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HAUTE COUTURE PARIS-ROME S/S 2015
HC11_SOMMARIO_BookModa-interno01 16/03/15 14:22 Pagina 8
SOMMARIO Giorgio Armani PrivĂŠ
I
chapter
PARIS 34 page
II 146 chapter
LIBRARY page
DETAILS page
170
III
chapter
chapter
IV EDITORIAL 8
page
180
HC11_SOMMARIO_BookModa-interno01 11/03/15 14:30 Pagina 10
CONTENTS
page
200
GRAND PALAIS
ELIE SAAB
V chapter
ROME page
206
FOCUS page
274
VII
VI
chapter
JEWELRY
page
290
chapter
10
HC11_EDITORIALE_BookModa-interno01 16/03/15 16:57 Pagina 1
EDITORIAL letter
I
t is difficult to find something more modern than haute couture in fashion, it is difficult to find among trends, research, mood, modernity, and new trends, name them as you wish, that creative power and energy that captures everyone, young designers at the beginning of their career alongside the most famous stylists. A challenge of scissors and fabric, but also of emotions and surprises, capable to update and reinvent itself season after season, marked by the best and most surprising ars operandi. Fashion designers have, almost always, a special light in their eyes telling of their haute couture collections, stories of craftsmanship, skill, culture and a know how that are often surprising and worthy of attention. Maybe it is also for this reason that I love haute couture, for its extraordinary ability to stir emotions, to take us by the hand and lead us into a story, any kind of story. I still remember one of my first haute couture fashion shows in Rome, where I lived many years ago and had just begun my profession: shyly, I rang the bell in via Gregoriana, at the time headquarters of Fausto Sarli’s atelier, the Neapolitan maestro of geometries and cuts, but also of good taste and manners also expressed through special items of clothing. I was so exited and tried to do my best, assisting the fashion show from my golden seat in the fourth row immersed in a muffled atmosphere of silks and carpets. Fausto and I would become friends for a lifetime. I remember Fernanda Gattinoni with her dog Nero, a giant poodle, pitch-black of course, who instilled fear even more, if possible, than Madam, who was capable to incinerate, with one look, those who asked a silly question or the dressmakers, all rigorously wearing a white coat at the atelier in via Toscana, for a crooked stitch. Images that are still strongly in my mind after years, like flashes of great beauty and education to a certain culture, even of making, that crosses the fabrics of couture. I think back to Giorgio Armani, my first interview for haute couture in Paris, ten years ago, plenty of emotions for everyone, even for him, the greatest, who celebrates today forty years as head of his company. Emotions that, once again, we entrust to the pages of this new issue of Book HC, an expression of the best savoir faire between Paris and Rome. A "couture" heritage ready to come to life in the more private rooms of dressmakers and ateliers, with its expressive richness of skill and experience: a heritage that, with its centenarian culture and gestures, has been able to escape the museum dimension to project itself with an unstoppable force, towards the future, towards modernity.
ifficile trovare nella moda qualcosa di più moderno della haute couture, difficile scovare tra tendenze, ricerche, mood, modernità e new trend, chiamateli come volete, quella forza creativa e quell'energia che cattura tutti, giovani designer all'inizio della loro carriera accanto agli stilisti più affermati. Una sfida a colpi di forbici e stoffa, ma anche di emozioni e sorprese, capace di rinnovarsi e reinventarsi di stagione in stagione, nel segno della migliore e più sorprendente ars operandi. C'è quasi sempre una luce speciale negli occhi degli stilisti che raccontano le loro nuove collezioni haute couture, spesso sorprendenti storie di artigianalità, abilità, cultura e saper fare che, difficilmente, lasciano indifferenti. Forse, è anche per questo che io amo l'alta moda, per quella sua straordinaria capacità di emozionare, quel prenderti per mano e portarti dentro la storia, di qualunque tipo essa sia. Ricordo ancora una delle prime sfilate di haute couture, tanti anni fa a Roma dove vivevo, muovendo i primi passi nella professione: suonai timidamente il campanello di via Gregoriana, ai tempi sede dell'atelier di Fausto Sarli, il maestro napoletano delle geometrie e dei tagli, ma anche del buon gusto e dell'educazione espressa anche da abiti speciali. Emozionatissima, cercai di fare al meglio il mio lavoro, assistendo poi alla sfilata, rigorosamente in quarta fila, seduta sulle sedie dorate, nell'atmosfera ovattata tra sete e moquette. Con Fausto, saremmo poi diventati, nel tempo, amici per la vita. Ricordo Fernanda Gattinoni con il suo cane Nero, un barboncino gigante, va da sè nero come la pece, che incuteva quasi più timore della Signora, capace con uno sguardo di incenerirti per una domanda banale o un punto messo di traverso dalle sue sarte, tutte rigorosamente in camice bianco nell'atelier di via Toscana. Immagini che restano con forza, a distanza di anni, come flash di grande bellezza e di educazione a una certa cultura, anche del fare, che passa attraverso la stoffa della couture. Ripenso a Giorgio Armani, la prima intervista realizzata a Parigi per la haute couture, dieci anni fa, emozioni a gogò per tutti, anche per lui, il più grande, che oggi festeggia quarant'anni di regno alla testa della sua azienda. Emozioni che, ancora una volta, affidiamo alle pagine di questo nuovo numero di Book HC, espressione del miglior savoir faire, tra Parigi a Roma. Un patrimonio "couture" pronto a prendere vita nelle stanze più intime delle sartorie e degli atelier, con la sua ricchezza espressiva di abilità e di esperienza: un patrimonio che, con la sua cultura e i suoi gesti centenari, è stato capace di sfuggire alla dimensione museale per proiettarsi con forza inarrestabile, nel futuro, nella modernità.
D
14
HC11_SKETCH VALLI_BookModa-interno01 11/03/15 17:04 Pagina 1
Sketch 1
Il fascino misterioso del vedo, non vedo, che solo un velo sa donare ad ogni donna. Un richiamo al passato e a una certa intramontabile eleganza, uno sguardo al futuro. Dopo aver conquistato i cuori delle dive del cinema degli anni '20, ritorna la veletta, riscoperta nell'era digitale dalla collezione haute couture di Giambattista Valli. Il più parigino dei designer italiani regala in esclusiva a Book Moda lo sketch di un accessorio dedicato alla sua più giovane e internazionale clientela. Quel colpo d'occhio di un’inconfondibile jeunesse dorée, incorniciata dal più gentile e accattivante pois. The mysterious fascination of the semi-transparent look, that only a veil can give every woman. A reminder of the past and of a certain timeless elegance, a look onto the future. After winning over the hearts of film stars of the twenties, the veil is back, rediscovered in the digital age for Giambattista Valli’s haute couture collection. The most Parisian of Italian designers offers Book Moda an exclusive sketch of an accessory dedicated to a younger and international clientele. The glance of an unmistakable jeunesse dorée, framed by the friendliest and captivating polka dot pattern.
C.M.
24
HC11_COVER PARIGI_Layout 1 10/03/15 09:49 Pagina 34
Chapter I È come se avesse voluto riaffermare la sua ricca storia, come se avesse deciso di ricordare al mondo il patrimonio, anche culturale, che da sempre custodisce. A Parigi, la haute couture riafferma le sue origini, il suo valore, il superlativo savoir faire. Ma lo fa senza eccessi e nessuno sfarzo: troppo difficili, anche emotivamente, i giorni che hanno preceduto i défilé, troppo faticoso parlare di moda, di alta moda, in una città impaurita dagli attacchi contro Charlie Hebdo. Però, in Francia, tutti sanno quanto sia importante la couture, non solo e semplicemente la parte nobile dell'industria della moda, ma anche e, soprattutto, espressione di esperienza e maestria, cultura, immagine e turismo. E forse, proprio per rispondere a quell’immagine di una città addolorata e mortificata da tanta, inconcepibile violenza, l'alta moda sboccia come non mai. Silenziosa e preziosa, senza troppi sfarzi e troppi eccessi, appunto, ma con una determinazione che lascia incantati. Un fiorire, o meglio, un rifiorire delle collezioni, ma soprattutto di Parigi. Un modo per rispondere alla violenza del mondo, sfoderando i fiori della moda. Fiori d'acciaio. C.M.
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It is like a desire to reaffirm its rich history, a reminder to the world of a heritage, also cultural, that it has always preserved. In Paris, haute couture reaffirms its origins, its value, and the superlative savoir faire. But it does so without excesses and without pomp: the days that preceded the fashion shows were too difficult, even emotionally, it was not easy to talk about fashion, haute couture, in a city intimidated by the attacks against Charlie Hebdo. However, everyone in France knows the importance of couture, not just and simply the noble part of the fashion industry, but also, and above all, the expression of experience and skill, culture, image and tourism. And perhaps, just to react to the image of a city, distressed and mortified by so much, inconceivable violence, haute couture blooms as never before. Silent and precious, without too much splendour and too many excesses, but with a determination that enchants. A flowering, or better, a new flowering for the collections, but especially for Paris. A way to answer the violence in the world, unsheathing the flowers of fashion. Steel flowers.
HC11_COVER PARIGI_Layout 1 10/03/15 09:50 Pagina 35
PARIS
Stéphane Rolland
HC11_PA_ATELIER VERSACE_BookModa-interno01 10/03/15 10:11 Pagina 46
ATELIER VERSACE The real trend of the moment is technology, a great passion that conquered me a long time ago. Even because of this I decided to break the rules and breaking a taboo, I chose to transfer it to the haute couture runway, with 3D-embroidered garments, that replicate crystal-studded emoticons. The line of the dresses design the body like a second skin, the curved cuts and asymmetrical shapes outline a very sensual "commar" silhouette. In the twenty-first century, haute couture must combine research to the strongest tradition to dress women of great beauty and character. Like my Natasha Poly, Eva Herzigova, Amber Valletta.
La vera moda del momento è la tecnologia, una grande passione che mi ha conquistato da molto tempo. Anche per questo ho deciso di rompere le regole e, infrangendo un tabù, ho voluto trasferirla sulla passerella dell'haute couture con capi dai ricami in 3D, che replicano emoticon tempestati di cristalli. La linea degli abiti disegna il corpo come una seconda pelle, i tagli ricurvi e le forme asimmetriche delineano una silhouette "virgola" di forte sensualità. Nel XXI secolo, l’haute couture deve unire la ricerca alla più forte tradizione, per vestire donne di grande bellezza e di carattere. Come le mie Natasha Poly, Eva Herzigova, Amber Valletta. Donatella Versace
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HC11_PA_ATELIER VERSACE_BookModa-interno01 10/03/15 10:11 Pagina 47
HC11_PA_CHANEL_BookModa-interno01 10/03/15 10:17 Pagina 54
CHANEL La nuova collezione couture rivela l'incanto e i colori dell'Eden. Il mio giardino segreto, ricostruito sotto la volta del Grand Palais. Volevo che tutto sbocciasse come un fiore, sia per la scenografia sia per i vestiti, che prendono tutte le sfumature del rosa dando un carattere speciale all'alta moda Chanel, da sempre considerata in bianco e nero. Questa volta ho voluto anche colori più vivaci e vibranti, più forti. La silhouette si allunga nelle gonne aderenti ed esplode in quelle più morbide e romantiche, che lasciano scoperta la vita. Fianchi e ombelico divengono, così, nuovo punto di seduzione, messo in luce anche dalla leggerezza delle lavorazioni couture: sovrapposizioni di chiffon, lana bouclé e ricami di straordinaria maestria, accanto ad applicazioni di camelie in Pvc, organza e cristalli. Karl Lagerfeld
The new couture collection reveals the magic and the colours of the Eden. My secret garden, rebuilt under the vault of the Grand Palais. I wanted everything to blossom like a flower for both the scenery and for the clothes that take all the shades of pink giving a special character to the Chanel haute couture, always considered as in black and white. This time I wanted even more vivid and vibrant colours, stronger. The silhouette elongates in the tight-fitted skirts and explodes in the softer and romantic ones that leave the waist uncovered. Therefore, the hips and navel become the new element of seduction, underlined also by the lightness of couture processing: overlapping in chiffon, boucle wool and embroidery of extraordinary artisanship, next to applications of PVC camellias, organza and crystals.
HC11_PA_CHANEL_BookModa-interno01 10/03/15 10:17 Pagina 59
HC11_PA_ELIE SAAB_BookModa-interno01 10/03/15 10:25 Pagina 68
ELIE SAAB HAUTE COUTURE Ho dedicato la collezione alla Beirut della mia infanzia negli anni '60. A quei tempi, la mia città sembrava essere costantemente pronta e decorata, come per una festa che non sarebbe mai finita. Un'atmosfera che ho voluto ricordare attraverso abiti in tonalità delicate e scintillanti reti di cristalli e paillettes, che segnano ricami a trama floreale. Penso, in particolare, a un abito indossato in gioventù da mia madre: aveva dei magnifici tulipani stampati, un motivo che ho ripreso, declinandolo su creazioni peso nuvola, costruite da giochi di trasparenza in tulle, organza e chiffon. E poi, ho aggiunto la sensualità delle piume e la luce delle applicazioni di petali tridimensionali e dei cristalli, quella stessa luce che spero torni presto ad illuminare Beirut. Elie Saab
I dedicated the collection to the Beirut of my childhood in the 60s. At those times, my city seemed to be constantly ready and decorated, as if for a feast that would never end. An atmosphere that I wanted to recall through clothes in soft colours and sparkling nets of crystals and sequins marking floral weaved embroideries. I am thinking, in particular, to a dress that my mother wore when she was young: it had magnificent printed tulips, a pattern that I resumed declining it on light creations, constructed with tulle, organza and chiffon transparent effects. And then, I added the sensuality of feathers and the light of the applications of three-dimensional petals and crystals, the same light I hope to see again illuminating Beirut.
HC11_PA_ELIE SAAB_BookModa-interno01 10/03/15 10:25 Pagina 71
HC11_PA_GEORGE CHAKRA_BookModa-interno01 10/03/15 10:33 Pagina 78
GEORGES CHAKRA Ho voluto che il Palais de Tokyo, scelto per la presentazione della mia nuova sfilata couture, esplodesse nei toni delicati della primavera, grazie ad abiti bustier ricamati di paillettes, cappottini in gazar e anche una tuta in tulle, declinati nelle tenui tinte pastello del giallo, rosa, lilla e bianco. TonalitĂ floreali che ho ripreso dalle tele dei grandi maestri della pittura dai quali mi sono lasciato ispirare, creazioni che sembrano pennellate sul corpo, con poetica e fresca eleganza. Georges Chakra
I wanted that the Palais de Tokyo, chosen for the presentation of my new couture fashion show, exploded in the soft tones of spring, thanks to bustier dresses embroidered with sequins, coats in gazar and also a bodysuit in tulle, declined in the soft pastel shades of yellow, pink, lilac and white. Floral hues that I resumed from the canvases of the great masters of painting that inspired me, creations that seem brush strokes with a poetic and cool elegance.
HC11_PA_GEORGE CHAKRA_BookModa-interno01 10/03/15 10:33 Pagina 79
HC11_PA_GIORGIO ARMANI PRIVE_BookModa-interno01 10/03/15 10:48 Pagina 92
GIORGIO ARMANI PRIVÉ È il bambù, una pianta tropicale in grado di sopravvivere a qualsiasi clima, il busto rigido e le foglie fluttuanti, che mi ha guidato nella nuova collezione, quella dei miei primi dieci anni nell'alta moda: un invito alla riscoperta della natura, ma anche della grazia e della forza della haute couture. Le silhouette sono flessuose, fragili e forti al tempo stesso, in una rilettura estetica del mio ideale di donna, determinata e delicata al contempo. Il bambù torna sotto forma di decoro/ricamo nella stampa di maxi cappe o come ramage negli abiti bustier. Accanto a giacche piccole, sagomate, indossate su pantaloni fluidi stretti in vita da una particolare cintura di ispirazione orientale. Giorgio Armani
It is the bamboo, a tropical plant able to survive in any climate, the rigid bust and fluctuating leaves that have guided me with this new collection, the one of my first ten years in haute couture: an invitation to rediscover nature, but also the grace and power of haute couture. The silhouettes are flexuous, fragile and strong at the same time, an aesthetic rereading of my ideal woman, determined and gentle at the same time. Bamboo returns in the shape of decoration/embroidery on the print of the maxi hoods or like foliage on the bustier dresses. Besides small, outlines jackets, worn over fluid trousers that are tightened at the waist fluids with a particular orient-inspired belt.
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HC11_PA_JEAN PAUL GAULTIER_BookModa-interno01 16/03/15 09:14 Pagina 98
JEAN PAUL GAULTIER I wanted to show an à la Gaultier wedding, or better, sixty-one ways to say yes, one for each model on the catwalk. From the bride wearing white, with curlers that remind of a wedding cake, to the one dressed in flowers interpreted by Naomi Campbell, the Black Venus. And I called her top model friends from the golden age, Violetta Sanchez and Claudia Huidobro, to share the catwalk with her and be the magnificent performers of different wedding scenes, as Confessions of a Married Woman, Iron Wedding, Ménage à Trois, Oh dear. My Husband!, The bride wore black. I alternated more masculine creations on the runway like the suits that seemed tuxedos to explosive corolla gowns in tulle and organza. Whatever the look: Long Live the bride!
Ho voluto mostrare il matrimonio à la Gaultier, o meglio, sessantuno modi di dire sì, uno per ogni uscita. Dalla sposa in bianco, con tanto di bigodini che ricordano la torta nuziale, a quella vestita di fiori, interpretata dalla Venere Nera Naomi Campbell. Insieme a lei, ho voluto in passerella, le amiche top model della golden age, come Violetta Sanchez e Claudia Huidobro, magnifiche interpreti di differenti scene da un matrimonio, come Confessioni di una Donna Sposata, Nozze di Ferro, Ménage à Trois, Cielo Mio Marito!, La Sposa era in Nero. Ho alternato in passerella creazioni più maschili, come i completi simil smoking, ad esplosivi abiti corolla in tulle e organza. Quale che sia il look sempre e comunque: Evviva la sposa! Jean Paul Gaultier
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HC11_PA_JEAN PAUL GAULTIER_BookModa-interno01 10/03/15 10:51 Pagina 103
HC11_PA_STEPHANE ROLLAND_BookModa-interno01 16/03/15 09:17 Pagina 120
STÉPHANE ROLLAND La collezione che ho presentato alla Maison de la Radio di Parigi è tutta concentrata su motivi bianchi e neri, su silhouette che alternano il rigore geometrico a una naturale fluidità. Mi sono ispirato anche a certi volumi dal sapore mediorientale per abiti tunica impreziositi da paillettes argentee. E sempre in argento, ma anche in oro, sono i bagliori metallici sulle creazioni in tulle e sullo chiffon trasparente. Carattere d'acciaio per abiti dal peso delle nuvole. Stéphane Rolland
The collection I have presented at the Maison de la Radio in Paris is entirely concentrated on black and white patterns, on silhouettes that alternate the geometric rigor with a natural fluidity. I was also inspired by certain volumes with a Middle Eastern flavour for tunic dresses embellished with silver sequins. And silver, but also gold, is used for the metallic sparkles on the transparent tulle and chiffon creations. A steel character for clothes with the weight of the clouds.
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HC11_PA_VALENTINO_BookModa-interno01 10/03/15 11:08 Pagina 130
VALENTINO La nostra nuova collezione couture è un viaggio nei sentimenti, alla scoperta del più puro tra questi: l'amore, indagato nei suoi molteplici aspetti e nelle sue espressioni più colte, classiche o pop, dal Dolce Stil Novo e immaginario dantesco, alla poesia e alla canzone più contemporanee. Da Fabrizio De André a Jacques Prévert, da Marc Chagall, il pittore russo la cui biografia fa da fil rouge ai capi di cultura folk, alla forza dell’amore, raccontata dai versi di Pasolini. Amore che, nelle sue mille sfumature, alterna purezza e passione, così come raccontano sulla passerella gli abiti: lunghi e regali in velluto color magenta, in organza e tulle, percorsi dai ricami nelle citazioni dei motivi amorosi. Maria Grazia Chiuri, Pierpaolo Piccioli
Our new couture collection is a journey into sentiments, to the discovery of the purest of all: love, investigated in its many aspects and most cultured expressions, classical or pop, from the Dolce Stil Novo and Dante's imaginary, to poetry and more contemporary songs. From Fabrizio De André to Jacques Prévert, from Marc Chagall, the Russian painter whose biography is the main theme of these folk culture garments, to the power of love, told by the verses of Pasolini. Love that, in its thousands of shades, alternates between purity and passion like the story told by the gowns on the catwalk: long and regal magenta colour velvet, in organza and tulle, crossed by embroidery quoting amorous motifs.
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DIOR
NEW COUTURE
BY PATRICK DEMARCHELIER Valeria Palieri
Autumn/winter 2013 Dior Haute Couture collection, Š Patrick Demarchelier.
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LIBRARY
MONSIEUR DIOR
ONCE UPON A TIME
Henry Clarke photographed Christian Dior and Renèe, one of his models, in a pale green suit from the spring/summer collection, 1957, ©Condé Nast Archive/Corbis.
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VENUS’ ZOO
Photographie et mise en scènce de Cathleen Naundorf
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Chanel
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Chanel
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Chanel
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Jean Paul Gaultier
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Models: Ewelina/Slides - Natasha/Slides - Alexandra/City Hair /Kim Chincholle /Agency Cyril Lebigue Make-up Megumi/CallistĂŠ Booker Yann Remerciement: Grand Palais Paris, President M. Cruzel et Marjorie Lecointre
HC11_COVER ROMA_Layout 1 10/03/15 12:10 Pagina 206
Chapter V Un verbo entrato nel linguaggio e nell'uso quotidiano, quel "rottamare" caro al Premier Matteo Renzi, che affida ad esso il significato di una rivoluzione generazionale e, dunque, anche culturale. Una rivoluzione che, toccando tutti gli aspetti della nostra economia, non può lasciare da parte la moda, ancor di più l'alta moda, che in sé racchiude cultura e ricerca, energia e curiosità imbastite a doppio filo con virtuosismo e talento. Ma anche con esperienza e savoir faire che solo le grandi mani sanno dare, sanno insegnare. Nel momento in cui scriviamo non è ancora ben chiaro il futuro dell'alta moda italiana, così come la vuole AltaRoma, la manifestazione capitolina su cui ci si interroga, si discute animatamente e, con malanimo, ci si accapiglia, alla faccia di un'eleganza, anche di modi, che qui non dovrebbe mancare. Manca invece chiarezza su come allineare e declinare ciò che ė stato e ciò che sarà, un'unione di pensiero tra ieri e oggi che consenta di accostare ai grandi (pochi!) maestri rimasti della couture italiana i più giovani designer. Quelli con questi, esperti e meno esperti in un passaggio di consegne e di testimone per entrare con forza nel futuro, senza dimenticare una grande storia. Magari anche rottamando un po', ma con attenzione e l'occhio esperto dei restauratori! C.M.
206
“Rottamare”, to scrap, a verb that is now part of the Italian language and used daily thanks to the Premier Matteo Renzi who has given it the meaning of a generational and, therefore, also cultural revolution. A revolution that, touching all aspects of our economy, cannot forget fashion, especially haute couture, which encloses culture research, energy, and curiosity and is tacked with a double stitching to virtuosity and talent. But also an experience and savoir faire that only big hands know how to distribute and teach. At the time of writing, the future of Italian haute couture is unclear and, rather heated and animated, discussions on AltaRoma continue forgetting the elegance that should always be present. What lacks is clarity on how to align and decline past and future, a union of thought between yesterday and today that allows placing the great (few!) remaining masters of Italian haute couture beside the younger designers. Both, experts and inexperienced, hand over in order to enter the future with force, without forgetting the great history. Maybe even by scrapping some parts but with the careful and expert eye of the restorers!
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ROME
Daizy Shely
HC11_RO_CURIEL COUTURE_BookModa-interno01 10/03/15 11:53 Pagina 218
CURIEL COUTURE Abbiamo voluto riportare, in questa collezione a Roma, tutte quelle emozionanti visioni dei nostri viaggi, immaginari e non, in quella parte straordinaria del mondo che spazia dalla Thailandia al vicino Vietnam, scendendo verso le Filippine e poi ancora più giù, a sud, accarezzando la Malesia, Giava, Sumatra. Portare l'Oriente a Roma è stata una sfida culturale: due mondi, due tradizioni profondamente affascinanti, opposte, ma magicamente emozionanti. Raffaella e Gigliola Curiel
With this collection in Rome, we wanted to bring back all those exciting visions of our travels, imaginary or not, to that extraordinary part of the world that moves from Thailand to the near Vietnam, descending towards the Philippines and then further down, to the south, caressing Malaysia, Java, Sumatra. Bringing the East to Rome was a cultural challenge: two worlds, two deeply fascinating, opposing, traditions but magically exciting.
HC11_RO_CURIEL COUTURE_BookModa-interno01 10/03/15 11:53 Pagina 219
ROME
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HC11_RO_GATTINONI_BookModa-interno01 10/03/15 12:05 Pagina 228
GATTINONI Ho immaginato abiti come piatti prelibati, vere eccellenze al pari della couture. Nasce cosÏ questa performance di ventitrè modelle in piedi su una tavola imbandita all'Open Colonna, regno dello chef Antonello Colonna. Ci sono tutti gli ingredienti dell'alto artigianato: ricami, tessuti e materiali preziosi come gli uncinetti spalmati in serigrafia e le lavorazioni a filet, che vanno a fondersi con le prelibatezze culinarie. Di pane sono fatti i copricapo extra large, su colli e scollature si appuntano biscotti e salatini appena sfornati, glassati e cristallizzati. Con la top model brasiliana Dayane Mello che indossa una tuta gastronomica: il bustier scolpito con spighe di grano, biscotti e salatini, i pantaloni panier a vita alta, ricamati con i crackers, e in testa un cappello a calotta, realizzato con farina di grano duro. Guillermo Mariotto
I imagined clothes like delicious dishes, real excellences equalling couture. So this performance was born with twenty-three models standing on a laid table at Open Colonna, kingdom of the chef Antonello Colonna. There are all the ingredients of high craftsmanship: embroidery, fabrics, and precious materials like the serigraphy-coated crochets and the filet working that merge with the culinary delights. The extra large headgear is made in bread, freshly baked, frosted and crystallised, biscuits and pretzels are pinned on collars and necklines. And the Brazilian top model Dayane Mello with a gastronomic suit: a bodice sculpted with wheat sheaf, biscuits and pretzels, the high-waisted pannier trousers, embroidered with crackers, and a top hat on her head made with durum wheat flour pris.
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HC11_RO_GIANNI MOLARO_BookModa-interno01 10/03/15 12:09 Pagina 236
GIANNI MOLARO Volevo realizzare una collezione di abiti di alta sartoria, da sogno e indossabili, allontanandomi, per una volta, dalla mia Art-Couture. Desideravo creazioni che vestissero il corpo con estrema femminilità. Ho così costruito l'intera sfilata usando solo il colore bianco, per dare l'immagine di una donna eterea che apparisse come una Dea contemporanea tra veli di chiffon, linee a sirena, pizzo Chantilly e macramé sul tulle color carne per delicati decori floreali dall'effetto tattoo. Gianni Molaro
I wanted to create a collection of haute-couture clothes, dream, and wearable garments, moving away, for once, from my Art-Couture. I wanted creations that would dress the body with extreme femininity. So I realised the entire collection using only the colour white, to give the image of an ethereal woman who appeared as a contemporary Goddess among veils of chiffon, mermaid lines, Chantilly lace, and macramé on nude colour tulle for delicate floral decorations with a tattoo effect.
HC11_RO_GIANNI MOLARO_BookModa-interno01 10/03/15 12:09 Pagina 237
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HC11_RO_NEW LAND_BookModa-interno01 10/03/15 12:13 Pagina 240
NEW LAND COUTURE
BY CARLO ALBERTO TERRANOVA La mia donna punta su giochi cromatici, anche espressione di virtuosismo sartoriale. Giacche di shantung, mini abiti in georgette, con inserti in macramè, e abiti da sera dai volumi morbidi. Seguendo gli insegnamenti del mio maestro, l'indimenticato Fausto Sarli, ho unito il rigore architettonico dei capi alla leggerezza dei tessuti più femminili e agli impalpabili voile ricamati in filo. Carlo Alberto Terranova
My woman focuses on chromatic effects, also an expression of tailoring virtuosity. Shantung jackets, mini dresses in georgette, with macramé inserts and evening gowns that have loose volumes. Thanks to the teachings of my master, the unforgettable Fausto Sarli, I joined the garments’ architectural rigour with the lightness of more feminine fabrics and the impalpable flossembroidered voile.
HC11_RO_NEW LAND_BookModa-interno01 10/03/15 12:13 Pagina 241
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HC11_INT NINO LETTIERI_BookModa-interno01 11/03/15 12:16 Pagina 246
INTERVISTA
Foto di Antonio Aragona. Photo by Antonio Aragona.
NINO LETTIERI
E L’IMPORTANZA DELLA COUTURE NEL DNA THE IMPORTANCE OF COUTURE IN DNA Pino Gagliardi
246
HC11_INT NINO LETTIERI_BookModa-interno01 11/03/15 12:16 Pagina 247
INTERVIEW
È figlio d’arte, nato e cresciuto tra disegni e ricami dell’atelier della mamma. Da bambino si divertiva a cucire i vestiti delle bambole delle quattro sorelle, come nel più classico dei cliché che, spesso, accompagna chi, sin da piccolo ha in mente il mestiere del futuro. Un destino già scritto quello di Nino Lettieri, da tempo uno dei protagonisti più amati di AltaRoma. Posti in piedi e standing ovation finale, ancora una volta, nei saloni dell'Hotel Excelsior di Roma, per la sua nuova prova di alta moda. Abiti in preziose e luminose sete dalle linee anni '60, ispirati dal disegno di un mosaico di Pompei, la città natale e sede della sua maison couture.
Born in the trade among drawings and embroideries in his mothers atelier. As a child he enjoyed sewing clothes for his four sisters’ dolls as with the most classic cliché that, often, accompanies who has in mind the profession of the future since childhood days. Nino Lettieri’s future was already decided, for quite some time now, one of the most beloved protagonists of AltaRoma. No seats and a final standing ovation, in the salons of the Excelsior Hotel in Rome, once again, for the new haute couture test. Gowns in precious and bright silks, with 60s-style inspired by the design of a mosaic in Pompeii, his home town and seat of his couture fashion house.
Per l’ispirazione dell’ultima collezione non è andato molto lontano… L’ispirazione è nata notando un particolare del pavimento di una Domus durante una gita agli scavi di Pompei, poco distanti dal mio atelier. Ho notato subito la bellezza di questo pavimento, l'ho fotografato e da lì è nata tutta la collezione. Dal dettaglio di questo pavimento ho ricavato stampe, ricami, lavoro al laser e persino bijoux.
No need to go far for the inspiration of his last collection… The inspiration came when I noticed a particular on the floor of a Domus during an outing to the archaeological site of Pompeii, not far from my atelier. I immediately noticed the beauty of this finding, I photographed it, and then all my collection was born. I made prints, embroideries, laser-work and even small jewellery from the details.
Quanto il luogo in cui si vive influenza la creatività? Credo un buon 50%. Sono molto fortunato ad abitare in questa regione, Pompei con tutte le meraviglie che conserva, ma anche Napoli, i suoi musei e le sue bellezze; il Vesuvio, un vulcano apparentemente spento ma potente, proprio come la sua vegetazione. Anche i viaggi servono molto nel percorso creativo: si aggiungono come ulteriore nutrimento a quanto di già particolarmente bello hai ogni giorno davanti agli occhi. Comunque, abitare in un luogo che ha ispirato l'estetica di alcune delle più importanti collezioni di marchi e di couturier internazionali mi rende molto orgoglioso.
How much is your creativity influenced by the place you live in? I think a good 50%. I am very lucky to live in this region. Pompeii with all the wonders it preserves, but also Naples, its museums, and beauties, the Vesuvius, apparently a dormant volcano, but powerful, just like its vegetation. But even travels are needed in order to be creative: they are additional nourishment for what is beautiful and in front of the eyes every day. However, to live in a place that has inspired the aesthetics of some of the most important collections of international brands and couturiers makes me very proud.
Quali sono i punti di forza di questa collezione? Abiti facilmente indossabili e molto femminili. Insieme, naturalmente, ai colori. Ho spezzato il bianco e il nero con il verde smeraldo, che le donne amano probabilmente perché ricorda loro la pietra preziosa.
Tell us about the strong elements of this collection? Clothes that are easy to wear and very feminine. Together, of course, with the colours. I broke black and white with emerald green that women love, maybe because it reminds them of the precious stone.
Il finale dedicato alla sposa è sempre il pezzo forte della collezione? La sposa suscita sempre emozioni e applausi perché rappresenta il sogno di ogni donna. Io mi diverto a realizzare una sposa sempre diversa nel mio gran finale, pur rispettando il mood della sfilata. In questo caso l’abito era stato realizzato
Is the final dedicated to the bride is always the collections main element? The bride always arouses emotions and applause because it is every woman’s dream. I enjoy designing a bride for my grand finale, that is always different while respecting the fashion show’s mood. In this case, the gown was also made
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Bespoke LA
DOPPIA ANIMA DI
TARDIA
THE DOUBLE SOUL OF TARDIA Gianpiero Di Bari
Gian Piero Colombo si ispira al design di Joe Colombo per tratteggiare il menswear del marchio pugliese d'alta gamma, nella nuova collection autunno/inverno 2015-16.
Gian Piero Colombo draws inspiration from the design of Joe Colombo to outline the menswear of this high range Apulian brand for the new autumn/winter collection 2015-16.
Ci sono collezioni che vale la pena raccontare. Perché racchiudono un'identità estetica difficilmente ravvisabile nel mare magnum della moda italiana. Come quella di Tardia, per esempio. Il menswear di questo marchio pugliese d'alta gamma, con sede a Martina Franca, ha una doppia chiave di lettura: da un lato la nitidezza delle linee che cattura l'occhio al primo sguardo, dall'altro la sartorialità delle costruzioni, che si rivela solo in un secondo momento. "Semplice, ma con l'ossatura curata", così condensa il suo creare Gian Piero Colombo, architetto "prestato" al fashion system, che da alcune stagioni disegna la collezione di Tardia. Per Colombo il cliente tipo è: "un uomo colto, che capisce il valore delle finiture e dei materiali". È per lui che ha ideato il cappotto blu con collo di visone e interno staccabile in visone epilato, uno dei capi spalla più significativi
There are collections that are worth telling. Because they embody an aesthetic that is difficult to recognise in the mare magnum of Italian fashion. Like Tardia, for example. The menswear of this high range Apulian brand, with headquarters in Martina Franca, has a dual reading key: on one hand, the sharpness of the lines that catch the eye at first glance, on the other hand, the sartorial construction, which is revealed only later. "Simple, but with a painstaking backbone", this is how Gian Piero Colombo, architect "borrowed" by the fashion system who has been designing the Tardia collections for some seasons, compresses his creations. For Colombo, the typical client is "an educated man, who understands the value of the finishing touches and materials.” For him, indeed, he designed the blue coat with the mink collar and detachable sheared mink inside, one
Nella pagina accanto, un modello dell’autunno/inverno 2015-16. On the opposite page, a model from the autumn/winter 2015-16 collection. 266
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ARTI E MESTIERI
TUTTI I TESSUTI DEL MONDO
ALL THE FABRICS OF THE WORLD Gianpiero Di Bari
Dalle stoffe pre-colombiane alle sete Settecentesche, fino ai giorni nostri, il museo del tessuto e gli archivi del Gruppo Ratti raccontano una storia di alto artigianato tessile. Dal III secolo a oggi.
From pre-Colombian fabrics to eighteenth century silks, up to our days, the museum of fabrics and the archives of Gruppo Ratti tell a story of high textile handicraft. From the third century as of this day.
Nella pagina accanto, replicato all’infinito come in un gioco di specchi, gros liseré broccato, Lione o Venezia, 1940-45. Per cortesia, Fondazione Antonio Ratti, Museo Studio del Tessuto. On the opposite page, replicated endlessly as with a mirror effect, gros liseré brocade, Lyon or Venice, 1940-45. Courtesy of Fondazione Antonio Ratti, Museo Studio del Tessuto.
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FOCUS
I VESTITI DEI SOGNI
DREAM DRESSES
LA SCUOLA ITALIANA DEI COSTUMISTI PER IL CINEMA THE ITALIAN SCHOOL OF COSTUME DESIGN FOR THE CINEMA Silvia Cutuli
Quando il genio tricolore si mette al servizio della Settima Arte. A Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma a Piazza Navona, fino al prossimo 22 marzo, si celebra un secolo di storia del cinema attraverso più di cento vestiti da sogno, firmati dai nostri grandi artisti e artigiani dei costumi. Creatività e savoir faire da Oscar.
When Italian genius is at the service of the seventh art. A century of film is celebrated at the Museum of Rome in Palazzo Braschi, Piazza Navona, until 22nd March, in over one hundred fabulous costumes designed by the greatest Italian costume designers and artisans. Oscar winning creativity and savoir-faire.
Ci sono abiti destinati a segnare l'immaginario estetico di intere generazioni, cavalcando con immutata eleganza un secolo di storia del cinema. Il vestito da ballo di Angelica ne Il Gattopardo di Visconti, quello bianco di Audrey Hepburn in Guerra e pace di King Vidor e, ancora, le crinoline della Marie Antoinette di Sofia Coppola, solo per citarne alcuni, custodiscono nelle pieghe del tessuto un'arte nell'arte: quella dei costumi, un'eccellenza italiana riconosciuta e premi-
Clothes destined to mark the aesthetic image of entire generations, covering a century of the history of the cinema in undiminishing elegance. Angelica’s ball gown in Il Gattopardo directed by Visconti, the white dress worn by Audrey Hepburn in War and Peace, by King Vidor and then the crinolines for Sofia Coppola’s Marie Antoinette, to mention but a few, all harbour in their folds an art within an art: the art of costume design, an Italian excellence recognised throughout the world and which
Opposite page, Sandra Milo in Giulietta degli spiriti, costumes by Danilo Donati.
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FOCUS
BELLISSIMA
E L’ALTRO MADE IN ITALY
BELLISSIMA AND THE OTHER ‘MADE IN ITALY’ Enrico Maria Albamonte
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FOCUS
“Bisogna capire la moda attraverso il teatro, i libri, i musei”, così la penna arguta di Irene Brin, la prima grande testimone mediatica del rigoglioso sviluppo di quel fenomeno passato alla storia come Made in Italy, sembra descrivere in poche battute l’essenza di una mostra: Bellissima - l’Italia dell’Alta Moda 1945 - 1968 che, fino al 3 maggio del 2015 e per la prima volta nella storia del Maxxi, occupa uno degli spazi del museo di Roma. “Si tratta di una location simbolica, il Maxxi è il luogo delle arti del XXI secolo e in questo senso, come disciplina della contemporaneità, la moda non poteva essere assente. Alla stessa stregua delle varie forme d’arte e come eminente espressione culturale”. A parlare è Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea di Design della Moda presso l’ateneo IUAV di Venezia e curatrice, insieme a Stefano Tonchi e Anna Mattirolo, di questa mostra piuttosto originale. Soprattutto perché, superando tutti i cliché storici di un’esposizione che ricostruisce e documenta la genealogia dell’Italian Style, mira a esprimere l’attualità dell’alta moda italiana, di cui analizza le manifestazioni più eloquenti nel periodo tra il 1945 e il 1968 e cioè fra la ricostruzione postbellica, che fu davvero un momento rivoluzionario, e una stagione altrettanto critica e piena di risvolti come il Boom economico, fino a toccare la successiva contestazione, alveo della cosiddetta “contro moda”. “L’idea è nata nel 2008, ma solo ora a mio avviso i tempi erano davvero maturi per attuarla - racconta Frisa -. In questo momento, più che mai, abbiamo sentito il bisogno di comunicare un messaggio forte: la moda italiana ha radici ben salde, in un Paese policentrico in cui le città della scena fashion sono Milano, Firenze, Roma, e all’epoca anche Torino e Napoli, ognuna con le proprie peculiarità”. La mostra, realizzata con il supporto fondamentale di AltaRoma, offre una carrellata di 80 abiti (Valentino, Fendi, Gattinoni, Marucelli, Capucci ecc.), accessori (scarpe di Ferragamo, borse di Gucci e Roberta di Camerino), gioielli (Bulgari) e complementi vari come cappelli e bijoux, selezionati da una prima ricerca di 250 capi d’archivio forniti principalmente dalla Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, ma anche da privati, collezionisti e dagli atelier coinvolti, moltissimi. Ne deriva un grande affresco corale, un mosaico suggestivo accompagnato da un sontuoso volume ricco di saggi e testimonianze, scritte e iconografiche, coerenti con lo scopo dell’esposizione itinerante che, dopo Roma, raggiungerà Bruxelles, per poi approdare negli
“Fashion needs to be understood through theatre, books and museums”. These words were penned by the sharply observant Irene Brin, first great media witness of the extraordinary growth of the phenomenon that has gone down in history as ‘Made in Italy’, and they seem to sum up the essence of an exhibition called Bellissima - l’Italia dell’Alta Moda 1945 - 1968 (Beautiful: Italian Haute Couture 1945 - 1968) to be held, and for the first time too, at the Maxxi in Rome until 3rd May, 2015. “It’s a case of a symbolic location, the Maxxi is home to 21st century art and in the meaning of fashion as a contemporary art it had to have a place in it. In the same way as other art forms and as an important expression of modern culture”. These are the words of Maria Luisa Frisa, head of the degree course in fashion design at the IUAV in Venice and curator, together with Stefano Tonchi and Anna Mattirolo, of this most original exhibition. Especially because, in going beyond the traditional clichés of an exhibition which reconstructs and documents the genealogy of Italian style, it aims at expressing the modernity of Italian haute couture, analysing the most eloquent examples in the period between 1945 and 1968, during the post-war reconstruction period which really was a revolutionary period and, equally, a critical time covering the consequences and implications of events such as the boom in the economy and leading right up to the successive period of protest and birth of the so-called ‘counter-culture’. “I had the idea for this exhibition in 2008 but, in my opinion, its time is now” says Frisa. “It was now more than ever before that we felt the need to transmit a powerful message: Italian fashion has very solid roots, in a country which has numerous centres of fashion, Milan, Florence and Rome, and at that time Turin and Naples too, each one with its own specific characteristics”. The exhibition, realised with the significant support of AltaRoma, offers a collection of 80 outfits (by Valentino, Fendi, Gattinoni, Marucelli and Capucci etc.), accessories (shoes by Ferragamo, bags by Gucci and Roberta di Camerino), fine jewellery by Bulgari and other items such as hats and costume jewellery, chosen from a long-list of 250 items principally from Palazzo Pitti’s gallery of fashion archives in Florence, but also loans from private collections and many others directly from the ateliers concerned. The result is a huge choral fresco, an evocative mosaic accompanied by a splendid book with essays, articles and opulent iconic images consistent with the aim of this exhibition
Opposite page, model by Sorelle Fontana, photo Regina Relang, 1952, published in the magazine La Donna, image courtesy Münchner Stadtmuseum, Sammlung Photographs, Archiv Relang.
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FOCUS
AVEDON
BEYOND BEAUTY Valeria Palieri
Un'ammaliante Marlene Dietrich, il capo avvolto da un turbante firmato Christian Dior, si accende una sigaretta al Ritz; una sbarazzina Audrey Hepburn in posa chez Maxim's a Parigi, nell'agosto del 1959; l'esile silhouette della modella statunitense Dorian Leigh si specchia nel camerino di Helena Rubistein. E ancora, trent'anni dopo, le super top Malgosia Bela e Gisele Bundchen si abbracciano, impetuosamente, avvolte in impeccabili creazioni Dior Couture. Celebri bellezze, tra le più affascinanti di tutti i tempi, ognuna spronata, a volte provocata, affinché riuscissero a svelare, davanti all'obbiettivo, il lato più curioso, ribelle e audace. A dirigerle, dietro la macchina fo-
An enchanting Marlene Dietrich, her head wrapped in a Christian Dior turban, lights a cigarette at the Ritz; a saucy Audrey Hepburn poses at chez Maxim's in Paris, in August 1959; the slender silhouette of the American model Dorian Leigh is mirrored in Helena Rubinstein’s changing room. And more, thirty years later, the super top models Malgosia Bela and Gisele Bundchen embrace, impetuously, wrapped in impeccable Dior Couture creations. Famous beauties, among the most fascinating of all times, spurred, sometimes provoked, so they would reveal their most curious, rebellious and daring side to the lens. Behind the camera, one of the most influential
Audrey Hepburn and Art Buchwald, with Simone D’Aillencourt, Frederick Eberstadt, Barbara Mullen, and Dr. Reginald Kernan, evening dresses by Balmain, Dior, and Patou, Maxim's, Paris, August 1959, photograph by Richard Avedon, © The Richard Avedon Foundation.
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FOCUS
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JEWELRY
CHANEL LES INTEMPORELS DE CHANEL Ispirata a quattro motivi porte-bonheur cari a Gabrielle Chanel, la nuova collezione di alta gioielleria della maison di rue Cambon mette in luce l'eleganza senza tempo dei talismani diventati vera cifra stilistica dell'universo di Mademoiselle Coco. Camelie, leoni, comete e fiocchi: a ogni donna il suo simbolo.
Inspired by four porte-bonheur motifs, so dear to Gabrielle Chanel, the new high jewellery collection of the rue Cambon fashion house, highlights the timeless elegance of talismans that have become the real stylistic hallmark of the world of Mademoiselle Coco. Camellias, lions, comets, and ribbons: each woman has her own symbol.
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JEWELRY
Nella pagina accanto, anello Ruban, in oro bianco, con zaffiro rosa e 174 diamanti. In questa pagina, in alto, collier Ruban in oro bianco e diamanti. Accanto, bracciale Ruban in oro bianco e diamanti. Opposite page: Ruban hand ring in white gold, with pink sapphire and 174 diamonds. In this page, above, Ruban collier in white gold and diamonds. Near, Ruban bracelet in white gold and diamonds.
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JEWELRY
DAMIANI ANIMA
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JEWELRY
Nella pagina accanto, anello con granato e diamanti bianchi e neri. In questa pagina, collier con granati e diamanti bianchi e neri. Sotto, orecchini con granati e diamanti bianchi e neri. Opposite page, ring with garnet and black and white diamonds. In this page, collier with garnets and black and white diamonds. Below, earrings with garnets and black and white diamonds.
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JEWELRY
LA METAMORFOSI DI MAISON MARGIELA THE METAMORPHOSIS OF MAISON MARGIELA Galliano is back. Dopo quattro anni di silenzio, il designer di Gibilterra torna in passerella a Londra con la collezione di alta moda primavera/estate 2015 Artisanal di Maison Margiela. Protagonista dell’ennesima "metamorfosi" di una griffe che della trasformazione e della reinvenzione della classicità, nella moda come nella gioielleria, ha fatto il suo prezioso segno sperimentale.
Galliano is back. After four years of silence, the Gibraltar-born designer is back on the London catwalk with the Artisanal line by Maison Margiela spring/summer 2015 haute couture collection. Protagonist of the umpteenth "metamorphosis" of a label for which transformation and reinvention of classicism, in fashion and for jewellery, is its valuable experimental sign
È tornato in passerella, finalmente! Mancavano le straordinarie visioni di una moda così speciale come quella pensata da John Galliano, oggi nella veste di nuovo direttore creativo di Maison Martin Margiela. E, ça va sans dire, la griffe "senza volto" per eccellenza, simbolo di una riservatezza voluta dall'inizio dal suo fondatore, lo stilista belga Martin Margiela la cui identità è rimasta sempre sconosciuta a pubblico e media, avrà una fisionomia netta e riconosciuta come quella del designer di Gibilterra. Dopo la lunga assenza dalle scene, dovuta al licenziamento in tronco da Christian Dior conseguenza delle pesanti frasi antisemite rivolte agli avventori di un bar parigino, Galliano torna sotto i riflettori, con una rinnovata immagine e una nuova, prima, collezione: quella firmata per la linea Artisanal di Maison Margiela, andata in scena lo scorso gennaio a Londra. Flamboyant in quanto a virtuosismi riletti in chiave "margieliana", i ventiquattro look s’impongono con la loro teatrale carica di creatività, come un cabinet de curiosité sullo sfondo di un'atmosfera di malinconica decadenza. Ed è un ritorno alle origini per il marchio inserito nella holding OTB di proprietà di Renzo Rosso, la cui cifra stilistica è da sempre decostruire per ricostruire un nuovo vocabolario stilistico, nella moda come nella gioielleria, dove la linea 12 rivisita i grandi classici. Bracciali, anelli, orecchini e collier in oro giallo e bianco con diamanti e rubini, che nella nuova collezione Métamorphose - presentata a Parigi nei giorni della haute couture - giocano con la forma del cerchio, manipolato come fosse una banda elastica e avvolto su se stesso fino ad ottenere il suo doppio. La metamorfosi è servita, per collezioni e designer! Silvia Cutuli
Back on the catwalk, at last! We missed the extraordinary visions of such a special fashion like the one conceived by John Galliano, today’s new creative director of Maison Margiela. And, ça va sans dire, the "faceless" griffe par excellence, symbol of a discretion desired right from the beginning by its founder, the Belgian fashion designer Martin Margiela, whose identity has always been unknown to public and media, will have a clear and recognised physiognomy like the one of the designer from Gibraltar. After a long absence from the public scene, due to the dismissal on the spot by Christian Dior as a consequence of heavy anti-semitic phrases directed to some customers of a Paris bar, Galliano is back in the spotlight with a new image and a new, first, collection designed for the Artisanal collection of Maison Margiela, on show in London last January. Flamboyant with virtuosity reread in a Margiela key, the twentyfour looks stand out with their theatrical creative power, like a cabinet de curiosité in the background of an atmosphere of melancholic decadence. And it is a return to origins for the brand which is part of the OTB holding owned by Renzo Rosso, whose hallmark of style has always been deconstructing to reconstruct a new stylistic vocabulary, in fashion and for jewellery with the 12 line revisiting the classics. Bracelets, rings, earrings and necklaces in white and yellow gold with diamonds and rubies that in the new collection Métamorphose - presented in Paris during the haute couture days - play with circles, manipulated like a rubber band and wrapped around it up to obtaining its double. The metamorphosis is served, for the collections and designer!
Opposite page, John Galliano, photo by Patrick Demarchelier 310
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