PUBBLICAZIONE PERIODICA SEMESTRALE ANNO XXIX - N. 19 Italy only € 35,00 FSV 79,00 (compreso Ticino) - B € 65,00 - F € 55,00 - D € 75,00 - E € 57,00 - P € 64,00 - A € 60,00 - NKr 695,00 - UK £ 63,80 - M-3915-19-€ 55,00-RD
HC19_SOMMARIO.qxp_HC_SOMMARIO17 28/03/19 16:29 Pagina 10
C ONTENTS
EDITORIAL
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WIRE OF FREEDOM
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S W A R O V S K I
B O O K O F D R E A M S
C U R I E L
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I N T E R V I E W
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ALL ABOUT YVES B O O K
JEWELLERY FROM ART NOUVEAU TO 3D PRINTING
BOOK
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I
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II chapter
BEAUTY
chapter
PARIS
III196 chapter
DETAILS
ROME
IV chapter
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JEWELRY
ROME
EDITORIAL letter EDITORIAL letter “Gli abiti di Alta Moda hanno il carattere unico e “Haute couture clothes have the unique, unusual insolito di un oggetto d’arte. Sono tra le ultime cose character of an art object. They are among the Arrivo a Parigi per la settimana Couture e vengo lastIthings arrive in for Couture week andhas I amirreimfatte a mano, la mano dell’uomo il cui della valore è insostito Paris be made by hand, which immediatamente dai che giletscrea jaunes. mediately surrounded I had, of tuibile, perché essa dona acircondata tutto quello ciò Nessuna che placeable value, becausebyitgilets givesjaunes. everything it sorpresa, me aspettavo, cronache giornali course, been see ever them.make: The newspanessuna macchina puòloportare: la lepoesia e ladei vita”. Lo mi creates what noexpecting machinetocan poetry preparato a certe cattive capaci di andpers hadSowarned me of the city being to a affermava,avevano 70 anni fa, Christian Dior, prodezze grandissimo life.” said Christian Dior 70 brought years ago. mettere a tappeto la città mandare in frantumi andof shop windows being smashed while maestro, uomo dal carattere none di facile, ma pronto conle ve- He standstill was a man uneasy character, yet always trine dianegozi insieme allailspensierata took theirtoSaturday afternoon promenade la sua sensibilità mettere in luce senso piùpromenade intimo e del hadpeople the sensitivity highlight the most intimate sugliUna Champs-Élysées, la testa tra le andalong the Champs-Élysées, head A notperfect in the profondo sabato della pomeriggio vera couture. fotografia perfetta profound meaning of realtheir couture. invece che tra il fumo dei petardi Arrivo snapshot cloudsthat but immersed in firecracker So, I capace di nuvole non sbiadire davanti ai tempi e aisparati. passaggi never fades as time andsmoke. fads pass. a Parigi, dunque, all’uscita delche metrò vengofino subitoa cir- A snapshot arrive in that Parishas andlasted I am surrounded by them © 2017 Modadivas nevrotici delle mode, unaefotografia giunge to the current day, as to loro. Proprio come lieavevano dipinti, a time soonwhen as I come out of the Just as thehave menoi oggi, alcondata tempodaditutti Instagram, dei social della foto, Instagram andmetro. social media sono tanti e scatenati,così?, tumultuosi, ad alta diaphotos, had portrayed them, there are that, a lot of possiamo ancora chiamarla che “separlano non c’è, nonvoce, made if we can call them sothem, ubihanno spesso uno scatto veloce in avanti, un guizzo in they make a lot of noise and often surge forward esisti”, in una profusione di immagini, abiti, accessori, quitous that the vast quantity of images of clothes, © 2017 Modadivas gilet giallo. Però... Però, di quanto riportato in flasheslovers, of high-vis yellow. However... However, amori, o amori accessorii, caniaedifferenza gatti, cibo, vacanze e accessories, or accessory lovers, cats, dogs, dalle cronache internazionali, non sembranoNon poi così food, unlike their portrayal in the else international press, fate voi, presto pubblicate, subito dimenticate. holidays and whatever are forgotten tanto pericolosi. Saràdi peruna quelle bocchedestinata sdentate, aperte they don’t Perhaps it’s così l’alta moda, non l’abito couture a as quickly as seem they all arethat putfrightening. online. Not so haute in sorrisi sgangherati, ma luminosi alla vita, sarà the slightly wild beaming toothless grins or celebrarsi nel tempo e a tramandarsi, di generazione inper- couture. Not so thebut couture dress destined to the be ché di tutti loro miinarrivano mediamente alla cintura fact that over most time of them only come down up to my waistligenerazione, madre figlia. Contrapposizioni tra dei celebrated and passed from mopantaloni, questi gilet jaunes più o meno misurano therne. is, these gilets jaunes, who arethe all ieri e oggi che impongono però una che riflessione: imposto Whatever daughter.it The juxtaposition between cinque annisfuggire di età e circa 110 centimetri di altezza, old food and barely over a metre tall, sibile e impensabile al diktat imperante che cisono pastabout and five nowyears creates for thought: our ineturbolenti e divertenti, are cute, livelyofand fun, andbeing blissfully vuole tutticarini, visibili e subito, qui e ora,inconsapevolmente in un apparenteuniti scapable culture everything madeunaware visible da quell’accessorio giallo a tipi piùrichiede grandi e tempo, molto meno immediately that their yellow mean they havethe something contrasto con il dna della couture che seems vests to contrast with dna of raccomandabili. così, un accessorio moda che di- couture, in common much older, taller and more danstudio, minuziosa ricerca,Va applicazione. Comedispiegare, whichwith takes time, study, painstaking resimbolo e si fa bandiera di un pensiero, più o meno search gerous It just shows how easilywea explain fashion allora, alleviene nuove generazioni, motore della vita digital andtypes. application. So how should consapevolmente, prende tantetroppi sfumature quante to the accessory can become who a symbol or amain banner for e di una moda che mischiaetutto, senza complinew generations, are the users che puòspeciale avere questo colore: giallo vibrante of digital a certain school of thought, and take on asmix many menti, chesono cosaquelle sia quello savoir-faire, anima technology and lackadaisical, & per i bambini in gita scolastica, una piccola e resisten- match shades and facets the colour itself:special the vibrant dell’Alta Moda? “L’atelier di un couturier”, ci racconta fashion, just as what couture’s satissima catena umana dicreativo ragazzinidella resi visibili proprio yellow worn by this human of children on Maria Grazia Chiuri, direttore Maison di da voir-faire is? “The atelier of chain a couturier,” says quel gilet. Giallo acido, per chi rompedieun scassa e manda Maria a school trip.Chiuri, The high-vis yellow worn byofthose Avenue Montaigne, “ricorda molto quello pittore Grazia creative director the in tilt Parigi, città edove commerci. Giallo il colore dei brand creating chaos Paris byMontaigne, smashing windows and o di uno scrittore, un luogo l’artista puòcome esprimere based in inAvenue “is much fiori, creando, pronti a cavalcare le nuovesmontando passerelle dell’haute looting. the yellowor of writer’s flowers, ready la sua visione, assemblando, per more like aOrpainter’s study,to ablossom place couture, applicati, incrostati su preziosi tessuti where on the haute runways embroidepoi ricostruire. Staricamati, a noi quindi trasmettere questa sinthenew artist cancouture express his or inher vision, di seta e moiré e chiffon e organze, opposizione lieve e creating, ries, appliqués and dismantling encrustationsand on precious silk, golarità alle nuove generazioni, affinché capiscano assembling, rebuilding. e creativa ai fracassamenti chiffon and organza, providing a light yet come unirefortissima, al senso coraggiosa della velocità e del futuro il valore che It ismoiré, up to us to convey this singular characteristic avvengono lontanocurato dalle passerelle. A come chi mi do- to the strong, andsocreative resistance to the di un andamento piùpoco rallentato, e studiato, newcourageous generations they can understand sia il senso oggi dellacome couture, in tempi going just outside. those me impone lamanda Hautequale Couture”. Proprio l’arte che resi howrioting to team theonsense of paceToand of who the ask future ancora più incandescenti da disuguaglianze ed errori withwhat the point of couture at these timesrhythm of inenon conosce tempo, l’Alta Moda richiede uno sguardo the value of the slower,ismore studied rivendicazioni, rispondo “lapassata, bellezza”,ma quella bellezza of haute qualities and injustices, my as reply “ beauaccurato eeattento, sulla sua storia anche couture.” And just artisissimple: timeless, so si fatestimoniano espressione di un’artigianalità, frutto di espe- haute ty”.couture A beautyrequires created byacraftsmanship, experiensul futuro,che come anche le nuove, giovani more discerning eye, rienza e di passione, ma di anche di cultura, culture, a beauty capable generazioni di clienti, ma anche designer, presicapace tutti di bothcetoand its passion, past andbut itsalso future, as the new, younger sfumare nei terreniQualcosa dell’emozione e dell’arte, di entrare generations of bordering emotion andattest, art, of but subtly getting dall’incanto della couture. di apparentemente of on clients will also the sottilmente e restare felicemente agganciata designers, under thewho skin are and lingering in the memory. Some inspiegabile bellezza sottopelle che ha invece il suo più evidente all enchanted by couture. alla memoria. volte, per e accessori Something dresses and destined to leave their segreto in quelle regole,Accade, in una apoesia checerti si faabiti disciplina of accessories seeminglyareinexplicable beauty il segno, come capita su fron- whose mark on thesecret world,lies which canstrict happen at both capace alladestinati fine dia lasciare produrre capi proprio straordinari, affidati biggest in its rules and ti opposti a casseur e couturier. Noi tifiamo ends of the spectrum,that to both coutuall’estro e alla mano di designer provenienti daplatealmente tutto il discipline; something maycasseur seem and irrelevant per i secondi,non perché se lachimera bellezza non magari rier. We world are cheering for the second group, becaumondo inseguendo una chesarà oggi si in in today’s but which attracts designers gradotempo, oggi dima salvare il mondo, perscia dirla alla Dostoe- from se around even if beauty is not yet capable of saving the vorrebbe fuori la realtà di una luminosa the world to the bright, modern vskij, almeno, ci può Dostoevsky said, at least it can try. e modernissima, comeperò, quella di provare. una cometa che ha il lightworld, that as is Couture. nome della Couture.
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Cover
Book Moda Haute Couture
GIORGIO ARMANI PRIVÉ Photographer & art direction Isshogai Styling Christelle Santabarbara Model Jacobien @Karin Model Agency
Lo sguardo dritto nell’obiettivo, la posa grintosa, la forza delle donne, ma anche quella della haute couture. C’è tutta l’energia unita alle migliori vibrazioni della modernità, nello scatto di Isshogai che mette al centro il valore femminile e quello di un’arte timeless. Come testimonia il look firmato Giorgio Armani Privé, top completamente ricamato di paillettes nere e rosse su gonna a strati di organza plissé e copricapo di paillettes all over con bordo di cristalli rossi e veletta in crinolina nera. Una creazione capace di riannodare e portare sempre più avanti e più in alto il filo della grande tradizione sartoriale con una forza che mai dimentica la grazia. Come ci conferma anche il guantino gentile di paillettes attraverso cui muovere saldamente, e con coraggio, tutti i fili. Editoriale Wire of Freedom a pagina 42. C.M. The gaze straight into the lens, the gutsy pose, the strength of women, but also of haute couture. Isshogai’s shot captures all the energy and vibe of modernity, placing women and a timeless art form at its heart. This is clear to see in the look by Giorgio Armani Privé, a black and red sequinned top over a tiered plissé organza skirt paired with an all-over sequin hat trimmed with red crystals and a stiff black veil. It’s a look that speaks to and carries forward and upward the great tailoring tradition alongside strength and grace. The soft sequinned fingerless glove is another element that effortlessly sums up all these elements. Wire of Freedom editorial on page 42. 22
Date
Artigianato e Palazzo: memorie di Russia a Firenze (Craftsmanship and Palazzo: memories of Russia in Florence) Giardino Corsini 16-19 May 2019 Passeggiare in uno straordinario giardino all’italiana scoprendo i segreti della più sorprendente artigianalità di tutto il mondo. È l’esperienza, unica nel suo genere, che promette “Artigianato e Palazzo”, il progetto di Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani ospitato dal 16 al 19 maggio 2019 nell’incanto di uno scenario irripetibile come quello del Giardino Corsini di Firenze. Un appuntamento prezioso che profuma di arte e di cultura, di relazioni e di tempo, ma anche di fiori, nato con l’obiettivo di valorizzare, preservare e traghettare nel futuro
le arti legate alle migliori tradizioni artigiane, italiane e straniere, e che taglia il traguardo dei suoi primi 25 anni di storia. Passeggiando nel seicentesco giardino all’italiana disegnato da Gherardo Silvani, tra i più belli e conosciuti di Firenze e del mondo, insieme al profumo dei limoni, del gelsomino e del lillà, si scoprono così anche quelli degli antichi mestieri, grazie a un’attenta selezione di 100 artigiani internazionali che mostrano i propri prodotti, dando anche prova dal vivo di talento e maestria. Insieme al recupero del patrimonio artigiana-
le, la manifestazione continua anche a raccogliere fondi tra privati e aziende per il recupero del patrimonio culturale fiorentino. E dopo l’obiettivo raggiunto lo scorso anno con la riapertura del Museo della Manifattura Richard Ginori di Doccia, per il 2019 tocca ora a “Artigianato e Palazzo, memorie di Russia a Firenze”, campagna volta al recupero e alla conservazione di straordinarie opere d’arte, tra chiese, antiche residenze e importanti collezioni, testimoni del legame culturale tra la città e la comunità russa a cavallo del primo Novecento. C.M.
best craftsmanship traditions from Italy and abroad, and marking the first 25 years of the project. Strolling through the 17th century Italian-style garden designed by Gherardo Silvani, one of the most beautiful in Florence and indeed the world, accompanied by the fragrance of lemon, jasmine and lilac, gives visitors the chance to see ancient trades thanks to a careful selection of 100 international craftsmen showing their products as a demonstration of their talent and skill. As well as focusing on the craftsmanship heritage, the event continues to
raise funds from citizens and businesses to restore Florence’s cultural heritage. After last year’s reopening of the Museo della Manifattura Richard Ginori di Doccia, 2019 now heralds “Artigianato e Palazzo, memorie di Russia a Firenze” (Craftsmanship and Palazzo: memories of Russia in Florence), a campaign aimed at recovering and preserving extraordinary works of art including churches, residences and major collections, bearing witness to the cultural links between the city and the Russian community in the early 20th century.
Giardino Corsini, Florence.
Strolling through an extraordinary Italian-style garden discovering the secrets of the most striking craftsmanship from around the world. This is the experience promised by “Artigianato e Palazzo” (Craftsmanship and Palazzo), a project by Giorgiana Corsini and Neri Torrigiani held at the enchanting Giardino Corsini in Florence from 16 to 19 May 2019. A wonderful opportunity to explore art and culture, relationships and time, but also flowers, with a view to enhancing, preserving and taking into the future the
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Ph. Karl Lagerfeld selfportrait.
SWAROVSKI
BOOK OF DREAMS Cinzia Malvini
LIBRARY
Qualcosa di più di un libro. Piuttosto un oggetto di design o un viaggio emozionale in un caleidoscopico e poliedrico mondo a colori. Book of Dreams di Swarovski, con la direzione di Giovanna Battaglia Engelbert e l’art direction di Cabana Magazine, è una narrazione fiabesca, a tratti di un’ossessiva bellez-
za, che si svela di pagina in pagina. Un volume di pura ispirazione fantastica, nato per divulgare il potenziale creativo dei cristalli Swarovski come strumento per chi inventa e giunto al suo secondo numero, presentato nel corso dell’ultima fashion week parigina. Sorprendente, immaginifico, magico come nella
sua natura, il cristallo si rivela in un modo tutto nuovo attraverso pagine che incrociano i dipinti dei grandi maestri all’arte contemporanea, l’arte classica e la decorazione d’interni, il collezionismo e l’uso del colore in un risultato inatteso di avvolgente bellezza. “Books of Dreams è un tesoro e uno strumento
Something more than a book. Rather, a design object or an emotional journey into a kaleidoscopic and multi-faceted world of colours. Swarovski’s Book of Dreams, with creative direction by Giovanna Battaglia Engelbert and art direction by Cabana Magazine, is a fairy-tale narrative
of an obsessive beauty unveiled page after page. Presented at the latest Paris fashion week, volume two of the book is about pure fantastical inspiration and showcases the creative potential of Swarovski crystals as a tool for creators. Surprising, imaginative and magical, the crystal is
revealed in all-new ways, recreating Old Masters paintings and contemporary art, classic art and interior design, collectionism and use of colour, producing unexpected yet truly beautiful results. “Books of Dreams is a treasure-trove and an inspirational tool created out of a fan-
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INTERVIEW
CURIEL LA CULTURA DELLA BELLEZZA THE CULTURE OF BEAUTY
È una storia al femminile quella di Curiel, di abiti fatti per le donne dalle donne, Ortensia, Gigliola, Raffaella e sua figlia Gigliola, oggi insieme unite alla guida della maison, e poi ancora la nuova generazione con un’altra Ortensia. “Era molto avanti, è stata una delle prime femministe e amava moltissimo le donne, le voleva vedere belle”, racconta Raffaella, detta Lella, Curiel, mentre presenta la nuova collezione nella sede milanese di via Montenapoleone, a proposito della madre Gigliola, che nel ’47 si trasferì da Trieste a Milano e aprì la sua sartoria. “Quest’anno cadono cinquant’anni dalla sua scomparsa - prosegue - E ho voluto renderle omaggio riprendendo alcuni dei suoi disegni che restano comunque sempre attuali”. Curiel’s is a f emale story of clothes made by women for women. O rtensia, Gig liola, R affaella a nd h er dau ghter Gigliola, n ow l eading t he b rand t ogether, w ith t he n ew generation on the way with another Ortensia. “She was ahead of her time. She was one of the first feminists and she loved women very much, she wanted them to be beautiful,” says Raffaella, or Lella, Curiel, while presenting the n ew c ollection a t t he M ilanese h eadquarters i n v ia Montenapoleone, of her mother Gigliola, who moved from Trieste t o M ilan i n ’47 t o o pen h er d ressmaker’s w orkshop. “This year is the fiftieth anniversary of her death,” she continues, “and I wanted to pay homage to her by picking up some of her designs, which are still up-to-date”. 38
photographer & art direction Isshogai
styling Christelle Santabarbara
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Chanel dress, earrings and necklace.
Jean Paul Gaultier dress. Opposite page, Maison Margiela Artisanal dress, Chopard earrings.
Buccellati
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Slow Temporality photographer Marco Tassini
What sense we give to temporality? Who or what is imposing the pace? Often I asked myself, in a creational process compared to a more common form of work, was time felt the same? Here we talk to you about its slowness, about days perceived as hours and hours as minutes. We talk to you about oeuvres applying uncountable temporal loops, just like the flickering of a soul, one year, ten years... a life time. With Slow Temporality, we are no longer in the heart beat, inevitably linked to the second, but in a longer time sequence, just like a deep breath. art direction Alexandra Mas 65
PARIS
Una ricca settimana di haute couture. È quella vista a Parigi con il nuovo calendario che svela le sue carte, tra sorprese e conferme. Ci sono tutte le grandi maison francesi, quelle che hanno scritto negli anni la storia della moda e dell’alta moda in particolare. Ci sono i designer italiani che a Parigi si sentono come a casa e che fanno della couture un territorio dove muoversi in sicurezza e armonia, a dispetto dei tempi. Ci sono i couturier
libanesi sempre più di stanza à Paris, una città divenuta per tutti loro il migliore palcoscenico, e c’è tutto il movimento regalato dall’onda creativa giapponese, olandese. Il tutto incorniciato dal grande ritorno sulla scena dell’HC della maison Balmain, assente dalle passerelle da oltre 16 anni, ritorno spinto anche dal vento a favore del prodigioso designer, Olivier Rousteing. Con il suo calendario, Parigi promette prodigi, ma
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soprattutto li mantiene, svelando collezioni insieme a luoghi speciali, spesso poco conosciuti e portati poi alla notorietà grazie a sorprendenti set di alta moda. Location che vai, sfilata che vedi, eleganza che trovi, romantica o futurista che sia, alla fine, Parigi Haute Couture è sempre una grande bellezza. Un’arte applicata alla stoffa che, come amava ripetere Karl Lagerfeld: “Guarda al passato, vive il presente, inventa il futuro”. C.M.
r s ai
It was a rich week of haute couture. Paris’s new schedule introduced some surprises and some confirmations. There were all the great French houses, those that wrote the history of fashion, and of high fashion in particular. There were the Italian designers who have made Paris their home and who make couture a place of safety and harmony, despite the times. There were the Lebanese couturiers increasingly at home
Chapter I
à Paris, a city that has become the best stage for them, as well as the creative wave from the Japanese and Dutch designers. Everything was framed around Balmain’s hotly-anticipated return to HC. Having been away from the runways for over 16 years, the return was led by prodigious designer Olivier Rousteing. With its schedule, Paris promised both new entries and long-standing labels, unveiling collections
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as well as special places, often little known and brought into the light thanks to breathtaking high fashion sets. Wherever the location, whatever elegance you see, however romantic or futuristic the shows are, in the end Parisian Haute Couture is still a great beauty. An art applied to cloth, as Karl Lagerfeld liked to say: “It looks to the past, it lives the present, it invents the future.”
Giambattista Valli
PARIS
ALEXIS
MABILLE Entitled “Rainbow Splash”, Alexis Mabille could not have chosen a more appropriate name for his triumph of colour for S/S 2019, which spanned salmon to shocking pink, canary yellow to coral, meadow green to turquoise. As well as black, white and lots of gold. It was a bright, lively, exuberant collection with a clear French touch of haute couture, revealed by the perfect cuts and wrap-around silhouettes alternated with proud volumes. The looks were completed with diadems of spring mimosa, daisies and violets and regal earrings by Reza, the legendary jewellery brand trading out of place Vendôme since the 18th century.
“Rainbow Splash”, non poteva scegliere titolo più azzeccato Alexis Mabille per il suo trionfo di colori dedicato alla P/E 2019, dal rosa salmone allo shocking, dal giallo canarino al corallo, dal verde prato al turchese. E, poi, nero, bianco e tanto luminoso oro. Collezione vivace, briosa ed esuberante con un evidente french touch di haute couture, rivelato da tagli perfetti e da silhouette avvolgenti alternate a volumi orgogliosi. Completano i look primaverili diademi di mimose, margherite e violette e i regali orecchini di Reza, leggendaria maison di alta gioielleria, dal 18esimo secolo preziosamente radicata in place Vendôme.
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PARIS
BALMAIN
The brand had not appeared on the French couture runways for 17 years, the last show being back in 2002, when Oscar de la Renta was at the helm. Olivier Rousteing, one of the most interesting and talented designers of the new generation, presented his first couture collection for the long-standing Parisian fashion brand since taking over creative direction in 2011, when he was just over twenty-five. In Rue Saint Honoré, the heart of the city and home to the brand’s new Paris store converted to an atelier for the day, Rousteing paid homage to the brand’s founder with a precious, sculptural collection with a theatrical, futuristic touch. The roundness of the pearl gave shape to the silhouette, rounding the volumes and covering the clothes in embroidery. This and the models’ filmy white make-up made them look like creatures from other galaxies, unique and wondrous as couture can often be. There were also pearls, crystals, embroideries and feathers, exaggerated hats and eccentric opera-style glasses. “My inspiration is Paris and the elegance of France,” said Rousteing at the end of the show. “I want to return to the fundamentals of haute couture and I want to do so while paying homage to the past, but being firmly anchored to the present.”
Mancava dalle passerelle dell’alta moda francese da ben 17 anni: l’ultima volta, infatti, era stata nel lontano 2002, quando a disegnare la linea era la matita creativa di Oscar de la Renta. Dal 2011, poco più che venticinquenne, alla direzione creativa sale Olivier Rousteing, uno dei più interessanti e talentuosi designer della nuova generazione, che oggi debutta nella sua prima collezione couture per la storica casa di moda parigina. In rue Saint-Honoré, cuore della città e sede della nuova boutique parigina trasformata per un giorno in atelier, Rousteing rende omaggio al fondatore della maison con una collezione preziosa e scultorea, dal tocco teatrale e futurista. La circolarità della perla che ritorna cadenzando silhouette, arrotondando i volumi e tempestando di ricami gli abiti è il leitmotiv dello show scandito dalle modelle con il volto spesso ricoperto di vernice bianco-perlacea, creature che sembrano atterrate da altre galassie, uniche e sorprendenti come spesso sa essere la couture. E con le perle, i cristalli, i ricami e le piume, i cappelli esagerati e gli eccentrici occhiali binocolo stile Opéra-couture. “La mia ispirazione è Parigi e l’eleganza della Francia”, ha detto Rousteing a fine show. “Voglio ritornare ai fondamentali dell’alta moda e voglio farlo rendendo omaggio al passato, ma vivendo ben ancorato al presente”. C.M. 94
OCCHIELLO
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PARIS
CHANEL It was snowing in Paris on the day of the Chanel couture show, but the sub-zero temperatures did not stop Karl Lagerfeld’s loyal, international following hot-footing it to the Grand Palais in high heels and often bare legs, bouclé suits and double “C”-branded leather bags. Inside the venue, the audience was met with a spectacular set - an 18th-century-inspired Tuscan villa, cypress and palm trees, a bougainvillea filled Italian-style garden complete with pool and a sweeping stone staircase. The grandiose set framed the beauty of the clothes, which were ready to blossom like flowers, as light and as delicately coloured as clouds. Aristocratic, sophisticated looks inspired by a period much loved by Karl Lagerfeld for its grace and beauty paraded before the audience, shifting quickly from the hourglass silhouette of dresses embroidered with buds in the colours of Meissen porcelain, to tulle trains. The waves of fabric and jewel buttons, the volumes of the evening gowns and the feather embellishments, everything about the luminous Chanel universe is an amazing demonstration of the atelier’s talent, passion and skill. The bride, in a crystal-embroidered swimsuit, swim hat and veil, was surprising and so too was the fleeting appearance of Virginie Viard, the long-standing right-hand of Lagerfeld who, for the first time in over 35 years of creative direction, did not come to take his customary bow. “Sorry, but I was too tired to attend the show,” a statement from rue Cambon would later read. Sadly, we now know how the story ended.
Fa freddo e nevica a Parigi nel giorno della sfilata couture Chanel, ma il clima avverso non ferma il via vai del fedelissimo e internazionale mondo di Karl Lagerfeld, che si avvia a passo veloce, tra tacchi alti e gambe spesso nude su abiti e completi bouclé uniti a borse in pelle a doppia “C”, al Grand Palais. Una sorpresa che raddoppia una volta all’interno, davanti allo scenografico set di una villa toscana ispirata al 18esimo secolo tra palme, cipressi, bouganville di un sontuoso giardino all’italiana con tanto di piscina e scalinata in pietra a doppio giro. Una grandiosità della scena che incornicia la bellezza di abiti pronti a sbocciare come fiori, il peso delle nuvole, i colori delicati. Look aristocratici e sofisticati ispirati all’eleganza di un tempo amato da Karl Lagerfeld per grazia e bellezza sfilano sotto lo sguardo del pubblico che si sposta veloce dalle silhouette a clessidra di abiti ricamati con boccioli dai colori delle porcellane di Meissen agli strascichi fioriti in tulle. Onde di tessuto e bottoni gioiello, i volumi delle creazioni da sera e le decorazioni in piume, tutto stupisce nella preziosa e luminosa galassia Chanel che con ogni uscita mette in mostra talento, passione e maestria dell’atelier. Stupisce la sposa, in costume da bagno ricamato di cristalli, cuffietta e velo, stupisce la fugace uscita nel finale di Virginie Viard, storico braccio destro di monsieur Lagerfeld che per la prima volta, in oltre 35 anni di direzione creativa, non si affaccia a salutare il suo mondo in attesa. “Dispiaciuto, ma troppo stanco per essere presente al défilé”, spiegherà poi una nota ufficiale della maison di rue Cambon. Il resto è cronaca recente e triste. C.M.
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GIAMBATTISTA
VALLI Helmut Newton’s ’70s shots of Yves Saint Laurent models relaxing at the end of a show, orientalism and a homage to France and Paris, where his fashion story began. For Giambattista Valli, the Roman couturier now fully invested in the esprit parisien and more international glamour, haute couture is the highest expression of the female dream. It may be a dream, but his creations are real enough to turn the head. Micro cocktail dresses feature maxi bows or crystal embroidery, while a series of increasingly “Wow!” ball gowns are an enveloping explosion of colourful tulle, statement sleeves, flounces and embroidery sculpting the new couture silhouette. And that fez is added as another nod to Yves’ beloved orient and to his women with their unique, special Parisian allure that is now at the core of Giambattista’s fashion and heart.
Lo sguardo a Yves Saint Laurent e alle sue donne ritratte negli anni ’70 da Helmut Newton in un momento intimo e di relax a fine show, orientalismi e omaggio alla Francia e a Parigi dove è decollata la sua storia di moda. Per Giambattista Valli, il couturier dalle forti radici romane ormai indissolubilmente intrecciate con l’esprit parisien e il glamour più internazionale, l’alta moda è la più alta espressione del sogno femminile. Sogno, ma anche complicità di creazioni capaci di far girare la testa come testimoniano i micro abiti da cocktail che lasciano le gambe libere e nervose e che esibiscono maxi fiocchi o ricami di cristalli, i ball gown, un’avvolgente esplosione di tulle colorato, firma inconfondibile e di volta in volta un sempre più sorprendente “Wow!”, maniche importanti, balze e ricami che scolpiscono la nuova silhouette couture. E quel fez, il copricapo che ritorna a cadenzare l’omaggio all’oriente amato dall’indimenticabile monsieur Yves e alle sue donne, parigine dall’allure così unico e speciale, oggi al centro della moda e nel cuore di Giambattista. C.M.
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PARIS
GIORGIO
ARMANI PRIVÉ The Café Society of ’20s Paris seen through the filter of literature and film features beautiful and extraordinarily charming women that know how to have fun, be daring and open up an avant-garde in aesthetics and in colorama. With his Privé collection, Giorgio Armani opened a door onto that world, staging his show at the hotel d’Evreux in place Vendôme, just a short walk from the Ritz and its evocative Hemingway bar. Entitled “Laque”, the collection seems to mirror the Deco aesthetic in 83 lacquered looks designed and made with timeless and flawless craftsmanship. Dresses and suits in cobalt blue and vermilion red, as astonishing and mysterious as Chinese lacquered works can be, capture the light of crystal embroidery, the reflections of patent and premium leather, yet move with lightness and fluidity on the runway. “I had fun changing register and I wanted to be free to dream of a completely new world for me,” confided Armani just before the show backed by the score from Bernardo Bertolucci’s The Conformist. Divertissement and risk, virtuosity and elegance are masterfully highlighted by little embroidered jackets with constructed shoulders, gently flaring trousers that flatter the silhouette, skirts held at the ankle to allow the dress to move perfectly, surprising jewelled lacquer red cone hats decorated with a stiff veil and Deco cloches made from crystal fringes. It was yet another standing ovation for Giorgio Armani as he took his bow in an elegant black dinner suit at the end of the show.
La Café Society di quella Parigi anni ’20 impressa nella letteratura e nel cinema per la forte bellezza delle sue protagoniste, donne di straordinario fascino capaci di divertirsi e osare e aprire un’avanguardia anche estetica, anche in colorama. È Giorgio Armani con la sua collezione Privé a schiudere la porta di quel mondo messo in scena per la prima volta nelle sale dell’hotel d’Evreux in place Vendôme, non a caso a due passi dal Ritz e dal suo evocativo bar Hemingway. E nel titolo della collezione “Laque” sembra davvero specchiarsi l’estetica déco, declinata in 83 uscite dall’effetto laccato, pensate e realizzate con una perfezione artigianale fuori dal tempo. Abiti e completi in blu cobalto e rosso vermiglio, sbalorditivi e a tratti misteriosi come a volte possono essere le lacche cinesi, catturano la luce dei ricami in cristallo, i riflessi della vernice di pelle e pellami pregiati, si muovono sulla passerella con leggerezza e fluidità. “Mi sono divertito a cambiare registro e ho voluto lasciare la testa libera di sognare un mondo per me completamente nuovo”, confida Armani poco prima dello show incorniciato dalla musica del film Il conformista, omaggio a Bernardo Bertolucci. Divertissement e azzardo, virtuosismo ed eleganza messi magistralmente in luce dalle piccole giacche ricamate e con le spalle costruite, dai pantaloni leggermente svasati che disegnano la silhouette, le gonne ferme alla caviglia per creare quel perfetto movimento dell’abito, la sorpresa di quei cappelli gioiello, piccoli coni rosso lacca decorati da una veletta rigida e cuffiette déco realizzate con frange di cristallo. E per Giorgio Armani, elegantissimo nel suo smoking nero a fine show, re per una notte nella Parigi della couture, è ancora una volta standing ovation. C.M. 128
PARIS
GIVENCHY The ability and technique of teaming the extraordinary past and classic elegance of Audrey Hepburn’s slim silhouette and doe-eyed look with the strength of modernity and shock materials such as latex and neon colours. Givenchy creative director Claire Waight Keller succeeds in finding new ways and forms and experimenting with bravery and skill. The elongated lines of the dinner jackets suddenly grow what appears to be a giant bow but is in fact a backpack, latex trousers seem to melt into the model’s body, elegant black and white alternate with multi-coloured, figure-sculpting fringes. With these organza fronds and plissé origami petals, the British designer, who also included men’s couture in this co-ed show, was deservedly given plenty of applause.
L’abilità e la tecnica di far dialogare uno straordinario passato e un’eleganza classica racchiusa nella sottile silhouette e nello sguardo da cerbiatta di Audrey Hepburn con la forza della modernità e materiali shock come il lattice a colori neon. È bravissima e sorprendente Claire Waight Keller, direttore creativo di Givenchy, nella sua couture che prova strade e forme nuove e sperimenta con coraggio e maestria. Così, le linee allungate dei completi smoking prendono improvvisamente anche il volume di quello che a prima vista pare un fiocco gigante e invece è uno zaino, i pantaloni in lattice sembrano tutt’uno con il corpo della modella, il passo elegantissimo in black and white che si alterna a quello di abiti a frange policrome con cui si scolpisce la silhouette. Tra lavorazioni di fronde d’organza e petali di origami plissettati, per la stilista britannica, che porta sotto i riflettori anche la couture maschile in una perfetta combine co-ed, gli applausi volano alle stelle. C.M. 136
PARIS
GUO
PEI The Palais de Tokyo was turned into a masterful “East Palace”, the title chosen by the surprising Chinese fashion designer, Guo Pei, for her S/S 2019 collection. Imposing red columns like those in Beijing’s Forbidden City acted as a backdrop for a series of architectural, theatrical creations. Superbly embroidered with oriental designs including floral motifs and imperial dragons, the clothes came in spectacular fabrics and colours while towering platform sandals with sculptural heels forced the models to walk at a slow, solemn pace. It was a show that resembled a mysterious, wonderful ceremony.
Il Palais de Tokyo si trasforma in un maestoso “East Palace”, titolo scelto dalla più sorprendente fashion designer cinese Guo Pei, per la nuova collezione P/E 2019. Colonne rosse e imponenti come quelle della Città Proibita di Pechino fanno da sfondo a una serie di architettoniche e teatrali creazioni, superbamente ricamate con i disegni tipici della cultura orientale, tra motivi floreali e dragoni imperiali, messe in luce da tessuti e colori preziosi e da svettanti sandali platform con tacco scultura che regalano un andamento lento e ieratico alle modelle. Una sfilata che sembra prendere il passo di una misteriosa e meravigliosa cerimonia.
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PARIS
IRIS
VAN HERPEN
Harmonia Macrocosmica, l’atlante celeste del cartografo olandese Cellarius, pubblicato nel 1660, detta le linee delle stelle e anche quelle delle silhouette della couture P/E 2019 firmata Iris van Herpen: 18 creazioni scultoree in sete sfumate multistrato tagliate al laser o plissettate a mano. Il tocco finale è quello dei gioielli facciali, pezzi unici stampati in 3D in collaborazione con la Delft University of Technology che coprono il volto trasformandolo in qualcosa di diverso, perché la visionaria designer olandese indaga anche il significato più profondo dell’identità e la sua mutevolezza. “Per ‘Shift Souls’ (titolo della collezione, ndr) ho osservato l’evoluzione della forma umana, la sua idealizzazione nel tempo e l’ibridazione delle forme femminili all’interno della mitologia”, ha spiegato la stilista.
Harmonia Macrocosmica, the star atlas written by Dutch cartographer Cellarius, published in 1660, dictated the lines of the stars and silhouettes for the S/S 2019 couture collection by Iris van Herpen: 18 sculptural creations in laser-cut or hand-pleated multi-layered silk. The finishing touch came in the form of 3D-printed face-contouring jewellery made in collaboration with Delft University of Technology, which covered the faces transforming them into something different, because the visionary Dutch designer also explores the deepest meaning of identity and its changeableness. “For ‘Shift Souls’ (the title of the collection, ed) I observed the evolution of the human form, its idealisation over time and the hybridisation of the female form within mythology,” explained the designer. 144
PARIS
JEAN PAUL
GAULTIER Super Gaultier! You couldn’t call the S/S 2019 collection by the ever-surprising designer anything else. Once again, the eternal boy enchanted and excited his audience with his beautiful pieces. Under the spotlight were sea queens and geishas, kimono cuts and vertical silhouettes, dinner suits and shell dresses. The French designer’s dream-like, fantastical, irreverent universe unleashed all of its creative force in a real hit show: there was applause for every exit, especially for the seductive look worn by Dita Von Teese, a close friend of Gaultier’s and a queen of this show, and others besides. Indeed, the Burlesque performer is one of the stars of “Jean Paul Gaultier, The Fashion Freak Show”, the unmissable autobiographical musical by Gaultier running at the Folies Bergères until the middle of June.
Super Gaultier! Non si potrebbe definire diversamente la nuova collezione couture per la P/E 2019 firmata dal sempre sorprendente designer, un eterno ragazzo capace di incantare ed emozionare il pubblico con i suoi pezzi forti. Sotto i riflettori regine del mare e geishe, tagli kimono e silhouette verticali, completi smoking e abiti conchiglia. L’ universo onirico, fantastico, irriverente del designer francese irrompe con tutta la sua forza creativa sulla passerella che manda letteralmente in tilt il pubblico in sala: per ogni uscita applausi alle stelle, anche a quelle di più carnale sensualità come Dita Von Teese, straordinaria amica di Gaultier e grande regina dello show couture, ma non solo. La regina del Burlesque è infatti tra le grandissime protagoniste di “Jean Paul Gaultier, The Fashion Freak Show”, l’imperdibile musical autobiografico di Gaultier, in scena alle Folies Bergères fino alla metà del prossimo giugno.
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OCCHIELLO
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MAISON
MARGIELA
ARTISANAL
The digitalisation and consequent excess of artifice associated with it lies behind the decadence of our time. This was the starting point for John Galliano in his new collection for Maison Margiela Artisanal. The clothes were presented in front of a graffiti backdrop as chaotic as contemporary life featuring a pop art-style poodle in Klein blue. Going coed for the first time, the gender fluid clothes were as visually chaotic as the backdrop yet sublimely constructed and inventive, including layering and overlapping, often reduced down their basting stitches.
La digitalizzazione e il conseguente eccesso di artificio ad essa legato come causa della decadenza del nostro tempo. È questo che indaga John Galliano nella nuova collezione Artisanal di Maison Margiela. Un background che è un insieme di graffiti, come il caos contemporaneo, su cui spicca il leitmotiv del défilé, un barboncino molto pop di un acceso blu Klein. Per la prima volta coed gli abiti non hanno genere e sono come sempre costruzioni sublimi e trasformiste dalle lavorazioni couture che nulla lasciano al caso, stratificazioni e sovrapposizioni spesso ridotte alla loro stessa imbastitura. 152
PARIS
RAMI
AL ALI Spain, red, passion, flamenco and Carmen, the gypsy protagonist of Bizet’s opera, provided the inspiration for the talented designer of Syrian descent based in Dubai, Rami Al Ali, for his S/S 2019 couture collection. Appearing on the Paris couture runways since 2012 and much loved by international celebs, Rami Al Ali once again enchanted his audience with 17 creations in shades of vermilion, orange and beige designed for “women with a strong character who are not afraid of making their own decisions”. Even when it comes to haute couture!
Sono la Spagna, il rosso, la passione, il flamenco e la Carmen, la zingara protagonista dell’opera lirica di Bizet, a fornire l’ispirazione al talentuoso designer di origini siriane e di base a Dubai, Rami Al Ali, per la sua couture P/E 2019. Dal 2012 sulle passerelle parigine dell’alta moda e amatissimo dalle celeb più internazionali, ancora una volta Rami Al Ali riesce ad incantarle con 17 creazioni che prediligono i toni del vermiglio, dell’arancio e del beige, pensate per “donne dal carattere forte, che non hanno paura di prendere le loro decisioni”. Anche quando si parla di alta moda! 158
RAMI AL ALI
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PARIS
SCHIAPARELLI “If you love a flower that lives on a star, it is sweet to look at the sky at night,” says The Little Prince by Antoine de Saint-Exupéry. It’s a literary reference that sits like a light, colourful, fragrant petal on the new Schiaparelli collection designed by Bertrand Guyon, the place Vendôme brand’s creative director since 2015. The dresses channelled the childhood thoughts and memories of Elsa Schiaparelli, the surrealist couturier poet who loved plants like cosmic visions, astronomy which she studied with her uncle Giovanni at Brera Observatory in Milan, and a passion for gardens which she shared with one of her dearest friends, Salvador Dalí. Comets, moons and zodiac signs are scattered over light organza and chiffon gowns, graphic prints spread their branches like a stellar explosion over silk and luminous taffeta. The volumes and silhouettes are based on eccentric, unexpected blossoms that “Schiap” herself would have loved: sculpted suits decorated with porcelain buds, black evening dresses embroidered with a starry trail, dresses and capes transformed into a striking, poetic imaginary woodland. “To have a face covered with flowers like a heavenly garland would indeed be a wonderful thing!” wrote “Schiap” in her 1954 autobiography Shocking Life. That face is used by artist Leonor Fini on the “Shocking” fragrance bottle, while the brooch designed by French jeweller Jean Schlumberger, “Ursae Majoris”, will become Elsa’s inseparable talisman.
“Se ami un fiore che si trova su una stella, è dolce, nella notte, guardare il cielo” dice il più famoso Petit Prince attraverso la penna di Antoine de Saint-Exupéry. Un riferimento letterario che si posa, colorato, profumato e leggero come un petalo, sulla nuova collezione Schiaparelli disegnata da Bertrand Guyon, dal 2015 direttore creativo della maison di place Vendôme. Abiti come pensieri e ricordi d’infanzia di Elsa Schiaparelli, la poetessa couturier surrealista, innamorata della botanica come delle visioni cosmiche, l’astronomia studiata con lo zio Giovanni all’osservatorio di Brera a Milano, la passione per i giardini, condivisa con uno dei suoi più cari amici, Salvador Dalí. Comete, luna e segni zodiacali costellano gli abiti lievi come nuvole di organza e chiffon, stampe grafiche si diffondono ramificate come un’esplosione stellare su sete vichy e luminosi taffetà. Volumi e silhouette disegnati da eccentriche e inattese fioriture che sarebbero piaciute alla “Schiap”, i tailleur scolpiti da boccioli di porcellana, il nero degli abiti da sera ricamato dalla scia luminosa dell’universo, abiti e cappe che si trasformano in un poetico e sorprendente bosco immaginario. “Avere il viso coperto di fiori, come in un giardino paradisiaco, sarebbe meraviglioso!”, scriveva la “Schiap” nella sua autobiografia Shocking Life del 1954. Quel viso che l’artista Leonor Fini riprenderà per il flacone di profumo “Shocking”, mentre la spilla disegnata dal gioielliere francese Jean Schlumberger, l’“Ursae Majoris”, diventerà l’inseparabile talismano di Elsa. C.M.
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B EA UT Y Valeria Palieri
Chapter II 186
BEAUTY
Valentino Sguardi incorniciati da lunghe corolle di piume, palpebre ben delineate da uno spesso doppio tratto di matita nera, incarnato del viso all’insegna del più elegante e inappuntabile nude look: sulla passerella di Valentino il make up diventa una forma artistica di espressione che coniuga magistralmente moda, estetica, savoir-faire.
A firmarlo è Pat McGrath, super celebrità dei backstage, in compagnia di un’altra star del settore: l’hair stylist Guido Palau, impeccabile nel mettere a segno sobri e disciplinati chignon bassi / Long feathers applied to the lashes, lids outlined in thick black liner, the skin sporting the most ele-gant, flawless nude look: on the Valenti-
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no runway the make-up became the artistic form of expression that masterfully brought together fashion, aesthetics and savoir-faire. Superstar make-up artist Pat McGrath was behind the look, accompanied by the equally famous hair stylist, Guido Palau, who created simple yet impeccable low buns.
D ET AIL S Valeria Palieri
Chapter III 196
DETAILS
Balmain Bracciali dalle dimensioni over si abbinano a svettanti sandali dalle maliziose trasparenze, mentre candidi tronchetti dalle punte affilate si sfoggiano con maxi e avvolgenti cinture in plexiglass: sembrano atterrare da un’altra galassia - o da un futuro più o meno prossimo - le siderali silhouette firmate Balmain. Un’eleganza audace e sofisticata, sorprendente
nel trasformare, in uno styling visionario e inappuntabile, anche il più classico binomio “cappelli & occhiali”: i primi sono firmati House of Malakai, i secondi rievocano i binocoli in ottone sfoggiati à l’Opéra / Oversized bracelets paired with sky-high transparent sandals, and pointed white half boots teamed with wide, wraparound Plexiglas belts: Bal197
main’s dream-like silhouettes seemed to come from an-other galaxy - or from some point in the future. Daring, sophisticated elegance, surprisingly transforming the most classic “ hats & glasses” pairing into a visionary, impeccable style: the former were by House of Malakai, while the latter resembled the brass binoculars used à l’Opéra.
IN YOUR SHOES
La scarpa di domani: la creativitĂ italiana non ha confini The shoe of tomorrow: Italian creativity knows no bounds
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EXCELLENCE ON FEET
La Riviera del Brenta, nel padovano, non è nota soltanto per le splendide ville venete e i loro meravigliosi giardini, ma anche per il suo importante ruolo nello sviluppo del settore calzaturiero negli scorsi decenni. Oggi è la patria di creativi e designer d’eccellenza, che portano avanti una tradizione - quella della scarpa italiana - rinnovandola e rilanciandola con uno sguardo lucido al futuro. Tra le realtà più interessanti in questo ambito si distingue In Your Shoes, studio nato nel 2013 dall’idea di due professionisti del settore di dar vita a un soggetto che si occupasse di design di calzature a 360 gradi: “Dal concetto su carta alla realizzazione del prototipo”, riuscendo così a essere un interlocutore unico per i propri clienti. “La chiave è stata proprio quella di unire esperienze e competenze differenti - spiega Micaela Sporeni, direttore commerciale di In Your Shoes - Io venivo da almeno due decenni di lavoro in importanti studi di design della Riviera del Brenta nell’ambito delle vendite e dello sviluppo del business e il mio
socio, Luca Rubin, oggi direttore del prodotto di In Your Shoes, aveva accumulato in altrettanti anni una grande preparazione a livello tecnico. Forse è questa nostra diversità a diventare ricchezza e a permetterci di offrire ai nostri clienti un’assistenza costante su qualsiasi fronte: dopo aver realizzato i modelli, seguiamo anche la produzione del campionario passo per passo, ci rechiamo nelle sedi produttive per controllare i campioni e sistemare la modelleria. È questa nostra vicinanza ciò che ci distingue rispetto ai nostri competitor, ai molti che una volta consegnate le collezioni si disinteressano completamente della sorte dei loro clienti”. Micaela e Luca negli anni hanno costruito un team di giovani creativi, appassionato di moda, tendenze e fashion design, sensibile e attento alle evoluzioni dei trend di mercato e alla costante ricerca di ciò che è nuovo e di ispirazione. “Per offrire idee al passo con la moda, ma coerenti con il target delle aziende clienti, la nostra attività di ricerca è costante”, conferma
Micaela. “Viaggiamo continuamente da una metropoli all’altra, da New York a Shanghai, da Londra a Los Angeles, per raccogliere spunti e per fare ricerca su materiali e lavorazioni particolari. In questo momento stiamo andando molto forte nel design delle sneakers: la strada che abbiamo intrapreso - anche a seguito di un’attenta analisi delle esigenze del mercato - è quella di rivedere un modello di calzatura decisamente ‘active’ con un approccio più fashion, dando alla scarpa sportiva un tocco di eleganza inaspettata e questa scelta ci sta dando moltissime soddisfazioni, anche e soprattutto a livello internazionale. Va detto che la nostra è per la quasi totalità una clientela estera, lavoriamo molto con Cina, Stati Uniti, Australia e, in Europa, con Germania, Olanda, Belgio e Inghilterra, questo perché la creatività italiana non ha rivali. Il made in Italy continua a essere garanzia di qualità, soprattutto nell’ambito della moda e del design e noi siamo i primi a voler rinnovare ogni giorno questo primato con i nostri sforzi e con i nostri successi”.
The Brenta Riviera, near Padua, is not known just for the beautiful Venetian villas and wonderful gardens, but also for the major role the region has played in the development of the footwear sector in recent decades. Today it is home to excellent creatives and designers, who carry forward the Italian footwear tradition while renewing and relaunching it with a nod to the future. One of the most interesting businesses in this sector is In Your Shoes, founded in 2013 by two professionals wanting to set up a footwear design company that could provide a comprehensive service: “From the sketch on paper to making the prototype,” thereby succeeding in becoming a one-stop shop for its clients. “The key was to team different experiences and skills,” explains Micaela Sporeni, the sales director at In Your Shoes. “I had twenty years’ experience in sales and business deve-
lopment at major design studios on the Brenta Riviera, and my partner, Luca Rubin, who is now the product director at In Your Shoes, had built up good technical experience at the same time. We turned this diversity to our advantage and can offer our clients ongoing support at any level: after making the models, we also monitor the production of samples step by step, we go to the production sites to check the samples and sort out any issues. Being so close to the process distinguishes us from our competitors, who often have nothing at all to do with their clients once the collections are delivered.” Over the years, Micaela and Luca have built a team of young creatives who are passionate about fashion, trends and fashion design, aware of market trends and constantly on the lookout for what is new and inspirational. “To come up with ideas in step with fashion but consistent with our clients’ targets, our
research is never-ending,” confirms Micaela. “We travel a lot, from New York to Shanghai, from London to Los Angeles, collecting ideas and doing research into materials and fabrications. At the moment, we are focusing on designing sneakers: the approach we have taken - following careful analysis of market demands - is to rework an ‘active’ shoe with more of a fashion focus, giving the sports shoe a touch of unexpected elegance, and this choice is extremely rewarding especially internationally. I should point out that almost all of our clients are outside Italy, we work a lot with China, United States, Australia and, in Europe, with Germany, Netherlands, Belgium and the UK, this is because Italian creativity has no rivals. Made in Italy continues to be a guarantee of quality, especially in fashion and design, and we are the first to want to renew this badge of quality with our efforts and our successes.”
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inyourshoes.it
“Quando il gioco si fa duro, i duri scendono in campo”, recita l’adagio impresso a grandi lettere all’ingresso del PratiBus District. Nome fastoso e roboante per un ex deposito di autobus assurto alla gloria di AltaRoma che ne ha fatto il suo quartier generale, una sorta di ascensore sociale per un posto dimenticato e oggi simpaticamente al centro della scena, anche grazie alla sua posizione, nel cuore di viale Angelico, a due passi dagli studi Rai e La7, presagio magari di un futuro da Saranno Famosi per i talenti che qui trovano vetrina e spazi. Doverosamente perfettibile a partire da qualche residuo calcinaccio sul pavimento, ma sennò non sarebbe Roma, il PratiBus District al suo debutto dimostra buone potenzialità, emana una bella aria e sprigiona sana energia. Dun-
que, un’opportunità da cogliere per i più giovani che vogliono cimentarsi sul territorio di una moda che unisce l’alto e il basso come oggi impongono i tempi, sempre duri e strettissimi anche per il calendario di AltaRoma, che di stagione in stagione deve rinnovarsi contando su forze economiche ridotte al minimo. Obiettivo centrato, dunque, al di là di ogni aspettativa, ma con una richiesta: restituire ai giovani designer che qui arrivano la gioia degli show dei grandi maestri, far vedere loro che cosa significhi realizzare un abito di alta moda seguendo il solco rigido e mobilissimo della regola e della fantasia, guardare, apprendere imparare e un po’ sognare anche attraverso il momento della sfilata che, nonostante il passaggio del tempo, resta sempre l’espressione più immediata
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ed emozionante della maestria e del talento. Invitiamoli a sfilare a Roma accanto ai grandi atelier, Gattinoni e Balestra in primis, che da sempre hanno fatto ancor più grande la storia non solo di moda della Capitale. Riportiamone a casa qualcuno, dall’Italia o dall’estero e solo una volta l’anno, durante l’edizione estiva che offre luoghi e set da favola, come già accaduto con Fendi e Valentino, indimenticabili show rimasti, però, ai margini del calendario di AltaRoma. Un grande spettacolo aperto a tutti, anche ai nuovi talenti, in un luogo speciale della città, magari proprio come accadeva una volta in piazza di Spagna. Che unita al PratiBus District chiuderebbe perfettamente il cerchio sulla moda di ieri, di oggi e magari anche di domani. C.M.
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“When the going gets tough, the tough get going”, reads the large inscription over the entrance to PratiBus District. It’s a bold statement for the former bus depot now promoted to be AltaRoma’s headquarters. A kind of upward social mobility for a once-forgotten place now taking centre stage thanks to its strategic location in the heart of viale Angelico, a short walk from the Rai and La7 TV studios, and perhaps heralding the bright future for the young designers showcasing their talents here. While flakes of plaster on the floor reveal the renovations are not quite finished, otherwise it would not be Rome, on its debut PratiBus District showed it has good potential, a nice atmosphere and a healthy vibe. It
Chapter IV
was an opportunity for the youngest designers to venture into a territory that blends high and low, as imposed by the increasingly tough times and shortened schedule at AltaRoma, which must renew itself every season despite the shrinking resources available. Beyond all expectations it achieved its goal, with one request: to give the young designers coming here the joy of a big-brand show, to show them what it means to create an haute couture dress according to the rigid yet movable rules and imagination, to watch, learn and dream through the event of a show, which despite the passing of time remains the most immediate and exciting way of expressing masterful skill and talent. Let’s invite them to show in Rome
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alongside the big ateliers, Gattinoni and Balestra first and foremost, which are long-standing brands in the capital and elsewhere. Let’s bring some of those big labels back from other parts of Italy and abroad and just once a year, at the summer edition which offers fairy-tale locations and sets, as has already happened with Fendi and Valentino, which produced unforgettable shows, though were left on the margins of the AltaRoma schedule. A big spectacle open to all, including new talents, in a special part of the city, maybe even where they used to stage the shows in piazza di Spagna. Alongside PratiBus District that would perfectly close the circle on the fashion of yesterday, today and perhaps even of tomorrow.
Nino Lettieri
ROME
GATTINONI “Upcycling”, i.e. skilful hands teamed with couture discipline, is the title of the new Gattinoni collection showed on the last day of the schedule at Macro Asilo in via Nizza. It was an exciting night at the museum for creative director Guillermo Mariotto, Stefano Dominella and their 500 guests, in a perfect mix of culture, society, spectacle and politics in the presence of Italian President’s daughter Laura Mattarella, attending her first fashion show. Venice, its culture and civilisation, including its trading past, were explored in a melting pot of styles and contaminations. It was about the art of dressing as expressed by eccentric, curious ladies with a strong personality attracted by the challenges of fashion and life, such as Coco Chanel, Peggy Guggenheim and Anna Piaggi. “My new collection is inspired by these and many other women with an extravagant uniqueness,” declared Guillermo Mariotto. “Because, in my view, real class and real elegance in a globalised era is the absolute distinction.” And talking of women, Mariotto was assisted for the show by fashion stylist Valentina Ilardi, who added a sense of New York zaniness to the collection, and Gina Mariotto, the creative director’s sister and a renowned painter, whose paintings, beginning with “Religion”, were turned into art to be worn. The looks were completed with jewellery by futuroRemoto made exclusively by Gianni De Benedittis: chokers, rings and bracelets in the colours of spices and ancient oriental silks.
“Upcycling”, ovvero il sapere delle mani unito alla disciplina della couture, è il titolo della nuova collezione Gattinoni portata in scena nell’ultimo giorno di calendario negli spazi del Macro Asilo di via Nizza. Un’emozionante notte al museo per il direttore creativo Guillermo Mariotto, per Stefano Dominella e per i loro 500 ospiti, in un perfetto mix di cultura, società, spettacolo e politica, alla presenza, prima volta a uno show, anche della “first lady” Laura Mattarella, figlia del Presidente della Repubblica Italiana. Venezia, la sua cultura e la sua civiltà, anche quella degli scambi commerciali, scorre sotto gli occhi grazie a una sfilata melting pot di stili e contaminazioni, l’arte, anche del vestire, espressa da ladies eccentriche e curiose, la personalità forte e attratta dalle sfide nella moda e nella vita come Coco Chanel, Peggy Guggenheim, Anna Piaggi. “A queste e a moltissime altre donne, singolari nella loro stravagante unicità, è ispirata la mia nuova collezione - dichiara Guillermo Mariotto - Perché, a mio avviso, la vera classe, la vera eleganza in un’era globalizzata è l’assoluta distinzione”. E a proposito di donne, affiancano Mariotto nello show Valentina Ilardi, fashion stylist che aggiunge un tocco di geniale follia newyorchese e la sorella Gina Mariotto, affermata pittrice, grazie a tele, a partire dal dipinto “Religion”, che diventano quadri da indossare. Completano i look i gioielli futuroRemoto realizzati in esclusiva da Gianni De Benedittis: chocker, anelli e bracciali nei colori delle spezie e delle antiche sete d’oriente.
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NINO
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One definition of the word bow states: “a knot tied in a strip of fabric or ribbon usually used as a decoration”. And this is how Nino Lettieri interpreted it in his new S/S 2019 couture collection entitled “Flakes”, to highlight the detail that becomes something more than a simple embellishment, outlining loose volumes and more liquid silhouettes. Giant or tiny, stylised in simple lines, drawn on fabrics in original prints by Lettieri or embroidered with crystals and sequins to be worn like precious brooches, bows were the undisputed protagonists of tailored suits and breezy evening gowns in organza, taffeta or chiffon. The colour palette was also beautiful, including wisteria and fuchsia, green and sunflower yellow, along with the ever-present elegance of black and white. Special colours for special creations presented on the runway in 5” heeled sandals by Albano in transparent nylon and light black and nude nappa leather, also finished off with little flakes.
Vedi alla voce fiocco: “annodatura di una striscia di stoffa o di un nastro di solito utilizzato come ornamento”. E proprio in questo modo lo impiega Nino Lettieri nella sua nuova collezione couture per la P/E 2019 “Flakes”, per ribadire la cadenza sui capi di quello che diviene qualcosa di più di un decoro e che si fa forma, disegnando ampi volumi e più liquide silhouette. Giganti o piccoli, stilizzati in semplici linee, disegnati su tessuti a stampa originali dello stesso Lettieri oppure ricamati con cristalli e paillette da portare come spille preziose, i fiocchi diventano così i protagonisti indiscussi di tailleur sartoriali o di abiti fluttuanti da gran sera in organza, taffetà o chiffon. Sorprendente, preziosa e bellissima anche la palette di colori, il glicine e il fucsia, il verde e il giallo girasole insieme all’irrinunciabile eleganza del black and white. Colori speciali per speciali creazioni presentate in passerella su sandali tacco 12 firmati Albano, in nylon trasparente e leggera nappa nera e nude, anch’essa rifinita con piccoli flakes.
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GIARDINA According to Sylvio Giardina, art is the inspiration and fashion the tool. The two complement and are essential for one another in a continuous contamination with no rigid boundaries. The same goes with the “Vertigo” project, an installation-performance staged at the Mattatoio during AltaRoma 2019. It explored the genesis, inspirations and reflections of five couture dresses by the Italian designer who has Paris in his heart and DNA. Precious tulle and organza intarsia, bolstered by masterfully elaborate tailoring, occupied the space with the lightness of graceful, evanescent figures, drawing the spectator into an audio-visual vortex and a timeless suspended dimension, almost as though looking at the world from inside a magic lantern.
Secondo Sylvio Giardina l’arte è l’ispirazione, la moda lo strumento, entità complementari e indispensabili l’una per l’altra, in una continua contaminazione che non conosce rigidi confini. Così il progetto “Vertigo”, installazione-performance, presentato al Mattatoio durante AltaRoma 2019, racconta la genesi, le ispirazioni e le riflessioni affidate a cinque abiti couture del designer italiano che ha Parigi nel cuore e nel dna. Preziosi intarsi in tulle e in organza, forti di un’anima sartoriale magistralmente elaborata, si impongono nello spazio con la leggerezza di figure leggiadre ed evanescenti, trascinando lo spettatore in una vertigine audio-visiva e in una dimensione atemporale e sospesa, quasi come se si guardasse il mondo dall’interno di una lanterna magica.
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