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HAUTE COUTURE PARIS-ROME
S/S 2014
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SOMMARIO Valentino Photography and set design: Cathleen Naundorf
1
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PARIS 38 page
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132
2
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DETAILS
3
chapter
LIBRARY page
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JEWELRY
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154
chapter
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chapter
6
FOCUS page
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CONTENTS
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chapter
7
chapter
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PRÊT
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À
COUTURE
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BEAUTY
EDITORIAL/ROME page
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EDITORIALE di Cinzia Malvini
eduta sui gradini della chiesa di Saint-Étienne-du-Mont, aspettando che si aprissero le porte del liceo Henry IV, sede dell’ultima sfilata haute couture del giorno, mi guardavo intorno e pensavo a Woody Allen. Era, quel luogo segreto e riparato di Parigi, place Sainte Geneviève, la soglia del ritorno al passato del protagonista del suo “Midnight in Paris”, era lì che Owen Wilson si calava nei migliori panni di Gil Pender, sceneggiatore americano di successo fatalmente attratto dalla cultura della Belle Époque con i suoi più grandi interpreti. Seduta lì da sola, mentre calava la sera, riflettevo su come non ci sia al mondo città più evocativa di Parigi, capace di nutrire bellezza e cultura, estetica e sogno, di alimentare pagine di romanzi, film e documentari, passerelle di alta moda. Difficile resistere in ogni caso a quell’incanto messo in scena di stagione in stagione dalle grandi maison couture che sembrano non conoscere limite alla creatività e allo stupore, all’eccellenza di lavorazioni spinte sempre più in alto. Difficile non prendere atto di quell’educazione alla bellezza così evidente, così presente anche per chi come me, romana di nascita, alla cultura del bello da sempre è abituata. Roma, con i suoi scorci mozzafiato e i suoi angoli dai tratti decadenti eppure indimenticabili, le passeggiate a caso e senza fretta nella luce del tramonto che, così rosea e trasparente, appare solo lì. Roma con i ricordi della Dolce Vita, di una Hollywood sul Tevere, i gatti e le fontane, monumenti e architetture pronti a confrontarsi in un dialogo tra passato e futuro, alla luce di una modernità pronta ad affacciarsi. Anche nelle stanze più intime degli storici atelier sempre più aperti alle giovani leve. Difficile anche qui resistere all’incanto di “Una Grande Bellezza” che sembra prendere vita negli abiti e nelle creazioni grazie a racconti capaci di volare in alto tra le nuvole, nelle pieghe della musica o di tuffarsi nella più spettacolare energia dello sport. Con le pagine che seguono noi cerchiamo soltanto di fornirvi la chiave. A voi, aprire poi la porta della haute couture, per andare a scoprire, tra tecnica e poesia, regola e fantasia, di che stoffa sono fatti i sogni. Italiani o francesi, poco importa.
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itting on the steps of the church of Saint-Étienne-du-Mont, waiting for the doors of the Henry IV high school to open for the last haute couture show of the day I was looking around and thinking about Woody Allen. That secret, hidden place in Paris, place Sainte Geneviève, was the departure point for the leading character’s return to the past in Allen’s film “Midnight in Paris”. It was there that Owen Wilson slipped into the role of Gil Pender, a famous American screenwriter fatally attracted to the Belle Époque culture and all its greatest interpreters. Sitting there alone, as evening fell, I reflected on how there is no city in the world more evocative than Paris, able to nourish beauty and culture, aesthetics and dream, feed the pages of novels, films and documentaries and haute couture catwalks. In any case it is difficult to resist the enchantment staged season after season by the grand couture houses which seem to know no limits in creativity, in awe and in an artisan excellence that aims ever higher. It is difficult not to take note of such an obvious education in beauty, so present even for those like me, coming from Rome, who have always been used to the culture of the beautiful. Rome, with its breath-taking vistas and its often decadent yet unforgettable corners, random, unhurried walks in the light of a red and transparent setting sun only seen there. Rome with her memories of La Dolce Vita, of Hollywood-on-theTiber, her cats, fountains, monuments and architecture ready to face each other in a dialogue between the past and the future, in the light of a modernity ready to show itself. Even in the most intimate rooms of the traditional ateliers increasingly open to young recruits. It is difficult here too to resist the spell of “Great Beauty” that appears to be brought to life by clothes inspired by tales that soar into the clouds, dip into the folds of music or dive with spectacular energy into sport. We have simply tried to give you the key in the following pages. It is for you to open the door of haute couture, and go and discover, between technology and poetry, rules and imagination, of what fabrics dreams are made. Whether Italian or French no matter. Giambattista Valli
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Giambattista Valli
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PARIS
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ATELIER L’ELEGANZA E IL POTERE DELLA DEA CONTEMPORANEA
“Adoro abbinare l’approccio della couture tradizionale alla sperimentazione contemporanea. Questa collezione possiede controllo ed eleganza, ma anche un atteggiamento provocatorio, come ad esempio le decorazioni che ricordano i tatuaggi sulla pelle. Abiti per donne dalla forte personalità, iper femminili e inconfondibili, proprio come Grace Jones e Lady Gaga, due artiste capaci di influenzare anche i tempi e le mode. Ed entrambe appassionate dello stile Versace”. Donatella Versace
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VERSACE THE ELEGANCE AND POWER OF THE MODERN GODDESS
“I love mixing the traditional approach to couture with modern experimentation. This collection possesses control and elegance, but it is provocative too, like, for example the decorations recalling real tattoos. Clothes for very feminine and women with indisputably strong characters just like Grace Jones and Lady Gaga, two artists able to influence fashion and eras. And both great enthusiasts of Versace style�. Donatella Versace
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CHANEL
SPORT COME ESERCIZIO DI HAUTE COUTURE
SPORT AS AN EXERCISE IN HAUTE COUTURE
“La sneaker imprime un passo moderno all’alta moda, regala sveltezza, eleganza e contemporaneità al tempo stesso. Non ho voluto nessun gioiello, né accessori: la sfilata si concentra sull’attitudine femminile, sulla silhouette, le forme e i tagli. Le scarpe da tennis donano un’andatura e una ‘allure’ più naturale. Usandole ho dovuto, però, cercare nuove proporzioni e alleggerire anche i tessuti più trasparenti, ricamati in colori iridescenti fatti per giocare con la luce. Credo che il valore dell’alta moda stia tutto oggi nella sua attualità, nella sua capacità di esprimere lavorazioni paradisiache, ma al passo con i tempi”. Karl Lagerfeld
“Sneakers give a modern slant to haute couture; they add agility, elegance and modernity all at the same time. I didn’t want any jewellery or accessory: the collection concentrated on the women themselves, on silhouettes, shapes and cuts. The tennis shoes added a more natural pace and allure. But by using them though I’ve had to search for new proportions and even lighten the more transparent fabrics, embroidered in iridescent colours and made to play with the light. Today I think the merit of haute couture is all in its modernity, in its ability to express divine workmanship but in keeping with the times”. Karl Lagerfeld
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CHRISTIAN DIOR
ULTRA ARCHITETTURALE E CONTEMPORANEA: IL FUTURO DELLA HAUTE COUTURE SECONDO CHRISTIAN DIOR
EXTREMELY ARCHITECTURAL AND CONTEMPORARY: THE FUTURE OF HAUTE COUTURE ACCORDING TO CHRISTIAN DIOR
“Ho voluto lavorare sull’intimità e sulla leggerezza perché è così che probabilmente avrebbe inteso la modernità Monsieur Christian Dior. Le organze, le sete peso piuma, i cotoni fluidi sembrano quasi librarsi nell’aria e nel segno di una percezione sensuale, romantica e femminile, ma anche geometrica e squadrata. Un’evoluzione proprio di quell’atmosfera più intima e segreta che si respirava nei saloni della couture e che io ho cercato di ricreare nel modo più semplice e sofisticato al tempo stesso”. Raf Simons
“I wanted to work on intimacy and lightness because that is how Monsieur Christian Dior would probably have understood modernity. The organzas, the feather light silks and the fluid cottons seem almost to release themselves into the air in a sensual, romantic and feminine way, but also squared and geometrically too. An evolution of that highly intimate and secret aura that once surrounded couture showrooms and which I have tried to recreate in the most simple and yet, at the same time, most sophisticated way”. Raf Simons
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ELIE SAAB PROMESSA DI PRIMAVERA
THE PROMISE OF SPRING
“Viola imperiale, blu Raffaello, geranio e rosa polvere: ho voluto i colori delle tele di Sir Lawrence Alma-Tadema per imprimere alla nuova collezione il carattere della bellezza, ma anche la forza cromatica di una certa pittura italiana. Quando le donne entrano nel mio atelier chiedono soltanto di essere belle ed è per questo che ho realizzato per loro creazioni delicate pensando ai più preziosi ritratti femminili di inizio Novecento. Uniche, come sanno, a volte, essere le donne, grazie anche a un vestito!”. Elie Saab
“Imperial purple, Raffaello blue, geranium and powder pink: I wanted the colours of the canvases by Sir Lawrence Alma-Tadema to give the new collection the character of the beauty, but also the chromatic power of a certain kind of Italian painting. When women come to my atelier they only ask to be beautiful and that is why I have made delicate creations for them, thinking of the most elegant portraits of women from the beginning of the 20th century, unique, just as women sometimes are, thanks too to a dress!”. Elie Saab
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GEORGES CHAKRA TUTTE IN SCENA NELLA GRAN PARATA DELL’ALTA MODA “La nuova sfilata vuole essere un inno alla vita, alla gioia, all’ottimismo e insieme al grande gioco dell’alta moda ed è per questo che ho scelto di mandare in scena un vero e proprio show, pieno di energia, eleganza e passione. Ho sottolineato lo charme e il carisma della mia donna con creazioni dalle linee fluttuanti ispirate agli anni Cinquanta, abiti in lamé, come sculture d’organza e di tulle lavorate quasi a tela d’artista. Radiosa e sensuale, grazie alla luce dei cristalli, scaglie di rhodoid e grafismi teatrali”. Georges Chakra
A GRAND PARADE ON THE HAUTE COUTURE CATWALK “I wanted the fashion show to be a hymn to life, to joy and optimism combined with the grand game of haute couture. That is why I chose to put on a real spectacle, full of energy, elegance and passion. I’ve emphasised my women’s charms and charisma with floating designs inspired by the fifties, dresses in lamé, like sculptures in organza and tulle, worked almost like an artist’s canvas. They are radiant and sensual thanks to the sparkle of crystals, rhodoid and theatrical graphics”. Georges Chakra
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GEORGES CHAKRA
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GIAMBATTISTA VALLI GIOVANE, DISINVOLTA, DALL’IMPERTINENTE NONCHALANCE
YOUNG, RELAXED AND CHEEKY NONCHALANCE
“Tutti gli ingredienti della haute couture si ritrovano nella mia nuova collezione, ma con uno spirito più giovane, proprio come sono le mie clienti, che se anche vestono abiti di alta moda vogliono farlo in modo semplice e naturale, senza sforzo. Ho desiderato poi giocare con l’interpretazione della parigina, cosa mai fatta fino a ora, il suo spirito indipendente, la sua nervosa sensualità, il suo guardare nessuno quando sa perfettamente, lei, invece, di essere guardata. Un tocco di impressionismo sui tessuti trattati come tele, et voilà... la collezione!”. Giambattista Valli
“All the ingredients of haute couture are to be found in my new collection but younger in spirit, just like my clients who, even though they wear haute couture clothes, want to do it in a simple and natural, unforced way. And then I wanted to play with interpreting the Parisian woman, something never done before now, her spirit of independence, her nervous sensuality, her looking at no-one when she knows perfectly well on the other hand, that she is being looked at. Then a touch of Impressionism on the fabrics, treated like artists’ canvases, et voilà... the collection!”. Giambattista Valli
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G I O R G I O
A R M A N I
P R I V É
HAUTE COUTURE PREZIOSA E LUMINOSA COME LA PIÙ SORPRENDENTE NOTTE
HAUTE COUTURE AS EXQUISITE AND AGLOW AS THE MOST ENCHANTING EVENING
“La mia è una viaggiatrice che coglie il meglio da ogni Paese che visita, trasformandolo secondo il proprio gusto. Un eccentrico esotismo raccontato anche dalla mostra al Palais de Tokyo nella sua nuova tappa, ‘One Night Only Paris’”. Giorgio Armani
“My woman is a woman who travels and takes the best from every country she visits, transforming it according to her own personal taste. An eccentric exoticism which is also to be seen at the travelling exhibition, ‘One Night Only Paris’ at present at the Palais de Tokyo”. Giorgio Armani
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LA FARFALLA PARISIENNE
JEAN PAUL
“La farfalla come portafortuna di stagione, ma anche simbolo di leggerezza e di eleganza, soprattutto parigina. Ho pensato a capi crisalide fatti per sbocciare come papillon tra maniche ad ala, corsetti sagomati e acconciature di piume. Poi ho aggiunto tutta la ‘mia’ Parigi con la sua grande haute couture e un
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altrettanto grande sex appeal. Elegante e spumeggiante insieme, l’ésprit parisien era ovunque, nell’aria e in passerella, tra capi, creazioni, musica e la mitica e sempre sorprendente Dita!”. Jean Paul Gaultier
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GAULTIER
“The butterfly as this season’s lucky mascot but also the symbol of an especially Parisian lightness and elegance. I thought of chrysalis pieces, made to open like butterflies; from wing shaped sleeves to shaped corsets and feathered hair styles. Then I added all of ‘my’ Paris with her great haute couture and just as great
sex appeal. Parisian esprit, both elegance and sparkle at the same time, was everywhere, in the air, on the catwalk, in the clothes, creations, music and myth and the ever surprising Dita!”. Jean Paul Gaultier
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Jean Paul Gaultier with Dita Von Teese.
Jean Paul Gaultier
PAPILLON DE PARIS di Cinzia Malvini
D
a Jean Paul Gaultier ti puoi aspettare di tutto, anche quell’improvvisa e repentina virata capace di trasformarlo da designer a entomologo, pur sempre molto alla moda. Vetrini, pinzette e microscopi da laboratorio, però, a lui non servono perché alla fine gli strumenti che usa sono sempre gli stessi, ovvero ago, filo e fantasia: tanto basta per dare voce a una nuova collezione haute couture allegra, divertente, colorata e leggera come la più sorprendente farfalla, parigina ça va sans dire... “Perché la vita è proprio così, è una farfalla come questa collezione”, spiega il designer alla fine del suo defilé couture
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Y
ou can expect anything from Jean Paul Gaultier, even that sudden and unexpected change of direction that can transform him from a fashion designer to an entomologist, all be it a very fashionable one. He doesn’t need Petri dishes, tweezers and microscopes though because in the end the tools he uses are always the same, those being needle, thread and imagination: enough to give life to a new haute couture collection that is happy, colourful and light, like the most unusual butterfly, a French one of course... “Because life is just like that, it is a butterfly, like this collection”, explained the designer at the end of his
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Jean Paul Gaultier, Haute Couture, S/S 2014.
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VALENTINO LE IMMORTALI EROINE DELLE ARIE LIRICHE “Volevamo raccontare tanti e differenti caratteri femminili così come sono le eroine della lirica, creature fragili e leggiadre spinte da passioni e grandi emozioni, le stesse che proviamo anche noi quando realizziamo una collezione di alta moda. L’idea non era quella di fare dei costumi, bensì di portare questo mondo fantastico, con i suoi sentimenti ancestrali, nell’era digitale. Cinquantacinque creazioni espressione di una sorprendente maestria artigianale, che prende vita tra ore e ore di ricami e lavorazioni nei laboratori dei nostri atelier e viene portata in scena su una passerella palcoscenico con la collaborazione di Maurizio Varamo, direttore del laboratorio di scenografia del Teatro dell’Opera di Roma. Una sorta di bottega dell’arte tra sogno, leggerezza e savoir-faire, come raccontano le linee austere e i drappeggi essenziali degli abiti del coro, i mantelli ricamati di Mimì, i merletti tricot in oro e bronzo di Lucia di Lammermoor”. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli
IMMORTAL HEROINES OF OPERA “We wanted to represent lots of different kinds of female characters like the heroines of opera, fragile, graceful creatures motivated by passion and powerful emotions. The same emotions we too experience when making a haute couture collection. The idea was not to design costumes but rather to bring this imaginary world with its age old sentiments into the digital age. Fifty-five creations of surprising workmanship, taking hours and hours to embroider and make in our ateliers. And which were staged on the catwalk in collaboration with Maurizio Varamo, the director of the scenery department of the Opera Theatre in Rome. A kind of old curiosity shop of dreams, lightness and expertise as told in the rigorous lines and essential drapery of the chorus’s clothes, Mimì’s embroidered capes and Lucia di Lammermoor’s tricot lace in gold and bronze”. Maria Grazia Chiuri and Pierpaolo Piccioli
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BACKSTAGE MOMENTS
In alto / Top, Giambattista Valli. - In basso, a sinistra / Below, left, StĂŠphane Rolland. - In basso, a destra / Below, right, Jean Paul Gaultier.
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In alto / Top, Valentino. - Sotto / Below, Giorgio Armani PrivĂŠ.
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Alexandre Vauthier
chapter 2
DETAILS 133
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chapter 3
LIBRARY
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Chaumet “Hortensia”. L’anello in oro rosa, con incastonati opali rosa, diamanti taglio brillante e zaffiri rosa, è ornato da una tormalina rosa taglio cuscino di 1.42 carati. “Hortensia” by Chaumet. Ring in pink gold set with pink opals, brilliant cut diamonds and pink sapphires and featuring a 1.42 carat cushion cut pink tourmaline.
chapter 4
JEWELRY di Silvia Cutuli
Si fa armoniosa sintesi di savoir-faire e sentimento, sfoderando esplosivi bouquet di gemme preziose evocative di leggende ed emozioni. Si ammanta di gusto artistico e cede al fascino (in)discreto del design più accattivante. Sua Maestà il gioiello ammalia e conquista, re dell’universo incantato dell’alta gioielleria.
A harmonious synthesis of expertise and emotion has created blossoming bouquets in precious stones evoking both legend and sentiment. Artistic creativity wrapped in the (in)discreet charm of the most captivating designs. His Royal Highness the jewel, king of the enchanted realm of fine jewellery, bewitches and seduces us.
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MELLERIO DITS MELLER Médicis
Anello “Luxuriante”. L’intensità dello zaffiro blu sposa la lucentezza dei diamanti imprimendo carattere e personalità all’esplosivo anello floreale. The “Luxuriante” ring. The intensity of blue in the sapphire combines with the brilliance of diamonds to give character and personality to this floral explosion.
D
Donna dalla spiccata sensibilità artistica, nonché appassionata collezionista di gioielli, Maria de’ Medici, regina di Francia cresciuta alla corte fiorentina, quattrocento anni fa diede impulso alla MELLERIO dits MELLER, gioielleria tra le più antiche del mondo. Quattro secoli di storia che la maison parigina di rue de la Paix celebra con la collezione “Médicis”, ispirata alla sua prima cliente reale. Tra spille come sensuali cascate di perle, anelli che esibiscono bouquet di gigli incastonati di diamanti e tiare trasformabili in collier.
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Maria de’ Medici, queen of France and who grew up at the court of Florence four hundred years ago, a woman of the most pronounced artistic sensitivity as well as a passionate collector of jewellery was the inspiration for MELLERIO dits MELLER, one of the oldest fine jewellers in the world. A four hundred year history that this Parisian jeweller of Rue de la Paix is celebrating with the “Médicis” collection, inspired by the house’s first royal client. Brooches in the form of sensual cascades of pearls, rings with bouquets of lilies set with diamonds and tiaras that become necklaces.
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Collana Médicis. La collana in oro bianco accarezza il collo ed è lasciata aperta sul décolleté. Raffinata l’incastonatura di rubini naturali birmani, diamanti e perle bianche dei Mari del Sud, che ha richiesto ben 4.600 ore di lavorazione. The Médicis necklace in white gold caresses the neck and opens at the centre. An elegant setting of natural Burmese rubies, diamonds and white South Sea pearls, requiring 4,600 hours to make.
Ritratto di una giovane Maria de’ Medici, Santi di Tito, 1590 c.a., Firenze. È un gioiello trasformista la tiara “Luxuriante”, che all’occasione diventa una collana, in oro bianco e diamanti. Portrait of the young Maria de’ Medici, Santi di Tito, circa 1590, Florence. The “Luxuriante” tiara is a jewel with a secret, it converts to a necklace too, in white gold and diamonds.
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the
GLAMOUR of
ITALIAN FASHION
Sala Bianca, 1955. ŠGiorgini Archive.
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Valentino posing with models nearby Trevi Fountain, Rome, 1967. Courtesy of The Art Archive / Mondadori Portfolio / Marisa Rastellini.
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DOPPIO GIOCO
Alla Galleria del Cembalo di Roma il “Doppio Gioco” tra moda e fotografia raccontate dallo sguardo di due differenti artisti per un unico, sorprendente, risultato di emozionante bellezza
GASTEL
Toni Thorimbert, Ritratto di Giovanni Gastel, 1985.
“
“
La vita è eterno movimento, la fotografia Life is eternal movement, photography is eterna staticità. In questa differenza immensa eternally static. In this immense difference lies sta la sua meraviglia e il suo destino di its wonder and its destiny as creator of icons, creatrice di icone, di fotogrammi irreali e of unreal photographs and therefore, in a dunque, in un certo senso, magici certain way, magic Giovanni Gastel 188
”
”
Giovanni Gastel
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Giovanni Gastel, Untitled (metamorfosi Magaryta), 2013.
Thorimbert, classe 1957, di Losanna. Reporter, ritrattista, fotografo di moda in anticipo sui tempi e le tendenze, collabora con i periodici Max, Sette e Amica, con riviste internazionali come Details, Mademoiselle, Wallpaper, insieme alle italiane GQ, Rolling Stone, Sportweek, Io Donna, Style, nonché alla realizzazione di prestigiose campagne pubblicitarie. “Si sono tenuti spesso ai margini del consentito - conclude Giovanna Calvenzi contaminando il possibile con l’impossibile, il buono con il cattivo gusto, il classicismo con i barocchismi. In un esercizio che prevede che i margini non siano limiti estremi bensì punti di partenza, inizio di un nuovo processo creativo, hanno voluto e saputo trasformare il lavoro in gioco. In un doppio, condiviso gioco”. Silvia Cutuli
hand, Toni Thorimbert, born in Lausanne in 1957, began at an early age documenting the political and social tensions of the seventies. He is a reporter, portraitist, fashion photographer ahead of his time and has worked for the magazines, Max, Sette and Amica, for international magazines such as Details, Mademoiselle and Wallpaper, as well as the Italian GQ, Rolling Stone, Sportweek, Io Donna and Style, and for prestigious advertising campaigns too. “They have often gone to the limits of the acceptable”, concludes Giovanna Calvenzi, “mixing the possible with the impossible, good taste with bad taste, classicism with the baroque. In an exercise where margins are not limits but starting points, the beginning of a new creative process. They have been transformed work into play as a game for two.”
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Chanel
chapter 6
EDITORIAL/PARIS 195
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Christian Dior
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Georges Chakra
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chapter 7
P R Ê T À C O U T U R E
Oscar de la Renta
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CHRISTIAN DIOR 222
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DOLCE&GABBANA 224
bmhc-pac-dolce e gabbana_BookModa-interno01 03/03/14 12:15 Pagina 225
225
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LOUIS
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VUITTON (Au revoir Marc Jacobs...)
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Jean Paul Gaultier
chapter 8
BEAUTY 245
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Nino Lettieri
chapter 9
EDITORIAL/ROME 265
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Mireille Dagher dress.
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Francesca Piccini
100% LEONE
100% LEO
100% moda, 100% passione o 100% tenacia? Decidete voi, dopo aver letto questa intervista, la cifra stilistica di Francesca Piccini, giovane e promettente designer del panorama della moda rigorosamente made in Italy 276
100% fashion, 100% passion or 100% tenacity? You decide Francesca Piccini’s style code after you have read this interview. A young and promising designer within the panorama of rigorously made in Italy fashion
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i ispira alla rosa, fiore simbolo di femminilità, delicatezza, ma anche tenacia, la sua terza collezione di prêt-à-couture per il prossimo autunno/inverno. Petali, spine e gocce di rugiada divengono così per Francesca Piccini, classe 1990, designer milanese tra le più promettenti nel panorama del made in Italy, sofisticate ed evanescenti immagini stampate su abiti, impresse su seta, ricamate anche in forma tridimensionale. Eleganti decori che lei stessa, in tempi non sospetti, si è tatuata sulla pelle e che oggi ci mostra con l’orgoglio e la sicurezza di chi è riuscita a portare avanti un sogno, con caparbietà e passione. La incontriamo nel suo show-room di via Durini, cuore del capoluogo lombardo dove Francesca, insieme ai due giovani collaboratori Federico Simino e Tatiana Dimitrov, ci parla di moda, di emozioni e di incontri che cambiano la vita, tra tessuti e viaggi in Paesi lontani.
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Francesca, come nasce la tua passione per la moda? Il mio sogno è sempre stato quello di fare la stilista, ma i miei genitori desideravano per me qualcosa di più stabile. Nel 2009 ho frequentato un corso triennale di marketing e comunicazione della moda al Polimoda di Firenze: prima di entrare in aula compravo fogli, pennarelli, pantoni, matite... poi durante le lezioni di marketing disegnavo abiti! In quel periodo ho fatto esperienze importanti, come lo stage da Raffaella Curiel: ovviamente cercavo di trascorrere più tempo in atelier che in ufficio!
Francesca, when did your passion for fashion begin? My dream has always been to be a fashion designer, but my parents wanted me to do something more stable. In 2009 I started a three year course in fashion marketing and advertising at the Polimoda in Florence: before going into class I would buy paper, felt tips, Panton colours, pencils... then during lessons on marketing I designed clothes! In that period I had some important experiences, such as an internship with Raffaella Curiel: obviously I tried to spend more time in the atelier than in the office!
Come sei riuscita poi a convincere i tuoi genitori? Quali armi hai usato? Io sono del segno del Leone: testarda come poche! A scuola ho risparmiato per mettere un po’ di soldi da parte, e durante il terzo anno ho realizzato le mie prime creazioni. Quei vestiti li custodisco ancora oggi gelosamente nell’armadio. Non li ho fatti vedere ai miei genitori per un paio di mesi, poi un giorno li ho indossati: erano le quattro del pomeriggio e io gironzolavo per casa sfoggiando con nonchalance abiti da sera! Mio papà ha visto in quel gesto teatrale la volontà di portare avanti il mio sogno con tenacia.
How did you convince your parents in the end? What weapons did you use? My zodiac sign is Leo: as stubborn as a mule! I put some money aside at school and during the third year I made up my first creations. I still have those clothes jealously guarded in my wardrobe today. I didn’t show my parents for a couple of months then one day I wore them: it was four o’clock in the afternoon and I was wandering nonchalantly round the house in evening dresses! My father realised my tenacious will to fulfil my dream in that theatrical gesture.
Qual è stato il momento più importante del tuo percorso? L’incontro con Stefano Ricci, imprenditore e stilista specializzato in tailoring maschile di lusso. Lui è stato il mio mentore. L’ho conosciuto il giorno di San Francesco, il santo che porta il mio nome, non credo sia una coincidenza, sono fatalista. Stefano mi ha aiutato a realizzare la mia prima collezione - solo undici outfit ma preziosissimi - che ho presentato all’hotel Principe di Savoia a Milano durante la sua campagna vendita.
What has particularly affected your career? My meeting with Stefano Ricci, entrepreneur and designer specialising in luxury men’s tailoring. He was my mentor. I met him on the Saint’s day of St. Francis, the saint I am named after, I don’t think it was a coincidence, I believe in fate. Stefano helped me make my first collection - just eleven pieces, but very precious outfits - which I showed at the Hotel Principe di Savoia in Milan during one of his sales campaigns.
Qual è il tuo stile? Cosa distingue un tuo capo da quello di un altro designer? I miei abiti non hanno strutture particolarmente costruite, non mi piacciono i capi che ostacolano i movimenti del corpo: sono una donna, so cosa vuol dire indossare un vestito scomodo! Acquisto solo materie prime di altissima qualità: non uso tessuti misti, solo 100% seta o 100% lana o 100% cashmere! Tutto è made in Italy: la confezione è a Milano, i ricami a Cesate (Mi), la maglieria a Savignano sul Rubicone e a Longastrino, i pantaloni a Vimercate e le pellicce a Firenze.
What is your style? What distinguishes a design by you from someone else’s? My clothes don’t have any particular structure, I don’t like clothes that prevent ease of movement: I’m a woman, I know what it means to wear an uncomfortable dress! I only buy the highest quality materials: I don’t used mixed compositions, only 100% silk or 100% wool or 100% cashmere! All made in Italy: the clothes are made in Milan, the embroidery in Cesate (Mi), the knitwear in Savignano sul Rubicone and in Longastrino, the trousers in Vimercate and the furs in Florence.
Hai in mente un ideale femminile per le tue collezioni? Non sono interessata all’aspetto fisico, ma a quello interiore. Mi piacciono le donne sensibili, capaci di emozionarsi. Vesto ragazze di 25 anni come signore di 55 anni, clienti con esigenze molto diverse, alcune sono ortodosse, altre musulmane. Mi piacerebbe vestire Rania di Giordania, una regina impegnata nel sociale, impeccabile in qualunque situazione. Tra le donne di ieri, invece, ricordo sempre Lady Diana. Forte e femminile, nonostante l’apparente fragilità, girò tutto il mondo, a volte anche a rischio della vita, per sostenere le popolazioni più disagiate.
Have you a feminine ideal in mind for your collections? I’m not interested in a physical appearance, but in her interior. I like sensitive women, who have feelings. I dress girls of 25 as well as women of 55, clients with very different needs, some are Orthodox, others are Muslim. I would love to dress Rania of Jordan, a queen with social commitments, impeccable in every situation. Among the women of the past on the other hand, I always remember Lady Diana. Strong and feminine, despite her apparent fragility, she travelled the world, sometimes risking her life, in support of the poorest peoples.
er third prêt-à-couture collection, for next autumn/winter was inspired by the rose, symbol of femininity, delicacy, but also of tenacity too. Petals, thorns and dew drops thus become for Francesca Piccini, born in 1990, one of the most promising Milanese designers within the panorama of made in Italy, sophisticated and evanescent images printed on dresses, impressed on silk and embroidered, even in three dimensions. Elegant decorations that she herself, in more innocent times, had tattooed on her skin and which today she shows us with the pride and confidence of someone who is fulfilling a dream, with obduracy and passion. We met her in her showroom in via Durini, in the heart of Milan where Francesca, together with two colleagues, Federico Simino and Tatiana Dimitrov, talked to us about fashion, emotions, and life changing meetings, fabrics and journeys to distant lands.
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Bespoke CESARE ATTOLINI Una giacca da Oscar An Oscar winning jacket
Toni Servillo in “La grande bellezza”.
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GATTINONI
LAB COUTURE: ALTA MODA TRA LE NUVOLE
LAB COUTURE: HAUTE COUTURE IN THE CLOUDS
“La nuvola, non solo come elemento estetico-romantico, ma anche metafora di una condizione esistenziale. Indeterminatezza, incertezza del vivere, come sospesi. Eppure, è proprio in questi momenti che si sente il bisogno di una leggerezza necessaria per prendere le distanze dai problemi e guardare la realtà con maggiore consapevolezza. Questo, oggi, il mio sentimento che ho voluto affidare alla nuova collezione tra eterei chemisier, candidi abiti in lino ricamati a filo, tailleur aerodinamici come aquiloni, mini abiti per fanciulle in fiore tinti da sfumature terse, nitide, purissime. Un romantico rigore, a tratti malinconico, illuminato dai gioielli mobili, intercambiabili, trasformabili e avveniristici di Gianni de Benedittis per ‘Futuro Remoto’ e incorniciato dall’opera architettonica di Massimiliano e Doriana Fuksas”. Guillermo Mariotto
“The cloud, not only as an aesthetic/romantic element but also as metaphor of an existential condition. Indeterminate, the uncertainty of life, as if suspended. And yet it is precisely at those moments that you feel that need of the lightness necessary to distance yourself from problems and look at reality with greater awareness. This is the feeling I have today and what I wanted to express in the new collection, in ethereal chemisiers, dresses in embroidered white linen, suits as aerodynamic as kites, floral mini-dresses for young girls in clear, sharp, pure colours. A sometimes melancholic romantic rigour illuminated by the mobile, interchangeable, convertible and futuristic jewellery of Gianni de Benedittis for ‘Futuro Remoto’ and framed by the architecture of Massimiliano and Doriana Fuksas”. Guillermo Mariotto
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GIANNI MOLARO INSOLITA E SORPRENDENTE, L’ART COUTURE DAL SAPORE D’AFRICA
“Ho messo in scena le suggestioni del continente nero rielaborando in chiave cubista, su gonne e corpetti, le maschere delle più suggestive divinità africane con gli enormi occhi stilizzati e le sensuali bocche a rombo. Le radici delle piante diventano invece un inconsueto mezzo per costruire le linee e i volumi degli abiti, fino a impreziosire i tessuti: realizzano originali stole a gabbia e rigide crinoline, sorreggono bustier da indossare su gonne a ruota di morbida seta, compongono avvolgenti collane che cingono le spalle. Su tutto gli effetti speciali del plexiglas tridimensionale e di oggetti magici, come i piccoli cucchiai, che diventano ironici dettagli della mia Art Couture”. Gianni Molaro
UNUSUAL AND SURPRISING, ART COUTURE OF AFRICAN FLAVOUR “I showed hints of Africa on the catwalk, reworking them in a cubist key, the masks of the most striking African divinities with their enormous stylised eyes and sensual diamond shaped mouths on skirts and bodices. Plant roots though became an unusual means of constructing the lines and volumes of the clothes and embellishing the fabrics: they are in the cage-like stoles, the rigid crinolines, they support corset tops worn with circular skirts in the softest silk, they are the necklaces framing the shoulders. And the special effects of three dimensional plexiglas and magic objects on everything, such as the little spoons, that have become ironic details in my Art Couture”. Gianni Molaro
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NINO LETTIERI SUA MAESTÀ, IL PLISSÉ!
HIS ROYAL HIGHNESS THE PLEAT!
“Ho rivisitato l’antica tecnica sartoriale del plissé in chiave moderna, modellando forme e volumi scultorei grazie a tessuti preziosi e semi rigidi, come shantung, croccante taffettà di seta, organza ricamata di paillette trasparenti, effetto bagnato. Ho anche stampato il disegno del plissé sui tessuti più delicati, georgette e chiffon. Le linee dei capi si ispirano al decennio ’50-’60 riportando in auge gli abiti trapezio e le gonne a ruota lunghe al polpaccio, accanto a trasparenti mini dress di crinolina, messi in valore da ricami a soutache e motivi orientali. Ricami che sono un vero vanto della nostra sartoria e che rendono ancora più preziosa la mia sposa, giovane e romantica, ma moderna nell’abito di candido tulle e georgette plissé, naturalmente...”. Nino Lettieri
“I revisited the traditional sartorial art of pleating in a modern key, modelling sculptural shapes and volumes with fine, semi-rigid fabrics like shantung, crunchy taffeta and organza embroidered in wet-look transparent sequins. I also had pleat designs printed on the most delicate fabrics, georgette and chiffon. The line of the clothes was inspired by the fifties, bringing back into the spot light trapeze shape dresses and ankle length circular skirts, together with transparent crinoline mini-dresses, embellished with soutache embroideries and oriental motifs. Embroideries that are the pride of Italian artisans and that make my bride even more precious; young and romantic but modern too in a dress of white tulle and georgette and... pleated of course”. Nino Lettieri
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SARLI COUTURE INCONFONDIBILI GEOMETRIE. OMAGGIO ALL’ARTE SARTORIALE E A QUELLA DI CLAUDE MONET
Soffia una brezza di contemporaneità sulle linee pulite, asciutte, dal gusto elegantemente grafico e geometrico da sempre segno inconfondibile della maison Sarli. Silhouette e tagli cari al maestro napoletano oggi ripresi e declinati in chiave contemporanea su capi che raccontano come la strada del prêt-àcouture sia pronta, accanto a quella maestra dell’alta moda. Di forte impatto alcuni abiti, anche se presi singolarmente, perché l’assenza di un direttore artistico, dopo l’addio di Carlo Alberto Terranova, si fa sentire a discapito dell’unitarietà e dell’identità della collezione. Che sfodera, però, il suo lato più romantico nei tessuti leggeri e impalpabili, quasi fossero pennellate ispirate alle tele di Claude Monet in un trionfo di colori glicine, azalea e verde che interrompono la scansione grafica del bianco e nero dominante anche nella linea dei mini dress a fiore. La silhouette acquista scioltezza nelle creazioni da gran sera, in un crescendo di volumi, segnati da intarsi, trasparenze e applicazioni di ricami e cristalli. Omaggio a una speciale femminilità, sorprendente come un fiore d’acciaio.
UNMISTAKABLE GEOMETRIES. A TRIBUTE TO THE SARTORIAL ART AND TO CLAUDE MONET There was the gentle breeze of modernity blowing over the clean lines in elegantly graphic and geometric style that has always been the unmistakable symbol of the house of Sarli. Silhouettes and cuts that were so dear to the Neapolitan maestro have today been revisited and translated in a contemporary key in clothes that prove too that the prêt-à-couture road is quite ready and prepared, alongside its teacher, haute couture. Some of the dresses had a strong visual impact, if taken individually, because the absence of an artistic director after Carlo Alberto Terranova took his leave, was felt to the disadvantage of the collection’s uniformity and identity. A romantic side was however revealed in the gossamer light fabrics almost as if they had been painted in the manner of Claude Monet, in a triumph of wisteria, azalea and greens that alternated with the dominating graphic black and white clothes and with a line of floral mini-dresses. The silhouette took on fluidity in the evening gowns, a crescendo of volumes scanned by inserts, transparencies, embroidered applications and crystals. A tribute to a special kind of femininity, as unexpected as a steel flower.
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