technique.

Riduttivo definirla sfilata, perché quello messo in scena dalla stilista olandese è un vero e proprio spettacolo, con le modelle che attraversano un’installazione chiamata “Omniverse” creata dallo scultore americano Anthony Howe. Una visionaria cornice per una collezione non a caso chiamata “Hypnosis”, ispirata alle forme tratte dalla natura, simili alle architetture organiche ora così in voga, dove organze di seta e duchesse si abbinano ad alluminio e acciaio, unendo ingegneria e artigianalità in un mix contemporaneo. Tra le uscite più interessanti si fanno notare i tessuti che riprendono la tecnica giapponese dell’“inchiostro sull’acqua”. 128

HC20_PA_IRIS V HERPEN.indd 128

01/10/19 10:04


IRIS VAN HERPEN

129

HC20_PA_IRIS V HERPEN.indd 129

01/10/19 10:04


PARIS

SCHIAPARELLI Texan, thirty-three years old, studies at the Fashion Institute of Technology in New York and a decade of experience alongside Thom Browne, Daniel Roseberry, an actor’s face framed by beard and gentle manners, this is the new creative director of Schiaparelli, the historic French fashion house today owned by the industrialist Diego Della Valle. Announced for some time, the debut intrigues the public, among the guests also Céline Dion and Meg Ryan, who attend this performance with the same Roseberry on stage as in his studio in Chinatown in the Big Apple, working on that first couture collection born among the sounds (uproar?) of New York, speed, colours, vibrations even of art. “Couture always starts with a drawing,” Roseberry explained later at the end of the show that received many applauses and symbolically divided into three chapters, day, night and the most surrealist and visionary dreamtime. Men’s blazers and regimental frock-coats matched with transparent black tulle leggings, the sporty detail of the gaiters as imposed by New York, the cape dresses in crisp and colourful silk taffeta, crystals also for make-up and ostrich feather decorations, gigantic evening dresses capable of rising like colourful organza clouds: unexpected and revealing, the looks gradually reveal the sense of the Roseberry couture, his desire for a uniqueness of shapes and sizes and the most obvious watchword in that now, now and now.

Texano, trentatré anni, studi al Fashion Institute of Technology di New York e un’esperienza decennale maturata accanto a Thom Browne, Daniel Roseberry, viso da attore incorniciato da barba e modi gentili, è il nuovo direttore creativo di Schiaparelli, storica maison francese oggi di proprietà dell’industriale Diego Della Valle. Annunciato da tempo, il debutto incuriosisce il pubblico, tra gli ospiti anche Céline Dion e Meg Ryan, che si ritrovano ad assistere a una performance con lo stesso Roseberry in scena come nel suo studio a Chinatown nella Grande Mela, al lavoro su quella sua prima collezione couture nata tra i suoni (frastuoni?) di New York, velocità, colori, vibrazioni anche dell’arte. “La couture inizia sempre da un disegno”, ha spiegato poi Roseberry alla fine dello show molto applaudito e simbolicamente diviso in tre capitoli, day, night e il più surrealista e visionario dreamtime. Blazer maschili e redingote regimental accostati a trasparenti leggings di tulle nero, il dettaglio sportivo della ghetta come impone New York, gli abiti cappa di croccante e colorato taffetà di seta, cristalli anche per il make-up e decori di piume di struzzo, giganteschi abiti da sera capaci di lievitare come colorate nuvole di organza: inattesi e rivelatori i look pian piano svelano il senso della couture di Roseberry, il suo desiderio di unicità per forme e dimensioni e la più evidente parola d’ordine in quel now, now and now. C.M. 150

HC20_PA_SCHIAPARELLI.indd 150

01/10/19 10:13


OCCHIELLO

151

HC20_PA_SCHIAPARELLI.indd 151

01/10/19 10:13


PARIS

VALENTINO There is always something magical and extraordinarily special in haute couture, there is always a thought, a dream, maybe?, suddenly able to turn into fabric and materialise in the enchantment of the public. It happens with Valentino where Pierpaolo Piccioli reveals his desire for fashion, and not just so, joined to a sense of beauty that speaks of humanity and individuality tightly intertwined with the highest craftsmanship. “How to transform the exclusive and unique DNA of high fashion into inclusiveness?”, Piccioli asks. “How to give value to diversity, celebrating it even in its most extravagant traits of freedom?” The answer is in this collection, a couture show that unfolds in a narrative experience that leaves breathless, opening the eyes, opening the mouth in a “wow” of surprise, emotion and wonder. A great high fashion parade takes place, made of workmanship, silhouettes, fabrics, volumes and embroideries, all magnificent, the gown that becomes a monumental cape, wool fringes even for the unusual wig-hat, inlays of masterful embroidery in the design of a flight from East to West, the folk references that seem to connect the entire audience in a world tour. Gwyneth Paltrow applauds when the always amazing Lauren Hutton parades in front of her wearing an emerald green dress, colours juxtaposed in a whole new way explode, unique just as couture wants, free just as Piccioli wants. Light, the movement of the organza and silks moves the air, the pink dress with a series of small squares of hand-sewn organza is on the catwalk, then it is the turn of the fairy tale creation in silver grey, the hooded cape in hydrangea-coloured silk gazar is marvellous. The notes of classical music intertwine with the voice of Nina Simone among the outdoor spaces, the magnificent park in bloom, and the interiors of Hotel Salomon de Rothschild, while Pierpaolo Piccioli accompanied by all the staff, receives the freest and most excited applause.

C’è sempre qualcosa di magico e di straordinariamente speciale nella haute couture, c’è sempre un pensiero, un sogno, forse?, capace a un tratto di trasformarsi in tessuto e di materializzarsi nell’incanto del pubblico. Accade da Valentino dove è Pierpaolo Piccioli a svelare il suo desiderio di moda, ma non solo, unito a un senso della bellezza che parla di umanità e individualità saldamente intrecciate al più alto artigianato. “Come trasformare il dna esclusivo e unico dell’alta moda in inclusività?”, si domanda Piccioli. “Come dare valore alla diversità, celebrandola anche nei suoi tratti più stravaganti di libertà?”. La risposta è in questa collezione, uno show couture che si dipana in un percorso narrativo che fa trattenere il fiato, sgrana gli occhi, apre la bocca in un “wow” di sorpresa, emozione e stupore. Sfila una grandissima alta moda fatta di lavorazioni, silhouette, tessuti, volumi e ricami tutti grandiosi, l’abito che si fa cappa monumentale, le frange di lana anche per l’insolita parrucca-cappello, gli intarsi dei ricami magistrali nel disegno di un volo sul paesaggio da Oriente a Occidente, gli accenti folk che sembrano allacciare in un giro del mondo tutto il pubblico presente. Applaude Gwyneth Paltrow al passaggio di una sempre magnifica Lauren Hutton in abito verde smeraldo, esplodono i colori accostati in modo tutto nuovo, unico come vuole la couture, libero come vuole Piccioli. Leggero, il movimento delle organze e delle sete muove l’aria, sfila l’abito rosa con una serie di piccoli quadrati di organza cuciti a mano, tocca poi alla creazione da favola in grigio argento, il mantello con cappuccio in gazar di seta color ortensia è una meraviglia. Le note di musica classica si intrecciano alla voce di Nina Simone tra gli spazi esterni, il magnifico parco in fiore, e interni dell’Hotel Salomon de Rothschild, mentre su Pierpaolo Piccioli accompagnato da tutto lo staff si scioglie il più libero ed emozionato applauso. C.M.

162

HC20_PA_VALENTINO.indd 162

01/10/19 10:16


CHANEL

163

HC20_PA_VALENTINO.indd 163

01/10/19 10:16


Un ballo in ambasciata per festeggiare il lancio delle nuove fragranze Un gala esclusivo e super glamour in una notte parigina di piena estate. Valentino presenta Born in Roma, i due nuovi profumi uomo e donna nati dalla collaborazione con il Gruppo L’Oreal, all’Ambasciata Italiana di Parigi, in rue de Varenne. Ospiti e testimonial internazionali, jeunes filles en fleurs orgogliose nei loro lunghi abiti da ballo, accompagnate da cavalieri in smoking, il fascino della gioventù e la grazia regale delle star del cinema e della moda allacciati tutti insieme, come nel migliore ballo, dall’eleganza degli abiti della maison italiana con le note di testa delle nuove fragranze mescolate ai profumi floreali ed estivi di uno dei giardini più belli di Parigi. Per Pierpaolo Piccioli, direttore creativo Valentino, una notte speciale, coronamento di quella visione di bellezza declinata nelle sue molteplici forme e celebrata poche ore prima con la sua nuova collezione haute couture. C.M.

A ball at the embassy to celebrate the launch of the new fragrances

Opposite page, top, right, Valentino Garavani; below, right, Pierpaolo Piccioli with Naomi Campbell.

PARIS

An exclusive and super glamorous gala on a Parisian summer night. Valentino presents Born in Roma, the two new fragrances for men and women created thanks to his collaboration with the L’Oreal Group and held at the Italian Embassy in rue de Varenne in Paris. International guests and spokespersons, proud jeunes filles en fleurs in their long ball gowns, on the arms of their escorts wearing tuxedos, the charm of youth and the regal grace of film and fashion celebrities bound together as in the best dance, by the elegance of the clothes designed by the Italian fashion house with the top notes of the new fragrances mixed with the floral and summer scents of one of the most beautiful gardens in Paris. A special night for Pierpaolo Piccioli, the Valentino creative director, the culmination of his vision of beauty, declined in its so many forms, celebrated with his new haute couture collection just a few hours earlier. 168

HC20_RED VALENTINO BALLO.indd 168

01/10/19 10:17


OCCHIELLO

169

HC20_RED VALENTINO BALLO.indd 169

01/10/19 10:17


J

EWELRY Chapter II di Silvia Cutuli

Cartier

Magnitude Recitano il nome di vulcani e costellazioni i preziosi della nuova collezione firmata Cartier, quasi che volessero esprimere al meglio la forza prodotta dalla collisione tra pietre preziose e pietre dure. Un’esplosione di creatività nell’alta gioielleria con il diamante che esalta il quarzo

rutilato, il topazio bicolore che dà riflessi cangianti alla parure dalla leggerezza di un merletto. Un incontro raro, insolito e scenografico. / The precious jewels of the new Cartier collection are named after volcanoes and constellations, almost as if they wanted to express the force pro-

duced by the collision between precious stones and hard stones at best. An explosion of creativity in high jewellery with the diamond enhancing rutilated quartz, the two-tone topaz that gives iridescent reflections to the lightness of lace. A rare, unusual and spectacular encounter.

178

HC20_GIOIELLI.indd 178

01/10/19 10:31


HC20_GIOIELLI.indd 179

01/10/19 10:31

Model Holly Fogg - Beauty Jean Carlos De Blas - Look Iris Van Herpen - Photo MasTassini Studio


JEWELRY

Chanel

Le Paris Russe de Chanel

Model Nicola Matear - Beauty Anne Arnold - Flowers Maison Lachaume - Photo MasTassini Studio

Più di sessanta gioielli quali souvenir dalla Russia, mai visitata da Mademoiselle Coco, ma sempre immaginata e amata. Fonte di ispirazione preziosa di cui la couturier si nutriva intrecciando legami con l’élite culturale russa negli anni folli del Novecento. Suggestioni immaginifiche tra folklore, musica e tradizioni popolari tradotte oggi nei

preziosi presentati da Patrice Leguéreau, direttore del Fine Jewelry Creation Studio, a Parigi, rivelando la storia e la ricchezza della gioielleria Chanel. / Over sixty jewels as souvenirs from Russia that Mademoiselle Coco never visited but always dreamed of and loved. A precious source of inspiration that the couturier nourished by establishing

relationships with the Russian cultural élite in the crazy years of the twentieth century. Imaginative suggestions amid folklore, music and popular traditions that are translated today into the precious items presented by Patrice Leguéreau, director of the Fine Jewellery Creation Studio in Paris, revealing the history and richness of the Chanel jewellery.

180

HC20_GIOIELLI.indd 180

01/10/19 10:31


HC20_GIOIELLI.indd 181

01/10/19 10:31


B EA UT Y di Valeria Palieri

Chapter III 190

HC20_BEAUTY.indd 190

01/10/19 10:38


Givenchy Sfidare le convenzioni aristocratiche e borghesi, senza mai oltrepassare il labile confine del buon gusto e dell’eleganza, è possibile. Basta puntare su un solo, seppur eccentrico e a tratti anarchico, dettaglio. Lo dimostrano quelle parrucche così aerodinamiche, ispirate agli uccelli del Paradiso, portate in passerella da Clare Waight Keller, direttore creativo della maison

Givenchy. Una “Noblesse Radicale”, questa la definizione del mood, sottolineata dal magistrale beauty look messo a segno dai celebri Guido Palau e Pat McGrath, rispettivamente hair stylist e make-up artist. / Challenging aristocratic and bourgeois conventions, without ever going beyond the fleeting border of good taste and elegance, is possible. All is needed is to bet on just

one, even if eccentric and, at times, anarchic, detail. Those aerodynamic wigs, inspired by the birds of Paradise, shown on the catwalk by Clare Waight Keller, creative director of Givenchy, prove it. A “Radical Noblesse”, this is the definition of the mood, underlined by the skilled beauty look created by the famous Guido Palau and Pat McGrath, hair stylist and make-up artist, respectively.

191

HC20_BEAUTY.indd 191

01/10/19 10:38


D ET AIL S di Valeria Palieri

Chapter IV 202

HC20_DETAILS.indd 202

01/10/19 10:40


DETAILS

Fendi L’haute couture, nella sua più alta, artistica e concettuale espressione, non può essere derubricata al semplice concetto di lusso. È ricerca estrema della perfezione - di forme, volumi, rimandi e dettagli - sintesi di un equilibrio tra l’eccellenza artigianale della tradizione e l’innovazione avveniristica della ricerca. Un capolavoro di savoir-faire che coinvolge tutti gli addetti ai lavori, sotto l’egida di un lungimirante quanto autorevole Direttore Creativo. Un complesso macrocosmo di eccellenze che Silvia Venturini Fendi mette in scena regalan-

do una collezione di accessori, preziosissimi, che travalicano le veloci tendenze della moda. Dalle mini baguette con micro bordature fatte a mano alle macro pochette in pelliccia sostenibile ovvero riutilizzata, fino alle pittoriche borse gioiello da abbinare a sottili cinture dalle sfumature marmoree. Monumentale. / Haute couture, in its highest artistic and conceptual expression, cannot be just a mere concept of luxury. It is an extreme pursuit for perfection - of shapes, volumes, references and details - a synthesis of a balance between the traditional

excellence of craftsmanship and the futuristic innovation of research. A masterpiece of savoir faire involving all the experts, under the aegis of a far-sighted and authoritative Creative Director. A complex macrocosm of excellences that Silvia Venturini Fendi stages offering a collection of extremely precious accessories that exceed fast fashion trends. The mini baguettes with handmade micro-edging or the macro-bags in sustainable or reused fur, and then the pictorial jewel bags to match with fine belts with marble nuances. Monumental.

203

HC20_DETAILS.indd 203

01/10/19 10:40


ROME

È la sostenibilità la parola d’ordine della nuova edizione di Altaroma, la manifestazione dedicata ormai solo al mondo dei giovani designer e allo scouting di nuovi talenti. Uscite, purtroppo, di scena le grandi case di moda che hanno contribuito a scrivere la storia della bellezza e dell’eleganza della Capitale, e non solo nel periodo della Dolce Vita, il calendario ufficiale si presenta molto, troppo asciugato, con pochi nomi di attrazione capaci di accendere la curiosità e

il valore dell’evento capitolino. Importante la presenza delle Accademie di Moda che a Roma vantano indirizzi prestigiosi, necessaria la partecipazione di alcuni ancora giovani designer cresciuti all’ombra del Cupolone, sempre bella la testimonianza degli stilisti stranieri nelle due sfilate-evento, dedicate alla moda internazionale. Mancano, però, le grandi sartorie e sembra latitare un vero progetto che possa ridare alla manifestazione lo smalto necessario, mentre si moltipli-

R

cano le presentazioni e gli eventi autonomi, fuori calendario. Senza disturbare Giulio Cesare e la sua famosa frase “alea iacta est”, ovvero “il dado è tratto”, sembra davvero arrivato il punto di non ritorno per prendere la decisione su che cosa fare di questa manifestazione. Evitando, però, di scivolare nella commedia, tragedia, all’italiana, sul quel “famolo strano, ma famolo”, che ci piace pochissimo nella moda, ma tantissimo al cinema, con Carlo Verdone. C.M.

e om

Sustainability is the key word for the new edition of Altaroma, the event now dedicated only to the world of young designers and to scouting new talents. Unfortunately, the big fashion houses that had contributed to writing the Italian Capital’s history of beauty and elegance, not just in the period of the Dolce Vita, are now gone and the official calendar seems rather empty with just a few names to catch the eye and attract some curiosity lighting up the value of this Roman event. The presence of the Fashion

Chapter V

Academies that boast prestigious addresses in Rome is an important one and that of some young designers, that have grown professionally in the city, is necessary, and then the testimony of foreign designers in the two event fashion shows, dedicated to international fashion, is always beautiful. However, the great tailoring names are missing, and there is no real project that could return the necessary importance to the event, while presentations and independent events, not included in the official calendar,

are multiplying. No need to disturb Julius Caesar with his famous phrase “alea iacta est”, which means “the die is cast”, the point of no return really seems to have been reached and it is time to decide on what road to take with this event. However, without trying to laugh of what is more a tragedy we may quote, in pure Italian style, “ famolo strano, ma famolo” (do it strange, but do it) that does not suit fashion well even if it works perfectly in the film from which it is taken by and with Carlo Verdone.

216

HC20_RO_COVER.indd 216

01/10/19 10:46


Fendi 217

HC20_RO_COVER.indd 217

01/10/19 10:46


ROME

FENDI Un set di maestosa bellezza, un luogo dove si dice ebbe inizio la storia di Roma. Affacciato sul Colosseo, accanto all’Arco di Costantino, il Tempio di Venere come specialissima quinta teatrale all’interno del Foro Romano, è il Colle Palatino l’inconfondibile scenario voluto da Fendi per la sua sfilata evento di haute couture. “The Dawn of Romanity”, “L’alba della romanità”, è il titolo scelto per la nuova straordinaria collezione realizzata da Silvia Venturini Fendi e che rivela una doppia dedica: a Roma, dove saldamente affondano le radici della Maison, e a Karl Lagerfeld, lo straordinario designer scomparso lo scorso febbraio, legato alla Casa per 54 anni nel più lungo e felice sodalizio professionale che la storia, non solo della moda, ricordi. E 54 sono anche le creazioni lavorate secondo le tecniche più all’avanguardia che mai perdono, però, di vista storia e tradizione, i marmi di Roma e i loro colori come filo conduttore nei ricami e negli intarsi degli abiti. E in un set che ricrea il giardino all’italiana, Fendi sfila davanti a un parterre di 600 ospiti, tra questi Susan Sarandon e Catherine Zeta-Jones accompagnata dalla figlia, insieme ai migliori protagonisti del mondo della moda, dell’arte e del cinema, italiano e internazionale. Uno show dall’atmosfera unica e senza tempo che rinnova il legame di Casa Fendi con la Città Eterna. Dopo gli imponenti lavori di restauro durati oltre due anni per la Fontana di Trevi riaperta al pubblico nel 2015 con una sfilata memorabile, l’azienda ha annunciato il finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro per completare il restauro del Tempio di Venere. Per una notte, superba cornice di un evento destinato a restare a lungo nella storia della città. C.M. A setting of such majestic beauty, a place where it is said that the history of Rome began. This is Colle Palatino, overlooking the Colosseum, next to the Arch of Constantine, the Temple of Venus and a very special theatrical backdrop inside the Roman Forum, the unmistakable setting chosen by Fendi for the haute couture fashion show. “The Dawn of Romanity” is the name given to the new extraordinary collection created by Silvia Venturini Fendi that reveals a double tribute: to Rome, where the Fashion House is firmly rooted, and to Karl Lagerfeld, the extraordinary designer who passed away last February after their bond lasting 54 years, the longest and happiest professional partnership that history, not just fashion history, can remember. And 54 are also the creations manufactured according to the most avant-garde techniques that never lose sight of history and tradition, the marbles of Rome and their colours as a leitmotif for the embroidery and inlays of the garments. And, in a set that recreates the Italian garden, the Fendi creations parade in front of 600 guests, including Susan Sarandon and Catherine Zeta-Jones accompanied by her daughter, as well as the best, Italian and international, names of the world of fashion, art and cinema. A show with a unique and timeless atmosphere that renews the bond between Casa Fendi and the Eternal City. After the important restoration work for the Trevi Fountain that lasted over two years and that reopened to the public with a memorable parade in 2015, the company announced the financing of 2 and a half million euros to complete the restoration of the Temple of Venus. For one night, the magnificent setting for an event that will stay in the history of the city for a very long time. 218

HC20_RO_FENDI.indd 218

01/10/19 10:47


FENDI

219

HC20_RO_FENDI.indd 219

01/10/19 10:47


ROME

GIAN PAOLO

ZUCCARELLO One of the youngest and most interesting names in Italian haute couture thanks to his hard and continuous work. Gian Paolo Zuccarello who studied at the Marangoni in Milan, made his debut in the world of wedding dresses and special occasions, with his passion and decidedness of wanting to work like the great master craftsmen of the past, his love for art, especially that of couture that takes shape in his Roman atelier under a respect for the classic sartorial tradition of “ beautiful and well made in Italy”. With an eye on the best Italian pictorial movements, Zuccarello chooses velvet and lace, selects organza, defines the shades of colours, selects crystals and pearls for the decorations of his evening gowns. A pure, romantic and soignée vision of that wonderful and spotless, unique and inimitable world, just like that of the best haute couture that is just this since always.

È uno dei nomi giovani e più interessanti dell’alta moda italiana dove sta costruendo, con coerente continuità, il suo percorso. Gian Paolo Zuccarello, studi alla Marangoni di Milano, un debutto nel mondo degli abiti da sposa e cerimonia, la passione e la certezza di voler operare come i grandi maestri artigiani di un tempo, ama l’arte, soprattutto quella della couture che prende forma nel suo atelier romano e nel segno del rispetto della classica tradizione sartoriale del “bello e ben fatto in Italia”. Con uno sguardo ai migliori movimenti pittorici italiani, Zuccarello sceglie velluti e pizzi, seleziona organze, definisce le sfumature dei colori, seleziona cristalli e perle per i decori dei suoi abiti da gran sera. Una visione pura, romantica e soignée di quel mondo meraviglioso e senza macchia, unico e inimitabile, come è da sempre, per sua natura, quello della migliore haute couture. C.M. 224

HC20_RO_GIANPAOLO ZUCCARELLO.indd 224

01/10/19 10:51


GIAN PAOLO ZUCCARELLO

225

HC20_RO_GIANPAOLO ZUCCARELLO.indd 225

01/10/19 10:51


ROME

SYLVIO

GIARDINA RED: CHAPTER TWO. Red signs the second chapter written for its AltaRoma history by Sylvio Giardina. And if in January the charming small, precise and precious collection in white had been presented at the Macro Testaccio premises, this time it is in the colour of passion, love, strength and courage that ignites wonder. Presented in the spaces of the Galleria 1/ 9unosunove at Palazzo Santa Croce in via degli Specchi, the autumn-winter 2019/2020 couture collection appears as a tableau vivant capable of narrating the arts, languages and tradition of the greatest high fashion with modern contemporaneity. “Monochrome” is something more than five creations and a title, it is the need to reveal emotions and passions, the history of a land, Italy, and its great craftsmanship tradition. “Monocromo” combines isolated thoughts that become a unique and unanimous story: Ferrari, Valentino Garavani, the sunsets of the Eternal City and the colours of its palaces, Rome and the Grand Tour by Wolfgang Goethe, the passion and heart for the heritage of a savoir faire, protected inside the walls of ateliers and laboratories and then expressed in these unique and special clothes. Clouds of organza and tulle that generate movement, geometric cuts, bias cuts, the fabric that slowly frees itself from the hand of those who first designed it and then made it, a fashion that explores art and hooks up memories of the best past, a bow and a ruche, symbols of high fashion, the architectural construction from head to toe, shoes made with a thick fabric thick with red strips. Like Tom Thumb’s trail indicating the intimate, secret, and passionate road of Sylvio Giardina and the absolute beauty of his couture.

RED: CHAPTER TWO. Il rosso firma il secondo capitolo scritto nella sua storia per AltaRoma da Sylvio Giardina. E se a gennaio era stato l’incanto di una piccola, precisa e preziosa collezione in bianco presentata negli spazi del Macro Testaccio, questa volta è il colore della passione, dell’amore, della forza e del coraggio ad accendere la meraviglia. Presentata negli spazi della Galleria 1/9unosunove di Palazzo Santa Croce in via degli Specchi, la collezione couture autunno-inverno 2019/2020 si svela come un tableau vivant capace di narrare con moderna contemporaneità arti, linguaggi e tradizione della più grande alta moda. “Monocromo” è qualcosa di più di cinque creazioni e di un titolo, è l’esigenza di rivelare emozioni e passioni, la storia di una terra, l’Italia, e della sua grande artigianalità. “Monocromo” unisce pensieri isolati che diventano racconto unico e corale: la Ferrari, Valentino Garavani, i tramonti della Città Eterna e i colori dei suoi palazzi, Roma e il Grand Tour di Wolfgang Goethe, la passione e il cuore per il patrimonio di un savoir-faire protetto nel chiuso degli atelier e dei laboratori e alla fine dichiarato in quegli abiti unici e speciali. Nuvole di organza e di tulle che generano movimento, tagli geometrici, tagli sbieco, il tessuto che cede lentamente alla mano di chi prima lo disegna e lo realizza poi, moda che esplora l’arte e riaggancia i ricordi del migliore passato, un fiocco e una ruche, i simboli dell’alta moda, la costruzione architettonica dalla testa ai piedi, la scarpa fatta con un tessuto fitto fitto di striscioline rosse. Come il segno di Pollicino per indicare la strada intima, segreta e appassionata e dall’assoluta bellezza della couture di Sylvio Giardina. C.M. 234

HC20_RO_SYLVIO GIARDINA.indd 234

01/10/19 10:55


HC20_RO_SYLVIO GIARDINA.indd 235

01/10/19 10:55


ROME

WORLD OF

FASHION The event conceived and directed by Nino Graziano Luca is now at its 22nd edition making cultures communicate through the languages of fashion and the arts of different countries. This year the Lebanese Maged Bou Tanios, also appreciated by Pope Francis for his embroideries, paraded his collection at Palazzo Brancaccio as well as the Maltese James Dimech, for whom eco-sustainability is the heart and soul of his work and he always uses recycled materials, and the Czech Eva Scala, who created a collection using San Leucio fabrics. The event hosted the second edition of M.I.A., Moda Incontro Aperto, a project by Ino Mantilla and Maurizio Passeri dedicated to the new talents of Italian and international fashion, this year from Mexico, Colombia and Italy. During the evening, the awards were presented to the participating designers and organisations and to the important people involved in the promotion of fashion, art and ethical projects.

Giunge alla sua 22esima edizione l’evento ideato e diretto da Nino Graziano Luca per far dialogare le culture attraverso i linguaggi della moda e delle arti di Paesi diversi. Quest’anno a Palazzo Brancaccio hanno sfilato il libanese Maged Bou Tanios, apprezzato anche da papa Francesco per i suoi ricami, il maltese James Dimech, che ha fatto dell’ecosostenibilità la sua bandiera utilizzando sempre materiali di riciclo, e la ceca Eva Scala, che ha realizzato la sua collezione impiegando tessuti di San Leucio. La manifestazione ha ospitato al suo interno la seconda edizione di M.I.A. Moda Incontro Aperto, un progetto di Ino Mantilla e Maurizio Passeri dedicato ai nuovi talenti della moda italiana e internazionale provenienti quest’anno dal Messico, dalla Colombia e dall’Italia. Nel corso della serata sono stati consegnati i premi sia agli stilisti partecipanti, sia a enti e personalità impegnati nella promozione della moda, dell’arte e di progetti etici. 240

HC20_RO_WORLD OF FASHION.indd 240

01/10/19 10:57


OCCHIELLO

241

HC20_RO_WORLD OF FASHION.indd 241

01/10/19 10:57


LIBRARY

di Valentina Uzzo

Dall’iconico tubino nero firmato Coco Chanel ai design moderni e futuristici ad opera dei più famosi stilisti di moda. Grande protagonista di questo nuovo volume edito da Pavilion il vestito, celebrato in tutte le sue molteplici sfaccettature attraverso una serie di affascinanti fotografie d’archivio From the iconic little black dress by Coco Chanel to modern and futuristic designs by the most famous fashion designers. The great protagonist of this new volume published by Pavilion is the frock, celebrated in all its many facets through a series of fascinating archival photographs Two hundred and eight pages to describe one hundred years of the history of the “ frock”. Hence the name of the new volume published by Pavilion, signed by Jane Eastoe and Sarah Gristwood: Fabulous Frocks. Their idea? To offer the most ardent fashionistas a glossy and “glam” overview of the successes that this garment has collected in a century of life. Since Coco Chanel gave life to her little black dress in 1926, it has become the key piece of any wardrobe, the skeleton key for every occasion. Worn by models, actresses, princesses and pop stars on the most different occasions. Unique creations by the greatest designers and fashion couturiers. From Mademoiselle Chanel, of course, to Alexander McQueen, with his astonishing creativity, from Madame Grès, famous for her draperies, to Dior, with the revolutionary New Look. And then, from the “mechanical” silhouettes of Hussein Chalayan to Mary Quant’s mini dresses. Fabulous Frocks is all this and much more. A handbook to explore the only item of clothing that has never endured a moment of “crisis”. Yet the biggest changes in style took place only in the last century: skirt’s hems moved upwards from the ankle rises to mid leg and the silhouettes alternated, opting for bell shapes or wrapping the body. Stylistic revolutions analysed and illustrated in this volume through a series of wonderful photographs stirring amazement, enchantment, desire and, why not?, a touch of nostalgia. Because, the years, the decades go by, but the dress remains and will always be the only real glamour garment able to go beyond styles and trends.

Duecentootto pagine per raccontare cento anni di storia del vestito, in inglese “frock”. Da qui il nome del nuovo volume edito da Pavilion, firmato da Jane Eastoe e Sarah Gristwood: Fabulous Frocks. La loro idea? Quella di offrire alle più incallite fashioniste una panoramica patinata e “glam” dei successi che questo capo ha collezionato in un secolo di vita. Da quando nel 1926 Coco Chanel diede alla luce il suo tubino nero, il vestito è diventato il pezzo chiave di ogni guardaroba, il passe-partout per ogni occasione. Indossato da modelle, attrici, principesse e pop star nelle più svariate occasioni. Creazioni uniche firmate dai più grandi designer e couturier di moda. Da Mademoiselle Chanel, per l’appunto, ad Alexander McQueen, con il suo estro sorprendente, da Madame Grès, famosa per i suoi drappeggi, a Dior, con il rivoluzionario New Look. E ancora, dalle silhouette “meccaniche” di Hussein Chalayan alle mini di Mary Quant. Fabulous Frocks è tutto questo e molto altro ancora. Un vademecum per esplorare l’unico capo che non ha mai visto “crisi”. Eppure solamente nel secolo scorso sono avvenuti i più grandi cambiamenti di stile: l’orlo della gonna dalla caviglia sale sino a metà gamba e le silhouette si alternano optando per forme a campana o avvolgendo il corpo. Rivoluzioni stilistiche analizzate e illustrate in questo volume attraverso una serie di meravigliosi scatti fotografici. Capaci di creare stupore, incanto, desiderio e, perché no?, un pizzico di nostalgia. Perché, passano gli anni, i decenni, ma il vestito resta e resterà per sempre l’unico vero capo glamour in grado di trascendere stili e tendenze.

248

HC20_LIBRO FABULOUS FROKS.indd 248

01/10/19 13:01


LIBRARY

249

HC20_LIBRO FABULOUS FROKS.indd 249

01/10/19 13:01


Dance Couture di Valentina Uzzo

Ballerina: Fashion’s Modern Muse. Un volume illustrato e firmato dai grandi maestri della fotografia racconta della profonda influenza che il balletto classico e lo stile delle ballerine hanno da sempre sull’Alta Moda Ballerina: Fashion’s Modern Muse. A volume illustrated and signed by the great masters of photography tells of the past and present deep influence of ballet and the ballerinas’ style on High Fashion

HC20_LIBRO BALLERINA.indd 250

01/10/19 13:02


LIBRARY

Quella proposta sulle passerelle di ready-to-wear e haute couture è una moda che spazia tra classico e contemporaneo. L’uno imprescindibile dall’altro. Questi sono diktat e trend della moda degli ultimi tempi. Basti pensare a una delle forme d’arte più classiche, il balletto, rappresentazione coreografica nata a partire dal primo Rinascimento con le esibizioni dei maestri di ballo nelle corti signorili italiane e francesi. Oggi interpretata e rivisitata dagli stilisti e dai couturier in chiave romantica, pop o rock. Il classicismo del balletto, quindi, viene riproposto su una nuova femminilità, più contemporanea, più moderna. Il balletto ispira l’alta moda e la moda in generale. A questo tema, Patricia Mears, attuale vice-diretto-

re del FIT Museum, ha voluto dedicare un volume illustrato di 288 pagine, Ballerina: Fashion’s Modern Muse. Affiancata da un team di esperti del settore come Laura Jacobs, critica di danza, giornalista di moda e scrittrice, Jane Pritchard, curatrice di spettacoli di danza e di teatro presso il Victoria and Albert Museum di Londra, Rosemary Harden, direttore del Fashion Museum di Bath, e Joel Lobenthal, critico e storico della danza. Edito da Vendome Press, al suo interno custodisce circa 200 illustrazioni, a colori e in bianco e nero, con fotografie d’archivio realizzate dai grandi maestri del settore, come Richard Avedon, Edward Steichen, Irving Penn, Man Ray e Cecil Beaton. Accompagnate da una serie di nuovi scatti

commissionati che ritraggono ballerine contemporanee vestite con abiti couture ispirati al balletto. Sono tanti i couturier che nel corso della loro carriera hanno trovato ispirazione in questo stile: da Balmain a Balenciaga, da Chanel a Schiaparelli, da Charles James a Dior fino a Yves Saint Laurent. Ma non solo. Hanno anche disegnato e realizzato le ampie gonne in tulle e i rigidi corpetti dei classici tutù. E nel prêt-à-porter la designer americana Claire McCardell, con la sua maglieria, i suoi costumi da bagno e i suoi abiti avvolgenti, ha guardato al mondo della danza. Romantico o pop, il balletto appartiene da sempre alla moda, continuando a manifestarsi in tutta la sua leggiadria, proprio come un passo a due.

This fashion on the ready-to-wear and haute couture catwalks ranges between classic and contemporary. One is essential to the other. These are diktats and fashion trends of recent times. Just think of one of the most classic forms of art, ballet, a choreographic representation that began in the early Renaissance with performances by dance masters in the Italian and French noble courts. Today interpreted and revisited by designers and couturiers in a romantic, pop or rock style. Therefore, the classicism of ballet is re-proposed with a new, more contemporary, more modern femininity. Ballet inspires haute couture and fashion in general. Patricia Mears, current vicedirector of the FIT Museum, has dedi-

cated an illustrated volume of 288 pages, Ballerina: Fashion’s Modern Muse to this theme. With a team of industry experts like Laura Jacobs, dance critic, fashion journalist and writer, Jane Pritchard, curator of dance and theatre shows at the Victoria and Albert Museum in London, Rosemary Harden, director of the Fashion Museum of Bath, and Joel Lobenthal, dance and historian critic. Published by Vendome Press, it has around 200 illustrations, in colour and black and white, with archive photographs taken by the great masters like Richard Avedon, Edward Steichen, Irving Penn, Man Ray and Cecil Beaton. Accompanied by a series of new commissioned shots de-

picting contemporary dancers wearing couture dresses inspired by ballet. Many couturiers have drawn inspiration from this style throughout their career: from Balmain to Balenciaga, from Chanel to Schiaparelli, from Charles James to Dior and Yves Saint Laurent. And much more than this. They also designed and created the large tulle skirts and rigid bodices of the classic tutus. And the American prêt-à-porter designer, Claire McCardell, with her knitwear, her swimsuits and enwrapping dresses, has looked onto the world of dance. Romantic or pop, ballet has always belonged to fashion, continuing to display itself in all its grace, just like a pas de deux.

251

HC20_LIBRO BALLERINA.indd 251

01/10/19 13:02


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.