HAUTE COUTURE PARIS-ROME
F/W 2014-15
SOMMARIO Christian Dior
PARIS
I
PARIS 40
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Valentino
BEAUTY page
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BEAUTY Chapter II
II
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Ralph & Russo Intramontabile eleganza per il maquillage portato in passerella dal duo creativo Ralph & Russo che tinge le labbra di un’intensa nuance autunnale trasformando la bocca in una soluzione grafica dalla voluttuosa sensualità. L’incarnato del volto appare etereo e impalpabile mentre le palpebre sfumate ad arte intensificano lo sguardo senza alterarne il sofisticato equilibrio, in bilico tra romanticismo e sex appeal. Un beauty look sofisticato degno dei più patinati red carpet internazionali.
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Timeless elegance for the make-up seen on the creative duo, Ralph & Russo’s catwalk. Voluptuous and sensual lips in the deep shades of autumn. The complexion had the appearance of the ethereal and impalpable and artfully shaded eyelids intensified the eyes without altering a fine balance between romanticism and sex appeal. A sophisticated look worthy of the most international of red carpets.
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LIBRARY chapter
LIBRARY
III 164 page
Chapter III
Cecil Beaton, 1951, Turquie dress, F/W 1951, Haute Couture collection, Longue line, © Cecil Beaton, Vogue Paris, October 1951.
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DETAILS
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Chapter IV
Valentino Cinture in pelle annodate ad arte ridisegnano, sottolineandole, punto vita e silhouette femminile e trasformano abiti peplo, tuniche-toghe e austere creazioni dalla linea colonna, ma di impalpabile fluidità, in un’inedita quanto sofisticata costruzione scultorea. Appare così come il più sofisticato e contemporaneo drappeggio il nuovo bustier scaturito, grazie a quelle cinture in pelle, dall’estro di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, talentuoso duo creativo alla guida della maison Valentino, che per la stagione fredda punta su accessori dall’eleganza sobria e rigorosa. A partire dalle calzature: sandali piatti, degni di una divinità classica, si avvolgono intorno alla gamba verticalizzando creazioni dall’impeccabile purismo estetico.
IV
chapter
Artfully knotted leather belts redrew and underlined the female waistline and silhouette and transformed peplum dresses, tunics/togas and austere though impalpably fluid column dresses into sculpted constructions as original as they are sophisticated. Thanks to those leather belts the new bustier, springing from the creativity of Maria Grazia Chiuri and Pierpaolo Piccioli, appeared like the most sophisticated drapery. This talented duo at the head of maison Valentino have concentrated on accessories of sober and elegant style, starting with the footwear: flat sandals fit for a Greek goddess lacing up the leg leading to creations of an impeccable pure aesthetic. 2
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CONTENTS
E
DITORIAL
V
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200
chapter
EDITORIAL
Chapter V
Giorgio Armani Privé Jimmy Choo shoes
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VI
ROME
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218 Giada Curti
FOCUS
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Chapter VII
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VII
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Corset by Detolle for Mainbocher, 1939, © Condé Nast/Horst Estate.
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VIII
EWELRY Bracciale “Bar en Corolle Emeraude” in oro bianco 750/1000, con diamanti, zaffiri rosa, smeraldi, granati demantoidi, zaffiri viola, granati tsavorite e spinelli aranciato-rosa.
JEWELRY
“Bar en Corolle Emeraude” bracelet 750/1000 (18 ct.) white gold, with diamonds, pink sapphires, emeralds, demantoid garnets, purple sapphires, tsavorite garnets and pink/orange spinels.
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302
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Chapter VIII 1
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EDITORIAL letter
I
C
onservo con cura maniacale un vestito lungo da sera della nonna Luisa. Mi è stato consegnato dalla mia mamma con fare cerimonioso insieme a una lunga lista di raccomandazioni e accorgimenti necessari per tutelare il prezioso oggetto e tramandarlo ai posteri, con la speranza che siano anch’essi fan dell’alta moda. Nero, di forma allungata e sottile, decorato di jaïs e baguette di cristalli scuri su molteplici strati di pizzo e chiffon, l’abito è un esempio di eleganza primi Novecento. Uno di quei modelli che le sarte, e tra queste sicuramente anche quella della nonna, negli anni ’30 copiavano dai modelli francesi nel più puro stile parigino. Tempi passati in grado di rivivere, a volte, nelle sfilate della haute couture, il vero territorio di una moda capace di raccontare l’arte, la storia e la più bella cultura della Vecchia Europa, riannodando tutti i fili della memoria. Coltivare e curare il tempo passato è esercizio necessario per proiettarsi saldamente nel futuro: ce lo ricordano i défilé dell’alta moda insieme alle storie più straordinarie di ieri e di oggi a essi collegate. Perché, come scrive il sarto-stilista spagnolo Pedro Rodríguez nel suo prezioso libretto datato 1945, che un amico sensibile come Fabrizio mi ha regalato: “L’eleganza vera non è solo questione di guardaroba: ha a che fare con l’anima”. Un insegnamento proprio della haute couture che si ispira a quei valori classici esaltati nella migliore e più insolente modernità.
am jealously guarding and protecting one of my grandmother Luisa’s evening dresses. It was ceremoniously passed on to me by my mother, together with a long list of the dos and don’ts necessary in safeguarding this precious object and pass it down through the generations in the hope that they too will be enthusiasts of haute couture. This long, sleek black dress decorated in jet and dark baguette crystals on several layers of lace and chiffon, is an example of the elegance of the early 20th century. One of those totally Parisian styles that dressmakers in the thirties, and one of them was surely my grandmother’s, would copy from French fashions. Past times sometimes brought back to life in the haute couture shows, the true territory of a fashion that can embody art, history and the most beautiful culture of Old Europe, relinking all the threads of memory. Cultivating and preserving the past is a necessary exercise in firmly protecting the future: the haute couture shows, together with the most remarkable stories of yesterday and today relating to them, reminded us of that. Because, as the Spanish tailor/designer, Pedro Rodríguez, wrote in his fine little book of 1945 that a friend as sensitive as Fabrizio gave me: “True elegance is not just a matter of wardrobe: it is a matter of soul”. A true teaching of haute couture, inspired by traditional values but glorified by the best and most bare faced modernity.
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PARIS
Valentino
ATELIER VERSACE
Sono partita dalla sartoria maschile per disegnare una collezione estremamente sensuale, in cui ho voluto eliminare il superfluo, a cominciare dal tessuto, mostrando anche la nuda pelle: gli abiti da gran sera, metà gonna, metà pantalone, svelano i fianchi e lasciano scoperta la gamba. Trovo questo mix di maschile e femminile molto sexy e nuovo nella reinterpretazione moderna dei capi che nascono dalla perfezione sartoriale dei tailleur degli anni Cinquanta, decostruiti e poi lavorati con asimmetrie e tessuti trattati con il silicone. L’alta moda si nutre di modernità, ma lo sguardo è sempre rivolto al passato: i bustier, ad esempio, si definiscono attraverso un gioco di fibbie in metallo che disegnano la silhouette, le gonne da ballo si drappeggiano intorno al body scultura in micro cristalli Swarovski e si gonfiano al passo, ampi, voluminosi, vanitosi e super couture. Donatella Versace
I started with men’s tailoring for the design of an extremely sensual collection in which I wanted to eliminate the superfluous, starting with the fabric and also expose bare skin. The evening gowns, half skirts, half trousers, reveal the hips and expose the legs. I find this mix of the masculine and the feminine very sexy and new in these modern interpretations of pieces developed from the sartorial perfection of the fifties. Tailored suits that have been deconstructed and given asymmetry in silicone treated fabrics. Haute couture feeds on modernity but you always keep an eye on the past: for example the corset has been expressed with play of metal buckles which define the silhouette. Evening skirts fall round a body-stocking of micro Swarovski crystals and swirl wide, voluminous and beautiful at the hemline; super-couture. Donatella Versace
CHANEL È come se in questo spazio bianco ricostruito all’interno del Grand Palais si fossero incontrati il gusto essenziale di Le Corbusier e il barocco. Mi ha affascinato l’incontro di epoche differenti che si ritrova nella collezione: la mia donna indossa “ciclisti alla francese” corti al ginocchio a metà tra le culotte e gli shorts indossati con scarpe piatte, per trasmettere un’idea di freschezza e modernità. Il tocco prezioso è nelle decorazioni e nei ricami gioiello che segnano gli abiti dalle forme a trapezio o a corolla, in bianco siderale o minerale. Karl Lagerfeld
It was as if Le Corbusier’s taste for the essential had met with baroque in the white space reconstructed inside the Grand Palais. I was fascinated by the meeting of different eras in the collection: my woman wears knee length “French cycle pants” half way between culottes and shorts worn with flat shoes to transmit an idea of freshness and modernity. The masterly touch is in the decorations and jewel embroideries that define both the trapeze and full skirted dresses in brilliant or mineral white. Karl Lagerfeld
CHANEL
CHRISTIAN DIOR Ho immaginato la nuova couture come un viaggio all’indietro nel tempo alla ricerca di una modernità capace di rinascere attraverso l’eleganza del passato più lontano. Ho proiettato gli ospiti all’interno di uno spazio circolare, allestito nei giardini del museo Rodin, le pareti futuristiche specchiate e ricoperte di orchidee bianche e illuminate da raggi lattei, quasi fosse un vascello spaziale, una sorta di macchina del tempo, ma anche un carosello per raccontare i molteplici giri della moda che va e poi ritorna in forme diverse per diversi tempi. 62 creazioni scandite da otto tableau legati ad altrettanti elementi di stile: dagli abiti crinolina del XVIII secolo con il panier rivisitato in versione 2.0 alle giacche marsina che si assottigliano e allungano nelle redingote primi Novecento. La sfilata è un continuo rimando tra passato e futuro, senza soluzione di continuità. E poi corsetti trasformati in minigonne couture e l’iconica giacca “Bar” inventata da Monsieur Dior nel 1947 che oggi sposa la mia moderna visione dell’haute couture. Raf Simons
I conceived the new couture collection as a trip back in time in the search for a modernity that could be recreated from the elegance of a distant past. I placed the guests in a circular space in the gardens of the Rodin museum with mirrored walls covered in white orchids and illuminated by beams of milky white light. Almost as if it were a spaceship, a sort of time machine, but also a carousel, to tell the story of the many revolutions travelled by fashion but which always returns, in a different form in different periods. 62 creations in 8 tableaux linked to the same number of styles: from 18th century crinolines to the panier revisited and tail coats narrowed and elongated into the frock coats of the early twentieth century. The show was an unending continuum between the past and the future. And then corsets transformed into couture miniskirts and the iconic “Bar” jacket invented by Monsieur Dior in 1947 and which today represents my modern vision of haute couture. Raf Simons
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ELIE SAAB
Ho voluto evocare in questa sfilata la grandeur francese in un gioco di luci e ombre regalate da scenografici lampadari e colonne marmoree, un fasto abbagliante che si riflette negli abiti della collezione. Tempestate di effetti luminosi, tra fasci di paillette argentee e i bagliori delle perle, le creazioni si mostrano così, orgogliose nei loro ricami, gonfie di volumi o più sottili nella silhouette dei pizzi incrostati di tralci vegetali e decori dall’effetto bijou, bicolor. Vaporosi strati di tulle si ammantano dei toni pesca, blu notte, corallo, vermiglio, oro, rosa champagne, caramello e ghiaccio: tonalità studiate per rendere gli abiti ancora più preziosi e maestosi. Lo sfarzo, ma anche il sogno, regalati dall’haute couture. Elie Saab
For this show I wanted to evoke French grandeur in a play of light and shadow provided by theatrical chandeliers and marble columns, a magnificence reflected in the clothes in the collection. With scatterings of luminous effects, from bands of silver sequins to the glitter of pearls, the clothes were seen, revelling in their embroideries, bursting with volume or slenderer silhouettes in lace decorated with trailing boughs and bijou effect decorations in two colours. Vaporous layers of tulle in peach midnight blue, coral, vermilion, gold, champagne pink, caramel and ice: colours especially developed to make the dresses even more precious and majestic. The splendour, but also the dream, that only haute couture can offer. Elie Saab
GEORGES CHAKRA Mi sono ispirato ai masterpiece della fotografia anni Cinquanta firmati dall’obiettivo di Richard Avedon e Irving Penn. Le mie donne dell’alta moda appaiono così delle vere eroine del glamour in sontuosi e regali abiti che raccolgono e raccontano i fasti dell’haute couture. Anche per questo mi sono concentrato sulla riedizione della cappa, che scandisce la collezione, corta o lunga e scivolata in un gioco di trasparenze e contrasti materici, tra tradizione e modernità. L’organza iridescente, accanto a broccati, gazar a stampa digitale, rafia, tulle cosparso di decori floreali e pelliccia intessuta di raggi di paillette. Georges Chakra
I was inspired by the photographic masterpieces of the fifties taken by Richard Avedon and Irving Penn. So my women are true truly glamourous heroines in sumptuous and regal dresses that capture and express the magnificence of haute couture. This is also why I concentrated on revisiting the cape, which reoccurs throughout the collection, long and short and off the shoulder in a play of transparencies and contrasting, classic and contemporary materials. Iridescent organza with brocade, digitally printed gazar, raffia, tulle covered in floral decorations and furs woven with rays of sequins. Georges Chakra
GIAMBATTISTA VALLI La mia donna è semplicemente e naturalmente eccentrica, “extravagante” nel modo più lieve e rilassato: con innata e irriverente nonchalance sprigiona la quintessenza del glamour, un’eleganza couture di mattina mixata con i capi del boy-friend, la sua camicia, il pigiama, la sua vestaglia, i capelli raccolti in un maxi fiocco di cotone grezzo, lo sguardo schermato da occhiali da sole... et voilà, il gioco è fatto! Su tutto l’idea dell’immaginifico giardino spagnolo dell’Alhambra, i quadri impressionisti di Joaquin Sorolla e l’incontro di diverse culture, proprio come nelle mie creazioni. Un mix di riferimenti espressi da decorazioni cravatteria, tessuti a maxi righe degli abiti pigiama, ricami di margherite e fiori che il vento trasporta sugli abiti, fino al gran finale: il trionfo della natura nei quattro giganteggianti abiti uccello, le gonne orgogliose nei volumi della crinolina, piume color cielo e petali di tulle in giallo fluorescente unito alla più amata e conosciuta camicia, bianca e maschile. Giambattista Valli
My woman is simply and naturally eccentric, “extravagant” in the lightest and most relaxed way: she reveals the quintessence of glamour with innate and irreverent nonchalance, a couture elegance for the morning, mixed with her boyfriend’s clothes, shirt, pyjamas, bathrobe and hair pulled back by a large cotton bow and eyes shielded behind sunglasses et voilà, she is ready! And, over all, the idea of the gardens of the Alhambra in Spain, the impressionist paintings of Joaquin Sorolla and the meeting of different cultures, just as in my creations. A mixture of references expressed in decorations in silk tie fabrics, the wide stripes for the pyjama dresses, daisy and other floral embroideries blown onto the dresses by the wind, leading to the grand finale: the triumph of nature expressed in four giant bird dresses with proudly voluminous skirts and feathers the colour of the sky, petals in fluorescent yellow tulle and worn with the best known and loved a man’s white shirt. Giambattista Valli
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GIAMBATTISTA VALLI
GIORGIO ARMANI PRIVÉ La prima novità dell’Armani Privé è la scelta del rosso, un colore con il quale non ho mai avuto molta confidenza. Ero stanco di nuance, di tinte neutre che ho messo da parte per una scelta dal carattere forte che alla fine mi ha convinto. Anche perché il rosso è scandito dal bianco e nero, un trio cromatico che raggiunge quell’armonia desiderata per una nuova collezione sensuale, ma anche sfacciatamente elegante. La seconda novità sono le gambe, le lunghe gambe femminili messe in luce nei minitailleur in crêpe da shorts super sofisticati e giacche corte con maniche tre quarti costruite a sbuffo. Le linee architettoniche dei capi si sfumano nel velo di “tundra” (il tulle usato in sartoria per sostenere l’interno delle gonne, ndr) che li ricopre, ricamato con grossi pois di stoffa o plexiglas, la silhouette diviene più eterea, evanescente, come avvolta in una nuvola. L’alta moda è maestria, regola, esperienza e sorpresa, la stessa che ho voluto regalare ai miei ospiti facendo uscire dalla scatola di lacca nera della scenografia 71 indimenticabili donne. Giorgio Armani
The first Armani Privé innovation was the choice of red, a colour I have never had much confidence in. But I was tired of neutral shades so I put them to one side and went for a strong colour that eventually persuaded me. Also because I have used black and white with red, a trio of colours that achieve the harmony I wanted for a new collection that was both sensual but also shamelessly elegant. The second innovation was legs, long, female legs shown off by mini-skirted suits in crêpe, by super sophisticated shorts and short jackets with three-quarter length puff sleeves. The architectural shapes of the clothes were soften by being covered in veils of “tundra” (the tulle used inside skirts to support them, ed.) embroidered with large polka dots or plexiglas making the silhouette more ethereal, evanescent, as if wrapped in a cloud. Haute couture is craftsmanship, rules, experience and surprise, exactly what I wanted to give my guests by letting 71 unforgettable women out of the black lacquered box that was the set for the show. Giorgio Armani
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BACKSTAGE
IN ESCLUSIVA PER BOOK GLI ATTIMI PIÙ INTIMI E RISERVATI CHE PRECEDONO LA SFILATA. LO SGUARDO DEL MAESTRO, L’ULTIMO DETTAGLIO, UN SORRISO TIMIDO, L’ATMOSFERA SOSPESA. MA TUTTO È ORMAI PRONTO PRIMA CHE SI ACCENDANO LE LUCI IN SCENA.
Stefano Guindani SGP Italia
A BOOK EXCLUSIVE A PEEK AT THE MOST PRIVATE MOMENTS PRECEDING A FASHION SHOW. THE APPRAISING EYE OF THE MAESTRO, THE LAST SMALL TOUCHES, A TIMID SMILE AND AN ATMOSPHERE OF SUSPENSE. BUT ALL IS NOW READY AS THE SPOT LIGHTS GO ON.
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GIORGIO ARMANI PRIVÉ
JEAN PAUL GAULTIER Vampiri e dark ladies in un incontro di Marilyn Manson e Morticia Addams firmano l’atmosfera “noir” della mia nuova collezione che dichiara un animo “notturno” già attraverso i colori: nero per evocare l’oscurità, bianco segno di innocenza, rosso per il sangue, argento e oro come misticismo. Le mie donne escono al crepuscolo e, come il più elegante dei vampiri, si calano in tute da jogging di lusso o smoking da sera, si decorano con maxi gorgiere, cappucci di tulle color pece, lunghi guanti in pelle nera con unghie in vermigli cristalli Swarovski. Un inconsueto carosello femminile capace di stupire anche con voluminosi broccati, sensuali tuniche da sera in pizzo a ragnatela, drammatiche cappe e mantelli dallo stile sicuro e deciso. Chiude lo show-sabbah, Conchita Wurst, una sorprendente sposa nera e couture con barba e velo sulle lunghe chiome scure intinte di gocce di cristallo rosso scarlatto. Jean Paul Gaultier
Vampires and “dark” women in a meeting between Marilyn Manson and Morticia Addams form the atmosphere for my new collection, which declares its “nocturnal” soul already through the choice of colours: black to evoke darkness, white, the symbol of innocence, red for blood and silver and gold for mysticism. My women come out at dusk and, as befits the most elegant of vampires, in luxurious track suits or evening jackets. They adorn themselves in wide ruffs, pitch black hoods in tulle, long black leather gloves and nails in vermilion with Swarovski crystals. An unusual group of women able to amaze you too in voluminous brocades, sensual evening tunics in spider’s web lace and dramatic capes and cloaks giving them decisiveness and confidence. This sabbah-show was brought to a surprise close by Conchita Wurst as a bride in black couture with beard and veil over long, dark hair decorated in scarlet crystal drops. Jean Paul Gaultier
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RALPH & RUSSO Abbiamo immaginato i nostri abiti in movimento negli interni delle raffinate residenze immortalate da Massimo Listri, un maestro italiano della fotografia d’architettura e d’ambienti. Un tributo, il nostro, alla tradizione e al savoir-faire senza i quali l’arte come l’haute couture non hanno valore. Non per questo la nostra visione dell’alta moda appare, però, nostalgica o troppo legata al passato: nella nuova collezione abbiamo reinterpretato con tocco moderno l’eleganza senza tempo di romantici abiti da ballo e fluttuanti creazioni farfalla, da vera diva. Tamara Ralph e Michael Russo
We imagined our clothes in movement in the elegant homes immortalised by Massimo Listri, Italian master photographer of architecture and interiors. Ours is a tribute to the traditions and savoir-faire without which arts like haute couture have no meaning. This however is no reason why our couture should appear nostalgic or too tightly linked to the past: in the new collection we have re-visited in a modern key the timeless elegance of romantic ball gowns and fluttering, butterfly-like creations, fit for a diva. Tamara Ralph and Michael Russo
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SCHIAPARELLI Ho riletto l’eccentricità tipica dello stile Elsa Schiaparelli con abbinamenti provocatori e di estrema modernità, mixando insieme rigore e fantasia. Le spalle sono in primo piano incorniciate da volumi importanti, le linee degli abiti estremamente femminili enfatizzate da stampe di farfalle, fiori e cuori; mentre maxi fiocchi adornano le camicie in preziosa seta. Non manca l’iconico rosa shocking, simbolo inconfondibile della maison, dosato con vivaci tonalità e nero assoluto a contrasto. Completano il look turbanti e fascinator più all’avanguardia. Marco Zanini
I revisited the eccentricity so typical of Elsa Schiaparelli with provocative combinations of extreme modernity, mixing rigour with fantasy. The shoulders come first, framed by significant volumes, the lines of the dresses are extremely feminine, emphasised with butterfly prints, flowers and hearts, while huge bows decorate the fine silk shirts. Neither has the iconic and unmistakable symbol of this fashion house, shocking pink, been forgotten; it is either combined with bright colours or contrasted with black. Turbans and the most avant-garde fascinators complete the look. Marco Zanini
SCHIAPARELLI
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VALENTINO Abbiamo guardato alla pittura preraffaellita reinterpretando lo stile classico del passato proiettato verso l’estetica del futuro. Per noi la couture esprime sempre qualcosa di nuovo, senza nostalgia. Gli abiti che abbiamo immaginato rivelano talvolta un’apparente semplicità: così essenziali, a tratti severi, ma anche sensuali, un’ode alla bellezza olimpica, alla mitologia e al paganesimo sottolineata dai calzari piatti. Le creazioni dalla linea a colonna, i pepli e gli abiti-toga accompagnano la silhouette delineata da cinture di pelle che ripetono il tradizionale bustier della haute couture. Patchwork di antichi arazzi, plissettature lasciate libere e intarsi di figure mitologiche, decori di piume e pizzi laccati sono il segno prezioso della nuova collezione, espressione del massimo savoir-faire, l’arte dell’alta moda. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli
We turned to Pre-Raphaelite paintings, reinterpreting the classic style of the past in a look for the future. For us couture always expresses something new, with no nostalgia. Sometimes the dresses we made appear apparently simple, very essential, sometimes even severe, but sensual too. They are an ode to Olympian beauty, to mythology and to paganism stressed by the flat sandals. The column dresses, peplums and toga dresses follow the body and are defined by leather belts in the place of the classic haute couture bustier. A patchwork of ancient tapestries, released pleats and inlays of mythological figures, feather decorations and lacquered lace are the elegant features of the new collection, exquisite expressions of the savoir faire, the art of haute couture. Maria Grazia Chiuri and Pierpaolo Piccioli
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BEAUTY
Ralph & Russo Intramontabile eleganza per il maquillage portato in passerella dal duo creativo Ralph & Russo che tinge le labbra di un’intensa nuance autunnale trasformando la bocca in una soluzione grafica dalla voluttuosa sensualità. L’incarnato del volto appare etereo e impalpabile mentre le palpebre sfumate ad arte intensificano lo sguardo senza alterarne il sofisticato equilibrio, in bilico tra romanticismo e sex appeal. Un beauty look sofisticato degno dei più patinati red carpet internazionali.
Timeless elegance for the make-up seen on the creative duo, Ralph & Russo’s catwalk. Voluptuous and sensual lips in the deep shades of autumn. The complexion had the appearance of the ethereal and impalpable and artfully shaded eyelids intensified the eyes without altering a fine balance between romanticism and sex appeal. A sophisticated look worthy of the most international of red carpets.
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BEAUTY
Christian Dior È una striscia adesiva dal colore argento metallico, posata sulle palpebre superiori, a definire lo sguardo delle fanciulle portate in passerella da Raf Simons. Una soluzione grafica luminosa e lungimirante che reca la firma del famoso truccatore belga Peter Philips, direttore creativo di Christian Dior Make up. Non c’è traccia di mascara su quegli occhi che esibiscono solo un ombretto dalle delicate nuance nivee o gialle mentre l’incavo inferiore è segnato da una linea di khol bianco. Il volto dall’incarnato fresco e naturale - appena accentuato da un blush rosa sugli zigomi - è incorniciato da fluenti chiome che accarezzano con naturalezza le spalle. Un’acconciatura dall’intramontabile eleganza messa a segno da Guido Palau.
It was metallised silver adhesive strips on the eyelids that defined the eyes of the girls on Raf Simons’ catwalk. A luminous, graphic and futuristic solution bearing the name of the famous Belgian make-up artist, Peter Philips, creative director of Christian Dior Make up. There was not a trace of mascara on those eyes, only some shadow in delicate shades of white or yellow while the lower lids were highlighted in white khol. Fresh and natural complexions - accentuated slightly by a touch of pink blusher - were framed by fluid locks flowing naturally to the shoulders. Timelessly elegant hairstyles styled by Guido Palau.
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LIBRARY
Cecil Beaton, 1951, Turquie dress, F/W 1951, Haute Couture collection, Longue line, Š Cecil Beaton, Vogue Paris, October 1951.
CARTOON & FASHION
JEUNE
FILLE
EN Foto celebri, copertine internazionali, film e pubblicità, ma anche fumetti. Celebrata nel mondo nei più differenti modi, l’epopea di Christian Dior incrocia la strada di una giovane fashion reporter alle prime armi, Clara. Nata dalla penna di Annie Goetzinger, disegnatrice francese che avrebbe voluto diventare ballerina, una passione per la moda e per il teatro, l’infaticabile cronista ci guiderà nei saloni di Avenue Montaigne alla scoperta di un’eleganza parigina, indimenticabile. Anche nella più insolita e gentile veste del fumetto, edito da Dargaud.
In famous photographs, on international magazine covers, in movies and advertising and now in a cartoon; the legendary Christian Dior has been celebrated in the most varied of ways. He has now crossed the path of a budding young fashion reporter called Clara created by the hand of Annie Goetzinger, a French artist, who originally wanted to be a ballet dancer and with a passion for fashion and theatre. The untiring reporter will guide us round the rooms of Avenue Montaigne in the discovery of that unforgettable Parisian elegance. In the most unusual and gentle form of the cartoon, published by Dargaud.
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Inez Van Lamsweerde and Vinoodh Matadin, 2012, dress from the F/W 2012 Prêt-à-Porter collection in the Hall of Mirrors at the Château de Versailles, © Inez van Lamsweerde and Vinoodh Matadin.
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QUANDO LA MODA DIVENTA LEGGENDA
I GRANDI FOTOGRAFI E
DIOR
WHEN FASHION BECOMES LEGEND: THE GREAT PHOTOGRAPHERS AND DIOR
DETAILS
Valentino Cinture in pelle annodate ad arte ridisegnano, sottolineandole, punto vita e silhouette femminile e trasformano abiti peplo, tuniche-toghe e austere creazioni dalla linea colonna, ma di impalpabile fluidità, in un’inedita quanto sofisticata costruzione scultorea. Appare così come il più sofisticato e contemporaneo drappeggio il nuovo bustier scaturito, grazie a quelle cinture in pelle, dall’estro di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, talentuoso duo creativo alla guida della maison Valentino, che per la stagione fredda punta su accessori dall’eleganza sobria e rigorosa. A partire dalle calzature: sandali piatti, degni di una divinità classica, si avvolgono intorno alla gamba verticalizzando creazioni dall’impeccabile purismo estetico.
Artfully knotted leather belts redrew and underlined the female waistline and silhouette and transformed peplum dresses, tunics/togas and austere though impalpably fluid column dresses into sculpted constructions as original as they are sophisticated. Thanks to those leather belts the new bustier, springing from the creativity of Maria Grazia Chiuri and Pierpaolo Piccioli, appeared like the most sophisticated drapery. This talented duo at the head of maison Valentino have concentrated on accessories of sober and elegant style, starting with the footwear: flat sandals fit for a Greek goddess lacing up the leg leading to creations of an impeccable pure aesthetic.
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DETAILS
Chanel Sandali infradito piatti con nastri in satin che avvolgono la caviglia, cappelli con visiera da indossare al rovescio, borse a tracolla dalle linee essenziali e geometriche. Nascono dall’incontro-scontro di stili ed epoche diverse gli accessori portati in passerella da Karl Lagerfeld per la maison Chanel. Il couturier tedesco mixa con sapiente disinvoltura l’essenzialità delle opere di Le Corbusier a vezzi di stile di gusto barocco, come i grandi fiocchi che fanno capolino su calzature dall’animo iper contemporaneo, fresco e dinamico. Una moderna mademoiselle che non rinuncia a sfoggiare slippers dall’allure decontracté impreziosite però da veloci pennellate dai sorprendenti riverberi luminosi. È il passo deciso della nuova haute couture.
Thong sandals with satin ribbons that tie round the ankle, hats with the peaks worn to the back and linear, geometric shoulder bags. The accessories on the Karl Lagerfeld catwalk for Chanel were inspired by the encountering of a number of different styles and eras. The German designer, with clever ease, mixed the essence of the works of Le Corbusier with pieces of a baroque flavour, such as the large bows featured on his fresh and dynamic footwear with a super contemporary soul. A modern miss who insists on wearing slip-ons of deconstructed appeal embellished however with strokes of unexpected glitter. This is the confident stride of the new haute couture.
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EVENTS
LES ANNÉES 50: LA MODE EN FRANCE. 1947-1957
Correvano gli anni Cinquanta quando la haute couture, rinata dopo la guerra, celebrava in Francia la sua epoca d’oro, ridestando un’assopita economia con i “sogni di stoffa” dall’alta creatività. Un decennio fortunato che rivive nella mostra allestita al Palais Galliera -Musée de la Mode de la Ville de Paris fino al prossimo 2 novembre.
It was in the fifties with the rebirth of haute couture following the war when France celebrated a golden age which revived a flagging economy with highly creative “dreams in fabric”. A blessed decade brought back to life in an exhibition at the Palais Galliera -Musée de la Mode de la Ville de Paris, until 2nd November.
Fu Carmel Snow, illuminata direttrice di Harper’s Bazaar America, a registrare, puntuale, con la sua penna, la rivoluzione in atto. Era il 1947 e il “new look”, come lei stessa ribattezzò la nuova linea lanciata da Christian Dior nella sua prima collezione, si apprestava a scrivere una pagina indelebile della storia del costume, inaugurando l’epoca d’oro della haute couture francese. Un decennio irripetibile per la moda parigina, cui rende oggi omaggio la mostra “Les Années 50: la mode en France. 1947-1957” ospitata nelle sale del Palais Galliera - Musée de la Mode de la Ville de Paris fino al prossimo 2 novembre. Una raccolta di cento modelli tra abiti e accessori, da giorno, cocktail e sera, firmati in quegli anni da nomi divenuti leggenda: Christian Dior, Jacques Fath, Cristobal Balenciaga, Jacques Heim, Schiaparelli, Chanel e Pierre Cardin tra loro, accanto a maison oggi dimenticate come Jean Dessès, Madeleine Vramant e Lola Prusac. Creazioni tutte che destarono scandalo e scalpore per come erano pensate: nate per sublimare quella femminilità repressa dalle restrizioni della guerra e final-
It was Carmel Snow, the enlightened chief editor of Harper’s Bazaar America, to promptly record on paper the revolution that was taking place. It was 1947 and the “new look”, as she herself christened the new range launched by Christian Dior in his first collection, was about to take a permanent place in the history of fashion, inaugurating the golden age of French haute couture. A unique decade for Paris fashion, celebrated today in the exhibition “Les Années 50: la mode en France. 1947-1957” in the Palais Galliera rooms of the Musée de la Mode de la Ville de Paris until 2nd November. A collection of 100 items including dresses and accessories, for day, cocktail and evening wear designed in those years by names which became legendary: Christian Dior, Jacques Fath, Cristobal Balenciaga, Jacques Heim, Schiaparelli, Chanel and Pierre Cardin among others, as well as names that have since been forgotten such as Jean Dessès, Madeleine Vramant and Lola Prusac. Creations that would cause a sensation and be considered scandalous since they were designed to
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Henry Clarke, tailleur by Chanel, F/W 1955 Š Henry Clarke/Galliera/Roger-Viollet.
LIFESTYLE
STORIE D’ECCELLENZA STORIES OF EXCELLENCE
MEISSEN COUTURE Si snodano sul filo dell’eccellenza artigianale che si fa arte e cultura i trecento anni di storia di Meissen Couture: dal 1710 a oggi, la prima manifattura europea di sofisticate porcellane si afferma ora nell’universo lifestyle con collezioni moda, home design e gioielleria nel segno inconfondibile del “lusso discreto europeo” The three hundred year history of Meissen Couture, from 1710 to today, unfolds as a story of artisan excellence that became both an art and a culture. The first European manufacturer of fine porcelain is now becoming established in the universe of life style, with fashion and jewellery collections and home-ware under the banner of “discreet European luxury”
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E Chapter V 200
DITORIAL
Giorgio Armani Privé Jimmy Choo shoes
Schiaparelli
Giambattista Valli
Giorgio Armani PrivĂŠ Jimmy Choo shoes
Models Bhumika @ Elite Masha Voronina @ Why Not Make-up artist Jabe @Mks Hair stylist Olivier Henry @Mks Styl. Ass. Filippo Scrivani Mandala Creative Productions
ROME
Giada Curti
CURIEL COUTURE Desideravo dedicare la mia nuova collezione di alta moda all’arte, specialmente alla musica: quale compositore migliore, allora, di Peter Tchaikovsky, emozionante e poliedrico nel far vibrare l’anima dell’orgoglio e del romanticismo russo? Immagino la magnificenza nei palazzi degli zar e dell’alta aristocrazia attraverso tuniche dalla linea severa in broccato di seta accanto ai più classici tailleur e ai miei “curielini”, abiti da cocktail senza età, né generazione, sempre di grande effetto e facili da indossare. È di sera poi che le creazioni si “gonfiano” nei volumi orgogliosi delle gonne: tele pittoriche, omaggio alle pennellate di luce di Chagall nel segno di un’artistica bellezza. Raffaella Curiel
I wanted to dedicate my new haute couture collection to the arts, especially to music: what better composer then than Peter Tchaikovsky brilliantly able to move you with Russian pride and romanticism? Imagine the magnificence of the palaces of the tsars and the aristocracy in sharp, silk brocade tunics next to the most classic of tailored suits and then my “Curielini”, my timeless, ageless cocktail dresses, always of great effect and easy to wear. It is for the evenings that the dresses “fill out” into proud volumes in the skirts: tele-pictorial, a tribute to Chagall’s applications of light in the name of artistic beauty. Raffaella Curiel
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GIADA CURTI “Shukran”, che in arabo vuol dire “grazie”, è il titolo, ma anche l’omaggio, della mia nuova collezione couture agli Emirati Arabi e in particolare a Dubai. “Grazie” per tutto quello che sta accadendo di positivo, per questa nuova straordinaria avventura professionale che coincide con l’apertura del mio primo atelier di Dubai. I dieci modelli di questa capsule collection si ispirano così ad atmosfere e suggestioni mediorientali, le silhouette pure percorse da applicazioni di cristalli, nelle tonalità rosa del deserto o nei più luminescenti toni dei moderni grattacieli. Con il turbante che diventa simbolico tributo a un Paese dove continua il mio percorso nell’alta moda. Giada Curti
“Shukran”, meaning thank you in Arabic, is the title of my new couture collection which also pays tribute to the Arab Emirates and in particular to Dubai. Thank you for all the positive things that are happening, for this new and very special professional adventure coinciding with the opening of my first atelier in Dubai. So the ten designs in this capsule collection were inspired by the atmosphere and splendour of the Middle East, the silhouettes too, with their applications of crystals, the pink shades of the desert and the gleam of modern skyscrapers. And lastly the turban, a symbolic tribute to a country where my haute couture adventure continues. Giada Curti
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NEW LAND
BY CARLO ALBERTO TERRANOVA Nel cinquecentesco Palazzo Braschi su piazza Navona debuttano i dodici abiti della mia prima capsule collection di alta moda. Tutti in bianco e nero, con un solo capo da gran sera in blu cobalto, il mio colore scaramantico. Ho guardato alle icone della moda degli anni Settanta come Benedetta Barzini e Veruschka, muse di uno stile geometrico che fa ormai parte del mio bagaglio artistico e sartoriale. Ho completato il look con capi in pelliccia grintosi e dalle lavorazioni inconfondibili firmati Alberto Leonardi. Dopo anni trascorsi accanto al mio maestro Fausto Sarli ho voluto mettere in atto i suoi insegnamenti e portarli in scena. Semplicemente, ma con rigore e con passione, la mia new land... Carlo Alberto Terranova
I presented my first haute couture capsule collection of twelve dresses in the 16th century Palazzo Braschi in Piazza Navona. All in black and white, with just one evening gown in cobalt blue, my lucky colour. I looked to the fashion icons of the seventies such as Benedetta Barzini and Veruschka, muses of a geometric style which has become part of my own artistic and sartorial baggage. I completed the look with bold furs and that unmistakable Alberto Leonardi workmanship. After years working with my maestro Fausto Sarli I wanted to put his teaching into practice and show the results. Simply, but with rigour and passion, my new land... Carlo Alberto Terranova
NEW LAND BY CARLO ALBERTO TERRANOVA
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PETER LANGNER Nell’ideare la nuova capsule collection di abiti da sera il percorso è stato immediato: un viaggio su un’isola che adoro, Ibiza, un luogo dove gli spazi aprono il nostro cuore e arricchiscono la nostra vita. Così nella cornice della sala Spazio Nazionale del Rome Life Hotel, sfilano le mie creazioni dalle linee architettoniche, ricami materici e contrasti cromatici che riportano all’universo di mare, roccia e vegetazione che mi ha ispirato. Una rigogliosa e preziosa natura tradotta nel linguaggio dell’haute couture. Peter Langner
The idea for my new capsule collection of eveningwear was immediate: a trip to an island I adore, Ibiza, an island which opens our hearts and enriches our lives. Thus, in the setting of the Spazio Nazionale in the Rome Life Hotel, I presented my architectural dresses, material embroideries, and colour contrasts evoking the sea, rocks and natural vegetation that inspired me. Luxuriant and precious nature translated into the language of haute couture. Peter Langner
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ROME
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RENATO BALESTRA Per una volta ho messo da parte il mio colore preferito, il famoso blu Balestra, a favore del rosa declinato nelle sue mille sfumature, dal giorno alla sera, dalle striature dell’alba fino al contrasto con il nero della notte. Ho portato in passerella i miei cavalli di battaglia, i tailleur con le giacche ricamate a sbalzo, gli abiti da cocktail arricchiti da maniche drappeggiate, importanti creazioni da sera impreziosite da ricami a filigrana di cristallo e incrostazioni di cristalli Swarovski. E concedetemi il vezzo di stile, il delicato gesto di un fiore naturalmente in un luminoso tono di rosa, il colore dell’ottimismo, dei sogni e oggi della mia alta moda. Renato Balestra
For once I put my favourite colour, the famous Balestra blue, to one side in favour of several shades of pink, from day to evening wear, from the colours of dawn to the contrasting black of night. I showed the firm favourites on the catwalk, suits with embossed embroidery, cocktail dresses with draped sleeves, sumptuous evening gowns decorated with filigree crystals and incrustations of Swarovski crystals. And please allow me just one affectation of style, the delicate presence of a flower, naturally in a glowing shade of pink, the colour of optimism, of dreams and, today, my colour for haute couture. Renato Balestra
SARLI COUTURE Tornare a disegnare la collezione di alta moda della maison è stato per me come rientrare a casa, ritrovando tutto il calore, ma anche le regole. La collezione è dedicata a modelle-icone, muse moderne come Jane Birkin e Kate Moss, simbolo di una bellezza imperfetta, ma irresistibilmente seducente destinata a lasciare il segno. Gli abiti corti da giorno e più lunghi da sera sposano la disinvolta leggerezza della linea ad A, segnati dall’effetto bianco e nero, sintesi della doppia anima della collezione tra rigore sartoriale e femminilità. Il gioco di righe ispirato anche all’architettura geometrica e pulita del Palazzo dei Congressi dell’Eur che ci ospita si accompagna a ricami di macro elementi di inserti lucidi in pvc, cristalli Swarovski e perle applicate come borchie dall’effetto di un’inattesa e insolita classica modernità. Rocco Palermo
Coming back to design a haute couture collection for Sarli was, for me, like coming home; all that warmth but the rules as well. The collection is dedicated to iconic models such as Jane Birkin and Kate Moss, symbols of an imperfect beauty but irresistibly seductive and destined to make a mark. The short dresses for daytime and longer for the evening embrace the relaxed lightness of the A line and are in black and white, the synthesis of the collection’s dual soul, half sartorial rigour and half femininity. The plays of stripes inspired also by the pure geometric architecture of our host, the Palazzo dei Congressi, accompanied by macro embroideries and shiny PVC inserts, Swarovski crystals and beads applied as studs for an unexpected and unusual effect of classic modernity. Rocco Palermo
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Bespoke
INTERVIEW
EDDY MONETTI Quattro generazioni, ma la quinta è già pronta, nel campo della moda, clienti che hanno fatto la storia dell’Italia e della sua miglior industria, ma anche della cultura, un credo irrinunciabile: “eleganti si nasce”. O si diventa, grazie al più puro stile “made in Naples”
Four generations, with the fifth already ready, in the field of fashion, who have made history in Italy and in its best loved industry, but also a culture, a firm belief that “you are born elegant”. Or it can be acquired thanks to the great style of “made in Naples”
La creatività al servizio di un’eleganza senza tempo. Questa in sintesi la storia, ma anche la filosofia, dell’azienda napoletana che da anni veste il jet set più internazionale. Tutto cominciò nel 1887 con il negozio di cappelli a due vetrine al numero 50 di via Toledo, il cuore della città. Il cappellaio di lusso Eduardo Monetti che in piena Belle Époque viene scoperto dal tenore Enrico Caruso, il quale ne fa uno degli indirizzi di riferimento per il suo stile inconfondibile, tra una tournée e l’altra di qua e di là dall’oceano, non sa ancora che il suo nome è destinato a diventare un marchio internazionale e senza tempo. Saranno poi il figlio Salvatore, ma soprattutto il nipote Eddy, a far girare il nome per il mondo, dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Germania all’Inghilterra, fino alla Cina. Eddy Monetti riceveva e dispensava consigli sul vestire con estrema nonchalance al re Juan Carlos di Spagna, al presidente della Repubblica Italiana Enrico De Nicola, alla coppia hollywoodiana Richard Burton e Liz Taylor, a Vittorio De Sica, a Sylvester Stallone e Carol Alt, a Josè Carreras e Jean Alesi, tra gli altri. Alla sua scomparsa, avvenuta nel 2011 all’età di 82 anni, in molti si sono sentiti un po’ più soli e più solo si è di certo ritrovato il “napolitano style” che lui con forza aveva diffuso e comunicato in tutto il mondo. Una tradizione oggi portata avanti con orgoglio e tenacia dai figli Assia e Salvatore, per tutti Sally, che riannoda per noi i fili di una grande storia di moda italiana.
Creativity in the service of timeless elegance. This, in brief, is the story but also the philosophy of a Neapolitan company that has been dressing the international jet set for years. It all began in 1887 with a hat shop, two windows at number 50, Via Toledo in the heart of the city. The excellent hat-maker, Eduardo Monetti, would be discovered by that unmistakably stylish tenor, Enrico Caruso, who became a loyal customer between tours on both sides of the Atlantic during the Belle Époque, without yet knowing that his name was destined to become an international and timeless trademark. It would be his son Salvatore, but more especially his grandson Eddy who would make the name world famous, from the United States to Russia, from Germany to the British Isles and China. Eddy Monetti received and dispensed advice on how to dress with relaxed ease with King Juan Carlos of Spain, the president of Italy, Enrico De Nicola, with the Hollywood couple Richard Burton and Liz Taylor, Vittorio De Sica, Sylvester Stallone, Carol Alt, Josè Carreras and Jean Alesi to name but a few. When he passed away in 2011 at the age of 82, many felt a little more alone and the “Neapolitan Style” he had introduced and made famous all round the world certainly found itself a lot more alone. A tradition today continued with pride and tenacity by his children, Assia and Salvatore, nick-named Sally, who have joined up the dots for us in a great Italian story of fashion.
Che insegnamento ha ricevuto da suo padre? Oltre a ciò che riguarda l’educazione e i valori della nostra famiglia, il carisma di mio padre, Eddy Monetti, è stato così forte da sentirlo su di me, in tutto quello che faccio. Privatamente, ma anche lavorativamente parlando, mi accorgo spesso di rivivere i suoi gusti e i suoi gesti e mi ritrovo a scegliere quello che avrebbe scelto lui, i colori, gli abbinamenti, le stoffe. Spero di avere la forza di tramandare ai miei figli anche solo una piccola parte di quello che ho appreso dal suo passato. Una firma dello stile Monetti è lo speciale nodo della cravatta. Come nasce? Quando abbiamo aperto la nostra sede a Milano, nei primi anni ’80, il capoluogo lombardo era una città molto austera, dove si lavorava e basta. Le vetrine dei negozi dell’epoca erano molto rigide e statiche, così decisi di portare un po’ di Napoli, molto più variegata e fantasiosa, al nord. Allestendo personalmente io il tutto, esposi i capi in maniera classica, aggiungendo però una nota di colore con un tocco particolare alla cravatta, affinché potesse esserci del movimento nella vetrina. All’epoca si portava la cravatta stretta e noi, invece, avevamo voluto cercare di farla sembrare un foulard sul collo del manichino. Molte persone entravano e ci dicevano che la cravatta non era messa in ordine; all’inizio rispondevamo “non si preoccupi”. Dopo di che in molti hanno cominciato a fare il nodo non come il nostro, ma quasi, molto più morbido.
What did you learn from your father? Apart from how to behave and the family values, my father Eddy Monetti, had so much charisma I felt it in everything I did. Privately but also as far as work is concerned, I often realise I am experiencing his taste and his ways and I find myself choosing what he would have chosen, the colours, combinations, the fabrics. I hope I am able to pass down even only a small part of what I have gained from him to my children. The trademark of the Monetti style is a particular knot for the tie. How did that come about? When we opened our shop in Milan in the early eighties, the city was very austere, a place where you worked and that was all. The shop windows then were very static, rigid, so I decided to bring a touch of the more varied and imaginative Naples to the north. Dressing all of it myself, I displayed the clothes in the usual way, adding however a note of colour and a particular touch, with the ties so that there was some movement in the display. At the time narrow ties were in fashion but we, on the other hand tried to make it look like a scarf round the neck of the mannequin. Lots of people came in to the shop just to tell us that the tie wasn’t right: in the beginning we just answered “thank you” but soon lots of men began doing knots, not quite like ours but almost, much softer.
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FOCUS
HORST P. HORST
PHOTOGRAPHER OF STYLE 286
OCCHIELLO
“La moda è l’espressione di un’epoca. L’eleganza è qualcosa di diverso ancora” “Fashion is an expression of the times. Elegance is something else again” Horst, 1984
Opposite page, Horst directing fashion shoot with Lisa Fonssagrives, 1949, photo by Roy Stevens/Time & Life Pictures/Getty Images. This page, Muriel Maxwell, American Vogue, 1939, © Condé Nast/Horst Estate.
FOCUS
HAUTE COUTURE IN UNO SCATTO
HAUTE COUTURE IN A CLICK
“THE POLAROIDS OF CATHLEEN NAUNDORF”
L’artista tedesca cattura la nobiltà dell’alta moda in una Polaroid, quale migliore espressione del suo personalissimo linguaggio visivo dal glamour colto e raffinato. Realizzate senza nessun artificio, ma con tutta l’anima, alcune selezionate immagini danno vita a una speciale esposizione alla Fahey/Klein Gallery di Los Angeles, fino al prossimo 11 ottobre This German photographer chose the Polaroid as her ideal means of capturing the nobility of haute couture expressed in her very personal vision of chic elegance. A selection of her photos, taken without artifice but with real soul, can be seen at a special exhibition at the Fahey/Klein Gallery in Los Angeles until 11th October 292
The last sitting III, Elie Saab, HC winter 2011, no. 11, Grand Palais, Paris, color-print from original Polaroid 14.09.2011, Julia Oleynick/Nathalie Model Agency.
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Chapter VIII 302
EWELRY Bracciale “Bar en Corolle Emeraude” di Christian Dior in oro bianco 750/1000, con diamanti, zaffiri rosa, smeraldi, granati demantoidi, zaffiri viola, granati tsavorite e spinelli aranciato-rosa. “Bar en Corolle Emeraude” by Christian Dior bracelet 750/1000 (18 ct.) white gold, with diamonds, pink sapphires, emeralds, demantoid garnets, purple sapphires, tsavorite garnets and pink/orange spinels.
JEWELRY
VAN CLEEF & ARPELS
Van Cleef & Arpels International launch of “Peau d’Âne raconté par Van Cleef & Arpels”, High Jewelry collection, June 27th at the Chateau de Chambord, France. Peau d’âne @Chambord © Van Cleef & Arpels. Spilla “Robe Couleur du Soleil”: oro bianco e giallo, diamanti, granati spessartite, tormaline e zaffiri gialli. “Robe Couleur du Soleil” brooch: white and yellow gold, diamonds, spessartite garnets, tourmalines and yellow sapphires.
Peau d’âne Si sfoglia come la più bella delle fiabe la nuova collezione di alta gioielleria presentata da Van Cleef & Arpels, nell’atmosfera fatata del castello di Chambord, nella Valle della Loira. Creazioni d’incantevole grazia che rendono omaggio alla giovane principessa Pelle d’asino, nata dalla penna del romanziere francese Charles Perrault. E alla favola si aggiunge anche la pellicola diretta da Jacques Demy e oggi restaurata grazie al patronage della maison francese.
The new collection of fine jewellery presented by Van Cleef & Arpels in the fairy tale atmosphere of Chambord castle in the Loire valley, unfolds just like the best of fairy tales. Pieces of jewellery of spell-binding grace pay tribute to the young Princess Peau d’âne created by the pen of the French writer Charles Perrault and the film too, directed by Jacques Demy, now restored through the sponsorship of this French jeweller.
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JEWELRY
Van Cleef & Arpels International launch of “Peau d’Âne raconté par Van Cleef & Arpels”, High Jewelry collection, June 27th at the Chateau de Chambord, France. Peau d’âne @Chambord © Van Cleef & Arpels. Spilla “Château enchanté”: oro bianco, diamanti, zaffiri rosa e viola, smeraldi tra cui un ovale di 39,85 carati del Brasile. “Château Enchanté” brooch: white gold, diamonds, pink and purple sapphires and emeralds including a 39.85 carat oval cut Brazilian emerald.
Armoniose combinazioni di gemme dalle impalpabili nuances accese dallo splendore delle inconfondibili Pierres de Caractère ricordano la stagione felice dell’infanzia al castello. Tra balli, feste e sfolgoranti mise couture nei colori del sole, della luna e del tempo, rese dal tocco raffinato dell’oro intessuto di diamanti, come la stoffa più preziosa.
Harmonious combinations of softly shaded gemstones illuminated by the splendour of the jeweller’s unmistakable Pierre de Caractère symbolise the happiness of a childhood spent in the castle. Balls, parties and sumptuous gowns in the colours of the sun, the moon and of time itself, elegantly captured in gold woven with diamonds, like the finest of fabrics.
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NOW AND... Ora come allora, quando correvano gli anni Cinquanta e nell’atelier di via Toscana a Roma Fernanda Gattinoni era solita vestire i sogni delle dive della Hollywood sul Tevere, “il punto di partenza è sempre la tradizione – come nel pensiero della couturière – che viene poi destrutturata, ricostruita e aggiornata”. Un filo logico oggi saldamente nelle mani di Guillermo Mariotto, il direttore creativo sempre proiettato verso il futuro. E proprio rivolto ai giovani è il Premio Fernanda Gattinoni, dedicato agli allievi di Scuole e Accade-
mie di Moda. Ventiquattro i designer selezionati e trentasette gli abiti presentati lungo una passerella ispirata allo stile della “rinascita” a cavallo degli anni Quaranta e Cinquanta, reinterpretato in chiave contemporanea. Vincitrice della prima edizione in scena nei giorni di AltaRoma AltaModa è Claudia Stroppaghetti dell’Accademia Moda Maiani – cui va uno stage di sei mesi nell’Atelier Gattinoni – secondo posto per Consuelo Nanni, nel segno di una moda che attinge dal passato per dare valore al presente.
“Divertirsi a mescolare linee e stili di altri tempi fa parte del gioco. L’importante è farlo con gusto e mai come una brutta copia”
“Part of the fun is mixing shapes and styles from the past. What matters is doing it with style and never as a bad copy” Fernanda Gattinoni
Photo Courtesy of Gattinoni.
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...THEN Now as then in the fifties in the atelier in Via Toscana, Rome when Fernanda Gattinoni dressed the stars of Hollywood-on-the-Tiber in dreams “the starting point is always tradition - just as Fernanda said - Then it is deconstructed, reconstructed and brought up-to-date”. A logical process today firmly grasped by Guillermo Mariotto, the creative director who always looks to the future. And the Fernanda Gattinoni Prize, dedicated to the students of fashion schools and academies, is definitely aimed at the young. Twenty four designers
were chosen and thirty-seven outfits shown on a catwalk inspired by the “rinascita” style of the late forties and the early fifties and reinterpreted in a modern key. The winner of the first edition, which took place during AltaRoma AltaModa, was Claudia Stroppaghetti from the Moda Maiani Academy - she wins a six month internship in the Gattinoni atelier - and second place went to Consuelo Nanni, for clothes that drew heavily on the past giving value to the present.
“Puntare sui giovani, recuperando dal passato ma reinventandolo, e soprattutto interpretare e creare il futuro”
“Concentrate on the young, recuperate from the past but reinvent it, and above all create and express the future” Stefano Dominella Presidente Maison Gattinoni
Photo Courtesy of Gattinoni.
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